#mortalità infantile
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Elefanti e zanzare
Ci sono tanti modi di riempirsi di debiti, dai più nobili ai più beceri. C’è chi firma cambiali per comprarsi l macchinone, chi è costretto ad aprire un mutuo per pagare le spese mediche a un figlio. C’è chi compra una casa per la sua famiglia e chi, moderno Dimitri Karamazov, si sputtana tutto in feste donne alcol e droghe. C’è chi lo fa per se, chi per i propri familiari, chi per investimento e chi per vanagloria. E poi c’è Novello Malatesta, mio nuovo eroe. Siamo nel 1400, a Cesena. Si respira aria di Rinascimento, ma la vita non è affatto facile: l’Europa è devastata da ondate successive di peste nera, l’Italia è dilaniata da guerre. Le condizioni igieniche sono terribili, la mortalità infantile è altissima, l’aspettativa di vita media è di trentacinque anni. La cultura? Roba per pochi. La stampa devono ancora inventarla, la carta è poco diffusa, i libri sono rari e difficili da realizzare. Costosissimi. In un’epoca in cui potere e ricchezza si misuravano in terra, un manoscritto in pergamena arrivava a costare l’equivalente di due o tre poderi. Bene, in questo scenario si svolge la storia di Domenico Malatesta, signore di Cesena, soprannominato Novello. L’emblema dei Malatesta era l’elefante indiano, e Novello scelse come effige un Elefante accompagnato dall’epigrafe: “L’elefante non teme le zanzare” Era un bel personaggio Novello. Costantemente in lite col fratello Sigismondo, signore di Rimini; liti che per anni sfociarono in una sanguinosa guerra, terminata solo grazie all’intervento pacificatore degli Este. Ma le guerre col fratello erano solo una distrazione da quello che era il suo intento principale: far grande la sua città. E così, malgrado le guerre e le liti familiari, durante gli anni illuminati del suo governo commissionò fortificazioni, ospedali, importanti opere di ingegneria civile (tra cui addirittura un traforo nel quale far scorrere un canale che doveva alimentare mulini). E poi iniziò la costruzione di quello che era il suo sogno, e che diventò la sua ossessione: la grande Biblioteca Malatestiana, quella che diventerà la prima biblioteca civica d’Italia. Commissionò la costruzione all’architetto Matteo Nuti, e insieme a lui concepì quella che è uno dei più palpabili esempi di amore per la cultura. Il fuoco, nemico per definizione dei libri, era bandito, quindi niente candele. Per poter leggere serviva la luce, quindi la struttura doveva essere piena di finestre. Anche l’acqua è nemica dei libri, quindi serviva un giusto grado di umidità e un’adeguata areazione. Il risultato è una biblioteca pensata come una chiesa, dove però la divinità venerata sono i libri. I libri, preziosissimi, sono incatenati ai banchi, i meravigliosi “Plutei” in legno, che fanno da panche, scaffali e leggio. La particolarità qui è che non è il libro che viene portato al banco di lettura, ma è lo studioso che deve andare dal libro, che ha una sua posizione fissa. Il libro al centro, più dell’uomo che lo legge; il libro come oggetto di culto di rispetto e venerazione, in una biblioteca che sembra una Cattedrale. Così il nostro Novello, dopo aver definito il progetto, inizia a spendere per le opere di realizzazione. Intanto c’è la Peste, ci sono le guerre col fratello, ci sono le carestie: Novello non si fa distrarre, e porta avanti il suo sogno. La biblioteca sarà dichiaratamente pubblica, a beneficio della cittadinanza, ma ad un tratto le autorità cittadine, spaventate dall’aumentare vertiginoso dei costi, decidono di tagliare i fondi, dirottandoli su capitoli di spesa più concreti, e bloccano il progetto: Novello non si scoraggia, mette mano al suo ingente patrimonio personale, e di tasca sua continua a finanziare i lavori e ad acquistare volumi. I suoi consiglieri finanziari sono molto preoccupati, i fondi, pur abbondanti, sono agli sgoccioli, cercano di dissuaderlo e fermare quel suicidio economico: Novello se ne frega e compra sette rarissimi testi ebraici. Le casse sono ormai vuote, la biblioteca è completa ed inaugurata, ma non porta alcun reddito perché aperta gratuitamente a tutti gli studiosi; Novello riceve una lettera da Costantinopoli dove un suo agente ha reperito quattordici manoscritti greci, acquistabili per una somma da capogiro: Novello non ci pensa un attimo, si indebita mettendo a garanzia il suo patrimonio immobiliare personale e, contentissimo, perfeziona l’acquisto. Alla sua morte lascerà per testamento la biblioteca alla città di Cesena, con precise disposizioni sulla pubblica fruibilità e sulla figura professionale che dovrà prendersi cura dei libri (per i quali aveva previsto in pagamento di un fondo a parte). Ho un debole per chi vive di passioni. Se poi queste passioni sono destinate al bene collettivo, mi emoziono. Me lo immagino Novello, dopo aver firmato il mutuo per l’acquisto dei 14 codici greci; mi sembra di sentire la sua impazienza, nell’attesa che i libri arrivino da Costantinopoli; mi sembra di percepire il suo orgoglio, nel pensare a quanti potranno accedere gratuitamente a quella immensa fonte di cultura altrimenti preclusa a tutta l’Italia. Mi sembra di sentire i bisbigli e i mormorii dei suoi grigi burocrati, dei contabili, dei concittadini benpensanti che lo prendevano per pazzo: riempirsi di debiti per regalare libri al popolo, che follia! Ma gli elefanti non temono le zanzare E allora vai avanti Novello, per la tua strada. Da parte di tutti noi , amanti della lettura che hanno la fortuna di vivere in un’epoca in cui i libri sono accessibili a tutti, ti giunga un immenso ed imperituro grazie. E che questa storia possa aiutare tutti noi, ognuno di noi, a ricordarci ogni giorno come vogliamo vivere la nostra vita. Ogni giorno facciamo scelte che in qualche modo definiscono quello che siamo: Sta a noi decidere se essere Elefanti o Zanzare Foto di Andrea Sylos Labini per Cinque Colonne Magazine Read the full article
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Diritto alla riparabilità: i prodotti Apple
Non sono il tipo che rimpiange i “bei vecchi tempi”, che poi, in verità, tanto belli non erano, anzi. La vita media era vent’anni più breve di oggi, la mortalità infantile molto alta e chi riusciva a crescere invecchiava più in fretta, tanto che a cinquant’anni sembrava già anziano. Il cibo era più genuino ma scarseggiava, altro che carne e pesce tutto l’anno, in alcune zone d’Italia la dieta…
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Guerre e disabilità
Riassunto su un articolo pubblicato per il blog dell'ALIS, Associazione Lodigiana per l'Inclusione Sociale odv, in merito ai conflitti che ci sono nel mondo e la disabilità.
L'articolo parla del conflitto tra Palestina e Israele e le conseguenza sui civili con disabilità, evidenziando il significativo aumento del numero di bambini disabili.
Sottolinea le esperienze traumatiche come l'operazioni di imputazioni senza anestesie, e le sfide affrontate da questi bambini, tra cui l'accesso limitato alle cure mediche.
L'articolo affronta anche le conseguenze più ampie della guerra, come l'aumento delle nascite precoci e della mortalità infantile, nonché i problemi di salute mentale tra bambini e adulti.
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Io sostengo la pace a prescindere. La si può praticare tra di noi evitando di aver ragione e puntato sul benessere comune.
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Stati Uniti, lo strano collegamento tra il calo dei pipistrelli e l’aumento della mortalità infantile
#wireditalia #afnewsinfo – http://www.afnews.info segnala: Lo rivela uno studio sulle regioni più colpite dalla “sindrome del naso bianco”, una malattia mortale per questi mammiferi. Cosa sta succedendo? … Leggi il resto su: Read More Wired Italia
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Nonostante gli innegabili e straordinari risultati delle vaccinazioni, grazie ai quali è stata drasticamente ridotta la mortalità infantile e l’incidenza di disabilità e invalidità permanenti, ci sono ancora persone e soprattutto politici così ignoranti, superstiziosi e intrisi di pregiudizi allucinanti. Dementi🤡
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Un nuovo post è stato pubblicato su https://www.staipa.it/blog/le-soluzioni-semplici-sono-quelle-sbagliate/?feed_id=1393&_unique_id=660558def2dc0 %TITLE% Le soluzioni semplici sono quelle sbagliate. Anche questo slogan, per esempio, è sbagliato. Perché si tratta di una semplificazione spinta. Esistono moltissimi problemi nel mondo, problemi che spesso possono essere visti da molteplici lati e posizioni, ideologiche e no. Il riscaldamento globale, l'inquinamento, i diritti delle donne, la biodiversità, le guerre nel mondo, la povertà, l'immigrazione, le pensioni, la riduzione delle nascite, l'invecchiamento del paese, la gente che dice cattiverie sui social, fare la radice quadrata, il calo della qualità media del giornalismo, la sicurezza informatica, trovare un modo di guadagnare di più, l'impossibilità di costruire una macchina che si autoalimenta... chiunque stia leggendo potrebbe aggiungere decine di tematiche che ho mancato di inserire e che per lui sono più importanti di queste, o meno importanti. Cambia poco. Quasi nessuna sarà esprimibile in un solo modo e in maniera semplice e lineare. Ne prendo quattro a caso cercando di dirne il poco che so in poche righe, solo come esperimento mentale. Non abbiatene a male se ignorerò moltissimi aspetti delle tematiche stesse. Ho scelto le tematiche a caso. Giurin giurello. Invecchiamento del paese Fabbisogno di figli: In molte società sviluppate, la tendenza è verso la riduzione del numero di figli per coppia, anche dovuto alla scarsa mortalità infantile che spinge a non fare figli in sovranumero. Aumento dell'età media: I miglioramenti nella sanità e nelle condizioni di vita hanno portato a un aumento dell'aspettativa di vita. Cambiamenti nel lavoro e nella carriera: L'aumento delle opportunità di istruzione e la crescente partecipazione delle donne al mercato del lavoro hanno portato a scelte diverse riguardo al momento in avere figli e all'interesse di averne. Migrazione: In Italia, come in molti altri paesi europei, c'è stata una significativa migrazione di persone più giovani verso altri paesi per motivi di lavoro. Cambiamenti culturali: Le idee culturali riguardo al ruolo della famiglia, dei figli e dell'invecchiamento possono influenzare le decisioni riguardanti la maternità/paternità. Condizioni economiche e lavorative: un paese con un alto livello di precariato e con accesso al mondo del lavoro estremamente difficile e ritardato può influenzare la decisione delle persone di avere figli. Politiche governative: Le politiche governative riguardanti la famiglia, la presenza di asili sul territorio, la sanità, l'assistenza agli anziani e l'immigrazione possono influenzare la struttura demografica della popolazione. Riscaldamento Globale Emissioni di gas serra: Le attività umane, come la combustione di combustibili fossili (carbone, petrolio e gas naturale) per la produzione di energia elettrica, il trasporto, l'industria e il riscaldamento, rilasciano grandi quantità di gas serra (come anidride carbonica, metano, biossido di azoto e altri). Questi gas intrappolano il calore e provocano l'effetto serra, riscaldando il pianeta. Deforestazione: L'abbattimento degli alberi, soprattutto nelle regioni tropicali, rimuove un importante assorbitore di anidride carbonica dall'atmosfera, mentre la combustione dei boschi rilascia grandi quantità di carbonio nell'aria. La perdita di foreste riduce la capacità della Terra di assorbire il carbonio atmosferico attraverso la fotosintesi. Agricoltura intensiva: L'uso di fertilizzanti azotati produce ossido nitroso, un potente gas serra. La gestione del bestiame produce grandi quantità di metano, soprattutto attraverso la digestione degli animali e lo smaltimento dei rifiuti. La conversione di terreni naturali in campi coltivati riduce la capacità del suolo di assorbire il carbonio. Industrializzazione e processi produttivi: Le attività industriali, come la produzione di cemento e l'acciaio, rilasciano grandi quantità di anidride carbonica nell'atmosfera.
Trasporti: I trasporti, sia su strada che marittimi, sono responsabili di una significativa quantità di emissioni di gas serra. I veicoli a motore che bruciano carburanti fossili rilasciano anidride carbonica e altri gas serra nell'atmosfera. Il trasporto marittimo fonte di ossido nitroso e zolfo che contribuiscono all'effetto serra e all'inquinamento atmosferico. Sfruttamento e uso dei combustibili fossili: L'estrazione, il trasporto e l'uso di combustibili fossili sono associati a perdite di gas metano e idrocarburi, oltre alle emissioni di anidride carbonica. Le attività di estrazione possono portare anche a perdite accidentali di metano, un gas serra molto più climalterante dell'anidride carbonica. Rifiuti e smaltimento: I rifiuti organici in discarica producono metano mentre si decompongono anaerobicamente. Il trattamento dei rifiuti tramite incenerimento, se non correttamente gestito, può rilasciare anidride carbonica nell'atmosfera. Urbano e sviluppo delle aree industriali: L'espansione delle aree urbane e industriali comporta la perdita di terreni naturali e la distruzione degli habitat, riducendo la capacità del suolo di assorbire il carbonio. L'urbanizzazione porta ad un aumento del consumo energetico per il riscaldamento, il raffreddamento e l'illuminazione degli edifici. Crescita demografica e sviluppo economico: L'aumento della popolazione mondiale e lo sviluppo economico hanno portato ad un aumento della domanda di energia, trasporti, alimenti e beni di consumo, contribuendo così alle emissioni di gas serra e al riscaldamento globale. Fare la radice quadrata Beh. Lo sapete, la radice quadrata non è semplice senza una calcolatrice, esistono metodi matematici iterativi ma sono tutti complessi. O forse no? L'impossibilità di costruire una macchina che si autoalimenta Il secondo principio della termodinamica: È impossibile realizzare una trasformazione il cui unico risultato sia quello di trasferire calore da un corpo più freddo a uno più caldo senza l'apporto di lavoro esterno (formulazione di Clausius). E le soluzioni? Se prendiamo in esame questi quattro problemi, ma lo stesso vale per qualunque altro problema complesso, spesso le soluzioni che vengono proposte sono troppo semplici. Sul tema dell'invecchiamento del paese si parla di dare incentivi economici alle famiglie con più di n figli, o si parla di dare incentivi ai giovani che sono emigrati per tornare nel paese, ma basta questo per risolvere? Questo genere di incentivi economici non prendono in considerazione il cambiamento culturale, il diritto di autodeterminarsi delle donne e delle coppie in genere, la parità di diritti e salari della donna e l'uomo, le difficoltà ad avere un lavoro stabile, i salari bassi, i costi degli affitti e della vita... Per quanto riguarda il Riscaldamento Globale la situazione è ancora peggiore. Si parla spesso di come soluzioni che incrementino la presenza di produzione di energie solari o eoliche sarebbero in grado di risolvere il problema come se un sistema di produzione elettrica instabile e discontinuo possa avere effetto sulla produzione di gas climalteranti (che non sono solo la CO2) prodotti in una molteplicità di situazioni. Si parla spesso di come piantare qualche migliaio di alberi sarebbe una grande soluzione agli stessi problemi, quando gli alberi assorbono solo una minuscola quantità di CO2 e non gli altri gas climalteranti. Sia chiaro, non sono contro gli incentivi alle famiglie, come non sono contro il piantare alberi o l'incentivare l'energia solare, ma serve essere in grado di comprendere gli ordini di grandezza dei fenomeni, ed entrambi non si risolvono con minuscoli interventi marginali, servono giganteschi cambi di rotta e soprattutto di cultura. Io stesso sono proprietario di un impianto solare ma sono consapevole che il beneficio sia essenzialmente quello di farmi risparmiare e di farmi sentire la coscienza irrazionalmente più a posto in termini di impatto. Devo essere consapevole, però, che non sto aiutando il mondo in alcun modo finché mi limito a questo.
Neppure se sul tetto di ogni casa ci fosse un pannello solare l'impatto sarebbe gran che (in compenso ci sarebbero impatti negativi da gestire sulla rete elettrica su cui non vado a dilungarmi). Ho anche due belle piante nel mio piccolo giardino e sono consapevole che se hanno un impatto positivo è al massimo per la biodiversità degli insetti locali e per mantenere più fresco qualche metro quadrato attorno a esse. La quantità di carbonio che possono assorbire è ragionevolmente molto minore di 50kg all'anno, probabilmente 20 (https://short.staipa.it/isk63), a fronte per esempio del fatto che per produrre un kg di caffè si emettono circa 16kg di CO2 (https://short.staipa.it/bhxr6); Se usassi un kg di caffè al mese mi servirebbero quattro grossi alberi per assorbire tutta la CO2 prodotta solo da quello. Quattro alberi ben più grandi di quelli che posso mettere in giardino. Sempre che io non poti le piante, perché il legno che taglio sarà destinato a tornare carbonio bruciandolo o compostandolo. I motivi per cui piantare piante ci sono eccome, ma sono altri, e ben più complessi dell'assorbimento di CO2. E la radice quadrata? Semplicissima! [math] \sqrt25 = 2 + 5 = 7\\ 7-2 = 5 \hspace1cm \checkmark \\\\ \sqrt64 = 6 + 4 = 10\\ 10-2 = 8 \hspace1cm \checkmark \\\\ \sqrt196 = 1 + 9 + 6 = 16\\ 16-2 = 14 \hspace1cm \checkmark[/math]. Incredibile, a scuola non vi hanno mai insegnato che bastava sommare le cifre del numero e poi togliere 2. Pazzesco no? No, perché è sbagliato, sarebbe troppo semplice. [math] \sqrt49 = 7[/math] ma [math]\sqrt49 = 4 + 9 = 13\\ 13-2 = 11 \hspace1cm X[/math]. Oppure [math] \sqrt144 = 12[/math] ma [math]\sqrt144 = 1 + 4 + 4 = 9\\ 9-2 = 7 \hspace1cm X[/math]. Riguardo all'impossibilità di costruire una macchina che si autoalimenta, va beh, dai l'ho messa solo per poter mettere un'immagine di un'auto elettrica che si alimenta da sola con una dinamo. fonte Eppure, tanta gente crede anche a queste cose. In questi giorni pubblicizzano in televisione un integratore alimentare in cui il tema principale dello spot è il fatto che quattro persone diverse con quattro problematiche diverse prendono lo stesso integratore per risolvere i loro problemi. Soluzione troppo facile, no? Non è più probabile che in definitiva non serva a risolvere nessuna delle quattro? I problemi più sono importanti più hanno soluzioni complesse e vanno affrontati da punti di vista complessi e multidisciplinari. Chi vi racconta la soluzione semplice o vuole vendere qualcosa, o vuole guadagnare una qualche forma di consenso o, ed è il caso più triste a mio avviso, si è fatto a sua volta convincere da qualcun'altro che quella soluzione funzioni. Vale per molte situazioni, da chi vuole vendervi un integratore che curi qualunque cosa, o dell'omeopatia priva di effetti collaterali, o la dieta rivoluzionaria senza fare fatica, o il metodo per guadagnare tanti soldi stando a casa a far poco o nulla, o il trading online dai guadagni sicuri. La prima domanda da farsi è sempre "se è così semplice, perché non lo fanno tutti?" o "se la soluzione è questa perché non è già stata attuata"? Ovviamente la risposta a queste domande non è mai "colpa dei poteri forti" perché se quella soluzione è disponibile pubblicamente, se funzionasse sarebbero molte di più le persone che ne fanno uso. Soprattutto le soluzioni che sembrano alla portata di un qualunque cittadino medio. Se esistesse una minuscola modifica da fare all'auto per viaggiare gratis ci sarebbero molti meccanici che fanno la modifica, anche solo agli amici, se esistesse un modo per dimagrire senza fare fatica tutti quelli che vogliono essere magri lo sarebbero, se esistesse un modo per prevenire qualunque malattia, al sistema sanitario nazionale converrebbe dare quello invece che spendere miliardi che non ci sono per curare a posteriori. Più triste, e a mio avviso più pericoloso, è quando la "soluzione semplice" viene fornita in buona fede. Magari rientrando nella narrazione sensazionalistica che uccide una notizia vera (https://short.
staipa.it/ak6g6). In quel caso il rischio è che le persone aderiscano a una soluzione convinti di fare qualcosa di davvero utile e magari lavandosene le mani poi di soluzioni realmente efficaci. Quali sono allora le risposte dei problemi complessi? Il più delle volte non esiste una risposta ma molteplici risposte che vanno attuate pezzo per pezzo, punto per punto. Analizzate, valutate, costruite. Esistono persone che studiano una vita per queste soluzioni e difficilmente le soluzioni arriveranno dal guru di turno che ci vende la risposta facile, la risposta comprensibile e potabile per tutti, o la risposta che non ci costringa a rinunciare a niente. Ma c'è sempre qualcosa che ognuno di noi può fare e quel qualcosa ha una radice comune. Se io con i miei due alberi e il mio pannello solare sulla testa mi sentissi appagato dell'infinitesimo risultato che ottengo, diventerei inutile ai fini del miglioramento della situazione. Se invece resto consapevole che la mia è solo una molecola d'acqua in un deserto gigantesco posso continuare a cercare altre soluzioni, a informarmi, a fare pressione sulle istituzioni. Non è vero che tanto non cambierà mai niente, i governi, come i media, fanno quello che gli fa ricevere più consensi. Se tutti improvvisamente diventassimo appassionati di Curling improvvisamente le tv inizierebbero a parlare solo di quello, e i politici farebbero a gara per far costruire campi da Curling. Diventiamo appassionati di salvare il mondo in cui viviamo, ma prima informiamoci, e poi diamo il nostro piccolo contributo all'opinione pubblica invece di sprecare grandi energie in minuscole soluzioni poco efficaci. Solo assieme si può cambiare il mondo, si può spostare l'attenzione di chi può prendere decisioni, non guardando il proprio piccolo giardino. Ma bisogna informarsi, abbandonare i pregiudizi e fare un po' di fatica.
#FakeNews#Polemipolitica#Ambientalismo#energiasolare#Famiglia#PensieroCritico#piantarealberi#Politica#soluzionisemplici
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I POVERI MUOIONO PRIMA
I comunisti e i problemi di oggi
Il progetto dei comunisti
Un governo che volesse agire avrebbe a disposizione consensi assai vasti nel paese, forza politica sufficiente, e perfino i piani, le proposte. Un autorevole giornale inglese, The Economist, ha scritto: << I comunisti italiano hanno presentato un progetto di legge per un servizio nazionale di assistenza medica, e un rapporto sullo stato attuale dell'assistenza, di cui lo stesso ministro della Sanità ammette che sia il miglior rapporto fin ora mai elaborato. Non vi è alcuna possibilità che il progetto venga approvato dall'attuale Parlamento, per quanto, se presentato da un partito diverso, nella maggior parte dei paesi dell'Europa occidentale lo si considererebbe un progetto abbastanza moderato >>. Ecco l'accusa: la maggioranza parlamentare (DC, PSU, PRI, ed anche le destre esterne, ostili ad ogni innovazione) ostacola un progetto considerato utile alla salute degli italiani. L'ostacola con il pretesto che è presentato dai comunisti, ma in verità perché difendere la salute significa intaccare privilegi e poteri consolidati, porre freno allo sfruttamento del lavoro umano, impedire il saccheggio delle risorse naturali del paese da parte della speculazione, far progredire la dignità dei cittadini e la democrazia. Se la maggioranza parlamentare si oppone a ciò che giova al paese, non vi è altra strada che modificare questa maggioranza, costringere il Parlamento ad anteporre la salute degli italiani ai gretti interessi dei partiti attualmente al governo. Begli ultimi anni, qualcosa è mutato negli orientamenti del paese sulla politica sanitaria. Anche il Programma quinquennale di sviluppo economico, approvato dal Parlamento nel 1967, accoglie l'idea che sia realizzato il passaggio ad un Servizio sanitario nazionale, che diriga e coordini tutte le attività sanitarie del paese, che sia finanziato dallo Stato attraverso il contributo dei cittadini in proporzione alla rispettiva capacità, che assicuri prestazioni sanitarie preventive, curative e riabilitative a tutti i cittadini, che sia orientato soprattutto in senso preventivo << al fine di ridurre l'incidenza delle malattie di maggiore rilievo sociale e della mortalità infantile, e di ottenere una sostanziale elevazione del livello igienico del paese >>. Ma è possibile realizzare questo programma senza una diversa politica economica che garantisca retribuzioni più alte, occupazione piena delle forze di lavoro, istruzione generalizzata, abitazioni più sane, nutrimento sufficiente, sicurezza nelle fabbriche, città più adatte all'uomo, democrazia più ampia nel nostro paese? E' possibile realizzare questo programma senza mutare le classi ed i partiti al potere?
Testo di Giovanni Berlinguer, 1968
-A cura della Sezione centrale stampa e propaganda del PCI
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Usa, la mortalità infantile aumenta per la prima volta in vent'anni
Negli Usa il tasso di mortalità infantile è aumentato del 3% dal 2021 al 2022, per la prima volta in vent’anni. Lo riferisce il Centers for Disease Control and Prevention, l’agenzia federale per la prevenzione e il controllo delle malattie. Secondo i dati, si è passati da 5,44 bambini morti ogni mille nati a 5,6. Stando al Wall Street Journal, gli Stati Uniti rivelano un tasso di mortalità…
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I dati demografici smentiscono categoricamente la tragica menzogna del “genocidio del popolo palestinese”.
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Quanti bambini hanno salvato i vaccini?
Un traguardo straordinario per la salute pubblica globale: i vaccini hanno permesso di salvare le vite di ben 150 milioni di bambini negli ultimi 50 anni. Questo dato, proveniente da uno studio pubblicato sulla rivista The Lancet, dimostra l'impatto salvifico dei vaccini, capaci di proteggere i più piccoli dalle minacce di morbillo, polio, difterite e molte altre patologie. L'articolo approfondirà i dettagli di questa scoperta, analizzando i benefici specifici dei vaccini e il loro ruolo cruciale nel garantire la salute e il benessere dei bambini in tutto il mondo. Numero di vite salvate dalle vaccinazioni dal 1974 al 2024 I due grafici seguenti mostrano il numero di vite salvate, suddivise per malattia e regione nell'arco di tempo che parte dall'anno 1974 fino al giorno d'oggi nel 2024. La vaccinazione contro il morbillo ha avuto l'impatto maggiore, salvando 94 milioni di vite negli ultimi 50 anni, oltre il 60% del totale. Il primo grafico mostra il numero totale poi suddiviso malattia per malattia: Il secondo grafico, invece, mostra il numero di vite salvate tramite le vaccinazioni suddivise per zone nel mondo. Si è trattato di uno sforzo veramente globale, con oltre 5 milioni di bambini salvati in ogni regione, di cui oltre 50 milioni in Africa e 38 milioni nel sud-est asiatico: Tasso di mortalità e mortalità infantile I bambini di tutte le età hanno beneficiato enormemente dell'espansione dei programmi di immunizzazione. Ma è nei neonati che i vaccini hanno avuto l'impatto più cruciale. I tassi di mortalità infantile sono crollati negli ultimi 50 anni. A livello globale, sono diminuiti di oltre due terzi, da circa il 10% nel 1974 a meno del 3% oggi. I ricercatori dello studio stimano che il 40% di questo calo sia dovuto ai vaccini. L'altro 60% del declino è stato determinato da altri fattori, tra cui il miglioramento della nutrizione, l'assistenza prenatale e neonatale, l'accesso all'acqua pulita e ai servizi igienico-sanitari e altre risorse di base: Più bambini possono essere salvati con i vaccini Nonostante questi immensi progressi, c'è ancora molto da fare. Più di un milione di persone muoiono ancora di tubercolosi ogni anno. Centinaia di migliaia di persone a causa della meningite e della pertosse. Decine di migliaia di decessi causati da morbillo, tetano ed epatite B. I decessi causati da diverse malattie prevenibili con il vaccino sono mostrati nel grafico sottostante: Foto di cromaconceptovisual da Pixabay Read the full article
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Agenda 2030: Punto 3 - Salute e Benessere
Il tema della salute e del benessere è fondamentale per la realizzazione degli obiettivi dell'Agenda 2030 delle Nazioni Unite, che si concentra sulla promozione di uno sviluppo sostenibile, equo e inclusivo a livello globale. In questo articolo esploreremo l'importanza della salute e del benessere per il raggiungimento degli obiettivi dell'Agenda 2030, nonché le sfide e le opportunità che si presentano lungo il percorso. Uno degli obiettivi dell'Agenda 2030 è quello di garantire una vita sana e di promuovere il benessere per tutti, indipendentemente dall'età, dal genere o dalla posizione geografica. Ciò significa che tutti devono avere accesso a servizi sanitari di qualità, compresi i servizi di prevenzione, diagnosi e cura, nonché alle informazioni e alle conoscenze necessarie per prendersi cura della propria salute. Inoltre, l'Agenda 2030 prevede di ridurre la mortalità infantile, la mortalità materna e la diffusione delle malattie trasmissibili, nonché di promuovere la salute mentale e il benessere psicologico. Per raggiungere questi obiettivi, è necessario affrontare alcune delle sfide più urgenti che riguardano la salute e il benessere in tutto il mondo. Ad esempio, molte persone non hanno accesso a servizi sanitari di qualità a causa di fattori come la povertà, la mancanza di infrastrutture sanitarie e l'isolamento geografico. Inoltre, molte malattie trasmissibili come la malaria, la tubercolosi e l'HIV/AIDS continuano a diffondersi, mentre nuove malattie come la COVID-19 rappresentano una minaccia sempre più urgente per la salute pubblica globale. Tuttavia, ci sono anche molte opportunità per migliorare la salute e il benessere delle persone in tutto il mondo. Ad esempio, le tecnologie digitali possono essere utilizzate per migliorare l'accesso ai servizi sanitari e per fornire informazioni e conoscenze sulla salute alle persone in modo efficace ed efficiente. Inoltre, la ricerca medica e scientifica può aiutare a sviluppare nuovi trattamenti e cure per le malattie, nonché a migliorare la prevenzione e la diagnosi. L'Agenda 2030 prevede anche un'attenzione particolare alla salute mentale e al benessere psicologico, che spesso vengono trascurati nella discussione sulla salute pubblica. La salute mentale è un aspetto cruciale del benessere delle persone, poiché influisce sulla loro capacità di lavorare, di studiare e di partecipare alla vita sociale. Tuttavia, molte persone che soffrono di disturbi mentali non ricevono la diagnosi e il trattamento adeguati a causa della mancanza di conoscenza e di risorse. Per affrontare queste sfide, è necessario un approccio integrato che comprenda la prevenzione, la diagnosi, la cura e il sostegno alla salute mentale. Questo può includere la promozione di ambienti di lavoro salutari, la riduzione dello stigma sociale nei confronti dei disturbi mentali e l'accesso a servizi di supporto come la consulenza e la terapia. Inoltre, è importante promuovere uno stile di vita sano che includa l'attività fisica regolare, una dieta equilibrata e il controllo dello stress. L'Agenda 2030 sottolinea anche l'importanza della collaborazione internazionale e della solidarietà globale per affrontare le sfide della salute e del benessere. Ciò significa che le nazioni devono lavorare insieme per condividere le conoscenze, le risorse e le tecnologie che possono contribuire alla promozione della salute pubblica globale. Inoltre, è necessario garantire che i paesi più poveri e svantaggiati abbiano accesso ai servizi sanitari e alle risorse necessarie per prevenire e curare le malattie. In conclusione, la salute e il benessere sono aspetti cruciali della nostra vita e del nostro sviluppo sostenibile come società globale. L'Agenda 2030 delle Nazioni Unite sottolinea l'importanza di garantire una vita sana e di promuovere il benessere per tutti, indipendentemente dalle circostanze. Tuttavia, ci sono molte sfide che devono essere affrontate, come la povertà, la mancanza di infrastrutture sanitarie e la diffusione delle malattie trasmissibili. Fortunatamente, ci sono anche molte opportunità per migliorare la salute e il benessere delle persone in tutto il mondo, come l'utilizzo delle tecnologie digitali, la ricerca medica e scientifica e la promozione della salute mentale. Affrontare queste sfide richiede un approccio integrato e la solidarietà globale, e solo attraverso un lavoro collaborativo possiamo garantire un futuro sano e sostenibile per tutti. Read the full article
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Immaginate, se ci riuscite, di vivere su un’isoletta sperduta tra l’Oceano Atlantico, il Mar dei Caraibi e il Golfo del Messico. Immaginate che, sull’isoletta sulla quale vivete, la mortalità infantile sia più bassa che negli Stati Uniti, immaginate che su quell’isoletta nessuno muoia di fame e il popolo abbia il diritto di poter studiare gratuitamente e di usufruire della sanità pubblica, diversamente da quanto accade in tutti i paesi vicini. Immaginate che, mentre gli altri spedivano soldati e carri armati in giro per il mondo ed “esportavano la democrazia” a forza di bombe, la vostra isoletta mandasse medici e infermieri. E adesso immaginate che l’isola sulla quale vivete sia sotto embargo da sessant’anni per volontà del paese militarmente più forte del mondo. La maggior parte della popolazione non era neanche nata, prima dell’embargo. Poi è arrivato il Covid. E la vostra isoletta ha spedito medici e infermieri anche in posti lontanissimi, come l’Italia, per aiutare quelli che, in quel momento, se la stavano passando peggio. Immaginate che, per l’ennesima volta, poco più di un mese fa ci sia stata una votazione all’Onu in cui si chiedeva di rimuovere l’embargo, e in quella votazione ci siano stati solo due voti contrari, ma sufficienti ad annullare il provvedimento: quello di Israele e quello degli USA. Adesso immaginate che sulla vostra isoletta, ultimamente, il Covid abbia colpito fortissimo. Ma immaginate anche che, con una sanità sotto embargo e con una popolazione numericamente paragonabile alla Lombardia, la vostra isoletta sia comunque riuscita a produrre autonomamente non un vaccino, ma due: “Abdala” e “Soberana 2”. E adesso immaginate che, in piena pandemia, quei vaccini non possano essere utilizzati, perché mancano le siringhe. E immaginate che nessuno ve le possa mandare, quelle siringhe, perché qualsiasi paese che lo facesse incorrerebbe in sanzioni da parte degli Stati Uniti. Immaginate che una superpotenza abbia così tanta paura di voi e di quello che rappresentate da voler ridurre allo stremo la vostra popolazione, pur di convincerla a ribellarsi. Immaginate che quella superpotenza, quella degli “esportatori di democrazia”, abbia supportato e appoggiato, negli anni, le più feroci dittature del pianeta, ma di voi abbia ancora una paura fottuta. E immaginate che faccia di tutto, da anni, per convincere il vostro popolo a scendere in piazza e destituire il governo. E tutto questo sulla vostra pelle e su quella di chi vi sta accanto, giocando a Risiko con le vostre vite. Immaginate che degli scontri di piazza violenti, gli stessi scontri che possono essere avvenuti negli USA durante le proteste per l’assassinio di George Floyd, o in Italia durante il G8, diventino istantaneamente un motivo per istigare l’intera opinione pubblica globale contro la vostra isoletta. E adesso immaginate che nessuno abbia detto nulla della manifestazione successiva, in cui la gente è scesa in piazza per supportare il governo. E immaginate di dover spiegare il perché di tutto questo a un mondo che, ormai, non si chiede neanche più perché, nonostante siate sotto embargo da 60 anni, ve la passiate comunque infinitamente meglio del 99% dei paesi che vi stanno accanto. Immaginate di vivere a Cuba. Emiliano Rubbi
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Parlando al telefono di queste cose, mi hanno raccontato che una loro amica ha scelto di far nascere i suoi tre bambini a casa, perché l’ospedale “uccide madri e bambini”. L’ho trovato esagerato, ma se si guardano le cifre, sono davvero spaventose: la mortalità materna è in media quasi tre volte quella dell’Italia, la mortalità infantile alla nascita il doppio. Nelle classi sociali svantaggiate il rischio di morire durante il parto è più che raddoppiato.
Dalla sanità al resto. Nel nord dell’Inghilterra, nel centro delle città vi sono molti negozi “one pound”, dove tutto costa 1 sterlina – poco più di 1 euro. Lì c’è cibo impossibile: scatolette di “carne” con l’80% di grassi, lotti di patatine tipo polistirolo, bibite imbevibili, eccetera. Il peggio che si possa immaginare e ingurgitare. Che impatto ha questo tipo di alimentazione sulle condizioni di salute delle persone?
Queste città sono generalmente città universitarie, con una popolazione di studenti, in genere abbastanza benestanti o figli di ricche famiglie, che restano qualche anno e poi se ne vanno. La strada offre lo spettacolo vergognoso di due umanità: i giovani ricchi o benestanti e gli adulti poveri. Durante il giorno si vedono molti disoccupati o senzatetto, gli adulti sono quasi tutti fatiscenti, sdentati, appoggiati a bastoni o a deambulatori. La povertà si presenta in modo evidente nei corpi delle persone, in una misura alla quale in Italia non siamo (ancora) abituati. È la strage che produce il liberismo a briglia sciolta. E, come detto, anche i miei amici della buona borghesia si ritrovano senza soluzione quando hanno un problema di salute. È il futuro che si prospetta anche da noi in Italia. È necessario aggiungere: governo dopo governo?
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Dopo vent’anni di guerra, 1000 miliardi spesi nelle operazioni belliche e nemmeno uno di aiuti veri e propri ( per l’Italia che si è piegata anche a questa avventura si tratta di 53 caduti per nulla, 8 miliardi in spese militari e solo 260 milioni in cooperazione civile ), 140 mila mortiuficiali, il doppio reali di cui diverse migliaia bambini, la distruzione quasi totale di un Paese, la conclusione è stata una disfatta. Ma non è solo una sconfitta militare che sarebbe tutto sommato il fatto minore, ma la sconfitta completa e senza appello di un modello occidentale, aggressivo e rapinoso che con il pretesto di modernizzare il Paese e di sottrarlo alle grinfie dell’integralismo talebano (peraltro a suo tempo creato e allevato proprio dagli Usa in funzione antisovietica) il risultato è che l’Afganistan ha ancora oggi il tasso più elevato al mondo di mortalità infantile, tra le più basse aspettative di vita del pianeta (51 anni, terzultimo prima di Ciad e Guinea Bissau ) ed è ancora uno 22 dei Paesi più poveri del mondo (207° su 230 per ricchezza pro capite e con la sola economia dell’oppio ). Politicamente, il regime integralista islamico afgano (fondato sulla sharìa e guidato da ex signori della guerra dell’Alleanza del Nord espressione della minoranza tagica) è tra i più inefficienti e corrotti al mondo. Per giunta il Paese è lontanissimo dallo standard minimo di una Stato di diritto democratico: censura e repressione del dissenso sono la norma cosa che peraltro non meraviglia visto che i “portatori di civiltà” ultimamente sono riusciti a fare anche peggio dei talebani. Il fatto è che la confusione e il gigantesco deficit culturale dell’elite americana e occidentale ha fatto sì che dopo l’occupazione del Paese nessuno sapesse davvero perché restare e come restare. Una cosa che potremmo sospettare da vicino visto che è in questa temperie che si è formato quell’incredibile buon Figliolo che siede alla destra del Dragi che lo ha scelto per farci provare anche qui in un po’ di brividi afgani.
Afganistan, ritirata senza onore
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I POVERI MUOIONO PRIMA
I comunisti e i problemi di oggi
Il progresso sanitario nell'URSS
Dall'epoca schiavistica al feudalesimo, da questo al capitalismo, ha scritto Gramsci, << tutti i mutamenti del modo di essere e di vivere sono avvenuti per coercizione brutale, cioè attraverso il dominio di un gruppo sociale su tutte le forze produttive della società: la selezione o educazione dell'uomo adatto ai nuovi tipi di civiltà, cioè alle nuove forme di produzione e di lavoro, è avvenuta con l'impiego di brutalità inaudite, gettando nell'inferno delle sottoclassi i deboli e i refrattari o eliminandoli del tutto >>. Non è certo a caso che questa << tradizione >> sia stata spezzata dalla rivoluzione socialista. Lo stato di salute, la condizione sanitaria di una popolazione rappresenta uno degli specchi più limpidi del suo grado di benessere. E' perciò opportuno riferire alcuni dati sulla situazione dell'Unione Sovietica, a cinquant'anni dalla rivoluzione, partendo dalle notizie statistiche sulla mortalità generale, sulla durata della vita, sulla mortalità infantile. La mortalità generale (numero di morti in un anno, su mille abitanti) era nella Russia prerivoluzionaria la più alta, fra le grandi nazioni europee, ed è oggi la più bassa, fra tutte le Nazioni del mondo. Dal 1913 ad oggi i dati sono i seguenti:
Anno Mortalità Generale 1913 30,2 1926 20,3 1940 18,0 1946 10,8 1955 8,2 1966 7,3
La mortalità generale si è ridotta in mezzo secolo di oltre quattro volte. Il paragone con alcuni paesi capitalistici mostra quale è stato l'andamento comparativo del fenomeno:
Nazione Anno Anno 1913 1966 URSS 30,2 7,2 Inghilterra 14,2 11,8 Italia 19,3 9,9 Stati Uniti 13,2 9,5 Francia 19,0 11,1 Svezia 13,9 10,1
La durata media della vita nella Russia prerivoluzionaria era di 32 anni, nello stesso periodo in cui il cittadino inglese viveva in media 50 anni, il francese 47 anni, lo statunitense 49 anni. Attualmente la vita media del cittadino sovietico è di 70 anni, cioè al livello dei paesi capitalistici più sviluppati: con la differenza che le medie dell'URSS rappresentano situazioni relativamente omogenee fra città e campagna, fra zona europea e repubbliche sovietiche asiatiche, mentre nei paesi capitalistici esistono profonde differenze fra le classi sociali. La mortalità infantile (numero di morti di età inferiore ad un anno, su mille nati vivi) ha avuto nell'URSS la seguente evoluzione:
Anno Mortalità infantile 1913 273 1926 174 1940 182 1946 87 1955 60
Mentre fino alla Rivoluzione d'ottobre morivano ogni anno due milioni di bambini di età inferiore ad un anno, ora la mortalità infantile si è ridotta a meno di un decimo, è scesa dal 273 al 26 per mille. Questo indice, raggiunto nel 1966, è assai inferiore a quello dell'Italia, ove i morti di età inferiore ad un anno sono 35 su mille nati vivi. Un pediatra che ha visitato l'URSS, il sen. Gatto, ha scritto: <<Certo un progresso in questo campo si è poi riscontrato in tutte le nazioni civili, soprattutto in virtù dei progressi terapeutici, ma in nessun paese del mondo la riduzione della mortalità infantile è avvenuta con tale ampiezza di scarto. E sì che la cifra del 26 per mille è riferita a tutta l'Unione Sovietica, che comprende repubbliche al centro dell'Asia e paesi ancor più meridionali del nostro Mezzogiorno. Se si considera questo quoziente nelle singole repubbliche si scontrano dati che vanno da appena il 19 per mille nelle zone più occidentali al 32 per mille nelle zone asiatiche, che appena qualche decennio fa avevano un tipo di società pastorale e nomade. Eppure lo scarto fra questi due dati non è così forte come quello che si rileva ancora in Italia, dove si va da un quoziente di circa il 20 per mille in Emilia a quasi il 50 per mille in Lucania. Segno evidente che l'attività di medicina preventiva e sociale dell'infanzia si è sviluppata in modo organico in tutta l'URSS, superando squilibri territoriali che parrebbero a prima vista insormontabili >>. Questi dati sommari sulla mortalità generale, sulla durata della vita e sulla mortalità infantile mostrano che l'URSS ha raggiunto e spesso superato, come livello sanitario complessivo, i paesi capitalistici più sviluppati, pur partendo da condizioni assai arretrate e pur soffrendo le distruzioni e le battute d'arresto di due terribili guerre. Questi dati mostrano che il processo rivoluzionario, l'emancipazione delle classi e dei popoli oppressi modifica radicalmente le condizioni di esistenza, e costituisce di per sé la fonte di maggior risparmio di vite umane, il miglior programma di sanità pubblica, il modo più rapido e completo per consentire ad ogni essere umano di godere la più elementare fra le libertà: quella di vivere. Accanto al mutamento della struttura sociale si è sviluppata nell'URSS una rete sanitaria capillare, che consente di prevenire e curare le malattie in tutti gli strati della popolazione. L'URSS è oggi il paese del mondo che ha il più alto numero di medici rispetto alla popolazione.
Nazione N. di abitanti per ogni medico URSS 406 Inghilterra 680 Italia 613 Stati Uniti 537 Francia 649
Il numero di medici, del personale sanitario ausiliario (per ogni medico vi sono altri 7 fra infermieri, tecnici, laboratoristi, etc.), dei letti ospedalieri (10 per mille abitanti), della rete di ambulatori e dispensari copre praticamente tutte le necessità sanitarie di attrezzature e di personale. I traguardi successivi per l'URSS, una volta raggiunti i livelli di organizzazione che sono considerati l'optimum dall'Organizzazione mondiale della sanità, consistono nel miglioramento della qualità e dell'efficienza del servizio, nell'adeguarlo continuamente ai progressi della scienza ed all'evolversi delle malattie.
Testo di Giovanni Berlinguer, 1968
-A cura della Sezione centrale stampa e propaganda del PCI
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Governo keniano, mortalità infantile dimezzata dal 1989
(ANSA) – NAIROBI, 05 LUG – La mortalità infantile in Kenya è in continuo calo ed è addirittura più che dimezzata negli ultimi 33 anni. Lo rivela una ricerca pubblicata dall’Ufficio nazionale di statistica keniano (Knbs) e commissionato dal ministero della Salute. Secondo il rapporto, aggiornato allo scorso anno, il tasso di mortalità neonatale è diminuito da 90 decessi ogni 1.000 nascite nel…
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