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Preoccupazione per il Quarto Trimestre 2024: L'Indagine Congiunturale di Confindustria Piemonte. Il clima di fiducia delle imprese piemontesi riflette incertezza globale, con segnali di rallentamento in diversi settori chiave
A Torino, il 14 ottobre 2024, è stata presentata l'indagine congiunturale di Confindustria Piemonte per il quarto trimestre 2024. L’indagine, realizzata a settembre da Unione Industriali Torino e Confindustria Piemonte, evidenzia una situazione di preoccu
A Torino, il 14 ottobre 2024, è stata presentata l’indagine congiunturale di Confindustria Piemonte per il quarto trimestre 2024. L’indagine, realizzata a settembre da Unione Industriali Torino e Confindustria Piemonte, evidenzia una situazione di preoccupazione crescente tra le oltre 1.340 imprese manifatturiere e dei servizi che hanno partecipato all’analisi. La complessa situazione geopolitica…
#2024#: Confindustria#Alimentare#ammortizzatori#automotive#aziende#Commercio#congiunturale#Crescita#Crisi#Economia#Edilizia#esportazioni#geopolitica#ICT#Indagine#Industria#Investimenti#manifatturiero#Occupazione#ordini#Piemonte#Produzione#quarto#Servizi#settori#sociali#Terziario#tessile#transition
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Aumento tassi BCE e rallentamento economia dell'Eurozona
L'economia dell'Eurozona ha subito un brusco rallentamento, come mostra un'indagine sulle imprese. Gli economisti avvertono di una possibile recessione in contrasto con le previsioni ottimistiche della BCE. L'economia della zona euro ha subito un brusco rallentamento, secondo un'indagine aziendale attentamente seguita che ha indicato che la recente crescita nel settore dei servizi dominante è in fase di stallo e le pressioni sui prezzi si stanno attenuando. L'indice dei responsabili degli acquisti di riferimento, una misura dell'attività nel settore manifatturiero e dei servizi, è sceso al minimo di cinque mesi di 50,3 nei dati di venerdì, in calo rispetto al 52,8 del mese precedente. Era inferiore alla lettura di 52,5 prevista dagli economisti in un sondaggio Reuters.
L'edificio della Banca centrale europea I dati smorzano le speranze di una ripresa economica nell'eurozona dopo due trimestri di lieve contrazione © Ronald Wittek/EPA-EFE/Shutterstock Scendendo verso la soglia dei 50 che separa la contrazione dall'espansione, le cifre smorzano le speranze di una ripresa economica nell'area della moneta unica a 20 paesi dopo due trimestri di lieve contrazione. "Questo è un grave rallentamento", ha affermato Carsten Brzeski, economista della banca olandese ING. “Mostra che le previsioni della BCE erano assolutamente troppo ottimistiche. Ci stiamo chiaramente dirigendo verso un altro trimestre debole, con un possibile flirt di nuovo con la recessione”. La Banca centrale europea aveva previsto che il prodotto interno lordo del blocco sarebbe cresciuto dello 0,9% quest'anno. Gli economisti hanno affermato che i dati PMI flash potrebbero rendere i regolatori dei tassi della BCE più cauti su ulteriori aumenti dei tassi di interesse oltre a un aumento che la banca centrale afferma essere "molto probabile" a luglio. Gli investitori hanno ridotto le scommesse su un altro aumento a settembre. Il rendimento dei titoli di stato tedeschi a due anni è sceso di 13 punti base al 3,09%, mentre l'euro è sceso dello 0,6% rispetto al dollaro a $ 1,089. Le borse europee sono scese in seguito ai dati, ponendo fine a quella che dovrebbe essere la peggiore settimana da marzo. Lo Stoxx 600 a livello regionale è sceso dello 0,4%, il Dax tedesco è sceso dell'1,1% e il FTSE 100 di Londra ha perso lo 0,5%. Lo Stoxx 600 è sceso del 2,9% questa settimana. Il segnale di un indebolimento dell'economia è arrivato sullo sfondo delle decisioni aggressive della banca centrale all'inizio della settimana, quando Svizzera, Norvegia e Regno Unito hanno alzato i loro tassi di riferimento per affrontare l'inflazione ostinatamente elevata. "Questi dati non sono belli", ha detto Claus Vistesen, un economista del gruppo di ricerca Pantheon Macroeconomics delle cifre HCOB PMI, aggiungendo che le cifre erano coerenti con la crescita dell'eurozona rimasta "contenuta" nel secondo e terzo trimestre di quest'anno. Un rallentamento dell'attività dei servizi
Sentimento netto dell'indice dei responsabili degli acquisti (differenza dal punteggio "nessuna variazione" di 50) La più grande sorpresa nei dati PMI è stata il forte rallentamento dei servizi, che è stata una delle poche aree positive dell'economia della zona euro per gran parte di quest'anno. Il rallentamento è stato particolarmente marcato in Francia, dove i livelli di attività delle società di servizi si sono contratti per la prima volta dall'inizio dell'anno. Ciò contrastava con il settore dei servizi del Regno Unito, che ha rallentato meno, ma ha rafforzato i timori che l'inflazione sia più persistente di quanto la Banca d'Inghilterra avesse sperato. I costi di produzione dell'Eurozona per i produttori sono scesi al tasso più rapido dal luglio 2009, suggerendo che il recente calo dei prezzi alla produzione industriale della regione, scesi del 3,2% tra marzo e aprile, dovrebbe continuare. Le pressioni sui prezzi dell'Eurozona si stanno raffreddando
Ma i costi degli input hanno continuato a salire per le società di servizi ben al di sopra del ritmo medio storico. I salari dei lavoratori nel blocco sono aumentati di oltre il 5% nell'anno fino al primo trimestre. La disoccupazione è scesa al minimo storico del 6,5% ad aprile, il che i funzionari della BCE temono possa mantenere alta l'inflazione dei servizi. L'inflazione nell'eurozona è scesa al 6,1 per cento a maggio. I nuovi dati della prossima settimana dovrebbero mostrare un ulteriore calo al 5,7%. Ma è probabile che la BCE, che mira a un'inflazione complessiva del 2%, si concentrerà sul tasso di riferimento. Questa misura, che esclude energia e cibo, dovrebbe salire dal 5,3% di maggio. I PMI hanno anche mostrato che le aziende di tutta la zona euro sono diventate molto più cupe riguardo alle loro prospettive. Gli ordini manifatturieri sono in calo
Indici dei responsabili degli acquisti dell'Eurozona: nuovi ordini (differenza dal punteggio "nessun cambiamento" di 50) I flussi di ordini più deboli stanno iniziando a colpire la domanda di lavoratori, con la crescita dell'occupazione che rallenta a giugno per il secondo mese consecutivo. Separatamente, i prezzi delle case tedesche sono scesi a un tasso annuo record del 6,8% nel primo trimestre di quest'anno, poiché i costi di indebitamento più elevati, l'inflazione e la crescita economica più debole hanno avuto il sopravvento sul più grande mercato immobiliare europeo. Read the full article
#BancaCentraleEuropea#bce#borseeuropee#eurozona#Inflazione#Manifatturiero#PMI#Ripresaeconomica#zonaeuro
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In base alle statistiche dell’Organizzazione mondiale del commercio (Wto) relative al 2023 l’Italia figura sesta nell’export mondiale, con un export di 670 miliardi di dollari (626 miliardi di euro secondo l’Istat). Escludendo i Paesi Bassi, le cui esportazioni sono costituite in gran parte da merci in transito nei porti e non da effettivo export di prodotti olandesi, l’Italia è in realtà il quinto esportatore mondiale, dopo Cina, Stati Uniti, Germania e Giappone.
Se poi escludessimo le auto (...) che costituiscono soltanto il 3 per cento degli scambi mondiali, l’Italia è addirittura il quarto esportatore nel restante 97 per cento del commercio internazionale, in virtù di una specializzazione merceologica estremamente diversificata e non legata a pochi macrosettori dominanti. Infatti, escludendo le auto, l’export italiano (657 miliardi di dollari) è ampiamente superiore anche a quello del Giappone (607 miliardi).
Un bel successo per un paese come il nostro che fino a una decina di anni fa era considerato in declino dalla maggior parte degli economisti (specie di casa nostra) e giudicato come un perdente sicuro nel quadro della competizione globale. (...)
Rispetto al 2015, l’export totale di merci dell’Italia è stato il più dinamico del G7 ed è cresciuto in dollari correnti del 48 per cento, cioè quasi del doppio rispetto a quelli di Francia (+28 per cento) e Germania (+27 per cento) e di oltre il triplo rispetto agli export di Giappone (+15 per cento) e Regno Unito (+12 per cento). (...)
Chi, sulla base di vecchi luoghi comuni o di analisi superate, continua a descrivere un’Italia come un paese industriale con bassa produttività o non competitivo, arretrato sul piano della tecnologia e dell’innovazione, sta semplicemente guardando un altro film rispetto alla realtà. (...)
La nostra forza risiede in un nucleo di circa 9 mila aziende esportatrici medie, medio-grandi e grandi con 50-1.999 addetti, che realizzano i tre quarti del nostro export manifatturiero, nonché in un ulteriore ristretto gruppo di una quarantina di imprese con oltre 2 mila occupati, che esportano un altro 12 per cento circa.(...)
Un altro nostro asso nella manica è la differenziazione dei prodotti esportati.
I “magnifici 7” settori del made in Italy si suddividono nelle “3F” (...): Fashion, Food, wine and tobacco e Furniture and building materials (e) le “4M” (...): Metal products, Machinery, Motor yachts and other transport equipment, Medicaments and personal care products. (...) L’Italia è stata nel 2022 il primo esportatore mondiale di 201 prodotti (...).
via https://www.ilfoglio.it/economia/2024/05/13/news/come-l-italia-ha-scalato-l-export-mondiale-6537828/
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LE VENDITE DI AUTO ELETTRICHE SUPERANO LE DIESEL
Le vendite di auto nuove in Europa hanno visto nel 2023 i veicoli elettrici superare per la prima volta i diesel.
Le nuove auto elettriche sono aumentate del 37% su base annua rappresentando il 14,6% delle vendite complessive, dati che hanno segnato una netta inversione di tendenza rispetto al 2022, quando le immatricolazioni di nuovi veicoli scesero ai livelli più bassi dal 1993 a causa della carenza di componenti che rallentarono le linee produttive e le consegne. Nell’anno appena concluso, le vendite in Italia, Francia e Spagna hanno registrato incrementi a doppia cifra, rispetto al 2022, con il nostro Paese in testa con una quota del 18,9% di nuove immatricolazioni elettriche.
Anche le vendite di auto ibride sono aumentate in maniera molto significativa lo scorso anno, con una quota di mercato del 25,8%. Le auto a benzina hanno mantenuto il loro vantaggio al 35,3%. Le case automobilistiche stanno promuovendo nuovi modelli e soluzioni per affrontare la scadenza del 2035 fissata dall’Unione Europea per eliminare gradualmente le vendite di nuovi veicoli con motore a combustione. La Volkswagen è rimasta la casa automobilistiche con la maggior quota di mercato, con il gruppo che ha venduto 2,8 milioni di nuove auto nel 2023, in aumento del 18% rispetto all’anno precedente. I dati sono stati raccolti dall’Associazione europea dei costruttori di automobili (ACEA) che rappresenta i 15 principali produttori europei di automobili, furgoni, camion e autobus e che riguarda l’8,3% di tutti i posti di lavoro nel settore manifatturiero nell’UE.
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Fonte: European Automobile Manufacturers Association ACEA; foto di Pixabay
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Si prevedeva per il 2022 un crollo del PIL russo del 10–15%. Niente di tutto questo, alla fine il calo è stato solo del 2,2%. Si prevedeva un ulteriore crollo nel 2023 di svariati punti percentuali mentre nella realtà il PIL russo è in crescita.
La manifattura russa si è enormemente sviluppata negli ultimi anni a ritmi vertiginosi. La componente nel PIL russo dovuta alla produzione energetica è scesa dal 65% del 2010 al 49,5% del 2022. Vuol dire che il resto del PIL è stato prodotto dal settore manifatturiero e dal terziario. Basti pensare che la Russia è diventata un esportatore persino nel settore tessile e delle scarpe. 1,6 miliardi all'anno di esportazioni nel settore.
I russi stanno investendo decine di miliardi nel settore della produzione di chip e semiconduttori. Già adesso producono chip relativamente antiquati con tecnologia a 65nm ma stanno realizzando stabilimenti che costruiranno autarchicamente processori di 16nm che non sono ancora il top del mercato ma saranno sufficienti alle produzioni russe sia nel settore militare che in quello automotive svincolando progressivamente il Paese da Cina e Taiwan. Autarchicamente significa che i russi hanno sia le materie prime, sia i software, roba che hanno già, e avranno gli stabilimenti per la lavorazione dei wafers oggi quasi esclusiva di Taiwan. Tutto. L'intera catena.
La cosa grave è che l'Europa si sta letteralmente rovinando nel tentativo di danneggiare l'economia russa e senza ottenere nessun risultato. Stiamo sbattendo con la testa contro un muro di cemento armato.
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Quindi prima era come ti arriva quando lo ordini su Wish e ora come ti arriva quando lo ordini dal manifatturiero
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Moda Toscana, Centrodestra: Urgente Consiglio regionale
Moda, Toscana. Centrodestra: "Urgente Consiglio regionale aperto su grave crisi del settore". Meini, Stella e Bianchini: "Destinare parte delle risorse del bilancio regionale a lavoratori e imprese" Un Consiglio regionale dedicato alla grave crisi che sta investendo il settore toscano della moda, aperto alle rappresentanze dei lavoratori e aziendali, in cui si discuta di prospettive e strategie concrete. E la volontà di destinare a imprese e lavoratori del comparto parte delle risorse straordinarie del bilancio regionale. È quanto chiedono il capigruppo della Lega, Elena Meini, di Forza Italia, Marco Stella e il consigliere regionale di Fratelli d'Italia, Sandra Bianchini (che questa mattina ha seguito il tavolo). “È doveroso e imprescindibile - affermano - dedicare una seduta consiliare alla crisi del settore moda. Siamo tutti d'accordo sulla necessità di estendere la cassa integrazione per tutto il 2025. Ma oltre a risolvere problematiche nel breve periodo, occorrerà avere una visione a lungo termine, prevedendo un'accurata progettualità da parte della Regione per scongiurare di ritrovarsi, nel prossimo futuro, nelle attuali medesime condizioni. Per questo tutti conveniamo sulla necessità di costruire politiche strutturali per rilanciare il settore e difenderlo dalla concorrenza sleale". La moda in Toscana impiega circa 130 mila persone, di fatto quindi il 6-8 per cento di tutti gli occupati della regione lavora nel settore, il 40% di tutto il manifatturiero, per un valore aggiunto di oltre 5,5 miliardi di euro. "Dobbiamo ripensare a un modello, il settore della moda è completamente cambiato. Si tratta - sottolinea il centrodestra - di un lavoro molto complesso, per salvaguardare quello che noi oggi abbiamo. Non basta la cassa integrazione in deroga, anche se dovessimo farla non per 12 settimane, ma per 12 mesi. Non basta, occorre guardare in maniera globale ai distretti industriali legati al mondo della moda come quello toscano, basti pensare a quello che è successo al distretto della moda pratese o aretino. Noi dobbiamo reinventare un modello di distretto industriale toscano, che sia un modello di filiera, che tenga conto di tutti i fattori, che parli con il livello nazionale, senza contrapposizioni tra governo locale e governo centrale. La parola d'ordine è fare sistema, anche tra di noi, fare sistema tra i distretti industriali e la moda italiana. Per questo è necessario fare una seduta del Consiglio regionale della Toscana interamente dedicata a questo tema, e per questo chiediamo che alcune risorse del bilancio regionale vadano a lavoratori e imprese del comparto moda". Coordinamento regionale Forza Italia Toscana Follow @FI_ToscanaTweet to @FI_Toscana
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Corning, il produttore di Gorilla Glass, riceverà fino a 32 milioni di dollari dal CHIPS Act
Corning, il produttore di Gorilla Glass, riceverà fino a 32 milioni di dollari dal CHIPS Act Grazie ai fondi del CHIPS Act, Corning potrà ampliare la produzione di materiali essenziali per la fabbricazione dei chip, un’iniziativa che dovrebbe creare nuovi posti di lavoro nel settore manifatturiero. Powered by WPeMatico Grazie ai fondi del CHIPS Act, Corning potrà ampliare la produzione di…
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Cisl Lazio: nuove proposte per uno sviluppo partecipativo e competitivo Il 7 novembre 2024, presso la Regione L... #cisllazio #coesionesociale #economiaregionale #frosinone #incentiviimprese #latina #Rieti #sindacato #sviluppopartecipativo #ZESspecialeLazio https://agrpress.it/cisl-lazio-nuove-proposte-per-uno-sviluppo-partecipativo-e-competitivo/?feed_id=7925&_unique_id=672e2dfdc9bbc
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Mostre immersive ed mostre multimediali: il futuro delle esperienze visive
Nel contesto di un mercato in continua evoluzione, le mostre multimediali ed immersive rappresentano un’innovazione strategica per le aziende del settore industriale, manifatturiero e dei servizi. In un mondo in cui l'attenzione del cliente è sempre più difficile da catturare, questi strumenti tecnologici permettono di offrire un'esperienza sensoriale e coinvolgente, capace di comunicare in modo efficace e memorabile il valore di un prodotto o di un'innovazione.
Le mostre immersive, a differenza delle esposizioni tradizionali, combinano elementi visivi, uditivi e tattili, grazie a tecnologie avanzate come la realtà aumentata (AR), la realtà virtuale (VR) e il mapping 3D. Questo approccio permette di mostrare prodotti e servizi in modo dinamico, suscitando curiosità ed emozione tra i visitatori, siano essi clienti, partner o investitori.
Per le imprese, adottare questa tecnologia significa avere un vantaggio competitivo: la capacità di coinvolgere attivamente il pubblico e differenziarsi dalla concorrenza. In un ambiente sempre più globale, le mostre multimediali consentono di raccontare una storia, esporre innovazioni e dimostrare l’efficienza di macchinari e processi in maniera del tutto unica. Attraverso immagini, suoni e interazioni, il visitatore viene trasportato all'interno dell'esperienza, acquisendo una comprensione profonda dei vantaggi offerti dai prodotti.
Proprio per questo motivo, le aziende del settore industriale stanno investendo sempre più in soluzioni immersive per comunicare efficacemente i loro processi, le innovazioni tecnologiche e i risultati raggiunti.
mostre multimediali ed immersive
mostra immersiva
mostra multimediale
mostre multimediali
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Ad agosto, si è attenuato il deterioramento delle condizioni operative del settore manifatturiero italiano, segnato da un incremento dell'Indice Hcob PMI, che è salito a 49,4 punti, rispetto ai 47,4 di luglio e ai 47,8 previsti. Sebbene l’indice rimanga sotto la soglia dei 50 punti, indicando ancora un peggioramento, questo rappresenta il terzo mese consecutivo di crescita dell'indice principale, suggerendo un avvicinamento a una stabilizzazione delle condizioni. I produttori italiani hanno continuato a fronteggiare sfide significative nel mercato, con una domanda che si è rivelata difficile nel mese di agosto, portando a una prudenza nell’aumento della produzione. Tuttavia, i dati del PMI hanno mostrato alcuni segnali incoraggianti. Nonostante il contesto di contrazione, le misure relative a produzione, nuovi ordini e acquisti di materiali sono diminuite a tassi più contenuti, il che potrebbe indicare una leggera ripresa. Le aziende hanno mostrato un approccio più ottimista verso il futuro, con le previsioni di produzione che hanno registrato i livelli più alti degli ultimi tre anni, suggerendo una possibile ripresa dell'occupazione. In particolare, quattro dei cinque componenti dell'indice PMI hanno mostrato segnali di miglioramento. L’unica eccezione si è registrata nelle consegne dei fornitori, un fattore che generalmente indica debolezze nel settore manifatturiero. Tuttavia, i partecipanti al sondaggio hanno evidenziato che questo miglioramento era legato alla diminuzione delle carenze di materiali. Nonostante ciò, le notizie sulla domanda rimangono preoccupanti, in quanto sia i nuovi ordini che la produzione hanno mostrato una nuova contrazione, anche se modesta e tra le più leggere degli ultimi cinque mesi. Questo scenario suggerisce che, pur essendoci ancora una certa fragilità nel settore, la situazione sta migliorando lentamente. Le aspettative positive dei produttori potrebbero favorire una ripresa più robusta a lungo termine, soprattutto se il trend positivo dei nuovi ordini e della produzione dovesse continuare nei prossimi mesi. Nel complesso, i segnali indicano una possibile stabilizzazione del settore manifatturiero italiano, che potrebbe gradualmente dissipare le incertezze attuali legate alla domanda e alle condizioni di mercato. In sintesi, il mese di agosto segna un momento di transizione per l'industria manifatturiera italiana, con indicatori che, sebbene vicini alla contrazione, mostrano tenui segnali di ripresa e ottimismo per un miglioramento futuro. Il percorso verso una definitiva ripresa rimane comunque da monitorare, con particolare attenzione alle dinamiche di domanda e produzione.
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Sfruttamento lavoratori cinesi per gli iPhone
Svenimenti e turni massacranti (anche 20 senza riposo) alla fabbrica degli iPhone. Sotto accusa lo stabilimento della Foxconn a Zhengzhou. Operai della Foxconn che svengono esausti per i turni massacranti a cui sono sottoposti per sfornare i nuovi modelli dell'iPhone. È la denuncia affiorata attraverso alcuni video pubblicati nelle scorse settimane sui social network cinesi dai lavoratori dello stabilimento di Zhengzhou, nella provincia di Henan, e rilanciati dal sito 'China Labour Bulletin', osservatorio con base a Hong Kong che monitora le questioni legate al lavoro nella Repubblica popolare cinese. Lo scrive l'agenzia Asianews. "Chi può sopportare 20 giorni consecutivi di turni notturni senza alcun riposo?", si legge a commento di un video pubblicato su Douyin che descriveva una lavoratrice portata in ospedale dopo giorni di lavoro notturno. Tre giorni dopo, un altro video (che nel frattempo è stato rimosso) ha riferito che due lavoratori erano svenuti nell'area F dello stabilimento Foxconn. Un altro video caricato il 12 ottobre (anch'esso rimosso) riportava un altro episodio di svenimento di un lavoratore in un'officina. Il 'China Labour Bulletin' non è stato in grado di verificare se questi casi segnalati si sovrapponessero. Gli stabilimenti della Foxconn nella provincia dell'Henan - prosegue Asianews - hanno prolungato notevolmente l'orario di lavoro in seguito all'uscita degli iPhone 16 Pro e Pro Max: avrebbero continuato a funzionare il sabato e la domenica, con il risultato che i lavoratori avrebbero dovuto affrontare 20 giorni di lavoro consecutivi prima di ricevere un solo giorno di riposo. La settimana lavorativa prolungata promette una retribuzione più elevata, considerando che il salario orario medio è relativamente basso, pari a circa 25,6 yuan (3.33€).
La riduzione dei giorni di riposo rende però il lavoro più impegnativo dal punto di vista fisico. Accordi simili per l'allungamento dell'orario di lavoro sono stati segnalati anche nelle fabbriche Foxconn di Shenzhen, anche se non sono stati segnalati episodi di svenimento. Dopo la presentazione di denunce anonime, alcune linee della fabbrica Foxconn di Zhengzhou sono tornate a un sistema di giorni di riposo settimanali, probabilmente in risposta all'orario di lavoro irragionevolmente elevato e agli incidenti di svenimenti. Far lavorare un operaio per 20 giorni consecutivi contraddice la stessa legislazione sul lavoro in Cina. L'articolo 38 afferma chiaramente che i datori di lavoro devono garantire almeno un giorno di riposo alla settimana. Inoltre, anche le ore di straordinario previste dal programma della Foxconn superano notevolmente i limiti di legge. I resoconti di diversi lavoratori indicano che molti hanno lavorato oltre 300 ore nel mese di ottobre, con straordinari che sono quasi quattro volte superiori a quanto consentito dall'articolo 41 della Legge sul lavoro. Un recente rapporto del 'China Labour Bulletin' evidenziava già il problema diffuso degli orari di lavoro eccessivamente lunghi nel settore manifatturiero cinese. Questa situazione ha portato a un tragico caso di morte per eccesso di lavoro nella fabbrica di elettronica Qisda di Suzhou, Jiangsu, nel 2023. Il lavoratore migrante Xiao Xu, di 23 anni, è morto dopo aver lavorato per 13 turni notturni consecutivi. 'China Labour Bullettin' ricorda anche che, in qualità di principale acquirente dei prodotti Foxconn, anche Apple ha la responsabilità sociale di garantire che le condizioni di lavoro nelle sue fabbriche siano conformi alle leggi locali sul lavoro. Read the full article
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- Il settore terziario americano accelera a luglio 2024, tornando in fase di espansione. Secondo il sondaggio condotto dall'Institute for Supply Management fra i direttori acquisti delle aziende dei servizi, l'ISM non manifatturiero si è portato a 51,4 punti, dai 48,8 punti del mese precedente, risultando uguale alle attese del mercato.Va ricordato che un indice inferiore a 50 denota una fase di contrazione degli affari ed una prevalenza di pessimismo fra i direttori acquisti delle aziende.Guardando alle singole componenti, quella sull'attività aziendale sale a 51,5 punti, mentre quella sugli ordini migliora a 52,4 punti atteso 49,8. Quella dell'occupazione si porta a 51,1 punti da 46,1 atteso 46,4. In ascesa anche la componente sui prezzi a 57 punti da 56,3 atteso 56.Foto: Saulo Mohana su Unsplash Fonte
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"Avevamo segnalato il cecchino". Piovono accuse alla sicurezza di Trump Serviranno mesi, nella migliore delle ipotesi, per comprendere cosa sia accaduto a Butler ieri sera nell'attentato a Donald Trump. Sulle prime la domanda più urgente a cui dare risposta è: come è possibile che negli Stati Uniti, in una campagna elettorale al fulmicotone come questa, uno sparatore possa avvicinarsi così tanto a un candidato presidenziale? Inutile precisare, infatti, che qualche centrimetro avrebbe fatto la differenza questa notte, portandoci a raccontare un esito differente e tragico. L'attacco è stato il più grave tentativo di assassinare un presidente o un candidato alla presidenza da quando Ronald Reagan fu colpito nel 1981. Ha richiamato l'attenzione sulle preoccupazioni per la violenza politica in un paese profondamente polarizzato come gli Stati Uniti, a meno di quattro mesi dalle elezioni presidenziali. Gli organizzatori, nel frattempo, hanno dichiarato che la Convention nazionale repubblicana, che inizierà lunedì a Milwaukee, si svolgerà come previsto. Tutte domande alle quali dovrà rispondere l'Fbi, assieme ai servizi segreti. Questi ultimi hanno dichiarato che l'uomo armato ha sparato diversi colpi di pistola contro il palco da una posizione elevata all'esterno del luogo del raduno, sabato. Un'analisi dell'Associated Press di oltre una dozzina di video e foto della scena del comizio di Trump, nonché di immagini satellitari del luogo, mostra che il tiratore è riuscito ad avvicinarsi in modo sorprendente al palco. Il tetto dove giaceva il corpo, infatti, era a meno di 150 metri dal luogo in cui Trump stava parlando. Un testimone, un sostenitore di Trump, ha raccontato alla Bbc di aver segnalato subito ai servizi segreti la presenza di un uomo armato, ma nessuno è intervenuto. "Avevano l'aria - ha detto - di quelli che dicono che cosa sta succedendo? Trump stava parlando da sei-sette minuti quando sono partiti i colpi". Un video postato sui social media e geolocalizzato dall'AP mostra il corpo di un uomo che indossa una mimetica grigia e che giace immobile sul tetto di uno stabilimento manifatturiero appena a nord del Butler Farm Show, dove si è tenuto il comizio di Trump. Una distanza da cui un tiratore decente potrebbe ragionevolmente colpire un bersaglio di dimensioni umane. A titolo di riferimento, 150 metri è la distanza a cui le reclute dell'esercito americano devono colpire una sagoma in scala a grandezza umana per addestrarsi con il fucile d'assalto M16 nell'addestramento di base. L'AR-15, come quello che aveva chi ha sparato al comizio di Trump, è la versione civile semiautomatica dell'M16 militare. I servizi segreti non hanno partecipato alla conferenza stampa di fine serata in cui funzionari dell'FBI e della Polizia di Stato della Pennsylvania hanno informato i giornalisti sulle indagini relative alla sparatoria. L'agente speciale dell'FBI Kevin Rojek ha dichiarato che è "sorprendente" che l'uomo armato sia riuscito a sparare sul palco prima di essere ucciso. Secondo due funzionari delle forze dell'ordine, alla manifestazione erano presenti membri della squadra di contro-cecchini e della squadra di contro-assalto dei servizi segreti. La squadra d'assalto, pesantemente armata e il cui nome in codice dei servizi segreti è "Occhio di Falco", ha il compito di eliminare le minacce in modo che gli altri agenti possano fare da scudo e portare via la persona che stanno proteggendo. La squadra di contro-cecchini, nota con il nome in codice "Hercules", utilizza binocoli a lungo raggio ed è equipaggiata con fucili di precisione per affrontare le minacce a lungo raggio. Il Segretario della Sicurezza Interna degli Stati Uniti Alejandro Mayorkas ha dichiarato che il suo dipartimento e i servizi segreti stanno collaborando con le forze dell'ordine per indagare sulla sparatoria. Il mantenimento della sicurezza dei candidati presidenziali e dei loro eventi elettorali è, infatti, una delle "priorità più vitali" del dipartimento. Ora, tra condanne bipartisan e abbassamento dei toni, sarà necessario dare risposte. Più di qualche testa potrebbe saltare nelle indagini sulla catena di comando. "Condanniamo questa violenza nei termini più forti possibili ed elogiamo i servizi segreti per la loro rapida azione di oggi", ha detto Mayorkas ieri. "Siamo impegnati con il Presidente Biden, l'ex Presidente Trump e le loro campagne, e stiamo prendendo tutte le misure possibili per garantire la loro sicurezza". James Comer, repubblicano del Kentucky e presidente della Commissione di Vigilanza della Camera, ha detto di aver contattato il Servizio per un briefing e ha chiesto alla direttrice Kimberly Cheatle di presentarsi per un'audizione. Comer ha detto che la sua commissione invierà presto un invito formale. "La violenza politica in tutte le sue forme è antiamericana e inaccettabile. Ci sono molte domande e gli americani esigono risposte", ha dichiarato Comer in un comunicato. Il rappresentante degli Stati Uniti Ritchie Torres, democratico di New York, ha chiesto di indagare sulle "carenze nella sicurezza" della manifestazione: "Il governo federale deve imparare costantemente dalle carenze nella sicurezza per evitare di ripeterle, soprattutto quando queste hanno implicazioni per la nazione", ha detto Torres. Il governatore del Wisconsin Tony Evers, un democratico, ha scritto su X che lui e il suo staff sono in contatto con i coordinatori della sicurezza in vista della Convention nazionale repubblicana che inizierà lunedì a Milwaukee. L'FBI ha dichiarato che condurrà le indagini sulla sparatoria, collaborando con i servizi segreti e le forze dell'ordine locali e statali. Il Procuratore Generale Merrick Garland ha dichiarato che il Dipartimento di Giustizia "metterà in campo ogni risorsa disponibile per questa indagine". "Il mio cuore è con l'ex Presidente, le persone ferite e la famiglia dello spettatore ucciso in questo orribile attacco".
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Infortuni sul lavoro dovuti ad esplosioni: i dati di Inail
Infortuni sul lavoro dovuti ad esplosioni: i dati di Inail. Quelli relativi agli infortuni sul lavoro sono dei dati di indiscussa rilevanza: tutelare l’incolumità dei lavoratori, non solo sul luogo di lavoro, ma anche in itinere, non può che essere una priorità, e sebbene negli ultimi anni si siano ottenuti dei miglioramenti, le cifre non possono affatto dirsi trascurabili. Infortuni sul lavoro: il calo reale è poco rilevante Secondo Inail, ovvero l’ente pubblico che ha la funzione di gestire, appunto, questo tipo di incidenti, nel 2023 il numero di denunce per infortuni sul lavoro è diminuito del -16,1% rispetto all’anno precedente. Tale percentuale, tuttavia, non consente di esultare, sia perché la cifra complessiva è comunque elevata, si parla di infatti di ben 585.356 denunce nell’arco dell’anno, e sia perché su questo trend incide anche il minor peso dei casi di Covid-19: eliminando gli infortuni di questo tipo, infatti, il decremento annuo non va oltre il -1%. Ma quali sono le statistiche relative alle esplosioni nei luoghi di lavoro? Esplosioni, degli eventi di indiscussa pericolosità Le esplosioni possono contraddistinguersi per caratteristiche disparate, possono tuttavia essere suddivise in due categorie: da un lato troviamo le cosiddette esplosioni fisiche, dovute a ad una forte energia rilasciata in modo meccanico, dall’altro quelle chimiche, la cui onda pressoria è dovuta ad un’espansione di gas particolarmente violenta. Si tratta, in tutti i casi, di eventi non particolarmente frequenti, ma purtroppo molto pericolosi: in molte circostanze, infatti, il loro verificarsi ha come esito la perdita della vita del lavoratore. L’attenzione nei confronti di questa potenziale minaccia, dunque, deve essere altissima, e l’azienda deve rispettare tutte le accortezze del caso, a partire dalla formazione dei lavoratori fino all’utilizzo di dispositivi specifici, come gli aspiratori industriali visionabili nel sito www.depureco.com. I dati sugli infortuni da esplosione in Italia Proprio sulle esplosioni, Inail ha pubblicato sul proprio sito Internet ufficiale un report molto interessante che si focalizza su un data set di 98 eventi occorsi in ambienti di lavoro nel periodo 2002-2018, i quali hanno coinvolto complessivamente 119 lavoratori (un singolo evento può anche causare l’infortunio di più persone); ben 114 di questi lavoratori, purtroppo, hanno pagato con la vita, mentre gli altri 5 hanno comunque avuto degli esiti gravi. La maggioranza degli infortuni dovuti ad esplosioni si è verificata tra i lavoratori rientranti nella categoria “Meccanici artigiani, montatori, riparatori e manutentori di macchine fisse e mobili”, al secondo posto invece figura la categoria “Conduttori di mezzi pesanti e camion”. La situazione è differente per quel che riguarda, invece, i gli episodi con esito mortale: da questo punto di vista, la categoria con le cifre nettamente superiori è risultata essere “Artigiani, operai addetti alle rifiniture, muratori dell’Edilizia”, seguita da “Conduttori di macchinari e impianti”. A livello di comparti, quello in cui gli infortuni per esplosione sono risultati essere più frequenti è stato quello manifatturiero, nel quale si colloca ben il 51% degli episodi complessivi, seguono quello delle costruzioni, con il 15% e quello riguardante trasporti e magazzinaggio, con il 9%. Limitatamente agli episodi mortali, le lesioni maggiormente comuni sono state le ustioni termiche, verificatesi ben nel 49% dei casi, seguono le fratture con il 25% e le ferite con il 7%.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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