#madONNA AMICI MIEI
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gaysessuale · 2 years ago
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appena tornata a casa post visione e sono distrutta fisicamente mentalmente ed emotivamente ma ho aperto tumblr solo per scriverti e farti sapere che quando all'inizio del film hanno pronunciato le parole "mazara del vallo" ho avuto un mancamento
Quando è stata citata Mazzara del Vallo la coscia della persona di fianco a me (ciao di nuovo Ely) è stata così stretta che temo di averle lasciato i segni. La Mazzara del Vallo Lore non si ferma mai come l'archivio. Sono felice che il neurone sia stato uno e solo
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sara-smind · 8 months ago
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List 5 things that make you happy, then put this in the askbox for the last 10 people who liked or reblogged something from you! Get to know your mutuals and followers 💗
I know it's been ages but ecco qua:
1 - DARK, questa serie mi ha uccisa più volte, Jonas nel ♡
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2 - il fatto di essere riuscita a vedere Brividi live con Alessandro e Riccardo a San Siro (anche qui morta e risorta some times)
🚲💎🤍🖤🌃
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3 - le mie unghie, io frivola e superficiale magari ma sono state una cosa importante da quando avevo 8 anni (e non so nemmeno perché sinceramente mi sia appassionata dato che in casa mia nessuno se ne interessa). Segue carrellata di foto con unghie alquanto orribili dalle medie ad oggi:
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Madonna a riguardarle mi rendo conto di quanto fossero corte le prime mentre io me le immaginavo lunghissime. E ovviamente Ariana Grande anche qui.
4 - la mia famiglia ❤️
5 - i miei amici (perché sinceramente se mi guardo da fuori a volte non capisco come io possa essere simpatica a qualcuno, pur avendo i miei momenti sono una persona super chiusa a primo impatto)
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itsbritneybitchandimback · 5 months ago
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Madonna quanto amo i miei amici
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intotheclash · 1 year ago
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Ogni volta che viene l'estate, mi viene in mente questo.
"Senti, Pietro, ma tu ci sei mai stato al mare?" Chiese Bomba, mentre tentava di togliersi un po' di rena di dosso.
La domanda oggi sembrerebbe assurda, ma allora era più che legittima. Infatti, di tutti e sei, solo io e Schizzo ci eravamo stati, con esiti diversamente disastrosi.
"Certo che ci sono stato!"
"E com'era?"
"Com'era? Com'è, vorrai dire, Bomba. Mica è morto il mare!"
"Vabbè, hai capito, allora dimmi: com'è?"
Avrei voluto, ma non potevo mentire ai miei migliori amici, così:"Una cagata!" Esclamai, mentre con la mente correvo a quell'unico, maledetto giorno in cui i miei mi avevano portato al mare.
Era successo l'anno prima. Il ricordo ancora mi bruciava. Per anni, mia madre, tutte le estati, ad Agosto, quando mio padre era in ferie, aveva insistito per farsi portare al mare, ma non c'era mai stato verso di spuntarla. Come ho già detto, il mio vecchio era un camionista, tutta la vita su e giù per l'Italia col culo schiacciato sul sedile della cabina. Va da se che, di domenica, o durante le ferie, guai a parlargli di motori e di strade. Iniziava a bestemmiare come un turco e non la finivi più. Iniziava in sordina, sottovoce, poi un po' più forte, alla fine si lasciava prendere la mano e andava a finire che tutto il vicinato era costretto ad ascoltare le sue pittoresche lodi al Signore.
"Mi avete rotto i coglioni co' 'sto mare!" Diceva, "Mi spacco il culo per voi tutto l'anno su quella merda di camion e, quando finalmente ho un minimo di riposo, voi pretendete che salga sull'auto per scarrozzarvi dove vi fa comodo? Ma che razza di cervello bacato avete? Non se ne parla nemmeno!" Non se ne parla nemmeno era l'epitaffio. Tutte le volte. Quindi, figurarsi il nostro stupore quando, una mattina, alle sette in punto, il vecchio ci buttò tutti e tre giù dal letto, annunciandoci la lieta novella:" Sveglia poltroni! Preparatevi, oggi si va al mare!" Ricordo che tra lo stupore e la felicità ci fu una bella lotta. Eravamo rimasti tutti senza parole. La prima a riaversi fu mia madre, che obiettò:" Ma come faremo per il pranzo? Certo che sei sempre il solito! Non potevi dircelo ieri sera? Avremmo avuto tutto il tempo per prepararci, sant'Iddio!"
Lui la guardò per un istante, fece la faccia più sbalordita di cui fosse capace e rispose:" Ma come? Sono anni che scassi con il mare e oggi che mi sono deciso, crei tutti questi problemi? E poi ve l'ho detto stamattina perché ieri sera non ne avevo voglia. Oggi si! Allora? Cosa dobbiamo fare? Andiamo o no?" "Andiamo! Andiamo!" Gridammo entusiasti io e mia sorella. Ci infilammo di corsa i costumi sotto ai pochi vestiti, mia madre preparò in fretta i panini e li mise in una cesta di vimini con la frutta e le bottiglie d'acqua. Eravamo pronti. L'avventura poteva cominciare. E, Cristo, se fu un'avventura. E chi se la scorda più! Ci impiegammo ben tre ore per coprire i novanta chilometri che ci separavano dalla costa. Una volta arrivati a Tarquinia, mio padre strabuzzò gli occhi e disse imprecando:"Madonna, che casino! Ma da dove salta fuori tutta questa cazzo di gente? No, qui non ci possiamo davvero fermare. Grasso che cola se ce ne tocca un secchio a testa di acqua salata." "Allora cosa vorresti fare?" Domandò preoccupata mia madre. "Tranquilla donna! Ora te lo cerca il tuo bel maritino un posticino tranquillo per farti il bagnetto!" E lo cercò davvero. Eccome se lo cercò. Gli ci volle un'ora e mezza, ma alla fine lo trovò. Arrestò l'auto in quello che, probabilmente, era il posto più brutto del Tirreno. Infatti non c'era anima viva. Nessuno tranne noi. Niente persone, niente bar, niente ombrelloni, nemmeno sabbia. Solo sassi. Sassi enormi che partivano da dove avevamo lasciato la macchina, fino ad arrivare per diversi metri dentro l'acqua. Acqua che io e mia sorella facemmo giusto in tempo ad assaggiare. Neanche la maglietta riuscii a togliermi. Riuscimmo a bagnarci solo per metà, perché da lì a dieci minuti, nostro padre fischiò e ci fece uscire. Con quel suo tono perentorio che non ammetteva repliche, disse:"Su, venite fuori ragazzi. Basta bagni per oggi. Ora si pranza e si torna a casa. Che non ho voglia di beccarmi tutto il traffico del ritorno." Mia madre era nera di rabbia, a me veniva quasi da piangere, pure a mia sorella, ma non ci fu niente da fare. Quella, per fortuna, fu l'unica volta che ci portò al mare.
A Schizzo andò ancora peggio. Molto peggio. Lui neanche ci voleva andare al mare. I suoi ce lo mandarono per forza. In colonia. A Montalto di Castro, per quindici giorni filati. Quindici giorni che lui, naturalmente, non fece mai. La notte del secondo giorno scappò via scalzo, con indosso soltanto il costume e una canottiera a righe bianche e rosse. La mattina seguente, i responsabili della colonia, resisi conto dell'accaduto, telefonarono subito ai suoi genitori, che, tra una bestemmia e l'altra, dovettero montare sulla loro seicento per andare a ripescare il proprio figliolo così lontano da casa. Lo trovarono verso le quattro del pomeriggio, che vagava senza meta sulla Statale Aurelia. Fortuna che, quel giorno, c'era poco traffico. Appena gli fu accanto, il padre inchiodò l'auto, scese come una furia e gli diede un fracco di botte senza proferire verbo. Schizzo le prese tutte. Non tentò di schivare neanche un colpo. Ma non versò una lacrima che fosse una. Anzi, quando il padre si stancò di colpirlo, lui, con tutta la rabbiosa calma che possedeva, promise che, se lo avessero lasciato ancora li, sarebbe scappato la sera stessa. Naturalmente si guadagnò una seconda razione di legnate, seduta stante.
Schizzo aveva molti difetti, ma manteneva sempre le promesse fatte. Fu così che, nonostante le difficoltà oggettive e la sorveglianza raddoppiata, quella stessa notte se la svignò di nuovo. Portò a lungo i segni neri e bluastri della fibbia della cintura di quell'avvinazzato di suo padre, ma vinse lui. I suoi dovevano decidere se ammazzarlo di botte lì, sul posto, o riportarselo a casa impotenti. In verità ci pensarono su piuttosto a lungo, ma alla fine decisero che sarebbe stato meglio per tutti riportarlo a casa. Negli anni a venire, quando sentivo dire che al mare bisognava stare attenti, che era pericoloso, io pensavo sempre a Schizzo.
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aitan · 6 months ago
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Carmine, Carmelo, Carmela, Carmen, Melania e derivati.
Questo nome è il più diffuso della mia famiglia da nonni a nipoti. E lo portano anche tanti miei amici e conoscenti.
Un nome sacro e profano che ricorda un monte, la poesia, il carme, la madonna e la più avvenente delle gitane andaluse.
E se volete sapere di più sulla Carmen di Bizet e sulla fonte di ispirazione della sua habanera, cliccate qui:
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pettirosso1959 · 1 year ago
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Se Cristo s'è fermato ad Eboli, a Padova c'è morto.
Padova, la città della Cappella degli Scrovegni affrescata da Giotto, e che ora è diventata l'ultima roccaforte comunista in Veneto.
A Padova, Gesù non c'è più.
E' stato sostituito da Cucù.
Così è stato deciso dal "concilio" delle streghe.
Vale a dire delle insegnanti di una locale scuola elementare, precisamente ad Agna, la Edmondo De Amicis.
E così, nella recita di Natale dei bambini, Gesù non c'è più.
E manco San Giuseppe e la Madonna, gli angeli e compagnia bella.
C'è Cucù, nei canti e nelle poesie.
Un personaggio di fantasia ideato per NON OFFENDERE i bambini musulmani presenti nella scuola (e il loro tolleranti genitori, direi, soprattutto, perché i bambini sono bambini e non si offendono per queste cose, si offendono solo se li tratti una merda).
Ma che bello.
Cucù, è morto Gesù, adesso ci sto io.
Persino a me, che ormai guardo i preti come Peter gli Zombi in Dawn of the Dead, persino a me che, più mi avvicino alla fine e più i precetti religiosi mi suscitano dubbi orribili e paure indescrivibili, persino a me, sempre ormai più agnostico e sfiduciato, questo Gesù inizia a fare una pena sempre più insopportabile e non tanto e non solo per il supplizio della Croce.
Ma per come è stato abbandonato, di nuovo, e tradito dalla Sua stessa Chiesa, dai Suoi stessi credenti, che non hanno più il coraggio di difenderlo e lo abiurano ormai, massa di vigliacchi e venduti.
Cucù, Gesù non c'è quaggiù, così il marocchino non s'offende più.
Ma io, così agnostico ormai da essere quasi ateo, sono nato Cristiano.
Ho ricevuto i sacramenti, conosco il Vangelo, ho nutrito e nutro ancora profonda ammirazione per quell'uomo, figlio di Dio o NON figlio di Dio.
E so benissimo di un Gesù misericordioso ma anche umano, molto umano e pure incazzoso.
Gesù che prende a calci i mercanti del Tempio, che gli urla contro.
E mi ci voglio immedesimare.
E allora mi immagino mentre prendo a calci in culo quelle fottute idiote, quelle STRONZE, cacciandole fuori dal portone della scuola.
E mi immagino mentre gli urlo in faccia i peggiori insulti, mamme e sorelle loro incluse nel pacchetto, le mamme, soprattutto, che l'hanno partorite, mettendo al mondo tali canaglie.
E mi immagino nel mentre prendo a calci, parimenti, qualsiasi stramaledetto straniero che abbia mezza parola da dire.
Ti offendi ? E allora vaffanculo al paese tuo.
Che se vengo in Algeria, in Libia, in Nigeria, in Pakistan, per i figli miei, Cristiani, di certo alle vostre tradizioni e usanze, soprattutto religiose, non rinunciate e se m'offendo mi pestate a sangue e mi schiaffate pure in carcere.
Mi immagino così, insomma, Angelo Vendicatore del Povero Gesù, un angelo dalla pedata e dalla parolaccia facile, che caccia i farisei dalle scuole italiane, e ci godo.
Un Angelo che urla :
" Viva Gesù, vaffanculo Tu, e Cucù" !
Giuseppe Sabatino.
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Madonna ancora sui social: con un balletto omaggia i 40 anni di Lucky Star
Continua la strada verso il recupero, Madonna è apparsa di nuovo sui social ballando. L’occasione? Festeggiare i 40 anni di “Lucky star�� (1983). Inequivocabile il messaggio a corredo delle immagini: “Poter muovere il mio corpo e ballare solo un po’ mi fa sentire la stella più fortunata del mondo! Grazie a tutti i miei fan e amici e buon 40° compleanno al mio primo album”. Dopo il ricovero in…
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amicidomenicani · 2 years ago
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Quesito Salve Padre Angelo,  intanto la ringrazio per la disponibilità che ha nel rispondere ai quesiti che le vengono posti, leggo molte sue risposte sul portale di ‘amici domenicani’. Sono Riccardo, un ragazzo di 26 anni. Fin da bambino i miei genitori mi hanno trasmesso il valore della fede e ho sempre frequentato il convento del mio paese. Dall'età adolescenziale fino ai 20 anni mi sono allontanato da Dio. Quando capitava l’occasione commettevo atti impuri, grazie a Dio non ho perso la castità. Ero arrogante, presuntuoso, vendicativo, rancoroso, ribelle, vanitoso. Non conoscevo il valore della preghiera, difatti non pregavo mai. (…). Nel gennaio del 2016 leggendo “per caso” un articolo su Medjugorje ho sentito nel mio cuore una voce che mi diceva “Sei felice? Se vivrai in questo modo non sarai mai felice e ti perderai. Sii coerente con i tuoi valori. Non temere”. Lì è iniziata la mia conversione, con un pianto di gioia. Da quel momento ho iniziato a confessarmi settimanalmente, a fare la comunione, ad andare ogni domenica a messa, a praticare la castità prematrimoniale, a pregare, a migliorare diversi lati del mio carattere. La mia ragazza notava questo cambiamento e, anche se non mi ha mai detto niente, intuivo che non le andava bene, difatti mi ha lasciato. A causa della conversione ho perso amici e nello stesso tempo ne ho trovati altri, alcuni mi hanno giudicato, altri deriso del fatto che volessi conservare la castità, ma a me non importa perché sono felice di seguire Gesù e Maria. Ho avuto diverse frequentazioni con diverse ragazze, ma non ho trovato in loro dei valori su cui costruire una relazione, ho parlato della mia fede e della castità prematrimoniale, ma non ho avuto da loro un riscontro positivo. Mi sono laureato da poco in ingegneria civile, vorrei poter trovare un lavoro e una ragazza con cui iniziare a costruire un progetto di famiglia. Nel rosario metto quest’intenzione, chiedo alla Madonna di aiutarmi, tuttavia Padre Angelo sono un po’ scoraggiato, perché vedo intorno a me un vuoto di valori e temo di non riuscire a trovare una ragazza con cui condividere un amore casto e un progetto di famiglia. La ricordo nella preghiera del Santo Rosario, Dio la benedica. Con affetto, Riccardo  Risposta del sacerdote Caro Riccardo, 1. purtroppo non posso negare la constatazione che attorno a te vedi un vuoto di valori. Tale vuoto dipende dal fatto che non è presente Dio nella vita di molte persone. Giovanni Paolo II disse oggi si assiste ad una apostasia di massa e che la gente vive senza pensare al proprio destino eterno. 2. È proprio l'obiettivo della vita eterna ciò caratterizza il senso della vita presente. Se si eclissa questo obiettivo, crolla anche la morale, fatta eccezione di quella che si limita a non fare agli altri quello che non si vuole fatto a sé. San Paolo ricorda che se viene meno l'obiettivo ultimo della nostra esistenza è inevitabile che si viva alla ricerca di qualche piacere. Dice: “Se i morti non risorgono, mangiamo e beviamo, perché domani moriremo” (1 Cor 15,32). 3. Ora, tra i piaceri sensibili, i più forti sono quelli legati alla sessualità. Questo di per sé non è un male, perché lo ha disposto Dio. Gli antichi teologi dicevano che Dio premia anche attraverso il piacere ciò che si fa per mantenere se stessi in vita e ciò che si fa per la sussistenza del genere umano. 4. Il problema è che oggi la sessualità viene sganciata dagli obiettivi intrinseci che Dio le ha fissato e che sono inerenti alla nostra stessa natura. L'esercizio della sessualità è finalizzato al dono sincero e totale di sé. Nel dono totale di sé è racchiusa in maniera ineliminabile la finalità procreativa. Ma oggi non ci si vuole impegnare nel dono totale di sé, che è di per se stesso esclusivo nei confronti dello sposo o della sposa. 5. È per questo che l’esercizio della sessualità oggi è sganciato sia dall'amore, a meno che non sia quello momentaneo, sia dalla procreazione. Ma q
uesto non è senza conseguenze. San Tommaso afferma che “a motivo del peccato di lussuria vediamo che l’uomo massimamente si allontana da Dio” (Commento in Giobbe, lez. 31, inizio) e che “dalla lussuria deriva la cecità della mente, che elimina quasi del tutto la conoscenza dei beni spirituali, mentre dalla gola deriva l’ottusità del senso, che rende l’uomo debole nella considerazione di questi beni. Al contrario le virtù opposte dell’astinenza e della castità dispongono l’uomo alla perfezione della vita spirituale. Per cui in Daniele si legge che ‘a questi giovani’, casti e astinenti, ‘Dio conferì scienza e cognizione in ogni specie di libro e di sapienza’ (Dan 1,17)” (Somma teologica, II-II, 15, 3). 6. Tuttavia non scoraggiarti perché abbiamo dei mezzi che possono aprire varchi insperati e toccare il cuore di tante persone. Alludo a quanto ha scritto Santa Teresa di Gesù bambino: “Ah, preghiera e sacrificio formano tutta la mia forza, sono le armi invincibili che Gesù mi ha date, toccano le anime ben più che i discorsi, ne ho fatto esperienza spesso” (Storia di un’anima, 315). E ancora: “Come è grande la potenza della preghiera! La si direbbe una regina la quale abbia ad ogni istante libero adito presso il re e possa ottenere tutto ciò che chiede” (Ib., 317). 7. A questo proposito ti raccomando la preghiera del Santo Rosario, che già fai. Impegnati a dirlo quotidianamente. Il beato Bartolo Longo nella sua novena alla Madonna del Rosario per ottenere qualunque grazia scrive: “Tu già promettesti a San Domenico che chi vuol grazie, con il tuo Rosario le ottiene; e io, con il tuo Rosario in mano, oso ricordarti, o Madre, le tue antiche promesse”. Vedrai che la Madonna, che Gesù ti ha dato per madre, non ti deluderà. Alla tua preghiera aggiungo volentieri la mia. Insieme con gli auguri di un sereno e Santo Natale, ti auguro ogni bene e ti benedico.  Padre Angelo
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angiuluzz92 · 2 years ago
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Si questa cosa di incontrare gente che conosci a kilometri e kilometri di distanza è davvero assurda considerando la probabilità di trovarsi nello stesso posto nello stesso istante, tipo i miei che durante il viaggio di nozze trovarono dei loro amici in Thailandia
Comunque se ci provi fai sapere come vengono!
Io ancora devo capire se davvero l'ho incontrato o no quel mio amico. Se non ci fossimo fatti una foto, avrei pensato che me lo fossi sognato quel momento. Più assurdo ai tuoi comunque, madonna, in Thailandia e poi 20/30 anni fa.
Se ci provo avoja, devo dare testimonianza di certi tentativi disastrosi!
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pizzettauniversale · 2 years ago
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Quindi per te la famiglia vuol dire avere un maschio solo per scopare?
Madonna pensavo che avessimo superato il concetto di famiglia = due persone che fanno figli.
La mia famiglia è composta da: ragazzo, mamma, babbo, gatti, cane, i miei amici. Potrebbe essere per sempre oppure no.
Quindi io e il mio ragazzo non siamo una famiglia perché stiamo insieme solo per amore, scopare, viaggiare?
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giacodorme · 3 years ago
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ceh bo. in un anno la mia band è fallita, ho perso praticamente tutti i miei amici, tra un mese mi scade il contratto in croceverde, mi sono lasciato con la tipa che non mi vuole manco più vedere. poi tanto per c’è pure una pandemia e una guerra. riassunto porcoddio la madonna puttana
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airalisblog · 2 years ago
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DOMENICA 27 NOVEMBRE (7G)
COLAZIONE:❌
SPUNTINO: ❌
PRANZO: 4 fette biscottate integrali, marmellata di ciliegie e bevanda di soia
MERENDA: ciobar e un po' di vino rosso... Colpa dei miei amici
CENA: bresaola, panino integrale e pomodorini
CALORIE ASSUNTE: (800cal)
Madonna oggi stava andando tutto bene ma i miei amici mi hanno fatto sgarrare un po'....
Domani tra l'altro devo anche pesarmi, speriamo bene
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tvttb · 3 years ago
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mio padre che vede mio video su instagram con tutti i miei amici che imbarazzo sto tutta rossa in viso perchè poi a tavola si parlerà di sti video che ho fatto vabbe vaffanculo perchè deve vedere le mie cose madonna mia io esprimo i miei sentimenti sono arrabbiata >:(
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lostalter · 3 years ago
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Mi adatto all’inferno in cui vivo, perche` mi hanno detto che cosi` e` la vita. Mi hanno detto che devo tenere il lavoro che ho perche` e` figo. Perche` faro` carriera, ma i complimenti a lavoro mi fanno sentire vuoto. Perche` io vedo il male che serpeggia. Vedo che i deboli non sono mai veramente tutelati. I potenti non sanno prendersi responsabilita` delle persone deboli. Io sono debole, perche` ho uno stipendio basso, un lavoro precario, non ho un posto dove andare o dei rapporti sociali stabili. Con un po` di vento volo via. Sono debole perche` non so andarmene o perche` decido di rimanere anche quando so che i miei colleghi non mi apprezzano. Quando so che i miei amanti non mi hanno mai amato, quando i miei amici mi voltano le spalle, giorno dopo giorno. Quando non c’e` speranza per un futuro migliore, perche` in questo mondo, nulla migliora, vince sempre chi ha il culo parato. Ma io sono nato senza dei genitori che mi parassero il culo o mi volessero bene, anzi sono dovuto scappare da casa nei weekends per lasciare a loro spazio per le loro vite, perche` io non ci facevo piu` parte. Cosi` andavo in giro per la citta` con gente a caso per riemprire il tempo. Non ho mai avuto dei veri amici, perche` poi quando ti trasferisci, la gente si dimentica di te… io ho perso tutto un po` alla volta, e ogni volta mi illudo che andra` meglio, ma ogni volta va peggio. Il lavoro non mi da` mai le soddisfazioni che vorrei, i miei amici sono superificiali, i miei amanti non mi sopportano, i miei gentori si dimenticano di me. Vorrei poter essere una persona semplice, ignorare il male attorno a me, ma lo vedo. E vorrei camminare sulla sabbia finche` non sparisco nel mare, abbracciato dal mare per sempre. Dove nessuno mi puo` fare male, dove i potenti non mi potranno piu` usare per pararsi il proprio culo. Dove verro` rimpiazzato con altri deboli che verranno usati come sono stato usato io. Dove non saro` un peso per i miei genitori, dove la mia sofferenza avra` un senso. Spariro` silenziosamente con la mai sofferenza e non lo notera` nessuno. Il mondo girera` lo stesso anche senza di me, i miei vesiti in palette, le mie battute stupide sul sesso, la mia ossessione per Madonna e le mie frasi innoportune. Ero una persona scomoda, povera e senza futuro. E` sempre stata questa la mia fine.
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intotheclash · 4 years ago
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Avremmo dimostrato al padre di Pietro che non eravamo dei cazzoni. Se prendevamo un impegno, sapevamo come portarlo a termine, anche a costo di sputare sangue. anche perché, con i genitori che ci ritrovavamo, se non portavi a termine gli impegni presi, poteva finire che il sangue lo sputavi davvero. A forza di sganassoni. E, in fondo,visto che allora funzionava così, andava a finire che sembrasse quasi giusto. Ma un "quasi" grosso come una casa. Il padrone di casa ci mostrò cosa dovevamo fare e come farlo, non restava che iniziare. In fondo era facile. tutti noi, tutti escluso Bomba, venivamo da famiglie di origine contadina e i nostri, chi più, chi meno, avevano ereditato dai loro padri un pezzo di terreno; ragion per cui ci eravamo già passati. Si iniziava fin da piccoli a dare una mano in campagna, non di nostra spontanea volontà, naturalmente. Ma non potevi certo scegliere di non farlo. Cioè, potevi anche sceglierlo, ma prima le buscavi, poi ti toccava farlo lo stesso.
Iniziammo a mulinare le nostre zappe, tutti meno Tonino. Avevamo, come di rito, fatto la conta e a lui era toccato il primo turno di riposo. Il solito culo sfacciato. Poi però, a turno, sarebbe toccato anche ad ognuno di noi. Il nostro compito era di togliere le erbacce da sotto i filari, dove non si poteva arrivare con il trattore, per non rischiare di danneggiare le viti. ci mettemmo all'opera armati delle migliori intenzioni, l'orgoglio ci frustava sulla schiena come un carnefice assatanato. Avremmo fatto vedere al padre del Maremmano di che pasta eravamo fatti. Non gli avremmo permesso di deriderci, o , peggio, compatirci. E che si scordasse pure di prenderci per il culo, non gliene avremmo mai dato il  motivo. Poi, prima si finiva e prima saremmo tonati a cazzeggiare. E vaffanculo al lavoro! Chissà perché i grandi ci tenessero tanto. Sembrava non se ne potesse fare a meno. E, a pensarci bene, che vita di merda facevano i grandi. Lavoro, lavoro, lavoro. Sempre lì a ricordarti che eri piccolo, che non potevi capire, che dovevi ubbidire e stare zitto. Finché stai in casa mia, stai muto e ubbidisci! Mi ripeteva spesso mio padre. Credo che la stessa solfa la ripetessero anche i padri degli altri. perché erano loro a comandare, loro ad andare a lavorare, sempre loro a portare a casa la pagnotta. Ma qualcosa non quadrava. Se erano davvero loro a comandare, chi li obbligava ad andare a lavorare?  Non poteva trattarsi di una libera scelta. Come si fa a comandare e a scegliere di lavorare per forza? Come puoi essere il padrone se tutte le mattine, anche quando è freddo, anche quando nevica, anche quando proprio non ne hai voglia, devi salire sul tuo camion scassato e partire per chissà dove. O devi rinchiuderti in una fabbrica, o zappare la terra. Come cazzo si fa? O sei un coglione vero o non ci stai con la testa. Oppure, forse la cosa più credibile: non comandi un bel cazzo di niente. Magari comandi a casa tua, e neanche tanto, ma in altri posti c'è sempre qualcuno che comanda più di te e ti da degli ordini. Ti obbliga a fare quello che, da solo, mai sceglieresti di fare. E, in genere, chi ti obbliga a fare una cosa è perché lui proprio non ha voglia di farla. Non sembrava una gran genialata 'sta mania di comandare. A quale scopo poi, se c'era sempre qualcuno che comandava più di te? Forse sarebbe stato meglio che non comandasse nessuno. Che ognuno fosse libero di fare quel che cazzo voleva. fosse stato per me, avrei scelto di restare ragazzino per tutta la vita. E un bel vaffanculo di cuore al lavoro. Per l'ennesima volta.
Bene, l'intreccio confuso dei miei pensieri almeno uno scopo lo aveva raggiunto: ero arrivato alla fine del primo filare. Perso nelle fantasticherie avevo zappato senza sosta e senza troppa fatica. Ogni filo di vigna, due di noi, questa era stata la strategia; anche perché, tutti su uno, non sarebbe stato proprio possibile, ci saremmo, di certo, uccisi a colpi di zappa. Le coppie erano state sorteggiate, usando la stessa conta del nascondino, il nostro metodo per risolvere le cose in maniera democratica. A me era toccato Schizzo. Già, Schizzo, ma dove diavolo era finito? Ora che avevo risollevato la testa dal lavoro e dai pensieri, mi accorsi di essere da solo. Nel frattempo erano arrivati alla fine anche tutti gli altri, ma di Schizzo neanche l'ombra. I miei amici mi guardavano con aria interrogativa e, con la stessa aria, si guardarono intorno. "Dove cazzo è finito Schizzo?" Mi chiese Tonino, ma, era chiaro, che fosse la domanda di tutti. "Non può essersi volatilizzato. Deve pur stare da qualche parte." Aggiunse Bomba, che sembrava appena uscito dal fiume, tanto era bagnato di sudore. Ci guardammo attorno con più attenzione e alla fine lo scorgemmo. Ci aveva preso una pista. Era molti metri davanti a noi, nel filare subito dopo, curvo sul terreno che menava colpi con il suo arnese ad una velocità impressionante.
"Eccolo dov'è quel nasone!" Fece il Tasso, indicandolo con un dito.
"A vederlo, diresti che è una mezza sega, invece guardate come spinge!" Aggiunse Bomba, probabilmente con una punte di invidia. La sua mole gli impediva tali ritmi.
"Zappa esattamente come va in bicicletta. Fila come un aeroplano, cazzo!" Disse Sergetto.
"Quello sciroccato è un fenomeno!" Concluse Tonino.
Lo sguardo del Maremmano era colmo di divertita ironia. Fece un cenno con le mani, come a dire: ma cosa mi tocca sentire! "Sarà pure un fenomeno, " Disse "Ma è sicuramente più sciroccato che fenomeno."
"Che ti prende?" Chiesi, "Ha fatto il doppio del nostro lavoro. Dovresti ringraziarlo!"
"E' vero, Maremmano, certe volte non ti capisco. Più lavora lui e meno dobbiamo farlo noi. Anch'io penso che dovresti ringraziarlo!" Fece eco Tonino.
"Lo vedete questo stradone dove ci siamo fermati? E la vedete quella pietra conficcata nel terreno? Quella dove sta seduto il Tasso? Bene, questo è il confine. La terra di sotto, quella dalla quale veniamo, è di mio padre, quella di sopra, quella che sta zappando Schizzo è di un altro. Che, tra le altre cose, è pure uno stronzo. Passa sempre a mille con la sua macchina e alza un polverone della Madonna. Perciò perché dovrei ringraziarlo? Dovrebbe farlo il padrone di quel campo!" Stavolta rideva davvero quel paraculo di un Maremmano. E noi, dopo un attimo di incredulità, ci unimmo alla risata, fino a fare di quella risata un tuono capace di arrivare alle orecchie di Dio. Iniziammo a chiamare Schizzo tutti in coro. Sempre più forte, fin quasi a sgolarci, ma lui niente. Testa bassa e braccia che mulinavano impazzite. Urlammo come degli assatanati, nonostante la distanza non richiedesse di certo quello spreco di voce. Quando ormai avevamo perso ogni speranza, si voltò. Era tornato tra noi. Era riuscito a scappare da quel luogo, per noi ignoto, ed era tornato tra i comuni mortali. Ci fissò ancora impastato dal viaggio, come se faticasse a riconoscerci, alla fine disse:"Che cazzo ci fate ancora laggiù?"
"No, tu che cazzo ci fai lassù?" Rispose Sergetto.
"Non lo vedi da solo, idiota? Sto zappando. Tra poco avrò finito pure questo filare. Vi ho preso una pista, branco di smidollati. Guardate dove sono arrivato!" Ci urlò contro, gonfiando il petto fiero della sua impresa. Non stava a posto con la testa, lo sapevamo, ma era uno di noi.
"Quello non è il campo di mio padre, Schizzo!"
"Mi stai prendendo per il culo! Sei invidioso perché a zappare sono una scheggia!"
"Torna qui, stronzo di un quattrocchi! Stai lavorando il campo sbagliato!" Lo avvisò il Tasso.
Dovette iniziare a rendersene conto, si guardò intorno e sembrò che un barlume di coscienza dovette affiorare in quella sua zucca stralunata. Ci raggiunse mogio, mogio, a testa bassa e ciondolando i piedi. "Cosa significa che questa non è la tua terra?" Domandò con un filo di voce.
"Significa che è di qualcun altro. La mia termina qui, esattamente dove siamo adesso."
"E il Maremmano dice che questo qualcun altro è pure uno stronzo!" Aggiunsi.
"Quindi avrei fatto tutta questa faticata per uno stronzo?
"Si."
"Bene, ora gli do il fatto suo a quello! gli piscio sulla vigna, ecco cosa faccio!"
in un lampo si aprì la patta dei pantaloni e diede seguito alle sue parole. Cercava di dirigere il getto sui grappoli che, giovani, iniziavano a pendere, come fossero il frutto diretto della sua fatica rubata. Cosa potevamo fare? Era nostro amico, non potevamo lasciarlo solo. Non si abbandonano gli amici. Tirammo fuori la nostra misera attrezzatura e gli demmo man forte. Un prezzo onesto per ripagare il lavoro di Schizzo e per essere uno stronzo.
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amicidomenicani · 2 years ago
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Quesito Caro Padre Angelo, sono L. e ho quasi 64 anni, sono molto credente in Dio e nostro Signore Gesù Cristo e mi sento bene quando entro in chiesa anche una qualsiasi dato che non ho una parrocchia fissa causa vari traslochi, ho bisogno, quando vado a messa, di fare la Comunione ma, c'è un ma, la faccio breve: a 17 anni sono rimasta incinta e ho avuto mio figlio ma i miei genitori hanno voluto farmi sposare per forza in chiesa, nonostante il mio no al padre di mio figlio che era ateo e neppure io all'epoca andavo in chiesa ,insomma una farsa per fare stare zitta la gente e così andò. Dopo 5 anni di litigi ci siamo separati perché era un rapporto libero e io ho trovato un ragazzo con molti problemi che già conoscevo dall'età di 14 anni e lui ne aveva 13, eravamo amici, a 22 anni mi sono messa con lui e dunque separata, mio ex marito si è rifatto una vita con un'altra moglie e due figli, io ho avuto una figlia bellissima da questo ragazzo quando avevamo 27 anni ed ero separata nell' 81e poi divorziata dal 1992. Nel 1998 io e il padre di mia figlia ci siamo sposati in comune anche se nel frattempo io ho incontrato Gesù e la fede e non potevo più sposarmi in chiesa senza annullamento del primo matrimonio cosa che non avrei potuto fare per: primo motivi economici e due perché non avevo nessun testimone dopo tutti quegli anni. Sono comunque andata varie volte a confessarmi e ho trovato dei sacerdoti che hanno capito la mia situazione e mi hanno dato l'assoluzione mentre altre volte no. Volevano assolutamente l'annullamento di un matrimonio invalido di per sé, senza consenso di una minorenne all'epoca, classico matrimonio riparatore. L'ultima volta che mi sono confessata risale a due anni fa e la condizione, sine qua non, è stata di non avere nessun rapporto sessuale con mio marito col quale sto da 40 anni, premesso che non c'è una grande attività in quel senso data l'età e anche forse il senso di colpa che mi hanno fatto venire alcuni sacerdoti, da quella volta lì non ho più trovato il coraggio di confessarmi per non ricevere un altro rifiuto, ora i miei figli sono grandi e abitano da soli già da diversi anni, col primo non ho neppure un buon rapporto perché si è comportato male con me dilapidando l'eredità che gli avevo dato quando aveva 30 anni (una casa) e cercandomi solo quando aveva bisogno di soldi, suo padre non gli ha mai dato niente neanche gli alimenti, ha pensato solo alla nuova famiglia ed è ancora ateo. A volte a Messa ho fatto la comunione senza confessarmi perché sentivo questo bisogno e ne chiedo perdono a Dio, so di aver sbagliato ma non è stata colpa mia, all'epoca non volevo sposarmi tanto meno in chiesa e ora non riesco più a confessarmi tanto mi dicono che non posso comunicarmi e vado molto meno a Messa perché ci vado solo per la piccola Ostia, il corpo e il sangue del nostro Gesù sacramentato. Per me è un gran dolore e ricordo quando a 37 anni, dopo 20 anni andai in chiesa Madonna Ausiliatrice dei Cristiani e non presi la Comunione perché non mi ero confessata, dopo la messa c'era un frate che mi confessò, gli dissi i miei peccati compresa la mia situazione e lui mi portò davanti all'altare sotto il quadro della Madonna, mi fece inginocchiare, aprì il tabernacolo e prese l'ostia consacrata e mi diede la tanto sospirata Comunione dopo avermi assolta, quello fu il più bel giorno della mia vita, poi lui fu trasferito, venne un prete e ricominciò con gli stessi discorsi dell'annullamento, sono passati troppi anni ormai, io ero infermiera ora in pensione da settembre. È vero che Gesù ha detto a Pietro ciò che scioglierai in cielo sarà sciolto in terra e ciò che legherai sarà legato anche in terra ma forse che io non sono stata sciolta da quel vincolo matrimoniale di 46 anni fa?  Prego da anni ormai da quando avevo 37 anni anche ore e ore al giorno, forse non basta per mettermi in grazia di Dio. Mi dica lei Padre Angelo cosa posso fare. Con affetto L. Risposta del sacerdote Cara L., 1. il primo dis
corso da fare è quello di darsi da fare per procurare una dichiarazione di nullità del matrimonio, che è palesemente invalido. Dovrebbe essere semplice ottenere tale dichiarazione. Per cui, proprio adesso che sei in pensione, potresti avere più tempo per provvedere a risolvere questo problema. Dico subito che sotto il profilo economico non è particolarmente pesante. 2. C'è poi l'altro problema, quello del matrimonio civile che, come sai, davanti alla Chiesa è un matrimonio nullo. Se tu ottieni la sentenza di nullità del tuo matrimonio religioso, puoi chiedere una sentenza di sanatio in radice, che all'istante rende Sacramento  il tuo matrimonio civile, senza che tu debba fare pratiche per fare le nozze in Chiesa. Come sarebbe bello se tu potessi fare tutto questo! 3. Nel frattempo puoi accedere ai sacramenti se fai il proposito di non avere rapporti sessuali, che sono propri dei coniugi. Non si tratta di una lunga attesa perché la sentenza di nullità del matrimonio dovrebbero dartela entro un anno. In questo caso però potresti fare la Santa Comunione solo dove non sei conosciuta come persona che è sposata solo civilmente, per evitare che la gente pensi che si può fare la Comunione anche se si è sposati solo civilmente. Oppure puoi riceverla in separata sede come ha fatto quel frate quella volta, sebbene non in maniera del tutto regolare. 4. Intanto mi compiaccio per la tua intensa vita cristiana, soprattutto per le ore di preghiera che sono le più preziose della tua vita e, ne sono certo, anche le più consolanti. Continua così.  Se sei pentita dei peccati e c'è il proposito di confessarli appena sarai messa in regola con la Chiesa, puoi essere già perdonata fin d’ora e vivere in grazia di Dio. La Chiesa insegna che la contrizione perfetta, che consiste nel pentimento dei propri peccati perché hanno profanato il progetto di Dio e sono stati causa della crocifissione di nostro Signore, riporta in grazia di Dio anche prima della confessione, sebbene non senza il proposito di farla appena sarà possibile. Per te sarà possibile solo quando avrai ottenuto la sanatio in radice. Ci vorrà del tempo, ma intanto, ed è la cosa più importante, tu puoi confidare di essere già in grazia di Dio. Sebbene per ora tu non possa fare la Santa Comunione, tuttavia puoi vivere la tua Comunione spirituale con il Signore Gesù e avere la certezza morale che tutte le tue opere sono meritorie per l'eternità perché vivi in grazia. Ti assicuro volentieri la mia preghiera perché non vi sia alcun intralcio nel metterti in regola secondo le norme della Chiesa. Ti benedico e ti auguro ogni bene.  Padre Angelo
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