#lucy gallina
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Lucy Gallina in Jenny Packham at the 2020 Screen Actors Guild Awards
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Il muro del piantala.
Uno poi si dimentica che esistono i colori, nelle giornate sempre uguali, dominate dal grigio. I miei occhi non aiutano ma li imbottisco di farmaci così da farli stare calmi. Ho visto il sole ed è stato come incontrare un vecchio amico che se ne era andato via in erasmus. Tornare in Italia è questo. Le feste comandate e ignorare il telefono e le persone che vogliono festeggiare insieme a te. Ho fatto piangere mia madre per quello che sono diventato: un muro. Ma io non riesco a cambiare oramai. Dieci anni di solitudine e non mi viene da raccontare come sto, lo tengo per me, lo scrivo nel diario e poi lo dimentico. L'ho gettato fuori, non mi appartiene più. Tutto quello che scrivo è un rito di espulsione. È difficile starmi vicino, l'unica cosa che sembra non aver paura di me è la mia malattia cronica ecco, lei proprio non si annoia mai e anzi cerca sempre di saltarmi addosso in ogni momento, che birbante!
Ho parlato con mio nonno. Era intento a raccontarmi l'ennesima storia che conosco a memoria e io a fingermi sorpreso nelle pause dove era necessario dargli maggiore attenzione. Ha detto che in 3 anni ne farà 90. Gli ho detto che è un bel traguardo, complimenti. Poi ha aggiunto che già che sarà lì, se Dio vuole, magari si impegna per altri 10 così arriva a 100. Che 100 è un bel numero per andarsene. Ha indicato il ritratto di suo nonno e ha detto, lui se ne andò a 103, io mi accontento di 100. Io manco so se ho voglia di arrivare alla prossima estate ma ammiro la sua perseveranza. Mi ha fatto promettere di esserci al suo funerale. Gli ho detto che non solo ci sarò ma che suonerò anche qualche canzone deve solo dirmi quale e ora stiamo facendo una lista di canzoni che dovrò imparare, ho solo 13 anni accidenti meglio iniziare subito.
C'è una storia che ho iniziato a scrivere 12 anni fa, ricordo il luogo. Ero seduto alla scrivania del museo dove lavoravo. Pensavo fosse finita e invece l'ho riaperta e i personaggi mi hanno detto che volevano capire qualcosa di più della loro esistenza così mi sono messo a dialogare con loro e a seguirli, per vedere come mai erano stati creati. Scrivere, creare, è quello che più fa sentire noi umani vicini a Dio. Credo, non lo so, anche perché pure Dio è stato creato per una storia quindi è come quando dici è nato prima l'uovo o la gallina? Fatto sta che ora io vivo in quel villaggio, ho in testa le voci di tutti i suoi abitanti e non riesco a smettere di stare la dentro. Ho paura sia il sintomo definitivo. Quello che conferma che ho perso la testa e non ho più nessun legame con la realtà. Forse è per questo che faccio difficoltà ad accettare i sentimenti degli esseri umani che mi circondano.
Sto andando in giro a leggere le mie storie. C'è un amico, un musicista jazz che mi accompagna. Le luci sono spente, solo quelle necessarie ai miei occhi per essere in grado di capire la traccia del racconto. Ho fatto piangere una sala intera e non mi sento in colpa. Bravo Matteo non solo fai piangere tua madre eh no, anche una sala. Però che ci posso fare, mi sono rotto delle mezze misure. Se esco dalla tana io entro a gamba tesa ovunque adesso, perché lo sforzo già l'ho fatto che diamine. Vorrei portare questo spettacolo in giro l'anno prossimo quindi se state leggendo questa frase ora e vivete in una città e conoscete un posto dove posso portare le mie favole della buia notte beh, scrivetemi in privato.
Ho contato le volte in cui mi sono innamorato quest'anno. Quando diavolo la smetterò? Spero presto perché è fastidioso. Odio internet. Odio essere consapevole del fatto che ovunque c'è qualcuno di cui mi vorrei innamorare. Alle elementari avevo 4 compagne di classe che ritenevo bellissime. Alle superiori un'intera scuola dominata da esseri femminili che dovevo conquistare. Poi arrivò l'internet e scoprii che anche in provincia di Milano c'era qualcuno che dovevo conoscere e all'epoca c'era il 56k quindi mica era facile scambiarsi foto. Poi arrivò la Sardegna, la provincia di Firenze, l'Australia. Ma ora, ora non vedo più persone, mi sembra tutto diventato merce. Vedo i volti di ragazze e ragazzi bellissimi e ne studio i tratti e riconosco i lineamenti e sì, è chiaro, sono studiati in laboratorio apposta per piacermi. Penso alle generazioni attuali che si dividono tra domanda e offerta. La domanda sono quelli come me, che restano affamati o curiosi e poi c'è l'offerta, che sono questi essere stupendi resi raggianti dai filtri con lentiggini e i corpi sinuosi nelle angolature studiate su misura per essere tutti uguali, dei meme di se stessi, infinite riproduzioni di umani con cui non voglio interagire. Tutto è diventato una vetrina. Dietro c'è una di quelle macchinette che distribuiscono bevande. Le lattine siete voi esseri bellissimi. Digita il codice. Inserisci le monete. La lattina cadrà in pochi secondi. Ma è un sorso solo e non sa di niente. La dottoressa mi ha vietato di bere bevande gassate quindi lascio perdere più che volentieri.
Mi spiace aver perso un paio di persone quest'anno. Una è il mio migliore amico, non so cosa è andato storto. Quasi non ricordo. Ah sì, ha deciso che era più interessante scoparsi la mia ex e a me non interessava stare lì a suggerirgli cosa fare per migliorare le prestazioni. Che cosa orribile che ho appena scritto. Me ne pento. Non la cancello perché un'altra cosa che vorrei provare ad essere l'anno prossimo è: un pelo più cattivo. Mi spiace anche aver perso la mia ex, che era un bel ricordo alla fine. Mi spiace aver perso una persona che mi stava piacendo più del necessario e non se lo meritava, era troppo vicina ai filtri e agli standard che la società impone. Spero sia felice. Spero sia così felice da rendersi conto di aver fatto bene a mandarmi via fino al momento in cui come un fulmine tornerà il ricordo di me e deciderà di scrivermi in amicizia, per sapere come sto. Allora io sarò finalmente cattivo e con tutta la rabbia che ho in corpo aspetterò ben 4 minuti prima di risponderle e di chiederle di rivederci. Solo perché aveva le lentiggini. Che odio. Solo perché le lentiggini mi ricordano ancora un'altra persona e ancora prima di quella persona era qualcosa che avevo letto in un libro o avevo immaginato e che ora i computer e gli algoritmi hanno imparato e mi propinano in mille influencer al giorno da ogni parte del mondo tutte con lo stesso pattern di lentiggini. E io sono un uomo oramai prossimo alla quarantina che guarda queste proposte come un ubriaco davanti a un distributore automatico. Annoiato. Senza spiccioli.
Ho un programma per i prossimi Natali. Insegnare a mio nipote la poesia di Pacciani e fargliela recitare durante il pranzo davanti alla famiglia. Senza avvisare mia madre. Aspettare che finisca la sua esibizione, vedere le lacrime di commozione negli occhi di chi ha ascoltato e poi rivelare l'autore. Mio nipote è così carino che pure le parole del mostro di Firenze diventano adorabili. Poi magari cambio e ci metto frasi di altri serial killer o psicopatici o politici.
Ho preso una pausa dallo scrivere annotazioni di vita perché tutto stava diventando simile a una puntata lunghissima del podcast e io odio ripetermi anche se sono anni che in pratica gli argomenti sono sempre gli stessi. Amo essere la dimostrazione che il tempo passa e qualcuno può decidere di non imparare niente. Nemmeno da i suoi errori.
Sto bene. Non mi manca niente. Forse vorrei solo conoscere te, ma solo per capire che è giusto fermarsi alla superficie e non rischiare di andare in profondità. Metti che poi uno davvero poi trova un luogo che non riesce a smettere di esplorare? Io voglio restare quassù a guardare le foto dove sei venuta bene. A galleggiare. A mettere i cuoricini ogni tanto giusto per ricordarti che esisto. Che poi lo so solo io di esistere, tu mica te ne accorgi. Ma nel mio piccolo sento di essere speciale. Mentre tu aspetti solo che io inserisca le monetine e la spirale si azioni e ti faccia fare il salto nel vuoto. Lo ripeto spesso quando guardo video di modelle incredibili da chissà dove. Sei fortunata cara mia, a non avermi incontrato. Altrimenti adesso saresti persa di me e mi vorresti e non riusciresti a fare questi sorrisi davanti alla fotocamera. Eh no. Mica verresti così bene. Nessuno si abbonerebbe al tuo canale. Vedi che lo faccio per te, a non farmi avanti? Io mica voglio avere il tuo futuro economico sulla coscienza.
Tutti piangono quando dico la verità. Avevo più amici quando raccontavo palle. Avevo più amori quando dicevo fandonie. Ora ho solo questa finta pace momentanea, il mio gatto, la mia malattia cronica che non vede l'ora di risvegliarsi e chilometri di pensieri verso umani generati da computer.
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#ElEscenarioDelMundo
📣 “FAE Lima - Festival de Artes Escénicas“💃🎭
💥 Para la presente edición se suman propuestas escénicas en nuevos espacios de creación y formación: FAE Presenta, exhibición de obras nacionales e internacionales; FAE Forma, talleres y charlas para el sector escénico; y FAE Incuba, work in progress de proyectos incubados. 🔎🌎
© Producción: Británico Cultural, Centro Cultural de España en Lima, CENTRO CULTURAL PUCP, Centro Cultural Universidad de Lima, Centro Cultural Universidad del Pacífico, Gran Teatro Nacional, Teatro La Plaza y Universidad Científica del Sur.
💪 Apoyo: Iberescena Artes Escénicas Iberoamericanas, Embajada de Australia en Perú y Bolivia y Ministerio de Cultura del Perú.
📝 CARTELERA:
✅ LA VIDA EN OTROS PLANETAS 🛸
📢 Dirección: Mariana de Althaus
📆 Jueves 29 de febrero
🕗 8:00pm.
🏛 Gran Teatro Nacional
🚶♀️🚶♂️ Ingreso libre
✅ SPLIT 🙈
👥 Lucy Guerin INC [Australia]
📆 Viernes 01 de marzo 🕗 8:30pm.
📆 Sábado 02 de marzo 🕚 11:30am.
🏛 Teatro del Centro Cultural de la Universidad del Pacífico
🏷️ Reservas en Joinnus
✅ ESTAFA O SOBRE LOS SUEÑOS NO DORMIDOS 💭
👥 Compañía Babélica de Teatro [Brasil]
📢 Dirección: João Muniz
📆 Sábado 02 de marzo 🕗 8:30pm.
📆 Domingo 03 de marzo 🕖 7:00pm.
🏛 Teatro del Centro Cultural U. Lima
🏷️ Reservas en Joinnus
✅ ÉLEO. UNIPERSONAL DE IMPRO TESTIMONIAL😎
📢 Dirección: Carol Hernández
📆 Sábado 02, Lunes 04 y Martes 05 de marzo
🕕 6:00pm.
🏛 Auditorio del Británico Cultural
🏷️ Reservas en Joinnus
✅¿DÓNDE ESTÁN LAS FEMINISTAS? CONFERENCIA PERFORMÁTICA DE UNA FALSA ACTIVISTA👊
📢 Dirección: Liliana Albornoz Muñoz
📆 Domingo 03 de marzo 🕚 11:30am.
📆 Lunes 04 de marzo 🕗 8:30pm.
🏛 Teatro La Plaza
🏷️ Reservas en Joinnus
✅ EL PRESIDENTE MÁS FELIZ 🤭
📢 Dirección: Cristina Velarde
📆 Domingo 03 y Lunes 04 de marzo
🕔 5:00pm.
🏛 Teatro Británico
🏷️ Reservas en Joinnus
✅ ESPERANZA 🙏
✍️ Dramaturgia: Marisol Palacios y Aldo Miyashiro.
📢 Dirección: Marisol Palacios
📆 Lunes 04 y Martes 05 de marzo
🕗 8:30pm.
🏛 Teatro del Centro Cultural de la Pontificia Universidad Católica del Perú
🏷️ Reservas en Joinnus
✅ CACHORRO ESTÁ PEDIDO🐶🐕
✍️ Dramaturgia: Gimena Vartu
📢 Dirección: Miguel Seminario
📆 Martes 05 de marzo 🕕 6:00pm.
📆 Miércoles 06 de marzo 🕗 8:30pm.
🏛 Teatro del Centro Cultural U. Lima
🏷️ Reservas en Joinnus
✅ BELLA Y LA BESTIA👺👩
📢 Dirección: María Dalidou
📆 Martes 05 y Miércoles 06 de marzo
🕗 8:30pm.
🏛 Teatro del Centro Cultural de la Universidad del Pacífico
🏷️ Reservas en Joinnus
✅ PACHAMAMA 🌱
📢 Dirección: Miguel Marcelo Farfán Ávalos
📆 Miércoles 06 y Jueves 07 de marzo
🕔 5:00pm.
🏛 Lugar de la Memoria (LUM)
🚶♀️🚶♂️ Ingreso libre
✅ MAMÁ ANGÉLICA 🤶
📢 Dirección: Édgar Palomino Medina
📆 Miércoles 06 y Jueves 07 de marzo
🕕 6:00pm.
🏛 Centro Cultural de España en Lima
🚶♀️🚶♂️ Ingreso libre
✅ LOS INOCENTES😱
✍️ Autor: Oswaldo Reynoso.
📢 Dirección: Sammy Zamalloa
📆 Jueves 07 de marzo 🕗 8:30pm.
📆 Viernes 08 de marzo 🕕 6:00pm.
🏛 Teatro Británico
🏷️ Reservas en Joinnus
✅ MEDIOAMOR / MEDIOMIEDO 🏳️🌈
📢 Dirección: Eme
📆 Viernes 08 y Sábado 09 de marzo
🕚 11:30am.
🏛 Teatro La Plaza
🏷️ Reservas en Joinnus
✅ TODAS LAS GALLINAS VUELAN 🐔
✍️ Dramaturgia: Rocío Limo Vélez
📢 Dirección: Vera Castaño García
📆 Viernes 08 y Sábado 09 de marzo
🕔 5:00pm.
🏛 Teatro del Centro Cultural U. Lima
🏷️ Reservas en Joinnus
✅ LA SAPO 🐸
📢 Dirección: Ignacio Tamagno [Uruguay – Argentina]
📆 Viernes 08 y Sábado 09 de marzo
🕗 8:30pm.
🏛 Teatro del Centro Cultural PUCP
🏷️ Reservas en Joinnus
✅ OBRA INTERNACIONAL SORPRESA [España]
📆 Domingo 10 de marzo
🕖 7:00pm.
🏛 Teatro del Centro Cultural de la Universidad del Pacífico
🚶♀️🚶♂️ Ingreso libre
📌 FAE:
📆 Del 29 de Febrero al 10 de Marzo
🖱 Reservas en Joinnushttps://www.joinnus.com/organizer/faelima2024 👉 Informes: 🔵 FB: FAE Lima - Festival de Artes Escénicas 📷 IG: @fae.lima
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El joven de 21 años confía en que más temprano que tarde tendrá su oportunidad en las Grandes Ligas Theoscar Mogollón González Otro día productivo de entrenamiento para los Mets de Nueva York en Port St. Lucie. En esta ocasión, Luisangel Acuña habló con los medios por primera vez desde que se reportó con el equipo, respondiendo varias preguntas y comentando sobre su oportunidad de jugar en las Grandes Ligas esta misma temporada. El staff técnico a cargo del manager Carlos Mendoza cuenta en este Spring Training con varios de sus peloteros más jóvenes, y entre esos resalta Acuña, quien arrancará el 2024 en la sucursal Triple-A a la espera de su primer llamado a las Mayores en algún momento de la campaña. "Estoy aprovechando cada oportunidad que tengo para jugar. Creo que cada oportunidad que me dan debo aprovecharla y hacer lo que tengo que hacer", comentó el criollo, a través del traductor del equipo, a los medios presentes. A lo largo de su carrera en Ligas Menores, el de La Sabana se ha caracterizado por defender el campocorto. Sin embargo, dicha posición estará bien protegida en los Mets por un largo tiempo gracias a Francisco Lindor. De ahí a que el club apueste por buscarle otro hueco en la defensa. Pero eso no es ningún problema para él, ya que se ha desempeñado en varias ocasiones en la segunda base, una posición en la que se ve jugando a largo plazo. Asimismo, cabe mencionar que en la temporada pasada vio acción en el jardín central, por lo que confesó que también se siente cómodo allí. "Debo mantenerme, seguir haciendo mi rutina y aplicar en el campo lo que sé hacer. Creo que esa es la parte más importante, la disciplina para seguir mejorando cada día", señaló Acuña cuando le preguntaron qué necesita hacer para llevar su juego al siguiente nivel. Admiración por Ronald Acuña Jr. No todo el mundo tiene un hermano capaz de ganar un premio MVP en las Grandes Ligas, pero justamente Luisangel sí tiene esa dicha. Para él, Ronald Acuña Jr. es su fuente de inspiración, y si bien asegura que son jugadores distintos, una de las cosas que tienen en común es talento para jugar beisbol. "Fue increíble ver a mi hermano ganar el MVP. Recibir ese premio me puso la piel de gallina, porque no todos ganan un MVP. Ver a mi hermano ganarlo fue algo especial", confesó. A la víspera de un debut en las Mayores, las comparaciones entre Ronald y Luisangel no han tardado en llegar de todos lados. No obstante, para el infielder de 21 años eso no le preocupa para nada, ya que está enfocado en hacer su propio camino. "Con mi hermano no hay mucha gente que pueda compararse. Mi hermano es un talento que se ve cada 100 años. Yo por mi parte voy a seguir saliendo a competir y hacer lo que hago", finalizó Luisangel. Para recibir en tu celular esta y otras informaciones, únete a nuestras redes sociales, síguenos en Instagram, Twitter y Facebook como @DiarioElPepazo El Pepazo/Meridiano
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The Irishman (2019, Martin Scorsese)
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I Heard You Paint Houses
(The Irishman)
(Martin Scorsese, 2019)
By whichever title you choose to refer to it, Martin Scorsese’s latest, a loose adaptation of Charles Brandt’s perhaps loose adaptation of history is maybe most easily summed up as his Unforgiven, his complete and utter deconstruction of a genre he helped as much as anyone else in its long and storied history on screen to popularize.
At three and a half hours long it is a sprawling movie, but unlike Scorsese’s other infamously lengthy recent effort, 2013′s Wolf of Wall Street, there was never a moment here where I thought it was obvious what could be lifted out of the movie without losing much of anything. So filled as it is with details, some small, but so inspired the movie would surely lose something without them. Furthermore its concern with chronicling lives lived through a turbulent time in recent American history, with building (and ultimately burning) relationships over decades, and more specifically with the world weary quality of its final act means the length, seems sort of justified in helping the film achieve its aims. The great and mighty Thelma Schoonmaker should be commended (as ever) for her work on a 200 minute movie that never seeks to move at the pace of a Wolf of Wall Street, Departed or Goodfellas, but never to me felt a slog.
Speaking of those movies, comparisons I’m sure will be made by people who don’t even watch the movie, or give up before the end, with Scorsese pictures of days gone by, and the movie is indeed filled out with callbacks to his previous work, but in almost all cases those moments are flipped on their head, used to subvert expectation. The movie opens with a long tracking shot soundtracked by a mid-20th century pop song, but gone is the date-wowing odyssey through the Copacabana from Goodfellas, in its place we creep through the halls of a nursing home, decay all around. It shares with Goodfellas a very similar rhythm to its narration, but Ray Liotta’s assured recollection this ain’t, in its place Robert DeNiro’s stutter inflected tones, tarnished by the undeniable creakiness of an age the movie audibly wears on its sleeve even as it works hard to visually mask it.
In truth the ILM de-ageing technique that has proved so central a talking point doesn't really quite convince, but for me it proves one of those happy accidents that becomes almost part of the films power, its deconstructive point, its holding at arms length of anyone hoping to get the kicks they once did out of the movies these guys used to make, it's saying without stating that this is all fake, all show, all withered, mournful, creaking infirmity beneath a shiny veneer.
The other major callback is the almost countdown-to-doomsday like way in which the movie uses the old Mean Streets trick of putting characters names up on screen as it introduces them (at a pace and number probably more in line with Goodfellas famous more nostalgic introductions scene), the catch here being that it adds the date and manner of their death alongside it, the dangers of the lives these men lead right there on screen the whole time in deathly, blackly comic macabre fashion, not saved for the sobering finale.
Much of the credit for that must surely go to Steven Zaillian’s screenplay, it’s a touch not from Brandt’s book, but one of the inspired details of the filmmakers mentioned before. Another of those is the handling of the character of Peggy Sheeran played first by young Lucy Gallina, and then by Anna Paquin. The casting of Paquin in particular, Oscar winner, and one time star of the X-Men movies when they were good, is an inspired signal of intent on the part of the moviemakers and the way they’re framing the character. Some may call it an act of subtlety, others quite the opposite, but to me the magic of it is in how much it serves.
Just as the de-ageing technique that tries to make men in their 70s look like men decades younger has an off kilter way of servicing a movie narrated to us from the mind of a man defined by his loneliness, whose memories and sense of purpose find themselves ever fading, this method of inserting the movies conscience not with grandstanding speeches or arguments, but with accusatory looks and glances and the power of uncomfortable silence, serves that approach to the stories telling equally well.
Yet that's not the only reason it works, it works because in a movie being made by a man once asked by Ellen Burstyn on the set of Alice Doesn't Live Here Anymore if he knew anything about women, who replied "No, but I'd like to learn", who has spent the 45 years since being targeted by criticisms of how all his movies are all about men, and women never factor in (a fallacy, to a degree) here he almost holds his hands up, he can never know the deeper, inner workings of this character any more than Frank Sheeran can know his daughter, he's gazing back at her from the outside, almost confessional, aware of a flaw, yet unable to understand.
Further credit to Zaillian for the quietly crafted condemnation of the Irishman himself, this pillar of passivity at the centre of this monstrous movie. He's like Forrest Gump in a way (indeed the movie at larges portrait of a man living through this turbulent time in US history with more than one bold, outlandish encounter along the way is very Gump-esque) the key difference being that Robert Zemeckis’ movie never made its focus Forrest's general lack of agency nor concerned itself with the potential ills of such inaction, and ultimately it is that sad fact that seems this movies primary interest in and takeaway of this man.
Throughout all of the crazy things that Sheeran goes through on this journey after stumbling his way into this life in search of upping his income, it never loses sight of the family that drives everything, the scenes at home often short, totally unassuming, but each one with its point to make the way they’re shot (looming over the newspaper across the table from his daughter) the small detail in them (leaving the envelope of money as he goes to work) the colossal size of the movie shouldn’t distract anyone from the amount of minute information and detail packed into its every scene. The intimacy is more important to it than anything.
Robert DeNiro’s performance is key to realizing that whole thing. Where the other stars of the movie are in roles more openly calling attention to themselves, like Al Pacino in titanic, charismatic mode, so charming all the stubbornness of the man can be accepted and understood, or Joe Pesci in so counter intuitive a role, utterly quiet and devilishly, disconcertingly still, a million miles away from the parts he’s played for Scorsese before that you can’t help but sit up and take notice, DeNiro, the driver, the house painter, is a testament to moral inactivity even as his physical journey is so sweeping. It’s really late in the movie that you start to notice him more, the seamless stutter he works in so naturally you barely notice is all he has going for him in terms of show off work before that, before the despairing worry and the lost loneliness sets in.
It’s sort of selfless performance in that way, the joys of it are more in watching his interactions with his co-stars, the little (too little, criminally little) with Harvey Keitel, his original major co-star, and Scorsese’s first lost, lonely man, but more with Joe Pesci, and most of all with Pacino. Indeed the scenes between Pacino and DeNiro are maybe most key to the movie of all, not coming until almost an hour into proceedings, but then the quiet joy of seeing these old dogs bond, often in their pyjamas in their shared hotel bedroom, it’s a beautifully disarming touch. Not sticking these two screen titans together for the sake of it ala Righteous Kill, but to build this relationship of talker and listener, leader and follower, to watch them get closer and closer, become more open with one another and more relaxed and more honest with each other. It’s a beautifully realized relationship from the two actors, their director, the screenwriter, and it’s absolutely key to the hammer blow power of the films final act.
For all of the inspired filmmaking joys and pleasure of beholding the performances of actors so clearly relishing the task (Bobby Cannavale and Ray Romano are two highlights so totally at home in this universe. Stephen Graham too in a role introduced later, one you feel Pesci might once have played) it is that finale that really brings this behemoth home. As Scorsese brings his pop music soundtracked, brisk run through mid 20th century American history screeching to a halt and muses in mournful fashion on the quiet, ugly horrors of mortality, on repercussions, and living in isolation with your actions, it feels like a movie only a man of a certain age could make, and it’s hard to imagine that in this young mans game the clear eyed vision and inspired touch of this movie could be the work of an almost 80 year old man.
Just as you got that feeling after watching Unforgiven that there was no need for Clint Eastwood (or anybody, really) to ever make another Western, you get a similar feeling here, perhaps not so much for the genre in general as I Heard You Paint Houses is something so much more than a gangster film, but there certainly doesn’t seem to be any reason that Scorsese, builder upper and now burner downer of this kind of cinema should ever step back into worlds of this nature ever again. This feels like a real clear thinking sweeping view of these kinds of people and their kind of world, and surely now it’s what it is.
#i heard you paint houses#the irishman#martin scorsese#steven zaillian#robert deniro#al pacino#joe pesci#harvey keitel#bobby cannavale#ray romano#stephen graham#2019#reviews#film#films#movie#movies#netflix#lucy gallina#anna paquin#thelma schoonmaker
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Filmrezension: The Irishman
Dieser Kommentar erscheint im Rahmen der Moviepilot Community-Kommentar Wichtelaktion 2021 und ist ein Wichtelgeschenk an den lieben GlorreicherHalunke. Auch er hatte mir “Three Billboards Outside Ebbing, Missouri” vorgeschlagen, aber den hat letzte Woche ja schon Static bekommen, also musste ich mich für einen anderen Film entscheiden. “The Irishman“, typischer Kriminalfilm mit…
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#Advent#Al Pacino#Anna Paquin#Cosa Nostra#Filmbloggerin#Filme#Gary Basaraba#GlorreicherHalunke#Joe Pesci#Kommentar#Lucy Gallina#Martin Scorsese#Movies#Passion of Arts#Ray Romano#Review#Robert De Niro#Serien#Stephen Graham#Steven Zaillian#Three Billboards Outside Ebbing Missouri#Wichteln
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#🐓 gallos#peleas de gallos#galolio#galo#gallos#galatasaray#lucy gallina#sports#deportes#nuevo juego#peleas#puertorican#puerto rico#puerto rican
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Princess Celeste Crimson is a 4 year old Mermaid who looks like Lucy & Josie Gallina. She is currently unplayable.
Background:
Cece was used to playing at home with mommy or going for swims in the River. She used to visit the Palace to see her Broncle (brother/uncle), Jensen, when he was king. She didn’t know exactly what a king was, and still doesn’t really, but she knows kings get lots of stuff and give her lots of gifts and hugs, and that’s all that matters.
Now daddy is the king, and little has changed except that they aren’t at home anymore. Now she and mommy live in the Palace and see daddy much more at work. She has her own room and its very big and has lots of toys, and lots of servants come and play with her. She loves hiding in the huge halls, since it was much harder to hide in her little cottage. She still loves hiding things, too - anything she can find. It makes a fun little game, because her parents spend hours searching for them.
So young and unaware, Celeste has never known the terrible things her parents have done. She’s too young to care. Right now, her life is all about learning, playing, and getting what she wants. She can talk, she can walk, and she can cry on command. It helps her quite a long way with her daddy, always spoiling his little princess, but mommy is a little tougher on her. Mommy used to be really sick. She coughed a lot and she didn’t smile so much, but now she’s better and that makes Cece happy.
Being a mermaid does make her a little harder to tame. Her hydrokinesis has already started to kick in when she’s happy or angry, and they have dealt with far too many plumbing problems as a result. Still, when she smiles she’s their little angel again, and nowadays many more people get to see that beautiful smile.
Surname:
See father and mother.
Information:
Title/Alias(es): CC, Princess Birthday/Age: January 15th, 4 Species: Mermaid Occupation: Princess Living in: The Woodland Relationships: → Daughter of Cadence and Gideon Crimson → Granddaughter of Dylan Jade and Celesta → Adoptive sister of Jensen Hawthorne Personality: + Naive, Playful, Loving - Spiteful, Greedy, Spoiled
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“Queridísimo Magnus, de Tessa”
Queridísimo Magnus,
Jem, Kit y yo estamos esperando ansiosos vuestra visita. Mientras tanto, Kit ha intentado enseñar a Mina como decir tu nombre. Casi lo ha conseguido, pero deberás conformarte con que te llame “Agnes”, ya que tiene problemas con la M. Un gran intento por su parte ya que ha avanzado mucho con su habla, lo mismo que nos comentas de Max. Deberías haberles escuchado en la cocina esta mañana. “¿Quién viene a visitarnos, Mina?” “¡Agnes!“ Creo que tu alter ego, Agnes, se vestiría con lentejuelas y sería letal en el whist[1].
Gracias por tus consejos sobre los hechizos de protección. Buscaré labradorita en la tienda de gemas en Exeter. Intenté lo que me sugeriste con las gallinas… Pude coger un Orpington azul[2] de un vecino en la última media luna. Desde entonces las gallinas evitan a Kit por ahora, por lo que también puede que funcione con demonios. (Aunque, ¿realmente puedes diferenciar cuando una gallina evita a alguien en lugar de ser solo una gallina?)
Jem y yo nos estamos esforzando, creando una fina línea entre mantener a Kit a salvo y escondido mientras le intentamos dar la vida más normal que podemos. No queremos encerrarle en una torre como una princesa de un cuento de hadas… acabaría desolado. Y Mina igual. Le adora, y siempre va en sus hombros a caballito, agarrándose a su camisa con sus manitas. Me recuerda a como James y Lucie solían hacer lo mismo en los hombros de Will. Supongo que los tiempos cambian, pero los niños no.
Intentamos darle libertad a Kit en cualquier ocasión que podemos. Está apuntado en la pequeña escuela de la villa, donde algunos de sus amigos saben acerca del Mundo de las Sombras y otros que no. Hay una manada local de hombres lobo con la cual hemos establecido amistad, y algunos de sus hijos van con él a clase. Tengo la sospecha de que Kit tiene novia, pero es muy reservado con esas cosas. (Supongo que eso es otra cosa que no cambia en los niños… lo reservados que son. Espero que sepa que puede contarnos cualquier cosa. Especialmente las relacionadas con demonios, o en el caso de Kit, las hadas. Ciento diez años más tarde y me sigo poniendo igual de nerviosa).
Es un puzle, nuestro Christopher Jonathan Herondale. Se ha abierto con cierta cosas, y está dispuesto a hablarnos a Jem y a mí sobre estas libremente. Su padre, lo que fue para él crecer siendo capaz de ver toda clase de cosas peculiares, pero sin entender el porqué. Sobre cómo le enseñaron a temer a los Cazadores de Sombras, su preocupación por su legado…. Lo que significa, el poder que pueda llegar a tener. Creo que el no saber las cosas le frustra.
Y hay otras cosas de las que no habla. Le hemos preguntado por Ty, tal y como tú y yo hablamos, pero es como una pared de ladrillo sobre su amistad con él. Sea lo que fuera que pasó, no habla de ello. Creo que la muerte de Livvy también le afectó más de lo que creímos. Le he oído llamarla cuando duerme, y siempre de una forma muy desesperada. A veces dice “No si haces esto. No si haces esto, Ty”. Creo que, sea lo que fuere de lo que discutiesen, ha debido ser horrible. Aunque ya sabemos que la gente puede ser terrible cuando están pasando por el luto. Ambos lo sabemos.
Seguro que te habrás dado cuenta por lo mucho que te he contado cuanto quie— cuanto queremos a Kit. Le amo como si fuese mi propio hijo, Magnus. Es mi hijo. Mataría a cualquiera que intentase hacerle daño, igual que protegería a Mina o Jem con mi vida. Nunca pensé que tendría esto de nuevo; esta familia perfecta que duele de lo mucho que la amo. Es raro ver como, después de tantos años, tus propios sentimientos te tomen por sorpresa. Pero imagino que a ti te pasara lo mismo, ¿verdad? Hablando de eso, espero que tu, Alec y los niños estéis bien. Por favor, dile a Max que hemos encontrado su capa de superhéroe; estaba dentro del piano.
Me despido con esta foto de la última vez que nos visitasteis. ¡Qué adorables que son!
Con amor,
Tessa
Texto original de Cassandra Clare ©
Traducción del texto de Niloa Gray ©
ATENCIÓN: no se permite hacer Drives ni PDFs de “Los Secretos de Blackthorn Hall” por Copyright. Cualquier infringimiento va contra la ley.
[1] Juego de Cartas.
[2] Raza de gallinas del Reino Unido.
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Querido Magnus, de Tessa
Querido Magnus
Jem, Kit y yo estamos ansiosos por tu visita. Como preparación Kit ha estado tratando de enseñarle a Mina a decir tu nombre. Ella casi lo logra, pero deberás confórmate con ser llamado “Agnes”, mientras tenga un problema con la M. Es un gran intento de su parte ya que está avanzando mucho con su habla, justo como nos comentas de Max. Debiste escucharlos en la cocina está mañana.
—¿Quién viene de visita Mina?
— ¡Agnes!
Creo que Agnes, tu alter ego, que viste con lentejuelas y es letal en el whist(1).
Gracias por tus consejos sobre las guardas. Buscaré la labradorita en una tienda de gemas en Exeter. Intenté lo que me sugeriste con las gallinas… Logré robarle una orpington azul a un vecino en el último cuarto de luna. Desde entonces las gallinas evitan a Kit por ahora, ¿por lo que también puede que funcione con demonios? (Aunque, ¿realmente puedes diferenciar cuando una gallina evita a alguien en lugar de ser solo una gallina?)
Jem y yo nos esforzamos, creando una fina línea entre mantener a Kit a salvo y escondido mientras le intentamos darle la vida más normal que podemos. No queremos encerrarlo en una torre como a la princesa de un cuento de hadas… acabaría destrozado. Y Mina igual. Lo adora, y siempre va de caballito en su espalda, agarrando a su camisa con sus manitas. Me recuerda a cuando James y Lucie solían hacer lo mismo en los hombros de Will. Supongo que los tiempos cambian, pero los niños no.
Intentamos darle libertad a Kit en cualquier cosa que podemos. Está inscrito en la pequeña escuela del pueblo, donde algunos de sus amigos saben acerca del mundo de las sombras y otros no. Hay una manada local de hombres lobo con la cual hemos establecido amistad, y algunos de sus hijos van con él a clase. Tengo la sospecha de que Kit tiene novia, pero es muy reservado con esas cosas. (Supongo que eso es otra cosa que no cambia en los niños… lo reservados que son. Espero que sepa que puede contarnos cualquier cosa. Especialmente las relacionadas con demonios, o en el caso de Kit, las hadas. Ciento diez años más tarde y me sigo poniendo igual de nerviosa).
Nuestro Christopher Jonathan Herondale es un rompecabezas. Se ha abierto con algunas cosas, y está dispuesto a hablarnos a Jem y a mí sobre esas libremente. Su padre, lo que fue para él crecer siendo capaz de ver toda clase de cosas extrañas, pero sin entender por qué. Sobre cómo le enseñaron a temerle a los cazadores de sombras, la preocupación sobre su herencia... Lo que eso significa, que clase de poder podría tener. Creo que eso lo frustra, el no saber cosas.
Hay cosas de las que no habla. Le hemos preguntado por Ty, tal y como tú y yo platicamos, pero es imposible (2) sobre su amistad con él. Sea lo que sea que pasó, no hablara de ello. También creo que la muerte de Livvy le afectó más de lo que creíamos. Lo he escuchado llamarla cuando duerme, y siempre es de una manera muy desesperada. A veces dice “No si haces esto. No si haces esto, Ty”. Siento que, sea lo que sea que discutieran, fue horrible. Pero sabemos que la gente puede ser terrible cuando están de luto, nosotros lo sabemos.
Probablemente te has dado cuenta por lo mucho que te he dicho cuánto yo… cuánto nosotros amamos a Kit. Lo amo, Magnus, como si fuera mí hijo. Es mio. Mataría a cualquiera que intentara hacerle daño, al igual que protegería a Mina o Jem con mi vida. Nunca pensé volvería a tener esto; esta familia perfecta que duele de lo tanto que la amo. Es raro ver como, después de tantos años, tus propios sentimientos te sorprenden - Pero imagino que a ti te pasará lo mismo, ¿no es asi? - Hablando de eso, espero que tú, Alec y los niños estén bien. Por favor, dile a Max que hemos encontrado su capa de superhéroe; estaba dentro del piano.
Me despido con esta foto de la última vez que nos visitaron. ¡Qué adorables son todos!
Con amor,
Tessa.
1 Un tipo de juego de cartas “tradicional” que surgió en Inglaterra en el siglo XVI.
2 En el texto original “like a brick wall” es una expresión sobre lo inútil o imposible que es hablar con alguien de un tema.
Texto original de @cassandraclare ©
Imagen de @cassandrajp ©
Traducción del texto Annie ©
@secretsofblackthornhall
@TMI_Source
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Era di febbraio in quelle case sulle colline ascolane. Dentro la legna a crepitare nel camino e fuori la neve ad ammucchiarsi su tetti e viottoli. Gente contadina che impegnava le sue giornate a zappare e a imprecare contro le avversita' della natura. Gente che quando riusciva a mettere a tavola due zampe di gallina faceva festa. Un campo di patate, uno di grano, due filari di vite, qualche gallina, qualche pecora e un paio di maialini da crescere per poi rivendere e comprare quelle poche cose di cui coprirsi. Da qualche mese, ogni sabato passavano da quelle parti due militari fascisti ascolani. Risalivano quelle colline e portavano via quello che riuscivano a razziare di prepotenza in quelle piccole frazioncine di poche decine di famiglie. A volte due galline, a volte delle uova e dei formaggi, ceste di patate, uva, farina, mais, qualche fico secco o bottiglia di vino tirata dalle botti.. La famiglia di mia nonna, tra figli, zii, genitori, erano una dozzina di persone; gente tisica dalla fame, malaticcia per gli stenti di quella vita contadina. Cosi non si poteva andare avanti. Ma che fare? Ecco poi un venerdì di quel gelido febbraio '45 farsi avanti Camillo e Pietro, gli zii della nonna. - Cosi non si può andare avanti. Ci pensiamo noi!
Alle prime luci dell'alba si appostarono dietro un costone di roccia. Da quel punto si vedeva bene l'ultima collina da dove sarebbero arrivati i due fasci. Come arrivarono a pochi metri, uno, due, tre, quattro, colpi di fucile. Il viottolo di brecciolino bianco si bagno' di rosso. Due morti a terra. Ora il problema era farli sparire sperando che nessuno del borgo parlasse, altrimenti la rappresaglia fascista sarebbe stata terribile, crudele e sanguinaria. Il silenzio tenne. Dopo due mesi arrivo' la fine di quella guerra, la caduta definitiva di quel regime; il 25-aprile 1945. Fu nei primi giorni di maggio, come raccontava mia nonna Emilia, che si presentarono in quella piccola frazione due donne. Erano le mogli. Erano andate a reclamare almeno i corpi dei loro mariti per dargli sepoltura. Qualcuno, commosso da pieta', rivelo' il posto dove erano stati sotterrati. Quando furono riportati alla luce furono urla strazianti da parte di quelle due donne ormai vedove. Mia nonna, a quel tempo giovane donna ma già madre di 6 figli si avvicino' alle due, le guardo' fisse negli occhi e disse: " dovevate piangere quando i vostri mariti tornavano a casa con ceste di roba rubata alla povera gente. Allora dovevate piangere per convincerli, per implorare a non farlo piu. Adesso e' tardi. Loro sono morti, noi siamo morti di fame e voi adesso siete morte dentro."
Frazione Lisciano- Roccafluvione (AP) - in memoria del 25 aprile 1945.
@ilpianistasultetto
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#3
¿Quién es más probable que secuestre una gallina?
1. Viktor Milkovich.
2. Lucy North (GANADORA).
3. Mrs. Petra.
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The Irishman (2019)
The Irishman is Martin Scorsese’s best film in years. The performances are uniformly excellent. The story’s scale is enormous, the characters complex. There’s a lot to love, which makes the flaws feel even bigger than they would normally.
Told in flashback, elderly Frank Sheeran (Robert De Niro) recounts his criminal career. In the 1950s, he worked for Philadelphia crime lord Russell Bufalino (Joe Pesci) and “painted houses” - code for murder. Introduced to Jimmy Hoffa (Al Pacino), Frank becomes embroiled in politics and over the years grows increasingly distant from his daughter, Peggy (Lucy Gallina as a child and Anna Paquin as an adult).
The Irishman is two stories. First, it’s about Frank and Jimmy. While the head of the International Brotherhood of Teamsters is flawed, he is a good man. His ties to criminals are part of the job description but there are lines he won't cross. This puts him at odds with Frank. Even if you don’t “know” Hoffa’s story, a sensation of unease tells you this can’t end well. When the time comes, who will Frank stand with? Frank is a bin of human garbage but the time spent together means you grow attached to him. For his sake, you hope a glimmer of humanity remains inside him.
The second story is about a criminal whose family recognizes what he is. Though Frank may not recognize it, Peggy is actively rejecting him and his criminal life. His only associate she embraces is Hoffa. Frank lacks the remorse and empathy required to realize it but he cannot afford to lose that friendship if he wants to keep his family. Seeing all of the details add up to this story is a thrill. The only problem is that the point is hammered in about 40 minutes before the credits start to roll. At 209 minutes, The Irishman is too long.
There are some bold artistic decisions made by Scorsese. De Niro, Pacino, and Pesci are aged up or de-age through makeup and special effects. The technology is there and aside from a few brief scenes where you can tell Deniro isn’t moving with the vigor he should, it's nearly seamless. The gamble pays off.
Another artistic choice I’m not so impressed with concerns Anna Paquin, who only has seven words of dialogue. Obviously, she knew what she was signing up for. She wasn’t robbed of anything but it's still an insult. It does make her only real scene powerful but this artistic decision makes The Irishman look like a relic, the kind of movie that a director would look at in hindsight and blush, saying “well, you have to understand, back in the day…”
I admire the scale and story told in The Irishman. From the performances to the character arcs, everything about it says I should love this film but I don’t. It’s on the edge of being a masterpiece and I would never discourage anyone from seeing it despite the flaws. (February 7, 2020)
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❈ ✼ ❈ 𝐆𝐑𝐎𝐖𝐈𝐍𝐆 𝐔𝐏 𝐓𝐀𝐓𝐈𝐀𝐍𝐀
lucy and josie gallina as baby tatiana ( age 3 - 6 )
jessica lynn cohen as little tatiana ( age 7 - 13 )
jenna coleman as teenage tatiana ( age 14 - 18 )
jenna coleman as young adult tatiana ( age 19 - 21 )
au faceclaims :
janet montgomery as older tatiana ( 25 - 30 ) // paris survival verse
#(( because a few people have been confused about my faceclaims?? this is just a guide ))#(( tbh jenna and janet look THE SAME AGE and i use jenna in victoria for older stuff outside of parisverse ))#(( but... janet has The Vibes man ))#(( so really jenna's my main --- janet's my secondary -- and then the littles ))#v. ' the nuanced expression of interior revelation ' ( headcanons )
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