#libri sul potere della parola
Explore tagged Tumblr posts
pier-carlo-universe · 18 days ago
Text
Il Club delle Lettrici di Jennifer Scott: Un Viaggio nell’Amicizia e nell’Amore per i Libri. Recensione di Alessandria today
Un romanzo che celebra i legami indissolubili creati dalla lettura condivisa
Un romanzo che celebra i legami indissolubili creati dalla lettura condivisa Il potere della lettura collettiva “Il Club delle Lettrici” di Jennifer Scott è un romanzo che esplora l’intimità e la magia dei legami creati dalla lettura. Ogni libro diventa un ponte tra le protagoniste, consentendo loro di condividere emozioni, storie e riflessioni profonde. Pubblicato da Piemme, il romanzo si…
0 notes
abr · 1 year ago
Text
L’elezione di Javier Milei e i suoi primi passi stanno spiazzando non poco la sinistra. La quale, incapace ormai di pensare il mondo (...), aveva preventivamente catalogato il nuovo premier argentino nella categoria del “populismo”. Non risparmiando nemmeno ironie sulla sua folta e ribelle capigliatura (come per le fake news, la misoginia etc., anche l’accusa di body shaming non vale per gli avversari).
Che (...) la sua elezione fosse proprio una risposta dell’elettorato al potere pluridecennale del populismo argentino (...) lo si è capito bene dal discorso d’insediamento pronunciato qualche giorno fa, realistico fino ad essere spietato.
In esso, ovviamente con tutte le notevoli differenze del caso, sono sembrate risuonare le parole che Winston Churchill pronunciò agli inglesi in tempo di guerra, quando disse di non poter promettere loro altro che lacrime e sudore. Una via difficile da seguire, ma l’unica dietro la quale sarebbe stato possibile intravedere la luce che portava fuori dal buio tunnel del presente (...).
Milei non ha poi perso tempo e già ieri ha annunciato una sostanziale svalutazione della moneta nazionale. (...) Già pronte sono poi altre misure tese a ridurre la spesa pubblica, dal taglio dei ministeri ai trasferimenti dallo Stato alle Province, dalla riduzione dei sussidi alla liberalizzazione delle importazioni.
Forse Milei è piaciuto agli argentini anche perché essi si sono sentiti trattati per la prima volta (...) da adulti, cioè non come bambini da ingannare o peggio da trattare, come fa la sinistra, con “superiorità” e (paternalismo arrogante). (...)
Con Milei non funziona nemmeno l’altra retorica della sinistra, quella che fa gli avversari incolti e ignoranti. I suoi studi e i suoi libri, la sua carriera accademica, (...) ne fanno (...) uno dei maggiori economisti del continente (...). Quando parla di economia, ad uno come Milei è impossibile rispondere, come fa di solito la sinistra, con slogan e frasi fatte.
Ma la vera novità del nuovo presidente argentino, quella che ne fa attualmente un unicum mondiale, è sicuramente un’altra: la coerente e solida formazione liberale che lo ha portato a proporre ai suoi connazionali un “nuovo contratto sociale” basato sul “rispetto illimitato del progetto di vita” di ognuno. Egli ha tagliato corto contro la politica delle tasse e dei sussidi e ha fatto risuonare più volte, nei suoi discorsi, la parola libertà (...).
È una novità questa che un po’ spiazza anche la destra (quella sociale) (...). Milei inoltre, nel suo discorso d’insediamento, ha saputo usare anche toni di speranza, con una sapiente e dotta retorica, in un mix di realismo e idealismo che è ciò che forse manca ancora alla destra nostrana. (...)
via https://www.liberoquotidiano.it/news/esteri/37838798/javier-milei-presidente-argentino-realista-sincero.html
7 notes · View notes
giancarlonicoli · 6 months ago
Text
3 lug 2024 16:14
"I MIEI ERANO FILM SCORRETTI, NE PARLAVANO MALE PER INVIDIA" -NERI PARENTI RICEVE IL PREMIO ALLA CARRIERA DELL'ISCHIA FILM FESTIVAL: "OGGI QUEL TIPO DI CINEMA È SCOMPARSO. COLPA DEL POLITICALLY CORRECT. HO DOVUTO CANCELLARE LA PAROLA "CICCIONA" SOSTITUENDOLA CON "SOVRAPPESO". MA LEI SE LO IMMAGINA DE SICA CHE, IN UNA COMMEDIA, DICE "AHÒ, A SOVRAPPESO"? NON FUNZIONEREBBE” - LE 101 PAROLACCE IN “NATALE IN INDIA”, I PROVINI CHE SONO CAMBIATI DOPO IL #METOO E LA LITE CON ANNA MARIA BARBERA, “SCONSOLATA”: “INTERVENNE DE LAURENTIIS E…” - VIDEO -
Fulvia Caprara per “la Stampa” - Estratti
«Mi piace fare questo mestiere, posso dirmi soddisfatto. Anche se in un genere ritenuto di secondo livello, ho girato tanti film e, alla fine, i grandi incassi mi hanno fatto piacere».
Glorioso autore della saga delle vacanze italiane becere, Neri Parenti riceve oggi il premio alla carriera all'Ischia Film Festival diretto da Michelangelo Messina: «Quando ti danno un premio come questo sembra sempre che hai finito, che non farai più film, e invece sappiamo che in giro ci sono registi novantenni che continuano a girare. Sa che cosa è diverso? Prima, quando mi intervistavano, mi chiedevano del prossimo progetto, adesso nessuno fa più questa domanda».
I suoi film sulle vacanze hanno avuto l'amore del pubblico, ma anche le critiche feroci di chi non sopportava certi picchi trash. Si è mai sentito ingiustamente messo all'indice?
«No, forse qualcuno parlava male dei miei film solo per invidia, perché non sopportava il loro successo. E poi ci sono critici e critici, alcuni scrivevano di non amare il genere, constatando però il valore degli incassi, altri invocavano l'ostracismo, dicendo che quei film non andavano più fatti. E alla fine ci sono riusciti».
Ha vinto il "politically correct"?
«Certo, quel tipo di cinema è completamente scomparso. Erano film scorretti, linguaggio un po' pesante, donne usate come oggetti, argomenti pruriginosi. Tutto questo oggi è vietato, dai miei ultimi due film, Volevo un figlio maschio e In vacanza su Marte, ho dovuto levare tutto. Hanno fatto le pulci alle sceneggiature. Per esempio ho dovuto cancellare la parola "cicciona" sostituendola con "sovrappeso". Ma lei se lo immagina De Sica che, in una commedia, dice "ahò, a sovrappeso"? Non funzionerebbe».
Silvio Orlando ha parlato di un'epoca di cinema sessuomaniaco, oggi finita. Anche lei ha respirato quel clima?
«Come no! Nell'arco della carriera di situazioni sessuomaniache ne ho viste eccome. Dopo il MeToo e dopo il caso Brizzi tutto è cambiato».
Come?
«Per esempio sono diversi i provini. Da me le attrici sono sempre venute, abbiamo discusso, ci siamo salutati dandoci la mano. Adesso vengono sempre accompagnate e durante il colloquio bisogna lasciare la porta aperta. Ma io ho più di 70 anni, non ho mai fatto le scemo con le ragazze, nemmeno a 30 anni, perché mai dovrei iniziare adesso?».
Altre regole?
«Sul set ai registi viene dato una sorta di decalogo alla Torquemada, che regola i comportamenti, guai a non attenersi. Non si può più scherzare su niente. È chiaro che, invece, in un film comico, si dovrebbe poter ridere di tutto».
Nella galleria delle sue Vacanze a…, qual è il titolo che preferisce?
«Vacanze sul Nilo. Sono sempre stato un appassionato della storia dell'Egitto, mi piacevano i faraoni, la loro genialità, i loro usi e costumi religiosi, ho letto tanti libri sul tema.Il mio grande sogno è girare un film d'avventura alla Indiana Jones, quella volta, nel mio piccolo, ho potuto girare una storia così, con gli inseguimenti, il deserto, la magia, i predoni. Vacanze sul Nilo è anche il film della serie che ha incassato di più».
Una volta è successo che qualcuno si sia messo a contare le parolacce di un suo film e ci abbia scritto un articolo. Le dispiacque?
«No, perché ce le avevo messe io. Il film era Natale in India, ce n'erano 101. Aurelio De Laurentiis aveva assoldato Enzo Salvi, "er Cipolla", e il numero delle parolacce si era raddoppiato in un attimo».
Ha mai litigato con uno dei suoi interpreti?
«Sì, solo una volta, con un'attrice. Anna Maria Barbera, Sconsolata. Era piena di fisime e di complessi. Abbiamo dovuto bloccare il film».
E perché mai?
«In Christmas in love doveva essere innamorata alla follia di Ron Moss di Beautiful, a un certo punto lui perdeva la memoria, i due si ritrovavano da soli in una baita di montagna e lei gli faceva credere di essere Brooke, la sua passione di sempre. Ogni volta che giravamo la scena, lei si bloccava dicendo "si capisce che lui non mi ama, mi guarda come se fossi brutta". Le ripetevo che il gioco era proprio quello. Ma niente, dovette intervenire Aurelio, pur di non interrompere la lavorazione, fece un accordo».
Quale?
«Non avrei dovuto mai più rivolgerle la parola, da quel momento, quando dovevo dirle qualcosa, l'aiuto regista faceva da tramite».
Perché la coppia Boldi-De Sica faceva ridere così tanto?
«C'era un'alchimia ottima e avevano a disposizione sceneggiature molto comiche.
Uno era il Nord, l'altro il Sud. Il primo era un clown, il secondo, come dicevo io, una specie di Cary Grant in versione volgare. Uno brutto, l'altro bello, uno con la voce stridula, l'altro con il tono da doppiatore. E poi, pur facendo film in coppia, non si logoravano, ognuno aveva la sua parte di storia, non erano mai insieme per l'intera durata del racconto».
(...)
Durante queste trasferte, che cosa l'ha fatta ridere di più?
«Ricordo una volta ad Aspen. Eravamo in un famoso ristorante giapponese. I menù erano in inglese, Boldi mise il dito sul nome di un piatto. Arrivò una specie di cernia tutta rossa, guarnita con delle pinne. Immangiabile. Un'altra volta, non ricordo dove, arrivò a tavola una testa di capra con dentro un cervello, Massimo non riuscì a mangiarla e, devo dire, nemmeno io».
0 notes
scienza-magia · 6 months ago
Text
La stregoneria neo pagana oggi
Tumblr media
Oggi la Wicca è una religione magica caratterizzata da un sistema mutevole tanto che la forma di organizzazione conferita a lei da Gardner non solo cambiava spesso ma ne faceva nascere altre. In pratica siccome ogni convegno è istituzionalmente autonoma non può esserci un autorità centrale che impone la sua teologia o una serie di riti a chiunque pratichi la stregoneria pagana. Per tale ragione il mutamento fa parte integrante dell’intera religione magica. Per fare un esempio la tradizione di Gardner è stata modificata negli anni 60 da Alexander Maxime Sanders. Alexander sosteneva di essere stato iniziato alla Wicca da sua nonna dopodiché aveva imparato e praticato numerose altre forme di magia. Nel 1966 lui e sua moglie erano diventati le streghe più famose della Gran Bretagna anche perché cercavano di farsi una grande pubblicità cosa che veniva loro concessa volentieri. Ovviamente quello era il periodo degli Hippie e della New Age che stimolava l’interesse generale verso varie forme di esoterismo. I Sanders fondarono la loro pratica della stregoneria sul Libro delle ombre di Gardner prendendosi però la libertà di apportare significative varie azioni. Seguendo le preferenze di Alexander essi perfezionarono il rituale magico derivato dalla tradizione ermetica del Rinascimento. Misero l’accento anche sulle protezioni astrali sulla chiaroveggenza sull’uso di incantesimi e talismani. Alexander sosteneva di vedere di buon occhio i cristiani ortodossi benché non spiegasse come i cristiani ortodossi potessero approvare le sue pratiche. Tuttavia l’unico suo vero punto di contatto seppur molto tenue col cristianesimo era una concezione manicheistica del mondo luogo di battaglia tra bene e male. La tradizione di Gardner è quella di Sanders sono forse le forme di Wicca più note ma la natura estremamente individualistica della stregoneria moderna neo pagana significa che esse sono solo due tra le tante per esempio le streghe dianiche sono marcatamente femministe ed adorano la Dea in modo più o meno esclusivo. Tale tradizione enfatizza il potere femminile e le scritte oltre che a livello magico sono attive anche politicamente. Gli “ereditari“ e i “tradizionali” affermano di essere antecedenti a Gardner. Altre tradizioni moderne comprendono le “fate” “le Wicca celtiche” e la “stregoneria come scienza”. Ognuna caratterizzata da ciò che può suggerire la sua denominazione. Va da sé che sono numerose le streghe individuali non appartenenti ad alcun gruppo. Tale eclettismo è una caratteristica comune delle forme pratiche individuali della moderna stregoneria neo pagana, nè potrebbe essere altrimenti vista la libertà di cui godono le streghe per l’invenzione dei loro riti e per avvicinarsi al divino nella creazione. Inoltre lo sviluppo del flusso globale di informazioni non impone alle streghe un confine limitato alla parola scritta anche se sono molti i libri consultabili per ispirarsi. L’enorme varietà dei canali televisivi permette di accedere in un attimo alle cerimonie magiche, ai riti di guarigione e ai rituali sciamanici di tutto il mondo. Inoltre la moltiplicazione dei siti internet permette alle streghe di arricchire la propria immaginazione con gli strumenti e le esperienze di innumerevoli altri praticanti. A tutti gli effetti ci sono due forme di stregoneria nel mondo occidentale moderno. Una è definibile in termini di continuità coi tempi passati poiché le streghe operano magicamente con modi e scopi ben conosciuti alle streghe della prima età moderna. L’altra è nata e si sviluppa dalla tipica stregoneria pagana dei secoli 19 e 20 mirando a formare uno stretto legame tra la strega e il mondo che la circonda. Per questo secondo tipo di stregoneria la linea distinta che separa la strega dal resto del mondo si dilegua. In tal modo cambia la relazione della strega col mondo della natura viva . In ultima analisi possiamo dire che la strega moderna ha lo scopo di unire l’individuo alla fonte divina dell’Essere, l’umanità alla Natura e la materia con lo spirito. Si tratta di una spiritualità ecologica che implica una trasformazione dallo stesso tempo un’assunzione di poteri da parte della strega. Possiamo anche dire che questo tipo di stregoneria moderna è caratterizzata dall’enfasi posta sull’esperienza interattiva del soggetto magico. Proprio tale caratteristica deve essere considerata la principale differenza tra le streghe moderne e quelle dei periodi precedenti. Questa tendenza alla introversione e il desiderio di un recupero dei vincoli spezzati con tutte le parti della natura emergono con grande chiarezza in questo secondo tipo di stregoneria moderna. Essa infonde uno spirito comunitario tra le persone con la stessa mentalità rende consapevole dei sentimenti altrui crea una concezione equilibrata della vita nonché fornisce i mezzi per aiutare gli altri favorendo lo sviluppo di un superiore senso di spiritualità. In ultima analisi le empatie con la natura e il tratto distintivo della magia moderna e in particolare della stregoneria moderna. Comunque sia la gente comune si consulta con le streghe locali per gli stessi motivi dei suoi antenati. Tuttavia praticare la stregoneria può rivelarsi pericoloso anche oggi come è sempre stato dal momento che le cronache parlano di quattro streghe arse vive e due uccise a bastonate in Siberia e nella Russia settentrionale nel 1993 e il 1997. Sono state compiute interessanti ricerche sulla stregoneria moderna neo pagana al fine di individuarne le principali caratteristiche. Per fare un esempio concreto riteniamo opportuno citare la ricerca dell’antropologa francese Fravet-Saada . La studiosa francese ha messo in evidenza che le aspettative medievali e moderne rispetto la stregoneria non sono per niente cambiate. Tuttavia riteniamo opportuno mettere in evidenza che la stregoneria storico tradizionale ha poco a che vedere con la moderna stregoneria pagana. Prof. Giovanni Pellegrino Read the full article
1 note · View note
vorticimagazine · 9 months ago
Text
La retorica di Aristotele: Ethos, pathos, logos
Tumblr media
Questa volta, Vortici.it vuole compiere con voi lettori un viaggio curioso nel mondo della comunicazione, spronati anche dalla confusione che regna ultimamente in questo campo per diverse ragioni. Ci siamo chiesti: quali sono gli ingredienti di un buon discorso? Quando esponiamo le nostre idee, per iscritto o a voce, tendiamo a voler persuadere gli altri. Chi ci ascolta deve capire il nostro punto di vista e persino accettare le nostre argomentazioni. La retorica consiste proprio in questo, indurre gli altri ad adottare il nostro punto di vista. Dunque chi meglio di Aristotele (Stagira 384-83 a. C. - Calcide 322 a. C.), può spiegarci cos'è la retorica?
La retorica di Aristotele consiste in tre categorie: pathos, ethos e logos. Il filosofo greco è a tutti noto, fu uno dei più grandi pensatori dell’antichità e di tutti i tempi. Aristotele può essere considerato il primo Scienziato nelle Scienze della Comunicazione, grazie all’individuazione delle tre grandi categorie di variabili (pathos, ethos e logos) che rendono un messaggio persuasivo ed efficace.
Il pathos, l’ethos e il logos sono i tre pilastri fondamentali della sua retorica. Oggi queste tre categorie sono considerate le tre diverse modalità per convincere un audience su un argomento, su una credenza a cui aderire o su una conclusione in particolare. Sebbene ogni categoria sia unica, padroneggiarle tutte e tre aiuta a coinvolgere il pubblico a cui ci stiamo rivolgendo. La Retorica di Aristotele Scritto nell’ultima parte della sua vita il suo trattato sulla Retorica, raccoglie le riflessioni concernenti la retorica da lui sviluppate nel corso della propria esistenza. Pervenutoci in tre libri, è il testo di riferimento principale, data la sua peculiare capacità di intrecciare temi di natura politica, giuridica, etica, psicologica e linguistica. Noi ovviamente ci interessiamo di quest’ultima, poiché ci occupiamo di comunicazione. Pathos (πάθος) Pathos significa “sofferenza ed esperienza”. Secondo la retorica aristotelica, questo concetto si traduce nell’abilità dell’oratore o dello scrittore di evocare emozioni e sentimenti nel pubblico. Il pathos è associato all’emozione e mira a simpatizzare con il pubblico, facendo appello all’immaginazione di quest’ultimo. Infine, il pathos punta a entrare in empatia con il pubblico. Quando si fa leva sul pathos, i valori, le credenze e la comprensione dell’oratore si mescolano e sono comunicati ai destinatari per mezzo di una storia. Il pathos è molto utilizzato quando gli argomenti da esporre sono oggetto di controversia. Dato che gli argomenti trattati sono solitamente privi di logica, il loro successo risiede nella capacità dell’oratore di riuscire a entrare in empatia con il pubblico. Per esempio, se la discussione riguarda l’illegalità dell’aborto, l’oratore utilizzerà parole “vivide” per descrivere i neonati e l’innocenza della nuova vita, in modo da evocare tristezza e preoccupazione nel pubblico. L’ethos (ἦθος) La seconda categoria, ethos, significa “carattere, comportamento” e proviene dalla parola greca ethikos, che significa morale e la capacità di mostrare la propria personalità che si basa sulla morale. Per oratori e scrittori, l’ethos è costituito dalla credibilità e dalla similitudine con il pubblico. L’oratore deve essere degno di fiducia e deve essere rispettato in quanto esperto della tematica trattata. Affinché gli argomenti siano efficaci, non basta fare un ragionamento logico. Per poter diventare credibile, il contenuto deve essere anch’esso presentato in modo da trasmettere fiducia. Secondo la retorica di Aristotele, l’ethos è particolarmente importante per stimolare l’interesse di chi ascolta (o di chi legge). Il tono e lo stile del messaggio diventano la chiave dell’interesse. Inoltre, il carattere è influenzato dalla reputazione dell’oratore, che dipende dal messaggio. Ad esempio, parlare al pubblico come un pari, invece di trattarlo come personaggio passivo, incrementa le probabilità che le persone si sentano parte attiva degli argomenti trattati. Il logos (λόγος) Logos significa parola, discorso o ragione. Nell’arte della persuasione, il logos è il ragionamento logico che si cela dietro le argomentazioni dell’oratore. Fa riferimento a qualunque tentativo di fare appello all’intelletto, ad argomentazioni logiche. In questo senso, il ragionamento logico è di due tipi: deduttivo e induttivo. In sintesi l’ethos è la credibilità che ogni oratore dovrebbe possedere. Il pathos è la componente che fa emozionare il pubblico. Il logos è il mezzo di persuasione basato sui contenuti e sugli argomenti. La caratteristica fondamentale del comunicatore di oggi è (o dovrebbe essere aggiungiamo noi) l'imparzialità. Essere consapevoli di queste tre strategie della retorica aristotelica può esserci utile per comunicare in maniera efficace da un lato e dall’altro individuare meglio i messaggi che mirano alla persuasione mediante l’inganno … Sarebbe proprio bello se potessimo utilizzare al meglio queste tre strategie antiche certamente, ma a pensarci bene modernissime, poiché ci aiuterebbe a ritrovare uno spirito critico ahimè in noi sbiadito, smarrito, o peggio a volte ignoto… con le dovute eccezioni. Scoprite la nostra rubrica Storia Vuoi approfondire il nostro saggio? La retorica di Aristotele, Ethos pathos logos: leggi un articolo de "La Discussione"... Immagine di copertina: Wikipedia Read the full article
0 notes
gioacchi · 1 year ago
Text
Voglio condividere una cosa con voi
Quasi ogni domenica mi reco verso il cimitero della mia città natale portando con me sempre due libri che ho scritto ma non ho ancora pubblicato in sé questi due libri racchiudono delle mie frasi in qui le mie fragilità le mie paure le mie insicurezze le miei emozioni racchiudono parti di me racchiudono frasi adolescenziali ma sicuramente voi mi direte è perché vai al cimitero che fai scrivi la ??
Bhe no vado lì perché vado a leggere ogni volta una pagina di questi due miei libri sulla tomba di mio zio che in sé lui mi aveva dato l’ispirazione di scrivere
In qualche modo sono sicuro che lui possa sentirmi possa guardarmi possa ascoltare questi almeno così mi piace pensare esattamente come faceva quando lui era ancora qua questi due libri si intitolano
1) perso nel tempo
2) (You need to be able to embrace your dreams exactly as you embrace life) ovvero Devi riuscire ad abbracciare i tuoi sogni esattamente come abbracci la vita
Comunque ciò che volevo condividere con voi non si trattava di questo ma bensì che oggi quando sono sceso di casa vicino da me abita una ragazza che conoscono a malapena la vedo quasi tutti i giorni non mi ha mai parlato fino ad oggi mattina mi a chiesto perché portassi sempre con me questi due libri io la guardai mi misi seduto sopra un gradino delle scale e le dissi questi due libri li ho scritti io lei sorpresa mi dissi ah bene quindi sei un poeta io riposi di no perché in realtà non sono un poeta mi disse il perché io scrivessi allora dato che non avevo nessuna passione per la scrittura gli dissi che quei libri erano protagonisti della mia stessa vita in qui dentro quei libri ci fosse racchiuso tutto ciò che io non ho mai detto a voce alta quindi lei mi dissi ah quindi allora non sono libri ma sono dei diari per te io risposi sempre sì no così gli dissi facciamo una cosa se mi prometti che tene prendi cura telo farò leggere lei rispose di sì arrivato la sera mi vidi mi a fermato per ridarmi il libro con gli occhi lucidi mi dissi che avevo un gran talento e che ammirava tutto quello che ho scritto
Quindi ho deciso di lasciarvi una piccola frase del mio libro così che potete riuscire a capire almeno la metafora di questi due libri
E quando i tuoi occhi si sono chiusi non ho avuto più stelle da poter guardare sono ritornato a casa con la faccia bagnata dalle lacrime so che sei in qualche stella non posso dirti quanto mi manchi ma avevo bisogno di fartelo sapere avevo bisogno di parlare con qualcuno avevo bisogno che tu sapessi che adesso è abbastanza buio e mi fa paura il chiaro di luna stasera non fa neppure un po’ di luce non capisco perché non ci sono più stelle da poter guardare so che non potrò più portarti a casa sono rimasto troppo indietro e mi piacerebbe poterti lasciare andare accettare che non ci sei più mi sono seduto da solo sulla tua tomba in attesa di una tua risposta ma l’unica cosa che sentivo era il mio ego che singhiozzava e del vento gelido che mi spostava i capelli avrei dovuto saperlo che saresti andato via avrei dovuto dirti addio e andarmene via fingendo che non mi importassi spero soltanto di avere un po’ più di tempo perché non ci sono più stelle da trovare non posso pensare che non ci sia più mi bastava soltanto una parola con te almeno per poterti dire per un ultima volta una misera e ultima volta ti voglio bene ci vediamo presto
Questo è il finale del mio primo libro spero via sia piaciuto ho deciso di condividerlo con voi per avere la vostra opinione al riguardo non piacerà a tutti perché lo so lo sento ma voglio dirvi inoltre che questo per me è una cosa molto importante c’è un pezzo della mia vita scritto in queste pagine come d’altronde tutto ciò che ho scritto sul mio profilo se vi è piaciuto fatemelo sapere
0 notes
cinquecolonnemagazine · 1 year ago
Text
Gli aforismi di Guillermo Busutil in Papiroflessia
Gli aforismi di Guillermo Busutil in Papiroflessia Papiroflessia di Guillermo Busutil edito da graphe.it è una lettura forse inusuale per il pubblico comune. L’autore, però, ci libera subito dall’impasse e ci spiega (anche attraverso i suoi aforismi) che questi non sono affatto riservati esclusivamente ad un pubblico di nicchia. La lettura è scoperta, “per essere un buon lettore bisogna aprirsi” ci dice con un suo aforisma Guillermo Busutil. Al caffè letterario Horafelix a Roma nel corso della presentazione del suo libro (11 ottobre), l’autore ci ha ammaliati con il potere dei suoi aforismi. Le parole sono magiche, danno voce e forma alla realtà e all’immaginazione. E il titolo non è stato scelto a caso.  La papiroflessia, infatti, è l’arte di piegare la carta per ottenere forme tridimensionali ci spiega Guillermo Busutil. La stessa cosa accade con le parole. Quando sappiamo manipolarle diamo corpo ai pensieri. Immaginiamo delle forbici che tagliano la carta e danno vita a tante forme. Così fa la parola, che apre il nostro immaginario a nuovi mondi. Ed è questa l’idea alla base degli aforismi di Guillermo Busutil. Alla presentazione presso il caffè letterario Horafelix sono intervenuti il direttore dell’Istituto Cervantes, Ignacio Peyró Jiménez, l’aforista giurata del premio Torino in sintesi Silvana Baroni, Natale Fioretto, Università per stranieri Perugia, le lettrici Laura De Luca e Patricia Ynestroza, l’interprete Francesco Saina e Roberto Russo, editoredi graphe.it e traduttore del volume di Papiroflessia di Guillermo Busutil.  Il dibattito è stato ricco di interventi e spunti che hanno stimolato nel pubblico riflessioni sulla natura dell’aforisma, sull’energia della parola e sul potere generativo della lettura.  “La lettura ti lascia sempre essere protagonista” “Sottolineare una frase è un tentativo di abbracciarne l'eco e impedire che sfugga” “Ci sono più lettrici perché più donne osano”  “I libri sono uno scenario per leggere dietro le quinte” Questi sono solo alcuni degli aforismi che riempiono le pagine di Papiroflessia e su cui ci si è ispirati per fare una serie di domande all’autore non solo sul suo testo, ma anche, in generale, sulla scrittura, la lettura e i libri. Di seguito ve ne riportiamo alcune. Domande all’autore Silvana Baroni: Perché ha scelto questo quadro per la copertina che, forse, è il più drammatico tra quelli realizzati da Jane Lewis? Il contenuto del suo libro è vivo, allegro, spensierato. L’immagine ci dà quasi la sensazione di una ghigliottina che separa la mente, che genera aforismi ,da tutto il resto del corpo.  La copertina a me piace molto perché più che drammatica la definirei poetica , perché credo che offra proprio una lettura grafica, estetica, della leggerezza dell’aforisma che deve essere sì profondo ma non pesante, altrimenti risulterebbe al pari di una filosofia estremamente condensata. L’immagine scelta invece riflette questa leggerezza che si trova nel verso poetico ma anche nei piccoli poemi chiusi che ho voluto realizzare con alcuni degli aforismi che raccontano delle piccole storie molto concentrate. Credo che questa immagine rifletta la tridimensionalità che è nello spirito di questo libro.  Silvana Baroni: Mi richiamo a un suo aforisma per farle la domanda? “Dimmi la verità, per chi leggi?” Questa è proprio la domanda centrale. Per chi si legge? Si legge per se stessi, si legge per una tradizione familiare di cui si è eredi, si legge per la persona che si vuole essere e ancora non si è o si legge per la persona anziana che si è diventati per vedere se si è realizzato il percorso che si era pensato? si legge come scrittori? come traduttori? Questo per me è un punto centrale.  Natale Fioretto: Che ruolo ha l’aforisma? Ha collegamenti con la poesia? In uno dei miei aforismi che si trova all’inizio del libro dico che “nei libri bisogna entrarci con libertà”. Questa è la stessa libertà che ho scelto io per entrare in questo genere, per creare dei pensieri che fossero dei corridoi, per ripensare l’aforisma in chiave classica, filosofica, come piccolo racconto, come aforismi di bambini. Ce n’è uno che mi piace molto e che dice “la notte mi piace ascoltare i miei libri che camminano scalzi per i corridoi” e mi ricorda le letture che facevo da bambino, sognando. Da piccolo chiedevo a mia madre perché alcune parole avessero un peso mentre altre sfuggissero più facilmente fra le dita come acqua, vento, sabbia ed è proprio questa sensazione che ho cercato di riprodurre con i miei aforismi.  Nel corso del dibattito inoltre, si è affrontato il tema della complessità della traduzione.  Roberto Russo, editore di graphe.it e traduttore degli aforismi Busutil ha raccontato al pubblico in sala le ragioni di alcune scelte editoriali particolari, la tipologia un po’ più complessa di certi aforismi che si trovano nel libro e l’esigenza di cambiare il riferimento di Busutil ad autori spagnoli poco noti al pubblico italiano.  Tra le varie scelte editoriali di Roberto Russo c’è l’inserimento delle postille a fine testo di Antonio Castronuovo e Massimo Gatta proprio per non condizionare il lettore, come bene sottolinea un aforisma di Busutil: “nei libri bisogna entrare con la massima libertà possibile”.  Papiroflessia di Guillermo Busutil edito da graphe.it è un’occasione per aggiungere alla nostra biblioteca o sul comodino (“i libri da comodino sono un faro”) un genere nuovo e scoprire quanto la potenza della parola ci faccia volare con l’immaginazione, ci apra a nuove prospettive e ci avvicini al pensiero poetico. Read the full article
0 notes
lamilanomagazine · 2 years ago
Text
Verona: Festival GAMBE ALL'ARIA, a Bosco Buri serate alternative tra natura e spettacolo
Tumblr media
Verona: Festival GAMBE ALL'ARIA, a Bosco Buri serate alternative tra natura e spettacolo. Natura, cultura e immaginazione sono l’alternativa alle calde serate in città. L’appuntamento è a Villa Buri con una settimana ricchissima di appuntamenti serali per tutte le età, dal oggi al 1° luglio, articolata su tre location: il palco principale per gli spettacoli serali, il palco nel bosco, arricchito dal Bar*Aria con aperitivi e menù diversi per cenare ogni sera, che ospiterà la musica, l’Arena Bimbi, con giochi e angolo dedicato alla lettura libera, a cura di Farfilò. Le serate inizieranno alle 18.30 con un'attività per bambini, tra cacce al tesoro con asini e letture animate, alle 19 arriva l’ora dell'aperitivo con un cantautore diverso ogni sera e alle 20.30 la scena sarà per lo spettacolo per famiglie o per adulti. Per accedere, un unico biglietto di ingresso con cui sarà possibile godersi tutte le proposte della serata. “Il Comune volentieri ha concesso il patrocinio a questa iniziativa, che per il terzo anno non solo organizza serate di spettacolo per tutti, ma coinvolge i ragazzi in un percorso alternativo di crescita attraverso il teatro e le sue forme di espressività”, ha detto l’assessore alle Politiche giovanili Jacopo Buffolo. Momento attesissimo del festival sarà l’anteprima di Nonnologo, il 29 giugno, spettacolo di commedia dell’arte con Matteo Spiazzi e Roberto Macchi, scritto e diretto da Lorenzo Bassotto che è stato selezionato dal Teatro Stabile del Veneto per festeggiare i 400 anni del Teatro Goldoni di Venezia. Lo spettacolo parte dalla maschera di Pantalone e si struttura come un monologo aperto con il pubblico, tra ricordi, rimpianti e libertà di poter dire ciò che si pensa senza pudore ed empatia. Torna in scena a gran richiesta nella cornice verde che più gli si addice Woodstock Rewind, il concerto spettacolo nato per parlare di cambiamento climatico con protagonista una rock band e le musiche più belle degli anni 60 e 70, colonna sonora dello storico evento. Oltre ai musicisti, sul palco anche Jessica Grossule e Lorenzo Bassotto, gli attori che interpreteranno un boomer e una attivista della Gen Z, in dialogo a tratti serio a tratti scanzonato sul futuro del pianeta. Scenografia il grande prato della villa e un autobus storico degli anni 70 gentilmente messo a disposizione da Fondazione ATV. La musica farà da filo conduttore di tutto il festival, con i cantautori veronesi St.Bellamy, nuovo progetto di Stefano Soardo, con Afra Mannucci al violoncello e Ernesto da Silva alle percussioni lunedì 26 sera, Paolo Marocchio con il vibrafono di Tommaso Castiglioni martedì, il sound delicato di Cabeki giovedì , l’energia rock e reggae di Ulula sabato, per arrivare al culmine la serata finale del festival, sabato 1 luglio, con la compagnia Theama Teatro sul palco principale in un concerto spettacolo omaggio al grande Gaber, “Gli assurdi spostamenti del cuore”. Non manca un forte legame con i libri e le storie, grazie alla collaborazione con la libreria Farfilò. Allestita tutti i giorni tra le 18.30 e le 20.00 l’Arena Bimbi avrà una piccola biblioteca a disposizione dei piccoli lettori, in cui martedì e venerdì due attrici professioniste, Jessica Grossule e Rossella Terragnoli, accompagneranno i bambini in altri mondi con due momenti di lettura animati. Per gli adulti che amano la parola poetica invece, la giornata prescelta è il mercoledì, ospite la poetessa Ilaria Rigoli, in un incontro su come diventare grandi nella poesia, come non temerla, come stare a proprio agio con le parole e con esse giocare. Due saranno gli spettacoli dedicati alle famiglie: martedì alle 20.30 ci sarà l’amatissimo Pinocchio di Bam!Bam! Teatro, che racconta le avventure del burattino dal Gran Teatro dei Burattini di Mangiafuoco, al paese dei balocchi, al ventre di un pescecane fino al gran finale. Sabato alle 18.30 ci sarà invece il divertentissimo spettacolo Clown Spaventati Panettieri: due eccentrici panettieri con velleità circensi iniziano a far lievitare dall'impasto del pane scherzi e giochi di ogni sorta. Tra acrobazie pericolanti, giocoleria con gli strumenti del fornaio e nuvole di farina magica, non di solo pane riderà il pubblico, ma di ogni gag dei nostri panettieri!" Il Festival, patrocinato dal Comune di Verona, è il frutto del lavoro sinergico di realtà culturali di primo piano sul territorio veronese, in primo luogo Teatri del Terraglio, l’associazione che riunisce Fucina Culturale Machiavelli e Bam!Bam!Teatro, insieme a Villa Buri Onlus, la libreria Farfilò, il Circolo dei Lettori, Caravanserraglio e la compagnia Ersilia Danza. Il Festival è realizzato in collaborazione con AGSM AIM le migliori energie e con Fondazione ATV. I biglietti, al costo di 10€ adulti e 8€ bambini under 12, sono acquistabili a Villa Buri dal 26 giugno al 1 luglio a partire dalle 18 oppure su fucinaculturalemachiavelli.com. Programma spettacoli: - Lunedì 26/06 ore 18.30 | Storie animate con Jessica Grossule ore 19.00 | Aperitivo con cantautore | St. Bellamy live ore 20.30 | Portraits performance a cura di Ersilia danza e Fucina Harmonica - Martedì 27/06 ore 18.30 | Caccia al tesoro con asini a cura di Caravanserraglio ore 19.00 | Aperitivo con cantautore | Paolo Marocchio live ore 20.30 | Pinocchio spettacolo di Bam!Bam! Teatro - Mercoledì 28/06 ore 18.30 | passeggiata poetica con Ilaria Rigoli a cura del Circolo dei Lettori ore 21.00 | Incontro con l’autore a cura di Farfilò - Giovedì 29/06 ore 18.30 | Qua la zampa! | laboratorio con asini a cura di Caravanserraglio ore 19.00 | Aperitivo con cantautore | Cabeki live ore 20.30 | Nonnologo spettacolo di Teatri del Terraglio in anteprima - Venerdì 30/06 ore 18.30 | Storie animate con Sabrina Carletti ore 19.00 | Aperitivo con cantautore | School of Rock live ore 20.30 | Woodstock Rewind concerto-spettacolo di Fucina Machiavelli - Sabato 1/07 ore 18.30 | Clown Spaventati Panettieri spettacolo di Collettivo clown ore 19.00 | Aperitivo con cantautore | Ulula live ore 21.00 | Giorgio Gaber. Gli assurdi spostamenti del cuore spettacolo di Theama teatro... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
0 notes
the-door-of-my-heart · 2 years ago
Text
TUTTO QUELLO CHE MI VIENE IN MENTE SU DI ME: (P1)
Quando mangio qualcosa che mi piace ballo e canto
Quando sono felice non riesco a camminare normalmente ma inizio a saltellare e muovermi in modo strano
Quando sono felice ballo a caso, d aun momento all’altro o canto  
Mi piace sorridere alle persone che incontro per strada, alla fermata del treno, bus o in altri locali
Amo Jacky e amo passare il tempo con lui
Amo mangiare
Mi da fastidio mangiare più cose in uno stesso piatto anche se si tratta di contorni 
Amo gli animali. TUTTI. Amo i cani, i cavalli, alpaca, bradipo, koala, panda, pinguini, foche, capre, asini, mucche, farfalle, orsi (potrei continuare all'infinito. Più ci penso e più me ne vengono in mente) amo gli animali punto.
Non sono timida, sono una persona tendenzialmente molto riservata e ho paura di mancare di rispetto alle persone o dire qualcosa che possa ferirle 
Non so mai come dimostrare alle persone che voglio loro bene o che mi mancano
Amo i compleanni e soprattutto preparare le sorprese e i regali
Amo la gentilezza delle persone, un sorriso, un gesto carino di uno sconosciuto o di qualcuno che conosco può cambiarmi anche la peggiore della giornata  
Amo dormire
Ho questo strano potere di controllare alcuni sogni, mi capita spesso di fare dei sogni e sendermi conto che sono troppo assurdi per essere veri. quando capisco che si tratta di un sogno riesco a prenderne il controllo e fare quello che voglio senza svegliarmi del tutto 
Amo lo sport, amo la danza, il tennis, il calcio, MotoGP, ginnastica, atletica e nuoto penso siano le mie preferite. 
Per i momenti in cui voglio staccare completamente amo la musica, tutta la musica. Mi piace il rap, trap, il jazz e blues, pop, reggaeton, anche se il genere che ascolto di più e al quale sono più affascinata e appassionata è l’indie. 
Amo i podcast, audiolibri e film quando non voglio staccare completamente ma alleggerirmi 
Amo leggere e preferisco al 100% i libri cartacei anche se ho molto più libri sul kindle che in libreria perché il kindle è più comodo.
Amo da impazzire i film, credo siano una delle mie passioni più grandi
Amo la carta dei giornali come incarto dei regali, ricevere regali incartati nella carta del giornale o regalare oggetti incartati nelle pagine dei giornali.
Amo i film e amo guardarli con i sottotitoli che il film sia in italiano o in qualsiasi altra lingua, voglio essere sicura di non perdermi una parola
Amo i viaggi, soprattutto quelli in cui corri da una parte all’altra di un itinerario impossibile, ma anche quelli in cui giri senza una meta precisa per trovare tesori sconosciuti
Amo Verona è la mia città preferita, amo Firenze che sta seconda in classifica e Roma, la terza meraviglia. Mi piacerebbe viaggiare in tutta l’Italia da nord a sud e scoprire tutte le sue meraviglie.
Non so ruttare e neppure fischiare, entrambi due grandissimi punti deboli
Non so nuotare anche se spero di imparare tra questo è il prossimo anno, per il momento so stare a galla e mi sembra già un inizio
Amo i profumi, soprattutto quelli dolci dolci da vomito
Faccio tanta difficoltà a leggere sui treni, bus o macchina per la cinetosi di cui soffro da quando sono piccola. In movimento posso ballare, cantare, dormire, mangiare ma non riesco a stare sui libri o sul telefono senza farmi venire la nausea
L’aereo non mi fa venire la nausea, amo gli aerei e elicotteri perché mi danno un senso di tranquillità e leggerezza. Quando ero piccola soffrivo molto il fastidio alle orecchie ma penso di averlo superato.
Non soffro affatto lo stare in barca o nave, soffro pero di talassofobia, vertigini e soffro il buio
Amo fare le pulizie, le cose che amo di più sono igenizzare le superfici e passare l’aspirapolvere. Ho giù da qualche anno la mia collezione di detersivi preferiti.
Amo la fotografia, è un’altra della mie grandi passioni.
Amo le attività come parapendio, paracadutismo, volo in mongolfiera, immersioni e mi piacerebbe moltissimo provarne il più possibile. 
Sono discalcula e dislessica, soffro di stati d’ansia è stati di depressione, 
Sono due o più persone completamente diverse in base a diversi fattori. Posso essere una persona estremamente timida da non guardare i faccia nessuno per giorni e poi un giorno parlare con sconosciuti su pullman e treni e scherzarci come se ci conoscessimo da una vita
Cambio voce in base al contesto in cui mi trovo, non lo faccio apposta e non lo controllo.
Amo fare amicizia e parlare con persone nuove ma ho sempre paura di entrare in spazi in cui non sono la ben venuta, di non piacere, interessare 
Amo la moda, l’opera, il teatro, i concerti.
Amo il Lucca comics, il carnevale di Venezia, quello di Viareggio e mi auguro di poter girare il mondo per vedere quello di Rio, quello spagnolo, tedesco. 
October fest,
Amo le feste tradizionali e gli abiti tradizionali, canzoni tradizionali e tutte le particolarità delle culture diverse da quella italiana 
Amo il cielo, l’astronomia e tutti i suoi colori. 
Amo le lingue straniere, mi fa tanta simpatia sentir parlare le persone in lingue diverse. Amo gli ambienti multiculturali, multilinguistici
Amo i tacchi
Non sopporto il caldo e non sopporto il freddo, sono quel tipo di persona che di inverno si lamenta di essere congelata e non poter fare niente e che d’estate si lamenta perché suda troppo, si sente male ogni mezz’ora e non riesce ad essere produttiva. 
Piango per tutto, film, monologhi, video TikTok di animali, video di piloti durante il loro ultimo viaggio, familiari di concorrenti di tu si que vales, Xfactor o italia’s got talent.
Amo l’alba e il tramonto,
Amo organizzare viaggi, scoprire luoghi meno noti, i tesori e i segreti dei locali. Non penso affatto che organizzare sia la parte noiosa del viaggio, anzi tutto il contrario. 
Amo il lavoro di guida turistica, tour operator o in agenzia di viaggio
Non amo il sapore del caffè, mi piace il suo odore. Preferisco al caffè il latte macchiato. 
Amo le premute e la cioccolata calda
Mi fa arrabbiare la maleducazione, i pettegolezzi, le prese in giro, le mancanze di rispetto
Amo la cioccolata al latte, alle mandorle o nocciola, non amo quella bianca e non mi piace quella fondente  Amo le patatine al formaggio, le patatine al lime e pepe rosa e i popcorn.
So che dovrei togliermi il giacchetto sul treno o quando entro in locali per non patire il doppio quando esco al freddo, ma non lo faccio 
Ho la fobia del ladri e degli stalker
Odio le fake news, quando le persone dicono le cose a metà o quando manipolano le informazioni per confermare le loro tesi 
Amo la sportività
Mi piacerebbe andare a sparare al poligono, anche se detto fra noi sono contro le armi.
Mi interessano molto gli studi di genere, la sociologia, antropologia culturale, geopolitica, diritti umani e multiculturalismo. 
0 notes
raffaeleitlodeo · 2 years ago
Photo
Tumblr media
Ilia Yashin, ancora lui, politico russo condannato a 8 anni per aver denunciato l'invasione criminale di Putin dell'Ucraina, in un messaggio pubblicato oggi su Telegram (è indirizzato ai suoi concittadini, ma noi europei faremmo bene a metterci in ascolto, soprattutto chi qui parla a vanvera di pace, molti anche a sinistra in malafede).
[La traduzione è automatica ovviamente non è precisissima].
"Nell'ultimo anno ci siamo tutti adattati al male e ci siamo abituati al dolore. Eventi che dovrebbero scioccare, sempre più spesso provocano solo un pesante sospiro. Lo sento sulla mia stessa pelle, che è diventata come un'armatura. Sembra che tutto sia già successo, niente può sorprenderti, le emozioni si sono attenuate.
Ma no.
Le informazioni arrivano lentamente nella mia cella. E proprio l'altro giorno ho scoperto di una ragazza Masha della città di Efremov, che ha realizzato un disegno contro la guerra durante una lezione d'arte. L'insegnante e il preside della scuola hanno contattato la polizia. Di conseguenza, Masha è stata mandata in un orfanotrofio e suo padre single è stato arrestato.
L'ho letto diverse volte e giuro che mi tremano ancora le mani. Semplicemente la mia mente non riesce a concepire una cosa del genere. Una bambina privata della sua famiglia per aver disegnato. Un padre a cui viene portata via la figlia perché l'ha educata come una persona gentile e pacifica. I truffatori sono insegnanti che giocano sul sicuro per proteggere la propria pelle e ingraziarsi lo Stato. Sembra di trovarci in una cupa realtà con martelli in marcia, descritta nell'opera dei Pink Floyd.
Nella primavera dello scorso anno, la mia collega deputata Elena Kotyonochkina ha detto in una riunione che la Russia sta scivolando nel fascismo. Ciò ha causato una vera isteria. Solovyov ha strillato in TV, i deputati Khinshtein e Leonov hanno inondato l'ufficio del pubblico ministero di denunce e Bastrykin ha aperto un procedimento penale. Lena è stata poi salvata dall'arresto solo perché fuggita all'estero, è ancora ricercata.
Il fatto è che i rappresentanti del potere e della propaganda si offendono molto quando vengono paragonati ai nazisti... E sarò onesto: a me non piace usare la parola "fascisti".
Ma nel 24° anno di potere di Putin, voglio chiedere a questo governo: chi siete se non fascisti?
Bombardare un paese che vuole sfuggire alla tua "tutela fraterna" - non è fascismo? Non è fascismo uccidere e imprigionare per dissenso? E togliere i bambini agli oppositori della guerra? E vietare libri e spettacoli di autori 'controversi'? Non è fascismo riempire le teste degli studenti di cianfrusaglie militariste?
Guardatevi allo specchio. Guardatevi e inorridite".
Da: Arianna Ciccone, Facebook
1 note · View note
torrette-superieur · 2 years ago
Text
INTRODUZIONE.
INCOMPRENSIBILE INDETERMINATO CERCATO DI DARCI UN SENSO...PUTTANIERE PROFITTATORE DI GENTE ANDATA IN COMA HAI RUBATO DAI LIBRI ANTERIORE DELIBERA UFFICIALE ESEMPIO DI INTUIZIONE TRASCEDENTALE IL PREZZO DI UN FUTURO SUBENTRANTE NEL PASSATO GIORNO SOVRAPPOSTO SUBENTRANTE NEL PASSATO REALE CAUSA DEL MANDATO E TORNATO DAL COMA SUBENTRANTE NEL PASSATO LA PUTTANA DAL FUTURO POI CHE CI ANDASTI SUBENTRANTE NEL PASSATO DEMONE ESSERE CELESTE POSATO SU STRONZO ENTRAMBI FALSA CAUSA FALSA DINAMICA SCRITTO NOVEMILA ANNI FA PER I CERVELLI È UN PECCATO DIRLO O SCRIVERLO MA NON È UN PECCATO LEGGERLO O SENTIRSELO DIRE MANGIATA RUBATA STACCATA RIVENDUTA SPAZIALMENTE CUI NON TE LO DICONO CUI NON POSSONO PRODURLA SOVERTIMENTO GERARCHICO SOVRAPPOSTO ALLA TRASCEDENTALITA SOLARE DELL'INTELLIGENZA SOLARMENTE DIMOSTRABILE NON DETTA PRESENTE COME SE NON CI FOSSE SAPUTA USATA LO STESSO COME SE NON CI FOSSE SCIENZA TRASCEDENTALE ONNIPAROLIERA CUI NON DICE UNA PAROLA NATURA ASSUNTA RIVENDUTA AUTISTICAMENTE DA NULLA AUTISTICI MANGIATI DA SPAZIO AUTISTICO SCADUTO CON CONDANNA AUTISTICA ASSOLUTA IL TUTTO INDETERMINATO IN OGNI CASO INTUIZIONE PURA AL DI LA DELLA ESPERIENZA A POSTERIORE MANGIATORE CONCAUSALE EMPIRICO A MUNGERE IL TORO FALSA CAUSA FALSA BANCA DATI COMUNISTA SOVRAPPOSTA REALE CAUSA REALE RAGIONE REALE DINAMICA REALE FUNZIONE AUTOMATICAMENTE AL POTERE FALSA CAUSA FALSA DINAMICA ANTEPRIMA OPERATIVA AUTISTICAMENTE AD TUA INSAPUTA ACCENSIONE DELLA NATURA E SPEGNIMENTO POSATA SU STRONZI AUTOMATICAMENTE AL POTERE QUALORA DAL FUTURO SE NE ACCORGANO SUBENTRANTE NEL PASSATO A POSTERIORE MANDATO E TORNATO DAL COMA DALL'ATTUALE FUTURO DELATORE DEI MORTI SUBENTRANTE NEL PASSATO CON IL COMUNISMO OCCULTATORE REALE DINAMICA REALE CAUSA RESA OMBRA MANGIATA RUBATA E RIVENDUTA ADOPERATA AD TRIPLICE OSTRUZIONE DEMONE NESSUNO TRIPLICEMENTE OSTRUITO DEMONI ESSERI CELESTI POSATI SU STRONZI AUTOMATICAMENTE AL POTERE FALSA CAUSA FALSA DINAMICA VISIBILE PER TUA ESPERIENZA SUL PREZZO DELL'ARTE RIVENDITRICE BANCA DATI COMUNISTA SOVRAPPOSTA COME HAI FATTO A VEDERLO COME HAI FATTO AD AVERLO LETTO COME FAI AD AVERLO INTUITO COME FAI AD AVERLO FREQUENTATO COME FA AD AVERTELO DETTO COME FAI A SAPERLO COME FAI A SAPERE QUELLO CHE SAI AL DI LA DELLA ESPERIENZA A POSTERIORE MANGIATORE CONCAUSALE EMPIRICO A MUNGERE IL TORO FALSA CAUSA FALSA DINAMICA ENTRO IL RAPPORTO TRA LA PROPRIA INTELLIGENZA E LA PROPRIA INTELLIGENZA OCCULTAMENTO CENSURA REALE CAUSA REALE RAGIONE PUBBLICAZIONE DELLA CHIARIFICA SOLARE ESSO QUALE NEMICO SPAZIALE MANGIATORE RIVENDITORE SOVRAPPOSTO ERASERHEAD LA LINEA DELL'ISTANTE SOVRAPPOSTA CHE CANCELLA FALSA CAUSA FALSA DINAMICA TALE SAPERE DATO DAL PREZZO DI UN FUTURO NON ANCORA GIUNTO SUBENTRANTE NEL PASSATO SULLA SOVRAPPOSIZIONE DELL'EMPIRISMO TRASCEDENTALE DI KANT IL FUTURO CHE CREA IL PASSATO DOPO CHE LO HAI VISTO DOPO CHE TI HANNO VISTO DETERMINATO DALLA PUTTANA ANDATA NEL FUTURO LADRO ASSASSINO CREDITORE RIVENDITORE FALSAMENTE ONNISCENTE NULLA SAPIENTE QUALCUNO GLIELA DICA TECNICA DEL NEMICO DALLO SPAZIO IL TUTTO PERMANE INDETERMINATO CUI POLDO SI SOVRAPPONGONO SOPRA FALSA CAUSA FALSA DINAMICA A OSTRUIRE I MIRACOLI CON DAVANTI I MIRACOLI NOI VOGLIAMO RIMANERE STUPIDI E SERVI GIORNI SOVRAPPOSTI DELATORI SUBENTRANTE NEL PASSATO FATTI PRESTABILITI ROVESCIATI.
0 notes
diceriadelluntore · 2 years ago
Text
Medioevo?
Il giorno dopo l’insediamento del nuovo governo, uno dei meme più gettonati richiamava un ritorno a pratiche medioevali, sospettando l’avanzata o il ritorno di istanze che definire a volte conservatrici è un eufemismo. Se da una parte le prime avvisaglie, soprattutto sui diritti civili, sembrano dar ragione a chi lo temeva, c’è una precisazione che voglio fare, uno spezzare la lancia sul termine di paragone per definire queste svolte retrograde: il Medioevo.
Una premessa fondamentale: per ogni periodo storico è facile cadere nel tranello di immaginare il passato “con gli occhi del presente”. Voglio dire che un abitante di, per dire, Tallin del 1027 d.C. (o come va di moda adesso, e.v., che sta per era volgare), non sapeva certo di essere nel Medioevo: viveva essenzialmente il suo tempo, la sua cultura, le sue abitudini, e in base alla sua brillantezza intellettuale, ne seguiva i cambiamenti. Se può sembrare un’ovvietà, basta aprire libri di storia famosi per scoprire che è invece il metodo di critica a ogni periodo storico passato.
Orbene, il Medioevo è un periodo storico lunghissimo, per convenzione si fa coincidere, per noi europei, dalla caduta dell’Impero Romano d’Occidente nel 476, anno in cui Odoacre, generale probabilmente di origini unne, depose il piccolo imperatore Romolo Augusto fino ad avvenimenti del 1400: per alcune correnti storiografiche, con il viaggio di Colombo nelle Indie, che sappiamo benissimo fossero altro, nel 1492, oppure con la presa di Costantinopoli degli Ottomani, nel 1453, oppure la fine della Guerra dei Cento Anni, che finì nello stesso anno, e che era durata più del suo nome, 116 anni dal 1337 quasi ininterrottamente.
Qualsiasi sia l’episodio prescelto, sin dal periodo successivo, che ricordo sancisce per convenzione la fine della Storia Antica e l’inizio della Storia Moderna, ci fu un immotivato perseguimento di questi secoli: periodi bui, fatti di superstizioni, potere oppressivo della chiesa, caduta di valori umani, regresso tecnologico, politico e morale. Il culmine si ebbe nell’Illuminismo, soprattutto con la Scuola Scozzese, che prefigurando la Storia Umana come un continuo progresso, non poteva che vedere con disgusto quei secoli fatti di arretratezza. Tant’è vero che ancora oggi “medioevale” vale all'antica, (scherz.) antidiluviano, antiquato, arretrato, da medioevo, retrivo, retrogrado, sorpassato, superato (voce “medioevale”, Vocabolario dei Sinonimi e Contrari Treccani).
Tolti gli specchi deformanti, definizione questa di un grande storico europeo, Joseph Fontana, si scoprono che girano infinite balle su questo periodo, che come molte balle sono dure a morire. Dal Terrore dell’anno Mille, inesistente poichè la datazione dei coevi non veniva “codificata” come avviene oggi, e seguiva per dire gli anni di Regno del Monarca, oppure sul mitico ius prime noctis, definizione che non esiste in nessun documento dell’epoca, tranne, parola del mitico professor Barbero, in un documento della diocesi di Amies, dove veniva definita così la gabella che una giovane coppia dava al vescovo, in segno di benedizione, quando andava ad abitare una nuova casa; oppure la tortura come pratica “condivisa” per estorcere confessioni, pratica tra l’altro regolamentata nel 1215 da una bolla papale di Innocenzo III, che ne aboliva la benedizione. Si continuò a seguire il diritto romano e le prime decisive concessioni in senso “democratico” avvennero in questi periodi, si pensi alla Magna Charta libertatum, del 1215, documento che doveva garantire la tutela dei diritti della chiesa, la protezione dei civili dalla detenzione ingiustificata, offrire una rapida giustizia e limitare i diritti di tassazione feudali del Re d’Inghilterra, che pochi ricordano però fu disattesa da tutte le parti in causa (Corona, Nobiltà e clero) tanto che lo stesso Innocenzo III di cui sopra la abolì, facendo precipitare il paese nella prima guerra dei baroni. Non si era più sporchi che nei secoli successivi, nemmeno più stupidi e creduloni, e il ruolo degli intellettuali era libero, perfino in senso contemporaneo, al netto delle conoscenze e dei valori etici del periodo. Secondo Fontana, e questa cosa è stupefacente, si uccisero più donne di stregoneria nel 1700 che nel 1200, e l’ultima donna arsa viva al rogo ebbe supplizio in Svezia nel 1786, tre anni prima della Rivoluzione Francese. E persino la diceria che fossero terrapiattisti è del tutto fuorviante, dato che uno dei libri più letti, studiati e copiati di tutto il periodo fu il Tractatus de sphaera opera fondamentale di Giovanni Sacrobosco (che in realtà era inglese, John Of Holywood) che riprendendo i trattati tolemaici illustrava la sfericità della Terra. E basta pensare a Dante, alla nascita delle Università (Bologna, la Scuola Medica Salernitana simbolo anche di tolleranza religiosa, Parigi, Padova, Napoli e tante altre in tutta Europa), all’arte gotica, ad una cattedrale di quel periodo per comprenderne la grandissima tecnica e abilità di calcolo, di ingegneria e di architettura. Oppure una copia di un manoscritto o una miniatura di abbazia. 
Chiudo con una provocazione: uno dei simboli del periodo era la gogna, strumento punitivo, di contenzione, di controllo, di tortura. Propriamente era un collare di ferro, fissato a una colonna per mezzo di una catena, che esponeva i condannati alla berlina: la berlina era una tavola, o lo stesso palo dove veniva legata la gogna, dove era mostrato al pubblico chi aveva commesso il reato. Va detto che come mezzo di punizione, ha avuto vita ben più lunga di qualsiasi pratica medioevale: quasi del tutto scomparsa solo nel XIX secolo, in alcuni paesi ancora oggi è utilizzata. Se non fisicamente, vale la sua variante contemporanea attraverso non la colonna o la catena, ma l’esposizione mediatica. Esempio lampante è il caso sollevato dalla trasmissione televisiva Le Iene, riguardo una relazione virtuale sentimentale tra un 24enne di Forlì e una certa Irene, in realtà un uomo di 64 anni di Forlimpopoli che per oltre un anno ha condiviso messaggi con lui, con il doppio suicidio del 24enne, una volta scoperto l’inganno, e del 64enne, dopo che la trasmissione lo aveva rintracciato e filmato in un servizio del programma. Nelle gogne medioevali, i condannati venivano messi al pubblico ludibrio solo a condanna avvenuta, e duravano poche ore: oltre a lanciargli cose, tra cui i liquami dei pozzi neri (da cui nascono tutte le locuzioni sul tema), pratica comune era fargli il solletico (a Canelli in provincia di Asti, durante la rievocazione storica dell’Assedio alla città del 1613, c’è la riproposizione in chiave umoristica e folkloristica della gogna del solletico).
 Siamo forse meglio di loro a questo punto?
Nel nostro immaginario è troppo forte il piacere di credere che in passato c’è stata un’epoca tenebrosa, ma che noi ne siamo usciti, e siamo migliori di quelli che vivevano allora. Alessandro Barbero
19 notes · View notes
annalisalanci · 2 years ago
Text
La Wicca. Il manuale della strega buona
Tumblr media
Coven wiccan.
Tumblr media
Altare wiccan
Introduzione
In questo periodo la stregoneria <<è di moda>>, e spesso si vedono cose aberranti fatte passare per culti pagani.
Questo libro si rivolge soprattutto alle donne, ma anche a quegli uomini che non disdegnano il loro lato femminile e sono aperti ad accogliere i misteri della Dea.
La stregoneria è un cammino lungo e difficile, solitario e meditativo, che richiede impegno, rispetto e amore, ma è ricco di soddisfazioni e gioia.
La stregoneria è sì un viaggio iniziatico, ma per ogni persona questo viaggio ha connotati diversi, pause, mete, soste, percorsi alternativi. Ogni persona ha il suo destino, la sua vita, e io posso solamente fornire indicazioni per il cammino, ma il cammino stesso spetta a te. Essere una strega significa essere a contatto con la Natura, vivere in lei e di lei, rispettare i suoi ritmi e le sue leggi. Questa è la vera stregoneria, non quella che si vede nei film o si legge nei libri. Essere una strega significa lavorare per il bene del nostro pianeta e di tutta l'umanità.
Chi sono le streghe?
Nell'immaginario collettivo quando si parla di streghe, tutti pensano a megere brutte e vecchie con il naso gobbo, come la strega di Biancaneve, pericolose donne perdute che mangiavano i bambini, che rubavano i piccoli nelle culle per poi cuocerli nel calderone e farci un unguento con il quale volare al Sabba, fatali donne sessualmente attraenti come la Circe di Ulisse o altre maghe dell'antichità, misteriose crature della notte che si trasformavano in gatte e altri animali, che adoravano il demonio sotto forma di caprone, pericolosi esseri che vivevano ai limiti fra il visibile e l'invisibile e lanciavano maledizioni sul bestiame, facevano tempestare e causavano aborti e sterilità, sataniste dai morbosi gusti sessuali che si univano carnalmente con i diavoli contro natura, fanciulle perdute che facevano le prostitute per condurre sulla via del peccato uomini retti, o vampire che succhiavano il sangue dei bambini e degli innocenti.
Le streghe sono sempre esistite nelle paure dell'uomo perché rappresentano il lato oscuro dell'anima, quello che Jung chiama Ombra.
Qualcuno ha voluto vedere il lato positivo delle cosiddette <<schiave di Diana>> e le ha considerate sciamane, curatrici, sacerdotesse dell'antichissimo culto della Grande Madre Terra, donna-medicina, erboriste, illuminate, sagge. Ed è proprio questo che siamo, ma molto altro ancora.
Il termine italiano, strega deriva dal latino strix, che sta a indicare un uccello notturno, che con il tempo finì per indentificare la strega.
E' il potere di creare e distruggere che appartiene alla Grande Dea, e che ha sempre terrorizzato gli uomini. Già le religioni latina e greca inventarono leggende e miti per creare figure spaventose agli occhi del popolo, come per esempio Circe, Medea, Medusa.
La parola inglese witch, che significa strega nell'accezione moderna, deriva invece da wicca, poi mutato in wicca, che significa saggia. Nella mitologia anglosassone o comunque nordica le streghe riescono a mantenere un ruolo se non proprio positivo, almeno non totalmente negativo.
Nelle mitologie nordiche la presenza di una fata/strega è obbligatoria nei castelli dei re, nei villaggi, fra i capi: i druidi, il corrispondente maschile delle sacerdotesse della Dea Madre Terra, sono descritti come sapienti e sacerdoti, capaci di curare le malattie del corpo, lenire i dolori dell'anima, consigliare e sanare qualsiasi malanno. Quindi le streghe nordiche non sono prevalentemente incantatrici ma sciamane e medichesse, temute e rispettate per i loro incomprensibili poteri.
Le streghe, avversate dalla Chiesa e dal potere politico laico, continuarono nella clandestinità la loro opera di aiuto alle persone e al mondo: soprattutto per quanto riguarda l'aspetto medico e psicologico, offrirono, nei periodi bui, qualche lampo di libertà e di speranza a chi non ne aveva, soprattutto alle persone del popolo, oppresse dai potenti, che potevano rivolgersi a loro per farsi curare e aiutare. Depositarie delle arti magiche ed erboristiche, sagge dalle parole importanti e di potere, o incantatrici, le streghe hanno mantenuto viva la fede nella potenza, grandiosità e bontà della Natura, dato una speranza, un sogno, un aiuto materiale, ma soprattutto spirituale.
Quello che la maggior parte delle persone ignora è che lo fanno ancora, poiché le streghe non sono mai scomparse, si sono nascoste, si sono camuffate, ma dovunque nel mondo vi era una donna che aiutava a partorire, che consigliava l'uso di un'erba medicamentosa o portava una parola di conforto a chi era disperato, lì viveva il respiro della Dea, lì continuava la vera antica Religione della Natura.
Wicca, la moderna stregoneria
Ognuno è libero di vivere la propria vita, non esiste una verità assoluta e immutabile. Per qualcuno può essere la Wicca, per altri il Cristianesimo, il Buddhismo, l'Islam, o altre religioni rivelate, o ancora sette, gruppi come i Testimoni di Geova o gli Hare Krishna. Ognuno ha le proprie visioni del mondo, ognuno è libero di scegliere ciò che crede più adatto per se stesso, a patto che il suo credo non danneggi gli altri.
Ovviamente, ci sono distinzioni fondamentali tra la religione delle streghe e le altre, la prima riguarda la divinità.
In molte religioni monoteiste vi è un unico dio, maschio, che guida il mondo. La Wicca è diversa, è una religione politeista. Il divino viene visto in tutti gli esseri umani, le piante, gli animali, le pietre, nel cielo e nell'acqua, nel vento o nelle stelle. E in tutto ciò che possiamo vedere e toccare. Nessuno può definire con precisione cosa sia la Wicca, poiché essa ha una sola certezza: tutta la Natura è sacra, poiché è il corpo della Dea.
Nella Wicca non esistono testi sacri e ognuno la vive in modo diverso a seconda delle proprie emozioni e del rapporto che riesce a instaurare con la Dea; è evidente che il rapporto con la Natura che può avere una persona che vive in una metropoli sarà necessariamente diverso da chi ha la fortuna di passeggiare nei boschi incontaminati o pregare in riva all'oceano.
Il primo principio della Religione delle Figlie della Dea è quello dell'amore per la Natura e per la vita ed è espresso nel comandamento:
<<Se non danneggi nessuno, fai ciò che vuoi>>.
E' un sentimento che si crea tra un individuo che decide di intraprendere la strada della Wicca e altri esseri naturali, visibili e invisibili. Danneggiare gli altri può derivare non solo da azioni, ma anche da pensieri e parole, e quando si dice di non danneggiare nessuno, intendiamo prima di tutto noi stessi.
La persona che aderisce alla Wicca deve riconoscere le forze dell'universo e armonizzarsi con loro. La divinità suprema è la Natura, che chiamiamo comunemente la Dea.
La persona che aderisce alla Wicca adora e si pone in relazione con il divino della Natura in base all'archetipo della Grande Madre, come era al tempo del matriarcato, prima religione dell'umanità. L'armonia, suprema conquista di chi segue la Wicca, deve riconoscere le forze della Natura.
La persona che aderisce alla Wicca opera secondo la legge di causa ed effetto: ogni azione ha una reazione, e ogni effetto ha la sua causa. Tutte le cose accadono secondo questa legge, per cui se opereremo il bene ci tornerà il bene, mentre se danneggeremo qualcuno a nostra volta ne verremo danneggiati.
I poteri della Natura esistono anche in ogni persona, sebbene solitamente gli uomini non ne siano più coscienti e questi poteri sono solamente latenti, in attesa di essere risvegliati. I poteri e le abilità possono essere risvegliati e usati a scopi benefici, se non praticate le tecniche corrette. La Wicca insegna che l'universo è la manifestazione fisica della Dea, non può esserci niente nell'universo che non faccia parte della natura della Grande Madre. Da Lei derivano i nostri poteri. Essendo l'universo il corpo della Dea, possiede gli stessi attributi della Dea, quindi i suoi poteri, ai quali noi possiamo attingere.
Noi sappiamo che tutto nell'universo è in movimento continuo e ciclico, tutte le cose crescono e calano seguendo il moto della Luna e delle maree. Perciò la Wicca celebra, si armonizza e fa uso delle maree e delle lunazioni, del ciclo delle stagioni e del moto del sistema solare. Queste fasi si ritualizzano nelle Feste dell'Anno. Inoltre, la Sacerdotessa wicca lavora con le forze e le maree della Luna, per questo il suo corpo è lo strumento per attingere alle energie della Terra.
Nella Natura non esiste la morte, vi è solamente la trasformazione. Il grande poeta cinese Lao Tzu sosteneva che quello che per un bruco è la fine del mondo, per gli altri è la nascita di una farfalla.
Nella Natura le creature esistono, mutano, sorgono a nuova forma. Il seme muore per divenire germoglio, il fiore muore per divenire frutto, il frutto muore per divenire seme e ricominciare il ciclo della vita che non si esaurisce mai.
In quest'ottica la Sacerdotessa wicca sa che non esiste la morte, solo il cambiamento da una condizione di esistenza a un'altra.
La morte non è seguita da nessuna punizione né ricompensa, ma dalla vita che si rinnova nelle forme decise dalla Dea.
z legato alle fasi della Luna, e quindi al misterioso mondo interno delle donne, fatto di ovulazione, fertilità, decadenza, mestruazione. Il momento di maggiore potere è nel periodo dell'ovulazione e in generale in Luna crescente, ovvero nel cosiddetto periodo fertile.
2 notes · View notes
timolettico · 4 years ago
Text
Esempi (maldestri) di strumentalismo letterario
Tumblr media
Questo è un estratto da "Io sono Giorgia", autobiografia firmata Giorgia Meloni. Voglio ricordare, anche per dare un contesto alla pagina fotografata, la giusta polemica sollevata da Selvaggia Lucarelli riguardo il capitolo in cui la Meloni racconta di come sua madre rinunciò ad abortire, lungo la via che portava alla clinica in cui era fissata la visita preoperatoria. La Meloni è nata a Gennaio 1977 ed è scontato che l'episodio risalga al 1976. Il problema è che la 194 è del 1978 e l'interruzione della gravidanza di mamma Meloni non aveva alcuna ratio terapeutica, pertanto l'operazione sarebbe avvenuta clandestinamente: mera logica. Tutti quanti aspettiamo chiarimenti dalla cattolicissima Giorgia. Per adesso la vicenda pare sia affidata ad un avvocato che la sta buttando in caciara, in insulti e leonaggini da tastiera. La solita politica da social network, né più né meno.
Quello che mi ha colpito, per l'ennesima volta, è la facilità con cui gli esponenti di destra - mica solo la Meloni - tendono a citare Oriana Fallaci. Che Oriana Fallaci avesse preso una piega islamofoba e anti-progressista negli ultimi anni della sua vita è un fatto, ma è altresì un fatto che Oriana Fallaci abbia scritto libri e articoli a partire dai 20 anni circa, non dai 65. È un fatto che la sua attività letteraria e le sue idee non si esauriscano nella trilogia de "La rabbia e l'orgoglio". Oriana Fallaci ha combattuto fin da giovanissima ogni forma di repressione e sopruso civile, a partire dalla condizione della donna a fine anni '50, sui cui ruota "Il sesso inutile" (1961). Per tutta la vita si è sempre schierata a favore degli oppressi, contestando il Potere dei dittatori, attaccando alla gola tutti i Fascismi, fossero di destra o di sinistra.
Per tornare alla citazione riportata da Giorgia ("<<Dopo qualche mese mi rotolavo vittoriosa nel Sole>>, per dirla con Oriana Fallaci"), tratta da "Lettera a un bambino mai nato", la trovo quantomeno fuori luogo. Giorgia forse ha dimenticato che Oriana non si è mai schierata contro l'aborto, anche se la protagonista di questo libriccino scelga alla fine di non interrompere la gravidanza. Lettera a un bambino mai nato è un libro sul dubbio: lo straziante dubbio di una donna alle prese con una gravidanza indesiderata.
Tutti ricordano la Meloni prender parte, molto attivamente, al Family Day di Verona. Si affiliò a uno dei congressi più anti-abortisti di sempre. Come possa, la cara Giorgia, citare proprio quel libro e proprio quell'autrice, per corroborare l'evento in cui sua madre rifiutò d'abortire, resta un mistero per me. No, pensandoci bene non c'è niente di misterioso: questa destra scriteriata e violenta e regressiva si approfitta dell'ignoranza della gente, del volgo, per propagandare e ottenere consensi. È da ignoranti circoscrivere la Fallaci al tracollo ideologico che ebbe gli ultimi anni. È rivolto agli ignoranti il suggerimento fuorviante di Giorgia, l'analogia tra sua madre e la protagonista della Fallaci. È da cafoni svilire un libro della levatura di Lettera a un bambino mai nato, solo per ammiccare agli anti-abortisti. È da cafoni, per usare un eufemismo, appropriarsi strumentalmente della Fallaci per la questione diritti/immigrati/islamici/Israele contro Palestina.
Purtroppo, è da vigliacchi che la Sinistra non rivendichi un'autrice così importante, non perché debba condividere ogni sua parola, ma per riconoscerne il portato politico-letterario ai tempi del Vietnam, di Gheddafi, di Khomeini, dei Colonnelli in Grecia, di Arafat, dello Scia d'Iran, di Hussein e, sì, anche dell'aborto. Perché la Fallaci si è battuta per la 194, la Fallaci voleva i diritti civili, la Fallaci ha difeso la Palestina e i poveracci che scappano dalla fame e dalla guerra. Questo ostracismo letterario, lo sbiecare la cultura in cambio di voti è alimrntato soprattutto da destra, ma non solo.
Ad ogni modo, i politici farebbero bene a ricordare che se la Fallaci fosse viva non appoggerebbe nulla di quanto professato dai fratellini d'Italia o dai leghisti e, cara Giorgia, t'avrebbe fatto nera, più nera del tuo fascismo, per l'ipocrisia e la noncuranza e la faccia tosta con cui l'hai citata in questo poco sensato capitolo.
Che amarezza. Che ignoranza, tanta ignoranza.
30 notes · View notes
pleaseanotherbook · 3 years ago
Text
I PREFERITI DEL MESE #23, #24 e #25: Novembre, Dicembre e Gennaio
Quasi non riesco a credere che sia finito un altro anno, e che sia finito un altro mese. Come siamo arrivati a febbraio 2022 io stento davvero a crederlo. Quando parlo mi sembra ancora di riferirmi al 2019, e invece sono passati quasi due anni da inizio pandemia. Siamo oltre, siamo già oltre. E se novembre è stata una lunga corsa ad ostacoli in cui mi sono finalmente riuscita ad assestare nel mio nuovo lavoro, sono contenta di essere riuscita a vedere le mie amiche, sono contenta di essere riuscita a muovere dei passi verso una stabilità che mi sembrava sempre mancare. Ho riabbracciato una carissima amica, e un mio ex collega e amico, con cui non ho fatto neanche una foto ma che mi ha riempito di gioia. Abbiamo inaugurato il periodo natalizio a dicembre con una gita a Verona che non avevo mai avuto occasione di visitare e che mi è molto piaciuta. Entrare nell’Arena mi ha molto colpito, ho sempre pensato fosse molto più grande. Tra merende in una delle nostre torterie preferite e cene improvvisate sono tornata a casa dei miei per Natale. Tempo di festeggiare tra un pezzo di baccalà fritto e un po’ di ragù e l’anno era già bello che andato. Ho festeggiato il capodanno tra scoppi di gioia, un karaoke un po' stonato e tequila mentre già albeggiava e non potevo desiderare un inizio anno migliore.
Tumblr media
A gennaio ho festeggiato i due anni dall'anniversario della mia liberazione, un compleanno specialissimo, gli incontri con alcune delle mie amiche più care e soprattutto la terza dose di vaccino (boosterizzata con Moderna, again). Mentre siamo tornati a lavorare fissi in smartworking e io sono rimasta a casa dei miei, mi sono congelata durante i giorni della merla e spero che questo inverno finisca presto per tornarmi a godere il caldo e le giornate più lunghe.
Comunque, per cambiare le carte in tavola e dare una rinfrescata a questo blog, da inizio anno ho deciso di portare qui su questo spazio di web una delle rubriche che più mi piace guardare su Youtube e che sostanzialmente dimostra che non mi so inventare niente, ma che amo inglobare nel mio modo di essere espressioni, modi e idee che mi colpiscono l’immaginario. “I preferiti del mese” è un format che forse non si presta molto alla parola scritta ma ci proviamo, che tanto se non funziona lo facciamo funzionare a modo nostro.
Enjoy!
MUSICA
La mia solita playlist che mi accompagna nelle attività più disparate si è arricchita con un brano del mio bias dei BTS: Jin infatti ha interpretato “Yours” una delle ost del drama Jirisan uscita lo scorso novembre e da allora la ascolto imprescindibilmente tutti i giorni. La voce di Jin racconta una storia tormentata e dolcissima, e la canzone è di una bellezza allucinante, potrei essere completamente di parte, lo so, ma io innamorata persa di Jin. Per il suo compleanno, il 4 dicembre, ha lanciato nell’etere una canzone dal sapore trot, fin troppo breve, che racconta del suo amore per la pesca, scritta in un momento di relax in barca con il suo produttore, è diventata virale nel giro di poche ore: “Super Tuna”. Accompagnata da un balletto semplice ed effetto ha lanciato una challenge accolta da qualsiasi tipo di organizzazione e personaggio a dispetto delle vere intenzioni di Kim Seokjin tanto per ribadire il potere che ha sul mondo delle Army e non solo.
Tumblr media
Tanto per dire che oramai Tiktok imperversa di riflesso anche nella mia vita o comunque condizionata irrimediabilmente dai reel di Instagram ho iniziato ad ascoltare in maniera fin troppo ossessiva “Groupies” di Cate Canning super catchy mi è entrata immediatamente nel cervello. Mentre guardavo una serie su Netflix “Guida astrologica per cuori infranti” ho ascoltato “De Niro” di Angelica e ho iniziato a canticchiarla in loop finché non l’ho aggiunta alla mia playlist. E tanto per non farci mancare niente ho iniziato ad ascoltare in maniera un po’ ossessiva anche “Born Singer” dei BTS che vedrei bene in uno di quei film che raccontano l’ascesa di successo nel mondo della musica.
LIBRI
Visto che dei libri che mi sono piaciuti molto lo scorso anno ho parlato nel post di recap vi parlerò di uno dei libri che ho finito di leggere a gennaio: Papyrus di Irene Valleyo. Si tratta di un saggio molto interessante sulla storia dell’oggetto libro, a partire dalle tavolette di argilla, passando per i papiri arrotolati egizi per finire con il libro che teniamo in mano. È un racconto che si nutre delle suggestioni suggerite dalle esperienze personali dell’autrice. È un viaggio tra aneddoti e curiosità, tra storia e immaginazione e lascia a lettore con la voglia di saperne ancora. Questa la trama: “Questo è un libro sulla storia dei libri: libri di fumo, di pietra, di argilla, di giunchi, di seta, di pelle, di alberi e, gli ultimi arrivati, di plastica e di luce. Ma è anche un libro di viaggio che percorrendo le rotte del mondo antico fa tappa tra i canneti di papiro lungo il Nilo, sui campi di battaglia di Alessandro, tra le stanze dei palazzi di Cleopatra, nella Villa dei Papiri di Pompei prima dell’eruzione del Vesuvio, sul luogo del delitto di Ipazia, e poi nelle scuole più antiche dove si insegnava l’alfabeto, nelle prime librerie e nei laboratori di copiatura manoscritta, fino ad arrivare davanti ai roghi dove sono stati bruciati i libri proibiti, ai gulag, alla biblioteca di Sarajevo e ai sotterranei di Oxford. Papyrus è un racconto personalissimo, dove l’esperienza autobiografica si intreccia a evocazioni letterarie e a storie antiche, e dove un filo invisibile collega i classici con il frenetico mondo contemporaneo e i dibattiti più attuali: Erodoto e i “fatti alternativi”, Aristofane e i processi agli umoristi, Tito Livio e il fenomeno dei fan, Saffo e la voce letteraria delle donne, Seneca e la post-verità. Ma questo libro è soprattutto una favolosa avventura collettiva che ha come protagoniste le migliaia di persone che nel corso del tempo hanno salvato e protetto i libri: cantori, scribi, miniatori, traduttori, venditori ambulanti, insegnanti, maestri, spie, ribelli, suore, schiavi, avventurieri... lettori al riparo delle montagne o di fronte al mare in tempesta, nelle grandi capitali dove l’energia si concentra o nelle comunità più remote dove il sapere si rifugia quando fuori infuria il caos.” È un libro molto interessante che tratteggia la nascita e l’evoluzione di un oggetto che ancora oggi influenza la nostra vita.
FILM & SERIE TV
Vi parlerò solo di un film su cui ho versato tutte le mie lacrime: “Encanto” uno degli ultimi film di animazione della Disney che io ho guardato su Disney+ e che non mi aspettavo minimamente. Mirabel Madrigal è una dei membri di una famiglia eccezionale, a cui è stato concesso un “miracolo”: ogni membro della famiglia ha un dono particolare con cui poter aiutare il villaggio in cui vivono e loro stessi, peccato che Mirabel invece ne resta sprovvista. Nonostante la ragazza non ne sia particolarmente turbata, resta comunque in “attesa di un miracolo” e la nonna, la matriarca della famiglia, non fa che sottolineare la sua mancanza di capacità. Quando il più piccolo della famiglia riceve il suo dono, emergono le difficoltà e le ansie di tutti i membri della famiglia: ognuno di loro proietta una immagine perfetta nascondendo tutto quello che non va, c’è il dono e non c’è altro. Mirabel vuole aiutare la sua famiglia e per farlo si mette sulle tracce dello zio Brano scomparso anni prima e di cui non si parla. Scavare nelle complessità di una famiglia disfunzionale è difficile ma ciò che mi è più piaciuto del film è il ruolo di Mirabel, il suo essere perfetta così come è, nonostante la mancanza di un dono. Non sono le capacità che la rendono preziosa e importante. La musica e i colori della Colombia rendono “Encanto” una bellissima esperienza visiva e colpiscono dritto nel segno nel cuore degli spettatori.
BEAUTY
La vera svolta che ho introdotto nella mia routine, oltre ad aver tagliato i capelli, è stata acquistare questa meravigliosa palette di Nyx. E me ne sono completamente innamorata e ho creato dei look pazzeschi, tra l’altro l’oro raga è super pigmentato per capodanno è stato molto bello da indossare. Tra l’altro adesso che sono dai miei mi sono resa conto di averla lasciata a Torino e un po’ mi mangio le mani. Mannaggia.
Tumblr media
CIBO
Ci sono varie cose di cui vorrei parlare per la sezione cibo. Sicuramente i tortellini fritti che ho mangiato a casa di Chiara per inaugurare il Natale, di una bontà senza precedenti.
Tumblr media
Oppure dei Grisbì con dentro la crema dei Baci Perugina che ho comprato in un momento di sconforto e ho centellinato per giorni perché non volevo finirli.
Tumblr media
O anche i cupcake di Tauer mangiati in una delle innumerevoli merende di dicembre passate nella torteria prima che chiudesse.
Tumblr media
Oppure il babà con la crema che abbiamo mangiato per Natale e che ancora mi sogno la notte.
Tumblr media
RANDOM
Davanti Palazzo Reale, nella piazzetta che poi affaccia su piazza Castello è stata allestita "In Between" una mostra di arte contemporanea con le sculture di Fabio Viale che prosegue poi all’interno del palazzo. Si tratta di alcune sculture famose riprodotte coperte di tatuaggi. A caratterizzare il lavoro di Fabio Viale è di sicuro la contrapposizione tra la purezza marmorea di possenti corpi e delicate figure femminili, capolavori di maestri come Canova e Michelangelo, con l’aggressività dei tatuaggi colorati, provocatori, che emergono dalla pelle. Capita quindi di riconoscere la riproduzione e poi rimanere shockati dal contrasto con i colori e le forme che compaiono sul liscio marmo bianco. La mostra si è conclusa il 9 gennaio ma è stata estremamente interessante.
Tumblr media
Come vi dicevo all’inizio di dicembre ho avuto l’occasione di fare un salto a Verona e oltre a mangiare molto bene e a visitare l’Arena, che mi aspettavo mooolto più grande di quello che è davvero, sono riuscita a dare uno sguardo anche al famosissimo “Balcone di Giulietta” gli spazi ristretti, la gente e le norme anti-Covid non ci hanno permesso di soffermarci a lungo ma sembra incredibile che uno spazio del genere sia sopravvissuto ai secoli per essere restituito a noi che ancora ascoltiamo “Romeo e Giulietta” e la osanniamo come “LA TRAGEDIA”.
Tumblr media
Con le mie amiche a gennaio sono anche stata in visita alla Fondazione Prada a Milano. Abbiamo visitato “Atlas” un progetto nato da un dialogo tra Miuccia Prada e Germano Celan che riunisce opere realizzate tra il 1960 e il 2016, rappresenta una possibile mappatura delle idee e delle visioni degli artisti che hanno contribuito allo sviluppo delle attività della Fondazione nel corso degli anni. E siamo anche state a visitare la mostra dedicata a Domenico Gnoli: una sezione cronologica e documentaria con materiali storici, fotografie e altre testimonianze contribuisce a ricostruire il percorso biografico e artistico di Gnoli a più di cinquant’anni dalla sua scomparsa. L’arte contemporanea è un atto di fede e un insieme di interpretazioni che portano il visitatore a scavare dentro di se in un mare di dettagli ed è proprio questo che mi affascina di più.
E voi che avete combinato negli ultimi mesi?
Raccontatemelo in un commento.
2 notes · View notes
levysoft · 4 years ago
Link
Che sia vera o meno la storia della mela che, dopo aver colpito la testa di Newton, lo avrebbe stimolato ad elaborare la sua Legge di Gravitazione Universale, resta il fatto che nel 1666 egli intuì (e dimostrò, utilizzando le leggi del moto già conosciute, tra cui quelle galileiane) che la legge fisica che aveva (forse) fatto cadere quella famosa mela sull’ancor più famosa testa, era la stessa che teneva in orbita la Luna intorno alla Terra, così come la Terra e gli altri pianeti intorno al Sole. E bravo Newton! Soddisfatto? Sì… abbastanza… ma non del tutto perché, da bravo genio qual era, oltre a descrivere con formule matematiche il moto delle mele e dei pianeti, avrebbe voluto comprendere la causa ultima di quel moto. Insomma: come diavolo riusciva il Sole a tenere legati a sé i pianeti? Di quale “sostanza” erano costituite le invisibili catene con le quali li aveva addomesticati? Non possiamo sapere se questo dubbio abbia o meno tolto il sonno a Newton, ma sappiamo che nel 1727 morì senza averlo potuto sciogliere.
[...] Poco più un secolo e mezzo dopo, al piccolo Albert bloccato a casa da un malanno, il padre Hermann Einstein regalò una bussola. Non possiamo sapere se la storia della Scienza sarebbe stata la stessa anche se Hermann avesse regalato a suo figlio dei soldatini di piombo, ma sappiamo (perché lo stesso Albert amava raccontare di quella famosa bussola, dopo essere diventato una star internazionale, decine di anni dopo) che il fascino di quelle invisibili catene che obbligavano l’ago a puntare sempre il nord incise un segno profondo nella sua infantile ma fertile immaginazione, creando le condizioni per le future geniali intuizioni che hanno cambiato la storia del progresso scientifico e tecnologico e, con essi, la nostra vita quotidiana.
In quel secolo e mezzo o poco più che separa Newton da Einstein, molti personaggi scrivono importanti pagine nel libro della Scienza ma, tra di essi, ce n’è uno che, più degli altri, può essere considerato un vero e proprio ponte tra quei due geni assoluti, risolvendo il dubbio di Newton e ponendo le basi per le intuizioni di Einstein: nacque a Londra nel 1791, morì nel 1867, diventò il più grande fisico sperimentale dei suoi tempi e di lui bisognerebbe parlare di più. E allora, orsù, parliamone!
MICHAEL FARADAY
MICHAEL FARADAY non appariva certo un predestinato agli onori della Scienza, dal momento che era il terzo figlio di una famiglia poverissima e frequentò solo per poco tempo la scuola: la lasciò per volontà di sua madre, la quale non tollerava le umiliazioni a cui la maestra lo sottoponeva continuamente a causa di un difetto di pronuncia della erre. Poi, complice lo stato di indigenza della famiglia, dovette iniziare a lavorare molto presto (ma la cosa, ai suoi tempi, non era per niente strana). A tredici anni era già un valente apprendista rilegatore e di notte dedicava molto tempo a leggere alcuni dei libri che rilegava di giorno; così, notte dopo notte, si costruì da autodidatta quelle conoscenze che non aveva potuto acquisire a scuola. E, probabilmente, anche di più, avendo la possibilità di seguire i propri interessi invece di annoiarsi con programmi scolastici prestabiliti… un po’ come il giovane Leonardo da Vinci che, non potendo frequentare la scuola in quanto figlio illegittimo, vagava per i boschi intorno a casa sua, osservando con spirito critico ed intelligenza vivace tutto ciò che catturava il suo interesse (Attenzione! Ciò non costituisce un invito ad abbandonare la scuola: i casi Faraday e Leonardo non sono altro che la classica eccezione che conferma la regola. E poi, ai loro tempi, spesso la scuola non era un granché…).
Tumblr media
A sinistra: la statua di Faraday fa bella mostra di sé nei locali della Royal Institution of Great Britain. A destra: volto di Faraday in creta, modellato dall'amico Umberto in occasione della pubblicazione di questo articolo sul suo blog
Tra gli argomenti che maggiormente stuzzicavano il suo fervido intelletto, uno dei preferiti era il potere del fluido che avrebbe illuminato il futuro. Per questo non gli parve il vero quando, nel 1812, gli venne regalato un biglietto per assistere ad una conferenza che si sarebbe tenuta presso la “Royal Institution of Great Britain”, a cura del chimico Humphry Davy. Il tema era l’ELETTRICITA’ e il giovane Faraday, per non rischiare di perdersi una parola, trascorse tutto il tempo a prendere appunti. Conferenza dopo conferenza, appunti dopo appunti, l’interesse per questo campo di ricerca, appena agli albori, si fece sempre più intenso. Fu così che decise di mettere in bella copia gli appunti, rilegarli in un bel volume, e farne dono a Davy che certamente deve essere rimasto molto colpito da questo gesto, dal momento che quando, a seguito di un incidente di laboratorio che lo avevo reso temporaneamente cieco, ebbe bisogno di un assistente, si ricordò di quel giovane rilegatore e gli offrì l’occasione che per fortuna (sua e nostra) non si fece scappare, entrando a fare parte della Royal Institution, per non uscirne mai più.
Davy, infatti, una volta recuperata la vista, non ci pensò nemmeno a rispedire il ragazzo a rilegare libri, ma se lo tenne ben stretto. Certo non poteva immaginare che, da lì a poco, egli sarebbe divenuto più famoso di lui. E non poteva essere altrimenti, dal momento che quel giovane assistente aveva trovato il modo di convertire corrente elettrica in movimento meccanico continuo. In altre parole, aveva inventato il MOTORE ELETTRICO.
Tumblr media
Chissà se, nel momento in cui chiuse il circuito elettrico, ebbe la percezione di come quell’asta di metallo che cominciò a muoversi in modo continuo nell’ampolla di mercurio, avrebbe rivoluzionato la storia dell’umanità. Fino a che punto, in quel momento e negli anni a venire, la sua immaginazione sia riuscita a fantasticare sulle future applicazioni della sua invenzione non lo sapremo mai, ma sappiamo che il principio che sta alla base del movimento di quell’asta è lo stesso che fa funzionare ventilatori e macchine da cucire, frigoriferi e lavatrici, industrie, computer, mezzi di trasporto, satelliti artificiali… riusciamo ad immaginare la nostra vita senza tutto questo?
Quando Davy si rese conto che Faraday non era più considerato il suo assistente di laboratorio, bensì la sua più importante scoperta, non la prese bene e, non potendo mandarlo via, gli assegnò un compito “importante” al solo scopo di allontanarlo dal suo campo di ricerca preferito ed evitare che la sua fama crescesse a dismisura, oscurando la propria. Fu così che Faraday trascorse quattro dei suoi migliori anni a cercare di comprendere il segreto del vetro ottico per telescopi “perfetto”, che i bavaresi proteggevano gelosamente (esagerati… neanche avessero inventato la Coca-Cola o la Nutella!). I risultati non arrivavano, ma solo dopo la morte di Davy, avvenuta nel 1829, il Nostro abbandonò finalmente la ricerca sul vetro per tornare al suo amato laboratorio e diventarne direttore. Si racconta, tuttavia, che da persona umile e semplice qual era, forse per non dimenticare quell’esperienza fallimentare, abbia conservato gelosamente un pezzetto di vetro che, molti anni dopo, si sarebbe rivelato inaspettatamente utile…
Gli anni seguenti furono particolarmente prolifici per l’attività di ricerca di Faraday, basti ricordare che, oltre a quelli del motore elettrico, scoprì, sempre in via sperimentale, i principi fisici alla base del funzionamento del TRASFORMATORE e del GENERATORE: a poco più di quarant’anni aveva rivoluzionato il suo mondo e quello venturo, forse oltre la sua stessa capacità di immaginazione, senza, peraltro, preoccuparsi di godere della ricchezza materiale che tali scoperte avrebbero potuto garantirgli. Rinunciò, infatti, a brevettarle, esattamente come, oltre un secolo dopo, fece Albert Bruce Sabin col suo vaccino per la poliomielite, grazie al quale, proprio in un anno “strano” come il 2020, quella terribile malattia è stata definitivamente sconfitta anche in Africa («Tanti insistevano che brevettassi il vaccino, ma non ho voluto. È il mio regalo a tutti i bambini del mondo»).
Purtroppo, insieme ai successi scientifici arrivarono anche problemi di salute, consistenti in frequenti vuoti di memoria e conseguente depressione emotiva, ma, nonostante l’inevitabile rallentamento della sua attività in laboratorio, non cessò mai di indagare la natura di quelle “invisibili linee di forza” che si estendono nello spazio intorno ad ogni corpo magnetico, a cui lui stesso dette il nome di CAMPO MAGNETICO.
Tumblr media
INDUZIONE ELETTRICA: un campo magnetico non genera solo una forza nei confronti dei magneti, ma anche nei confronti dei conduttori attraversati da corrente elettrica (l’animazione è ricavata dall’applet disponibile qui https://phet.colorado.edu/sims/html/faradays-law/latest/faradays-law_en.html)
Tumblr media
Rappresentazione artistica del campo magnetico terrestre
Nel frattempo, perpetuò per un ventennio la tradizione delle “Christmas Lectures”, conferenze tenute ogni anno nel periodo natalizio presso la Royal Institution, lo scopo delle quali era (ed è, visto che continuano tuttora) introdurre i più giovani alla “magia” della Scienza.
Tumblr media
Non pago dei risultati raggiunti, negli ultimi anni di vita, il vecchio e acciaccato scienziato continuò senza sosta ad indagare sulla natura delle forze invisibili che governano la natura e sulla loro supposta unitarietà. Fu allora che, dopo tanti tentativi andati a vuoto, si ricordò di quel pezzetto di vetro che aveva conservato ad eterna memoria della sua fallimentare ricerca del vetro ottico perfetto e, forse con neanche tanta convinzione ma solo per non lasciare niente di intentato, lo pose tra lo specchio e l’oculare e…
…passando attraverso il vetro, la luce polarizzata veicolava l’immagine della candela fino all’occhio di Faraday che aveva finalmente dimostrato sperimentalmente la PROFONDA UNITA’ tra ELETTRICITA’, MAGNETISMO E LUCE e spalancato le porte attraverso le quali Einstein e altri percepiranno l’interazione tra le forze dell’universo.
Ma, per quanto grandi, le sue scoperte si sarebbero lentamente dissolte nel caleidoscopio della scienza, se non avessero suscitato l’interesse di un brillante giovane di buona famiglia, rivelatosi in seguito uno dei più grandi fisici teorici di tutti i tempi.
Tumblr media
Stiamo parlando di JAMES CLERK MAXWELL che, affascinato dalle “invisibili linee di forza” che avevano segnato la vita di Faraday, le tradusse in equazioni, dando ufficialmente vita, nel 1855, alla TEORIA dell’ELETTROMAGNETISMO, ovvero le solide fondamenta sulle quali, mezzo secolo dopo, un giovane Einstein avrebbe iniziato a edificare il grattacielo della sua Relatività.
14 notes · View notes