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#libri giapponesi
princessofmistake · 2 months
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– La vita è una bella, magnifica cosa. Anche per una medusa! Parole sante. In quel frangente ho avuto occasione di ripensarci e mi sono ripetuto che anche le meduse avevano la loro ragione d’essere. Non solo le meduse, era assai probabile che ogni cosa avesse la sua ragione d’essere. Anche i film, la musica e il caffè. Ma, se le cose stavano così, allora anche tutte le cose in apparenza superflue erano in realtà preziose per il mondo. Insieme, plasmavano i contorni delle figure umane. Siamo fatti di cose superflue. Io stesso sono l’insieme degli innumerevoli film che ho visto e dei ricordi che hanno evocato. Un insieme di sequenze in cui si vive, si piange, si grida, si ama. Si commettono follie e si fanno esperienze terribili, si provano gioie e si avvertono dispiaceri. Si ride. In cui si susseguono le belle canzoni, i paesaggi commoventi, le immagini nauseanti. Le persone che cantano, gli aerei che volano alto nel cielo, i cavalli che corrono a briglia sciolta, i pancake che si sciolgono in bocca, l’universo oscuro, i cowboy muniti di pistole. Immagini che albergavano nel mio animo assieme alle persone che mi avevano accompagnato in quelle stesse avventure, la mia ex ragazza, gli amici e i famigliari. Io sono i miei ricordi, i mille e piú film visti fino a questo momento. Ogni singolo frammento di memoria era meraviglioso e commovente. Uno dopo l’altro, ho cominciato a disporli in sequenza e a sgranarli al pari di un rosario. Stavo costruendo la mia corona di preghiera, dove speranza e disperazione erano tenute insieme da un filo. Non mi ci è voluto molto per comprendere che tutte le coincidenze della vita costituivano una sola, grande inevitabilità.
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gregor-samsung · 1 year
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“ Non sono nata per essere ragionevole. Sono nata per amare, per essere felice, per odiare, per immaginare, per inventare, per capire e anche, di tanto in tanto, per essere ragionevole, ma non devo essere ragionevole. Essere ragionevole vuol dire adattare i propri pensieri a quel che gli è contrario; modificare e distorcere la propria intelligenza per assecondare i desideri altrui. La mia ragionevolezza è diversa da quella di un altro. La ragione pretende la felicità. La ragionevolezza tende al possibile. La felicità non può essere catturata dal possibile. La felicità è l’avvento del miracolo. Il miracolo produce la virtú e la grazia, non viceversa. “
Patrizia Cavalli, Con passi giapponesi, Einaudi, 2019¹; p. 132.
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fashionbooksmilano · 2 years
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Sakura, sogni paralleli
a cura di Anna Bonometto
testi di Giorgio Celli, Vilma Costantini, 
fotografia : Franco Fontana, Shinzo Maeda, Hiroshi Fujita, Fumio Takahashi
art director Francesco D’Avino
Cassa di Risparmio di Vignola, (anni '80), 87 pagine, 30,5 x 30 cm
euro 35,00
email if you want to buy [email protected]
Le riproduzioni delle stampe di epoca Edo sono state gentilmente concesse dal Museo Nazionale d’Arte Orientale di Roma.
Le fotografie della vallata vignolese sono state eseguite da Franco Fontana, quelle giapponesi da Shinzo Maeda, Hiroshi Fujita, Fumio Takahashi.
I testi poetici giapponesi molti dei quali tradotti per la prima volta in italiano, spaziano dall’epoca Nara sino ai giorni nostri e sono stati tratti dalle più importanti raccolte. Alle poesie fanno seguito, a fine testo, note esplicative.
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31/01/23
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lazyfish73 · 2 years
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Ultimamente ho letto tre libri di autori giapponesi, faccio un post unico ma se volete approfondire, ne trovate anche nelle stories in evidenza,nella tab(Mel,che fantasia!) "Libri letti" 1)Kazuo Ishiguro,"Non lasciarmi", bello, triste ma coinvolgente, commovente, bei personaggi.Mi è piaciuto davvero tanto. 2)Toshikazu Kawaguchi, "finché il caffè è caldo", una porcatina commercialissima della peggior specie.Non mi è piaciuto per niente, l'ho trovato tremendamente stupidino e inconsistente. 3)Murakami Haruki, "la ragazza dello Sputnik" , carino, scorrevole, l'ho letto con piacere, ma non mi ha colpito in maniera particolare. A parte quel cavolo di finale, che continua a non essermi chiaro(parlo proprio delle ultime frasi,se l'avete letto me lo spiegate?grazie.) 📘📘📘📘📘📘📘📘📘 #books #libriletti #librilettidallamela #librilettidallamela2022 #scrittorigiapponesi #japanese #giapponesi #murakamiharuki #laragazzadellosputnik #kazuoishiguro #nonlasciarmi #finchéilcaffèècaldo #kawaguchi #bookworm #bookdragon #libri #amoleggere #libro #bookstagram #bookstagrammer #bookstagramitalia #instabook #bookoftheday https://www.instagram.com/p/CkA4Q-dMZhB/?igshid=NGJjMDIxMWI=
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falcemartello · 8 months
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Che poi buttare minestra sulla Gioconda, sibilare malignità su Dante e Leopardi, fare caciara contro direttori d'orchestra è facile: sono forme d'arte classiche, che non amate e non capite, e che hanno ormai ammiratori e difensori innocui (vecchi professori, turisti giapponesi con la Yashica).
Se voleste davvero segnalare sofferenza, epsrimere un disagio autentico, dovreste imbrattare Banksy, dare alle fiamme i libri di Michela Murgia e Zerocalcare, coprire Sanremo con le vuvuzelas, colpire qualcosa che il sistema che dite di contestare ama e sostiene, affrontare davvero gli sbirri e i giudici incattiviti.
Ma non potete, perché avete gli stessi gusti del sistema e la medesima idea.
Antonio Iannizzotto
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ross-nekochan · 1 year
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Non so cosa scrivere eppure mi sento l'anima nebulosa con tante cose dentro che nemmeno so decifrare.
Mi sento stanca e insoddisfatta. Non so cosa sto facendo e mi sento persa in un mezzo a un vuoto: non vedo una direzione, un'obiettivo, qualcosa. Vivo le giornate a comandi: questo mese fai il training, rispondi alle telefonate, fai i colloqui ecc ecc. Per il resto niente più.
Penso alla mia non-famiglia: non sento nessuno da quando sono partita. Va bene così, era quello che volevo ma non vuol dire che mi faccia stare bene. Mia madre e mio fratello sono a fare le vacanze che lei sognava di fare per festeggiare i suoi 50 anni. Mio padre non lo so né mi interessa.
Chiamo e sento solo i nonni - qualche giorno fa li ho videochiamati e mi sono teletrasportata nel mio paesello. Preparavano le cose per il ferragosto, mentre qui è stata una settimana lavorativa normale (e pure pesante per sto training a orari del cazzo).
Con la coppia indiana stiamo organizzando di scalare il monte Fuji il mese prossimo. Era una cosa che non ho potuto fare 5 anni fa, quando le mie conoscenti lo avevano fatto e che io ho proposto. Vediamo.
Mi sento molto a casa con loro. Mi meraviglio di come il sud sia sud in tutto il mondo: danno grande spazio al cibo, condividono sempre, mi chiamano sempre ma allo stesso tempo criticano tutti, sono pettegoli, sono talmente legati al loro cibo da non volerne sapere di nient'altro. Il risvolto della medaglia è che è un sud molto arretrato: ieri abbiamo visto un film e, a quanto pare, è ancora necessario che la donna sia vergine al matrimonio, il matrimonio combinato è ancora comune, le donne devono servire il marito e badare ai figli, sono devotissimi alla religione e mille altre cose che forse non si vedono più dai tempi dei miei nonni.
Penso a quante persone diverse io abbia incontrato da gennaio. In Erasmus ho fatto amicizia con una polacca, una greca e oggi me la rido con degli indiani, oltre a convivere con persone cinesi, messicane, ceche, francesi, americane, italiane e così via.
Paradossalmente sono in Giappone ma il giapponese lo uso pochissimo. Tutti prima di partire mi hanno detto:"Chissà come migliorerai col giapponese adesso" e invece all'estero succede che entri in delle bolle per cui nel tuo quotidiano parli tutt'altra lingua. Parlo in inglese stentato perché noto che se non ho un interlocutore madrelingua non metto sforzo né in pronuncia né in grammatica e parlo come mangio.
Dicevo, ci sono persone di ogni tipo ed alcune si sono lanciate verso il vuoto in questo paese senza sapere niente della lingua. Mi sono ricordata che al primo anno di università rifiutai la borsa erasmus che avevo vinto perché non c'erano più paesi disponibili che parlassero in inglese e per me era impensabile buttarmi in un paese di cui non conoscessi la lingua. Ad oggi lo farei ma sono passati 7-8 anni di vita nel mezzo e sono ormai adulta. Qui ci sono ragazzini di 20 anni stentati e alla loro età non avrei avuto il coraggio.
Per molti, o forse per tutti, questo è un paese di passaggio. Vieni, prendi il visto studentesco di 1 anno e te ne vai a casa, con la possibilità di aver detto di aver vissuto dall'alta parte del globo. Nessuno rimane e a ben dire (anche perché i giapponesi fanno lo stesso). Questo è un posto unico al mondo dove le cose sono così diverse da tutto il resto della normalità che gli studiosi lo hanno definito "Galapagos syndrome": esistono cose solo per i giapponesi perché questa è una società tutta particolare con esigenze proprie. Se non sei abituato a questa vita non riesci a fartene un'abitudine e se ci sei nato non riesci a vivere altrove. È un posto difficile, ben oltre le aspettative della gente comune.
L'altra volta sentivo il podcast de Il Post sui libri giapponesi sempre più amati in Italia e mi fa sempre ridere quella patina di fascino che hanno tutti quando si parla di qui. Mi fa sempre sorridere e far incazzare questa cosa. Il prof Coci intervistato nel podcast ha detto cose storicamente vere ma per come le ha dette erano cagate per me. Eppure anche io ne sono stata vittima e vivo tuttora a mie spese le conseguenze di questa infatuazione.
Così come mi fanno ridere sia italiani e indiani che dicono:"A me interessa solo la lingua, la cultura non mi interessa". Come se le due cose si potessero separare così, all'acqua di rose.
Ripensandoci forse a Rovigo stavo meglio. Chissà se potrò trovare la serenità anche in questo paese.
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teredo-navalis · 8 months
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La cosa forse più bella -o una delle- di andare a vivere in una casa mia è poter prendere una serie di accorgimenti e contromisure per rendermi più semplice la vita, plasmati su di me e sulle mie difficoltà.
Ad esempio: io so che il mio armadio difficilmente rimane in ordine, perché faccio fatica a mettere a posto la roba pulita quando mi viene consegnata -dividendola opportunamente- o perché ci metto dentro anche cose che non dovrei (tipo libri o il roller per messaggi) non sapendo dove altro metterle o perché un giorno esco metà armadio per capire cosa mettermi e poi non ho tempo di riordinare perché devo uscire/sono troppo stanca quando torno
e quindi va a finire che o butto le cose instabilmente nell'armadio un po' a casaccio, o schiaffo tutto dentro a delle buste che metto nell'armadio stesso o appese al termosifone
e insomma, non è il massimo alla vista e nemmeno in quanto a praticità, dato che il mio armadio non si chiude e spesso cade tutto appena lo apro o poco dopo
QUINDI, prendendo ispirazione dai giapponesi che hanno l'armadio a muro e ci nascondono dentro il letto e tuttecose, ho pensato:
a casa mia ci sarà
uno spazio nell'armadio(se sarà abbastanza grande) destinato a contenere una cesta del caos in cui riversare le palle di indumenti e oggetti che si vengono a creare così che! io possa comunque usare l'armadio!! e prenderci le robe e poterle mettere a posto con più facilità, senza che diventi una missione impossibile dovendo ogni volta svuotare e ricomporre totalmente l'armadio
o, in alternativa in caso di armadi piccoli, comunque una cesta di vimini carina da tenere in camera e destinare a quello scopo
Se lo dico a mia madre sicuro dice che è una cazzata e devo solo essere più responsabile. A me invece sembra un'ottima soluzione!
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ambrenoir · 1 day
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I gatti hanno sempre avuto un posto speciale nel cuore dei giapponesi.
Ma il capostazione Tama, una gatta tricolore, è riuscita a catturare il cuore di un'intera città e contribuire con 1,1 miliardi di yen all'economia locale.
La stazione di Kishi a Kinokawa, nella prefettura di Wakayama, in Giappone, fa parte della linea ferroviaria elettrica di Wakayama.
Nel 2004, la stazione rischiava la chiusura e venne salvata solo dalla protesta della gente del posto.
Tuttavia, due anni dopo, la compagnia ferroviaria decise di togliere il personale a tutte le stazioni sulla linea Kishigawa per risparmiare sui costi.
A quel tempo, il direttore della stazione era Toshiko Koyama, un uomo che aveva iniziato a nutrire un gruppo di gatti randagi che vivevano vicino alla stazione.
Una gatta di razza calico di nome Tama era particolarmente apprezzata dai pendolari, essendo sia mite che amichevole.
La si trovava spesso a prendere il sole alla stazione, felice di essere accarezzata e coccolata dai passanti.
Quando giunse il momento per il signor Koyama di procedere, chiese che la linea ferroviaria continuasse a prendersi cura di Tama.
Il presidente dell'epoca, Mitsunobu Kojima, era così preso dal gatto che non solo ne fece ufficialmente il capostazione nel 2007, ma le fece anche fare un cappellino.
Lo stipendio del gatto era pari a un anno di cibo per gatti e le fu dato un cartellino d'oro con il suo nome e la sua posizione impressi su di esso.
In qualità di capostazione, il ruolo di Tama non era solo quello di salutare i passeggeri e il personale ferroviario, ma anche quello di promuovere la ferrovia.
In effetti, la pubblicità aumentò il numero di passeggeri in visita a Kishi del 17% solo in quel mese.
A marzo 2007, le statistiche indicavano che il 10% in più di persone viaggiava sui treni solo per vedere Tama.
Il capostazione Tama guadagnò rapidamente fans...
Nel marzo 2008, Tama fu promossa a "capostazione super", un titolo che le valse addirittura un "ufficio" - vale a dire una biglietteria convertita con una lettiera e un letto.
Tama dimostrò di essere così popolare che il negozio di articoli da regalo iniziò a creare dei souvenir di Tama, come badge, portachiavi e caramelle.
I riconoscimenti continuavano e nell'ottobre 2008 Tama fu nominata cavaliere.
Per questo, un vestitino blu con volant al collo di pizzo bianco venne realizzato appositamente per il gatto.
Quando giunse la stagione dei bonus, Tama ricevette uno speciale giocattolo per gatti e una fetta di polpa di granchio, che le servì lo stesso presidente della compagnia.
Un suo ritratto speciale fu commissionato per essere appeso nella stazione.
Nel 2009, il pluripremiato designer industriale Eiji Mitooka fu assunto per progettare un "treno Tama" con raffigurazioni a fumetti del famoso gatto.
La parte anteriore del treno venne dotata di baffi, e all'interno le carrozze avevano pavimenti in legno e scaffali di libri per bambini.
Le porte si aprivano al suono preregistrato del miagolio di Tama.
Anche l'edificio della stazione venne ristrutturato da Mitooka nel 2010.
Il nuovo design assomigliava alla faccia di un gatto, incorporando le orecchie sul tetto.
Ci sono persino finestre stilizzate che sporgono dal tetto di paglia che imitano gli occhi di un gatto, specialmente la sera in cui le luci all'interno le fanno brillare di giallo.
Nel suo quarto anno come capostazione nel 2011, Tama fu promossa a Managing Executive Officer, la terza posizione più alta, appena sotto il presidente della società e l'amministratore delegato.
A quel punto, aveva già due assistenti capostazione: sua sorella Chibi e sua madre Miiko.
Dopo aver ricoperto il suo ruolo per sei anni, fu elevata al grado di presidente onorario della Wakayama Electric Rail.
Tuttavia, a questo punto, Tama aveva 14 anni e venne deciso che invece di essere visibile in ufficio dal lunedì al sabato, Tama sarebbe stata lì solo dal martedì al venerdì.
La sua morte avvenne il 22 giugno 2015 in un ospedale veterinario. Alcuni giorni dopo la scomparsa fu celebrato un funerale shintoista e Tama fu dichiarata "Onorevole Capostazione per l'Eternità".
Viene oggi onorata in un tempio vicino come divinità.
(Annalisa Susini)
(assemblato da Simone Chiarelli pag FB il piacere della scoperta)
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garadinervi · 2 years
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Fabio Mantovan (photograph), Bruno Munari in his studio, Milano, 1993 [© Fabio Mantovan]
«Nel maggio del 1993 ricevetti l'incarico di fotografare Bruno Munari per il mensile King, gloriosa rivista dell'epoca. Conoscevo solo pochissimi aspetti del suo lavoro, le forchette parlanti, il libro 'Cicci cocco' con le immagini di Enzo Arnone, i libri tattili per i bambini. Così la nostra piccola troupe (il redattore, Mauro Querci, l'art director Maria Pia Coppin – grande fan di Munari – io e il mio assistente) si mosse verso via Vittoria Colonna 39 a Milano. Munari ci accolse nel suo studio ordinatissimo, un omino discreto e sorridente con i capelli bianchi, in giacca e cravatta (la sua uniforme) lo sguardo luminoso di un ragazzino. Iniziò a parlare mentre si muoveva veloce come un mago-inventore tra scaffali e tavoli pieni di meraviglie e poesia: "Questa è la scultura da viaggio... i vasi di bambu che ho progettato per i Giapponesi… la sedia per visite velocissime... la bottiglia lampo!". Noi lo seguivamo a bocca aperta, incantati. Alla fine, Munari mi chiese di fargli avere le foto; pochi giorni dopo, quando gliele portai, volle scambiarle con tre delle sue litografie, dicendo a me, piccolo fotografo imbarazzato a inizio carriera davanti a un gigante, una cosa bellissima: "Così si fa tra artisti...".» – Fabio Mantovan (via Munaria)
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gonagaiworld · 1 year
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Una clip del film anime The Klutzy Witch promuove l'uscita nelle sale giapponesi L'adattamento cinematografico basato sulla popolare serie di libri per bambini è ora in programmazione nei cinema giapponesi. Info:--> https://www.gonagaiworld.com/una-clip-del-film-anime-the-klutzy-witch-promuove-luscita-nelle-sale-giapponesi/?feed_id=357651&_unique_id=6428401692827 #Anime #ProductionI.G. #SatokoNarita #TheKlutzyWitch #らくだい魔女 #らく魔女
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princessofmistake · 2 months
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A volte capita di rivedere un film dopo parecchio tempo e che la seconda visione ci offra un’impressione completamente diversa rispetto alla prima. Ovviamente il film è sempre lo stesso, siamo noi e la nostra percezione a essere cambiati. Se la mia vita fosse un film, con tutta probabilità cambierei prospettiva ogni volta che lo rivedo. Amerei scene che non mi piacevano e riderei in altre dove avevo sofferto, allo stesso modo di come forse scorderei in un batter d’occhio una protagonista anni prima adorata fino allo svenimento. Mentre ci pensavo mi tornavano in mente solo le scene con te e la mamma.
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gregor-samsung · 20 days
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“ E insomma, io i soldi li do volentieri. Ve li posso dare soprattutto perché non sono miei, né mai potrebbero davvero diventarlo, non avendo in sé alcun carattere o attributo. L’unica cosa che si può dire di loro attiene alla loro quantità: pochi, molti, abbastanza, niente. Mentre le prime tre definizioni sono incerte, labili, discutibili, l’unica veramente sicura è l’ultima. Ora, come si può possedere un’astrazione? Non si può. Quindi i soldi non sono miei né mai lo saranno. Mentre le cose materiali, gli oggetti, potrebbero diventare miei, miei. Questa loro possibilità li rende inalienabili. Vale a dire che non mollo, non do nessuno degli oggetti che dimorano nella mia casa, per nessuna ragione, vili o preziosi che siano. E se lo faccio ne soffro, ne soffro, ah quanto ne soffro. Ma che cos’è il mio?
Quello che è mio potrebbe essere vostro? No, se fosse vostro non sarebbe mio. Ma il mio cos’è? Dov’è? Non sono certo io, non lo ritrovo in me. Di me mi sento infatti mandataria, ma in nessun modo, mai, la proprietaria.
Ah, se lo fossi non mi sarei d’intralcio: questa incerta sostanza di cui sono composta non starebbe sempre a farsi notare con i suoi capricciosi spettacoli, i suoi colpi di scena. Se ne starebbe tranquilla e silenziosa ad aspettare i miei ordini, pronta a servirmi. Potrei insomma occuparmi d’altro, sí, potrei occuparmi d’altro. Con tutte le cose belle che ci sono. Potrei magari compiere azioni eroiche. A volte mi dico: «Dio, che pazienza, doversi sopportare! Sempre tra i piedi, cosí bene in vista. Sono proprio una santa». Certo, dovrei cercare di assorbirmi tutta, in dolce intimità. Governare la cittadella, muovermi come un solo uomo, anzi, una sola donna, senza periferie, senza distaccamenti laterali, senza retroguardie. Ma non ho polso, non ho autorità. Ogni parte di me fa quel che vuole e in piú pretende che io la guardi, che l’ascolti. Del resto far finta di niente è impossibile. C’è un tale rumore, e cosí io la guardo e l’ascolto sperando che prima o poi, a forza di guardarla, non avrà piú nulla da mostrare. Insignificante e mia, io tutta di me proprietaria, andrò alla morte. Ma io non voglio morire. “
Patrizia Cavalli, Con passi giapponesi, Einaudi, 2019¹; pp. 100-101.
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fashionbooksmilano · 4 months
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Pierre Le-Tan Album
Dirécteur ouvrage : Frank Maubert
Aubier, Paris 1990, 158 pages, 23,5x31cm, ISBN 2-7007-2838-6
euro 520,00
email if you want to buy [email protected]
“I suoi disegni devono essere letti e le sue parole devono essere viste“, dice di Pierre l’amico e scrittore Umberto Pasti. E’ un privilegio entrare, seppur virtualmente, nella casa studio parigina – un tempo pied-a-terre di Jean Cocteau – di Pierre Le-Tan (1950-2019), illustratore e artista, nato a Parigi da padre vietnamita e madre francese.
E’ dal padre, pittore e figlio di un nobile tonkinese, che Le-Tan impara a disegnare, appassionandosi presto all’amore per i libri antichi e le stampe giapponesi e cinesi. Tanto che – ancora adolescente – Le-Tan è incaricato dal New Yorker Magazine di creare una copertina, opera che segna l’inizio di una lunga e fruttuosa collaborazione editoriale anche con molte altre pubblicazioni, da Vogue e Harper’s Bazaar. Per il New Yorker Pierre realizza 18 copertine.
In oltre 50 anni di lavoro la creatività di Le-Tan si arricchisce, spaziando dalla scenografia per il cinema e il teatro, alla collaborazione con la casa di moda parigina di sua figlia Olympia, ma soprattutto eccelle nella invenzione di oltre 100 copertine di libri e poster di film. Il lavoro di Le-Tan è stato esposto nelle gallerie di tutto il mondo; nel 2004 è stato oggetto di una retrospettiva al Museo Nacional Centro de Arte Reina Sofía di Madrid. Ha realizzato copertine per libri di scrittori noti, come il romanziere premio Nobel Patrick Modiano.
La prosa malinconica di Modiano è perfetta per le riflessioni di Le-Tan spesso rivolte ad una Parigi dimenticata, piena di personaggi strani e fascinosi. Una delle pubblicazioni di Le-Tan, “Album” (1990), traduce al meglio il suo stile intimo e insieme eclettico: un “album” pieno di ricordi, di Greta Garbo, Christian Lacroix, Mick Jagger, foto di vecchi amici, centinaia di disegni che raccontano della gita a casa di Cecil Beaton, a un portasigarette realizzato da Picasso, alle scarpe di Cardin, a una sedia che proviene dalla Reggia di Versailles.
30/05/24
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abatelunare · 1 year
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Libri che vanno letti 27
Il volume che intendo segnalarvi in questa giornata di festa racchiude i precetti del Bushido, vale a dire la Via del Guerriero. Esso costituiva il codice d’onore degli antichi samurai. Gradualmente venne esteso a tutti gli strati della popolazione, diventando una vera e propria regola di vita. Leggerlo aiuta a comprendere quanto accade nelle serie animate provenienti dal Sol Levante, avendo presente, come sostiene Marcello Ghilardi nel suo saggio Cuore e acciaio, che il Bushido degli anime giapponesi è per così dire semplificato. E vi dirò che personalmente ho capito molte cose che a noi sembrano assurde in quanto appartenenti a una cultura profondamente diversa rispetto alla nostra. Fra l’altro è stato pubblicato da un editore specializzato in cose nipponiche. In caso vogliate approfondire, sappiate che alcune di esse sono assolutamente strepitose.
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newsintheshell · 2 years
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ANIME RECAP: NEWS VERSO L'INFINITO E OLTRE!
Torna il megapost con un nuova raccolta delle ultimissime novità uscite fra ieri e oggi, fra annunci, trailer e date!
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È passato più di un mese dall'ultimo ANIME RECAP. Come avrete notato sono passato a post più snelli e minimali, che in generale mi portano via meno tempo e mi danno anche un po' più di flessibilità (e si spererebbe anche più visibilità, ma non mi pare) sui vari social.
La stagione si avvia alla conclusione, a fine marzo c'è pure l'AnimeJapan e ovviamente è il venerdì degli aggiornamenti a pioggia in Giappone! A mali estremi, estremi rimedi dunque!
Come al solito ho raccolto un po' di tutto: annunci, trailer, date, locandine. A giudicare da quello che ho visto, ci sono dei da tenere d'occhio, a mio gusto almeno. Tipo KamiKatsu che come prima prova sembra tecnicamente molto solida, Otaku Elf per le waifu, Magical Destroyers perché la cose fuori di testa m intrigano sempre, Blue Orchestra e senza dubbio il prossimo capitolo di Oddtaxi.
ANNUNCI
🔶🔸MR. VILLAIN'S DAY OFF
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Square Enix ha annunciato che il manga di Yuu Morikawa ispirerà una serie animata.
youtube
La commedia slice of life con protagonista un supercattivo alieno, è diretta da Yoshinori Odaka (Mr. Osomatsu: The Hipipo Tribe and the Glistening Fruit, BEM) e in produzione presso Shin-Ei Animation e SynergySP.
🔶🔸I SHALL SURVIVE USING POTIONS!
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Dopo SAVING 80,000 GOLD IN ANOTHER WORLD FOR MY RETIREMENT e DIDN’T I SAY TO MAKE MY ABILITIES AVERAGE IN MY NEXT LIFE?!, è in arrivo la serie animata di un'altra novel isekai firmaa da FUNA.
Kodansha ha annunciato che debutterà nel corso di quest'anno, ma al momento non sappiamo ancora quando di preciso.
🔶🔸ROOT/ROUTE OF ODDTAXI
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Nuovo progetto all'orizzonte per il franchise, il cui primo passo è lanciare un nuovo manga firmato da Takeichi Abaraya e dal creatore della serie, Kadzuya Konomoto.
Non è ancora stato svelato nulla di preciso, ma nel frattempo vi ricordo che sia la prima serie tv, che il seguente film, sono disponibili in streaming su Crunchyroll.
VIDEO
🔶🔸BLUE ORCHESTRA
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L’adattamento del manga firmato Makoto Akui, che mescola scuola, musica e sentimenti, andrà in onda dal 9 aprile. Di seguito il nuovo trailer.
youtube
Prodotta presso lo studio NIPPON AIMATION (Let’s Make a Mug Too, Love All Play), la serie sta venendo diretta da Seiji Kishi (Tsuki ga Kirei, Assassination Classroom).
🔶🔸OTAKU ELF
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Online anche un nuovo promettente trailer per la commedia tratta dal manga di Akihiko Higuchi. Il primo episodio dell'anime andrà in onda il 7 aprile.
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Takefumi Anzai (Hitoribocchi no Marumaru Seikatsu, Puraore! Pride of Orange) sta dirigendo la serie presso lo studio C2C (Harukana Receive, Wandering Witch: The Journey of Elaina),
🔶🔸CRAYON SHIN-CHAN
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Ecco il primo trailer per il nuovo film del franchise, che il 4 agosto approderà nei cinema giapponesi con una nuova avventura, per la prima volta in computer grafica. Vederlo così in 3D fa davvero strano, ma è animato abbastanza bene da risultare quasi ipnotico 😆
youtube
I lavori sulla pellicola, scritta e diretta da Hitoshi One (Fireworks - Vanno visti di lato o dal basso?), sono durati ben 7 anni.
🔶🔸KLUTZY WITCH
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Primo full trailer per il nuovo film targato PRODUCTION I.G (The Deer King, Haikyu!! L’asso del volley), che dal 31 marzo porterà nei cinema giapponesi la piccola apprendista strega, protagonista della serie di libri per ragazzi “Rakudai Majo” di Satoko Narita.
youtube
La pellicola è diretta da Takayuki Hamana (Arte, The Seven Deadly Sins: Cursed By Light).
🔶🔸KIZUNA NO ALLELE
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Data di debutto e nuovo promo per l'originale serie animata ispirata da Kizuna Ai e nata proprio come omaggio alla celebre V-tuber.
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La serie andrà in onda dal 3 aprile ed è prodotta in collaborazione da SIGNAL.MD (Platinum End) e WIT STUDIO (Ranking of Kings). La regia e la sceneggiatura sono affidate, rispettivamente, a Kenichiro Komaya e Deko Akao (When Will Ayumu Make His Move?).
🔶🔸KAMINAKI SEKAI NO KAMISAMA KATSUDO
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La commedia fantasy isekai arriverà da aprile e si mostra finalmente in un primo trailer.
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La serie tratta dal manga di Aoi Akashiro e Sonsho Hangetsuban, segna il debutto alla regia di Yuki Inaba ed è anche il primo lavoro in solitaria di STUDIO PALETTE. 
DATE
🔶🔸HIGHSPEED ETOILE
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L'originale serie animata a tema "cute girls doing car races" può contare sul character design di Takuya Fujima (Magical Girl Lyrical Nanoha ViVid, Warlords of Sigrdrifa) e arriverà no prima del 2024.
A quanto pare, nel progetto sono coinvolti King Amusement Creative Sonic Blade, Yostar, Good Smile Company e Super Formula
🔶🔸MAGICAL GIRL MAGICAL DESTROYERS
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La trasmissione dell’originale serie animata, diretta da Hiroshi Ikehata (TONIKAWA: Over The Moon For You, Kiratto Pri☆Chan), comincerà da aprile.
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La strampalata squadra di maghette, ideata da Jun Inagawa, verrà portata in tv da BIBURY ANIMATION STUDIO (The Quintessential Quintuplets Movie, Azur Lane).
🔶🔸BIRDIE WING - GOLF GIRLS’ STORY
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L’originale serie animata, prodotta da BANDAI NAMCO PICTURES (Welcome to Demon School! Iruma-kun, Fight League: Gear Gadget Generators), tornerà con la seconda stagione dal 7 aprile.
I primi 13 episodi sono già disponibili in streaming su Crunchyroll.
🔶🔸THE KINGDOMS OF RUIN
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Il fantasy drama tratto dal violento manga di Yoruhashi verrà trasmesso a partire da ottobre.
L'adattamento televisivo è in produzione presso YOKOHAMA ANIMATION LAB (The Genius Prince’s Guide to Raising a Nation Out of Debt), dietro alla regia di Keitaro Motonaga (She Professed Herself Pupil of the Wise Man, Digimon Adventure tri).
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ariannaminerva · 1 year
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Gli effetti terapeutici dei giardini giapponesi
I giardini giapponesi sono luoghi caratterizzati da una straordinaria bellezza, famosi in tutto il mondo per il potente effetto terapeutico che portano con sé. Ciò che salta subito all'occhio visitando tali luoghi è una cura certosina in ogni dettaglio, così come la rappresentazione della filosofia zen della natura come strumento per raggiungere la pace interiore e l'armonia.
I giardini giapponesi, dunque, hanno una straordinaria capacità di calmare l'animo e ridurre lo stress. La loro bellezza austera e, al tempo stesso, contenuta, agisce come una potente ancora che ci tiene saldi al momento presente, ci svuota la mente dal turbinio di pensieri frenetici permettendoci di raggiungere quella zona silenziosa di luce che alberga dentro di noi. Questi spazi di natura ci insegnano così a rallentare il passo, a percepire le piccole meraviglie che ci circondano ogni giorno e a ritrovare noi stessi.
Costituiscono degli spaccati di infinità, ritagliati nel tempo come preziose gemme a facce multiple. La loro bellezza è profonda, stratificata, come un sasso dalle mille sfaccettature. Le pietre sono lì, come testimoni antichi e immobili, a ricordare le infinite trasformazioni della Terra. Disposte con sapienza, quasi a comporre poemi visivi, restituiscono visioni eleganti e rarefatte. I ciottoli sono le labbra di questi giardini, che articolano il proprio canto silente ed evocativo ad ogni passo.
Alberi nani come bambù e rododendri si elevano come braccia esili tese a toccare il cielo, mentre l’erba dei prati scorre simile ad un’onda flessuosa o un respiro. I ponti gettano passerelle tra gli spazi, consentendo riflessioni in movimento. L’acqua che fluisce incessante è vita e rinascita, ricordandoci del trascorrere impietoso del tempo con il suo murmure. Le rocce si fanno sue compagne di viaggio, con le quali intrattengono un eterno e silenzioso dialogo. Per finire, gli alberi piegati a semicerchio vegliano sul percorso come figure guardiane, mentre il vento tra i rami sussurra misteriose confidenze. Si ha l'impressione che la natura si risvegli da un lungo sonno, per rivelarci le sue sembianze più pure e ancestrali. Non ci resta che visitare un giardino giapponese e smarrirci tra le linee essenziali di questi luoghi, lasciando che la nostra mente si espanda e il nostro spirito si libri. E voi, avete mai visitato un giardino zen?
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