#letture primaverili
Explore tagged Tumblr posts
Text
Zona Rossa - Giorno #24
Nella gloriosa edizione speciale Una pagina al giorno #24
Il protagonista della pagina di oggi è Brave New World di Aldous Huxley. Questo romanzo distopico del 1931 ruota attorno a un “nuovo mondo” lontano da noi (è ambientato nel 26° secolo circa) in cui l’eugenetica ha fatto passi da gigante e si creano esseri viventi in provetta.
Gli uomini non sono più vivipari - parola che suscita negli abitanti del mondo nuovo un certo disgusto - sono semplicemente dei donatori di gameti da cui vengono fabbricati decine di migliaia di esseri umani che vengono condizionati sin dalle prime fasi dello sviluppo embrionale.
Il condizionamento avviene attraverso la somministrazione controllata di ossigeno, alcol e frasi ripetute come mantra (in questo secolo si sfrutta l’ipnosi per far apprendere i concetti in modo inconscio). Lo scopo è creare individui stereotipati perfetti per incarnare un certo ruolo in una data casta sociale: si va dagli alfa - progettati per stare in ruoli di potere - passando da beta, gamma, delta, fino ad arrivare agli epsilon, esseri menomati studiati per fare lavori infimi.
Un mondo perfetto in cui - dietro al motto "Comunità, Identità, Stabilità" - si cerca l’assenza di problemi e la costante felicità.
Non tutto il mondo è civilizzato in questo modo: per ragioni economiche, infatti, in alcune aree (delle riserve) le regole del regime di Ford non sono applicate. In queste riserve vivono i selvaggi: persone che, in poche parole, vivono come alcune delle tribù che esistono ancora oggi inneggiando le divinità (tra cui Dio) e facendo riti di iniziazione.
Il mondo perfetto viene stravolto quando un selvaggio, John, figlio viviparo clandestino di due persone appartenenti al nuovo mondo, viene portato fuori dalla riserva.
Il nuovo mondo è sicuramente un romanzo interessante dal punto di vista dell’ambientazione e del setting che estremizza alcune delle tendenze scientifiche del nostro tempo distorcendole in una distopia fantascientifica.
L’inizio è molto promettente: purtroppo, a mio parere, il romanzo va scemando in sproloqui filosofici sulla vita, l’universo e tutto quanto che, per quanto all’inizio possano aiutare a delineare le differenze di pensiero tra vecchio e nuovo mondo, alla lunga stancano.
Il romanzo è piccino, si legge in fretta, ma in alcuni momenti si incastra e poi, non so, il finale non mi ha proprio convinta totalmente.
Voto finale: 7.5. Più della sufficienza perché merita comunque una lettura in quanto caposaldo del genere fantascientifico. Il nuovo mondo viene descritto in maniera dettagliata e sembra di veder vivere la società sotto ai propri occhi. Peccato per quei momenti un po’ strascicati.
@nonmangioidolci
#recensioni#libri#letture#letture primaverili#leggere#libro#un nuovo mondo#fantascienza#review#recensioni libri#brave new world#huxley
3 notes
·
View notes
Photo
Eccomi!!!! ❤️🌺 Come state? Qui da ieri si è scatenato un vento micidiale e questo mi ha allontanata dalla mia passeggiata post lavoro e dal fare un po' di giardinaggio ma pazienza, rimedierò nei prossimi giorni! ❤️ Volevo proporvi un paio di segnalibri con inserti creati a mano da me utilizzando dei tessuti floreali e colorati, pronti per le letture primaverili! 🌺 Io dopo aver terminato Atala di Chateaubriand sono indecisa sulla nuova lettura da intraprendere ma ho qualcosa in mente e credo punterò lì: Tolstòj!! 📖 Buona serata! 💘 https://www.instagram.com/p/Bu_prpGH8ct/?utm_source=ig_tumblr_share&igshid=uq4hfn6880h9
1 note
·
View note
Photo
Le domeniche primaverili, quelle bellissime e profumate 😍 giochi con Tebe, belle letture con la copertina e visita al #palazzoraimondi di #cremona per il @fondoambiente! #domenica #primavera #spring #cosebellissime #dogs #reading #leggere #cani #monumenti #bookblogger #booklover #bookstagrammer #picoftheday #sunday (presso Cremona, Italy) https://www.instagram.com/p/BvZdFFZnHGc/?utm_source=ig_tumblr_share&igshid=j752a9zc0qqu
#palazzoraimondi#cremona#domenica#primavera#spring#cosebellissime#dogs#reading#leggere#cani#monumenti#bookblogger#booklover#bookstagrammer#picoftheday#sunday
0 notes
Text
Concerti, sport, eventi di Primavera a Loano
Loano è pronta ad accogliere gli ospiti della stagione primaverile con un programma di manifestazioni promosso dall’Assessorato al Turismo, Cultura e Sport del Comune di Loano. Concerti, eventi in piazza, spettacoli per bambini, presentazione di libri, rassegne gastronomiche e tanto sport arricchiranno l’offerta turistica del territorio, animando la primavera loanese. Le manifestazioni faranno da corollario a piacevoli giornate in cui sarà possibile scegliere di vivere a contato con il mare sulle spiagge attrezzate o di passeggiare nel verde entroterra.
Si entrerà nel vivo del programma già nel primo fine settimana di aprile con tre eventi che intrecceranno sport, prevenzione e solidarietà.
Sabato 1 aprile l’iniziativa “Fai il pieno di motori non di alcol“, organizzata dall’Associazione Krav Maga Parabellum in collaborazione con la Marina di Loano SpA, il S.ert ASL2 Savonese e il comitato provinciale CSEN, porterà nel porto di Loano i ragazzi delle scuole loanesi e le moto del mondiale “moto 2” dell’Italtrans Racing Team. Obbiettivo della giornata sarà quello di sensibilizzare i ragazzi sul tema del consumo consapevole di alcol, facendogli incontrare piloti, team e moto club impegnati in diverse categorie. Sempre sabato prenderanno il via gli eventi collaterali all’ottava edizione della Vibram® Maremontana “Memorial Cencin De Francesco”, che si correrà domenica 2 aprile. Sono attesi più di 800 atleti per la manifestazione organizzata dall’Associazione A.S.D. Maremontana, specialisti italiani e stranieri, tra i quali numerosi top runner di livello internazionale, che si sfideranno su tre tracciati da 63 Km, 46 Km e 20 Km. Domenica 2 aprile si entrerà nel vivo anche della 45^ edizione del Trofeo di ciclismo Città di Loano, organizzato dal Velo Club Loano. Saranno 38 i team, di cui ben sette stranieri (Francia, Russia e Slovenia), che si sfideranno per la prima prova internazionale del calendario italiano della categoria juniores.
“Lo sport rappresenta una importante risorsa per il nostro turismo. Per questo fine settimana – dicono il Sindaco Luigi Pignocca e l’Assessore Remo Zaccaria - si prevede l’arrivo di oltre 1500 persone tra atleti e accompagnatori. Gli eventi sportivi in programma consentiranno di aumentare le presenze e di far conoscere le peculiarità del nostro territorio. Ringraziamo le società sportive perché grazie ad un costante e professionale impegno consentono a Loano di ospitare eventi con atleti provenienti non solo dall’Italia, ma anche da altre nazioni”.
La musica sarà presente nella primavera loanese con una ricca varietà di proposte. Tra aprile e maggio si svolgerà la decima edizione di “Dischi volanti…incontri ravvicinati con dischi, libri, parole e suoni”, rassegna di incontri con artisti della scena musicale nazionale, organizzata dall'associazione Compagnia dei Curiosi. Lo spazio dedicato alla musica, ospitato nella Civica Biblioteca in Palazzo Kursaal (ore 21.00), si aprirà l’8 aprile con la selezione territoriale Italia Nord-ovest del concorso musicale “Suonare a Folkest - Premio Alberto Cesa”. Gli artisti che si sfideranno a colpi di note saranno i
Maz Vilander & Makadam Zena, The London Pride, Gli Archimedi. La rassegna proseguirà il 22 aprile con il compositore e musicista di fama internazionale Vincenzo Zitello che presenterà il suo ultimo progetto musicale “Metamorphose XII" (2017, Telenn). La rassegna si chiuderà il 13 maggio con il cantautore Diodato. L’artista, che ha partecipato al Festival di Sanremo 2014 nella categoria “nuove proposte” ed è stato ospite per più puntate consecutive della trasmissione “Che tempo che fa” condotta da Fabio Fazio, presenterà il suo ultimo disco “Cosa siamo diventati” (2017, Carosello Records).
Si rinnoverà anche l’appuntamento con la rassegna “Giovani Concertisti” organizzata dall’Associazione Musicale S.M. Immacolata, che presenterà tre concerti in Palazzo Doria (ore 21.15). Il primo evento, fissato per il 3 giugno, vedrà la presenza del duo coreano Seung Dong Lee e Yeol Lee. Il sassofonista di fama internazionale Seung Dong Lee terrà a Loano anche una Master class di sassofono dall’1 al 3 giugno. La rassegna proseguirà il 10 giugno con il concerto del gruppo cameristico Quintetto di Ottoni e si chiuderà il 17 giugno con il trio savonese (clarinetto, violoncello, pianoforte) Kelitrei.
Sempre il 17 giugno, sarà proposto nell'Oratorio N.S. del SS. Rosario (Turchini), il concerto della rassegna “Concerti dei Turchini - Le Musiche dell'anima”, organizzato dalla Confraternita delle Cappe Turchine. La musica sarà, anche, al centro dell’iniziativa “La Vie en rose" (23 aprile), promossa dall'Associazione Vecchia Loano, una kermesse musicale in rosa sulla passeggiata e nelle vie del centro, accompagnata da shopping e degustazioni. A giugno, Loano ospiterà l’ormai classica apertura del tour estivo dei Buio Pesto (25 giugno) e il concerto bandistico (30 giugno) dell’Associazione Musicale S.M. Immacolata al Giardino del Principe. La Notte Bianca che quest’anno animerà la città il 23 giugno, segnerà il passaggio dagli eventi primaverili a quelli estivi.
La primavera loanese offrirà iniziative anche per i bambini e le famiglie. Tra gli eventi di intrattenimento in piazza quest’anno ci sarà la Festa Rinascimentale (20 maggio) con la presenza in Piazza Italia di numerosi figuranti. Tornerà poi l’iniziativa Loano impazza per gli artisti in piazza (30 aprile), organizzata dall’Associazione Compagnia dei Curiosi, con un evento che intreccerà il laboratorio di circo, realizzato in collaborazione con “Circo Incerto” e YEPP Loano, con spettacoli in piazza. Il 7 maggio in piazza Italia tornerà “In 500 per la C.R.I.” mostra d’auto d’epoca promossa dal comitato loanese della C.R.I. Il 17 e 18 giugno la Scuola Civica Attimo Danza presenterà nel Palazzetto dello Sport il saggio di fine anno e l’Associaizione Hakuna Matata organizzerà il 25 giugno la festa spettacolo “Un giorno per noi”. Prosegue, infine, fino al 16 maggio alla Mondadori Bookstore la rassegna “Pomeriggi di storie, libri... e chiacchiere”, ciclo di letture animate e laboratori per promuovere la lettura tra i bambini dai 3 agli 8 anni.
Lo spazio culturale vede quest’anno una nuova rassegna “La primavera dei libri” promossa dalla libreria Mondadori Book Store Loano. In tutto tre appuntamenti in libreria per incontrare tre autori e le loro opere. Sarà Irene Schiavetta ad inaugurare la rassegna l’8
aprile (h 17.30) con la presentazione del suo ultimo romanzo "Le tre signore". Il 20 aprile (h 18.00) toccherà a Sara Rattaro con "L'amore addosso" e il 6 maggio (h 17.00) a Thomas Pistoia che presenterà il libro "La leggenda del burqa".
Proseguono inoltre per tutta la primavera le conferenze settimanali organizzate dall’UNITRE di Loano.
La primavera loanese offrirà anche occasioni per soddisfare i piaceri del palato. Le associazioni culturali e sportive della città hanno predisposto un calendario di sagre che avranno l’obiettivo di raccogliere fondi per sostenere le attività che svolgono nel corso dell’anno. Il lungomare, nei pressi della Casetta dei Lavoratori del Mare, ospiterà: il 22 e 23 aprile e il 2 e 3 giugno l’Associazione Musicale Santa Maria Immacolata con Frizze e Mangia, il 29 e 30 aprile la Pro Loco Loano con Bomboloni sul lungomare, il 13 e 14 maggio l’Associazione Vecchia Loano con la Festa della torta ligure, dal 9 all’11 giugno l’A.S.D. San Pio X Pallavolo Loano con Fish and Chips, dal 16 al 18 giugno l’Istituto delle Suore della Visitazione con la rassegna enogastronomica “Abolo” e dal 23 al 25 giugno la Pro Loco Loano con la Sagra del fritto misto di pesce alla ligure. Infine nel cortile della Chiesta S.M. Immacolata si svolgerà la sagra “Alla ricerca degli antichi sapori sulle vie del sale” curata dal Banco di Solidarietà S. Francesco Maria Da Camporosso.
Arricchiranno il calendario degli appuntamenti della primavera il Mercatino dell’Antiquariato e Collezionismo, la rassegna Tutti Artigiani (17-18 giugno). Completeranno il calendario degli appuntamenti primaverili le piacevoli passeggiate organizzate da C.A.I. di Loano, che condurranno alla scoperta dei paesaggi e della natura che caratterizzano l’entroterra ligure.
Loano per lo Sport si conferma ricca di avvenimenti sportivi, grazie alla collaborazione delle società sportive loanesi. Tra aprile e maggio si svolgerà nel Bocciodromo la “Kermesse di biliardo” organizzata dall’A.C.S.I. Settore Sportivo Naz. di Boccette (18 aprile e 15 maggio). Sempre nel Bocciodromo si svolgerà la Gara regionale individuale cat C di bocce promossa dalla Bocciofila La Loanese (10 aprile). Inoltre, il calendario sportivo loanese ospiterà la manifestazione podistica non competitiva “Run for Autism 2” (22 aprile) e il Torneo di mini volley “Marcantonio Scipione” organizzati dall’A.S.D. San Pio X Pallavolo, il 22° Meeting Internazionale di Nuoto "Città di Loano" (13-14 maggio) organizzato dal Doria Nuoto Loano. Sempre a maggio si svolgeranno: il Torneo di tennis Limitato 3.1 (5-14 maggio) e il Torneo di tennis Macroarea Under 10/12/14/16 M. e F. (18-28 maggio) organizzati dal Tennis Club Loano, i Campionati Italiani di Basket FISDIR (18-21 maggio) con atleti con disabilità intellettiva relazionale organizzato da S.S.D Formidabile, il 10° Trofeo dei CRAL di Torino di bocce, calcetto e tennis (25-28 maggio). Tra maggio e giugno si svolgeranno i tornei di calcio giovanile del 25° Trofeo “Città di Loano” organizzato da A.S.D. Loanesi San Francesco e il 9 giugno si celebrerà la Giornata dello Sport in collaborazione con il C.O.N.I. di Savona.
1 note
·
View note
Text
“Auden non mi capiva. D’altronde, per me la poesia è un mistero”: torna John Ashbery, finalmente. Il primo a tradurlo fu Aldo Busi…
Il primo fu Aldo Busi, che nel 1983, per Garzanti, traduce Autoritratto in uno specchio convesso di John Ashbery. Su Ashbery s’era laureato, a Firenze; l’anno dopo, nel 1984, Adelphi pubblica Seminario della gioventù. Strabiliando l’evento, Busi ne scrive in Vita standard di un venditore provvisorio di collant, edito in origine nel 1985, poi riscritto nel 2001. “Gli mancavano due esami finali e la sua tesi sulla poesia americana moderna, da Walt Whitman al celebre John Aninny che, ispirandosi al dipinto del Parmigianino, aveva scritto Autoritratto di una checca convessa, era a buon punto”. Pare che i due, Aldo & John, sotto la sottana della tesi e l’intrallazzo della traduzione, abbiano avuto una storia. Probabilmente hanno avuto una lite. “Non ci pensava neanche più a cercarsi una stanza, né tanto meno a far visita al supersponsorizzato e marlborizzato John Aninny per sputargli in un occhio”.
*
L’evidenza della nostra cupa provincialità. Intendo, la fatica con cui qui attecchiscono i giganti d’altrove. Specifico. In questo Paese in cui fioriscono poeti come margherite – poeti, appunto, primaverili: delicati, deliziosi, sfiziosi, sfinenti – non si traducono i Titani. John Ashbery, per dire (di Saint-John Perse, tra gli scandali, ho già detto). Anche Wikipedia sa che “è considerato come il più influente poeta del suo tempo” (facendo fare la sintesi a Langdom Hammer, pavone della Yale: “nessun poeta americano possiede un vocabolario tanto vasto, tanto specifico, né Whitman né Pound”). Eppure, da noi s’è fatta una fatica matta a leggerlo. Oltre alla fatidica edizione del 1983, griffata Garzanti, ci si sono messi piccoli, ostinati, bravi editori (Il Labirinto, le Edizioni l’Obliquo, le Edizioni del Bradipo), fino a Sossella, nel 2008, con Un mondo che non può essere migliore. Ora. Non dico il ‘Meridiano’, che lo fanno a cani & porci oppure ai cari estinti, ma almeno una pubblicazione sontuosa per un editore presente in libreria… Per questo, l’Autoritratto entro uno specchio convesso edito da Bompiani nella neonata collana di poesia ‘Capoversi’ è un evento, sia lode a Damiano Abeni. Purtroppo, Ashbery, che non è nato l’altro ieri – è del 1927 – è morto due anni fa. Quel libro lì, Self-Portrait in a Convex Mirror, pubblicato nel 1975, consente ad Ashbery il Pulitzer, il National Book Award, il National Book Critic Circle Award. Insomma, è considerato tra i grandi libri di poesia del secolo. Era ora, averlo.
*
“Lo speculum o specchio convesso di Ashbery è l’esatto contrario del suo desiderio e volontà, e in questa inclinazione che lo porta a distanziarsi dai padri, lo Stevens tangibile e lo Whitman spettrale, Ashbery costruisce il suo vero clinamen”, scrive Harold Bloom nell’ermetica introduzione, Frantumare la forma, che sta sulla soglia delle poesie. Ashbery doveva essere un tipo simpatico – o insopportabile, il che è uguale. Nell’intervista che gli fa David Remnick nel 1980, poi pubblicata sulla “Bennington Review” (e da cui ho stralciato passi salienti), il nostro dice che delle opinioni di Bloom gli importa il giusto, quasi nulla. Che non vede somiglianze tra la sua poesia e quella di Stevens e di Whitman. Che gli è più prossimo Auden – il quale, clamorosamente, non lo capì. I poeti, si sa, vivono da cobra, tra mistificazione e fraintendimento.
*
Bisogna avere voglia di giocare, di mettersi in gioco, di far capriolare i significati, per apprezzare Ashbery.
L’ora del giorno o la densità della luce adesa al volto lo mantiene vivido e intatto in un’onda reiterata d’arrivo. L’anima instaura se stessa. Ma fin dove può fluttuare lontano attraverso gli occhi e ancora tornare sana e salva al proprio nido? Essendo la superficie dello specchio convessa, la distanza aumenterà considerevolmente; vale a dire quanto basta per asserire che l’anima è un prigioniero, trattato in modo umano, tenuto sospeso, incapace di incedere molto oltre il tuo sguardo che intercetta il dipinto.
*
Guardare l’omonimo Parmigianino al Kunsthistorisches Museum può servire. La mano deformata, magra come un levriero; il viso di strabiliante giovinezza. Lo specchio non rispecchia – è un viaggio nel tempo, una sbavatura del destino.
*
Ashbery rende tutti degli scolaretti, è vero. Petulanti e impudichi. Però, è pur vero che sepolta una generazione – Ashbery, Heaney, Bonnefoy, Luzi, Sereni, mettete chi vi pare – l’altra, la nostra, arranca, in resa. Torna la poesia ‘sentimentale’, dell’ombelico che non si spalanca in abisso ma resta ciò che è: salotto. Oppure la speciosa sociologia del girotondo perbenista. Non è una questione di altezza verbale, mai, ma di tensione di sguardo, di atrofia della retina, sì. (d.b.)
***
Prime letture. “I miei genitori non erano intellettuali. Ma il nonno, che era professore di fisica all’università, adorava i libri. Andavo a visitarlo per immergermi nella sua biblioteca. Mi piacevano molto i libri sui miti greci di Nathaniel Hawthorne, avevo una bella edizione di Shakespeare, con illustrazioni piuttosto inquietanti. Non capivo molto, preferivo le commedie. Poi… Dickens, Sir Walter Scott, Thackeray”.
La poesia è difficile? “I primi poeti furono Shelley, Byron, Longfellow. Leggevo poca poesia da giovane. Probabilmente perché, come tutti, immaginavo che per capire la poesia fosse necessario un corso o qualcosa del genere. Pensavo che fosse impossibile aprire semplicemente un libro e iniziare a leggere. Poi ho scoperto che non era così”.
Amo Auden, disse, distrattamente, che ero come Rimbaud. “Di solito sono connesso a Wallace Stevens, ma mi sembra che W.H. Auden abbia avuto un ruolo più importante nella mia formazione. Fu il primo poeta moderno che ho letto con vero piacere. Mi selezionò per il premio Yale Younger Poets. Le cose andarono così. Non osavo inviare a Auden le mie poesie, allora mandai il mio manoscritto alla Yale University Press. Mi fu restituito. Anche a Frank O’Hara capitò la stessa cosa. Un amico comune, Chester Kallman, parlò a Auden di noi. Aveva deciso di non assegnare il premio quell’anno perché non gli era piaciuto alcun manoscritto. Allora, si è fatto consegnare i nostri manoscritti. Ha scelto il mio. Ha scritto una prefazione piuttosto anaffettiva in cui mi paragonava a Rimbaud – paragone assai lusinghiero, è ovvio, ma non credo fosse un complimento, visto che Auden era assai anti-francese. Qualcuno mi disse di aver chiesto a Auden cosa pensasse della mia poesia: rispose che non era mai stato in grado di capirne un verso!”.
Il distruttore della poesia. “La mia poesia non è legata a una particolare tradizione – lo è un po’ di più se questo legame lo sostiene qualche critico importante. Molte persone si scocciano, alzano le mani e dicono che le mie poesie non sono affatto poesie. Non mi considero un distruttore della poesia, ma uno che, a modo proprio, come può, perpetua una tradizione”.
Harold Bloom? Non lo capisco. “Harold Bloom si sforza di tracciare un percorso di influenze che mi legherebbe a Whitman e a Stevens. Una volta gli ho detto che non avevo letto i testi di Emerson di cui dice che io sarei l’erede. Rispose che comunque ero stato influenzato da lui. Non voleva sentirsi dire che non lo conoscevo. Questa faccenda delle influenze non la capisco. Penso che siano imputate da un critico per supportare le proprie argomentazioni. Un poeta è influenzato da molte cose, non solo dalla poesia, ma anche dal clima, dalla stanza in cui si trova, da qualsiasi cosa – e ogni cosa è egualmente importante”.
Faccio ciò che mi dicono di non fare. “Ciò che mi rimproverano i critici mi fa agire in direzione esattamente contraria alle loro opinioni. Ho sempre seguito il consiglio di Cocteau secondo cui devi leggere le critiche al tuo lavoro e continuare a fare cose che ottengono disapprovazione”.
Preferisco esplorare i luoghi ignoti. “La poesia confessionale non mi convince. Anch’io ho sofferto come tutti, quindi, perché non dimenticarsene e mettersi al lavoro? La poesia mi pare sia altrove. Piuttosto che affrontare le esperienze del mio passato, che mi sono familiari, preferisco con la poesia esplorare luoghi ignoti. Heidegger dice che scrivere una poesia è una esplorazione. Allo stesso modo, sono interessato alle poesie che scriverò più che a quelle che ho già scritto. Il vecchio, davvero, non mi appartiene”.
Per me la poesia è un mistero. “Non so da dove vengano le poesie. È una faccenda misteriosa. Non voglio dire che scrivo in trance, o cose simili. Al contrario, la poesia riguarda il sentirsi più sveglio del normale”.
Le poesie di oggi? Prodotte in serie. “Le poesie spesso vengono prodotte in serie, in quello stile rilassato, in presa diretta, come Ginsberg, pieno di autostrade, di foglie d’autunno, di problemi di coppia, della vita di tutti i giorni. Tutto è risolto in un pensiero piccolo e pulito, che fluttua. Un tono così lo sento in tanti studenti, e mi domando, ‘Bene, è tutto molto bello, ma perché vuoi scrivere in un modo popolare? Perché non vuoi scoprire chi sei?’. Allora, do loro degli incarichi formali. Amo le forme che occupano la mente cosciente per dare estensione all’inconscio: la sestina, la canzone. Il sonetto è troppo breve, poco funzionale, credo”.
Leggete i contemporanei. Per gli altri ci sarà tempo. “I miei consigli al giovane poeta? Leggere quanta più poesia contemporanea possibile senza scoraggiarsi per la difficoltà. Anche Keats diceva che bisogna iniziare leggendo i poeti del proprio tempo più che quelli del passato. Penso, inoltre, che sia utile imitare, consapevolmente, i poeti che ti piacciono davvero. Leggere poesia contemporanea, inoltre, ti evita di scrivere come uno che non hai ancora letto. Spessi dico a uno studente, ‘Pare che tu sia stato influenzato da…’, e lui non ne ha mai sentito parlare…”.
Il lavoro obbliga alla disciplina. “Che i poeti non possano vivere di poesia è un peccato. Sei costretto a fare qualcos’altro finché questo qualcos’altro non diventa sempre più invadente. Se poi i poeti non guadagnano molto con il loro lavoro, il problema è tremendo. Tuttavia, penso che questa situazione favorisca la disciplina. Se sei determinato a scrivere una cosa, la scrivi. Non importano le condizioni esterne, lo faresti comunque”.
L'articolo “Auden non mi capiva. D’altronde, per me la poesia è un mistero”: torna John Ashbery, finalmente. Il primo a tradurlo fu Aldo Busi… proviene da Pangea.
from pangea.news https://ift.tt/303ftX3
0 notes
Text
LEGGIMI... E SUONAMI ADESSO!
LETTURE E MUSICA DAL VIVO PER LETTORI E MUSICISTI DI 2 E 3 ANNI
A conclusione del ciclo di incontri primaverile di Leggimi adesso! che i bibliotecari in collaborazione con Le voci narranti della biblioteca, dedicano ai lettori più piccoli, abbiamo pensato ad un appuntamento davvero speciale!
Mercoledì 18 aprile alle ore 17 in biblioteca la bibliotecaria Stefania e la giovane musicista Ella aspettano i bambini di 2 e 3 anni con tante piccole storie e tantissime note per leggere, ascoltare, muoversi, fare rumore e sognare insieme!
La Biblioteca Civica di Castellanza aderisce al progetto Nati per Leggere www.natiperleggere.it ed è da sempre attenta alla promozione della lettura nella fascia 0-5 anni e non solo! Per un corretto sviluppo dei nostri piccoli lettori da sempre proponiamo tanta musica, soprattutto dal vivo, come consigliano gli operatori di Nati per la Musica http://natiperlamusica.org.
E questo è solo l'inizio! L'incontro oltre che essere conclusione di letture primaverili darà il via alle letture (in musica) estive! Continuate a seguirci!
Vi aspettiamo in biblioteca dalle 17 per leggere e far musica insieme!
Leggimi... e suonami adesso! è un’iniziativa gratuita aperta a chiunque senza bisogno di prenotazione.
0 notes
Photo
“Charles” + “Born to Lose” // 2 Giorni Con Gli Autori Coconino a Spine.
Mercoledì 24 e Giovedì 25 Alessandro Tota e Nicoz Balboa saranno nel nostro headquarter a Bari per presentarci i loro ultimi lavori,appena usciti per la prestigiosa Coconino Press - Fandango. Charles è un’antologia di fumetti e disegni tratti dai carnets d’artista di Alessandro Tota. In questi taccuini, cominciati durante una convalescenza e continuati durante i suoi viaggi, l’autore si diverte a raccontare le vicende di un gruppo di ragazzi di Bari, gli stessi che aveva messo in scena nel suo libro “Fratelli”. http://www.fandangoeditore.it/shop/autori/alessandro-tota/charles/
Born to lose è il sorprendente diario grafico di Nicoz Balboa, fumettista e tatuatrice, giovane mamma alla ricerca del suo posto nel mondo. Appunti di vita, piccole grandi storie quotidiane di un'artista che racconta con spontaneità e humour l'avventura di diventare se stessi. http://www.fandangoeditore.it/letture-primaverili-born-to-lose/
Alessandro Tota
Charles
Baudelaire oggi: un vecchio punk tra i ragazzi di strada.
Dall'autore di “Il ladro di libri”, premiato come miglior graphic novel a Lucca Comics 2015 e come miglior sceneggiatura a Napoli Comicon 2016.
“Tieni Charles, fumati 'sto spinello...”. Un carnet d'artista che mette in scena un esilarante incontro tra generazioni lontane, in cui poesia e letteratura si incrociano con la dura realtà degli adolescenti di periferia.
“Charles” è un'antologia di fumetti e disegni tratti dai carnets d'artista di Alessandro Tota. In questi taccuini, cominciati durante una convalescenza e continuati durante i suoi viaggi, l'autore si diverte a raccontare le vicende di un gruppo di ragazzi di Bari, gli stessi che aveva messo in scena nel suo libro "Fratelli".
Sono vere e proprie improvvisazioni, spesso surreali, in cui i protagonisti si trovano ad avere a che fare con un bizzarro personaggio che sostiene di essere niente di meno che Charles Baudelaire. Nessuno mette in dubbio le sue affermazioni e il poeta, oramai attempato, cerca di integrarsi in questo gruppo di ragazzacci, punk e delinquenti di basso rango, condividendone la quotidianità, fino a diventare una vera e propria star del sottobosco cittadino. Ma il suo spirito di artista d'altri tempi non si sposerà sempre bene con la dura realtà dei nostri giorni, dando vita a risultati esilaranti.
“Charles” nasce come divagazione umoristica sotto forma di carnet: disegni e fumetti, realizzati su un quaderno sul momento, con l'acquerello o con la china. Un vero tour de force creativo per Tota, 96 pagine improvvisate secondo l'estro del momento per un periodo di alcuni mesi, e poi raccolte in riproduzione identica al formato originale.
Nicoz Balboa
Born to lose
Giovane mamma rock, fumettista e tatuatrice, blogger e giramondo… quante vite ha Nicoz? Dal diario grafico sul web al libro: appunti, taccuini disegnati, piccole grandi storie quotidiane di un’artista che racconta con freschezza e humour l’avventura di diventare se stessi.
Lavorare meno, bloggare meno, passare meno tempo su facebook e al telefono, spendere meno. E ancora: trovare un nuovo amore, tenero e attento, disegnare ancora di più (l’unico "più" permesso), andare a letto presto, fare la doccia ogni giorno, diventare lesbica e cominciare a portare scarpe da “donna”...
Inizia con una lista di buoni propositi Born to lose, il sorprendente diario grafico di Nicoz Balboa, fumettista e tatuatrice, giovane mamma alla ricerca del suo posto nel mondo. Appunti di vita, piccole grandi storie quotidiane di un'artista che racconta con spontaneità e humour l'avventura di diventare se stessi.
0 notes
Text
Josef Mountain Resort di Avelengo: per una vacanza mano nella mano con la natura
Avelengo: un villaggio circondato dal verde dei pascoli e dei boschi di conifere, dove poter ammirare un fantastico panorama sulle vette del Gruppo di Tessa, sull’Ortles e sulle Dolomiti di Brenta mentre ci si rilassa al Josef Mountain Resort.
Il Josef Mountain Resort 4 stelle, situato a circa 1700 metri di altitudine, è una struttura moderna e accogliente. Inaugurata nell’agosto 2016, con la possibilità di scegliere tra confortevoli camere doppie, junior suite o ampie suite adatte per tutta la famiglia.
Voglia di relax?
Potrete farlo nelle raffinate zone living, in compagnia di buone letture o sorseggiare un aperitivo sulla terrazza panoramica dello Josef Café & Bistro, oppure potete immergervi nella piscina esterna con idromassaggio situata in uno splendido giardino. Fiore all’occhiello del resort è Josef Forest SPA (1300 m²), dove riacquisire armonia vitale, energia e bellezza grazie a una vasta area saune, a trattamenti viso-corpo specifici e linee cosmetiche completamente naturali che sfruttano i benefici delle essenze del territorio e gli influssi positivi dei cristalli di montagna.
Amanti delle attività all’aperto?
Nei dintorni sono infinite le opportunità per praticare escursionismo, trekking a cavallo, nordic walking, trail bike in un favoloso ambiente dolomitico, con la possibilità di fare base in alta quota a Merano 2000, raggiungibile in pochi minuti, con la cabinovia Falzeben, direttamente dal Josef Mountain Resort. Inoltre potrete usufruire delle attività del programma “Active & Vital”, con corsi di yoga, meditazione, pilates, acquagym e molto altro.
Voglia di shopping? Niente paura, a soli 10 km troverete la città di Merano
Pacchetti primaverili di Josef Mountain Resort
Il tratto distintivo del resort è la sinergia che ha con la natura circostante. Nei suoi pacchetti di soggiorno propone una sana e bilanciata alimentazione con prodotti bio, attività all’aria aperta, tecniche di rilassamento comprese nei pacchetti Short Stay Balance (4 pernottamenti) e Week Balance (7 pernottamenti), in programma entrambi nel periodo fino al 20 maggio 2017. Il must di queste due proposte è un originale percorso sensoriale con il quale i personal trainer invitano gli ospiti a camminare a piedi nudi nella natura, a contatto con i diversi “tappeti” che si possono incontrare lungo i sentieri tra cui erba, muschio, foglie, legno, pietre, ognuno capace di offrire stimoli diversi.
Dopo essersi lasciati avvolgere da una salutare e delicata doccia a pioggia, al termine della giornata si contempla il calar del sole. Inoltre, nell’ambito delle proposte “Active & Vital”, le giornate sono scandite da passeggiate meditative nel bosco con esercizi e tecniche di meditazione en plein air nell’ambito dell’approccio yoga e delle discipline aerobiche.
I pacchetti Short Stay Balance e Week Balance, propongono anche efficaci trattamenti depurativi a base di prodotti naturali, bagni, scrub e massaggi con oli essenziali per recuperare tonicità, armonia e bellezza del corpo presso la Josef Forest SPA.
Barbara Corsalini
Short Stay Balance (con 4 pernottamenti al prezzo di 3) parte da un prezzo di 489€ a persona; Week Balance (con 7 pernottamenti al prezzo di 6) da 1.272 € a persona. Per maggiori informazioni: www.josef.bz SOCIAL FB
Josef Mountain Resort Via Falzeben 225
Avelengo, Trentino-Alto Adige, Italy
Indicazioni stradali
@josefmountainresort.hafling
Invia un messaggio
Chiama 0473 279590
Josef Mountain Resort in vacanza con la natura Josef Mountain Resort di Avelengo: per una vacanza mano nella mano con la natura Avelengo: un villaggio circondato dal verde dei pascoli e dei boschi di conifere, dove poter ammirare un fantastico panorama…
0 notes
Text
Zona Rossa - Giorno #18
In edizione speciale: Una pagina al giorno 23
Di tempo per leggere ne abbiamo a valanghe in generale, figuriamoci in tempo di quarantena in cui le giornate si riempiono di infinite scroll a mo di zombie sui social!
Ho deciso di riempire le mie pause pranzo di questa settimana con un libricino tanto piccolo quanto conosciuto in Italia (anche grazie all’omonimo film): Gli sdraiati di Michele Serra.
Non so come possa essere definito: narrativa? Saggio breve? Racconto breve? Monologo interiore?
Qualsiasi genere sia ecco la trama: il romanzo parla del rapporto padre-figlio visto dagli occhi del padre. Un rapporto strano - o forse normale, dipende dai punti di vista e dal vissuto di ognuno - con un po’ di difficoltà dal punto di vista comunicativo. In poche parole si parlano (poco) e non si capiscono (molto); ognuno parla con l’altro secondo il proprio linguaggio dei segni e non si sforza di volersi avvicinare all’altro.
In pratica un cinese e un arabo che cercano di farsi capire dall’altro usando solo la propria lingua madre.
I vari aneddoti si succedono con una scrittura molto asciutta, ironica e - a tratti - anche un po’ cinica. Gli episodi sono intervallati da un pensiero del padre il quale vorrebbe portare suo figlio a fare un’escursione sul Colle della Nasca.
Il libro scorre veloce per poi incartarsi in una sequenza piuttosto noiosa: il racconto de La Grande Guerra, un romanzo che il padre vorrebbe descrivere e che racconta la storia di una guerra di generazioni che si dispiega tra giovani e vecchi. Da quel momento il tracollo.
Questo libricino tanto osannato dalla critica ha un po’ deluso le mie aspettative: i giovani sono descritti come “gli sdraiati”: sempliciotti, trogloditi, a tratti amebe senza un minimo di criterio che passano le loro giornate tra divano, tecnologia e sigarette.
Il rapporto padre-figlio è un po’ troppo stereotipato e il padre ha la stessa energia di quelle persone in Futurama con il parassita in testa (sì quella specie di polipo verde che annulla il cervello di tutti tranne di Fry che cervello non ha!).
Insomma, tiriamo le somme e arriviamo al voto: 6. Si salva perché è corto, ma visto quello che avevo letto in giro mi sarei aspettata dei contenuti più pregni e meno stereotipati.
@nonmangioidolci... ma divoro i libri
#libri#recensioni#recensioni libri#letture#letture primaverili#letture primavera#gli sdraiati#michele serra#genitori#figli#padri#quarantena#isolamento#covid-19#coronavirus#zona rossa
3 notes
·
View notes
Text
Zona Rossa - Giorno #46
Nell’edizione speciale: Una pagina al giorno #25
Per evadere dalla monotonia della quarantena, quando ho saputo il titolo proposto da La setta dei libri per il mese di aprile, mi sono detta perché no? Infondo ho tanto tempo. E così mi sono tuffata in un malloppo di oltre 800 pagine dal titolo Il priorato dell’albero delle arance di Samantha Shannon.
Questo è un romanzo che appartiene al genere fantasy ed è uscito nel 2019 (praticamente un bebè); è il lavoro d’esordio di questa autrice che dovrebbe avere intorno ai 28 anni.
Trama
La trama presentata dai tanti siti che lo vendono è molto semplice: in poche parole, una casata regale secolare, una dinastia di donne al trono giunta alla sua ultima erede, si trova a dover affrontare una minaccia che si pensava sepolta nel passato.
La storia parte dalla corte della regina Sabran, l’ultima discendente della casata dei Berethnet. Alla sua corte troviamo i soliti intrighi, le solite malefatte di chi vuole mettersi al potere, chi vuole rubare il trono... insomma, un po’ tutti i classici sotterfugi a cui Il trono di spade ci ha abituati. A vegliare su di lei, nell’ombra, troviamo Ead Duryan: una ragazza che, per essere una semplice ancella, sa maneggiare un po’ troppo bene le armi ed è in grado padroneggiare le arti della lotta.
Dall’altro capo di questo mondo immaginario, invece, troviamo Tanè: una giovane allieva che si prepara per diventare cavaliere di drago (Miduchi).
Su tutto il mondo incombe una minaccia non da poco: il Senza Nome (sending Harry Potter vibes) sta per risorgere dopo un sonno di mille anni.
Da queste due trame iniziali, si sviluppa un intreccio più complesso che viaggia su 3-4 (a tratti 5) storyline apparentemente distanti ma che, OVVIAMENTE, sono interconnesse.
Recensione
La storia, di per sé, non è male. La trama è avvincente anche se, spesso e volentieri, ricorda altri romanzi del genere: harry potter, trono di spade, signore degli anelli... troviamo un po’ di tutto qui dentro e anche in modo abbastanza palese.
Nonostante il romanzo sia piacevole tutto sommato, ci sono diversi punti che fanno storcere il naso: tra tutti, quello che mi ha dato maggiormente fastidio è la presenza di personaggi inutili. All’interno della trama (soprattutto nei primi capitoli) troviamo dei personaggi che ci vengono fatti apparire come molto importanti per poi scomparire qualche capitolo dopo senza apparente motivo e senza mai fare ritorno. Una presenza che, se non ci fosse stata, non avrebbe di certo cambiato le sorti della trama ma che è servita un po’ come riempipagine.
Alcune pagine scorrono rapide come il vento, altre sono dei mattoni che non finiscono più. Ci si lascia andare in dettagli fini a se stessi, trame che non portano da nessuna parte... insomma, tante pagine potevano essere tagliate, tante pagine potevano essere aggiunte.
Non tutti i personaggi trovano lo spazio che spetterebbe loro: solo i protagonisti - o meglio, le protagoniste - sono persone a tutto tondo con un’introspezione psicologica, gli altri li conosciamo ben poco, purtroppo. A proposito di personaggi, questo si propone come un romanzo al femminile: purtroppo gli uomini sono spesso ritratti come dei bamboccioni buoni solo a fecondare o a piangere. Per fortuna c’è Loth che salva un po’ la categoria altrimenti staremmo freschi.
La conclusione è un po’ troppo semplice sia perché ciò che accade è un po’ quello che ci si aspetta, sia perché i protagonisti hanno vita troppo facile. Sembra quasi ci sia una mano esterna - la mano narrante - che spinge le persone esattamente nel posto giusto al momento giusto. Bon ci bon ci bo-bo-bon!
Voto: 7. L’idea alla base della storia ci piace anche se in alcuni punti pecca di poca originalità. Pollici in su per le relazioni LGBT+ che sono state descritte! I personaggi potrebbero essere meglio caratterizzati (oltre alle protagoniste massime, sappiamo poco degli altri che vi ruotano attorno). Tanti dettagli ti fanno dire embè? altre volte ti tocca dire I want more perché ciò che hai non ti è sufficiente.
-------
SPOILER SOTTO IL TAGLIO!
-------
Ci sono un paio di morti seminati lungo il romanzo che mi hanno lasciata davvero interdetta. Uno di quei tipici episodi da wat?
La morte di Kit. Questo povero tizio viene presentato come il miglior amico di uno dei pochi protagonisti maschili, Loth. Tutto bellissimo, amicizia bellissima: appena i due partono per una missione importantissima e pericolosissima Kit muore perché gli crolla addosso una galleria per un terremoto (e già lì... va beh). Questo avviene nei primi capitoli, tutto troppo in fretta e di Kit non si parla più... tranne quando viene data notizia della sua morte, la quale viene liquidata con un sonoro embè? Perché pare non gliene freghi niente a nessuno, nemmeno alla sua donna.
La morte di Lintley, capo delle guardie di Sabran sempre fedele alla corona che rischia sempre la vita per salvare quella della regina. Abbiamo il piacere di apprezzare il capitano Lintley durante tutto il corso del romanzo anche se a questo personaggio viene dato un po’ poco spazio. Il capitano muore durante la mega battagliona finale: lo troviamo in infermeria su un letto con una guancia ricucita. La scena è la seguente:
A: è stato ferito, l’ho ricucito
B: Guarda che è morto
Abbracci e pianti.
Tutto questo nel giro di 2 pagine di kindle tipo. Sembra quasi un tentativo dell’autrice di far sembrare il finale meno roseo: non è possibile che tutti i buoni vincano, facciamo morire anche qualcuno di loro che però non abbia troppa importanza. Pensa, pensa.... Lintley! Perfetto!
#letture#libri#leggere#samantha shannon#il priorato dell'albero delle arance#bestseller#recensioni#quarantena#covid-19#coronavirus#isolamento#tempo libero#letture primaverili
1 note
·
View note
Text
Zona Rossa - Giorno #10
In queste settimane complesse sono state tante le iniziative di solidarietà avviate da aziende e privati. Ognuno fa la sua parte in modi diversi: c’è chi ha fatto donazioni, chi ha avviato raccolte fondi, chi diffonde cultura e arte. Ed è proprio di cultura che parliamo in questo decimo giorno di zona rossa.
L’UNESCO - organizzazione mondiale a tutela e valorizzazione del patrimonio materiale e non - ha aperto le porte della sua biblioteca digitale: volumi di ogni epoca e da tutto il mondo sono stati messi alla portata di tutti in questo periodo in cui di tempo per leggere se ne ha davvero tanto.
Come fare per accedere a cotanta arte e bellezza? Semplice, basta andare sul sito ufficiale e mettersi a cercare i volumi patrimonio dell’umanità.
Buona lettura: https://wdl.org/en
@nonmangioidolci
#nonmangioidolci#zona rossa#unesco#libri#letture#letture digitali#ebook#libri digitali#cultura#arte#quarantena#isolamento#tempo libero#letture primaverili
1 note
·
View note
Text
Zona Rossa - Giorno #11
Per passare il tempo il numero di attività è pressoché infinito. In questo mare senza fine, la lettura è certamente uno dei miei passatempi prediletti. In un momento in cui siamo chiusi in casa, i libri ci permettono di viaggiare e vivere altre vite in luoghi lontani.
Oggi ho terminato di leggere The Importance of Being Ernest di Oscar Wilde, un'irriverente commedia degli equivoci che ha riempito la mia pausa pranzo con piacevoli risate sotto i baffi (che in questa quarantena stanno crescendo sani, robusti e folti).
Al di là di queste frivolezze, abbondano le iniziative di solidarietà per la lettura. Dopo la biblioteca universale dell'UNESCO, è il turno di Paulo Coelho che ha messo a disposizione dei suoi lettori alcune delle sue opere in cinque lingue - spagnolo, inglese, portoghese, italiano e francese - in formato digitale.
Per scaricare i libri (sono in ePUB), bisogna visitare questo sito https://paulocoelhoblog.com/books-online/
È tutto aggratisse!
#quarantena#isolamento#zona rossa#libri digitali#libri#librisulibri#letture primaverili#letture digitali#letture#paulo coelho#libri gratis
0 notes