#la morte accarezza a mezzanotte
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La morte accarezza a mezzanotte aka
Death Walks at Midnight (1972)
Dir. Luciano Ercoli
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Watching HorrorFest 2024
DEATH WALKS AT MIDNIGHT [LA MORTE ACCAREZZA A MEZZANOTTE] Luciano Ercoli Italy, 1972
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Death Walks at Midnight (1972) dir. Luciano Ercoli
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He smashed her face in. He killed her. He killed her!
La morte accarezza a mezzanotte (1972) // dir. Luciano Ercoli
#Nieves Navarro#La morte accarezza a mezzanotte#Death Walks at Midnight#Luciano Ercoli#my caps#my edits#*deathwalks
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Luciano Ercoli, La morte accarezza a mezzanotte, 1972
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Death Walks at Midnight (1972)
#Death Walks at Midnight#La morte accarezza a mezzanotte#Luciano Ercoli#giallo#horroredit#film#lrhgifs#Nieves Navarro
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Films Watched in 2019:
02. La morte accarezza a mezzanotte/Death Walks at Midnight (1972) - Dir. Luciano Ercoli
#La morte accarezza a mezzanotte#Death Walks at Midnight#Luciano Ercoli#Nieves Navarro#Simón Andreu#Pietro Martellanza#Carlo Gentili#Ivano Staccioli#Claudio Pellegrini#Giallo#sfw#Films Watched in 2019#My Post
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Una morte...
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VHS 📼 ITALIAN First Version
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La morte accarezza a mezzanotte aka Death Walks at Midnight (1972) Dir. Luciano Ercoli
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The Untamed, Il prezzo da pagare (episodi 19 e 20)
Avrei potuto intitolare questi episodi "Il dolce sapore della vendetta", ma non mi sembrava adatto come titolo. Chi deve pagare paga, e quindi giustizia viene fatta, ma quello che mi rimane in bocca alla fine di queste due puntate non è un dolce e soddisfacente sapore dato dalla vendetta compiuta. Sono contenta di questa vendetta, Wen Chao e la sua amante hanno avuto quello che si meritavano, ma non riesco a esultare più di tanto perché non sono stati solo loro a pagare un prezzo, ma anche colui che la vendetta l'ha inflitta. E col senno di poi, posso dire che lui ha pagato e pagherà un conto molto più salato. Ho amato molto questi episodi quando li vidi la prima volta, e li ho amati tantissimo anche adesso. Ho sentito una cascata di emozioni riversarsi con impeto durante la visione: tensione, inquietudine, rabbia, impotenza, ansia, preoccupazione, voglia di vendetta, magone, malinconia, una dolcezza amara. Ma sopratutto un puro e semplice dolore che sfogo con le lacrime nella scena finale.
Ma all'inizio si parte con una certa gioia e un senso di sollievo, vedendo Jiang Cheng riaprire gli occhi e scoprire che il suo Nucleo è stato riparato. Durante il sonno, ha avuto una visione della sua famiglia, una sorta di ricordo di quello che erano, quando erano felici, uniti, sorridenti. In questa visione ci sono proprio tutti: sua madre, bellissima e col sorriso sulle labbra; suo padre, che prende tra le braccia un piccolo A-Cheng e gioca con lui; e non mancano Shijie e Wuxian. Segno che anche quest'ultimo, per Jiang Cheng, fa parte della famiglia. Il ragazzo guarda con le lacrime agli occhi questa famiglia spensierata nel suo amato Pontile del Loto, malinconico al pensiero che quei giorni sono ormai andati e non torneranno più. Quando si sveglia si sente in forze, energico, pieno di vita, prova a usare i suoi poteri e ci riesce, e allora, grato e felicissimo, si inginocchia a terra per ringraziare dal più profondo del cuore la famosa cultrice che crede abbia ripristinato il suo Nucleo. Ignaro del sacrificio che il fratello ha compiuto per lui, lascia la montagna e torna a valle, al villaggio dove lui e Wuxian si sono dati appuntamento. Peccato che Wuxian non ci sia.
Prima che Jiang Cheng scendesse dalla montagna, Wuxian si trovava in città ad aspettare l'arrivo del fratello. Pallido ed emaciato a causa della mancanza del nucleo, la sua debolezza salta subito all'occhio. Nell'attesa, bisognoso di mangiare qualcosa, si reca in una locanda quasi trascinando i piedi, avendo ormai perduto tutta la sua forza. (In tutto ciò non mi torna una cosa: capisco il pallore e la debolezza, ma perché ha anche i vestiti stracciati? Vabbe..)
Appena mette piede all'interno i suoi occhi sono subito catturati dalle guardie Wen che pullulano in tutto il locale. Più veloce che può, fa per andarsene, ma viene scaraventato dentro da Mano Fondi Nucleo, silenzioso e obbediente come un bravo cagnolino, seguito da Wen Chao e da Miss Antipatia, che entrano con quell'aria strafottente che li contraddistingue. Wen Chao si diverte subito decidendo di schiacciare la mano a Wuxian giusto per rompergli qualche osso, poi gli chiede dove si trova Jiang Cheng, e giusto perché vuole farsi odiare per bene lo fa pestare dalle guardie. La signorina non è da meno, le piace fare la dura visto che è nelle grazie di Wen Chao, e si diverte a lasciare una linea marchiata sul già presente marchio sul petto del ragazzo. Wuxian non emette alcun lamento, non implora di smetterla, non pronuncia una sola parola su Jiang Cheng, e la coppietta pondera in che modo farlo fuori: prima intendono privarlo del Nucleo, poi gli taglieranno un braccio, lo tortureranno a poco a poco perché una morte veloce non è abbastanza divertente. Wuxian quasi gli ride in faccia e ancora ha il coraggio di prendere per i fondelli Wen Chao: tanto hanno intenzione di ucciderlo in ogni caso, quindi perché non divertirsi anche lui? Afferma di non aver paura di morire, ma di aver paura di non morire:
"Torturatemi pure quanto volete. Più crudelmente lo fate, meglio è. Dopo che sarò morto, mi trasformerò in un feroce fantasma, e darò la caccia al Clan Wen giorno e notte, maledicendovi tutti."
Wen Chao, smorfiosa, io queste parole me le segnerei per bene. Mentre lui è convinto che Wuxian stia dicendo solo sciocchezze per spaventarli, lei rimane spaventata dalle sue minacce, anche se cerca di non darlo a vedere.
Alla fine, viene deciso di torturare Wuxian e di condannarlo a morte nel modo più atroce possibile: ossia gettandolo nei Monti della Sepoltura. Questo posto si presenta da solo col nome che gli è stato affibbiato: qui vengono gettati tutti quei rifiuti umani di cui ci si vuole sbarazzare, è quindi un posto ricolmo di magia risentita ed emozioni negative, molti sono stati i cultori che nel corso degli anni hanno cercato di "ripulire" quei monti, ma nessuno è mai tornato indietro dopo esservisi avventurato. È impossibile sopravvivere ai Monti della Sepoltura. Ma come dice il motto del Clan Jiang, bisogna "tentare l'impossibile", ed è ciò che farà Wuxian.
Il ragazzo viene gettato in quello che diventerà un suo grande incubo che lo tormenterà per sempre. Il luogo è oscuro, inquietante, buio, sembrano esserci delle lapidi intorno, l'erba è disseminata da ossa di cadaveri, ma quello che colpisce più di tutto sono le voci che Wuxian comincia a sentire. Sono le voci di tutte quelle persone che in quel posto hanno perso la vita, e sono raccapriccianti. Lo chiamano, lo invitano a restare con loro, gli chiedono se vuole vendetta. Wuxian è perso, devastato, si trascina nell'erba verso la spada che aveva trovato nella tartaruga assassina e che ora si palesa di nuovo a lui (Spada di Godric Grifondoro 2.0??). È possibile che quando aveva trovato la spada nella tartaruga e poi l'aveva usata per sconfiggere l'animale, si fosse creato una sorta di legame tra lui e la magia risentita della spada? È possibile che il sangue colato poco prima nel suo borsello mentre era marchiato dalla smorfiosa, abbia creato in lui della magia risentita che ora gli permette di ripristinare il legame con la spada? Non so se ha senso quello che sto dicendo. È mezzanotte, e ho passato la serata a farmi pippe mentali riguardo un certo personaggio di 60 Days Survivor, @dilebe06 tu mi capisci. Ho la mente un po' fusa, e potrei star dicendo sciocchezze. Ad ogni modo, circondato da quelle voci angoscianti, Wuxian afferra la spada e con un grido la conficca con forza nel terreno, rialzando poi il viso con stampata in faccia un'espressione semplicemente terrificante e da brividi.
Nel frattempo, dopo il massacro del Clan Jiang, il mondo dei cultori si è finalmente reso conto che gli Wen sono un tantino pericolosi e che vanno fermati, quindi scendono tutti in guerra. Wen Qing e Wen Ning per il momento si trovano imprigionati e sotto chiave con l'accusa di aver dato rifugio ai ragazzi Jiang. Wen Ning si conferma ancora una volta coraggiosissimo, perché nonostante le torture non rivela una sola parola di quanto successo. Sua sorella, preoccupata e disperata, con le lacrime agli occhi, se lo stringe a sé e lo accarezza, probabilmente angosciata al pensiero che lei e suo fratello sono caduti in disgrazia, e chissà cosa gli succederà adesso.
Mentre lasciamo un disperato e inquietante Wuxian che deve trovare un modo per sopravvivere in quell'inferno senza poter contare nemmeno sul suo Nucleo, passano tre mesi.
Durante questo periodo, la Campagna dell'Eclissi entra sempre più nel vivo, le perdite sono numerose da ambo le parti della battaglia. La cosa che mi ha fatto più piacere vedere è stato Lan Zhan tornare in scena in puro stile badass dopo ben quattro episodi di assenza. La Scuola Lan e la Scuola Jiang assediano insieme il regno degli Wen, con Lan Zhan che sale la scalinata prendendosi tutto il suo tempo, pronto a fare il c..o a quelle guardie che se ne stanno bellamente a pancia all'aria a ridere e scherzare. Affiancato da Jiang Cheng, la prima cosa che chiede è dove si trovi Wei Ying, segno che entrambi lo stanno cercando da tre mesi. Una delle guardie risponde che lo hanno gettato nei Monti della Sepoltura, notizia che lascia sconvolti i due giovani. La possibilità che Wuxian sia già morto è davvero alta, nessuno sopravvive a quel posto infernale. Jiang Cheng lo ha aspettato per giorni al villaggio, e ora capisce perché non si è mai fatto vivo. Intanto i discepoli recuperano le spade che erano state loro sequestrate durante la loro permanenza lì, inclusa la spada di Wuxian, che Lan Zhan prende in mano con aria seria e silenziosa, celando i suoi sentimenti, ma dentro di sé rivela la sua angosciante preoccupazione quando pensa: "Wei Ying, dove sei?"
Intanto YanLi ha trascorso questo periodo sotto la protezione di Jin Zixuan, sempre in movimento a causa della guerra. In quei mesi non ha fatto altro che vedere distese di cadaveri sui campi di battaglia, e la ragazza aiuta come può aiutando ad accudire i feriti. Giunti al Regno di Nie Mingjue, noto un certo timido imbarazzo in Jin Zixuan nei confronti della ragazza, è come se volesse dirle qualcosa ma non trova il coraggio. Sembra un adolescente innamorato, troppo impacciato per parlare.
Qui YanLi finalmente si ricongiunge con Jiang Cheng, gli corre incontro e lo abbraccia. La gioia commossa è sui volti di entrambi, ma poi la domanda viene fuori automatica: "Dov'è Xian?", la ragazza è desiderosa di riabbracciare anche lui. Quando il viso di Jiang Cheng si rabbuia e non riesce a rispondere facendo capire che c'è qualcosa che non va, il sorriso speranzoso della ragazza si spegne lasciando posto alla disperazione.
Più tardi, i giovani si riuniscono con Nie Mingjue, infuriato per il comportamento barbarico degli Wen, e non intende darsi pace finché l'ultimo degli Wen non sarà caduto sotto la sua spada. Anche Jiang Cheng è molto scosso e arrabbiato, desideroso di vendicare il massacro avvenuto a casa sua. Lui e Lan Zhan chiedono di essere mandati in missione a Yiling, nella speranza di poter venire a conoscenza di qualche informazione riguardante Wuxian, visto che i Tumuli si trovano in quel regno. Jiang Cheng è quindi costretto a separarsi di nuovo dalla sorella e lasciarla sola a preoccuparsi per lui, e la ragazza lo implora con le lacrime agli occhi di riportare indietro Wuxian. Mentre i due sono seduti a tavola, l'atmosfera è diversa senza Wuxian, è come se mancasse qualcosa. Jiang Cheng e YanLi sono felici di essersi ritrovati, ma senza il loro amato fratello non è la stessa cosa. Jiang Cheng è il primo ad essere molto preoccupato per lui, lo sta cercando da settimane, il peso della sua assenza si fa sentire sul suo viso addolorato che tenta di nascondere per non far soffrire ancor di più la sorella. Nonostante tutto, per lui Wuxian è ancora suo fratello e gli vuole bene. Se non dovessero ritrovarlo più, entrambi soffrirebbero molto.
Durante la missione a Yiling, nell'ufficio di supervisione degli Wen, Jiang Cheng libera dalle catene Wen Qing, che è stata separata da suo fratello, portato via qualche giorno prima. Jiang Cheng è teso, è preoccupato per lei e vorrebbe aiutarla. Le chiede di abbandonare il Clan Wen così che lui la possa proteggere in qualche modo. La ragazza ribatte che non può lasciare il suo Clan, lei rimarrà sempre una Wen, e inoltre ha un fratello e una famiglia di cui prendersi cura. Forse Jiang Cheng può salvare lei, ma non può salvarli tutti. Lo ringrazia comunque cortesemente per averla liberata, e siccome lei una volta ha aiutato lui, ora sono pari. Jiang Cheng non ce la fa a lasciarla andare così, allora tira fuori quel pettine (comprato tipo 47282 episodi fa, finalmente ce la fai Jiang Cheng!!) che tiene accuratamente avvolto in un fazzoletto, e glielo consegna dicendole di venire da lui se in futuro avrà bisogno di aiuto (Jiang Cheng questa me la segno, eh).
E ora arriviamo alla parte più bella, che ho tenuto alla fine perché è il pezzo più succulento degli episodi.
LA VENDETTA.
Personalmente amo molto la vendetta messa in atto da Wuxian. È una vendetta estremamente psicologica, inquietante, a tratti horror, una vendetta che punta a giocare con la mente dei diretti interessati rendendoli ansiosi, sotto stress, paranoici, spaventati, terrorizzati al solo sentire il suono del flauto. Preferisco di gran lunga una vendetta del genere piuttosto che una vendetta meramente fisica in cui si mettono in atto delle atroci torture fino a portare alla morte i personaggi. Anche qui c'è del male fisico, ma tutto parte da un raccapricciante e raggelante giochetto psicologico, il che rende la cosa molto interessante.
Innanzitutto vorrei partire dicendo a Wen Chao e alla sua deliziosa amante: "Pensavate davvero che Wei Ying ci sarebbe morto in quei monti infernali?" Wuxian torna dal regno dei morti in stile genio del male, con un'aria maledettamente inquietante e distaccata, quasi fredda, ma ancora vivo e vegeto. Ma, a dire il vero, qualcosa di Wuxian è davvero morto là dentro. Mi ricordo quando nei primi episodi criticavo l'eccessiva spensieratezza che mostrava ai Meandri delle Nuvole, ma ora che lo vedo così una parte di me rimpiange e sente la mancanza di quel ragazzino ancora felice ed innocente. Ora so già come andranno le cose e come finirà la storia, ma la prima volta era tutto un punto interrogativo, non sapevo fino a che punto l'esperienza nei Tumuli avesse scosso e cambiato Wuxian, temevo che la trasformazione dark lo avrebbe portato a un punto di non ritorno. E in un certo senso è così.
Durante questi tre mesi, nei Monti della Sepoltura, Wuxian ha imparato a usare e padroneggiare con maestria la magia risentita. L'ha fatto per tre motivi: 1) per poter sopravvivere, e 2) per tornare indietro e proteggere i suoi fratelli, così come ha promesso, e 3) per vendicarsi. Mi chiedo sempre cosa sarebbe successo se Wuxian fosse stato ancora in possesso del suo Nucleo D'oro. Sarebbe comunque stato costretto a ricorrere alla magia nera, o avrebbe imparato a sopravvivere con l'energia virtuosa? Fatto sta che adesso, senza più il suo Nucleo, l'unico modo per coltivare magia è quello non ortodosso e condannato da tutti, e non può più portare la sua spada, perché senza il Nucleo non la potrebbe usare. Ma di questo parlerò in seguito.
Quando Wen Chao e la smorfiosa tornano in scena dopo questi tre mesi, si vede subito come sopratutto lei sia piuttosto scossa, perché nelle ultime settimane non fa altro che sognare Wei Wuxian, ha i nervi tesi, si sveglia nel cuore della notte, e si spaventa per ogni alito di vento o movimento sospetto. Wen Chao, già abbastanza stressato e infastidito per via della guerra contro di loro, non le presta molta attenzione, e il comportamento paranoico di lei lo fa solo innervosire ancora di più. La ragazza si chiede se non hanno commesso un errore nel gettare Wuxian nei Tumuli, forse è riuscito a sopravvivere, o forse è morto e ora si è trasformato in un crudele fantasma che li tormenta per vendicarsi, proprio come aveva detto che avrebbe fatto.
La giovane donna ormai non riesce più a dormire, trema in continuazione quasi come avesse le convulsioni, si guarda attorno con aria circospetta, è terrorizzata. Una notte, mentre parla tra sé e sé, decide di scappare perché non intende morire, e rimanendo con quell'uomo inaffidabile il suo destino è segnato. Spranga la porta (come se servisse), si arma con mezzi di fortuna e corre verso un baule, ma all'interno trova due occhi insanguinati, ed ecco che dalla finestra si leva il suono del flauto, che devo dire è quasi ipnotizzante.
Da qui la situazione degenera.
La ragazza comincia a urlare e a dare di matto, prende un bastone e inizia a combattere nemici immaginari distruggendo tutta la stanza. Devastata e con la mente sconvolta, chiede scusa per le cose che ha fatto e chiede perdono. Arriva addirittura a sfregiarsi il viso a sangue. Poi dalla finestra, una raffica di vento porta all'interno della stanza un lungo nastro azzurro, ed è come se Wuxian le servisse su un piatto d'argento il mezzo per uccidersi e porre fine a quel tormento infernale. E lei lo fa: si impicca, togliendo di mezzo uno dei personaggi più odiosi della serie, ma non riesco a godere troppo, perché mi rendo conto della fredda, inquietante e crudele vendetta messa in atto da Wuxian: l'ha esasperata a tal punto da indurla al suicidio.
Wen Chao, dal canto suo, quando la sente gridare come una gallina, ordina ai suoi servi di zittire quella sgualdrina, e quando si accorge che non c'è nessuno ad obbedire ai suoi ordini e che la casa è vuota, si arrabbia ancora di più, e butta a terra le cose. Le porte all'improvviso si spalancano, e nell'oscurità si fa avanti una figura vestita di bianco, è la sua amante, che cammina lentamente verso di lui implorando di aiutarla. Il suono del flauto entra in testa a Wen Chao e sembra che gli stia per far scoppiare il cervello. Sguaina la spada, intima alla ragazza di stare indietro, ma quando lei continua ad avanzare, lui la trafigge da parte a parte. Lei cade a terra, ma continua ad andare verso di lui con le mani protese, facendo impazzire Wen Chao, che comincia a combattere contro di lei. Poi anche lui, inginocchiato a terra e con l'aria stravolta, si rivolge a delle persone immaginarie chiedendo perdono. A quel punto arriva Mano Fondi Nucleo che lo afferra e lo porta via, mentre la figura scura e scostante di Wuxian svetta sui tetti, nel buio della notte e con gli abiti leggermente scossi dal vento.
Mi ero chiesta se i due fossero arrivati ad impazzire e ad avere allucinazioni di gente inesistente, oppure se Wuxian chiamasse degli spiriti con il potere del suo flauto. Ancora non sono sicura al 100%, ma credo che Wuxian abbia usato la musica e anche i talismani per attirare spiriti e fantasmi (di gente a cui loro hanno fatto del male) e sconvolgere la mente della coppietta.
Nel frattempo Jiang Cheng e Lan Zhan giungono a Yiling, e quando arrivano ad un ufficio di supervisione degli Wen, rimangono sorpresi nel trovarsi davanti una distesa di cadaveri. Tutte le guardie sono già morte: impiccate, annegate, avvelenate, bruciate. E sulle porte trovano dei talismani, ma non sono dei talismani qualunque che usano tutti i Cultori. Lan Zhan spiega che un normale talismano è fatto per allontanare il male, ma quelli sono stati modificati e ora il male lo attirano. Quindi deduco che Wuxian si è servito di questi talismani, li ha modificati, e tramite questi ha attirato sul posto degli spiriti malvagi, che ha controllato con il flauto e si è servito di loro perché uccidessero in vari modi tutte le guardie. Ricordo di aver pensato che fosse spaventosamente geniale, e ricordo che @dilebe06 mi fece presente quella frase che dice "Voldemort ha fatto grandi cose, ma terribili." In questo frangente Wuxian mi ricorda molto questa frase, anche se non è un Voldemort.
Jiang Cheng e Lan Zhan continuano la loro missione, e lungo la strada trovano altre guardie già morte come in precedenza. Anche se di mezzo c'è l'uso della magia nera, Jiang Cheng non se ne preoccupa più di tanto, perché finché quella persona (ancora non sanno che si tratta di Wuxian) uccide i loro nemici, a lui sta più che bene. Lan Zhan sembra prendere la cosa molto seriamente, e da certi sguardi misti a preoccupazione che posa sui talismani, mi viene quasi da dire che lui già sa chi c'è dietro a tutto questo, forse ha già il sospetto.
Giungono poi nei pressi di un altro edificio, dove sta momentaneamente rintanato Wen Chao con la sua fedele guardia del corpo, in viaggio verso casa, dal Capo Wen. Jiang Cheng e Lan Zhan decidono di salire sul tetto e osservare tutto dall'alto, in silenzio e senza farsi scoprire. Tutto quello che succede da adesso in poi, noi spettatori scopriamo cosa succede assieme a loro, e le loro reazioni sono più o meno le nostre. Da questo momento comincia anche una sequenza semplicemente spettacolare e una delle mie preferite dell'intera serie.
Mano Fondi Nucleo si sta prendendo cura di Wen Chao, e lo sta riportando a casa. Wen Chao è ridotto in condizioni pietose: ha la faccia stravolta e ricoperta di piaghe e ferite, è terrorizzato, tende a rannicchiarsi per terra, nascondersi in un angolo e restare raccolto in un mantello, come se questo lo rendesse invisibile e impossibile da attaccare. Applicare la medicina su quelle piaghe è dolorosissimo, e Wen Chao non può nemmeno permettersi di piangere perché le lacrime peggiorerebbero la situazione.
D'un tratto le porte si spalancano, sbattendo, come dal nulla. Nell'aria nebbiosa della notte compare una figura scura, che senza alcuna fretta entra nella casa, percorre l'ingresso e comincia a salire le scale. Lentamente. E più sale lentamente più la tensione sale. Wen Chao sa bene chi sta arrivando, e si rifugia in un angolo balbettante e tremante, mentre Mano Fondi Nucleo attende impassibile pronto a difendere il suo padrone. Jiang Cheng e Lan Zhan attendono sul tetto ansiosi di vedere di chi si tratta, e rimangono sconvolti quando davanti ai loro occhi si palesa Wuxian. Un Wuxian che sembra totalmente cambiato: ha un'aria diversa, più fredda, distaccata, cammina con sicurezza con le mani dietro la schiena, portando con sé uno strano flauto. Guardando Wen Chao e la sua guardia del corpo, Wuxian sorride (non un sorriso caldo e innocente come faceva prima, ma un sorriso ironico e freddo), e mette subito in chiaro che Wen Chao non ha alcuna possibilità di salvarsi da lui.
Alza le braccia, porta il flauto alle labbra e comincia a suonare. Lan Zhan e Jiang Cheng sono stupiti e scioccati nel vedere l'amico così cambiato, Lan Zhan soprattutto sembra piuttosto spaesato, come se non capisse che cosa sta succedendo, come se non riuscisse a spiegarsi perché Wuxian sia diventato così e come sia possibile che ora faccia uso della magia risentita.
Regalando ancora più tensione alla scena, la macchina da presa gira intorno a Wuxian alcune volte mentre suona, mentre l'aria della notte spegne le candele e fa ondeggiare le tende. Dalle porte d'ingresso si fa strada una nebbia densa e rossa, come se fosse una nuvola di sangue, che sale al piano di sopra pronta ad obbedire agli ordini di Wuxian. Uno spirito vestito di rosso, dalle sembianze di una donna, si avvicina a Wen Chao sfoderando le sue unghie che paiono quasi artigli, e da qui si capisce la natura delle ferite di Wen Chao, che quasi non riesce a respirare dalla paura. Mano Fondi Nucleo rimane per tutto il tempo impassibile, fermo immobile, come se fosse ipnotizzato dalla musica del flauto, e si "risveglia" quando la donna fantasma sta per scagliarsi sul suo padrone. Inizia la lotta tra i due, ma lo spirito sembra avere la meglio perché ferisce più volte la guardia, poi ad un certo punto si dissolve. L'uomo ne approfitta per lanciarsi su Wuxian, indifeso, ma Lan Zhan prontamente interviene sfondando il tetto e cadendo nella stanza assieme a Jiang Cheng. Sono piuttosto sicura che Wuxian abbia fatto sparire lo spirito di proposito, così che gli altri due intervenissero nella scena. Di certo sapeva che si trovavano sul tetto ad osservare, ma non so se si aspettava di trovarli lì quella sera. Probabilmente adesso non sa come comportarsi, specialmente davanti a Lan Zhan. Sa benissimo quanto il suo virtuoso amico condanni l'utilizzo della magia oscura, come può giustificarsi di fronte a lui? Come può fargli capire che non è diventato una persona malvagia, e che non ha alcun intento cattivo con quella pratica? Come può fare accettare il nuovo Wuxian che è diventato?
Jiang Cheng sfodera la sua Zidian e cattura Mano Fondi Nucleo prendendolo per il collo, lo solleva da terra e lo stringe finché non soffoca. Poi si rivolge al fratello, gli lancia la sua spada, che Wuxian afferra sorridendo con aria triste e malinconica, e con la sua solita aria da tsundere gli chiede dove diamine è stato in tutto questo tempo. Wuxian rimane vago e si limita a rispondere in tono mesto "È una lunga storia..."
Sollevato per averlo finalmente ritrovato sano e salvo, Jiang Cheng lo abbraccia stringendolo a sé per qualche momento. Wuxian rimane come sorpreso da quel gesto, e non risponde all'abbraccio. Avendo vissuto per tre mesi nei Monti della Sepoltura, non è più abituato a gesti di calore o di affetto, è come se per un lungo periodo abbia vissuto su un altro pianeta, costretto a sopravvivere padroneggiando le emozioni più negative, e ora fare ritorno nel mondo reale, tornando in contatto con persone normali, per lui è molto strano.
Jiang Cheng gli dice di averlo aspettato per giorni al villaggio, gli chiede dove sia stato, era molto preoccupato per lui in questi mesi. E gli chiede il perché di questo cambiamento. Al che Wuxian risponde "Davvero? Sono cambiato?". Lui sa che il suo cuore è lo stesso di tre mesi prima, e se usa la magia nera ha le sue motivazioni, ma per gli altri vederlo ricomparire dopo tanto tempo e vederlo comportarsi così, è strano da capire. Quando il fratello gli dice di aver sentito che lo hanno portato nei Tumuli, Wuxian sorride e risponde che non è possibile, se fosse vero ora lui non sarebbe di certo qui, nessuno sopravvive a quel posto. Inventa poi una storia, la storia meno credibile del mondo, dicendo di essere stato in una grotta dove ha trovato l'antico libro di un grande maestro, e da lì ha imparato un nuovo potere. Nessuno dei due si beve questa storia, ma Wuxian sembra voler tenere nascosto cosa gli sia successo, rimandando la conversazione. "È bello riaverti qui" gli dice Jiang Cheng con un sorriso, Wuxian non risponde nulla e abbassa lo sguardo, poi dice al fratello di aver saputo che lui e Shijie stanno bene, e che Jiang Cheng deve essere molto occupato tra la ricostruzione del Clan e la guerra in corso. Mentre parla poggia una mano su quella del fratello, primo gesto di contatto che mostra da quando è tornato, e sorride anche.
A questo punto si fa avanti Lan Zhan. È molto sconcertato e ha bisogno di risposte. Vedendolo approcciarsi a lui, Wuxian capisce che non lo può più evitare, quindi si alza e lo saluta. Qui noto che Wuxian è cambiato anche negli sguardi, spesso non guarda direttamente negli occhi Jiang Cheng e Lan Zhan, e soprattutto con quest'ultimo più di una volta si gira da un'altra parte per non dover sostenere il suo sguardo. Probabilmente si sente giudicato, e stare davanti agli occhi di Lan Zhan significa subire il suo sguardo riprovevole, e Wuxian non è ancora pronto per questo. Non sa come affrontare l'argomento. È consapevole che in quella situazione non solo lui soffre, ma anche Lan Zhan, che deve vederlo così cambiato e non ne capisce il motivo.
Lan Zhan comincia a porgli varie domande, se è vero che è stato lui a uccidere tutte quelle guardie lungo la strada, se è stato lui a modificare i talismani, perché adesso usa quei trucchetti magici e perché ha abbandonato la via virtuosa della spada per seguire un percorso diverso. Wuxian si volta di lato, sembra distaccato ma per un momento sembra quasi trattenere le lacrime. Si mantiene sul vago, non risponde direttamente a nessuna delle domande e assume un'aria offesa di fronte a quell'interrogatorio. Lan Zhan non molla: pretende una risposta. Una risposta che Wuxian non intende dare, non è qualcosa che può spiegare in due parole. Lan Zhan lo invita a tornare a Gusu con lui per poterne parlare con calma, ma Wuxian si rifiuta di tornare in quel Clan dalle tremila regole. Lan Zhan si arrabbia (sembra quasi un tira e molla, con Jiang Cheng che sta a osservare prima uno poi l'altro), gli intima di non scherzare, poi viene al dunque: prima o poi ci sarà un prezzo da pagare per l'utilizzo di quel tipo di magia, non c'è scampo per nessuno; inoltre è un tipo di coltivazione che danneggia sia il corpo che lo spirito. È un percorso pericoloso.
Wuxian assume un'aria indifferente e distaccata, un po' fredda e arrogante. Sembra molto sicuro di sé riguardo la magia che sta praticando, sa benissimo che cosa sta facendo. E assicura a Lan Zhan che quella che coltiva non è affatto la magia demoniaca, perché lui non "strappa" alle persone i loro spiriti. Conosce se stesso ed è padrone della propria mente, ha tutto sotto controllo, ma su questo Lan Zhan ha qualche dubbio. Wuxian lo guarda, dritto negli occhi, e gli dice che dopotutto gli estranei non conoscono la natura del suo cuore.
"Lan Wangji, vuoi davvero metterti contro di me? Chi ti credi di essere? Chi credete di essere voi del Clan Lan?"
Jiang Cheng prende la parola, ricordando a noi spettatori che esiste anche lui. Prende le difese del fratello: in questo momento il problema più urgente è come sconfiggere gli Wen, perché interessarsi tanto a questo? E se anche il comportamento di Wuxian deve essere messo in discussione, quelli non sono affari di Lan Zhan o del suo Clan. Wuxian approva le sue parole annuendo col capo.
Non posso non notare la profonda differenza di reazione di Jiang Cheng e Lan Zhan di fronte al cambiamento dark di Wuxian. Il primo sembra non prendere la cosa molto seriamente, la liquida in fretta, non vede quale sia il grosso problema. Mentre il secondo è estremamente sconcertato, preoccupato, confuso, scosso.
In tutto ciò, Wen Chao esce dall'angolo in cui si era rifugiato. Ah già, esiste anche lui! Striscia in ginocchio ai piedi di Lan Zhan e Jiang Cheng, prova ad appellarsi alla loro clemenza chiedendo perdono. Wuxian lo riporta al tappeto con un calcio, poi si volta di lato per non doverlo guardare, e chiede a Lan Zhan di andarsene, perché quella è una questione che riguarda solo il Clan Jiang. A Lan Zhan non rimane altro da fare che lasciare l'edificio in preda ai pensieri e alle preoccupazioni, mentre esce gli rimbombano ancora in testa le parole di Wuxian.
Mentre Lan Zhan discende le scale, quando ormai non lo sta più guardando e non è più sotto il suo sguardo inquisitore, Wuxian si volta e lo guarda andarsene con aria visibilmente afflitta e piena di dolore. Per terra Wen Chao importa perdono, ma quelle parole sembrano quasi uscire dal cuore di Wuxian in quella inquadratura. Trovandoselo davanti, non ha saputo gestire bene la situazione con Lan Zhan, lo ha trattato con freddezza e con distacco mentre mesi prima lo riempiva di calore, dopo tutto quello che hanno passato insieme lo ha definito estraneo accusandolo di non conoscere il suo cuore, e infine lo ha messo alla porta. Mentre lo guarda andar via, anche se è stato lui stesso a chiederglielo, posso scommettere che Wuxian prova un profondo senso di abbandono e combattimento interiore, perché non sa come risolvere quella situazione e riportare le cose com'erano prima, sa di deludere Lan Zhan usando quella magia ma lui dentro di sé è lo stesso Wuxian di tre mesi prima, come può riconquistare la fiducia dell'amico? Un amico che ha allontanato e che disapprova nel modo più assoluto il suo comportamento. Forse Wuxian sente di non godere più della sua stima, forse ora si sente inadeguato.
Insomma, ci sono un po' di cose da sistemare.
Per ora, Wuxian e Jiang Cheng fanno fuori Wen Chao, e con la dipartita sua e a quella della sua amante possiamo finalmente dire addio alla coppietta odiosa della serie. Dopo di che i due fratelli tornano al Pontile del Loto per rendere omaggio ai genitori. Qui Wuxian, mentre è in ginocchio in posizione di preghiera, rassicura lo Zio e la Signora Yu che ha mantenuto la sua promessa, ha protetto i suoi fratelli, ora possono riposare in pace.
E ora c'è solo una cosa che gli rimane da fare: riabbracciare la sua Shijie. La ragazza al momento segue i soldati in guerra e offre il suo aiuto come può occupandosi dei feriti. I due ragazzi raggiungono il posto, Wuxian si mette a cercare la sorella tra la distesa di feriti e gente morente. Quando la vede, la riconosce da dietro, mentre lei è chinata su un ferito. Si ferma e la chiama, quasi timoroso, esitante, quasi a bassa voce. Tre mesi prima sarebbe corso da lei con un caldo e vivace sorriso sulle labbra, con quell'aria spensierata che lo caratterizzava, pronto a ricevere le sue coccole come un bambino. Tutto quello che è successo pesa dentro di lui come un macigno. A Shijie basta sentire pronunciare il suo nome per riconoscere all'istante quella voce a lei tanto cara, tanto aspettata, tanto sperata. Si ferma subito, alza lo sguardo e si volta. Nel vedere il suo A-Xian sorpresa, sollievo e commozione si dipingono sul suo volto. Si alza e si guardano, Wuxian con gli occhi pieni di lacrime e schiacciato da un peso che non può esprimere, e Shijie che lo accoglie con un sorriso commosso su un volto la cui lucentezza delicata della fanciulla che era prima ha ceduto il posto alla stanchezza della guerra e all'angosciante attesa degli ultimi mesi, ma ora può finalmente tornare a sorridere perché A-Xian è tornato tra loro.
Wen Chao e la sua amante hanno pagato il prezzo che era giusto pagassero per la loro crudeltà, e qui vedo chiaramente negli occhi di Wuxian il prezzo che anche lui ha dovuto pagare per arrivare lì, in quel momento, dalla sua Shijie. Ha perso qualcosa che mai nessuno potrà restituirgli, sente un peso addosso che non riesce a spiegare con le parole, i sensi di colpa sono tanti, il dolore è profondo, il trauma di aver vissuto nei Tumuli è ancora fresco, tornare a vivere nel mondo reale padroneggiando la magia nera non sarà facile. Ce l'ha fatta, è sopravvissuto, si è preso la vendetta che voleva, ha mantenuto la sua promessa, Jiang Cheng è di nuovo forte e pieno di vita, e finalmente può rivedere il dolce sorriso della sua Shijie, ma il prezzo che ha dovuto pagare per tutto questo grava su di lui in modo opprimente.
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La morte accarezza a mezzanotte (1972) // dir. Luciano Ercoli
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Luciano Ercoli, La morte accarezza a mezzanotte, 1972
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La Muerte Acaricia A Medianoche (1972)
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