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Bonus latte artificiale: a chi spetta e come richiederlo
Confermato anche per il 2023 il Bonus latte artificiale. Le donne che, per determinati problemi di salute, non sono in grado di allattare il proprio piccolo, possono beneficiare di un contributo all'acquisto del latte artificiale. Vediamo quali sono le patologie contemplate e le procedure per richiedere il Bonus. L'erogazione della misura è subordinata anche al reddito. Bonus latte artificiale: a chi spetta Il Bonus latte artificiale, dicevamo, è riservato alle donne neomamme che per motivi di salute non possono allattare i loro neonati. Il beneficio è riconosciuto sia in caso di patologie permanenti che per quelle temporanee e in ogni caso è subordinato al reddito. Vediamo quali sono le patologie permanenti per le quali si può richiedere il bonus: - infezione da HTLV1 e 2 - sindrome di Sheehan - alattogenesi ereditaria - ipotrofia bilaterale della ghiandola mammaria (seno tubulare) - mastectomia bilaterale Il bonus può essere richiesto, inoltre, anche nel caso in cui la mamma sia deceduta subito dopo il parto. Le patologie temporanee ammesse alla richiesta del beneficio sono: - infezione da HCV con lesione sanguinante del capezzolo - infezione da HSV con lesione erpetica sul seno o capezzolo - infezione ricorrente da streptococco di gruppo B - lesione luetica sul seno - tubercolosi bacillifera non trattata - mastite tubercolare - infezione da virus varicella zooster - esecuzione di scintigrafia - assunzione di farmaci che controindicano in maniera assoluta l’allattamento - assunzione di droghe (escluso il metadone) - alcolismo Come richiedere il bonus Il Bonus può essere richiesto fino al compimento del sesto mese del bambino o della bambina. Bisogna presentare la domanda al Servizio Sanitario Nazionale, attraverso l'Asl di competenza, che provvederà ad accertare e certificare le patologie, sia permanenti che temporanee. I medici preposti sono il neonatologo, il medico di base o lo specialista della patologia. Il primo entra in gioco se la patologia insorge durante la gravidanza o alla nascita del bambino, il secondo se la patologia della mamma insorge dopo il parto. Le patologie temporanee, inoltre, dovranno essere verificate con cadenza mensile. Alla domanda deve essere allegata anche la certificazione ISEE. Saranno prese in considerazione solo quelle con ISEE fino a 30.000 euro l'anno. Saranno escluse, invece, quelle presentate da donne che usufruiscono dell'“Assistenza sanitaria integrativa relativa ai prodotti destinati ad alimentazione particolare” poiché il Bonus latte artificiale non è cumulabile con altri benefici. A quanto ammonta il bonus Una volta che l'Asl accorda il beneficio, la competenza passa alla Regione. L'importo del bonus erogato può arrivare fino a 400 euro e viene calibrato in base al numero di richieste che pervengono alla Regione stessa. Le donne beneficiarie potranno acquistare il latte in polvere presso strutture diverse: - presidi Asl e centri assistenziali presso cui le donne sono in cura - farmacie convenzionate - fornitori autorizzati dalle Regioni e dalle Province autonome In copertina foto di Kelly Sikkema su Unsplash Read the full article
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Sollevamento pesi: perchè alcuni sono più veloci di altri a mettere massa muscolare?
Sollevamento pesi: perchè alcuni sono più veloci di altri a mettere massa muscolare?
L’attività fisica è un modo importante per promuovere la salute e il benessere generale. L’American Heart Association (AHA) raccomanda almeno 150 minuti di attività aerobica di intensità moderata a settimana o 75 minuti a settimana di attività aerobica intensa. L’agenzia esorta inoltre le persone a svolgere attività di rafforzamento muscolare da moderata ad alta intensità, inclusi pesi o…
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COS’È LA MEMORIA MUSCOLARE? Se non ti stai allenando, è possibile recuperare la massa muscolare persa in un periodo molto breve. Questo è dovuto da un fenomeno chiamato impropriamente “memoria muscolare”, che dovrebbe permettere di ritornare alle dimensioni raggiunte dopo un periodo di ipotrofia, dopo un infortunio o una semplice pausa dagli allenamenti. . La memoria muscolare è quindi determinata da una componente multifattoriale molto controversa, soprattutto per quanto riguarda la sua definizione più diffusa. . Quello che però deve essere preso in considerazione, poiché sostenuto da un grande numero di studi, è la componente dell’apprendimento motorio, che potrebbe essere la chiave fondamentale. . Il fattore principale è quindi centrale, di tipo neurale; la componente biologica della proliferazione delle cellule satelliti potrebbe anch’essa essere importante ma la letteratura in merito non è sempre concorde. Ulteriori studi ci daranno maggiori info in futuro. . Se vuoi approfondire il tema, mandami un DM! 😃 A.S • • • 💪 #questiontime #memoriamuscolare #salute #fitness #fit #trani #aleskyfit #bodybuilding #allenamento #alimentazione #nutrizione #consigli #palestra #palestre #forza #resistenza #fitnessaddict #workout #training #motivazione #scienza #educazionefisica #scienzemotorie #functionaltraining #hiit https://www.instagram.com/p/B_jqOF4plKz/?igshid=r4yha3atelvn
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La longevità si accompagna sovente alla cronicità e coinvolge fra gli altri apparati quello osteo-articolare-muscolare frequentemente sottoposto ad usura da sovraccarico (articolazioni), a decremento del connettivo (ossa), a riduzione (ipotrofia) d
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http://anagennisiedu.gr/ipotrofia-kakouri/ Κατά το σχολικό έτος 2019-2020, η διακεκριμένη συγγραφέας κα Αθηνά Κακούρη θα χορηγήσει υποτροφία στη μνήμη των γονέων της, Αμαλίας και Χαριλάου Κακούρη, οι οποίοι υπηρέτησαν διακριτικά και με συνέπεια την κοινωνία της πόλης μας. Η κυρία Κακούρη πέρα από τη συστηματική ενασχόληση με το συγγραφικό της έργο και τη μελέτη της σύγχρονης ελληνικής ιστορίας ενδιαφέρεται ενεργά για τους μαθητές και τις αγωνίες τους. Με τη διεύθυνση των Εκπαιδευτηρίων μοιρ��ζεται τους ίδιους προβληματισμούς για το σύγχρονο σχολείο και τις προτεραιότητές του. Το γεγονός ότι για την προσφορά της αυτή επιλέγει τα Εκπαιδευτήρια «Αναγέννηση» είναι δείγμα της αναγνώρισης της ποιοτικής εκπαίδευσης που παρέχεται σε αυτά. Για την πρωτοβουλία της αυτή, η διεύθυνση του σχολείου την ευχαριστεί θερμά και τη νιώθει αρωγό των προσπαθειών της! #patra #patras #anagennisi #anagennisiike #sxoleio #school #schoolfamily #family #kakouri #scholarship #chance # https://www.instagram.com/p/BwbxaL9pa4d/?utm_source=ig_tumblr_share&igshid=1ebmsjs6vn4gp
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Le deformità del seno sono un problema comune nella chirurgia plastica.
Si incontrano :
Sindrome di Polonia, più spesso negli uomini e seduti sul lato sinistro, che corrisponde tra l'altro ad un'agenesia o ipoplasia del muscolo pettorale maggiore con ripercussioni sulla forma del torace (volume, forma, areola e posizione). I seni tubercolari, che sono frequenti, sono di interesse per le donne e di cui esistono diversi gradi. Dalle forme minori a quelle più gravi, le tecniche di trattamento sono molto diverse. l'ipertrofia mammaria molto frequente dove il volume del seno è troppo grande e porta a disagi estetici e funzionali (mal di schiena, difficoltà di vestizione, nella pratica sportiva, dolori alle spalle...). La riduzione del seno è indicata Ipoplasia o ipotrofia del seno (seno piccolo con coppa di dimensioni inferiori ad A) o agenesia del seno (assenza totale di seno) che richiede tecniche di aumento del seno con l'utilizzo di protesi mammarie o lipofilling del seno. capezzoli invaginati o ombelicali che escono solo sotto stimolazione o a volte non escono mai e che rappresentano un problema dal punto di vista estetico e per l'allattamento al seno. Una correzione è spesso possibile. Ginecomastia negli uomini che corrisponde a uno sviluppo idiopatico (nessuna causa trovata) o secondario a un problema ormonale endocrino del torace. Composto da ghiandola mammaria, grasso o entrambi, una soluzione chirurgica è quasi sempre possibile. Asimmetria del seno dove i 2 seni sono diversi tra loro per volume, forma, posizione o aspetto dell'areola.
Siti Web da conoscere :
https://ilchirurgoestetico.com/chirurgia-del-seno/mastoplastica-correttiva/
https://www.centroitalianochirurgiaestetica.it/mastoplastica-additiva-roma/
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Iodum: che cos’è, a cosa serve, tipo costituzionale e utilizzi omeopatici
Lo Iodum risulta essere una terapia curativa omeopatica di formazione Muriatica, con voce Tubercolinica a traccia Fluorica. La composizione dello Iodum tende ad utilizzare la Tintura Madre ricavata amalgamando 20 razioni di alcool con una di iodio.
Cos’è ed efficienza dello Iodum
Lo Iodum risulta essere un costituente conosciuto nel 1811 dallo studioso di chimica di nazionalità francese Bernard Courtois. Codesto costituente risulta essere alquanto esteso naturalmente, difatti lo troviamo:
all’interno dei minerali;
all’interno dei vegetali;
all’interno di liquidi degli abissi e all’interno di microrganismi del mare (animali di mare e alghe);
all’interno degli uomini laddove si ammassa essenzialmente all’interno della tiroide;
Seppur il quantitativo di Iodum vigente all’interno del corpo risulti esiguo, all’incirca 15-20 mg, risulta essere un minerale fondamentale per la riduzione di ormoni tiroidei, movente di cui l’80% di Iodum è presente ammassato all’interno della tiroide, ossia la ghiandola endocrina posizionata nell’area bassa della gola.
I doppi ormoni riassunti dalla tiroide e aventi al loro interno Iodium, ossia triiodotironina e tirosina, risultano essere essenziali al fine di aumentare la massa corporea e quella proteica, al fine di permettere l’ampliamento neurologico e al fine di regolarizzare la funzione di molteplici enzimi essenziali dell’anabolismo.
La sorgente essenziale di Iodum per l’anabolismo vivente tende ad essere raffigurata dai prodotti alimentari: gli aculei ed gli artropodi sono le tipologie che hanno al loro interno la maggior quantità di Iodum susseguendo le alghe. Gli stessi derivati del latte e le uova, ciò nonostante, favoriscono l’assimilazione di codesto minerale.
La terapia omeopatica di Iodum
Codesto minerale, risulta essere una terapia omeopatica di istituzione Muriatica, con diatesi tubercolinica a segno fluorico.
Tende ad essere raccomandato specialmente ai soggetti affetti da problemi cronici: nei soggetti infantili esili e scarni, con aumento d’altezza alquanto repentino o spesso ritardato. Però lo stesso vale per i soggetti femminili, le persone anziane e per soggetti affetti da demenza senile. Le persone esili, affettuose, approssimativamente o palesemente ipertiroidei, aventi stati d’ansia, nevrotici e alquanto deboli emozionalmente.
Lo Iodum tende ad essere pertanto raccomandato essenzialmente nel caso in cui subentrino problemi come:
Stato di indebolimento biologico malgrado la persona si alimenti in maniera corretta;
Senso di tachicardia, palpito arterioso propagato in qualsiasi parte del fisico;
Turbamento psico-motorio;
Ipertermia e accrescimento della sudorazione;
Ghiandola Tiroidea e omeopatia
La ghiandola tiroidea risulta essere una tiroide endocrina posizionata nella zona della gola, che espelle gli ormoni T3 e T4. L’ormone T3 risulta essere la conformazione attiva dell’ormone T4, e svolge l’azione di inneggiare l’azione dell’anabolismo e l’inumidificazione del sangue di qualsiasi tessuto, con l’esito di procurare ossigeno e corroboranti alle cellule accrescendo la celerità di utilizzo dei corroboranti energetici.
Nel momento in cui la ghiandola tiroidea “esercita esiguamente”, e dunque crea un quantitativo minimo di ormoni, si sta parlando di Ipotiroidismo. Le sintomatologie comunitarie dell’ipotiroidismo risultano essere:
Accidia;
Accrescimento di pesantezza;
Compressione;
Allentamento del battito;
Spossatezza;
Stato depressivo;
Peculiare percettibilità a temperature fredde;
Mestruo consistente;
Contrariamente nel momento in cui la ghiandola tiroidea “esercita esiguamente” e, nel flusso sanguigno, il concentramento ormonale è elevato, si sta parlando di ipertiroidismo. Codesto presupposto comporta un acceleramento di qualsiasi effetto metabolico laddove cooperano gli ormoni della tiroide. Le sintomatologie abituali vedono:
Perdita di peso;
Accelleramento del battito;
Impazienza;
Tremito all’organo tattile;
Agitazione;
Agrippina;
Gracilità muscolare;
Traspirazione sovrabbondante;
Lo Iodum risulta essere una terapia curativa omeopatica alquanto efficiente nel caso in cui si presentino problemi di Ipertirodismo, difatti se raccomandato con un minor vigore tende ad essere estremamente valevole al fine di ovviare codesto tipo di malessere.
Costituzione
Qualsiasi terapia curativa omeopatica è strettamente connessa ad una sistematica tipologia di costituzione; il tipo costituzionale dello Iodum mostra determinate proprietà:
Sintomatologie comuni Tra le sintomatologie comuni di codesto tipo costituzionale fanno parte: adenopatia, idiosincrasia, cardiopalma, dispnea, infiammazione dei bronchi, dimagrimento, dissenteria, ingluvie, ipertiroidismo, laringospasmo, leucorrea, nevrosi compulsiva, nevrosi ansiolitica, polmonite, tremito interiore.
Sintomatologie localizzate
Lo Iodum risulta essere, principalmente, un prodotto farmaceutico comune. Tra le sintomatologie localizzate dello Iodium è possibile evidenziare l’instabilità delle funzioni e patologie dell’organo da colpire del prodotto farmacutico: la ghiandola tiroidea. Per questo motivo si avrà ingluvie ampio e dolente, ipotrofia dell’organo riproduttivo, reuma precorso da dissenteria, laringite, perdite bianche acide che “corrodono la lingerie”, raffreddore da casotto, linfoadenopatia estesa contrassegnata da linfonodi doloranti a compattezza solida, tachicardia, esoftalmo.
Sintomatologie della mente
Ne sono affetti persone scosse, accelerate, affette da nervosismo, inquieto. Le persone possono avvertire uno stimolo nel momento in cui è costretto a mantenere l’inattività e la fermezza. In aggiunta ha ambizione di controllo complessivo su qualsiasi cosa, fissazione e disturbo ossessivo compulsivo.
Risulta, alla fine, un presupposto causato da ipertitoidismo che comporta un acceleramento dell’anabolismo. A tale condizione vi è nervosismo mentale e esilità, eccessivo dimagrimento, ingordigia frugale.
Alfine le corrispettive sintomatologie:
si aggravano con le temperature alte generalizzate e localizzate, con la mancata mobilità specialmente se costretta, con la privazione di cibo;
si ristabiliscono con le temperature fresche localizzate e generalizzate (risulta essere un soggetto esuberante che tende a sudare in maniera sovrabbondante, seppur possa avere i piedi gelidi), ingerendo cibo, camminando e ad ambienti aperti.
Fonte: https://yesnaturaonline.com/iodum-che-cose-a-cosa-serve-tipo-costituzionale-e-utilizzi-omeopatici/
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Cellulite : combattere, curare e prevenire l'inestetismo
Nuovo post pubblicato su http://www.wdonna.it/cellulite/87601?utm_source=TR&utm_medium=Tumblr&utm_campaign=87601
Cellulite : combattere, curare e prevenire l'inestetismo
La cellulite cos’è e come intervenire
La cellulite, il cui suffisso fa pensare ad un’infiammazione, può essere definita anche panniculopatia edemato-fibrosclerotica; si tratta di un inestetismo cutaneo che accomuna molte donne, caratterizzato dall’ispessimento del tessuto adiposo e da ritenzione di liquidi e di Sali minerali nel tessuto connettivo fibroso.
Questo fenomeno riguarda maggiormente le donne che, rispetto agli uomini, hanno circa il 5% in più di adipe, inoltre, inizia con la pubertà, quindi con l’incremento degli estrogeni ed è causata da diversi fattori. Un tessuto colpito da cellulite si presente con avvallamenti o rilievi, la tipica pelle “a buccia d’arancia”, perde la sua elasticità e si formano dei noduli avvertibili al tatto.
Cellulite cause
La cellulite è un fenomeno che può manifestarsi in seguito a diverse situazioni, quali:
•Un aumento del tessuto adiposo sottocutaneo che provoca variazioni ormonali tali da innescare il processo della cellulite e aumento d’acqua libera (Lipoedema);
•Un aumento del tessuto adiposo sottocutaneo e della quantità di liquido linfatico (Linfoedema); la linfa è formata dall’acqua che viene liberata nella matrice interstiziale e raccoglie le grosse molecole e le sostanze tossiche che devono essere eliminate;
•Fibrosclerosi delle fibre connettivali (Cellulite fibrosa);
•Alterazione interstiziale e distrofia del tessuto adiposo (Lipodistrofia);
•Aumento del tessuto adiposo localizzato (Adiposità localizzata) e alterazione della struttura connettivale.
Cellulite stadi : ematoso , gelatinoso, fibroso, sclerotico
Inoltre, essa nasce come un inestetismo, ma può diventare una vera e propria patologia, infatti, si possono verificare 4 stadi: 1° stadio EDEMATOSO. La permeabilità capillare aumenta provocando un’infiltrazione del plasma nel tessuto adiposo dell’ipoderma, le tossine ristagnano ed innescano un processo infiammatorio; aumenta la sintesi di trigliceridi da parte degli adipociti che aumentano di volume e si aggregano tra di loro; infine, si ha la liberazione di prostaglandine che concorrono alla formazione dell’infiammazione aumentando maggiormente la permeabilità capillare aggravando il ristagno idrico e provocando ostruzione linfatica.
2°stadio GELATINOSO. Si manifesta un’alterazione delle fibre di collagene che circondano i vasi sanguigni e gli adipociti, instaurando un processo definito fibrosclerosi.
3°stadio FIBROSO. Si manifesta un assottigliamento del derma dovuto a metabolismo ipoattivo.
4° stadio SCLEROTICO. È lo stadio patologico, in cui si formano i macronoduli duri che possono entrare in contatto con i nervi e determinare la comparsa di dolore.
A seconda del tipo di persona e di tessuto che colpisce, si possono presentare diversi tipi di cellulite:
•Cellulite dura, che si trova nei soggetti giovani con tessuti tonici, si tratta della tipica “buccia d’arancia”;
•Cellulite molle, tipica nei soggetti sedentari o in coloro con precedenti sportivi;
•Cellulite edematosa, si trova soprattutto in pazienti giovani che prendono gli estroprogestinici. È la cellulite della gioventù, di tipo endocrino-metabolica;
•Cellulite mista, costituita da caratteristiche differenti;
•Falsa cellulite, rappresentata da irregolarità della pelle con cedimento dei tessuti in soggetti con ipotrofia del muscolo.
Quali sono i fattori che predispongono alla cellulite?
•La razza (la bianca nettamente più predisposta);
•I fattori genetici (familiarità);
•Gli squilibri ormonali (dovuti ad alterazioni funzionali ormonali, assunzione pillola estroprogestinica, alimenti contenenti ormoni, iperestrogenismo, ipercortisolismo, iperinsulinemia, iperprolattinemia);
•I disordini alimentari (in particolare caratterizzati da eccesso di zucchero);
•Le alterazioni digestive, soprattutto se associate ad alterazioni funzionali intestinali dette disbiosi;
•Alterazioni della circolazione sanguigna;
•Le alterazioni posturali (camminare, stare in piedi);
•Le alterazioni psicosomatiche (apatici, ansiosi);
•Il fumo, che provoca vasocostrizione, rallentamento del microcircolo, ipossia, a loro volta causa di fibrosclerosi.
La disbiosi intestinale è un’alterazione della flora batterica intestinale, che causa un deficit del sistema immunolinfatico intestinale che provoca, quindi, accumulo di tossine nel tessuto interstiziale ed aumento di radicali liberi.
Anche alcune cattive abitudini causano a lungo termine lo sviluppo di cellulite, come il tenere le gambe vicino a fonti di calore o flesse per diverse ore, l’indossare calzature e collant per diverse ore, fare bagni in vasca con acqua a temperatura maggiore di 30°C, esporsi al sole a gambe scoperte.
Stare troppo tempo in piedi immobili causa una cattiva circolazione sanguigna, perché il sangue fa fatica a risalire dagli arti inferiori, con conseguente stasi circolatoria; inoltre, le scarpe troppo strette o con tacco troppo alto, ostacolano il ritorno venoso e linfatico e impediscono il corretto funzionamento dell’importantissima “pompa venosa”.
La terapia anti-cellulite fitofarmacologica dipende dal tipo di sintomo che si vuole risolvere:
•Se ci sono varici o problemi di insufficienza venosa si possono usare antiossidanti e integratori a base di vitamina C, mirtillo e Rutina, che diminuisce l’uptake di glucosio;
•In caso di disbiosi intestinale, invece, si fa una terapia di fermenti lattici vivi per ripristinare la flora batterica;
•In caso di cellulite edematosa si scelgono fitoterapici con Bioflavonoidi, Rutina, Meliloto, Vitis Vinifera, antiossidanti o depurativi della matrice interstiziale;
•In caso di cellulite con prevalente componente adiposa si somministrano fitoterapici con componenti principali del Fucus, Rusco e Vitis vinifera;
•In caso di cellulite con componente distrofica tessutale si usa Gynkgo Biloba, Centella Asiatica, Meliloto e antiossidanti, con azione inibitrice la lipogenesi ed effetto sulla circolazione venosa.
L’alimentazione è uno dei fattori da non trascurare, perché sono proprio le cattivi abitudini alimentari ed il sovrappeso a causare la cellulite. Quali sono i rimedi alimentari da adottare?
Bisognerebbe scegliere cibi leggeri, per promuovere la rimozione di scorie nei tessuti, come pesce, carne bianca, cereali integrali, ortaggi e legumi, ridurre il sale, che trattiene i liquidi ostacolando la circolazione, ed i cibi molto salati come quelli conservati e stagionati; mangiare frutta e verdura in quantità, ricchi di fibre, acqua e Sali minerali e che stimolano la diuresi svolgendo anche una funzione antiossidante; fornire una buona idratazione all’organismo, bevendo almeno 2 litri al giorno di acqua oligominerale.
Quali sono i cibi dalle proprietà anti-cellulite?
•Fragole, lamponi, mirtilli, ribes: i frutti di bosco sono ricchi di bioflavonoidi, acido salicilico e vitamina C, sostanze che aiutano a mantenere forti le pareti dei capillari, impedendo la fuoriuscita di liquidi. Svolgono un’azione diuretica.
•an e papaia: contengono speciali enzimi capaci di contrastare efficacemente la ritenzione idrica anche nei casi più ostinati.
Lo svantaggio è che queste sostanze sono concentrate soprattutto nelle parti meno commestibili, vale a dire, nel gambo dell’ananas e nelle foglie della papaia. In erboristeria è possibile farsi preparare un mix di queste erbe essiccate, ideali per tisane diuretiche.
•Agrumi: arance, limoni e pompelmo sono ricchi di vitamina C, che protegge i capillari. Il limone in particolare è ricco anche di citrati, sostanze che aiutano il sangue a mantenersi fluido e ad eliminare le tossine.
•Ciliegie: la parte più utile contro la cellulite è costituita dai gambi, che permettono di preparare un ottimo decotto diuretico e disintossicante. Il frutto è utile per combattere la stitichezza (altro fattore che favorisce la cellulite) e per mineralizzare l’organismo.
•Kiwi: si tratta di uno dei frutti più ricchi di vitamina C, che rafforza i capillari. Consumato ben maturo, a digiuno, è un alleato sicuro contro la stitichezza.
•Banana: soprattutto se ben matura, è ricca di potassio, un sale che aiuta a contrastare efficacemente la ritenzione idrica causata dal sodio.
•Patate: il tubero per eccellenza è ricco di potassio e vitamina C che aiutano contro la ritenzione idrica.
•Asparagi: queste verdure sono molto diuretiche perché contengono sostanze, dette saponine, che hanno un’efficace e rapida azione diuretica.
•Pomodori: sono ricchi di vitamina C e di potassio, sostanze molto diuretiche. Contengono inoltre gli antociani, elementi che rendono i tessuti che costituiscono i capillari particolarmente sani e compatti.
•Peperoncino: contiene molti bioflavonoidi, che agiscono sulla salute dei capillari e dei vasi sanguigni, inoltre favoriscono il buon funzionamento dell’intestino.
•Cicoria: il suo gusto leggermente amaro indica che è ricca di sostanze (come la vitamina C e la clorofilla) molto efficaci per combattere la ritenzione idrica.
•Radicchio: contiene molta vitamina C e sali minerali (come il potassio) che stimolano la diuresi; svolge, inoltre, un’azione leggermente lassativa, fondamentale per liberarsi dalle tossine.
•Pesce: il migliore è quello di mare, ricco di proteine (mantiene forti i muscoli, la massa magra) e di grassi omega 3, che favoriscono la buona circolazione sanguigna e linfatica.
•Carni bianche: sono più povere di tossine, contengono una buona quantità di ferro e sono ricche di acidi monoinsaturi, che favoriscono la buona circolazione del sangue
•Cetrioli: Verdura ideale nella dieta anticellulite per il loro alto contenuto d’acqua (96.5%).
Rimedi cellulite
La cellulite, incubo di tutte le donne, è un accumulo di grasso localizzato (in genere sulle cosce) associato quasi sempre a ritenzione idrica, che può colpire anche un soggetto magro.
Combatterla, comunque, si può.
A causare l’infiammazione, responsabile a sua volta della ritenzione idrica, possono essere, ad esempio, alimenti tipicamente infiammatori, ripetuti costantemente nell’alimentazione.
La varietà a tavola e la rotazione dei cibi è quindi importante per diminuire un eventuale effetto infiammatorio dei cibi.
Da evitare, e ridurre drasticamente, è poi il sale, sia come condimento che come ingrediente all’interno di prodotti che ne sono eccessivamente ricchi quali formaggi, salumi, snack, prodotti da forno.
La sana alimentazione è dunque fondamentale, e nello specifico è importante una buona rappresentanza di proteine a livello giornaliero per mantenere una buona massa magra, stimolare il dimagrimento e ridurre l’infiammazione, una corretta idratazione (bere almeno 2 litri di acqua al giorno) e un buon apporto di fibra e minerali, contenuti principalmente in frutta e verdura fresche, oltre che nei legumi e nei cerali integrali.
Alla ricetta anti-cellulite manca poi una buona dose di attività fisica sia aerobica che anaerobica… e voilà il sano dimagrimento con la riduzione di cellulite è assicurato.
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