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Guida per operare sulle criptovalute: tutto quello che devi sapere
Le criptovalute sono valute digitali basate su tecnologia blockchain, che garantisce sicurezza e decentralizzazione. Le più note sono Bitcoin (BTC), Ethereum (ETH), Ripple (XRP), ma esistono migliaia di altre criptovalute. Le loro principali caratteristic
Cosa sono le criptovalute? Le criptovalute sono valute digitali basate su tecnologia blockchain, che garantisce sicurezza e decentralizzazione. Le più note sono Bitcoin (BTC), Ethereum (ETH), Ripple (XRP), ma esistono migliaia di altre criptovalute. Le loro principali caratteristiche includono: Decentralizzazione (non controllate da banche o governi). Utilizzo per pagamenti digitali e come…
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Ethereum - La Rivale del Bitcoin che Sta Cambiando il Gioco
Lanciata nel 2015 da Vitalik Buterin, Ethereum è una criptovaluta che ha rapidamente guadagnato una posizione di rilievo nel mondo finanziario, con una capitalizzazione di mercato superiore ai 16 miliardi di dollari. In questo articolo, esploreremo le fondamentali differenze tra Ethereum e Bitcoin, rivelando come Ethereum stia emergendo come una formidabile concorrente alla famosa…
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“Criptovalute e Blockchain: Guida Completa per Investire in Modo Sicuro e Sfruttare le Opportunità del Momento”
Scopri come investire in criptovalute come Bitcoin ed Ethereum in modo sicuro. Esplora le opportunità offerte dalla blockchain e impara le strategie per navigare nel mercato delle criptovalute. L’Ascesa delle Criptovalute e della Blockchain Negli ultimi anni, le criptovalute sono passate da un concetto di nicchia a un asset globale con miliardi di dollari in transazioni giornaliere. Bitcoin,…
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Digitalizzazione e trasformazione digitale, con Gabriele Gobbo e Giovanni Cadamuro - 173
In questa puntata di FvgTech, Gabriele Gobbo affronta il tema della trasformazione digitale, un processo cruciale che molte piccole e medie imprese faticano ancora a comprendere appieno. Gabriele spiega, in modo semplice e chiaro, l’importanza della digitalizzazione come un asset fondamentale per le aziende. Insieme a Giovanni Cadamuro, approfondiremo come la digitalizzazione non possa essere più…
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Il primo “pilastro” riguarda la trasformazione fisica degli ambienti di apprendimento (100.000 aule) grazie a una forzata iniezione di tecnologia di ultima generazione: device informatici personalizzati, schermi multifunzione, intelligenza artificiale, realtà aumentata, stampanti 3D, ecc. È il cespite più consistente dell’iniziativa: circa i ¾ degli investimenti previsti. Entro Natale 2022 tutte le scuole sono state “caldamente invitate” dal Ministero a fare incetta di strumentazioni high tech per il massimo degli stanziamenti virtuali disponibili (cioè a contribuire sconsideratamente al Debito pubblico), indipendentemente dalle dotazioni pregresse, dalla reale capacità di fruizione delle nuove, dalla loro utilità per il tipo di scuola, ecc. Il resto dei finanziamenti servirà per “smontare” le aule tradizionali e riqualificarne l’apertura al mondo attraverso banchi a rotelle, aule-laboratorio, ambienti virtuali, ecc. L’approccio generale sarà work based learning e gli spazi scolastici dovranno essere disegnati “come un continuum fra la scuola e il mondo del lavoro”.
la Scuola sarà svilita a componente della riforma del lavoro, sollevando le aziende dall’onere di selezionare e formare il proprio personale. La riforma introduce infatti nella Scuola superiore di primo e secondo grado due nuove figure di insegnanti (la seconda grande novità): il docente Orientatore e il docente Tutor. Con compiti, l’uno, di aiutare lo studente nella scelta precoce della futura professione e, l’altro, di consigliarlo nei percorsi di apprendimento liberi ad essa più adeguati. Nella nuova Scuola, infatti, non tutti studieranno ancora le stesse materie o nello stesso modo, ma ciascuno studente seguirà un iter di apprendimento personalizzato volto a fargli conseguire le conoscenze e le abilità specifiche per la sua futura professione.
La difesa del merito – di studenti e insegnanti – è in effetti il terzo pilastro della riforma, come del resto propagandisticamente annunciato dal Governo Meloni fin dal nuovo nome del Ministero dell’Istruzione, divenuto pure “del Merito”. Si tratta della pretesa non nuova di misurare la capacità didattica dei docenti, fingendo di non sapere che ad insegnare si arriva vincendo concorsi per titoli ed esami. In realtà, è fin troppo chiaro quale siano le vere finalità di questo sbandierato progetto di valorizzazione del merito. In primo luogo, acquisire un’arma di ricatto contro quella libertà professionale dei docenti (art. 33 Cost.), che nel quadro attuale costituisce un ostacolo insormontabile alla rimodulazione indotta del loro insegnamento. Alla condizione di assoggettamento etico e professionale degli insegnanti cui mira la riforma si arriverà probabilmente correlando al merito lo stipendio, il punteggio interno alla scuola e quello esterno per i trasferimenti. In secondo luogo, spingere gli insegnanti a divenire organici alla riforma stessa: con quelli “contrastivi” relegati in fondo alla graduatoria, essere docenti “meritevoli” significherà né più né meno che assecondare in modo acritico la visione sociopedagogica che essa sottende.
Le finalità umanistiche e “liberali” dei tradizionali curricoli scolastici lasceranno il posto a quelle utilitaristiche della formazione tecnologica, funzionale alla creazione di un vasto proletariato di nuova concezione. Anche gli insegnanti dovranno adeguarsi ai tempi, adattando la loro didattica agli strumenti e alle finalità delle nuove onnipresenti tecnologie informatiche, secondo i voleri insindacabili dell’UE (vedi Quadro di riferimento europeo per le competenze digitali dei docenti, il “DigCompEdu”). Inseriti in un sistema europeo di riconoscimento delle competenze digitali, saranno valutati (e domani stipendiati) secondo una precisa scala di bravura, con tanto di titolo distintivo: A1) Novizio; A2) Esploratore; B1) Sperimentatore; B2) Esperto; C1) Leader; C2) Pioniere. In altre parole, non saranno più riconosciuti come professionisti tutti ugualmente “sapienti” nelle loro rispettive materie, ma incardinati in una gerarchia di valore (e di diritti) di natura prettamente tecnica, che confonde i fini del loro lavoro con gli strumenti utilizzati per conseguirli. Ci chiediamo: valeva la pena percorrere tutto il cerchio dell’ideale democratico per tornare al “MinCulPop”, ai Balilla e ai Lupetti da cui proveniamo? – E allora vogliamo pure i Colonnelli!
-Marco Bonsanto, insegnante di Storia e Filosofia
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p.s: testata che si dichiara "ostinatamente laica, dissidente e di sinistra". Lo sconquasso basilare, eppure silenzio.
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Quotazione di Avalanche AVAX/USDT in questo momento: Introduzione ad Avalanche AVAX Avalanche (AVAX) è un protocollo completo per la finanza decentralizzata, che offre scambio di valore, smart contract, creazione di token e NFT all'interno di blockchain intercomunicanti. Un progetto nato nel 2020 e molto promettente ed ambizioso, che punta ad offrire tutte le funzionalità del mondo della DeFi in un solo progetto e con un'interfaccia unica. È uno dei progetti emergenti più promettenti e uno di quelli che vengono seguiti con maggiore attenzione da parte di sviluppatori ed esperti di investimenti in criptovalute. Cosa che facciamo anche noi di Criptovaluta.it, che andiamo ad offrire un approfondimento dettagliato su tutte le funzionalità di questo progetto. Parleremo anche della gestione di AVAX, che è il token interno a questo protocollo e che è quanto abbiamo a disposizione se volessimo investire, per mezzo di piattaforme che lo supportano come Capital.com, su questo nuovo protocollo. Le aspettative su questo progetto sono altissime - soprattutto in termini di integrazione con il mondo della finanza e della grande impresa. Cercando di capirne gli aspetti più tecnici e anche il funzionamento avanzato, proveremo a capire se il progetto potrà avere o meno un buon futuro economico. Principali informazioni su Avalanche Coin: ❓Nome:Avalanche📑Sigla:AVAX👶Nascita:2020📈Previsioni:Previsioni Avalanche🔍Tecnologia:Blockchain propria⚡Comprare:Come Comprare Avalanche (AVAX)📱Wallet:Ledger X, Ledger S, Avalanche WalletAvalanche – Tabella principali caratteristiche introduttive Avalanche: Capitalizzazione di mercato, statistiche prezzo AVAX/USD Cos’è Avalanche (AVAX) Avalanche è un network complesso, del quale Avax è il token di riferimento, che permette di accedere a diversi tipi di funzionalità, dagli smart contract alla tokenizzazione degli asset finanziari esterni a questa blockchain. Un sistema lanciato nel 2020, che integra tutte o quasi le principali funzionalità che siamo abituati a vedere all'interno delle infrastrutture per finanza decentralizzata. Avalanche è un protocollo completo per la finanza decentralizzata - Creazione di blockchain private Il primo degli aspetti interessanti di questo progetto è la possibilità, da parte di aziende oppure ancora di privati, di creare delle blockchain interne al progetto, con regole proprie e con meccanismi di funzionamento decisi secondo contratto. Una funzionalità che come vedremo più avanti, punta a trasformare Avalanche in un vero hub per interfacciare blockchain e economia reale. Le blockchain realizzate all'interno del progetto possono essere impostate sia in modalità pubblica che in modalità privata. - Creazione di asset digitali Ovvero la tokenizzazione sia di opere dell'ingegno, sia invece di asset finanziari. Nella creazione di questi specifici token possono essere inserite delle regole specifiche, offrendo anche conformità con le leggi che ogni paese impone sul trading di asset finanziari. La duttilità di questo specifico aspetto di Avalanche è massima e forse oggi impareggiabile nello spazio di mercato della finanza decentralizzata. - Smart contract e Dapps Il protocollo di Avalanche permette agli sviluppatori di realizzare propri contratti, con una piattaforma che è almeno sulla carta infinitamente scalabile e che consente esecuzione in tempi inferiori al minuto. In aggiunta, il protocollo può essere utilizzato anche per supportare lo sviluppo di DApps, ovvero App decentralizzate che utilizzano le risorse messe a disposizione sia da questa blockchain, sia invece dalle blockchain pubbliche o private. Gli smart contract su Avalanche Come funziona Avalanche AVAX Dietro i concetti di base per Avalanche AVAX si nascondono tecnologie importanti e meccanismi di funzionamento che vanno debitamente analizzati per capire che tipo di sistema abbiamo davanti e se può effettivamente affermarsi sul mercato, aumentando anche il valore del token AVAX, che è la criptovaluta di riferimento e legata, per valore e funzionamento, a questo protocollo. - Creazione di Asset Il protocollo Avalanche consente di creare asset all'interno della sua blockchain. Può integrare il formato ERC 20, che siamo abituati a conoscere sulla blockchain di Ethereum. Include però anche la possibilità di creare i Fixed-Cap Assets, ovvero token fungibili tra loro che hanno un numero massimo in circolazione e anche - questa è una relativa novità all'interno di un network di questo tipo - Variable Cap Assets, il cui numero massimo in circolazione può essere modulato nel tempo. - NFT Il network di Avalanche permette anche la creazione di NFT - Non Fungible Tokens, ovvero i token non fungibili dei quali si parla ormai con una certa frequenza anche all'interno della stampa non specializzata. Il processo per la creazione di questo tipo di token è chiaro e semplice e permette a tutti di creare i propri token unici, rappresentativi di una certa proprietà digitale. - Creare la propria blockchain Molto interessante anche la possibilità offerta da Avalanche AVAX di creare delle subnet, ovvero delle sotto-blockchain, pubbliche o private, che si appoggiano sulle risorse e le regole di base del progetto, ma che possono avere una gestione separata e con regole proprie. Per il momento queste subnet sono separate fisicamente dal network Avalanche, ma in futuro, anche se con tempi non ancora chiari, l'integrazione sarà totale. - Governance del protocollo È un aspetto che attiene direttamente al funzionamento di base di AVAX e che è legato a parte del suo valore. Anche per questa blockchain, come tante che abbiamo già visto nello spazio occupato dalla DeFi, è necessario stakare coin per avere potere di voto sul futuro del progetto. Tra gli elementi di governance più interessanti troviamo la possibilità di decidere la velocità di creazione di token AVAX. Su questo torneremo tra pochissimo, quando spiegheremo le politiche monetarie di AVAX. Su Avalanche possiamo creare asset con le nostre specifiche regole, anche scelte minuziosamente - Gestione della moneta AVAX Chi investe in Avalanche sta puntando in realtà sull'aumento di valore del token AVAX. È importante dunque capirne la politica monetaria, l'eventuale inflazione e il ruolo che riveste all'interno di questo progetto. AVAX è un primo luogo il token che permette alle diverse chain di comunicare, nel senso che potremo utilizzarlo per pagare altri nodi, a prescindere dalla loro posizione del network. In secondo luogo AVAX viene utilizzato per pagare le commissioni per le transazioni sul network, ovvero in forma di gas. L'aspetto più interessante è che gli AVAX vengono in parte bruciati durante il pagamento delle commissioni. Il che, nel tempo, dovrebbe contribuire a renderli più scarsi e dunque, a domanda costante, ad aumentarne il valore di mercato. - Tripla blockchain Ce ne occuperemo maggiormente all'interno della relativa sezione. Per ora riassumiamo dicendo che Avalanche funziona su tre diverse blockchain integrate. Abbiamo la blockchain dove si creano e si scambiano asset, quella che permette di coordinare le subnet e quella che invece fa girare gli smart contract. Il sistema è perfettamente integrato e consente di utilizzare soluzioni trasversali tra questi servizi. È offerta anche una compatibilità quasi piena con Ethereum, anche tramite VM - Piena gestione da parte dell'utente Asset e contratti che sono creati all'interno del network possono comprendere moltissime regole specifiche. Possiamo ad esempio decidere che un determinato contratto deve essere validato soltanto da nodi in Italia, oppure di riferirsi ad un determinato oracolo all'intento del network. Questo può essere utile anche per chi crea tokenizzazioni di asset finanziari. Perché possiamo stabilire delle regole che siano in accordo con le leggi del paese dove il titolo è quotato, o dove si trovano le borse di riferimento. La duttilità di Avalanche come network la rende molto diversa e soprattutto utile anche per il mondo degli affari reali. Anche eventuali trader e broker che offrono prodotti articolati e in linea con quanto imposto dalla legge, possono ricorrere ad Avalanche per crearli secondo le proprie regole. - Integrazione con Chainlink Come oracolo per i dati che arrivano dal mondo reale, il progetto ha deciso di integrare Chainlink, che offre una blockchain inter-operabile anche tramite altri progetti e un sistema di oracoli in grado di validare e replicare dati che arrivano, ad esempio, dalle piazze finanziarie. Questo è un aspetto fondamentale sia per il funzionamento di alcuni smart contract, sia invece per quanto riguarda il mondo della creazione di token che rappresentano asset finanziari. Uno stream di prezzi, che sia in grado di innescare le condizioni presenti nello smart contract è qualcosa di imprescindibile per un progetto di questa portata. Quali sono le principali caratteristiche del progetto? Il funzionamento del progetto e del protocollo Avalanche e del relativo token dovrebbe essere ormai chiaro. Qui fisseremo gli aspetti più particolari di AVAX e del suo network rispetto agli altri che nel settore DeFi, per cercare di evidenziarne già da ora gli aspetti fondamentali e anche quelli più critici. - Completa compatibilità con Ethereum Il che vuol dire che chiunque operi su Ethereum può trasferirsi anche da oggi sul network Avalanche, sfruttandone i tempi di trasferimento molto più rapidi, le commissioni più economiche e, cosa più importante, le regole di creazione di asset e di sotto-network. - Enterprise L'ampio spazio che viene offerto a chi vuole operare all'interno del progetto, anche in termini di regole da scegliere per il funzionamento dei propri asset e delle proprie blockchain ha un motivo profondo: offrire a tutti, sia a privati che a realtà aziendali, la possibilità di modellare il funzionamento del suo sottosistema, vuoi per comodità personale, vuoi per necessità di carattere legale oppure ancora per strutturazione particolare degli asset che andranno ad essere gestiti. Un'ampia libertà che per molti può costituire, almeno in parte, fonte di confusione: siamo stati abituati fino ad oggi ad utilizzare network e protocolli che si occupano direttamente di offrire dei template. Questo in realtà è possibile anche con Avalanche, dato che appunto possiamo andare a scegliere template e formati già pronti per gli asset, oppure ancora crearne di nostri. Non è un mistero per nessuno: Avalanche punta alla finanza che conta - Compliance con il frammentario mondo della finanza Chi conosce il mondo della finanza sa bene che ogni mercato risponde a regole proprie, che sono imposte dalle autorità nazionali di vigilanza sui mercati. In un mondo così frammentato è impossibile anche soltanto pensare che una sola forma di asset tokenizzato possa andare a soddisfare tutte le esigenze. Una delle più importanti intuizioni di Avalanche e di AVAX riguarda proprio questo aspetto. Permettendo a contratti e asset di essere creati con regole molto specifiche, si offre una toolbox anche a broker e intermediari di alto livello per utilizzare questa blockchain in modo concorde con le regole che devono essere rispettate. Approfondimenti sul progetto La documentazione su Avax Avalanche, per un protocollo così complesso e che ospita così tante funzionalità è copiosa. Il punto di riferimento rimangono il White Paper e il sito internet del progetto, che contengono guide sia per gli utenti alle prime armi, sia invece per chi vuole iniziare a programmare all'interno di questo protocollo. - White Paper Siamo abituati ormai a vederli per qualunque tipo di criptovaluta. Come sempre siamo davanti ad un Mix tra una dichiarazione di intenti e una spiegazione tecnica e teorica del progetto. Un buon punto di partenza per i tecnicamente dotati, che vorrebbero comprendere a fondo anche le differenze tra questo progetto e gli altri simili della sfera DeFi. - Sito internet ufficiale Un'autentica miniera di informazioni, che ospita una grandissima quantità di guide passo per passo, nonché approfondimenti per ogni aspetto interessante del network. Dalla reazione di NFT fino alla gestione di un nodo, anche su servizi in cloud. Qualunque sia l'aspetto che vogliamo approfondire sul progetto Avalanche, troveremo guide sul sito internet, sebbene purtroppo ancora soltanto in inglese, con qualche rara eccezione. Qual’è sarà il futuro di Avalanche AVAX? Avalanche è un progetto molto solido e che si propone sul mercato come un'autentica novità. Ha già raccolto capitali importanti, così come l'attenzione di moltissimi servizi e aziende al di fuori del campo blockchain. Come testimoniamo anche nelle nostre previsioni su AVAX, riteniamo che il progetto sia uno dei più validi della DeFi (finanza decentralizzata) e probabilmente il migliore per quanto riguarda la programmabilità, tanto degli asset quando degli smart contract. Ci sono diversi fattori che devono essere presi in debita considerazione da chi vuole valutare le potenzialità del progetto anche per il futuro. - Penetrazione commerciale Avalanche si pone come un protocollo utile e non soltanto di frontiera. Il suo successo dovrà essere misurato, anche sul breve periodo, con la quantità di aziende che riuscirà a inserire all'interno del proprio progetto. I prodromi tecnologici ci sono tutti: sono pochi i progetti che riescono ad avere una portata come quella di Avalanche e l'aspetto della piena gestione di contratti, asset e anche para-blockchain da parte degli utenti enterprise o meno apre il campo a moltissime applicazioni per il protocollo. - Politica monetaria Torniamo su questo aspetto che dovrà interessare maggiormente chi vuole investire su AVAX senza preoccuparsi troppo del funzionamento del protocollo. C'è un numero massimo di AVAX che verranno mai creati, mentre la community può votare alla velocità di rilascio all'interno della blockchain. Eventuali votazioni future potranno avere ripercussioni importanti sul valore di AVAX e soprattutto chi investe somme importanti dovrebbe tenere conto di questa particolarità del progetto. Avalanche Avax Blockchain Ci sono aspetti molto interessanti su AVAX anche sotto l'aspetto della blockchain, che in realtà costituita da tre diversi sottogruppi che vengono poi coordinati a livello di network centrale. Un'integrazione complessa ma che al tempo stesso garantisce tempi di esecuzione molto rapidi e la possibilità di usufruire in modalità stand alone di alcuni dei servizi offerti dal protocollo. Nello specifico abbiamo: - Network principale È il punto di raccordo e permette alle sotto-chain di comunicare. I membri del network devono transare necessariamente in AVAX ed è qui che avviene la clearing house dei dati e dei contratti che arrivano dalle altre sottocatene. - Exchange Chain A questo livello gira il Protocollo di Consenso del network. È inoltre su questa specifica blockchain che avviene la creazione di asset da parte degli utenti e soprattutto lo scambio degli stessi. Sempre qui avviene lo scambio di valuta interna AVAX. Avalanche integra diverse blockchain, con compiti diversi - Platform Chain Qui gira il protocollo di consenso Snowman e avviene il coordinamento tra diversi Validator. Qui inoltre andremo a creare le sotto-blockchain private o pubbliche, cosa che hanno la libertà di fare tutti i nodi del progetto e anche utenti privati e aziende. - Contract Chain Come è prevedibile dal nome, siamo davanti alla parte del progetto che si preoccupa di gestire gli smart contract, di gestire le macchine virtuali e di innescare i suddetti contratti. Anche questa parte della blockchain complessiva di Avalanche gira sul protocollo di consenso Snowman. - Chain private e pubbliche Come abbiamo già sottolineato, all'interno di questo specifico network è possibile anche creare delle catene che sono pubbliche o private, a seconda delle impostazioni che verranno scelte dal creatore della blockchain stessa. Possiamo così sfruttare, all'interno di queste blockchain, soltanto gli aspetti che ci interessano maggiormente del network, come possono essere la validazione ultra-veloce oppure il sistema di consenso Snowman. Così come per la creazione degli asset, anche qui è lasciata piena libertà all'utente per quanto riguarda la creazione di regole specifiche. Avalanche AVAX Wallet Avalanche è in possesso del proprio wallet, che può essere installato su qualunque tipo di computer attraverso il proprio browser web. Questa soluzione è sufficientemente sicura per gli utenti attivi sul protocollo che si scambiano piccole quantità di denaro senza la necessità di eccessive preoccupazioni su attacchi hacker. Chi vuole però proteggersi e stockare il proprio monte AVAX lontano da sguardi e mani indiscrete, può anche installare software specifico su Ledger Nano X, o in alternativa sull'altro wallet del brand, ovvero Ledger Nano S al fine di conservare i propri AVAX anche offline. Sebbene il software aggiuntivo da installare sia ancora in fase sperimentale, è assolutamente sicuro e non metterà in pericolo la nostra custodia. Questa è una soluzione che riteniamo essere preferibile se dovessimo andare ad acquistare delle quantità considerevoli di token AVAX, in quanto più sicura. Avalanche (AVAX) Mining AVAX è stato già pre-minato e non può essere creato secondo le stesse modalità che conosciamo per Bitcoin e, almeno per ora, su Ethereum. Non è possibile dunque utilizzare il proprio mining hardware per creare AVAX risolvendo calcoli. L'unica opportunità che abbiamo oggi per ottenere Avax è attraverso il cosiddetto liquidity mining, ovvero stakando liquidità che sul network viene ricompensata con altri AVAX. Chi ha delle macchine ASIC o altro tipo di strumento utile per il PoW, dovrà mettersi l'anima in pace e guardare altrove per sfruttare al meglio il proprio hardware. Avalanche Opinioni e Recensioni Raccogliamo qui ulteriori opinioni e recensioni che riguardano il progetto, tenendo conto sia delle determinazioni del nostro staff di esperti, sia invece delle informazioni che possiamo reperire all'interno di forum e canali tematici social che si occupano di questa criptovaluta e del relativo protocollo. Sono fonti di informazione utili, che ci aiutano a comprendere, se ce ne fosse il bisogno, con maggiore precisone qual è la portata del progetto e quali possono essere i risultati futuri di AVAX in termini di valore a mercato. Ripetiamo che chiunque voglia investire una parte importante del proprio portafoglio all'interno di questo network dovrebbe preoccuparsi di conoscerlo il più a fondo possibile. E possibilmente di seguire le community che ne animeranno presente e futuro. Avalanche & Social tematici I forum e i canali social possono essere un buono sbocco per le nostre domande e per le richieste di ulteriori precisazioni sul funzionamento del protocollo di Avalanche e anche della sua criptovaluta AVAX. Qui segnaliamo i migliori canali che si occupano di questo sistema, nei quali si radunano anche sviluppatori e membri del progetto. - Forum ufficiale Avalanche Avalanche offre sul suo sito internet un forum integrato a domanda e risposta libera, che possiamo utilizzare sia per fare domande strettamente tecniche, sia per ottenere risposte sugli aspetti più complessi del funzionamento del protocollo. Il punto di partenza davvero ideale per chi vuole entrare a contatto anche con la community che anima Avalanche. - Reddit Reddit ha un subreddit dedicato ad Avalanche AVAX e si conferma uno degli aggregatori di discussioni pubbliche più importanti del mondo delle criptovalute. Il canale dedicato ad Avalanche è molto frequentato anche da persone che sono direttamente coinvolte nel progetto ed è uno di quelli da tenere tra i preferiti se vogliamo continuare ad interessarci del progetto. - Bitcointalk È il forum storico dedicato a Bitcoin, ma anche uno dei pochi ad offrire a chi investe sugli altcoin un terreno solido per intavolare discussioni anche approfondite. Read the full article
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Intesa Sanpaolo rafforza il sostegno a persone, famiglie e imprese. Questa evoluzione consolida il modello unico di bancassicurazione del gruppo, guidato da un approccio che unisce protezione, crescita e sviluppo sostenibile. Gli obiettivi di Intesa In particolare, Intesa Sanpaolo Assicurazioni è il nuovo nome con cui il Gruppo rinnova il proprio sostegno ai clienti sia per soddisfare le esigenze di protezione in ambito previdenza, danni, salute e welfare, sia per gestire investimenti e risparmi, grazie ad un nuovo assetto societario e una rinnovata brand identity del Gruppo Assicurativo. Anche con una riorganizzazione interna. A partire dal 1° dicembre 2024, infatti, Intesa Sanpaolo Vita assume il nuovo nome “Intesa Sanpaolo Assicurazioni”, Compagnia che guida il “Gruppo Assicurativo Intesa Sanpaolo Assicurazioni”; confermata Virginia Borla Amministratore Delegato, Direttore Generale e Responsabile della Divisione Insurance di Intesa Sanpaolo. “Intesa Sanpaolo Protezione”, nata dalla fusione di Intesa Sanpaolo Assicura con Intesa Sanpaolo RBM Salute e controllata al 100% da Intesa Sanpaolo Assicurazioni, diventa un’unica compagnia per i rami danni e salute, affidata alla guida di Massimiliano Dalla Via, Amministratore Delegato e Direttore Generale. La crescita nell’assicurativo Dopo un decennio di costante crescita e continua evoluzione, il Gruppo Assicurativo Intesa Sanpaolo Assicurazioni – al 30 settembre 2024 – ha contribuito per il 10% al risultato corrente lordo del Gruppo Intesa Sanpaolo, grazie ad un modello di bancassicurazione voluto dal CEO Carlo Messina, pienamente integrato ed unico in Italia, che conferma il ruolo fondamentale di Intesa Sanpaolo a supporto della crescita del Paese. Contestualmente prende il via – su stampa, social network, canali digitali e televisivi – anche la campagna di comunicazione “Insieme, possiamo arrivare lontano”, sviluppata insieme all’agenzia Accenture Song. La strategia del Gruppo L’iniziativa valorizza l’unicità di un brand, la capacità di risposta ai bisogni di persone, famiglie e imprese ed intende superare la sola idea della protezione contro il rischio, valorizzando la necessità di proteggersi come strumento per crescere, attraverso una narrazione che coniuga sicurezza e sviluppo, uno strumento di libertà e realizzazione personale e collettiva, mantenendo la leadership sui prodotti di investimento assicurativo. Read the full article
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Aumenta la tassazione sugli asset digitali
Bitcoin e criptovalute, la stangata del governo. Sorpresa amara in manovra: la tassazione sulle plusvalenze passa dal 26% al 42%. Il governo si muove perché, come certifica Oam, da alcuni mesi gli italiani hanno iniziato a vendere le monete digitali. Brutte sorprese in arrivo per chi possiede bitcoin e criptovalute. Nel progetto di manovra finanziaria 2025, il governo ha annunciato di voler alzare al 42% la ritenuta da pagare sulla plusvalenza generata dalla vendita di bitcoin e token vari. Una vera stangata: l’aliquota attuale da versare in caso di plusvalenze superiori ai 2mila euro è del 26%, l’aumento che scatta dal primo gennaio 2025 per l’imposta sostitutiva è quindi del 61%. Probabilmente un record per il regime fiscale italiano. A scagliare il fulmine a cielo relativamente sereno è stato il viceministro dell’Economia, Maurizio Leo: “Un tema importante riguarda le plusvalenze da bitcoin” per cui "prevediamo un aumento della ritenuta dal 26% al 42%”, ha detto il numero due di via XX Settembre presentando la manovra in conferenza stampa. Cosa cambia Quello delle criptovalute non era affatto un regime fiscale di vantaggio. Da quando con la legge di bilancio del 2023 si è deciso di mettere le cripto nel mirino del fisco, le plusvalenze sono state tassate al 26% come le altre rendite finanziarie (a partire dai sempre più ricchi dividendi delle società quotate o dalle obbligazioni emesse dai privati). Unica eccezione nel panorama fiscale italiano sono i titoli di Stato che beneficiano - e continueranno a beneficiare - di una fiscalità di assoluto vantaggio: si paga solo il 12,5% per i rendimenti incassati dai bond pubblici, per la sola ragione che investendo in titoli di Stato si sostiene la spesa governativa. La disparità di trattamento è evidente, con le criptovalute che diventano l'asset più caro sul panorama finanziario italiano. “L’imposta sostitutiva al 42% prevista per il 2025 sarebbe fiscalmente discriminatoria e quindi iniqua, probabilmente anche incostituzionale”, ha tuonato Ferdinando Ametrano, amministratore delegato di CheckSig e tra i più grandi esperti italiani di valute digitali.
“Come tutte le idee mal concepite, avrebbe l'effetto dannoso di far fuggire i capitali cripto dall'Italia, creando distorsioni di mercato e inducendo gli investitori a realizzare il capital gain entro la fine del 2024”, con un “danno per l'industria italiana che fornisce servizi in ambito cripto enorme”, ha aggiunto. “Forte preoccupazione” anche da Gianluca Sommariva, amministratore delegato e co-fondatore di Hodlie, piattaforma italiana di gestione attiva di criptovalute tramite intelligenza artificiale. “Un aumento della tassazione al 42% sulle plusvalenze rappresenterebbe un duro colpo, specialmente per i piccoli investitori, che si troverebbero a dover affrontare una delle tassazioni più alte a livello globale”, ha detto il manager. Sommariva ha poi evidenziato che chi compra criptovalute attraverso gli Etf che replicano l'andamento di bitcoin e ethereum, sempre più popolari anche in Italia, potrebbe “eludere il problema” visto che “continuerebbero ad essere tassati al 26%”. Perché il governo alza ora l'aliquota La scelta del governo di colpire i possessori di criptovalute non arriva in un momento casuale: dopo il rally delle cripto degli ultimi mesi, con il bitcoin che ha aggiornato i suoi massimi oltre i 73mila dollari, anche gli investitori italiani hanno cominciato a monetizzare i loro investimenti e a vendere gli asset digitali. Lo conferma l’Oam, l’organismo agenti e mediatori che tiene conto dei broker attivi nel Paese: alla fine del secondo trimestre del 2024, ha spiegato l'organismo solo pochi giorni fa, sono 1,3 milioni gli italiani che possiedono token nei loro portafogli digitali, per un controvalore complessivo degli asset di 2,2 miliardi di euro, in calo del 22% rispetto al trimestre precedente (quando si era a 2,7 miliardi). L’organismo dettaglia anche le operazioni effettuate nel corso dell'anno: sommando i dati trimestrali emerge che fino a giugno sono state comprate valute digitali per 1,76 miliardi di euro, mentre sono state vendute criptovalute per più di 3,5 miliardi di euro. Da qualche mese, insomma, in Italia si vendono più cripto di quante ne vengono acquistate e, anche se non per ogni operazione scatta la plusvalenza, il governo ha pensato bene di piazzare la sua scommessa. Del resto, Consob ha rivelato che il 38% degli investitori in criptovalute mantiene i propri asset per 3-5 anni: se chi ha comprato bitcoin nel 2022, nel pieno del crypto winter, dovesse decidere di vendere il prossimo anno (tre anni dopo, in effetti) la plusvalenza non sarebbe affatto male. Un cittadino italiano che ha comprato un intero bitcoin a gennaio 2022 a 33mila euro lo potrebbe vendere ora a più di 61mila euro: se lo facesse entro dicembre pagherebbe 7.280 euro, mentre già il primo gennaio il conto salirebbe vertiginosamente a 11.760 euro. Se si vuole uscire dal mercato forse meglio accelerare i tempi e chiudere ogni operazione entro il 31 dicembre per beneficiare del vecchio regime fiscale. Read the full article
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Realtà virtuale e realtà aumentata
Vortici.it questa volta, vuole saperne di più riguardo a argomenti davvero poco noti, come realtà virtuale e realtà aumentata. Il presente articolo di Francesco Pagano Esperto ICT e Direttore generale Fondazione AIDR ci apre anche le porte di in mondo tutto da scoprire, visto anche il progresso tecnologico in atto in tutti i settori.
Realtà virtuale e aumentata: una rivoluzione nell'industria navale
di Francesco PaganoPer lungo tempo, il settore industriale e quello delle tecnologie informatiche hanno seguito percorsi paralleli. Negli ultimi anni, tuttavia, si è assistito a una convergenza sempre più marcata, con un'integrazione crescente tra gli ambienti IT e le tecnologie operative (OT), ovvero i macchinari industriali. Questa tendenza coinvolge imprese di ogni dimensione. Tra le tecnologie IT più utilizzate nel settore industriale spiccano il machine learning, fondamento dell'intelligenza artificiale, che ha permesso di sviluppare funzionalità avanzate come la manutenzione predittiva dei macchinari, e le tecnologie di realtà virtuale e realtà aumentata. Queste ultime, nate nel mondo dei videogiochi con risultati inizialmente modesti a causa dei limiti tecnologici dell'epoca, hanno conosciuto una rinascita grazie all'introduzione di visori più moderni e potenti. Meta - l'azienda che controlla Facebook, Instagram e WhatsApp - ha investito e continua a investire miliardi in questo settore, puntando alla realizzazione del metaverso. Sebbene la visione di Zuckerberg si sia concretizzata solo in parte, con un discreto successo commerciale dei visori più economici come i vari modelli di Meta Quest, nel mondo industriale la realtà virtuale e aumentata hanno assunto un ruolo sempre più rilevante. Se negli anni '90 queste tecnologie erano utilizzate principalmente dall'esercito per l'addestramento dei militari, oggi un numero crescente di imprese le impiega in ambito civile per ispezioni e manutenzione da remoto, oltre che per la formazione dei tecnici. Si tratta di soluzioni che permettono di ridurre sensibilmente i costi operativi e gli errori, facilitando la presa di decisioni in tempo reale senza la necessità di spostare fisicamente team di tecnici specializzati. Un esempio concreto di questa applicazione proviene da CETENA, società controllata da Fincantieri, che ha sviluppato un simulatore di veicoli subacquei filoguidati basato su tecnologie VR e AR. Situato a La Spezia, questo strumento serve a due scopi principali: addestrare il personale all'utilizzo e alla manutenzione di questi mezzi telecomandati. Il simulatore integra modelli 3D, manuali tecnici digitali e procedure operative per supportare le attività della Marina in scenari e missioni reali, garantendo un livello di realismo senza precedenti nelle sessioni di familiarizzazione e addestramento.
Questa innovazione segna un punto di svolta, essendo la prima volta che tale approccio viene adottato per la simulazione di veicoli subacquei. CETENA ha già un'esperienza consolidata in questo campo, avendo realizzato MANTA FMNS, lo strumento utilizzato dalla Marina Militare Italiana per simulazioni belliche ultra-realistiche. L'azienda ha inoltre sviluppato l'Helicopter Tactical Simulator, un simulatore di elicotteri integrato nel sistema MANTA, compatibile con i più recenti visori VR disponibili sul mercato. Benché queste tecnologie nascano in ambito militare, le loro applicazioni si estendono al settore civile. Ne è un esempio WHALE, una suite completa di prodotti di simulazione per l'addestramento degli equipaggi in ambito civile. Questo sistema permette di testare in sicurezza le procedure per operazioni anti-incendio, anti-allagamento, ancoraggio delle navi nei porti e rifornimento. È importante sottolineare che il successo di queste simulazioni avanzate in ambito civile è largamente dovuto alla disponibilità di visori VR e AR a costi contenuti. Grazie agli investimenti di Meta e di altri attori del settore, è ora possibile acquistare un visore di alta qualità con poche centinaia di euro, o al massimo qualche migliaio per i dispositivi più sofisticati. Questo vale principalmente per i dispositivi destinati all'addestramento. Diverso è il discorso per i dispositivi di realtà aumentata utilizzati durante le missioni operative, come quelli indossati dai piloti degli F-35, il cui costo può raggiungere i 400.000 dollari. Scoprite la nostra rubrica Tecnologia Immagine di copertina e altre immagini: AIDR Read the full article
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Ener2Crowd.com: Tassi d’Interesse in Crescita per Investimenti ESG, Rendimenti Medi al 9,6% nei Primi Nove Mesi del 2024. Recensione Alessandria today
Gli investimenti in ambito ESG su Ener2Crowd.com registrano un aumento significativo dei tassi d’interesse, con un rendimento medio del 9,6% nel 2024. Opportunità di crescita sostenibile per chi investe.
Gli investimenti in ambito ESG su Ener2Crowd.com registrano un aumento significativo dei tassi d’interesse, con un rendimento medio del 9,6% nel 2024. Opportunità di crescita sostenibile per chi investe. La piattaforma di crowdinvesting Ener2Crowd.com, leader in Italia per investimenti sostenibili e digitali, ha registrato un aumento significativo dei tassi d’interesse offerti nei primi nove…
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Criptovalute e Tasse - Cosa Devi Sapere
Le criptovalute sono delle monete digitali che si basano su una tecnologia chiamata blockchain, che garantisce la sicurezza, la trasparenza e la decentralizzazione delle transazioni. Le criptovalute sono sempre più diffuse e utilizzate come forma di pagamento, investimento o risparmio. Ma come si devono dichiarare le criptovalute ai fini fiscali? Quali sono le tasse da pagare sulle operazioni con…
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Genova: in arrivo tre nuovi bandi per le imprese che investono in competenze, economia circolare e innovazione del processo logistico
Genova: in arrivo tre nuovi bandi per le imprese che investono in competenze, economia circolare e innovazione del processo logistico. Sono 5,5 i milioni di euro, a valere sulla programmazione Fesr 2021-2027, messi a disposizione da Regione Liguria per le imprese che investono in competenze, economia circolare e innovazione del processo logistico. Ad annunciare i tre nuovi bandi è l'assessore regionale allo Sviluppo economico. "Si tratta di tre nuove misure, che nelle precedenti edizioni hanno riscontrato complessivamente l'interesse di 153 imprese, che abbiamo deciso di riaprire per continuare a sostenere la competitività delle nostre attività - spiega l'assessore regionale allo Sviluppo economico - Tra giugno e luglio, in particolare, attiveremo un bando da 3 milioni per co-finanziare gli investimenti delle aziende che intendono passare da un approccio lineare ad uno circolare, uno da 1,5 milioni per rafforzare le competenze specialistiche e uno da 1 milione per quelle realtà della logistica ligure che vogliono migliorare, attraverso percorsi innovativi e digitali, il proprio processo intermodale". "In attesa del nuovo bando dedicato all'economia circolare - aggiunge l'assessore - abbiamo, inoltre, prorogato fino al 20 giugno la precedente misura, che consente alle attività di richiedere fino all'80% a fondo perduto per studi e consulenze. E, contestualmente in giunta, abbiamo rifinanziato in ambito energetico lo strumento regionale dedicato alle comunità energetiche che aveva raccolto l'interesse di 16 comuni capofila. Grazie ad altri 148 mila euro, in aggiunta ai 100 mila di dotazione economica iniziale, sosterremo con servizi professionali, per il tramite dell'agenzia regionale IRE, tutte le 34 amministrazioni comunali coinvolte". BANDO ECONOMIA CIRCOLARE Sarà attivo sullo sportello 'Bandi On Line' di Filse dal 27 giugno al 26 luglio (offline da 21 giugno) il quarto bando regionale in favore delle imprese che intendono convertire l'attività da un approccio lineare a uno circolare. Lo strumento, rientrante nell'azione 2.6.1 del PR FESR 2021-2027, ha la disponibilità economica di 3 milioni di euro e prevede agevolazioni a copertura del 100% dell'investimento (50% a finanziamento agevolato, 50% a fondo perduto comprensivo dell'abbattimento del costo di garanzia al 4% del prestito concesso) per interventi utili a re-immettere nella catena del valore materie prime inutilizzate e far sì che non diventino rifiuti. Rientrano tra le spese ammissibili: interventi sul ciclo produttivo, consulenze, software, brevetti, licenze e know-how (investimento minimo: 25 mila euro). Nelle precedenti tre edizioni sono arrivate 46 domande per una richiesta di agevolazione complessiva superiore ai 3,9 milioni di euro. BANDO COMPETENZE Sarà attivo sullo sportello 'Bandi On Line' di Filse dal 25 giugno al 26 luglio, invece, il bando da 1,5 milioni di euro, rientrante nell'azione 1.4.1 del PR FESR 2021-2027, per accrescere le competenze aziendali interne tramite l'introduzione di nuove professionalità, la formazione altamente tecnologica e percorsi di aggiornamento. La misura è rivolta a tutte le micro, piccole e medie imprese liguri in forma singola o associata (comprese le reti d'impresa) e alle imprese di recente costituzione, alle start up innovative e agli spin off dalla ricerca, purché i progetti rientrino negli ambiti della "Smart Specialisation Strategy". L'agevolazione regionale consiste in un contributo a fondo perduto che può raggiungere, a seconda delle attività, il 90% degli investimenti in percorsi formativi o servizi specialistici, processi di innovazione, trasformazione tecnologica e digitale, processi di trasformazione "green" (investimento minimo: 10 mila euro). Nelle precedenti due edizioni sono arrivate 72 domande per una richiesta di agevolazione complessiva superiore ai 1,6 milioni di euro. BANDO INNOVAZIONE LOGISTICA Rimarrà aperto sullo sportello 'Bandi On Line' di Filse dal 20 giugno al 12 luglio, infine, il bando regionale da un milione di euro, a valere sull'azione 1.3.7 del PR FESR 2021-2027, in favore dell'innovazione e della digitalizzazione della logistica. Un'opportunità che consente alle micro, piccole e medie imprese del settore di accedere a contributi a fondo perduto al 50% degli investimenti compiuti per innovare e automatizzare il processo logistico. Rientrano tra le spese ammissibili: attrezzature, impianti, componenti, sistemi, programmi informatici, software dedicati alla gestione, controllo e programmazione del processo logistico, interventi di edilizia (ammodernamento stabilimenti) e acquisto di macchinari, acquisto di mezzi di trasporto esclusi dal traffico su strada di nuova immatricolazione (es. muletti), acquisto di veicoli per autotrasporto alimentati in via esclusiva o ibrida da carburanti alternativi alla benzina/gasolio (es. GNL, metanolo, idrogeno...), prodotti di marketing finalizzati all'ampliamento del mercato in italiano/inglese (investimento minimo: 5 mila euro). Con la precedente edizione sono arrivate 35 domande per una richiesta di agevolazione complessiva superiore ai 2,2 milioni di euro.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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Criptovalute: il nuovo hobby che ti fa guadagnare un piccolo extra mensile
Chi non vuole un piccolo reddito extra tutti i mesi? Specialmente in un momento difficile, qualche soldo in più a fine mese fa sempre comodo. Oggi, la tecnologia ci permette di fare molte cose dal divano di casa tra cui il trading online di criptovalute per guadagnare un piccolo reddito extra mensile. Cominciamo per gradi. Che cosa sono le criptovalute? Prima di tuffarci nel trading, facciamo un passo indietro. Le criptovalute, come Bitcoin ed Ethereum, sono monete digitali che utilizzano la crittografia per garantire la sicurezza e la trasparenza delle transazioni. Sono decentralizzate, quindi non controllate da governi o banche centrali. Questo le rende potenzialmente più stabili e meno soggette a manipolazioni rispetto alle valute tradizionali. Prima di andare oltre, vorrei specificare che la cosa fondamentale rimane sempre la conoscenza e l’istruzione. La fortuna è che non sono necessari investimenti per iniziare, basta seguire dei portali specializzati dove trovare informazioni preziosissime o recensioni come questa su Coinbase. Non devi studiare, basta leggere con regolarità e inizierai a conoscere bene la materia. Perché fare trading di criptovalute? I motivi per cui dovresti considerare questo tipo di trading sono diversi: - Potenziale di alti rendimenti: Le criptomonete sono un mercato relativamente nuovo e volatile, il che significa che i prezzi possono fluttuare molto rapidamente mettendo un po’ a rischio il capitale, ma allo stesso tempo permettendo anche rapidi guadagni. - Accessibilità: Iniziare è facile e relativamente economico. Non è necessario un grande capitale per iniziare, come per la tua formazione. In più, puoi farlo da qualsiasi parte del mondo con una connessione internet. - Decentralizzazione: Come già accennato, queste valute non sono controllate da enti centrali. Questo le rende un investimento potenzialmente più sicuro, resistente alle crisi economiche e all’inflazione. Come fare trading di criptovalute? Ecco i passaggi essenziali per iniziare: - Scegli un exchange affidabile: Un exchange è una piattaforma online dove puoi comprare e vendere gli asset digitali. Assicurati di sceglierne uno in base al tuo livello di preparazione e che sia affidabile. Coinbase è ottimo per cominciare. - Crea un account e deposita fondi: Una volta scelto l'exchange, dovrai creare un account e depositare un minimo di fondi. In molti casi si parte anche da 10 Euro. Puoi farlo utilizzando bonifici bancari, carte di credito o altre cripto. - Scegli le valute su cui fare trading: Esistono migliaia di valute diverse, quindi è importante scegliere quelle che ritieni abbiano il maggior potenziale di crescita. Come? Leggi blog specializzati o segui esperti su YouTube. Trovi tutto gratis! - Analizza il mercato: Prima di effettuare qualsiasi azione, è fondamentale analizzare il mercato e cercare di capire come si muovono i prezzi. Ancora una volta, basta affidarsi a risorse online che possono aiutarti a capire come si fa. - Effettua i tuoi trade: Una volta che hai analizzato il mercato e sei pronto a fare un trade, semplicemente scegliendo la moneta che vuoi acquistare e l’importo desiderato. Inizia con cifre basse, tanto per divertimento. Cripto wallet: la tua cassaforte digitale Proprio come hai bisogno di un conto in banca per conservare i tuoi euro, hai bisogno di un cripto wallet per conservare i tuoi asset. Esistono diversi tipi di wallet, ognuno con i suoi pro e contro: - Wallet online: I wallet online sono i più semplici da usare, ma sono anche i meno sicuri. Ma per cominciare sono ottimi poiché gratuiti e semplici da usare. - Wallet mobile: La scelta migliore per chi comincia. I wallet mobile sono più sicuri dei wallet online e ti permettono di accedere ai tuoi asset da qualsiasi parte del mondo tramite il tuo smartphone. - Wallet hardware: I wallet hardware sono i più sicuri in assoluto. Sono dispositivi fisici che conservano le tue monete cripto offline, ma il loro costo e utilizzo potrebbe scoraggiare i principianti. Scegliere il wallet giusto per te La scelta del wallet giusto dipende dalle tue esigenze e dal livello di sicurezza che desideri. Se sei un principiante, un wallet mobile come Coinbase Wallet o Exodus è la scelta migliore. Se invece hai intenzione di conservare grandi quantità di monete digitali, dovresti prendere in considerazione un wallet hardware come Ledger Nano S o Trezor Model T. Anche su questo argomento trovi molto su portali specializzati. Tre app per fare trading di criptovalute online Quindi, quali sono le app per fare trading online? Elencarle tutte sarebbe troppo lungo e forse anche non necessario. Partiamo dalle più popolari e sicure. - eToro: eToro è una piattaforma di trading facile da usare che offre una vasta gamma di cripto e altri asset. È perfetta per i principianti grazie alla sua interfaccia intuitiva e alle sue funzionalità di social e copy trading. - Coinbase: Coinbase è un altro exchange molto popolare, noto per la sua affidabilità, sicurezza e facilità d’uso. Offre una gamma media di criptovalute e strumenti di trading semplici da usare. È una buona scelta per trader di livello intermedio. - Binance: Binance è uno degli exchange più grandi al mondo. Offre una larga varietà di cripto e strumenti di trading avanzati, che la rende adatta a trader più esperti. Ricorda, il trading di criptovalute è un'attività ad alto rischio. Quindi ricordati di investire solo quello che sei disposto a perdere. Un po’ come quando giochi a poker con gli amici. Ma con l’esperienza e la formazione vedrai che sarà un modo divertente di investire i tuoi soldi. Potrai trovare app e portali adatti al tuo livello di conoscenza e abilità, quindi ricordati di consultare i portali online che ti forniscono quintali d’informazione precisa e gratuita. Questo ti permetterà di avere sempre gli strumenti giusti per la tua esperienza. Inoltre non dimenticare che con un po' di studio, pazienza e disciplina, il trading può essere un modo interessante per guadagnare un piccolo reddito extra. Ma ricorda che qui non si parla di una di quelle storie in cui si diventa ricchi da oggi a domani. Però con pazienza e un minimo d’impegno, il trading potrebbe tranquillamente trasformarsi in un lavoro a tempo pieno. Un consiglio finale: è importante rimanere sempre informati sugli ultimi sviluppi nel mondo delle criptovalute. Leggi articoli, segui gli influencer e partecipa a forum online per rimanere aggiornato sulle ultime tendenze e opportunità. Con un po' di impegno e dedizione, potresti diventare un investitore di successo! Read the full article
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"Rilancio del piano Mattei: Prospettive per lo sviluppo dell'Africa sotto il governo Meloni del 2024"
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"Rilancio del piano Mattei: Prospettive per lo sviluppo dell'Africa sotto il governo Meloni del 2024"
Piano Mattei per lo sviluppo dell’Africa sotto il governo Meloni del 2024
Il piano Mattei è stato un’iniziativa storica che ha segnato profondamente la politica estera dell’Italia nei confronti dell’Africa. Sotto il governo Meloni del 2024, si prospetta un nuovo capitolo nelle relazioni tra l’Italia e il continente africano, con un’attenzione particolare alla promozione dello sviluppo sostenibile e alla cooperazione economica.
Le radici del piano Mattei e il suo impatto sull’Africa
Il piano Mattei, ideato dall’industriale Enrico Mattei negli anni ’50, aveva l’obiettivo di garantire all’Italia un approvvigionamento stabile di petrolio proveniente dall’Africa, ma allo stesso tempo si proponeva di promuovere lo sviluppo economico e sociale dei paesi africani. Questa visione lungimirante ha contribuito a stabilire legami duraturi tra l’Italia e l’Africa, aprendo la strada a partnership e iniziative di cooperazione che hanno avuto un impatto significativo sulla crescita e lo sviluppo del continente.
Il ruolo del governo Meloni nel rilancio del piano Mattei per l’Africa
Sotto il governo Meloni del 2024, il piano Mattei per l’Africa si propone di rilanciare e rinnovare l’impegno dell’Italia nei confronti del continente africano. In linea con la visione della Meloni, il piano punta a promuovere una cooperazione basata su valori di reciprocità, sostenibilità e sviluppo condiviso. Ciò significa non solo rafforzare le relazioni economiche, ma anche sostenere progetti volti a migliorare l’istruzione, la sanità, l’infrastruttura e l’innovazione tecnologica in Africa.Il governo Meloni intende inoltre incentivare gli investimenti italiani in settori chiave dell’economia africana, come l’energia, l’agricoltura sostenibile, l’industria manifatturiera e le infrastrutture. Questo approccio mira a favorire la crescita economica e a creare opportunità occupazionali sia in Italia che in Africa, contribuendo così a una maggiore prosperità condivisa.
Obiettivi e iniziative chiave del piano Mattei sotto il governo Meloni
Il piano Mattei per l’Africa sotto il governo Meloni si articola attorno a diversi obiettivi e iniziative chiave:1. **Promozione della sostenibilità**: Il governo Meloni si impegna a sostenere progetti e iniziative finalizzati a promuovere la sostenibilità ambientale e sociale in Africa. Ciò include la promozione delle energie rinnovabili, la tutela dell’ambiente, la gestione sostenibile delle risorse naturali e l’adozione di pratiche agricole eco-compatibili.2. **Cooperazione nel settore energetico**: L’Italia, sotto il governo Meloni, intende rafforzare la cooperazione nel settore energetico con i paesi africani, promuovendo la diversificazione delle fonti energetiche e sostenendo lo sviluppo di infrastrutture per la produzione e la distribuzione di energia pulita.3. **Sviluppo dell’agricoltura e della sicurezza alimentare**: Il piano Mattei prevede iniziative volte a potenziare l’agricoltura africana, migliorare le tecniche di coltivazione, promuovere la sicurezza alimentare e favorire l’accesso ai mercati per i produttori locali.4. **Innovazione e sviluppo tecnologico**: Il governo Meloni punta a sostenere progetti di innovazione e sviluppo tecnologico in Africa, promuovendo l’accesso alle tecnologie digitali, la formazione professionale e l’impiego delle nuove tecnologie per migliorare i servizi e le infrastrutture.5. **Collaborazione nel settore sanitario**: L’Italia si impegna a rafforzare la collaborazione nel settore sanitario, supportando programmi di prevenzione delle malattie, migliorando l’accesso alle cure mediche e promuovendo lo scambio di conoscenze e competenze nel campo della salute pubblica.Inoltre, il piano Mattei prevede la promozione di iniziative culturali, lo scambio accademico e la valorizzazione del patrimonio storico e artistico africano, al fine di favorire una maggiore comprensione reciproca e rafforzare i legami tra le comunità italiane e africane.
Conclusioni
Il rilancio del piano Mattei per l’Africa sotto il governo Meloni del 2024 rappresenta un’opportunità unica per rafforzare le relazioni tra l’Italia e il continente africano, promuovendo uno sviluppo sostenibile, la cooperazione economica e la prosperità condivisa. Attraverso un’impegno concreto e una visione lungimirante, l’Italia si pone come partner affidabile e costruttivo per contribuire al progresso e al benessere dell’Africa, consolidando al contempo il proprio ruolo nel contesto internazionale.
Investimenti e partenariati strategici per lo sviluppo dell’Africa
Sotto il governo Meloni, il piano Mattei per l’Africa mira a creare un quadro di investimenti e partenariati strategici che possano stimolare la crescita economica e lo sviluppo sostenibile del continente. Questo approccio si basa sulla convinzione che una collaborazione mutuamente vantaggiosa tra l’Italia e i paesi africani possa portare benefici a entrambe le parti.Uno degli elementi chiave di questa strategia è l’attrazione di investimenti italiani in Africa. Il governo Meloni si impegna a offrire incentivi e garanzie per incoraggiare le imprese italiane a espandere le loro attività nel continente africano. Ciò include agevolazioni fiscali, programmi di supporto alle esportazioni e assistenza per l’accesso ai mercati locali. Attraverso questi investimenti, l’Italia mira a creare nuove opportunità occupazionali, trasferire know-how e tecnologie e promuovere lo sviluppo di filiere produttive sostenibili.Allo stesso tempo, il piano Mattei promuove partenariati strategici tra aziende italiane e africane, favorendo la creazione di joint venture, accordi di collaborazione e reti di fornitura. Questi partenariati non solo faciliteranno l’accesso ai mercati, ma consentiranno anche di condividere best practice, conoscenze e competenze tra i diversi attori, contribuendo al rafforzamento delle capacità produttive e manageriali delle imprese africane.
Modernizzazione delle infrastrutture e connettività
Un altro pilastro fondamentale del piano Mattei per l’Africa sotto il governo Meloni è la modernizzazione delle infrastrutture e il miglioramento della connettività all’interno del continente. Consapevole del ruolo cruciale delle infrastrutture per lo sviluppo economico, il governo italiano si impegna a sostenere progetti di ammodernamento e potenziamento delle reti di trasporto, comunicazione e approvvigionamento energetico.In particolare, l’Italia intende collaborare con i paesi africani per la realizzazione di progetti infrastrutturali strategici, come la costruzione di strade, ferrovie, porti e aeroporti. Questi investimenti mireranno a migliorare la mobilità delle persone e delle merci, facilitando l’integrazione dei mercati e l’accesso ai servizi essenziali. Inoltre, il piano Mattei prevede il sostegno allo sviluppo di reti di telecomunicazione ad alta velocità, per promuovere l’accesso alle tecnologie digitali e favorire la connettività in tutto il continente.Parallelamente, il governo Meloni si impegna a sostenere iniziative volte a garantire la sostenibilità e la resilienza di queste infrastrutture, ad esempio attraverso l’adozione di soluzioni a basso impatto ambientale, come le energie rinnovabili, e l’implementazione di misure di adattamento ai cambiamenti climatici.
Istruzione, formazione e sviluppo del capitale umano
Nell’ambito del piano Mattei per l’Africa, il governo Meloni riconosce l’importanza cruciale dello sviluppo del capitale umano come motore della crescita e dello sviluppo a lungo termine. Pertanto, il piano prevede investimenti significativi nell’istruzione e nella formazione professionale, al fine di potenziare le competenze e le capacità della popolazione africana.Uno degli obiettivi chiave è quello di migliorare l’accesso all’istruzione, soprattutto per le fasce più vulnerabili della società, come le donne e le comunità rurali. Ciò comporterà il sostegno alla costruzione e all’ammodernamento di istituti scolastici, l’aumento del numero di borse di studio e l’implementazione di programmi di alfabetizzazione e di educazione di base.Inoltre, il piano Mattei si concentrerà sulla formazione professionale, promuovendo l’acquisizione di competenze tecniche e manageriali attraverso partnership tra istituti di formazione italiani e africani. Questo approccio mira a creare una forza lavoro qualificata in grado di sostenere lo sviluppo di nuovi settori economici e di favorire l’innovazione.Il governo Meloni intende anche incoraggiare gli scambi accademici e la collaborazione tra università e centri di ricerca italiani e africani. Ciò consentirà di facilitare il trasferimento di conoscenze e buone pratiche, nonché di promuovere la ricerca e l’innovazione in ambiti di interesse comune, come l’agricoltura sostenibile, le energie rinnovabili e la gestione delle risorse naturali.
Promozione della parità di genere e dell’empowerment femminile
Un aspetto fondamentale del piano Mattei per l’Africa sotto il governo Meloni è l’impegno a promuovere la parità di genere e l’empowerment femminile. Riconoscendo il ruolo essenziale delle donne nello sviluppo sociale ed economico del continente, il piano prevede iniziative mirate a sostenere l’uguaglianza di opportunità e a rafforzare il ruolo delle donne in tutti i settori.Tra le principali azioni previste, vi sono:1. **Accesso all’istruzione e alla formazione**: Il piano Mattei si impegna a garantire pari opportunità di accesso all’istruzione e alla formazione professionale per le ragazze e le donne, al fine di colmare il divario di genere nel campo dell’istruzione.2. **Empowerment economico**: Saranno avviati programmi di supporto all’imprenditorialità femminile, facilitando l’accesso al credito, alla formazione manageriale e alle reti di business per le donne africane.3. **Partecipazione alla leadership e ai processi decisionali**: Il governo Meloni incoraggia la partecipazione attiva delle donne ai processi decisionali e di governance, promuovendo la loro rappresentanza in ruoli di leadership a livello politico, sociale ed economico.4. **Tutela dei diritti e contrasto alla violenza di genere**: Il piano Mattei prevede il sostegno a iniziative di sensibilizzazione, di rafforzamento delle istituzioni e di assistenza alle vittime per combattere la violenza di genere e promuovere il rispetto dei diritti delle donne.5. **Conciliazione tra vita lavorativa e familiare**: Saranno adottate misure volte a facilitare l’equilibrio tra lavoro e vita privata per le donne africane, attraverso il miglioramento dei servizi di cura e il sostegno alle politiche di parità di genere.Attraverso queste azioni, il piano Mattei mira a creare un ambiente più equo e inclusivo, in cui le donne possano avere pari opportunità di partecipazione e di contributo allo sviluppo socio-economico dell’Africa.
Rafforzamento della governance e dello stato di diritto
Il piano Mattei per l’Africa sotto il governo Meloni riconosce l’importanza di promuovere una governance efficace e lo stato di diritto come prerequisiti fondamentali per uno sviluppo sostenibile e inclusivo del continente. Pertanto, il piano prevede iniziative volte a rafforzare le istituzioni, combattere la corruzione e sostenere il rispetto dei diritti umani e delle libertà fondamentali.In particolare, il governo italiano si impegna a offrire assistenza tecnica e formazione per migliorare le capacità amministrative e gestionali delle istituzioni pubbliche africane. Ciò comprenderà il supporto allo sviluppo di sistemi di gestione delle finanze pubbliche, di procedure di appalto trasparenti e di meccanismi di controllo e responsabilità.Inoltre, il piano Mattei prevede il sostegno a iniziative di rafforzamento dello stato di diritto, attraverso il miglioramento dell’accesso alla giustizia, il potenziamento dei sistemi giudiziari e il contrasto alla criminalità organizzata e alla corruzione. Queste azioni mireranno a creare un ambiente più stabile e favorevole agli investimenti, stimolando la fiducia degli operatori economici e della società civile.Il governo Meloni intende inoltre promuovere il coinvolgimento e la partecipazione della società civile nei processi decisionali, al fine di favorire la responsabilità e la trasparenza delle istituzioni. Saranno sostenute iniziative di capacity building per le organizzazioni non governative e i movimenti sociali, per rafforzarne il ruolo di monitoraggio e di advocacy.Attraverso questo approccio globale, il piano Mattei mira a contribuire alla creazione di istituzioni più solide e democratiche in Africa, garantendo così le condizioni necessarie per uno sviluppo equo e inclusivo a lungo termine.
Cooperazione multilaterale e partenariati internazionali
Il piano Mattei per l’Africa sotto il governo Meloni riconosce l’importanza della cooperazione multilaterale e dell’instaurazione di partenariati internazionali per affrontare le sfide comuni e promuovere lo sviluppo sostenibile del continente.In questa prospettiva, l’Italia si impegna a rafforzare il suo ruolo all’interno di organismi e istituzioni internazionali, come le Nazioni Unite, l’Unione Africana e le banche di sviluppo multilaterali. Attraverso questa partecipazione attiva, il governo Meloni intende contribuire alla definizione di politiche e di programmi di cooperazione allo sviluppo allineati con le esigenze e le priorità dei paesi africani.Inoltre, il piano Mattei prevede l’intensificazione della collaborazione con altri partner internazionali, come l’Unione Europea, gli Stati Uniti e i principali paesi emergenti. Questi partenariati strategici consentiranno di mobilizzare ulteriori risorse finanziarie, tecnologiche e di know-how, favorendo un approccio coordinato e sinergico agli interventi di sviluppo in Africa.Il governo Meloni si impegna inoltre a promuovere la cooperazione Sud-Sud, facilitando lo scambio di buone pratiche e di esperienze tra i paesi africani e altri paesi in via di sviluppo. Ciò permetterà di rafforzare le capacità locali e di stimolare soluzioni su misura per le sfide specifiche del continente.Infine, il piano Mattei prevede il coinvolgimento di attori non statali, come il settore privato, le organizzazioni della società civile e le comunità locali, nella definizione e nell’attuazione delle iniziative di cooperazione. Questo approccio multiattoriale contribuirà a garantire l’allineamento delle attività di sviluppo con i bisogni e le aspirazioni delle popolazioni africane.Attraverso questa strategia di cooperazione multilaterale e di partenariati internazionali, il piano Mattei mira a moltiplicare l’impatto degli sforzi italiani, ottimizzando l’utilizzo delle risorse e promuovendo sinergie a livello globale per il raggiungimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile in Africa.
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