#insicurezza alimentare
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"Diritto al cibo per una vita migliore e un futuro migliore” è il tema trattato alla 45esima Giornata Mondiale dell’Alimentazione che mira a sensibilizzare l'opinione pubblica su una delle sfide più urgenti del nostro tempo: garantire un accesso equo e sostenibile di cibo per tutti. In Italia la povertà alimentare riguarda 5,7 milioni di cittadini e l’obbiettivo 2 dell’agenda 2030 rischia di sfumare.
#alimentazione#cambiamenti climatici#cibo sano#Cristina Montagni#disoccupazione#disuguaglianze#Fame zero#famiglie povere#insicurezza alimentare#lavoro povero#obiettivo 2 agenda 2030#povertà#women for women Italy#World Food Day 2024
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13 Milioni di Decessi all’Anno Causati da Fattori Ambientali: La Crisi Climatica è una Crisi di Salute Pubblica
Presentata all’Università di Parma la tesi di Alejandro Gastón Jantus Lordi de Sobremonte sulla percezione della crisi climatica e il suo impatto sulla salute
Presentata all’Università di Parma la tesi di Alejandro Gastón Jantus Lordi de Sobremonte sulla percezione della crisi climatica e il suo impatto sulla salute Durante un incontro presso il Centro Congressi Santa Elisabetta dell’Università di Parma, il sociologo italo-argentino Alejandro Gastón Jantus Lordi de Sobremonte ha presentato la sua tesi di Master in Comunicazione Scientifica, elaborata…
#adattamento climatico#Alejandro Gastón Jantus Lordi de Sobremonte#Cambiamento climatico#cambiamento dei modelli climatici#comunicazione ambientale#comunicazione scientifica#Crisi Ambientale#Crisi Climatica#decessi ambientali#Disinformazione#effetti del caldo#Emergenza sanitaria#emergenze sanitarie#Ener2Crowd#giornalismo scientifico#impatti sulla salute#Inquinamento#inquinamento atmosferico#insicurezza alimentare#malattie mentali#malattie zoonotiche#media italiani#mortalità per inquinamento#percezione del cambiamento climatico#politica ambientale#prevenzione sanitaria#riscaldamento globale#Salute#salute mentale#Salute Pubblica
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Fante di Denari
"Oltre l'Orizzonte e più in là".
Mentre il Cielo si orienta verso nuove Direzioni, a noi non resta altro che assecondare il movimento di Presenza. E seguire il Flusso della Vita.
Da mesi oramai, stiamo affrontando un processo di auto-conoscenza e guarigione davvero profondo e imponente, con inestimabili attimi di "chiarimento interiore" e regolazione del sistema emozionale.
"Ciò che è stato" ci ha feriti nel profondo. Quanto in profondità, lo stiamo consapevolizzando fino in fondo solo adesso.
Ci sono traumi che hanno lasciato tracce indelebili nel nostro organismo. Ci hanno tolto il respiro e alimentato ansia e panico.
Alcune Ferite hanno sanguinato indisturbate per decenni, danneggiando il funzionamento del nostro sistema immunitario, i nostri organi vitali, il nostro equilibrio psichico.
Abbiamo segni sparsi un po' ovunque sul nostro Corpo, cicatrici che fatichiamo ad accettare, stati d'animo che ancora ritornano inaspettatamente a disturbare il nostro sonno. E spesso anche la veglia.
Ma siamo ancora qui.
Forti, coraggiosi, integri e combattivi.
E pensavamo di non poterci più concedere all'Amore.
L'Amore era divenuta "criptonite" per noi.
Ed invece Giugno ci ha regalato un'ondata anomala di Amor proprio, di sincero affetto per noi stessi, di compassione e tenerezza per i nostri vissuti di dolore e di colpa.
E quando l'Amore rinasce dalle sue ceneri, il Corpo ricomincia a fiorire, a risvegliarsi dalla sua prigione di malattia e a muovere i primi innovativi cambiamenti che, se all'inizio sembrano solo altri attacchi dolorosi al Sistema, in realtà sono imponenti processi espulsivi delle tossine e dei residui tossici del Passato.
Stiamo per offrirci un'altra chance. E stiamo preparando il terreno per accoglierla.
Questa trasformazione può avvenire a qualsiasi età.
La Mente sostiene che è tardi. Ma noi siamo Anime Antiche. Per noi il tardi equivale all'Infinito.
Non è mai "tardi". Per nessuna scelta di Vita.
E' la "logica di struttura" che non accetta "l'impertinenza dell'Anima". E la frena in ogni suo movimento di trasformazione.
La Mente dice: "Ma dove vuoi andare?".
E l'Anima risponde: "Oltre l'infinito orizzonte del Mare".
Ed è lì che ci ritroveremo a Luglio. Ad abbandonare la Riva per scoprire se questo Orizzonte è davvero così irraggiungibile.
Ci attendono scelte interiori forti.
E saranno avvallate e assecondate dalle potenti energie che si stanno per scaricare sulla Terra.
Non è la Mente che governerà i nostri passi. E neanche la sua immaturità del Passato.
Per troppo tempo il termine Responsabilità ha assunto il significato distorto di "Obbedienza" nelle nostre Vite.
Ci consideravamo uomini e donne di "valore" per aver sostenuto e alimentato la narrazione del Sistema.
E mentre ci ripetevamo fino allo sfinimento che "è giusto così", che "è normale che sia così", sapevamo in realtà di essere "comodamente" seduti sopra la polveriera di noi stessi, abbarbicati alle pendici del Vulcano della nostra sofferenza.
Ci barricavamo dietro a scelte "comode", atterriti dal giudizio degli altri e corrosi dalla nostra insicurezza.
Non volevamo deludere nessuno. Non potevamo. Ci faceva sentire abbandonati, fragili, incompresi e soli.
Ed alla fine sacrificavamo noi stessi, con scelte obbligate, autolesive e castranti. Convinti ancora che quello fosse il massimo bene per noi. Non lo era. Era il bene per il Sistema. Era funzionale ad alimentare la disfunzione del Teatrino.
Era la Morte in Vita dei nostri desideri e talenti.
Relazioni malate. Quante ne abbiamo avute! Un album zeppo di disagio.
Tutti. Nessuno escluso.
Ora il "registro cambia".
Le Energie ci portano "oltre".
La possibilità c'è. Si può aprire la copertina del nuovo Libro interiore e scrivere una nuova appassionante Storia.
La nostra finalmente.
Indifferente dove vi trovate oggi.
"Dove siete oggi, non sarete domani". Questa è l'unica certezza offerta dal nuovo Viaggio.
Munitevi del solito zaino. Riportatelo alle spalle. La pausa introspettiva è pressoché conclusa. Ancora qualche giorno intimista e poi "si torna nella Materia".
Luglio ci vuole motivati e pronti all'avventura e alla piena manifestazione dei nostri Doni.
Sarà il mese dei "messaggi inattesi". Quelli che ti cambiano la prospettiva. Sarà il mese della nuova Identità.
I parametri di giudizio interiori subiranno una Rivoluzione, le inespugnabili credenze distorte su noi stessi inizieranno a barcollare e la nostra immagine riflessa allo specchio si riempirà di nuova Luce.
Sarà "una giostra" piuttosto coinvolgente.
Un bel respiro. E si va.
Mirtilla Esmeralda
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MICROSCOPIO SULLA POVERTÀ IN TICINO. MARKUS ZOHNER INCONTRA FRA MARTINO DOTTA, FRATE CAPPUCCINO.
Povertà. In Svizzera. In Ticino. A Lugano. Povertà. Come nasce la povertà in un paese dei più ricchi del mondo? Esiste un mondo parallelo in Ticino, una società invisibile, uno strato di poveri? Ci sono persone che fanno la fame? Cosa sono le ragioni per la povertà, e quali possono essere i rimedi? http://radiopetruska.com/discography/microscopio-sulla-poverta-in-ticino-markus-zohner-incontra-fra-martino-dotta-frate-cappuccino/?v=796834e7a283 Tavolino apparecchiati! E d’incanto la tavola si imbandì di ogni prelibatezza. Ai tempi dei fratelli Grimm si faceva così, oggi ci pensa un frate cappuccino a sfamare i poveri del Ticino con il suo Tavolino Magico. Fra Martino Dotta ha creato un mondo alimentare e di solidarietà che si è diramato in tutto il Cantone. Markus Zohner incontra un uomo di fede e di terrena autenticità. RADIO PETRUSKA: la rivoluzione è iniziata. Può esistere la povertà in uno dei paesi più ricchi del mondo? In Svizzera la povertà è volutamente nascosta? È possibile possedere solo l’essenziale per vivere? Il nostro non sapersi accontentare è un forma di insicurezza? Che cosa ci spinge a desiderare il materiale più di ogni altra cosa? Fra Martino lo mette subito in chiaro: „Parlare di povertà in Svizzera è quasi irrispettoso… Meglio usare parole come precarietà o fragilità sociale“. Sì, perchè la povertà in Svizzera non può essere certamente paragonata alla povertà in Africa. Fra Martino, però, ci spiega come in un paese super benestante la povertà assuma altre forme introducendo concetti quali: „lavoratori poveri“, „ereditarietà di situazioni difficili“, senso di vergogna, „una vita sul filo“ e una realtà volutamane nascosta. In Svizzera chi guadagna 2.240 CHF al mese è da considerarsi appena al limite della soglia della povertà… Follia? No, e Fra Martino ci spiega come sempre più persone (circa 50.000) in Svizzera si trovino ad affrontare questo problema, ricorrendo ad aiuti sociali, cantonali e contributi. Fra Martino ci introduce poi al fulcro del suo agire, il fatidico Tavolino Magico: un aiuto alimentare a persone in difficoltà basato su accordi con la grande distribuzione (eccessi di produzione o date di scadenza prossime). Un confronto aperto ma semplice, che mette in chiaro in maniera limpida quali sono i problemi economici in Svizzera e nel canton Ticino, evidenziando come il possesso, il patrimonio, i beni materiali altro non siano che un miraggio per il raggiungimento della felicità.
Ascolta la nuova puntata!
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MICROSCOPIO SULLA POVERTÀ IN TICINO. MARKUS ZOHNER INCONTRA FRA MARTINO DOTTA, FRATE CAPPUCCINO.
Povertà. In Svizzera. In Ticino. A Lugano. Povertà. Come nasce la povertà in un paese dei più ricchi del mondo? Esiste un mondo parallelo in Ticino, una società invisibile, uno strato di poveri? Ci sono persone che fanno la fame? Cosa sono le ragioni per la povertà, e quali possono essere i rimedi? http://radiopetruska.com/discography/microscopio-sulla-poverta-in-ticino-markus-zohner-incontra-fra-martino-dotta-frate-cappuccino/?v=796834e7a283 Tavolino apparecchiati! E d’incanto la tavola si imbandì di ogni prelibatezza. Ai tempi dei fratelli Grimm si faceva così, oggi ci pensa un frate cappuccino a sfamare i poveri del Ticino con il suo Tavolino Magico. Fra Martino Dotta ha creato un mondo alimentare e di solidarietà che si è diramato in tutto il Cantone. Markus Zohner incontra un uomo di fede e di terrena autenticità. RADIO PETRUSKA: la rivoluzione è iniziata. Può esistere la povertà in uno dei paesi più ricchi del mondo? In Svizzera la povertà è volutamente nascosta? È possibile possedere solo l’essenziale per vivere? Il nostro non sapersi accontentare è un forma di insicurezza? Che cosa ci spinge a desiderare il materiale più di ogni altra cosa? Fra Martino lo mette subito in chiaro: „Parlare di povertà in Svizzera è quasi irrispettoso… Meglio usare parole come precarietà o fragilità sociale“. Sì, perchè la povertà in Svizzera non può essere certamente paragonata alla povertà in Africa. Fra Martino, però, ci spiega come in un paese super benestante la povertà assuma altre forme introducendo concetti quali: „lavoratori poveri“, „ereditarietà di situazioni difficili“, senso di vergogna, „una vita sul filo“ e una realtà volutamane nascosta. In Svizzera chi guadagna 2.240 CHF al mese è da considerarsi appena al limite della soglia della povertà… Follia? No, e Fra Martino ci spiega come sempre più persone (circa 50.000) in Svizzera si trovino ad affrontare questo problema, ricorrendo ad aiuti sociali, cantonali e contributi. Fra Martino ci introduce poi al fulcro del suo agire, il fatidico Tavolino Magico: un aiuto alimentare a persone in difficoltà basato su accordi con la grande distribuzione (eccessi di produzione o date di scadenza prossime). Un confronto aperto ma semplice, che mette in chiaro in maniera limpida quali sono i problemi economici in Svizzera e nel canton Ticino, evidenziando come il possesso, il patrimonio, i beni materiali altro non siano che un miraggio per il raggiungimento della felicità.
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Crisi climatica in Etiopia: siccità estrema e malnutrizione
«In Etiopia è in corso una delle peggiori siccità degli ultimi 40 anni. Cinque stagioni consecutive di pioggia saltate stanno portando il Paese in uno stato di emergenza umanitaria drammatico, che sta colpendo l’intero Corno D’Africa. Da un lato un periodo da record in stato di siccità, dall’altro le recenti devastanti alluvioni che hanno colpito almeno 36 milioni di persone in Etiopia, Kenya, Somalia. Un “paradosso climatico”, considerando che l’intero continente africano contribuisce per appena il 4% alle emissioni di gas serra globali, che alimentano l’emergenza». A lanciare l’allarme è Fondazione CESVI, che interviene proprio in Etiopia dal 2021 con progetti per rafforzare la resilienza della popolazione agli shock di tipo naturale e migratorio interno e per contrastare la crisi climatica. Crisi climatica in Etiopia, cos succede nel resto del mondo? La crisi climatica non risparmia nessuno, nemmeno l’Europa, con milioni di persone colpite da eventi estremi. Nel 2023 le temperature sono state sopra la media per 11 mesi, con livelli record a settembre, caratterizzato da un boom di giornate di caldo estremo, aumentando la mortalità legata al calore del 20% rispetto a 20 anni prima. In parallelo, le piogge sono aumentate del 7%, facendo salire il livello dei fiumi in modo allarmante o facendoli esondare, come in Emilia-Romagna, dove CESVI è intervenuta in risposta agli allagamenti del maggio 2023, costati la vita a 16 persone e causando più di 23 mila sfollati. L’Italia sperimenta però anche la siccità, come in Sicilia, dove sono stati dichiarati lo stato d’emergenza e il razionamento dell’acqua. Il Corno d'Africa Nell’area allargata del Corno d'Africa (GHoA) l’aumento dei disastri legati al cambiamento climatico, unito a povertà, instabilità e conflitti, oltre a causare un numero imprecisato di morti e centinaia di migliaia di sfollati, ha fatto sì che nella regione si concentri ormai il 22% dei bisogni umanitari del mondo. Sono quasi 50 milioni le persone in condizioni d’insicurezza alimentare acuta (IPC3+), fra cui almeno 10,8 milioni di bambini sotto i 5 anni d’età, numero destinato ad aumentare ancora. Secondo l’Indice globale della fame (GHI) 2023, diffuso da CESVI, in Somalia la situazione è estremamente allarmante, mentre in Etiopia e Kenya è grave. In questo contesto aumenta il rischio di epidemie, soprattutto nelle zone inondate dove l’acqua potabile non solo scarseggia, ma viene contaminata. Inoltre, la drammatica situazione ha fatto salire a 23milioni i rifugiati e gli sfollati interni nel Corno d’Africa e Regione dei grandi laghi, con i numeri più alti proprio in Etiopia, Uganda, Sudan e Somalia. In Etiopia oltre 21milioni di persone necessitano di aiuti, fra cui quasi 16 milioni per insicurezza alimentare, e l’Onu stima che 2,4 milioni di bambini sotto i 5 anni e 1,3 milioni di donne incinte o in allattamento abbiano bisogno di trattamenti contro la malnutrizione acuta. In un paese dove il 91% della popolazione vive in aree rurali e il mezzo di sostentamento più diffuso è la pastorizia, dal 2021 la siccità più grave della storia recente ha portato cinque stagioni delle piogge consecutive pressoché prive di precipitazioni. Attività della Fondazione CESVI Centinaia di migliaia di persone sono sfollate e la ripresa richiederà tra i 5 e gli 8 anni per chi ha perso tutto, come le comunità agro-pastorali. Nell'area di Borena, nell’Oromia, tra le più colpite dalla mancanza d’acqua, CESVI è attiva dal 2021.Le comunità di pastori dell’area negli ultimi anni hanno visto stravolgere la propria vita: l’80% dei capi di bestiame, che prima davano cibo e sostentamento alla popolazione, oggi è scomparso a causa dell’assenza quasi totale dell’acqua, alla cui ricerca e raccolta è oggi orientata l’esistenza degli abitanti. È possibile sostenere questo intervento attraverso una raccolta fondi aperta su GoFundMe con l’obiettivo di aiutare la comunità di Borena e contrastare la malnutrizione infantile che colpisce le famiglie più vulnerabili. Le conseguenze della crisi climatica in Etiopia e nel resto dell'Africa In Somalia siccità e inondazioni si alternano e hanno portato il Paese sull’orlo della carestia, spingendo dal 2021 lontano dalle proprie case 1,5 milioni di persone, uccidendo migliaia di animali, e il numero di sfollati è salito a oltre 2,6 milioni. Nel 2023, poi, le piogge hanno portato acqua, ma anche devastanti inondazioni, colpendo 2 milioni di abitanti e spingendo oltre 750mila a muoversi. Il livello di malnutrizione in Somalia è gravissimo, mentre le strade sono interrotte e i villaggi isolati, scuole e ospedali chiusi, il rischio di malattie è cresciuto. CESVI interviene nel Paese attraverso progetti sanitari con centri di salute e cliniche mobili dove prevenire e trattare la malnutrizione. In Kenya, segnato di recente da forti piogge e conseguenti inondazioni, almeno 267 persone sono morte, 280mila sono sfollate e 380mila colpite. Gli allagamenti hanno ucciso decine di migliaia di animali e distrutto campi coltivati, aziende, infrastrutture, fonti d’acqua. Foto di Clker-Free-Vector-Images da Pixabay Read the full article
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Come affrontare le grandi sfide dell'Africa con il know-how africano Conferenza INGSA: 10 anni di contributi africani alla politica scientifica globale Questa settimana a Kigali si tiene la quinta conferenza dell’INGSA, che celebra dieci anni dalla sua fondazione. È la prima volta che l’Africa ospita l’evento, segnando un importante traguardo per il continente nel plasmare le politiche basate sull’evidenza. Le sfide e le opportunità del continente africano Le sfide dell’Africa includono povertà, insicurezza alimentare, disoccupazione e disuguaglianza. Tuttavia, queste difficoltà offrono anche opportunità per l’innovazione sostenibile e lo sviluppo. L’Africa può essere un motore di cambiamento, avviando collaborazioni e sfruttando le innovazioni digitali per un futuro migliore. L’Africa come hub
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L’acqua: finalmente uno dei temi centrali del G7 su clima, energia e ambiente Marevivo era presente al meeting del G7... #acqua #clima #energia #eugreendeal #ferdinandoboero #G7 #gilbertopichettofratin #marevivo #mostra #onlyone #temicentrali #venariareale https://agrpress.it/lacqua-finalmente-uno-dei-temi-centrali-del-g7-su-clima-energia-e-ambiente/?feed_id=5010&_unique_id=6634c550916f3
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Blinken: "Tutta Gaza ha problemi di insicurezza alimentare acuta"
Il segretario di Stato Usa: “Prima volta che un’intera popolazione e’ classificata in questo modo”source
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Tajani: «Lunedì incontro con Fao e Pam per Food for Gaza»
Tajani: «Lunedì incontro con Fao e Pam per Food for Gaza». Su iniziativa del vicepremier e Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Antonio Tajani, l'Italia istituirà lunedì prossimo "Food For Gaza", un tavolo di coordinamento insieme a FAO, Programma Alimentare Mondiale (PAM) e Federazione Internazionale della Croce Rossa e della Mezzaluna Rossa (FICROSS). «Sin dallo scoppio del conflitto, l'Italia è stata in prima linea nel garantire assistenza umanitaria a Gaza. Ora dobbiamo far arrivare nella Striscia tutti gli aiuti alimentari di cui c'è bisogno. Vogliamo promuovere un'iniziativa umanitaria coordinata. L'ho chiamata "Food for Gaza" per agevolare l'accesso degli aiuti alimentari, alleviare le sofferenze della popolazione e garantire la sicurezza alimentare nella Striscia di Gaza», ha commentato Tajani. Il conflitto in corso ha causato un drammatico livello di insicurezza alimentare, il cui deterioramento potrebbe portare ad una carestia nell'arco di due mesi con conseguenze ancora più tragiche per i civili, a partire da donne e bambini. «L’obiettivo di "Food for Gaza" è fare sistema con le organizzazioni attive sul campo per agevolare l'accesso degli aiuti. Il successo di un intervento coordinato sulla sicurezza alimentare della popolazione di Gaza potrà a sua volta facilitare le condizioni di uno sbocco politico cui l'Italia sta lavorando insieme ai partner internazionali», ha indicato il Ministro. L'iniziativa rappresenta un ulteriore tassello dell'articolato aiuto italiano prestato dallo scoppio della crisi. Da ottobre 2023, il Governo italiano ha fornito 16 tonnellate di beni di prima necessità trasportati dalla Base di Brindisi da due C-130 dell'Aeronautica Militare; inviato un'unità della Marina Militare (la Nave VULCANO) con a bordo un ospedale con TAC, capacità chirurgica e di rianimazione, consentendo di fornire assistenza e cure mediche a civili palestinesi, in maggioranza minorenni; inviato 2 voli dell'Aeronautica Militare, sempre nell'ambito dell'iniziativa volta a prestare cure mediche indispensabili ai bambini palestinesi presso ospedali italiani. L'Italia ha altresì sostenuto gli organismi internazionali onusiani, il movimento della Croce e Mezzaluna Internazionale e le Organizzazioni della Società Civile, con 20 milioni di euro per interventi umanitari nella Striscia, suddivisi in due pacchetti: il primo erogato a inizio dicembre ed il secondo in corso di erogazione. Nel quadro del finanziamento italiano a FAO, sono in corso già dal mese di dicembre le consegne di kit veterinari, fertilizzanti, vaccini per animali, foraggio, semenze, serbatoi di acqua, rifugi per animali, teli di plastica per serre, tubi di irrigazione.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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SOPRAVVIVERE AI COLLEGHI NARCISISTI: UNA GUIDA PSICOLOGICA PER IL LAVORO
Sei mai stato coinvolto con un collega dal tratto narcisista, sempre alla ricerca di elogi e ammirazione❓Esploriamo insieme cosa significa interagire con un collega con queste caratteristiche nel contesto lavorativo, e scopriamo strategie pratiche per evitare conflitti.
"Frequentare persone mediocri è come frequentare persone tossiche. Senza rendercene conto, lasciamo che l’aria viziata entri dai nostri pori facendoci ammalare." - Bernardo Stamateas
Le Caratteristiche Distintive di un Collega Narcisista
In molte situazioni lavorative, ci troviamo ad affrontare personalità narcisistiche, individui che cercano costantemente l'attenzione e tendono a minimizzare gli altri per enfatizzare i propri successi. Esploriamo come riconoscere e gestire queste dinamiche complesse.
Il Costante Bisogno di Ammirazione: I narcisisti cercano costantemente elogi e attenzioni, sminuendo nel contempo gli altri per alimentare il proprio ego.
L'Accusa Rivolta agli Altri: Spesso, i narcisisti puntano il dito contro gli altri, proiettando le proprie debolezze sugli altri per evitare di riconoscerle in sé stessi.
Atteggiamenti Svalutanti: Quando si confrontano con qualcuno più abile, tendono ad avvilirlo o ignorarlo, cercando di far dubitare agli altri delle proprie capacità.
Ipersensibilità alle Critiche: I narcisisti criticano liberamente gli altri ma non tollerano essere criticati, considerando ogni critica un affronto personale.
Come Affrontare un Collega Narcisista: Consigli Pratici
Affrontare un collega con tratti narcisistici può essere complesso, ma adottando strategie psicologiche efficaci è possibile mantenere la propria stabilità emotiva.
Evita lo Scontro Diretto: Evita di reagire alle provocazioni, conta fino a dieci e evita lo scontro diretto, poiché è ciò che un narcisista cerca.
Non Prendertela sul Personale: Comprendi che il comportamento del narcisista non è un attacco personale, ma una manifestazione della sua insicurezza.
Limita la Confidenza: Evita di concedere troppa confidenza al collega narcisista, specialmente riguardo alle dinamiche interne dell'ufficio.
Quando Cercare Supporto Psicologico sul Lavoro
Se la situazione diventa ingestibile e mina il tuo benessere lavorativo, è consigliabile cercare il supporto di uno psicologo del lavoro per affrontare efficacemente la sfida.
Concludi con una Decisione per il Tuo Benessere Lavorativo
Affrontare un collega narcisista richiede equilibrio emotivo e consapevolezza. Inizia oggi il tuo percorso verso un ambiente di lavoro più sano e soddisfacente. Clicca qui per avviare il tuo viaggio verso il benessere❗️
"Eleva la tua esperienza lavorativa❗️Scopri come gestire i colleghi narcisisti e coltivare un ambiente positivo. Consulta ora la nostra guida completa per un lavoro sereno e gratificante❗️"
Tito Bisson
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Sud Sudan, allarme WFP: la crisi climatica spinge la malnutrizione a livelli senza precedenti nelle aree alluvionate
JUBA – I bambini nelle zone colpite dalle inondazioni in Sud Sudan potrebbero dover affrontare livelli estremi di malnutrizione nella prima metà del 2024, mentre la crisi climatica colpisce duramente il paese, è l’allarme dell’agenzia ONU World Food Programme (WFP).
La contea di Rubkona, dove dal 2021 le acque delle alluvioni sommergono in permanenza intere comunità o le intrappolano su piccole isole, è particolarmente soggetta alle inondazioni e si prevede che dovrà affrontare livelli eccezionalmente elevati e gravi di malnutrizione entro aprile 2024.
I dati della Classificazione Integrata delle fasi dell’insicurezza alimentare (Integrated Food Security Phase Classification, IPC) indicano una previsione per il 2024 di oltre 1,6 milioni di bambini sotto i cinque anni che soffriranno di malnutrizione. Le aree colpite dalle inondazioni si trovano ad affrontare la malnutrizione peggiore a causa della diffusione di malattie trasmesse dall’acqua e dell’affollamento, condizioni aggravate dall’accesso limitato al cibo e ai mezzi di sussistenza.
“Questa è la realtà di chi vive in prima linea la crisi climatica”, ha detto Mary-Ellen McGroarty, Rappresentante del WFP in Sud Sudan. “Stiamo assistendo a un aumento estremamente preoccupante della malnutrizione, risultato diretto del vivere in condizioni di sovraffollamento e di allagamento. La diffusione delle malattie trasmesse dall’acqua vanifica qualsiasi lavoro svolto dalle agenzie umanitarie nel prevenire e curare la malnutrizione, e sono i bambini piccoli a subirne l’impatto peggiore”.
Si prevede che, per la prima volta, Rubkona entrerà nella Fase 5 della Malnutrizione Acuta dell’IPC entro aprile 2024. Si tratta del livello più alto e riflette la crisi delle inondazioni che hanno sommerso l’intera contea negli ultimi due anni, insieme ai gravi shock economici che fatto aumentare di oltre il 120 per cento, da aprile, il prezzo degli alimenti di base. Le inondazioni sono causate dai deflussi dei bacini del fiume Nilo, in particolare dal Lago Vittoria che, quest’anno, ha ricevuto precipitazioni superiori alla media le quali non lasciano prevedere nessun sollievo dalle acque alluvionali.
La Classificazione Integrata delle fasi di sicurezza alimentare (IPC) è un’analisi completa sulla sicurezza alimentare e sulla nutrizione. L’IPC mostra che oltre sette milioni di persone si troveranno ad affrontare un’insicurezza alimentare acuta durante la stagione di magra del 2024, con un aumento fino a 79.000 persone che, entro aprile, si prevede affronteranno una fame catastrofica (IPC5). Questo aumento è in gran parte dovuto ai rimpatriati sud sudanesi in fuga dai combattimenti in Sudan, poiché si troveranno ad affrontare livelli sempre più estremi di insicurezza alimentare. Il WFP è alle prese con notevoli deficit di finanziamento e le prospettive in termini di risorse per il 2024 rimangono cupe: a causa della carenza di fondi, si prevede che solo un terzo dei bambini moderatamente malnutriti bisognosi di cure verrà raggiunto dall’assistenza.
Il rapporto completo dell’IPC è disponibile qui.
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Crisi alimentare globale: l'ONU lancia l'allarme
L'ONU ha lanciato l'allarme sulla crisi alimentare globale che sta colpendo milioni di persone in tutto il mondo. Secondo il Programma Alimentare Mondiale (PAM), nel 2023 il numero di persone che soffrono di insicurezza alimentare grave potrebbe raggiungere i 349 milioni, un aumento di 133 milioni rispetto al 2022. ONU - Cause della crisi alimentare globale Le cause della crisi alimentare globale sono molteplici e includono: La guerra in Ucraina: La guerra in Ucraina ha causato una grave crisi alimentare in tutto il mondo. L'Ucraina è un importante esportatore di grano, mais e altri cereali, e la guerra ha interrotto le esportazioni, causando un aumento dei prezzi dei generi alimentari. Il cambiamento climatico: Il cambiamento climatico sta causando eventi meteorologici estremi, come siccità, inondazioni e tempeste, che stanno danneggiando i raccolti e rendendo più difficile la produzione di cibo. La pandemia di COVID-19: La pandemia di COVID-19 ha avuto un impatto negativo sull'economia globale, causando la povertà e la fame. Conseguenze della crisi alimentare globale Le conseguenze della crisi alimentare globale sono drammatiche. Milioni di persone stanno soffrendo di malnutrizione, e la crisi sta contribuendo a instabilità politica e sociale. I bambini sono i più colpiti dalla crisi alimentare. Secondo l'UNICEF, nel 2023, 10 milioni di bambini sotto i 5 anni potrebbero morire di malnutrizione grave. La crisi alimentare sta anche contribuendo a instabilità politica e sociale. In molti paesi, la scarsità di cibo sta portando a proteste e violenze. Misure per far fronte alla crisi alimentare globale L'ONU sta lavorando per far fronte alla crisi alimentare globale, ma le sfide sono enormi. L'organizzazione ha lanciato un appello per 4,4 miliardi di dollari per fornire assistenza alimentare a 43 milioni di persone in 43 paesi. Alcune delle misure che vengono prese per far fronte alla crisi alimentare globale includono: Aumento della produzione alimentare: L'ONU sta lavorando per aumentare la produzione alimentare in tutto il mondo, in particolare nei paesi più colpiti dalla crisi. Riduzione degli sprechi alimentari: L'ONU sta lavorando per ridurre gli sprechi alimentari, che rappresentano un problema globale. Aiuto alimentare: L'ONU sta fornendo assistenza alimentare alle persone più bisognose. Racconti di persone colpite dalla crisi alimentare Per comprendere meglio le conseguenze della crisi alimentare globale, abbiamo parlato con alcune persone che ne sono state colpite. Aisha, una donna di 35 anni dal Sudan del Sud, ha raccontato che la sua famiglia non ha abbastanza da mangiare. "Non abbiamo cibo per nutrire i nostri figli", ha detto Aisha. "Stanno morendo di fame." Aisha ha detto che la guerra in Ucraina ha contribuito alla crisi alimentare nel suo paese. "L'Ucraina è un importante esportatore di grano e mais", ha detto Aisha. "Quando la guerra ha interrotto le esportazioni, i prezzi del cibo sono aumentati e noi non possiamo più permetterci di comprarli." Aisha ha chiesto aiuto alla comunità internazionale. "Chiediamo al mondo di aiutarci", ha detto Aisha. "I nostri figli stanno morendo." Speranza per il futuro Nonostante le sfide, c'è ancora speranza per il futuro. L'ONU sta lavorando con i paesi colpiti dalla crisi alimentare per trovare soluzioni a lungo termine. Il PAM sta lavorando per aumentare la produzione alimentare nei paesi più colpiti. "Stiamo lavorando con i governi e i produttori agricoli per aumentare la produzione alimentare", ha detto David Beasley, direttore generale del PAM. "Dobbiamo fare tutto il possibile per garantire che tutti abbiano accesso a cibo sicuro e nutriente." L'ONU sta anche lavorando per ridurre gli sprechi alimentari. "Lo spreco alimentare è un problema globale", ha detto Beasley. "Dobbiamo lavorare per ridurre gli sprechi alimentari e garantire che il cibo che produciamo arrivi a chi ne ha bisogno." **La crisi alimentare globale è una sfida enorme, ma non è impossibile da affrontare. Con un impegno globale, possiamo garantire che tutti abbiano accesso a cibo sicuro e nutriente. Fonti: Programma Alimentare Mondiale (PAM): https://www.wfp.org/ Organizzazione delle Nazioni Unite (ONU): https://www.un.org/ UNICEF: https://www.unicef.org/ Read the full article
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Freddy porta i tempi di magra in Malawi
Prima che il ciclone tropicale Freddy colpisse il Malawi, il Paese dell’Africa sudorientale, privo di sbocchi sul mare, si trovava già ad affrontare una grave insicurezza alimentare. Secondo alcune stime, un terzo della popolazione era sull’orlo della fame estrema, il 37% dei bambini sotto i 5 anni era cronicamente malnutrito e il 70% delle persone viveva al di sotto della soglia di povertà…
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Cosa ci dice l'ultimo rapporto sull'insicurezza alimentare della FAO?
È stato da poco pubblicato il Rapporto globale sull'insicurezza alimentare (SOFI) dell'Organizzazione delle Nazioni Unite per l'alimentazione e l'agricoltura (FAO). La fame continua ad aumentare nella maggior parte delle regioni del mondo: fino a 783 milioni di persone nel mondo soffrono la fame. L'INSICUREZZA ALIMENTARE In base al nuovo rapporto delle Nazioni Unite, il costante aumento dell’insicurezza alimentare degli ultimi anni – che aveva toccato gli 828 milioni di persone nel 2021 – sembrerebbe mostrare una battuta d’arresto. Tuttavia, i dati restano allarmanti: il numero di persone che nel mondo soffrono la fame è di quasi un miliardo, molto più alto rispetto a prima della crisi COVID-19, che ha amplificato a cause strutturali preesistenti, e con enormi disparità tra le regioni. I NUMERI DEL RAPPORTO: - Fino a 783 milioni di persone nel mondo hanno sofferto la fame nel 2022. - 2,4 miliardi di persone, tra cui un numero relativamente maggiore di donne e di persone che vivono nelle aree rurali, non hanno accesso a un'alimentazione sana e sufficiente. - Nell'intero continente africano, 11 milioni di persone in più hanno sofferto la fame rispetto all'anno precedente. Il dato allarmante è che, complessivamente, ancora oggi il 30% della popolazione mondiale soffre di insicurezza alimentare. Ovvero, 3 persone su 10 si trovano regolarmente ad affrontare l'incertezza sulla disponibilità di cibo, devono saltare i pasti, scendere a compromessi sulla qualità nutrizionale o sulla quantità di cibo consumato. Il rapporto sottolinea inoltre che il costo delle diete sane è così alto che più di 3 miliardi di persone, ovvero il 42% dell'umanità, non vi hanno accesso. Questa cifra è in aumento dal 2019. IL RAPPORTO SOFI L'edizione 2023 del rapporto SOFI rileva inoltre che quasi 148 milioni di bambini sotto i cinque anni sono affetti da malnutrizione (ovvero il 22,3% dei bambini sotto i 5 anni). Sebbene questo dato sia in leggero calo negli ultimi anni, è chiaro che gli sforzi sono largamente insufficienti per raggiungere gli obiettivi di sviluppo sostenibile del 2030, soprattutto perché il numero di bambini che soffrono di malnutrizione acuta grave è in fase di stagnazione (45 milioni di bambini, pari al 6,8%). ��Numeri ancora così alti sono inaccettabili: ogni persona ha il diritto a una vita libera dalla fame. Con 40 anni di esperienza nel prevedere, prevenire e curare fame e malnutrizione, sappiamo che questo è un obiettivo realizzabile e il trend decrescente fino al 2015 lo ha dimostrato – dichiara Simone Garroni, Direttore generale di Azione contro la Fame e sottolinea – la crisi alimentare globale oggi è una questione di volontà politica. Per questo è necessario che i governi, a cominciare da quello Italiano, lavorino in ogni sede rilevante per affrontare le tre cause principali della fame: conflitti, disuguaglianze e crisi climatica. È necessario agire subito con nuovi e ambiziosi impegni per porre fine all'uso della fame come arma di guerra, garantire l'accesso ai servizi pubblici per tutti e trasformare radicalmente i sistemi alimentari, anche con l'agro-ecologia, rendendoli sostenibili, resilienti e più equi”. Read the full article
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Primo giorno di mare
Non credevo sarebbe stata così dura, ma il disturbo mi ha reso inadeguata davanti a tutto.
Sono in costume e ho la terribile paura che gli altri mi trovino più grossa, che notino la mia pancia gonfia. Non so nemmeno se sia vero, ma il peso in più mi ha distrutta ed è davvero difficile da accettare, mi sento diversa. Sono tentata in ogni momento di restringere e fare casino...
Voglio stare bene in spiaggia, ma intorno a me sento solo giudizi...
#prova costume#ansia#ansia sociale#ingrassata#Non mi piaccio#Non sto bene#Paura del giudizio#paura di me#paranoia#paranoie#inadeguata#Bassa autostima#dca#insicura#insicurezza#insicurezze#disturbo alimentare
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