#innovazione abitativa
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Silver Housing in Italia: un nuovo modello abitativo per rispondere all'invecchiamento della popolazione
Innovazione, servizi e inclusione per una longevità in buona salute
Innovazione, servizi e inclusione per una longevità in buona salute Il silver housing: un’opportunità per il futuro del welfare abitativo In un’Italia che vede crescere il tasso di invecchiamento, con gli over 65 che rappresentano il 24% della popolazione nel 2024, il silver housing innovativo emerge come una soluzione abitativa capace di coniugare indipendenza, assistenza e socialità. Questo…
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Nominato il nuovo presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Verona, Vicenza, Belluno e Ancona
Bruno Giordano è il nuovo presidente della Fondazione Cariverona. In seguito alla sua nomina sono arrivati gli auguri da parte del sindaco di Verona Damiano Tommasi: «La nomina del nuovo presidente di Fondazione Cariverona, Bruno Giordano, con ampio consenso è senz'altro di buon auspicio per una forte collaborazione con i territori e gli enti designatori. - ha detto il primo cittadino scaligero Tommasi - L'azione di Fondazione non può prescindere infatti, dall'ascolto e dalla condivisione. La nostra volont�� è di poter avere Fondazione al fianco nell'affrontare le più delicate esigenze delle nostre comunità, dall'emergenza abitativa alla rigenerazione e valorizzazione degli edifici storici presenti in città». Il sindaco di Verona Damiano Tommasi ha quindi aggiunto: «L'esperienza imprenditoriale di innovazione e ricerca del presidente mi auguro possa dare ancora maggior visione e concretezza nella partecipazione di Fondazione alle attività dei territori». Da parte del primo cittadino scaligero non è però mancato anche un rilievo critico: «Rimane, purtroppo, - ha evidenziato il sindaco Tommasi - ancora lontana un'adeguata rappresentanza di genere che anche e soprattutto in una istituzione tanto importante non può continuare ad essere così fortemente squilibrata. Approfitto - ha poi concluso Tommasi - per ringraziare il lavoro e la dedizione del presidente Mazzucco che in tutti questi anni ha guidato la Fondazione con rigore e grande senso istituzionale. Auguro buon lavoro ai nuovi vertici e a tutto il rinnovato consiglio generale». Da parte dell'amministrazione comunale, oltre alle parole del sindaco, sono giunte quelle del gruppo consiliare Traguardi: «Auguri di buon lavoro al neo presidente Bruno Giordano - si legge in una nota - e ai componenti del Consiglio di amministrazione e del Consiglio generale di Fondazione Cariverona, chiamati a gestire un patrimonio derivante dall’operosità dei veronesi nel nome dello sviluppo dei territori, del sostegno al tessuto sociale e del bene dei cittadini e delle cittadine. Fondazione Cariverona - prosegue dunque la nota di Traguardi - e così anche l’amministrazione comunale hanno una funzione fondamentale di affiancamento al pubblico, per questo sarà importante creare ulteriori sinergie nella consolidata collaborazione con la città, che è forte quando le sue istituzioni, con la loro autonomia e i rispettivi ruoli, fanno squadra». Read the full article
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Smart city, Trento al primo posto tra i grandi comuni del nord
Smart city, Trento al primo posto tra i grandi comuni del nord. È Trento il comune medio-grande più smart del nord Italia e il secondo nella classifica generale dei capoluoghi intelligenti. Il riconoscimento è arrivato l’11 ottobre scorso, a Padova, in occasione della prima edizione del City Vision Score, la classifica che misura il grado di “smartness” di tutti i comuni italiani su una scala da 10 a 100. Insieme a Trento, tra i comuni più smart, si distinguono Firenze per il centro Italia e Cagliari per il sud, mentre la città capoluogo al primo posto del podio è risultata Milano, con Trento e Bolzano rispettivamente al secondo e terzo posto. Seguono Monza, Reggio Emilia, Bologna, Brescia, Roma, Padova e Bergamo. All’evento hanno partecipato il dirigente Giuliano Stelzer e il dirigente del servizio Innovazione e transizione digitale, Mirko Franciosi, che ha ritirato il premio. Trenta gli indicatori elementari analizzati dalla società di consulenza Prokalos e sintetizzati nelle sei caratteristiche che definiscono il concetto di smart city, per ciascuna delle quali sono state individuate cinque metriche misurabili attraverso open data. Smart governance, che tiene conto dell’età media degli amministratori attivi nella Pubblica Amministrazione, delle persone che interagiscono digitalmente con essa, dell’euro pro capite per l’aggiornamento digitale, della connettività o della velocità media di download e dei dipendenti comunali che hanno ricevuto formazione nell’ambito delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione (ICT). Economy, che valuta il reddito medio pro capite, le unità locali e gli addetti, il numero delle startup, il tasso di disoccupazione e gli addetti nei settori a elevata intensità di conoscenza. Environment, che misura la raccolta differenziata dei rifiuti urbani, la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili, la dispersione idrica, la quantità di suolo consumato e la qualità dell’aria. Living, che prende in considerazione la densità abitativa, il prezzo medio delle case, le condizioni abitative, la speranza di vita alla nascita e, in riferimento al tema della salute, il numero di posti letto ospedalieri. Mobility, esamina invece il parco veicolare privato, il ricorso alla mobilità pubblica e alla mobilità lenta, la concentrazione di veicoli a basse emissioni e la capillarità della rete dei punti di ricarica per i mezzi di trasporto elettrici. People, che ha come riferimento il numero di persone laureate, la presenza di luoghi della cultura, la parità di genere intesa come rapporto tra occupazione maschile e femminile, la partecipazione elettorale e il livello di digitalizzazione, calcolato sul numero di persone che hanno acquistato su internet nell’arco degli ultimi tre mesi.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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Fiera del Levante 2023 a Bari
Nel quartiere fieristico di Bari tutto è pronto per la Campionaria Generale Internazionale che quest’anno torna, come sempre, nel mese di settembre, dal 9 al 17. Innovazione, internazionalizzazione, creatività, edilizia abitativa, food e politiche agricole, arredamento, automotive, welfare, galleria delle nazioni, shopping, cultura e spettacoli, oltre a conferme, graditi ritorni e tante novità, per nove giorni la Fiera del Levante sarà il cuore per confrontarsi, promuovere a livello internazionale il made in Puglia e il made in Italy, discutere, delineare aree strategiche per lo sviluppo regionale, ma anche per stare insieme e divertirsi. Con il supporto dell’Assessorato allo Sviluppo Economico della Regione Puglia un grande spazio sarà dedicato sempre all’Innovazione con start up, aziende e progetti innovativi del panorama nazionale ed internazionale a disposizione dei visitatori, come all’Internazionalizzazione, tema chiave per il futuro della manifestazione per le molteplici occasioni e opportunità di crescita e sviluppo che potrà offrire. Quest’anno la Campionaria sarà anche la Fiera della solidarietà, grazie ad un’area dedicata al terzo settore nella rambla centrale del quartiere fieristico, con stand di associazioni no profit e organizzazioni di volontariato impegnate a far conoscere l’offerta dei servizi sociali del welfare, ormai leva strategica per una crescita sana e consapevole del territorio e dell’intera comunità. Dopo Expolevante torna per la seconda volta una delle azioni progettuali a supporto dell’economia pugliese definite dalla Regione Puglia e realizzate con la collaborazione della Camera di Commercio dell’Industria e dell’Artigianato di Bari come la Fiera della Creatività Rurale, finalizzata a favorire la contaminazione fra settore Agro-Food e delle Industrie Culturali e Creative. Ritorna anche la Galleria delle Nazioni, con tanti espositori provenienti da tutto il mondo e i loro stand pieni di profumi, colori, prodotti artigianali tipici, con il ritorno di Armenia, Albania e Repubblica di San Marino. Confermati, in una veste rinnovata e ampliata, anche gli spazi dedicati all’automotive, con l’esposizione di macchine nuove, usate ed elettriche di diverse concessionarie, il padiglione multisettoriale con arredamento, sistemi di riposo, edilizia abitativa e outdoor e gli spazi dedicati allo shopping. Storica anche la presenza dell’Assessorato all’Agricoltura della Regione Puglia con gli spazi legati all’enogastronomia di eccellenza, dove tra masserie didattiche, percorsi tematici e degustazioni si valorizzeranno le aziende pugliesi di eccellenza e di qualità certificata, e alla filiera ittica e di promozione della sostenibilità ambientale e della tracciabilità dei prodotti, oltre a una rappresentanza delle Forze dell’ordine, dai Carabinieri, alla Guardia di finanza e all’Aeronautica, dalla Polizia municipale all’Esercito. Ma la Fiera del Levante significa divertimento, spettacoli, intrattenimento per tutta la famiglia, grazie a un parco divertimenti per bambini e famiglie e un cartellone di spettacoli ed eventi sempre più ricco e che potrà soddisfare tutti, anche il pubblico più giovane. Il costo del biglietto è di € 4,00, l’accesso è gratuito per coloro che arriveranno nel quartiere fieristico in bicicletta, per le persone con disabilità accompagnate (1+1), i bambini al di sotto dei 10 anni, ai giornalisti e Forze dell’Ordine muniti di tesserino professionale. Read the full article
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Cina: gelato che passione, i nuovi gusti che fanno impazzire la generazione Z
07/09/2021
SONO BASTATI POCHI ANNI PERCHÉ IN CINA SCOPPIASSE LA PASSIONE PER IL GELATO. OGGI DETIENE UN TERZO DEI CONSUMI GLOBALI, E L'INTERESSE SPINGE A CERCARE NUOVI GUSTI, TUTTI PROFONDAMENTE CINESI.
La storia del gelato in Cina è abbastanza recente e la sua crescita veloce se non consideriamo quanto avvenuto nell’antichità, quando cioè, circa 2000 anni fa, si può intercettare il progenitore del gelato.
Un salto nella storia del gelato
Tornando per un momento al passato, aiutandoci con un testo fondamentale quale Armi, acciaio e malattie di Jared Diamond, scopriamo che l’origine della civiltà dell’Antropocene è da ritrovarsi nell’Asia minore, detta anche della Mezzaluna fertile, e nel continente cinese. Ebbene, il prototipo del gelato ha avuto origine proprio in queste aree. Il processo di fabbricazione e i relativi sapori si legavano alle rispettive tradizioni e in Cina, 2000 anni fa, venivano utilizzati i succhi di frutta attraverso una forma di ghiacciatura che ha poi trovato nel XIII secolo un ulteriore passaggio con il congelamento sottoterra di un’amalgama di riso, latte e spezie. Se si escludono questi precedenti bisogna aspettare molto perché la gelateria conquistasse un profilo simile a quello che ha in Europa e in Italia e che da anni monitoriamo attraverso la nostra guida Gelaterie d’Italia. Oggi ritroviamo una sorta di eredità identitaria sfogliando anzi cliccando sulle pagine dei social con la narrazione dei diversi sapori.
La gelateria contemporanea, una storia recente che corre veloce
Recente perché sino agli albori degli anni novanta era ancora prevalente il gelato prodotto localmente con lo stecco: pochi gusti apparentemente simili. Qualche tentativo, specialmente da parte di piccole imprese familiari italiane era stato fatto a Pechino e Shanghai senza risultati soddisfacenti tanto da portare poi alla chiusura delle attività.
Nel frattempo alcune multinazionali si erano affacciate al mercato cinese, per tradizione poco avvezzo a sapori molto zuccherini e prodotti a base di latte. Sono nate quindi le prime catene di gelaterie industriali con una gamma di prodotti prima importati e successivamente prodotti in loco, quando nei consumi si è passati dal latte di soia a quello animale.
L’evoluzione nel mercato cinese è molto veloce: dal 2014 il consumo del gelato è esploso e, oggi, un terzo di tutto il gelato venduto nel mondo è consumato in Cina. Per comprendere meglio il progresso del dato, stimato nel 2016 a 6.65 miliardi di dollari Usa con una quota di mercato nelle città di prima fascia (quelle cioè più importanti, estese, e dalla maggiore densità abitativa) del 23,4%, dobbiamo scomporlo e soprattutto guardare a come il marketing e l’arrivo di prodotti innovativi abbiano condizionato i consumi.
Gelato industriale e artigianale
Nella categoria del gelato industriale sono presenti cinque players: due cinesi, Yili e Mengniu con una buona quota di mercato negli yogurt e nel latte, e tre internazionali, Nestlè, Unilever che controlla Walls e anche GROM, posizionata nella fascia premium come Haagen-Dazs, senza trascurare brands locali che si sono sviluppati in diverse città cinesi di seconda e terza fascia.
Per quanto riguarda il gelato definito artigianale – principalmente secondo la tradizione produttiva italiana – c’è una certa continuità, con dolci prodotti a partire da basi importate dalle nostre aziende leader e con vendite in canali distributivi di negozi con marchio.
Il gelato e le nuove richieste della generazione Z
La generazione Z rappresentata dai millenials non si accontenta più di questa tipologia di prodotti: aspira insaziabilmente a qualcosa di più stimolante e curioso alimentato anche e soprattutto dalle piattaforme digitali dei social media con i loro KOL (Key Opinion Leader) e KOC (Key Opinion Consumer). Ancora una volta lo smarphone assume il ruolo di strumento di mediazione anche per l’acquisto del gelato.
Ed ecco che a Shanghai, oggi il centro più trendy per chi cerca novità giornaliere, nasce per esempio Il gelato Dal cuore, denominazione italiana per un luogo diventato icona per i millenials, nato sulle ceneri di una gelateria gestita tradizionalmente da un partner italiano che, armato di buone intenzioni, non ha riscosso il successo sperato.
La peculiarità che caratterizza questo fenomeno di marketing deriva da due elementi: il limitato valore zuccherino – circa il 30% in meno di un gelato industriale o artigianale tradizionale – e la scoperta di gusti nuovi di cui una parte trova il proprio fondamento nella tradizione cinese. La veste diversa è quella dei KOL: gli opinion leader sono fondamentali per determinare il successo di un prodotto, soprattutto se studiato con attenzione.
La Cina si trova stretta tra due tendenze originate dal paradigma della Dual circulation: da un lato la ricerca a tutti i costi di quel qualcosa di nuovo che fa scattare la molla del consumo, unica ragione che giustifica la variazione mensile del PIL di cui i consumers giocano un ruolo determinante, dall’altro il ripristino della tradizione (forse rivisitata) ma ancora immanente nella sua totalità. Nel gelato assistiamo a questo processo di sintesi che spariglia i nostri fondamentali ma per il consumatore cinese diventa motore delle decisioni nella scelta dei prodotti.
Cina: gelato tradizione e nuovi sapori
Non dobbiamo stupirci se l’elenco appare per noi quantomeno stravagante ma è questo che crea il successo del momento: accanto ai gusti tradizionali dobbiamo annoverare il caramello salato e un sorbetto al limone con un alto grado di acidità; possiamo continuare con un estroso simil foie gras o ananas con peperoncino piccante del Sichuan, la provincia cinese dove vige la regola quotidiana del piccante. Si passa poi a un mascarpone e fichi sino al gusto al Pei Pa Koa, sapore racchiuso nello sciroppo della tradizionale medicina cinese come rimedio per la tosse piuttosto che la ripresa rivisitata del gusto del White Rubber, una caramella tipica nata e prodotta a Shanghai da almeno mezzo secolo.
Non possono mancare i gusti alla soia rossa e al fagiolo verde, al tuorlo d’uovo salato, alla noce cinese e al vino giallo di riso. Per chi si vuole sbizzarrire è a disposizione un gelato al gorgonzola con anacardi, quello al ribes nero, al durian, frutto esotico polposo ma con un afrore repellente, il gelato al Maotai, la grappa cinese per eccellenza, all’hotpot, anche questo rimanda alla tradizione di intingere carni, interiora e verdure in un brodo piccante e per chiudere il cono Dal cuore con latte di avena con riccioli di vegetali che rappresenta la nostra Terra.
Le prospettive di sviluppo
Con le limitazioni a viaggiare, imposte dalla pandemia, ormai da oltre un anno e mezzo (e con una reiterazione, da stime presentate, sino alla fine del 2022) si assiste in Cina a un processo a U verso la precipua innovazione cinese nella moda, nell’automotive (con le vetture EV) e nel settore alimentare da retail o da Horeca. Il Piano quinquennale (2021 – 2025) incoraggia lo sviluppo dell’alleanza tra industrie con caratteristiche collegate alle condizioni locali per favorire l’occupazione e gli Istituti tecnici industraiali locali per la formazione tecnica e l’utilizzo degli strumenti di marketing. Jiang Hao, partner di Roland Berger – società tedesca di consulenza strategica e aziendale –sostiene che questa alleanza creerà una piattaforma professionale per il prodotto alimentare cinese creando valore nei differenti settori. E ancora una volta è quello che sta accadendo nel mondo del gelato.
Dal cuore – Cina – Shanghai – 600,Shan xi Road – +86 21 138 1858 7747
a cura di Marco Leporati
Fonte: Gambero Rosso
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La congiunturale ANCE 2021: imprese in bilico tra difficoltà e visione strategica per il futuro.
Anche se con qualche giorno di ritardo, la scorsa settimana si è tenuta la consueta presentazione dell’Osservatorio Congiunturale di ANCE, a cura dell’Ufficio Studi, che mette il punto sui risultati del 2020 e fa delle previsioni sui possibili risultati dell’anno appena iniziato.
Innanzitutto, i dati più rilevanti dell’Osservatorio Congiunturale sono i seguenti:
gli investimenti in costruzioni nel 2020 hanno segnato un calo del 10,1 % rispetto al 2019;
la stima per il 2021 degli investimenti in costruzioni segna un +8,6% rispetto al 2020, a cui contribuisce una crescita attesa degli investimenti del settore dell’edilizia abitativa del +11,3% e un incremento degli investimenti in manutenzione dello stock abitativo esistente del +14%;
la fotografia attuale illustraun settore che in 12 anni, dall’inizio della crisi, ha visto un crollo del 75% dei propri livelli produttivi rispetto al 2008;
Le opere di riqualificazione per quest’anno hanno fatto registrare un segno meno, anche se più contenuto rispetto agli altri comparti, grazie al mantenimento nei provvedimenti del governo delle agevolazioni per gli adeguamenti coperti da sismabonus, ecobonus e bonus facciate;
nel settore pubblico è prevista una crescita del +6% per effetto della ripresa dei bandi di gara, i grandi assenti di questi anni, soprattutto grazie al contributo dei bandi di ANAS e RFI;
dal punto di vista delle compravendite, il 2020 ha segnato una consistente battuta d’arresto rispetto all’anno precedente tanto da determinare un calo nel primo semestre del 21,8% rispetto al corrispondente periodo del 2019;
altrettanto negativo l’andamento dei permessi di costruire che hanno interrotto il ciclo espansivo che ha avuto inizio nel 2015;
il tutto in un contesto di economia nazionale che non si è ancora ripresa dallo shock della crisi e che anche per il 2020 ha fatto registrare un pesante calo nel PIL.
La situazione descritta dal Centro Studi dell’ANCE fornisce una fotografia precisa di un settore che si è fisiologicamente trasformato, e che nonostante l’ondata della crisi più profonda è passata non smette di pagare un prezzo elevato in termini di imprese e di lavoratori fuoriusciti dal mercato.
Il tessuto imprenditoriale si è trasformato ed è oggi composto da imprese sempre più piccole con una decisa inclinazione verso settori attinenti ai lavori di costruzione specializzati.
Lo scenario attuale è caratterizzato da una polarizzazione tra le grandi iniziative di rigenerazione e di nuovi sviluppi urbani da una parte, mentre dall’altra si posizionano le opere di riqualificazione che spesso si identificano con la micro-riqualificazione.
Le sfide con cui si confronta il mondo del real estate e delle costruzioni sono quelle della definizione di un nuovo contesto dell’immobiliare e della rigenerazione dei modelli urbani in cui ci troviamo ad operare.
In un momento come quello attuale, sembra diventare quasi inutile provare a guardare un po' più in là rispetto agli stretti confini che la pandemia e il rischio del contagio ci hanno imposto. Infatti, come è stato più volte ripetuto, come l’evento inaspettato della pandemia, nel corso degli ultimi dodici mesi, ha in qualche modo scardinato le certezze in termini di utilizzo degli spazi e di conseguenza della loro destinazione d’uso.
Ma il punto non è se il nostro modo di utilizzare spazi personali o pubblici ritornerà quello di prima o se prendendo atto di come siamo cambiati ci adatteremo alla nuova realtà adattando il nostro modo di essere parte della filiera del real estate e delle costruzioni. L’esshttps://virginialunare.it/post/645659879985561600/le-citt%C3%A0-medie-la-svolta-nellera-del-covidere umano, è per sua natura un “animale” sociale che tende a ricercare una situazione di confort reale e apparente in ogni situazione: insomma ci si adatta. Adattarsi alla situazione nuova è quello che abbiamo obtorto collo in questi mesi, adeguando le nostre case. a trasformarsi in location di lavoro; abbiamo inevitabilmente cambiato il nostro punto di vista e quindi la nostra “visione”.
E’ necessario quindi partire proprio da questo termine: visione, che fa il paio con il termine costruzione declinato in tutte le possibili lingue del mondo.
Come magistralmente raccontato da Federico Rampini nella sua ultima fatica “I cantieri della storia”, dopo ogni guerra c’è stata una costruzione che in alcuni casi ha visto a volte l’erigersi di edifici iconici con il proprio seguito di ricadute sull’economia sempre di grande rilievo. Ricostruzione che non può e non deve prescindere da un ruolo determinante degli attori del settore delle costruzioni e del real estate e dal suo intrinseco rapporto con il mondo della pubblica amministrazione.
Partiamo proprio da questo ultimo elemento. La necessità delle nostre città di “cambiare pelle” non solo nelle insegne delle attività commerciali che si trovano al piano terra, porta soprattutto nelle realtà urbane di maggior dimensione alla necessità di ripensare il proprio piano strategico di sviluppo non solo nell’ottica di più o meno metri quadri urbanizzati o riqualificati, ma anche e soprattutto di attrattività e di infrastrutture immobiliari in grado di sostenerne i flussi in entrata
Un sistema in grado di rispondere agli stimoli che vengono dalla potenziale offerta deve necessariamente confrontarsi con un mondo imprenditoriale che sia pronto a fornire le migliori proposte in termini di prodotto e di servizio da proporre al mercato.
Una sfida importante per le imprese che devono sempre di più farsi interpreti di un nuovo modo di concepire il prodotto finale, che va via via perdendo il suo contenuto più tradizionale virando verso un prodotto caratterizzato da innovazione e servizi.
#real estate#immobiliare#mercato immobiliare#rapporto#congiuntura#congiunturale ANCE 2021 crisi pandemia covid-19
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MONTEPRANDONE – In una sala consiliare affollata, si è tenuta la seduta di insediamento del nuovo Consiglio comunale di Monteprandone. Ha presieduto la prima parte dei lavori Meri Cossignani in qualità di consigliere anziano, quello che ha riportato il maggior numero di voti.
All’appello è risultato assente il consigliere Alessio Capecci per il gruppo Uniti per la Città. Si è poi proceduto alla convalida del Sindaco e dei consiglieri eletti che hanno tutti i requisiti di eleggibilità e compatibilità con il ruolo che hanno assunto. Si è passati poi alla nomina di presidente e vicepresidente del Consiglio comunale. Roberta Iozzi con 12 voti è stata eletta presidente del Consiglio comunale. La vicepresidenza del Consiglio è andata ad Orlando Ruggieri.
Dopo il giuramento di fedeltà alla Costituzione, pronunciato con la fascia tricolore come vuole la legge, il sindaco Sergio Loggi, visibilmente emozionato, ha ringraziato tutti i Consiglieri comunali e chiesto collaborazione per il territorio. Ha augurato a tutti di fare un buon lavoro nell’interesse della comunità. Ultimo grazie per i propri genitori, gli amici e la compagna. Ai cittadini di Monteprandone ha chiesto sostegno, ma anche di essere uno sprone per gli amministratori comunali.
Dalla minoranza, Orlando Ruggieri ha raccolto l’invito di Loggi alla collaborazione, annunciando che il gruppo Uniti per la Città non darà appoggio ma assumerà una posizione costruttiva, senza posizioni preconcette, valutando punto per punto le varie questioni che verranno proposte dell’Amministrazione. Anche Bruno Giobbi del gruppo Futura ha assicurato dialogo e collaborazione per il bene di Monteprandone.
A seguire il sindaco Loggi ha dato comunicazione ufficiale della composizione della Giunta comunale indicando nomi e deleghe del vicesindaco e degli assessori. Daniela Morelli è il vicesindaco con delega a Istruzione e Personale. Si occupa di diritto allo studio, politiche per l’infanzia, politiche di sostegno alla genitorialità, mense e trasporti scolastici, politiche di sostegno alle disabilità e minori, organizzazione delle risorse umane, rapporti con le organizzazioni sindacali.
Urbanistica, Affari Generali e Partecipate sono le deleghe assegnate all’assessore Meri Cossignani che si occupa nello specifico di pianificazione e assetto del territorio, tutela del paesaggio, politiche per la riqualificazione degli agglomerati storici, edilizia privata, fondi comuni di investimento immobiliare, emergenza abitativa, politiche comunitarie, creazione ufficio Europa, società partecipate, farmacia comunale, affari generali e rapporti istituzionali.
L’assessore Christian Ficcadenti è delegato al Patrimonio in particolare beni immobili comunali, edilizia scolastica, cimitero, servizi cimiteriali, impianti sportivi e relativa gestione.
A Bilancio, Attività Produttive e Lavoro è delegato l’assessore Gianpietro Vallorani con attenzione a programmazione economica, finanze, tributi, politiche per lo sviluppo industriale, artigianato, commercio, pubblicità e affissioni, contenzioso, tutela dei consumatori, politiche attive del lavoro e formazione professionale.
Fernando Gabrielli è stato nominato assessore a Viabilità e Protezione Civile, in particolare a infrastrutture viarie, manutenzione e segnaletica stradale, gestione dei rifiuti, igiene urbana, servizi idrici e fognature, verde pubblico, servizio guardie venatorie ed ecologiche, protezione civile, pubblica illuminazione.
Per quanto riguarda i consiglieri, Loggi ha assegnato le seguenti deleghe: Roberta Iozzi, presidente del consiglio con delega a Cultura e Pari Opportunità (attività culturali, politiche contro la discriminazione di genere, prevenzione della violenza domestica, tutela delle vittime di abusi);
Marco Romandini è delegato a Turismo e Valorizzazione del Centro Storico (politiche di promozione ed accoglienza turistica, valorizzazione del borgo e delle sue attività produttive, riqualificazione centro storico);
Marco Ciabattoni è delegato a Sport e Tempo Libero (promozione dell’attività motoria, eventi sportivi, relazioni con le società e le associazioni sportive);
Antonio Riccio è delegato a Trasporti e Videosorveglianza (trasporti, mobilità alternativa, coordinamento con la Polizia Locale in merito al sistema di videosorveglianza, rapporti con le forze dell’ordine, partecipazione e cittadinanza attiva).
Sergio Calvaresi è delegato a Politiche Ambientali e Agricoltura (tutela dell’ambiente, valorizzazione delle produzioni agricole, promozione della biodiversità, tutela dei diritti degli animali, bonifica ed irrigazione).
Martina Censori è delegata a Politiche Giovanili e Innovazione (politiche giovanili, rapporti con la Consulta Giovanile, reti telematiche, ricerca e innovazione).
Il Sindaco Loggi ha conservato tutte le materie non delegate agli Assessori e ai Consiglieri, tra le quali Politiche Sanitarie e Politiche Sociali (progetti per la terza età, politiche per l’immigrazione, reddito di cittadinanza comunale e servizio civile).
Prima della conclusione dell’assise, il Consiglio ha eletto membri effettivi della commissione elettorale comunale Marco Ciabattoni e Sergio Calvaresi per la maggioranza, Bruno Giobbi per la minoranza. Membri supplenti sono stati invece eletti Marco Romandini e Martina Censori per la maggioranza e Alessio Capecci per la minoranza.
Al termine del Consiglio comunale la nuova Amministrazione ha salutato una delegazione di Kumhausen, città della Baviera in Germania gemellata con Monteprandone, accompagnati dal vicesindaco Karl Wilser, in visita in questi giorni nel territorio.
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#BUCCINASCO LA CASA E' COMUNE, PERCHE' NESSUNO RESTI INDIETRO
#BUCCINASCO LA CASA E’ COMUNE, PERCHE’ NESSUNO RESTI INDIETRO
Sette appartamenti (anche beni confiscati alla ‘ndrangheta) per un progetto di innovazione sociale rivolto a nuove fragilita’, famiglie in emergenza abitativa e anziani. E l’avvio dell’Agenzia dell’Abitare
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Abitare per far abitare: Cascina Merlata 2° lotto di Città Contemporanea
Sabato 9 giugno si è tenuta la cerimonia ufficiale della posa della prima pietra del 2° lotto di Città Contemporanea in via Pasolini a Milano, alla presenza dell’Assessore di Regione Lombardia Stefano Bolognini e degli Assessori del Comune di Milano Pierfrancesco Majorino e Gabriele Rabaiotti, per un nuovo modo di pensare l’abitare.
Abitare per far abitare. È con questo slogan che Città Contemporanea inaugura il secondo lotto a Cascina Merlata di altri 180 alloggi, di alta qualità, a basso consumo energetico e prezzi accessibili. La costruzione e gestione del nuovo edificio, progettato dall’architettoPatricia Viel dello studio Citterio – Viel&Partners, sarà affidata alle cooperative CMB e Delta Ecopolis, interpreti di un nuovo modo di concepire l’abitare. Non si tratta solo di case, ma di persone che le abitano. Da questo principio nasce un progetto parallelo, ad alta responsabilità sociale, a sostegno del disagio abitativo a Milano, in collaborazione con le istituzioni pubbliche e il privato sociale. Alla cerimonia di inaugurazione erano presenti gli Assessorati di Regione Lombardia e del Comune di Milano competenti in materia di politiche abitative e sociali, per costruire con loro un percorso cooperativo a sostegno di buone pratiche innovativo per l’accesso alla casa. Il progetto, in via di definizione, sarà presentato alla cittadinanza milanese nelle prossime settimane.
“La volontà di qualificare un’azione economica di mercato attraverso l’indicazione di un progetto a forte finalità sociale e collettiva ci sembra un elemento di grande interesse ed innovazione che speriamo possa essere utilizzato anche da altri – dicono gli Assessori Pierfrancesco Majorino (Politiche sociali) e Gabriele Rabaiotti (Casa, Lavori pubblici), entrambi presenti all’inaugurazione. Per questo ci siamo trovati subito disponibili a definire un accordo tra Comune e Città Contemporanea per precisare, nelle prossime settimane, la destinazione del fondo, che andrà comunque a vantaggio di famiglie in sofferenza abitativa”.
“Si tratta della prima pietra – afferma Fabio Cambiaghi, Vicepresidente di Città Contemporanea – di un ulteriore passo nella riqualificazione del distretto di Cascina Merlata, il nuovo cuore pulsante di Milano all’interno di un parco di 250.000 mq., con la scuola pubblica, asili nido, il centro commerciale, e l’adiacente area Aexpo, Mind il parco della scienza del sapere e dell’innovazione, presentato anch’esso oggi. Un quartiere urbano di nuova concezione, autosufficiente, una città nella città perfettamente connessa al centro, alla città metropolitana ed alla Regione. Dotato di tutte le funzioni primarie, ricreative, culturali, sportive, residenziali, produttive e terziarie: un habitat metropolitano di nuova concezione, smart e sostenibile”.
Città Contemporanea è il frutto di una collaborazione unica tra l’Architetto Patricia Viel, dello studio CITTERIO – VIEL, e le due Cooperative aderenti alla Lega delle Cooperative: insieme hanno portato avanti un lavoro di co-progettazione integrata, visibile nella qualità dei materiali, nel disegno degli edifici e degli spazi pubblici e nella scelta degli elementi di design, seguendo i modelli urbanistici del Nord Europa. Immobili in Classe A, con ottime finiture e prezzi certificati e convenzionati. Città Contemporanea Spa è, infatti, la società nata per condividere le opportunità di una fase economica non certo facile, ma soprattutto per offrire sicurezza e innovazione nella realizzazione immobiliare in area Cascina Merlata. È partecipata dalle Cooperative Delta Ecopolis e CMB che hanno dato il loro appoggio al progetto, per rispondere alle richieste di chi aspira ad avere una casa bella, di qualità e con un comfort elevato a un prezzo accessibile e ragionevole.
La cooperativa CMB, impresa costruttrice, è oggi la prima impresa di costruzioni per fatturato in Italia, festeggia 110 anni di storia. Una storia che è iniziata da una stretta di mano nel 1908: un gesto che un tempo aveva un forte significato e che dava vita fin da subito a qualcosa: un rapporto basato sulla fiducia. Una tradizione consolidata che ha contribuito a costruire e riqualificare un pezzo del nostro Paese: abitazioni, ospedali, grattacieli, strade, infrastrutture, i luoghi in cui si svolgono le vite delle persone.
Delta Ecopolis è una delle Cooperative di abitanti più grandi d’Italia, con 10.000 soci. Nata nel 2017 dalla fusione di E.CO.POLIS SOC. COOP. e Cooperativa Nazionale di Senago Soc. Coop, ha radici molto profonde. Le cooperative che hanno contribuito alla sua nascita realizzarono i primi edifici agli albori del 1900 e hanno dato risposta al bisogno abitativo di quattro generazioni di cooperatori. Delta Ecopolis guarda al futuro e si offre come gestore sociale, quale cooperativa contemporanea che si pone di fornire servizi energetici volti al risparmio e al rispetto dell’ambiente e ridisegnando pezzi di città perfettamente inseriti nel tessuto socio-urbano.
#Città Contemporanea Milano#Abitare per far abitare#Cascina Merlata 2° Lotto#Riqualificazione Cascina Merlata
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Ventottesima edizione indagine qualità della vita: Belluno prima, tante le sorprese
L’indagine annuale del Sole 24 Ore, giunta alla 28ma edizione, offre uno spaccato molto interessante dell’Italia, dove numeri alla mano, il centro nord si conferma luogo migliore in cui vivere. Belluno si aggiudica l'edizione dell'indagine, a seguire tra cime e tornanti attraverso Aosta, Sondrio, Bolzano, Trento fino ad arrivare a Verbano-Cusio-Ossola in Piemonte. Nei primi sette posti della classifica che misura il benessere, non solo economico, delle province italiane ci sono ben sei province alpine, a cui si aggiunge Trieste. Sei macro aree e 42 indicatori, tra cui quest'anno entrano anche gli acquisti online, il gap retributivo di genere, la spesa per i farmaci, il consumo del suolo, gli anni di studio degli over 25 e l'indice di litigiosità nei tribunali, sono l'elemento portante dell'analisi che Il Sole 24 Ore realizza per stilare la classifica della Qualità della Vita nelle 110 province Italiane. Arretrano alcune grandi città: Milano che, nella classifica generale perde 6 posizioni e scivola all'ottavo posto; Roma, che scende al 24°rispetto al 13° del 2016, e Torino, che retrocede al 40°posto. Nelle vittorie di tappa per singola macro area, Milano è sempre al top nell'ambito Ricchezza e consumi, conquistando il primato nel Pil pro-capite, nell'importo medio delle pensioni e nei depositi bancari. I voti migliori per il consumo di suolo e l'emigrazione ospedaliera vanno invece a Sondrio, che guadagna il podio dell'area ambiente e servizi. Aosta sale sul podio nella densità abitativa e nelle acquisizioni di cittadinanza, mentre per giustizia e sicurezza è la provincia di Verbano Cusio Ossola a guadagnare la prima posizione. Firenze, invece, supera Roma e si aggiudica il primo posto per cultura e tempo Libero. Ma la grande sorpresa del 2017 è Ascoli Piceno, che vince la medaglia d'oro nella categoria Lavoro e Innovazione. In coda alla graduatoria complessiva, invece, finiscono soprattutto le aree di Campania e Puglia: ben otto nelle ultime dieci posizioni, con Caserta maglia nera 2017 e Taranto al penultimo posto. Al terz'ultimo c'è Reggio Calabria. A sancire il verdetto è il trend di fondo, che mostra, attraverso i risultati dei singoli indicatori, come il divario tra Nord e Sud del Paese tenda sempre più ad ampliarsi, tanto che per trovare la prima provincia del Sud e Isole bisogna scendere fino al 52°posto di Oristano. Le aree centro-settentrionali, infatti, non solo ribadiscono i loro primati storici negli indicatori economici (dalla ricchezza al lavoro), ma guadagnano spazio anche nei ranking - come demografia e tempo libero - un tempo appannaggio dei territori del Sud. Non mancano comunque le buone prestazioni: la stessa Oristano conquista il terzo posto nella macro-area Giustizia e sicurezza, Matera sale al 6°posto nella categoria Ambiente e servizi e le province del Mezzogiorno occupano in blocco i primi 14 posti nell'indicatore legato alla diffusione della banda larga. Read the full article
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Pubblicato l'avviso finanziato dal PNRR per la co-progettazione e gestione di interventi sociali di supporto all'Housing first
Pubblicato l'avviso finanziato dal PNRR per la co-progettazione e gestione di interventi sociali di supporto all'Housing first. Bari. L’assessora al Welfare Francesca Bottalico rende noto che è in pubblicazione sul sito istituzionale, a questo link, l'avviso finalizzato a individuare soggetti del Terzo Settore che manifestino la disponibilità alla co-progettazione e alla gestione di attività e interventi a valere sul progetto Housing First Temporaneo (PNRR Missione 5 “Inclusione e coesione”, Componente 2 “Infrastrutture sociali, famiglie, comunità e terzo settore”, Sottocomponente 1 “Servizi sociali, disabilità e marginalità sociale”, Investimento 1.3.1 - Housing First). Il percorso di co-progettazione prevede infatti la pubblicazione di un avviso di interesse che riporta i requisiti di massima dell’attività da realizzare, nonché i criteri di valutazione, l'individuazione del soggetto mediante una selezione che tiene conto del possesso dei requisiti di partecipazione, delle caratteristiche della proposta progettuale e dei costi previsti, e l'avvio dell’attività vera e propria di co-progettazione per la definizione del progetto individuato. L’obiettivo specifico dell’amministrazione è quello di realizzare un modello innovativo di housing first - condominio sociale diffuso in favore di persone e nuclei familiari in condizioni di elevata marginalità sociale. “Con il nuovo avviso sull’housing first, siamo orgogliosi di aver terminato in tempi record la programmazione sociale e amministrativa finanziata con fondi del PNRR, con importanti risultati in termini di innovazione sociale e gradimento da parte dei cittadini - commenta Francesca Bottalico -. In particolare, lavorando su un percorso di compartecipazione e co-progettazione con cittadini e imprese sociali e grazie alla collaborazione con l'assessorato al Patrimonio, avvieremo una prima sperimentazione di condominio sociale nella città vecchia, all’interno di un immobile comunale attualmente in fase di ristrutturazione per favorire l'autonomia abitativa e sociale di famiglie, principalmente giovani e donne, in povertà abitativa, con l’obiettivo di migliorarne i percorsi di inclusione sociale e lavorativa attraverso una serie di azioni di supporto sociali e di orientamento. Si ampliano e si diversificano il piano di intervento e le politiche sociali realizzate negli ultimi 10 anni sulla città di Bari, che oggi può contare su una pluralità di interventi, oltre 100 servizi e progettualità, alcuni dei quali riconosciuti come buone pratiche a livello nazionale in termini di innovazione sociale e contrasto alle povertà. Tanto è stato fatto ma tanto ancora c'è da fare alla luce dei bisogni in crescita per rafforzare ulteriormente un’azione politica che metta la centro i bisogni delle persone e la promozione della loro autonomia piuttosto che forme di sostegno assistenziali, spesso inadeguate”. Le attività di co-housing che si intendono realizzare comprendono: · valutazione dei bisogni e delle risorse della persona, al fine di definire le attività di accompagnamento attraverso un percorso multidimensionale; · attività di segretariato e orientamento per l’accesso a servizi, programmi e prestazioni; · lavoro di équipe Housing integrato finalizzato alla definizione, condivisione e monitoraggio di un progetto di accompagnamento personalizzato per ciascuno dei partecipanti; · attività di affiancamento e accompagnamento flessibile, da parte degli educatori, lavorando anche sul territorio e nella dimensione della comunità locale e delle reti di prossimità e svolgendo così un ruolo di armonizzazione e sostegno dell’attività svolta dall’assistente sociale; · mappatura del territorio a livello micro per individuare potenziali risorse e spazi comunitari da attivare, in funzione della presa in carico permanente di persone specifiche (ad esempio parrocchie, circoli ricreativi e culturali, condomini solidali, etc.); · sostegno e accompagnamento ai servizi del territorio, al pagamento delle utenze, individuazione di percorsi formativi e pre-professionalizzanti per favorire l’inserimento lavorativo, sostegno ai minori presenti nelle famiglie; · portierato sociale e vigilanza sul rispetto delle regole da parte degli ospiti della struttura L’importo disponibile per la realizzazione del progetto con la gestione delle attività di co-housing (dal 01/01/2024 al 30/06/2026) è pari a € 210.000 (comprensivo di IVA, se dovuta). I beneficiari del servizio saranno successivamente individuati dal Servizio sociale professionale del Comune di Bari: nei loro confronti sarà attivato un progetto personalizzato (PAI) volto al superamento dell’emergenza, con l’obiettivo di favorire percorsi di autonomia che spaziano dal sostegno al pagamento delle utenze all’accompagnamento ai servizi del territorio, dall’individuazione di percorsi formativi e pre-professionalizzanti per favorire l’inserimento lavorativo al sostegno ai minori presenti nelle famiglie. I soggetti del terzo settore interessati alla co-progettazione, purché in possesso dei requisiti indicati nell’avviso, dovranno inviare un’istanza di manifestazione di interesse entro le ore 12 del prossimo 2 novembre all’indirizzo di posta certificata [email protected] indicando il seguente oggetto: “Avviso di istruttoria pubblica finalizzata all’individuazione di Soggetti del Terzo Settore disponibili alla co-progettazione e gestione nell’ambito del progetto PNRR M5C2S1 Investimento 1.3.1 – Housing First CUP J94H22000250007 – SMARTCIG Z953C98E9B”. ... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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Modena, proseguono i lavori del progetto edilizio “Abitare sociale”
Modena, proseguono i lavori del progetto edilizio “Abitare sociale”. Il cantiere dell’intervento è considerato ormai completato al 70 per cento ed entro la primavera saranno conclusi i lavori della palazzina di Edilizia residenziale sociale del progetto “Abitare sociale”, nel comparto dell’ex Mercato Bestiame nell’area nord di Modena. Qui troveranno spazio un centro diurno polifunzionale di 600 metri quadrati e 33 alloggi di varia tipologia destinati alla fascia di popolazione che non riesce a trovare risposta abitativa né nell’edilizia residenziale popolare né sul libero mercato. A verificare lo stato di avanzamento dei lavori, nel corso di una visita in cantiere che si è svolta oggi, venerdì 3 febbraio, sono stati il sindaco Gian Carlo Muzzarelli, il presidente di CambiaMo Giorgio Razzoli, l’assessora alle Politiche sociali Roberta Pinelli e la direttrice generale del Comune Valeria Meloncelli insieme ai tecnici del Comune e dell’azienda che sta effettuando l’intervento. In particolare, sono stati completati i lavori alle facciate dell’intero edificio, dove è in corso la rimozione dei ponteggi, e negli alloggi destinati a disabili o a un’utenza anziana raggiungibili dall’accesso della scala C, la prima delle tre che caratterizzeranno lo stabile, rimangono da ultimare solamente lavori di finitura. Nelle altre porzioni di edificio, i lavori proseguono negli ambienti interni. L’intervento, dal valore complessivo di oltre 8 milioni di euro, è finanziato con risorse del Programma straordinario di intervento per la riqualificazione urbana assegnate attraverso il Bando Periferie e fa parte del pacchetto di azioni sviluppate dal Comune volte alla rigenerazione e innovazione dell’area nord di Modena. I lavori sono realizzati dal raggruppamento di imprese composto da Costruzioni edili Baraldini Quirino spa di Mirandola e Sgargi srl di Bologna, cui la società di trasformazione urbana CambiaMo, che ha il ruolo di soggetto attuatore per i lavori previsti dal Programma, ha aggiudicato i lavori tramite gara europea. La direzione dei lavori, il coordinamento della sicurezza e il collaudo del cantiere sono stati affidati tramite convenzione all’Azienda casa Emilia-Romagna (Acer), socia insieme al Comune di CambiaMo spa. Nella zona sono in programma anche altri interventi di Edilizia residenziale sociale e di Social housing sia nell’ambito del Pinqua, il Piano per la qualità dell’abitare finanziato dal Pnrr, sia nelle aree di proprietà privata, sempre all’interno del comparto ex Mercato, fra le quali anche il cosiddetto rotore. Qui, oltre a un mix di offerta abitativa, destinata alla vendita a prezzi convenzionati e alla locazione, è prevista anche la possibilità di realizzare una nuova Casa residenza per anziani. La delibera per approvare il Piano particolareggiato di iniziativa pubblica dell’Ex Mercato Bestiame, in variante al Piano operativo comunale e al Regolamento urbanistico edilizio, arriva in Consiglio comunale tra marzo e aprile. Subito dopo sarà possibile stipulare con i soggetti privati la Convenzione urbanistica che, definendo gli impegni e le garanzie finanziarie a favore del Comune, darà il via alla concreta attuazione sia delle opere di urbanizzazione sia degli interventi privati. In estate, inoltre, partono i lavori dell’Hub intermodale finanziato con risorse del Pnrr (800 mila euro): si tratta di un parcheggio alberato, con deposito protetto per biciclette e monopattini elettrici dotato di punti di ricarica, ciclofficina self service e mobility smart station per la diffusione di informazioni sul trasporto pubblico. E nello stesso periodo si attiva anche il cantiere del collegamento ciclopedonale di via Nonantolana-Canaletto che fa parte del piano di riconnessione e potenziamento delle reti di mobilità sostenibile dell’area nord. Nel frattempo, è in programma anche l'avvio dei lavori per il completamento delle opere di urbanizzazione dell’area di “Abitare sociale” (è previsto uno stanziamento di 700 mila euro), che renderanno la nuova palazzina Ers accessibile da via Forghieri: infatti, la strada, che da via Finzi attualmente arriva alle palazzine Erp realizzate alcuni anni fa, una volta concluso l’intervento residenziale verrà prolungata fino a via del Mercato; infine nell'area tra le due palazzine comunali, esistente e in fase di completamento, verrà realizzato un ampio parcheggio pubblico. ... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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QUANDO LA CASA DIVENTA SEMPRE PIU’ UNO STILE DI VITA ALL’INSEGNA DELLA SMARTNESS
Se nell’articolo della scorsa settimana abbiamo affrontato il tema dell’innovazione a supporto della progettazione e della realizzazione degli edifici e delle infrastrutture, i risultati presentati dall’Osservatorio sullo Smart Living del Politecnico di Milano, sui dati relativi al 2016, hanno messo in luce alcuni elementi di analisi da cui gli operatori del settore immobiliare e delle costruzioni non possono prescindere. Secondo quanto riportato dalla ricerca, il business dello smart living generalmente identificato con il termine domotica è cresciuto nel 2016 del 23% raggiungendo la quota di 185 milioni di €.
Anche i portali di ricerca di immobili e quelli dedicati alla ristrutturazione mettono in luce come gli elementi di domotica rappresentino un must per una fascia importante della domanda.
La domotica si concretizza soprattutto in sistemi che consentono l’apertura e la chiusura delle porte e delle imposte da remoto e da sistemi che permettono il controllo dell’illuminazione e la gestione del calore e del freddo.
Ma da cosa nasce questa necessità di innovazione, vissuta come caratteristica preponderante di una nuova domanda abitativa?
L’innovazione rappresenta un processo inevitabile e da cui non si può prescindere. La nostra vita è regolata da ritmi imposti dagli apparati tecnologici da cui non sappiamo e non possiamo più separarci. Anche chi, come chi scrive, ha vissuto anni senza il bisogno di essere sempre raggiungibile ed sempre connesso, ora non saprebbe più vivere senza il proprio ufficio nello spazio di un tablet o di un telefono.
Inoltre, diventa sempre più centrale l’aspetto relativo alla sicurezza: in città più grandi ma anche nei piccoli centri, la possibilità di tenere sempre sotto controllo la propria abitazione rappresenta un valore aggiunto e un plus che ognuno di noi vuole poter avere.
Il processo di innovazione e la velocità con cui questo fenomeno si diffonde fanno sì che la strumentazione domotica, che ha rappresentato per anni un aspetto quasi inaccessibile per la maggior parte del mercato, venga offerto oggi come uno degli elementi fondanti il capitolato di molte nuove costruzioni, come ad esempio la realizzazione di Euromilano a Cascina Merlata che viene offerto a prezzi abbordabili per una considerevole fetta di domanda.
Un discorso diverso invece deve essere fatto per gli immobili oggetto di ristrutturazione. Tenendo in considerazione che il patrimonio abitativo italiano è rappresentato per più del 50% da immobili realizzati prima del 1970, anche a livello d’impiantistica questi edifici potrebbero non essere in grado di supportare dispositivi atti ad una gestione domotica della casa.
Il vantaggio della diffusione della tecnologia sul mercato si concretizza anche in costi più bassi delle infrastrutture tecnologiche per la gestione remota se non di tutti, almeno di alcuni aspetti dell’abitazione, che possono essere adottati anche in edifici “usati”.
Dal punto di vista dei prezzi del mercato, l’aspetto domotico viene già “compreso” nelle quotazioni dei nuovi edifici, mentre per le abitazioni “usate” rappresenta un incremento di valore di circa il 10%.
L’aggettivo che in questi anni si è fatto strada con insistenza e a volte in modo anche un po’ abusato è smart. Lo abbiamo affiancato ai termini più diversi: food, cities, living, quasi a connotare qualcosa di innovativo in grado di rendere più bella e piacevole la nostra vita quotidiana.
Sicuramente quello da cui non possiamo prescindere è che l’uomo è un essere che si adatta facilmente alle novità utili, interiorizzandole e facendole proprie.
Questo aspetto, insieme a molti altri, è la testimonianza che la casa non può e non deve soprattutto essere pensata come 60 anni fa. La filosofia che deve guidare i nuovi interventi deve essere quella di fornire al cliente un prodotto che sia in grado di sintetizzare tutti gli aspetti della vita e i servizi alla persona. E questa è un’ulteriore conferma che oramai la realizzazione di un immobile moderno deve coinvolgere più soggetti in una logica di filiera e di offerta di un prodotto integrato.
E allora vi auguriamo uno smart reading dell’articolo in una smart location.
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