#congiuntura
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Nel rapporto sulla competitività dell’Unione europea commissionato da Ursula von der Leyen, (...) Mario Draghi ha illustrato le linee guida per rilanciare l’economia dell’Unione, cresciuta negli ultimi vent’anni in misura nettamente inferiore a Cina e Stati Uniti.
L’Ue si trova in una congiuntura particolare perché le tre condizioni esterne che ne hanno sostenuto la crescita - commerci globali in rapida crescista, energia a costi bassi e difesa garantita - sono venute meno. (...) Per cui il modello economico che ha sostenuto l’Europa è obsoleto (...). Nel rapporto si legge, tra l’altro, che l’Europa “dovrebbe imparare dagli errori fatti nella fase di iperglobalizzazione” (...) (...).
Di fronte a questo scenario Draghi consiglia di puntare su innovazione, decarbonizzazione e difesa e di farlo con maggiore coesione e attenzione al mercato unico. Per (farlo) l’Europa, dice Draghi, deve investire 750-800 miliardi di euro all’anno, pari al 4,4-4,7% del suo Pil. Questo significa investire il triplo di quello che si è investito con il piano Marshall tra il 1948 e il 1951 (...). Sia il settore pubblico, anche con strumenti di debito comune, che quello privato sono chiamati a contribuire a questo sforzo.
(Sin qui la sintesi. Ora l'analisi.)
a) la fine della globalizzazione, l’invecchiamento della popolazione, le maggiori spese per difesa e transizione energetica sono forze inflattive di lungo periodo. Questo significa che anche i tassi di interesse saranno alti, quindi finanziarsi costerà caro.
b) gli investimenti colossali sono necessari perché l’Europa deve ottenere crescita, ma vuole farlo stando dentro i binari autoinflitti della decarbonizzazione e della "coesione sociale" (aperta agli extracomunitari, ovviamente).
Il sogno green (, di inclusività senza se e ma) e di “indipendenza” geopolitica europea comporta rischi (...) e tempi lunghi, l'unica cosa certa sono i costi, altissimi (...) e sappiamo bene che nessun altro (Usa, Cina, India, altre medie potenze) hanno intenzione di autoinfliggersi un percorso colmo di "paletti green" come l’Europa.
Con il rapporto Draghi l’Europa annuncia al mondo di non essere un soggetto politico compiuto e questo, (oltre a essere una verità di fatto), dovrebbe consigliare realismo. (...) Un piano di investimento triplo rispetto a quello Marshall, sarà, in ultima analisi e in ogni caso garantito dai risparmi degli europei, chiamati, volenti o nolenti, a garantire il piano della Commissione.
via https://www.ilsussidiario.net/news/rapporto-draghi-linsostenibile-sogno-green-a-spese-dellitalia/2748652/
HEY DRAGOS, NO HAY DINERO. AFUERA.
Detto però come sintesi a valle di analisi dei contenuti, non un dismissivo naaah, l'ha detto quello che "ti contagi ti ammali muori". Far così, sparar giudizi alzo zero ad personam è pensare come i sinistri, reagire come i sinistri, comportarsi come i sinistri: é essere di sinistra a propria insaputa.
E comunque si, questa ricetta mega socialista iper centralista super statalista proviene da quello che "ti contagi ti ammali muori". Carramba che sorpresa. Più che vile affarista lo definirei banale keynesiano.
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[...] La strategia della destra è di minimizzare le proprie capacità di male. La mediocrità dei propositi è tuttavia preoccupante, in primo luogo perché fa proseliti tra quell’area grigia che si autoproclama liberal-moderata e che pensa di avere la capacità di dare moderazione alla destra, domandone le pretese autoritarie. La mediocrità ci salverebbe, insomma; questa destra è normalizzabile. Non è più “quella” che aveva pianificato il male per mezzo della tecnologia e del legalismo, aperto le prigioni ai nemici politici e i campi di concentramento ai nemici etnici. Nulla di tutto questo. Oggi, la destra è blanda abbastanza, mediocre abbastanza, da poter essere governata; e i moderati di turno sarebbero in grado di farlo. In Europa, questa via alla normalizzazione l’ha aperta niente meno che Angela Merkel, la quale, forse anche per ragioni di interessi economici tra il suo paese e quelli dell’Europa dell’est da poco emancipati dal comunismo, pensò che fosse saggio e possibile normalizzare Viktor Orbán accogliendolo tra i popolari. Una piccola virata a destra non avrebbe cambiato il percorso della Ue, anche perché c’era comunque una forte componente socialdemocratica. Oggi, questa strada viene lambita da Ursula von der Layen, benché in una congiuntura che vede i socialisti indeboliti e le destre scalpitanti a ovest della Mosella e a sud delle Alpi. E tuttavia vi è chi, sia in Francia che in Italia, scommette sulla normalizzazione delle destra, affidandosi alla “mediocrità”: non è più la destra cattiva. Eppure, è proprio questa “mediocrità” – di contenuti e di stili – che ci dovrebbe allarmare. Violenze giustificate come “disordini”; politiche antiabortiste che diventano silenzi e rieducazione delle donne delegata a gruppi antiabortisti; decisioni repressive ma praticate su minoranze (i rave, i mascalzoncelli che marinano la scuola, i facinorosi che vanno in piazza); assalto alle libertà di scelta sessuale, ma presentato come campagna per la difesa della famiglia “naturale”; politiche di diseguaglianza sociale, ma rese come richiamo alla responsabilità personale per cui ciascuno è causa della propria miseria; politiche di dissanguamento della sanità e della scuola pubbliche, ma con l’argomento a favore della pluralità dell’offerta. Il tutto come premessa della “mediocrità” massima: una riforma della Costituzione che sottomette il parlamento all’esecutivo, ma presentata come il “far scegliere” il capo agli elettori. Plebiscito scambiato per voto elettorale. Una mediocrità rispetto al listone del 1924.
Da: La “mediocrità del male” di questa destra estrema - Nadia Urbinati, Via
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ma tantissimi auguri e un sacco di abbraccioni in questa giornata doppiamente speciale, mi dicono dalla regia✨🩷💜💙✨💛💛
(io ma oserei dire noi tuttə che scopriamo la congiuntura astrale in base alla quale oggi è sia il tuo compleanno che il compleanno di tuttə ə bi, 2023, colorised)
AHAHHAHAHA che è stata più o meno la mia reazione quando l'ho scoperto anche io
Grazieeeeeee 🥺🥺🥺🥺💜💜💜💜💜
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Cartel película "El millón de dólares" (La congiuntura) 1964, de Ettore Scola.
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Cosa Marvel Rivals può imparare da Overwatch 2 e viceversa
Cosa Marvel Rivals può imparare da Overwatch 2 e viceversa Una congiuntura inusuale permette di rifletter su cosa il vecchio (Overwatch 2) può imparare dal nuovo (Marvel Rivals) e viceversa. Powered by WPeMatico Una congiuntura inusuale permette di rifletter su cosa il vecchio (Overwatch 2) può imparare dal nuovo (Marvel Rivals) e viceversa. {authorlink}…
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Mattarella al Papa, semi fecondi di pace i Suoi appelli
Nel “drammatico contesto di una congiuntura internazionale e, in particolare, mediorientale segnata da violenze, contrasti, pulsioni di rivalsa”, “Suonano opportuni e pressanti i Suoi appelli alla salvaguardia degli imprescindibili vincoli di fratellanza, appelli che non cessano di interrogare le coscienze di milioni di donne e uomini di ogni continente e che costituiscono per credenti e non…
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Il dualismo si conferma uno dei punti di forza di Porro anche in occasione del Salone del mobile di Milano
Porro quest’anno porta in scena al Salone del mobile di Milano il frutto di una inedita collaborazione con la progettista giapponese Nao Tamura, che ha creato tra le altre cose, la panca Origata. «La nostra altra anima è poi sintetizzata nei sistemi e quest’anno presentiamo una nuova interpretazione importante di una sistema di librerie System», ha raccontato Maria Porro, quarta generazione della famiglia alla guida del marchio che si avvicina ai suoi 100 anni, da festeggiare nel 2025. «Un’altra caratteristica importante è quella di una profonda ricerca sui materiali, come per esempio un nuovo legno che nasce dall’uso di scarti di lavorazione del tranciato», ha precisato Maria Porro. Che nel nuovo showroom milanese presenta un’architettura con doppie altezze, a simboleggiare le due strade su cui affaccia lo spazio, quella veloce di Visconti di Modrone e l’altra riflessiva della pedonale via Ronchetti. In fiera, invece, il direttore creativo Piero Lissoni ha creato una casa-involucro bianca di forte impatto scenografico. Dai tratti pulitissimi, è una sorta di archetipo con soffitti alti sei metri e tetto a due falde. «Uno spazio speciale che prende vita con gli arredi», ha precisato Maria Porro, che arriva al Salone forte di un passo avanti nella strategia di opening dei monomarca, di cui sono testimonianza la recente inaugurazione di Seoul e la prossima di Ningbo, in Cina. «L’anno che abbiamo alle spalle e quello attuale sono senz’altro complessi, scontano problemi di logistica, trasporti difficili e una congiuntura economica sfavorevole, ma crediamo lo stesso in una crescita presidiando il Far east, con un occhio attento sull’India». Read the full article
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Venezia: incontro del tavolo regionale della filiera tessile-abbigliamento-moda
Venezia: incontro del tavolo regionale della filiera tessile-abbigliamento-moda. Si è svolto, in sede regionale, un incontro sulla filiera tessile-abbigliamento-moda convocato e coordinato dall'Assessore al lavoro Elena Donazzan, assistita dall'Unità di Crisi aziendali di Veneto Lavoro, che ha visto la partecipazione di Confindustria, Confartigianato, CNA, Confcommercio, Confesercenti, delle organizzazioni sindacali CGIL, CISL e UIL, presenti anche con le categorie Filctem, Femca e Uiltec. L'incontro ha avuto l'obiettivo di discutere i risultati delle analisi relative all'attuale situazione congiunturale della filiera della moda e anche di definire un metodo di lavoro condiviso tra le Parti e i possibili contenuti di un protocollo d'intesa. "Ritengo che l'incontro odierno sia stato particolarmente utile, innanzitutto perché allarga alle Parti sindacali e alle istituzioni la base di confronto del "Tavolo della moda" regionale costituito da sole associazioni di imprese" ha affermato l'assessore Donazzan. "Gli argomenti trattati sono stati tanti e complessi, in primis la congiuntura in essere che registra un rallentamento dovuto ad un calo della domanda e, ancor più importante, il tema della riconfigurazione dell'intera filiera che vede una crescente presenza diretta delle grandi griffe. Il nostro territorio attrae gli investimenti dei grandi brand, anche tramite acquisizioni, per il grande valore riconosciuto al "saper fare" i prodotti di lusso. Già da ora, tuttavia, si evidenziano alcune criticità che riguardano il mantenimento e lo sviluppo di queste competenze e il ricambio generazionale. Il problema dell'attrattività quindi si allarga e si proietta nel futuro: riguarda i giovani e le loro competenze, che dovranno ampliarsi per poter gestire un sistema più complesso, caratterizzato dalle sfide della sostenibilità ambientale e della digitalizzazione. Altra questione affrontata è stata quella delle regole: il sistema teme la normativa comunitaria che, come nel caso del Regolamento UE anti-deforestazione, rischia di penalizzare esclusivamente le imprese europee, senza peraltro arrecare benefici alla causa. Il rischio è quello del dumping ambientale che andrebbe a danneggiare le imprese virtuose aggiungendosi al dumping sociale attuato da parte di chi, nel settore, si sottrae anche alle norme basilari. Governare l'evoluzione della filiera regionale della moda implica quindi una molteplicità di azioni condivise che possano condurre all'apertura di canali di interlocuzione con le istituzioni nazionali ed europee in merito alla definizione di regole e direttrici di sviluppo. Restando in ambito regionale, guardiamo alla definizione di impegni in termini di legalità e sostenibilità e alla costruzione di programmi di istruzione, formazione e riqualificazione aderenti ai nuovi fabbisogni. Per far questo - conclude l'assessore Donazzan - abbiamo concordato di iniziare a lavorare, da subito, su un testo di protocollo sulla legalità, sostenibilità e sviluppo di competenze".... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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Il primo servizio segreto della Repubblica, per i motivi sopracitati, poté nascere soltanto dopo l’esito delle elezioni dell’aprile del 1948
1) Fedeltà atlantica, anticomunismo e continuità col regime fascista (1948 – 1955)Per comprendere la natura dei servizi segreti in Italia, e per non sorprendersi del loro operato e dei loro obiettivi negli anni di attività, riteniamo necessario specificare le circostanze e la congiuntura storica in cui vennero fondati i primi servizi della neonata repubblica; principalmente due, uno militare e…
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#1945#1948#1949#1955#anticomunismo#CIA#Claudio Molinari#Ettore Musco#fascisti#generale#Giovanni Carlo Re#Giovanni De Lorenzo#I#Italia#OSS#segreti#servizi#SIFAR#Stati Uniti#Ufficio#Umberto Broccoli
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Il primo servizio segreto della Repubblica, per i motivi sopracitati, poté nascere soltanto dopo l’esito delle elezioni dell’aprile del 1948
1) Fedeltà atlantica, anticomunismo e continuità col regime fascista (1948 – 1955)Per comprendere la natura dei servizi segreti in Italia, e per non sorprendersi del loro operato e dei loro obiettivi negli anni di attività, riteniamo necessario specificare le circostanze e la congiuntura storica in cui vennero fondati i primi servizi della neonata repubblica; principalmente due, uno militare e…
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Il primo servizio segreto della Repubblica, per i motivi sopracitati, poté nascere soltanto dopo l’esito delle elezioni dell’aprile del 1948
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Il primo servizio segreto della Repubblica, per i motivi sopracitati, poté nascere soltanto dopo l’esito delle elezioni dell’aprile del 1948
1) Fedeltà atlantica, anticomunismo e continuità col regime fascista (1948 – 1955)Per comprendere la natura dei servizi segreti in Italia, e per non sorprendersi del loro operato e dei loro obiettivi negli anni di attività, riteniamo necessario specificare le circostanze e la congiuntura storica in cui vennero fondati i primi servizi della neonata repubblica; principalmente due, uno militare e…
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Jacques Bergerard-Joan Collins "El millón de dólares" (La congiuntura) 1964, de Ettore Scola.
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Il primo servizio segreto della Repubblica, per i motivi sopracitati, poté nascere soltanto dopo l’esito delle elezioni dell’aprile del 1948
1) Fedeltà atlantica, anticomunismo e continuità col regime fascista (1948 – 1955)Per comprendere la natura dei servizi segreti in Italia, e per non sorprendersi del loro operato e dei loro obiettivi negli anni di attività, riteniamo necessario specificare le circostanze e la congiuntura storica in cui vennero fondati i primi servizi della neonata repubblica; principalmente due, uno militare e…
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