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Il mercoledì del consumatore: come difendersi dal teleselling e dalle telefonate indesiderate. Un incontro formativo con esperti di Federconsumatori Piemonte
Il 19 febbraio 2025, si terrà il primo appuntamento della rassegna "Il mercoledì del consumatore", dedicato a un tema di grande attualità: il teleselling e le telefonate commerciali indesiderate.
Il 19 febbraio 2025, si terrà il primo appuntamento della rassegna “Il mercoledì del consumatore”, dedicato a un tema di grande attualità: il teleselling e le telefonate commerciali indesiderate. L’evento, organizzato con il patrocinio e il contributo della Camera di Commercio di Alessandria-Asti, vedrà la partecipazione di esperti di Federconsumatori Piemonte, che forniranno informazioni sulle…
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LE IMMATRICOLAZIONI DI AUTO IBRIDE SUPERANO QUELLE A BENZINA IN EUROPA

Per la prima volta in Europa, il numero di auto ibride vendute ha superato quello delle auto a benzina. Secondo i dati diffusi dall’European Automobile Manufacturers Association, le immatricolazioni di veicoli ibridi hanno raggiunto il 32,8% del totale, superando il 29,8% delle vendite di auto a benzina.
Le auto ibride, quelle che combinano un motore a combustione interna con uno o più motori elettrici alimentati da batteria, migliorano l’efficienza e i consumi di carburante, riducendo le emissioni rispetto ai veicoli tradizionali. La crescita di vendite di queste vetture ha avuto un incremento medio del 12,5% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, in particolare nei mercati francese e spagnolo. Le auto elettriche, allo stesso tempo, stanno sperimentato una ripresa nelle vendite, raggiungendo una quota del 17,3% nel mese di settembre 2024, segnando un aumento del 9,8% su base annua. Il costante calo delle immatricolazioni di auto diesel, che ora costituiscono il 10,4% del mercato, conferma la tendenza della forte transizione energetica in corso.
Il consuntivo dei primi nove mesi dell’anno sul mercato automobilistico nell’area euro si è chiuso con una crescita delle immatricolazioni dell’1% rispetto al 2023. Allo stesso tempo si evidenzia una crescente rapida diffusione del settore del noleggio auto che ha avuto in Italia un incremento del 7,8% rispetto all’anno precedente. Questo risultato indica un significativo cambiamento culturale nelle preferenze dei consumatori, sempre più orientati verso soluzioni di mobilità flessibile e sostenibile e più attenti all’impatto delle scelte nei confronti della mobilità.
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Fonte: European Automobile Manufacturers Association; Associazione Nazionale Industria dell’Autonoleggio; Il Sole 24 Ore; foto di Pollinations AI
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ORA ULTIMA 🆘 Byd, Stellantis, Tesla e Volkswagen sotto la lente: cosa succede? Scoprilo su ORA ULTIMA: https://www.oraultima.com/antitrust-auto-elettriche-indagine/
🆘 L'Antitrust ha avviato un'indagine su Byd, Stellantis, Tesla e Volkswagen. Cosa c'è dietro questa decisione? Scoprilo su ORA ULTIMA! Visita il sito ORA ULTIMA per leggere l'articolo completo e scoprire tutti i dettagli sull'indagine dell'Antitrust e le sue implicazioni per il mercato delle auto elettriche.
❓Cosa ne pensi dell'indagine dell'Antitrust? Credi che le case automobilistiche debbano essere più trasparenti sulle informazioni fornite ai consumatori? Condividi la tua opinione nei commenti qui sotto! 👇
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La registrazione del marchio vale l'investimento? Ecco quanto costa davvero

La registrazione marchio è fondamentale per proteggere le idee, i loghi ed altri elementi che rendono popolare la vostra azienda. Tuttavia, non vale la pena intraprendere questa azione? Anche se ci sono degli svantaggi nell'utilizzarlo e dei potenziali vantaggi per la società, i benefici per il fornitore potrebbero essere scoperti.
Vantaggi della registrazione del marchio
Diritti esclusivi
La registrazione del marchio conferisce al registrante diritti assoluti sull'uso del marchio in relazione ai prodotti o ai servizi. Ciò impedisce anche che il vostro marchio sia generico e che in futuro un altro marchio possa creare qualcosa di simile al Vostro.
Tutela legale
Un marchio registrato vi consente di accedere ad azioni legali contro coloro che violano il marchio. Fornisce il supporto legale necessario per scoraggiare le suddette pratiche e mantiene la purezza e la reputazione del vostro marchio.
Riconoscimento del marchio
La registrazione del marchio ne protegge l'immagine ed aumenta la fiducia dei consumatori. I consumatori con il passaparola collegano un marchio registrato alla qualità e all'autenticità, rendendoli più fidelizzati.
Valore patrimoniale
Il marchio è un importante oggetto giuridico che appartiene alla categoria dei beni immateriali d'impresa. Può essere concesso in licenza, in franchising o venduto per generare ulteriori entrate per la vostra azienda.
Quanto costa ottenere un marchio?
1.Tasse di deposito
I costi di registrazione del marchio dipendono comunemente dalle autorità governative normalmente coinvolte nel processo. I costi spesso includono.
● Tassa di deposito: Le tasse governative del marchio possono variare a seconda del Paese in cui viene presentata la domanda, nonché a seconda che la domanda venga presentata online oppure cartacea.
● Tasse di classe: Se il vostro marchio comprende prodotti ricompresi in più settori o ambiti, ci saranno dei costi aggiuntivi per ogni classe rivendicata.
2. Spese legali o professionali
Potete registrare un marchio da soli, ma è consigliabile rivolgersi a dei servizi professionali per evitare errori e/o obiezioni. Le spese professionali possono comprendere:
● Spese di ricerca: Un esame preliminare ed approfondito di tutti i marchi esistenti garantirà che non vengano registrati dei marchi simili a quelli dei terzi soggetti.
● Assistenza per il deposito: Assistenza nella stesura e nel deposito conforme della domanda.
3. Costi di rinnovo
La registrazione di un marchio non è un affare che si svolge in un solo momento, ma un processo continuo. Si noti che i marchi necessitano di un rinnovo costante e, nella maggior parte dei casi, di un rinnovo ogni 10 anni, che comporterà una certa somma di denaro.
La registrazione di un marchio è un buon investimento?
La registrazione di un marchio offre dei vantaggi che un'azienda dovrebbe prendere in considerazione quando decide di tutelarlo.
● Risparmio a lungo termine
I marchi non registrati sono sempre soggetti all'uso da parte di altri e costano al proprietario del marchio migliaia di dollari per contestarne il valore in tribunale. I marchi registrati riducono la probabilità di tali eventi e sono un investimento a lungo termine.
● Credibilità sul mercatoI
marchi registrati dimostrano che il proprietario di un marchio fa sul serio con i suoi prodotti ed intende evitare che il mercato sia invaso da falsi. Oltre a portare clienti, dissuade altri concorrenti dal cercare di riprodurre o abusare dell'immagine del marchio.
● Espansione dell'attività
La registrazione del marchio dovrebbe quindi essere richiesta da qualsiasi azienda che desideri espandere le proprie attività o penetrare altri territori in futuro. Può aiutare a garantire che l'identità del marchio rimanga intatta, anche su terreni sconosciuti.
In conclusione
questa informazione su quanto costa registrare un marchio può essere estremamente utile per identificare le azioni da intraprendere in termini di protezione o di ulteriore estensione dei diritti di proprietà intellettuale e per poter mantenere le posizioni di mercato delle aziende. Vale certamente la pena investire nella registrazione del marchio se la protezione del vostro segno distintivo vi interessi realmente.
#marchio registrato#registrare marchio#quanto costa registrare un marchio#registrazione marchio#registrare un marchio
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https://notizieoggi2023.blogspot.com/2024/03/fedez-il-codacons-fa-marcia-indietro-e.html Stavolta (e non è la prima) il CODACONS (sigla che sta per Coordinamento delle associazioni per la difesa dell'ambiente e dei diritti degli utenti e dei consumatori) è stato costretto a una mezza ritirata, togliendo il comunicato stampa con le gravi accuse di evasione fiscale e altro al rapper milanese Fedez, sulla cui situazione patrimoniale ha presentato un esposto alla Guardia di Finanza, porgendo le proprie scuse ai suoi legali. Ma cos'era successo esattamente, e perché l'associazione ce l'ha tanto con lui? Proviamo a ricostruire la vicenda. Il Codacons contro Fedez e le scuse dopo il ritiro delle accuse Nel comunicato rimosso si accusava il signor Federico Lucia in arte Fedez e la società della sua famiglia di evasione fiscale e di non meglio precisate e alquanto inquietanti "trame oscure". Il tutto partendo da una vecchia affermazione di Fedez, in piena pandemia, di essere nullatenente, visto che non aveva alcun bene intestato a se stesso ma solo alla sua famiglia. Questo febbraio, in piena bagarre mediatica intorno a Fedez e Chiara Ferragni, il Codacons ha presentato un esposto alla Guardia di Finanza perché verificasse la trasparenza di queste società. In risposta è intervenuto l'ufficio legale di Fedez. Nella lettera inviata dal presidente del Codacons Carlo Rienzi ai legali del cantante, si chiarisce che non era intenzione dell'associazione "accusare Fedez di evasione fiscale né di altre condotte non lecite". A seguire il lunghissimo testo integrale, pubblicato sul sito del Codacons in cui l'associazione fa in parte marcia indietro ma ribadisce il proprio diritto a indagare (le sottolineature sono nostre e il legalese è loro): Cari Colleghi, Abbiamo letto con la massima attenzione la Vs. diffida e vogliamo precisare quanto segue. In primo luogo il motivo per il quale l’associazione ha pubblicato il comunicato in questione è legato alle stesse iniziative del Sig. Fedez in cui lui stesso ha parlato delle modalità attraverso le quali gestisce i suoi patrimoni (ricordiamo sul punto, ad ogni buon conto, la seguente dichiarazione pubblica: “non ho intestato nulla a nome mio e dunque sono tecnicamente nullatenente perché è tutto intestato alle società della mia famiglia, come avviene per molti imprenditori e imprenditrici di questo paese.”). A tal riguardo sicuramente non vi sfuggirà la considerazione secondo la quale il Vs. assistito è un personaggio pubblico con rilevanza pubblica. Lo stesso discorso sarebbe valso se determinate esternazioni fossero state proferite da un Ministro. Il Sig. Fedez ha un seguito che inevitabilmente lo rende influente sul pubblico e, come tale, inevitabilmente, si espone ancor di più ad eventuali critiche, riflettori puntati e controlli. Atteso che il Sig. Fedez si rivolge a milioni di persone va da sé che lo stesso, al pari degli altri personaggi di rilevanza pubblica, debba essere cristallino e trasparente perché si rivolge, appunto, a milioni di giovani di cui spesso e volentieri è preso come modello di vita e di crescita. Vogliamo ricordare, sul punto, come fu l’allora Premier Giuseppe Conte ad incaricare il Sig. Fedez e sua moglie a sensibilizzare, attraverso le proprie stories, i giovani ad indossare la mascherina nel corso dell’emergenza pandemica proprio per il seguito di cui gli stessi possono fregiarsi. Non vi sfuggirà altresì la funzione del CODACONS che, si rammenta, è associazione di consumatori che ha tra i propri fini statutari il diritto di presentare esposti alle autorità relativamente a fenomeni di rilevanza sociale. (...) Dunque il diritto di informazione e di critica rientra tra le funzioni specifiche statutarie dell’associazione che persegue la trasparenza assoluta nei comportamenti dei contribuenti. Diritto di critica qualificato del CODACONS che è stato espressamente riconosciuto, fra le tante pronunce, dalla Corte di Cassazione, Sez. V penale: “La Corte d’Appello avrebbe dovuto limitarsi a riscontrare il nucleo di verità incontestato insito nei comunicati Codacons, pertinente alla materialità dell’investimento effettuato presso la società Lehman ed alla sussistenza di legami familiari tra la parte lesa e Terenzio Cugia, provvisto di un ruolo gestionale preminente presso la società emittente dei titoli acquistati dalla Siae, concretizzando l’esercizio del diritto di critica la manifestazione di interrogativi in proposito, sia pure in forma ironica e allusiva. Ciò tanto più considerata la funzione del Codacons, ente preposto a tutela delle esigenze dei consumatori. Sulla scorta delle considerazioni fin qui esposte si deve pertanto procedere all’annullamento della sentenza impugnata perché il fatto non costituisce reato”. (Cassazione penale sez. V, 25/01/2017, (ud. 25/01/2017, dep. 14/03/2017), n.12265). Dunque il CODACONS ha un diritto di critica più ampio rispetto all’italiano medio. Posto quanto sopra, attesi i suddetti scopi statutari del CODACONS, ci permettiamo di ribadire come sia indubitabile che un fatto del genere, ovvero l’amministrazione di un ingente patrimonio attraverso diverse società che sono state oggetto di diverse operazioni, potrebbe condurre ad una, ancorchè non voluta, elusione fiscale (non evasione) che potrebbe impedire o rendere arduo alle Autorità l’accertamento dei redditi. Dopo tutto questo vorremmo precisare che non era nostra intenzione assolutamente di accusare il Sig. Fedez né di evasione fiscale né di altre ipotesi che possano sussumersi in fattispecie penalmente rilevanti o fiscalmente rilevanti. Piuttosto era nostra intenzione limitarci ad una semplice esposizione dei fatti. Vi sarà senz’altro noto, e non vogliamo di certo insegnarvelo noi, che, ai sensi del combinato disposto degli artt. 684 c.p. e 114 e 329 c.p.p., l’esposto alle Autorità non è un atto coperto dal segreto e di cui sia vietata la pubblicazione a mezzo stampa non essendo un atto formato dal P.m. nel corso delle indagini e sottoposto dunque al segreto (“Ai fini dell’integrazione del reato di pubblicazione arbitraria di atti di un procedimento penale, non rientra nel divieto di pubblicazione di cui all’art. 114 c.p.p. una denuncia presentata al pubblico ministero o alla polizia giudiziaria, in quanto non atto di indagine compiuto da costoro.” Cassazione penale , sez. I , 02/02/2017, n. 21290). Posto dunque che da parte nostra, si ribadisce, non vi era alcun intento accusatorio, se il Sig. Lucia ha avuto tale impressione noi ci scusiamo e sicuramente toglieremo questo comunicato dal sito web. Inoltre valuteremo, dopo avere ricevuto il parere che stiamo chiedendo oggi stesso all’Agcm e all’Agenzia delle Entrate, per maggiore trasparenza e chiarezza dei nostri scopi sociali, se pubblicare integralmente l’esposto. Quindi ci scusiamo per l’equivoco e per gli eventuali toni utilizzati. Vi salutiamo con cordialità E vi invitiamo alle prossime iniziative del CODACONS, come doveroso, che avranno ad oggetto il Vostro assistito”. Riassumiamo per chi non avesse avuto la pazienza di leggere tutto il papiro: è pieno diritto del Codacons fare esposti e portare all'attenzione eventuali comportamenti scorretti di personaggi che abbiano una forte influenza sul pubblico, specialmente giovanile, ma che nonostante questo non si trattava di un attacco ad personam a Fedez e ai suoi, ma di un invito a verificare con particolare attenzione una situazione patrimoniale complessa, affidata in gestione a diverse società per cui si potrebbe anche verificare un'elusione (e non evasione) fiscale. Insomma fate voi, fatto sta che il comunicato stampa precedente è stato rimosso e le scuse sono state porte. Finirà qua? Certo che no, visto che il CODACONS aggiunge le seguenti parole: Apprendiamo del comunicato diffuso oggi da Fedez dove finalmente il rapper sembra capire che l'esposto alla Fiamme Gialle era un atto doveroso per il Codacons. Considerata la sua "coda di paglia", con la nostra lettera abbiamo anche infornato Fedez che noi non siamo soliti offendere nessuno, ma andremo a fondo per accertare che uso fa di tutte quelle società.
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Doggy bag obbligatoria in Italia? Arriva la proposta di legge
Lo spreco alimentare è un problema globale che ha un impatto negativo sull'ambiente, sull'economia e sulla società. In Italia, si stima che ogni anno vengano sprecati circa 13 milioni di tonnellate di cibo, pari a circa 30 chili per persona. Tra le varie misure che possono essere adottate per contrastare lo spreco alimentare, la doggy bag è una pratica semplice ed efficace che consente ai clienti di portare a casa gli avanzi del pasto, evitando che questi finiscano nella spazzatura. In Italia, è obbligatoria la Doggy Bag? In Italia, la doggy bag non è obbligatoria, ma è una pratica che sta gradualmente diffondendosi. Nel 2016, è stata approvata la legge 166/16 sugli sprechi alimentari, che promuove l'utilizzo di contenitori riutilizzabili per l'asporto degli avanzi di cibo. Nel gennaio 2024, il deputato di Forza Italia Giandiego Gatta ha presentato una proposta di legge che prevede l'obbligo per i ristoranti di fornire ai clienti che ne facciano richiesta un contenitore adeguato per asporto degli avanzi di cibo. La proposta di legge è stata accolta con favore da alcune associazioni ambientaliste e di consumatori, che ritengono che possa contribuire a ridurre sensibilmente gli sprechi alimentari. Tuttavia, la proposta ha anche suscitato alcune perplessità da parte di alcuni ristoratori, che temono un aumento dei costi e un calo delle mance. Benefici dell'obbligo L'introduzione dell'obbligo di doggy bag nei ristoranti apporterebbe i seguenti benefici: - Riduzione degli sprechi alimentari: si stima che la doggy bag possa contribuire a ridurre gli sprechi alimentari di circa il 20%. - Risparmio economico: lo spreco alimentare costa all'economia italiana circa 16 miliardi di euro all'anno. L'introduzione dell'obbligo potrebbe contribuire a ridurre questi costi. - Riduzione dell'impatto ambientale: lo spreco alimentare contribuisce al cambiamento climatico e all'inquinamento ambientale. L'introduzione dell'obbligo potrebbe contribuire a ridurre questi impatti. - Miglioramento della qualità della vita: consente ai clienti di consumare il cibo che hanno pagato, evitando di sprecarlo. Opposizioni all'obbligo All'introduzione dell'obbligo di doggy bag sono state sollevate alcune obiezioni, tra cui: - La doggy bag potrebbe essere percepita dai clienti come una forma di imbarazzo o di pressione. Tuttavia, questa obiezione può essere superata con un'adeguata informazione e sensibilizzazione dei cittadini. - Potrebbe aumentare i costi per i ristoranti. Tuttavia, questo aumento potrebbe essere compensato dalla riduzione degli sprechi alimentari. - La doggy bag potrebbe non essere sempre possibile, ad esempio per motivi igienici o per la natura del cibo servito. In questi casi, i ristoratori potrebbero essere esentati dall'obbligo. Cosa succederà? L'introduzione dell'obbligo di doggy bag nei ristoranti è una misura che può contribuire a ridurre sensibilmente gli sprechi alimentari, con benefici ambientali, economici e sociali. Per superare le obiezioni sollevate da alcuni ristoratori, è necessario prevedere un'adeguata informazione e sensibilizzazione dei cittadini e dei ristoratori stessi. Inoltre, è necessario prevedere delle eccezioni all'obbligo per i casi in cui la doggy bag non sia possibile. In conclusione, la proposta di legge per l'obbligo di doggy bag nei ristoranti è una misura che merita di essere valutata con attenzione, in quanto potrebbe portare a benefici concreti per l'ambiente, l'economia e la società. Immagine di copertina: DepositPhotos Read the full article
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TEMU testato da Altroconsumo
#Altroconsumo, associazione dei #consumatori, analizza #TEMU, l'#app ecommerce che sta spopolando nel mondo. Alcune critiche però sono ingiustificate. TEMU è criticata perché vende prodotti cinesi non certificati, ma TEMU è solo un distributore come altri
Sono un frequente cliente di TEMU e da quando l’ho scoperto lo utilizzo più di Amazon per i miei acquisti online. Acquisti veri e propri, oltre ai regali gratis che ricevo giocando a Farmland di Temu, come vi spiegherò in fondo a questo articolo. Da anni la rivista e il sito Altroconsumo, la nota associazione dei consumatori, sono anche una mia fonte di informazione per quanto riguarda la…

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Cultura, giù giornali cartacei, su i libri digitali
È in calo la quota di consumatori di quotidiani cartacei, rispetto ai quotidiani digitali gratuiti: il 51% degli italiani legge almeno occasionalmente quotidiani cartacei, ma solo il 14% lo fa in maniera abituale, a fronte di un 49% che non li legge mai. La fonte di informazione più diffusa sono i quotidiani in formato digitale e gratuiti, utilizzati almeno occasionalmente da tre italiani su…
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!Idea
!deaMultilateral è un progetto nato per aiutare quelle aziende e quei liberi professionisti che non lavorano online, contribuendo alla loro crescita con un nuovo modo di fare pubblicità, che permetta di conoscere la storia delle persone, del loro bene e/o servizio nonché dei criteri di produzione. Grazie a !DEA MULTILATERAL e alla moneta complementare, avrai minore costo del denaro (rispetto a quello ufficiale); Grazie ad un accesso facilitato al credito (con interessi inesistenti);
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Alessandria: “Pubblicità ingannevole e pratiche commerciali scorrette” al centro del Mercoledì del Consumatore
Alessandria – Torna il ciclo di incontri “Mercoledì del Consumatore”, con un evento dedicato a un tema di grande attualità: “Pubblicità ingannevole e pratiche commerciali scorrette: come individuarle, tutelarsi e difendersi”. L’incontro si terrà mercoledì 12 marzo 2025, dalle 17:00 alle 18:30, presso il Laboratorio Civico “Carla Nespolo” in Via Faà di Bruno 39, Alessandria, ed è realizzato con…
#ACP APS#Alessandria today#Associazione Consumatori Piemonte#Camera di Commercio Alessandria-Asti#codice del consumo#commercio etico#concorrenza e trasparenza.#Concorrenza sleale#consumatori informati#difendersi dalle truffe#difesa del consumatore#direttive europee#diritti del consumatore#diritto dei consumatori#educazione al consumo#Eventi Alessandria#eventi di sensibilizzazione#fake marketing#giornalismo investigativo#Google News#informarsi per difendersi#informazione ai cittadini#italianewsmedia.com#legalità e diritti#mercoledì del consumatore#normative sulla pubblicità#Pier Carlo Lava#pratiche commerciali scorrette#protezione economica#pubblicità e marketing
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IN EUROPA ARRIVA IL DIRITTO ALLA RIPARAZIONE

Il Parlamento europeo ha approvato in via definitiva la direttiva sul diritto alla riparazione, Right To Repair (R2R). La norma stabilisce regole e provvedimenti per ridurre i rifiuti e per sostenere il settore delle riparazioni, sancendo l’obbligo per i fabbricanti di riparare i beni, rendere più semplice la sostituzione dei componenti e incoraggiando i consumatori a prolungare il ciclo di vita dei prodotti. La nuova legislazione prevede che i produttori mettano a disposizione dei consumatori servizi di riparazione rapida e a costi contenuti, che dotino di informazioni adeguate i consumatori sui loro diritti e sulle possibilità di riparazione e che estendano le garanzie in modo da incentivare la riparazione dei beni, piuttosto che la loro sostituzione.
La legge Right to Repair fa parte della Nuova agenda europea dei consumatori e del Piano d’azione per l’economia circolare e integra altre recenti iniziative legislative per il consumo sostenibile, come il Regolamento ecodesign. La nuova norma R2R prevede l’introduzione di un Modulo europeo di informazione che i riparatori saranno tenuti ad offrire ai consumatori, con condizioni chiare di riparazione. Il testo concordato prevede la semplificazione dell’accesso ai pezzi di ricambio e la rapidità nel renderli disponibili, anche ai privati. Sui prodotti riparati esisterà l’estensione di un anno della garanzia legale. È introdotto inoltre il divieto per i produttori di utilizzare clausole contrattuali, tecniche hardware o software per ostacolare le riparazioni anche indipendenti. Una piattaforma online europea permetterà ai consumatori di trovare negozi di riparazione locali e venditori di beni ricondizionati.
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Fonte: Parlamento Europeo; foto di RF ._. Studio
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Distretto del Cibo del Chierese e Carmagnolese: un sogno a occhi aperti che diventa realtà Tutti uniti per farlo decollare.
Lettera aperta a istituzioni, imprese e cittadini dei 25 comuni coinvolti.
Nelle prossime settimane diventerà operativa l’associazione “Distretto del Cibo Chierese-Carmagnolese Ente del Terzo Settore”. Ottenuto il riconoscimento regionale il 1° aprile scorso, ora i 25 Comuni stanno facendo approvare dai rispettivi Consigli Comunali lo schema di Atto Costitutivo dell’associazione, lo Statuto e l’accordo di Distretto.
Si tratta del coronamento di un lungo percorso avviato dopo la pubblicazione dell’Atlante del Cibo nel maggio 2017 (a cui hanno lavorano per anni Regione, Città Metropolitana di Torino, Università e Politecnico) e reso possibile dalla cornice normativa offerta dal governo Gentiloni, che ha istituito i “Distretti del Cibo" e stanziato i primi fondi con la finanziaria 2018.
Un lungo cammino che ha visto impegnate via via molte persone illuminate, presidenti di associazioni, produttori agricoli, sindaci e semplici cittadini, che hanno messo da parte interessi personali e campanilismi per dare forma a questo importante progetto.
Un sogno che ruota intorno al cibo, nato dall’attenta osservazione delle potenzialità ancora inespresse dai prodotti agricoli di eccellenza del nostro territorio, dai comportamenti dei consumatori, ora in grado di apprezzare cibi tracciabili di qualità a “tempo zero” e dalla consapevolezza del cibo come catalizzatore per l’industria agroalimentare, del turismo e dell’accoglienza.
In sintesi, le filiere che possono essere costruite intorno al cibo sono in grado di muovere il PIL dell’intero territorio generando:
nuovi posti di lavoro
nuove imprese
e dando impulso e facendo crescere le imprese già attive.
Sarà il primo distretto del cibo del Piemonte. Noi come Italia Viva, che a febbraio 2021 avevamo avanzato il Business Plan del Distretto del Cibo e le nostre proposte operative, avremmo preferito la creazione di una S.r.l. con il capitale aperto anche alle persone fisiche, con un patrimonio iniziale minimo di 500.000 euro e una struttura manageriale. Quella che nasce oggi è una associazione del terzo settore gestita da un Consiglio direttivo senza compenso, aperta alle imprese in linea con le priorità del Distretto con una governance affidata ai rappresentanti dei comuni proponenti e ai rappresentanti delle associazioni dei produttori. Potrà contare su un fondo di dotazione iniziale di 30.000,00 euro messo a disposizione dai 25 comuni promotori in proporzione al numero degli abitanti.
Anche se non pienamente in sintonia con la forma giuridica scelta, come Italia Viva daremo il nostro massimo sostegno in tutte le sedi affinché il Distretto possa decollare e crescere insieme atutte le imprese connesse direttamente e indirettamente alle filiere del cibo.
Occorre far crescere con cura ogni anello della filiera perché, come dimostrano le esperienze consolidate, ogni anello è vitale per tutta la filiera. Non dovremo più leggere per esempio che “la tinca nuota sui social invece che nei nostri stagni”.
Occorre creare una identità sovracomunale per questo territorio, che conta su 145.000 residenti e per farlo servono a nostro parere alcuni passaggi preliminari:
che i tre comuni di Pancalieri, Carignano e Castagnole Piemonte chiedano di essere inseriti nell’area omogenea 11;
che i principali organi di informazione locali online e cartacei del territorio istituiscano una rubrica fissa dedicata al nuovo Distretto del Cibo;
che venga programmato un roadshow per la presentazione degli obiettivi del distretto nei 25 comuni.
La creazione di una identità collettiva territoriale per essere riconoscibile all’esterno come è per Langhe e Roero, ha bisogno di un lungo e faticoso percorso di convergenza di azioni e comportamenti collettivi che l’informazione locale può contribuire a costruire e far crescere.
Il Distretto del Cibo permetterà agli imprenditori agricoli del territorio di vedersi riconoscere il giusto prezzo e quindi il giusto reddito come accade per gli altri attori della filiera passando dai “contributi per non coltivare” ai “contributi per produrre in modo sostenibile”: il tutto reso possibile dall’accesso ai fondi europei attraverso il PSR. (Piano di Sviluppo Rurale)
Come ha sostenuto Renzi nel Seminario Nazionale dedicato al cibo del 12 maggio scorso, “il cibo è l’argomento politico per eccellenza, il cibo è tradizioni e valori culturali, il cibo è territorio, il cibo è sostenibilità, il cibo è posti di lavoro, pezzi di economia e infine abbiamo capito in questi mesi che il cibo è geopolitica.”
Viva il Distretto del Cibo Chierese-Carmagnolese.
22/05/2022
Per i Comitati di Italia Viva del Chierese e Carmagnolese
Pier Antonio Pasquero


#distrettodelcibo#identitàterritoriale#identità#italiaviva#italiavivadelchierese#italia viva#chieresecarmagnolese#chierese-carmagnolese
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Il presidente del Consorzio, Domenico Raimondo, e il general manager di Deliveroo Italia, Matteo Sarzana, hanno firmato il primo accordo del consorzio italiano con una piattaforma di food delivery online. Obbiettivo principale dell'accordo - lo sviluppo di iniziative per la promozione e tutela della Mozzarella di Bufala Campana DOP.
Tramite comunicazioni e informazioni volte sia ai ristoratori che ai consumatori, il progetto prevede la diffusione di informazione sul corretto utilizzo della denominazione del prodotto, della sua identificazione, conservazione e impiego, con lo scopo di tutelare e valorizzare un prodotto della tradizione gastronomica italiana che si adatta perfettamente ai nuovi trend e canali di distribuzione del cibo, come appunto l'online food delivery.

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Registrazione del nome in Italia: Capire il quadro legale

In Italia, la registrazione del nome riveste un'importanza significativa sia per i privati che per le aziende. Che si tratti della costituzione di una nuova società o del lancio di un prodotto, la registrazione del nome garantisce la protezione legale e la conformità alle normative. Approfondiamo il quadro normativo relativo alla registrazione del nome in Italia e comprendiamo il processo, i criteri e i vantaggi ad essa associati.
Quadro normativo in Italia
Le leggi italiane che regolano la registrazione del nome sono state concepite per tutelare i diritti di proprietà intellettuale e prevenire la confusione tra i consumatori. La legislazione principale che disciplina questo settore è il Codice Civile italiano, che delinea le procedure e i requisiti per la registrazione del nome. Inoltre, possono essere applicate norme specifiche a seconda della natura dell'entità che richiede la registrazione, come aziende, marchi o persone fisiche.
Processo di registrazione del nome
Il processo di registrazione di un nome in Italia prevede tipicamente diverse fasi. In primo luogo, il richiedente deve condurre una ricerca approfondita per assicurarsi che il nome desiderato sia disponibile e non sia già in uso da un'altra entità. Una volta avuta la conferma, il richiedente può procedere con il processo di registrazione, che di solito prevede la presentazione di una domanda all'autorità competente insieme alla documentazione necessaria. Questi documenti possono includere documenti di identità, prove di proprietà e qualsiasi altra informazione richiesta dalla legge.
Criteri per la registrazione di un nome
Per poter registrare con successo un nome in Italia, devono essere soddisfatti alcuni criteri. Il nome proposto deve essere distintivo e non deve creare confusione con nomi o marchi esistenti. Inoltre, non deve contenere termini offensivi o proibiti e deve essere conforme alle normative specifiche applicabili all'entità o al settore in questione. Il mancato rispetto di questi criteri può comportare il rifiuto della domanda di registrazione.
Vantaggi della registrazione del nome
La registrazione di un nome offre numerosi vantaggi, tra cui la protezione legale, il riconoscimento del marchio e il diritto esclusivo di utilizzare il nome nel commercio. Assicurandosi un nome registrato, gli individui e le aziende possono salvaguardare la loro proprietà intellettuale e impedire che altri la utilizzino o se ne approprino indebitamente a proprio vantaggio. Inoltre, i nomi registrati godono di maggiore credibilità e fiducia da parte dei consumatori, il che può migliorare la reputazione e la commerciabilità dell'entità.
Conseguenze della mancata registrazione
La mancata registrazione di un nome può avere gravi conseguenze, che vanno dalle controversie legali ai danni alla reputazione. Senza protezione legale, individui e aziende rischiano di subire denunce di violazione, perdita di quote di mercato e danni all'integrità del proprio marchio. Inoltre, l'uso di un nome non registrato può esporre a responsabilità per concorrenza sleale o pubblicità ingannevole, con possibili multe o altre sanzioni.
ConclusioniIn conclusione, la registrazione del nome in Italia è un passo fondamentale per gli individui e le imprese che cercano protezione e riconoscimento legale. Comprendendo il quadro giuridico, il processo e i criteri associati alla registrazione, le entità possono garantire la conformità alle normative e salvaguardare i propri diritti di proprietà intellettuale. Pertanto, è essenziale dare priorità alla registrazione del nome per ridurre i rischi e raccogliere i benefici di un nome registrato.
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Il Codacons si scusa con Fedez Botta e risposta tra Fedez e il Codacons. L'associazione pubblica il testo integrale della lettera inviata ai legali di Fedez dopo la richiesta di rimozione del comunicato dove l'associazione informava dell'esposto alla Guardia di finanza circa gli asset societari del rapper. "Apprendiamo del comunicato diffuso oggi da Fedez dove finalmente il rapper sembra capire che l'esposto alle Fiamme gialle era un atto doveroso per il Codacons - spiega l'associazione - Considerata la sua 'coda di paglia', con la nostra lettera abbiamo anche informato Fedez che noi non siamo soliti offendere nessuno, ma andremo a fondo per accertare che uso fa di tutte quelle società". Questo il testo integrale: "Cari Colleghi, Abbiamo letto con la massima attenzione la Vs. diffida e vogliamo precisare quanto segue. In primo luogo il motivo per il quale l'associazione ha pubblicato il comunicato in questione é legato alle stesse iniziative del Sig. Fedez in cui lui stesso ha parlato delle modalità attraverso le quali gestisce i suoi patrimoni (ricordiamo sul punto, a ogni buon conto, la seguente dichiarazione pubblica: "non ho intestato nulla a nome mio e dunque sono tecnicamente nullatenente perché é tutto intestato alle società della mia famiglia, come avviene per molti imprenditori e imprenditrici di questo paese."). A tal riguardo sicuramente non vi sfuggirà la considerazione secondo la quale il Vs. assistito é un personaggio pubblico con rilevanza pubblica. Lo stesso discorso sarebbe valso se determinate esternazioni fossero state proferite da un Ministro. Il Sig. Fedez ha un seguito che inevitabilmente lo rende influente sul pubblico e, come tale, inevitabilmente, si espone ancor di più a eventuali critiche, riflettori puntati e controlli. Atteso che il Sig. Fedez si rivolge a milioni di persone va da sé che lo stesso, al pari degli altri personaggi di rilevanza pubblica, debba essere cristallino e trasparente perché si rivolge, appunto, a milioni di giovani di cui spesso e volentieri é preso come modello di vita e di crescita. Vogliamo ricordare, sul punto, come fu l'allora Premier Giuseppe Conte a incaricare il Sig. Fedez e sua moglie a sensibilizzare, attraverso le proprie stories, i giovani a indossare la mascherina nel corso dell'emergenza pandemica proprio per il seguito di cui gli stessi possono fregiarsi. Non vi sfuggirà altresi' la funzione del CODACONS che, si rammenta, é associazione di consumatori che ha tra i propri fini statutari il diritto di presentare esposti alle autorità relativamente a fenomeni di rilevanza sociale. Segnatamente lo Statuto del CODACONS, all'art. 3 prevede che "L'Associazione, anche in adempimento dei principi fissati dall'art. 101 del TFUE - persegue il prioritario fine di tutelare i consumatori finali dai pregiudizi derivati da decisioni, accordi o pratiche concordate, ovvero da qualsivoglia tipo di attività illecita posti in essere da soggetti pubblici o privati e volti a falsare la concorrenza in materia di fornitura di beni o servizi nonché turbare aste pubbliche o ostacolare organi pubblici di vigilanza su banche e intermediari finanziari,()" e che "Vigila sulla corretta gestione del mercato mobiliare per contrastarne l'alterazione e la manipolazione da parte di soggetti privilegiati;" Con riferimento in particolare al diritto di critica del CODACONS sempre lo Statuto prevede che l'associazione "Promuove iniziative di informazione per la tutela degli utenti dei servizi finanziari, bancari o assicurativi. "Dunque il diritto di informazione e di critica - si legge sempre nella missiva del Codacons - rientra tra le funzioni specifiche statutarie dell'associazione che persegue la trasparenza assoluta nei comportamenti dei contribuenti. Diritto di critica qualificato del CODACONS che é stato espressamente riconosciuto, fra le tante pronunce, dalla Corte di Cassazione, Sez. V penale: "La Corte d'Appello avrebbe dovuto limitarsi a riscontrare il nucleo di verità incontestato insito nei comunicati Codacons, pertinente alla materialità dell'investimento effettuato presso la società Lehman e alla sussistenza di legami familiari tra la parte lesa e Terenzio Cugia, provvisto di un ruolo gestionale preminente presso la società emittente dei titoli acquistati dalla Siae, concretizzando l'esercizio del diritto di critica la manifestazione di interrogativi in proposito, sia pure in forma ironica e allusiva. Ciò tanto più considerata la funzione del Codacons, ente preposto a tutela delle esigenze dei consumatori. Sulla scorta delle considerazioni fin qui esposte si deve pertanto procedere all'annullamento della sentenza impugnata perché il fatto non costituisce reato". (Cassazione penale sez. V, 25/01/2017, (ud. 25/01/2017, dep. 14/03/2017), n.12265). Dunque il CODACONS ha un diritto di critica più ampio rispetto all'italiano medio. Posto quanto sopra, attesi i suddetti scopi statutari del CODACONS, ci permettiamo di ribadire come sia indubitabile che un fatto del genere, ovvero l'amministrazione di un ingente patrimonio attraverso diverse società che sono state oggetto di diverse operazioni, potrebbe condurre a una, ancorché non voluta, elusione fiscale (non evasione) che potrebbe impedire o rendere arduo alle Autorità l'accertamento dei redditi. Dopo tutto questo vorremmo precisare che non era nostra intenzione assolutamente di accusare il Sig. Fedez né di evasione fiscale né di altre ipotesi che possano sussumersi in fattispecie penalmente rilevanti o fiscalmente rilevanti. Piuttosto era nostra intenzione limitarci a una semplice esposizione dei fatti. Vi sarà senz'altro noto, e non vogliamo di certo insegnarvelo noi, che, ai sensi del combinato disposto degli artt. 684 c.p. e 114 e 329 c.p.p., l'esposto alle Autorità non é un atto coperto dal segreto e di cui sia vietata la pubblicazione a mezzo stampa non essendo un atto formato dal P.m. nel corso delle indagini e sottoposto dunque al segreto ("Ai fini dell'integrazione del reato di pubblicazione arbitraria di atti di un procedimento penale, non rientra nel divieto di pubblicazione di cui all'art. 114 c.p.p. una denuncia presentata al pubblico ministero o alla polizia giudiziaria, in quanto non atto di indagine compiuto da costoro." Cassazione penale , sez. I , 02/02/2017, n. 21290). Posto dunque che da parte nostra, si ribadisce, non vi era alcun intento accusatorio, se il Sig. Lucia ha avuto tale impressione noi ci scusiamo e sicuramente toglieremo questo comunicato dal sito web. Inoltre valuteremo, dopo avere ricevuto il parere che stiamo chiedendo oggi stesso all'Agcom e all'Agenzia delle Entrate, per maggiore trasparenza e chiarezza dei nostri scopi sociali, se pubblicare integralmente l'esposto. Quindi ci scusiamo per l'equivoco e per gli eventuali toni utilizzati. Vi salutiamo con cordialità E vi invitiamo alle prossime iniziative del CODACONS, come doveroso, che avranno a oggetto il Vostro assistito".
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