#il tenore
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모두 들어야 할 이야기 🎶
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Exactly 115 years ago, the Metropolitan Opera New York staged a performance of Giuseppe Verdi's opera “IIl trovatore” with Enrico Caruso and Emma Eames.
Here is the original evening note and a postcard from 1901 with the soprano of that evening.
#the Metropolitan Opera House#the Metropolitan Opera#Metropolitan Opera#the Met#Metropolitan Opera House#Met#opera#bel canto#aria#diva#maestro#prima donna#classical music#music history#chest voice#Giuseppe Verdi#Verdi#Il trovatore#Enrico Caruso#tenor#lyric tenor#dramatic tenor#Emma Eames#dramatic soprano#lyric soprano#soprano#Riccardo Stracciari#baritone#Louise Homer#dramatic contralto
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okay what the FUCK is up with ballata del mondo. I am chewing on my hands
#it's actually very nice becayse i can more or less understand what theyre singing most of the time#so i can listen to opera casually without needing the libretto#like especially tenors. they're very understandable#BUT this aria. what the everloving fuck#mefistofele#strano vezzo il collo le circonda..#ough#faust tag
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Count Almaviva from Il Barbiere di Siviglia and Ernesto from Don Pasquale swap places. Would there be any substantial plot differences?
the plot in don pasquale would not succeed because almaviva would get mad and yell threats before malatesta even got the chance to open his mouth and explain
“but savannah he’s good at disguises” you and i both know he would be useless without a smart baritone by his side
ernesto would be fine :)
#opera tag#opera#il barbiere di siviglia#the barber of seville#don pasquale#tenors…#opera asks#rossini#gioachino rossini#gaetano donizetti#donizetti
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https://www.ebay.it/itm/176807863790?mkcid=16&mkevt=1&mkrid=711-127632-2357-0&ssspo=mtnegvndsyg&sssrc=4429486&ssuid=mtnegvndsyg&var=&widget_ver=artemis&media=MORE
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The thing with me is that I really like some of these DAI characters (Josephine, Dorian, Iron Bull) but I just can't with that gameplay 🥹 my, how I grinded my teeth through that.
#ramblings#quote my friend: 'whenever i listened to bellini's opera il pirata i imagined the tenor as Dorian'
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New England Headlands
Artist: Childe Hassam (American, 1859–1935)
Date: 1899
Medium: Oil on canvas
Collection: Art Institute of Chicago, Chicago, IL, United States
Description
This panoramic landscape depicts Gloucester, Massachusetts, one of Childe Hassam’s favorite destinations. During the summer months Gloucester was home to many artists, who, like Hassam, chose to emphasize its picturesque aspects, such as its quaint buildings and sailing vessels, rather than its fish-processing plants. The composition exhibits Hassam’s broken brushwork and his use of bare canvas, particularly in the foreground. Bright, saturated blues and crisp whites add to the maritime tenor of the work, while the square canvas highlights its architectural quality and harmoniously organized space.
#painting#new england headlands#landscape#oil on canvas#fine art#gloucester#massachusetts#summer#quaint buildings#new england#american culture#sailing vessels#maritime#seascape#childe hassam#american painter#american art#19th century painting#oil painting#artwork#19th century art
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Storia Di Musica #347 - Sonny Rollins, Tenor Madness, 1956
Le Storie Di Musica toccheranno il traguardo delle 350 puntate questo mese. Come ormai da prassi, il numero tondo è dedicato ad un disco di Miles Davis. E questa volta, in ossequio al filo rosso degli album legati tra loro, ho deciso di raccontare il rapporto tra Davis e una grande etichetta discografica, la Prestige Records. La Prestige fu fondata da Bob Weinstock nel 1949: appassionato di musica jazz, vendeva dei dischi per corrispondenza in maniera così incisiva che ben presto affittò un locale e lo trasformò in un grande negozio di dischi, il Jazz Record Center, sulla quarantasettesima strada di New York. Frequentando i locali jazz che lì vicino iniziavano a diventare famosi, legò con molti musicisti fino a fondare prima la New Jazz Records che dopo pochi mesi diventa la Prestige Records. Weinstock è stato un personaggio leggendario, dalle mille manie, alcune delle quali racconterò in questi appuntamenti novembrini, ed è stato negli anni '50 uno dei fari della musica jazz mondiale con la sua etichetta indipendente, insieme alla Blue Note, alla Riverside, alla Impulse! prima che anche i grandi gruppi discografici entrassero nel jazz in maniera decisa.
Weinstock era oltre che un appassionato un grande uomo d'affari, capace di intuire le potenzialità degli artisti e di essere per loro trampolino di lancio e di ottimizzare tempi e costi delle produzioni: pochissime prove per le registrazioni, e leggenda vuole che si registrasse due volte sui nastri di alcune take per risparmiare, leggenda nata dal fatto che per quanto la produzione Prestige fosse numericamente grandiosa, esistono pochissime alternative takes dei loro lavori. Nonostante come ingegnere del suono ci fosse una leggenda: Rudy Van Gelder, che non lavorava solo per lui ma anche per la Blue Note, famoso per la sua accuratezza e maniacalità. Le prime registrazioni avvenivano nel garage della casa di famiglia di Hackensack, nel New Jersey, luogo che divenne mitico tanto che Thelonious Monk dedicò al grande ingegnere un brano, Hackensack, per poi spostarsi di qualche km a Englewood Cliffs, sempre nel New Jersey.
In quello studio a Hackensack Sonny Rollins registra il 24 Maggio del 1956 il disco di oggi. Rollins all'epoca è già riconosciuto un gigante del sassofono, tanto che è famosa il commento di Max Gordon, leggendario proprietario del jazz club più famoso del mondo, Il Village Vanguard, che sosteneva: I critici e gli appassionati hanno pareri molto discordi sulla bravura di alcuni musicisti jazz, ma non su Sonny Rollins. Lui è il più grande, il più grande sax della sua generazione. Theodore Walter Rollins nasce a New York nel 1930 da una famiglia di origini caraibiche, i cui "suoni" influenzeranno la sua carriera futura. Fa un apprendistato breve ma intensissimo, suonando con i più grandi: J.J Johnson, Monk, Bud Powell, Max Roach e soprattutto Miles Davis e Charlie Parker. È il primo che trasporta la rivoluzione del bop sul sax tenore. Con Davis dimostra anche le sue già ottime capacità compositive scrivendo pezzi diventati famosi, come Airgin e Oleo. Però ha un difetto: ad un certo punto sparisce, per i motivi più strani. Nel 1954 si ritira a Chicago, per non cadere in tentazione tra soldi e droga, per continuare a studiare facendo lavori manuali. Quando ritorna a New York, suona per la Prestige in uno dei primi 33 giri del jazz, Dig. Nel 1955, tornato nel gruppo di Davis, poco prima di un'importante serie di concerti al Teatro Bohemia, sparisce di nuovo, stavolta per disintossicarsi. Ritorna nel 1956, quando sempre l'amico Roach lo scrittura per un disco portentoso: Sonny Rollins Plus 4 è all'apice della creatività, tanto che ancora come innovatore impone nel jazz il tempo in tre quarti (la storica Valse Hot). Nel frattempo però il suo posto nel gruppo di Davis è preso da un giovane che di lì a poco diventerà un gigante, John Coltrane, ma Davis gli vuole bene e per delle registrazioni del 1956 per la Prestige gli offre la sua sezione ritmica, che nel jazz è ricordata come "The rhythm section" per quanto iconica e grande è stata, e con questa registra il disco di oggi. Rollins è insieme a Red Garland al pianoforte, Paul Chambers al contrabbasso e Philly Joe Jones alla batteria quando inizia a suonare Tenor Madness, che contiene nella title track un incontro unico ed eccezionale. Essendo lì per una sessione con il quintetto di Davis, in quello che diventerà il più famoso chase della storia del jazz, John Coltrane si unisce a Rollins in quel brano, da allora uno dei capisaldi del jazz. Cos'è però un chase? è un incontro dove due strumentisti colloquiano con lo stesso strumento su un dato canovaccio, una sorta di dialogo musicale dove si fronteggiano a suon di assoli. Tenor Madness è un piccolo blues, che si rifà a Royal Roost di Kenny Clarke and His 52nd Street Boys, registrato nel 1946, ma qui diviene il brano che mette insieme i due più grandi e influenti sassofonisti della storia del jazz, con il timbro squillante e luminoso del primo Coltrane (che debutterà come solista solo l'anno successivo nel 1957) e il suono più cupo e leggero di Rollins, che all'epoca aveva già più esperienza. Il resto di Tenor Madness è altrettanto iconico: When Your Lover Has Gone, classico di Einar Aaron Swan, divenuto famosissimo per la sua apparizione nel film La Bionda E L'Avventuriero del 1931 di Roy Del Ruth e interpretato da James Cagney e Joan Blondell, che solo nel 1956 ebbe una ventina di incisioni; Paul's Pal è un omaggio di Rollins a Paul Chambers, uno dei più geniali bassisti di tutti tempi, uno che ha suonato in almeno 100 capolavori del jazz; My Reverie è la ripresa dell'arrangiamento che nel 1938 Larry Clinton fece si un brano di Claude Debussy, Rêverie, del 1890; chiude il disco una cover spettacolare di The Most Beautiful Girl In The World, opera del magico duo Rodgers and Hart e presente nel musical Jumbo, che trasformava un teatro di Broadway in un mega circo con acrobati, trapezisti e giocolieri durante lo spettacolo. Il disco, un capolavoro, ne anticipa un altro, Saxophone Colossus, dello stesso anno, uno degli apici creativi di quegli anni incredibili e altro gioiello della collezione Prestige.
Rollins fu attivo per la lotta dei diritti civili e politici degli afroamericani, tanco che nel 1958 firma in trio con Oscar Pettiford e Max Roach, il disco The Freedom Suite, uno dei primi album-manifesto sulle discriminazioni razziali del jazz, e continuò ad avere costanti le sparizioni dalle scene. Sempre dovute alle sue dipendenze dalle droghe, la più famosa riguarda un suo disco, il suo maggior successo commerciale, The Bridge del 1962: ancora insoddisfatto della sua musica, decide si andare a suonare sotto il ponte Williamsburg, quello che divide Manhattan da Brooklyn, provando per 12-13 ore al giorno, in tutte le stagioni.
Scontroso (si dice che abbia licenziato il maggior numero di colleghi, più di Mingus), dalla personalità labirintica, non seguì le rivoluzioni degli anni '60 e '70, scriverà ancora grandi album (What's New con Jim Hall, un altro gioiello) e parteciperà con attenzione anche a contaminazioni con altri generi, e famosissimo è il suo assolo per i Rolling Stones in Waitin' On a Friend, da Tattoo You del 1981. È l'ultimo dei grandi a sopravvivere, ritiratosi nel 2012 dalle scene, un gigante che ha segnato un periodo irripetibile della musica.
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della vita politica italiana, con particolare riferimento agli ultimi due inquilini del Quirinale.
Si tratta di parole il cui tenore letterale non è equivocabile, tanto è chiaro.
Parole pesanti come macigni perché Juncker è stato presidente della Commissione dal 2014 al 2019 e presidente dell’Eurogruppo dal 2005 al 2013.
Due crocevia fondamentali per la gestione della crisi finanziaria del 2009 e della crisi del debito del 2011-2012, che hanno messo in serio pericolo la tenuta dell’unione monetaria e della stessa #UE.
Juncker ricorda che “Vi sono personalità italiane che mi hanno profondamente marcato – risponde –.
Prima di tutto, Carlo Azeglio #Ciampi, uomo saggio e ponderato, ma anche Giorgio #Napolitano.
In questi anni di dibattiti feroci, gli italiani hanno dimostrato finezza nello scegliere i loro presidenti che si sono sempre differenziati dalla maggioranza delle personalità politiche italiane per la loro serietà e per la loro capacità a riflettere oltre la loro persona. Non amavano la combinazione, ma l’armonia”. In francese, il termine combinazione si riferisce al bizantinismo della politica italiana, agli accordi sottobanco, all’opportunismo fine a sé stesso.
“Con Giorgio #Napolitano e poi con Sergio #Mattarella, che appartiene alla schiera dei presidenti che ho appena citato, ho spesso negoziato, non dico in segreto ma senza troppa pubblicità, quando avevo dei problemi con i primi ministri italiani.
O meglio, quando i primi ministri italiani avevano dei problemi con il presidente della commissione europea.
Amavo i miei scambi con Giorgio Napolitano. Ascoltando le sue descrizioni della vita dall’interno del governo italiano sono diventato uno specialista di cose che non dovevo sapere…”.
Si tratta di parole pronunciate non da uno di passaggio, ma da chi ha cominciato a frequentare i corridoi e le stanze dei bottoni di #Bruxelles circa 40 anni fa, i cui ricordi potrebbero riempire più di un libro.
Ma sentirsi dire che, quando i primi ministri italiani avevano problemi con la Commissione, lui “negoziava” (in segreto, o meglio, senza troppa pubblicità) con Napolitano e Mattarella è come fare entrare un elefante in una cristalleria.
A quale tipo di problemi si riferisce?
Forse a qualche tentativo di resistenza del governo Berlusconi e del suo ministro Giulio Tremonti, rispetto a soluzioni di politica economica che hanno zavorrato il nostro Paese per 10 anni?
Oppure all’indecente pressione esercitata.
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QUESTO MONDO NON MI RENDERÀ CATTIVO (ma un po' incazzato sì, dai)
Un veloce recap delle puntate precedenti:
TI AMO ERIKA DI NOVI LIGURE - Ventitré anni fa una sedicenne ha fatto a fette mamma e fratellino con l'aiuto del moroso diciassettenne, dando poi la colpa agli albanesi. La sera in cui la Lega stava per fare una fiaccolata a base di torce e forconi per scovare i responsabili e linc... assicurarli alla giustizia ops no, scusate ciabbiamo judo. Quella frase del titolo l'avevo vista scritta su un muro nel 2003 e a quei tempi le mie figlie erano troppo piccole perché capissimo le nostre colpe e le nostre responsabilità.
TUTTO D'UN PEZZO - Non leggo più e non guardo serie tv o film. Sono mesi e mesi che la sera faccio binge watching di One Piece, un anime da più di mille episodi, e a momenti mi metto in pari ma non ho idea quanto il mondo del cinema e dell'editoria sia andato avanti mentre ero distratto.
DUE METRI DI TERRENO - L'altro giorno ho assistito a un'accesa discussione su conti correnti, parenti serpenti e carichi pendenti, quando a un certo punto non ce l'ho fatta più e ho urlato un haiku ispirato dal tenore livoroso dell'argomento
Soffi di vento, l'attimo prima spiri e dopo spiri
DI QUESTO TI PUOI FIDARE - Ho ripreso a forgiare - caldo per caldo che sia un caldo fruttuoso - e sono a metà strada nel progetto ambizioso di un'arma inastata che nel Giappone feudale usavano le donne per proteggere casa.
MEDICE, CURA TE IPSUM - Una persona mi ha detto che mi invidia perché se sento male da qualche parte ne conosco subito le cause. Certo... contusione del piatto tibiale sx a opera dei condili femorali con infiammazione da stiramento dei legamenti crociati, rachialgia lombare a sbarra con irradiamento gluteo da compressione del plesso femorale dx a livello di L5-S1 da bulging discale, epicondilite dx con rizartrosi e mialgia del flessore del pollice, corda colica, bruxismo e reflusso gastro-esofageo. Che culo.
MUORE GIOVANE CHI È CARO AGLI DEI - Piccola pausa di ferragosto dal masteraggio su Discord di una campagna di Call of Cthulhu ambientata nel 1983 nel mio quartiere viareggino. Se non sapete cosa sia una Baldoria è inutile vi racconti la trama.
INTERCAMBIABILITÀ DI FACCIA E CULO - Qualche anno fa vidi uno scherzo in cui un critico veniva invitato alla premiere di una proiezione cinematografica d'essai (volutamente orribile) e a tutti i suoi colleghi era stato chiesto di parlarne in modo entusiasta, mentre lui si guardava attorno con sconcerto crescente. Sono 10 mesi che io ho quell'espressione tutte le volte che i mezzi di informazione parlano del genocidio del popolo di Gaza utilizzando perifrasi e litoti che tanto mi ricordano 'allergia al piombo' e 'la scuola non c'è più a causa di eventi esterni'.
NOTTE PRIMA DEGLI ESAMI - Ciao Laura... Ti ricordi quando ti sono venuto a prendere in macchina per andare a fare gli orali della maturità? La mia non fu solo la gentilezza di un compagno di classe ma che tu l'avessi capito o meno non importa... non ho avuto il coraggio di dirtelo e così la storia che avevo immaginato è sopravvissuta luminosa al mondo che è andato avanti.
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February 18. 1924 the great french Tenor Victor Capoul (1839-1924) died. He was one of the successful singers of his time. For the first production at the MET 1883 he was invited and was guest in the best Operahouses. Here we see a original letter from 1875.
#Victor Capoul#Capoul#tenor#lyric tenor#lyric voice#opera#classical music#bel canto#music history#metropolitan opera#chest voice#Conservatoire de Paris#Opéra-Comique#Vert-Vert#La fille du régiment#The Daughter of the Regiment#Gaetano Donizetti#Jacques Offenbach#The Barber of Seville#Il barbiere di Siviglia#Gioachino Rossini#Roméo et Juliette#Charles Gounod#Faust#Drury Lane#Covent Garden#Royal Opera House#Royal Opera#La sonnambula#Vincenzo Bellini
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Mercoledì scorso, durante la sessione del World economic forum a Davos, il discorso del Presidente argentino Javier Milei ha fatto scoppiare una bomba a livello mondiale al punto di essere commentato in mezzo mondo e tradotto da molte testate giornalistiche. E così quello che molti media avevano dipinto alla stregua di un matto (soprattutto nella nostra cara Italia) improvvisamente si è trasformato in una via di mezzo tra un nuovo Churchill e Adenauer (...).
L’exploit del discorso di Davos: (é stato) osannato da tanti presenti che si sono complimentati con lui (...). Ma che cos’ha colpito così tanto la gente e soprattutto fatto arrabbiare in maniera clamorosa i grandi capi del Wef?
Semplice: per la prima volta un Presidente di una nazione si è rivolto al mondo intero (...) senza mezzi termini o frasi diplomatiche (...). In pratica Milei ha scoperto quell’acqua calda che molti continuano a negare, esaltando il modello capitalista come l’unico in grado nel corso del tempo, di cambiare radicalmente la condizione umana dando un benessere e un progresso nella società stessa davvero unico (...).
La parte che ha fatto più arrabbiare i leader del Wef ed entusiasmato molti è stata quando Milei ha detto (...): “Ora, per capire cosa siamo qui a difendere (...) è il rispetto illimitato del progetto di vita degli altri, basato sul principio di non aggressione, sulla difesa del diritto alla vita, alla libertà e alla proprietà degli individui, le cui istituzioni fondamentali sono la proprietà privata, i mercati liberi dall’intervento statale, la libera concorrenza, la divisione del lavoro e la cooperazione sociale. Dove si può avere successo solo servendo il prossimo con beni di migliore qualità a un prezzo migliore”.
E più avanti ha sostenuto che “i socialisti, visti gli innegabili progressi del mondo libero, i socialisti sono stati costretti a cambiare la loro agenda. Si sono lasciati alle spalle la lotta di classe (...) per rimpiazzarla con altri presunti conflitti sociali che sono ugualmente dannosi … come quello dell’uomo contro la natura.
Sostengono che gli esseri umani nuocciono al pianeta che deve essere protetto a tutti i costi, addirittura sostenendo un meccanismo di controllo della popolazione o la tragedia dell’aborto. Purtroppo queste idee dannose hanno permeato fortemente la nostra società (...). Hanno raggiunto questo risultato grazie all’appropriazione dei media, della cultura, delle università e anche delle organizzazioni internazionali (come il Wef, ndr). (...).
Fortunatamente siamo sempre più numerosi a osare alzare la voce perché vediamo che, se non combattiamo queste idee a testa alta, l’unico destino possibile è che avremo sempre più Stato, più regolamentazione, più socialismo, più povertà, meno libertà e, di conseguenza, un tenore di vita peggiore”.
(...) Purtroppo l’attuale Ue, già immersa nelle sue scandalose regole ambientali che decimeranno la classe media nel giro di pochi anni, attraverso un falso progressismo Radical-Chic Ztl sta portando avanti molte delle cose criticate dal Presidente argentino. (...)
Au point, grade Milei, il resto solo chiacchiere, distintivi, appeasement o nostagie canaglia, via https://www.ilsussidiario.net/news/diario-argentina-le-bordate-di-milei-a-davos-e-alle-linee-guida-dellue/2650140/
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Di auto usate ne capisco ben poco. Così mi porto dietro il nipote esperto, forse più di un meccanico, per testare un Biemmevè usatissimo, oltre 200.000 km per euri diciottomila, passaggio compreso.
Prima ho telefonato al venditore che mi ha detto che potevo andare a trovarlo per la prova su strada ma quando arrivo la batteria è a terra, le auto le tengono tutte all'aperto e può capitare. Vabbè.
Nell'attesa che il meccanico della (chiamiamola) concessionaria vada a farsi prestare (!) un booster sufficente a far partire il Biemmevè, il nipote la rivolta sottosopra e pare tutto vada bene.
Messa in moto, nipote alla guida, partiamo per un giro insieme al venditore che si scusa per l'inconveniente ma tranquillo, è solo una batteria scarica, tutto il resto è a posto. Se lo dice lui.
Durante il giretto pareva davvero tutto a posto ma una volta spento il motore, nipote fa notare al venditore che un faro led anabbagliante/abbagliante non funziona.
Il venditore se le cava con un: è soltanto una lampadina, la cambiamo e tutto è a posto ma al nipote non la si fa, si tratta di cambiare non una lampadina ma tutto il gruppo led, costo se va bene sui 6/700 euro. Ma non basta.
Il serbatoio del liquido di raffreddamento non è trasparente ma nipote ha visto durante la prova su strada che il Biemmevè emanava del fumo bianco sospetto e con cautela svita il tappo del radiatore e ci infila dentro il dito.
Il dito esce nero e nipote spazientito dal venditore che si scusa dicendo che si tratta di un problema da niente, mi prende per un braccio e mi trascina via, lasciando il poverino sul posto, completamente basito.
Detto tra noi, basito è un vocabolo stronzo ma rende discretamente il modo in cui il povero venditore, un ragazzo giovane e poco incline a stare fuori all'aperto in queste giornate invernali, è rimasto vedendoci andare via, mentre io mi scusavo per le cattive maniere di nipote.
Comunque dopo un po', mi arriva un whatsapp di questo tenore:
Ecco, di sicuro non ha nulla ma magari è meglio fare controllare a qualcuno che se ne intende, magari un nipote appassionato di motori, o magari a @lasciatemistarelamattina come mai ci sia dell'olio nel circuito di raffreddamento.
Comunque è probabile niente Biemmevè, forse Audi, forse chissà...
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Il tenore delle penne che uso e del mio telefono potrebbe far intuire che lavoro con i bambini
#pensieri#foto mie#maschera al viso mentre studio d'obbligo#no comunque non è vero perchè sono più bambina di loro
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"As They Say/Comme Ils Disent" a translation I found of the beautiful song by Charles Aznavour
This song was written in the 1970's, in French, when homosexuality was still incredibly taboo. Aznavour, who was straight by all accounts, wrote the song detailing the life of a drag queen as he felt for the hardships queer people had to live through. I wanted to share this here as it had a strong impact on me when I first heard it and I honestly love the sheer emotion Aznavour conveyed.
I live alone with mom
In a very old apartment
Sarasate Street
I have, to keep me company
A turtle, two canaries
And a cat
To let mom rest
Very often, I go to the market
And cook I tidy up, I wash, I wipe
Occasionally, I also sew
With the machine
Work doesn't scare me
I'm a bit of a decorator
A bit of a stylist
But my real job is at night
I practice it dressed as a woman
I'm an artist
I have a very special act
That ends in full nudity
After a strip tease
And in the room I see that
The men can't believe their eyes
I'm a homo, as they say
Around three in the morning
We go eat with friends
Of all sexes
In some bar-tobacco shop
And there we have a great time
And without complexes
We reveal truths
About people we can't stand
We stone them
But we do it with humor
Wrapped in puns
Drenched in acid
We meet backward people
Who, to impress their group
Walk and sway
Imitating what they think is us
And cover themselves, poor fools
In ridicule
They gesticulate and speak loudly
They play the divas, the tenors
Of stupidity
But the jokes, the teasing
Leave me cold because it's true
I'm a homo, as they say
At the dawn of a new day
I return to my share of Solitude
I remove my eyelashes and hair
Like a poor unhappy clown
Out of weariness
I lie down but don't sleep
I think of my joyless loves
So ridiculous
Of that boy beautiful as a god
Who without doing anything set fire
To my memory
My mouth will never dare
To confess my sweet secret
My tender drama
Because the object of all my torments
Spends most of his time
In women's beds
No one has the right, in truth
To blame me, to judge me
And I specify
That it's Nature itself
That is solely responsible if
I'm a homo, as they say
youtube
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Quel signore dall'aria irritabile e nell'insieme agitato, come se fosse continuamente sfidato da una situazione di insopportabile gravità, è, in linea di massima, innamorato; più esattamente, in questo modo egli si descriverebbe in questo momento, giacché sono le dieci del mattino e a partire da quella ora fin verso le undici, al più tardi le undici e quindici, egli ama una signora distinta, nobile d'animo, colta, leggermente autoritaria, taciturna e delicatamente travagliata. La situazione ha tuttavia questo di irritante: che dalle ore dieci e un quarto - la signora si alza un poco più tardi del signore - fino alle undici e mezzo, la signora ama un colto, ma brutale studioso di tarocchi, che alla stessa ora ama una dama inglese che è giunta alla trentesima lezione di sanscrito. Attorno alle undici e trenta, tutto muta: la studiosa di sanscrito si invaghisce del signore irritabile, che per un'ora non ama alcuno, sebbene abbia una inclinazione innocua per una disegnatrice di cuscini, venuta dal contado, che verso mezzogiorno ama per quarantacinque minuti un giovane tenore di scarso successo ma qualche talento, che in realtà è innamorato, fino alle tredici e trenta, della signora lievemente autoritaria. Il primo pomeriggio vede in generale un attenuarsi dei reciproci amori, eccetto nel caso del tenore, che coltiva una venerazione senza speranza per la studiosa di sanscrito. Alle diciassette, si introduce nella situazione uno zoologo di mezz'età, che si è finalmente accorto che la vita non ha senso senza la semplice naturalità della disegnatrice di cuscini; accompagna lo zoologo la giovane moglie, che pensa, alternativamente, di uccidere per gelosia il marito zoologo, o la disegnatrice di cuscini - che in verità ignora anche l'esistenza dello zoologo - oppure, nel caso che sia venerdì o martedì, decide di amare alla follia il brutale tarocchista che, nel frattempo, ha scritto una lettera di disperato amore ad una giovanissima filatelica, lettera che tuttavia non spedirà perché nel frattempo si è nuovamente innamorato della signora lievemente autoritaria, che ha deciso di amare il signore irritabile, che solo adesso ha un presentimento di felicità, avendo guardato negli occhi la moglie dello zoologo, mentre costei si consacrava mentalmente ad un baritono rovinato dal singulto, ignorando che costui, rifiutato dalla filatelica, aveva deciso di entrare in convento e rinunciare ad una ricerca della felicità che non sembrava compatibile con l'esistenza dell'orologio.
Giorgio Manganelli
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