#il tenore
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모두 들어야 할 이야기 🎶
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Mahmood <3
La canzone sembra uscita da Gioventù Bruciata ed è piena di "Mahmoodismi" nel testo, non è lo sconvolgimento che è stato Soldi,
MA dato che a me Gioventù Bruciata era piaciuto tantissimo mi è piaciuta anche questa e lui è una popstaaaar
#e poi ce l'ho in squadra al fanta e alle cover porta il canto a tenore sardo quindi lo devo stannare per forza#sanremo#sanremo 2024
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Exactly 115 years ago, the Metropolitan Opera New York staged a performance of Giuseppe Verdi's opera “IIl trovatore” with Enrico Caruso and Emma Eames.
Here is the original evening note and a postcard from 1901 with the soprano of that evening.
#the Metropolitan Opera House#the Metropolitan Opera#Metropolitan Opera#the Met#Metropolitan Opera House#Met#opera#bel canto#aria#diva#maestro#prima donna#classical music#music history#chest voice#Giuseppe Verdi#Verdi#Il trovatore#Enrico Caruso#tenor#lyric tenor#dramatic tenor#Emma Eames#dramatic soprano#lyric soprano#soprano#Riccardo Stracciari#baritone#Louise Homer#dramatic contralto
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okay what the FUCK is up with ballata del mondo. I am chewing on my hands
#it's actually very nice becayse i can more or less understand what theyre singing most of the time#so i can listen to opera casually without needing the libretto#like especially tenors. they're very understandable#BUT this aria. what the everloving fuck#mefistofele#strano vezzo il collo le circonda..#ough#faust tag
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lucia di lammermoor, act ii, scene ii
#dispatches from the opera dumpster#edgardo 🤝 il commendatore#a rare moment of tenor/bass solidarity#although of course the bass is yelling someone else's name#and the tenor is yelling his own
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Me watching an opera I've never seen before*: I was drifting. What happened? I thought the baritone liked the soprano? Did she do something to piss him off?
Hubby: Well...
Me: Don't tell me. She fell for the fucking tenor.
*Doesn't actually matter which opera.
#opera#some things are terribly consistent#and if you have to know which opera#because you will just never be happy living in such suspense#the answer is#il corsaro#verdi#the real issue is that the baritone in this production#is miles better than the tenor#makes the soprano's choice doubling confusing
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also thinking how yesterday when some of the underclassmen were talking about don g this one guy asked "what's the big tenor aria in that called again?" and i said "which one" and he was like "good point! :)" anyway he meant dalla sua pace and i appreciate that he did not question at all why i have an intimate enough knowledge of this fucking opera to be able to name the aria he was thinking of with almost no prompting
#he's a classical tenor but he also does conducting. and he's a nice guy i like him#ottavio as a character kinda sucks but he does have two (2) nice arias. and even tenors deserve some role diversity y'know#it's healthy to have some roles be Pathetic Guys Who Suck and not just Romantic Hero y'know#also he sang dalla sua pace with us in rep orchestra last semester which was fun he has a great voice.#he is now the only reason i can think abt don ottavio without immediate and unapologetic derision.#like yea ottavio sucks but at least he's cute!#anyway dalla sua pace vs il mio tesoro. they're both good idk if i can choose one i like better...#sasha speaks
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Count Almaviva from Il Barbiere di Siviglia and Ernesto from Don Pasquale swap places. Would there be any substantial plot differences?
the plot in don pasquale would not succeed because almaviva would get mad and yell threats before malatesta even got the chance to open his mouth and explain
“but savannah he’s good at disguises” you and i both know he would be useless without a smart baritone by his side
ernesto would be fine :)
#opera tag#opera#il barbiere di siviglia#the barber of seville#don pasquale#tenors…#opera asks#rossini#gioachino rossini#gaetano donizetti#donizetti
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MAHMOOD & I TENORES DI BITTI "Come è profondo il mare" | Sanremo 2024, IV serata
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Storia Di Musica #347 - Sonny Rollins, Tenor Madness, 1956
Le Storie Di Musica toccheranno il traguardo delle 350 puntate questo mese. Come ormai da prassi, il numero tondo è dedicato ad un disco di Miles Davis. E questa volta, in ossequio al filo rosso degli album legati tra loro, ho deciso di raccontare il rapporto tra Davis e una grande etichetta discografica, la Prestige Records. La Prestige fu fondata da Bob Weinstock nel 1949: appassionato di musica jazz, vendeva dei dischi per corrispondenza in maniera così incisiva che ben presto affittò un locale e lo trasformò in un grande negozio di dischi, il Jazz Record Center, sulla quarantasettesima strada di New York. Frequentando i locali jazz che lì vicino iniziavano a diventare famosi, legò con molti musicisti fino a fondare prima la New Jazz Records che dopo pochi mesi diventa la Prestige Records. Weinstock è stato un personaggio leggendario, dalle mille manie, alcune delle quali racconterò in questi appuntamenti novembrini, ed è stato negli anni '50 uno dei fari della musica jazz mondiale con la sua etichetta indipendente, insieme alla Blue Note, alla Riverside, alla Impulse! prima che anche i grandi gruppi discografici entrassero nel jazz in maniera decisa.
Weinstock era oltre che un appassionato un grande uomo d'affari, capace di intuire le potenzialità degli artisti e di essere per loro trampolino di lancio e di ottimizzare tempi e costi delle produzioni: pochissime prove per le registrazioni, e leggenda vuole che si registrasse due volte sui nastri di alcune take per risparmiare, leggenda nata dal fatto che per quanto la produzione Prestige fosse numericamente grandiosa, esistono pochissime alternative takes dei loro lavori. Nonostante come ingegnere del suono ci fosse una leggenda: Rudy Van Gelder, che non lavorava solo per lui ma anche per la Blue Note, famoso per la sua accuratezza e maniacalità. Le prime registrazioni avvenivano nel garage della casa di famiglia di Hackensack, nel New Jersey, luogo che divenne mitico tanto che Thelonious Monk dedicò al grande ingegnere un brano, Hackensack, per poi spostarsi di qualche km a Englewood Cliffs, sempre nel New Jersey.
In quello studio a Hackensack Sonny Rollins registra il 24 Maggio del 1956 il disco di oggi. Rollins all'epoca è già riconosciuto un gigante del sassofono, tanto che è famosa il commento di Max Gordon, leggendario proprietario del jazz club più famoso del mondo, Il Village Vanguard, che sosteneva: I critici e gli appassionati hanno pareri molto discordi sulla bravura di alcuni musicisti jazz, ma non su Sonny Rollins. Lui è il più grande, il più grande sax della sua generazione. Theodore Walter Rollins nasce a New York nel 1930 da una famiglia di origini caraibiche, i cui "suoni" influenzeranno la sua carriera futura. Fa un apprendistato breve ma intensissimo, suonando con i più grandi: J.J Johnson, Monk, Bud Powell, Max Roach e soprattutto Miles Davis e Charlie Parker. È il primo che trasporta la rivoluzione del bop sul sax tenore. Con Davis dimostra anche le sue già ottime capacità compositive scrivendo pezzi diventati famosi, come Airgin e Oleo. Però ha un difetto: ad un certo punto sparisce, per i motivi più strani. Nel 1954 si ritira a Chicago, per non cadere in tentazione tra soldi e droga, per continuare a studiare facendo lavori manuali. Quando ritorna a New York, suona per la Prestige in uno dei primi 33 giri del jazz, Dig. Nel 1955, tornato nel gruppo di Davis, poco prima di un'importante serie di concerti al Teatro Bohemia, sparisce di nuovo, stavolta per disintossicarsi. Ritorna nel 1956, quando sempre l'amico Roach lo scrittura per un disco portentoso: Sonny Rollins Plus 4 è all'apice della creatività, tanto che ancora come innovatore impone nel jazz il tempo in tre quarti (la storica Valse Hot). Nel frattempo però il suo posto nel gruppo di Davis è preso da un giovane che di lì a poco diventerà un gigante, John Coltrane, ma Davis gli vuole bene e per delle registrazioni del 1956 per la Prestige gli offre la sua sezione ritmica, che nel jazz è ricordata come "The rhythm section" per quanto iconica e grande è stata, e con questa registra il disco di oggi. Rollins è insieme a Red Garland al pianoforte, Paul Chambers al contrabbasso e Philly Joe Jones alla batteria quando inizia a suonare Tenor Madness, che contiene nella title track un incontro unico ed eccezionale. Essendo lì per una sessione con il quintetto di Davis, in quello che diventerà il più famoso chase della storia del jazz, John Coltrane si unisce a Rollins in quel brano, da allora uno dei capisaldi del jazz. Cos'è però un chase? è un incontro dove due strumentisti colloquiano con lo stesso strumento su un dato canovaccio, una sorta di dialogo musicale dove si fronteggiano a suon di assoli. Tenor Madness è un piccolo blues, che si rifà a Royal Roost di Kenny Clarke and His 52nd Street Boys, registrato nel 1946, ma qui diviene il brano che mette insieme i due più grandi e influenti sassofonisti della storia del jazz, con il timbro squillante e luminoso del primo Coltrane (che debutterà come solista solo l'anno successivo nel 1957) e il suono più cupo e leggero di Rollins, che all'epoca aveva già più esperienza. Il resto di Tenor Madness è altrettanto iconico: When Your Lover Has Gone, classico di Einar Aaron Swan, divenuto famosissimo per la sua apparizione nel film La Bionda E L'Avventuriero del 1931 di Roy Del Ruth e interpretato da James Cagney e Joan Blondell, che solo nel 1956 ebbe una ventina di incisioni; Paul's Pal è un omaggio di Rollins a Paul Chambers, uno dei più geniali bassisti di tutti tempi, uno che ha suonato in almeno 100 capolavori del jazz; My Reverie è la ripresa dell'arrangiamento che nel 1938 Larry Clinton fece si un brano di Claude Debussy, Rêverie, del 1890; chiude il disco una cover spettacolare di The Most Beautiful Girl In The World, opera del magico duo Rodgers and Hart e presente nel musical Jumbo, che trasformava un teatro di Broadway in un mega circo con acrobati, trapezisti e giocolieri durante lo spettacolo. Il disco, un capolavoro, ne anticipa un altro, Saxophone Colossus, dello stesso anno, uno degli apici creativi di quegli anni incredibili e altro gioiello della collezione Prestige.
Rollins fu attivo per la lotta dei diritti civili e politici degli afroamericani, tanco che nel 1958 firma in trio con Oscar Pettiford e Max Roach, il disco The Freedom Suite, uno dei primi album-manifesto sulle discriminazioni razziali del jazz, e continuò ad avere costanti le sparizioni dalle scene. Sempre dovute alle sue dipendenze dalle droghe, la più famosa riguarda un suo disco, il suo maggior successo commerciale, The Bridge del 1962: ancora insoddisfatto della sua musica, decide si andare a suonare sotto il ponte Williamsburg, quello che divide Manhattan da Brooklyn, provando per 12-13 ore al giorno, in tutte le stagioni.
Scontroso (si dice che abbia licenziato il maggior numero di colleghi, più di Mingus), dalla personalità labirintica, non seguì le rivoluzioni degli anni '60 e '70, scriverà ancora grandi album (What's New con Jim Hall, un altro gioiello) e parteciperà con attenzione anche a contaminazioni con altri generi, e famosissimo è il suo assolo per i Rolling Stones in Waitin' On a Friend, da Tattoo You del 1981. È l'ultimo dei grandi a sopravvivere, ritiratosi nel 2012 dalle scene, un gigante che ha segnato un periodo irripetibile della musica.
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della vita politica italiana, con particolare riferimento agli ultimi due inquilini del Quirinale.
Si tratta di parole il cui tenore letterale non è equivocabile, tanto è chiaro.
Parole pesanti come macigni perché Juncker è stato presidente della Commissione dal 2014 al 2019 e presidente dell’Eurogruppo dal 2005 al 2013.
Due crocevia fondamentali per la gestione della crisi finanziaria del 2009 e della crisi del debito del 2011-2012, che hanno messo in serio pericolo la tenuta dell’unione monetaria e della stessa #UE.
Juncker ricorda che “Vi sono personalità italiane che mi hanno profondamente marcato – risponde –.
Prima di tutto, Carlo Azeglio #Ciampi, uomo saggio e ponderato, ma anche Giorgio #Napolitano.
In questi anni di dibattiti feroci, gli italiani hanno dimostrato finezza nello scegliere i loro presidenti che si sono sempre differenziati dalla maggioranza delle personalità politiche italiane per la loro serietà e per la loro capacità a riflettere oltre la loro persona. Non amavano la combinazione, ma l’armonia”. In francese, il termine combinazione si riferisce al bizantinismo della politica italiana, agli accordi sottobanco, all’opportunismo fine a sé stesso.
“Con Giorgio #Napolitano e poi con Sergio #Mattarella, che appartiene alla schiera dei presidenti che ho appena citato, ho spesso negoziato, non dico in segreto ma senza troppa pubblicità, quando avevo dei problemi con i primi ministri italiani.
O meglio, quando i primi ministri italiani avevano dei problemi con il presidente della commissione europea.
Amavo i miei scambi con Giorgio Napolitano. Ascoltando le sue descrizioni della vita dall’interno del governo italiano sono diventato uno specialista di cose che non dovevo sapere…”.
Si tratta di parole pronunciate non da uno di passaggio, ma da chi ha cominciato a frequentare i corridoi e le stanze dei bottoni di #Bruxelles circa 40 anni fa, i cui ricordi potrebbero riempire più di un libro.
Ma sentirsi dire che, quando i primi ministri italiani avevano problemi con la Commissione, lui “negoziava” (in segreto, o meglio, senza troppa pubblicità) con Napolitano e Mattarella è come fare entrare un elefante in una cristalleria.
A quale tipo di problemi si riferisce?
Forse a qualche tentativo di resistenza del governo Berlusconi e del suo ministro Giulio Tremonti, rispetto a soluzioni di politica economica che hanno zavorrato il nostro Paese per 10 anni?
Oppure all’indecente pressione esercitata.
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February 18. 1924 the great french Tenor Victor Capoul (1839-1924) died. He was one of the successful singers of his time. For the first production at the MET 1883 he was invited and was guest in the best Operahouses. Here we see a original letter from 1875.
#Victor Capoul#Capoul#tenor#lyric tenor#lyric voice#opera#classical music#bel canto#music history#metropolitan opera#chest voice#Conservatoire de Paris#Opéra-Comique#Vert-Vert#La fille du régiment#The Daughter of the Regiment#Gaetano Donizetti#Jacques Offenbach#The Barber of Seville#Il barbiere di Siviglia#Gioachino Rossini#Roméo et Juliette#Charles Gounod#Faust#Drury Lane#Covent Garden#Royal Opera House#Royal Opera#La sonnambula#Vincenzo Bellini
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QUESTO MONDO NON MI RENDERÀ CATTIVO (ma un po' incazzato sì, dai)
Un veloce recap delle puntate precedenti:
TI AMO ERIKA DI NOVI LIGURE - Ventitré anni fa una sedicenne ha fatto a fette mamma e fratellino con l'aiuto del moroso diciassettenne, dando poi la colpa agli albanesi. La sera in cui la Lega stava per fare una fiaccolata a base di torce e forconi per scovare i responsabili e linc... assicurarli alla giustizia ops no, scusate ciabbiamo judo. Quella frase del titolo l'avevo vista scritta su un muro nel 2003 e a quei tempi le mie figlie erano troppo piccole perché capissimo le nostre colpe e le nostre responsabilità.
TUTTO D'UN PEZZO - Non leggo più e non guardo serie tv o film. Sono mesi e mesi che la sera faccio binge watching di One Piece, un anime da più di mille episodi, e a momenti mi metto in pari ma non ho idea quanto il mondo del cinema e dell'editoria sia andato avanti mentre ero distratto.
DUE METRI DI TERRENO - L'altro giorno ho assistito a un'accesa discussione su conti correnti, parenti serpenti e carichi pendenti, quando a un certo punto non ce l'ho fatta più e ho urlato un haiku ispirato dal tenore livoroso dell'argomento
Soffi di vento, l'attimo prima spiri e dopo spiri
DI QUESTO TI PUOI FIDARE - Ho ripreso a forgiare - caldo per caldo che sia un caldo fruttuoso - e sono a metà strada nel progetto ambizioso di un'arma inastata che nel Giappone feudale usavano le donne per proteggere casa.
MEDICE, CURA TE IPSUM - Una persona mi ha detto che mi invidia perché se sento male da qualche parte ne conosco subito le cause. Certo... contusione del piatto tibiale sx a opera dei condili femorali con infiammazione da stiramento dei legamenti crociati, rachialgia lombare a sbarra con irradiamento gluteo da compressione del plesso femorale dx a livello di L5-S1 da bulging discale, epicondilite dx con rizartrosi e mialgia del flessore del pollice, corda colica, bruxismo e reflusso gastro-esofageo. Che culo.
MUORE GIOVANE CHI È CARO AGLI DEI - Piccola pausa di ferragosto dal masteraggio su Discord di una campagna di Call of Cthulhu ambientata nel 1983 nel mio quartiere viareggino. Se non sapete cosa sia una Baldoria è inutile vi racconti la trama.
INTERCAMBIABILITÀ DI FACCIA E CULO - Qualche anno fa vidi uno scherzo in cui un critico veniva invitato alla premiere di una proiezione cinematografica d'essai (volutamente orribile) e a tutti i suoi colleghi era stato chiesto di parlarne in modo entusiasta, mentre lui si guardava attorno con sconcerto crescente. Sono 10 mesi che io ho quell'espressione tutte le volte che i mezzi di informazione parlano del genocidio del popolo di Gaza utilizzando perifrasi e litoti che tanto mi ricordano 'allergia al piombo' e 'la scuola non c'è più a causa di eventi esterni'.
NOTTE PRIMA DEGLI ESAMI - Ciao Laura... Ti ricordi quando ti sono venuto a prendere in macchina per andare a fare gli orali della maturità? La mia non fu solo la gentilezza di un compagno di classe ma che tu l'avessi capito o meno non importa... non ho avuto il coraggio di dirtelo e così la storia che avevo immaginato è sopravvissuta luminosa al mondo che è andato avanti.
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Mercoledì scorso, durante la sessione del World economic forum a Davos, il discorso del Presidente argentino Javier Milei ha fatto scoppiare una bomba a livello mondiale al punto di essere commentato in mezzo mondo e tradotto da molte testate giornalistiche. E così quello che molti media avevano dipinto alla stregua di un matto (soprattutto nella nostra cara Italia) improvvisamente si è trasformato in una via di mezzo tra un nuovo Churchill e Adenauer (...).
L’exploit del discorso di Davos: (é stato) osannato da tanti presenti che si sono complimentati con lui (...). Ma che cos’ha colpito così tanto la gente e soprattutto fatto arrabbiare in maniera clamorosa i grandi capi del Wef?
Semplice: per la prima volta un Presidente di una nazione si è rivolto al mondo intero (...) senza mezzi termini o frasi diplomatiche (...). In pratica Milei ha scoperto quell’acqua calda che molti continuano a negare, esaltando il modello capitalista come l’unico in grado nel corso del tempo, di cambiare radicalmente la condizione umana dando un benessere e un progresso nella società stessa davvero unico (...).
La parte che ha fatto più arrabbiare i leader del Wef ed entusiasmato molti è stata quando Milei ha detto (...): “Ora, per capire cosa siamo qui a difendere (...) è il rispetto illimitato del progetto di vita degli altri, basato sul principio di non aggressione, sulla difesa del diritto alla vita, alla libertà e alla proprietà degli individui, le cui istituzioni fondamentali sono la proprietà privata, i mercati liberi dall’intervento statale, la libera concorrenza, la divisione del lavoro e la cooperazione sociale. Dove si può avere successo solo servendo il prossimo con beni di migliore qualità a un prezzo migliore”.
E più avanti ha sostenuto che “i socialisti, visti gli innegabili progressi del mondo libero, i socialisti sono stati costretti a cambiare la loro agenda. Si sono lasciati alle spalle la lotta di classe (...) per rimpiazzarla con altri presunti conflitti sociali che sono ugualmente dannosi … come quello dell’uomo contro la natura.
Sostengono che gli esseri umani nuocciono al pianeta che deve essere protetto a tutti i costi, addirittura sostenendo un meccanismo di controllo della popolazione o la tragedia dell’aborto. Purtroppo queste idee dannose hanno permeato fortemente la nostra società (...). Hanno raggiunto questo risultato grazie all’appropriazione dei media, della cultura, delle università e anche delle organizzazioni internazionali (come il Wef, ndr). (...).
Fortunatamente siamo sempre più numerosi a osare alzare la voce perché vediamo che, se non combattiamo queste idee a testa alta, l’unico destino possibile è che avremo sempre più Stato, più regolamentazione, più socialismo, più povertà, meno libertà e, di conseguenza, un tenore di vita peggiore”.
(...) Purtroppo l’attuale Ue, già immersa nelle sue scandalose regole ambientali che decimeranno la classe media nel giro di pochi anni, attraverso un falso progressismo Radical-Chic Ztl sta portando avanti molte delle cose criticate dal Presidente argentino. (...)
Au point, grade Milei, il resto solo chiacchiere, distintivi, appeasement o nostagie canaglia, via https://www.ilsussidiario.net/news/diario-argentina-le-bordate-di-milei-a-davos-e-alle-linee-guida-dellue/2650140/
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To all my friends and Anons who have written such adorable things on my parents Junzumi stories,I can reply you with sudden inspiring Muse aka 1000000 ways to be lazy and avoid bracing more committing projects (I will, I promise I WILL).
This is a silly redraw of a post I drew long time ago featuring the whole family. They have changed a bit but not THAT MUCH, because the idea of basing their daily lame clothes on Kokabuterimon’s and Tinkermon’s palette has lingered.
Grazie, my friends! Let’s open a new Junzumi period leading us to Christmas. All day can be a Junzumi day at home💜💛.
[ Normalize just admitting you want your OTP to be happy, serene, live the best life ever because drama is too much irl~]
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Such a fuss for nothing! Years and years spent worrying, hyperventilating, feeling like being about to die, -oh if he was going to die! If only a lightning could hit him on the spot!-, getting nightmares, daydreams of doom just to see Izumi running to him in the chaos of the post-spectacle and whispering words the wind had blessed beforehands in his ear.
• Izumi Orimoto, 40: Chef, owner of two restaurants, Gambero Rosso’s favourite guest, Slow Food member, homemade DIY stylist.
After high school, Izumi understood her wind’s gusts were supposed to carry and spread something else than just fashion trends. Smells, savours, laughters and emotions, all the colours food can be given by love and passion. Once got her degree, she decided to study in an academy in Naples to learn more about italian cuisine and is quick at showing her talent and enthusiasm ,gaining support from generous people who help her open a little restaurant in Milan, il Brezzo Petalo, already brimming with successful potential.
Having become a starred chef, she is often a privileged guest in cooking shows and conferences during which she commits to teach healthy food habits and all the wonders food can give birth to, connecting different people from all around the world. Since she has been so great at languages throughout her whole life, she couldn’t not learn an universal language such as food’s.
Though her contacts with modelling are just guardians of her past, she still retains a soft spot on fashion pushing her to often spend her time in front of an old-fashioned sewing machine, surprising her family and friends with lovely handmade presents and occasionally selling them in markets for the poor. It’s not rare to spot her behind the scenes of the theatres Junpei works for, fundamental member of every crew he has been in thanks to her original touch on theatrical clothing.
• Junpei Shibayama in Orimoto, 41: International star tenor, occasional VA in kids’ stuff, former singing teacher (during Covid period), co-owner part��time waiter.
When Junpei succeeded at unleashing the thunder residing in his heart through his voice, he won a scolarship in Italy placing him in front a choice he had never taken in consideration before. Suddenly, all the frivolous plans he had been projecting since he was a kid, those about building a future with Izumi gained a new meaning, his world began crumbling under his feet. If left, -he knew that-, he would have to say goodbye to the hope of sharing a whole life with her like he had always wanted; but if he didn’t, if he stayed in Tokyo to keep on trying and trying conquering Izumi with no avail, he wouldn’t be able to follow that dream that had been growing in his spirit, the one of conveying his audience genuine feelings through his singing. Though it was difficult to him, he bid farewell to everyone and Izumi to open a new page of his life. Yet, he himself had said it, “Maybe it was Fate”, and since he is a romantic type, a very romantic type to Izumi’s joy, he’s still convinced nothing else but Fate eventually made them meet again, maybe when the times were mature for both and he especially had improved as a person even more thanks to the purity of the soul music holds in itself.
Now smiling on the walls of so many theatres, Junpei likes considering himself as a husband and father fo first and an internationally famous opera singer for second. Now that he owns kids on his own, he has started cherishing kids’ smiles even more and while in his free time he resorts to his magical tricks to entertain the whole family and the little diners of Izumi’s restaurant, in the big adventure of his opera singing career he cares about letting children discover the fun and beauty of opera and music in general.
#junpei shibayama#izumi orimoto#junzumi#digimon frontier#junpei#izumi#I might draw everyone else too because why not#anyway this is also pure laziness because it’s a way to just skip 10 adorable messages I want to stay private to give them a real meaning#they’re very precious but I just don’t want to leave them without answer#🙏 love you all guys Junzumi love for everyone#Zura’s sketches
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Figaro's Famous Fanfare | 66 Brilliant Baritones Battle OUT NOW!
Gioachino Rossini’s opera Il Barbiere di Siviglia (The Barber of Seville) remains one of the most beloved and enduring works in the operatic repertoire.
Among its many memorable moments, Figaro's entrance aria, "Largo al Factotum," stands out as a tour de force for the baritone voice and a cornerstone for both character development and comedic expression.
The famous "Figaro, Figaro, Figaro" section, performed unaccompanied, exemplifies Rossini's wit, musical humour, and masterful control of operatic timing.
This moment showcases the singer’s vocal precision, agility, and musicianship, while also highlighting their acting skills, characterisation, dramatic flair, and ability to engage the audience.
In this 10-minute video, 66 great operatic baritones bring their own unique interpretations to this iconic a cappella passage.
List of Figaros:
Giuseppe Campanari [1855–1927] — Over 200 Met performances Mattia Battistini [1856–1928] — ‘King of Baritones’ Joseph Winogradoff [1866–1936] — Sang Figaro in Yiddish John Forsell [1868–1941] — Debuted as Figaro Mario Sammarco [1868–1930] — Noted for versatility & acting Emilio De Gogorza [1872–1949] — Recorded prodigiously
Riccardo Stracciari [1875–1955] — Figaro a signature role Giuseppe De Luca [1876–1950] — Created Sharpless & Schicchi Titta Ruffo [1877–1953] — ‘Voice of The Lion’ Pasquale Amato [1878–1942] — Sang at the Met 1908–1921 Peter Dawson* [1882–1961] — Bass-baritone. Over 1500 recordings Carlo Galeffi [1882–1961] — One of the finest interwar baritones
Enrico Molinari [1882–1956] — Sang as bass & baritone Armand Crabbé [1883–1947] — A lead in London 1906–1914, 1937 Giuseppe Danise [1883–1963] — Four Met premieres Anafesto Rossi [1883–1933] — Graduated as a bass Enrico De Franceschi [1885–1945] — Figaro in Turin & Honduras Umberto Urbano [1885–1969] — Recorded ‘marvels of lyric beauty’
Apollo Granforte [1886–1975] — c.1800 performances Giulio Fregosi [1887–1951] — Figaro in Paris Luigi Montesanto [1887–1954] — Created Michele Giacomo Rimini [1887–1952] — Sang Figaro with GalliCurci Heinrich Schlusnus [1888–1952] —Top German interwar lyric baritone Mariano Stabile [1888–1968] — Outstanding singing-actor
Richard Bonelli [1889–1980] — Sang Figaro in early sound film Benvenuto Franci [1891–1985] — A top Figaro interpretator John Charles Thomas [1891–1960] — Hollywood Walk of Fame Mario Basiola [1892–1965] — 66 roles. Taught by Cotogni Giovanni Inghilleri [1894–1959] — Sang with Ponselle & Gigli Lawrence Tibbett [1896–1960] — Legendary singer & actor
Iso Golland [1898–1961] — Respected pedagogue Dennis Noble* [1898–1966] — Bristolian [UK]. Prolific broadcaster Carlo Tagliabue [1898–1978] — Sang Wagner, Excelled at Verdi Ivan Petroff [1899–1963] — Debuted as Figaro Igor Gorin [1904–1982] — Cantor fluent in 8 languages Alexander Sved [1906–1979] — Taught by Sammarco & Stracciari
Frank Valentino [1907–1991] — 26 roles in 21 seasons at the Met Leonard Warren [1911–1960] — Met lead. Had a top C Gino Bechi [1913–1993] — Cast in musical films Tito Gobbi [1913–1984] — 136 roles over 44 years Paolo Silveri [1913–2001] — Sang as bass, baritone & tenor Giuseppe Valdengo [1914–2007] — Debuted as Figaro
Josef Metternich [1915–2005] — Created Hindemith’s Kepler Giuseppe Taddei [1916–2010] — Aged 69 at Met debut Robert Merrill [1917–2004] — Met’s principal baritone Manuel Ausensi [1919–2005] — Famous full recording of this opera Sesto Bruscantini [1919–2003] — Also sang Bartolo Aldo Protti [1920–1995] — Student of Basiola
Ettore Bastianini [1922–1967] — Recorded this opera for Decca Cornell MacNeil [1922–2011] — ‘Rivals, but [..] no equals’ Renato Capecchi [1923–1998] — Singer, actor & director Frank Guarrera [1923–2007] — Figaro a signature role Rolando Panerai [1924–2019] — More than 150 roles. Famed for buffo Piero Cappuccilli [1926–2005] — 17 major Verdi roles
Nicolae Herlea [1927–2014] — Sang Figaro c.550 times Peter Glossop [1928–2008] — A lead in London, Europe & USA Hermann Prey [1929–1998] — Figaro in film and live TV Yuri Gulyayev [1930–1986] — Figaro a best role Yuri Mazurok [1931–2006] — People’s Artist of the USSR Stoyan Popov [1933–2017] — ’The Bulgarian Titto Gobbi’
Sherrill Milnes [1935-] — Recorded Figaro under Levine Franco Pagliazzi [1937–2018] — Became dramatic tenor Silvano Carroli [1939–2020] — Taught by Mario Del Monaco Muslim Magomayev [1942–2008] — ’Soviet Sinatra’ Allan Monk [1942-] — Awarded a Golden Jubilee Medal Amartuvshin Enkhbat [1986-] — Numerous international awards
*Recorded 'Largo al Factotum' in the Key of Bb
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Feel free to invite anyone else who might enjoy it— I look forward to you joining me there! Moodoo Van Spoon
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