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#il male allo specchio
giramenti · 11 months
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TAIMER Halloween 2023, la presentazione di "Il male allo specchio" (Golem Edizioni)
Abbiamo festeggiato Halloween 2023 parlando del mio cattivissimo “Il male allo specchio”.
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lady--vixen · 4 months
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È stato il suo sguardo a convincermi. Diceva qualcosa tipo "perché mi hanno abbandonato?". Mi sono vista allo specchio. Era il 2019. L'ho portata a casa che pesava quanto un chihuahua. In auto piangeva tra gioia e disperazione. La veterinaria: "Dalle da mangiare poco alla volta o muore". Era trasparente. La bastarda che l'aveva adottata portandola qui da Roma, non si sa bene perché, non le dava da mangiare. La teneva col cappottino addosso per non far vedere ai volontari quanto cazzo fosse magra. Il cane fantasma. Stava morendo di fame. Gliel'hanno portata via. L'hanno data a me. I primi giorni stava al passo senza che gliel'avessi insegnato. Sempre a sinistra, sempre con quella faccia da "ti prego, non farmi male". Mi fissava sempre. Cercava di anticipare i miei desideri. Se sentiva un'auto fermarsi, cercava protezione tra i miei piedi. La voce di uomo la faceva tremare. "Amore, tu stai qui, nessuno ti porta via." Le ore passate a giocare con la palla. Le ore passate a tenerla vicina e protetta. Come fai a convincere un cane che non le farai del male? Che può fidarsi di te? Non lo so. So che l'ha fatto e non ci ha nemmeno messo tanto. Il peso è andato a posto. Ha sviluppato dei bei muscoli, un vocione, il passo sicuro. Non sta più sulla sinistra. Ora sta davanti, dietro, sopra. Salta. Corre. Sorride. Scodinzola. 13 kg d'amore. Mi ha visto tornare a casa pelata e non mi ha riconosciuta. Mi ha annusato quando sapevo di chimico. È stata attenta a non toccarmi mai il PICC. Ha avuto pazienza quando non riuscivo più a fare le scale e giocare. Ha avuto fiducia. Lei, un cane, mi ha dimostrato che ci si può ancora fidare.
Piano piano.
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acribistica · 17 days
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Per me, dovunque scatti una leva affettiva di origine sincera (ma soprattutto spontanea, a mo’ di ‘colpo di fulmine’) si crea automaticamente un vincolo inossidabile con il destinatario dell’affetto, che diventa un’entità immutabile nella mia mente. È come se di volta in volta il ricevente restasse cristallizzato, quando non alle prime fasi della conoscenza, comunque ai momenti di massima corrispondenza, di massima reciprocità. Oltre non so andare, non me lo racconto. Non riesco a concepire questa vita e la contemporaneità tutta come la giostra che sono, da cui quando qualcuno scende bisogna accogliere chi sale e ritentare il giro fino alla nausea. Lo trovo semplicemente nefasto e aberrante e gli preferisco la solitudine più nera. Tutto, fuorché questo incessante gioco al rimpiazzo perenne, come se ogni individuo fosse commutabile con un altro. In fondo, questa non è che la più banale deriva della società liquida baumanniana, che rifuggo con ogni mia forza. Ogni mattina mi guardo allo specchio e mi dico “questo turnover, questo giro di vite (ma non jamesianamente inteso) non può essere vero ma, ancor peggio, desiderabile e desiderato”. Sono votata alla fissità delle situazioni, soprattutto se, e scusate la digressione evoluzionistica, mi hanno fatto star bene in mezzo a tanto male che non solo personalmente mi tocca sobbarcarmi (per via delle mie condizioni personali molto gravose) ma che oggettivamente esiste ogni giorno nella sua banalità, senza dolo. Ed è proprio questa assenza di dolo che lo fa dilagare indisturbato.
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unbiviosicuro · 9 days
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questo mese sono successe così tante cose che non riesco a elencarle e ho attraversato talmente tante emozioni da trovarmi satura oppure svuotata a seconda dei punti di vista. se mi fermo non riconosco niente intorno a me. mi sembra di esser cresciuta e male tutta in un colpo, come uno di quegli sbalzi innaturali della crescita che provocano forti dolori alle ossa; e allo stesso modo di un'adolescente che si vergogna del proprio corpo diverso strano nuovo, guardandosi improvvisamente nello specchio con uno sguardo inedito, proprio nello stesso modo mi vorrei rimpicciolire, nascondere - vorrei invisibilizzarmi così tanto che mi sono letteralmente invisibilizzata sui social da sola, senza sforzo, per tutto il corso di questo tempo. comunicherei solo per via epistolare: lentissimamente eppure più vicini a una qualche verità
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sunelrose · 3 months
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" Sei stanca, esausta, ti ha portato via tutte le energie, tutta la luce che avevi, finché non si è stufato. Ti capiterà di avere dei momenti in cui piangerai all'improvviso, ti guarderai allo specchio e non ti riconoscerai. Il tempo per cui starai male sarà equivalente al tempo che siete stati insieme. Poi comincerai a stare meglio, ma non sarai mai più come prima. "
— Nadia
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volumesilenzioso · 9 months
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ieri ho messo un paio di jeans skinny per la prima volta dopo diverso tempo. nell’ultimo mese ho perso 4 kg partendo già da un sottopeso grave e ieri, per la prima volta, quando mi sono vista allo specchio con quei jeans ho pensato “faccio impressione”, tanto che per un attimo ho pensato di mettere una delle mie solite tute larghe per nascondermi. ieri, quando mi sono guardata allo specchio, ho capito di aver toccato di nuovo il fondo, ma questa volta non so neanche come abbia fatto ad arrivare così in basso. poi sono andata dalla nutrizionista, mi ha fatto l’esame per calcolare la massa grassa, la massa magra ecc e mi ha mostrato quanto il mio corpo stia soffrendo per come lo sto trattando da diversi anni. ieri ho pensato che vorrei poter tornare indietro nel tempo, così da poter tornare al 2018 ed evitare di ripetere gli stessi errori che ho commesso negli anni successivi. ora si sono mischiate troppe cose e non so come affrontarle tutte, quindi la mia testa mi porta a pensare che forse sarebbe più semplice morire, così da evitare tutto questo processo che sarà sicuramente pieno di alti e bassi solo per poi vivere una vita normale che sarà comunque una merda. depressione, ansia generalizzata, anoressia nervosa e disturbo borderline di personalità: questo è tutto quello che vedo quando mi guardo allo specchio, praticamente mi identifico nelle mie malattie, non vedo le qualità che altre persone vedono in me, vedo solo tutte queste cose che da tempo mi mettono i bastoni fra le ruote. ieri ho deciso che voglio provarci, voglio provare a stare bene. con la psichiatra non è andata benissimo, probabilmente mi troverò male anche con lo psicologo, ma devo stringere i denti e andare avanti, questa volta non devo mollare, non posso sempre darla vinta alla parte irrazionale della mia testa, perché quella è la parte di me che vorrebbe soltanto vedermi morta. devo cercare di fidarmi e affidarmi, sarà difficile, ma sento di doverci provare davvero
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occhietti · 5 months
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Sono una combattente…
Una combattente di Felicità.
Ho sconfitto i Mulini a vento dell’anima. Ho affrontato gli attacchi di panico e, a loro, ho detto: "Sono fragile, ma più forte di voi".
Ho guardato in faccia la paura e la solitudine abbracciandomi così forte da farmi male. Mi sono guardata allo specchio con tutti i miei limiti, i miei difetti, le mie ferite e ho detto alla mia immagine riflessa: "Fai di tutto per amarti perché sei la casa di questa cosa meravigliosa che è la tua anima".
Ho pianto così tanto da non avere più lacrime ma ho riso così di pancia da illuminare il mondo.
Ho amato tanto e non ho mai permesso al dolore, all’abbandono, agli amori non corrisposti di impedirmi di amare forte, di amare doppio, di amare ancora, di amare e basta.
Sono una combattente:
la Felicità è la mia vittoria.
- Letizia Cherubino,  Se non t’incontro nei sogni, ti vengo a cercare
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smokingago · 1 year
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🍀
I giorni difficili.
Quelli che iniziano con un pensiero e finiscono con lo stesso identico pensiero. Irrisolto.
I giorni in cui, quando ti svegli, non ti ricordi bene dove sei. Forse nemmeno chi sei.
I giorni in cui percorri chilometri con lo sguardo fisso verso il finestrino e ti passano davanti le strade, la campagna, la vita di prima, quella di adesso.
I giorni in cui torni a casa ma non sai più qual è la destinazione. I giorni in cui hai l'impressione che la testa non possa contenere tutte le domande che ti sgorgano dal cuore, in cui vorresti fare ordine ma il caos avvolge tutto.
I giorni in cui guardi un luogo, un tempo, una sedia. E ti rendi conto che non sei al tuo posto, dove dovresti essere, sei nel posto sbagliato, un posto che non è fatto per te.
I giorni in cui alcune distanze ti rivelano troppo. Di te, degli altri. I giorni in cui ti rendi conto che hai riposto male la fiducia, che le persone racconteranno sempre e solo quello che credono di sapere, non la verità. Ma non ti va più nemmeno di spiegare, di precisare, di fare proclami. Che ognuno creda ciò che gli fa comodo, quello che mette in maniera fittizia in pace la coscienza. Del resto, ai più non interessa conoscere, ai più non interessa nulla.
I giorni in cui le lacrime scelgono di scendere, anche se non vuoi. Scendono e portano via alcune cose, le affidano a chi si trova lì a raccoglierle senza nemmeno pensarci. A chi vuole esserci.
I giorni in cui sei allo specchio. E lo specchio sono gli occhi della persona che hai di fronte.
I giorni in cui sai di avere degli sguardi addosso e, senza nemmeno ricambiarli, conosci ad uno ad uno, esattamente, i sentimenti di chi ti sta osservando.
Le sere in cui raccogli. Anche se non hai abbastanza forze per sistemare le esperienze, le parole, gli attimi.
Le sere in cui l'unica cosa che sai è che andrai avanti, sempre e comunque, nonostante gli sbagli, nonostante le delusioni atroci, nonostante le mancanze strazianti, nonostante tutto.
Le sere in cui devi rimettere i pezzi insieme.
Le sere come questa.
Laura Messina
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giramenti · 11 months
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TAIMER Halloween presenta "Il male allo specchio" di Gaia Conventi
Potrete seguire l’evento su Facebook a questo link: https://fb.me/e/1vhoGqhLx
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pizzetterosse · 6 months
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ti auguro di non accasciarti mai contro la porta la notte del tuo compleanno inghiottendo i singhiozzi per non farti sentire da nessuno. ti auguro di non rimanere un’ora e mezza chiuso in bagno guardandoti allo specchio facendoti pena per tutto ciò che sei diventato. ti auguro di non dover mai aspettare mesi pur di ottenere una risposta. ti auguro di correre su per le scale di casa sapendo di aver baciato la persona che hai sempre desiderato. ti auguro di guardare qualcuno e di pensare di essere fortunato ad averlo nella tua vita. ti auguro discussioni che finiscano sempre in un abbraccio. ti auguro di rimanere sveglio la notte a fissare il soffitto pensando “ho fatto l’amore con una persona a cui voglio bene”. ti auguro di non dover mai entrare nella vita di qualcuno in punta di piedi sapendo che non sarai mai il benvenuto e che qualcuno da un giorno all’altro ti sostituirà. ti auguro che sia tutto semplice, senza troppe complicazioni. ti auguro di non rivelare mai a nessuno i tuoi segreti più profondi, inutilmente, come quelli che custodivo su mio nonno, sapendo che saranno un mare di parole in mezzo a molto caos. ti auguro di essere compreso con un solo sguardo. ti auguro di poterti fidare delle tue sensazioni, senza mai pensare che forse c’è qualcosa che non va. ti auguro di rifugiarti fra le braccia di qualcuno senza che ti chieda fin troppe spiegazioni a riguardo. ti auguro di guardare negli occhi qualcuno consapevole che non ti farà mai del male. ti auguro di poterti fidare di qualcuno senza rimanere sveglio per una notte intera chiedendoti se stai facendo la cosa giusta. ti auguro di dormire sonni tranquilli sapendo che il giorno dopo ti sveglierai con la notifica di qualcuno che vuole starti vicino tutti i giorni. ti auguro dimostrazioni spontanee senza bisogno di richiesta.
ti auguro quello che forse nessuno mi ha mai augurato in tutta la mia vita: tanto amore, tante emozioni, tanti baci da togliere il fiato, tanti progetti da farti dimenticare il passato e pensare solo al futuro, tante promesse mantenute, tanta stabilità emotiva, e tanta felicità da farti dimenticare cosa sia accaduto fino oggi e farti essere grato per tutto ciò che hai ottenuto. ti auguro tutta la felicità che a me mai nessuno ha augurato, ma a cui ho tanto sperato di arrivare senza mai fare del male a qualcuno. ti auguro tutto questo, perché è quello che vorrei per me stessa.
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libero-de-mente · 5 months
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Rivoluzione della Terra – Genetliaco
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Oltre 936 milioni di chilometri percorsi attorno al Sole in 365 giorni, un viaggio chiamato rivoluzione della Terra. Mentre siamo sospesi nello spazio lungo questi chilometri spesso, da un anno all’altro e su questa Terra, si perdono persone e luoghi, sogni ed emozioni, tutte cose che molte volte non si ritrovano più.
In fondo spesso si è sospesi anche in questa vita terrestre.
Un sentiero lunghissimo, il mio, dove anno dopo anno ho perso anche pezzi di me stesso, convinzioni che non ho più o speranze che ho sepolto lungo il percorso.
Ho imparato a osservare lungo tutti questi giri attorno al Sole, in particolare la natura. Da essa ho imparato molte cose, come per esempio un insegnamento dagli alberi. Ogni anno perdono le foglie diventano spogli, eppure i loro rami rimangono protesi verso il cielo fino a quando nuove foglie rispunteranno. Questo perché hanno radici profonde piantate nel terreno.
Così ho imparato che i sogni devono sempre essere protesi verso il cielo, hanno bisogno di spazio, ma i piedi devono necessariamente rimanere piantati a terra.
Lungo la strada si lasciano delle persone, a volte per proteggersi a volte con grande dolore, ma si viene anche lasciati e questo può far male, ci si può sentire abbandonati. Io ho sofferto molto per un abbandono.
Credo che una cosa sia molto importante nonostante questi addii, la capacità di trovare sempre se stessi. Io mi sto ritrovando pezzo dopo pezzo dopo anni d’oblio, di incoscienza dove ho passato più tempo ad accontentare gli altri, perdendo sempre più me stesso. Ma lungo la strada in un anno ho trovato nuove persone, nuove anime e nuove emozioni.
Oggi mi guardo allo specchio, mi vedo invecchiato comprendo che il corpo che mi ospita cede ogni anno. Eppure non riesco a capacitarmi di come spiritualmente io mi senta senza un’età definita. Questo mi spaventa a volte. Temo il giorno in cui mi accorgerò di essere davvero invecchiato, tutto d’un colpo.
La mia mente si sta aprendo sempre di più, incredibile, la mia anima è più permeabile. Scrivo pubblicamente queste mie sensazioni senza vergogna, sapendo che molti sorrideranno sarcasticamente vedendo in me uno che si umilia pubblicamente, uno che si ridicolizza e dovrebbe vergognarsi.
Io dei miei sentimenti non mi vergogno e ne parlo liberamente. Almeno oggi consentitemelo, in questo giorno dove riceverò gli auguri dei miei figli e con molta probabilità, per la prima volta, non quelli di mia madre. Che si sta dimenticando tutto, senza colpe.
Oggi, tanti anni fa, vide la luce un sognatore che voleva fare grandi cose. Di quel sognatore una parte resiste ancora in qualche meandro della mia difficile mente.
Per aspera ad astra, che la buona sorte si decida ad accompagnarmi un po’ più spesso in questo nuova rivoluzione terrestre.
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irene23world · 2 years
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io metto ste foto, sto bene con me stessa, ma ancora me lo ricordo il periodo in cui non riuscivo a guardarmi allo specchio perchè non mi amavo e fa male solo il pensiero
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intotheclash · 9 months
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L'inizio
“A poco a poco devi creare intorno a te una nebbia; devi cancellare tutto ciò che ti circonda, finché non si possa dare più nulla per scontato, finché più nulla è certo o reale…”
Questa frase, giunta chissà da dove, gli trapanò la testa in un nanosecondo e invase il suo cervello a ranghi compatti, come una falange dell’antica Roma.
Fortunatamente il foro prodotto permise anche alla musica, che proveniva dal potente impianto stereo poggiato sulla libreria, di entrare e ricamarsi il suo spazio, con un subitaneo effetto benefico.
“C’è un tempo per andare dritti giù all’inferno, c’è un tempo per tornare a saldare il conto…”
La musica e le parole che gli fecero drizzare i peli delle braccia e allargare il cuore, erano quelle della Gang, uno dei suoi gruppi preferiti. Il migliore nella vasta costellazione delle band italiane. Li aveva sempre amati, fin dal loro esordio, oramai molti anni prima. Li aveva ascoltati crescere, passo dopo passo, aveva approvato e condiviso senza riserve la scelta di passare dall’inglese all’italiano per la scrittura dei testi, anche se, lo sapeva con certezza, non sarebbero comunque mai arrivati a tutti con la dovuta forza. Peccato. E peccato anche non averli mai incontrati di persona. Chissà, forse le cose sarebbero potute andare diversamente. Chissà!
“Quando un uomo decide di fare una determinata cosa, deve andare fino in fondo, ma deve prendersi la responsabilità di quello che fa. Qualunque cosa faccia, deve prima sapere perché lo fa e poi deve andare avanti con le sue azioni senza dubbi o rimorsi…”
Queste invece erano le parole del Libro. Dischi e libri insieme. Mescolati tra loro, impastati col suo stesso sangue, a formare un unico corpo con la consistenza del cemento armato e l’elasticità di una tela di ragno.
A ciò stava pensando l’uomo intento a radersi, ben piantato di fronte allo specchio del bagno. E radersi, per lui, non era una semplice operazione quotidiana di pulizia, che so, come lavarsi i denti o farsi la doccia,ma un vero e proprio momento catartico, una pulizia, vero, ma quasi più interiore che esteriore. Del resto anche la stanza da bagno somigliava più ad un luogo di meditazione e purificazione, piuttosto che al luogo che tutti conosciamo e vogliamo che rimanga. Era amplissima e luminosa, bianca, completamente bianca, muri, maioliche, sanitari, cornice dello specchio e la lunga mensola che correva su tre lati delle pareti: tutto rigorosamente bianco. Le uniche concessioni al colore e che davano carattere al luogo erano: la sedia a dondolo in bambù ed una stampa raffigurante l’Urlo di Munch; poste una di fronte all’altra.
“Bruciami l’anima, fammi ridere il sangue nel cuore, bruciami l’anima…”
Questo era il disco.
“C’è di male che una volta che ti conoscono, tu sei una cosa data per scontata e, da quel momento in avanti, non sarai più capace di rompere i legami dei loro pensieri. Io personalmente amo la libertà ultima di essere sconosciuto…”
Questo invece era il libro.
“E passala sta cazzo de palla, Salvato'! E’ vero che l’hai portata tu, ma ci dobbiamo giocare tutti! Cazzo!”
Questa era una voce nuova! E non proveniva né dal libro, né dal disco.
L’uomo terminò di radersi, si risciacquò il viso con abbondante acqua fresca e si affacciò sul vicolo sottostante. Un gruppo di una decina di ragazzini stava giocando al calcio in strada. Era una partita vera, cinque contro cinque, chi arriva prima ai dieci goal segnati, e i maglioni gettati in terra erano le porte regolamentari. La scena lo commosse e lo riportò indietro nel tempo, in un’altra galassia. Anche lui, secoli prima, era stato uno di quei monelli e si era battuto come un leone con i suoi coetanei, nei vicoli del suo paese, così simili a quelle vie della vecchia Roma che, in senso lato, erano diventate la sua nuova dimora.
Ma non aveva tempo per affogare nel miele dei ricordi. Con uno schiocco della lingua li ricacciò indietro e tornò alle sue faccende. Ammirò per l’ultima volta allo specchio il suo lavoro, approvò con un accenno di sorriso il disegno perfetto del pizzetto e si passò ripetutamente il palmo della mano sui corti capelli neri a spazzola. Gli sarebbe piaciuto rasarli a zero, lo aveva anche fatto tempo prima, molto tempo prima, ma si era accorto che dava troppo nell’occhio. Troppe persone lo notavano e non poteva permetterselo; così aveva optato per quel taglio anonimo.
Era vero che, negli ultimi due o tre anni, i pelati erano tornati di moda ed erano cresciuti in maniera esponenziale. E anche se le teste rasate erano ancora ben lungi dal raggiungere il numero delle teste di cazzo, si poteva tranquillamente affermare che la forbice si era ristretta.
Andò in camera ed iniziò a vestirsi. Erano le otto di sera di un bel sabato di fine settembre. L’aria era fresca e pulita e lui aveva un appuntamento cui non poteva mancare. Indossò il suo impeccabile vestito nero, comode ed eleganti scarpe di pelle, anch’esse nere, infilò la pattada sarda nella tasca interna della giacca e fece poi scivolare la sua trentotto special nella fondina ascellare perfettamente nascosta dal taglio dei suoi abiti. Infine spense la luce ed uscì in strada. Il lupo era sceso dalla montagna. La caccia era iniziata.
“Il mondo è un luogo misterioso. Specialmente al tramonto.”
Era di nuovo il libro a far udire la propria voce.
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idettaglihere · 3 months
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sono in un momento di profonda crisi con il mio corpo/peso. in questi ultimi giorni ho ricevuto dai clienti molti complimenti riguardo al mio dimagrimento o di quanto io sia dimagrita ancora eppure la bilancia è salita e non solo di qualche etto. per un periodo ho mangiato male, circa 3 mesi fa, ora mangio bene, mi alleno con costanza quindi mi chiedo, è possibile che abbia messo su CHILI di muscolo? io non ce la faccio proprio a crederci, soprattutto quando guardo la bilancia o mi guardo allo specchio
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worldofdarkmoods · 4 months
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DEPRESSIONE...
Come posso descriverti?? Non saprei nemmeno da dove iniziare… Perché ci sono cose che entrano nella tua vita di forza, ma con prepotenza, senza che tu te ne renda conto.
Mi ricordo quando alle sedute mi veniva chiesto se riuscissi a ricordare un momento nella mia vita dal quale ho cominciato a stare così. Quindi, da quando cara depressione, io e te, stiamo qui? A guardarci allo specchio senza trovare risposte?So solo che è stato difficile accettarti nella mia vita. Anzi per non prenderci in giro ancora oggi non l’ho fatto. 
Come posso descriverla? È un inverno senza Natale, una strada vuota, palazzi senza portone, una strada senza vicoli. Ma non è una strada, è una stanza e ci sei solo tu. La cosa più mortificante della nostra relazione è che tu mi fai vedere le cose in un modo, ma la realtà è diversa. Sembra un inverno senza Natale, ma in questo continuo roteare senza destinazione, le stagioni passano tutte solo che non me ne rendo conto. E quante persone sono passate. Quante possibilità sprecate. Ma io non potevo farci niente, semplicemente non le vedevo. Perché, a differenza di quello che gli altri pensano di te, tu non fai sentire le persone tristi e malinconiche. Sta proprio qui l’errore che non permette agli altri di comprenderti. Tu mi rendi incapace di sentire proprio niente. Non sei grigia o nera, non hai colore, forma, peso. Sei due occhi sbarrati sotto una coperta, che si chiedono che sapore abbiano le proprie lacrime. E quegli occhi non riescono a guardare oltre. Il futuro non è una promessa “figuriamoci di guarigione” il futuro semplicemente non esiste come dimensione. Nel senso che non mi dai uno scopo, non c’è orizzonte che possa diventare destinazione per me. È come se non ci fossero strade da prendere.
Sai dove fai più male? Nel rendermi incapace di farmi amare dalle persone che lo vorrebbero fare, perché rendi me inadeguata ad amare me stessa e loro. Eppure vorrei solo riconoscere quella mano che sfiora dolcemente la mia mentre quella voce mi sussurra “Andrà tutto bene”. Vorrei sentirla. Vorrei lasciarti. Vorrei andasse tutto bene. 
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ambrenoir · 5 months
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DIECI COSE DA FARE SEMPRE
1. Alzati anche se vuoi rimanere a letto, fatti un bagno.
2. Mettiti profumo (indispensabile) e rossetto.
3. Usa solo mascara resistente all'acqua, per quando senti voglia di piangere così non ci pensi due volte.
4. Esci da casa tua non importa se non hai nessuno da visitare.
Prendi il cane. Non hai un cane? Prendi un libro e vai al parco più vicino.
5. Sorridi, lentamente lo farai senza rendertene conto e ti sentirai molto meglio.
6. Mangia bene e viziati. Una voglia non ucciderà nessuno.
7. Amati, sembra facile, lo so Guardati allo specchio con rispetto e serenità. Se non hai nulla di piacevole da dirti resta in silenzio. Ricorda che anche la tua voce interiore ti parla.. parla con amore e compassione
Se non impari a rispettare il tuo naso, il tuo seno, la tua statura, smagliature, cellulite, è facile che qualcuno possa ferirti nella tua intimità.
8. Ricorda che tutto passerà. Niente dura per sempre. Lascia uscire le tue lacrime, ma non gongolare nel tuo dolore. non restare ancorata nella sofferenza. Già domani puoi ricominciare e vedrai come, nonostante le ferite, tornerai a guarire.
9. Elimina dalla tua vita ogni persona che ti ha ferito o ti ha fatto sentire male. non dipendi da loro e influenzano il tuo umore.
MOLTO IMPORTANTE.
10. Resta con quelli che ti fanno sognare, che ti spingano a superarti, che vedano in te la magia che hai e che ti rendano felice. Non dipendi da loro, ma influenzano la tua vita.
Flora Azevedo -
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