#ho le vene in profondità
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Anche oggi non sono riusciti a trovarmi la vena sul braccio così sono andati sul dorso della mano.
Ormai glielo dico: «Vai direttamente sulla mano, così non perdiamo tempo.»
Poi sono andato all’ufficio postale perché ho ricevuto un avviso di giacenza. Erano queste cose qui:
Le sorprese Mulino Bianco che avevo ordinato prima di Natale. Non male, non male davvero signor Barilla.
#cazzeggio#libero cazzeggio#mulino bianco#ho le vene piccole#ho le vene in profondità#che palle#gomme per cancellare
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Aforismi e citazioni sul mare
Aforismi e citazioni sul mare Aforismi e citazioni sul mare, idee, massime, proverbi e frasi poetiche sul mare, gli oceani, i pirati, i sogni e le metafore che il mare stimola negli uomini. Dove c'è mare ci sono pirati. Proverbio greco Mercante e pirata sono stati per lungo tempo la stessa persona. Ancora oggi la moralità mercantile non è altro che un raffinamento della moralità piratesca. Friedrich Nietzsche Se non puoi cambiare il vento, devi aggiustare le vele. Proverbio del mare Più il mare è agitato, più navighiamo tranquilli. Ahoy! I pirati della Malesia Se l'oceano può calmarsi, puoi farlo anche tu. Siamo entrambi acqua salata mescolata ad aria. Nayyirah Waheed L'oceano mi fa sentire davvero piccola e mi fa mettere tutta la mia vita in prospettiva. Beyoncé Il cuore dell'uomo è molto simile al mare, ha le sue tempeste, ha le sue maree e nelle sue profondità ha anche le sue perle. Vincent van Gogh C'è, non si sa quale dolce mistero in questo mare, i cui movimenti dolcemente terrificanti sembrano parlare di un'anima nascosta sotto... Herman Melville Ho la schiuma del mare nelle vene, capisco il linguaggio delle onde. Le Testament d'Orphée Il mare è un deserto di onde, una landa desolata d'acqua. Langston Hughes Siamo come isole nel mare, separate in superficie ma connesse in profondità. William James L'oceano separa le terre, non le anime. Munia Khan Troverò conforto nel ritmo del mare. Charlotte Eriksson Anche noi, come l'acqua che scorre, siamo viandanti in cerca di un mare. Juan Baladàn Gadea C'è uno spettacolo più grandioso del mare, ed è il cielo, c'è uno spettacolo più grandioso del cielo, ed è l'interno di un'anima. Victor Hugo
Citazioni e aforism i sul mare Acqua, acqua in ogni dove, e non una goccia da bere. Samuel Taylor Coleridge Il ricordo del mare durante le notti insonni ci offrono, più dell’organo o della disperazione, l’immagine dell’immensità. Emil Cioran Il mare non è mai stato amico dell'uomo. Tutt'al più è stato complice della sua irrequietezza. Joseph Conrad Dopo l'istante magico in cui i miei occhi si sono aperti nel mare, non mi è stato più possibile vedere, pensare, vivere come prima. Jacques-Yves Cousteau Il suono delle onde del mare mi ricorda quello del battito del cuore di mia madre filtrato dal liquido amniotico nella sua placenta. E' un'associazione che tuttavia non riesce a calmare la mia angoscia per la sua scomparsa. Carl William Brown Vasto mare, che genera un unico continuo mormorio lungo la riva di ciottoli della memoria!" John Keats Dov’è per noi l’indocile naviglio / che, come seni, innalzò vele strane, / rigonfie dell’amore del mare? G. Rodenbach Il mare appare tutto d'oro sotto il cielo illuminato dal sole. Heinrich Heine La poesia consiste nel far entrare il mare in un bicchiere. Italo Calvino Il fiammante / al sol di giugno tremulo mare. Gabriele D’Annunzio La lingua non è sufficiente a dire, e la mano a scrivere, tutte le meraviglie del mare. Cristoforo Colombo Il tocco del mare è sensuale, quando avvolge il corpo nel suo morbido, stretto abbraccio. Kate Chopin Una volta parlai del mare a un ruscello, e il ruscello pensò che io fossi un immaginoso fanfarone; E una volta parlai al mare di un ruscello, e il mare pensò che io fossi soltanto uno sprezzante diffamatore. Kahlil Gibran Il mare della stupidità dei mass media con i socials è diventato un oceano di imbecillità. Carl William Brown Dio crea l'uomo così come il mare crea i continenti: ritirandosi. Friedrich Hölderlin Il mare è un amico dalle mille facce, mai monotono, mai ripetitivo, mai uguale. Susanna Agnelli Il più bello dei mari / è quello che non navigammo. Nazim Hikmet Non vi è nulla di così disperatamente monotono come il mare, e non mi meraviglio più della crudeltà dei pirati. James Russel Lowell Vivi alla luce sole, nuota nel mare, bevi l'aria selvaggia. Ralph Waldo Emerson Biancheggia la vela solitaria Ed essa, ribelle, invoca le tempeste, come se nelle tempeste ci fosse la pace. M. Lermontov Il mare si oscura, / I gridi dei gabbiani / Sono appena bianchi. Basho Coloro che vivono sul mare difficilmente possono elaborare un solo pensiero di cui il mare non faccia parte. Hermann Broch Sudore della terra, il mare. Empedocle Di fronte al mare, rimuginavo onte antiche e recenti. Il ridicolo di occuparsi di sé quando si ha sotto gli occhi il più vasto degli spettacoli, non mi sfuggì. Perciò ho cambiato in fretta tema. Emil Cioran Mare. Non ha fondo. Immagine dell'infinito. Fa venire grandi pensieri. In riva al mare bisogna sempre avere un cannocchiale. Quando lo si guarda, dire sempre: "Quanta acqua!". Gustave Flaubert Fugge la bianchissima spuma, innumerevole riso. G. Boine
Citazioni, idee, aforismi sul mare Il Mare! La patria de’ liberi. Gabriele D’Annunzio Ciò che conta di fronte alla libertà del mare non è avere una nave, ma un posto dove andare, un porto, un sogno, che valga tutta quell'acqua da attraversare. Alessandro D'Avenia Smisurato mare! le cui onde sono anni, / oceano del Tempo, le cui acque di lutto profondo / sono sapide per il sale del pianto umano. P.B. Shelley Solcò la distesa del mare lungo la traccia svanita dei remi. Eschilo Il fiume è dentro di noi, il mare tutto intorno a noi. Thomas Stearns Eliot Il mare è così grande per insegnare che una speranza liquida può conquistare il mondo. Federico Basso Zaffagno Sul porto s’incide l’attesa / le nubi si prendono il giorno. // Lontano trasvola il gabbiano / materia del grido e del nulla. // Il corpo s’innalza ondeggiando / riverbero muto del sole. G.E. Sansone Gloria a coloro che hanno esplorato il mare delle tenebre e ciò che in esso vi era da esplorare. La loro follia rappresenta il grado più elevato dell'intelletto. Carl William Brown Vedi gli scogli, un paio di molluschi e le onde e credi di conoscere tutto del mare. Valeriu Butulescu Cielo e mare sono come due specchi che di giorno si riflettono e di notte si ascoltano. Romano Battaglia Il mare non è mai stato amico dell’uomo. Tutt’al più è stato complice della sua irrequietezza. Joseph Conrad Tenendo la mano, o Mare, sulla tua criniera. Lord Byron Anche il sole, la luna e le stelle, per rendere ancor più lucente e splendente la propria bellezza, vanno a specchiarsi sulla bellezza del mare. Giuseppe Alvaro Uomo libero, tu amerai sempre il mare! / È il tuo specchio il mare! Contempli la tua anima / nell'infinito svolgersi della sua onda / e non è meno amaro l’abisso del tuo spirito. Charles Baudelaire Tutto ciò che io scorgo con gli occhi mutati dal mare è una visione troppo grande per la mia mente. V. Watkins Il mare è insieme padre e figlio, desiderio di ritornare in lui. Il mare è l'origine della vita, la gioia, la completezza. Il mare ha lunghe braccia protettive che ti possono ricevere sempre. Il mare è un fratello che dà molto senza ricevere niente. Romano Battaglia Conosco una cura per tutto: l'acqua salata in un modo o in un altro, il sudore, le lacrime o il mare. Karen Blixen Per tutti gi uomini il mare è uno dei simboli materni più grandi e più costanti. Solo la terra, il cui seno ci nutre e ci riprende uno alla volta, può essergli paragonato sotto questo aspetto. Marie Bonaparte La letteratura si nutre di se stessa, per questo talvolta capita che alcuni scrittori fanno indigestione e vomitano un mare di scemenze. Carl William Brown Quando avvien che un zefiretto, / per diletto, / bagni i pié nell’onde chiare, / sicché l’acqua, in su l’arena, / scherzi appena, / noi diciam che ride il mare. G. Chiabrera Coste funebri, famose per tanti naufragi, avvolte per sei mesi l’anno nel sudario delle brume e della spuma delle onde. Marcel Proust Soltanto il mare gli brontolava la solita storia lì sotto, in mezzo ai faraglioni, perché il mare non ha paese nemmeno lui, ed è di tutti quelli che lo sanno ascoltare. Giovanni Verga Il mare è un antico linguaggio che non riesco a decifrare. J.L. Borges Il mare non cambia mai e il suo operare, per quanto ne parlino gli uomini, è avvolto nel mistero. Joseph Conrad Sul mare non è come a scuola, non ci stanno professori. Ci sta il mare e ci stai tu. E il mare non insegna, il mare fa, con la maniera sua. Erri De Luca
Aforismi e lampi d'intelletto sul mare Vede / incedere le barche in mezzo al mare, / bianche e impettite, come dentro un solco. M. Moore I corpi sfacciati di questa quasi nuda gente di città ai bagni di mare Le vibrazioni delle automobili hanno fiaccato i loro insensibili deretani in un’inerzia di gomma elastica, in una noncuranza turgida come uno pneumatico Dunlop. D.H. Lawrence In alto mare ho sempre avuto l’impressione di vivere, minacciato, nel cuore di una felicità da re. Albert Camus Per me il mare è come una persona, come un bambino che conosco da molto tempo. Sembra folle, lo so, ma quando nuoto in mare ci parlo. Non mi sento mai sola quando sono con lui. Gertrude Ederle Un raggio, avanguardia del giorno ancora incerto, / sfrecciò sui flutti dello Ionio; palpita / sulle onde tremule la luce e scherzano / fiammelle saltellando sull’azzurro. Claudiano Immenso, misterioso oceano che mutava colore ad ogni istante, mentre le onde parevano giocare con i raggi del sole. Sawako Aryoshi Ho scoperto il segreto del mare meditando su una goccia di rugiada. Kahlil Gibran Ingannevole è l’aspetto della tua immobilità: / tu, nei tranquilli abissi, nascondi il turbamento; / tu, in ammirazione del cielo, tremi per esso. V.A. Zukovskij L'uomo è talmente stupido da disprezzare i compagni che navigano con lui nel tempestoso mare di guai della propria esistenza, mentre ammira strabiliato chi lo fa affondare. Carl William Brown C’è il mare, d’accordo, ma il mare è poi sempre quello, sempre uguale, mare fino all'orizzonte, se va bene ci passa una nave, non è che sia poi la fine del mondo. Alessandro Baricco Questo invito d’ogni istante / che il mare ci fa di evadere! Questa disperazione di voler partire / e dover rimanere! J. Barbosa Quella benefica pellicola colorata che si depositava sull’epidermide aveva un piacevole effetto visivo e cromatico. Sembrava cancellare la malattia e, come una vernice, ricopriva la maschera della povertà. G. Triani A distanza di migliaia di secoli il mare è ancora lì a testimoniare una verità il cui significato spesso ci sfugge. Nessuna conoscenza, nessuna sensazione, nessuna esperienza è superiore a quella del mare. Romano Battaglia Soltanto la musica è all'altezza del mare. Albert Camus O pesci amici ditemi il segreto degli occhi aperti / dei miei sguardi che sboccano nel mare / a reggere le chiglie delle navi lontane. V. Aleixandre Vecchio oceano, o grande scapolo, quando percorri la solitudine solenne dei tuoi regni flemmatici. Lautréamont Per il misero corpo dolorante, / per l'anima mia triste, lacerata, / per il rigido cuore sanguinante, / per l'amara via affaticata il mare amato, il mare dolce amante, / il mare, il mare, e sia ogni cosa obliata. M. Machado y Ruiz Con una immagine poetica, ma per nulla forzata, il fondo del mare è il punto da cui l’uomo è partito per il lungo viaggio verso lo spazio. W. von Braun Con la moderna stronzata che per andare bene bisogna pensare in modo positivo, troviamo sempre più gente che pur essendo in un mare di guai per non dire nella merda fino al collo, si gonfia del proprio orgoglio ed esprime soddisfatta: " Proprio un ambiente fertile, non vi sembra." Carl William Brown Sulla spiaggia un giorno mi ritrovai con la mano del mare nella mia, e sulla risacca una voce che diceva: ‘Noi sopravvissuti’. E. Diktonius Inutile cercare tra gli uomini: di bello e profondo c'è solo il mare. Mirko Badiale I venti silenziosi di stupore / sfiorano leggermente le acque. John Milton Aveva il petto tre volte fasciato di quercia e di bronzo, l’uomo che, per primo, al mare feroce affidò una fragile barca. Orazio Al mare la vita è differente. Non si vive di ora in ora ma secondo l’attimo. Viviamo in base alle correnti, ci regoliamo sulle maree e seguiamo il corso del sole. Sandy Gingras Volevo libertà, aria pura e avventura. Le ho trovate sul mare. Alain Gerbault Il mare unisce i paesi che separa. Alexander Pope Sulle creste la schiuma splende / più luce / più luce di quanto / gli specchi possano riflettere mai. C. Vasio Il mare, una volta lanciato il suo incantesimo, ti tiene per sempre nella sua rete di meraviglia. Jacques-Yves Cousteau Siamo fatti per l'immensità. La nostra anima si dilata quando il cielo e il mare si ingrandiscono sotto i nostri occhi. Hernst Hello I nuotatori in mutandine bianche a quadrellini blu v’insegnano gratis anatomia alle ragazze curiose, che poi la notte non possono dormire e sognano di non essere sole e si alzano la mattina con gli occhi sbattuti. L’Illustrazione Italiana 1890 E come spiccata da un vento / t’abbatti fra le braccia / del tuo divino amico che t’afferra. Eugenio Montale
Aforismi celebri sul mare La teoria è una grande rete che va a pescare nel mare dell'esperienza, quello che si pesca, si pesca. Soprattutto oggi, dove le acque sono molto inquinate e i pesci scarseggiano. Carl William Brown Dev'esserci qualcosa di stranamente sacro nel sale. Lo ritroviamo nelle nostre lacrime e nel mare. Kahlil Gibran Ai limiti bassi della terra, / fiduciosa la sera mi consente / la pace casta delle acque. L. Sinisgalli Ed ecco ce ne andiamo come siamo venuti / arrivederci fratello mare / mi porto un po' della tua ghiaia / un po' del tuo sale azzurro / un po' della tua infinità / e un pochino della tua luce / e della tua infelicità. Nazim Hikmet Il mare è molto simile a noi. Non ha il cuore duro della terra, che è senza pulsazioni. H. Michaux Il mare / corteggia / la spiaggia. / Sono mille anni / che giocano, / e non sono stanchi. E. Pietraforte La ridicola borghesia moderna è più interessata ad una vacanza al mare, al giardino della propria casa, o ai vari optionals da montare sulla propria auto che non alle reali sorti dell'umanità. Carl William Brown Il mare / corteggia / la spiaggia. / Sono mille anni / che giocano, / e non sono stanchi. (E. Pietraforte) E un alto vento / trascina il mare / dietro sogni. D. Barnes E un alto vento / trascina il mare / dietro sogni. D. Barnes I mari sono la prova tangibile che Dio ha pianto della sua creazione. Paul Fort Mi hanno portato una conchiglia. / Dentro ci canta un mare di mappa. / Il mio cuore / si riempie d’acqua / con pesciolini d’ombra e d’argento. / Mi hanno portato una conchiglia. F. García Lorca Il tempo non disegna rughe sulla tua fronte azzurra: oggi ti muovi ancora come ti vide l’alba della creazione. Lord Byron Panta rei, tutto scorre diceva Eraclito, soprattutto il fiume in piena della stupidità che genera un'inondazione dopo l'altra, accade così che il livello del mare si sta alzando sempre più e perfino i ghiacciai, eccitati, pensano di sciogliersi. Carl William Brown O conchiglia marina, figlia / della pietra e del mare biancheggiante, / tu meravigli la mente dei fanciulli. Alceo Mare, liscio e turchino, / addò pare nchiuvata / ncopp’a ll’acqua ’na vela / janca. S. Di Giacomo; dialetto napoletano Mare, mare, mare / ma sai che ognuno ci ha il suo mare dentro al cuore sì / e che ogni tanto gli fa sentire l'onda / mare, mare, mare / ma sai che ognuno ci ha i suoi sogni da inseguire sì / per stare a galla e non affondare. Luca Carboni Ah, chissà chissà / se non sono partito un tempo, prima di me, / da un molo / se non ho lasciato, vascello al sole, / obliquo dell’alba, / un’altra specie di porto? Ferdinando Pessoa Tutti ar mare tutti ar mare / a mostra' le chiappe chiare / co' li pesci in mezzo all'onne / noi s'annamo a diverti'. Gabriella Ferri Lo amavo come se avesse dovuto lavarmi di una macchia. Arthur Rimbaud Dio proteso su balaustrate d’abissi a meravigliarsi ancora / dell’incredibile invenzione del mare. G. Brunamontini All'uomo piacciono le cose facili e comode; perciò cosa c'è di più allettante di una marea di fesserie che vengono somministrate ogni giorno dai mass media mentre si è comodamente seduti in poltrona, praticamente si può approfondire l'imbecillità senza muoversi da casa. E poi dicono che non c'è progresso. Carl William Brown Implacabile io, il Vecchio e implacabile mare: / implacabile assai più quando sereno sorrido Rallegrato, ma non ammansito, dai mille e mille naufragati in me. H. Melville La nave non è una creatura di fantasia, una felice libellula che beva l’azzurro svolando d’isola in isola, di mare in mare: no, no: la nave è una povera mula da soma; poco posa, molto cammina, se vuol stare a galla sul glauco. C.E. Gadda Tutto viene a noia, solo a te non è dato abituarsi, / passino i giorni, e gli anni, e mille, mille anni. B. Pasternak Su tematiche affini potete leggere: Citazioni e battute divertenti sulle vacanze Citazioni e battute divertenti sul mare Pensieri e riflessioni sulle vacanze Un estate al lago Citazioni e pensierio sul lago Quotes on vacation Aforismi sul viaggio Riflessioni sul viaggio Italia in breve (E-book) Job tourism in Lombardy Turismo e viaggi Turismo enogastronomico Luoghi più belli del mondo The Lake District Aforismi per argomento Read the full article
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Creeper - Sanguivore, traduzione testi
E la morte teme noi, non la temiamo noi la morte Non osare mai dimenticarlo Dal nostro primo bacio al nostro ultimo respiro Quanto che sia il cuore che mi rimane, io ti amerò più della morte
(da: More Than Death)
1. Creeper – Further Than Forever, traduzione
Più a lungo dell’eternità Più a lungo dell’eternità, più profondo di un sogno
Io ero la notte, tu la luce terrificante
E il nostro bacio poteva mettere fine a una vita La città era un veleno nelle mie vene
Ho varcato il confine tra il peccatore e il santo
Sbattendo gli stivali sul terreno del paradiso mentre un gruppo di angeli stava lì sconvolto
Inginocchiatevi e pregate Maledizione, Dio ti benedica, vai a spogliarti
Ti conviene contare i grani del rosario
L’intervento divino non la salva un’anima come me La mia ragazza dell’Armageddon potrebbe mettere fine al vostro mondo con un solo sguardo
Prosciugherà il sangue e ti trascinerà via dalla luce
Con una città di diavoli, lei uccide gli angeli solo per vederli morire Sono un diavolo che però compie buone azioni
Sono Gesù in un night club che fa un pompino
Amore, io sono sempre moribondo, mai morto
Piangi, piangi, piangi, tesoro mio, da far scendere lacrime rosse che macchiano le lenzuola sul letto Maledizione, Dio ti benedica, vai a spogliarti
Ti conviene contare i grani del rosario
L’intervento divino non la salva un’anima come me La mia ragazza dell’Armageddon potrebbe mettere fine al vostro mondo con un solo sguardo
Prosciugherà il sangue e ti trascinerà via dalla luce
Con una città di diavoli, lei uccide gli angeli solo per vederli morire, per vederli morire
Per vederli morire, per vederli morire “E ai confini dell’eternità, la vidi: un fantasma, uno spettro nella neve. Mi prese per mano e mi guidò nella notte gelida. Parlò della comunione nelle profondità dell’eterno, del male e del peccato. Nei terreni attorno alla cattedrale, calpestammo sepolture e tombe ricoperte di muschio. Sotto un mare di stelle sospese nella colpevolezza, lei giacque con me, e fu allora che mi fece suo. Che si insinuò dentro di me come un sasso gettato negli abissi di un oceano. Vidi la famosa luce, vidi l’agonia e l’estasi e fui perduto. Le lapidi si ergevano fiere sopra di noi e furono testimoni della mia morte e rinascita.” Trascinato all’inferno, inferno
Ce l’hai il coraggio di sognare?
Inferno, inferno
Sono venuto fino all’inferno, inferno
Ce l’hai il coraggio di sognare?
Sognare di scatenare l’inferno
Ce l’hai il coraggio di sognare?
Avanti, portami all’inferno, inferno
Ce l’hai il coraggio di sognare?
Inferno, inferno
Ce l’hai il coraggio di sognare, sognare di nuovo me?
Inferno, inferno
Ce l’hai il coraggio di sognare, sognare di nuovo me?
Inferno, inferno La mia ragazza dell’Armageddon potrebbe mettere fine al vostro mondo con un solo sguardo
Prosciugherà il sangue e ti trascinerà via dalla luce
La mia ragazza dell’Armageddon potrebbe mettere fine al vostro mondo con un solo sguardo
Prosciugherà il sangue e ti trascinerà via dalla luce
Con una città di diavoli, lei uccide gli angeli solo per vederli morire, ah, solo per vederli morire, solo per vederli morire 2. Creeper – Cry to Heaven, traduzione
Urla al cielo La mia amante cannibale ha una fame negli occhi
Una mano sul fianco e l’altra lungo le cosce
Ho un’amante assetata di sangue, indossa un travestimento umano
Cuoio e pizzo nero coi suoi desideri naturali Ti sdraierà sul letto
Ti farà implorare Urla al cielo, urla all’inferno
Inginocchiati
Sei sotto l’incantesimo del diavolo
Urla al cielo Quest’amante cannibale vuole assaporare cosa c’è dentro
È ammanettata al mio sedile posteriore, così può prenderlo in giro
Ho un’amante assetata di sangue, e ragazzi, è viva a malapena
E questa signorina senza madre ha un bacio a cui non si sopravvive Canta anche tu, amore
Fallo implorare Urla al cielo, urla all’inferno
Inginocchiati
Sei sotto l’incantesimo del diavolo
Urla al cielo, urla all’inferno
Inginocchiati
Sei sotto l’incantesimo del diavolo Lei è fatta di sogni bagnati e desideri carnali, di quelli che cantano i lamenti funebri
Ho divorziato dalla luce per accogliere la regina, regina dei dannati Urla al cielo, urla all’inferno
Inginocchiati
Sei sotto l’incantesimo del diavolo E la morte è passeggera, l’amore eterno Urla al cielo, urla all’inferno
Inginocchiati
Sei sotto l’incantesimo del diavolo
Urla al cielo, urla all’inferno
Inginocchiati
Sei sotto l’incantesimo del diavolo
Urla al cielo 3. Creeper – Sacred Blasphemy, traduzione
Sacra blasfemia Oltre l’orizzonte nero, l’abisso la richiama all’istante
Lei tiene al collo un crocifisso
Però desidera ardentemente venire, venire sotto il mio incantesimo
Un bacio sulla bocca dell’inferno La sento che mi chiama
Predicando una sacra blasfemia
Una fantasticheria maliziosa
Datemi una sacra blasfemia Tu sogni demoni e il desiderio
Una diavolo di cui non riesci a fare a meno
Aspetta di superare gli incantesimi dell’oblio
Vieni sotto il mio incantesimo
Un bacio sulla bocca dell’inferno La sento che mi chiama
Predicando una sacra blasfemia
Una fantasticheria maliziosa
Datemi una sacra blasfemia “Poi, dopo che il desiderio ha concepito, fa nascere il peccato, e il peccato, cresciuto, fa nascere la morte” La sento che mi chiama
Predicando una sacra blasfemia
Una fantasticheria maliziosa
Datemi una sacra blasfemia 4. Creeper – The Ballad of Spook & Mercy, traduzione
La ballata di Spook e Mercy Qui giace la piccola Mercy, addormentata sotto la luna di miele
E alle 10 in punto la ragazzina si sveglierà
E magari verrà a darti la caccia Dormi bene, tesoro mio, sempre che tu dorma
Stanno arrivando per tutti noi i tempi bui
Ma io ti terrò per mano all’inferno Dalle tenebre vide la sua prima vittima: una novella sposa su una Corvette
Mercy massacrò la sposa e le mise il coltello nel fianco
E le succhiò via tutta la vita dal collo
Lo sposo tornò dalla stazione di servizio e vide il sangue di sua moglie sui sedili
Come un involucro, lei gli aprì la gola e banchettò con ogni battito del cuore Dormi bene, tesoro mio, sempre che tu dorma
Stanno arrivando per tutti noi i tempi bui
Ma io ti terrò per mano all’inferno Quindi la prossima volta che esci a camminare di notte
Fidati, non dico una sola bugia
Come i peccati degli uomini, lei colpirà ancora
Ogni uomo che vede deve morire Dormi bene, tesoro mio, sempre che tu dorma
Stanno arrivando per tutti noi i tempi bui
Dormi bene, tesoro mio, sempre che tu dorma
Stanno arrivando per tutti noi i tempi bui
Ma io ti terrò per mano all’inferno 5. Creeper – Lovers Led Astray, traduzione
Innamorati traviati Innamorati traviati verso una morte prematura
È disumano credere che Dio possa perdere sangue come me?
Siamo innamorati condotti verso una morte prematura Sottomissionari nero corvino ai margini della notte
Innamorati senza cuore che vivono nel mirino della luce
Sei pronto a rilasciare il tuo ultimo respiro?
Sei pronto a ricevere il bacio della morte? Ma quando ti vedo sdraiata e trucidata sul letto
Tutta rossa, ora che le sue vittime sono state dissanguate
Coglierei una rosa per ogni macchia di sangue sui tuoi vestiti
La notte la tiene sottomessa, sottomessa Empia cerimonia su un fuoco masochistico
Dimmi, amore, queste sono cose che desideri?
Qualcuno che ti faccia a pezzi?
Un’altra canzone che ti trafigga il cuore Ma quando ti vedo sdraiata e trucidata sul letto
Tutta rossa, ora che le sue vittime sono state dissanguate
Coglierei una rosa per ogni macchia di sangue sui tuoi vestiti
La notte la tiene sottomessa Traviati verso una morte prematura
Lei ha spedito le nostre anime all’inferno
Traviati verso una morte prematura
Lei ha spedito le nostre anime all’inferno
Per ogni macchia di sangue sui tuoi vestiti io ho colto un’altra rosa
E ho condannato le nostre anime all’inferno, all’inferno Ma quando ti vedo sdraiata e trucidata sul letto
Tutta rossa, ora che le sue vittime sono state dissanguate
Coglierei una rosa per ogni macchia di sangue sui tuoi vestiti
La notte la tiene sottomessa, oh, sottomessa, sottomessa 6. Creeper – Teenage Sacrifice, traduzione
Sacrificio adolescente Tutti i miei amici stanno scavando fosse
E io gli passo i badili
Radendo al suolo le chiese bruciandole
E facendo l’amore tra le macerie Siamo nati per avere la dipendenza dalle tragedie Amore, allora stanotte sii la mia vittima sacrificale adolescente
Perderesti sangue per sempre se l’amore tagliasse come un coltello?
Amore, allora stanotte sii la mia vittima sacrificale adolescente
Quando ti lavi via il sangue dalle mani, riesci a vivere senza la tua vita?
Riesci a vivere senza la tua vita? Oh, mio caposangue del branco
Tu hai bevuto il sangue che ti è stato dato
Le ragazze sono pronte a passare l’inferno per i ragazzi che sanno di paradiso Siamo nati per avere la dipendenza dall’agonia Amore, allora stanotte sii la mia vittima sacrificale adolescente
Perderesti sangue per sempre se l’amore tagliasse come un coltello?
Amore, allora stanotte sii la mia vittima sacrificale adolescente
Quando ti lavi via il sangue dalle mani, riesci a vivere senza la tua vita?
Riesci a vivere senza la tua vita? Amore, allora stanotte sii la mia vittima sacrificale adolescente
Perderesti sangue per sempre se l’amore tagliasse come un coltello?
Amore, allora stanotte sii la mia vittima sacrificale adolescente
Quando ti lavi via il sangue dalle mani, riesci a vivere senza la tua vita?
Riesci a vivere senza la tua vita?
Riesci a vivere senza la tua vita?
Riesci a vivere senza la tua vita? 7. Creeper – Chapel Gates, traduzione
Il cancello della cappella Sono innamorato di un tesorino assetato di sangue che aspira a essere Mary Shelley
Accompagnata per mano nel cimitero
Stesa sulla schiena nella camera mortuaria Si metterà seduta ad aspettare davanti al cancello della cappella, lo so già
Va a letto ma non per riposare
È non morta e non vestita, la mia ragazza assetata di sangue Ma non per i cari o i defunti
Non per i vivi o i deboli di cuore
Tagliente come un coltello, fredda come una tomba
Stesa su un letto di morte fatto per due Si metterà seduta ad aspettare davanti al cancello della cappella, lo so già
Va a letto ma non per riposare
È non morta e non vestita, la mia ragazza assetata di sangue “Quant’è dolce l’affetto altrui per un tale miserabile come me” Si metterà seduta ad aspettare davanti al cancello della cappella, lo so già
Va a letto ma non per riposare
È non morta e non vestita, la mia ragazza assetata di sangue 8. Creeper – The Abyss, traduzione
L’abisso (strumentale) 9. Creeper – Black Heaven, traduzione
Paradiso nero Morte per il piacere, vivi per sempre, concediti a me
Legate insieme, le mani sono incatenate
Esistiamo in oceani nel mezzo
Dalla finestra i sogni si allontaneranno e spezzeranno il tuo cuore di vetro colorato Muori, muori per me
Hai detto che l’avresti fatto, me l’hai promesso
Togliamo una vita, concordiamo di mettere sù casa
Paradiso nero Una testa da tagliare nel clima invernale
Concediti a me
Applica una pressione, consuma la pelle
E cammina sul fuoco lungo tutto il tempo con me
Tu ami uno spettro, un mentore affascinante che si può dire che non c’è nemmeno Muori, muori per me
Hai detto che l’avresti fatto, me l’hai promesso
Togliamo una vita, concordiamo di mettere sù casa
Paradiso nero Salute al peccatore originale
Paradiso nero, paradiso nero
Ave Maria e lo Spirito Santo
Paradiso nero, paradiso nero
Il regno di Dio crollerà a terra
Paradiso nero, paradiso nero
Accogliete tutti l’annichilimento
Paradiso nero, paradiso nero
Salute al peccatore originale
Paradiso nero, paradiso nero
Ave Maria e lo Spirito Santo
Paradiso nero, paradiso nero
Il regno di Dio crollerà a terra
Paradiso nero, paradiso nero
Accogliete tutti l’annichilimento Occhi chiusi sgranati, e incatenati all’oscurità
De-toglimi la vita, disi-spezzami il cuore di vetro colorato
Occhi chiusi sgranati, e incatenati all’oscurità
De-toglimi la vita, disi-spezzami il cuore di vetro colorato
Occhi chiusi sgranati, e incatenati all’oscurità
De-toglimi la vita, disi-spezzami il cuore di vetro colorato
Occhi chiusi sgranati, e incatenati all’oscurità
De-toglimi la vita, disi-spezzami il cuore di vetro colorato 10. Creeper – More Than Death, traduzione
Più della morte Ti stanchi davvero di tutta la violenza, di tutte le notti scarlatte senza dormire
Qualcuno ti ama mai più della morte?
L’oscurità che incombe in alto
Certe notti vorresti la cassa di abete
Certe notti bruciano come benzina
Ho incarnato tutte le malvagità che un uomo possa incarnare
Ma tu hai visto una luce nel mio buio Lei giace sotto la mia tomba come una corona funebre
E la morte teme noi, non la temiamo noi la morte
Non osare mai dimenticarlo
Dal nostro primo bacio al nostro ultimo respiro
Quanto che sia il cuore che mi rimane, io ti amerò più della morte
Io ti amerò più della morte Io ho recitato la parte di una giovane apparizione
Tu hai recitato la parte di un tipo alla Lorraine Warren
E hai esorcizzato questo mio cuore infestato che questo mondo continua a spezzare ogni volta
Nessun riflesso sullo specchio
Nessuna luce negli occhi
Se ne avessi ancora una, darei la vita
Voglio morire per davvero stavolta Lei depone il suo cordoglio sulle mie labbra come una corona funebre
E la morte teme noi, non la temiamo noi la morte
Non osare mai dimenticarlo
Dal nostro primo bacio al nostro ultimo respiro
Quanto che sia il cuore che mi rimane, io ti amerò più della morte
Io ti amerò più della morte Ci vediamo all’inferno se non ci vediamo prima
So che il nostro amore è maledetto e non trovo la cura
Ci vediamo all’inferno se non ci vediamo prima
So che il nostro amore è maledetto e non trovo la cura
Ma ti amerò più della morte
#creeper#sanguivore#further than forever#cry to heaven#sacred blasphemy#the ballad of spook and mercy#lovers led astray#teenage sacrifice#chapel gates#the abyss#black heaven#more than death
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Sei con me, mi accompagni,
mi vesti di seta e di organza,
riempi i silenzi, gli spazi,
i vuoti e i pieni.
Non ho mai bisogno di cercarti,
ci sei a prescindere,
sei in ogni mio stilla di vita.
Mi scorri nelle vene,
rimbombi nelle anse della mente,
ti affacci in ogni pensiero,
in ogni sfumatura di luce,
in ogni oscurità.
Sei tu, solo tu,
che mi hai rubato a me,
che mi porti lontano,
dove nessuno ha mai osato.
Tu che amplifichi la mia anima
e fai eco ai miei battiti,
che ampli i miei confini
e annulli le distanze.
Tu che non hai nome e sei in ogni cosa,
tu che non mi lasci andare,
perché io non riesco a farlo.
Tu che sei gioia sotterranea
e infinita attesa,
che solo in silenzio so chiamare
con parole che solo a te appartengono.
Tu che sei dentro,
così in profondità che sei radici,
sei culla, sei casa,
sei me.
Reven - Emozioni in viaggio
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☆ — ♯ 𝐄𝐗𝐓𝐑𝐀𝐂𝐓 ↻ ᴀɢɴᴇs ᴍɪᴀ + ʟᴜᴄᴀs h. 21.38, ㅤmarch 08th, 2021 📍 ᴍᴀɴʜᴀᴛᴛᴀɴ﹐ ɴᴇᴡ ʏᴏʀᴋ. ❪ ❄️ ❫ 𝑳𝑼𝑪𝑨𝑺 ⌵ « Ti illudi di aver vinto, ma non hai ancora ottenuto niente, Agnes. Potrei prenderti qui, contro questo stipite, e comunque non avresti niente. »
Il sussurro si avvicinò ancora alle labbra umide della donna, lo sguardo aveva perso ogni sfumatura di divertimento, divenendo cupo e serio come forse lei non lo aveva mai visto. D'altro canto, la mano rese la sua presenza più incisiva sul corpo femminile e, senza chiederle il permesso, le dita le allargarono le cosce per prendere posto contro la sua intimità. Lì trovò ad attenderlo l'eccitazione liquida tra le pieghe contro cui premette le falangi, usando la mano libera per spingerle il fianco contro la porta, mentre le dita dell'altra viaggiarono tra gli umori caldi, con il pollice — invece — saldamente premuto contro il clitoride.
« E' questo che vuoi? »
𝘼𝙂𝙉𝙀𝙎 ⌵ Sprezzante fu la reazione di Lucas, il quale rise per le parole della svedese. Era davvero lontana dalla vittoria? Era lontana dal fatto divenisse una sua ossessione? Probabilmente sì, eppure l'aria circostante era carica di un erotismo che mai prima d'ora aveva avuto modo di provare. Sentiva le membra pesanti, la pelle talmente tesa che sarebbe potuta andare a fuoco, per non parlare del fatto che era ancora in attesa della sua mossa successiva. Non aveva bisogno di altro se non di guardare quegli occhi che esprimevano ciò che le parole rendevano superfluo. Il sesso era sesso, era lei in primis ad affermarlo, e lasciarsi guidare da un istinto così tanto primordiale non era nemmeno così grave a suo avviso. Eppure, nonostante tutte le complicazioni che chiunque avrebbe potuto vedere, Agnes vedeva solamente un qualcosa in più per arricchire quel rapporto che era e rimaneva uno dei più importanti, se non il più importante, della sua vita. Ridacchiò la giovane, un leggero sbuffo che scemò nel momento in cui le di lui dita presero possesso di un territorio totalmente inesplorato. Umide erano le sue carni, fradice per un desiderio nemmeno ancora toccato, e una passione che poteva prendere vita come dissolversi in nulla. Eppure le terminazioni nervose erano tutte scoperte, dal suo bottoncino premuto dal di lui pollice alle due dita che ora la facevano sentire più piena.
« Questo è niente? Vedo quanto ti stai trattenendo... I tuoi occhi parlano per te, mostrano il desiderio, la bramosia, e non è solamente il bisogno di un momento. »
Mormorò con un soffio di voce, la donna, eppure ogni traccia di divertimento scivolò via lasciando il posto a qualcosa di più intenso. L'espressione divertita venne meno quando le falangi andarono a colpire le pieghe umide della sua intimità, manifestazione che quel gioco si stava ritorcendo contro l'una e contro l'altro. S'adagiò così contro la porta con la schiena, avvertendo il contrasto del freddo del legno che si contrapponeva al fuoco che ardeva dentro di lei, ed incapace di non reagire, portò una mano alla spalla del greco affondando le dita nella carne soda. Davvero era solamente la pienezza di due dita a farle tremare appena le gambe? Ma in cuor suo sapeva la risposta. Un lieve ansimo fu ciò che fuoriuscì dalle labbra carnose, quasi gonfie per il continuo torturarle, ma gli occhi erano ancora lì, ancorati a qualcosa che non aveva mai provato. Inspirò più a fondo prima di fare lei la sua mossa. Divaricò appena le cosce, cercando quell'equilibrio che le permettesse di non accartocciarsi su se stessa, come se si stesse offrendo a fare un lauto banchetto, ma fu la mano con cui non si reggeva ad afferrare il suo membro con i polpastrelli dell'indice e del pollice. Ne accarezzò la consistenza, un velluto marmoreo che rivelava ciò che lei desiderava. Godette così di quel contatto proibito, mentre la frenesia era pronta a prendere il sopravvento, desiderando di poter scendere, di poter abbassare il prepuzio per poter mostrare il glande liscio, semplicemente perfetto.
« Io voglio tutto... Se mi prendessi proprio qui, contro questa porta, io 𝒔𝒐 che questo non sarebbe minimamente 𝒂𝒃𝒃𝒂𝒔𝒕𝒂𝒏𝒛𝒂, non sarebbe abbastanza da poter soddisfare quella fame che so provi, perché forse è la stessa che ho provato io. »
𝑳𝑼𝑪𝑨𝑺 ⌵ "Non è solamente il bisogno di un momento." Quelle parole colpirono una verità che Lucas conosceva nel profondo, ma che non era emersa ancora a livello di coscienza. Questo perché la mente si rifiutava di processare il mix di emozioni letali che stavano sconvolgendo l'uomo. Non gli capitava niente del genere da diversi anni, probabilmente da quando... non ci volle pensare. Non poteva essere possibile. La stretta allo stomaco non poté mentire sull'adrenalina che scorreva a litri nelle sue vene. Aveva voglia di lei, di oltrepassare quella linea ormai sfocata che demarcava il rapporto che era stato fino ad allora e quello che sarebbe potuto essere. Solo sesso. Il pensiero sibilava nelle orecchie di Lucas, accompagnandosi al fischio che sentì, lontano, nell'istante in cui le dita femminili raggiunsero l'erezione, dandogli un momentaneo sollievo che si tramutò in dolore. Vicina, sì, ma non abbastanza da essere essa stessa piacere fisico per il greco. Schiuse le labbra e mandò un sospiro incontro al suo ansimo, mentre le dita si facevano più sfacciate e, scivolando alle porte dell'orifizio vaginale, lo varcavano con due sole falangi. Un assaggio molto lontano dalla pienezza che avrebbe potuto raggiungere con lui dentro, a sovrastarla guidato da un istinto quasi animalesco. E lei lo aveva capito. Agnes aveva sempre capito Lucas al volo, con uno sguardo e, a volte, nemmeno quello serviva alla donna per capire cosa andasse e cosa no. Era destabilizzante per chi, come Lucas, faticava a reggersi in piedi nella dura lotta alla vita. Destabilizzante ma bellissimo. Sapeva di vita. Di nuovo.
« Che hai provato tu? »
Chiese con un filo di voce mentre affondava le dita nella carne bagnata, scoprendo per la prima volta la profondità del suo corpo. Il respiro spezzato e l'orgoglio ormai svogliatamente abbracciato all'ostinazione.
𝘼𝙂𝙉𝙀𝙎 ⌵ Strinse con maggior vigore la spalla su cui reggeva, come se il pavimento potesse mancarle sotto i piedi da un momento all'altro, eppure non era il bisogno che andasse più veloce, più lento, o in modo diverso, assolutamente no. Era semplicemente perfetto. Ma era quello il punto, era quello il fulcro di quella sfida che ormai avevano portato allo stremo. Soddisfare un prurito non era altro che una cosa effimera, inutile quasi, e Agnes lo sapeva. Sapeva quanto il bisogno potesse divenire insostenibile, quanto potesse essere un fardello che non sfociava più nel piacere bensì nel dolore, ma quel connubio di emozioni che stavano serpeggiando tra loro era unico. Gemette nel sentir affondare le di lui dita dentro di sé, un movimento a cui rispose con un movimento della propria mano prima di rispondere osservandolo negli occhi. Non avrebbe risposto distogliendo lo sguardo, avrebbe mostrato la sua forza nell'essere ancorata a lui, nell'essere ciò di cui avevano entrambi bisogno.
« Una fame che non puoi spiegare a parole. E' bisogno, è desiderio... E' sete che non può essere soddisfatta con un solo sorso. »
Replicò cercando di essere razionale, ma di razionale in quel momento non vi era nulla. Un ansito si tramutò in un breve gridolino quando il greco assaporò quelle carni infuocate. Il respiro divenne più rapido, ma era negli occhi che loro parlavano.
« E' ossessione perché, per quanto tu possa negare, ci hai pensato. E non a livello fisico, il sesso... tutte le donne del mondo te lo possono dare, è il livello mentale che ha bisogno di essere alimentato. Ti guardo negli occhi, vedo il timore che si fonde con il desiderio, la paura che si fonde con la carnalità, eppure tutto questo è un freno. Non deve esserlo, questa è ossessione. Non ho bisogno delle tue dita dentro di me per eccitarmi... Non hai avuto bisogno di toccarmi per farlo, come io non ho avuto bisogno di farlo. E' solamente un di più di cui bisogna solamente godere... »
𝑳𝑼𝑪𝑨𝑺 ⌵ La voce di Agnes si fuse con quel gridolino che andò a colpire Lucas proprio nel basso ventre, nel pieno di quel fuoco ardente che sentiva spandersi da lì a tutto il corpo. Un incendio puro che non provava da tantissimo tempo, benché di sesso ne avesse fatto e avesse assaporato le gioie del desiderio carnale più di una volta da quando sua moglie era morta. Ma il rapporto che aveva con la donna davanti a lui era molto diverso da quello intrecciato con le altre di passaggio. Agnes non era di passaggio, non sarebbe stata la meteora di una notte, il corpo che lo avrebbe soddisfatto e nel quale svuotarsi. Agnes era un di più il cui solo pensiero aveva destabilizzato Lucas. Era vero, ci aveva pensato, ma gli capitava spesso di pensare a lei anche prima di quella sfida. L'aveva pensata durante il book tour a Los Angeles ed era la prima a cui raccontava le eventuali novità della sua vita. Prima che ogni cosa degenerasse, Agnes era già dentro di lui, tra le pieghe dei pensieri felici. Aveva ragione: chiunque gli avrebbe potuto donare del sesso, persino una perfetta sconosciuta, ma nessuna sarebbe stato in grado di smuoverlo fino al punto da fargli desiderare di giocare fino allo stremo delle forze.
« Non ho avuto bisogno di toccarti per eccitarti, è vero, me ne sono accorto anche io. Dunque mi chiedo se non sia un'ossessione che viaggi di pari passo in entrambi. Vuoi di più anche tu, Agnes, e non ho bisogno di muoverti le dita dentro per sentirlo. »
Era un desiderio che avvertiva a pelle, lo aveva fatto da quando lei gli aveva aperto la porta. Resistere sarebbe stata la vera ossessione. Ostinarsi nell'orgoglio di non cedere sarebbe stato un errore. Così, sempre con le falangi in una lenta danza dentro di lei, Lucas ruppe ogni indugio e sfondò il muro che teneva distanti i loro visi, chinandosi quel tanto da permettere alle labbra di trovarsi, senza fretta, poiché voleva assaporare ogni istante di quel primo bacio nonostante la frenesia gli scuotesse i muscoli ad ogni gesto.
𝘼𝙂𝙉𝙀𝙎 ⌵ Credeva ciecamente nelle parole che aveva affermato poco prima, il bisogno di dare voce a quell’ossessione era troppo da riuscire a gestire e che senso avrebbe avuto resistergli? Cercò una boccata di ossigeno quando la distanza venne meno, ma era la di lui risposta a provocarle un fremito. Aveva fatto sesso Agnes, aveva avuto uomini con cui era aveva trascorso la notte in cerca di quel brivido che ormai andava ricercando in tutta la sua vita, ma non era nulla paragonato a ciò che stava sentendo in quel preciso istante. Desiderava un tocco, bramava un una carezza che forse era più profonda di quel momento. L’aveva sognato? Sì. Aveva pensato a lui in altre situazioni? Ancora sì. Eppure quando la veglia aveva preso il sopravvento a seguito di quel sogno, ella aveva manifestato il suo desiderio scendendo lei stessa nella sua intimità per trovare un ristoro che diversamente avrebbe potuto farla impazzire. E ora era davanti a lei.
« Voglio tutto... Dunque, che cosa vuoi fare? »
Chiese come se in quel quesito ci fosse tutto il loro legame, pronto ad essere stravolto ma al contempo essere migliore. Era il suo migliore amico, cercava lui quando desiderava dargli una buona notizia, cercava lui quando aveva bisogno di conforto, e ora cercava lui per dare pace a quel bisogno carnale. Soffiò appena, un gemito silenzioso quando lentamente la distanza venne annientata, quando le loro labbra si sfiorarono senza toccarsi, quando i loro respiri si fusero. Lentamente mosse la mano sul suo glande, continuò quella tortura ma solo in quel momento si concesse do avvinghiarsi a lui alzando una coscia e cingere cosi la sua vita.
« Prendi me, prendi tutto Lucas... Non si tratta più di avere paura. »
𝑳𝑼𝑪𝑨𝑺 ⌵ « Voglio darti 𝒕𝒖𝒕𝒕𝒐. »
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Sono sempre stata quel genere di ragazza insicura.
Quella che non si andava mai bene.
Quella fredda.
Quella apatica.
Quella menefreghista.
Quella troppo poco.
Troppo poco bella.
Troppo poco simpatica.
Troppo poco socievole.
Troppo poco.
Quel tipo di ragazza che si è sempre nascosta agli occhi degli altri.
Quella che ti sembra di ghiaccio.
Non la scalfisci.
Le puoi dire qualunque cosa, ma non la scalfisci.
Ho sempre fatto credere questo agli altri, in ogni circostanza.
Andava bene tutto, sembrava come se mi facessi scivolare tutto addosso, ma non era così.
Ho lasciato che la parte più sensibile di me rimanesse nascosta agli occhi degli altri, chiusa nella sua scatolina.
Al sicuro.
Non la mostravo, non davanti agli altri.
La sera però piangevo.
Tanto.
Mi facevo male.
Tanto.
Avevo tredici anni quando per la prima volta mi sono fatta del male fisicamente.
Mi odiavo.
E ho preso in mano una lametta per la barba di papà.
La guardavo.
La riguardavo.
Ci passavo il dito, volevo testarla.
Testare fino a che punto mi avrebbe fatto male.
Testare fino a che punto sarebbe entrata in profondità.
Testare fino a che punto mi avrebbe svuotata.
E alla fine l'ho fatto.
Ho esitato.
La mano mi tremava.
Gli occhi gonfi, rossi.
Un vuoto enorme nel petto.
Ed è stato un attimo.
Un taglio solo, il primo, netto.
Bruciava.
Sentivo solo bruciare.
Quel bruciore che mi faceva sentire viva, mi ricordava che non ero morta, che il mio corpo viveva, che il sangue mi scorreva nelle vene.
E l'ho rifatto.
Tante volte, troppe.
Tutte quelle volte in cui mi sentivo schiacciare.
Tutte quelle volte in cui dentro stavo morendo.
Tutte quelle volte in cui il vuoto mi prendeva dentro e non mi faceva respirare.
Nessuno si accorgeva di nulla, ho sempre dato la colpa a cose futili.
"Ho preso dentro la corsia in piscina agli allenamenti"
"Il gatto mi ha graffiata mentre lo stavo lavando"
"Sono caduta in bici"
E nessuno faceva domande.
Nessuno le ha mai fatte.
Non è stato facile uscirne.
Non mangiavo e le volte che lo facevo vomitavo.
Lì sono iniziate le crisi nervose e gli attacchi di panico.
Lì ho iniziato a rompermi alle parole di troppo o, forse ancora di più, alle parole mancate.
Lì ho iniziato ad incolparmi.
Lì ho iniziato a fingere che andasse tutto bene e che niente e nessuno potesse farmi del male.
Lì ho alzato il mio muro.
Le cicatrici non me le porto solo sul corpo, anzi, sono quelle che mi porto dietro e che ancora adesso mi condizionano in quello che sono, in quello che faccio, in quello che dico, nel modo in cui reagisco.
#attacchidipanico#nonrespirare#tristezza#nonaverefiato#rotta#autolesionista#autolesionismo#troppo debole
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Portogallo
Mia madre mi guarda dal basso verso l’alto seduta sul divano vagamente hippy di casa sua. Mi guarda esattamente come io guardo mio figlio di 3 anni, come se fossi un bambino ancora bisognoso del suo continuo aiuto. Mi guarda come per dire tranquillo io ti salverò. Grazie mamma per l’amore che provi a metterci ma nessuno salva nessuno dal quello che la vita gli regala al massimo puoi tenergli un pò la mano ed asciugargli il sudore dalla fronte. Mi dice “siediti che ti devo chiedere una cosa”. “Tu sei uno che legge tanto ma chi è questo? “Mi porge la il suo tablet con aperto il suo Faccialibro dai meme senza fine . Sono poche rime che iniziano con “ Cosa possiedi? Solo parole....e terminano con P.H.Tilavuus. Mi viene da ridere. Gli dico: questa cosa al massimo potrebbe essere stampata sulla carta di un Bacio Perugina per quanto è banale. Mia madre storce la bocca ed affonda: “sei proprio come tuo padre, neanche un po’ di sensibilità”. Io e mia madre non siamo mai andati di fioretto, la sciabola è l’arma che preferiamo o anche un bel Mezzogiorno di Fuoco quando siamo particolarmente predisposti. Sai mamma anche questa è solo una conferma di come poco ci conosciamo, di quanto poco sappiamo gli uni degli altri, di come viviamo in maniera completamente autonoma fatta di incontri e scontri occasionali che non hanno alcuna influenza nelle totalità del nostro tempo. Era Febbraio del 2015 quando, mentre compilavo tabelle per il suo esame di chimica dall’altra parte del mondo, che scrissi queste 4 cose su un post-it giallo per poi trasferirlo al mondo digitale. Tilavuus è soltanto la traduzione di “Volume “in Finlandese e PH è “una scala di misura dell'acidità o della basicità di una soluzione acquosa” parametri persi in un foglio Excel cancellato poi con un comando DOS sotto forma di icona. “Format C:" “Invio”e non esisti più. Tu non lo sai mamma ma nel corso dei mie anni di vita ho scritto tantissimo, sono della generazione delle cartoline “Baci,Baci da Catanzaro Lido”, della carta da lettere colorata, della penna e dei francobolli da leccare senza pericolo di andare in coma. Ho scritto perchè le persone sono distratte o emotivamente dislessiche. Ho messo nero su bianco cosa provassi per ognuna di quelle che ho ritenuto importanti, anche per te ma forse lo hai dimenticato, come per dire anche se non mi vedi, non mi comprendi, in realtà io sono questo qui, anche se sei miope, io sono come un oculista, nel mio cassetto ho sempre le lenti giuste per tutti. L’essenza. Nessuno sembra esserne interessato. L’epidermide è cio che attira, qualcuno forse arriva al derma papillare,pochi hanno il dono dell’empatia e della voglia di scavare. A me invece piace vedere i tessuti, la striatura dei muscoli, il cuore che pompa, il sangue scorre e si divide tra le arterie e le vene, il ritmo tranquillo dei polmoni che si fa veloce quando un’emozione colpisce l’amigdala dispettosa che custodisce tutti i nostri traumi e segreti e manda il cervello in pappa in una frazione infinitesimale di secondo. Mi piace vedere quanto le cicatrici siano arrivate in profondità, quante hanno sfiorato il muscolo motore del nostro corpo, come hai fatto a sopravvivere alle pugnalate alle spalle che ti hanno dato. Mi interessa quello che sei, ma voglio sapere come ci sei arrivato, cosa ti sei lasciato indietro, a cosa hai rinunciato e perchè o per chi. Quindi mamma sappi che adesso ho una gran voglia di andarmene in Portogallo perchè mi hanno detto che li ci si “aggiusta quando tutto va a rotoli”, sedermi ad un tavolino e festeggiare un compleanno che è passato senza troppo rumore, di quelli silenziosi che quasi non te ne accorgi. Eppure basterebbe porgere l’orecchio per sentirne la potenza dirompente. Buon viaggio amica mia.
“Shakedown 1979, cool kids never have the time On a live wire right up off the street You and I should meet “
Smashing Pumpkins
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L’infatuazione
C’è un tema specifico che volevo trattare nel post precedente, ma ho deciso di far viaggiare la mia mente e far scrivere alle mie dita ciò che volevano. Non mi piace avere una struttura troppo precisa quando scrivo per diletto (in realtà neanche quando scrivo per l’università, ma lì non ci posso fare niente). Ritengo tuttavia necessario scrivere un secondo post, un po’ perchè oggi sono particolarmente propensa alla scrittura — come ho detto precedentemente, la chiave per fare qualcosa, qualsiasi cosa, sta tutta nel passo iniziale — e un po’ perchè c’è una questione che mi sta tormentando da mesi. Era latente ma sorprendentemente costante i primi tempi, ma da un paio di mesi è diventata insopportabile. Per poterla esporre, però, devo prima spiegare alcune delle numerose dinamiche del mio cervello.
Mi ritengo una persona che si invaghisce facilmente. Non ho un tipo di ragazzo che mi attira più di altri, trovo qualcosa di attraente nei più disparati “stili” di uomini là fuori. Mi piace trovare la bellezza nei dettagli; in una fossetta sulla guancia, in un naso importante o particolarmente dritto, in una barba apparentemente castana che brilla rossiccia al sole, in qualche prematuro capello bianco o nella forma delle mani e delle vene degli avambracci. Mi tremano le ginocchia quando vedo profondità in uno sguardo che si incrocia col mio. Considero gli occhi l’elemento più potente del corpo umano. Nello sguardo di un ragazzo mi piace scorgere mistero, curiosità, lussuria, divertimento e interesse. Mi attira vedere una mascella che si tende, o un sorriso imperfetto e spontaneo. Mi piace sentire una voce profonda tanto quanto una voce infantile, entrambe che si flettono attorno allo stato d’animo con cui l’uomo pronuncia le parole. Anche caratterialmente, non c’è una personalità o uno stile che mi attira più di altri. L’anima della festa cattura il mio interesse tanto quanto il timido cameriere che ti studia da dietro i suoi occhiali. Sono stata invaghita di un ragazzo atletico che predilige camicie di Ralph Lauren e che porta sempre il suo Rolex al polso, e sono impazzita per il ragazzo sciatto, con pesanti dreadlock che raggiungono la base della schiena, una bici come mezzo di trasporto e la pancetta soffice offerta gentilmente da dozzine di birre artigianali. Mi piace il ballerino di hip hop che ha sempre una canzone nella testa e una strana stretta di mano da insegnarti, e mi piace il bassista focoso che parla poco e fuma tanto. Sono stata attirata da innumerevoli esemplari di essere umano negli anni. Ma l’infatuazione che mi contraddistingue segue sempre un percorso ben preciso.
La prima fase è quella del colpo di fulmine intenzionale: conosco un ragazzo, ci scambio due parole o qualche sguardo, e realizzo di esserne interessata in seguito a una sua qualche insignificante ma sufficiente dimostrazione di interesse. Dopo aver eseguito la mia miglior performance per fargli definitivamente perdere la testa — ragazza della porta accanto o femme fatale che sia, ognuno ha i suoi punti deboli — lo faccio cuocere nel suo brodo di desiderio e attrazione mentre fingo disinteresse. Nei giorni seguenti si attiva la fase due: gli Oscar. Questa è la fase in cui sono io a cuocere nel mio brodo; iniziano film vari sul mio futuro col ragazzo di turno, con un palinsesto degno delle migliori commedie romantiche, appuntamenti al chiaro di luna, baci sotto la pioggia, dimostrazioni plateali del suo amore per me, litigi, conflitti, scopate da film erotico, ostacoli da superare per far vincere il nostro amore. Cazzate patetiche insomma. In questa fase il mio cervello dipinge il ritratto di quello che penso sia il ragazzo di cui sono interessata, e l’intensità della cotta cresce a dismisura; è il punto dell’infatuazione descritto come “stare sotto.” Ne parlo con le mie amiche, non riesco a pensare ad altro, ho le farfalle nello stomaco, clichè del genere.
Quando si arriva alla terza fase, io sono solitamente già bella che andata. Questa la chiamo fase mestruo: sbalzi d’umore cosmici dettati dal più insignificante dei gesti. Con una minima azione carina da parte del mio amato, che può essere pure comprarmi un pacco di patatine alle macchinette o prendere un pezzo di carta che mi è caduto (immagini iperboliche ma rendono l’idea), io volo sulle nuvole peggio di un Boeing 737. In questo caso i film aumentano, faccio competizione a Spielberg. Tuttavia, nel caso contrario, al minimo comportamento che non si allinea col disegno perfetto del ragazzo che ho in mente, tutti i miei castelli crollano; il mio umore si fa nero, divento scontrosa e depressa, non voglio parlare con nessuno, inizio ad odiare quel povero cristiano e mi riprometto di non parlarci mai più. Dopo queste montagne russe sentimentali e poche altre vicissitudini raggiungo la fase finale: lo scoppio del palloncino.
Ora, la storia si può sviluppare in due modi, ma il finale è solitamente lo stesso; in uno, il ragazzo continua a mostrare interesse fino a chiedermi di uscire. In base a fattori che ancora non ho identificato, accetto e usciamo da una a tre volte, oppure rimando ripetutamente a data da destinarsi, sempre per quei fattori che al momento mi sfuggono. Il risultato è che, avendo mostrato interesse in maniera così ovvia, il malcapitato viene banalizzato, diventa come tutti gli altri ragazzi che si sono mostrati volenterosi di conoscermi, e io perdo interesse troncando il “rapporto.” Nello scenario alternativo, il ragazzo non fa mai il passo ovvio che mostri il suo interesse, lasciandomi in un’insicurezza fastidiosa. In compenso, però, fa una cosa molto particolare: mostra il suo carattere. Nella maggior parte dei casi, inspiegabilmente, esso è molto diverso da come l’avevo costruito nella mia testa. E’ sempre un po’ più superficiale, un po’ meno intelligente, o un po’ meno romanzesco di come credevo. Incredibile come non sia mai un Damon Salvatore, un Mr. Darcy o un Christian Grey (per fortuna). Venendo a fare la sconcertante scoperta che il suddetto ragazzo non è un personaggio di finzione creato appositamente per una audience di donne, ma un mero essere umano con pregi, difetti e accidentali pezzi di insalata tra i denti, il tasso di interesse cala inevitabilmente.
Questo processo ha la durata media di una, due, massimo tre settimane. Avviene tutto velocemente e inspiegabilmente. Senza accorgermene inizio ad arrossire ogni volta che lo vedo, a seguirlo con gli occhi ad ogni movimento, a cercare il suo viso tra la folla. E poi, sempre senza accorgermene, mi “scade,��� come si dice dalle mie parti. Il suo punteggio inizia a calare vertiginosamente fino a quando non mi diventa indifferente e supero l’esperienza di infatuazione. E’ breve, intensa ed estremamente fugace. E, per una persona come me, che non ha un tipo predefinito, accade abbastanza spesso. Sono anche consapevole che non sia una mentalità corretta, dimostra che il mio interesse è quasi sempre superficiale e dettato da una idealizzazione della persona con cui mi rapporto, e non da un interesse genuino. Tuttavia, penso che questa idealizzazione abbia origine da un romanticismo quasi disperato che alberga in me credo da sempre, ma che ho soffocato negli anni come un segreto o una cosa orribile. Non so perchè, ma ci sto lavorando.
Le mie infatuazioni sono durate più a lungo solo in due casi: il primo è stato con il mio unico effettivo fidanzato, palesemente disturbato e che sono arrivata perfino a presentare ai miei genitori. Con lui la cotta si è trasformata in amore, e siamo stati insieme quasi un anno. Quella è sempre una storia divertente da raccontare. Il secondo caso è in corso in questo preciso istante, e dato che dura da circa 10 mesi, sto iniziando a sospettare che sia un po’ più di una fugace, leggera, breve e intensa infatuazione. Ed è proprio questo che mi ha portato a scrivere. Ci sto pensando da così tanto e così intensamente che ho bisogno di buttare giù i miei pensieri, o la testa mi esploderà. Per saperne di più, beh, ne scriverò domani.
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L' attesa !
Quello che era, ancora esiste.
Un dipinto originato tra quelle lievi vibrazioni, tra le labbra concesse da un anima trasparente e impudente, già d'accordo con le mia. Tutto in sintonia con il tempo del suo corpo.. Un' arte, un dipinto, colorato solo dalla musica di quei respiri mentre donavano quella terra intoccabile che voleva essere sconsacrata,
mostrata e pronta senza alcuna falsità. All'origine senza ombre e opacità. Tutto era iniziato dal tono di un cuore che ormai era esiliato. Nel vedere.. tutto mi catturò, legandomi, con quel filo denso di voglia carnosa trafilata da un corpo ingordo.. in attesa, senza vergogna.
Quella voglia di vivere, ormai mi serpentava nelle vene, fame di un desiderio di tale candore passionale, prima mai osata . Tutt'ora attendo
ancora di rivivere quel momento, sentire quel graffio, un dolore fuso nel piacere che guarda da sotto quegli occhi limpidi e schietti.
Ricordo ancora e voglio accogliere quel succo di ogni spasmo, tutta la loro raffinatezza e profondità, senza se e ma... i soli.
Alla fine tutto si trasforma in un grande dipinto con infiniti orologi fermi sui distinti attimi in cui ho toccato con le dita quel dipinto come una porta di cristallo Infranta.
Veleno&rum
@velenoerum
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Non riesco ad esternare i sentimenti con l'uso della parola, lo faccio scrivendo. La penna scivola sul foglio liberamente formando lettere, parole, frasi. È sempre stata lei a guidare me, non il contrario. Come se sapesse leggermi dentro, scavare in profondità, entrare nei miei ricordi e trovare le emozioni più nascoste. Quando scrivo, la mia mente si libera e si affolla allo stesso tempo. Non rifletto su ciò che devo fare, non lo faccio quasi mai, è l'istinto che regna sovrano. E, quando scrivo, lo è ancora di più. Mi faccio guidare da ciò che sento in quel preciso istante o da quello che ho provato in passato. Scrivo di me o di persone che esistono nella mia mente. Scrivo quando sono felice, scrivo quando sono triste, scrivo quando sono arrabbiata. Scrivo tutto quello che mi passa per la testa. Nessun limite, nessuna regola. Siamo solo io e i miei pensieri che, puntualmente, metto su carta. Scrivere è la cosa più spontanea e irrazionale che ci sia, una delle poche cose che riesce a farmi viaggiare anche se non esco dalla mia camera. Parte tutto da dentro. Riesco a percepire le parole in ogni molecola del mio corpo, in ogni parte di me. Sento la scrittura che mi scorre nelle vene. Non smetterò mai, scriverò sempre, anche quando non ci sarà più niente da scrivere. Anche se tutto il mondo mi si rivolterà contro, non importa, io ho il mio foglio e la mia penna.
Rebecca D’Anna
- @stayxpeculiar
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Bring Me the Horizon - Count Your Blessings
Probabilmente quando ci siamo lasciati la prima volta
Non pensavamo che “addio” sarebbe diventata la nostra nuova frase preferita
(da: Off the Heezay)
1. Pray for Plagues
Prega per le piaghe
Lei inizia la sua nuova dieta a base di alcol e cazzo
Proprio come a Hollywood, ma corretta con lo sbocco
Il sole viene risucchiato, un po’ come quello che fa lei
Il sole viene risucchiato, un po’ come quello che fa lei
Si è svenduta l’amore che le era rimasto con un taglio alla gola
Bicchieri sparsi ovunque prima di ciondolare in un fosso
Il sole viene risucchiato, un po’ come quello che fa lei
Il sole viene risucchiato, un po’ come quello che fa lei
Pensa che fortuna, cazzo
Pensa che fortuna, perché io penso a ogni bugia
Pensa che fortuna, perché io penso a ogni bugia
Penso a ogni bugia
Cristo, ti chiedo una sola cosa
Ti chiedo una sola cosa
Sradica questa malattia
Chiudi gli occhi
Prega che arrivino le piaghe
Signore, purifica questa terra
E facci arrivare l’apocalisse
Chiudi gli occhi
Prega che arrivino le piaghe
Purifica questa terra
E fai arrivare l’apocalisse
Lei inizia la sua nuova dieta a base di alcol e cazzo
Proprio come a Hollywood, ma corretta con lo sbocco
Il sole viene risucchiato, un po’ come quello che fa lei
Il sole viene risucchiato, un po’ come quello che fa lei
Batti le mani al ritmo di ogni primogenito che muore ora
Guarda i fiumi in cui scorre sangue
Ci sarà la morte dove prima c’era la vita
Batti le mani al ritmo di ogni primogenito che muore ora
Guarda i fiumi che diventano sangue
Ci sarà la morte dove prima c’era la vita
Batti le mani al ritmo di ogni primogenito che muore ora
Guarda i fiumi che diventano sangue
Ci sarà la morte dove prima c’era la vita
Chiudi gli occhi
Prega che arrivino le piaghe
Purifica questa terra
Fai arrivare l’apocalisse
2. Tell Slater Not to Wash His Dick
Di’ a Slater di non lavarsi il cazzo
Sono via ogni giorno e ogni cazzo di notte
Ho visto i tuoi occhi, ho visto i tuoi occhi
Sono via ogni giorno e ogni cazzo di notte
E a ogni città diventa sempre più dura
Hai una bocca che è come una lametta
Taglia di brutto
Per cui baciami i polsi, il collo e dammi l’eterno riposo
Tu dici, tu dici che ci separa solo una telefonata
Ma per me questa distanza è un declino
Tu dici, tu dici che ci separa solo una telefonata
Ma per me questa distanza è un declino
Rigami la gola col rossetto e il mio sangue lascialo per le mosche
Mi gorgoglierò la tristezza sotto un mare di bugie
Prima di portarmi in mare, fatemi baciare la sposa
Prima di portarmi in mare, fatemi baciare la sposa
Adesso portate il mio corpo sulla riva e aspetterò la marea
Ti amerò sempre
Ma per dormire ho bisogno delle pastiglie
Ti ho sempre deluso
Per cui i miei ricordi sbattili via
Ti amerò sempre
Ma per dormire ho bisogno delle pastiglie
Ti ho sempre deluso
Per cui i miei ricordi sbattili via
Sbattili via tutti quanti
Per cui i miei ricordi sbattili via
Sbattili via tutti quanti
3. For Stevie Wonder’s Eyes Only (Braille)
Solo per gli occhi di Stevie Wonder (Braille)
Sono le 3:18
Ho in bocca il sapore del cadavere di ogni adolescente gravida
I minuti sono ore, le ore sono giorni
Mi sento infettato dalla tua presenza
Parli lingue sconosciute
Sento puzza delle bugie che ballano nei tuoi polmoni anneriti
Le ho sussurrato nell’orecchio
“Temimi, cara, perché io sono la morte
Mi prenderò la tua speranza, i tuoi sogni, il tuo amore
E non rimarrà più nulla”
Le ho sussurrato nell’orecchio
“Ti conviene temermi, cara, perché io sono la morte
Mi prenderò quella merda che chiami vita con un solo respiro del cazzo”
Mi prenderò la tua speranza
Mi prenderò i tuoi sogni del cazzo
Mi prenderò il tuo amore
Mi prenderò ogni cosa, brutta zoccola
Ti ruberò i diamanti dagli occhi
Trasformerò le tue promesse in bugie
Ti ruberò i diamanti dagli occhi
Trasformerò le tue promesse in bugie
Sono le 3:18
Ho in bocca il sapore del cadavere di ogni adolescente gravida
Le ore sono giorni, i giorni sono morti
Mi sento infettato dalla tua presenza
Parli lingue sconosciute
Sento puzza delle bugie che ballano nei tuoi polmoni anneriti
Sento la paura nella tua voce
Ma non dovresti provare proprio nulla
La tua vita è già peggio di qualsiasi dolore che io ti possa causare
Che io ti possa causare, che io ti possa causare
Potrei far diventare dicembre ogni giorno
Ma sei talmente cieca che potrebbe anche essere maggio
E le ho sussurrato nell’orecchio
“Ti conviene temermi, cara, perché questa è la morte”
E le ho sussurrato nell’orecchio
“Temimi, perché io sono la morte”
Un’altra volta
Le ho sussurrato nell’orecchio
“Temimi, cara, perché io sono la morte
Mi prenderò tutto quello che ti sia mai stato caro”
Le ho sussurrato nell’orecchio
“Ti conviene temermi, perché io sono la morte
Perché io sono la morte
Perché io sono la morte, zoccola”
4. A Lot Like Vegas
Molto tipo Vegas
Allora, riscuoti tutte le tue fiches stasera, tesoro
Perché stiamo passando di moda
Ce ne potremmo andare da ‘sta città, anche solo per un po’
Questo sentimento ce lo portiamo nella tomba per ogni cuore che abbiamo tradito
Non la può sapere nessuno questa cosa
Questo sentimento ce lo portiamo nella tomba per ogni cuore che abbiamo tradito
Non la può sapere nessuno questa cosa
L’unico posto dove mi sentirò a casa è il letto di morte
Lo so che abbiamo torto marcio, ma si sta così bene
Non è una festa se succede ogni sera
Io sono agli sgoccioli
La tua fortuna anche
Per cui molliamo ‘sta città prima di smaltire la sbornia
5. Black & Blue
Pieno di lividi
Probabilmente alcuni nascono già con le tragedie nel sangue
Io cerco di lavarle via
Voglio purificarti le vene
Posso aiutarti a vedere la luce per uscire dalla disperazione
Tu stringi il nodo, io tiro un calcio alla sedia di merda
Sento la malizia nelle mie vene
Il cuore mi si gonfia d’odio al tuo nome
E quando non hai niente da ricoprire di lividi
Hai comunque sempre l’inferno che ti aspetta
Hai comunque sempre l’inferno
Hai comunque sempre l’inferno
Eh, hai comunque sempre l’inferno
Verrò a ballare sulla tua tomba
Verrò a ballare sulla tua tomba di merda
Verrò a ballare sulla tua tomba
Verrò a ballare sulla tua tomba
Quando avrai il dono di avere una tomba tutta per te
Nella mia mente sarai due metri più vicina alla tua casa
Il tuo discorso funebre sarà musica
Il tuo discorso funebre sarà musica per le mie orecchie
Posso aiutarti a vedere la luce per uscire dalla disperazione
Tu stringi il nodo, io tiro un calcio alla sedia di merda
Sento la malizia nelle mie vene
Il cuore mi si gonfia d’odio al tuo nome
E quando non hai niente da diventare pieno di lividi
Hai comunque sempre l’inferno
Hai comunque sempre l’inferno che ti aspetta
Pieno di lividi
Pieno di lividi
Non me n’è mai fregato un cazzo in realtà
Lei non ha mai avuto aria del cazzo, cazzo
Non me n’è mai fregato un cazzo in realtà
Stringi il nodo, io tiro un calcio alla sedia di merda
Dai
6. Slow Dance
Ballo lento
(strumentale)
7. Liquor & Love Lost
Alcol e amore persi
Pensavo di aver visto i tuoi occhi mischiati al fumo e alle nuvole di una sigaretta
Pensavo di aver visto i tuoi occhi
Ma vedo i fantasmi stasera
Mi perseguita fino alla fine amara
Mi perseguita
Giurerei di aver sentito la tua voce, sovrastata dalla conversazione
Giurerei di aver sentito la tua voce
Ma sento i fantasmi
Stasera i bar spengono le luci
E io passo il giorno che declina a bere
Alla faccia del vivere per sempre
Alla faccia del finché morte ci separi
Mi perseguita
Mi perseguita
Mi perseguita ogni cazzo di notte
8. (I Used to Make Out With) Medusa
(Prima limonavo con) Medusa
Mani morte mi afferrano il braccio
L’odore di morte riempie l’aria
La sua fragranza
La sua carcassa si rianima
Oh, se hai bisogno di me
Sono lì che annodo un cappio sull’albero
Dove una volta c’era il nostro amore
Ho staccato tutte le nostre foto e le ho sepolte in mare
Ho staccato tutte le nostre foto e le ho sepolte in mare
Non ti preoccupare, mia cara
La bellezza si ferma sopra la pelle
Psiche
La tua bellezza non c’è più
Quindi perché non vai a farti fottere, puttana del cazzo?
La tua bellezza non c’è più
Quindi perché non vai a farti fottere, stupida puttana del cazzo?
Dovevo saperlo che non dovevo guardarla negli occhi
Sono diventato di pietra
Il suo sguardo è stato la mia fine
Medusa
Medusa
La tua bellezza non c’è più
Quindi perché non vai a farti fottere, puttana del cazzo?
Mani morte mi afferrano il braccio
L’odore di morte riempie l’aria
La sua fragranza
La sua carcassa si rianima
Da quando mi hai lasciato, le cose non sono più come prima
Ora dopo ora, giorno dopo giorno, il tuo ricordo svanirà
Ogni alba, ogni tramonto mi aiuterà a dimenticare il tuo nome, il tuo sorriso, i tuoi occhi
Medusa
Decapitatela e portate la sua testa ad Atena
A differenza delle sorelle, lei non è una dea immortale
Ecco per tutte le volte che mi hai pugnalato alle spalle
Per tutti quelli che sono passati dal tuo letto
Ecco per tutte le volte che mi hai pugnalato alle spalle
Per tutti quelli che sono passati dal tuo letto, tesoro
9. Fifteen Fathoms, Counting
Quindici braccia, e in aumento*
(strumentale)
* Un “fathom” è un’unità di misura che corrisponde a circa due metri (in italiano, “un braccio”), cioè più o meno la profondità a cui si seppelliscono i cadaveri. Quindici fathom sono quindici cadaveri che sono stati sepolti per ora.
10. Off the Heezay
Da matti
Da matti
Mi hanno strappato dalle tue braccia talmente tante volte
È una cosa che ho già provato
Le lenzuola sono ingarbugliate
E sopra la mia carcassa non ci stanno bene come te
Ecco la mia vendetta
Ecco la mia vendetta
Ecco la mia vendetta
Ecco la mia vendetta per ogni secondo che il sonno ha rubato
Mi sento morto
Mi sento morto dentro
Mi sento morto
Mi sento proprio morto, cazzo
Mi sento morto
Mi sento proprio morto
Ieri sera ci siam messi i vestiti più belli
E abbiamo finito tutto l’alcol che c’era
Ti ho accompagnata a casa, tu mi hai tenuto per mano
Il resto della notte l’abbiamo passato a scopare
Prendimi per mano perché questa è la mia vendetta
Ecco la mia vendetta per ogni secondo perduto
Ecco la mia vendetta
Ecco la mia vendetta
Ecco la mia vendetta
Ecco la mia
Ecco la mia vendetta
Ecco la mia
Per ogni secondo che il sonno ha rubato
E tesoro, devo dire che io non lo valgo il tempo che mi dedichi
Probabilmente quando ci siamo lasciati la prima volta
Non pensavamo che “addio” sarebbe diventata la nostra nuova frase preferita
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Vorrei solo averti qui - Kennedy Ryan, RECENSIONE
Titolo : Vorrei solo averti qui Autore Kennedy Ryan Casa Editrice : Newton Compton Editori Vuoi ricevere in anteprima le nostre uscite ?
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Recensione
Vorrei solo averti qui - Kennedy Ryan Salve readers, questa settimana la mia attenzione sembra calamitata da storie che trattano questo tema, ma quella di cui vi parlerò oggi Vorrei solo averti qui della bravissima Kennedy Ryan, ha qualcosa in più. Questo primo volume della Shot Series ha una scrittura così intensa e pregna di emozioni, che mi ha fatto trattenere il fiato fino alla fine. La storia è tremendamente realistica nel suo tema, ma perfettamente arricchita da un risvolto romantico e leggermente erotico, che permette al lettore di tirare il fiato tra un avvenimento e l’altro. “Come se ci fosse un centro magnetico, i nostri corpi si sono voltati uno verso l’altro. La confidenza che si è creata fra di noi, ci avvolge e ci separa dalle conversazioni volgari, dal karaoke improvvisato dall’altra parte della stanza, dal tifo selvaggio per la partita in tv. Ci siamo solo noi, due disadattati. Pochi minuti con una completa estranea e all’improvviso mi sento compreso come non mi era mai successo in tutta la vita.” “Gumbo”è una bellissima ragazza di razza mista miracolosamente scampata all’uragano Katrina, figlia di una donna abituata a usare il suo corpo per farsi mantenere dagli uomini, ma Iris è maledettamente decisa a non comportarsi mai come sua madre. Lei ha un sogno è ha sempre lavorato sodo per realizzarlo, ma il suo fidanzato Caleb, sembra avere altri progetti per lei. “Gus”è uno studente universitario e un campione di basket col sogno dell’NBA, suo padre prima di lui era stato un grande campione, morto troppo presto in un incidente quando August aveva solo sei anni. Da lui Gus ha ereditato la passione per quello sport e da sua madre una forza di spirito invidiabile. “Ma niente di tutto questo mi aveva preparato a chi è in realtà August West. In lui ho scoperto una profondità sorprendente e vivificante. La sua vulnerabilità così inaspettata e in contrasto con la forza della sua immagine pubblica. Forse è proprio la sua vulnerabilità ad aumentare la sua forza. Per almeno una dozzina di volte ho tentato di dirgli che sono la ragazza di Caleb. Ma devo ammettere, almeno con me stessa, che non l’ho fatto perché avevo paura che se ne andasse. Mi stavo godendo così tanto la nostra conversazione che quella era proprio l’ultima cosa che desideravo. Comunque non ha importanza dato che probabilmente non lo vedrò più.” La sera che si incontrarono per caso, mentre August cercava un modo di scaricare l’ansia prima di una partita molto importante, nonostante non si fossero mai visti prima, si confidarono cose che non avevano mai detto a nessuno prima, si erano capiti più di quanto li avesse mai capiti nessuno in tutta la loro vita. Ma si sa la vita a volte ci mette davanti la persona giusta al momento sbagliato, e così è stato per loro. La vita di Iris ad un tratto ha preso una piega inaspettata, che lei non avrebbe mai voluto, che cambia totalmente il corso della sua esistenza. Da quel momento la sua vita conosce una nuova dimensione: cattiveria, prigionia, violenza. Iris è diventata una vittima di violenza domestica. Vorrei solo averti qui descrive il dolore fisico e lo stress mentale di Iris in modo eccezionale, mentre le scene vengono lette non è possibile non farsi coinvolgere dalla forza delle parole, dall’odio che trasudano, dalla rabbia e dal senso di impotenza che ti lasciano scorrere nelle vene. Le strade di “Gus e Gumbo” si incrociano ancora per poi deviare immediatamente, finché un evento innocente come uno sguardo durante una partita importante, nella quale Caleb e August giocano uno contro l’altro, innesca la scintilla della follia nella mente malata di Caleb. Da quel punto in poi la vita di Iris è ogni giorno più in pericolo, ma fuggire da lui non è possibile, lui ha il poter necessario per toglierle tutto, anche la vita, ma soprattutto Sarai, la loro piccola. “-Oddio, Caleb. Fermati, ti prego.- I singhiozzi mi spezzano la voce.-T-t-ti prego. Oh, mio Dio. Caleb, ti prego.- Con l’altra mano si slaccia la cintura, il tintinnio della fibbia e il rumore della cerniera sono come pugnalate per le mie orecchie. –Con una pistola devi pensare alla sicurezza,- dice.- Proprio come nel sesso. Anche se io non userò il preservativo, stanotte. Un’altra regola nuova. D’ora in poi ti scoperò a nudo.- Tengo gli occhi chiusi e tutto colpisce i miei sensi in maniera amplificata. Il profumo del suo doccia schiuma si mescola con l’odore del mio terrore. La dura canna della pistola che lacera la pelle delicata della mia vagina…” In Vorrei solo averti qui viene dato lo stesso spazio anche alla dolcezza del sentimento innocente che lega Iris e August, e alla passione crescente che poi sboccerà tra loro. Insomma questa è una storia travolgente, dolce e terribile allo stesso tempo. La capacità della Ryan di rendere reali le scene che descrive attraverso le parole è straordinaria, mi ha letteralmente strappato il cuore. Vorrei solo averti qui è il primo volume della Shot Series e io già non vedo l’ora di leggere il prossimo. A me è piaciuto molto, ora voglio la vostra opinione, il mio consiglio è di leggerlo naturalmente, SCOPRI IL NOSTRO TEAM Vuoi ricevere in anteprima le nostre uscite ?
Trama
Vorrei solo averti qui - Kennedy Ryan August e Iris sanno di essere fatti l' uno per l' altra. Ma il tempismo dei loro incontri è sempre stato pessimo e così, nonostante la sintonia che c' era tra loro, hanno finito per prendere strade diverse. Lui è diventato una stella dell' NBA e lei combatte con la sua quotidianità. Ma non si sono mai dimenticati. Nel corso degli anni, nei loro momenti più bui, August e Iris ripensano all' unico, indimenticabile bacio che si sono scambiati. A quella notte, a quel bivio che ha cambiato le loro vite per sempre. E anche se sanno che è difficile, continuano a sperare in una seconda occasione Vorrei solo averti qui - Kennedy Ryan Buona lettura, JENNY. Se ti è piaciuta questa recensione ti consiglio di acquistare questo libro direttamente su Amazon Cliccando qui Ringraziamo di cuore a tutti quelli che continueranno a sostenerci seguendoci e per chi farà una piccola donazione! Grazie di cuore! SERVIZI ONLINE PER IL TUO LIBRO Vuoi ricevere in anteprima le nostre uscite ?
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Adamantino
Quante parole dette a bocca serrata
Pensieri che si nascondono, felici si riscoprono
Ti ho sentito
Passione silente
Lacrime d'acqua perlata
Abbracci grondanti di assenze, asciutti dal nulla
Ogni giorno
All'ombra del sole più caldo
Nel buio del silenzio, le tue urla irrivelate
L'aria dei ricordi nelle vene principali
Occhi miopi su mani lontane ma ancora
percepibili tra gli inganni della mente
Eccoci,
Contatti tristi ma funzionanti
Cavi scoperti, resistenze elettriche
Richiami lontani, ti sento
Ti sento nel caos calmo di false realtà.
Ed io rispondo cantando il tuo nome alle montagne del silenzio, eco non c'è ma so che tu risponderai.
Vigliacchi, illusi, orgogli fragili.
Perdenti su questo campo di inutili lotte.
Armature assenti, graffi sempre accesi
Ancora noi, servi in profondità, ad elevate temperature,
del nostro amore adamantino
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Ed ecco ciò che temeva di più. Nascosto dalle stoffe dei calzoni, si ergeva un morso piuttosto evidente, orrendo alla vista, pulsante a causa delle ramificazioni arteriose.
Reid sibilò qualcosa a voce bassa, a denti stretti. Sfilò rapidamente i jeans di Frey senza dire una parola, li lanció a terra ed afferrò la caviglia con delicatezza, cingendo e la circonferenza tra le dita.
“È infetto.” Sentenziò, deglutendo sonoramente per quella scoperta poco felice.
Era in preda al panico. Spaventato. Atterrito all’idea di poter perdere definitivamente McCullum.
Si rialzò con uno scatto veloce e scattò sino alla scrivania del laboratorio, ancora in disordine.
Afferrò un kit medico, un laccio emostatico e tutto quello che serviva per effettuare una procedura di emergenza.
“Farà male, ma eviteremo che il veleno si diffonda. Ok? Frey?”
Chiuse gli occhi e si inginocchiò di fronte a lui, posizionò il bisturi in prossimità della ferita e ne incise una piccola parte per consentire ad un ago minuscolo, di penetrare all’interno.
“Non posso usare anestetici, influirebbero con il mio sangue e... ora sistemiamo ogni cosa. Non ti permetterò di — non voglio che ti accada nulla.”
Assicurò la base dell’ago ad una piccola cannula ed iniettò una soluzione disinfettante all’interno della ferita stessa, nell’arteria, per lavare e ripulire i vasi dal veleno di Skal.
Una volta compiuta questa operazione, avvicinó una siringa vuota al proprio avambraccio, conficcò l’ago in profondità ed eseguì un prelievo di sangue piuttosto consistente.
Allacciò la siringa alla cannula ed iniziò a pompare il sangue nella ferita, per rimarginarne le parti intaccate dall’infezione.
“Questo dovrebbe essere più che sufficiente, ho ripulito la ferita dal veleno ed irrigato le arterie intaccate, con il mio sangue. Ma non voglio correre rischi.”
La ferita sarebbe guarita in pochi minuti, ma Jonathan voleva assicurarsi che non vi fossero sorprese. Così, dopo aver assicurato la ferita con una benda sterile, si alzò in piedi e con il bisturi, incise una delle vene del proprio collo, per consentire a Geoffrey di nutrirsi ed evitare che vi fossero complicazioni di ogni genere.
Si sistemò al suo fianco ed avvicinò il suo viso alla ferita aperta e sanguinante.
“Bevi e non fare storie. “
Uscire da solo. A cacciare. Da solo ed in compagnia dei suoi pensieri, per lo più incentrati su ciò che era avvenuto poche ore prima nella sua stanza da letto. Non provava rimpianti, quello che era avvenuto era stato consenziente per tutti e due, ma temeva le conseguenze.
Attraversò i grandi tunnel fognari, ormai divenuti una sorta di seconda casa per lui, restando in attesa silente di un segnale da parte degli Skal.
Li sentiva. Sentiva le loro urla, i loro versi, sentiva il rumore incessante delle loro mandibole...
Sentiva anche il desiderio di sterminarli, tutti quanti, ma sapeva anche di dover essere cauto e di dover tracciare le loro mutazioni.
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10 dic 2018 09:12 ECCO COME VIALLI PUO’ RESISTERE AL CANCRO AL PANCREAS. MELANIA RIZZOLI: "OGNI MESE PIÙ DI MILLE PERSONE IN VENGONO COLPITE DA QUESTO TUMORE, FORSE IL PEGGIORE CHE ESISTA, PERCHÉ SI MANIFESTA SPESSO QUANDO È IN FASE GIÀ AVANZATA, E DAL MOMENTO DELLA SUA SCOPERTA LA SOPRAVVIVENZA NON SUPERA I DUE ANNI" - I SINTOMI, LA PREVENZIONE E LE CURE
Melania Rizzoli per “Libero Quotidiano”
Lo ha riportato alle cronache ed acceso i riflettori su di lui l' ex calciatore Gianluca Vialli, che ha parlato pubblicamente della sua malattia in atto, un tumore maligno del pancreas contro il quale combatte da oltre un anno, rivelando di giocare la partita più dura della sua vita, e di essersi dato un obiettivo a lunga scadenza, quello di non morire prima di aver portato le sue figlie all' altare.
Vialli però non è il solo a soffrire, poiché più di mille persone al mese in Italia si ammalano di cancro del pancreas, e sono 13.300 gli italiani che nel 2018 si sono visti arrivare questa diagnosi, per la quale si fa ancora troppa poca prevenzione. È il tumore più temuto da medici e pazienti, forse il peggiore che esista, perché dá i suoi segnali e si manifesta spesso quando è in fase già avanzata, e dal momento della sua scoperta, purtroppo sempre tardiva, la sopravvivenza generalmente non supera i due anni.
Negli ultimi 15 anni l' adenocarcinoma pancreatico ha fatto registrare un aumento del 60% dei casi, una impennata anomala rispetto all' incidenza di tutti gli altri tipi di tumori, con un lieve aumento nelle donne rispetto agli uomini, e per la quale esiste ancora poca informazione, nonostante la malattia venga indicata ormai come la quarta causa di morte oncologica, con previsioni che presto diventerà la seconda nei Paesi occidentali.
Il pancreas è un organo ghiandolare piatto a forma di lingua, situato in profondità nell' addome, posto dietro lo stomaco a ridosso dell' arteria aortica e della colonna vertebrale, predisposto alla produzione di enzimi essenziali per la digestione, di succo pancreatico e dell' insulina, ormone vitale per regolare la glicemia nel sangue. Ogni cento casi di tumore maligno del pancreas, due sono di tipo neuroendocrino, detti Pan - NET (Pancreatic Neuroendocrine Tumors), derivanti dalle cellule che producono gli ormoni pancreatici, i quali hanno un decorso meno aggressivo rispetto al temibile adenocarcinoma.
SINTOMI E SEGNI SUBDOLI I segni e i sintomi più comuni di questa affezione maligna purtroppo non compaiono quasi mai nelle fasi iniziali, perché sono sfumati, subdoli e difficili da percepire, ma quando avvertiti devono destare allarme, e sono: il dolore alla schiena non giustificato da alterazioni del rachide, (il pancreas si appoggia sulla colonna lombare), il dolore diffuso addominale o intorno allo stomaco notturno o durante la digestione, la comparsa di feci grasse, lucide, poltacee e di colore chiaro, di urine scure, con tonalità simile al cognac o al marsala, mentre il sintomo principe è la comparsa di ittero, ovvero del colorito giallo prima delle sclere degli occhi e poi della pelle, un segno però specifico della malattia già avanzata e metastatica, insieme al prurito diffuso, la perdita di appetito e di peso corporeo. Raramente il tumore si sviluppa prima dei 40anni, e più della metà dei casi compare dopo i 70anni, ed almeno il 50% delle persone con questo adenocarcinoma presenta il diabete al momento della diagnosi, una malattia considerata un fattore di rischio insieme all' obesità, ad una pregressa pancreatite, al tabagismo ed alla familiarità neoplastica pancreatica.
La prevenzione primaria, per arrivare a diagnosi più precoci possibili, si basa su una semplice ecografia mirata a questo organo specifico, spesso ignorato durante l' esecuzione delle comuni ecografie addominali o pelviche, e che invece è in grado, eseguita da un occhio esperto, di individuare iniziali anomalie del pancreas e del suo dotto biliare, che possono indurre il sospetto di piccoli tumori in fase di crescita, e consigliare più approfondite indagini radiologiche. Inoltre, per chi soffre di mal di schiena persistente a livello lombare, è imperativo estendere la Tac o la Rmn anche al pancreas prima di farsi operare per problemi discali, allo scopo di escludere o ridurre gli errori di valutazione per la concomitanza di affezioni rachidee, come è accaduto al Maestro Luciano Pavarotti, il quale era affetto dal dolore cronico lombare del tumore del pancreas, una sintomatologia attribuita erroneamente ad ernie del disco che pur erano presenti e che ne hanno inficiato la diagnosi corretta, avvenuta solo alla comparsa dell' ittero, con colpevole ritardo.
La terapia è chirurgica, con rimozione della neoplasia quando non estesa, con interventi miniinvasivi laparoscopici e robotici, compresi i casi più complessi che richiedono di intervenire anche a livello dei vasi sanguigni, con resezioni vascolari quando il tumore ha infiltrato le vene e le arterie. La ricerca scientifica comunque non si ferma di fronte a questa malattia che incute timore ed ha un' aura nefasta, per la quale esistono diversi regimi di chemioterapia associata alla immunoterapia, mirati a disinnescare il microambiente cellulare e infiammatorio imputato di autoproteggere e favorire la crescita della neoplasia, sulla quale fervono studi di decodificazione del genoma di questo tipo di cancro, del quale non esiste un unico tipo, ma ce ne sono diverse tipologie istologiche, con differenti alterazioni oncologiche del suo Dna.
FARMACO INTELLIGENTE Le nanotecnologie hanno cambiato i paradigmi di cura, e da qualche anno è disponibile il nab-pactilaxel, un farmaco intelligente il quale, legato all' albumina plasmatica come veicolo, va a colpire direttamente le cellule tumorali, una molecola approvata dalla UE come terapia di prima linea contro questo killer silenzioso. Comunque le epatiti virali del fegato, non curate a dovere, insieme all' obesità e ad una dieta ricca di lipidi, sono oggi i fattori di rischio maggiormente imputati, visto che il succo pancreatico, che viene prodotto dopo ogni pasto, serve ad emulsionare i grassi alimentari, i quali, se non digeriti, possono provocare infiammazioni croniche ed irritative di carattere digestivo, in grado, dopo qualche anno, di degenerare, di malignizzare e sviluppare il cancro.
Per i motivi che ho elencato, se sono presenti persistenti problemi digestivi, o dolorosi addominali sine causa, con modificazioni dell' alvo, delle feci e delle urine come sopra riportato, è bene eseguire una ecografia preventiva e mirata su questo organo profondo e mascherato dell' addome, il quale può rivelare i suoi segni "fantasma" ed indiretti della sua azione patologica anche esaminando con attenzione i dotti biliari del fegato e della cistifellea, due organi a lui strettamente collegati nel processo quotidiano digestivo, ed esplorabili anche con una endoscopia gastrica e duodenale. Perché, come sempre ricordo e sottolineo nei miei articoli divulgativi, quando compaiono dei sintomi, essi sono sempre il segnale di allarme che il nostro corpo ci invia per comunicare una malattia in atto, lieve o grave che sia, ed i quali, se persistono, non andrebbero mai ignorati, minimizzati o sottovalutati.
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relief
E’ strana questa nuova sensazione, questo modo in cui mi sento che si contraddice totalmente al sentimento che mi aspettavo; adesso che ho allontanato pure il Giuda dalla mia tavola, adesso che ho tagliato ogni ultimo viscido tentacolo collegato alle mie vene che risucchiava le mie ninfe vitali. Adesso, mi sono resa conto semplicemente che finora chi camminava accanto a me era un’ombra, una presenza astratta, una entità senza energia né identità ma pronta e intenta a risucchiare la mia.
In realtà, mi sento liberata. Mi sento pronta a ricominciare da zero, ricominciando da me. Contando e appoggiandomi solo su di me.
E’ quasi un paradosso, soprattutto per una persona come me, che ha sempre temuto che prima o poi avrebbe dovuto affrontare la vera e mordace solitudine. Ho spezzato ogni catena scoprendo che era chi prometteva di salvarmi che in realtà mi spingeva giù nel baratro; scoprendo che era chi prometteva che la luce sarebbe tornata ad illuminare il mio viso che mi spingeva sempre più in profondità; che era chi mi diceva di continuare ad andare a dritto, di non fermarmi, perché la fine del tunnel sarebbe arrivata prima o poi, che in realtà mi guidava in un abisso senza uscita. Ma la colpa è solo mia, che ho sbagliato da sempre.
E’ triste dirlo, ma sbaglio io in quanto la fiducia è la prima cosa che do alle persone. Sbaglio io in quanto mi sono sempre dimostrata disponibile per le persone, correndo ovunque e subito. Quando invece da me per me c’ero solo io, l’unica persona che non volevo.
Fuggivo negli altri per fuggire da me stessa. Mi rifugiavo negli altri per non rifugiarmi in me stessa.
Ho sempre cercato di colmare il mio vuoto attraverso i rapporti che instauravo con gli altri, credendo che quei rapporti fossero adatti sostituti al rapporto che mancava e che mi rifiutavo di avere con me stessa. Ma “gli altri” che ho sempre trovato in realtà erano i primi ad avere un vuoto dentro di sé, diverso dal mio; un vuoto angosciante, un vuoto insaziabile, che vuole ciò che non ha, ciò che è degli altri, un vuoto creato da quel viscerale bisogno di prevalere sugli altri, di emergere arrampicandosi sulle schiene degli altri vicino e calpestando le loro teste. E purtroppo vicino c’ero io: era la mia testa ad essere calpestata ed ero io la vittima di quel vuoto insaziabile, di quella voragine che si nutriva della mia energia e personalità.
Mi sono fidata di loro per non fidarmi di me stessa.
Ma adesso ho capito che non c’è più niente da cui fuggire; e se ci fosse, l’unico posto in cui rifugiarmi è dentro di me. L’unico posto in cui posso veramente abbassare ogni guardia e dove posso davvero sentirmi a mio agio, essere me stessa senza misurare ogni parola che esce dalla mia bocca a seconda della persona che ho davanti. Non c’è nessun’altro di cui fidarmi se non me stessa.
Adesso posso davvero cominciare a scrivere la mia vita: s’inizia con la nuova prima pagina di un nuovo primo capitolo di una nuova ma unica storia.
Capitolo I: assaporandomi. (In composione..)
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