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Tragedia a Pozzolo Formigaro: incidente mortale tra due motociclette
Uno scontro fatale nel pomeriggio di oggi. Un giovane centauro di 20 anni perde la vita
Uno scontro fatale nel pomeriggio di oggi. Un giovane centauro di 20 anni perde la vita Un grave incidente si è verificato nel pomeriggio di oggi a Pozzolo Formigaro, in provincia di Alessandria. Due motociclette si sono scontrate violentemente, causando la morte di un giovane centauro di soli 20 anni e il ferimento del secondo motociclista, trasportato in codice verde al Pronto Soccorso di…
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Nei giorni in cui sono state scritte tante parole su Toni Negri, deceduto nella sua casa di Parigi lo scorso 16 dicembre, appare davvero una grande occasione questo docu – film per ripercorrere, partendo proprio dalle vicende dell’Autonomia Operaia di cui lui è stato uno dei protagonisti, cosa sono stati quei giorni, quegli anni. Seppure siano passati oramai diversi decenni da quel 7 aprile del 1979, quando decine di persone, appartenenti o simpatizzanti o considerate vicine alla formazione di sinistra extraparlamentare Autonomia Operaia, furono arrestate in un’operazione che diede inizio a uno dei capitoli più discussi e controversi della storia giudiziaria italiana degli scorsi decenni. Una vicenda che coinvolse centinaia di persone ma che ebbe come protagonisti da una parte proprio il professor Toni Negri, dall’altra il magistrato Pietro Calogero. Siamo nei cosiddetti “anni di piombo” e delle stragi fasciste. Un anno prima c'è stato il rapimento di Aldo Moro e la sua uccisione. Vennero così adottate “leggi speciali” tra cui quella che permetteva di applicare il reato di associazione a delinquere alle organizzazioni politiche, e non solo a quelle mafiose. Negri fu accusato di aver partecipato direttamente al rapimento Moro, e addirittura di essere stato il telefonista delle Brigate Rosse che condusse le trattative. In realtà si dimostrò dopo che la voce brigatista era di Valerio Morucci. A denunciarlo fu un docente dell'Università, iscritto al Pci, che dichiarò di aver riconosciuto la voce di colui che teneva i contatti tra le Br e la famiglia del dirigente democristiano, come quella del collega.
Il processo si svolse con tempi lunghissimi e, secondo Amnesty International, in violazione dello stato di diritto. Gli imputati furono detenuti preventivamente in carcere per anni. Il processo cominciò soltanto nel 1983. A difendere ben 54 imputati di quel processo denominato 7 aprile e che fu diviso in due tronconi tra Padova e Roma, emerge la grande abilità di un giovane "compagno" avvocato: Enrico Vandelli. E proprio attraverso la sua esperienza che nella prima delle tre puntate si affronta la questione degli Autonomi padovani. E per la prima volta sono i diretti protagonisti a raccontare quegli anni. E sono davvero tanti visto quanto popolare era il movimento ai tempi, in pieni anni Settanta, è raro che ne parlino o concedano interviste. C'è una sorta di patto non scritto che da un lato obbedisce a un principio di lealtà, che non può comunque essere tradito anche se la storia si può dire ormai chiusa, un po' perché non la si vuole svendere, svilire, o rappresentare con una sola immagine consapevoli che nessuno ne è il solo custode visto che quanto vissuto è generato da una esperienza collettiva. Hanno sempre lasciato farlo ad altri ed è inevitabile poi che passi una sola fotografia della storia, in cui inevitabilmente c'è per forza una molotov.
Dal punto di vista giudiziario il processo si chiude quasi quattro anni dopo con la sentenza della Cassazione che elargisce pene miti e assolve imputati come Toni Negri perché crollano le accuse più gravi insieme al teorema Calogero. Nel film lo scontro tra due magistrati, Calogero appunto e Palombarini, viene ben illustrato.
La docu serie mette bene a fuoco il fatto che come ogni vicenda è fatta di persone e di vite. E il film, soprattutto nel primo episodio che è completamente dedicato alla vicenda degli Autonomi, rende bene l'idea di cosa fossero quegli anni. Affronta il tema della repressione, della carcerazione e pure della latitanza, che è tutto fuorché una vacanza. Racconta di giovani donne costrette a lasciare i figli per sfuggire a una nuova detenzione, come il caso della docente di scienze politica, Alisa Del Re. Se il racconto della sua fuga e come evita l'arresto ricorda la trama di un film di spionaggio, poi c'è la vita non vissuta, sospesa, che forse colpisce ancora di più. Nel film si sceglie di non parlare dei decessi dopo la carcerazione, come il caso del Professor Ferrari Bravo, ma si sente nelle parole di coloro che vengono coinvolti in questo racconto che le scelte convintamente fatte e portate avanti sono state tutte pagate. Anche alla giustizia.
L'avvocato Enrico Vandelli negli anni di quel processo accresce la sua fama, il suo volto finisce sui giornali e telegiornali nazionali di continuo. E come è ovvio che sia attira le attenzioni soprattutto di chi è malavitoso o detenuto. Tutti quelli che hanno bisogno di un buon avvocato. E lui ha dimostrato di esserlo. Così quando molti anni dopo arriva la chiamata la vede solo come una grande occasione, l'avvocato Enrico Vandelli. Anche economica visto che dal processo 7 aprile non ha certo guadagnato nulla. A rivolgersi a lui è infatti il boss della mala del Brenta, "faccia d'angelo", Felice Maniero. Sono anni completamente diversi in cui l'eroina insieme a un certo diffuso benessere prendono il posto delle contestazioni. E qui comincia una storia, soprattutto umana, completamente diversa. A tenere insieme la banda Maniero sono i soldi, la violenza, i ricatti. Non c'è una figura a lui vicina, madre esclusa, a cui non abbia fatto o procurato del male. Ha tradito chiunque lo ha servito, fino ad arrivare proprio al suo avvocato che di certo errori ne ha commessi ma non quanti gliene sono stati imputati. Eppure ha pagato più di Maniero. La condanna per mafia, l'addio forzato alla toga ma anche la latitanza e la detenzione. Straordinaria la testimonianza del figlio Michele, che racconta con la consapevolezza dell'adulto che è oggi come il passaggio da avvocato dei "rossi" a quello di un mafioso ha cambiato per sempre la sua vita. Nel docu-film il contributo dello scrittore Massimo Carlotto che rende omogeneo tutto il racconto e poi i protagonisti delle due vicende giudiziarie, non solo avvocati ma anche magistrati e procuratori. Una delle contraddizioni che emergono da quella fetta di storia italiana, è che lo Stato che ha trattato centinaia di giovani come criminali solo perché non volevano pentirsi né di ciò che non avevano commesso ma neppure di ciò che praticavano con convinzione, si è invece fidato di uno, Felice Maniero, che non si è fatto problema alcuno nel tradire tutti. Centinaia di persone. Se non fosse che si può comunque scappare da tutto ma non da quel che si è, Maniero in questi anni non l'avrebbe mai vista una cella e si sarebbe potuto godere tutti i giorni in libertà, perfino con una nuova identità.
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Chi muore si salva - 2 (on Wattpad) https://www.wattpad.com/1362136052-chi-muore-si-salva-2?utm_source=web&utm_medium=tumblr&utm_content=share_reading&wp_uname=romanogreco&wp_originator=IMc0kAB%2BaW0ESoVCa8n2A9NpeNzVWMR%2Fq0xjYcIWiAkqCo8LK8oLT2IQAfVZ%2BKlZQ3Ni%2FvrYFz2DpIdKTc2gJxp9DNj%2B%2Bv7TUtlUkENr%2BdikuF44bFcsudIUhlminCxz Marianna, giovane magistrato alla prima esperienza in tribunale, si vede affidare un caso semplice: emettere una sentenza di colpevolezza a carico di un pensionato che, non avendo rispettato il semaforo rosso e malgrado non vi sia stata collisione, è imputato di aver provocato la morte di un motociclista. Nel visionare al rallentatore le immagini di una telecamera stradale, la giudice nota però che il centauro aveva abbandonato il manubrio e riversato indietro la testa in una maniera innaturale. Non sembra la reazione istintiva di chi cercava di evitare un ostacolo imprevisto, quanto la caduta incontrollata di una persona raggiunta da un colpo di fucile. Quando tenta di approfondire, scopre che il corpo della vittima è stato cremato e la motocicletta rottamata, come se una regia occulta si fosse preoccupata di eliminare qualsiasi possibilità di verifica postuma. Una serie di circostanze inquietanti che non può ignorare, tanto più che Marco, l'uomo deceduto, era stato un suo amore adolescenziale e lei sa che faceva parte del mondo della malavita. Sirio, il criminologo e vecchio amico al quale si è rivolta per fugare i propri dubbi, si dichiara pronto ad aiutarla nella ricerca della verità.
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Addio Vito, avevi ancora tutta la vita davanti: è deceduto
[[{“value”:” In Italia si vive un profondo cordoglio per la prematura scomparsa di Vito Allegretti, un ragazzo di soli 25 anni che ha lasciato un vuoto incolmabile nel cuore della sua comunità. La notizia della sua dipartita ha colpito tutti con una forza devastante, cogliendo amici, familiari e conoscenti di sorpresa. Vito era un giovane pieno di energia e di spirito, la cui presenza era…
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Morto il giovane Giuseppe Castiglione precedentemente ferito a colpi di pistola
Sparatoria a Catania, muore giovane ferito Entrato in codice rosso al Garibaldi Centro. Il colpevole si costituisce 09 gennaio 16:35Condividi E’ morto nella notte il ragazzo ferito gravemente ieri pomeriggio a Catania a colpi di pistola. Giuseppe Francesco Castiglione, 21 anni, è deceduto per le gravi ferite riportate. Il suo aggressore, 20 anni, si è costituito ai carabinieri di…
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Un tragico incidente stradale si è verificato a Scandiano, in provincia di Reggio Emilia, dove un giovane motociclista ha perso la vita in seguito a un impatto ad alta velocità contro un palo della luce. L'incidente è avvenuto intorno alle 22 del 28 settembre, nella rotonda tra via Mazzini e via Statale. Il motociclista viaggiava insieme a una giovane ragazza, la quale è stata trasportata d'urgenza in elisoccorso all'ospedale di Parma, dove attualmente si trova in gravi condizioni. Si sta ancora indagando sulle cause che hanno portato a questo incidente mortale. Secondo le prime informazioni riportate dalla Gazzetta di Modena, i due giovani, di età compresa tra i 20 e i 25 anni, dopo lo schianto, sono stati proiettati all'interno di un parcheggio di un centro commerciale. I soccorsi sono intervenuti in pochi minuti: il personale della Croce Rossa di Scandiano era presente sul posto e un elicottero dell'ospedale Maggiore di Bologna è decollato per recuperare la ragazza. Nonostante gli sforzi dei soccorritori, per il ragazzo non c'è stato nulla da fare e il suo decesso è stato comunicato circa un'ora dopo l'incidente. Sul luogo dell'incidente hanno operato anche i Vigili del fuoco di Reggio Emilia per supportare i soccorsi. Gli agenti della polizia locale dell'Unione Tresinaro Secchia sono intervenuti per gestire il traffico e per raccogliere le informazioni necessarie a ricostruire la dinamica dell'accaduto. Questo incidente si è verificato a pochi giorni da un altro sinistro mortale in moto a Padova, in cui ha perso la vita un ragazzo di 18 anni, portando così a una crescente preoccupazione riguardo la sicurezza stradale per i motociclisti. La vittima dell'incidente a Padova, Alessandro De Marchi, era un student di 18 anni dell'Istituto Marconi. Il 24 settembre, si è scontrato frontalmente con un altro motociclista, suo amico di 17 anni, rimasto illeso. Le prime ricostruzioni indicano che lo scontro potrebbe essere stato causato da una manovra imprudente o da disattenzione. I due incidenti mettono in evidenza la necessità di migliorare le condizioni di sicurezza stradale per tutti gli utenti della strada.
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Orrore, trovato cadavere in un canale: ecco di chi si tratta Scoperta drammatica: in un canale prosciugato è stato trovato un cadavere di un ragazzo di 23 anni. Ecco chi è la vittima. Sono ore di grande sconcerto a Garessio, in provincia di Cuneo, dove è stato ritrovato in un canale prosciugato il cadavere di un giovane ragazzo. Si tratterebbe di un 23enne che è stato avvistato sotto il ponte di piazza Tornatore. Al momento del rinvenimento sarebbe stato ancora in vita ma successivamente sarebbe deceduto anche al netto dei tentativi di rianimazione. Trovato cadavere in un canale: i fatti È stato rinvenuto a Garessio, in provincia di Cuneo, il corpo senza vita di un 23enne della zona. Secondo quanto ricostruito dalla Rai, l’avvistamento del giovane sarebbe avvenuto nella giornata di domenica 28 luglio circa alle 13. Il corpo del giovane è stato notato in un canale prosciugato, sotto il ponte di piazza Tornatore. Pare che il ragazzo fosse ancora in vita al momento della scoperta, ma si è rivelato inutile ogni tentativo di rianimazione successivo con il suo decesso avvenuto poco dopo. Al momento, i Carabinieri della compagnia di Mondovì, coordinati dalla Procura di Cuneo, stanno svolgendo le indagini per capire cosa sia successo nelle ultime ore di vita del ragazzo. Pare che il giovane possa essere caduto nel canale prosciugato. Non si è esclude neppure l’ipotesi del malore anche se, ad ora, sembra più remota. Chi è la vittima Al momento non si hanno troppe informazioni sull’accaduto ma si sarebbe identificato il ragazzo. Si tratterebbe di Mattia Bottero, cresciuto in paese ma residente nella vicina Priero. Sulla triste vicenda si sa che il 23enne aveva partecipato con un gruppo di amici ad una festa di paese, a Garessio appunto, fino alla tarda nottata. Successivmaente il gruppo si sarebbe diviso intorno alle quattro di mattina. Dopo aver appreso che Mattia non era rincasato, gli amici avrebbero dato l’allarme dando poi vita al tragico ritrovamento.
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Acireale, incidente mortale a Guardia Mangano: perde la vita motociclista 31enne
Un grave incidente stradale autonomo è avvenuto intorno alle 15:00 di ieri, domenica 26 maggio, a Guardia Mangano, una frazione di Acireale. Il motociclista Venerando "Nando" Patanè, di 31 anni, ha perso la vita a seguito delle ferite riportate. Patanè stava guidando la sua Agusta 1090 RR sulla SS114 Orientale Sicula quando ha perso il controllo del mezzo. La moto si è schiantata contro alcuni vasi contenenti piante davanti a una pizzeria. Il giovane è stato sbalzato dalla motocicletta, volando per oltre 20 metri e cadendo privo di sensi sul selciato. I cittadini presenti hanno subito allertato i soccorsi. Patanè è stato trasportato con l’elisoccorso all'ospedale Cannizzaro, dove è deceduto intorno alle 21:00 a causa delle gravi ferite riportate. La Polizia Locale di Acireale è intervenuta sul luogo dell'incidente per effettuare i rilievi e avviare le indagini necessarie a ricostruire con precisione la dinamica dei fatti. La strada è rimasta chiusa per oltre un’ora e mezza per consentire le operazioni di soccorso e i rilievi. Read the full article
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Travolto da auto muore ciclista 88enne
Un ciclista di 88 anni è deceduto a causa delle ferite riportate in un incidente stradale verificatosi ieri sera a Faenza, nel Ravennate, a poca distanza dalla sua abitazione. Tutto è accaduto attorno alle 19 mentre l’uomo stava pedalando su via Ravegnana all’altezza di via Borgo San Rocco: l’88enne, dopo essere stato travolto da una vettura guidata da un giovane, è caduto battendo rovinosamente…
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SOLDATO USA SI DA FUOCO DAVANTI ALL'AMBASCIATA ISRAELIANA A WASHINGTON
di Redazione Aaron Bushnell un giovane soldato statunitense si è dato fuoco davanti all’ambasciata israeliana. Il militare al grido di “Free Palestine” ha voluto con il suo gesto estremo denunciare il genocidio che Israele sta compiendo contro il popolo palestinese. Il giovane venticinquenne, deceduto alle ore 13 di domenica 25 febbraio per le ustioni riportate, era in servizio presso…
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Da autotrapianto occhi a mano bionica, gli interventi chirurgici eccezionali del 2023
(Adnkronos) - Un intervento salva-mano con l’ausilio di un microscopio robotico ha ridato speranza a un giovane motociclista; l’asportazione di un tumore ovarico di dimensioni record di 19 kg ha evitato il peggio a una donna di 54 anni; un autotrapianto di cornea, allargato a sclera e congiuntiva, ha permesso di ricostruire un occhio vedente da due occhi non vedenti. Sono solo alcuni degli interventi chirurgici eccezionali eseguiti in Italia – da Nord a Sud - nel corso del 2023, su un totale di 4.200.000 operazioni a fronte delle 4.500.000 del 2019. "Tutti resi possibili grazie alle équipe formate da chirurghi di ogni specialità, anestesisti, rianimatori, tecnici, radiologi, infermieri - spiega all’Adnkronos Salute Marco Scatizzi, presidente Associazione italiana chirurghi ospedalieri – a conferma che ogni giorno in sala operatoria va in scena il modello di sanità pubblica che vince". Gli interventi chirurgici eccezionali del 2023 Lo scorso marzo a Torino grazie a un eccezionale intervento un motociclista di 22 anni ha potuto recuperare la funzione della mano, dopo una lesione del plesso brachiale che gli aveva bloccato il braccio sinistro. Sei mesi prima – settembre 2022 - il giovane ha un incidente: il trauma gli provoca una lesione del plesso brachiale (rete nervosa preposta all’innervazione sensitiva e motoria dell’arto superiore, che controlla i muscoli di spalla, braccio, gomito, polso, mano e dita) con deficit completo del braccio sinistro e l’impossibilità di mobilizzare mano, gomito e spalla. L’operazione di 8 ore viene eseguita dai microchirurghi della mano e dai neurochirurghi della Città della Salute di Torino che collegano alla radice sana del braccio controlaterale i nervi strappati per reinnervare la muscolatura della mano. In pratica, tagliando il nervo sano alla radice di C7 della colonna vertebrale, il nervo viene fatto passare dietro l’esofago e collegato ai nervi strappati, come se fossero fili della luce. Così la componente sana potrà ricrescere 1 mm al giorno all’interno dei nervi strappati. Con questo modo i nervi sani arriveranno a dare un impulso elettrico alla parte lesionata dandole nuova vita. Nessuna complicazione post-intervento, durante il quale c'è l'utilizzo un microscopio robotico a visualizzazione stereoscopica 3D con controllo remoto 'hand free' nella sala operatoria della Neurochirurgia universitaria dell’ospedale Cto. Per il recupero della funzione motoria, invece, sono stati necessari molti mesi. Da autotrapianto occhi a mano bionica Sempre a marzo e sempre nella città della Mole un anziano di 83 anni è tornato a vedere dopo sei anni di buio, grazie al primo autotrapianto di occhi al mondo eseguito alle Molinette. “Quando mi sono risvegliato e ho iniziato a vedere i contorni delle mie dita e della mano è stato come nascere di nuovo", sono state le prime parole dell’uomo affetto da due gravi patologie della vista che nel 2017 lo avevano condotto alla cecità. Il paziente da 30 anni non vedeva più dall’occhio sinistro per una cecità retinica irreversibile e, dal 2013, aveva progressivamente perso la funzione visiva anche dell’occhio destro per una patologia cronica rara. Trapianti di cornea L’occhio destro aveva subito due trapianti di cornea tradizionali a tutto spessore (con sostituzione della cornea con una cornea sana proveniente da donatore deceduto) entrambi falliti. Lo scorso marzo, invece, è realizzato un autotrapianto dell’intera superficie oculare prelevata dall’occhio sinistro, comprendente la cornea, una parte di sclera e tutta la congiuntiva e le cellule staminali del limbus. In pratica, un terzo dell’occhio sinistro è autotrapiantato nell’occhio destro ed è tornato a vedere. Nella cardiochirurgia dell'azienda ospedaliera di Padova, l’11 maggio 2023, viene eseguito un trapiantato di cuore fermo ormai da 20 minuti. Si tratta del primo caso al mondo. In passato era accaduto che fossero eseguiti trapianti con cuore "fermo" da pochi minuti. Ma la legge italiana, in questi casi, prescrive che il prelievo da cadavere possa avvenire solo quando il cuore ha cessato l'attività elettrica da almeno 20 minuti. In questo caso, il donatore era un uomo colpito da "morte cardiaca", con contestuali e irreversibili danni cerebrali tali da rendere vano ogni accanimento terapeutico. L'uomo era potenzialmente compatibile con un quarantaseienne cardiopatico congenito con due interventi alle spalle, dal 2020 in lista per un trapianto. Sostituzione della valvola aortica e della valvola mitrale con protesi biologiche In piena estate, per la precisione ad agosto, l'Unità operativa complessa di cardiochirurgia del Grande ospedale metropolitano Bianchi – Melacrino – Morelli di Reggio Calabria, ha un bel da fare. I chirurghi sottopongono una donna di 58 anni, affetta da una grave cardipatia congenita, la tetralogia di Fallot, al quarto intervento su tutte le valvole del cuore: sostituzione della valvola aortica e della valvola mitrale con protesi biologiche nonché la riparazione della valvola tricuspide, tutte severamente insufficienti. Arrivata in condizioni critiche, in edema polmonare acuto, al pronto soccorso del Gom - spiegano dall'ospedale - era già sottoposta negli anni, in diversi centri del Nord Italia, a tre interventi chirurgici in sternotomia (palliazione e correzione della cardiopatia) e a vari tentativi inefficaci di ablazione di fibrillazione atriale permanente con successivo impianto di pace-maker biventricolare e defibrillatore (Crt-D). A settembre è la volta di un altro eccezionale intervento, questa volta di chirurgia maxillo-facciale all’ospedale San Marco di Catania. 'Regalata' la possibilità di aprire la bocca, dopo sedici anni, a una ragazzina affetta sin dalla nascita dalla rarissima sindrome di Nager, che già nel feto aveva sviluppato un ammasso osseo che aveva praticamente fuso la mandibola al cranio, non consentendo il movimento necessario ad aprire la bocca. Il complesso intervento – dopo mesi di studio e preparazione - dura 10 ore e vi partecipano i chirurghi maxillo-facciali, chirurghi anestesisti dell’Uos Rianimazione sale chirurgiche e dell’Uoc Chirurgia toracica. Alla ragazza sono impiantate delle protesi in titanio. La chirurgia è quella che salva le vite, gli interventi chirurgici eccezionali "Sono storie incredibili che fanno notizia - sottolinea Scatizzi - ma è bene ricordale che la chirurgia è quella che salva le vite tutti i giorni grazie alla tecnologica e soprattutto alle professionalità del nostro Ssn, spesso maltrattato ma che invece andrebbe valorizzato. Per noi questi casi sono ‘pane quotidiano’, abbiamo a disposizione esperienza e hi-tech ma per l’intelligenza artificiale siamo in una fase ancora inziale, con un suo impiego ridotto in questo momento”. A colpire il presidente dei chirurghi ospedalieri "è stato l’intervento per asportare ad una donna un tumore ovarico di 19 kg”. Questi fatti: nelle prime settimane di aprile una signora di 54 anni si presenta all’osservazione dei ginecologi dell’ospedale Sant’Anna della Città della Salute di Torino per senso di peso e algie addominali. Sapeva di avere una cisti ovarica di 7 cm, apparentemente priva di caratteristiche di malignità, dal 2019. Abituata al dolore, per anni non si era sottoposta ai controlli di routine. L’équipe di Ginecologia e Ostetricia ricovera la donna con urgenza: indagini imaging e sierologiche confermano la voluminosa massa pelvica di circa 40 cm che occupa l’intero addome, mentre le dimensioni normali di un ovaio di una donna sono di 2-4 cm e di un peso tra i 5 e i 10 grammi. Da qui, la decisione di operare con urgenza, asportando con successo il mega-tumore e salvando la vita della paziente. Foto di Sasin Tipchai da Pixabay Read the full article
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Padre Gabriele Amorth esorcista: ecco chi era questo grande uomo
Nuovo post pubblicato su https://wdonna.it/padre-gabriele-amorth-esorcista-ecco-chi-era-questo-grande-uomo/116478?utm_source=TR&utm_medium=Tumblr&utm_campaign=116478
Padre Gabriele Amorth esorcista: ecco chi era questo grande uomo
Padre Gabriele Amorth è stato un noto sacerdote cattolico italiano e uno degli esorcisti più famosi al mondo. Ecco una breve biografia di Padre Gabriele Amorth:
Nome completo: Gabriele Amorth Data di nascita: 1 maggio 1925 Data di morte: 16 settembre 2016
Padre Gabriele Amorth è nato a Modena, Italia, ed è cresciuto in una famiglia cattolica. È entrato nel seminario e ha studiato per diventare sacerdote. Dopo essere stato ordinato sacerdote nel 1951, ha servito come cappellano militare e successivamente è diventato un membro dell’Associazione Internazionale Esorcisti.
È stato uno degli esorcisti più rinomati al mondo ed è noto per aver svolto migliaia di esorcismi nel corso della sua lunga carriera. Ha scritto numerosi libri sul tema dell’esorcismo e del demonio, tra cui “An Exorcist Tells His Story” e “An Exorcist: More Stories.”
Padre Amorth ha lavorato instancabilmente per aiutare le persone che credevano di essere afflitte da possessione demoniaca o influenze maligne. Era anche un difensore della formazione degli esorcisti e dell’importanza del riconoscimento dell’esorcismo come un atto legittimo all’interno della Chiesa cattolica.
Gabriele Amorth è stato una figura di spicco nella lotta contro il male e ha suscitato interesse e dibattito per le sue convinzioni e il suo lavoro. È deceduto nel settembre 2016, ma il suo impatto e la sua eredità nel campo dell’esorcismo e della fede cattolica perdurano.
Padre Amorth su Halloween
Il celebre esorcista modenese, Padre Gabriele Amorth, noto per le sue critiche a pratiche come lo yoga e Harry Potter, condivise nel 2015 il suo avvertimento su Halloween tramite Facebook.
Ha affermato , infatti,che celebrare Halloween è come tributare omaggio al diavolo. Mentre in tutta Italia si preparavano a festeggiare la notte del 31 ottobre con zucche intagliate, dolcetti, scherzi e costumi da strega, il prelato emiliano-romagnolo, che ha effettuato oltre 70.000 esorcismi da quando gli è stato affidato l’incarico dalla Diocesi di Roma nel 1986, considera tutti questi elementi come parte di una sorta di seduta spiritica.
Amorth, preoccupato per il declino della società italiana, ha condiviso le sue preoccupazioni sul senso della vita e sull’uso della ragione.
Dichiarò sulla sua pagina Facebook: “Celebrare Halloween equivale a celebrare il demonio. Se anche solo per una notte lo si adora, si pensa di concedere al diavolo dei diritti sulla propria persona. Pertanto, non dovremmo sorprenderci se il mondo sembra essere in preda al caos, e se psicologi e psichiatri si trovano ad affrontare problemi come bambini insonni, atti vandalici, agitazione, giovani ossessionati e depressi, con il rischio di diventare potenziali suicidi.”
Primo Esorcismo
Il suo primo esorcismo fu un evento straordinario, poiché lo mise immediatamente a confronto con Satana in persona. Nel 1987, Padre Amorth compì il suo primo esorcismo dopo aver assistito a uno svolto da un famoso esorcista di nome Candido Amantini. La persona su cui dovette intervenire era un semplice contadino.
Quest’uomo era giovane e di costituzione esile e venne accompagnato da un altro sacerdote e da un terzo individuo, un interprete. Inizialmente, Padre Amorth non comprendeva la presenza di quest’ultimo e gli fu spiegato che l’individuo posseduto parlava solamente in inglese quando era sotto l’influenza del demone, quindi la presenza dell’interprete era necessaria per capire ciò che stava dicendo.
Non fece appello al Divino
Una volta che l’esorcismo ebbe inizio, il contadino rimase stranamente inerte, senza pronunciare una sola parola o dare alcun segno di reazione, quasi come se fosse completamente immune all’azione di Padre Amorth. Fu solo quando l’esorcista invocò l’aiuto del Signore che la situazione cambiò in modo drammatico.
Dopo aver pregato e chiesto l’assistenza di Gesù, il giovane contadino iniziò a fissare intensamente il sacerdote e cominciò a urlare in inglese. Le sue parole erano cariche di bestemmie e minacce dirette verso Padre Amorth, addirittura giungendo al punto di sputargli addosso e tentare un attacco fisico.
Solo quando Padre Amorth recitò la preghiera nota come “Proecipio tibi”, una formula speciale di liberazione in cui l’esorcista impartisce comandi (“Comando te”) in nome di Gesù, lo spirito demoniaco sembrò calmarsi leggermente, anche se le sue urla si trasformavano quasi in ululati disperati.
“Rivelami il tuo nome nel nome di Gesù Cristo…”
Padre Amorth raccontò in seguito in interviste che a un certo punto il demone si scatenò completamente, fissandolo intensamente e persino perdendo saliva dalla bocca. In quel momento, l’esorcista proseguì con il rituale di liberazione, chiedendo con autorità e implorando con la famosa frase: “Dimmi nel nome di Gesù Cristo qual è il tuo nome” nel tentativo di svelare l’identità del maligno.
Padre Gabriele Amorth libri
Padre Gabriele Amorth, il famoso esorcista cattolico, ha scritto diversi libri durante la sua carriera. Ecco alcune delle sue opere più conosciute:
“An Exorcist Tells His Story” (Un esorcista racconta): In questo libro, Padre Amorth condivide le sue esperienze personali come esorcista e offre una prospettiva sul mondo dell’esorcismo. Descrive i casi di possessione demoniaca che ha affrontato e fornisce informazioni sulle pratiche dell’esorcismo.
“An Exorcist: More Stories” (Un esorcista: Altre storie): Questo libro è una continuazione del primo e offre ulteriori storie e esperienze dell’esorcista. Padre Amorth condivide le sfide e le vittorie che ha affrontato nella sua lotta contro il male.
“Memorie di un esorcista” (Memoirs of an Exorcist): Questo libro offre un’introduzione alle pratiche dell’esorcismo e presenta alcune delle esperienze più rilevanti di Padre Amorth nella sua carriera di esorcista.
“Gli ultimi esorcismi” (The Last Exorcist): In questo libro, Padre Amorth parla dei suoi pensieri sull’esorcismo e sul suo lavoro, nonché delle sfide e dei cambiamenti nel campo dell’esorcismo.
“Il mio esorcismo” (My Exorcism): Questo libro è una raccolta di storie di esorcismi da parte di vari esorcisti, tra cui Padre Amorth. Offre una visione più ampia dell’esorcismo e delle varie situazioni affrontate da coloro che praticano questa forma di ministero.
Questi sono solo alcuni dei libri scritti da Padre Gabriele Amorth sul tema dell’esorcismo e del suo lavoro come esorcista. Le sue opere sono state spesso oggetto di discussione e interesse sia nella comunità cattolica che nel pubblico in generale.
Intervista a Padre Amorth
Qualche anno fa , un giornalista chiese al noto esorcista:
Può il nemico tentare una persona durante il sonno tramite sogni tristi e angosciosi che poi turbano la loro giornata?
Don Amorth: Sì, può succedere. Ho conosciuto molte persone che si sono sentite angosciate perché raccontano di aver sognato di bestemmiare, maledire Dio o di avere sensazioni perverse mentre dormivano. Hanno colpa? Assolutamente no! È il demonio che suggerisce loro tali pensieri? Sì, può farlo. Perché? Perché cerca di privarti della pace interiore, di instillarti scrupoli, di tormentarti con mille paure relative a presunte colpe, anche se in realtà non hai commesso nulla di simile. Io dico a queste persone: “Offrite anche queste sofferenze e queste parole blasfeme al Signore. Voi non le avete cercate, quindi offritele come sacrifici per espiare i peccati.”
I peccati dei padri e dei nonni possono ricadere sui figli e nipoti?
Padre Amorth: No, la Bibbia è molto chiara in merito. Lo afferma esplicitamente il profeta Geremia e ancor più categoricamente il profeta Ezechiele: ognuno è responsabile per i propri peccati, i figli non portano la colpa dei peccati dei genitori, e viceversa; ognuno risponde per se stesso. Tuttavia, esiste una possibilità diversa: quella di una maledizione che si tramanda. Se un genitore maledice il proprio figlio, il suo matrimonio o i discendenti di quel matrimonio, questa maledizione potrebbe colpire i figli e i nipoti. In questo caso, non si tratta di un peccato di uno che ricade su un altro, ma piuttosto di una malevolenza impartita da uno a ricadere sugli altri.
Domanda: Ha mai affrontato situazioni in cui ha dovuto confrontarsi con anime dannate? Come fa a distinguere se si tratta effettivamente di anime dannate o diabolici? E queste anime le hanno mai rivelato il motivo della loro dannazione eterna?
Padre Amorth: Nel vecchio rituale di esorcismo, che ancora utilizzo perché è consentito, c’è una regola che afferma chiaramente: “Fate attenzione, non credete che ci siano persone con problemi malefici che sono possedute o tormentate dall’anima di un dannato.” No, è il diavolo che si traveste in questa maniera. Le anime dannate sono all’inferno e non hanno più alcuna possibilità di agire. Perciò, se qualcuno ha l’impressione di sognare una persona dannata che lo maledice e gli annuncia eventi malevoli o disgrazie, quando si sveglia non dovrebbe temere. È il demonio che ha ispirato quel sogno; le anime dannate non sono coinvolte in alcun modo.
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“In the very temple of delight
veiled Melancholy has her sanctuary.”
John Keats
John Keats (London, 31 October 17/95 – Rome, 23 February 18/21) was a British poet, unanimously considered one of the most significant writers of Romanticism, and one of the main exponents of the English "second romantic generation" together with Lord Byron and Percy Bysshe Shelley, who, like them, died at a young age.
“Nel tempio stesso del diletto
la velata Melanconia ha il suo santuario.”
John Keats
John Keats (Londra, 31 ottobre 1795 – Roma, 23 febbraio 1821) è stato un poeta britannico, unanimemente considerato uno dei più significativi letterati del Romanticismo, e uno dei principali esponenti della "seconda generazione romantica" inglese assieme a Lord Byron e Percy Bysshe Shelley, come loro deceduto in giovane età.
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Chi muore si salva - 1 (on Wattpad) https://www.wattpad.com/1359487587-chi-muore-si-salva-1?utm_source=web&utm_medium=tumblr&utm_content=share_reading&wp_uname=romanogreco&wp_originator=2QMe0PBfdTmBkV7hUBTdlzEqopo95Om2Zor9UDPUBDKvUCj4AXQA0YxsZrmJTV9sL1Ku0VuCByZFogU2K3QGo9zX29RCVf703EHF7KGFKCywFcVh93IE7un%2BBIXKo3ch Marianna, giovane magistrato alla prima esperienza in tribunale, si vede affidare un caso semplice: emettere una sentenza di colpevolezza a carico di un pensionato che, non avendo rispettato il semaforo rosso e malgrado non vi sia stata collisione, è imputato di aver provocato la morte di un motociclista. Nel visionare al rallentatore le immagini di una telecamera stradale, la giudice nota però che il centauro aveva abbandonato il manubrio e riversato indietro la testa in una maniera innaturale. Non sembra la reazione istintiva di chi cercava di evitare un ostacolo imprevisto, quanto la caduta incontrollata di una persona raggiunta da un colpo di fucile. Quando tenta di approfondire, scopre che il corpo della vittima è stato cremato e la motocicletta rottamata, come se una regia occulta si fosse preoccupata di eliminare qualsiasi possibilità di verifica postuma. Una serie di circostanze inquietanti che non può ignorare, tanto più che Marco, l'uomo deceduto, era stato un suo amore adolescenziale e lei sa che faceva parte del mondo della malavita. Sirio, il criminologo e vecchio amico al quale si è rivolta per fugare i propri dubbi, si dichiara pronto ad aiutarla nella ricerca della verità.
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Corteo per Ramy degenera in guerriglia: assalti ai commissariati e alle caserme
[[{“value”:” Il corteo in memoria di Ramy Elgaml, il giovane marocchino deceduto a Milano il 24 novembre, ha scatenato violenti scontri a Torino. La manifestazione, partita da Porta Palazzo, ha visto la partecipazione di circa tremila persone, tra cui centri sociali, collettivi studenteschi, antagonisti e molti giovani nordafricani. Gli episodi di maggiore tensione si sono registrati nei pressi…
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CIAO ANDREA…
Andrea Purgatori è scomparso a Roma a 70 anni. Giornalista, scrittore, sceneggiatore, cercava la Verità e la raccontava. Dal 2017 lo faceva (anche) sulle pagine di Style Magazine. Il nostro ricordo
Andrea Purgatori (Roma, 1/2/1953-Roma, 19/7/2023). Foto Getty
Andrea Purgatori aveva 70 anni. Era giornalista, scrittore, saggista, autore, sceneggiatore. Nato a Roma l'1 febbraio 1953, è deceduto stamattina, nell'ospedale dove era ricoverato, per una grave e fulminante malattia. La notizia l'hanno comunicata i figli Edoardo, Ludovico, Victoria e la famiglia all'ANSA. Dal 2017 era collaboratore eccellente di Style Magazine. Il nostro ricordo lo apre Michele Ciavarella.
«Ciao Andrea, come stai? Fantastica la puntata di ieri sera. Hai già pensato a che cosa scrivere per il prossimo numero? Ti do soltanto la deadline: lunedì della prossima settimana. A presto, baci. Michele».
Stesso messaggio in email e su Whathsapp. «Ok, non preoccuparti». E spariva. Fino all’ultimo giorno quando lo imploravo: «Mi dici che cosa scrivi?». E giù proposte su proposte. Su cui si intrometteva Alessandro Calascibetta, per suggerire, per spostare l’obiettivo, per calibrare. Un dialogo a tre che mi ha riempito di esperienze.
Per anni, Andrea Purgatori su Style Magazine ha avuto un appuntamento mensile: History Repeating, una rubrica diventata un modo per legare l’attualità alla Storia. Nei primi anni attraverso la cronaca, poi attraverso il Cinema: ne era un conoscitore amante e pensante. E ogni mese, stabilito l’argomento, spariva di nuovo. E io a tremare per la chiusura. Il pezzo arriva sempre, magari scritto di notte e inviato alle 4 del mattino (lo certificava l’email). Perfetto, senza sbavature, bastava calarlo in pagina e titolarlo.
Che piacere leggerlo! E quante notizia, quanta storia, quanti ricordi personali che sapeva trasferire suscitando interessi inconsapevoli. E ogni volta in me affiorava il ricordo di me giovane praticante a il manifesto, in via Tomacelli a Roma. Nella redazione che era nello stesso palazzo di quella del grande Corriere della Sera. E lui già giornalista famoso che svettava sugli altri anche per prestanza fisica.
E mi ricordo le sue cronache e le inchieste su Ustica: una scuola di giornalismo. Le sue e quelle di Daria Lucca, la cronista di giudiziaria del manifesto: indagavano in tandem fin dalla prima notte. Leggendoli, ho imparato a scrivere.
Finché a una mia email non risponde. Non risponde neanche su Whatsapp e non vedo la spunta blu della lettura. E vado in ansia: la chiusura si avvicina inesorabile. Lo tempesto di messaggi e lui, finalmente, mi risponde: «Michele non posso garantirti la consegna, sto facendo una terapia pesante». Capisco tutto. Una doccia fredda. Non voglio crederci. Non ho il coraggio di chiedere nulla.
Avrei preferito che non mi avesse risposto. Chiedo ad Alessandro Calascibetta se per favore può informarsi lui. Si informa, ma l’ottimismo della speranza non è quello della vita. E poi arriva oggi. Che tristezza Andrea, che dispiacere (Michele Ciavarella)
ANDREA PURGATORI, DETECTIVE DELLA VERITÀ
Per anni, al Corriere della Sera (inviato dal 1976 al 2000), Andrea Purgatori si è occupato di terrorismo, intelligence, criminalità. Si dedicò con tenacia alla strage di Ustica del 1980. Nel 1992 scrisse, sul tema, la sceneggiatura del film Il muro di gomma di Marco Risi (Nastro d'argento per il miglior soggetto). Con la stessa intensità seguì la scomparsa di Emanuela Orlandi, la cattura di Totò Riina. Prima, aveva seguito il Caso Moro. Dopo “coprirà” la guerra tra Iran e Iraq, la prima guerra del Golfo, l'Intifada, lo scoppio della Primavera araba.
Autore di reportage investigativi, ha condotto con successo su La7 Atlantide. In precedenza aveva collaborato come autore e conduttore con la Rai. Docente di sceneggiatura, consigliere degli autori (era presidente della sezione "indipendente" della Mostra del Cinema di Venezia "Le giornate degli autori”), tra i suoi ultimi lavori la partecipazione al documentario Vatican Girl proprio sul caso di Emanuela Orlandi (su Netflix). Per la sceneggiatura di Il giudice ragazzino, la storia del giudice Rosario Livatino ucciso dalla mafia nel 1990, vinse il Globo d'oro nel 1994.
Con il suo punto di vista investigativo (amava il noir e le detective story...), era dal 2017 collaboratore regolare di Style Magazine. La sua rubrica History Repeating raccontava il nostro oggi "usando" le immagini e le storie e i personaggi del cinema del passato. L'ultimo articolo, del numero di giugno 2023, lo trovate qui: i volti di Faye Dunaway e Jack Nicholson in Chinatown di Roman Polanski. Le nostre guerre per l'acqua erano già tutte in quel film del 1974 e nella Los Angeles Anni 30 che raccontava, ci svela Andrea...
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