#folklore e tradizione
Explore tagged Tumblr posts
Text
Alessandria. Carnevale al Cristo 2025: tutto pronto per la 19ª edizione, il primo evento in maschera della città
Una grande festa per bambini e famiglie in Piazza Ceriana il 23 febbraio
Una grande festa per bambini e famiglie in Piazza Ceriana il 23 febbraio Il Carnevale del Quartiere Cristo si prepara a regalare alla città di Alessandria un evento ricco di colori, musica e divertimento. Domenica 23 febbraio 2025, Piazza Ceriana sarà il cuore pulsante della 19ª edizione del Carnevale al Cristo, il primo grande appuntamento in maschera in città. Un Carnevale per tutti: giochi,…
#Alessandria today#animazione Carnevale#attrazioni carnevale#baby dance#balli in maschera#carnevale 2025#Carnevale al Cristo#Carnevale Alessandria#Carnevale Alessandrino#Carnevale della Città#Carnevale Don Bosco#Carnevale per bambini#Carnevale Piemonte#Carnevale Spinetta Marengo#Carnevale storico#Carnevale storico Piemonte#carri allegorici Alessandria#Centro Incontro Cristo#coriandoli e maschere#divertimento per famiglie#Eventi Alessandria#eventi Febbraio Alessandria#Eventi Quartiere Cristo#festa in maschera#festa in piazza#festa tradizionale#folklore e tradizione#giochi per bambini#Google News#italianewsmedia.com
0 notes
Text
La notte della Taranta in onda adesso su RAI 3 - Puglia - 24/8/2024. 🔥❤️
Fossi in loro però non accetterei più inviti dalla RAI, che, per farne uno spettacolo a modo suo, rovina il concerto, privando noi delle emozioni che sa trasmettere questo fantastico gruppo di professionisti con il suo repertorio tra folklore e storie di passione e amore della tradizione, con canti popolari della nostra bella e amata terra.
lan ✍️
21 notes
·
View notes
Text
Ti sei mai chiesto come festeggiamo in Irlanda il giorno successivo al Natale?
Il giorno di Santo Stefano, una tradizione unica chiamata ""mumming"" riempie le strade d'Irlanda di musica, risate e vivaci costumi.
I gruppi musicali come instagram.com/armaghrhymers, conosciuti come “Wren Boys” o “mummers,” scendono in strada per cantare canzoni e fare sketch muovendosi da un luogo all'altro, tutto intriso del folklore tipico irlandese. Questa tradizione, che risale agli antichi festeggiamenti celti, rappresentava un augurio di buona fortuna per il nuovo anno. Attualmente, i ""mummers"" mantengono viva la tradizione e riempiono di spirito festoso l'isola d'Irlanda con le loro performance.
Vivi la magia d'Irlanda insieme a noi! Contea di Armagh
4 notes
·
View notes
Text
aborro ogni strategia giovanile milano-wannabe che preveda sti cazzo di aperitivi come espediente sociale per promuovere attività o riqualificare posti e comunità varie e odio che questa tipologia di comunicazione è spessissimo la prediletta di amministrazioni comunali non accollatemi sto modello falso di pseudo-italianità porcodio la mia tradizione è ben diversa il folklore alcolico della mia terra sono vecchi ex mezzadri razzisti stronzi bestemmiatori che danno fuoco a oche e maiali e fanno vino al 18% di gradazione io poi ai vostri aperi-eventi magari ci vengo pure ma poi non guardatemi storto se alle 18,45 sono al terzo negroni e divento paonazzo e strano
2 notes
·
View notes
Text
Candelora: la festa della luce che in Sicilia diventa magia
Candelora: la festa della luce che in Sicilia diventa magia
Hai mai sentito parlare della Candelora? Ogni anno, il 2 febbraio, si celebra questa antica festa che unisce sacro e profano, luce e speranza, inverno e primavera. È uno di quei momenti che sembrano fatti per accendere non solo le candele, ma anche i cuori. E in Sicilia, questa tradizione si trasforma in un evento che profuma di storia, fede e… folklore, come solo quest’isola sa fare. Candelora:…
0 notes
Text
Capodanno 2025, 28 riti scaramantici tra miti, leggende e tradizione
a cura della redazione Capodanno 2025, 28 riti scaramantici tra miti, leggende e tradizione Dai 12 chicchi d’uva all’intimo rosso, passando per il melograno, esploriamo le tradizioni e le superstizioni più significative del 31 dicembre. Un viaggio tra simboli, riti e leggende che uniscono spiritualità e folklore attraverso epoche e culture. Le ultime ore dell’anno sono spesso cariche di…
0 notes
Text

Tiramisù: Salvare Capra e Cavoli Tiramisu: Have Your Dolce and Eat It Too! Perché si chiama “Tiramisù”?Why is it called “Tiramisu”? Tiramisù, il dolce italiano più famoso, significa letteralmente “tirami su” o “fammi stare meglio.” The most famous Italian dessert, Tiramisu, literally means “pull me up” or “cheer me up.” TIRARE = TO PULL (VERB)TIRA! (2ND PERSON SINGULAR IMPERATIVE CONJUGATION)MI = ME (FIRST PERSON SINGULAR OBJECT PRONOUN)SU = UP (PREPOSITION) Combining the conjugated imperative of the verb “Tira” with the object pronoun and the preposition, we get “TIRAMISU.” fun Fact about the Idiom mentioned in the subtitle above“Salvare Capra e Cavoli” The Italian idiom "salvare capra e cavoli" (literally "save the goat and the cabbages") means managing to protect two conflicting interests without loss. It comes from a riddle about transporting a goat and cabbages across a river without one harming the other.Unlike the English "having your cake and eating it too"—which suggests wanting two mutually exclusive benefits—Italian uses this phrase to express skillfully balancing opposing needs, making it a fitting but not identical substitute.. Le origini del TiramisùThe Origins of Tiramisu Perché si chiama “dolce tiramisù”? La risposta è semplice: la combinazione di zucchero e caffeina in questo dessert è una garanzia di energia immediata. Le origini del tiramisù risalgono alla regione del Veneto, in particolare alla città di Treviso, dove si dice sia stato creato da Roberto Linguanotto, proprietario del ristorante Le Beccherie, come dolce speciale per i suoi clienti.Why is it called a "pick-me-up" cake? It’s simple: the combination of sugar and caffeine in this sweet treat is guaranteed to give you an instant energy boost. Tiramisu’s origins trace back to the Veneto region, specifically the city of Treviso, where it was reportedly created by Roberto Linguanotto, owner of the restaurant Le Beccherie, as a special dessert for his patrons. Una Storia Più Piccante del TiramisùA Spicier Tale of Tiramisu C’è anche una storia più piccante legata alla sua creazione. Secondo il folklore locale, il tiramisù fu inventato da una maitresse in un bordello di Treviso. Celebre fin dal Medioevo per i suoi costumi rilassati, sembra che gli stabilimenti amorosi della città abbiano tratto vantaggio da questo dessert energizzante—sia per le sue proprietà stimolanti che per i benefici sugli affari. In questo contesto, il nome “tiramisù” assume un significato del tutto nuovo.There’s a spicier tale tied to its creation. According to local folklore, Tiramisu was invented by a madam at a brothel in Treviso. Renowned since the Middle Ages for its liberal attitudes, the city’s amorous establishments supposedly benefited from this "pick-me-up" dessert—both for its energizing properties and its effect on business. In this context, the name “pick-me-up cake” takes on an entirely new meaning. Savoiardi e Tiramisù: Una Storia di Tradizione e RegalitàLadyfingers and Tiramisu: A Tale of Tradition and Royalty Il tiramisù esiste in infinite varianti, ma la ricetta tradizionale resta un classico: strati di delicati biscotti chiamati savoiardi, abbinati a una crema di tuorli d’uovo, zucchero, caffè, mascarpone e un tocco di liquore, il tutto spolverato generosamente con cacao amaro. Proprio come la vendetta, il tiramisù è un piatto che va servito freddo.Tiramisu comes in countless variations, but the traditional recipe remains a classic: layers of delicate biscuits called Savoiardi, or Ladyfingers, paired with a creamy filling of egg yolks, sugar, coffee, mascarpone cheese, and a touch of liquor, all dusted generously with cocoa powder. Much like revenge, Tiramisu is a dish best served cold.A proposito di dessert e delle loro origini, sapevi che i savoiardi risalgono al XV secolo? Furono creati in occasione di una visita del Re di Francia al Ducato di Savoia, nel nord del Piemonte. Con il tempo, acquisirono fama come il “biscotto ufficiale” della corte reale.Speaking of desserts and their origins, did you know that Ladyfingers, or "savoiardi" in Italian, date back to the 15th century? They were originally created to honor a visit by the King of France to the Duchy of Savoy in northern Piedmont. Over time, they gained fame as the “official” biscuit of the royal court. Ricetta Tradizionale del Tiramisù ItalianoTraditional Italian Tiramisu Recipe Istruzioni e ingredienti per 8 porzioni. Tempo di preparazione: 30 minuti.Instructions and ingredients for 8 servings. Preparation time: 30 minutes. 300 g (circa 30) Savoiardi (300 g (about 30) Ladyfingers)500 g di mascarpone (500 g of mascarpone cheese)4 uova medie (4 medium eggs)100 g di zucchero semolato (100 g of granulated sugar)300 ml di caffè espresso (300 ml of espresso coffee)2 cucchiai di Rum o Marsala (2 tablespoons of Rum or Marsala)Polvere di cacao amaro (Unsweetened cocoa powder) Passaggi della PreparazioneSteps for Preparation Fare il caffè e aggiungere il Marsala. Raffreddare.Make coffee and add Marsala. Cool.Separare albumi e tuorli. Montare gli albumi a neve.Separate whites and yolks. Whip whites until stiff.Sbattere i tuorli con zucchero. Aggiungere il mascarpone.Beat yolks with sugar. Add mascarpone.Incorporare delicatamente gli albumi montati al composto.Gently fold whipped whites into the mixture.Assemblare strati di savoiardi imbevuti nel caffè e crema al mascarpone.Layer coffee-dipped ladyfingers with mascarpone cream.Cospargere di cacao e refrigerare per almeno 3 ore.Sprinkle with cocoa and refrigerate for at least 3 hours. Buon Appetito e Buon Apprendimento!Enjoy Your Dessert and Learn Some Italian too! Read the full article
0 notes
Text
Regali e ricordi per Santa Lucia

Regali e ricordi per Santa Lucia Regali e ricordi per Santa Lucia, un articolo che ripercorre la storia, le tradizioni, il folklore popolare e i ricordi della festa della mitica Santa Lucia. Zitti, zitti fate piano vien la Santa da lontano, porta a tutti dolci e doni soprattutto ai bimbi buoni. Ma se un bimbo è cattivello, oltre tutto un po’ monello, nulla trova nel tinello. Quindi bimbi birichini diventate un po’ bravini, e i cuoricini tutti spenti con la Santa si fan contenti. Grazie, grazie Santa Lucia, il tuo incanto mi porti via. Filastrocca di Santa Lucia Ormai è già più di un anno che è morta mia madre, e lo sconforto misto ad una profonda malinconia mi angosciano sempre parecchio, soprattutto in questo mese di Dicembre in cui le festività amplificheranno ancora di più il senso di vuoto e di perdita della persona a cui per forza di cose ero più legato. Il fatto poi di non avere una famiglia propria e di essere figlio unico, peggiora ancora di più la situazione, perché non si pensa quasi più al futuro, ma si è completamente assorti nei ricordi del passato. Per alleviare un po' questa tristezza faccio dell'attività fisica in casa e quasi ogni giorno vado a fare una camminata che abbino alla solita spesa per sopravvivere, tuttavia i miei pensieri sono sempre volti più alla mia vita trascorsa, che non a quella presente. Capita così un giorno che passando verso sera davanti a Toys, un negozio di giocattoli situato nel parco commerciale di Campo Grande alle porte di Brescia, mi sono ricordato di quanto ero spensierato e felice nel giorno di Santa Lucia, quando da piccolo ricevevo appunto i doni e i giocattoli per celebrare questa antica tradizione. Chiariamo subito che in quel periodo non sapevo molto di Santa Lucia, se non che veniva con il suo asinello, suonando un campanellino i giorni precedenti alla data fatidica, e che era cieca. Ritornerò sulle emozioni che questa occasione mi procurava alla fine di questo articolo, ma prima voglio spiegare chi fosse questa santa, anche perché la sua festa, celebrata il 13 dicembre, anticipa il Natale ed è molto sentita in diverse regioni del Nord Italia, come il Veneto, la Lombardia e l'Emilia-Romagna. Santa Lucia è considerata la patrona della vista e della luce, e il suo culto è legato sia alla tradizione cristiana che a elementi di folklore locale. Secondo l’Enciclopedia Bresciana di don Antonio Fappani, l’usanza originaria era esporre le scarpe vuote sui davanzali e proprio così era stata descritta dal poeta Cesare Arici, nel 1811: "Costume si è quello de' fanciulli che espongono le loro scarpe sulle finestre nella notte di santa Lucia. È pia credenza nella buona fede de' ragazzi, che quella Santa con certo suo alato asino celeste, svolazzi quella notte su pei balconi delle case e riempia di doni le scarpe che si trovano esposte, di ciambelle, di canditi e di confetti". Una filastrocca diffusa anche a Brescia, inoltre, recita: "Santa Lucia questa notte, viene giù dalle sue grotte, viene avanti pian pianino, si nasconde nel camino. Ma se sente a brontolare, a far capricci o bisticciare porta via tutti i doni lascia cenere e carbone. E poi monta sopra il tetto, mentre noi andiamo a letto, e nel buio della notte fa ritorno alle sue grotte".

La festa di Santa Lucia In origine Santa Lucia era una giovane martire cristiana di Siracusa (Sicilia), vissuta tra il III e il IV secolo, durante le persecuzioni di Diocleziano. La sua festa cade appunto il 13 dicembre, che secondo il calendario giuliano era il giorno del solstizio d'inverno, il più corto dell'anno. Per questo motivo, il suo nome, che significa "luce" (dal latino lux), è stato associato al ritorno graduale della luce solare, tanto è vero che un famoso detto popalare recita anche che a Natale i giorni si allungano di un passo del gallo, e in dialetto Bresciano ci sta anche la rima, ovvero - A Nedàl i dé i sà slonga d'ön pas del gal -. Molti luoghi celebrano la santa con processioni e messe solenni, spesso accompagnate da canti tradizionali e dalla benedizione degli occhi. In città come Verona, Brescia, Bergamo, Mantova e Cremona, Santa Lucia è vista come una figura benevola che porta doni ai bambini, simile a San Nicola o alla Befana. La notte del 12 dicembre, i bambini lasciano biscotti, latte e fieno (per l'asinello della santa), sperando di ricevere giocattoli o dolci in cambio. Da considerare inoltre che un tempo il solstizio d’ inverno cadeva proprio nella giornata del 13 dicembre e in tale circostanza nelle campagne era uso praticare una specie di perequazione: chi aveva avuto raccolti più abbondanti ne donava una parte ai meno fortunati. Si riallaccia ad analoga forma di solidarietà la storia di un presunto miracolo che risale al sedicesimo secolo. Si narra infatti che il Bresciano fosse stato colpito da una grave carestia e che alcune signore di Cremona avessero organizzato una distribuzione di sacchi di grano da lasciare anonimamente sulle porte di tutte le famiglie. Così una carovana di asinelli carichi raggiunse Brescia presa nella morse della fame: ma poiché la distribuzione avvenne di nascosto, la notte tra il 12 e il 13 dicembre, si pensò che fosse stata una grazia della martire. L’ antica ospitalità, poi, voleva che si accogliessero nelle case i pellegrini che cercavano riparo dal freddo e questi ultimi, a loro volta, prima di ripartire, dovevano lasciare un dono sulla porta della casa che li aveva accolti. Con il trascorrere del tempo si consolidò così l’usanza di fare regali in occasione del 13 dicembre. Lucia, come abbiamo detto, era una giovane siracusana del III-IV secolo, ed è una figura tra storia e leggenda. Promessa in sposa a un patrizio, si dedicò ai poveri dopo aver ricevuto una visione di Santa Agata mentre pregava per la guarigione della madre malata. Tornata a Siracusa, ruppe il fidanzamento e distribuì la sua dote ai bisognosi. Il fidanzato, offeso e interessato alle ricchezze, la denunciò come cristiana al prefetto Pascasio. Nonostante torture e minacce, Lucia non rinunciò alla sua fede, dimostrandosi incrollabile. Arrestata, fu protagonista di un miracolo: il suo corpo divenne così pesante che nessuno riuscì a spostarlo. Inoltre prima della sua esecuzione, avvenuta il 13 dicembre, ricevette l'Eucaristia e profetizzò la fine delle persecuzioni cristiane. Una leggenda narra anche che donò i suoi occhi a un giovane innamorato, ma questi le ricrebbero miracolosamente e di fronte al rifiuto di cederli nuovamente il giovane alla fine la uccise con una coltellata al cuore. Per questo Lucia è ricordata come un simbolo di fede e carità. La cosa strana è che pur essendo Lucia originaria della Sicilia, i paesi del Nord Europa, come la Svezia, hanno da sempre avuto una forte devozione per lei, e il Nord Italia, essendo geograficamente più vicino, potrebbe averne ereditato alcune tradizioni. La celebrazione della festa di Santa Lucia è attestata per la prima volta nel Medioevo e continuò dopo la Riforma protestante negli anni 1520 e 1530, sebbene la celebrazione, nei modi odierni, abbia solo circa 200 anni. Santa Lucia è ancora oggi uno dei pochi santi celebrati dal popolo nordico prevalentemente luterano: danesi, svedesi, finlandesi e norvegesi, compresi quelli emigrati in nord America (negli Stati Uniti e in Canada). In Scandinavia, come in tutta l'Europa protestante, fino alla metà del XVIII secolo, questa era la notte più lunga dell'anno in coincidenza con il solstizio d'inverno, in quanto era impiegato ancora il calendario giuliano. Tanto che il poeta inglese John Donne scriverà poi la poesia "A Nocturnal upon St. Lucy's Day", che riporto alla fine del testo. Sia i protestanti che i cattolici partecipano a queste processioni, e i ragazzi impersonano di solito altre figure legate al Natale, come Santo Stefano. In Norvegia, in Svezia e nelle regioni di lingua svedese della Finlandia, si cantano canzoni a tema e le ragazze, vestite da Santa Lucia, portano in processione biscotti e panini allo zafferano, come metafora del "portare la luce del Cristianesimo attraverso le tenebre del mondo". Si dice che celebrare compuntamente la giornata di Santa Lucia aiuterà a vivere le lunghe giornate invernali con sufficiente luce. Santa Lucia è celebrata anche in Argentina, nel paese sudamericano, gli italo-argentini originari di o nati a Siracusa e residenti a Buenos Aires (in particolare nel barrio de La Boca) e a Mar del Plata, festeggiano Santa Lucia in maniera molto simile, quasi identica, a quanto avviene in Sicilia. Per ritornare ora alle mie esperienze personali devo dire che l'attesa della Santa, della sua festa e principalmente dei doni era circondata da un’atmosfera più che magica. La festa era scandita da una serie di rituali che venivano rispettati fedelmente e cominciavano già all’inizio di dicembre. Io naturalmente non sapevo che i giocattoli e i dolci li avrebbero acquistati i miei genitori e così ero tutto contento ed emozionato quando sentivo il campanellino a suonare. Si doveva anche andare a dormire presto perché si diceva che se si fosse vista la Santa, tutto l'incantesimo sarebbe svanito e non si sarebbero ricevuti i regali. Considerate che eravamo negli anni 60, non c'erano ancora i computer, né tantomeno i telefonini, e noi bambini eravamo ancora piuttosto ingenui e creduloni. Così al mattino del 13 ci si svegliava presto, anche perché poi mio Papà doveva andare a lavorare, ed io sul tavolo della saletta trovavo i vari giocattoli che avevo richiesto, e un mucchio di dolci, cioccolatini, caramelle, marzapane, monete di cioccolato, torroncini e via dicendo. Ogni anno arrivavano doni e giocattoli nuovi, dal famoso trenino, al meccano, dai mattoncini lego alle pistole o ai fucili dei cow boys, dai soldatini con il loro fortino, ai modellini di macchine o di aerei, e dopo l'inizio delle scuole elementari anche dei libri degli autori Inglesi o americani più famosi, naturalmente in versione tradotta, ridotta e adattata per bambini, con le copertine disegnate e colorate. Anche l'azienda dove lavorava mio padre, La Breda meccanica, oggi Leonardo per intenderci, regalava ai figli dei dipendenti vari doni, che ovviamente bisognava scegliere in anticipo, ed è così che anno dopo anno mi ero creato anche la mia prima raccolta delle Garzantine, anche se io in verità non le usavo molto, anche perché per le ricerche prima c'era l'enciclopedia Conoscere dei nonni, o per meglio dire, di mia zia Gabriella, che aveva una decina d'anni più di me e faceva le Magistrali, quando poi andai in prima media arrivò quella della De Agostini di Novara in 13 volumi, chiamata Universo, che mia mamma aveva acquistato a rate dal libraio Baronio. Così per ritornare ai giorni nostri, mentre camminavo appunto in Campo Grande davanti al negozio Toys, e rievocavo tutti questi momenti sereni, emozionanti e spensierati di quando ero bambino, ancora inconsapevole della triste realtà del mondo che mi avrebbe circondato in seguito, e protetto e viziato dall'affetto e dall'amore dei miei genitori, pensavo che se mai ci fossero stati dei momenti nella mia vita in cui ero stato veramente felice e contento, beh senza dubbio questi erano da associare alla festa di Santa Lucia, il 13 Dicembre di tanti anni fa, e come al solito questi pensieri non potevano che suscitarmi ancora più tristezza e malinconia, perché ormai tutto ciò non vive che nel mondo nostalgico dei ricordi, ma nella realtà è tutto scomparso, come mio papà Luciano, come mia mamma Innocenza, o come i miei nonni materni, Emilio e Stella, e come il piccolo Brunetto che era così soddisfatto e radioso nel vedere i suoi giocattoli. Ma, caro John, eh si, chi dice Ma, cuor contento non ha! Tutto intorno a me appare moribondo, triste, desolato, eppure a guardare meglio sembra quasi che la realtà si diverta, se confrontata con me, che sono il suo epitaffio. Carl William Brown Via John Donne A Nocturnal upon St. Lucy's Day By John Donne 'Tis the year's midnight, and it is the day's, Lucy's, who scarce seven hours herself unmasks; The sun is spent, and now his flasks Send forth light squibs, no constant rays; The world's whole sap is sunk; The general balm th' hydroptic earth hath drunk, Whither, as to the bed's feet, life is shrunk, Dead and interr'd; yet all these seem to laugh, Compar'd with me, who am their epitaph. Study me then, you who shall lovers be At the next world, that is, at the next spring; For I am every dead thing, In whom Love wrought new alchemy. For his art did express A quintessence even from nothingness, From dull privations, and lean emptiness; He ruin'd me, and I am re-begot Of absence, darkness, death: things which are not. All others, from all things, draw all that's good, Life, soul, form, spirit, whence they being have; I, by Love's limbec, am the grave Of all that's nothing. Oft a flood Have we two wept, and so Drown'd the whole world, us two; oft did we grow To be two chaoses, when we did show Care to aught else; and often absences Withdrew our souls, and made us carcasses. But I am by her death (which word wrongs her) Of the first nothing the elixir grown; Were I a man, that I were one I needs must know; I should prefer, If I were any beast, Some ends, some means; yea plants, yea stones detest, And love; all, all some properties invest; If I an ordinary nothing were, As shadow, a light and body must be here. But I am none; nor will my sun renew. You lovers, for whose sake the lesser sun At this time to the Goat is run To fetch new lust, and give it you, Enjoy your summer all; Since she enjoys her long night's festival, Let me prepare towards her, and let me call This hour her vigil, and her eve, since this Both the year's, and the day's deep midnight is. https://www.youtube.com/watch?v=C9f6zxo6X0s Se amate il Natale, le feste e la letteratura potete anche leggere i seguenti articoli: Aforismi e citazioni sul Natale Aforismi divertenti sul Natale Aforismi e citazioni sulle feste Barzellette sul Natale La fiaba del pupazzo di neve Aforismi di C.W. Brown sul Natale Pensieri e riflessioni sul Natale Un buon libro per Natale Numeri sul Natale Odio il natale (Umorismo) Aforismi per autore Aforismi per argomento Riflessioni e pensieri Saggi e aforismi Read the full article
#dolciedoniaSantaLucia#folkloredellafestadiSantaLucia#JohnDonne#LafestadiSantaLucia#regaliperSantaLucia#SantaluciaaBrescia#SantaLuciainLombardia#St.Lucy'sDay#storiadiSantaLucia#storiaeleggendadiSantaLucia#tradizioniperSantaLucia#unapoesiaperSantaLucia
0 notes
Text
𝐔𝐍𝐃𝐄𝐑 𝐓𝐇𝐄 𝐋𝐀𝐁𝐄𝐋 ON AIR – 9:00 pm (CET) – usmaradio.org
ENG BELOW
Usmaradio presenta un nuovo spazio di esplorazione musicale: "Under the Label", un programma ideato e condotto da Andreij Rublev. Ogni due settimane, il venerdì alle 21:00 a partire dall’11 ottobre, Rublev ci guiderà in un viaggio attraverso le trame della musica contemporanea, underground, indipendente e sperimentale, indagando le nuove tendenze e le contaminazioni tra generi che stanno ridefinendo il panorama sonoro globale
𝐩𝐫𝐢𝐦𝐚 𝐩𝐮𝐧𝐭𝐚𝐭𝐚: venerdì 11 ottobre 2024
𝐭𝐢𝐭𝐨𝐥𝐨: New Folklore in an Hyperconnected World
Nel primo episodio, Rublev affronta un tema cruciale per la musica contemporanea: come il folklore musicale si sta trasformando nell’era digitale, in cui la cultura tradizionale e le sonorità locali vengono reinterpretate, remixate e rilanciate in un mondo iperconnesso
𝐚𝐬𝐜𝐨𝐥𝐭𝐞𝐫𝐞𝐦𝐨:
» MAI MAI MAI, alias Toni Cutrone, è un musicista e compositore che esplora le radici del folklore del Mediterraneo, rielaborandole attraverso un'ampia gamma di suoni industriali e ambientali.
» Raja Kirik, è un duo indonesiano composto da Yennu Ariendra (elettronica) e J. Mo'ong Santoso Pribadi (strumenti autocostruiti), due artisti radicali che attingono alla ricca tradizione culturale di Java ed alla sua storia di lotta all’oppressione colonoliasta per creare musica che sorprende, sfida ed educa in egual misura.
» Senyawa è una band sperimentale da Java, Indonesia, composta da Rully Shabara e Wukir Suryadi. Shabara utilizza tecniche vocali estese e diverse lingue dell’Indonesia come il Sulawesian ed il Javanese. La musica è prodotta dagli strumenti autocostruiti di Suryadi, fatti di bambù e strumenti per l’agricoltura della tradizione rurale, combinati con l’elettronica.
» Chouk Bwa & The Ångstromers Poliritmi afrocaraibici voodoo incontrano la dub ed i suoi bassi profondi. La band haitiana Chouk Bwa ed il duo elettronico olandese The Ångströmers combinano la “mizik rasin” (musica delle radici) con una potente produzione elettronica.
» Ryan Treanor & Ocen James Treanor, musicista elettronico di Amsterdam, ha lavorato in Uganda fianco a fianco ad Ocen James, suonatore di rigi-rigi, un violino tradizionale. Insieme hanno sviluppato una collaborazione basata fortemente sull’improvvisazione che combina i due mondi musicali della musica elettronica e tradizionale e li trasporta in nuovo territori.
» Arsenal Mikebe Arsenal Mikebe sono un ensemble di percussioni ugandese che si muove tra musica acustica ed elettronica. Attraverso la costruzione di uno strumento a percussione metallico che sfrutta i suoni della iconica drum machine TR-808, gli Arsenal Mikebe integrano la musica elettronica nelle loro frenetiche performance.
Nell’episodio ci si interroga su come l'iperconnessione globale abbia permesso la diffusione e la mutazione del folklore tradizionale, esplorando come artisti contemporanei riprendono, destrutturano e ricompongono suoni e narrazioni provenienti da radici culturali antiche. Il risultato è una fusione di passato e presente, che dà vita a nuove forme espressive in bilico tra memoria collettiva e innovazione artistica
Ogni puntata di "Under the Label" offre un’occasione unica per scoprire artisti che sfidano le categorizzazioni musicali, rompendo le barriere tra generi e culture. Le trasmissioni non sono solo un viaggio musicale, ma anche un'esplorazione critica delle tendenze culturali e sonore che caratterizzano il mondo contemporaneo
→ Andreij Rublev, alias di Andrea Gava, è un musicista e produttore italiano con un percorso che abbraccia vari progetti artistici tra sperimentazione sonora e performance dal vivo. Con una profonda conoscenza del panorama underground, Rublev è noto per la sua abilità nel creare ponti tra culture musicali diverse, spaziando dall'elettronica fino alle nuove frontiere della sperimentazione elettroacustica
_____
Usmaradio presents a new space for musical exploration: "Under the Label", a show conceived and hosted by Andreij Rublev. Every two weeks, on Fridays at 9:00 PM starting October 11, Rublev will guide us through the threads of contemporary, underground, independent, and experimental mu-sic, investigating the new trends and cross-genre contaminations that are redefining the global sound-scape
First episode: Friday, October 11, 2024
Title: New Folklore in an Hyperconnected World
In this first episode, Rublev tackles a crucial topic in contemporary music: how musical folklore is transforming in the digital age, where traditional culture and local sounds are being reinterpreted, re-mixed, and relaunched in a hyperconnected world
Featured artists in the first episode:
» MAI MAI MAI Toni Cutrone, aka Mai Mai Mai, explores an incredible blend of Southern Italian Folklore, industrial drone, proto-techno & punishing miasmic electronic music.
» Raja Kirik, is the Indonesian duo by Yennu Ariendra and J. Mo'ong Santoso Pribadi, two radical artists who draw on Java's rich cultural traditions and its history of struggle against colonial oppres-sion to create music that surprises, challenges and educates in equal measure.
» SENIAYWA is an experimental band from Indonesia, consisting of Rully Shabara and Wukir Suryadi. Shabara provides his extended vocal techniques in various languages including Sulawesian, Javanese and Indonesian. The music is provided by Suryadi's self-built musical instruments made from bamboo and traditional agricultural tools from rural Indonesia combined with electronics.
» Chouk Bwa & The Ångstromers Afro-Caribbean voodoo polyrhythms meet bass-weight dub electronics. The Haitian six-piece Chouk Bwa and Belgian production duo, The Ångströmers, combines the Haitian mizik rasin (roots music) with rumbling electronic production.
» Ryan Treanor & Ocen James Treanor, electronic musician from Rotterdam, spent some time working in Uganda alongside traditional fiddle player Ocen James, developing an improvisation-heavy collaboration that would push both musicians' idiosyncrasies into completely new places.
» Arsenal Mikebe Based in Kampala, Arsenal Mikebe are a groundbreaking Ugandan ensemble who playfully dance around the fringes of of acoustic and electronic music. By reverse engineering Roland's iconic TR-808 beatbox, they devised a steel-cast "percussion machine" that allows Arsenal Mikebe to seamlessly integrate bass-heavy electronic sounds into their frenetic performances.
The episode will delve into how global hyperconnectivity has enabled the diffusion and mutation of traditional folklore, exploring how contemporary artists are deconstructing and recomposing sounds and narratives rooted in ancient cultural traditions. The result is a fusion of past and present, giving rise to new forms of expression that balance collective memory and artistic innovation
Each episode of "Under the Label" offers a unique opportunity to discover artists who challenge musical categorization, breaking barriers between genres and cultures. The broadcasts are not just a musical journey but also a critical exploration of the cultural and sonic trends shaping the contemporary world
→ Andreij Rublev, aka Andrea Gava, is an Italian musician and producer whose career spans var-ious artistic projects, blending sound experimentation with live performances. With deep knowledge of the underground scene, Rublev is known for his ability to bridge diverse musical cultures, ranging from electronic music to the new frontiers of electroacoustic experimentation.
0 notes
Text
I giorni della merla: tra leggenda, storia e significato attuale
La leggenda dei Giorni della Merla affonda le sue radici in un passato lontano, fatto di tradizioni orali e racconti tramandati di generazione in generazione.
La leggenda dei Giorni della Merla affonda le sue radici in un passato lontano, fatto di tradizioni orali e racconti tramandati di generazione in generazione. Secondo la credenza popolare, gli ultimi tre giorni di gennaio – il 29, il 30 e il 31 – sono i più freddi dell’anno. Ma perché proprio questi giorni? L’origine del nome è avvolta nel mistero, ma le spiegazioni più affascinanti provengono da…
#Alessandria today#Cambiamento climatico#clima e tradizione#curiosità giorni della merla#eventi storici#festività locali#folklore italiano#freddo invernale#gennaio freddissimo#gennaio freddo#giorni della merla#Google News#inverno in Italia#inverno rigido#italianewsmedia.com#leggenda della merla#leggende italiane#miti climatici#miti popolari#origine giorni della merla#Pier Carlo Lava#Previsioni meteo#previsioni stagionali#primavera anticipata#racconti per bambini#significato giorni della merla#storia della merla#storie di gennaio#superstizioni meteorologiche#tradizioni contadine
0 notes
Text






























Sa festa, (semplicemente la “festa”, così viene chiamata dai suoi abitanti, la festa della patrona di Donigala*, in Sardegna, che si svolge ogni anno all’inizio di settembre), è scandita dal lancio di razzi (o botti), che scoppiando in cielo, avvisano dell'imminente inizio del programma civile e religioso delle celebrazioni della nascita di Maria. Per gli abitanti, gli emigrati di ritorno o in vacanza e per chi, come il sottoscritto, ha vissuto la festa nel corso degli anni in quanto “su fillu de” o “su nepodi de”, questi “promemoria” rappresentano l’inizio di un rito collettivo, che scandisce le giornate, concedendo una pausa dai lavori in campagna e con le bestie, nelle botteghe e nelle officine, e che, in un certo senso, decreta la fine dell’estate.
Vivere la festa significa immergersi in una tradizione, a cui ogni generazione cerca, con fatica, di dare seguito, convivendo con il contemporaneo slancio verso la modernità, l’altrove che attrae e respinge. Un po’ come in Canne al vento, quando Grazia Deledda scrive, "La festa durava nove giorni, di cui gli ultimi tre diventavano un ballo tondo continuo accompagnato da suoni e canti: Noemi stava sempre sul belvedere, tra gli avanzi del banchetto; intorno a lei scintillavano le bottiglie vuote, i piatti rotti, qualche mela d'un verde ghiacciato, un vassoio e un cucchiaino dimenticati; anche le stelle oscillavano sopra il cortile come scosse dal ritmo della danza. No, ella non ballava, non rideva, ma le bastava veder la gente divertirsi perché sperava di poter anche lei prender parte alla festa della vita”.
La storia di chi fugge e di chi resta in paese, immortalata in questi scatti, è un po’ questa. Tornando per la festa, si osservano facce conosciute, cresciute e invecchiate, immaginando e rivivendo i riti di passaggio vissuti da ciascuna persona. Lungo la processione del 7 settembre, i visi di una carnagione più chiara o più scura, frutto di incontri del Mediterraneo vecchi di almeno 4.000 anni, sono quelli di bambini diventati adulti in maniera precoce rispetto ai coetanei di molti luoghi del “continente”. Sulle strade del paese, approfittando dello struscio della festa, hanno incontrato gli sguardi, occhi neri, marroni, verdi e azzurri, che poi sono diventati compagne e compagni.
Abiti del folklore, che tralasciando l’artificio, saldano una tradizione, le figlie come le mamme, genitori e figli, a piedi e a cavallo. Il gruppo folk locale e quelli dei paesi vicini, insieme alle donne e agli uomini di paese che, intonando il rosario, sfilano per onorare la vergine. Un inchino metaforico che unisce i territori della Trexenta e oltre, sino alla Barbagia.
I gesti ripetuti e i ricordi familiari, che ne evocano altri, come quello di un animale squartato e dissanguato in cortile, in una terra che non fa sconti perché le persone non li chiedano dopo, gli sconti. Sullo sfondo, il sole che scalda al tramonto e che anticipa la brezza della sera, i castelli di carte quando fuori piove, la ruvidezza dei muri a secco, le panchine e i gradini che una volta erano i tuoi e ora solo i loro, un paesaggio che è solo collina, sotto cui scorre un’acqua dei centenari, e sopra una notte che è piena di stelle, perfetta per giocare a nascondino prima che tua nonna ti chiami per rincasare: sono queste e altre le immagini che questi scatti evocano nella mente.
*Nota: Donigala fa parte del Comune di Siurgus Donigala, Provincia del Sud Sardegna, a 40 minuti da Cagliari.
1 note
·
View note
Text
🍰 𝐋𝐚 𝐓𝐨𝐫𝐭𝐚 𝐝𝐢 𝐑𝐢𝐬𝐨. 𝐌𝐚𝐬𝐬𝐞𝐬𝐞 𝐨 𝐂𝐚𝐫𝐫𝐚𝐫𝐢𝐧𝐚? La torta di riso, quel delizioso, discusso e apparentemente innocuo dolce tipico di Massa e Carrara, che è in realtà una bomba calorica di latte, riso, uova e zucchero. Ma attenzione: non è solo un dessert. È un’ossessione, un campo di battaglia, un inno alla rivalità gastronomica che divide città, frazioni e persino famiglie. Ogni casa ha la sua versione “perfetta”, ognuno con il proprio segreto di famiglia: un pizzico di sale qua, una caramella alla menta là (sì, davvero), e soprattutto la scelta del liquore. Alchermes, Sassolino, Strega, Rum Fantasia… un giro alcolico che potrebbe mandare KO anche il più navigato dei pasticceri. Ah, e non pensare che una scelta valga l’altra: ci sono ricette precise anche per queste “pozioni” segrete. Chi sbaglia dosi o combina gli ingredienti male, rischia la damnatio memoriae gastronomica. Le discussioni su quale sia la migliore torta di riso non sono solo folklore, sono guerre di campanile. Avenza? Sicuri di essere i migliori. Mirteto? “La nostra è sacra!” Gragnana? San Michele approverebbe solo la loro versione. E non dimentichiamoci i puristi di Bedizzano, che fanno sparire quasi il riso dalla torta (eresia? Genio? Non si sa). I colonnatesi, però, non vogliono avere niente a che fare con questa storia. Troppo impegnati a idolatrare il loro lardo IGP. Per il resto, che mangino riso! Competizioni, sagre, degustazioni, e persino battaglie sui social network sono all’ordine del giorno. C’è chi sostiene che la vera torta di riso si faccia solo seguendo antiche ricette, che spesso variano solo di un paio di uova. E sì, anche il numero di uova è una questione da prendere dannatamente sul serio: otto uova? Sei un dilettante. Dieci? Ora cominciamo a ragionare. Dodici o più? Solo per temerari. La storia? Certo, la torta di riso moderna è figlia della borghesia marmifera carrarese del tardo Ottocento. Grazie a loro, ingredienti come zucchero e riso, un tempo lussi inaccessibili, sono diventati protagonisti di questo dolce. Ma non azzardarti a dirlo troppo forte a qualcuno di Massa: la rivalità con Carrara è tanto forte quanto la sua tradizione dolciaria. In conclusione, se ti capita di incrociare una fetta di questa torta nei forni locali, assaporala con riverenza. Evita di fare troppe domande su quale sia la migliore, a meno che tu non voglia ritrovarti al centro di un infuocato dibattito secolare. La torta di riso non è uno scherzo, è una passione travolgente, da gustare come si vivono i migliori momenti della vita: senza freni. �� Quella che ho degustato io (in foto) è di Andrea Pedroni 👉 Dolcemente, Marina di Carrara
www.facebook.com/share/p/wv6K8BvcPKKgHRaq/
0 notes
Text
C'era una volta, nei freddi boschi del Nord, una giovane fanciulla che, presa dal sopravvento di una troppo breve giornata di sole, perse il sentiero di casa e si ritrovò a contatto con la natura più glaciale. Nel corso della notte fece conoscenza di tutti gli spiriti del bosco, i quali la ammaliarono con le loro dolci e desiderose parole. Con la forza della persuasione, riuscirono a trascinare la povera fanciulla nel cuore della foresta, dove lo spirito della montagna la immolò.
Una leggenda in 5 capitoli… questo è Bergtatt, il primo capolavoro degli Ulver. Un album talmente completo, stupefacente e innovativo, che a tutt'oggi si impone, nel panorama della musica estrema, come un gioiello più unico che raro. Un disco che mescola, nel modo più sorprendente, black metal e folklore, rabbia e malinconia, creando un canone esemplare che verrà ammirato da moltissimi fan (non solo del mondo metal).
L'anno della pubblicazione era il 1995 e gli Ulver avevano (auto)prodotto solo un demo, Vargnatt, che già faceva gridare alla novità: partiture di chitarra classica e folk su sezioni ritmiche rock registrate in bassissima qualità ("Tragediens Trone", "Ulverytterens Kamp"…) ed estranianti voci pulite che mandavano fuori di testa l'ascoltatore. Più di tutti mandarono fuori di testa Metalion (della famosa Slayer mag.), il quale, grazie alla sua Head Not Found, permise alla band di entrare agli Endless Studio per registrare il loro debut.
Le qualità avanguardistiche dell'album si notano dai primi attimi di I troldskog faren vild: la pienezza delle melodie è data dall'armonizzante accostamento delle due chitarre ritmiche, le quali forniscono un ottimo e armonioso tappeto per la trascendentale voce pulita di Garm -che manterrà questo registro per tutta la durata della canzone, ricordando quasi un canto gregoriano. Le dolci e malinconiche note sono un lungo coro, una folcloristica pastorale, che descrive la presa di coscienza della ragazza, la quale si rende conto di essersi perduta e di essere totalmente in balìa degli spiriti. I grandi rintocchi del basso di Skoll percorrono il brano dalla ritmica semplice e schematica. Poi i suadenti assoli di Aismal e di Håvard dipingono l'immagine della passione della poveretta:
Dai ramoscelli degli alberi, alla testa della fanciulla; goccia a goccia come il sangue da l corpo di Cristo.
Infine il primo epilogo, contrassegnato dall'intreccio delle due chitarre acustiche, per poi proseguire su toni più aggressivi e minacciosi, esplicitando la condizione dello smarrimento:
Ahimé… da sola e sperduta nella foresta… stanotte, sento e temo che nessuno si ricorderà di me.

Una rilassante chitarra acustica duetta con un rassicurante flauto dolce, intonando note alla notte silènte di Sølen gåer bak åse ned; (lacune frasi forse appartengono alla tradizione norvegese visto che Satyr le ha riutilizzate nel suo progetto Storm) una notte che sta partorendo le più vili crudeltà che madre natura possa concepire. Infatti i riff scorrono improvvisamente veloci e stridenti e la batteria incide i suoi blast-beat sotto le urla di Garm.
Tra le rocce cala il sole, e le ombre si stanno allungando, presto viene la notte con la sua mòle, già mi sta legando e imprigionando.
I cori si fanno ancora più suadenti (questa canzone contiene a mio avviso le più belle parti cantante degli Ulver) dipingendo una natura evanescente nella sua foschia e nei suoi substrati; tutto è dosato nei minimi particolari: la registrazione è più che eccellente (per l'epoca, per il messaggio, per il budget e a confronto del resto delle uscite contemporanee), le voci pulite sono sempre raddoppiate creando perfette consonanze e le chitarre acustiche vengono aggiunte sempre al momento giusto.

E sono sempre le bonàrie chitarre acustiche che lasciano trasparire i bassi e calmi cori nell'incipit di Gråblick blev hun vaer; è la temporanea calma di quando uno si desta dal sonno e ancora un po' sbattuto e con la mente non perfettamente a fuoco, cerca di capire, silenziosamente, dove si trova. E poi lo shock di quando ci si rende conto di essere stati spiati per tutto il tempo. Le chitarre dissonanti rivelano la terribilità degli esseri notturni, i quali si divertono con la bambina rapita, illudendola di mostrarle il sentiero verso casa, mentre invece verrà solamente sbattuta da un lato all'altro del bosco. I rintocchi del basso suonano una melodia parallela, analoga al parallelismo figurato del brano: la chitarra acustica e l'arpa presto faranno da colonna sonora all'annaspare della poveretta, la quale corre sulla ghiaia e sulle foglie secche del bosco, zigzagando invano verso un tentativo di scampo…
Tutta sola e smarrita; batte forte il suo cuore; e il suo sangue si ghiaccia.
I toni si incupiscono per l'ennesima volta, e i tamburi della batteria scandiscono le risate di scherno del bosco, fissando sulla tela la disperazione dell'innocenza:
Su quelle guance rosa e su quella bocca priva di alcun sorriso, un fiume di lacrime scorre libero, mentre tutto il mondo, nel sonno è intriso.

Il quarto capitolo, "Een stemme locker", vede la fanciulla al cospetto dello spirito della Montagna; quattro minuti di chitarra acustica che rintocca all'infinito mentre i fraseggi secondari accompagnano il dialogo fra la poverina e il grande Spirito (esecuzione formale che anticipa il futuro lavoro, totalmente acustico, Kveldssanger). I suadenti e lontani cori femminili attirano la fanciulla al cuore della montagna come i compagni di Ulisse cedettero inermi ai cori delle sirene.

La storia (e il disco) si conclude con il quinto capitolo Bergtatt - Ind I fjeldkamrene. I riff riprendono leggermente i toni del primo capitolo, sono però sempre più spesso ritoccati da chitarre acustiche, mentre i cori vengono quasi del tutto cancellati, in favore del climax finale della storia.
La fanciulla chiese di essere liberata, ma per le sue preghiere non fu ascoltata… Ancora una volta una fanciulla è scomparsa… fecero di ella ciò che volevano, e senza alcun riguardo o gentilezza la trattarono.
La coda del brano è percorsa da lunghi soliloqui di chitarre suonate quasi come strumenti ad arco, gli ululati di Garm descrivono la definitiva azione della notte, che ingloba in sé la ragazza, in una voluttuosa violenza; e dopo la pioggia e la tempesta, gli ultimi rintocchi di chitarra classica descrivono l'alba di un nuovo giorno che si lascia alle spalle il sacrificio appena compiuto, senza la certezza però, che l'inestinguibile sete della Montagna sia appagata.

Bergtatt è un album che si impone come un'opera d'arte totale, dall'artwork del libretto, ai testi stilati rigorosamente in lingua-madre e in rima, come fosse una tragica ballata da accompagnare alle pitture del nazionalromanticismo norvegese (Johan Dahl, Adolph Tidemand…). L'approccio musicale e lirico è quanto di più anomalo e poetico si possa trovare nel black metal e, oggettivamente, nel mondo della musica estrema. L'assetto innovativo e persistente nel tempo, fanno di questo disco le qualità più importanti: le stesse qualità che in tempi recenti lo hanno fatto apparire perfino sulle pagine di webzine non addette al metal, e le stesse qualità che lo hanno portato ad essere amato da tutti gli ascoltatori di musica che riescono a mettere appena il naso nel mondo underground.
https://www.metallized.it/recensione.php?id=4434

1 note
·
View note
Text
AL MERCATO DEL CHIOSTRO: LABORATORI, ITINERARI, SUONI E SAPORI DELLA TRADIZIONE CONTADINA
Domani, giovedì 4 luglio, appuntamento (ritrovo alle ore 19) con Nardò Folk&Food, tour guidato tra storia, folklore e sapori ruspanti nel centro storico (informazioni al numero di telefono 380 4739285). Continue reading AL MERCATO DEL CHIOSTRO: LABORATORI, ITINERARI, SUONI E SAPORI DELLA TRADIZIONE CONTADINA
0 notes
Text
Ficodindia Fest: dove le spine raccontano storie di gusto e tradizione
Il 12 e 13 ottobre 2024 Santa Margherita di Belìce, la celebre “città del Gattopardo,” ospiterà il Ficodindia Fest, una celebrazione dedicata al frutto simbolo della regione: il ficodindia. L’evento, che richiama visitatori da ogni parte della Sicilia e oltre, si propone come un’occasione unica per assaporare tradizioni culinarie, folklore e cultura locale, con una serie di attività legate alla…
0 notes
Text
Il folklore del Tour de France grazie ai gadget promozionali
Il Tour de France, noto anche come Tour o Grande Boucle, è la principale corsa a tappe maschile di ciclismo su strada professionistico e si svolge annualmente lungo le strade francesi. Ideato da Henri Desgrange, è considerato l’evento ciclistico più importante dell’anno e uno tra i più significativi avvenimenti sportivi a livello globale. Parte del calendario professionistico UCI World Tour, il Tour de France ha avuto inizio nel 1903 e si è svolto ogni anno, eccetto durante le due guerre mondiali, durante il mese di luglio su un percorso che varia ogni volta, ma che termina tradizionalmente a Parigi sugli Champs-Élysées. L’organizzazione della gara è affidata alla Société du Tour de France, una sussidiaria dell’Amaury Sport Organisation.

Le Origini e lo Sviluppo del Tour de France
Il Tour de France fu concepito da Henri Desgrange, ma fu il suo collaboratore Lefèvre a seguire la corsa nel 1903. Durante la seconda guerra mondiale, nonostante la pressione della “German Propaganda Staffel” che desiderava mantenere il Tour come simbolo di normalità, Jacques Goddet, allora responsabile della corsa, rifiutò di organizzarlo sotto tali condizioni. Dopo la guerra, L’Auto, il giornale che deteneva i diritti del Tour, fu chiuso e i diritti furono gestiti dal governo. L’Équipe, guidato da Jacques Goddet, ottenne poi il diritto di organizzare il Tour de France nel 1947.
Il Tour de France ha evoluto la sua struttura negli anni, passando da percorsi estremamente lunghi e faticosi, inclusi tratti notturni, a un formato più moderno con tappe ridotte e giorni di riposo. Questo cambiamento fu in parte dovuto ai numerosi scandali legati al doping che culminarono nella morte di Tom Simpson nel 1967. L’Union Cycliste Internationale intervenne limitando le distanze e introducendo giorni di riposo per garantire la sicurezza dei ciclisti.
Record e Figure Iconiche
Il record di vittorie nel Tour de France è condiviso da quattro leggendari ciclisti, ciascuno con cinque vittorie: il francese Jacques Anquetil, il belga Eddy Merckx, il francese Bernard Hinault e lo spagnolo Miguel Indurain, che detiene il primato di cinque vittorie consecutive dal 1991 al 1995. Questo dimostra il livello di eccellenza richiesto per dominare questa gara estenuante.
Il Ruolo dei Gadget Promozionali
Un elemento cruciale del Tour de France è la carovana pubblicitaria che accompagna la corsa. Questa colorata parata di veicoli addobbati, quasi come carri allegorici, distribuisce una varietà di gadget promozionali lungo il percorso. I gadget promozionali, che includono magliette, borracce e molti altri articoli, sono regalati alla folla festante che segue il Tour. Questi gadget promozionali non solo aumentano la visibilità delle aziende sponsor, ma rafforzano anche l’identità del marchio, creando un legame tangibile tra il consumatore e il marchio stesso.
La distribuzione di gadget promozionali è una tradizione che attrae molti spettatori, non solo appassionati di ciclismo, ma anche persone interessate ai colori vivaci e all’atmosfera festosa creata dalla carovana pubblicitaria. La leggenda narra che molte persone seguano il Tour de France proprio per ricevere i gadget promozionali che vengono distribuiti gratuitamente.
L’Impatto della Carovana Pubblicitaria
La carovana pubblicitaria del Tour de France è composta da circa 220 veicoli, ognuno decorato per rappresentare un’azienda sponsor. Questa parata, che precede i ciclisti di circa 45 minuti, è diventata una parte integrante dell’esperienza del Tour. I gadget promozionali distribuiti includono una vasta gamma di articoli, come cappellini, portachiavi, borse e molti altri oggetti di uso quotidiano, tutti personalizzati con il logo delle aziende sponsor.
L’efficacia dei gadget promozionali nel contesto del Tour de France è evidente. Essi creano un forte impatto visivo e un senso di comunità tra gli spettatori, che spesso collezionano questi articoli come souvenir. Inoltre, i gadget promozionali aumentano l’engagement del pubblico, facendo sentire gli spettatori parte dell’evento. La distribuzione strategica di questi articoli durante gli eventi chiave può incrementare significativamente la consapevolezza del brand e attrarre nuovi clienti.
Conclusione
Il Tour de France non è solo una competizione ciclistica, ma un evento culturale che coinvolge milioni di persone in tutto il mondo. La storia del Tour, dalle sue origini alle moderne edizioni, è ricca di tradizioni e innovazioni. Un elemento chiave che contribuisce a questa esperienza unica è l’uso dei gadget promozionali. Questi articoli non solo promuovono i brand sponsor, ma creano anche un legame duraturo tra il pubblico e l’evento. Grazie ai gadget promozionali, il Tour de France continua a essere un esempio di successo nell’integrazione di marketing e sport, consolidando il suo status di uno degli eventi sportivi più importanti e seguiti al mondo.
Leggici su Linkedin
Indicaci come contattarti
#arcobaleno#ciclismo#etichette#france#francia#gadget#gadgetpromozionali#GrandeBoucle#lavoroitalia#lavoromondovi#lavoropiemonte#magliette#serigrafia#stampa#tour#tourdefrance#tourinitalia
0 notes