#filosofia-psicologia
Explore tagged Tumblr posts
scienza-magia · 1 year ago
Text
Il pensiero magico di Jung
Tumblr media
Jung il grande psicoanalista svizzero manifestò sempre un grande interesse per la grande tradizione magico alchemica. In Jung tale interesse divenne sempre più netto quando più si andò convincendo che oltre all’inconscio personale teorizzato da Freud in ogni essere umano esisteva uno strato ancora più profondo innato che poteva essere definito “inconscio collettivo”. Esso al contrario dell’inconscio personale aveva contenuti e comportamenti identici dappertutto e per tutti gli individui. L’inconscio collettivo può anche essere definito un substrato psichico comune di natura sopra personale presente in ogni individuo. Proprio nella prospettiva dell’inconscio collettivo Jung già cultore di Paracelso vede nell’alchimia una vera e propria anticipazione della moderna psicologia dell’inconscio. Di conseguenza egli interpreta l’alchimia in chiave simbolica. Lo psicoanalista svizzero convinto della storicità dell’alchimia mette chiaramente in luce il carattere compensatorio dell’alchimia rispetto agli aspetti d’ombra della tradizione religiosa filosofica e scientifica occidentale. L’alchimia viene da lui messa in rapporto con la tradizione gnostica nonché con quella dimensione esoterica che vede nei segni e nei fenomeni visibili la continua imprescindibile allusione a una dimensione che oggi viene chiamata inconscia. Per Jung in ogni caso tale dimensione non è mai stata completamente definibile e conoscibile. Se è vero che vi sono molte troppe cose che oltrepassano l’orizzonte della comprensione umana e che per questo ricorriamo costantemente all’uso di termini simbolici o immagini è anche vero che tutti i fatti della cosiddetta realtà diventano eventi psichici. Ma la natura di tali eventi psichici è inconoscibile in quanto la psiche non può conoscere la propria sostanza psichica. Per tale ragione ogni esperienza contiene un numero infinito di fattori sconosciuti per non dire del fatto che ogni oggetto concreto è sempre sconosciuto sotto certi aspetti dal momento che non siamo in grado di conoscere la natura sostanziale della materia in sé. Molti eventi rimangono così al disotto della soglia della coscienza cosicché il loro cuore segreto continua ad agire inosservato ripresentandosi sotto forma di sogno oppure come mito oppure pratica di cui la ragione cosciente difficilmente riesce a decifrare il senso. Pertanto ben precisi archetipi continuano a manifestarsi nelle forme più diverse come tendenze istintive che ripetono sempre lo stesso motivo. Tali archetipi non vanno intesi come forme statiche ma come fattori dinamici che si manifestano come forma di impulsi. Per Jung magia alchimia inconscio personale e sogno sono manifestazioni diverse di un medesimo complesso psichico ruotante intorno ad alcuni simboli fondamentali. Tali simboli fondamentali non sono mai stati inventati da questa o quella figura da questa o quella popolazione ma da ognuna di tali individualità storicamente determinate vengono in qualche modo ritrovati. Anche la magia e l’alchimia sono pratiche utili a portare a termine ciò che la natura ha lasciato incompleto. Proprio come pensava Paracelso. Entrambe implicano una intuizione del “lumen naturae” che agirebbe nel corpo invisibile. Infatti l’alchimista esegue la volontà di Dio e cioè che l’invisibile venga detto visibile. In Jung ritorna dunque la consapevolezza che nell’atteggiamento magico alchemico ma in fondo in ogni forma dell’agire sia essenziale la convinzione inconscia relative alla mancanza dell’unità. Lo psicologo svizzero afferma che l’anima è per natura religiosa se così non fosse se non si sapesse che nell’anima si trovano i valori supremi la psicologia non interesserebbe per nulla lo psicologo svizzero. A suo parere quelli che si definiscono religiosi dovrebbero prendere coscienza del divino quello che abita “ab origine” nella loro anima. Inoltre quelli che si definiscono religiosi dovrebbero anche prendere coscienza della contraddittorietà che è presente in tutti gli uomini nel loro intimo. Per Jung Budda Cristo e le diverse figure presenti nelle molte religioni che di fatto esistono nel mondo vanno considerati come simboli di quell’archetipo universale che Jung chiama il “Se”. Lo stesso archetipo è caratterizzato dall’unità dei contrari. Per Jung il Se è paradossalità assoluta dal momento che rappresenta sotto ogni riguardo e d’aspetto tesi e antitesi e contemporaneamente sintesi. In definitiva possiamo dire che non bisogna stupirsi dell’interesse di Jung nei riguardi dell’alchimia. Non dobbiamo dimenticare che per lo psicologo svizzero l’alchimia è una pratica il cui metodo consisteva nell’andare all’oscuro attraverso il sentiero del più oscuro nonché nell’andare all’ignoto attraverso il sentiero del più ignoto. Concludiamo tale articolo mettendo in evidenza che tematiche analoghe a quelle di Jung escono comunque dall’ambito della filosofia-psicologia e finiscono per affascinare un altro grande protagonista del Novecento europeo. Non si tratta di un filosofo o di uno psicologo ma di un’artista ovvero Andre Breton. Prof. Giovanni Pellegrino Read the full article
5 notes · View notes
molecoledigiorni · 2 months ago
Text
"Un giorno capirai che la vera vittoria non è riuscire a far ragionare le persone, non è neanche avere la loro comprensione.
Vincerai nel momento stesso in cui riuscirai a farti scivolare di dosso ogni differenza, ogni azione priva di rispetto, ogni dimostrazione di menefreghismo.
Lì, in quel preciso istante, capirai che tutto dipende da te.
E riuscirai finalmente a sorvolare su tutto quello che, un tempo, non faceva che avvelenarti il cuore".
- F. Zarbo
143 notes · View notes
espiritualidadefoco · 4 months ago
Text
Tumblr media
tenha um bom descanso ...
49 notes · View notes
anaperu05 · 3 months ago
Text
El amor es, según lacan, dar lo que no se tiene a quien no es.
En la ilusión del amor creemos que el ser amado completa nuestras carencias, y nos suponemos plenos al percibir colmada la falta inherente a la existencia.
Lo difícil de amar genuinamente, sin embargo, es reconocer que lo que nos falta nunca está en el otro; reconocer al otro genuinamente como otro, y amarlo no por lo que le es proyectado, sino por lo que realmente es. Y eso que realmente es, en efecto, nunca se puede tener.
Reconocer al otro, también es importante cuando se supera un amor perdido, pues no es sino hasta que se acepta que lo que nos faltaba nunca estuvo ni estará en el otro, que se posibilita superar la pérdida, y que, por otro lado, se abre el camino a estar en buenos términos con quien dejamos. Lo que hay que superar, lidiar, perdonar, cambiar, tras una pérdida, no es con aquello que del otro se nos va, sino con aquello que nosotros mismos pusimos en el otro, con eso que fuimos con el otro.
Paradójicamente no es sino a través de un amor que admite la diferencia en el otro que se logra superar un duelo.
Aquí el poema de Borges:
Ya no es mágico el mundo. Te han dejado.
Ya no compartirás la clara luna ni los lentos jardines. Ya no hay una luna que no sea espejo del pasado, cristal de soledad, sol de agonías.
Adiós las mutuas manos y las sienes que acercaba el amor. Hoy sólo tienes la fiel memoria y los desiertos días.
Nadie pierde (repites vanamente) sino lo que no tiene y no ha tenido nunca, pero no basta ser valiente para aprender el arte del olvido.
Un símbolo, una rosa, te desgarra y te puede matar una guitarra.
Ya no seré feliz. Tal vez no importa.
Hay tantas otras cosas en el mundo; un instante cualquiera es más profundo y diverso que el mar. La vida es corta y aunque las horas son tan largas, una oscura maravilla nos acecha, la muerte, ese otro mar, esa otra flecha que nos libra del sol y de la luna y del amor. La dicha que me diste y me quitaste debe ser borrada;
lo que era todo tiene que ser nada.
Sólo que me queda el goce de estar triste, esa vana costumbre que me inclina al Sur, a cierta puerta, a cierta esquina.
(Borges)
31 notes · View notes
psicologiadealtaconsciencia · 2 months ago
Text
¿Eres feliz?
Todo lo que haces en este mundo está sujeto a la ley del cambio. La persona sabia comienza a ver esto a una edad temprana y no persigue las cosas de este mundo, sino que más bien comienza a intentar comprenderse a sí mismo. "¿Quién soy yo? ¿Por qué nací? ¿Cuál es el propósito de la vida?" Cuando uno comienza a fijarse en estas cosas, el gurú interior, el Sí-mismo (Self), te dará un empujón y te encontrarás con que has tomado un camino espiritual.  Todo el mundo busca la felicidad
-Robert Adams
22 notes · View notes
ihardblack · 2 months ago
Text
"Una llave puede abrir muchas puertas pero si no sabes abrirla, la llave no te servirá de nada"
Tumblr media
21 notes · View notes
yoestuveaquiunavezfrases21 · 2 months ago
Text
2308- Los hombres temen al pensamiento más de lo que temen a cualquier otra cosa del mundo; más que la ruina, incluso más que la muerte. El pensamiento es despiadado con los privilegios, las instituciones establecidas y las costumbres cómodas; el pensamiento es anárquico y fuera de la ley, indiferente a la autoridad, descuidado con la sabiduría del pasado. Pero si el pensamiento ha de ser posesión de muchos, no el privilegio de unos cuantos, tenemos que habérnoslas con el miedo. Es el miedo el que detiene al hombre, miedo de que sus creencias entrañables no vayan a resultar ilusiones, miedo de que las instituciones con las que vive no vayan a resultar dañinas, miedo de que ellos mismos no vayan a resultar menos dignos de respeto de lo que habían supuesto. ¿Va a pensar libremente el trabajador sobre la propiedad? Entonces, ¿qué será de nosotros, los ricos? ¿Van a pensar libremente los muchachos y las muchachas jóvenes sobre el sexo? Entonces, ¿qué será de la moralidad? ¿Van a pensar libremente los soldados sobre la guerra? Entonces, ¿qué será de la disciplina militar? ¡Fuera el pensamiento! ¡Volvamos a los fantasmas del prejuicio, no vayan a estar la propiedad, la moral y la guerra en peligro! Es mejor que los hombres sean estúpidos, amorfos y tiránicos, antes de que sus pensamientos sean libres. Puesto que, si sus pensamientos fueran libres, seguramente no pensarían como nosotros. Y este desastre debe evitarse a toda costa. Así arguyen los enemigos del pensamiento en las profundidades inconscientes de sus almas. Y así actúan en las iglesias, escuelas y universidades.
(Bertrand Russell, Principios de Reconstrucción Social)
16 notes · View notes
01298283 · 18 days ago
Text
O Frágil Império do Ego: A Insegurança Oculta por Trás da Arrogância dos Algozes
Tumblr media
Abordo sobre temas críticos e complexidades,trazendo reflexões e questionando dinâmicas sem filtros, desmascarando hipocrisias e revelando a realidade por trás das aparências. Meu canal:
Conteúdo direcionado principalmente às vítimas de abusos e vítimas do sistema,estudo conteúdos que englobam filosofia,psicologia,política e sociologia e exponho no geral como algozes agem e como suas mentes funcionam,alertando e ajudando vítimas. Se você teve alguma experiência sobre,pode enviar uma DM e caso deseje,podemos compartilhar.
O ego do algoz está frequentemente enraizado em uma profunda necessidade de controle e superioridade. Psicologicamente,o algoz costuma possuir um senso exacerbado de importância e um sentimento de direito de impor sua vontade sobre os outros. Esse egocentrismo não é apenas uma característica, mas uma estrutura psicológica complexa que alimenta suas ações e manipulações. O algoz precisa sentir que é admirado,temido ou respeitado,e para isso utiliza diferentes mecanismos de controle,incluindo a violência física e psicológica.
A mitomania,ou a tendência patológica para mentir,é uma ferramenta central nesse processo. Para o algoz,a mentira não é apenas um desvio de conduta,mas um mecanismo de autopreservação e uma extensão de seu ego inflado. Quando o algoz mente,ele não apenas protege sua imagem pública,mas também cria uma narrativa interna que reafirma sua posição de poder e justifica suas ações. Essas mentiras não são apenas destinadas a enganar os outros, mas também a si mesmo. Ele precisa crer em suas próprias distorções para manter sua identidade intacta e livre de culpa.
É interessante notar que muitos algozes acreditam de fato em suas próprias mentiras,o que revela uma relação simbiótica entre o ego e a mitomania. A construção de uma falsa identidade social e emocional é uma forma de autoengano que,psicologicamente,reforça a visão grandiosa de si mesmo. Outro aspecto crucial é como essa distorção da realidade afeta o comportamento relacional do algoz. Psicopatas,narcisistas e outros perfis que podem coincidir com o de um algoz tendem a usar a mitomania para manipular e criar uma dissonância cognitiva nas vítimas e naqueles ao seu redor. Em muitos casos,o algoz manipula as vítimas a ponto de elas começarem a questionar suas próprias percepções e memórias,um fenômeno conhecido como "gaslighting". Nesse contexto,a mitomania é uma ferramenta de poder e destruição da realidade alheia.
O ego do algoz e sua propensão à mitomania são sintomas de uma falta de empatia e uma recusa consciente de se responsabilizar. Ele usa a manipulação e a mentira para manter a percepção de ser imune a falhas ou culpas,o que revela não apenas um caráter egocêntrico, mas uma estrutura psicológica de defesa rígida e narcisista.
Manipulação Emocional e Gaslighting
O gaslighting é uma técnica onde o algoz distorce informações ou faz a vítima questionar sua própria sanidade e memória. Ele utiliza de mentiras sutis,omissões ou manipulação de fatos para criar uma realidade alternativa. Ao fazer isso,o algoz insere dúvidas na mente da vítima sobre suas percepções e até mesmo sobre sua moralidade. Em muitos casos,ele apresenta seu comportamento abusivo como uma consequência direta das ações ou fraquezas da própria vítima,invertendo os papéis e se posicionando como o verdadeiro sofredor.
Provocações Deliberadas
As provocações são uma tática clássica para desgastar emocionalmente e mentalmente a vítima. O algoz sabe como e quando apertar as feridas mais dolorosas da vítima,o que pode incluir comentários sarcásticos,desdém, humilhações veladas,insultos indiretos ou críticas disfarçadas de conselhos. O objetivo é desencadear uma reação emocional desproporcional na vítima,levando-a a uma explosão emocional que,então,pode ser usada para validar a narrativa de que ela é instável ou irracional. Essa técnica cria um ciclo de auto-culpabilização na vítima e alimenta o ego do algoz,que se vê como capaz de manipular suas emoções à vontade.
Inversão de Papéis
Uma tática central para os algozes é a inversão de papéis,onde eles se apresentam como vítimas das circunstâncias,de injustiças ou até mesmo da própria vítima. Ao se colocarem em uma posição de vulnerabilidade aparente, conseguem gerar empatia, piedade ou apoio de terceiros. Isso não apenas reforça sua narrativa de inocência,mas também isola a verdadeira vítima,que começa a ser vista como agressora ou causadora de problemas. O algoz pode criar uma narrativa de perseguição, alegando que é constantemente incompreendido,injustiçado ou alvo de difamação.
Controle através de uma Máscara Social
Algozes que atuam em posições de poder social,profissional ou religioso,como líderes religiosos,advogados,ou figuras de autoridade, frequentemente constroem uma "máscara" social de benevolência,bondade ou sucesso. Essa máscara é cuidadosamente projetada para atrair confiança e criar um contraste marcante entre a percepção pública e suas ações privadas. Através desse mecanismo,eles garantem o apoio de pessoas influentes e estabelecem uma barreira de credibilidade contra qualquer acusação. Psicologicamente, a imagem externa de moralidade ou virtude serve como uma defesa contra a culpa interna e uma maneira de fortalecer seu narcisismo.
Mentiras e Reescrita de Histórias
Por fim,há a tática da reescrita da história,que envolve a construção de uma versão paralela da verdade,na qual o algoz é sempre visto sob uma luz favorável. Ele mente abertamente sobre os eventos passados, distorce conversas,inventa histórias e convence terceiros de sua versão. Essa reescrita narrativa é central para sua autopercepção e validação social,pois ele precisa manter um certo controle sobre a verdade para sustentar a máscara que construiu. Psicologicamente,essa tática também permite ao algoz evitar confrontar a realidade e suas próprias falhas, projetando a culpa nos outros.
Em resumo,essas táticas refletem um complexo jogo psicológico que se baseia em manipulação, controle e construção de narrativas favoráveis ao algoz. As provocações,mentiras e inversões de papéis são utilizadas para minar a confiança da vítima,moldar a percepção dos outros e proteger a imagem pública do algoz. No fundo, essas táticas são formas de preservar um ego frágil e narcisista,que depende da subjugação dos outros para se afirmar como poderoso e irrepreensível.
13 notes · View notes
ilgiardinodivagante · 2 months ago
Text
Tumblr media
Cos'è davvero l'uguaglianza? È come una chimera, un ideale che sfugge, un concetto che ognuno interpreta a modo suo. Da una parte, c'è chi grida al merito, alla gerarchia, a una sorta di legge della giungla dove vince il più forte. Ma il merito è davvero così oggettivo? Non è che spesso è il frutto di un gioco di carte truccato, dove alcuni nascono già con un asso nella manica? E poi, c'è chi, all'opposto, sostiene che siamo tutti uguali, punto e basta. Ma se siamo tutti uguali, che senso ha valorizzare le differenze? È come dire che un Picasso e un bambino di tre anni che scarabocchia un foglio sono sullo stesso piano.
Io credo che l'uguaglianza sia il fondamento di una società sana, ma non nell'accezione di un livellamento che annulla le individualità. È il diritto di ogni essere umano a partire da una linea di partenza equa, a poter sviluppare i propri talenti, a non essere giudicato per l'origine, il colore della pelle o le preferenze sessuali. Ma questo non significa che tutti debbano fare lo stesso lavoro o raggiungere gli stessi traguardi. Un medico e un poeta hanno ruoli diversi, ma entrambi sono essenziali per la nostra società.
Il problema nasce quando confondiamo l'uguaglianza con l'uniformità. È come se volessimo tutti indossare la stessa taglia di scarpe, senza renderci conto che ognuno ha un piede diverso. Certo, possiamo creare delle scarpe standard, ma poi ci saranno sempre quelli a cui stringono e quelli a cui sono larghe.
La meritocrazia, se intesa nel modo giusto, può essere un motore di crescita. Ma deve essere una meritocrazia inclusiva, che non lasci indietro nessuno. È illogico pensare che un bambino cresciuto in un ambiente privo delle risorse fondamentali possa, senza alcun supporto, raggiungere gli stessi risultati di un suo coetaneo cresciuto in un contesto privilegiato. Dobbiamo creare delle reti di sostegno, delle rampe di lancio per chi parte svantaggiato.
Tumblr media
E poi c'è la questione della libertà di espressione. Certo, ognuno ha diritto a dire la sua, ma non tutte le opinioni hanno lo stesso valore. Un'idea ben argomentata, frutto di una profonda riflessione, è diversa da un'opinione buttata lì tanto per dire. E non dimentichiamo che la libertà di espressione ha dei limiti. Non possiamo gridare al fuoco in un cinema, né diffondere notizie false che possano danneggiare gli altri.
Per costruire una società più giusta ed equa, dobbiamo prima di tutto affrontare le contraddizioni e le sfide che ci troviamo ad affrontare. Come possiamo conciliare il principio di uguaglianza con quello di meritocrazia? Viviamo in un'epoca contraddittoria, dove si invocano i valori di pace e fratellanza, ma si perpetuano le disuguaglianze. Più parliamo di uguaglianza, più il divario tra ricchi e poveri sembra allargarsi.
Ci chiediamo allora: vogliamo davvero una società più equa? E se sì, perché le nostre azioni non corrispondono a questo desiderio? Siamo disposti a mettere in discussione i nostri privilegi per costruire un futuro più giusto? Le risposte a queste domande sono fondamentali per definire le azioni concrete che dobbiamo intraprendere.
Insomma, la strada verso l'uguaglianza è lunga e tortuosa. È un percorso che richiede impegno, dialogo e soprattutto onestà intellettuale. Dobbiamo essere disposti a mettere in discussione le nostre convinzioni, a uscire dalla nostra comfort zone e ad ascoltare le ragioni degli altri. Solo così potremo costruire una società più giusta e più equa, dove ognuno possa realizzarsi e trovare il proprio posto.
Questo blog è il mio piccolo angolo creativo. Ogni parola e ogni immagine presente in questo post è frutto della mia immaginazione. Se ti piace qualcosa, condividi il link, non copiare.
14 notes · View notes
maodedefunto · 25 days ago
Text
A obsessão de sangue
Augusto dos Anjos, Cadernos de Literatura em Tradução, n. 11, p. 297-316
Acordou, vendo sangue... — Horrível! O osso
Frontal em fogo... la talvez morrer,
Disse. Olhou-se no espelho. Era tão moço,
Ah! certamente não podia ser!
Levantou-se. E eis que viu, antes do almoço,
Na mão dos açougueiros, a escorrer
Fita rubra de sangue muito grosso,
A carne que ele havia de comer!
No inferno da visão alucinada,
Viu montanhas de sangue enchendo a estrada, Viu vísceras vermelhas pelo chão…
E amou, com um berro bárbaro de gozo,
o monocromatismo monstruoso
Daquela universal vermelhidão!
Recomendação de música:,
11 notes · View notes
borboletaechamas · 26 days ago
Text
“Essa experiência de amor verdadeiro (uma combinação de cuidado, compromisso, confiança, sabedoria, responsabilidade e respeito) nutriu meu espírito ferido e permitiu que eu sobrevivesse a atos de desamor.” - Tudo sobre o Amor: Novas perspectivas, bell hooks. p.36.
13 notes · View notes
serendipia-nostalgica · 8 months ago
Text
Contradicciones y más contradicciones; La dualidad es algo que encuentro fascinante; sin embargo se que podría sonar aterrador para algunos, el hecho que absolutamente todos estamos a un paso de la sociopatía.
31 notes · View notes
espiritualidadefoco · 2 months ago
Text
Tumblr media
tenha uma linda noite !
26 notes · View notes
sociedad-pensativa · 6 months ago
Text
Blog N°21: Monotonía
Una forma de deshumanizar al sujeto es hacer que todos sus días sean iguales. La rutina (o la monotonía) generan, en el mediano plazo, la falta de un horizonte al cual mirar y, por ende, que el sujeto pierda las ganas de vivir.
Tumblr media
19 notes · View notes
frasescatolicas · 3 months ago
Text
No debemos, por ejemplo, abandonar a los ancianos en su soledad, no debemos pasar de largo ante los que sufren.
HOMILÍA DEL SANTO PADRE [BENEDICTO XVI] Colonia - Explanada de Marienfeld Domingo 21 de agosto de 2005
7 notes · View notes
psicologiadealtaconsciencia · 5 months ago
Text
Bienvenidos a Psicología de Alta Consciencia
Mi nombre es Juan Manuel, creador y administrador de este blog, soy Psicólogo Clínico y me dedico a la consulta privada. La primera publicación que realicé en este espacio con fines didácticos en Psicología fue el 9 de marzo del 2014 con una breve frase de mi propio cuño:
“El cuerpo es la prueba viviente de que la mente influye sobre la materia”.
Dando inicio así a esta etapa de publicaciones en psicología y filosofía con vertiente en el Budismo y en el Advaita Vedanta, así que este blog surgió con un corte espiritual, mas no religioso.
Como dato curioso, en principio este blog no lo abrí con fines psicológicos ni filosóficos como actualmente es, sino que en el año 2010, cuando decidí crear un blog en esta plataforma, lo hice con la idea de publicar fotografías de estílo gótico y con el nombre de "Dark Gothic Wave", y no nació como Psicología de Alta Consciencia.
En ese entonces me encontraba estudiando el 5° semestre de la maestría en Filosofía, la cual fue muy demandante, así que abandoné este blog durante un par de años. En esta fecha aún yo no tenía ninguna relación con temas espirituales ni orientales, incluso estaba por completo enfocado en los rigurosos lineamientos de investigación y práctica psicológica, muy lejos de asuntos espirituales.
Posteriormente en el año 2012 tuve el tan llamado "despertar de consciencia", justo en la fiesta de cumpleaños de mi hermana que ese día cumplía años. ¿Un despertar de consciencia en una fiesta de cumpleaños? Bueno, el despertar es cuando es.
A partir de ahí, más por curiosidad que por ser alguien espiritual, comencé a investigar más acerca de este ámbito, encontrando mucha información, libros y maestros, y acercándome a algunos de ellos que aún estań en vida, como por ejemplo mi Maestra Eva que tuve en mis inicios con el Advaita Vedanta (no-dualidad), con la cual aprendí muchísimo en esos años por el 2014 y 2015.
Sucesivamente seguí aprendiendo y desaprendiendo por mi cuenta en mi propio recorrido, actividad que aún realizo, un recorrido que nunca termina. Como dijera Gautama Buda: "Cuando llegues a la cima de la montaña sigue escalando".
Ya en este punto, decidí borrar todas las publicaciones de estilo dark y gótico que tenía en este blog, quedando completamente limpio, le cambié el nombre al actual Psicología de Alta Consciencia, y como nadie me seguía decidí usarlo de blog de notas personal, donde escribía notas de mis propias ideas y pensamientos acerca de Budismo, Taoísmo, Advaita, etc., con la finalidad de tenerlas disponibles para mí cuando yo quisiera. Mi sorpresa fue que mucha gente empezó a seguir mi blog, fue entonces que me surgió la idea de continuar publicando pero ya no nada más para mí sino también para toda aquella persona que le interesara. Así nació este espacio, aunque el concepto "Psicología de Alta Consciencia" lo acuñé desde el 2012, cuando abrí mi sitio web. Pasé de tener 0 seguidores a un tanto más de 49,000 hasta hoy junio de 2024.
Gracias a todos, y este blog seguirá hasta donde tenga qué llegar, después de ello quedará para la posteridad mientras siga existiendo Tumblr y el internet.
-Juan Manuel 💜
Tumblr media
31 notes · View notes