#ferito grave
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pier-carlo-universe · 5 days ago
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Incidente al Cristo di Alessandria: Anziano di 86 Anni in Codice Rosso Dopo uno Scontro con un Camion
Un incidente stradale scuote il quartiere Cristo di Alessandria, coinvolgendo un uomo di 86 anni trasportato d'urgenza al pronto soccorso.
Un incidente stradale scuote il quartiere Cristo di Alessandria, coinvolgendo un uomo di 86 anni trasportato d’urgenza al pronto soccorso. Questa mattina, il 118 ha segnalato un grave incidente avvenuto nel quartiere Cristo di Alessandria, dove un camion ha impattato violentemente contro una macchina dal lato del conducente. L’auto era guidata da un uomo di 86 anni, che è stato immediatamente…
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petalidiagapanto · 5 months ago
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«È troppo presto per parlare, per scrivere, forse per pensare; e per qualche tempo il nostro linguaggio somiglierà al balbettio del ferito grave che viene rieducato. Approfittiamo del silenzio come di un apprendistato mistico»
(Marguerite Yourcenar)
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primepaginequotidiani · 6 months ago
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PRIMA PAGINA Gazzetta Di Modena di Oggi giovedì, 25 luglio 2024
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b0ringasfuck · 1 month ago
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crazy-so-na-sega · 4 months ago
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L'amore ai tempi dei lupi
– Sono nato nel 1926, un tempo su queste colline che vedi di fronte a te c’erano dei carbonai, estraevano il carbone necessario per far partire i treni – mi disse poco dopo essersi seduto accanto a me.
Mi aveva chiesto di potersi accomodare su una di quelle panchine della villetta comunale, dove andavo spesso a leggere un libro, perché lì giungeva l’ultimo raggio di sole di quella giornata di ottobre. Oggi non ricordo il suo volto, né so se l’ho mai più incontrato. Cominciò a raccontare senza che gli avessi chiesto nulla, era spinto da un’urgenza comunicativa e non me la sentii di oppormi.
– Devi sapere che sulle colline arrivarono dei lupi, forse scappati dal freddo dell’Abruzzo. Un giorno un carbonaio trovò un piccolo lupetto ferito a una gamba, che cercava di riscaldarsi sulla cenere ancora tiepida, e che era residuo del fuoco che gli uomini, i carbonai, avevano acceso la sera precedente. L’uomo si prese cura del lupetto, lo accudì, gli dava da mangiare, lo metteva a dormire al riparo, finché guarì dalla ferita. La sua natura lo riportò dai suoi simili un giorno che sentì un ululato provenire da un punto imprecisato del bosco.
Non sapevo perché avesse deciso di parlarmi di quella vicenda del lupetto, non sapevo nemmeno quanto di leggendario ci fosse nel suo racconto. Il tono con cui raccontava era così privo di enfasi, ma al tempo stesso così partecipato, che restavo ad ascoltarlo con piacere.
– L’anno successivo quello stesso carbonaio aveva posto della carne all’interno del suo accampamento di fortuna. Una sera, rientrando dal lavoro, trovò sei lupi affamati che gli stavano sottraendo il cibo. Si sentì spacciato. Sbagliava. Il capo – branco era il lupo che egli aveva salvato l’anno precedente. Con una serie di ululati strani, il lupo riconoscente quietò i suoi compari, che continuarono a mangiare la carne senza avventarsi sull’uomo. Il lupo ha buona memoria, a quanto pare.
Anche “l’uomo con gli occhi del 1926” ne aveva, a giudicare da quel che mi raccontava. Non indagai sulla veridicità della storia, del resto lui si limitava a riferirmela, e se anche avesse aggiunto elementi romanzeschi, che ci sarebbe stato poi di tanto grave?
Continuò in una sorta di flusso di coscienza ininterrotto, come spesso accade a coloro che hanno una certa età e che ricordano episodi lontani nel tempo in ogni minimo dettaglio.
Mi raccontò anche la sua personale storia di guerra, che in quanto personale è inevitabilmente soggettiva, condizionata, limitata, ma non per questo meno reale.
Dove oggi sorge un campo di calcetto, all’epoca della seconda guerra mondiale c’erano, almeno stando a quel che mi raccontò l’uomo, quattro cannoni della contraerea tedesca.
– I tedeschi, quelli che stavano nella mia zona, avevano un buon rapporto con la popolazione. Mussolini aveva emanato una legge per razionare il grano, quello in eccesso doveva essere portato all’ammasso.
Sui tedeschi e su Mussolini avevo da ridire, strabuzzai gli occhi e lui colse il mio sgomento, ma poi capii che lui non era un nostalgico fascista, che non ignorava, adesso, quel che il nazismo e il fascismo hanno rappresentato. Solo che “quei” tedeschi, quelli della sua minima e privata storia, non erano orchi, almeno a lui non apparvero tali.
– Gli americani, che erano giunti per liberarci, bombardarono senza stare troppo a distinguere i veri obiettivi delle bombe. Un giorno vidi a 40 – 50 metri da me cadere qualcosa dal cielo, pensavo fossero pacchi di pane o comunque cibo, invece erano bombe, ed è solo per un miracolo che sono qui a raccontarti questa storia. C’era un mulino, le madri di famiglia andavano lì a prendere il pane per sfamare i figli. Un giorno un bombardiere americano sganciò una bomba uccidendo una settantina di persone.
Ascoltavo ripromettendomi di indagare più a fondo sulle vicende, anche se temevo (cosa che infatti accadde) che di lì a pochi giorni mi sarei dimenticato di questo proposito, preso dalle mie questioni personali.
– Poi c’erano i tedeschi cattivi, lo so. C’erano anche tanti italiani che saltarono da un carro all’altro non appena si presentava l’occasione, gli apparati che avrebbero dovuto proteggerci erano tutti corrotti.
Parlava, ripeto, senza retorica, nonostante stesse descrivendo avvenimenti enormi. Pensavo a un uomo di oggi, mediamente inserito, né guerrafondaio né troppo impegnato politicamente, che all’improvviso si trova in mezzo a eserciti, bombe, armistizi, razzie, soprusi, stupri. Per quanti sforzi potessi fare, però, il mio pensiero non poteva neanche minimamente paragonarsi al suo ricordo. Lui aveva vissuto certe situazioni, io no, e questo scava un abisso.Lo ascoltavo, ogni tanto facevo qualche domanda ma lasciavo che fosse lui, se voleva, a raccontare, perché non avevo intenzione di risvegliare ricordi terribili oltre a quelli che già aveva.
Poi, improvvisamente, dopo un po’, cambiò discorso. Prese a parlarmi della sua vita sentimentale, di come aveva conosciuto sua moglie, della sua vita da esule all’estero, per lavoro, dove aveva incontrato italiani disonesti che l’avevano raggirato.
– L’uomo e la donna sono piccole colture selvagge, destinate a rimanere tali fino a che non s’incontrano per germogliare altri fiori. Mia moglie l’ho conosciuta in un pomeriggio del 1950. C’era il sole, come oggi. La vidi seduta di fronte a una bottega. Chiesi a un mio amico di accompagnarmi, mi vergognavo di dirle che mi ero innamorato.
Sorrisi, ripensando a quante volte mi ero sentito stupido nell’infatuarmi così, al primo sguardo. Ebbi la conferma che questo genere di follie erano sempre accadute.
– La mamma della ragazza mi disse che non era il caso. Poi, però, ci frequentammo, ci innamorammo l’uno dell’altro e dalla nostra unione nacquero dei figli. Le piccole colture selvagge avevano dato frutti.
L’uomo con gli occhi del 1926 mi aveva raccontato tutto questo, quel giorno, e ancora oggi non so perché.
– Tu ce l’hai una ragazza? – mi chiese poi alla fine del racconto.
– No – gli risposi sorridendo.
– Quanti anni hai?
– Trentadue.
– Ti facevo più giovane! Ti devi sbrigare, devi trovare una ragazza! – mi disse colpendomi affettuosamente sulla spalla sinistra.
Passeggio ancora per le strade del mio paese. Mi siedo spesso su quella panchina dove due anni fa “l’uomo con gli occhi del 1926” mi affiancò. Non sempre c’è il sole. Quasi mai c’è compagnia.
Oggi pomeriggio ho ripensato a quel giorno, alla sua pacca sulla spalla, alla storia delle “piccole colture selvagge”, alla bottega aperta in una domenica pomeriggio del 1950.
La strada principale del mio paese è illuminata a festa.Fa freddo. Pochi temerari girano per le strade. Ogni tanto passa una coppia. Allora può accadere che mi torni alla mente quella domanda.
– Tu ce l’hai una ragazza?
E’ strano come ciò che un tempo ti avrebbe ferito, solo due anni dopo ti fa sorridere. Non credo che la “maturità” in tutto questo c’entri qualcosa. Piuttosto penso che si tratti di “oblio”. Per essere più preciso: non penso più. Sorrido.
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susieporta · 1 year ago
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𝙇'𝙚𝙙𝙪𝙘𝙖𝙯𝙞𝙤𝙣𝙚 𝙨𝙚𝙣𝙩𝙞𝙢𝙚𝙣𝙩𝙖𝙡𝙚
Alcuni giorni fa stavo comprando delle scarpe in una grande rivendita cittadina. Molto grande e scarpe per tutti i gusti ed età.
Seduto su un divanetto circolare stavo provandomi delle "skechers" quando, circa mezzo metro accanto a me, sento un piccolo urlo prima ed un crescente pianto accorato poi di un bambino.
Mi volto alla mia destra e vedo, vicino a me intento anche lui in una prova di scarpe, un padre sui 40 anni con la faccia scocciata. Accanto un figlio di poco meno di 4 anni che piange, disperato, ferito più moralmente che fisicamente.
Arriva la madre e chiede "ma perché l'hai colpito?"...il padre "non mi dava pace!".
Mi sono chiesto: ma cosa sarà mai successo qui, a pochi centimetri da me, tra un figlio di 4 anni ed un padre di 40, di così grave, di così intenso, al punto da "togliere pace" a qualcuno?
Poco, probabilmente pochissimo. Eppure la procedura per insegnare al figlio a co-regolarsi in quel contesto è apparso colpirlo. Dal pianto, che si è protratto a lungo (ancora mentre stavo pagando alla cassa) e chissà per quanto ancora, è evidente che è la delusione, l'offesa, la mortificazione di un gesto di rabbia del padre contro di lui che l'ha così tanto insultato. Al punto che anche la madre non è apparsa capace di contenerlo.
Osservando seppur con tatto la vignetta familiare, mi sono reso conto di quanto quel padre non fosse consapevole di cosa ha prodotto. Ed è molto probabile che, il padre del padre (o madre) abbia usato con lui lo stesso metodo, alla stessa età, per ottenere una sorta di regolazione comportamentale ed emotiva.
Del tutto ignaro ipotizzo sia il nonno di questo bambino che l'attuale padre che, colpire fisicamente un figlio, scarica solo la propria frustrazione, ma non produce nessuna educazione. Nessuna capacità di ricomporsi emotivamente, di sentirsi regolati.
Ma soprattutto tramandando questa incapacità di generazione in generazione. Favorendo giovani adulti discontrollati, irritabili, irrispettosi dell'altro perché - nessuno - ha favorito un meccanismo di contenimento dei propri (piccoli o grandi) disordini interiori. Che anche a 4 anni si possono avere, si ha persino il diritto di avere.
L'educazione sentimentale, ben prima di farla a scuola ai ragazzi, dovremmo trovare il modo di farla a questi più o meno giovani genitori. Dove vivono, dove lavorano, dove si trovano con i loro figli. Dovremmo inventarci degli spazi (forse anche a scuola perché no, recentemente ne ho avuto occasione) nei luoghi di vita di questi giovani adulti, dove aprire uno spazio robusto di riflessione su questi temi. Sul pericolo del passaggio inter generazionale di una scarsa educazione sentimentale.
Nicola Artico
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dilebe06 · 1 year ago
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BACK FROM THE BRINK
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Altro giro, altra corsa, altro drama.
Devo dire che avevo messo in lista questa serie solo perché avevo beccato qualche immagine divertente che mi avevano fatto pensare che la serie fosse non troppo pesante. Che potesse essere leggero e divertente.
E così - almeno per la prima parte della serie - è stato.
Prima di tutto la trama:
Dopo il tradimento della sua amante, l'antico drago Tian Yao si ritrovò gravemente ferito e con il cuore spezzato. La donna che amava lo tradì smembrandolo, spogliandolo delle sue scaglie di drago e poi sigillando le sue parti del corpo in cinque punti. Solo la sua anima è scappata. Ora rinato, Tian Yao incontra Yan Hui, che giura di proteggerlo mentre recuperano assieme le sue parti mancanti. Lungo il viaggio, Tian Yao trova una parte del suo corpo e scopre anche che Yan Hui possiede la sua scaglia di drago e che quindi può rompere il sigillo che blocca le sue parti del corpo nascoste per il mondo. Tian Yao allora, usa Yan Hui per recuperare le parti del suo corpo rubate. La ragazza terrorizzata, pianifica la sua fuga solo per fallire e scoprire che la loro relazione si approfondisce durante il tempo passato assieme. Tian Yao ammira i ripetuti sforzi di Yan Hui per salvarlo, mentre Yan Hui apprezza il forte legame che hanno creato. I misteri abbonderanno man mano che Yan Hui scoprirà la sua vera origine.
(L'ultima frase la metto in grassetto perché sta roba dell'origine è una cazzata. Non solo non si scopre NULLA della sua origine ma ai fini della trama manco importa. Per dire.)
Dunque: la trama è interessante. C'è un drago innamorato che è stato tradito e ammazzato malissimo. C'è una donzella che trova il drago dopo anni ed formano una coppia che evolve tra alti e bassi. C'è un corpo da recuperare e tante altre cose...
Ammetto che ho iniziato questa serie perché ero curiosa di vedere come avrebbero gestito la parte di Tian Yao che usa Yan Hui: i personaggi grigi e ambigui saranno sempre la mia passione a quanto pare!
Ma prima di parlare dei personaggi, tornando alla trama, essa di evolve lungo la strada e verso la fine parlerà di tutt'altro. E' una storia epica, piena di personaggi e di tecniche magiche. E' una storia che riprende da un libro che, a quanto ho capito, mai e poi mai leggerò poiché col caiser che verrà mai tradotto in italiano!
Ma nonostante questo, la trama mi è piaciuto ed ho veramente annusato l'odore dell'epicità.
Ci stanno tutte le cose care ai drama wuxia: i temi del bianco e nero, cultori, tecniche proibite, oggetti con funzioni strane, roba con nomi lunghissimi... il solito insomma. Ma soprattutto ci stanno cose magiche che non spiegano mai, tecniche che certe volte funzionano e certe no, artefatti che vengono trovati ad minchiam... la cosa che mi fa sempre tagliare in queste serie, quando si parla della magia, è come i personaggi enuncino cose magiche, strumenti ecc ecc con una nonchalance e sicurezza come se anche lo spettatore sapesse di cosa stiano parlando. Cosa che non è vera!
" adesso useremo La Tecnica della Tigre Bianca per bloccare l'Energia Oscura dell'Elogio Spettrale, grazie al Sigillo Delle Nove Spade ecc ecc..."
Io comunque gli do ragione e accetto qualsiasi cosa per partito preso ma ammetto che metà cose di come funzioni la magia, me le sono perse.
Detto questo comunque, il problema più grave per me è stata la scenografia, fotografia e CGI che ho trovato barbinissime, davvero di bassa qualità. Ad esempio, la foresta dove i nostri sovente si recavano: gli alberi, i sassi e tutta l'ambientazione sembravano dei cartonati da recita di paese. Anche nel finale quando il male ormai corre lungo tutto il mondo, il "mondo" era costituito da 10 persone, forse 20 a stare larghe.
E' difficile farmi sentire la tensione, l'epicità del mondo in pericolo quando su schermo ci sono 4 tizi scarsi.
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Di buono però c'è anche la storia è si epica, ma anche molto divertente. Soprattutto inizialmente: Yan Hui è spettacolare, divertente e tosta ed insieme a Tian Yao creano dei siparietti molto spassosi.
Veniamo ora ai personaggi. Ho adorato la protagonista Yan Hui sia come recitazione sia come caratterizzazione. Solare, entusiasta, avida, leale ma anche umana quando scappa da Tian Yao dopo quello che le ha fatto o quando quasi cede al lato oscuro. Zhou Ye tratteggia una protagonista forte e comica ma che sa anche commuoversi e far commuovere, rendendo Yan Hui realistica e credibile.
Al pari della lead, anche Bai Xiao Sheng - il second per intenderci - è meraviglioso. All'inizio grigio e sospetto piano piano s'affezionerà ai protagonisti, soprattutto a Yan Hui e mi regalerà una terribile sindrome da second lead che difficilmente andrà via. Ho infatti trovato l'innamoramento di Bai per la protagonista molto semplice ma funzionale e logico: quando tutti lo avevano abbandonato, Yan Hui è stata l'unica che è andata a cercarlo, mostrando di tenere a lui.
Inoltre Bai è interpretato da Riley Wang , attore bravissimo che regge lo schermo come pochi. Fluido, naturale, con una recitazione credile e vera che rende Bai quasi un personaggio in carne ed ossa.
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Chi invece non ha questa grazia è Tian Yao. Se è vero che inizialmente il nostro protagonista usa Yan Hui per riprendersi il corpo, successivamente ritorna ad essere un esempio di santità e bontà. Chiesto scusa per il brutto comportamento verso la sua amata, Tian mostra tutta la sua virtù facendo sempre la cosa giusta, combattendo il male e colando miele di romanticismo pure dagli occhi.
Oltre a ciò, Neo Hou non mi ha convinto per niente. Ha reso Tian Yan troppo rigido e statico. Un pezzo di marmo. Bello sì. Ma ancora immobile come la pietra. E ho capito che impersonava un essere sovrannaturale e al di sopra di tutti i mortali e immortali ma la grazia e eleganza che doveva mostrare era davvero troppo asettica.
Veniamo poi alla storia d'amore. Come sempre, avendo il cuore in pietra lavica soprattutto per le storie che diventano facilmente melense, ad una certa ho skippato tutte le loro scene d'amore: alla quinquesima immagina di loro due che si professavano eterno amore, il mio cuore non ce l'ha fatta ed ho premuto "avanti 10 secondi" più volte.
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Chiariamoci... la storia d'amore non ha nulla che non va. E' che tra la recitazione poco convincente del lead, il ti lascio e ti ripiglio ,ma ti amo e sposiamoci ,ma no, ma sì dai! la storia che andava avanti ed io che invece volevo sapere cosa era successo a Bai, ho davvero messo poco impegno nel seguire la vicenda amorosa.
Mi sono invece piaciute le altre coppie, come quella di Xian Ge e Feng Qian Shuo: ad esempio: una coppia semplice e normale che si faceva forza uno con l'altro. Lui poi innamoratissimo! Mi portava in scena sempre feels amorosi. <3
Altra cosa per me negativa è stata la resa delle relazioni, soprattutto quelle del lead. Alla notizia che il suo vecchio amico è in realtà il braccio destro del nemico, Tian Yan non dice bau. Niente. Nada. Manco in confronto, un conflitto, un espressione di dolore per il tradimento. Niente.
Oppure: Tian Yao è stato tradito, ammazzato e fatto a pezzi dalla sua presunta futura moglie. Presumo che lui l'abbia amata prima di questo, visto che l'ha chiesta in moglie. E per tutto il drama questa relazione d'amore non verrò mai affrontata. Mai. Anche quando i due si incontrano e scontrano non c'è un richiamo romantico alla loro vita assieme.
I personaggi parlano con Tian ma non c'è davvero una relazione amichevole e intima tra loro, rendendo tutto molto asettico tipo lista della spesa.
Detto questo, Back From the Brink non è stato male. Si vede l'impegno messo dagli autori nel creare la storia e tratteggiare i personaggi con il consueto " bianco e nero style alla the Untamed" con alcuni di loro che svettano come recitazione e caratterizzazione. Altri... svettano meno. Ma che sia il lead ha farlo è più grave secondo me.
Peccato per l'ambientazione e gli effetti speciali così come certe cose che sembrano state tirate via e raffazzonate, cosa che un drama "epico" serio non dovrebbe mai fare.
VOTO: 7.6
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multiverseofseries · 9 months ago
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The Last of Us: Un viaggio sofferto ma che vale la pena compiere
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The Last of Us è risultata essere la serie più attesa del 2023 e inevitabilmente quella che rientra tra i titoli più gettonati nel prossimo futuro, uno di quei titoli di cui si è parlato e si parlerà con ancora più passione e insistenza per diversi motivi: prima di tutto perché il videogioco a cui si ispira è uno di quelli che ha lasciato il segno, sia nel suo settore che nell'immaginario popolare, diventando uno dei titoli più noti e apprezzati da parte del pubblico, videogiocatori e non; in secondo luogo perché rappresenta il tipo di gioco a cui si presta sempre attenzione, essendo formato da una componente narrativa e cinematografica molto marcata e costruita in modo magistrale; infine, ma non per ultimo ma non meno importante, si tratta di una produzione HBO, che è da sempre sinonimo di qualità e di un certo tipo di televisione che sa coniugare alla perfezione autorialità e appetibilità per il pubblico.
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The Last of Us: un'immagine dal teaser trailer della serie HBO
Mi sono approcciata alla serie di The Last of Us, carica di speranze, curiosità, ma anche timori, perché è facile disattendere le aspettative quando sono molto alte, ma anche per la difficoltà intrinseca di un progetto del genere che deve necessariamente parlare a due tipi diversi di pubblico: quello televisivo che può essere a digiuno del materiale di partenza e quello che ha già vissuto questa storia pad alla mano, a cui è più difficile proporre le stesse suggestioni senza il valore aggiunto dato dal partecipare in prima persona all'azione. A conti fatti, e dopo aver guardato tutti i 9 episodi che compongono la prima stagione che adatta il primo dei due giochi, posso dirmi soddisfatta del risultato.
Di che parla The Last of Us?
Ma da che spunto prende il via la trama di The Last of Us? Cercando di non fare spoiler ma accenando giusto qualcosina per chi non ha avuto modo di provare il video gioco di Naughty Dog del 2013 o nel più recente remake per nextgen del 2022: ci muoviamo in un mondo post-apocalittico, in cui la razza umana ha già perso la sua battaglia contro un agente patogeno, che proviene dai funghi e rende gli infetti simili a zombie, è stata decimata e vive in piccole comunità che cercano di riorganizzarsi. Un contesto oramai già consolidato, perché dall'esplosione della pandemia e dal prologo della serie sono passati ormai vent'anni, e sullo sfondo di questa nuova umanità seguiamo Joel, cinquantenne ormai disilluso e con una forte ferita emotiva alle spalle, che si ritrova a dover fare una consegna particolare: Ellie, una ragazzina di quattordici anni.
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The Last of Us: Pedro Pascal e Bella Ramsey in una scena della serie
I due si trovano a dover viaggiare lungo gli Stati Uniti per raggiungere la destinazione, mettendo alla prova il loro rapporto interpersonale che si andrà definendo lungo il cammino, per superare quelle inevitabili diffidenze che albergano nel cuore di entrambi, in quello di Joel ferito da una grave perdita vent'anni prima così come in quello di Ellie, adolescente che ha avuto la sua dose di dolore e non ha mai lasciato il recinto (relativamente) sicuro della zona di quarantena. Un viaggio lungo, duro e denso di pericoli e incontri di ogni sorta che metterà alla prova e segnerà entrambi per sempre.
Da un media all'altro, gli inevitabili cambiamenti
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The Last of Us: un momento di tensione della serie HBO
Questa in sintesi la storia del gioco The Last of Us che la serie HBO riprende non senza le dovute modifiche e riscritture nel passaggio da un media all'altro: quello che funziona quando è lo spettatore, ovvero il giocatore, ad agire in prima persona non è detto che funzioni nell'essere solo osservatore passivo dell'azione ed è uno dei motivi che hanno portato a non eccedere sul fronte action, perché avrebbe snaturato l'approccio character driven del gioco. Alcuni di questi cambiamenti riguardano svolte narrative, altri sono fatti a monte, in fase di ridefinizione della storia a dieci anni dal debutto, e uno di questi, per esempio, è il mezzo con cui l'infezione si trasmette, non più veicolata attraverso le spore che costringevano i personaggi del gioco a indossare in determinati luoghi chiusi delle maschere, che avrebbero costretto a nascondere in alcune situazioni i volti degli attori, ma attraverso dei viticci e, in modo più tradizionale per il genere, il morso. Si rinuncia quindi all'originalità e le potenzialità narrative di un espediente fuori dal comune per trasmettere ed evocare il pericolo, ma se ne introduce un altro ugualmente interessante. In definitiva non cambia molto ai fini pratici nella costruzione ed evoluzione del racconto.
Raggiungere un nuovo pubblico, espandere un mondo
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The Last of Us: una scena
Quello menzionato sopra è solo un esempio del modo in cui The Last of Us nella sua versione seriale diverge da quanto già vissuto dai videogiocatori, in una costruzione narrativa che vive della necessità e difficoltà di evocare e rispettare l'originale, ma propone anche elementi che possano stupire e stimolare gli spettatori già a conoscenza della storia. Una difficoltà comune a questo tipo di adattamenti, che ad esempio gli autori di The Walking Dead avevano aggirato con efficacia nel passare dalla carta allo schermo, mantenendo dinamiche simili ma non sempre relative ai medesimi personaggi. Nel caso dell'adattamento di The Last of Us si è scelta una via differente che passa anche per un approfondimento della mitologia della serie: si dà più spazio al passato, come si può intuire già dalla primissima sequenza del primo episodio, dando allo spettatore qualche informazione in più su come si è arrivati alla situazione che fa da sfondo al viaggio di Joel ed Ellie, ma si aggiunge anche qualche deviazione dal flusso principale della storia per dar più profondità alle figure che i protagonisti si trovano a incrociare sul loro cammino, che diventano piccoli spaccati di vita vissuta nel mondo pandemico della serie.
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The Last of Us: Pedro Pascal e Anna Torv in una scena
Si snellisce così il viaggio nel suo complesso per evitare di girare narrativamente a vuoto e proporre troppi episodi in cui la storia progredisce poco dal punto di vista pratico: già così, dopo un inizio di grande impatto. Si è scelta, quindi, la strada della linearità e sintesi per quanto riguarda la costruzione della storyline principale, evitando di proporre una sequenza di scontri tra i protagonisti e gli antagonisti di turno al solo scopo di mettere in scena ulteriori sequenze d'azione e allungare il brodo.
Joel ed Ellie
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Ti possono tradire solo quelli di cui ti fidi
Una scelta che sulla lunga distanza abbiamo apprezzato, ma che avrebbe rischiato di spostare troppo l'equilibrio della serie rispetto al gioco, il cui cuore narrativo e tematico sono Joel ed Ellie, vero punto di riferimento per i giocatori: The Last of Us era la loro storia e riducendo il tempo in loro compagnia, anche a fronte di inserti mirati a raccontare e dar spazio a ciò che li circonda e che incrociano, rischiava di far perdere il focus del racconto. Un rischio evitato da uno dei principali meriti della produzione HBO guidata da Craig Mazin (già autore di Chernobyl per lo stesso canale cable americano) e lo stesso Neil Druckmann: Pedro Pascal e Bella Ramsey, gli interpreti dei due protagonisti nella serie. Se la storia del The Last of Us seriale resta così viva ed emozionante anche in questo adattamento è perché i due interpreti regalano una prova di grande efficacia. Pedro Pascal è un Joel smarrito nel suo dolore, ma solido e deciso dove serve; Bella Ramsey propone invece una Ellie differente da quella a cui ci siamo legati nel gioco Naughty Dog ma ugualmente autentica e viva. Soprattutto, funzionano insieme nel mettere in scena le dinamiche interpersonali che poco per volta si sviluppano tra i rispettivi personaggi, quella fiducia da conquistare per dar vita al legame che vediamo nascere e consolidarsi in modo graduale ma inequivocabile. Il viaggio in loro compagnia è così coinvolgente ed emozionante, capace di guidarci con partecipazione d'animo verso la loro destinazione e un riuscito finale di stagione, anche laddove l'azione latita e ci si limita a seguirli nei loro spostamenti e le loro chiacchierate, anche quando non si va oltre lo star seduti attorno a un falò.
Il livello produttivo HBO si conferma per The Last of Us
Si nota, come sempre, l'elevato livello produttivo di casa HBO, nella (ri)costruzione di un mondo post-apocalittico in grado di risultare d'impatto oltre che coerente con quanto già noto a chi ha giocato l'originale: Joel ed Ellie attraversano sì luoghi desolati e desolanti, fatti per lo più di ampi spazi e poche reliquie della nostra umanità, ma anche città abbandonate a loro stesse che, soprattutto in alcuni scorci dei primi episodi, colpiscono per dettaglio e portata. Il rischio di già visto è dietro l'angolo, perché non è la prima serie che ricalca questo tipo di ambientazione, ma è bilanciato da alcune location particolarmente riuscite e ricche di dettagli in termini di scenografie, come il centro commerciale che fa da sfondo a una delle sequenze più riuscite.
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The Last of Us: una scena della serie
La differenza, però, la fa ancora una volta l'accompagnamento musicale, quella splendida colonna sonora firmata da Gustavo Santaolalla che già avevo amato nella controparte videoludica e che si mantiene ugualmente efficace e toccante nel fungere da filo conduttore e contrappunto emotivo per la traduzione targata HBO di quel mondo allo sbando in cui i protagonisti si trovano a dover sopravvivere.
In conclusione The Last of Us nella sua incarnazione seriale funziona ed emoziona. Le poche perplessità che avevo sono state bilanciate da due importanti elementi: da una parte le interpretazioni dei due protagonisti, con Pedro Pascal e Bella Ramsey che danno vita a dei Joel ed Ellie vivi e vissuti, coerenti con gli originali seppur personali; dall’altra la conferma del valore aggiunto della colonna sonora di Gustavo Santaolalla, efficace a supporto delle immagini della serie quanto lo era stata per l’azione e le emozioni del videogioco.
Perché mi piace 👍🏻
Pedro Pascal e Bella Ramsey, vero punto di forza della serie, che riescono a dar vita a Joel ed Ellie e alle loro dinamiche in modo coerente eppur personale.
La colonna sonora di Gustavo Santaolalla, vero e proprio valore aggiunto del videogioco ed ora anche della serie HBO.
Il livello produttivo HBO, che si conferma elevato anche in questo caso e cerca di aggirare la sensazione di già visto, inevitabile per un’ambientazione post-apocalittica.
L’approccio al racconto, che sceglie di approfondire il mondo in cui ci si muove guardando oltre Joel ed Ellie senza perdere l’importante focus narrativo sulla coppia di protagonisti…
Cosa non va 👎🏻
… ma riduce di molto l’azione rispetto a quanto accadeva nel videogioco, prestando il fianco alle critiche di una parte di spettatori.
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elarianastreamikaelso · 1 year ago
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Ferito
Pov: Jason torna da una missione ferito preoccupando t/n.
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era notte fonda e t/n stava dormendo profondamente quando senti il rumore di qualcosa che cadeva poi un imprecazione e un grugnito di dolore. t/n si alzo dal letto e prese la mazza da baseball e si diresse verso il soggiorno.
arrivata in soggiorno t/n vide un ombra alzo la mazza pronta a colpire quando distinse la figura del suo ragazzo Jason. abbasso la mazza e accese la luce. " Jason!" esclamo t/n. Jason si volto verso di lei guardo la mazza e gli sorrise "ciao fiocco di neve scusa se ti ho svegliato bella mazza." disse Jason. t/n lo guardo in faccia e vide che era ferito appoggio la mazza al muro e andò verso di lui gli prese il viso con entrambe le mani " cosa è successo amore?" chiese t/n preoccupata. "non è niente di grave fiocco di neve alcune taglietti." disse Jason. "vieni con me e niente storie." disse t/n prendendogli la mano e trascinandolo in bagno lo fece sedere sul water. "aspetta qui." disse t/n e andò a prendere il kit di pronto soccorso e torno da lui. verso il disinfettante sul dischetto e si avvicino a lui. "questo brucerà." disse t/n. "ho sopportato di peggio il disinfettante non mi ucciderà" disse Jason tirando t/n tra le sue gambe. t/n inizio a disinfettare la ferita sul naso e Jason grugni di dolore. t/n tolse il dischetto e soffio sulla ferita alleviando il dolore di Jason poi torno a disinfettare le altre ferite. una volta finito t/n porto Jason a letto e si addormentarono abbracciati. t/n stringeva Jason forte come se qualcuno venisse nella notte e glielo portassero via.
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alienogay · 2 years ago
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I miei Sogni
Mi piace molto sognare e fantasticare e come ho già detto tutto questo mi ha aiutato ad andare avanti acquisendo la forza necessaria per crescere e per sviluppare quella meravigliosa empatia che mi porta ad entrare in connessione con tante persone anche se a loro insaputa e questo per me a volte crea sofferenza, sofferenza fisica oltre che spirituale . Io cerco Anime anime anche per semplici momenti di sesso . Spero sempre fin da quando ero un bimbo di incontrare la purezza e l'amicizia per sempre ed invece sempre rimango ferito a volte anche in modo grave come un bambino a cui non si mantiene una promessa . Paolo che dice di aver smesso di frequentare sessualmente Vincenzo, dice di averlo perdonato per tutte le delusioni che gli ha inferto , a volte è così dolce con me ed io so che lo sente tutti i giorni e probabilmente si vedono anche . Entrambi sono dei pessimi attori veramente incapaci di fingere , ma a parte questo hanno molti moltissimi tratti in comune : l'assoluto narcisimo che non può permettergli di ascoltare e soprattutto di sentire il dolore che i loro comportamenti hanno causato e tutt'ora provocano. Ad esempio, oggi ho iniziato una serie di accertamenti diagnostici per approfondire il mio eccessivo dimagrimento come se io non ne conoscessi la causa e la causa principale è la mia rabbia cieca ed assoluta per una relazione che continua da quasi cinque anni .ho dovuto urlarglielo in faccia visto che lui non capiva o faceva finta di capire .....e ho dovuto ripeterlo piu volte e sentirmi urlare addosso "crepa", ho dovuto subirmi le loro sciocche occhiatine oppure quando siamo andati alla festa dell'albero evento squallidissimo dove Vincenzo gli ha scattato una foto solo a Paolo etc etc oltre a trascorrere la vigilia di Natale assieme . Oggi mi ha accompagnato a fare la lastra al torace ed è risultata negativa. Ero felice e meno angosciato ed interiormente ero commosso a tal punto in ascensore da chiamarlo Papà e lui mi ha detto sì sono il tuo Papino ed io ti proteggerò sempre . Avevo deciso di rimanere a casa anche domani perché così avremmo potuto preparare con Amore familiare un po' di pastiere e altre pizze al formaggio e lui subito mi ha detto che comunque non avrebbe avuto nessuna intenzione di stare tutto il giorno in casa chiuso a preparare dolci per Pasqua e allora ho capito che aveva già fissato un appuntamento con Vincenzo . Mi ha fatto tanto tanto male perché per un attimo e sapendo che non sto trascorrendo un periodo felice e sereno, mi ero illuso che avesse captato la mia necessità di averlo accanto a me e invece nulla....sto imparando a mie spese personali che posso appoggiarmi a qualcuno ma sempre con cautela e mai abbandonarmi completamente a nessuno perché nessuno in questo universo rappresenta un porto sicuro ad eccezione di Nostro Signore Gesù, peccato che non possa toccarti , ma forse posso toccarti e sentirti da un punto di vista tattile attraverso le mie sorelle e fratelli che incontro anche solo sporadicamente, ma indossiamo tutti abiti troppo pesanti affinché i nostri movimenti emozionali possano essere spontanei e non tirati dalla paura di sembrare fuori luogo. Siamo tutti Grandi Signori ma portiamo ai piedi scarpe bucate ....
Ma solo così forse si cresce e forse solo così ci si avvicina sempre più a te Oh Signore Gesù. Lo so che non posso controllare nessuno , ma a volte non riesco a controllare la mia esigenza di tenerezza e di attenzione e cura. E poi,..in realtà un Padre un vero Padre non abbandona mai suo Figlio ma Paolo non è mio padre . Di Padre ne ho avuto uno solo su questa terra e ne ho uno nel Cielo.
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sbircialanotiziamagazine · 14 days ago
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pettirosso1959 · 16 days ago
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Condannata a 16 anni Sara Cherici per il caso della bicicletta lanciata dai Murazzi di Torino che ha gravemente ferito lo studente Mauro Glorioso. La giovane, pur non avendo materialmente lanciato la bici, era presente durante l'aggressione e non ha fatto nulla per impedirla né ha denunciato l'accaduto nei giorni successivi. È la pena più severa inflitta finora nel caso che ha visto coinvolti anche Victor Ulinici e due minori…
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Una sentenza storica a Torino.
Una Corte coraggiosa , aumentando la pena richiesta dalla PM, affibbia 16 anni di carcere a Sara Cherici, una giovane che non fece nulla per impedire che i suoi compagni di merenda scagliassero, per puro sadico divertimento, una pesante bicicletta dalla balaustra dei Murazzi, condannando un povero ragazzo che lì sotto stava, Mauro Glorioso, alla SEDIA A ROTELLE A VITA.
Era il gennaio del 2023.
Non una parola quella sera, non un tentativo, da parte della Cherici.
Di denuncia alle competenti autorità manco a parlarne, anche dopo essere venuta a conoscenza, pochissimo dopo, dalla stampa, di quello che avevano combinato, i danni che avevano causato.
La condannata è svenuta in aula, riportano i giornali pietosi, come se un mancamento possa compensare una spina dorsale spaccata.
Ma adesso è TARDI per svenire.
Adesso è tardi per pentirsi e piangere.
Adesso è solo tempo di pagare il proprio debito con la società, espiare.
Oggi abbiamo avuto la dimostrazione che è ancora possibile ottenere giustizia in questo paese, pur se miserabile sollievo per chi soffrirà a vita, se solo i giudici hanno il coraggio interiore di agire SECONDO UMANA COSCIENZA.
Una coscienza la cui voce non può lasciar passare, senza urlare di dolore e battere con i pugni sul cuore e sul cervello come fossero lastre di vetro, una cosa del genere, un atto talmente iniquo, talmente ingiusto, talmente abominevole ed ingiustificabile.
"Non l'ho buttata io giù, la bici", urlava e frignava.
Ancora senza rendersi conto che un suo qualsiasi intervento, atto di convincimento umanamente normalissimo, semplicissimo, DOVUTO e GIUSTO, nei confronti dei suoi stessi amici intimi, avrebbe potuto evitare una tragedia colossale per una intera famiglia.
Da oggi omertà, incuria, cattiveria, strafottenza, follia, forse, e sottolineo forse, avranno vita più difficile.
Che nessuno si permetta di ridurle la pena, nei prossimi gradi di giudizio.
Sarebbe una sconfitta troppo grave, per tutti quanti.
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stranotizie · 1 month ago
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Un grave incidente sul lavoro si è verificato nella zona industriale di Elmas, in provincia di Cagliari, dove due operai sono stati schiacciati da un camion in manovra. La tragedia, avvenuta intorno alle 13 in un’azienda artigiana, ha causato la morte di Stefano Deiana, mentre il suo collega, Abdoulaye Lo, è stato trasportato in codice rosso all'ospedale Brotzu. Le indagini per ricostruire l'accaduto sono affidate ai carabinieri e al personale dello Spresal. Fausto Durante, segretario della Cgil Sardegna, ha denunciato la situazione, sottolineando che incidenti come questo sono causati da risparmi sui sistemi di protezione e sul taglio delle risorse destinate ai controlli degli ispettori. Durante ha definito l'accaduto un chiaro esempio delle anomalie di un sistema economico che considera la salute e la sicurezza dei lavoratori come costi da eliminare piuttosto che come investimenti necessari. Oltre a Durante, anche Simona Fanzecco, segretaria della Cgil Cagliari, ha dichiarato che l'incidente evidenzia la necessità di risorse adeguate nel settore della sicurezza lavorativa. Ha esortato a investire in formazione e prevenzione, suggerendo di valorizzare il ruolo dei Responsabili dei lavoratori per la sicurezza e di aumentare i controlli da parte degli organismi ispettivi. La Cgil ha chiesto misure concrete per evitare ulteriori vittime e incidenti sul lavoro. In un comunicato, i sindacati hanno richiesto il rispetto degli impegni presi nel Patto di Buggerru, sottoscritto il 4 settembre, che riguarda la salute e la sicurezza sul lavoro. Questo patto, firmato dalla presidente Todde e dai sindacati, è stato celebrato in un evento commemorativo per ricordare l’eccidio del 1904, e rappresenta un impegno per garantire le condizioni di sicurezza e protezione necessarie per i lavoratori. La situazione attuale richiede un’attenzione urgente e un intervento deciso per affrontare le problematiche legate alla sicurezza nei luoghi di lavoro, affinché tragedie come quella di Elmas non si ripetano più. La salute dei lavoratori deve essere una priorità, e le autorità devono assicurarsi che vengano adottate misure idonee per tutelare i diritti e la sicurezza di chi lavora.
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siciliatv · 1 month ago
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Bombola del gas esplode in un'abitazione: un ferito grave Un uomo è rimasto gravemente ustionato a causa dello scoppio di una bombola del gas avvenuto, nella... #SiciliaTV #SiciliaTvNotiziario Read the full article
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pietroalviti · 2 months ago
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Ceccano, incidente alla Pescara, coinvolti due veicoli,  nessun ferito grave
Sarebbe potuto andare molto peggio: un furgone ha tamponato un’utilitaria in fase di svolta, in località Pescara a Ceccano, all’incrocio con la strada che collega la contrada di San Giuseppe. Per fortuna non ci sono state gravi conseguenze per i conducenti, pesanti, invece, i danni per i veicoli. È accaduto nella prima serata di lunedì 25 novembre.  Sul posto ambulanza e vigili urbani. Foto di…
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telodogratis · 2 months ago
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Tragedia in una residenza per anziani a Villafranca del Ebro: dieci morti e un ferito grave
[[{“value”:” Villafranca del Ebro (Saragozza), 15 novembre 2024 – Un devastante incendio ha colpito la residenza per anziani Jardines de… L’articolo Tragedia in una residenza per anziani a Villafranca del Ebro: dieci morti e un ferito grave proviene da Notizie 24 ore. “}]]  ​Read More  [[{“value”:”Villafranca del Ebro (Saragozza), 15 novembre 2024 – Un devastante incendio ha colpito la residenza…
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