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#favole moderne
evangelion369 · 1 year
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Favole moderne...
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londranotizie24 · 8 months
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Pasquarosa, da musa a pittrice: da oggi la mostra alla Estorick
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Di Roberta Leotti @ItalyinLDN @ICCIUK @ItalyinUk @inigoinLND La fenomenale artista Pasquarosa Marcelli apre il 2024 della Estorick Collection of Modern Italian Art. Dal 12 gennaio al 28 Aprile 2024. Pasquarosa, musa e pittrice, in mostra da oggi all'Estorick E' dedicata a un'artista italiana dal percorso decisamente eccezionale Pasquarosa: da Musa a Pittrice, la  prima mostra del 2024 alla Estorick Collection of Modern Italian Art di Londra. Pasquarosa Marcelli (1896-1973) è l'emblema di chi partendo da umili origini e senza nessuna formazione artistica alle spalle, può affermarsi. Non solo è riuscita ad emergere, ma anche a confermarsi nel tempo come una apprezzata esponente dell'arte contemporanea. Come ci spiega il curatore della mostra Pier Paolo Pancotto, che abbiamo incontrato alla press visit di ieri, "Se si guarda oltre i soggetti da lei dipinti, principalmente oggetti e nature morte, ci troviamo davanti ad un artista espressionista, contraddistinta da freschezza e una certa spontaneità che è riuscita a mantenere in tutta la sua produzione". La storia dell'artista fenomenale, come la definì il pittore e critico d'arte Cipriano Efisio, ha qualcosa che si può trovare nelle favole. Praticamente analfabeta, si trasferisce giovanissima a Roma dove lavora come modella d'artista. Qui conosce il pittore Nino Bertoletti che poi diventerà suo marito. Suoi sono i ritratti di Pasquarosa in esposizione nella mostra (disegni, dipinti e foto, provengono dall'Archivio Nino e Pasquarosa Bertoletti di Roma). Tra il 1913 e 1914, aprono uno studio a Villa Strohl Fern (punto di riferimento per molti artisti ed esponenti della Scuola Romana come Carlo Levi, Amedeo Bocchi e Francesco Trombadori). In quell'ambiente Pasquarosa comincia a muovere i primi passi come pittrice e già nel 1915 espone per la prima volta alla mostra alla Terza Esposizione Internazionale d’Arte della Secessione romana. Pasquarosa, nel 1929 prima artista italiana ad esporre a Londra Nel 1929 è tra le prime artiste italiane ad esporre a Londra, alla Arlington Gallery; opportunità che a quei tempi oltre ad essere una rarità per gli artisti italiani, è un'esclusiva prettamente maschile. Negli anni successivi ha partecipato a diverse edizioni della Biennale di Venezia; conflitti bellici a parte, la pittrice ha sempre viaggiato e lavorato moltissimo. Pier Paolo Pancotto suggerisce di fermarsi a vedere il filmato in bianco e nero degli anni Trenta (archivio della Cineteca Nazionale) nella sala 1. ... Continua a leggere su www.
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sofieanjaworld · 2 years
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         ☆    —   ♯ 𝐕𝐎𝐆𝐔𝐄         ☆ sᴏғɪᴇ ᴀɴᴊᴀ ᴍ. ʜᴀʟᴠᴏʀsᴇɴ ☆            october 01st, 2022        ❪      ✨      ❫ ㅤㅤ ㅤㅤ           ❛❛ 𝑹𝒐𝒚𝒂𝒍 𝑾𝒆𝒅𝒅𝒊𝒏𝒈:          𝒊𝒕'𝒔 𝒕𝒊𝒎𝒆 𝒇𝒐𝒓 𝒕𝒉𝒂𝒕 "𝑰 𝒅𝒐",       𝒘𝒉𝒆𝒏 𝒕𝒉𝒆 𝒅𝒓𝒆𝒂𝒎 𝒃𝒆𝒄𝒐𝒎𝒆𝒔 𝒓𝒆𝒂𝒍𝒊𝒕𝒚 ❜❜ ㅤㅤㅤㅤㅤㅤㅤ     I matrimoni reali esercitano da sempre un fascino fiabesco nella mente femminile, cresciuta con un immaginario romantico e principesco fatto di baci miracolosi e immancabile lieto fine. Le casate europee hanno di certo contribuito ad accrescere il fascino di questi eventi, offrendo al grande pubblico favole moderne dove i principi sposano dive di Hollywood e dove l'amore si coltiva fra le antiche mura di un college inglese. E il matrimonio che si è celebrato appena un paio di settimane fa non è da meno. I dettagli sono da sempre ricercati, assaporano un momento di sfarzo e sontuosità, con le cerimonie solenni, le arcate floreali ma soprattutto con gli abiti maestosi, cuciti a mano e su misura da abili sarte che sono dei veri e propri capolavori e cavalcano e plasmano sul tessuto i sogni di ogni bambina. E in fondo, non ci si aspetta nulla di meno. Nulla viene lasciato al caso, e ogni singolo dettaglio cela un significato intrinseco e meraviglioso, ricco di riferimenti precisi alla coppia reale e ai rispettivi paesi d'origine. Ma è il Royal Wedding che si è tenuto lo scorso sedici settembre a Badminton House, del Duca di Beaufort e consorte, William Somerset e Margot Duvall, ad aver monopolizzato tutto il jet set internazionale. Attori, modelle, personalità influenti nel campo della politica e dello spettacolo ma soprattutto della nobiltà inglese hanno partecipato a questo evento con entusiasmo e trepidazione. Un matrimonio organizzato nei minimi dettagli, dalla location esclusiva alla durata di un intero weekend, per celebrare un amore che s'avvertiva nell'aria, negli sguardi, nei particolari scelti e nei dettagli floreali che hanno abbellito ogni interno ed esterno del luogo. Dalla cena al castello di Badminton House al ricevimento formale, prima di giungere al picnic presso la Golden Valley Nature Reserve, passando per la Chiesa di Giovanni Battista, Old Sodbury Church, ogni ubicazione portava la firma della nobiltà, del lusso ma anche della classe e ricercatezza che da sempre contraddistinguono la nobiltà. Una schiera di amici e parenti hanno presenziato ad ogni parte dell'evento con commozione, lacrime che avrebbero sciolto il più strutturato dei make up per raggiungere la gioia di una celebrazione che ancora oggi, a distanza di tempo, scalda il cuore dei fortunati presenti. Diversi poi sono stati i particolari che non sono passati inosservati agli occhi dei più attenti, come il diadema indossato dalla sposa, durante la cerimonia. Si tratta infatti di una tiara risalente alla fine dell'ottocento, ereditata dalla Regina Madre Elisabetta I nel 1937 e appartenuta alla Principessa Maria Adelaide di Cambridge. Un pezzo unico che ha impreziosito il volto di porcellana della sposa e la sua pelle d'alabastro, abbinato ad abiti di Givenchy che l'hanno resa la protagonista indiscussa, come la tradizione richiede. La commozione e il senso di amicizia che s'è avvertito durante il lungo weekend non ha fatto altro che porre l'accento su quanto siano le persone a fare i veri legami, con i loro atteggiamenti, con i loro comportamenti, con le loro emozioni. Galeotta fu poi una delle più prestigiose università della Ivy League, la Columbia University, scenario del primo incontro della coppia, come entrambi hanno raccontato nell'intervista rilasciata esclusivamente per Vogue. Dal rapporto professore/studentessa alla realizzazione di un amore che diventa via via più forte, in cui la coppia è la rappresentazione del vero amore, degli sforzi che trovano luce per sovrastare ogni ostacolo, facendo sognare chi sogna il più reale dei sentimenti e donando speranza che tutto è possibile. Una fiaba che ci auguriamo di poter leggere e vivere, ancora e ancora, spettatori di un'amore che si coronerà con l'arrivo della più soave delle notizie, un bimbo. Tanti sono stati gli ostacoli che si possono interporre in una storia d'amore, ma con dedizione e affetto, William e Margot hanno mostrato al mondo che tutto è davvero possibile. Un matrimonio che siamo certi abbia toccato anche gli animi più duri, più rigidi e algidi, che ha fatto smuovere desideri sopiti anche nei cuori più freddi, e che in qualche modo segna l'ammodernamento di una nobiltà che man mano sta raggiungendo tutte le casate reali più importanti. Nonostante non sia una reale a tempo pieno, la Duchessa di Beaufort, ha già preso parte ad appuntamenti pubblici come il Giubileo di Platino che si è tenuto il giugno scorso a Londra, mostrandosi regale, attenta ed elegante, e ben più che accettata da un mondo così ancora distante da noi. Un Royal Wedding che ha segnato ognuno di noi, che ha rinforzato l'affetto dell'amicizia con tutti gli invitati presenti, i quali non hanno mancato di dar loro un augurio in questo evento così speciale, ma che ha rinforzato anche l'amore più puro, terreno e divino come quello descritto da Dante per Beatrice. Le aule del college non saranno più viste come semplici luoghi di studio, di aggregazione e di insegnamento, ma avranno la possibilità di diventare albe degli amori più puri. Chi siamo noi per non sognare ancora un poco? Siamo certi che questo sarà solamente il primo di numerosi articoli dedicati a questa coppia, e con un grazie da parte di tutta la redazione di Vogue, auguriamo le nostre più sincere felicitazioni alla coppia, e all'arrivo del primo erede... Il primo di tanti, ci auguriamo.
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lamilanomagazine · 2 years
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Sassari, presentata la stagione La Grande Prosa e Danza
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Sassari, presentata la stagione La Grande Prosa e Danza. Viaggio tra le umane passioni con la Stagione 2022-2023 de La Grande Prosa e Danza organizzata dal CeDAC/ Circuito Multidisciplinare dello Spettacolo dal Vivo in Sardegna al Teatro Verdi e al Teatro Comunale di Sassari, con il patrocinio e il sostegno del Comune di Sassari, della Regione Sardegna e del MiC / Ministero della Cultura e con il contributo della Fondazione di Sardegna. Undici titoli in cartellone tra dicembre e aprile, con i grandi protagonisti della scena italiana e internazionale, tra moderne riletture di classici, da Shakespeare a Molière, e testi di autori contemporanei, spaziando tra brillanti commedie, divertissement in musica e ritratti d'artista, echi della storia del Novecento e intricati intrecci sentimentali, accanto alle affascinanti creazioni di celebri coreografi. Tra i protagonisti lo scrittore Daniel Pennac, artisti del calibro di Remo Girone, Maria Paiato con Mariangela Granelli e Ludovica D'Auria, Emilio Solfrizzi, Lucrezia Lante della Rovere e Stefano Santospago, Elio aka Stefano Belisari, e prestigiose compagnie di danza come l'Ukrainian Classical Ballet, la Koresh Dance Company, il Balletto di Roma e l'Aterballetto. Una programmazione ricca e variegata, pensata per un pubblico raffinato e esperto, amante della prosa e curioso delle novità, con una speciale attenzione per le giovani generazioni, che potranno (ri)scoprire immortali capolavori e confrontarsi con la nuova drammaturgia, oltre alle incantevoli favole sulle punte e le moderne variazioni dell'arte di Tersicore, con le spettacolari e suggestive coreografie di Roni Koresh, Valerio Longo e Johan Inger. Si parte – martedì 6 dicembre al Teatro Verdi – con un imperdibile “Dal Sogno alla Scena” in compagnia di Daniel Pennac, che firma la drammaturgia insieme con Clara Bauer e Pako Ioffredo: lo scrittore francese, sul palco con Pako Ioffredo e Demi Licata, si racconta e indaga le fonti della sua ispirazione, tra visioni oniriche, ricordi e emozioni. La Stagione de La Grande Prosa del CeDAC prosegue poi al Teatro Comunale di Sassari da giovedì 15 dicembre con “Ci Vuole Orecchio” dove Stefano “Elio” Belisari canta e recita Enzo Iannacci, poi lunedì 9 gennaio “La Tempesta” di William Shakespeare nell'immaginifica versione di Alessandro Serra (il regista di “Macbettu”), martedì 31 gennaio Remo Girone interpreta “Il cacciatore di nazisti / L'avventurosa vita di Simon Wiesenthal” con drammaturgia e regia di Giorgio Gallione. Si ispira alla figura e all'esistenza movimentata di Sarah Bernhardt, “La divina Sarah” di Eric-Emmanuel Schmitt con Lucrezia Lante della Rovere e Stefano Santospago, in programma martedì 28 febbraio, l'irresistibile comicità di Molière lunedì 20 marzo ne “Il malato immaginario” con Emilio Solfrizzi e per chiudere in bellezza, martedì 28 marzo appuntamento con “Boston Marriage” di David Mamet con Maria Paiato e Mariangela Granelli insieme con Ludovica D'Auria, incentrato sull'incontro-scontro tra due donne, un tempo legate ora nemiche, culminante in un vertiginoso e spietato duello verbale. La Stagione di Danza 2022-2023 del CeDAC al Teatro Comunale di Sassari si apre in bellezza venerdì 20 gennaio ore 21 con il Gran Gala Ballet dell'Ukrainian Classical Ballet: la compagnia di Kiev nella sua tournée europea sbarca anche in Sardegna con il suo ricco repertorio, tra capolavori della storia del balletto e coreografie originali. La Koresh Dance Company propone venerdì 10 febbraio “La Danse & Bolero”, con la nuova creazione di Roni Koresh, ispirata al celebre dipinto di Matisse e l'intrigante versione del coreografo israeliano del capolavoro di Ravel; omaggio al grande compositore argentino martedì 7 marzo con “Astor / Un secolo di Tango” del Balletto di Roma, un “concerto di danza” con coreografie di Valerio Longo e regia di Carlos Branca, con Mario Stefano Pietrodarchi a bandoneón e fisarmonica, e infine giovedì 13 aprile “Don Juan”, una creazione di Johan Inger per l'Aterballetto, in collaborazione con il dramaturg Gregor Acuña-Pohl, con musica originale di Marc Álvarez, per una reinterpretazione del mito dell'eterno seduttore. Tra storie d'amore e d'amicizia, note biografiche e diari, racconti e canzoni, splendide commedie – da “La Tempesta” a “Il malato immaginario”, a “Boston Marriage”, senza dimenticare “La divina Sarah” - la Stagione de La Grande Prosa racconta i labirinti della mente e del cuore, affrontando temi importanti – dalla tragedia della Shoah alla condizione delle donne, dal male di vivere, affidandosi alle parole di grandi autori teatrali, ma anche musicisti, con l'omaggio a Enzo Iannacci con il talento istrionico di Elio, e scrittori come Daniel Pennac. La danza lancia un messaggio di pace con il Gala dell'Ukrainian Classical Ballet, gioca tra rimandi pittorici, letterari, teatrali e musicali ne “La Danse & Bolero” e “Don Juan” e rende omaggio ad Astor Piazzolla, artista d'avanguardia e inventore del Tango Nuevo. La Stagione 2022-2023 de La Grande Prosa e Danza al Teatro Verdi e al Teatro Comunale di Sassari è organizzata dal CeDAC/ Circuito Multidisciplinare dello Spettacolo dal Vivo in Sardegna, con il patrocinio e il sostegno del MiC / Ministero della Cultura, dell'Assessorato della Pubblica Istruzione, Beni Culturali, Informazione, Spettacolo e Sport della Regione Autonoma della Sardegna e dell'Assessorato alla Cultura e Spettacolo del Comune di Sassari, con il prezioso contributo della Fondazione di Sardegna e il supporto di Sardinia Ferries, che ospita sulle sue navi artisti e compagnie in viaggio per e dalla Sardegna.... Read the full article
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io-pentesilea · 4 years
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FAVOLE MODERNE
A volte vorrei che la vita fosse come quei telefilm, in cui c'è lui e c'è lei.
All'inizio magari si 'detestano' pure, o a lui piace lei ma lei non se ne accorge nemmeno; o viceversa. Allora si infilano in storie che già sanno senza futuro, fino a quando, serie dopo serie, capiscono che si amano. Ci mettono ancora un po' a dichiararsi, a trovare il coraggio di parlare dei propri sentimenti. Ma poi... Finalmente il primo bacio, finalmente il 'lieto fine', finalmente sono l'uno tra le braccia dell'altra.
THE END
Peccato che nella vita non vada mai così.
Barbara
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ars-historia-est · 6 years
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FAVOLE : Stone Tears (Lágrimas de Piedra)
               Set me Free (Libera Me)
               Frozen Light (Gélida Luz)
The wonderful gothic art of Victoria Francés.
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sciatu · 3 years
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MARE DI SICILIA
È tutto quanto solo un sogno, dove volteggi tra acqua e aria, come una nuvola che lenta si dissolve nel caldo giorno di un afoso agosto.
È tutto un sogno che stai facendo, vestita d’azzurro e di speranze, tra favole antiche ed incubi moderni, dentro cui non vuoi lentamente appassire.
È solo un sogno su una lunga spiaggia fatto da un’anima piena di dubbi, tra mille paure e lupi cattivi con un lieto fine che non arriva.
È tutto un perdersi tra fiori e cicale sul bagnasciuga di un’esistenza, dentro i colori di un tramonto, nella luce nuova di una luna nuova.
È tutto questo, il solito sogno, lo scivolare nel blu dell’acqua profonda, il planare nel vento dei prossimi desideri, cercare così quella felice libertà che è nascosta nell’orizzonte.
It is all just a dream, where you whirl between water and air, like a cloud that slowly dissolves in the hot day of a muggy August.
It's all a dream you are having, dressed in blue and hopes, between ancient fairy tales and modern nightmares, in which you do not want to slowly wither.
It's just a dream on a long beach made by a soul full of doubts, amid a thousand fears and bad wolves with a happy ending that never comes.
It's all about getting lost among flowers and cicadas on the shore of an existence, in the colors of a sunset, in the new light of a new moon.
It is all this, the usual dream, slipping into the blue of deep water, gliding in the wind of the next wishes, thus seeking that happy freedom that is hidden in the horizon.
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vefa321 · 4 years
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Caffè... caffè...
Quella pozione magica che trasforma le belle addormentate in streghe da favole moderne🕸️🕸️🕸️🕸️🕸️🕸️✨✨
@vefa321
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dolcemente-monello · 3 years
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Le favole moderne non hanno il lieto fine...
By La Raffa ®️
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bobbole · 4 years
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WWI – bibliography (in progress)
HISTORY / ANTHROPOLOGY / LINGUISTICS
eng - ita
Eric J. Leed, No Man's Land: Combat and Identity in World War 1.
Jay Winter, Remembering War: The Great War between History and Memory in the 20th Century.
Paul Fussell, The Great War and Modern Memory.
Barbara W. Tuchman, The Guns of August.
Peter Hart, Voices from the Front: An Oral History of the Great War.
Luca Sancini, Il Soldato nell’Invisibile. La Superstizione nella Grande Guerra.
Francesco Boer, Favole della Grande Guerra.
Leo Spitzer, Lettere di Prigionieri di Guerra Italiani.
 NOVELS / STORIES
eng - ita
Federico De Roberto, La Paura e altri Racconti della Grande Guerra.
Erich Maria Remarque, Niente di nuovo sul fronte occidentale.
Ernest Hemingway, Farewell to Arms.
Emilio Lussu, Un anno sull’altipiano.
Daniel Mason, Il Soldato d’Inverno.
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jamrisin · 6 years
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Favole moderne...
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Favole Frottole
Sono quasi del tutto sicura che le favole, specialmente tutte quelle che raccontano di principesse e di perfette storie d’amore abbiano alterato la mia percezione della realtà e innalzato le mie aspettative.
 Si sente dire spesso “non viviamo mica nelle favole” con conseguente sproloquio a proposito dei problemi della vita vera  e di tutte quelle responsabilità sacrosante che è necessario assumersi. Ma il problema è a monte della questione. A otto anni nessuno si sente dire che la giovane fanciulla può non essere bellissima e cordiale, che forse verrà tradita o tradirà, in qualsiasi tipo di relazione con gli altri e non solo in amore, che il castello o la casa non si costruisce da solo e soprattutto che la vita non ha costo zero. In nessun termine. Perché si è piccoli, bisogna essere cullati, è necessario essere protetti o nel peggiore dei casi incubati. Certo è che tra il raccontare di una Biancaneve sul lastrico e tossicodipendente e l’attribuirle ogni fortuna possibile ce ne sono di possibilità.
È corretto davvero continuare a credere fino all’adolescenza che il primo amore sarà eterno e perfetto? Non alza forse ogni aspettativa sulle relazioni presenti e future? Questo è quello giusto. Subito. Deve essere così. D’altronde Aurora de “la bella addormentata nel bosco” ha dato il suo primo bacio all’affascinante principe Filippo, il suo compagno di una vita, e non solo, di una vita per sempre felice e contenta. Per sempre felici e contenti. Giusto in paradiso potrebbe valere questa espressione.
Nessuna principessa con il cuore spezzato o che decida di fare a meno del principe (mi riferisco alle favole più vecchie, beate le bambine che crescono con Merida o Elsa), nessuna principessa più cattiva della matrigna e che non apprezza il suo bene, nessun lavoro che esuli dalla vita di castello. Guardiamo ciò che più ci fa sognare, ciò che più ci piace, eppure una visione del genere quasi plasma una bambina, che non si aspetterà mai un futuro differente da quello che vede.
Smetteremo quindi di raccontare favole ai ragazzi? Di raccontare favole a noi stessi? Potremmo sempre pensare di passare alle favole moderne, più attuali, addolcendo la cruda realtà ma ben distanti dalle frottole.
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ma-pi-ma · 5 years
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"Fidati di me" ed altre favole moderne.
Lucia Laino
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unevaguedeprintemps · 5 years
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Tim Walker
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Gli scatti di Walker sono la rappresentazione di favole moderne e surreali.
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