#favola di amore e psiche
Explore tagged Tumblr posts
maddavvero · 2 years ago
Text
Mente delirava ferita dall’eccitazione di quell’indicibile piacere, la lucerna, o per malvagia perfidia o per odiosa gelosia o perché desiderosa anch’essa di toccare è quasi di baciare un corpo così bello, fece schizzare fuori dalla punta della sua fiamma una goccia di olio sulla spalla destra del Dio.
Oh audace e temeraria lucerna, vile strumento d’amore, tu hai osato bruciare il Dio di ogni fuoco, tu che sei stata certamente inventata da un innamorato che voleva godere più a lungo, anche di notte, le dolcezze tanto desiderate!
Così il Dio, sentendosi scottare, balzò su dal letto e vide l’oltraggio è il tradimento di ogni promessa di fedeltà. Senza dire una parola volò via, sfuggendo ai baci e alle mani dell’infelicissima sposa.
Ma Psiche, mentre egli si alzava in volo, si aggrappò al piede destro del Dio con tutta la sua forza, come una miserabile appendice di quel sublime innalzamento, e continuò così a seguirli ancora per le regioni nuvolose del cielo, finché esausta so abbatté al suolo.
Il divino amante non la abbandonò così buttata per terra, ma volò su un cipresso lì vicino è profondamente commosso le parlò in questo modo:
“Proprio io, mia ingenua Psiche, proprio io disobbedendo ai comandi di mia madre Venere che ti voleva innamorata di un uomo miserabile e abbietto, condannata a sposarlo, sono volato da te e sono divenuto il tuo sposo. Ho agito con troppa leggerezza, lo so; io, il famosissimo arciere, mi sono ferito con le mie stesse armi perché tu poi mi credessi una bestia e volessi con un’arma tagliarmi la testa, quella testa che porta gli occhi innamorato di te! Eppure in ogni momento io ti mettevo in guardia contro un tale pericolo è più di una volta ti ho amorosamente avvertito! Ma quelle tue consigliere avranno il classico che si meritano per i loro malvagi insegnamenti; tu invece sarai punita soltanto con la mia fuga”.
E, dopo aver parlato in questo modo, si levò rapidamente in alto sulle ali.
4 notes · View notes
angelap3 · 5 months ago
Text
Tumblr media
Una delle più note leggende greche ci rivela la più oscura natura dell’amore, e lo fa tramite il racconto di una fanciulla di nome Psiche, talmente bella da far ingelosire Venere stessa, che ordinò a suo figlio Cupido, il dio dell’amore, di scoccare una delle sue frecce e di farla innamorare dell’uomo più brutto della terra.
Cupido però sbagliò mira e si colpì un piede, avvampando subito d’amore per la bella Psiche. Per non incorrere nelle ire della madre, non gli restò che incontrarla in segreto, al buio, senza che lei potesse riconoscerlo.
La fanciulla però cominciò a essere curiosa e avrebbe voluto vedere in volto il suo amante, quindi, una notte, mentre Cupido le dormiva accanto, accese una lampada, scorgendo i lineamenti perfetti di Amore in persona. Sussultò per l’emozione e una goccia d’olio schizzò via, colpendo il dio e scottandolo. Svegliatosi e compreso che Psiche aveva trasgredito al divieto, Cupido dovette andarsene.
Psiche però non si diede per vinta, e affrontò le dure prove a cui Venere la sottopose, suddividendo una gran quantità di semi in una singola notte, portando alla dea il mitico Vello d'Oro e recuperando persino in uno scrigno un frammento della bellezza della dea infera Proserpina, dopo una lunga e complessa discesa nell'oltretomba.
Infine, stanca e afflitta, decise di aprire lo scrigno per recuperare un poco della bellezza che aveva perduto affrontando tutte quelle ardue imprese, ma nello scrigno non vi era ciò che si aspettava, bensì il terribile sonno dello Stige.
Psiche cadde in un sonno profondo, e non si sarebbe più ridestata, se solo Cupido non avesse avuto pietà di lei. Colpito dalle prove che aveva affrontato pur di ritrovarlo, comprese che il suo amore era sincero e le offrì dell'ambrosia, il nettare degli dèi, rendendola immortale.
I greci sono famosi per la loro capacità di trasporre il pensiero sotto forma di immagini, infatti questo mito ha un significato molto profondo: l’amore è un sentimento ammantato di mistero, e colui che cerca di analizzarlo e imbrigliarlo entro i lacci della razionalità, finirà solo con il farlo volare via.
Alla favola si è ispirato Antonio Canova nella creazione del gruppo scultoreo"Amore e Psiche
16 notes · View notes
occhietti · 1 year ago
Text
Tumblr media
Apuleio - La favola di Amore e Psiche
48 notes · View notes
libero-de-mente · 10 months ago
Text
Tumblr media
Ho pensato spesso all'amore, inteso come sentimento, talmente tante volte che credo sia stato un unico pensiero. Che mi ha accompagnato nel corso della mia vita.
Non ho mai compreso se davvero io abbia mai amato, se ne sono stato davvero capace. Essendo cresciuto in un ambiente anaffettivo.
Un dubbio. Spesso ho pensato come risposta che in fondo, come ogni cosa, si può sempre imparare ad amare. Come s'impara l'amore per i propri figli quando diventi genitore, come quando impari a soffrire nel dolore o a mantenere la calma quando tutto intorno è il caos.
Che poi "imparare" non è neanche il verbo giusto, forse è più adatto "scoprire". Perché certe capacita o si hanno dentro oppure è difficile produrle a comando. Ho citato il dolore prima. Si può imparare a soffrire fisicamente gestendo il dolore, ma la sofferenza interiore o la sai sopportare di natura o implodi.
Sapete quando si parla di risorse interne, quelle capacità inaspettate che escono nel momento del bisogno. Ecco questo intendo.
Penso che per saper dare valore all'amore bisogna non averne mai abusato. Come quando brancoli nel buio, i tuoi occhi poi si abituano e cominciano a vedere gli ostacoli e gli oggetti anche senza la luce. Se sei stato nel buio dell'indifferenza un raggio d'amore lo noti subito seguendolo senza indugi.
Senza un perché senza calcoli, del resto "fu così che l'innocente Psiche, senza accorgersene, s'innamorò di Amore". Come scritto ne La favola di Amore e Psiche di Apuleio.
Ti accorgi che il sentimento verso una persona cambia quando per lei si trova sempre un minuto, da dedicarle, quando questa persona si sente desiderata da te. Quando noti che i suoi occhi reagiscono al tuo sguardo dilatandosi, come quelli di un gatto in penombra.
Ultimamente mi chiedo come si possa vivere senza provare sentimenti, emozioni o passioni. Come quelli che dicono di non provare nulla. Quasi come se fosse un super potere di cui vantarsi.
Mentre io provo tutto, anche quando non sarebbero affari miei o fatti della mia vita. A volte, di alcune persone, sento la loro profondità. Una profondità che tocca vette altissime, rendendole ai miei occhi come persone speciali.
Con alcuni sentimenti bisogna proteggersi, come se fossero una brutta influenza, perché debilitano lo spirito e il corpo. Fanno perdere il tempo, che è prezioso.
I sentimenti generano impulsi, che si chiamano emozioni.
Le emozioni, in quanto tali, prima o poi se ne andranno. Credo.
7 notes · View notes
canesenzafissadimora · 1 year ago
Text
Perché forte come la morte è l’amore,
tenace come gli inferi la passione.
Tumblr media
La favola di Amore e Psiche
Apuleio
9 notes · View notes
Text
Amore e Psiche sono la l’alfa e l’omega di ogni favola scritta.
📚⚛
3 notes · View notes
michelangelob · 1 year ago
Text
La Scultura del giorno: Amore e Psiche di Reinhold Begas
La scultura del giorno che vi propongo oggi è Amore e Psiche realizzata da Reinhold Begas fra il 1854 e il 1857. L’artista, per dar forma alla sua prima grande opera da realizzare in piena autonomia, volle scolpire nel marmo una delle storie d’amore più celebri: la favola di Amore e Psiche narrata da Apuleio all’interno delle Metamorfosi. Psiche, una mortale capace di eguagliare in bellezza…
Tumblr media
View On WordPress
0 notes
muatyland · 1 year ago
Text
Psiche, amore e i dolori degli dei. Carattere e archetipi del maschile alle origini della psicologia | Riccardo Brignoli
In una dimensione immaginaria si svolgono dei dialoghi tra un Dottore e Psiche, la fanciulla protagonista della celebre favola raccontata da Apuleio nel romanzo “L’Asino D’oro”. Le sue peripezie diventano oggetto di un’analisi psicologica svolta nello stile della psicologia analitica di Carl Gustav Jung e della psicologia archetipica di James Hillman. Nel mentre, anche Psiche si veste del ruolo…
Tumblr media
View On WordPress
0 notes
maddavvero · 2 years ago
Text
Ella vide Amore, il bellissimo dio, bellissimo anche nel sonno, alla cui vista si rallegrò anche la lampada e balenó di luce splendente la lama dell’arma sacrilega.
Psiche, atterrita è fuori di sé, coperta da un pallore mortale, tremante, cadde a terra sulle ginocchia e fece per nascondere la lama piantandosela nel cuore. E l’avrebbe fatto certamente, se la lama stessa, impaurita da quel delitto atroce, non le fosse sfuggita dalla mano audace.
È ormai priva di forze, spossata com’era, ecco che guardando la bellezza di quel volto di vino riprende sempre più animo. Vide il biondo capo e influenti capelli umidi da ambrosia, vede sul collo bianco come il latte e sulle gote  rosate le morbide ciocche di capelli sparse alcune sul petto, altre sulle spalle: dinnanzi a questa bellezza sfolgorante anche la stessa fiamma della Lucerna sembrava vacillare. Sulle spalle del Dio alato splendevano piume morbide di rugiada sfolgoranti di sfavillante fulgore, e sebbene le ali stessero fermi, le piumette che si trovano all’estremità tre immolavano sussultando scherzosamente e senza posa.il resto del corpo era liscio e splendente e tale che la stessa Venere non poteva pentirsi di averlo generato. Ai piedi del letto giacevano le armi dell’infallibile iddio: l’arco, la faretra, le frecce.
Psiche con curiosità insaziabile  si soffermo a guardarle e le tocca e ammira le armi del suo sposo, poi estrai una freccia dalla faretra e toccando con il pollice la punta acuta, facendo un movimento un po’ troppo brusco con la mano ancora tremante si punge piuttosto profondamente il dito, cosicché a fior di pelle escono alcune goccioline di rose o sangue, come rugiada.
Così l’ignara Psiche per colpa sua fu presa dall’amore di Amore.
Allora, sentendo crescere irresistibilmente dentro di sé la voluttà per il Dio della voluttà, china su di lui con le labbra dischiuse crisi a baciarlo e  Ri baciarlo con baci appassionati, senza freno, temendo solo che si svegliasse.
1 note · View note
io-il-tuo-alter-ego · 2 years ago
Text
Tumblr media
“La notte per me non ha più ombre:
ho te, e tu sei la mia luce.”🌟
La favola di Amore e Psiche- Apuleio
#itsawonderfulwords #amazing #endlesslove
1 note · View note
books-tea-and-craze-blog · 8 years ago
Text
Metamorphoseon
Per motivi di studio, che ultimamente trovo più un diletto che un dovere, sto attualmente dedicandomi alle “Metamorphoseon” o “Asinus aureus” di Apuleio, in particolare ai tre celeberrimi libri centrali dedicati alla favola di Amore e Psiche. Il libro in questione lo lessi già tempo fa nella sua versione tradotta ma, questo confronto diretto con la versione latina originaria (comunque frutto di un lavoro filologico e, in alcuni punti, ricostruita/interpretata), mi ha dato la conferma che, per meglio assaporare la favola in sé, così come succede per la poesia o per qualsivoglia altro testo letterario o, ancora, per le opere cinematografiche, è consigliabile, anzi, necessario, reperire l’opera nella sua forma originaria. Ora, se fossimo tutti poliglotti sic et sempliciter, ciò sarebbe in ogni caso meravigliosamente possibile, ma -ahimè- comprendo che così non è e non può essere, perciò il mio modesto consiglio è: se conoscete una lingua, qualsiasi essa sia, sfruttate al meglio questa conoscenza. 
Digressioni a parte, il motivo di questo post nasce dall’esigenza di condividere coi nostri attuali e futuri lettori, un estratto di questa favola che, per la grazia delle parole minuziosamente selezionate e l’eleganza con la quale è stato reso questo cruciale momento, mi è rimasto particolarmente a cuore. 
Ora, non sto qui a riassumere il racconto tutto, ma si tratta tout court del momento in cui Psiche vede per la prima volta l’amato coniuge creduto fino a poco prima, a causa dei moniti delle sorelle invidiose, un orribile mostro. 
Tumblr media
“[...] ma non appena la luce rischiarò i segreti del suo talamo, ecco che vide la bestia più dolce e mite di tutte, Cupido in persona, il dolce dio che graziosamente dormiva. Psiche tremante, con incontrollabile animo, abbandonata in un appassito pallore, cadde in ginocchio [...] sfinita, quasi vicina a morire, fissava la bellezza del volto divino [...] E scrutava la nobile chioma aurea madida d’ambrosia, le spalle bianche come il latte, le guance purpuree attraversate da riccioli inanellati armoniosamente fin sul petto. E, sugli omeri dell’aligero dio, le rugiadose ali piumate brillavano di fulgido splendore e, benché quiete, le piccole piume, tenere e delicate, sulle estremità, vacillanti si abbandonavano ad un inquieto tremore. Il resto del corpo era liscio e splendente, tale che Venere non dovette pentirsi d’averlo partorito.” 
                                                                     Traduzione semi-libera
E, qui, vi lascio sorseggiando il mio tè nero.
Serena.
Apuleio, le Metamorfosi o L’asino d’Oro
1 note · View note
thebeautycove · 2 years ago
Text
Tumblr media
Antonio Canova, Amore e Psiche giacenti, 1787-93. Parigi Louvre.
Nel corso della sua carriera, Canova affrontò più volte il tema dell’amore, trasfigurandolo nel mito. In particolare, amò la vicenda di Amore e Psiche, alla quale dedicò alcuni gruppi scultorei. Il più celebre presenta le figure dei due amanti giacenti e oggi si trova al Louvre. Il soggetto è tratto da una favola dello scrittore latino Lucio Apuleio (125-170 d.C. circa), che nelle sue Metamorfosi raccontò di come Amore (altro nome con cui è conosciuto Cupido, Eros per i Greci) si fosse perdutamente innamorato della mortale Psiche, una principessa talmente bella da suscitare l’invidia e la gelosia della stessa Venere.
Psiche, legata ad Amore da un appassionato sentimento, aveva l’ordine di non guardare mai in volto il giovane dio, che incontrava soltanto al buio. Ma la donna, spinta dalla sua curiosità, volle invece contemplare l’amato alla luce di una lanterna e per questo fu condannata da Venere a superare alcune prove, tra le quali far visita a Proserpina negli Inferi, dove cadde in un sonno profondo. Amore, non resistendo al desiderio di riunirsi alla sua amata, la svegliò pungendola con una delle sue saette. Alla fine, Zeus, mosso a compassione, donò a Psiche l’immortalità, concedendole di vivere per sempre accanto ad Amore che la fece sua sposa e dall’unione nacque una figlia, Voluptas, dea del piacere fisico e sensuale.
Il capolavoro di Canova illustra uno dei momenti più lirici del mito. Amore si china a baciare l’adorata Psiche, dopo averla risvegliata dal sonno mortale in cui questa era caduta; la donna alza le braccia, in un gesto elegante e leggero, sfiorando con le dita i capelli dell’amato. Le loro labbra si avvicinano ma non si uniscono. I corpi adolescenziali, dalle forme perfette (secondo un principio di bellezza spirituale e assoluta), si accostano ma non si stringono. Il desiderio, testimoniato dalla mano di Amore che sfiora il seno di Psiche, è palpabile ma non espresso.
Canova ha saputo fermare l’azione dei due amanti in un attimo eternamente sospeso. I due giovani rimangono rapiti uno nella bellezza dell’altra. Tutta la scena è pervasa da un sottilissimo e raffinato erotismo, che contraddice l’idea, assai diffusa, che la scultura neoclassica sia incapace di rappresentare i sentimenti. Che Amore e Psiche si amino e si desiderino è invece qui mostrato in modo chiarissimo: soltanto che Canova non è interessato a rappresentare la passione incontenibile, l’impeto incontrollabile.
Non è questo il compito dell’arte neoclassica che mira ad altro scopo; sicché, il travolgimento dei sensi viene sciolto nella tenerezza, lo slancio amoroso viene sfumato nel perenne incanto della contemplazione. L’opera, insomma, rispetta pienamente i canoni dell’estetica neoclassica e celebra prima di tutto il tema della bellezza ideale.
13 notes · View notes
depressionofthemoon · 3 years ago
Text
La storia di Amore e Psiche.
Sic ignara Psyche sponte in Amoris incidit amorem. E fu così che l'innocente Psiche, senza accorgersene, si innamorò di Amore.
La storia di Amore e Psiche è collocata tra il IV e il VI libro de «Le Metamorfosi» di Apuleio.
L'incipit dell'opera ricorda molto le favole per bambini:
«Vi erano in una città un re e una regina. Questi avevano tre bellissime figliuole, ma le due più grandi, quantunque di aspetto leggiadrissimo, pure era possibile celebrarle degnamente con parole umane; mentre la splendida bellezza della minore non si poteva descrivere, e non esistevano parole per lodarla adeguatamente». Mossa dalla gelosia, Venere affida al figlio Amore (Cupido) il compito di far innamorare Psiche dell'uomo più brutto tra i mortali, con l'intento di "punirla" ma Amore, armato d'arco e frecce per compiere il misfatto, una volta di fronte a Psiche é così ammaliato dalla sua bellezza che fa ricadere una delle sue frecce su se stesso, innamorandosi perdutamente di lei.
I due sanciscono un patto: ogni notte, Amore andrà da Psiche, tenendo però celata la sua identità, per non scatenare l'ira degli dei. Psiche contempla al lume della lucerna la bellezza del dio, maneggiando e rimirando le sue armi: «Fu così che l'innocente Psiche, senza accorgersene, s'innamorò di Amore.
E subito arse di desiderio per lui e gli si abbandonò sopra e con le labbra schiuse per il piacere, di furia, temendo che si destasse, cominciò a baciarlo tutto con baci lunghi e lascivi»
La curiosità della fanciulla prende il sopravvento, così accende un cero per osservare le fattezze dell'amato.
Nella favola gli oggetti sono personificati, muovendosi e agendo come se fossero dotati di una mente. Ed è proprio per questo che la lucerna si anima, assumendo il ruolo di personaggio negativo: mossa dall'invidia, desiderosa anch'essa di toccare il corpo di Amore, fa cadere una goccia d'olio ardente sulla spalla del dio, che si risveglia e vola via dall'amata.
Venere, messa al corrente della relazione illecita, è incontrollabile: Psiche viene sottoposta dalla furia di Venere ad ardue sfide, ma nulla può arrestare il grande sentimento che nutre per Amore.
Dopo esser caduta in un sonno profondo provocatole da Persefone, Amore la risveglia con un bacio, conducendola sul Monte Olimpo, dove diviene sua eterna sposa. «Perché forte come la morte è l'amore, tenace come gli inferi la passione».
Tumblr media
84 notes · View notes
lory78blog · 2 years ago
Quote
(…) ormai non mi danno più fastidio nemmeno le tenebre della notte: ho te, e tu sei la mia luce.
Apuleio - La favola di Amore e Psiche
18 notes · View notes
duearanceancorpiurosse · 2 years ago
Photo
Tumblr media
Amore si china a baciare la sua adorata Psiche, dopo averla risvegliata dal sonno mortale in cui questa era caduta: la donna alza le braccia, in un gesto elegante e leggero, sfiorando con le dita delle mani i capelli del suo amato. Le loro labbra si avvicinano ma non si uniscono. I corpi si accostano ma non si stringono. Il desiderio, testimoniato dalla mano di Amore che sfiora il seno di Psiche, è palpabile ma non espresso. Canova ha saputo fermare l'azione dei due amanti in un attimo eternamente sospeso. I due giovani rimangono rapiti uno nella bellezza dell'altra. Tutta la scena si pervade, in tal modo, di un sottilissimo e raffinato erotismo, che sicuramente contraddice l'idea, assai diffusa, che la scultura neoclassica sia incapace di rappresentare i sentimenti. Che Amore e Psiche si amino e si desiderino è invece qui mostrato in modo chiarissimo: soltanto che Canova non è interessato a rappresentare la passione incontenibile, l'impeto incontrollabile. Non è questo il compito dell'arte neoclassica che mira ad altro scopo; sicché, il travolgimento dei sensi viene sciolto nella tenerezza, lo slancio amoroso viene sfumato nel perenne incanto della contemplazione. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . #amoreepsiche #canova #art #arteneoclassica #scultura #amore #favola #cupido #apuleio #nonèmarmoècarne #louvremuseum #paris #pinterest #tattoo #realistictattoo https://www.instagram.com/p/CkOiXWtDqHu/?igshid=NGJjMDIxMWI=
9 notes · View notes
fleurduart · 8 years ago
Photo
Tumblr media
"Perché forte come la morte è l'amore, tenace come gli Inferi la passione" Apuleio, La favola di Amore e Psiche Canova, Amore e Psiche, particolare
44 notes · View notes