#dottrina Monroe
Explore tagged Tumblr posts
gregor-samsung · 1 year ago
Text
" L’impegno in difesa di paesi inermi corrispondeva all’immagine degli Stati Uniti propagandata dai manuali di storia delle scuole superiori, ma non all’operato reale dell’America nel mondo. Gli Stati Uniti avevano provocato una guerra con il Messico e si erano annessi metà del paese. Avevano finto di aiutare Cuba a liberarsi dalla Spagna, poi si erano insediati sull’isola con una base militare, investimenti economici e un diritto di intervento riconosciuto. Si erano impadroniti delle Hawaii, di Puerto Rico, di Guam e avevano combattuto una guerra feroce per sottomettere i filippini. Avevano “aperto” il Giappone al loro commercio con l’intimidazione e le cannoniere. Avevano proclamato la politica della “porta aperta” verso la Cina, per poterla sfruttare come stavano facendo le altre potenze imperiali; insieme ad altre nazioni avevano inviato truppe a Pechino per affermare la supremazia occidentale nel paese, e ve le avevano tenute per più di trent’anni. Pur esigendo la porta aperta in Cina, gli Stati Uniti avevano ribadito con fermezza (con la dottrina Monroe* e molti interventi militari) che in America Latina la porta era chiusa: ovviamente chiusa per tutti salvo che per gli stessi Stati Uniti.
Avevano organizzato una rivoluzione contro la Colombia e creato lo stato “indipendente” di Panamá per costruire e controllare il canale. Avevano inviato cinquemila marines in Nicaragua nel 1926 per contrastare una rivoluzione, ed erano rimasti nel paese con una forza militare per sette anni. Nel 1916 erano intervenuti nella Repubblica Dominicana per la quarta volta, mantenendovi poi le truppe per otto anni. Erano entrati ad Haiti per la seconda volta nel 1915, lasciandovi i soldati per diciannove anni. Tra il 1900 e il 1933 gli Stati Uniti erano intervenuti a Cuba quattro volte, in Nicaragua due, a Panamá sei, in Guatemala una volta, in Honduras sette. Nel 1924 la finanza di metà dei venti stati dell’America Latina era diretta almeno in parte dagli Stati Uniti. Nel 1935 più della metà delle esportazioni di acciaio e di cotone degli Stati Uniti era diretta al mercato latinoamericano. Alla vigilia della conclusione della Prima guerra mondiale, nel 1918, una forza americana di settemila uomini sbarcò a Vladivostok nel quadro di un intervento alleato in Russia e vi rimase fino all’inizio del 1920. Altri cinquemila soldati furono sbarcati ad Arcangelo, un altro porto russo, sempre come parte di un corpo di spedizione alleato, e si fermarono per quasi un anno. Il dipartimento di Stato riferì al Congresso: «Tutte queste operazioni mirano a controbilanciare gli effetti della rivoluzione bolscevica in Russia». In breve, se l’entrata degli Stati Uniti nella Seconda guerra mondiale mirava a difendere (come credettero molti americani, di fronte alle invasioni naziste) il principio del non intervento negli affari di altri paesi, il passato della nazione gettava dubbi sulla sua capacità di sostenere quel principio. "
*Proclamata il 2 dicembre 1823 (Nota del trascrittore).
Howard Zinn, Storia del popolo americano. Dal 1492 ad oggi, traduzione di Erica Mannucci, Il Saggiatore, 2018 [Libro elettronico]
[Edizione originale: A People's History of the United States, Harper & Row Publishing, 1980]
14 notes · View notes
ilsimplicissimusblog · 2 years ago
Text
Brasile e Cina non usano più dollari: dopo 200 anni Monroe messo in pensione
Non so se la cosa sia stata voluta o se sia soltanto casuale , ma l’accordo tra Brasile e Cina per utilizzare le rispettive valute negli scambi commerciali, mettendo da parte il dollaro, arriva esattamente 200 anni dopo che  il presidente degli Stati Uniti James Monroe formulò la famosa dottrina che porta il suo nome con cui Washington  mise  sotto la propria tutela tutta l’America latina, …
Tumblr media
Visualizza su WordPress
0 notes
crazy-so-na-sega · 2 years ago
Text
il nomos della Terra
Tumblr media
Dottrina Monroe - Occidente versus Europa:
“il nuovo Ovest, l’America, voleva sradicare l’Europa […] dalla sua collocazione storico-spirituale, voleva rimuoverla dalla sua posizione di centro del mondo”.
-CriminiDem
tuttappost....👍
6 notes · View notes
kneedeepincynade · 2 years ago
Text
The rise of China will radically change the world for the better. Bringing an age of peace and common prosperity.
The post is machine translated
The translation is at the bottom
The collective is on telegram
⚠️ L'ASCESA DELLA REPUBBLICA POPOLARE CINESE NON È SOLO ECONOMICA, MA ANCHE POLITICA E DIPLOMATICA ⚠️
🤔 Post molto interessante dei compagni di China's World, di cui il Collettivo Shaoshan riporta alcune parti e ne riassume delle altre ⭐️
🚩 Negli ultimi mesi, mentre gli Stati Uniti si lanciavano nell'avventurismo anti-Cinese e anti-Comunista per qualche applauso sui Social Media, ecco cosa ha ottenuto il Partito Comunista Cinese:
1️⃣ Con la Visita di Stato di Xi Jinping in Arabia Saudita, il CPC ha raggiunto l'obiettivo della de-dollarizzazione degli scambi Sino-Sauditi in Yuan per il Petrolio, scardinando il "Petrodollar", a favore del "PetroYuan" 🏆
2️⃣ In un contesto internazionale sempre più caotico e turbolento, dove l'Occidente è impegnato in una "guerra per procura" contro la Russia, il Governo Cinese - tramite Qin Gang, Ministro degli Affari Esteri - ha lanciato ufficialmente l'Iniziativa per la Sicurezza Globale, di cui ha parlato molto bene Giuliano Marrucci su OttolinaTV 📺
3️⃣ Il Ministero degli Affari Esteri della Repubblica Popolare Cinese ha pubblicato un Documento di Critica e Analisi Storica sulla condotta statunitense e sui pericoli derivanti dalla loro egemonia, ricordando la Dottrina Neo-Monroe e tutte le Rivoluzioni Colorate perpetrate dagli imperialisti statunitensi nel Mondo 🌐
4️⃣ Il Ministero degli Affari Esteri della Repubblica Popolare Cinese ha pubblicato un Documento di Pace per la Crisi in Ucraina, che è stato fin da subito respinto dagli USA, guerrafondai n°1 al Mondo, e dai loro lacchè europei, mostrando - una volta per tutte - che l'Occidente non è interessato alla Pace ❕
5️⃣ Con la Mediazione e i Negoziati a Pechino tra Arabia Saudita, Iran e Cina, la Repubblica Popolare Cinese ha mediato la ripresa delle Relazioni tra Iraniani e Sauditi, ponendo la parola "fine" a decenni di tensioni nella Regione, mostrando concretamente che il Governo Cinese lavora per la Pace, e che non si permea nella retorica 🕊
L'intero Occidente non può fare altro che rimanere a guardare, e - sull'Ucraina - gli imperialisti statunitensi e i loro lacchè europei sanno benissimo che:
📈 Sta crescendo il malcontento pubblico per la guerra ⚔️
📉 L'Ucraina si sta letteralmente spopolando a causa dell'esodo dei rifugiati e delle richieste della NATO di «combattere fino all'ultimo ucraino» 🇺🇦
🤡 La retorica sul "ritorno della Crimea in Ucraina" o sulla "Vittoria dell'Ucraina" è, per l'appunto, retorica per quattro liberali su Twitter 🚽
🌸 Iscriviti 👉 @collettivoshaoshan
⚠️ THE RISE OF THE PEOPLE'S REPUBLIC OF CHINA IS NOT ONLY ECONOMIC BUT ALSO POLITICAL AND DIPLOMATIC ⚠️
🤔 Very interesting post from China's World comrades, of which the Shaoshan Collective reports some parts and summarizes others ⭐️
🚩 For the past few months, as the US has launched into anti-Chinese and anti-Communist adventurism for some applause on Social Media, here's what the Communist Party of China has achieved:
1️⃣ With Xi Jinping's State Visit to Saudi Arabia, the CPC achieved the goal of de-dollarizing Sino-Saudi exchanges in Yuan for Oil, undermining the "Petrodollar", in favor of the "PetroYuan" 🏆
2️⃣ In an increasingly chaotic and turbulent international context, where the West is engaged in a "proxy war" against Russia, the Chinese Government - through Qin Gang, Minister of Foreign Affairs - officially launched the global security initiative, which Giuliano Marrucci spoke very well of on OttolinaTV 📺
3️⃣ The Ministry of Foreign Affairs of the People's Republic of China has published a Document of Criticism and Historical Analysis on US conduct and the dangers deriving from its hegemony, recalling the Neo-Monroe Doctrine and all the Color Revolutions perpetrated by US imperialists in the World 🌐
4️⃣ The Ministry of Foreign Affairs of the People's Republic of China has published a Peace Document for the Crisis in Ukraine, which was immediately rejected by the USA, warmongers No. 1 in the World, and their European lackeys, showing - once and for all all - that the West is not interested in Peace ❕
5️⃣ With Mediation and Negotiations in Beijing between Saudi Arabia, Iran and China, the People's Republic of China mediated the resumption of relations between Iranians and Saudis, putting an "end" to decades of tensions in the region, concretely showing that the Chinese government works for Peace, and that doesn't permeate rhetoric 🕊
The entire West can do nothing but stand by, and - on Ukraine - the US imperialists and their European lackeys know very well that:
📈 Public discontent with the war is growing ⚔️
📉 Ukraine is literally depopulating due to the exodus of refugees and NATO's demands to «fight to the last Ukrainian» 🇺🇦
🤡 Rhetoric about "return of Crimea to Ukraine" or "Victory of Ukraine" is, indeed, rhetoric for four liberals on Twitter 🚽
🌸 Subscribe 👉 @collettivoshaoshan
0 notes
atomicgiveranchor-blog · 2 years ago
Video
youtube
Giacomo Gabellini - Dottrina Monroe
0 notes
popolodipekino · 5 years ago
Text
“anche questa passerà“
[...] il giornalista radicale Carleton Beals, corrispondente del “Nation”, giunto in Italia nel 1921, e perciò testimone dell’avvento del governo fascista. In ottobre, nei giorni e nelle ore che precedettero l’ingresso a Roma delle squadre fasciste vittoriose, egli abitava insieme alla moglie in via della Croce Bianca, una strada che allora attraversava il Foro romano, in una casa sita a fianco delle organizzazioni sindacali.  Poté perciò osservare, nel corso delle tre notti che precedettero l’ingresso dei fascisti a Roma, bande di saccheggiatori fascisti che “stazionavano all’esterno e scaricavano i caricatori dei loro fucili contro le finestre o sparavano senza sosta alle luci delle case adiacenti”. Ancora il 30 ottobre Beals e la moglie “erano stati improvvisamente fatti segno a colpi di arma da fuoco non appena avevano messo i piedi fuori dal portone”. Per il giornalista radicale lo Stato forte era dunque giunto in Italia, ma egli faceva risalire tutto al fallimento dell’occupazione delle fabbriche del settembre 1920. Fu dunque testimone attento del rapido crollo del movimento operaio, del voltafaccia della monarchia, dell’inettitudine della classe dirgente liberale e dell’affermazione del fascismo. Beals denunciava le responsabilità di una burocrazia disonesta che, pur di rimanere al potere, aveva sostenuto per decenni ogni fazione violenta. Attaccava anche l’atteggiamento tenuto dai giornali americani e dai loro corrispondenti da Roma, i quali “passavano sopra questi fatti per il timore di disturbare il Mito Americano di una Europa in ripresa”. Osservava che se un evento così violento fosse avvenuto in un paese di lingua spagnola del continente americano, “per mantenere l’ordine, avremmo subito inviato marines, sotto il mantello della dottrina Monroe”. Sottolineava inoltre il carattere minoritario della rivoluzione fascista e come in Italia potesse avere luogo una guerra civile senza la partecipazione delle masse. Poteva accadere perché nel nostro paese né il governo né le leggi erano stati mai rispettati, e a determinare il corso degli eventi erano sempre state le minoranze attive capaci di occupare le piazze e di imporre la loro volontà a causa del fatalismo delle masse. [Nota. Ricorda Camillo Cianfarra, che stava assistendo all’ingresso da Porta Flaminia delle raccozzate truppe di Mussolini, che un uomo anziano, vicino a lui,osservando le squadre fasciste mentre sfilavano, aveva commentato: “ Anche questa passerà”.] Nelle convulse giornate del 28 e 29 ottobre egli poté testimoniare come la popolazione, nella sua stragrande maggioranza, rimanesse del tutto estranea agli eventi che stavano precipitando. Anche il governo sembrava all’oscuro di quanto stava accadendo, perché i fascisti si erano impadroniti del telegrafo e degli uffici postali. Le stesse autorità militari brancolavano nel buio, affidandosi a pattugli di ciclisti “che pedalavano furiosamente per le strade del paese per scoprire dove il grande esercito delle camicie nere era accampato”, e che tornavano “pedalando furiosamente per riprtare centinaia di voci contraddittorie”. Spostandosi nei vari quartieri della città egli ci consegna una cronaca delle convulse giornate, conclusesi con l’ingresso a Roma delle raccogliticce squadre fasciste. Racconta che nell’ora della mobilitazione fascista cominciò a piovere, senza che vi fosse altro segno di vita. Aveva allora preso a percorrere le strade della città, notando che i soldati mobilitati, “come rigidi pupazzi di legno”, attendevano “rannicchiati nei portoni delle piazze centrali, inzuppati nei cortili aperti”, ma che “nessun nemico era in vista”, come se “la rivoluzione e la controrivoluzione stessero aspettando che il cielo si schiarisse”. Beals coglieva il grottesco della situazione in quei soldati che in finto atteggiamento di guerra avevano il compito “di far rispettare uno stato d’assedio mai firmato, emesso da un ministro dimissionario ma ancora in servizio”. Si era anche spostato a piazza del Popolo e aveva preso ad attendere seduto al tavolo di un caffé, raccogliendo il sarcasmo dei rari passanti su questa singolare rivoluzione e sulla pioggia che “darà un taglio a tutto”. Si era portato poi a via del Tritone, e attraverso piazza Barberini aveva raggiunto il quartier generale fascista, dove aveva notato alcuni giovani che stazionavano armati all’ingresso. Beals aveva deciso allora di visitare i centri del potere. Al Quirinale non aveva notato nulla di insolito, “nemmeno un guardia in più”. Davanti al parlamento notò le “due uniformi grigio-oliva come in ogni giorno dell’anno”, e al Ministero dell’interno “due compagnie al completo di soldati, fradici e tremanti”. Egli continuava a chiedersi stupito dove fossero i fascisti, dove fosse la rivoluzione. Infine, qua e là, negli ampi cortili di alcuni dei palazzi del centro, intravide “distaccamenti di cavalleria, in attesa sotto la pioggia, in attesa dei fascisti, in attesa di ordini dal dimissionario governo, in attesa delle decisioni del re”. Ormai stanco, se n’era tornato alla sua pensione senza neanche più la voglia di verificare la consistenza della voce che aveva preso a circolare sui ventimila fascisti accampati sulla via Nomentana. [...]
da M. Canali, La scoperta dell’Italia. Il fascismo raccontato dai corrispondenti americani, 2017
4 notes · View notes
Text
L'Italia ed il blocco navale del Venezuela nel 1902-3
L’Italia ed il blocco navale del Venezuela nel 1902-3
Come già detto in un mio precedente articolo, la storia militare della nostra nazione è talmente vasta che spesso ci si dimentica di qualche pezzo, o peggio, non lo si vuole ricordare. Ad ogni modo questo parrebbe il primo caso. Pochi sanno infatti che durante la crisi del Venezuela del 1902-3 anche il Regno d’Italia e la sua Regia Marina vi presero parte! Ma una domanda a questo punto sorge…
View On WordPress
0 notes
samdelpapa · 2 years ago
Text
3 nuove soluzioni
1 valigia
2 difesa magistrale soggettiva
3 fatevi venire una idea
0 notes
ilsimplicissimusblog · 2 years ago
Text
Brasile e Cina non usano più dollari: dopo 200 anni Monroe messo in pensione
Non so se la cosa sia stata voluta o se sia soltanto casuale , ma l’accordo tra Brasile e Cina per utilizzare le rispettive valute negli scambi commerciali, mettendo da parte il dollaro, arriva esattamente 200 anni dopo che  il presidente degli Stati Uniti James Monroe formulò la famosa dottrina che porta il suo nome con cui Washington  mise  sotto la propria tutela tutta l’america latina, …
Tumblr media
View On WordPress
0 notes
memozing · 5 years ago
Text
0 notes
ultimavoce · 6 years ago
Text
Nuove sanzioni contro Cuba e la "troika della tirannia"
Nuove #sanzioni contro #Cuba sono state annunciate da John Bolton nel giorno dell'anniversario della Baia dei Porci. La "dottrina #Monroe" non è stata sepolta dalla storia e prende le sembianze del #neocolonialismo
Di mercoledì scorso l’annuncio degli Stati Uniti di scagliare nuove misure punitive contro Cuba, aventi lo scopo di assottigliare ulteriormente il commercio tra i due paesi.
Una pratica, quella sanzionaria contro Cuba, ormai consuetudinaria. Tali sanzioni, rese note dal consigliere per la sicurezza nazionale del governo statunitense, John Bolton, sono volte ad aumentare la pressionesui due…
View On WordPress
0 notes
kneedeepincynade · 2 years ago
Text
The empire keeps doing everything in its power to try and stop the changes in the world, and yet despite all its efforts, it is destined to fail
The post is machine translated
Translation is at the bottom
The collective is on telegram
⚠️ WANG WENBIN: "GLI USA HANNO PROMOSSO LA DOTTRINA NEO-MONROE IN AMERICA LATINA, ISTIGATO RIVOLUZIONI COLORATE IN EUROPA E IN ASIA CON IL PRETESTO DELLA DEMOCRAZIA" ⚠️
🇨🇳 Anche oggi, il Chad d'Oriente, il Compagno Wang Wenbin - Portavoce del Ministero degli Affari Esteri della Repubblica Popolare Cinese - distrugge gli imperialisti statunitensi utilizzando la lingua dei FATTI ⭐️
💬 "Il cosiddetto "Summit for Democracy" è, in realtà, anti-democratico. Gli USA lo hanno tenuto più di un anno fa con il pretesto della "democrazia", tracciando sfacciatamente linee ideologiche e creando divisioni del Mondo, che è diventata una farsa di profanazione e calpestamento dello Spirito di Democrazia, e ha pienamente rivelato la natura statunitense della falsa democrazia e della vera egemonia, ricevendo opposizione e critiche da molti Paesi" ⭐️
💬 "Di fronte al loro sempre crescente deficit democratico, gli USA non solo rifiutano di riflettere sul proprio comportamento e di correggere la propria condotta, ma vanno a spacciare la "democrazia di stampo USA" nel Mondo, interferendo negli affari interni di altri Paesi con il pretesto della promozione della "democrazia", anche a costo di provocare la guerra" 🔥
💬 "Gli USA hanno promosso la Dottrina Neo-Monroe in America Latina, istigato "rivoluzioni colorate" in Europa e in Asia, orchestrato le "primavere arabe" nell'Asia Occidentale e nel Nord Africa, portando caso sociale e disastri umanitari in molti Paesi" ⚔️
🌸 Iscriviti 👉 @collettivoshaoshan
⚠️ WANG WENBIN: "US PROMOTED NEO-MONROE DOCTRINE IN LATIN AMERICA, INSTIGATED COLOR REVOLUTIONS IN EUROPE AND ASIA UNDER THE PRETEXT OF DEMOCRACY" ⚠️
🇨🇳 Even today, Eastern Chad, Comrade Wang Wenbin - Spokesman of the Ministry of Foreign Affairs of the People's Republic of China - destroys the US imperialists using the language of FACTS ⭐️
💬 "The so-called "Summit for Democracy" is, in reality, anti-democratic. The USA held it over a year ago under the pretext of "democracy", brazenly drawing ideological lines and creating divisions in the World, which has become a farce of profanation and trampling on the Spirit of Democracy, and fully revealed the US nature of false democracy and true hegemony, receiving opposition and criticism from many countries" ⭐️
💬 "Faced with its ever-increasing democratic deficit, the US not only refuses to reflect on its behavior and correct its conduct, but goes on to peddle "US-style democracy" around the world, interfering in the internal affairs of other countries with the pretext of promoting "democracy", even at the cost of provoking war" 🔥
💬 "The US promoted the Neo-Monroe Doctrine in Latin America, instigated "color revolutions" in Europe and Asia, orchestrated the "Arab Spring" in West Asia and North Africa, bringing social chaos and humanitarian disasters to many countries " ⚔️
🌸 Subscribe 👉 @collettivoshaoshan
1 note · View note
jamariyanews · 6 years ago
Text
La strategia statunitense in Venezuela
27 gennaio 2019
Quanto sta accadendo in Venezuela dovrebbe avere un che di comico se non ci fossero in ballo milioni di vite umane. Un signore di una Camera elettiva esautorata da un anno e mezzo convoca una manifestazione di piazza in una data simbolo dell’indipendenza dall’oppressione e dalla dittatura per autoproclamarsi presidente della Repubblica, senza elezioni senza mandato senza appoggio popolare.
Immaginandola in Italia la scena vedrebbe l’ex presidente del Senato (seconda carica istituzionale della nazione) Grasso che, non riconoscendo le ultime elezioni legislative del 4 marzo 2018, si autoproclama, nel corso di un evento pubblico, presidente ad interim in attesa di nuove elezioni magari il 10 febbraio negando, da oppositore politico, la tragedia delle Foibe. L’aspetto comico c’è, a renderlo drammatico sono gli interessi occidentali in quel Paese.
La strategia statunitense, che la si appoggi o meno, è evidente. Restaurato il rapporto conflittuale con l’Iran in Medio Oriente e accontentato Israele con il passaggio dell’Ambasciata a stelle e strisce da Tel Aviv a Gerusalemme, sopita la questione nordcoreana in attesa di sviluppi che non porteranno ad alcuna novità rilevante, l’attacco principale è indirizzato all’America Latina. Il cortile di casa della Dottrina Monroe è diventato un mare pieno di ostacoli e, a differenza, di quello che sostengono molti “esperti” è tutt’altro che nuovamente in linea con i dettati economici degli Usa.
Per un Brasile che abbandona il socialismo progressista di Lula e Rousseff c’è un Messico che abbraccia per la prima volta il populismo di sinistra, per un Ecuador che dichiara guerra alla Rivoluzione cittadina di Correa tramite suoi stessi ex esponenti di primo piano c’è un Costa Rica che dà credito al socialismo al governo per un nuovo mandato.
Baluardi della resistenza agli Usa restano i Paesi ALBA e allora poco importa che alla presidenza ci sia un democratico (come dimenticare l’ultimo atto di Obama in politica estera che inseriva il Venezuela tra gli Stati che rappresentavano una minaccia per la sicurezza nazionale) o un repubblicano apparentemente lontano dalle stanze del potere. Le scelte di Trump alla segreteria di Stato chiariscono immediatamente la posizione del presidente populista, stavolta perfettamente in linea con chi aveva giurato di combattere nel corso della campagna elettorale.
La scelta ricade prima sull’ex amministratore delegato di ExxonMobil Rex Tillerson, già soggetto principale nei contenziosi tra la multinazionale e il Venezuela bolivariano, e poi sul falco Mike Pompeo che ha definitivamente messo il governo del presidente Maduro in cima alla lista dei cattivi. Gli interessi statunitensi non si fermano al solo Venezuela ma riguardano anche un suo stretto alleato: il Nicaragua.
Quello stesso Nicaragua in cui negli anni Ottanta era presente la falsa guerriglia dei Contras, finanziati e formati dal governo di Ronald Reagan in funzione anti-sandinista. Ora che il presidente Ortega, oltre ad allearsi con Venezuela e Cuba, ha stretto i rapporti commerciali con la Cina, tanto da immaginare il progetto di un secondo canale che unisca i due Oceani sorgono come funghi oppositori armati che invocano una “rivoluzione colorata” (qualcosa di già visto in un’altra parte del globo). Petrolio, Cina e Russia ecco i veri argomenti della crisi venezuelana e nicaraguanse.
Gli Usa sentono cedere il terreno sotto i propri piedi e come una bestia ferita rischiano di scagliare un ultimo attacco a paesi sovrani e indipendenti in nome della guerra commerciale alla Cina e nell’ottica di confermare la supremazia in ambito regionale sulla Russia di Vladimir Putin. La promessa trumpiana dell’isolazionismo è durata davvero poco.
(di Luca Lezzi)
Preso da: https://oltrelalinea.news/2019/01/27/la-strategia-statunitense-in-venezuela/
http://bit.ly/2BvClB9
0 notes
samdelpapa · 3 years ago
Text
La storia sì ripete.
Da Maurizio Barozzi
STATI UNITI UN IMPERO MALVAGIO
DEDICATO AI PENNIVENDOLI E LINQUIVENDOLI CHE PER CARRIERA E LAUTI STIPENDI HANNO IN QUESTI GIORNI VENDUTO L'ANIMA E TUTTO IL RESTO, FACENDOSI PORTAVOCE, PER LA GUERRA IN UCRAINA, DI UNA SQUALLIDA E MENZONIERA PROPAGANDA DI GUERRA pro YANKEE - OCCIDENTE.
E DEDICATO ANCHE A QUEGLI IMBECILLI, BORGHESI IDIOTI PATENTATI CHE GLI HANNO CREDUTO-
RINFRESCATEVI LA MEMORIA E LA COSCIENZA
STATI UNITI UN IMPERO DEL MALE
GLI STATI UNITI SONO UN IMPERIALISMO DI STAMPO LIBERAL CAPITALISTA SOTTO CONTROLLO ED EGEMONIA DI POWER ELITES FINANZIARIE. SI SONO FORMATI ATTRAVERSO LA RAPINA DI TERRE ALTRUI E IL GENOCIDIO DEI POPOLI AMERINDI LOCALI.
Nel corso degli ultimi tre secoli sono sempre stati in guerra, tranne una manciata di anni che non arrivano a contarsi con le dita delle mani, in genere aggredendo, invadendo e depredando nazioni da soggiogare o sfruttare.
Dopo aver dominato nel loro continente, considerando il centro America e il sud America, il loro giardino di casa, dove esercitare qualsiasi razzia ed egemonia senza che altre nazioni ci mettessero becco e dietro il loro impegno a non interessarsi di altri continenti (dottrina Monroe) con il XX secolo decidono di proiettare il loro dominio verso il Pacifico. Devono quindi far guerra alla Spagna sfruttando uno scoppio con morti auto procuratosi a bordo di una sua Nave, il Mine, nel porto dell’Havana, di cui vengono incolpati vilmente e falsamente gli spagnoli. Questo gli consentirà di arrivare ad impossessarsi di zone e basi fin nelle Filippine.
Pochi anni dopo, nel 1915, faranno in modo che un transatlantico con molti turisti, ma anche un carico segreto di armamenti, il Lusitania, finisse in acque belliche e venisse silurato dai sottomarini tedeschi, che pur avevano avvertito del pericolo.
La grande stampa americana, giorno dietro giorno monterà un clima di guerra contro gli Imperi Centrali che stanno guerreggiando in Europa contro gli anglo francesi e nell’Aprile del 1917 avranno la scusa per intervenire nel continente europeo.
Un'altra provocazione gli riuscirà nel 1941, mettendo il Giappone con le spalle al muro e costringerlo a dichiarargli guerra. Ma la spedizione aereo navale giapponese contro la base di Pearl Harbour, sebbene avvistata, venne nascosta per fare in modo che gli Stati Uniti fossero attaccati e far passare l’azione bellica come una sorpresa proditoria. Gli yankee possono così intervenire anche nella guerra europea da dove ne usciranno nel 1945 padroni assoluti e come prima grande potenza.
I bombardamenti, due atomici, e i crimini che commetteranno resteranno epocali.
ED ECCO COME DA ALLORA, SI GARANTIRANNO IL POSSESSO ASSOLUTO DI CIRCA L’80 PERCENTO DELLE RISORSE E BENI DELLA TERRA, CHE CONSENTONO AL LORO POPOLO, CIRCA L’1 PERCENTO DELLA POLAZIONE MONDIALE, DI MANTENERE UN TENORE DI VITA DI ALTA LEVATURA (TRANNE SACCHE DI POPOLAZIONE, CHE IL LORO SISTEMA SPIETATO IPER CAPITALISTA RIDUCE ALLA MISERIA).
In questa loro sporca storia si paleseranno come una nazione e un popolo di gangsters, non solo per la malavita, ma in tutto il loro complesso.
1. COREA (1950-1953)
Gli Stati Uniti, in possesso della bomba atomica che hanno sganciato sul Giappone, inaugurano il loro ruolo acquisito di grande potenze sui due oceani. Prendendo spunto dalla guerra civile interna alla Corea, tra nord e sud, a cui aveva interferito la Cina gli Usa, coprendosi con un mandato Onu, decidono di intervenire a favore del sud, senza neppure chiedere l’autorizzazione del Congresso. Saranno impiegati 300 mila soldati americani in un sanguinoso conflitto che sancirà la presenza di due Coree, del nord e del Sud (Seul) filo americana e circa 2 milioni e 800 mila tra morti, invalidi e feriti.
L’arrivo dei soldati americani in Corea farà conoscere a quegli orientali, assieme alla Coca Cola, il vizio, le droghe e la corruzione.
Il Presidente criminale di guerra yankee all’opera: il democratico Harry Truman
2. VIETNAM (1964-1975)
Con la false flag del Golfo del Tonkino, gli Usa che erano da tempo impegnati a sostenere un governo fantoccio sud Vietnamita, incolpando navi vietnamite di aver sparato contro navi americane (una sfacciata montatura) e così trovano il modo di intervenire una sanguinosa guerra nel lontano Vietnam per anni seppellendolo di bombe. Ma saranno sconfitti e dovranno fuggire dalla guerra e il governo fantoccio Sud vietnamita di Saigon sarà spazzato via.
Il Presidente criminale di guerra yankee all’opera: il democratico Lindon B. Johnson
3. GRENADA (1983)
I Marines sbarcano a Grenada e rovesciano il governo di Hudson Austin, per il timore che in futuro l’isola possa diventare una base sovietica. L’invasione è criticata anche da vari alleati che ritengono che gli Usa hanno solo trovato un pretesto per rifarsi della sconfitta e fuga dal Vietnam
Il Presidente criminale di guerra yankee all’opera: il repubblicano Ronald Reagan
4. PANAMA (1989)
Invadendo Panama con 24 mila soldati gli Stati Uniti intendono assicurarsi il controllo totale del Canale di Panama e rimuovere il dittatore, loro ex amico-alleato, Manuel Noriega. Moriranno molti civili inermi.
Il Presidente criminale di guerra yankee all’opera: il repubblicano George H. W. Bush
5. IRAK (1991)
E’ la prima guerra del Golfo. Gli Usa, che intendono mettere lo zampino in un area che possiede immensi giacimenti energetici e distruggere uno stato, quello irakeno, che mostra di volersi modernizzare, si fanno guida di una grande coalizione internazionale di 500 mila soldati che vuole impedire che l’Irak si riprenda il Kuwait. Per coinvolgere l’Arabia saudita vengono truccate foto satellitari per far credere che i soldati Irakeni stavano passando dal suo territorio, mentre poi, a guerra iniziata, una commediate in televisione fa piangere il mondo inventando la storiella dei soldati irakeni che nell’ospedale pediatrico distruggono le incubatrici. L’Irak è parzialmente invaso. Decine di migliaia di soldati irakeni vengono uccisi e 400 mila civili trovano la morte alla faccia delle bombe chirurgicamente guidate.
Il Presidente criminale di guerra yankee all’opera:
il repubblicano George H. W. Bush
6. SOMALIA (1993)
Con l’operazione Restore Hope gli Usa guidano un'altra coalizione e si arrogano il diritto di restaurare l’ordine (il loro) in Somalia e dividere i contendenti in lotta e dove varie nazioni hanno loro sporchi interessi. Per gli americani è una presenza di prestigio per suggellare i loro interessi nella regione. Ma sostanzialmente l’impresa sarà un fiasco.
Il Presidente criminale di guerra yankee all’opera:
il democratico Bill Clinton
(sebbene l’intervento Usa, sotto l’egida dell’Onu inizia quando a dicembre 1993 in cui, almeno formalmente, è ancora presidente George H. W. Bush)
7. BOSNIA (1992 – 1995)
Gli americani aggrediscono la Bosnia-Erzegovina con attacchi aerei avendo interesse che il disfacimento della Jugoslavia non prenda pieghe a loro sgradite, in prospettiva del disegno di un nuovo ordine europeo. Essendo una palese intromissione in questioni europee che non dovrebbero riguardarli, ovviamente si parano con la scusa della coalizione internazionale per ragioni umanitarie e imporre ai serbi di sedersi Alle trattative di Dayton.
Il Presidente criminale di guerra yankee all’opera: il democratico Bill Clinton
8. JUGOSLAVIA (1999)
L’aggressione ai serbi della Federazione Jugoslavia, con i brutali bombardamenti su Belgrado (anche con uranio impoverito), mascherata come al solito da intervento Nato, che inaugura la nuova strategia militare, dicesi per ragioni umanitarie, a seguito di presunti massacri compiuti dai serbi che saranno poi giudicati invenzioni. Ha lo scopo di piegare la Serbia del Presidente Slobodan Milosevic alla prese con i terroristi del Kossovo (Uck) e costringerli a sgombrare l’area. Ne uscirà fuori il costituirsi di una Stato indipendente del Kossovo emporio protetto dagli americani che diverrà un centro internazionale di ogni genere di traffici criminali.
Il presidente Milosevic verrà imprigionato per essere sottoposto a ridicolo processo, ma anni dopo, un opportuno “suicidio” in carcere lo toglierà di mezzo.
Il Presidente criminale di guerra yankee all’opera: il democratico Bill Clinton
9. AFGHANISTAN (2001)
Con la false flag degli attentati dell’11 settembre 2001 si inventa un capro espiatorio inventando un ectoplasma ex colluso con la Cia, Osama bin Laden e lo si ritiene nascosto in Afghanistan con la sua organizzazione Al Qaeda. Con questa scusa il paese afghano viene aggredito, bombardato ed infine invaso. Si installa un governo fantoccio e il grande paese viene sottomesso. Ma la gestione negli anni si rivela cosa troppo dispendiosa e dopo 20 anni gli Usa saranno costretti a tirarsene fuori.
Il Presidente criminale di guerra yankee all’opera: il repubblicano George W. Bush
10. IRAK (2003)
Con il nuovo millennio gli Usa intendono avviare il loro “nuovo secolo” di dominio incontrastato nel mondo, approfittando della fine dell’Urss. A farne le spese è di nuovo l’Irak di Saddam Hussein che viene aggredito, invaso e rapinato delle sue risorse petrolifere, inventando la favoletta che sarebbe stato in possesso di armi di distruzione di massa, ed oltretutto presentando all’Onu una provetta che sarebbe stata la prova che l’Irak stava conducendo negli Usa azioni di terrorismo spargendo Antrace una polvere che può essere letale respirandola. In realtà era stato tutto creato dai laboratori della Cia. L’invasione e la sottomissione dell’Irak costerà la vita al presidente Saddam Hussein e a quasi un milione di irakeni, sotto le bombe, mentre l’utilizzo dell’uranio impoverito farà nascere per anni bambini deformi. Il paese, intanto, viene riportato alle condizioni dell’età della pietra.
Il Presidente criminale di guerra yankee all’opera: il repubblicano George W. Bush
11. LIBIA (2011)
Un altro Stato indipendente e sovrano, che fa gola per le ricchezze petrolifere ed è una minaccia per la sua politica di indipendenza anche finanziaria, viene brutalmente aggredito, dopo aver creato incidenti con mercenari e ribelli vari inscenando una “rivoluzione colorata”. Sono sempre gli Usa che guidano la coalizione sotto le insegne della Nato. Letteralmente sventrato dalle bombe, il paese sarà messo in mano a coalizioni politiche tribali raccogliticce a garanzia del potere imposto dall’Occidente, mentre il presidente Gheddafy verrà brutalmente assassinato.
Il Presidente criminale di guerra yankee all’opera: il democratico Barack Obama
ARRIVATI AD OGGI, LA RUSSIA, ACCERCHIATA DI BASI MILITARI AGGRESSIVE, HA DETTO BASTA E SI E’ POSTA DI TRAVERSO.
PRIMA HA IMPEDITO LA DISTRUZIONE DELLA SIRA GIA’ IN PROGETTO E ORA HA POSTO UN FERMO ALLE PROVOCAZIONI IN UCRAINA.
E QUESTA VOLTA GLI USA NON SONO ALLE PRESE CON UNA NAZIONE NOTEVOLMENTE E MILITARMENTE INFERIORE.
Copia
0 notes
ilsimplicissimusblog · 6 years ago
Text
Tre cartoline di guerra dall'impero
Tre cartoline di guerra dall’impero
Tumblr media
Bastano tre o quattro notizie di questi giorni per restituire il senso dell’incubo contemporaneo, dei fantasmi che si agitano dietro le quinte senza che lo stridio di catene giunga al grande pubblico e di un potere ormai senza freni deciso a pervadere le vite e l’immaginario fino agli estremi. Mi limito ad elencare alcuni  divisi per capitoli.
Iran – Israele e la guerra
Un tweet, successivamente…
View On WordPress
0 notes
samdelpapa · 4 years ago
Photo
Tumblr media
www.resistenze.org - popoli resistenti - bolivia - 26-11-19 - n. 730 Gli artigli del fascismo sulla Bolivia Carlos Flanagan * | [email protected] Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare 11/11/2019 Nella giornata di ieri, domenica 10, abbiamo vissuto con angoscia l'esito, attraverso un colpo di stato fascista, di un lungo processo di destabilizzazione. Dall'inizio del processo di cambiamento sociale iniziato con la vittoria elettorale di Evo Morales nel 2006, abbiamo assistito alla reazione ad esso dell'imperialismo, principalmente attraverso l'azione cospirativa dell'ambasciata statunitense in Bolivia. Questo non sorprende. Fa parte della controffensiva imperialista di fronte all'avanzare dei processi di cambiamento nei paesi dell'America Latina e dei Caraibi, la sua area di influenza, il suo "cortile di casa" secondo la strategia già delineata nel XIX secolo nella cosiddetta "dottrina Monroe". Ciò che è veramente in gioco e per cui si attua il colpo di Stato è:1. La posizione geostrategica della Bolivia nel cuore del Sud America. 2. La sua grande ricchezza di gas, di minerali vari e in particolare la presenza del 70% delle riserve mondiali di litio, minerale essenziale per la realizzazione di batterie per telefoni cellulari e auto elettriche. 3. Che per la prima volta, i popoli originari, storicamente sfruttati, disprezzati e relegati avessero un ruolo di primo piano nella società e nel governo, cosa che ha portato alla riforma costituzionale con la quale viene creato uno Stato Plurinazionale in cui sono riconosciute 36 etnie e le loro rispettive lingue. 4. Che abbiano dimostrato nei fatti che con le politiche anti-neoliberali, opposte ai dettami dell'FMI e riaffermando la sovranità nazionale attraverso la nazionalizzazione delle risorse naturali, è stato possibile crescere per tredici anni consecutivi, con redistribuzione della ricchezza basata su politiche sociali a beneficio del popolo. Da quegli errori, queste lezioni A quanto pare, in molti dei nostri paesi in cui si promuovono processi di cambiamento, ciascuno con caratteristiche proprie e non trasferibili, cadiamo ancora e di nuovo in errori. Copia https://www.instagram.com/p/CEVBEnqp00Y/?igshid=1iwo13b7we8ec
0 notes