#distruttivo
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schizografia · 6 months ago
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Il carattere distruttivo è giovane e allegro. Distruggere infatti ringiovanisce, perché toglie di mezzo le tracce della nostra età; e rallegra perché ogni rimozione significa per colui che distrugge una schiarita, una perfetta – (per dirla in termini matematici) – riduzione se non estrazione della radice della propria condizione. […] Il carattere distruttivo non ha immaginazione. Ha poche esigenze, e la minima è: sapere che cosa subentra a ciò che è distrutto. In un primo momento, per un attimo almeno, lo spazio vuoto: il posto dove era la cosa […]. Il carattere distruttivo non vede alcunché di duraturo. E proprio per questo scorge ovunque vie d’uscita. Anche lì dove altri vanno a sbattere contro muri o montagne, lui intravede la sua via d’uscita. Tuttavia, proprio perché scorge ovunque una via d’uscita, deve anche sgomberarsi ovunque la strada. Non sempre con la forza bruta, talora anche con raffinatezza. E poiché scorge vie d’uscita ovunque, si trova sempre a un bivio; nessun attimo può sapere cosa porterà il successivo. Riduce l’esistente in macerie non per amor delle macerie ma della via d’uscita che le attraversa.
Walter Benjamin
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ipierrealism · 1 year ago
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Per molti suonerà come una breaking news ma non è che dovete per forza stare con persone che sono incompatibili con la vostra libido/kinks e lamentarvi all'infinito che vi annoiate o siete frustrati, potete * gasp * cercare qualcuno che sia compatibile con voi.
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rivoluzionaria · 2 years ago
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Jorge Luis Borges sosteneva che gli antichi greci furono i primi a pensare, ci hanno dato la poesia, la scienza, la filosofia razionale, che tutta la cultura a noi pervenuta nel corso dei secoli derivi dai greci.
I filosofi greci distinguevano l’amore in 12 tipologie diverse a seconda delle diverse emozioni umane e sfumature del sentimento:
Agape (αγάπη)
Agape è l’amore incondizionato, anche non ricambiato. Va al di là delle forze umane, è un amore puro e senza alcuna aspettativa. Viene utilizzato nei vangeli e nella religione.
Eros (έρως)
Eros è la tipologia di amore più conosciuta. Dio greco della fertilità, il suo tipo di amore rappresenta quello passionale, il desiderio carnale. Veniva definito in termini di irrazionalità, perché il desiderio ardente avrebbe potuto portare alla follia.
Philia (φιλία)
Philia indica un tipo di amicizia profonda. Amicizia come vincolo di fiducia e lealtà, come fondamenta di un rapporto solido e suggellato dalla bellezza della condivisione. Amare ed essere amati.
Storge (στοργή)
Storge è l’amore nei confronti della famiglia o dei parenti, tipico dei consanguinei, deriva da “stergo” che significa amare teneramente.
Philautia (φιλαυτία)
Philautia è l’amore per sé stessi, l’amor proprio, fonte di perfezionamento e benevolenza è definito come forma di egoismo positivo.
Mania (μανία)
Mania associato all’amore è il desiderio incondizionato di amare e possedere, l’amore tossico che vive (apparentemente) solo attraverso il possesso di ciò che brama, il partner come oggetto del desiderio. Distruttivo.
Charis (χάρις)
Charis è forse la tipologia d’amore più ambita tanto quanto appagante: idilliaco. Entrambi i partner si amano allo stesso modo, sia fisicamente che spiritualmente.
Himeros (ἵμερος)
Himeros è l’amore che arde di desiderio fisico, impulsivo, irrefrenabile, l’amore folle. Desiderio carnale, non ascolta ragioni e va appagato nell’immediato.
Anteros (αντέρως)
Anteros, fratello di Eros (si narra fossero inseparabili) è l’amore corrisposto con il rispettivo coniuge/compagno e indica la stabilità sentimentale.
Pragma (πρᾶγμα)
Pragma è associato all’amore maturo di lunga data, ma anche al compromesso e alla pazienza. Fare uno sforzo per dare amore piuttosto che solo per riceverlo.
Pothos (Πόθος)
Pothos è la personificazione del rimpianto e del senso di nostalgia che si prova quando una persona amata è lontana. È anche identificato con l’amore adolescenziale, l’infatuazione, il desiderio prima dell’incontro.
Thelema (θέλημα)
Thelema è l’amore nei confronti di ciò che si fa, il proprio lavoro, il piacere di fare qualcosa, il desiderio voler fare e non è rivolto quindi ad una persona.
— manuela g.
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blogitalianissimo · 5 months ago
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Non si rendono nemmeno conto del potenziale distruttivo di questa manovra dal punto di vista socio-culturale.
Quello italiano è un popolo "nuovo" in termini temporali, e comunque poco radicato come idea, che fin dagli albori della sua esistenza è imperversato da diffidenza: che effetto potrà mai avere un'ulteriore manovra divisiva se non quello di esacerbare "l'odio" tra nord e sud?
Guarda non so come rispondere al tuo ask perché sono a tanto così dall'abbracciare la causa neoborbonica, quindi in un certo senso ti sto dando ragione.
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acribistica · 3 months ago
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Due funzioni di recente introduzione che richiamano sgraditamente a una realtà digitale sempre più asfissiante e sconfinante nella vita fisica:
quella di Whatsapp per cui (almeno su iPhone) anche se non si ha alcuna notifica attiva si è tuttavia costretti a ricevere una vibrazione in app all’arrivo di ogni messaggio, contravvenendo di fatto alla scelta dell’utente di non voler ricevere notifiche;
quella per cui su Telegram riemergono le chat archiviate non appena si riceve un messaggio, rendendo così inutile e privo di senso l’averle archiviate.
È veramente triste, a latere, essere gli unici (o quasi) tra tanti a trovare indesiderabile, distruttivo e distopico tutto questo.
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fiammarock · 7 months ago
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Non pretendo sia facile,
mi basta sia vero.
In fondo
nulla di bello è semplice
ma soprattutto
nulla che non sia sincero
è capace di durare nel tempo.
Vincenzo Cannova
Deve valerne la pena, sempre... insieme si scalano le montagne... da soli non si va da nessuna parte... sarebbe inutile e distruttivo per sé stessi... parola d'ordine: reciprocità.
🔥
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arcobalengo · 8 months ago
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Kyrylo Budanov, capo dell’intelligence militare ucraina, se la prende con Telegram: “La cosa più interessante è Telegram, lo leggono tutti. Qui ha un effetto distruttivo in molti modi. Telegram, dal punto di vista della sicurezza nazionale, è chiaramente un problema. Questo deve essere capito. Nel nostro paese, chiunque può creare un canale, iniziare a scrivere quello che vuole su di esso e quando combina qualcosa, nascondersi dietro il fatto che questa è libertà di parola. Ma questa non è libertà di parola, si chiama in modo leggermente diverso”.
Giorgio Bianchi
È veramente una vergogna questa cosa qui! Com' è che si chiama? 🤔 Hmmm.... Ah si! DEMOCRAZIA!!
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pensieripronfodi · 1 month ago
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La vera solitudine
In ventidue anni che esisto ho creduto di aver provato e vissuto la solitudine e invece mi sono sbagliata.
Ora la sto vivendo e non mi piace, è dolorosa e mi provoca dei pensieri turbolenti.
Ho sempre associato la solitudine a uno stato in cui si ha intorno tante persone ma nessuna di queste ci importa. A questo punto ho dovuto correggere questo mio pensiero: la solitudine è la condizione in cui intorno e dentro di te non c’è nessuno. Nessuno. Assolutamente nessuno. C’è solo il vuoto.
Ho creduto di averla vissuta perché per anni sono stata circondata da persone alle quali non è importato nulla di me e a me non importava di loro. Nemmeno ho provato a interessarmi a quelle persone.
Eppure adesso so dire cosa sia effettivamente la solitudine.
La solitudine è uno stato emotivo distruttivo causato da sé stessi e da chi ci circonda, dovuto dall’anaffettività, dall’incomprensione, dall’egoismo, dal disprezzo, dalla paura, dai difetti, dall’incapacità di parlare, dall’egoismo.
Nel mio caso è successo che mi ritrovassi (adesso) sola senza avere letteralmente qualcuno intorno a me, qualcuno che si preoccupasse per me, qualcuno che si degnasse di chiedermi come sto. Silenzio. Soltanto silenzio. Gli unici rumori che sentivo erano nella mia testa, erano i miei maledetti pensieri catastrofici che giravano intorno alle solite domande: “Perché nessuno mi chiede come sto?”, “Cosa ho che non va?”, “Quale problema ho, che fa stare tutti lontani da me?” e potrei continuare l’elenco all’infinito.
E tutto ciò mi ha portato a una nuova tristezza, quella che mi ha fatto capire che la vita non è una grande avventura, bensì è una lotta continua con me stessa e gli altri. Perché sono riuscita a vedere quel mondo che ho vissuto con occhi nuovi che col tempo si sono trasformati in vitrei e impassibili, che solo nel privato sono riusciti a dimostrare e percepire qualcosa.
Alla fine ho compreso che la vita è solo un ammasso di istanti veloci che vanno presi al volo, ma solo con chi si vuole, non con chiunque. E scegliere con chi condividere anche un solo minuto della mia vita è estenuante eppure questa ricerca sconfinata non l’ho mai fatta, mi sono limitata al trovare senza cercare. Sono state trovate fortuite che mi hanno condotto infine verso la solitudine totale. Nessuno. Letteralmente nessuno. Nessuno che mi abbia chiesto come sto e nessuno che mi chieda di trascorrere del tempo con me. Ed è un circolo vizioso perché di nuovo mi chiedo: “Pretendo troppo?”, oppure “Cosa ho che non va, tale che allontana la gente da me?”.
Non sono mai riuscita a darmi una risposta.
Perché la mia vita mi ha condotto alla solitudine? Fa parte di un progetto mistico per il quale nella mia vita devo viverla?
Perché la mia vita mi ha condotto alla solituidine?
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scogito · 10 days ago
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L'evoluzione è un processo rigenerante, ma distruttivo. Serve a demolire il falso e a integrare il vero. Su questo Sistema opera principalmente attraverso il dolore.
Viviamo tutti esperienze orrende. Delusioni, rabbia, tradimenti, sconforti. Molte volte le persone vi soccombono, ma più spesso imparano la lezione in modo distorto.
Cioè diventano come il male che hanno ricevuto e si sentono forti nella conquista dello stesso tipo di reattività. In realtà assumono il ruolo dei distruttori e peggio ancora lo fanno senza coscienza di sè. Il cinismo dopo tutto è negazione ed è facile incarnarlo, perché spazza via le responsabilità e l'impresa di conoscere davvero sé stessi (nella sua pratica ottusa).
Le situazioni che ti portano a dire 'vaffanculo, se volevate un mostro adesso ce l'avete', dopo tutto sono più frequenti che rare, ma il punto è che se lo guardi bene un mostro è soltanto un vile che casca nel trabocchetto di questo Sistema.
Chi si spaventa crea mostri, perché i mostri lo hanno spaventato.
Perciò la questione è una e semplice: se rispondi al dolore con il dolore significa che vuoi ripetere la stessa lezione.
Se ti piace continua, se non ti piace comprendi innanzitutto che l'ombra è al servizio della luce, non il contrario.
Cioè ti serve per trovare il tuo Senso.
Fanne buon uso.
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levysoft · 2 months ago
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Pensate alle ecografie, o alle radiografie. Per quanto siano ormai entrate da tempo a far parte delle prassi medica, rimangono strumenti eccezionali, perché ci permettono di andare oltre e vedere quello che si cela dove il nostro sguardo si ferma. La capacità delle tecniche di imaging è andata via via crescendo e si è affinata, e c’è chi è al lavoro per spingersi ancora più in là. C’è chi per esempio mira a rendere trasparente la nostra stessa pelle in maniera non distruttiva e reversibile, in vivo, grazie all’uso di un un colorante alimentare. E ci è riuscito (negli animali per ora), come dimostrano le diverse immagini appena diffuse dalle pagine della rivista Science.
Giocare con la luce
Parliamo della ricerca di alcuni ricercatori di Stanford che sono riusciti a rendere trasparenti prima una fettina di petto di pollo, e poi l’addome e lo scalpo di un topo, in maniera reversibile. L’ambito in cui ci muoviamo è quello del “tissue clearing”, ovvero dell’utilizzo di sostanze per rendere trasparenti i tessuti. La strategia con cui i ricercatori sono riusciti a farlo ha a che fare tutto con il modo in cui la luce interagisce con la materia, consentendoci di vedere o di non vedere. La pelle per esempio ci blocca la veduta a tutto quello che si trova sotto. Questo succede perché, spiegano i ricercatori, quando la luce incontra la pelle va incontro al fenomeno noto come scattering (di diffusione) e di assorbimento. Lo spiega meglio a Wired Guosong Hong da Stanford, a capo dello studio: “I tessuti biologici, come la pelle, di solito non sono trasparenti perché la luce viene dispersa quando li attraversa. Questa dispersione avviene perché diverse parti del tessuto, come acqua e grassi, piegano la luce in modo diverso [hanno indici di rifrazione diversi, nda]. L'acqua, in particolare, piega la luce meno dei grassi nella parte visibile dello spettro”.
Vedere sotto la pelle
La loro idea è stata quella di superare questo ostacolo. Come? I ricercatori si sono ingegnati per trovare un modo per ridurre il fenomeno dello scattering con un colorante, o meglio una soluzione acquosa contenente un colorante alimentare, la tartrazina, usata per donare un caratteristico colore giallo-arancio. E lo hanno fatto in maniera, come scrivono essi stessi, all’apparenza controintuitiva. “Riportiamo l'osservazione controintuitiva che molecole fortemente assorbenti possono raggiungere la trasparenza ottica nei tessuti biologici vivi”. In particolare, grazie all’utilizzo della soluzione contenente il colorante sono riusciti a modificare, innalzandolo, l’indice di rifrazione della soluzione acquosa.
L’azione del colorante
“La tartrazina, un comune colorante giallo, assorbe la luce molto fortemente a 428 nm, una lunghezza d’onda che si trova nella parte blu dello spettro visibile,ma assorbe a malapena la luce oltre i 600 nm, nella parte rossa dello spettro - riprende Hong - Secondo un principio fisico chiamato relazioni di Kramers-Kronig, quando un materiale assorbe molta luce in un colore (ad esempio, 428 nm), piegherà di più la luce in altri colori (ad esempio, 600 nm). Quindi, quando la tartrazina viene disciolta in acqua, fa sì che l'acqua pieghi la luce più come fanno i grassi, senza assorbire molta luce nella parte rossa dello spettro. Ciò rende il tessuto più trasparente, specialmente nella regione rossa dello spettro visibile”. E lo fa appunto in maniera controintuitiva, perché il risultato è l’opposto di quello che ci aspetteremmo: più colorante si aggiunge alla soluzione, più materiali opachi come pelle e muscolo, prosegue il ricercatore, diventano trasparenti. “Sebbene solo nella parte rossa dello spettro luminoso”.
Una trasparenza reversibile
I ricercatori hanno testato in diversi setting la loro soluzione colorata, procedendo per gradi. Hanno prima mostrato la capacità del colorante di rendere trasparente un idrogel con silice colloidale, quindi una porzione di petto di pollo e infine sono passati ai test in vivo. Qui sono riusciti, applicando la soluzione, a vedere sotto la pelle dello scalpo, mettendo in risalto i vasi sanguigni, e sotto l’addome, visualizzando i diversi organi e osservando che questo metodo permette anche di osservare la motilità intestinale.
Un risultato che potrebbe apparire sotto certi aspetti inquietante, ma che secondo i ricercatori ha la potenzialità di rivoluzionare l’imaging medico. Tanto più che, assicurano, la soluzione può essere lavata via, rendendo l’interno processo reversibile, in vivo. E questo, sottolinea una perspective sul stesso numero di Science, è uno dei punti di forza del lavoro. Infatti scrivono Christopher J. Rowlands e Jon Gorecki dell’Imperial College London, la novità dello studio non risiede tanto nella capacità di rendere trasparente il tessuto, quanto nell’abilità di farlo in maniera reversibile appunto, ma anche in modo meno distruttivo, a concentrazioni più basse di altre sostanze e senza alterare troppo i tessuti. “Il nostro approccio offre l’opportunità di visualizzare la struttura, l'attività e le funzioni di tessuti e organi profondi senza la necessità di rimozione chirurgica o sostituzione di tessuti sovrastanti con finestre trasparenti”, scrivono i ricercatori su Science.
Le possibili applicazioni
Questo, tradotto, aggiunge Hong, potrebbe aprire alla possibilità di fare prelievi di sangue in maniera più semplice o magari riuscire a vedere anche segni precoci di tumori. “Se la stessa tecnica potesse essere applicata agli esseri umani, potrebbe offrire una serie di vantaggi in biologia, diagnostica e persino cosmetica. Ad esempio, invece di affidarsi a biopsie invasive, i medici potrebbero essere in grado di diagnosticare tumori profondi semplicemente esaminando il tessuto di una persona senza la necessità di una rimozione chirurgica invasiva - spiega - Questa tecnica potrebbe anche migliorare procedure come la rimozione dei tatuaggi laser consentendo di localizzare in maniera più precisa del pigmento sotto la pelle”.
Anche se per ora ci si ferma al condizionale, dal momento che i test non sono stati fatti nell’uomo, sottolineano i ricercatori. Una nota della U.S. National Science Foundation (che ha finanziato lo studio) ricorda a tal proposito come anche i coloranti possano essere pericolosi.
Infine, per quanto il sistema consenta di rendere invisibile la pelle, va ottimizzato. La presenza di molecole nei tessuti molto diverse tra loro infatti rende per ora impossibile eliminare del tutto lo scattering, scrivono gli autori, e per tessuti più spessi potrebbero essere necessari metodi diversi, come l’iniezione, per trasportare il colorante lì dove serve. Sarà in ogni caso interessante vedere dove potrebbe portare tutto questo.
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crazy-so-na-sega · 8 months ago
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Puoi ignorare i simboli, MA i tuoi nemici no. I comunisti no... Dopo aver preso il potere, la prima cosa che fecero i comunisti fu INVERTIRE il significato di 3 simboli tradizionali.
Evola scrive che i movimenti rivoluzionari moderni prendono "i principi, le forme e i simboli tradizionali" delle società più sane del passato e danno loro una NUOVA svolta. Scava in 3 simboli:
• Il colore rosso
• La parola rivoluzione
• Il simbolo della stella pentagrammica
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sul ROSSO: Nell'antica Roma, l'Imperatore era vestito e tinto di rosso violaceo per "rappresentare Giove, il Re degli Dei". Nel cattolicesimo, i "Principi della Chiesa", i cardinali, indossano una veste rosso scarlatto. Tradizionalmente, il rosso è stato collegato alla gerarchia, all’ordine e al potere. Nell'antichità classica, il fuoco era collegato al colore rosso. Il "paradiso sopra il cielo" era composto da puro fuoco. Il rosso rappresentava autorità e gerarchia. Ma nel XX secolo fu cooptato dai marxisti e fatto rappresentare il contrario. : Uguaglianza, masse e democrazia.
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La parola Rivoluzione: “Rivoluzione nel senso primario non significa sovversione e rivolta, ma in realtà anche il contrario: ritorno a un punto di partenza e movimento ordinario attorno a un centro” In fisica questo è vero: la rivoluzione di un pianeta significa "gravitare attorno a un centro". Le rivoluzioni mantengono i pianeti in un'orbita stabile.
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Le società tradizionali immaginavano che la rivoluzione fosse un movimento che mantiene in armonia l'universo morale. Ma Evola nota che le rivoluzioni adesso significano: allontanarsi dai centri stabili - sommosse- distruzione della regolarità.
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Evola: La Rivoluzione moderna è come lo scardinamento di una porta, l'opposto del significato tradizionale del termine: le forze sociali e politiche si allentano dalla loro orbita naturale, declinano, non conoscono più alcun centro né alcun ordine.
Sul pentagramma:
Il pentagramma, una stella, rappresentava tradizionalmente il destino dell'uomo come microcosmo che conteneva il macrocosmo. Rappresentava l'uomo come "immagine del mondo e di Dio, dominatore di tutti gli elementi grazie alla sua dignità e alla sua destinazione soprannaturale.
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La stella rappresentava l'uomo come "spiritualmente integrato sovrano in modo soprannaturale". Ma i marxisti presero questo simbolo e ne cambiarono il significato. lo hanno reso terreno e "collettivizzato". E' stato messo sulle bandiere dell'URSS e della Cina comunista, diventando distruttivo di ogni valore più alto
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Questo degrado dei simboli è un segno dei tempi estremamente significativo ed eloquente. I simboli sono il linguaggio visivo universale. Questa trasformazione radicale del loro significato non è casuale. Sono stati intenzionalmente riorganizzati attraverso l'inversione, la sovversione e il degrado.
Jash Dholani
[Julius Evola (L'inversione dei simboli- 1928]
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sisyphusheureux · 2 days ago
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Ho le labbra spaccate dal freddo nonostante un chilo e mezzo di burrocacao e ho fuso il mini pimer per fare l'humus non so bene come sia successo, ma è successo. C'è qualcosa di distruttivo quando passo io, tipo la casa andata a fuoco scorsa settimana nella mia via o il bambino che mi è inciampato davanti spaccandosi la testa sul marciapiede stamattina
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ross-nekochan · 3 months ago
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Oggi ho fatto dopo tanto tempo la passeggiata che facevo tutte le sere sulla sponda dell'Edogawa.
È passato 1 anno e quasi 2 mesi da quando sono tornata qui e sono cambiate un sacco di cose... prima di tutto, il lavoro.
Sono stata i primi 4 mesi senza fare quasi niente, solo corsi su corsi e qualche colloquio di lavoro. Se dovessi dire che mi sono goduta quel periodo, mentirei. Ero preoccupata, mi sentivo in balia del niente. Non fare niente a volte è mentalmente distruttivo quasi quanto fare troppo, anche se lì per lì non ti rendi conto che tra il primo e il secondo c'è una bella differenza: lo stress (soprattutto fisico). Pagherei oro per riavere altri 4 mesi di smartworking e non uscire con questa tortura di caldo, ma solo quando tramonta il sole per godere dei suoi colori.
Alla fine dei giochi sono sempre più convinta che il vero problema sono io.
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ambrenoir · 3 months ago
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Non comprendere e accettare accadimenti negativi porta confusione, frustrazione e rabbia. La rabbia sottomette ed è un sentimento distruttivo per se stessi e per chi ci circonda. Meglio soffrire, comprendere, accettare ed evolvere.
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arancinetta · 1 year ago
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chi ha paura dell'abbandono non riuscirà mai ad elaborare un lutto, è troppo distruttivo
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abr · 1 year ago
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Il wokenismo cambia le persone psicologicamente in peggio, perché fa vedere loro, enfatizzandola, l’imperfezione del mondo reale rispetto ad un mondo sognato ma totalmente irreale, addirittura irragionevole, generando frustrazione. Il mondo non è perfetto, ma scegliere il modo in cui guardarlo è uno dei poteri che abbiamo: vedere il mondo occidentale (...) come razzista, omofobo, classista ecc. è giustificabile, se si guarda un’istantanea. Ma se si guarda il film della sua evoluzione, la prospettiva cambia, perché è indubbio che quella occidentale sia la cultura che ha fatto più progressi sotto il profilo dell’uguaglianza, della libertà, del rispetto, e che ancora molti progressi potranno essere ottenuti ma questo richiede tempo, generazioni. Il principio del “tutto e subito” tipico del woke è irrazionale e distruttivo (...).
via https://twitter.com/maurorizzi_mr/status/1699381715448279492
"Cosa ti fa più paura della purezza, Guglielmo?", "La fretta, Adso".
Andrebbe aggiunto che il mondo occidentale vien visto in modo ancor più problematico ma all'opposto dai "non woke", più silenziosi ma molti di più: intriso di autodistruzione, degrado, inciviltà montante, mancanza di rispetto, eccessivo appeasement codardo verso chi non rispetta la nostra civiltà, come detto sopra senza dirlo LA PIU' AVANZATA DI TUTTE sul piano delle libertà e del progresso.
E' proprio questo il punto: il woke non crede a questo punto evidente ed essenziale ma si relaziona e paragona non con la realtà ma con l'ideal. E viene USATO come testa di legno da chi è interessato a predarci e sottometterci, noi e loro. Una volta si chiamavano bolscevichi, poi brigatisti: nulla di nuovo sotto il sole.
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