#di Foria
Explore tagged Tumblr posts
Text
stasera, h. 18, nel contesto dei corsi di centroscritture.it, daniele poletti e "continuo. repertorio di scritture complesse"
info e iscrizioni: https://www.centroscritture.it/service-page/4-3-canoni-di-poesia
![Tumblr media](https://64.media.tumblr.com/039cc59db0b5d819a820fd9344e43162/0a4fe0a7dcd80fa8-67/s540x810/5bd28da09aec239788aa618be73ed8a7196ea305.jpg)
View On WordPress
#antologia#cambio di paradigma#CentroScritture#centroscritture.it#complessità#Continuo#Daniele Poletti#di Foria#repertorio#repertorio di scritture complesse#scritture complesse#scritture di ricerca
0 notes
Text
![Tumblr media](https://64.media.tumblr.com/49d1bcbb5d58e6bdc53ea40109c139d3/72690b69a4f593fb-f2/s540x810/39a9507c966596105f7e8489212f762ea0a48071.jpg)
My favourite new thing is imagining Goku talking to trans people. He wouldn't get it, but he'd be super supportive.
"So you don't feel like your body matches your inside? Gee, you should transform! Here, I'll show you!"
"They/Them? So you're a fusion?"
"I dont know who this Dis Foria is, but they must be strong if they are hurting you like this!' *wants to fight them*
18 notes
·
View notes
Text
Furto di abeti all’Orto Botanico di Napoli in via Foria
Furto di abeti all’Orto Botanico di Napoli in via Foria
Una vergogna infinita, nella serata del 18 dicembre hanno rubato un albero di Natale! Si trattava di un bell’abete di circa 3 metri in vaso esposto in occasione dell’ evento svolto il 15 di dicembre Natale in Orto, lo avevamo decorato con ciclamini e che successivamente piantato in Orto dopo le festività Natalizie. L’albero è stato strappato dal vaso, trascinato fino al muro di cinta e buttato…
0 notes
Text
ieri sera stavo col mio ragazzo sul motorino a via Foria, il semaforo diventa verde per noi e quindi andiamo avanti. Una macchina sulla destra ci finisce addosso, ma niente di grave. Semplicemente ha preso il pedalino, che un po' ha graffiato la macchina ma leggermente, però d'istinto ho alzato il piede. Quindi la signora è scesa dalla macchina tutta agitata, ci ha chiesto come stessimo, se ci fossimo fatti male. L'abbiamo tranquillizzata in tutti i modi, il mio ragazzo le ha stretto anche la mano dicendole di stare serena. Lei ha risposto "sicuri? Non dormo stanotte se prima non sono certa che non siate rimasti feriti". Carinissima la signora, a differenza della maleducata di sabato.
Il tutto è successo mentre il mio ragazzo mi diceva che la canzone che stavamo ascoltando, era la stessa che stava sentendo il giorno in cui si è rotto la gamba dopo essere caduto dal motorino. Inutile dire che l'ho tolta subito, dopo aver riso.
0 notes
Text
Non mi sento tanto bene
Clamoroso! L’ironia di Peppe Maiulli e del suo alter ego Ernesto a Foria travolge i lettori del loro libro Non mi sento tanto bene (e forse neanche voi…) di Stanislao Scognamiglio SANT’ANASTASIA | CITTÀ METROPOLITANA DI NAPOLI – La suggestiva Piazza Duca Siano, sita nel cuore della cittadina, trasformata per l’occasione in un autentico salotto letterario all’aperto, alle ore 20.30 di giovedì 18…
#Carmine Esposito#Ernesto a Foria#Non mi sento tanto bene (e forse neanche voi…)#Peppe Maiulli#Roberto Sdino#Veria Giordano
0 notes
Note
Womp womp no penis <3
if he gets the dis foria im blaming you all >:(
1 note
·
View note
Text
![Tumblr media](https://64.media.tumblr.com/5a9815334655795b4de488f8eccf6793/7dd9877241657026-9c/s540x810/018d720ce8ea7fc03a2a522b249a2daa5366dd49.jpg)
In sala dal 13 giugno “Il mio regno per una farfalla” scritto, diretto e interpretato da Sergio Assisi, con Federica De Benedittis, Giuseppe Cantore, Tosca D’Aquino, Barbara Foria e con Gianni Ferreri, Nunzia Schiano e Giobbe Covatta
Girato interamente sull’Isola di Ischia, prodotto da Gianluca Varriale e Alessandro Riccardi per VARGO, in collaborazione con Quisquilie Production e distribuito da Veikula Distribution.
0 notes
Text
"Verissimo" torna con Barbara Foria e Cristiano Malgioglio
Sabato 27 e domenica 28 aprile, alle 16.30 su Canale 5, nuovo weekend in compagnia di “Verissimo“, condotto da Silvia Toffanin. Sabato: A “Verissimo” gli attori Francesca Chillemi e Can Yaman, impegnati con la seconda stagione della serie “Viola come il mare”, già visibile su Mediaset Infinity e in onda su Canale 5 dal 3 maggio. Federico Lauri, conosciuto come Federico Fashion Style, racconterà…
View On WordPress
0 notes
Text
0 notes
Text
Mostra Collettiva Internazionale / LiberaMente “Is Contemporary Art a Prison?
Mostra Collettiva Internazionale di arte contemporanea a cura di Sandro Bongiani con la partecipazione di 75 artisti e 128 opere archiviate nel Bongiani Art Museum di Salerno per un’indagine sociologica sulla situazione attuale dell’arte contemporanea.
La Galleria Sandro Bongiani Arte Contemporanea è lieta di inaugurare presso lo spazio Sandro Bongiani Vrspace la mostra collettiva internazionale dal titolo: LiberaMente “Is Contemporary Art a Prison? Per questo nuovo progetto a cura di Sandro Bongiani. abbiamo ripreso il lavoro svolto in un seminario organizzato a Palermo da Luigi Russo nel lontano 1982, di una sorta d'inchiesta “sociologica” volutamente provocatoria. Da quel seminario erano emersi i contributi di Mario Perniola, Ermanno Migliorini, Enrico Crispolti e il filosofo Jean Baudrillard in cui, tutti concordi, hanno ritenuto che l’arte può essere anche una prigione. Il filosofo Mario Perniola, per l’occasione, scriveva "l'arte è un carcere, perché gli artisti sono dei carcerieri; essi tengono imprigionata la creatività che si potrebbe manifestare nella società con ricchezza di forme e di espressioni", precisando, “il carcere per le false avanguardie è la società, il suo astratto ordine pianificato”.
Perché questo nuovo progetto dopo quello attivato nel 1976 dall’artista argentino Horacio Zabala, perché riteniamo che la situazione dopo oltre 50 anni trascorsi è profondamente cambiata. Oggi, l’arte proposta dal sistema culturale ufficiale e globale viene pianificata appositamente in funzione di un mero ritorno economico sia del gallerista che dell’artista e anche dal curatore di turno che preferisce essere utile al sistema accettando il ruolo di subalterna condizione. Di fatto - scrive Sandro Bongiani - “l'arte "ufficiale di oggi si adatta espressamente alle tattiche e alle mode pre-confezionate di tipo commerciale producendo oggetti spesso di poco conto che ovviamente la critica asservita cerca in tutti i modi di avvalorare dando motivazioni di vario genere a giustificare la qualità necessaria che nelle opere, spesso, non esiste”. Il resoconto puntuale di tale indagine viene contestualmente evidenziato nella presentazione in cui si fa una precisa analisi di ciò ch’è cambiato in questi ultimi decenni nel panorama globale e spesso monotono del sistema dell’arte contemporanea ufficiale.
Preview /AMACI – Sabato 7 ottobre 2023 ore 18:00 - L’evento partecipa alla diciannovesima giornata del contemporaneo promossa da AMACI - Associazione dei Musei d'Arte Contemporanea Italiani.
75 importanti artisti contemporanei presenti a questa rassegna internazionale:
Rahsan Akarsu, Kayscri - Turchia I Alessandra Angelini, Trivolzio - Italia I Franco Ballabeni, Colico - Italia I Beatrice Basile, Cassano Allo Ionio - Italia I John M. Bennett, Columbus - USA I Guy Bleus, Tongeren - Belgio I Giovanni Bonanno, Salerno - Italia I Marzia Braglia, Rivara (San Felice sul Panaro) - Italia I Mirta Caccaro, Dueville - Italia I Alfonso Caccavale, Afragola - Italia I Guido Capuano, Inspica - Italia I Lamberto Caravita, Massa Lombarda - Italia I Christiane Carrè, Cosne-sur-Loire - Francia I Bruno Cassaglia, Quiliano - Italia I Maria Castillo - Argentina I Claudia Catanzaro - Argentina I Francesca Cenciarini, Senigallia - Italia I Alexander Charistos, Vienna - Austria I Ryosuke Cohen, Ashiya City - Giappone I Maria Credidio, San Demetrio C. - Italia I Nicolò D'Alessandro, Palermo - Italia I Antonio De Marchi Gherini, Gera Lario - Italia I Michel Della Vedova, Limoges - Francia I Fabio Di Ojuara, Cearà-Mirim - Brasile I Marcello Diotallevi, Fano - Italia I Domenico Ferrara Foria, Foria - Italia I Maria Gagliardi, Capua - Italia I Rosalie Gancie, Hyattsville - USA I Ombretta Gazzola, Corigliano - Rossano - Italia I Coco Gordon, Lions - Colorado USA I Rosa Gravino, Canada de Gomez - Argentina I Dr. Klaus Groh, Oldenburg - Germania I Paolo Gubinelli, Firenze - Italia I Guroga - Venezuela I Uwe Hofig, Erfurt - Germania I Benedetta Iandolo, Bologna - Italia I Miguel Jimenez, Sevilla - Spagna I Dragan Jukic, Bad Aibling - Germania I Alfonso Lentini, Belluno - Italia I Silvana Leonardi, Roma - Italia I Alexander Limarev, Novosibirsk - Russia I Oronzo Liuzzi, Corato - Italia I Virginie Loreau, Herry - Francia I Serse Luigetti, Perugia - Italia I Ruggero Maggi, Milano - Italia I Noemi Marotta, Napoli, Accademia di Belle Arti di Napoli - Italia I Christophe Massè - Francia I Michelangelo Mayo, San Josè - California USA I Gabi Minedi, Milano - Italia I Mauro Molinari, Velletri - Italia I Emilio Morandi, Ponte Nossa - Italia I Maya Lopez Muro San Giovanni Valdarno - Italia I Keiichi Nakamura, Tokio - Giappone I Irina Novikova - Republic of Belarus I Franco Panella, Monreale - Italia I Anna Pezone Parete, Accademia di Belle Arti di Napoli - Italia I Laura Pintus, Cagliari - Italia I Pier Francesco Pusceddu, Mogoro, (Accademia di Belle Arti ''Mario Sironi' di Sassari) - Italia I Rosella Quintini, Civitanova Marche - Italia I Jack Seiei, Tokio - Giappone I Maria Josè Silva - Mizè, Oliveira de Azeméis - Portogallo I Lucia Spagnuolo, Civitanova Marche - Italia I Renata & Giovanni Strada, Ravenna - Italia I Ernesto Terlizzi, Angri - Italia I Giuseppina Testa, Trani, Accademia di Belle Arti di Foggia - Italia I The Wasted Angel, Assebroek - Belgio I Horst Tress, Koln - Germania I Ilia Tufano, Napoli - Italia I Ismail Utku, Rayseri - Turchia I Giorgio Vazza, Alpago - Italia I Stella Maria Velasco - Argentina I La Toan Vinh, Montreal - Canada I Daniele Virgilio, La Spezia - Italia I Chuck Welch (CrackerJack Kid), Peterborough - Usa I Bernhard Zilling, Berlino - Germania.
Sandro Bongiani Arte Contemporanea
Collettiva Internazionale di Arte Contemporanea
LiberaMente “IS CONTEMPORARY ART A PRISON?”
a cura di Sandro Bongiani
presso la Galleria Sandro Bongiani Vrspace
da Lunedi 2 ottobre a Sabato 16 dicembre 2023
Opening Lunedi 2 ottobre 2023 ore 18:00
ORARI: tutti i giorni dalle 00.00 alle 24.00
E-MAIL INFO: [email protected]
TELEFONO PER INFORMAZIONI: +39 3937380225
Credits: Sandro Bongiani Arte Contemporanea
1 note
·
View note
Text
29 novembre, milano, ferrobedò: "spazialità, poesia cinema", incontro con giulio marzaioli e valentino ronchi
cliccare per ingrandire _
![Tumblr media](https://64.media.tumblr.com/44e3edc17a49a258650e2e62f8dbd23e/19f88df7479ec87b-d2/s540x810/6e9ad0fee33662b9a67af9b2586453d67ee7c071.jpg)
View On WordPress
#000000#cinema#Ferrobedò#ffffff#Filippo Pennacchio#Giulio Marzaioli#Graphe.it#Marzia Beltrami#Paolo Giovannetti#poesia#scrittura di ricerca#spazialità#Valentino Ronchi#[dia•foria#[dia•foria (dreamBOOK)
1 note
·
View note
Text
I forgot how quickly I tire out from trying to record vbs holy shit
#I was trying to record a soft append for Olio and I have No idea if it'll come through in utau and uugh x_x#I remember why I didn't want to record any eng vbs for them#I think that for their appends I'll just make multilang banks for them instead of separate eng and jpn banks bc oooooh my god#I think part of this might be due to my selective mutism and how forcing myself to speak when I'm in a nonverbal state tires me OUT#another could be dis foria and maybe even chronic fatigue. idk#raytaku.txt
1 note
·
View note
Text
Comici o forse no
Stasera ha termine la seconda edizione di Only Fun. Che cosa posso dire mai in proposito. Che è stata migliore rispetto alla prima. Che la Lamborghini, sebbene sia simpatica, ha confermato di non saper fare la spalla e di non saper co-condurre un programma di alcun tipo. Che alcuni comici proprio non mi hanno fatto nemmen sorridere (vedi Cacioppo, che non sopporto da sempre). Che alcuni comici mi han fatto proprio ridere (Cremona, Farina, Cassini, Giacobazzi, Ornano, Cicchella, Perrone, gli Oblivion, Vernia quando non fa il discotecaro per citare quelli che mi son venuti in mente). Che alcuni comici mi sono piaciuti a sprazzi (la Foria quando fa il verso a donna Imma, Marta e Gianluca quando fanno i provini). Che alcuni comici mi hanno sorpreso (Riccardo Rossi che è un po’ troppo enfatico ma simpatico). Che alcuni comici sono stati una delusione (Bertolino, che è apparso piuttosto moscio; Vergassola che si comporta come se dovessimo scompisciarci di fronte a ogni fesseria che dice; la Persia che fa ridere solo quando racconta le barzellette). Che adesso non so più cosa dire. E forse è meglio così.
3 notes
·
View notes
Photo
![Tumblr media](https://64.media.tumblr.com/24240919eb55483de8cfa70d2eea2e78/8a5d4fa7f66d2ac7-9c/s540x810/a5945d11f4013a21ac2e8b92cb2c99d08843ca14.jpg)
![Tumblr media](https://64.media.tumblr.com/49a500e369cfaa088d5af015d0f9938b/8a5d4fa7f66d2ac7-70/s540x810/7a557023d55be7740d506c30bc62a3aba6494d41.jpg)
45 anni fa moriva Iolanda Palladino, bruciata viva a Via Foria da un gruppo fascista (...) Era una bella giornata quella del 17 Giugno del 1975, a Napoli. Infatti qualche giorno prima, al consiglio comunale, il Partito Comunista vince in modo schiacciante contro la Democrazia Cristiana, ed eleggerà da lì a poco Maurizio Valenzi come sindaco di Napoli. Arriva al 32,3% di consensi e vince, per la prima volta dopo tanti anni. In molti festeggiano il grande risultato girando in auto per il centro della città, sfilando per un grande corteo, e sventolando le bandiere rosse. Il corteo di auto in festa ingorga pure Via Foria, dove si trova a passare anche Iolanda Palladino. Stava appena per compiere 21 anni Iolanda, una giovane ragazza di Napoli, come tanti altri con le proprie ambizioni. La sua famiglia era umile: il padre faceva il cuoco per un ristorante napoletano molto famoso, Mimì alla ferrovia, mentre la madre faceva la casalinga. Abitava vicino Porta Nolana, la sua casa si trovava proprio alle spalle della chiesa del Carmine. Era diplomata come geometra ed era al suo primo anno di giurisprudenza, con l’obiettivo di diventare avvocata. Politicamente schierata: era una simpatizzante di sinistra. L’attacco incendiario dei fascisti della Berta Iolanda uscì di casa alle nove, la sera di quel 17 Giugno, senza nemmeno badare troppo a come era vestita: doveva dire giusto una cosa al suo fidanzato – perché il telefono si era rotto – e poi tornare. Prende la sua 500 e va di corsa a Piazza Garibaldi, poi torna percorrendo Via Foria. Attorno alle 10 di sera, la sezione Berta di via Foria chiude: i suoi militanti hanno preparato bottiglie molotov da lanciare sulle auto che passavano, per sfogare la propria rabbia a causa risultato delle elezioni. Nel frattempo, Iolanda Palladino si ritrova imbottigliata nel traffico all’altezza delle scalinate di via Michele Tenore, vicino all’Orto Botanico. Nonostante fosse sera, faceva davvero molto caldo. Così Iolanda decide di aprire il tettuccio della sua auto: è in quel momento che i fascisti le lanciano diverse bombe molotov, che le entrano anche nella vettura. Quando esce dall’auto, Iolanda è una torcia umana. Alcuni passanti la soccorrono e la portano all’ospedale, ma la ragazza è completamente ustionata. A causa della gravi bruciature viene trasferita al centro ustioni di Roma, ma per lei c’è poco da fare. Il 21 Giugno 1975, dopo giorni di agonia in cui rimane sempre cosciente, Iolanda Palladino muore. Sandro Pertini, allora Presidente della Camera, le rende omaggio al suo obitorio a Roma. I funerali di Iolanda Palladino si svolgono nella chiesa del Carmine: vi si raccolgono migliaia di studenti e lavoratori – numerosa la presenza della Alfasud – assieme a comunisti e antifascisti napoletani. Durante tutto il corteo funebre, dai balconi volano confetti e fiori bianchi. Nel tragitto verso il cimitero, alcune migliaia di manifestanti si muovono verso la sede del MSI di Via Foria. Passando per via San Giovanni, gli antifascisti distruggono un’insegna del MSI: a Via Foria, invece, li attende un enorme dispiegamento di forze dell’ordine, che con gli scudi rivolti verso il corteo, difendono la sede degli assassini di Iolanda. Nella via i fascisti hanno appeso uno striscione ignobile che recita: “Solo Dio può fermare la violenza fascista, gli uomini e le cose no”. Dopo che i manifestanti rimuovono lo striscione, la polizia li carica dando il via a degli scontri. Verranno poi caricati nuovamente, mentre tentano di poggiare una corona di fiori sul luogo dell’assassinio. Funerali di Iolanda Palladino, foto di Gianluigi Gargiulo Uno degli squadristi coinvolti nell’attacco scappa ad Ischia, dove viene intercettato dalla polizia. È Umberto Fiore, cameriere ventenne. Decide subito di confessare, diventando quasi un capro espiatorio per gli altri coinvolti nell’attentato. Da lì a poco gli altri due assassini vengono scoperti: sono Giuseppe Torsi, operaio di 19 anni e Bruno Torsi, apprendista di 16 anni. La Corte d’Assise di Roma, nel 1977, condanna i tre imputati a pene dai sei anni e otto mesi a due anni e dieci mesi. Il segretario della sezione, Michele Florino, verrà assolto dall’accusa di favoreggiamento, e tutt’oggi si dissocia sommariamente dai fatti. Le pene, già magre, non verranno nemmeno scontate a causa di condoni e riduzioni in appello. Alla famiglia nessun risarcimento da parte dello stato, ma solo un loculo gratuito al cimitero e una scarna giustizia. Negli scorsi anni è stata apposta una targa in ricordo di Iolanda Palladino proprio sulle scalinate di Via Foria, ma viene spesso vandalizzata. La Sezione Berta è ancora lì. È passata dal Movimento Sociale a Casapound, che non è da meno in fatto di violenza. A decenni di distanza dalla fine dei famigerati anni di piombo, a oltre 70 anni dalla fine del ventennio fascista, ci sono ancora persone che, ignoranti del passato, portano avanti idee criminali, che prendono piede come un cancro, nutrendosi della disperazione e l’odio delle persone. L’unico modo per togliere nutrimento a questo male, è dare alle persone un’alternativa giusta, rispetto alle ingiustizie del nostro tempo. E chi vive la propria vita, chi coltiva un ideale di libertà, diventa vittima innocente della violenza fascista. Come è successo a Iolanda, che in quel giorno di Giugno non aveva nessun’altra colpa che essere innamorata. A Iolanda Palladino. Ciro Giso
23 notes
·
View notes
Text
![Tumblr media](https://64.media.tumblr.com/04c401c90a6d1c137b9e04355642c8a8/595cf28ab91823e0-b5/s540x810/18005ad9eae0e706b665b6f7df54a0fd5562f244.jpg)
Il Cristo Rotto
Quando le cose rotte venivano aggiustate...
A Napoli ,nella Chiesa di San Carlo all’Arena in via Foria ,giace un’opera di commovente bellezza che in pochi conoscono, ricavata da un unico blocco di pregiato marmo: è il Cristo Crocifisso di Michelangelo Naccherino, uno dei maggiori scultori trasferitosi a Napoli nel 500.
Adagiato su un tappeto di velluto rosso, ha il corpo segnato da migliaia di fratture e il volto che, in quella posizione, sembra quello di un uomo addormentato, con una espressione serena non più sofferente.
Nato per la basilica dello Spirito Santo in via Toledo ,sparì dalla chiesa durante i lavori di restauro settecenteschi. Fu ritrovato dopo 70 anni, nel 1835. Giaceva nascosto e abbandonato in una cassa posata in un angolo della sagrestia della chiesa.
La scoperta fu ad opera di Tito Angelini, altro grande scultore della scuola napoletana perché gli parve "di grande valore" e fece in modo che il Cristo fosse ripulito, e sollevato su di una croce di legno, perché potesse essere esposto al pubblico. Il solo restauro subìto fu nelle dita delle mani, perché trovate rotte.
Trasportato nella chiesa di San Carlo all’Arena nel 1836, dopo l’epidemia di colera, fu collocato sull’altare maggiore e li vi rimase per circa cento anni.
Nel 1923 un furioso incendio devastò la chiesa e bruciò il crocifisso di legno che per secoli aveva retto la statua di marmo. Il Cristo crollò al suolo frantumandosi in mille pezzi.
Fu un gruppo di fedeli mossi da commozione e fede a raccogliere i frammenti della statua. Con lo stesso amore furono ricomposti i pezzi con gli unici strumenti che avevano a disposizione: colla e amore.
I lavori di restauro restituirono alla chiesa un Cristo ferito con tanto di cicatrici ma sereno e rilassato. Non fu possibile ricostruirne le braccia ma l’espressione del Cristo tuttavia non sembrava più sofferente, come se una volta sceso dalla croce avesse trovato finalmente pace.
Al di fuori del circuito classico del turismo, giace oggi quasi dimenticato. Tutte le sere un piccolo gruppo di vecchiette col capo chino veglia su di lui e mormorando litanie accarezza il bianco marmo martoriato.
Il Cristo Arremeriato, è l’ennesima testimonianza della bellezza e dell’importanza di una città che fu una grande capitale, ricca di opere e di artisti. Una città di struggente e dolente bellezza, nei cui vicoli tracciati da greci e romani, racchiude incastonati nel marmo, nel tufo, nel piperno, le tracce di una antica grandezza.
Tracce malinconiche e suggestive, come le cicatrici sul corpo del Cristo ferito.
L’Arte riaffiorando attraverso le sue fratture comunica un messaggio prezioso. Si deve cercare il modo di far fronte in maniera positiva agli eventi traumatici, di crescere attraverso le proprie esperienze dolorose, di valorizzarle, esibirle e convincersi che sono proprio queste che rendono ogni persona, come ogni opera, unica, preziosa.
Non tutto è perduto.
3 notes
·
View notes
Text
"Al monito di cristiana pietà ai posteri, i fondatori delle catacombe delle Fontanelle impartirono caratteri vezzosi, allettanti, architettonici. Nelle vaste grotte, nei tortuosi cunicoli, essi edificarono altari, navate, colonne di ossa. Na le unghie dei secoli produssero innumerevoli frane e guasti nella cattedrale sotterranea. È probabile che nel giorno del Giudizio, quando ognuno si accalcherà al guardaroba, ci sarà un po' di confusione, laggiù. Dio, fate che non prevalga, nel singolo, il concetto di arraffare alla cieca il meglio che c'è. Donna Giulia si angustiò, ripeto, della eccessiva morte di quei morti. E se ne affiliò uno che le parve, d'istinto, meno docile e rassegnato degli altri. « Aveva una tale scontentezza addosso! » riferiva poi. Lo deterse, lo ricompose, lo guarì, lo situò in una celletta appartata. Ogni mattina lo annebbiava con l'alito e poi gli dava lucentezza col panno di lana. Mai gli fece mancare lumini, fiori selvatici dello Scudillo, granelli di incenso bruciati in un barattolo. Forse gli velava di talco la fronte, col piumino. Io e lo scultore G., una volta, la sorprendemmo con quel teschio in grembo. « Signori miei, esclamò intenerita « quant'è bello! » Non ci divertì né ci irritò quella passione. L'enorme, pesante carità indigena vibrava nei dissennati elogi della Bove. Intuimmo che donna Giulia aveva offerto all'ignoto scheletro un affettuoso e caldo nome, una lunga, patetica storia in dialetto. Lo aveva tolto dalla buia condizione di una materia fossile, adoperata come tale, e gli aveva restituito la certezza che la morte non è lo zero assoluto, l'effettivo nulla, se accende venerazione e rimpianto nei vivi. Lo aveva lamentato, oh povera creatura di Gesù e di Maria, oh povero il tuo ultimo fiato, oh povere sofferenze tue. Gli aveva donato (lei, pezzente com'era, una logora ombra delle Fontanelle) il tesoro incalcolabile di una mezza resurrezione, o, comunque, di un'apprezzabile dignità. Altre donnette erano accorse da Foria, dai Cinesi, da Porta Piccola, da Salvator Rosa, dai Vergini, dalla Salute, e avevano adottato, imitando la Bove, parecchi anonimi scheletri. Gonfie di lacrime e di orazioni sgonnellavano, spruzzandosi di gocce di cera, nei macabri, gelidi antri. Nessun timore, nessun raccappriccio. Avrebbero mangiato e dormito, là dentro. Forse non è vero che l'amore sia una vetta nel sole; occorre forse scendere nell'amore, il supremo coraggio di scendere scendere nell'oscurità più densa, come in fondo a un pozzo."
Giuseppe Marotta, Gli alunni del tempo, Garzanti (collezione I Garzanti), 1975; pp. 210-11.
[1ª ed. originale: Bompiani, Milano 1960]
#Giuseppe Marotta#Gli alunni del tempo#Napoli#letteratura#letteratura italiana degli anni '60#libri#letture#leggere#letteratura italiana del XX secolo#catacombe delle Fontanelle#narrativa italiana del '900#citazioni letterarie#devozione#fede#scrittori napoletani#letteratura napoletana#semplicità#Campania#Mezzogiorno d'Italia#Napoli Sotterranea#Cimitero delle Fontanelle#Rione Sanità#anime pezzentelle#storia di Napoli#religiosità popolare
8 notes
·
View notes