#desiderio di essere visti
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"Ho acceso un falò" di Alda Merini: la solitudine e il desiderio di essere visti. Recensione di Alessandria Today
Una fiamma che brucia nell’oscurità dell’anima
Una fiamma che brucia nell’oscurità dell’anima “Ho acceso un falò”, poesia estratta dalla raccolta La Terra Santa (1984) di Alda Merini, è un componimento breve ma di straordinaria intensità. Attraverso immagini cariche di simbolismo, la poetessa esprime la ricerca disperata di attenzione e accoglienza, un tentativo di comunicare con il mondo che, però, si conclude nel silenzio e…
#Alda Merini#Alessandria today#amore e solitudine#connessione emotiva#desiderio di essere visti#dolore#Emozioni#Eredità letteraria#ESPRESSIONE POETICA#Fuoco#Google News#Ho acceso un falò#immagini poetiche#Indifferenza#interpretazione della poesia#introspezione#Introspezione poetica#introspezione psicologica#invisibilità#italianewsmedia.com#La Terra Santa#letteratura italiana#lettura consigliata.#lirica moderna#metafore#Pier Carlo Lava#Poesia#poesia breve#poesia contemporanea#poesia e società
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Euridice cammina,
sola tra le ombre spezzate del giorno,
i suoi passi sordi rimbalzano
sulle strade deserte, sporche di silenzi.
Non c'è canto, non c'è Orfeo a seguirla,
solo il vuoto dei sogni rimasti indietro.
Ma il suo sguardo, affamato,
si spinge ancora oltre il buio,
cerca una luce che non conosce più.Non chiede salvezza,
non tende la mano a nessuno,
ha imparato a convivere con il vento
che taglia la pelle, freddo e amaro,
e trova riparo negli angoli segreti
dove il mondo non guarda.Chi è Euridice oggi?
È chi si è smarrito nell'ombra dei giorni,
nei labirinti di cemento e di vetro,
tra i ritmi spietati di una vita che inghiotte.
Ma non si arrende,
i suoi piedi, sanguinanti,
continuano a camminare.Forse siamo tutti Euridice,
bruciati dal desiderio di qualcosa di più,
senza più fede in un salvatore,
ma trovando nel passo lento
la forza di esistere,
di amare,
anche senza essere visti.
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In questi giorni di vacanze di Natale che sto trascorrendo dai miei genitori, sto sentendo poco la mia coinquilina Violetta, meno delle altre ragazze.
Dopo esserci sentiti per gli auguri proprio il giorno di Natale, per tutto il giorno dopo non l'ho sentita per nulla, e mi è sembrato stranissimo, dato che lei è la persona con cui invece c'è un legame più forte nell'appartamento dove abito.
Però il motivo è che lei in questi giorni è dalla madre, è il primo Natale che passa con lei da sola dopo che i genitori si sono separati, e io lo considero qualcosa di molto "suo" personale, quindi anche se avevo un forte desiderio di sentirla, avevo paura a mandarle messaggi perché temevo di essere invadente. Ho passato tutto il giorno dopo Natale con questo pensiero, con l'impulso a scriverle, poi non lo facevo, e mi chiedevo perché non mi scrivessse lei dei messaggi, ma poi pensavo che magari questa esperienza con la madre le occupava tutta la testa.
Anche ieri stava andando così, e mi stavo preoccupando davvero perché mi sembrava che stesse trascorrendo un'eternità senza che ci sentissimo, fino a che mi ha mandato un messaggio lei, a metà serata, e poi altri, e mi ha raccontato di quello che sta facendo, e io mi sono rasserenato perché si è finalmente ristabilito il contatto tra noi dopo che quasi mi mancava il respiro.
In questi messaggi mi ha detto molte cose, sul fatto che la madre adesso è molto serena, ma molto presa da difficoltà materiali nel gestire le cose da sola, come l'economia della casa e altri aspetti che non era per nulla abituata ad occuparsene da sola, però si sta abituando, anche aiutata dai suoi parenti.
Ma mi ha anche detto che ieri mattina è andata a trovare il padre, che è stata una notizia importante perché con lui avevano molti meno contatti in queste ultime settimane, e mi ha detto che anche questo incontro è andato relativamente bene, anche se rispetto alla madre lo ha trovato molto meno sereno e disorientato, senza le idee molto chiare su dove abitare da adesso in poi, ancora nella più totale provvisorietà. Sta ancora vivendo in un Bed & Breakfast, mentre è in attesa che sia ristrutturata una casa che dovrebbe prendere in affitto a un prezzo molto basso, anche se Violetta non capiva se lui volesse andarci o no. Ma la cosa più importante è che, al di là di questo, si sono visti e il rapporto tra loro è sereno e disteso, e anzi mi ha detto che il padre si è scusato per essere stato assente con lei questo ultimo periodo.
Adesso, io per oggi penso che non la cercherò di nuovo per messaggio, se non sarà lei a scrivermi, perché voglio interferire il meno possibile con questo momento per lei così particolare e non semplice. Però domani, se non mi avrà scritto lei, un messaggio glielo manderò, perché vorrei farle sentire comunque la mia vicinanza. Spero che vada bene agire così.
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Zuckerberg si riposiziona.
Io ne ho visti di leccaculo opportunisti, ma questo è il top, il più imbarazzante.
Donald Trump ha incontrato il CEO di Meta Corporation Mark Zuckerberg
La cena si è svolta nella tenuta di Trump a Mar-a-Lago, in Florida.
Il consigliere di Trump Stephen Miller ha detto che Zuckerberg "è stato molto chiaro riguardo al suo desiderio di essere un sostenitore e parte di questo cambiamento che stiamo vedendo in tutta l'America e nel mondo, questo movimento di riforma guidato da Donald Trump". I dettagli della chiamata non sono noti, ma una fonte della CNN lo ha definito "un momento importante per l'innovazione americana".
In precedenza, Zuckerberg aveva bloccato Trump sulle sue piattaforme Facebook e Instagram, e Trump lo aveva accusato di “cospirazione” e lo aveva minacciato di carcere a vita in caso di frode nelle elezioni del 2024.
Durante la campagna elettorale, Zuckerberg si rifiutò di sostenere qualche candidato in particolare.
Dopo l’attentato a Trump a luglio, ha ammirato la sua reazione. E ad agosto, il miliardario ha affermato che l’amministrazione Biden aveva fatto pressioni su Meta affinché censurasse le informazioni su COVID-19.
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Zuckerberg si riposiziona.
Io ne ho visti di leccaculo opportunisti, ma questo è il top, il più imbarazzante.
Donald Trump ha incontrato il CEO di Meta Corporation Mark Zuckerberg
La cena si è svolta nella tenuta di Trump a Mar-a-Lago, in Florida.
Il consigliere di Trump Stephen Miller ha detto che Zuckerberg "è stato molto chiaro riguardo al suo desiderio di essere un sostenitore e parte di questo cambiamento che stiamo vedendo in tutta l'America e nel mondo, questo movimento di riforma guidato da Donald Trump". I dettagli della chiamata non sono noti, ma una fonte della CNN lo ha definito "un momento importante per l'innovazione americana".
In precedenza, Zuckerberg aveva bloccato Trump sulle sue piattaforme Facebook e Instagram, e Trump lo aveva accusato di “cospirazione” e lo aveva minacciato di carcere a vita in caso di frode nelle elezioni del 2024.
Durante la campagna elettorale, Zuckerberg si rifiutò di sostenere qualche candidato in particolare.
Dopo l’attentato a Trump a luglio, ha ammirato la sua reazione. E ad agosto, il miliardario ha affermato che l’amministrazione Biden aveva fatto pressioni su Meta affinché censurasse le informazioni su COVID-19.
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Non aspettarti che ti cerchi, o che insista, perché sono stanco di correre dietro a chi non è disposto a percorrere nemmeno un passo verso di me. Ho imparato, a mie spese, che non ha senso inseguire qualcosa che non ha radici, che non trova mai terreno su cui fiorire. Se ci fosse stato un minimo di interesse, di quello vero, non avremmo avuto bisogno di fare mille giri attorno alla stessa porta. La comunicazione avrebbe trovato il suo spazio, anche tra le sbarre che ci separano, senza dovermi sforzare di entrare in una vita che non mi voleva davvero.
Ho smesso di fare il ponte, di essere sempre l'inizio di un dialogo che non c'era mai stato da parte tua. Le parole che non sono state dette, i silenzi che ci hanno tenuti distanti, tutto è diventato chiaro. Se non mi volevi nella tua vita, avresti potuto dimostrarlo in un modo più semplice, senza il bisogno di complicazioni. La verità è che non serve nemmeno più chiedermi cosa sarebbe successo se avessimo davvero provato, se ci fossimo davvero incontrati. Se non c’era lo spazio per me, se non c'era un posto per quello che avevo da dare, è inutile insistere. Il tempo mi ha insegnato che certe cose si capiscono senza doverle spiegare. Eppure, avevo continuato a insistere, come se l'amore o l'amicizia fossero qualcosa che si guadagnano con la costanza, come se bastasse non mollare mai. Ma adesso mi rendo conto che certe cose non si ottengono con la forza, ma con il semplice desiderio di essere voluti, di essere visti. E io, purtroppo, non sono più disposto a costringermi ad essere qualcuno che devi scoprire a forza. Se non mi hai cercato, se non mi hai fatto posto nel tuo spazio, allora è inutile continuare a sperare.
E così, mi fermo qui. Non ci sarà più rincorsa, non ci saranno più tentativi di scavalcare quelle sbarre che ci dividevano. Non mi servirà più forzare l’ingresso, né sperare che un giorno la porta si apra da sola. Se non l'hai voluto, l'ho capito. E ora so che non è più il mio compito insistere. Quindi smetto di cercarti. Non per mancanza di affetto, ma perché ho capito che a volte il rispetto per me stesso è più importante del bisogno di essere notato. Se avessi voluto, avremmo trovato un modo. Se non mi cercavi, non avevo davvero posto tra le tue cose.
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La superficialità nasce dal desiderio di essere visti
Le connessioni profonde dal coraggio di vedere.
Si arriva ad un certo punto in cui selezionare diventa fondamentale 💛
Claudia Sapienza
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Vorrei averti vestita solo con una camicetta e una gonna corta, senza biancheria intima.
Un plug nel culetto e un ovetto vibrante dentro la tua vogliosa fighetta.
Siamo in macchina, è una sera estiva.
Il sole sta tramontando, la luce ha un colore caldo, ma l'afa sta lasciando lo spazio ad una serata più fresca.
Le buche, le curve, le piccole frenate…
Senti tutto amplificato per via dei giochini che ti si muovono dentro. Ti sento già eccitata.
Una tua mano si allunga a toccarmi la coscia, poi curiosa avanza, sente il bozzo sotto i jeans. Lo stringi un po' da sopra i pantaloni, lo massaggi.
Infilo la mano in tasca… e senti l'ovetto iniziare a vibrare, piano. Sussulti un po'.
Adoro stuzzicarti.
Ho una voglia incredibile ma mi sforzo di resistere. Voglio torturarti di più.
Accosto vicino ad un parco.
Anche se è estate non sembrano esserci molte persone, si vede solo qualche sagoma lontana qua e là. L'arrivo della sera li sta facendo rincasare.
spengo l'ovetto, ti faccio cenno e scendiamo,
iniziando a passeggiare.
scendere e muoverti ti fa sentire bene gli intrusi nel tuo corpo.
il dover camminare ti impedisce di far adattare il corpo alle sensazioni, lo senti costantemente, li senti muoversi dentro ad ogni passo.
Un tizio che fa jogging sta per incrociarci, quando è a pochi passi riaccendo l'ovetto.
ci passa accanto, non sembra accorgersi di nulla. Immagino per te sia stato difficile resistere senza tradire emozioni…
Mi sto eccitando terribilmente ad averti lì, in imbarazzo e torturata, alla mia mercè, alla mercè della mia perversione.
Spengo.
Camminiamo ancora.
Ti immagino già bagnata ed eccitata, quasi pulsante per il continuo avvicendarsi delle sensazioni.
Siamo lì in pubblico, eccitati e vogliosi, a fare un gioco terribilmente erotico.
Mentre passeggiamo affiancati, sei appoggiata a me.
Tiro fuori una mano dalla tasca, ovviamente quella libera, e ti cingo.
Di tanto in tanto con la mano ti afferro il culo, o ti stringo un seno.
Stiamo attenti a non essere visti, ma fantastichiamo sull'essere guardati…
E ogni tanto, senza preavviso, l'ovetto si accende.
Quando incrociamo quel signore a passeggio.
bzzzz
Quando incrociamo quella coppia che cammina tranquilla.
bzzzz
E quel ragazzo che gioca con il cane?
bzzzz
Ti vedo mordere le labbra e ti sento fare piccoli scattini ogni volta… lo adoro.
Finalmente non sembrano esserci persone nei paraggi.
Vediamo una panchina un po' riparata, e andiamo a sederci.
Appena seduti, con impeto, accendo l'ovetto e ti germisco tirandoti a me.
Ti palpo i seni, gioco sentendo i tuoi capezzoli duri sotto al tessuto della camicetta.
Ti bacio, con passione…
Le nostre lingue duellano.
Ti sento genere sommessamente.
Sento le tue mani sul corpo e tu senti le mie sul tuo..
Mi slacci i pantaloni e senza remore lo tiri fuori.
Vedi la mia erezione svettare, mi sono rasato per te.
Lo prendi in mano e lo scappelli… Lentamente… Assapori la consistenza, la durezza…
La cappella è gia umida di voglia, di desiderio.
Fremo al tuo tocco.
Lo seghi un po' per torturarmi e farmi eccitare ancora di più.
lo senti duro e fremente, pulsante di desiderio.
Entro con due dita dentro di te, estraggo l'ovetto ancora vibrante, non prima di averlo fatto muovere un po' dentro di te.
Lo passo sulle tue labbra, bagnato di te.
Te ne faccio sentire l'aroma… il gusto…
Mi rendi davvero perverso.
Poi ti afferro i fianchi e ti guido lentamente fino a far scomparire tutto il mio cazzo duro nella tua fighetta fradicia.
Sospiriamo insieme quando arriva in fondo.
ti sento bollente.
Iniziamo a muoverci così, con il plug ancora nel tuo culetto e il mio cazzo che colpo dopo colpo ti riempie sempre di più.
Lo senti fin nello stomaco che spinge…
Io sento il tuo sesso caldo avvolgermi.
Aumentiamo il ritmo, ti sento gemere, ansiamiamo insieme.
Ti mordo il collo.
All'improvviso un rumore di passi attira la nostra attenzione.
I nostri sguardi vengono attirati da una figura alle tue spalle.
Ti blocchi.
è un uomo sui 35… ci guarda sbalordito, ma piacevolmente incuriosito.
Vediamo un bozzo sotto i suoi pantaloni.
Inaspettatamente le mie mani, che ti tengono per i fianchi mentre sei ferma su di me, con ancora la mia erezione dentro, scivolano lentamente più giù…
Afferrano la gonna e la alzano, esponendo il tuo culetto pieno del plug e il mio cazzo dentro di te… oscenamente.
chissà come continuerà questa serata avventurosa e perversa…
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OSTINAZIONE D'AMORE
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Ci sono dei sentimenti che ci portano all'ostinazione e l'amore è uno di questi. È difficile credere che un amore sia finito o che un'amicizia si sia rotta senza speranza. È proprio in quel momento che diventiamo ostinati, fondamentalmente per due motivi: per non vedere il nostro dolore e per non vedere la realtà. Un po' come fanno i bimbi piccoli che, quando chiudono gli occhi, sono convinti che non saranno visti.
Poi si diventa grandi capendo che chiudere gli occhi non basta per nasconderli, come essere ostinati o tormentarsi non serve a riavere ciò che abbiamo perduto.
L'unica, la più importante cosa che possiamo fare è CONSOLARE il pezzetto di noi che è rimasto attaccato al desiderio della persona.
Questo non cambierà la realtà dei fatti ma ci renderà di nuovo interi: ammaccati ma interi. Poi, col tempo, l'ammaccatura guarirà e torneremo in possesso di tutta la tenerezza verso noi stessi che l'ostinazione nasconde e che sacrifica.
Sto imparando questo nel mio nuovo percorso formativo, sto imparando che possiamo tornare a essere come la spiaggia che accoglie e lascia andare l'onda.
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Vorrei essere il lenzuolo con cui quando
eri bambina ti coprivi per proteggerti
da mostri e fantasmi e ti sentivi al sicuro convinta che nessuno, nessuna forza
del male potesse scovarti lì sotto.
E se proprio qualcosa non ti andava a genio accendevi la luce, davi un’occhiata timorosa, guardinga e assonnata e richiudevi gli occhi.
E sai perché lo so? Perché lo facevo anch’io e ti dirò di più: a volte mi sveglio ancora straniero in posti già visti, altre fra le braccia di un sogno con la prepotenza perfetta
con la quale un coltello incide il tuo cuore nella mia corteccia invisibile.
L’unica commozione cerebrale che salva.
E così al tatto non sento che amore.
Non è strano accorgerti di avere un’ombra che ti segue, è strano solo accorgerti
che non è la tua.
Perché per quanto si persegua la luce
si è sempre anche l’ombra di qualcosa
o di qualcuno.
L’ipotesi di un viaggio senza punti d’arrivo conserva un desiderio immenso d’eterne partenze.
I viaggi che non puoi tornano a prenderti
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Massimo Bisotti
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Zelda
Volevo solamente raccontare delle storie...ma questa non è una storia, è una leggenda.
Domani esce il nuovo Zelda, e Zelda è una leggenda, nasce dalla mente di Shigeru Myamoto, quando in un momento di crisi creativa si ricordò dei suoi giochi di bambino, si ricordò di quando attraversando un bosco, immaginandosi di combattere con mostri e draghi scoprì un lago, un lago mai visto, mi immagino gli occhi di un Mya bambino spalancarsi di stupore, e con questa immagine nella mente e con il cuore vibrante nel 1986 creò il primo leggendario Zelda, che ci crediate o no è questo che accade al giocatore quando prende il controllo di Link, torna bambino, torna il desiderio della scoperta, torna la voglia di scalare un'altra montagna, di guadare un altro fiume e di esplorare un'altra caverna, tutto con gli occhi sgranati e pieni di meraviglia.
Zelda, in onore di Zelda Fitzgerald, una delle prime donne libere, Link, il protagonista, colui che permette il «legame» tra il mondo di gioco e il giocatore, Hyrule, il mondo da esplorare, l'incredibile parco giochi messoci a disposizione.
Cosa significa Zelda per me? rinascita, significa questo.
Erano due anni che non riuscivo ad ascoltare musica, mi venivano i conati di vomito ad ogni tentativo, niente autoradio, niente colonna sonora nei videogames(si può eliminare), niente film, ma Zelda è famoso per la sua colonna sonora, per la qualità dei suoi suoni ambientali, è letteralmente immerso nella musica, non potevo perdermi una parte cosi importante dell'esperienza, tentai, ne venni accarezzato, mi prese e mi invitò ad essere ascoltata e amata.
Nella vita ho visto molti cieli, ho visto quelli solcati dai draghi di Escaflone, quelli con più astri solari del dovuto, quelli vaniglia, ho visto il cupo cielo di Nosgoth scalato dagli altissimi pilastri dell'equilibrio, li ho visti corrompersi e crollare per poi tornare integri in un loop infinito di morte e rinascita, sotto di essi ho visto un'anima tormentata tentare la sorte infinite volte sperando che quella fottuta moneta dalle due facce mortali per una volta cadesse di taglio, ho visto i movimentati cieli di una notte stellata, li ho scorti tra le parole di un «canto notturno di un pastore errante», ho visto i cieli luminosissimi di Makoto Shinkaie e ho immaginato quelli di «to the moon», ma il cielo sotto quale desidero stare è quello della mia nuova terra «natia», sotto i cieli di Hyrule.
Nel suo peregrinare il buon Mya incontrò la sede di un vecchio clan giapponese, il simbolo del clan erano tre triangoli dorati uniti in modo da formarne uno più grande, in origine simboleggiavano 3 scaglie di drago, nel gioco rappresentano la triforza... forza, saggezza e coraggio, le doti che il nostro eroe deve trovare, ed è proprio la ricerca di queste che porta a possederle, non è la fine del percorso che te le regala, ma sono le prove che vengono superate durante il tragitto che ti donano queste ultime.
Forza, saggezza e coraggio sono le doti che ci servono per affrontare la vita, ma è l'affrontarla che ce le dona, l'importate è fare il primo passo.
Vi lascio alcuni link dove potrete ascoltare le musiche di zelda, alcuni puntano alle musiche originali, altri a delle reinterpretazioni.
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la mia favorita
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lullaby
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midna’s lament
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La teoria dei bambini indaco, oggi adulti indaco, è una delle più popolari e dibattute. Secondo i suoi sostenitori, essi sarebbero gli adulti dell’imminente era dell’Acquario e parte attiva del progresso spirituale in atto, una “razza”, se così possiamo definirla, nuova e più evoluta. Ecco 7 segni che caratterizzano gli Adulti Indaco:
1. Hanno sempre bisogno di sapere il perché delle cose. Gli adulti indaco accettano raramente le cose senza chiedersene il perché. Hanno un forte bisogno di capire perché le cose accadono in un certo modo, si interrogano su tutto, cercando sempre di capire il significato nascosto dietro i vari avvenimenti. Gli indaco detestano disuguaglianza, sofferenza, odio e guerra.
2. Non amano l’autorità. Una delle cose che gli indaco spesso mettono in dubbio è proprio l’autorità. Questo perché non credono che l’accettazione di ciò che ci viene imposto dall’alto sia sempre corretta. Gli indaco possono aver avuto periodi difficili a scuola perché litigavano con gli altri per il modo di fare le cose.
Possono spesso essere visti come polemici e provocatori, tuttavia, non necessariamente vogliono causare problemi, semplicemente non possono tacere quando vedono l’ingiustizia e l’ineguaglianza. Per questo motivo, gli Indaco spesso diventano apatici nei confronti dei sistemi politici e sociali convenzionali.
3. Non possono sopportare di vedere la sofferenza. Gli adulti indaco trovano molto difficile sopportare la sofferenza degli altri, a causa della loro natura profondamente empatica. Per questo motivo, gli Indaco possono arrivare a evitare di guardare cosa succede nel mondo, non perché a loro non importi… al contrario… ma perché sono troppo empatici e sensibili.
Per un indaco, guardare persone innocenti soffrire per carestia, guerre o disastri naturali è traumatico e le sensazioni sono aggravate quando la causa del dolore sarebbe evitabile, come in caso di guerre, sfruttamento o di uso improprio di risorse da parte di grandi corporazioni.
4. Hanno una stretta affinità con gli animali. Se sono in grado di farlo, possono darsi da fare per salvare animali o sostenere associazioni di beneficenza. Gli Indaco amano passare il tempo in natura e si divertono a prendersi cura di giardini e piante d’appartamento. Amano anche guardare documentari sul comportamento degli animali e la bellezza del pianeta. Gli Indaco non credono che gli animali siano meno importanti degli umani in questo mondo, perché capiscono che tutto è connesso e che siamo tutti uguali e interdipendenti.
5. Hanno sentimenti di disperazione esistenziale. Molti adulti indaco hanno provato depressione, impotenza e disperazione nelle loro vite. Questi sentimenti potrebbero aver avuto inizio negli anni dell’adolescenza e sono spesso causati dal fatto che essi semplicemente non riescono a comprendere il perché gli uomini si facciano del male l’un l’altro.
Gli indaco spesso non riescono ad adattarsi ad una società che a volte sembra fredda e indifferente. Possono trovare difficoltà nelle relazioni e nel rapportarsi agli altri e temono che le persone pensino che sono “strani”. A loro non piace giudicare gli altri e non sono interessati ai pettegolezzi. Non sono interessati nemmeno alle cose materiali o alla cultura popolare.
6. Hanno avuto alcune esperienze spirituali insolite. Gli adulti indaco spesso sviluppano un interesse per i fenomeni psichici o spirituali sin dalla tenera età, con grande sorpresa della loro famiglia e dei loro amici. Non è raro che i bambini indaco condividano il desiderio di visitare edifici religiosi o di pregare, meditare, nonostante siano cresciuti in famiglie non religiose. Questo interesse continua a svilupparsi mentre raggiungono l’età adulta. Gli adulti indaco hanno una mentalità aperta riguardo alla spiritualità e alla religione.
7. Sentono un forte bisogno di trovare il loro scopo di vita. Gli adulti indaco spesso sentono il desiderio ardente di trovare e raggiungere il loro scopo di vita. Tuttavia, non è sempre facile per loro trovare questo scopo all’interno della società in cui viviamo. In una società che apprezza il duro lavoro, il successo finanziario e sociale, il potere politico e il consumismo, gli Indaco possono spesso sentirsi dei falliti. Questo può portare a profonda frustrazione.
Imparare ad ascoltare la propria intuizione potrebbe essere il primo passo che un adulto indaco deve intraprendere per raggiungere il proprio scopo di vita. La loro intuizione li condurrà quindi verso persone con valori simili che li sosterranno nel loro percorso.
Gli adulti indaco possono fare la differenza nel mondo, grazie ai loro doni speciali. Se pensi di essere un Indaco, allora vale la pena esplorare questa dimensione della tua spiritualità per permetterti di portare i tuoi doni unici di luce e amore nel mondo.
Rivisto da www.fisicaquantistica.it Fonte: https://emozionifeed.it/le-7-particolarita-degli-adulti... art by MelekatosheeOleak
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The theory of indigo children, now indigo adults, is one of the most popular and debated. According to its supporters, they would be the adults of the imminent age of Aquarius and an active part of the ongoing spiritual progress, a "race", if we can define it as such, new and more evolved. Here are 7 signs that characterize Indigo Adults:
1. They always need to know the why of things. Indigo adults rarely accept things without asking why. They have a strong need to understand why things happen in a certain way, they wonder about everything, always trying to understand the hidden meaning behind the various events. Indigos abhor inequality, suffering, hatred and war.
2. They dislike authority. One of the things that Indigos often question is authority. This is because they do not believe that accepting what is imposed on us from above is always correct. Indigos may have had a hard time at school because they fought with others about the way they did things.
They can often be seen as argumentative and provocative, however, they don't necessarily want to cause trouble, they just can't shut up when they see injustice and inequality. Because of this, Indigos often become apathetic towards conventional political and social systems.
3. They cannot bear to see suffering. Indigo adults find it very difficult to tolerate the suffering of others due to their deeply empathetic nature. Because of this, Indigos may come to avoid looking at what is happening in the world, not because they don't care… on the contrary… but because they are too empathetic and sensitive.
For an indigo, watching innocent people suffer from famine, war or natural disaster is traumatic and the feelings are aggravated when the cause of the pain is avoidable, such as war, exploitation or the misuse of resources by large corporations.
4. They have a close affinity with animals. If they are able to do this, they can get involved in saving animals or supporting charities. Indigos love spending time in nature and enjoy tending to gardens and houseplants. They also love watching documentaries about animal behavior and the beauty of the planet. Indigos do not believe that animals are less important than humans in this world, because they understand that everything is connected and that we are all equal and interdependent.
5. They have feelings of existential hopelessness. Many indigo adults have experienced depression, helplessness, and hopelessness in their lives. These feelings may have started in the teen years and are often caused by the fact that they simply cannot understand why men hurt each other.
Indigos often cannot adjust to a society that sometimes seems cold and indifferent. They may find it difficult to relate and relate to others and fear that people will think they are "strange". They don't like to judge others and are not interested in gossip. They are not even interested in material things or popular culture.
6. They have had some unusual spiritual experiences. Indigo adults often develop an interest in psychic or spiritual phenomena from an early age, much to the surprise of their family and friends. It is not uncommon for Indigo children to share a desire to visit religious buildings or to pray or meditate, despite being raised in non-religious families. This interest continues to develop as they reach adulthood. Indigo adults are open-minded about spirituality and religion.
7. They feel a strong need to find their life purpose. Indigo adults often feel a burning desire to find and achieve their life purpose. However, it is not always easy for them to find this purpose within the society in which we live. In a society that values hard work, financial and social success, political power and consumerism, Indigos can often feel like failures. This can lead to deep frustration.
Learning to listen to your intuition may be the first step an Indigo adult must take to achieve their purpose of life. Their intuition will then lead them to like-minded people who will support them on their journey.
Indigo adults can make a difference in the world through their special gifts. If you think you are an Indigo, then this dimension of your spirituality is worth exploring to enable you to bring your unique gifts of light and love into the world.
Reviewed by www.fisicaquantistica.it Source: https://emozionifeed.it/le-7-particolarita-degli-adulti... art by MelekatosheeOleak
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Delitto con espatrio
questo desiderio di piangere che è anche un po' desiderio latente di morte morte altrui ma soltanto immaginata morte propria ma soltanto inscenata morte apparente morte senza morte annullamento vacanza assenza latitanza senza estradizione coma placido, sparizione cambio d'identità invisibilità fuga. fuggire: e non frignare. dolersi senza ostentare occhi asciutti in terre straniere non esser visti, non farsi vedere. anonimi forestieri figli di N.N. clandestini in trasparenza perenne ignoti, non figli di madre ignota né mai più bambini contrabbandieri verso il mare o giardinieri in North Dakota purché oltre i confini attraverso la dogana essa sì, puttana.
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"Her" è il nuovo singolo di Ric Malone
Fuori su tutte le piattaforme digitali da venerdì 7 febbraio 2025 il nuovo singolo di Ric Malone. “HER” è una ballata emozionante che esplora il viaggio tra amicizia e amore, raccontando la paura di non riuscire a esprimere i propri sentimenti e il desiderio di un futuro insieme. Il ritornello, intenso e sognante, racchiude il cuore del brano: la voglia di essere visti, compresi e finalmente…
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
Non importava il luogo o il momento.
Solo il desiderio che ci ha portato a perdere il controllo senza paura delle conseguenze.
Eravamo così tentati.
Gli sguardi intensi,
parole con intenzioni nascoste,
lo sfregamento sconsiderato di alcuni momenti.
C'era troppo fuoco da contenere.
tanta lussuria che scorre nelle vene.
Eravamo anime assetate di un'estasi che solo i nostri corpi si divorano potevano consegnarci.
Non importa il momento,
Né il luogo.
Abbiamo perso il controllo delle nostre azioni e la passione della notte ci ha portato a soccombere.
Si sentiva scontro incessante dei nostri corpi sudati che tremavano tra ogni ambasciata.
Si sentiva il calore delle nostre anime tremare i nostri corpi mentre i gemiti prendevano la stanza.
Eravamo pelle e desiderio in un totale sfogo ardente senza paura di essere visti.
Eravamo la causa ed effetto di un gioco che non potevamo controllare.
E ha vinto il fuoco.
Alla fine ci brucia divinamente.
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Oggi stavo riflettendo su una cosa che mi è successa. Stavo giocando con una bambina piccola e ne ho visti tanti così: ho lasciato che la manina stringesse il mio ditino e ho avuto calore umano. Un calore che non provavo da tempo e che sento con le creature pure quali i bambini. Molte persone dicono che sia una sorta di ,,affetto,, che io definisco ,,mancato,, ma io ne ho paura perché non sempre si può esprimere e si vede dalla mia faccia: sembravo devastata e ho non dico voluto un figlio, ma soltanto averlo sognato come Cassie di "euphoria". Crescere un bambino non è facile e molte volte si sbaglia, eppure io ho desiderato di avere un bambino che sia sia mio che di una figura più grande e autorevole di me. Che ne so, per farvi capire un cugino o meglio ancora un fratellino. Sono una stupida: mi sento che manca una parte importante di me, una parte che non ho mai avuto per davvero, una parte che mi fa sentire completa e non piena purtroppo. Io volevo solo sognare e provare ancora ancora quel calore, anche se io non sono pronta, anche se non è la mia strada. Io sogno di essere felice con una creatura più piccola di me a cui dare tutto, tutto il mio amore, la mia rabbia, la mia stizza, la mia euphoria, la mia dolcezza per non parlare della perseveranza e tenacia che ci vuole per crescere questa piccola creatura senziente che piano piano diventa padrona di sé stessa. Oggi ho visto una bambina, e mi ha fatto venire voglia di essere uno con lei, come se fosse la mia bambina e non mi ha fatta sentire madre, ma tutrice. Forse sarò scema, perché era tale e quale a me con le caratteristiche o forse ho solo pensato a freddo che fosse il bello di avere un figlio: rispecchiarsi nel suo viso, somigliarsi a vicenda, però ho sentito dentro tutto questo e l'ho scritto, così... di botto, perché merita di essere ricordato. E nel mentre, spero vivamente che possa arrivare davvero tutto il mio amore e tutto il mio desiderio nel vivere. -Vostra*, tutta me stessa.
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