#decreto Caivano
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A parte il fatto che trovo molto discutibile intitolare mediaticamente un decreto a una città, nel cosiddetto Decreto Caivano avrei voluto trovare misure per incentivare il lavoro nelle terre del degrado e più tempo prolungato nelle scuole del Sud.
Non più repressione, più formazione e maggiori possibilità di futuro.
Sono cose che dico da sempre.
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NORMATIVE- Conosciamo Meglio il Tanto "Contestato" DECRETO CAIVANO
Giovedì 7 settembre 2023 il Consiglio dei Ministri ha approvato un decreto-legge recante misure urgenti di contrasto al disagio giovanile, alla povertà educativa e alla criminalità minorile. Di particolare rilievo sono le novità in materia di misure cautelari per minori, DASPO urbano, foglio di via, misure di contrasto alle ‘baby gang’, ammonimento, misure sul processo penale a carico di…
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Se non sono le storie di ragazzini e ragazzine finiti dietro le sbarre, che volete ascoltare per capire come mai il decreto Caivano - che doveva salvare le periferie - le perderà, allora preoccupiamoci dei numeri. Fingiamo di non vedere che quelle norme fanno finire in galera più minorenni di quanto sia mai accaduto in Italia, Paese virtuoso, studiato in Europa e negli Stati Uniti per i risultati della sua giustizia minorile. Almeno fino a oggi. Fingiamo di non sapere che se la pena deve sempre tendere alla rieducazione del reo - lo dice la Costituzione, lo impone la civiltà - questo non può che valere ancora di più quando il colpevole è un ragazzino. Una mente e un corpo ancora in formazione. Quasi sempre, esposto a una vita e un ambiente difficili. Sono tante le Caivano d’Italia. Non è un decreto che porta più minori in carcere a curarle.
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Con ordine: è mezzogiorno, i marciapiedi della stazione Termini erano ancora bagnati dalla pioggia mattutina quando il ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, insieme con quattro-cinque persone del suo staff salgono sul Frecciarossa 9519 Torino-Salerno. Destinazione, Caivano, fermata Napoli-Afragola. Dove accanto a don Aldo Patriciello, il ministro era atteso per inaugurare un Parco urbano attrezzato, nel giorno della “Festa dell’albero”. Certo, dirà qualcuno, il ministero di Lollobrigida nulla ha a che fare con il “Decreto Caivano” del Governo ma questa è un’altra storia. Lollobrigida era atteso alle 15 ma è in ritardo e non può perdere tempo. «Perché lo aspettavano i cittadini», hanno ripetuto ieri i suoi compagni di partito, a partire dal ministro della Difesa, Guido Crosetto. «Perché doveva correre in tivvù per registrare la sua partecipazione ad Avanti popolo di Nunzia De Girolamo», dicono i maliziosi.
Fatto sta che Lollobrigida sale sul convoglio quando i monitor di Trenitalia, come spesso accade in questo periodo, segnano un ritardo di 7 minuti. Lollobrigida si siede in prima classe e si accorge che qualcosa non va. Appena uscito da Termini, il mezzo inchioda: un guasto sulla linea dell’Alta velocità costringe i treni ad andare sui vecchi binari. Significa che si sarebbe accumulato ritardo su ritardo. Sono passate le 12,45 quando Lollobrigida e il suo staff capiscono che non sarebbero mai potuti arrivare in tempo utile. «Serve un piano B». L’idea è quella di usare l’auto di servizio, ipotesi legittima che avrebbe potuto scegliere già in partenza. Ma era salito su un treno che non prevede fermate intermedie. Che fare quindi?
Qui arriva il pasticcio. Da quello che risulta a Repubblica qualcuno dal treno chiama la segreteria dell’amministratore delegato di Trenitalia, Luigi Corradi, chiedendo una via di uscita. «Siamo a Ciampino, vorremmo scendere qui che qualcuno ci viene a prendere in stazione». La fermata a chiamata non è prevista in nessun protocollo. Può esistere soltanto per gravi motivi di salute dei passeggeri («e anche in questo caso si tende sempre a evitare» spiegano fonti di Rfi) oppure di ordine pubblico. Arrivare in orario a una manifestazione non sembra rientrare in queste due categorie. Fatto sta che qualcuno di Trenitalia chiama il capotreno, che ieri confessava ai colleghi: «Mi hanno chiamato dalla centrale». Spiegando che per ragioni superiori quel treno si doveva fermare. A quel punto dal 9519 avviano la procedura standard: chiamano Rfi, chiedono il via libera tecnico a fermarsi a Ciampino e aprono per tutti le porte: «Abbiamo fatto l’annuncio, chiunque poteva scendere», dicono da Trenitalia. Invece il solo ad approfittare è il ministro, «anche perché è il solo ad avere un’auto blu che lo aspettava…».
Le porte si aprono e si chiudono velocemente, «non c’è stato alcun impatto né sui viaggiatori né sulla circolazione», assicura Trenitalia, senza chiedere scusa a tutti gli altri passeggeri che non sono riusciti nemmeno ad arrivare a Salerno visto che il treno in questione è stato soppresso alla stazione di Napoli, dove è arrivato con 111 minuti di ritardo.
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Ennesimo caso di bullismo. Questa volta a Treviso
Ci troviamo a Castellanova (Treviso) e un 14enne è stato violentato fisicamente e verbalmente bda un suo coetaneo. Il tutto è stato ripreso dagli smartphone.
La vittima, che io chiamo Giulio, ha denunciato il fatto ai carabinieri assieme alla madre. La polizia ha ammonito il bullo.
La questura di Treviso ha applicato il Decreto Caivano attraverso l'ammunizione per prevenire atti di bullismo e riflettere sul caso. Il Questore invita a denunciare e sensibilizzare i giovani sul tema del bullismo.
Io sono d'accordo con il Questore ma sostengo anche che occore applicare pene più severe visto che il fenomeno del bullismo sta dillagando a dismisura
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I numeri delle carceri minorili in Italia, l’impennata degli ingressi dopo il decreto Caivano
Gli istituti penali per minorenni sono 17 in tutta Italia e al 29 febbraio 2024 i ragazzi detenuti erano in tutto 523, di cui 18 donne. Questa è la fotografia scattata da a gennaio 2024 dall’Associazione Antigone nel rapporto Ragazzi Dentro, che registra poco più del 50 per cento di detenuti di origine straniera, 254 sul totale. L’istituto di pena per minorenni con più presenze è il Beccaria di…
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Larino "Decreto Caivano": Venerdì 1 Dicembre Palazzo Ducale ore 17:30 - Termoli Wild
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Er Cobbra sarà contento 545
Che ne è stato di Caivano? Il nuovo decreto insicurezza varato dalla banda merdoni prevede nuove tutele per le forze dell’ordine. Finalmente gli danno la benza necessaria per le volanti? Naaaa, gli concedono il diritto di portare con sé un’arma diversa da quella di ordinanza, quando non si è in servizio e senza licenza o controlli. In poche parole hai voglia di fare una piccola sparatoria sotto…
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Applicato “Decreto Caivano” a minorenne fermato con droga, a Terni
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Decreto Caivano: così si risolvono i problemi di questo territorio?
Il Decreto Caivano, approvato dal Consiglio dei Ministri il 7 settembre 2023, è un provvedimento che introduce una serie di misure volte a contrastare la violenza di genere e i maltrattamenti sui minori. Il decreto prende il nome dalla cittadina in provincia di Napoli scenario di diversi efferati fatti di cronaca nera ed al centro di traffici di diversi tipologie. Decreto Caivano. Le misure introdotte dal decreto Inasprimento delle pene per i reati di violenza e maltrattamenti sui minori. Le pene per i reati di maltrattamenti in famiglia, stalking, violenza sessuale e atti persecutori sono state aumentate fino a un terzo. Il decreto Caivano è stato accolto in genere con favore. Tuttavia, il decreto è stato anche criticato da alcuni esponenti dell'opposizione. Questi hanno sostenuto che le misure di repressione non sono sufficienti a contrastare il fenomeno delinquenziale. È necessario intervenire anche sulle cause profonde del problema, come la disuguaglianza e la povertà. Probabilmente, se si dedicasse più attenzione ai motivi del disagio sociale che creano queste enclave che si pongono al di fuori delle regole forse qualche risultato in più sarebbe più raggiungibile. Un provvedimento importante che introduce una serie di misure volte a contrastare la violenza e i maltrattamenti sui minori. Tuttavia, è necessario che queste misure siano accompagnate da interventi di prevenzione e di contrasto alle cause profonde del problema. Read the full article
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Chi si prende cura della giovinezza? - di Umberto Baldocchi
Nella discussione attualmente in corso sulle misure legislative duramente repressive assunte (per ora sulla carta) nell’ambito del cosiddetto Decreto Caivano e sui problemi della criminalità e della devianza giovanile e minorile, portate sui “media” dai recenti fatti di cronaca, ci stiamo forse dimenticando qualcosa di essenziale. Non possiamo credere davvero che la lotta contro la criminalità…
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decreto-legge che ha introdotto nuove misure contro la delinquenza giovanile e per la riqualificazione della zona di Caivano, il comune in Campania di cui si parla da alcune settimane per le accuse di stupro ai danni di due bambine, 9 settembre 2023
Consiglio dei ministri ha approvato un decreto-legge che ha introdotto nuove misure contro la delinquenza giovanile e per la riqualificazione della zona di Caivano, il comune in Campania di cui si parla da alcune settimane per le accuse di stupro ai danni di due bambine
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Salvini: “Non mandiamo bambini in galera, ma 15enne che gira armato va punito come tutti gli altri”
DIRETTA TV 8 Settembre 2023 “Non mandiamo in galera i bambini di 11 anni, ma se a 15 anni aggredisci ne paghi le conseguenze come tutti gli altri”, dice ancora Matteo Salvini, parlando del decreto Caivano. 0 CONDIVISIONI Matteo Salvini afferma che il decreto Caivano – che tra le altre cose prevede il daspo urbano anche a 14 anni e il carcere per i genitori che non mandano i figli a scuola –…
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CdM: la conferenza stampa sul “Decreto Caivano”
tfnews #7settembre #decretocaivano
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Stupri Caivano: a marzo scadenza termini custodia per minori
Scadranno a fine marzo i termini di custodia cautelare per i minorenni coinvolti negli stupri di Caivano che hanno visto vittime la scorsa estate due cuginette di 10 e 12 anni. E’ quanto viene precisato da fonti del Tribunale per i Minorenni di Napoli, in relazione a notizie, diffuse ieri, secondo cui la custodia cautelare sarebbe terminata a fine gennaio. Nel recente Decreto Caivano,…
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