#cuori ribelli
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scritturacreativa-85 · 2 months ago
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Nel Silenzio del Suo Sguardo
La campanella risuonò lungo i corridoi, annunciando la fine di un’altra giornata di scuola. Mia si mise lo zaino in spalla, ma il suo cuore batteva all’impazzata, non per il suono della campanella, ma per quello che l’aspettava dopo. Era ormai da settimane che notava lui—il ragazzo che si fermava sempre vicino alla porta laterale, appoggiato al muro con quell’aria casuale e ribelle che solo lui…
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boldlymagnificentperson · 4 months ago
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Libri: T. Umrigar, Il canto dei cuori ribelli, Pienogiorno
Paolo Pisoni ci consiglia questo romanzo della Thrity Umrigar, giornalista, critica e scrittrice indiano-americana. A questo proposito Paolo ci scrive: “Sto leggendo questo, lo consiglio.. È scritto benissimo, la storia “prende”. Il Confronto con Mille splendidi soli citato in copertina è riferito alla condizione delle donne in alcuni paesi, in questo caso è la storia di un’indiana indù che ha…
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passaggioalboscoedizioni · 1 year ago
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🔥 NOVITÀ IN LIBRERIA 💣
Emanuele Tesauro
IN VIAGGIO SENZA GANDALF
I nostri anni ‘90, tra sogni, palchi e barricate
Musica, viaggi, amicizia, ideali e cameratismo: “In viaggio senza Gandalf” racconta la nascita degli Hobbit, gruppo tra i più importanti e seguiti del rock nazionalista.
Con una lenta e intima distillazione memoriale, Emanuele Tesauro ripercorre le tappe di una storia recente che ancora non è stata metabolizzata: gli anni Novanta di Tangentopoli e del crollo dei partiti di massa, della fine del comunismo e dell’Europa di Maastricht, del Panfilo Britannia e della svendita della sovranità nazionale, della guerra del Golfo e di quella nei Balcani.
Anni di processi globali galoppanti e rivolgimenti epocali, ma anche di vite autentiche, di scelte militanti e di sottoculture vitali: dalla ribadita “continuità ideale” al grande fermento della scena musicale, dal fenomeno skin alla repressione del sistema e dalla volontà di restare “fuori dal gregge” all’elaborazione di uno stile che fosse capace di proiettare i princìpi della Tradizione nell’epoca dei primi telefoni cellulari.
Rocambolesche trasferte e aneddoti incredibili, concerti sgangherati e politica di strada, passioni brucianti e grasse risate: tra il fumo dei lacrimogeni e il sapore della birra, dove i miti perenni incontrano le chitarre elettriche, si collocano le prime peripezie di questi menestrelli “non conformi” che – con pochi soldi nelle tasche e tanti sogni in fondo ai cuori – continuano a far cantare i ribelli di tutta Europa.
INFO & ORDINI:
www.passaggioalbosco.it
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rebelandoutlawrock · 1 year ago
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Rock, uno stile di vita, un senso di ribellione al potere corrotto, alle religioni parallele, al finto buonismo e all'ipocrisia di un mondo "puttana" con i suoi seguaci in maschera. Addidàti, ma di nascosto sempre invidiati. Noi siamo ribelli ma mai schiavi del padrone. Noi scomodi, ma liberi.
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Mai servi se non di Dio, mai schiavi ma padroni, delle nostre menti, delle nostre idee, dei nostri sogni, delle nostre anime, dei nostri cuori. E se non sta bene a voi, udite: noi ce ne freghiamo!!
youtube
Rock è amore, rock è energia pura, rock è salute mentale, rock è il vero elisir della felicità, è stato di benesseŕe. Il rock è sorgente e fonte di vita.
#Rockhistorylan - Io e la mia vita tutta rock. 🎶
Noi, che la musica rock ci scorre nelle vene, ma che amiano tutta la musica, perchè, dove regna lei, vive ancora passione, fantasia e libertà. #lan
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desertsquiet · 2 years ago
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“American” Italian singer/songwriter songs from my chilhood that make me go slightly insane every time I listen to them in retrospect - a collection
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gianlucacrugnola · 17 days ago
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Namida - Bimbi Cattivi
10 gennaio 2025 sarà disponibile sulle piattaforme digitali di streaming “Bimbi cattivi” (Matilde Dischi), il primo album della cantautrice punk rock Namida.“Bimbi Cattivi” è un viaggio senza filtri nel caos emotivo di una generazione che non ha paura di sporcarsi le mani. L’album è una raccolta di storie ribelli, cuori spezzati e risate amare, che si muovono tra ritmi pop punk incalzanti e…
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loveantoniolove-blog · 1 month ago
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➡️🌼🙏Giovedì 19 Dicembre 2024
S. Anastasio I; B. Urbano V; S. Fausta; S. Dario
3.a di Avvento
Gdc 13,2-7.24-25a; Sal 70; Lc 1,5-25
Canterò senza fine la tua gloria, Signore.
👉🕍🙏❤️VANGELO
La nascita di Giovanni Battista è annunziata dall’angelo.
+Dal Vangelo secondo Luca 1,5-25
Al tempo di Erode, re della Giudea, c’era un sacerdote chiamato Zaccaria, della classe di Abia, e aveva in moglie una discendente di Aronne chiamata Elisabetta. Erano giusti davanti a Dio, osservavano irreprensibili tutte le leggi e le prescrizioni del Signore. Ma non avevano figli, perché Elisabetta era sterile e tutti e due erano avanti negli anni. Mentre Zaccaria officiava davanti al Signore nel turno della sua classe, secondo l’usanza del servizio sacerdotale, gli toccò in sorte di entrare nel tempio per fare l’offerta dell’incenso. Tutta l’assemblea del popolo pregava fuori nell’ora dell’incenso. Allora gli apparve un angelo del Signore, ritto alla destra dell’altare dell’incenso. Quando lo vide, Zaccaria si turbò e fu preso da timore. Ma l’angelo gli disse: “Non temere, Zaccaria, la tua preghiera è stata esaudita e tua moglie Elisabetta ti darà un figlio, che chiamerai Giovanni. Avrai gioia ed esultanza e molti si rallegreranno della sua nascita, poiché egli sarà grande davanti al Signore; non berrà vino né bevande inebrianti, sarà pieno di Spirito Santo fin dal seno di sua madre e ricondurrà molti figli d’Israele al Signore loro Dio. Gli camminerà innanzi con lo spirito e la forza di Elia, per ricondurre i cuori dei padri verso i figli e i ribelli alla saggezza dei giusti e preparare al Signore un popolo ben disposto”. Zaccaria disse all’angelo: “Come posso conoscere questo? Io sono vecchio e mia moglie è avanzata negli anni”. L’angelo gli rispose: “Io sono Gabriele che sto al cospetto di Dio e sono stato mandato a parlarti e a portarti questo lieto annunzio. Ed ecco, sarai muto e non potrai parlare fino al giorno in cui queste cose avverranno, perché non hai creduto alle mie parole, le quali si adempiranno a loro tempo”. Intanto il popolo stava in attesa di Zaccaria, e si meravigliava per il suo indugiare nel tempio. Quando poi uscì e non poteva parlare loro, capirono che nel tempio aveva avuto una visione. Faceva loro dei cenni e restava muto. Compiuti i giorni del suo servizio, tornò a casa. Dopo quei giorni Elisabetta, sua moglie, concepì e si tenne nascosta per cinque mesi e diceva: “Ecco che cosa ha fatto per me il Signore, nei giorni in cui si è degnato di togliere la mia vergogna tra gli uomini”.
Parola del Signore.❤️🙏
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keyla0953 · 3 months ago
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La porta dell'adolescenza
L’adolescenza è come una porta, entrarci non è facile ma è la vita, e fra tante strade scegliere quella giusta è un rischio, ma ti regala ricordi meravigliosi e impari a crescere, e si impara dai propri sbagli. Ogni giorno tutto è come se fosse la prima volta, primo amore, prime paure, prime vere amicizie, il dolore per il primo amore non corrisposto, perdere è vincere ogni emozione è amplificata. ogni piccolo problema è un dramma, e la solitudine o il non essere compresi ti fanno compagnia. Sei circondato da adulti che ti guidano che ti insegnano, a volte ti senti prigioniero di non poter fare o essere quello che vuoi, ti ribelli, urli, piangi e ti diverti e anche se si soffre quei ricordi ti rimarranno per sempre nel cuore, e una volta cresciuti si vuole tornare a essere ragazzini senza troppi pensieri o responsabilità. E anche se crescendo la vita diventa difficile e insostenibile, fra tante difficoltà ci sono persone che non si arrendono mai...i cuori audaci che seguono un sogno … diventare grandi.
-keyla0953
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alessandro55 · 5 months ago
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100 Anni di Tattoos
David McComb
24 ORE Cultura, Milano 2015, 288 pagine, 300 illustrazioni, Cartonato olandese, ISBN 9788866422703
euro 25,00
email if you want to buy [email protected]
La storia illustrata del tatuaggio, dalla Prima guerra mondiale ai giorni d’oggi. Dalle inedite fotografie storiche ai tatuaggi realizzati dai più affermati artisti contemporanei. La pubblicazione più completa disponibile in lingua italiana
Di origini antichissime, a lungo diffuso solo sulle braccia di galeotti e marinai, di bikers e punk, il tatuaggio è oggi parte di una cultura trasversale che non conosce crisi. Simboli tribali, ideogrammi giapponesi, cuori sacri, e un profluvio di fiori, farfalle, pugnali e scritte di ogni forma e dimensione, dai piedi alla fronte, dal nero pieno ai colori più accesi. Infinite sono le potenzialità di una forma d’arte che appassiona ugualmente giovani e adulti, studenti ribelli e frivole it-girl, e tutto il mondo della moda, della musica e del cinema. Un accurato taglio storico, una grafica accattivante e inedite fotografie d’epoca illustrano le più straordinarie manifestazioni dell’arte del tattoo, rivelandone la sviluppo durante la Grande Guerra, la diffusione tra gli ambienti underground, la rinascita degli anni Settanta, fino al recente esponenziale boom. La storia completa della body art, tra aghi e inchiostri.
David McComb, editor del magazine alternativo “Bizarre”, si è occupato di numerosi volumi dedicati alla body art.
04/09/24
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storieditramonti · 5 months ago
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Naturalmente sono in ritardo, giusto di un paio di mesi... Ok, let'see if I remember... Letti fra Giugno e Agosto, l'ordine non è esatto.
"Nella stanza dell'imperatore", di Sonia Aggio: ambientazione storica, fra Costantinopoli e l'Anatolia... bel libro, in cui l'aspetto storico non prende il sopravvento su quello romanzesco e fantastico ma è di grande supporto.
Sempre storico è anche il secondo, e sempre ambientato a Istanbul... "Parle-leur de batailles, de rois et d'éléphants", di Mathias Enard , in cui lo scrittore fantastica su una possibile commessa a Michelangelo Buonarroti proveniente dalla Sublime Porta. Letto in francese. Carino.
"Il canto del Profeta" di Michael Lynch , ambientato in un futuro distopico in cui un governo dittatoriale si afferma e comincia a dare la caccia a chiunque si opponga, provocando l'inizio di forme di resistenza... Bel romanzo: cupo, con sviluppi tristi, tiene agganciati dalla prima pagina all'ultima.
"Lucy davanti al mare", di Elisabeth Strout: non mi piace il tipo di scrittura, molto colloquiale, lineare, che la scrittrice, o la traduttrice, ha deciso di abbracciare. La storia "non storia", legata al venir fuori della minaccia Covid a metà del 2020 negli USA, è soprattutto una storia legata all'affrontare la terza età con tutte le sue implicazioni di salute traballante, figli che si allontanano, precedenti partners che come fantasmi emergono saltuariamente dal passato, sfera sentimentale e sessuale da adattare a una realtà diversa... Il romanzo scava nell'intimo della protagonista, nelle sue riflessioni e nei tentativi di destreggiarsi nella bolla creata a causa del Covid. Non male, ma in genere preferisco altro.
"Il canto dei cuori ribelli", di Thirty Umrigar, un bel romanzo ambientato in un'India rurale ancora profondamente spaccata dalla contrapposizione fra hindu e mussulmani. Storia d'amore inter-religioso che finisce male.
"Fuoco", di Shida Bazyar. Il caso ha voluto che lo leggessi prima e mentre ero in viaggio in Germania, e in un certo senso mi ha aperto gli occhi e la mente su un sistema sociale che all'apparenza sembra perfettamente funzionante. Non è sempre così facile, e il razzismo strisciante è una piaga che può roderti l'anima. Difficile scrivere della trama, perché tutto resta in bilico fra una possibile realtà e il desiderio della voce narrante di trovare una via d'uscita.
"La ricreazione è finita", di Dario Ferrari. A me è piaciuto un sacco, l'ho passato, credo lo regalerò in versione cartacea perché merita. Il libro passa da un registro buffo, umoristico, a uno più serio nella seconda parte, con scioltezza, senza risultare forzata, anzi dando concretezza al testo, con una credibile ricostruzione degli anni di piombo come potevano essere vissuti all'interno di una cittadina toscana. Mi ha fatto pensare a mio fratello in quel di Arezzo in quegli anni, e alle perquisizioni in casa: ecco, queste storie hanno quel genere di credibilità. Bello, bravo Ferrari, e mi stupisco che nel 2023 non sia rientrato nella sfera magica dello Strega.
"Il filo della tua storia", di Nikki Erlich. Ah beh, a parte la contrapposizione fra "filicorti" e "fililunghi", dimenticando che esistono un mare di lunghezze medie in mezzo a quelle estreme, e a parte che la cosa più semplice, se davvero capitasse di trovarsi davanti a una realtà fantastica come quella narrata, sarebbe di fottersene e non aprire la scatola, tanto quello che deve accadere accade lo stesso, il romanzo è sicuramente godibile e induce alla riflessione.
"Il silenzio", di Don De Lillo, un racconto praticamente, è brevissimo. Del tipo, "che succede se tutta questa tecnologia su cui ormai facciamo affidamento all'improvviso smettesse di funzionare?" Bella domanda, a cui De Lillo risponde con i vaneggiamenti di una serie di personaggi a cui è difficile dare molto credito. Non indimenticabile, di De Lillo ho letto sicuramente di meglio.
Finiamo con "The Midnight Library", di Matt Haigh, letto in inglese. Una trentacinquenne sfigata tenta il suicidio, ma si ritrova davanti alla possibilità di scoprire che tutte le svolte immaginate e lasciate fuggire nel corso della sua vita non avrebbero portato a nulla di buono, e che comunque ogni scelta, anche la più piccola, può avere un significato che va oltre a quanto è possibile immaginare. Molto bello, o almeno, a me è piaciuto tanto.
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alemicheli76 · 8 months ago
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"Il canto dei cuori ribelli" di Thrity Umrigar , Pienogiorno editore. A cura di Alessandra Micheli
Non è semplice parlare di un libro del genere. Tanti sono i temi toccasti e tanta è la rabbia che questa vicende ci procura. E’ come un ricordo lontano stampato quasi a fuoco dentro di noi, una tara antica che, nonostante il tempo trascorso, ci portiamo dietro come una cicatrice. Non è solo India, Africa o qualsiasi posto sperduto, lontano dalle nostre belle città sfavillanti. Non importa la…
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siamonessuno · 1 year ago
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vimeo
Documentario girato tra Africa e Italia che racconta il viaggio della speranza intrapreso da bambini con gravi malattie cardiache che hanno la sfortuna di nascere nella parte sbagliata del mondo ma hanno la fortuna di incontrare un gruppo di medici e volontari italiani appassionati e determinati a salvare loro la vita. Il doc mostrerà tutte le tappe del viaggio di questi ‘cuori ribelli’: dalle prime visite in Costa d'Avorio alle operazioni in Italia. Il programma è in onda su La7.
Prodotto da MR Moody
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ombradikyrr · 1 year ago
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🔮 Benvenuti nel regno di Kyrr 🔮
🌌 Salve, avventurieri coraggiosi e sfortunati! 🌌
Nel regno di Kyrr, dove il destino è intrecciato come fili invisibili, quattro anime sfortunate hanno deciso di sfuggire al loro destino preordinato. Da reietti del destino a fuggitivi speranzosi, questi quattro individui si sono uniti per sfidare le leggi del fato e forgiare il proprio cammino.
🏹 I Nostri Eroi:
Dorlas, il monaco vampiro
Eos, la seguace di Mhriri
Thelonius, il Principe di Arcadia
Therael, l'artefice dei monti gelati
🌟 Il Loro Destino Intrecciato:
In un mondo dove ogni scelta sembra già scritta, questi quattro cuori ribelli hanno deciso di sfidare il destino e inseguire il proprio destino. Mentre scappano da figure oscure e anime del passato, il loro cammino li porterà attraverso città infestate da misteri antichi, foreste incantate e deserti senza fine.
🎲 Siete pronti a unirvi a loro in questa epica Fuga dal Fato?
Preparatevi per un'avventura dove ogni decisione può cambiare il corso del destino e dove il fato è solo un'ombra che si può evitare. Il Mondo Sconosciuto di Kyrr attende coloro che osano sfuggire alle catene del destino!
🔮 Welcome to the realm of Kyrr! 🔮
🌌 Greetings, brave and unfortunate adventurers! 🌌
In the kingdom of Kyrr, where destiny is woven like invisible threads, four unlucky souls have decided to escape their preordained fate. From outcasts of destiny to hopeful fugitives, these four individuals have joined forces to defy the laws of fate and forge their own path.
🏹 Our Heroes:
Dorlas, the vampire monk
Eos, the follower of Mhriri
Thelonius, the Prince of Arcadia
Therael, the artificier of the frozen mountains
🌟 Their Intertwined Destiny:
In a world where every choice seems already written, these four rebellious hearts have chosen to defy destiny and pursue their own fate. As they flee from dark figures and ghosts of the past, their journey will take them through cities haunted by ancient mysteries, enchanted forests, and endless deserts.
🎲 Are you ready to join them in this epic Escape from Fate?
Prepare for an adventure where every decision can change the course of destiny, and where fate is but a shadow that can be avoided. The Unknown World of Kyrr awaits those who dare to break free from the chains of destiny!
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passaggioalboscoedizioni · 2 years ago
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🔥 NOVITÀ EDITORIALE 🦌
Passaggio al Bosco Edizioni nel decennale del sacrificio del samurai d’Occidente
Dominique Venner
PAGINE RIBELLI
Volume primo
Prefazione di Alain de Benoist
Il significato della morte volontaria di Dominique Venner, avvenuta il 21 maggio 2013, è stato immenso per tutti i “cuori avventurosi” d’Europa. Quel rito sacrificale, però, non ha preannunciato un dato importante: il “samurai d’Occidente” ha affidato ai posteri un gran numero di appunti scritti a mano, che riuniscono una mole impressionante di testi, di idee, di spunti e di analisi. Sono – appunto – le sue “Pagine ribelli”.
Scritti nell’arco di quarant’anni, rappresentano l’ultimo tassello della sua opera, senza dubbio il più personale: l’infanzia sotto l’occupazione, l’Algeria, l’impegno nella Jeune Nation e la fondazione di Europe-Action, il gusto per l’avventura e il senso dell’eroismo, la passione per la storia e la ricerca delle radici, il fascino delle armi e l’amore per la caccia. Una miniera d’oro biografica e filosofica che solleva il velo su un personaggio straordinario, attore e osservatore del suo tempo. Questo primo volume raccoglie la prima parte dei quaderni scritti tra il 1982 e il 1990.
INFO & ORDINI:
www.passaggioalbosco.it
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extra000 · 1 year ago
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Strada di città (1)
Graffiti sui muri, lo fanno un luogo per ragazzi, la luce della luna accarezza la vecchia vernice. Teschi, scrittacce, corna, uno è seduto a cavalcioni a fumarsi una sigaretta. Fa freddo, oltre al fumo dalla bocca esce anche il vapore.
Maledizioni da tutte le parti, spiriti imprendibili escono dalle oscenità dell'ambiente, aiutano lo sporco lavoro.
La strada è abbandonata a se stessa da tanto tempo, spazzatura agli angoli della strada, sporcizia ovunque. Ma dalle crepe escono graziosi fiori oltre che erbacce.
Pantaloni larghi, tatuaggi, sigaretta in bocca arriva un ragazzo, porta con sé una bottiglia di birra si salutano e parlano. Gesticolano, si toccano il giubbotto di pelle nero. Ne accendono un'altra. Vengono tutti e due dalla periferia, preferiscono il tabacco alla marijuana. Sono vestiti di nero con disegnini grotteschi sulle t-shirt, uno di loro ha i dreadlocks colorati alle punte.
È un ambiente morto a se stesso, un luogo di cenere e per questo si trova una luce, una luce fievole di rinascita.
Letame, spazzatura e fiori tanti fiori in ogni angolo nascono proprio dal degrado, dalle parolacce, dagli sputi, dall'ingenuità della droga.
Un riff di chitarra elettrica accompagna la scena, due note lente dondolano i muri bruciati dal degrado. Anarchiche e pacifiste se non fosse per le borchie che portano come tiara.
Manifesti di ribellione, anarchici, violenti e rabbiosi. Un'aura minacciosa contro il governo si alza e circonda il quartiere, indurisce i visi, allarga le mascelle strappa i vestiti e quando è stanca bestemmia. Un posto infuriato dalla miseria, dall'abbandono. Dio è morto.
Vecchie industrie, ferrovie d'acciaio arrugginito, luoghi abbandonati, crescono in questa scena i bambini, piccoli fiori che già sono abbronzati di grigio, giocano con le macerie, con i rifiuti: gli allargano i vestiti gli rasano i lati del cranio.
Il cielo è sempre nuvoloso, una luce grigia illumina l'ambiente, carica di elettricità e magia. Le scrittacce illuminano i cuori infranti dalla miseria, gli danno conforto, quelle strade si può chiamarle casa.
L'odio si sviluppa e si evolve, capelli neri come la notte, corrompe e aiuta a sopravvivere, la pelle è bianca, dà speranza e rincuora, dice: aggrappati a me ti do la possibilità di maledire, di metterti sullo stesso piano, di non sottometterti.
Bestie maledette sono i ragazzi, si divertono a trasgredire, i bassi gli martellano i timpani, fumano e se ne fregano, sporchi come carbone, aprono un rifugio nei loro occhi a cavalcioni l'uno di fronte all'altro seduti sulle panchine sfasciate.
Gli zaini portati a una spalla sola, le scarpe da ginnastica rotte e sporche. Vestono di nero. Alcuni si suicidano, altri si tagliano fino all'osso, tutti sono ubriachi la sera, ma hanno una vena poetica, portano una luce incredibilmente bella nei loro occhi, i loro vestiti splendono nell'oscurità della comune ordinarietà.
Rabbiosi, sono demoni e pirati rifiutati dalla società, nelle loro strade sporche sono divinità, i fiori sbocciati di quei tunnel bui e senza anima. Una manifestazione di odio, rabbia e colori sgargianti su un nero oscuro difficile a descriversi.
Senza famiglia, o meglio abbandonata, trovano conforto in se stessi, gli piace stare assieme, condividere la sigaretta.
Dita gialle di sigaretta, pelle grigia, capelli spinati, arruffati, rasati. Li vedi camminare tra i rifiuti, occhi duri, anime ribelli. Induriti dalla povertà.
In cosa credono? In nulla, nessun Dio, nessun maestro, punk disperati si nascondono il volto con i capelli. Fanno della tristezza la loro forza, il loro nichilismo li fa strafottenti.
Una birra su una panchina questo li fa felici, anarchici credono nell'inferno in terra.
Erbacce ai lati di un graffito, mozziconi, cocci di bottiglia, dal degrado nasce una forza chiara. Una luce di speranza dalla morte del vecchio arriva il nuovo.
"No future" gridano i muri come un uomo che abbia accelerato troppo contro un muro, la fine è giunta e con sé tutto il suo squallore. Non ci si riesce a fermare ma nel botto c'è anche la novità.
Si deve arrivare al fondo di questa rabbia per portare questa strada di città alla sua morte totale.
E da lì rinascere come una fenice dalle sue ceneri. Odore di cenere, odore di cenere. Odore di cenere ovunque, tutto deve avviluppare questa rabbia. Deve ridurre tutto in cenere.
I due si alzano, sputano, buttano le cicche e le bottiglie a terra e se ne vanno. Non fanno che aumentare la magia di questo luogo, il fermento spirituale inebriante.
Una scrittaccia dice "rispettiamo solo il degrado", non c'è luce, non c'è luce, non c'è luce e proprio per questo ce n'è tanta.
Solo in questi luoghi è possibile respirare la morte del vecchio, la vita non è che un gioco per bambini, un giocattolo vecchio e arretrato fatto di linee moderne che niente hanno a che fare con la vera luce, la vera vita.
Dalle crepe della strada nascono i fiori in tutto il loro splendore, proprio dalla morte nascono, e anche se li schiacci o li tagli, ricrescono, aprendosi un varco nel cemento e nell'asfalto.
Dal letame nascono i fiori, dalle crepe e dall'incuria nasce il verde della speranza, una nuova vita che distrugge il vecchio morente.
Nascono i giovani che cercano la droga, una dimensione senza vincoli di spazio e tempo, ancora acerba, ancora per ingenui ma sempre la ricerca verso qualcosa che non è nell'ordine delle cose, straordinaria, fatta di libertà per la mente e lo spirito.
Non si può schiacciare il fiore che cresce, borgo corrotto non riuscirai a seppellire il sacro degrado. La morte di Dio va vissuta a fondo per trovare la vera luce.
Cantate il degrado punk, emo, goth, cantate il vostro dolore e deridete il passato, il cosidetto classico che ormai morente, vive solo nei cuori più arretrati.
Bevete in un sorso la vostra vita, rabbiosi e ribelli rifiuti di una società corrotta e falsa, fatevi sporcizia e fate crescere il fiore dentro di voi, esso non vi abbandonerà mai, sarà buono e vi guiderà per la vostra strada.
Cospargetevi di cenere e tutto diventerà più chiaro dalla mente allo spirito.
Il degrado porta un mazzo di fiori alla tua porta, accettali e falli crescere tra i rifiuti. Perché il fiore affonda nel letame.
Intanto arriva un altro ragazzo, capelli nerissimi, bianco di carnagione, borchie sulle braccia, scrive qualcosa sul muro: "sali sul cesso e inizia a pensare".
Si mette a cavalcioni su un cesso gettato tra la spazzatura e ingoia una pasticca, d'un tratto dopo alcuni minuti inizia il trip.
I muri cadono come se fossero stati bombardati e si apre davanti a lui una distesa infinita, guarda su nel cielo e vede una struttura spaziale dalla forma circolare ma irregolare.
È una nave spaziale pronta a esplorare nuovi pianeti e galassie, è enorme, è grande quasi quanto una città ed è densamente popolata, dentro ci sono milioni di persone.
Il ragazzo è come ipnotizzato da questa struttura. Finalmente dopo a lungo attendere l'umanità è pronta per lasciare in massa il pianeta terra ed esplorare nuovi orizzonti, alla ricerca delle risposte più importanti dell'uomo.
Il ragazzo è come estasiato da questa visione e cerca di raggiungere la struttura, "anch'io voglio andare dall'altra parte!" Così la nave lo accoglie e lo prende con sé.
La partenza fu in un attimo, la nave scomparve dalla sua immagine e aprì immediatamente le porte, e davanti all'umanità apparve l'impossibile.
Ogni forma è totalmente sovvertita, ogni linea è spezzata e al tempo stesso unita insieme, le forme geometriche sono cambiate e non è possibile descriverle o disegnarle.
Ogni fiore è diverso dall'altro, sono fiori ma al tempo stesso sono alberi, sono entrambi sia minuscole pianticelle sia quercie giganti.
Ad ogni passo che si fa ogni regola fisica cambia, d'un tratto anche gli uomini mutano d'aspetto e diventano quello che desideravano ardentemente essere, e anche di più, una sorpresa continua, sempre più belli e giovani, ad alcuni per esempio escono mille gambe e con queste gambe salgono su nel viola del cielo e vedono i mille oceani e in ogni oceano posano le loro gambe.
Le mille braccia le usano per modificare e personalizzare ogni cosa che esiste, e gli occhi vedono addirittura le cose che non esistono.
Sono tutti uniti insieme in una coscienza sola e passeggiano restando fermi.
Passeggiano perché lo vogliono e restano fermi perché non c'è il bisogno di vivere. Non c'è il bisogno di vivere si dice tra sé e sé il ragazzo, non c'è il bisogno di vivere.
Si risveglia vomitando e ripetendo non c'è bisogno di vivere, non c'è bisogno di vivere.
Beve un po' di birra, si accende una sigaretta e riflette su quanto vissuto, poi si alza e scrive sul muro:
"in ogni oceano poso le mie gambe,
in ogni terra poso le mie braccia
la testa non è poggiata da nessuna parte
perché non c'è il bisogno di vivere"
Si beve una birra, sputa a terra e si accende un'altra sigaretta mentre se ne va a casa con un forte mal di testa.
"Volevo tutto e l'ho avuto anche solo per un istante!" Pensa il ragazzo.
"Avevo tutto: le mie gambe erano negli abissi dell'oceano e anche più giù per toccare terra, con le braccia potevo fare qualsiasi cosa e con la mente non vivevo ed ero libero da qualsiasi vincolo della vita".
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margheritegialle · 5 years ago
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bisogna reagire al dolore come si può, ma bisogna farlo. il dolore, e la tristezza, e la perdita, vanno sentiti, ti devono attraversare, distruggere anche. ma poi bisogna ripartire da ciò che è rimasto, che quello che rimane sei tu, sei tu con le tue paure e le tue insicurezze raddoppiate, triplicate, ma anche le consapevolezze. gli amori vanno, gli amori vengono, ma tutto quello che c’è e c’è sempre stato e ciò che ti rimane sotto pelle. ed io ho la mia famiglia, la mia migliore amica sempre con me, i miei amici nuovi e vecchi, io ho davvero persone che mi vogliono bene. ma, soprattutto, io non posso e non me lo voglio permettere più di perdermi, di riversare la rabbia e la delusione e il rancore e le speranze distrutte su di me, che mangio fino a star male fino a stordirmi e faccio di tutto per non pensare che pensare fa male e invece crogiolarmi nei ricordi è un anestetico potente, e divento assuefatta da tutti questi sogni, che sogni non sono ma sono coltelli che piano piano mi lacerano dentro. ho letto che quando finisce un amore la prima cosa che bisogna fare è recidere ogni legame, non vederlo più, non andare più nei posti che te lo ricordano, ebbene, signori, io e lui non solo siamo in quarantena nello stesso collegio, sullo stesso piano, ma siamo a tre camere di distanza ed io mi sento in una cosa più grande di me, davvero, ma poi penso che cazzo, chi ce la farebbe in una situazione come me? nessuno. innamorata pazza di uno che non riesce a far pace con la sua testa e non si capisce da sola ed io cinque mesi ormai a fottermi il cervello per cercare di stare al passo e a fottermi la vita l’equilibrio che c’ho messo anni a trovare, e tutto a puttane ho mandato per l’amore, per l’amore che credevo ci fosse e che invece, a sto punto, provavo solo io, e lo vedo sempre e faccio quella che non se ne frega niente, mentre vedo lui sfuggente, lui che scrive frasi d’amore folle e incondizionato verso la sua ex, lui che pubblica a notte fonde la nostra cazzo di canzone senza senso alcuno, perchè tanto non mi parli e allora cosa? anche questo adesso la dedichi a lei? capite perchè mi fotte la testa. MA. io me lo merito questo? io me lo merito qualcuno che mi fa star male che mi deconcentra dai miei obiettivi? no. io mi merito l’amore che ti riporta su, che ti fa splendere e risplendere che ti fa rifiorire signori, non marcire da sola al buio e nel caos dei tuoi pensieri. io mi merito un amore semplice, che ti piaci e questo basta. senza se senza ma, solo sogni e risate. io mi merito qualcuno che mi faccia tornare a sorridere in questo cazzo di buio, che quando sento le mie canzoni francesi mi faccia emozionare di gioia. e mi merito anche e soprattutto di ritornare a prendermi cura di me, a rimettermi in forma e riappropriarmi delle mie forme, del mio bel viso, del mio vitino, del mio culetto sodo e perfetto. io me le merito tutte queste cose. mi merito di guardarmi allo specchio con ammirazione di vedere nei miei occhi grandi solo speranza. non più sofferenza, non più dolore per cose che ho perso, che ho amato è vero, ma che non ci sono più. quindi fine. io ho ancora così tanto tempo cazzo. per innamorarmi di nuovo e ancora e ancora, per tornare a ridere e bere vino con le mie migliori amiche e guardare film sul divano con mamma e papà e rivedere il sorriso di nonno e abbracciare nonna stretta stretta ed emozionarmi per questo, proprio come sto facendo ora. ed ho anche tempo per non cadere più MAI PIU’ nei miei disturbi alimentare e vivere bene la mia relazione col cibo e a piacermi in ogni mia fottuta parte e quindi si cazzo si io posso e torno a guardare e sentire solo e soltanto me, mi riapproprio delle mie canzoni francesi e di quelle indie e delle mie passioni, dei miei libri, delle mie frasi sottolineate, delle mie foto su ig, del mio modo di vestirmi e di pormi e di quello che voglio dalla vita, un amore GRANDE ma anche grande rispetto e grandi sogni e soddisfazioni, e ritorno a immaginare in grande appunto un futuro radioso, un estate leggera e indimenticabile con me che finalmente ho fatto l’amore per davvero e questo mi ha reso libera come mi ha reso libera finalmente dimenticare C. e quindi sogno nottate infinite in riva al mare a bere tequila e fumare erba con la musica a palla libera cazzo di potermi scopare chi mi pare e non rivederlo più, libera di poter finalmente parlare della mia relazione finita come una cosa morta e sepolta, di una amore che ho davvero vissuto, di un qualcosa che mi ha attraversata e mi ha segnata, ma ha permesso anche alla luce di entrare, e a me, di mostrarmi. che io sono questa, dolce e pura e romantica e poetica, ma anche dura e affilata, come l’acciaio. che non si spezza. ed io infatti non mi spezzo. chi ce la farebbe al mio posto in una situazione del genere, senza piegarsi senza cedere senza impazzire? ebbene. io non solo ce la faccio, ma ne esco anche vincitrice. più magra pure, e bellissima come sempre, più consapevole di me stessa e del mio valore, del mio potere sugli uomini, su come sfruttarlo. e delle mie fragilità, che ci sono, cazzo se ci sono, e non vanno coperte più. voglio rimuovere il mio vecchio tatuaggio e farmene tre nuovi. insieme al piercing alla lingua e quello all’ombelico, che me lo posso permettere cazzo e poi chissà. non voglio più contare le calorie, tornare ad amare giurisprudenza e quello che faccio, credere in un sogno, nel mio, sfogarmi con lo sport la lettura e la scrittura e voglio, infine, non dimenticarmi più mai più della musica, che mi salva sempre come vedi.  io non sono mai sola e non devo scordarmi della mia luce perpetua, che anche nelle notti più buie, mi fa trovare la strada. l’ho sempre detto che io sono la mia stessa stella cometa. dunque, risplendo. e risplendo per me e me soltanto.
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