#critica dei pregiudizi
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pier-carlo-universe · 15 days ago
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Alla scoperta dell'intramontabile "Orgoglio e Pregiudizio" di Jane Austen. Recensione di Alessandria today
Una recensione del romanzo che ha definito il genere del romanzo d'amore e di costume
Una recensione del romanzo che ha definito il genere del romanzo d’amore e di costume Orgoglio e Pregiudizio è uno dei romanzi più celebri della scrittrice inglese Jane Austen, una delle autrici più influenti della letteratura inglese. Pubblicato per la prima volta nel 1813, questo capolavoro continua a essere apprezzato per la sua vivida esplorazione delle dinamiche sociali, dei pregiudizi di…
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isabeil · 2 years ago
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L'identità di genere esiste a prescindere che si faccia o meno educazione sessuale: non è una realtà 'costruita a tavolino', ma una propensione dell'individuo. Non eterosessuali si nasce: non lo si diventa per un condizionamento sociale.
Sono i conservatori, i tradizionalisti, a dividere le persone in modo binario (solo maschi e femmine eterosessuali), per convinzioni religiose (superstizione, cialtroneria).
L'omofobia è odio irrazionale, cioè non supportato da alcuna logica: è la prova inconfutabile di essere cresciuti in un ambiente familiare disfunzionale. Tale odio irrazionale può essere superato soltanto tramite corretto trattamento sanitario, rivolgendosi ad uno psicologo.
Omofobia, misoginia, maschilismo, xenofobia, razzismo, schiavismo - che sarebbero i 'valori' di destra (dei conservatori), i 'valori' cattolici - non sono annoverati come Cultura, ma Inciviltà, Ignoranza.
L'omosessualità è solo una delle molte forme di diversità sessuale e di genere che esistono nella società. Tutti meritano rispetto e accettazione, indipendentemente dall'orientamento sessuale o dall'identità di genere.
È un diritto non essere perseguitati poiché non eterosessuali. È necessaria una norma che vieti, quanto prima, a istituzioni religiose, come la chiesa cattolica, di fare apologia contro chi non è eterosessuale, poiché è la causa educativa principale di tanta, diffusa, omofobia.
Ogni persona ha diritto di fare ciò che desidera col proprio corpo e i terzi (nati), se non lesi da un comportamento, non devono intromettersi nella vita privata altrui; ogni atteggiamento, critica, liberticidi si qualificano come molestia.
È atteggiamento molesto, da psicopatici, imporre un unico modello di vita, di famiglia, ignorando volutamente scienza, realtà, antropologia, i danni sociali provocati della moralità religiosa, non riconoscendo che quando è Consensuale, l'amore va rispettato e foraggiato.
Le 'famiglie vere' sono dove c'è Amore, Cultura, Rispetto per ogni tipo di altrui famiglia. Chi vive realmente un'esperienza di famiglia felice, non ha dubbi sul fatto che non conti il sesso dei tutori, il sesso della coppia, ma i rapporti sani che si costruiscono fra Persone.
Nessuno nega la realtà che per mettere al mondo un figlio servano sperma e ovuli; sono i 'tradizionalisti' a voler negare la realtà che ad essi non interessi affatto il benessere dei bambini altrui, ma di preservare i propri pregiudizi patriarcali sui ruoli in famiglia.
Gli uomini non possono avere una gravidanza (qualunque uomo, al momento, anche in una coppia eterosessuale); eppure, qualora venga a mancare o meno una madre, possono essere ottimi tutori di un bimbo, da single. Lo possono essere se padri, ma pure anche se nonni o adottivi.
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carmenvicinanza · 2 months ago
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L’arte militante di Carla Accardi
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L’arte è sempre stata il reame dell’uomo. Noi, nello stesso momento in cui entriamo in questo campo così maschile della creatività, abbiamo il bisogno di sfatare tutto il prestigio che lo circonda e che lo ha reso inaccessibile.
Carla Accardi, pioniera dell’arte contemporanea, dal dopoguerra, è riuscita a emergere in un contesto fortemente maschile e per prima ha ricevuto importanti riconoscimenti internazionali.
Figura cardine della cultura visiva contemporanea, è stata la prima donna a dedicarsi all’astrattismo, nel 1947, e prima a dare alla sua arte una connotazione politica.
Lavorando su forme indecifrabili in cui protagonista è stato soprattutto il colore, ha abbattuto i pregiudizi che vedevano le opere delle donne intrise di delicatezza e realismo.
La sua pittura costellata di confronti linguistici e sperimentazione, è riuscita a raggiungere vette altissime.
Si è espressa attraverso il segno, reinventandolo o reinterpretandolo per collaudare nuove convivenze e nuovi rapporti con lo spazio e la superficie.
Ha più volte partecipato alla Biennale di Venezia e nel 1997 è entrata a far parte della Commissione.
Ha esposto in personali e collettive in tutto il pianeta.
Le sue opere hanno fatto parte di importanti rassegne internazionali alla Royal Academy di Londra, al Guggenheim Museum di New York, al MOCA di Los Angeles, al Musée d’Art Moderne et d’Art Contemporain di Nizza e fanno parte delle collezioni di istituzioni come la Tate di Londra, il MoMa di New York, il Centro Pompidou di Parigi, la Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma, il Palazzo Reale di Milano e il Museo Civico di Torino, sono per citarne qualcuna.
Nata a Trapani, il 9 ottobre 1924 aveva studiato Belle Arti a Palermo e Firenze prima di stabilirsi a Roma, subito dopo la guerra.
Nel 1947 è stata l’unica donna del gruppo che ha fondato Forma 1 collettivo artistico di ispirazione formalista e marxista e prima a basare la sua ricerca sull’astrazione mirata a un rinnovamento della cultura visiva italiana.
Del 1950 è la sua prima personale alla libreria L’Age d’Or di Roma, in cui sviluppava il suo originale linguaggio incentrato su segni bianchi e neri.
Successivamente, a Milano, tramite la Libreria Salto, ha iniziato a collaborare con il MAC – Movimento Arte Concreta, gruppo artistico di cui ricordiamo Bruno Munari.
Nel 1955 nella sua personale alla Galleria San Marco di Roma ha presentato una ricerca dedicata alla riduzione cromatica e segnica e partecipato alla collettiva Individualità d’oggi invitata dal critico d’arte francese Michel Tapié che ne ha consolidato la fama di prima pittrice astrattista conosciuta e apprezzata a livello internazionale.
Nei primi anni Sessanta è tornata a utilizzare il colore e a metà del decennio ha sperimentato nuovi supporti e pigmenti, utilizzando vernici colorate e fluorescenti applicate su supporti plastici trasparenti arrotolati o assemblati.
Negli ambienti e le tende – Tenda, 1965-66, Ambiente arancio, 1966-68, Triplice tenda, 1969-71 –, ha dialogato con le esperienze più radicali e innovative del design e dell’architettura italiani, costruendo spazi nomadi e anti-istituzionali, delle «stanze tutte per sé» che riecheggiano la necessità di creare uno spazio separato, precondizione alla pratica femminista dell’autocoscienza. Forme ibride in cui si intrecciano pittura, scultura e architettura, presupponendo la partecipazione attiva di chi guarda.
Nel 1969 è stata l’unica donna protagonista di Autoritratto, libro di conversazioni con artisti dell’allora critica d’arte Carla Lonzi, poi diventata la più importante teorica del femminismo della seconda ondata. I suoi interventi nel volume ruotano spesso attorno ai temi dei rapporti uomo-donna, alla condizione femminile e alle diverse forme di oppressione, con un interesse particolare per le lotte per i diritti civili delle persone afro-americane.
Nel 1970, insieme ad altre donne, Accardi e Lonzi, hanno dato vita a Rivolta femminile, uno dei primi gruppi femministi in Italia, fondato sul separatismo e sulla pratica dell’autocoscienza. Le due sono state legate da uno straordinario sodalizio durato circa un decennio che si è spezzato in seguito a una serie di conflitti e incomprensioni che ruotavano attorno alla difficile convivenza dell’arte con il femminismo.
Carla Lonzi non riusciva a pensare la creatività femminile al di fuori del coinvolgimento con l’ordine patriarcale, mentre Carla Accardi rivendicava un’identificazione come artista all’interno di una pratica femminista.
Fuoriuscita dal collettivo, insieme a Suzanne Santoro e Anna Maria Colucci, ha dato vita alla Cooperativa di via del Beato Angelico, una delle più significative esperienze artistiche femministe in Italia.
Nel maggio del 1976, la mostra Origine, rappresenta una sorta di risposta e di elaborazione dei temi discussi all’interno del gruppo. Ruota attorno ai temi della memoria personale e delle geneaologie femminili. Attraverso l’installazione di una tenda trasparente che serve da supporto a una serie di fotografie, ha costruito una narrazione non-lineare delle relazioni femminili all’interno della sua storia familiare. Ha utilizzato tecniche innovative per dialogare coi temi affrontati negli anni Sessanta, quando era alla ricerca di modalità che le consentissero di pensarsi come artista all’interno di un contesto che la escludeva a priori.
Negli anni Ottanta è ritornata all’uso della tela mentre il suo linguaggio si evolveva ulteriormente verso segni e giustapposizioni cromatiche inediti.
Nominata a far parte dell’Accademia di Brera nel 1996, l’anno dopo è diventata consigliera della Commissione per la Biennale di Venezia.
Si è spenta il 23 febbraio 2014, all’età di novanta anni. I suoi funerali si sono svolti nella sala del Carroccio in Campidoglio.
Per commemorare il centenario dalla nascita, da marzo a giugno 2024, il Palazzo delle Esposizioni di Roma le ha dedicato una ampia retrospettiva.
Carla Accardi è stata la prima artista femminista italiana. Il suo lavoro,  stato determinante per la nascita e lo sviluppo di nuovi modi di intendere l’opera d’arte, ha lasciato un segno indelebile.
Ha vissuto la sua militanza artistica in autonomia, approfondendo i temi dell’identità, della differenza e della creatività femminile.
Attraverso la creazione di un nuovo segno, ha inventato un linguaggio indecifrabile, testimonianza diretta della sua alterità nei confronti di un mondo occidentale di appannaggio maschile.
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mypickleoperapeanut · 8 months ago
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"Oltre i luoghi comuni"
di Riccardo Rescio
Banalità frequenti, luoghi comuni ricorrenti, ovvietà sconcertanti, imboniture disorientanti, condizioni che distorcono il pensiero, che lo deformano, che lo rendono incapace di sviluppare la capacità critica individuale.
Queste tendenze hanno l'effetto di rallentare i processi di comprensione e solidarietà, innescando una reazione a catena in cui le percezioni errate e superficiali dominano il discorso collettivo e ostacolano la formazione di un giudizio indipendente e ben informato.
La semplificazione eccessiva e la categorizzazione di persone o gruppi basata su cliché indeboliscono la costruzione di una comunità coesa e la capacità di apprezzare la complessità e la diversità dell'esperienza umana.
Le stereotipie regionali in Italia, ad esempio, non solo perpetuano una visione superficiale, riduttiva e menzognera delle diverse culture, delle specifiche peculiarità territoriali e delle capacità delle persone nelle varie parti del paese, ma alimentano anche una artificiale divisione.
La convinzione che "a Milano si lavora, a Napoli si traccheggia, a Roma si intrallazza" è una dimostrazione di come i luoghi comuni possano facilmente tradursi in barriere invisibili che dividono invece di unire.
Questo approccio riduttivo non solo svilisce il ricco tessuto sociale e culturale dell’Italia, ma ignora le innumerevoli storie di impegno, creatività e determinazione presenti in ogni angolo del
Paese.
La comunicazione dei media, i discorsi pubblici pieni di retorica, la banalizzazione dei luoghi comuni nei rapporti interpersonali, contribuiscono perpetuare una forma mentis diffusa che non può essere sottovalutata.
L’ampia diffusione di contenuti che si appoggiano su tali stereotipi rafforzano visioni del mondo limitate e polarizzanti.
Questo ciclo perpetuo di reiterate banalità, di scontate ripetizioni piene di retorica, contribuiscono a mantenere lo status quo, distraendo l’individuo dal cercare una comprensione più profonda, mettendo in dubbio le preconcezioni.
Superare queste barriere richiede un impegno consapevole verso l'apprezzamento e l'integrazione delle molteplici identità e tradizioni che arricchiscono il panorama nazionale.
Imparare a valorizzare le differenze come un arricchimento anziché come una minaccia è fondamentale per costruire una comunità più inclusiva e solidale.
Una società che riconosce e celebra la diversità promuove una cultura di dialogo e apertura, componenti essenziali per lo sviluppo di una cittadinanza attiva e di una democrazia vivace.
L'educazione gioca un ruolo chiave in questo processo di trasformazione.
Fornire agli individui gli strumenti per analizzare criticamente i media, per riconoscere e sfidare i luoghi comuni, e per apprezzare la complessità delle questioni sociali, contribuisce alla nascita di una società in cui i cittadini sono in grado di connettersi oltre le superficiali divisioni imposte da stereotipi e pregiudizi.
In definitiva, lavorare per superare i luoghi comuni non solo facilita la solidarietà tra le persone ma arricchisce il tessuto stesso del dialogo sociale, consentendo una comprensione più matrice e profonda della realtà in cui viviamo.
Mercoledì 10 aprile 2024
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https://legacoop.veneto.it
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m2024a · 9 months ago
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Il Codacons si scusa con Fedez Botta e risposta tra Fedez e il Codacons. L'associazione pubblica il testo integrale della lettera inviata ai legali di Fedez dopo la richiesta di rimozione del comunicato dove l'associazione informava dell'esposto alla Guardia di finanza circa gli asset societari del rapper. "Apprendiamo del comunicato diffuso oggi da Fedez dove finalmente il rapper sembra capire che l'esposto alle Fiamme gialle era un atto doveroso per il Codacons - spiega l'associazione - Considerata la sua 'coda di paglia', con la nostra lettera abbiamo anche informato Fedez che noi non siamo soliti offendere nessuno, ma andremo a fondo per accertare che uso fa di tutte quelle società". Questo il testo integrale: "Cari Colleghi, Abbiamo letto con la massima attenzione la Vs. diffida e vogliamo precisare quanto segue. In primo luogo il motivo per il quale l'associazione ha pubblicato il comunicato in questione é legato alle stesse iniziative del Sig. Fedez in cui lui stesso ha parlato delle modalità attraverso le quali gestisce i suoi patrimoni (ricordiamo sul punto, a ogni buon conto, la seguente dichiarazione pubblica: "non ho intestato nulla a nome mio e dunque sono tecnicamente nullatenente perché é tutto intestato alle società della mia famiglia, come avviene per molti imprenditori e imprenditrici di questo paese."). A tal riguardo sicuramente non vi sfuggirà la considerazione secondo la quale il Vs. assistito é un personaggio pubblico con rilevanza pubblica. Lo stesso discorso sarebbe valso se determinate esternazioni fossero state proferite da un Ministro. Il Sig. Fedez ha un seguito che inevitabilmente lo rende influente sul pubblico e, come tale, inevitabilmente, si espone ancor di più a eventuali critiche, riflettori puntati e controlli. Atteso che il Sig. Fedez si rivolge a milioni di persone va da sé che lo stesso, al pari degli altri personaggi di rilevanza pubblica, debba essere cristallino e trasparente perché si rivolge, appunto, a milioni di giovani di cui spesso e volentieri é preso come modello di vita e di crescita. Vogliamo ricordare, sul punto, come fu l'allora Premier Giuseppe Conte a incaricare il Sig. Fedez e sua moglie a sensibilizzare, attraverso le proprie stories, i giovani a indossare la mascherina nel corso dell'emergenza pandemica proprio per il seguito di cui gli stessi possono fregiarsi. Non vi sfuggirà altresi' la funzione del CODACONS che, si rammenta, é associazione di consumatori che ha tra i propri fini statutari il diritto di presentare esposti alle autorità relativamente a fenomeni di rilevanza sociale. Segnatamente lo Statuto del CODACONS, all'art. 3 prevede che "L'Associazione, anche in adempimento dei principi fissati dall'art. 101 del TFUE - persegue il prioritario fine di tutelare i consumatori finali dai pregiudizi derivati da decisioni, accordi o pratiche concordate, ovvero da qualsivoglia tipo di attività illecita posti in essere da soggetti pubblici o privati e volti a falsare la concorrenza in materia di fornitura di beni o servizi nonché turbare aste pubbliche o ostacolare organi pubblici di vigilanza su banche e intermediari finanziari,()" e che "Vigila sulla corretta gestione del mercato mobiliare per contrastarne l'alterazione e la manipolazione da parte di soggetti privilegiati;" Con riferimento in particolare al diritto di critica del CODACONS sempre lo Statuto prevede che l'associazione "Promuove iniziative di informazione per la tutela degli utenti dei servizi finanziari, bancari o assicurativi. "Dunque il diritto di informazione e di critica - si legge sempre nella missiva del Codacons - rientra tra le funzioni specifiche statutarie dell'associazione che persegue la trasparenza assoluta nei comportamenti dei contribuenti. Diritto di critica qualificato del CODACONS che é stato espressamente riconosciuto, fra le tante pronunce, dalla Corte di Cassazione, Sez. V penale: "La Corte d'Appello avrebbe dovuto limitarsi a riscontrare il nucleo di verità incontestato insito nei comunicati Codacons, pertinente alla materialità dell'investimento effettuato presso la società Lehman e alla sussistenza di legami familiari tra la parte lesa e Terenzio Cugia, provvisto di un ruolo gestionale preminente presso la società emittente dei titoli acquistati dalla Siae, concretizzando l'esercizio del diritto di critica la manifestazione di interrogativi in proposito, sia pure in forma ironica e allusiva. Ciò tanto più considerata la funzione del Codacons, ente preposto a tutela delle esigenze dei consumatori. Sulla scorta delle considerazioni fin qui esposte si deve pertanto procedere all'annullamento della sentenza impugnata perché il fatto non costituisce reato". (Cassazione penale sez. V, 25/01/2017, (ud. 25/01/2017, dep. 14/03/2017), n.12265). Dunque il CODACONS ha un diritto di critica più ampio rispetto all'italiano medio. Posto quanto sopra, attesi i suddetti scopi statutari del CODACONS, ci permettiamo di ribadire come sia indubitabile che un fatto del genere, ovvero l'amministrazione di un ingente patrimonio attraverso diverse società che sono state oggetto di diverse operazioni, potrebbe condurre a una, ancorché non voluta, elusione fiscale (non evasione) che potrebbe impedire o rendere arduo alle Autorità l'accertamento dei redditi. Dopo tutto questo vorremmo precisare che non era nostra intenzione assolutamente di accusare il Sig. Fedez né di evasione fiscale né di altre ipotesi che possano sussumersi in fattispecie penalmente rilevanti o fiscalmente rilevanti. Piuttosto era nostra intenzione limitarci a una semplice esposizione dei fatti. Vi sarà senz'altro noto, e non vogliamo di certo insegnarvelo noi, che, ai sensi del combinato disposto degli artt. 684 c.p. e 114 e 329 c.p.p., l'esposto alle Autorità non é un atto coperto dal segreto e di cui sia vietata la pubblicazione a mezzo stampa non essendo un atto formato dal P.m. nel corso delle indagini e sottoposto dunque al segreto ("Ai fini dell'integrazione del reato di pubblicazione arbitraria di atti di un procedimento penale, non rientra nel divieto di pubblicazione di cui all'art. 114 c.p.p. una denuncia presentata al pubblico ministero o alla polizia giudiziaria, in quanto non atto di indagine compiuto da costoro." Cassazione penale , sez. I , 02/02/2017, n. 21290). Posto dunque che da parte nostra, si ribadisce, non vi era alcun intento accusatorio, se il Sig. Lucia ha avuto tale impressione noi ci scusiamo e sicuramente toglieremo questo comunicato dal sito web. Inoltre valuteremo, dopo avere ricevuto il parere che stiamo chiedendo oggi stesso all'Agcom e all'Agenzia delle Entrate, per maggiore trasparenza e chiarezza dei nostri scopi sociali, se pubblicare integralmente l'esposto. Quindi ci scusiamo per l'equivoco e per gli eventuali toni utilizzati. Vi salutiamo con cordialità E vi invitiamo alle prossime iniziative del CODACONS, come doveroso, che avranno a oggetto il Vostro assistito".
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cinquecolonnemagazine · 10 months ago
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La satira sociale: un'arma per la critica sociale
La satira è un genere letterario, artistico e comunicativo che si caratterizza per l'attenzione critica ai vari aspetti della società, mostrandone le contraddizioni e promuovendo il cambiamento. La satira sociale, in particolare, si occupa di temi rilevanti, principalmente la politica, la religione, il sesso e la morte, e su questi propone punti di vista alternativi, e attraverso la risata veicola delle piccole verità, semina dubbi, smaschera ipocrisie, attacca i pregiudizi e mette in discussione le convinzioni. La storia della satira sociale La satira sociale ha una lunga storia, che risale all'antica Grecia. Già Omero, nella sua "Odissea", utilizzava la satira per criticare i vizi e le debolezze degli uomini. In epoca romana, la satira divenne uno strumento di critica sociale sempre più diffuso, grazie a autori come Lucilio, Persio e Giovenale. Nel Medioevo, la satira sociale continuò a essere praticata da autori come Dante, Boccaccio e Petrarca. Nel Rinascimento, invece, la satira si sviluppò in una direzione più raffinata e intellettuale, grazie a autori come Ariosto, Machiavelli e Castiglione. Nel XVIII secolo, la satira sociale assunse una funzione sempre più importante nella critica sociale e politica. In questo periodo, infatti, si assistette a un fiorire di opere satiriche che attaccavano l'assolutismo monarchico e la Chiesa. Tra gli autori più importanti di questo periodo si possono ricordare Voltaire, Montesquieu e Rousseau. Nel corso dei secoli Nel XIX secolo, la satira sociale continuò a essere un importante strumento di critica sociale. In questo periodo, infatti, si assistette a un'intensa attività di satira politica, che ebbe un ruolo importante nella lotta per la democrazia e la libertà. Tra gli autori più importanti di questo periodo si possono ricordare Manzoni, Leopardi e Gogol. Nel XX secolo, la satira sociale si è sviluppata in nuove forme, come il fumetto, la televisione e il cinema. In questo periodo, infatti, la satira è diventata un mezzo di comunicazione di massa, che ha raggiunto un pubblico sempre più vasto. Tra gli autori più importanti di questo periodo si possono ricordare Charlie Chaplin, George Orwell e Orson Welles. Nella società contemporanea, la satira sociale continua a essere un importante strumento di critica sociale. La satira, infatti, può essere un modo efficace per sensibilizzare l'opinione pubblica sui problemi sociali, smascherare le ipocrisie e promuovere il cambiamento. Le sue forme La satira sociale può essere esercitata attraverso diverse forme artistiche, come la letteratura, il teatro, il cinema, la televisione, la musica e il fumetto. Ogni forma artistica ha le sue caratteristiche e potenzialità. La letteratura, ad esempio, può essere utilizzata per creare personaggi satirici che incarnano i vizi e le debolezze della società. Il teatro, invece, può essere utilizzato per mettere in scena situazioni satiriche che mettono in luce le contraddizioni della società. Il cinema e la televisione, invece, possono essere utilizzati per raggiungere un pubblico più vasto e diffondere la satira sociale a un pubblico più ampio. Può essere un'arma potente per la critica verso la società attuale. Tuttavia, è importante che la satira sia esercitata con responsabilità e rispetto per gli altri. La satira, infatti, non deve mai sfociare nell'odio o nella violenza. La satira, invece, deve essere un mezzo di dialogo e di riflessione, che possa contribuire a migliorare la società. Foto di Gerd Altmann da Pixabay Read the full article
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ninocom5786 · 11 months ago
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Elodie non mi piace né dal punto di vista musicale né tanto meno dei suoi live. Ciò non significa che deve fare porno, fa la escort, che è un p.... e via dicendo.
Gli insulti sessisti e i pregiudizi non hanno nulla a che fare con la critica musicale quando si tratta di mostrarsi e di esprimersi come lei fa liberamente. Il problema non è lei, ma l'industria musicale che fattura su queste esibizioni, lei lo fa per questa più che per sé stessa.
Non è questione del sesso e del genere. È questione di creatività, gente.
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1977...
il 16 Agosto a 42 anni, se ne andava Elvis Presly; debuttavano sulla scena musicale : Depeche Mode, Dire Straits;Peter Gabriel; Police. Al cinema, Saturday Fever con la colonna sonora dei Bee Gees, musica che ha fatto sognare un’intera generazione di giovani e di meno giovani, lancia nel mondo delle discoteche la disco music. È l'anno della Punk Music per antonomasia, un nuovo stile di vita e un nuovo modo di fare musica anticommerciale che porta ad un vero e proprio boom di etichette indipendenti.
Muore a 88 anni l’ultimo re del cinema: Charlot CHARLOT ( CHARLIE CHAPLIN )
I registi PAOLO E VITTORIO TAVIANI colgono il primo successo di pubblico e di critica presentando il film Padre padrone. E' tratto dal romanzo di Gavino Ledda, autobiografico. Un pastorello sardo è strappato dalla scuola dal padre brutale per farne un pastore di pecore. La caparbia volontà del ragazzo nel voler ad ogni costo conoscere lo porterà a sfidare il destino che lo attende, studiando, emancipandosi fino ad arrivare a diventare professore universitario. Se la lotta interiore per arrivare a questo traguardo è complessa, quella di ritornare, una volta adulto, a riappropriarsi della cultura della propria terra è ancora più sofferta. Il messaggio che porta è che l'uomo può attraverso la cultura modificare la realtà che lo circonda e abbattere pregiudizi arcaici.
TV - LA MALFA dopo aver lottato per anni per la non introduzione in Italia della televisione a colori ritenendola un incentivo alle spese voluttuarie degli italiani, é al capolinea. La televisione a colori così, prende l'avvio e, la RAI, inizia le trasmissioni regolari il 24 febbraio di quest'anno.
Insomma un’anno in divenire…(le previsioni del futuro sono le più difficili da fare – prima vengono le piccole bugie, poi quelle grandi infine viene la statistica, così si diceva in facoltà di matematica.)
il 1977 è stato forse il più burrascoso e travagliato del dopoguerra italiano. Nell'arco di pochi mesi, e in particolare tra il marzo e il maggio, decine di migliaia di giovani si sono presi la scena: hanno occupato università , fondato giornali, radio e fanzine, hanno contestato tutto ciò che era "vecchio", compresi i fratelli maggiori del 1968! sono scesi in piazza con la faccia dipinta da indiani metropolitani o con la P38 nel giubbino. Il cosiddetto movimento del '77 non è stata solo la più massiccia ondata di contestazione giovanile: E’ stato al tempo stesso un epilogo, il canto del cigno nella stagione politica inaugurata dell'autunno caldo del '69, e un prologo, la fine delle ideologie e di una vecchia Italia divisa (ancora per poco) tra Dc e Pci, impiegati e operai. Una miscela di violenza, estremismo, nichilismo, di cui faranno bottino i gruppi armati, ma anche di creatività , spontaneità , modernizzazione. Nei giorni turbolenti di quel movimento, aperto di fatto dalla contestazione alla prima della Scala del dicembre '76 e chiuso dalla grande adunata "contro la repressione" di Bologna, sono rimasti sull'asfalto giovani dimostranti e giovani poliziotti, hanno convissuto aspiranti terroristi e pubblicitari in erba, gli ultimi leninisti e i primi buddisti, "streghe" e disincantati dj, che con la creazione di slogan anti-conformisti e nuovi mezzi di comunicazione (le radio libere) hanno chiuso l'era del ciclostile e anticipato quella della tv commerciale e del marketing creativo. In due sole parole : gli anni ’80.
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ufo-thetimesareripe · 1 year ago
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Riformare il Metodo Scientifico: Ripensare i Principi Fondamentali
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Introduzione
Il metodo scientifico è uno dei pilastri fondamentali della ricerca e dell'acquisizione di conoscenza nel campo scientifico. Tuttavia, come ogni processo umano, anche il metodo scientifico non è immune da errori, limitazioni e pregiudizi. Nel corso della storia, sono stati commessi numerosi errori in nome della scienza, alcuni dei quali hanno avuto conseguenze negative sulla salute delle persone o addirittura hanno causato la morte. È quindi legittimo interrogarsi sulla validità e l'obiettività del metodo scientifico e discutere la necessità di una sua riforma.
Limitazioni e errori del metodo scientifico
Limitazioni delle osservazioni umane
Una delle principali limitazioni del metodo scientifico risiede nelle osservazioni umane. Come esseri umani, siamo dotati di sensi limitati e imperfetti che possono influenzare la nostra percezione dei fenomeni. Questo può portare a errori di interpretazione e a una mancanza di oggettività nelle osservazioni. Ad esempio, nel caso dei meteoriti, la teoria che sosteneva che fossero semplici sassi caduti dal cielo è stata inizialmente respinta come eretica. Ciò dimostra che le teorie scientifiche possono essere influenzate da pregiudizi e ottusità.
Replicabilità degli esperimenti
Un altro aspetto critico del metodo scientifico è la replicabilità degli esperimenti. Sebbene la replicabilità sia uno dei pilastri del metodo scientifico, vi sono situazioni in cui gli esperimenti non possono essere replicati con facilità o addirittura falliscono nella loro replicazione. Galileo Galilei stesso, considerato il fondatore del metodo scientifico sperimentale, ha incontrato difficoltà nel replicare i suoi esperimenti. Questo solleva dubbi sulla validità e l'oggettività delle scoperte scientifiche basate su esperimenti non replicabili.
Evoluzione delle conoscenze scientifiche
Le conoscenze scientifiche sono in costante evoluzione e ciò significa che le leggi scientifiche enunciate in un determinato momento possono essere successivamente rifiutate o superate da nuove scoperte. Questa dinamica di progresso scientifico mette in discussione la solidità e la veridicità delle leggi scientifiche, poiché una nuova scoperta può invalidare una legge precedentemente considerata valida. Pertanto, è necessario considerare le leggi scientifiche come ipotesi al momento più accreditate piuttosto che come verità assolute.
La necessità di una riforma del metodo scientifico
Dati i limiti e gli errori del metodo scientifico, è legittimo porre la questione di una sua riforma. Tuttavia, è importante sottolineare che il metodo scientifico è ancora uno strumento fondamentale per acquisire conoscenze e guidare la ricerca. Piuttosto che abbandonarlo, dovremmo considerare alcune possibili riforme che potrebbero migliorare la sua validità e oggettività.
Maggiore consapevolezza delle limitazioni umane
I ricercatori e gli scienziati dovrebbero essere consapevoli delle limitazioni umane e dei possibili pregiudizi che possono influenzare le loro osservazioni e le loro conclusioni scientifiche. È importante adottare un approccio critico e aperto alle nuove scoperte e alle teorie alternative, evitando di cadere nella rigidità delle convinzioni preesistenti.
Maggior trasparenza e riproducibilità degli esperimenti
Per garantire una maggiore validità e oggettività, gli scienziati dovrebbero essere incoraggiati a condividere i loro dati e le loro metodologie in modo trasparente e accessibile. Questo permetterebbe una maggiore riproducibilità degli esperimenti e una verifica indipendente dei risultati ottenuti.
Valutazione critica e revisione continua
La comunità scientifica dovrebbe adottare una cultura di valutazione critica e revisione continua delle scoperte scientifiche. Questo implica una continua sfida delle teorie esistenti e una volontà di rivedere e correggere le conclusioni scientifiche alla luce delle nuove evidenze.
Promozione della diversità e dell'inclusione nella ricerca scientifica
Un'altra possibile riforma del metodo scientifico è quella di promuovere la diversità e l'inclusione nella ricerca scientifica. La diversità di esperienze, prospettive e background culturali può arricchire la ricerca scientifica e portare a una migliore comprensione dei fenomeni studiati. Inoltre, l'inclusione di gruppi sottorappresentati nella ricerca scientifica può contribuire a ridurre gli errori e i pregiudizi derivanti da una prospettiva limitata.
Conclusioni
Il metodo scientifico è uno strumento fondamentale per acquisire conoscenze e guidare la ricerca scientifica. Tuttavia, è importante riconoscere i limiti e gli errori di questo metodo e discutere la possibilità di una sua riforma. Una maggiore consapevolezza delle limitazioni umane, una maggiore trasparenza e riproducibilità degli esperimenti, una valutazione critica continua e la promozione della diversità e dell'inclusione nella ricerca scientifica possono contribuire a migliorare la validità e l'oggettività del metodo scientifico.
Oliviero Mannucci
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personal-reporter · 2 years ago
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Virginia Woolf: raccontare la vita
La donna che cambiò l’arte dello scrivere del Novecento inglese… Adeline Virginia Stephen nacque a Londra il 25 gennaio 1882, da Sir Leslie Stephen, critico, e  Julia Prinsep-Stephen, una modella. Virginia e la sorella Vanessa furono istruite in casa, mentre i fratelli studiarono a scuola e presso l'università di Cambridge. La giovane  a vent’anni divenne una scrittrice molto stimata, che collaborava con il Times Litterary Supplement e insegnava storia nel Collegio di Morley. Nel 1904, dopo la morte del padre, la scrittrice, insieme al fratello Thoby e alla sorella Vanessa,  lasciò la casa natale per trasferirsi nel quartiere di Bloomsbury. In quell'anno Virginia prese parte alla fondazione del Bloomsbury set, un gruppo di intellettuali che dominarono la vita culturale inglese per circa un trentennio. Gli incontri tra gli intellettuali inglesi si tenevano ogni giovedì sera per discutere di politica, arte e storia. Nel 1912 Virginia sposò Leonard Woolf, teorico politico ma, nonostante la sua grandezza letteraria e la stesura del suo primo romanzo, The Voyage Out, fu colpita da una grande depressione da cui faticò a riprendersi. La scrittrice nel 1917 fondò la casa editrice Hogarth Press con cui pubblicò le opere di nuovi talenti letterari come Katherine Mansfield e T. S. Eliot. Due anni dopo Virginia pubblicò Notte e giorno, accolto con grande entusiasmo dalla critica letteraria londinese. Nel 1925 scrisse uno dei suoi principali capolavori  La signora Dalloway, sulla figura di Clarissa Dalloway, che cerca di realizzare una festa, in parallelo alla vicenda di Septimus Warren Smith, un reduce della prima guerra mondiale, provato psicologicamente. La Woolf nel 1927 pubblicò Gita al faro, considerato dalla critica come uno dei suoi  romanzi più belli, dove i sette protagonisti del libro sembrano rappresentare Virginia e i suoi fratelli alle prese con le vicende quotidiane. Un anno dopo scrisse "Orlando, dedicata all’amica Victoria Sackville-West e nel 1929 pubblicò  Una stanza tutta per sé, sulla discriminazione femminile attraverso donne come Jane Austen, le sorelle Brontë, Aphra Ben e George Eliot, che sono riuscite a emanciparsi dai pregiudizi sociali dell'epoca. L'attività letteraria di Virginia proseguì tra il 1931 e il 1938, con la stesura dell'opera The Waves, seguita da The Years e Le tre ghinee, con una struttura epistolare in cui la Woolf dava risposte in merito ad argomenti politici, etici e culturali. L'ultima opera realizzata e pubblicata da Virginia, scritta durante il secondo conflitto mondiale, fu Tra un atto e l'altro. Colpita ancora una volta dalle sue crisi depressive, che erano via via più acute, a 59 anni, il 28 marzo 1941 la Woolf pose fine alla sua esistenza, suicidandosi nel fiume Ouse, non lontano dalla sua abitazione. Read the full article
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turuin · 2 years ago
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grazie a @diceriadelluntore per l'ulteriore spunto di riflessione: mi hai fatto tornare in mente Ricky Gervais che sosteneva fosse necessario togliere, per un paio d'anni, la scritta "Do Not Drink" dalla candeggina prima di votare per la Brexit, in modo da essere certi che fossero solo i superstiti a partecipare al referendum (su Gervais, poi, ci sarebbero da aprire interi capitoli del discorso...). Insomma, in definitiva il disclaimer è un "leggere attentamente le avvertenze" che, non lo nego, nella mia testa fa a pugni ferocissimi con l'idea che un lettore debba avere una certa capacità di analisi critica. E qui mi fa gioco la chiusura perfetta dell'ultimo intervento di @lady--vixen: "Nessuno dovrebbe frapporsi tra l'opera e la mia capacità critica". Perché, amici miei, se ci pensate, viviamo in un'epoca in cui TUTTI cercano di frapporsi fra qualsiasi contenuto e la capacità critica del fruitore. Viviamo in un'epoca fatta di schieramenti: tu leggi quello e quindi tu concordi/sei affine/sotto sotto anche tu... e la stessa cosa vale per ascolti, vedi, giochi, frequenti ... si va all'infinito. E però così facendo si nega la possibilità che una persona possa in maniera del tutto sana, e quindi con capacità critica, fruire di un contenuto controverso dandogli il giusto peso.
Principalmente, il motore di queste azioni è tutt'altro che sociale o interessato alla sensibilità dei lettori, quanto invece, come diceva giustamente @diceriadelluntore, all'evitare grane legali. Hai visto mai che una qualche categoria faccia partire un boicottaggio en masse dei libri di Dahl, si saranno detti, il che potrebbe significare flessioni nei margini di profitto... e quindi via alla corsa alla modifica del testo originale.
A questo punto, però, il problema è diverso: come fare a spiegare alla gente che a qualsiasi genere di contenuto è necessario avvicinarsi mantenendo una solida capacità di analisi critica senza rigettare il contenuto tout court (quantomeno, non prima di averne fruito) proprio per salvaguardare la necessità di poter dire: questo pregiudizio, di cui lo scrittore è vittima, è stato superato e ora lo possiamo riconoscere come tale? Lancio un'altra pietra: se cancelliamo tutte le tracce di questi pregiudizi, figli del loro tempo, dalle opere originali, non corriamo il rischio che le generazioni (molto) future abbiano l'impressione che questi pregiudizi non siano mai esistiti? (brrr.)
A voi.
ho scovato questa notizia grazie a un post di @lady--vixen e ... non so bene cosa pensare. Nulla togliendo all'operazione che ha i suoi meriti, e senza volersi troppo addentrare nel ginepraio del inclusive o politically correct o qualsivoglia (è vero che certe espressioni sono fastidiosamente datate e che molti concetti possono/potrebbero/dovrebbero essere superati e riadattati allo spirito dei tempi) mi viene in mente però il paradosso della nave di Teseo, che sicuramente conoscerete ma che vale la pena di ripetere: (da Wikipedia, che non ho voglia di riscriverlo io) Si narra che la nave in legno sulla quale viaggiò il mitico eroe greco Teseo fosse conservata intatta nel corso degli anni, sostituendone le parti che via via si deterioravano. Giunse quindi un momento in cui tutte le parti usate in origine per costruirla erano state sostituite, benché la nave stessa conservasse esattamente la sua forma originaria. Ragionando su tale situazione (la nave è stata completamente sostituita, ma allo stesso tempo la nave è rimasta la nave di Teseo), la questione che ci si può porre è: la nave di Teseo si è conservata oppure no? Ovvero: l'entità (la nave), modificata nella sostanza ma senza variazioni nella forma, è ancora proprio la stessa entità? O le somiglia soltanto?
Qui la situazione è opposta: si modifica la forma, nella speranza di preservare la sostanza.
Ma, allora, la questione che mi pongo io è la seguente: si può modificare la forma di un'opera letteraria (vale a dire il linguaggio usato, figlio del tempo in cui è stato scritto e delle caratteristiche positive e negative e, in ultima analisi, culturali) pur preservando se fosse possibile il suo senso letterario e poi dichiarare che quell'opera è la stessa?
Lancio una provocazione: perché non permettere la pubblicazione di entrambe le opere? Una riadattata e una scrupolosamente identica all'originale con, magari, un disclaimer che spieghi che Dahl tutto sommato era figlio del suo tempo e pieno di pregiudizi anche molto gravi? S'apra la discussione civile, reblog benvenuti e contenuti costruttivi (che non siano il solito "cancel cultureeeeee" che ha rotto i coglioni ancora prima di nascere).
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carmenvicinanza · 8 months ago
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Glenn Close, la cattiva del cinema
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Glenn Close è una delle attrici più celebri di Hollywood.
Magnetica ed eclettica, non si è mai aggiudicata un Oscar, nonostante le 8 nomination ricevute nel corso della sua carriera di superba attrice. In compenso ha raccolto numerosi premi internazionali tra cui tre Golden Globe, tre Emmy, due Screen Actors Guild Award, un Critics Choice Award, tre Tony Awards e molti altri ancora. Nel 2009 le è stata dedicata una stella sulla Hollywood Walk of Fame per il suo contributo all’industria cinematografica statunitense.
Ha interpretato una vasto numero di personaggi molto diversi tra loro, è stata la cattiva per antonomasia dopo la celeberrima Bette Davis, di cui alcuna critica sostiene sia la degna erede.
Versatile e talentuosa, capace di dare sfumature sempre diverse a ogni donna che ha interpretato, tra i suoi ruoli passati alla storia del cinema di tutti i tempi ci sono sicuramente quello della stalker psicopatica Alex Forrest in Attrazione fatale, è stata un’algida e perfida Marchesa de Merteuil in Le relazioni pericolose, una terrificante Crudelia De Mon in La carica dei 101, irriconoscibile in Albert Nobbs in cui interpreta una donna che si traveste da maggiordomo per poter lavorare e, infine, una straordinaria Mamaw Vance in Elegia americana.
Glenn Close è nata il 19 marzo 1947 a Greenwich, nel Connecticut, una cittadina fondata dai suoi antenati, tra le prime famiglie che vi si erano stabilite nel XVII secolo.
Da ragazzina, ha vissuto per un periodo nel Congo belga, dove suo padre, chirurgo, era il medico personale del presidente Mobutu Sese Seko.
Ha studiato recitazione presso la Royal Academy of Dramatic Art di Londra.
Il debutto come attrice è avvenuto a Broadway nel 1974. L’esordio cinematografico risale al 1982, nel film Il mondo secondo Garp, con Robin Williams, che le ha portato subito una candidatura agli Oscar. Hanno fatto seguito altre due interpretazioni che l’hanno candidata alla celebre statuina, nei film Il grande freddo e Il migliore.
La consacrazione definitiva all’Olimpo delle grandi star è avvenuta nel 1987  con Attrazione fatale con Michael Douglas. La sua Alex Forrest è stata inserita al settimo posto nella lista dei personaggi più cattivi della storia del cinema. Da quel momento è stato un susseguirsi di personaggi che le hanno portato successo e gratificazioni. Nonostante i tanti impegni cinematografici, non ha mai abbandonato la televisione e il teatro.
Attiva in vari ambiti, ha prestato la sua popolarità in favore dei diritti delle persone Lgbtq+, ha fondato l’associazione BringChange2Mind, per aiutare e supportare le persone afflitte da disturbi mentali e combatterne pregiudizi e  discriminazioni. Nel 2021, ha anche preso parte a The Me You Can’t See, un documentario sul tema, prodotto dal Principe Harry Windsor e Oprah Winfrey.
Ha partecipato a campagne pubbliche in favore degli animali, si è molto impegnata nella lotta contro l’AIDS e contro le leggi che vietano l’aborto in alcuni stati.
Contro l’ageismo, non ha timore a mostrarsi con i capelli bianchi e con i segni del tempo che passa.
Talento artistico e impegno sociale fanno di Glenn Close una delle figure più importanti e influenti dell’industria cinematografica.
Con la sua voce potente e autentica, continua a ispirare e a sensibilizzare il grande pubblico su temi importanti, dimostrando che l’arte può essere un potente strumento di cambiamento e di trasformazione sociale.
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kon-igi · 3 years ago
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VOLETE UN ESEMPIO DI METACOGNIZIONE?
La metacognizione è ben differente dall’autocritica.
L’autocritica è la critica di se stessi e del proprio modo di agire ma usando i nostri stessi schemi mentali di giudizio (e quindi di pregiudizio) mentre la metacognizione è il DISTANZIAMENTO COGNITIVO da sé e la successiva analisi dei propri modelli comportamentali, il più possibile scevra dai pregiudizi ancorati al nostro Io.
Autocritica: sono una persona con problemi di autocontrollo ma fondamentalmente buona.
Metacognizione: sono un soggetto che quando viene messo sotto stress sviluppa una risposta tend-and-befriend cioè il mio atteggiamento istintivo è quella di cercare un equilibrio nella situazione critica, prediligendo la flessibilità all’aggressività. I problemi di autocontrollo subentrano quando non riesco a filtrare e a elaborare i troppi stressori ambientali e di conseguenza a gestire gli input negativi che si stratificano fino al punto di rottura. In breve, sono più vigliacco che buono e la ricerca del quieto vivere mi fa vivere peggio che non con un atteggiamento moderatamente aggressivo al momento giusto.
Con la metacognizione risolvo i miei problemi?
Al momento no... ma almeno, a differenza di molte persone, so quali sono.
P.S. 
Sarei curioso di tentare un esperimento: chi mi conosce mi dica se la mia è un’analisi corretta (abiliterò gli anon per un po’) e poi faccia la stessa cosa su di sé descrivendosi in modo il più possibile ‘metacognitivo’.
Grazie dell’eventuale partecipazione.
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discutigereetestuggini · 4 years ago
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25.03 2021
Libero remake de "The Thomas Crown Affair" (omonimo il titolo nell'originale inglese), film culto del 1968 con Steve McQueen e Faye Dunaway (presente pure qui in una particina), è un'opera che è stata colpevolmente sottostimata e passata in sordina: a causa pure dell'uscita, quasi, in contemporanea (1999) del ben peggiore "Entrapment" la cui trama le fu fin troppo accostata ma che alla fine riguardava solo l'idea generale dei furti nel mondo dell'arte.
Dicevo libero remake perché se l'originale girava attorno a una vicenda di banche e soldi qui il tutto orbita su un'elegante sottrazione del "Saint-Georges majeur au crépuscule" di Monet al MMA (dove tra le altre cose non si trova davvero) di New York: quello che le due pellicole hanno in comune è il fil rouge dello scontro/incontro/attrazione tra i due protagonisti, (il ladro, un mariuolo assolutamente "fuori genere" e l'investigatrice privata che deve occuparsi del recupero) e il loro ambiguo rapporto antagonista oltre che alle emozionanti scene "action".
A sostituire McQueen e Dunaway qui vennero chiamati due sex-symbol già, come voleva il plot del resto, attempati (per gli standard dell'epoca) ma ancora pieni di fascino come Pierce Brosnan e Rene Russo: due attori che per tutta la carriera hanno dovuto combattere contro molti pregiudizi di critica che qui sono decisamente in forma.
È un film girato con la giusta leggerezza, in bilico tra commedia romantica e crime d'azione, che ha almeno due sequenze memorabili (i due furti), un'ottima alchimia nei flirt tra i due protagonisti, una colonna sonora all'altezza (fantastico l'utilizzo di "Sinnerman" di Nina Simone) e le ambientazioni da "upper upper upper upper upper" class che scatenano un po' di invidia.
Nel genere sicuramente tra i miei preferiti: consiglio di recuperare.
Mood: Invidioso
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garkissimo · 4 years ago
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So chi sei e perché l’hai fatto
Finalmente un fine settimana ricchissimo, quello appena trascorso sui migliori canali della tivvù: alla tanto attesa seconda puntata del coming out dell’ormai eroe nazionale dei diritti LGBT ospite a Verissimo segue a sorpresa su La7 un approfondimento da inchiesta graffiante sull’AresGate con Giletti che intervista addirittura Tarallo in persona, altrimenti noto come Lucifero, praticamente estraneo a ogni apparizione tv. Un polittico che contrappone da una parte un nuovo Garko, loquace, prolisso e spesso tendente alle lacrime e dall’altro l’affermato produttore, pacato, dai toni misurati, che però sul finale ricordano quelli della malavita organizzata. 
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Ma andiamo con ordine.
L’intervista a Garko è una discreta palla che un po’ ho pure dormito un quasi monologo ricco di sfumature. A differenza delle precedenti ospitate che ci offrivano un divo misterioso e sfuggente dai mille segreti, qui sviscera con riflessioni e digressioni ogni punto, facendo riferimento anche al suo percorso psicanalitico, di fronte a una Toffanin (distante sei metri come da normativa) che per gran parte dell’intervista se ne resta in silenzio, con una espressione permanente sul volto da “esticazzi” ma che sembra direi anche “fossero tutti questi i problemi Gabriè”. Mentre lui, pur ricordando a ogni piè sospinto che non intende fare la vittima, narra delle sue sofferenze e dei suoi dolori di un percorso che alla fine regala pochi scoop. La storia di mamma e papà che hanno sempre saputo, la negazione per poter lavorare nel settore, i paparazzi ovunque, il rapporto con Eva Grimaldi, Adua con la quale a malapena si incontravano, la sua riservatezza intrinseca e, severo ma giusto, una battuta di profondo sdegno e di buonsenso contro chi nei giorni scorsi lo ha accusato di aver ricevuto cachet stellari per il suo coming out, che alla fine a ogni ospitata televisiva sossoldi e non si capisce perchè queste ultime due debbano fare eccezione (Selvaggia Lucarelli, per caso vai a fare ballando con le stelle a gratis? Eh??). 
A un certo punto la Toffanin (che per lo più pare davvero disinteressarsi dell’andamento dell’intervista) interviene con toni sobri: “Sì va bene ma tu hai mai avuto degli amori tuoi? O hai del tutto ucciso te stesso?”. Segue emozione di Garko, un sorso d’acqua dal bicchiere, silenzio, turbamento, lacrime, Garko invoca la pubblicità, lo sa che ora può parlare ma non ce la fa, è più forte di lui. Mentre lei hai ripreso la sua posizione da sfinge e se ne sbatte. Qualcosa di più esce, un fidanzato di 11 anni che finge di essere solo un amico e di abitare in un altro luogo anche agli occhi della governante di casa Garko (giuro, dice veramente governante), la storia con Gabriele Rossi che ora è finita e una storia che sta muovendo i suoi primi passi ma insomma anche qui sbadiglioni interrotti solo dal momento comico in cui lei poi citando il libro di Garko uscito qualche tempo fa ricorda tra le altre cose “alcuni pregiudizi in merito alle tue capacità di recitazione da parte della critica”. Alcuni.   
Certo, con un’ingenuità che va ben oltre l’ingenuità standard Mediaset e che la Toffanin tenta di arginare, ma con un modo anche tutto sommato decente che ci dice “nessuno mi ha costretto”, Garko accenna i contorni di una tassonomia dei mestieri dello shobiz sui quali sia stata sdoganata l’omosessualità e quali no: il cantante sì, il calciatore no, e via discorrendo. Del resto, aggiungo io, così a bruciapelo vi viene in mente il nome di un altro attore italiano dal successo nazional popolare che sia omosessuale dichiarato?  Perfino la Toffanin cede e si trova a citare il triste destino di Rupert Everett. 
Si conclude chiedendo a Garko, che è poi la questione che ci sta più a cuore di tutte, se questo suo coming out inciderà sui ruoli che interpreterà in futuro (su questo vorrei anche rimandare i lettori ad approfondire la posizione del manzissimo Darren Chriss in merito), e se si orienteranno più su personaggi etero o gay: non so se mi ri offriranno parti come quella di Tonio Fortebracci dice lui (e questo ci getta nella disperazione, ndr) ma del resto ho già interpretato ruoli di omosessuali come ad esempio - interpretazione fantastica ci tiene a sottolineare la Toffanin - nelle Fate Ignoranti. E qui chiuderei, rimembrando l’unica interpretazione del nostro beniamino veramente degna di questo nome, che però, ricordiamolo, credo sia racchiusa tutta in 3 battute da malato terminale che per gran parte del film giace su un letto o atterrito sotto la pioggia.
Ma per svegliarci un poco spostiamoci nello scoppiettante studio di Giletti dove lui ci attende con l’espressione delle inchieste più serie e delicate! I più attenti ricorderanno che dopo le dichiarazioni di Adua del Vesco - alias Rosalinda - e quell’altro del grande fratello vip, gravissime come ricorda Giletti stesso, che lanciavano come petali dalla finestra accuse di sequestro di persona, plagio e istigazione al suicidio, si erano susseguiti in settimana pareri autorevoli divisi a squadre: Manuelona nostra e nientepopodimeno che Ursula Andress si erano levate sdegnatissime in favore della generosità e integrità di Tarallo, Giuliana de Sio e Nancy Brilli avevano solo lievemente preso le distanze dal modus operandi della Ares sottolineando come non avessero poi granchè piacere a lavorarci e il buon Francesco Testi, meglio noto come Renè Rolla dei nostri cuori, ha fatto una sintesi brillante tipo l’amico un po’ regaz dichiarando che finché la regola della casa di  produzione era di scopare in giro senza fidanzarsi a lui era andata poi bene, ma che lui poi è una persona quadrata e quindi non teme condizionamenti. 
E a questo punto arriva in tivvù Tarallo, insignito da Giletti del titolo di Re delle Fiction. Tarallo che viene da una famiglia devota a Padre Pio, Tarallo che ha fatto il coming out a 14 anni, Tarallo che è in studio solo per onorare la memoria del suo compagno Teodosio Losito. Losito che, ricordiamolo, prima di questo momento era stato seppellito con una certa furia nei campi dell’oblio, e solo noi  e pochi altri ne sentivamo una struggente mancanza.
Tarallo che accompagnato passo passo da Giletti costruisce una narrazione di sé di vero e proprio, generosissimo, benefattore di tutti gli attori, nel ridente contesto di Zagarolo che, tra ville di attori famosissimi, dependance di Vip e Vippissimi, santo cielo vi prego qualcuno mi ci porti. Lui ha sempre fatto il bene di tutti, aiutando, formando, lanciando, offrendo lavoro, seguendo e consigliando, facendo anche da supporto psicologico, senza mai obbligare nessuno. Lui insieme a Teo, si capisce, che era l’animo più sensibile. Quasi mai contrasti con nessuno, solo una volta “Quando diedi ad Adua e Morra da leggere Il Giovane Holden e  Il piccolo principe” (faceva parte della formazione a quanto pare, che bellissimo) e mi prendevano in giro fingendo di averli letti” (capre!!). Una immagine questa poi confermata da 3 attori che interverranno dopo in studio per raccontare la loro esperienza con la Ares e osannare Tarallo. Si difende con sdegno dalle accuse ricevute e infila su Adua una serie di affermazioni che la fanno uscire, così cos,ì come una psicolabile diciamo. 
E poi. Poi si prepara per il gran finale. Cioè dopo aver tenuto per tutta l’intervista un tono mediamente sobrio, un modo affabile e pacato da professionista della TV, mette la freccia e supera a destra Garko e il picco trash della lettura della lettera ad Aduarosalinda.
Sempre spalleggiato da Giletti, si alza e tra le lacrime, con alle spalle una foto di Teo, legge la lettera che Losito gli ha scritto poco prima di suicidarsi. Così, senza motivo, se non per difendersi dall’accusa gravissima lanciata da Auda. Ma no, non è Adua, Adua è solo uno strumento: è stata plagiata poverina che è mezza instabile, dietro a lei e a Morra c’è una macchinazione di una persona che si muove contro di lui. 
E quindi infine, con uno sguardo degno del migliore fetuso, sibila "A questa persona voglio dire: “So chi sei e so perchè l’hai fatto. Chi ha distrutto Teo non distruggerà me, perchè io sono più forte”. 
Cala il sipario. E forse questo climax è il miglior omaggio a Losito in cui potessimo sperare. 
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cinquecolonnemagazine · 2 years ago
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Oroscopo di Chirya: dal 5 all'11 Dicembre 2022
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Oroscopo di Chirya: Cari, ecco le previsioni per la settimana che va da Lunedì 5 a Domenica 11 Dicembre 2022. Il periodo è ricco di cambiamenti il 6 con il passaggio di Mercurio, e il 10 di Venere nel segno del Capricorno, ancora l’8 avremo la Luna Piena in Gemelli, fortemente congiunta a Marte. Questi passaggi frenetici dei pianeti veloci, si accompagneranno a quelli dei pianeti lenti, che dal 20 di questo mese e fino a Marzo 2023, ci guideranno verso un nuovo cielo e nuovi aspetti, tutti da interpretare insieme. Per ora diciamo che questi pianeti in un segno posato e riflessivo come quello del Capricorno porteranno a tutti il desiderio di cose concrete, di scegliere l’utile al risparmio, un no alle scelte azzardate, e un si alle attività armoniose e solide; a preferire l’amore della famiglia, più o meno allargata che sia. La Luna Piena in Gemelli sarà anche congiunta a Marte. Aspetti importanti della settimana - Il  5, la congiunzione della Luna con Urano nel segno del Toro, accadranno fatti positivi e  negativi di fatti imprevedibili e non modificabili, che ci insegnano a guardare secondo un’ottica nuova. - Il  6, giorno nervoso, con alcune quadrature fastidiose, ma senza strascichi, un bel trigono della Luna con Plutone, in sestile a Giove fanno prevedere una ripresa del dialogo tra fazioni opposte. - Il  7, Mercurio passa in Capricorno, la comunicazione  è concreta, solida, i toni della la critica verbale porta al raggiungimento di scopi finalizzati. Mercurio in questo segno non si riconosce, aiuterà a capire quali progetti possono essere realmente realizzati. - Il  8, oggi  sono in gioco il Sole, la Luna, Saturno e Marte che  in aspetto positivo e negativo tra di  loro, sono  capaci se necessario di opporsi a pregiudizi e stigmatizzazioni sociali.  - Il  9, Giornata difficile per il mondo femminile che dovrà combattere e far sentire il proprio dissenso verso forme arcaiche di controllo. - Il 10, Venere passa in Capricorno, l’amore il senso estetico, il romanticismo diviene pratico. Pacate le manifestazioni di interesse per i grandi ideali, ma sostanziosi finanziamenti ai bisognosi. - Il 11, Possibili soluzioni governative e diplomatiche per la questione dell’energia o comunque piccole vittorie della diplomazia, uno scandalo verrà portato a conoscenza della pubblica opinione. Oroscopo di Chirya: dal 5 all'11 Dicembre 2022 Ariete Oroscopo di Chirya: Cari Ariete, dovete assolutamente trovare delle soluzioni per evitare i contrasti continui, cominciando dalla sfera professionale, la settimana è altalenante, con guadagni degni delle vostre aspettative, mentre con le amicizie la comprensione potrebbe essere difficile. Fine settimana con tensioni e incomprensioni dettate forse dalle vostre incertezze personali, con un urgente bisogno di capire ciò che succede, e ciò che è importante. I pianeti veloci potranno infastidire i nati della prima decade, attivandovi nel ribellarvi a regole e situazioni a cui proprio non credete. Resistete, tra poco Giove vi sarà di nuovo amico, e vi porterà tante soddisfazioni e nuove proposte. Toro Cari Toro, i primi giorni della settimana non saranno tanto per la quale, invece Mercurio il 7 e Venere il 10 saranno dalla vostra parte, allora tutto riprenderà il proprio ordine e il proprio perché. I cuori solitari avranno un approccio con una persona nuova. Sul lavoro anche le varie situazione miglioreranno, grazie alla Luna positiva avrete delle belle sfide a cui andare incontro, possiamo dire che dal giorno 10, con questi pianeti non dovete fare altro che credere ancora più in ciò che sapete di voler fare, nelle vostre convinzioni che da lungo tempo aspettate di rendere reali.  Gemelli Oroscopo: Cari Gemelli, posso dirvi che vi aspettano momenti positivi, ma anche impegnativi, quindi questa settimana non potete aspettare, non dovete dormire. Aspettatevi, una nuova proposta lavorativa da valutare, un’occasione sentimentale da non perdere, prove concrete di affetto, magari inaspettate. La voglia di mettervi in gioco in ogni capo sarà forte e non dovete resistervi. Mostratevi disponibili, svelti nel comprendere, confrontatevi e stimolate il vostro entourage. Un aspetto della Luna potrebbe portare ai nati della terza decade un ricordo, un vecchio amore. Il consiglio non fatevi coinvolgere dalla nostalgia del passato. Cancro Cari Cancerini, l’incertezza è la parola d’ordine di questa settimana. Lievi malesseri di stagione, mentre emozioni e passioni saranno lì per potervi abbracciare nel fine settimana. Investire in qualcosa di più sostanzioso per il vostro futuro, sarebbe utile fare affidamento su persone fidate e sincere con cui condividere i sogni. L’ opposizione di Mercurio e Venere potrebbe rendervi oltremodo sensibili, quasi permalosi, facendovi precipitare in quel modo infantile in cui vi rifugiate quando vi scontrate con la realtà. Si tratterà di aspettare sapendo però di possedere le qualità per superare ogni prova. Leone Oroscopo di Chirya, Cari Leone, il periodo perde un po' di lucentezza per qualche giorno, una piccola crisi familiare, potrebbe oscurare la festività dell’8; poi l’11 il Sole in aspetto positivo a Saturno, vi darà fortuna e consensi, le cose che del resto amate di più. Sicuramente uno spirito di collaborazione inusitato per voi, vi regalerà momenti magici, anche se rapidi. La Luna nel vostro segno vi permetterà di vivere con brio il fine settimana con il partner o con la famiglia. In questa settimana non puntiamo a traguardi troppo lontani, e fidiamoci di piccoli passi che ci rendono felici davvero. Vergine Cari Vergine, Lunedì e Martedì sono neutri, e spingono solo gli aspetti personali. Altra musica da mercoledì quando i pianeti veloci e poi la Luna saranno in aspetto positivo al vostro cielo. Finalmente il lavoro migliora, e più serena e dolce la vita familiare. Poi i trigoni di Terra con tante energie positive e veloci renderanno importanti quel qualcosa di bello, di comodo e interessante che sceglierete di fare. Questa settimana di dicembre vi renderà accomodanti, e il plenilunio del giorno 8 porterà con sé un bel giorno da vivere gioiosamente con la propria famiglia e o con il proprio amore.  Bilancia Oroscopo di Chirya: Cari Bilancia, la settimana presenta due facce, sono in arrivo occasioni che vi impegneranno sul lavoro, mentre in amore avrete delle belle sfide, il partner potrebbe chiedervi di più e non vi basterà essere elusivi o diplomatici, come al solito. La diplomazia, con i pianeti veloci contrari, non paga. Per fortuna la Luna, Marte, Saturno, tutti positivi vi indicheranno le scelte giuste per non perdere, ma migliorare tutti gli aspetti della vostra vita. Non lasciatevi sfuggire le opportunità che il momento vi mette davanti, così sarete e renderete felici tutti. Qualsiasi cosa dovete fare, fatela tra l’8 e il 9, quando i pianeti sono maggiormente favorevoli. Scorpione Oroscopo di Chirya, Cari Scorpioncini, il trigono di Nettuno vi regala sempre quel certo ottimismo del vivere, cercate però di andare oltre le incomprensioni questo mese, puntate su una vivacità crescente. L’ amore è stabile, e la settimana vi regalerà delle serate serene. Puntate sul mercoledì che vi regala fantastiche occasioni, riuscirete a trascorrere un periodo propositivo e proficuo, sotto vari punti di vista. Buono l'aspetto finanziario e quello lavorativo, passionale la sfera sentimentale. Organizzare qualche momento da trascorrere in ottima compagnia, familiare e amorosa per trascorrere serenamente le prime feste natalizie. Sagittario Cari Sagittario, Nettuno vi fa sentire più coerenti e a vostro agio con la casa e le persone care, pensieri e dinamiche familiari saranno più semplici, meno complicati. Con La Luna Piena l’8 sarete chiamati a nuove scelte. I cuori solitari proseguiranno la ricerca di una persona giusta, sul lavoro arrivano delle piccole novità.  Gli ottimi risultati vi permetteranno di godere in tranquillità di momenti davvero sereni. Dall'altro lato, invece, vi ritroverete a fronteggiare situazioni strane, non create da voi, che vi annoieranno alquanto. Attenzione a non cadere nella trappola della compassione, che è il vostro principale nemico, gli astri vi chiedono realismo e scelte consapevoli. Capricorno Oroscopo di Chirya: Cari Capricorno, La Luna crescente nel vostro segno nei primi giorni della settimana, vi regalerà una grande forza di volontà; poi è da molto tempo che non c’era, per voi, un cielo così favorevole. Mercurio e Venere positivi vi regaleranno logica, misura e buon senso. Vedrete sarà bello essere circondati dall’armonia, dal consenso degli altri che vi farà risolvere problemi e complicazioni. E’ possibile sia un buon accordo di lavoro, e in famiglia sarete al centro dell’attenzione. L' intera settimana sarà utile e interessante sotto vari aspetti, finalmente avrete momenti magici e unici nel fine settimana.  Acquario Oroscopo di Chirya: Cari Acquario, Saturno vi aiuterà a rispettare i vostri impegni, dandovi tanta razionalità e perseveranza, ingredienti indispensabili per realizzare le vostre intenzioni. Il 12, con Sole e Saturno positivamente connessi con voi, consoliderete affetti e relazioni. Quindi vi aspetta una settimana complessa, anche se porterà energia e stanchezza. In amore potrebbe essere necessaria una decisione strategica, che darà inizio a qualcosa di nuovo e di positivo, soprattutto nel fine settimana. Sostegno e appoggio incondizionato delle vere amicizie. Pesci Cari Pesciolini, dicembre parte con qualche piccola tensione, siate gentili in casa e in famiglia, poiché l’8, la Luna Piena vi darà la forza di risolvere questioni in sospeso giornate fortunate. In coppia siate più pazienti, dato che la settimana sarà abbastanza faticosa, e vi impegnerà con fatti inderogabili, da concludere, che non andranno sempre via con facilità. Ci sarà più lavoro, vero, dovrete risolvere contrattempi vari, e l’amore potrebbe avere momenti gelidi, nel fine settimana, quando vorreste stare per conto vostro, non allontanate da chi vi ama davvero, e vi ha sostenuto da sempre. Seguiteci, saremo presto con voi per nuove previsioni con un nuovo oroscopo! Read the full article
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