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Alessandria istituisce l’Osservatorio Comunale sulla Qualità dell’Ambiente. Un passo decisivo per monitorare e tutelare la salute ambientale dei cittadini
Un nuovo strumento per l’ambiente e la salute pubblica
Un nuovo strumento per l’ambiente e la salute pubblica Il Comune di Alessandria ha ufficialmente istituito l’Osservatorio Comunale sulla Qualità dell’Ambiente, un organismo pensato per monitorare gli impatti ambientali derivanti dalle attività industriali e garantire una migliore tutela della salute dei cittadini. Approvato dal Consiglio Comunale il 19 novembre 2024, questo strumento…
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Milano. Parte l'Alleanza per l'aria e per il clima con le prime 21 imprese "Resilienti".
Milano. Parte l'Alleanza per l'aria e per il clima con le prime 21 imprese "Resilienti". Continua la collaborazione tra il Comune di Milano e il mondo dell'impresa per favorire e velocizzare il raggiungimento degli obiettivi di decarbonizzazione, qualità dell'aria e neutralità climatica previsti dal Piano Aria e Clima, attraverso la chiamata alla progettazione dell'Alleanza per l'Aria e il Clima. L'Alleanza per l'Aria e per il Clima è un ambiente istituzionale di confronto paritetico tra il Comune di Milano e un gruppo di imprese capofila, nel quale i soggetti selezionati possono concertare interventi e divulgare, valorizzare e condividere quelle iniziative che da tempo ormai sempre più imprese realizzano per adeguare il proprio profilo ai criteri ESG. Capgemini Italia, Carbotermo, Carrefour Italia, Cariplo Factory, Deloitte Italy, Edison, Havas Media, InVento Innovation Lab, Legacoop Lombardia, Liquigas, L'Oréal Italia, Maire, OpenDot, Re-Solution Hub, Sky Italia, SOS-LOGistica, SYNLAB Italia Srl, Taua, TEKNE SpA, True Energy Advisory, Up2You: sono le 21 'Imprese consapevoli e resilienti' che entreranno a far parte del nucleo designato a promuovere una maggiore consapevolezza verso i temi della transizione ambientale nel settore aziendale e a portare avanti le attività e i progetti per adeguare il profili di business ai requisiti ecologici che la transizione richiede. Il Nucleo parteciperà dunque nei prossimi mesi alla fase di "co-design" dell'Alleanza per l'Aria e per il Clima. L'Alleanza permetterà di mettere a sistema quanto le aziende cittadine stanno già facendo in tema di sostenibilità con impatto su Milano e di stimolare ulteriori possibili collaborazioni. Le linee-guida sviluppate durante la fase di co-design verranno successivamente messe in pubblica consultazione affinché tutta la business community cittadina possa prenderne visione e contribuire alla finalizzazione per poi poter aderire all'Alleanza. La creazione dell'Alleanza per l'Aria e il Clima si affianca alle attività previste dal Climate City Contract, al fine di generare un percorso sempre più condiviso in cui integrare in modo efficace il contributo di tutte le componenti cittadine. Maggiori informazioni sul sito di Milano Cambia Aria al link... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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BOhisto: la storia di Bolzano attraverso i documenti
BOhisto: la storia di Bolzano attraverso i documenti Bibliostoria @ La Statale Il portale BOhisto Bozen-Bolzano’s history online, realizzato dall’Archivio storico della città, permette la consultazione delle principali fonti sulla storia cittadina. In particolare sono stati digitalizzati i protocolli consiliari (copertura temporale XV-XIX secolo), ma il progetto è in continuo…
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Sanità toscana, Tasselli: No al taglio di 100 milioni
Sanità toscana, la coordinatrice comunale di Scandicci di Forza Italia Matilde Tasselli: "No al taglio di 100 milioni previsto dalla Regione" A seguito del Coordinamento della Piana Forza Italia del giorno 07 Ottobre 2021 e Coordinamento Comunale Forza Italia del 13 Ottobre 2021 durante i quali abbiamo appreso delle intenzioni del Presidente della regione Toscana Giani di intervenire nel Bilancio della Sanità apportando tagli finanziari per 100 milioni di euro oltre a quelli già fatti, ritengo, come rappresentante di Forza Italia sul territorio di Scandicci in qualità di Coordinatrice (Commissaria) e come cittadina che tale decisione sia INACCETTABILE, in quanto andrebbe ad impattare direttamente sui cittadini privandoli drasticamente di servizi e prestazioni ai quali hanno diritto per la tutela della loro salute. Già si riscontrano: A. Importanti inefficienze su servizi con particolare riferimento al servizio di presidio di Guardia Medica per il quale i cittadini di Scandicci possono usufruire in condivisione a turno con i Comuni di Campi Bisenzio e Lastra a Signa, cosa evidenziata a suo tempo dalla sottoscritta anche al nostro Consigliere Comunale, tuttavia inesitata, purtroppo personalmente verificata come un grande disservizio per la cittadinanza tutta, condivisa politicamente anche dal Coordinatore Forza Italia della Piana Angelo Caruso che si è prontamente attivato per una raccolta firme in tal proposito sul territorio di Campi Bisenzio). B. Annuncio del prossimo “ accorpamento” della Guardia Medica in tutta la vasta Piana Fiorentina. C. Inefficienza nella gestione del CUP telefonico al quale fa riferimento un unico numero telefonico che comprende territori dal Mugello al Valdarno e pertanto inaccessibile a qualsiasi orario del giorno negli orari in cui si effettua. D. Riduzione della presenza di Medico a bordo per l'emergenza del 118 sulle ambulanze. E. Passaggi di farmaci in fascia C a totale carico degli assistiti. F. Inadeguatezza e mancanza della comunicazione di informazioni cliniche dei pazienti tra medici, presidi ospedalieri, case di cura, laboratori di diagnostica che potrebbero con un Software Intranet scambiarsi informazioni cliniche utili per le cure ed emergenze, che, considerando tanti sprechi perpetuati negli anni anche dalle precedenti gestioni Rossi Governatore, potrebbe essere approntato ( Trasformazione Digitale del PNRR). Cosa dobbiamo aspettarci con ulteriori tagli alla Sanità? A tal fine, desidero intraprendere sul territorio una visibile ed efficace campagna informativa per la cittadinanza, utilizzando mezzi come banchini, gazebo e social. Inoltre presentare formale richiesta al Sindaco di Scandicci (come rappresentante della cittadinanza) affinché si attivi con efficaci quanto formali richieste in Regione, evidenziando questa situazione e per ottenere il ripristino del servizio di Guardia Medica nel Comune di Scandicci che ha una popolazione di oltre 50.000 abitanti residenti, oltre che studenti e lavoratori con domicilio sanitario, non “in condivisione” con altri Comuni “a turnazione” (che comporta l'accesso agli ambulatori con spostamenti anche notturni di 15 Km) ed arreca quindi un notevole disagio a chi ha necessità di continuità assistenziale e prima consultazione “non urgente” negli orari notturni, prefestivi e festivi, ma ATTIVO e PRESENTE negli orari previsti nella postazione presso la ASL di Scandicci. E come appreso sempre nel Coordinamento FI Comuni, visto che esiste la possibilità di ottenere finanziamenti previsti dal PNRR in materia di Sanità, ( sono previsti 18,5 miliardi, 15,67 miliardi dal Dispositivo RRF e 2,9 miliardi dal Fondo) intendo attivarmi con le Associazioni di volontariato di Scandicci per istituire un presidio di Prima assistenza presso i loro locali, presentando richiesta di contributo erogabile su progetto ed ipotizzarne l’inserimento nel Tavolo di discussione ipotizzato nello stesso Coordinamento. Ritengo questo argomento una necessità prioritaria da portare avanti sul territorio in materia di Sanità in quanto il servizio di Guardia Medica, in attesa delle prospettate quanto mai auspicate “Case della Salute” ancora ben lungi dalla loro realizzazione ed attivazione, rappresenti una corretta gestione del Primo Soccorso che eviterebbe oltretutto la congestione per l'accesso al Pronto Soccorso Ospedaliero presso il più prossimo Ospedale Torregalli. Matilde Tasselli, coordinatrice comunale di Scandicci Forza Italia Follow @FI_Toscana
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Illich Ivan, Nella Vigna del Testo. Per una etologia della lettura
Nella vigna del testo è un saggio che offre uno sguardo approfondito sulle tecniche di lettura del tardomedioevo, mettendole a confronto con il modo di leggere successivo. Getta luce sull'istruzione, sulla formazione e sull'educazione dei monaci del XII secolo. Infine consegna degli spunti di riflessione sugli attuali cambiamenti portati dalle nuove tecnologie informatiche al mondo della lettura e della scrittura.
Il libro di Illich è una fenomenologia storica della lettura svolta attraverso il commento ad un testo del XII secolo, il Didascalicon di Ugo di San Vittore. Illich esamina la transizione dalla lettura monastica a quella scolastica: la trasformazione della pagina scritta da partitura per pii borbottanti a testo ad uso di pensatori logici. L'autore individua il XII secolo come l'inizio dell'epoca del libro, mentre considera il tempo presente come la sua fine a causa delle nuove tecnologie che stanno soppiantando la carta stampata nella trasmissione di sapere. Fin dalla prima pagina Illich dimostra una grandissima erudizione, testimoniata dall'imponente sistema di note. Per prima cosa sottolinea come il titolo, inteso come quell'etichetta con cui si chiamano i libri, non esisteva nel medioevo: gli scritti prendevano il nome dalle loro parole iniziali. L'incipit del Didascalicon è “Di tutte le cose da ricercare la prima è la sapienza, in cui consiste la forma del bene perfetto”. Si tratta di una frase che colloca il libro di Ugo di San Vittore entro la tradizione didascalica, che affonda le proprie radici nella paideia e che accoglie l'eredità di Varrone e Quintiliano. Secondo tale tradizione compito del pedagogo è aiutare gli allievi a cogliere il bene, il quale a sua volta condurrà alla sapienza. Il termine sapienza va qui inteso secondo il contesto dei monasteri agostiniani, ossia come la seconda persona della Trinità, Cristo. Nel pensiero di Ugo è necessario che l'umanità decaduta si ricongiunga con la sapienza. Interessante come Ugo richiami Socrate affermando “la sapienza illumina l'uomo perché egli possa conoscere se stesso”. Il concetto di “se stesso” in senso di io moderno, fa notare Illich, era un concetto emergente in quell'epoca. I secoli XI e XII furono un periodo di rinnovamento sociale grazie all'aumento della popolazione cittadina, al fiorire delle università, alle crociate e alla ripresa del commercio. L'identità era meno rigidamente determinata dall'ordine feudale caratterizzante l'alto medioevo. Quindi Ugo sta proponendo qualcosa di nuovo: un modo di formare se stessi attraverso la lettura e l'esercizio di quelle virtù senza cui non si raggiunge la sapienza ma solo l'accumulo di conoscenze. Il lettore deve procedere con ordine, la sapienza viene raggiunta ordinando le letture e le conoscenze in funzione della salvezza. Tutte le cose, per Ugo, acquistano il loro significato dal posto che occupano nella storia dalla creazione alla salvezza. Dunque le sette arti liberali hanno valore perché sono propedeutiche alla comprensione della Sacra Scrittura. Il senso mistico si può cogliere solo dopo aver ben stabilito il senso letterale, motivo per cui Ugo raccomanda ai giovani di imparare a memoria prima le arti liberali e poi la Sacra Scrittura. Solo una volta completati questi passaggi è possibile l'interpretazione allegorica e tropologica che conduce alla sapienza. Al fine di interiorizzare le proprie letture Ugo riprende la tecnica di memorizzazione dai retori greci e romani: la costruzione del palazzo della memoria. Tuttavia ne modifica l'impostazione, ribattezzando il metodo “Arca di Noè”. Lo scopo è creare un arca interiore in cui accogliere e ordinare le conoscenze utili alla salvezza. La proposta è molto originale in quanto, fin dai tempi dei Padri della Chiesa, la memoria era per i cristiani innanzitutto un rito liturgico, la lettura era una commemorazione rituale. Ugo invece, consegnando la mnemotecnica a dei monaci abituati a borbottare le Scritture, propugna la lettura come cambiamento interiore. Illich sottolinea l'importanza del passaggio e fa notare che Ugo scrive nello stesso periodo in cui vengono adottati le spaziature tra le parole e l'indice. Si tratta di una rivoluzione nella lettura, secondo Illich importante quanto il passaggio da una cultura orale ad una scritta. La lettura che Ugo insegna è un'attività monastica. Prima si memorizza la Scrittura, dopo si interpretano le allegorie attraverso l'analogia, infine si giunge all'anagogia, l'immedesimazione. Il momento analogico è cogitatio, l'immedesimazione è meditatio. La meditazione del monaco medievale è un'intensa lettura, che viene fatta o in gruppo a voce alta da un lettore, oppure da soli mormorando le parole e ascoltando la propria voce. In ogni caso il modo di leggere è diversissimo da quello del lettore moderno, che vede le parole piuttosto che ascoltarsi mentre le legge. Una metafora molto usata per descrivere i monaci era “ruminanti”, infatti in ogni momento della giornata mormoravano i versi mandati a memoria. Questo modo di leggere deriva dal mondo ebraico dell'Antico Testamento, in cui il libro è paragonato al cibo. Illich afferma che ancora oggi nelle scuole ebraiche e in quelle coraniche gli allievi declamano cantilenando i versetti, mentre leggono muovono il corpo dondolando il tronco avanti e indietro. Si assiste ad un collegamento tra parola e gesto. Il tipo di lettura meditativa porta alla quiete dell'anima. Ugo sconsiglia altri tipi di lettura che non siano rivolti al raggiungimento della sapienza. Nel contesto monastico la differenza tra preghiera e lettura veniva a cadere. Sette volte al giorno la comunità monastica si riuniva per la preghiera, quindi le Scritture venivano recitate secondo le regole del canto fermo. La recitazione differisce dal parlato sia negli accenti sia nelle intonazioni; ogni libro aveva il proprio tono, tanto che era possibile capire dalla sola cadenza se si stesse leggendo l'Antico Testamento piuttosto che le Epistole. All'orecchio moderno la lettura dei monaci sarebbe sembrata uno strano tipo di canto. Altro elemento caratteristico è che la lingua scritta fosse il latino, quindi non la lingua parlata quotidianamente: accadeva spesso ai monaci meno colti di non capire cosa stessero intonando, invece per i maggiormente preparati lettura voleva dire traduzione. Analogo discorso vale per i simboli dell'alfabeto, indecifrabili al di fuori della tradizione cui appartenevano. Illich mette in risalto come per Ugo la lettura fosse un'attività non tecnica ma morale. Essa era al sevizio della realizzazione personale, pertanto veniva considerata un dovere per tutti, sia laici sia regolari. Nessuno prima di Ugo aveva formulato in questi termini la dottrina di un dovere universale di apprendere. Egli si rivolge non ai monaci ma alla popolazione in generale, agli abitanti di una città medievale in espansione, nella quale il dovere del canonico regolare è di insegnare. Qui si trova un punto di innovazione nel pensiero monastico. Ugo si trova sullo spartiacque tra la lettura monastica e la lettura scolastica, con lui inizia quel processo che porterà nel giro di un secolo ad un radicale cambiamento nell'occupazione professionale degli eruditi. Si tenga presente che San Vittore era un monastero Agostiniano insediato in un sobborgo di Parigi, non un centro di campagna la cui vita era scandita dal lavoro nei campi. Quando la città si espanse trovò nei chierici le uniche persone alfabetizzate, e quindi in grado di organizzare le leggi, l'amministrazione e via dicendo. In seguito a tali cambiamenti cambiò il modo di leggere e di scrivere. Si cominciò ad inserire degli spazi tra le parole, in modo che fosse facile copiare un testo; precedentemente si copiavano serie ininterrotte di lettere e veniva utile leggerle ad alta voce per poi trascriverle sfruttando la memoria uditiva. Con il diffondersi della nuova tecnica gli scriptoria divennero silenziosi. Analogamente si iniziò ad adottare la scrittura corsiva, meno elegante ma più rapida. Cambiò anche il supporto, dalla pergamena si passò alla pratica ed economica carta. In breve, un secolo dopo di Ugo, Tommaso arrivava a lezione con degli appunti annotati alla svelta e in silenzio su fogli di carta: la lettura era giunta nell'epoca scolastica. Durante il XII secolo furono adottate delle tecniche estremamente innovative: oltre alla carta, che permise il passaggio dal codice “opera d'arte” al libro portatile, importanti furono la disposizione per ordine alfabetico delle parole-chiave e l'indice per argomenti. Queste nuove tecniche divennero la base di un ruolo sociale del tutto differente per le persone alfabetizzate. Le generazioni precedenti a quella di Ugo consideravano il libro una registrazione della parola o del dettato dell'autore. Dopo Ugo, esso diviene sempre più un repertorio del pensiero dell'autore. Mentre Ugo ascoltava il libro, dopo di lui i segni divennero simboli visivi di concetti. Il libro non fu più considerato come una “vigna”, ma come un “magazzino”. Non era più necessario cominciare a leggere dall'inizio, in quanto il flusso dell'esposizione era stato ritagliato in paragrafi. Nasce un nuovo tipo di lettore, che in qualche anno di studio vuole acquistare la conoscenza di molti più autori di quanti un monaco dedito alla meditazione avrebbe mai potuto studiarne. Quei nuovi strumenti di consultazione rimasero immutati fino all'epoca del computer. Gli strumenti maggiormente rivoluzionari furono i dispositivi di ricerca basati sull'alfabetizzazione, gli elenchi in ordine alfabetico, tanto ovvi ai nostri occhi, furono introdotti in quel periodo. All'epoca della giovinezza di Ugo i libri erano venerabili scritture di Profeti o Padri della Chiesa, oppure commenti di esse. Venivano scritti attraverso glosse interpolate nel testo che accrescevano l'opera di un autore antico. Pietro Lombardo, dieci anni dopo la morte di Ugo, introduce una primitiva forma di virgolette per indicare le citazioni, e in margine di pagina dà i riferimenti della fonte da cui sono tratte. Egli compila le sue Sententiae in modo che chi cerca non debba cercare in molti volumi, ma possa trovare facilmente quel che gli interessa. Il contrario delle raccomandazioni di Ugo ad essere pazienti e memorizzare ogni cosa. Ai primi del XIII secolo sono aggiunte delle parole all'inizio di ogni capitolo volte a riassumerne il contenuto, nasce così il titolo. In questo contesto sorge il concetto di autore, ossia chi scrive cose da se stesso riportando il materiale altrui a conferma. Concetto ben distinto dal compilatore e dal commentatore. In breve l'autore non si limita a commentare un testo antico, ma attinge da un sapere precedente disponendone secondo i propri schemi. A conclusione del suo saggio Illich propone la nozione di “testo libresco”, con cui indica ogni testo che, pur essendosi affrancato dal libro, è comunque sempre divulgato in forma di libro. Questo “testo libresco” fu l'oggetto che iniziò ad essere stampato nella seconda metà del quattrocento, esso fu il principale mezzo di diffusione della conoscenza nella cultura occidentale. Illich lascia i lettori con la consapevolezza di un progresso che inizia con l'invenzione della scrittura, poi dell'alfabeto, che prosegue con l'introduzione dei simboli vocalici, avvenuta nel IIX secolo A.C. in Grecia, e che passa per il tardo medioevo con l'invenzione del testo come oggetto svincolato dal libro e con l'invenzione della stampa, per giungere alla fine del XX secolo con l'introduzione del testo elettronico, l’ipertesto, fino al multimediale.
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Un giorno sul Trenino del Bernina - Intervista
Il Trenino del Bernina percorre una strada da sogno dalla Valtellina fino all’Engadina, in Svizzera. Un percorso tra valli, viadotti e ghiacciai unico al mondo, tanto da essere stato incluso nel Patrimonio Unesco. Abbiamo intervistato una nostra passeggera per farci raccontare in prima persona questa unica esperienza a bordo della Ferrovia più alta d’Europa.
Come hai scoperto dell’esistenza del Trenino del Bernina?
Avevo voglia di trascorrere una giornata diversa, e navigando su Internet alla ricerca di gite in giornata, sono approdata sul sito di GoGoBus!
Una rapida consultazione sulle date con le mie compagne di viaggio e in quattro e quattr’otto abbiamo effettuato la prenotazione.
E’ stato facile reperire le informazioni sul viaggio e trovare il bus la mattina?
Sì, tutto molto semplice. Quando prenoti ti arriva la ricevuta di viaggio direttamente via mail e vengono date anche tutte le informazioni utili per prepararsi all’esperienza. Le indicazioni comprendono quali documenti è bene portarsi dietro (basta la carta di identità o il passaporto perché al passaggio con la Svizzera potrebbero esserci controlli a campione.)
Appena sali a bordo una guida ti prende sotto la sua ala e anticipa passo per passo che cosa si andrà a fare e vedere. Mentre ci avviamo sull'autostrada ci spiega che saremmo arrivati col bus fino alla stazione di Tirano, che da lì avremmo preso il Trenino sola andata per St. Moritz e che all'arrivo avremmo ritrovato il nostro bus pronto per rientrare a Milano.
Cosa ti è piaciuto di più del tragitto?
La varietà dei paesaggi, in due ore attraversi scenari molto diversi, variando di altitudine.
Molto interessante è il viadotto elicoidale che si incontra poco dopo aver lasciato la stazione di Tirano. Questo viadotto è spiraliforme e proprio grazie a questa strana forma permette al treno di superare un alto dislivello in pochissimi metri! Tra l’altro qui si fanno foto molto interessanti, perché il treno si curva a semicerchio e lo riesci a immortalare in tutta la sua lunghezza.
Quali sono le tappe principali che si incontrano lungo il percorso?
Superato il primo tratto di ferrovia si arriva al Lago di Poschiavo che è davvero incantevole, così circondato dalle vette delle Alpi. Il treno qui si ferma per un attimo, si scatta qualche foto e si riparte subito per la fermata successiva!
Dopo un po’ si arriva alla fermata del treno di Ospizio Bernina, una piccola stazione rustica e affascinante che è anche la più alta d’Europa (2253 metri).
A questo punto il paesaggio era completamente innevato e tra la coltre di neve la guida ci ha indicato due laghi ghiacciati le cui acque differivano tanto per colore da essere chiamati l’uno Lago Bianco e l’altro Lago Nero. Il motivo di questa differenza è la presenza nel Lago Bianco della cosiddetta "farina glaciale", che è polvere di roccia derivata dall’erosione.
Si arriva dunque al ghiacciaio del Morteratsch. In questa fermata è possibile vedere un monumento che indica il punto dove arrivava la fine del ghiacciaio qualche decina di anni fa. Ora purtroppo questo punto si è spostato parecchio più in alto.
Nel tratto finale si passa dalla stazione di Diavolezza e possiamo scorgere gli impianti sciistici dove si recano i vacanzieri che dormono a Pontresina (la località più costosa per sciare, insieme a St Moritz!).
Il treno si prepara quindi a concludere il tragitto e, dopo circa due ore e mezza dalla partenza, entra a St. Moritz. Abbiamo avuto un po’ di tempo a disposizione per visitare la cittadina svizzera e due cose mi hanno colpito: la quantità di Rolls Royce parcheggiate e la possibilità di passeggiare sul lago ghiacciato!
Cosa consiglieresti agli altri passeggeri
- Se è inverno copritevi che a St. Moritz fa freddo!
- Obbligatorio portare la macchina fotografica o uno smartphone che fa belle foto!
Prenota il tuo posto sul Bus per il Trenino del Bernina
Se anche tu vuoi provare l’emozione di salire sulla Ferrovia più alta d’Europa prenota subito il tuo posto a bordo del Bus da Milano per il Trenino del Bernina!
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Iseo è sicuramente la cittadina più famosa tra quelle adagiate sulle sponde del lago d’Iseo che, troppo spesso, viene messo in disparte dai più famosi,laghi di Garda o Como. Nonostante ciò,il lago d’Iseo è molto amato ed apprezzato non solo dai bresciani,che lo raggiungono durante i fine settimana, distanti da esso solo una ventina di chilometri, ma anche da moltissimi turisti tedeschi, da sempre assidui frequentatori delle sue acque placide. Il lago d’Iseo offre moltissime possibilità per chi vuole praticare sport come vela,canottaggio,lunghe camminate a piedi o in bicicletta.Ma nonostante il lago occupi buona parte dell’interesse turistico,con i suoi ristoranti e locali eleganti affacciati proprio lungo il grande specchio d’acqua, il centro storico di Iseo è piccolo, raccolto e di grande interesse storico.Poco distante dalla stazione dei treni d’Iseo, dalla quale si può raggiungere la cittadina direttamente da Brescia, piazza Giuseppe Garibaldi ci accoglie con la statua bronzea di Garibaldi uno degli uomini italiani più importanti del Risorgimento,qui rappresentato non a cavallo, in una delle sue immagine equestri più emblematiche,ma eretto in piedi su di un piedistallo formato da uno scoglio ammantato di vegetazione.Fulcro commerciale della città di Iseo,su questa piazza che deve il suo aspetto attuale al periodo di dominazione veneta, ci sono i principali locali commerciali nonché il municipio della città e durante il periodo estivo, diviene il palcoscenico principale di diversi eventi culturali.
Riprendendo il cammino da Piazza Garibaldi,dove è d’obbligo sorseggiare uno buon caffè seduti in una delle caffetterie presenti, ci si immerge nell’atmosfera senza tempo degli antichi vicoli storici,come in Vicolo Chiuso, dove ci aspetta la chiesa di Santa Maria del Mercato, piccola costruzione a navata unica risalente al XIV.con una bella rappresentazione della Madonna del latte raffigurata sull’altare centrale ed altrettanti affreschi interessanti,ai lati dello stesso.
Ci si addentra nel cuore del centro storico giungendo al suo culmine con via Rampa Cappuccini,dove ad attenderci c’è l’ingresso per Castello Oldofredi risalente al periodo che va dal XII al XIV secolo, una delle costruzioni fortificate più importanti del bresciano.Questo castello recuperato dal Fai, il fondo ambientale italiano, ospita anche un museo delle armi ed una biblioteca ad ingresso gratuito.Il resto del centro storico è prevalentemente pedonale e si gira agevolmente in poche ore,non ci sono molto strutture ricettive in città e quei pochi hotel presenti propongono tariffe non inferiori ai 100 euro a notte ma di sicuro fascino grazie alla posizione nella quale sono allestiti, generalmente in riva al lago,con annessi ristoranti molto suggestivi, dove poter mangiare piatti a base di pesce di lago.
Ultimo ma di non meno importanza è il giro in barca che si può fare prendendo un traghetto con il quale raggiungere le altre località del lago,come il borgo di Monte Isola, considerato tra i più belli d’Italia.I battelli partono frequentemente proprio dal centro di Iseo anche se le corse si fanno più sporadiche durante il periodo invernale. I biglietti sono acquistabili direttamente alla banchina a prezzi variabili a seconda del paese di destinazione ed alla tipologia di titolo di viaggio che si desidera acquistare, utile sicuramente è la consultazione del sito web http://navigazionelagoiseo.it
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Cosa fare nella piccola città d’Iseo Iseo è sicuramente la cittadina più famosa tra quelle adagiate sulle sponde del lago d'Iseo che, troppo spesso, viene messo in disparte dai più famosi,laghi di Garda o Como.
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Usa, sparatoria vicino a una sinagoga a San Diego
Nuovo post su italianaradio http://www.italianaradio.it/index.php/usa-sparatoria-vicino-a-una-sinagoga-a-san-diego/
Usa, sparatoria vicino a una sinagoga a San Diego
Usa, sparatoria vicino a una sinagoga a San Diego
Momenti di paura in California, dove alcuni colpi di pistola sono stati esplosi contro i fedeli di una sinagoga. Ad aprire il fuoco è stato John Earnest, un ragazzo di appena 19 anni che, secondo i media, sarebbe un suprematista bianco e probabilmente autore di alcune lettere in cui denuncia il suo odio verso gli ebrei e in cui spiega di essersi ispirato a Brenton Tarrant, il killer della moschea e del centro islamico di Cristchurch, in Nuova Zelanda.
Il 19enne avrebbe infatti postato online una lettera in cui invita altri bianchi suprematisti a condurre attacchi e in cui spiegherebbe di aver impiegato quattro settimane per pianificare il suo gesto. Il giovane avrebbe inoltre rivelato di aver appiccato con la benzina un incendio a una moschea nella località di Escondito la settimana dopo l’attentato in Nuova Zelanda. Il ragazzo avrebbe anche scritto una lista di persone a cui si sarebbe ispirato, tra cui figura anche Adolf Hitler.
Teatro della sparatoria è stata la cittadina di Poway, ad una ventina di chilometri da San Diego, davanti al centro ebraico della Congregation Chabad dove molti fedeli si erano riuniti ieri mattina per le celebrazioni della Pasqua ebraica. Il bilancio è di una donna morta e tre feriti, tra cui una bambina, Noya Dahan, di 8 anni. La famiglia Dahan, riferiscono i media, ha lasciato alcuni anni fa la cittadina israeliana di Sderot (a nord della striscia di Gaza) perché in cerca di una vita più tranquilla dopo anni di continui attacchi di razzi palestinesi. Peretz invece è ancora un residente di Sderot, ed era da poco giunto negli Stati Uniti per visitare i parenti. Il terzo ferito è il rabbino della comunità. La donna uccisa, Lori Gilbert Kaye, ha perso la vita lanciandosi verso il religioso per proteggerlo, secondo quanto riferito dai testimoni.
Ancora vivo negli Usa è il ricordo della strage della sinagoga di Pittsburgh, in Pennsylvania, avvenuta esattamente sei mesi fa, il 27 ottobre, quando un uomo, Robert Bowers, entrò in azione e uccise 11 persone, in quello che viene considerato l’attacco antisemita più grave della storia degli Stati Uniti.
Immediata la reazione del presidente Donald Trump: “Secondo le informazioni che abbiamo, si tratta di un crimine d’odio, il male va sconfitto”. Dure parole arrivano anche dal premier israeliano Benyamin Netanyahu che ha dichiarato: “L’attacco alla sinagoga in California è un colpo inferto al cuore del popolo ebraico”.
Netanyahu, che ha inviato condoglianze ai familiari della donna uccisa e auguri di guarigione ai feriti ha poi aggiunto: “La comunità internazionale deve rafforzare gli sforzi nella lotta all’antisemitismo“. Alla luce del moltiplicarsi degli attacchi antisemiti nel mondo il premier ha infatti indetto per questa settimana una consultazione speciale con esperti del ramo.
Momenti di paura in California, dove alcuni colpi di pistola sono stati esplosi contro i fedeli di una sinagoga. Ad aprire il fuoco è stato John Earnest, un ragazzo di appena 19 anni che, secondo i media, sarebbe un suprematista bianco e probabilmente autore di alcune lettere in cui denuncia il suo …
Simona Mastropaolo
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GROTTAMMARE – Letture in spiaggia anche per l’estate 2018. Come tradizione dell’accoglienza turistica cittadina, la Biblioteca comunale “Mario Rivosecchi” trasferisce sulla spiaggia di piazza Kursaal il servizio pubblico di prestito libri e riviste.
La Biblioteca di spiaggia aprirà i battenti sabato 14 luglio. Accolta nel tipico casottino in legno, offrirà una selezione di libri di narrativa, libri gialli e storici, saggi e delle riviste più lette sotto l’ombrellone. Gli orari di apertura sono i seguenti: da martedì a venerdì 15.30-18; nei fine settimana e il giorno di ferragosto 10-12.30 e 15.30-18; lunedì chiuso. Chiuderà il 2 settembre.
La biblioteca di spiaggia è un servizio gratuito promosso dall’assessorato alla Cultura ed è parte integrante del sistema di accoglienza cittadino, dal momento che funge anche da punto informativo. La sua attività sopperisce alla sospensione estiva dei servizi di prestito e consultazione della biblioteca comunale.
Nella sede centrale di via Matteotti, infatti, restano attivi per tutta l’estate solo i servizi di Mediateca – nella biblioteca comunale sono conservati oltre 18.000 titoli di audiovisivi – e di consultazione internet nei giorni di martedì e giovedì, dalle 15 alle 18.
In merito al servizio bibliotecario, invece, l’ufficio Cultura informa che nelle scorse settimane il comune di Grottammare ha aderito al nuovo Sistema bibliotecario regionale. In seguito alla Legge Delrio (n.56/2014) e successiva Legge regionale 13/2015, le funzioni culturali, e quindi anche quelle bibliotecarie delegate alle Province, sono tornate in capo alla Regione Marche.
L’adesione rientra in un progetto di riorganizzazione dell’intero sistema bibliotecario regionale e dei relativi servizi di lettura su tutto il territorio marchigiano, variamente e riccamente frammentato. L’attuale assetto è costituito, infatti, da 4 poli SBN territoriali (uno per provincia), ognuno con diverse specifiche di gestione.
Per il comune di Grottammare, la nuova organizzazione comporta non solo un servizio più efficiente all’utenza che viene messa in condizione di accedere a un patrimonio vastissimo, ma anche un risparmio economico di 900 € annui: la quota annuale di adesione è fissata a 600 €, in luogo dei precedenti 1500 previsti dal vecchio sistema provinciale.
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Bari, Colibrì - la Rete delle biblioteche di Bari domani l’inaugurazione della biblioteca Lombardi co IC "Grimaldi -Lombardi"
Bari, Colibrì - la Rete delle biblioteche di Bari domani l’inaugurazione della biblioteca Lombardi co IC "Grimaldi -Lombardi" Si terrà domani, venerdì 12 gennaio, alle ore 17, in via Lombardia 2, al quartiere San Paolo, l'inaugurazione della biblioteca "Lombardi", la più grande delle undici del progetto Colibrì – rete delle biblioteche di Bari, finanziato dall'avviso regionale Community library. La biblioteca, l'ultima della rete cittadina a essere inaugurata, progettata dallo studio di architettura MA0 di Roma, si struttura su tre livelli, su una superficie di 856 mq, e fa parte dell'Istituto Comprensivo "Grimaldi - Lombardi", con un accesso indipendente. Dispone di sale di consultazione con postazioni internet, schermi a soffitto, una sala comune per eventi e reading, sale riunioni, archivi e spazi per laboratori artistico-culturali. Al momento è fornita di un ampio catalogo di letteratura per l'infanzia e l'adolescenza, fumetti, albi illustrati e di una nutrita selezione di narrativa per adulti, oltre che di una sezione di libri in Braille per ipovedenti. La dotazione libraria potenziale è di almeno 20.000 volumi e ha un orientamento alla lettura che va dall'infanzia agli young adults. L'ATS che gestirà la struttura per i prossimi 36 mesi, nata ad esito del percorso di co-progettazione avviato dal Comune di Bari con fondi PON Metro 2014-2020, è formata dalla Cooperativa Sociale I Bambini di Truffaut, capofila del progetto, in partnership con la Fondazione Giovanni Paolo II onlus Domani al taglio del nastro interverranno il sindaco di Bari Antonio Decaro, l'assessora alle Politiche educative e giovanili Paola Romano, la presidente del Consiglio regionale Loredana Capone, la dirigente scolastica Giuseppina Pastore, il presidente del Municipio III Nicola Schingaro, i responsabili dell'Ats e lo scrittore Mario Desiati, premio Strega 2022, che per l'occasione dialogherà con 100 studenti della Lombardi a proposito del suo romanzo "Mare di zucchero" (Mondadori).... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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— Cristian Randieri (@C_Randieri) June 16, 2018
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Catalogna nel "caos", 14 gli arresti, sequestrate schede voto
Sono almeno 14 le persone arrestate in Catalogna nell'ambito dell'operazione condotta dalla Guardia Civil spagnola per bloccare il referendum indipendentista del primo ottobre, che Madrid considera illegale. La polizia ha anche sequestrato fra i nove e i dieci milioni di schede già pronte per la consultazione ed effettuato una quarantina di perquisizioni, che hanno coinvolto diverse sedi delle istituzioni catalane. Oltre ad alti funzionari catalani, fra cui il segretario generale per l'Economia, Josep Maria Jovè numero due del vicepresidente della Generalitat di CATALOGNA, Oriol Junquera , vi sono anche i responsabili di due imprese private nelle cui sedi è stato trovato materiale propagandistico ed elettorale. I milioni di schede elettorali già stampate erano nascosti in una fabbrica della cittadina catalana di Bigues i Riells. Secondo l'emittente Tve tutti le schede pronte per la consultazione sono ormai nelle mani della polizia. Il ministero dell'Interno spagnolo ha confermato le perquisizioni, ma non i numeri degli arresti. "L'operazione è ancora aperta", hanno detto fonti della polizia. Fra le istituzioni catalane interessate da arresti e perquisizioni vi sono i dicasteri catalani dell'Economia, gli Esteri, e gli Affari Sociali, del Centro Tecnologia della'Informazione (CTTI) e dell'Agenzia tributaria della CATALOGNA. L'obiettivo dell'intera operazione, non è soltanto quello di smantellare la rete organizzativa e logistica del referendum, ma anche di verificare l'utilizzo di fondi pubblici a tal fine. Il primo ministro spagnolo Mariano Rajoy ha difeso in parlamento l'operazione, affermando che corrisponde alle decisioni del tribunale "perchè venga rispettata la legge". Poi ha ricevuto separatamente Pedro Sanchez e Albert Rivera, rispettivamente leader del partito socialista e di Ciudadanos, le due forze che non partecipano al suo governo di minoranza ma ne hanno permesso la formazione. Rivera, il cui partito è nato a Barcellona in opposizione agli indipendentisti, ha espresso un chiaro sostegno all'azione di governo, necessaria "per fermare il golpe contro la democrazia in Catalogna. Sanchez non ha finora commentato l'incontro, ma il Psoe ha fatto sapere di aver "sempre difeso la legalità" e di mantenere l'appoggio al governo "compreso per le misure che risultano difficili da accettare". L'ala catalana del partito socialista ha esortato il governo locale di Barcellona a rinunciare al referendum unilaterale, chiedendo l'apertura di un processo di dialogo fra le parti. Nessun appoggio agli arresti da parte di Podemos. Il leader del partito antisistema, Pablo Iglesias, ha dichiarato di "non ritenere sensato che in un paese democratico vi siano prigionieri politici". Le reazioni del mondo politico italiano "Mi auguro non ci siano evoluzioni preoccupanti", così il presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, a New York per l'assemblea generale Onu. Trattasi di "una questione interna alla Spagna, spero non abbia evoluzioni preoccupanti. Chiunque ha visitato quel Paese, sa che è difficile qualsiasi paragone con altri contesti come quello italiano". "Totale solidarietà ai 14 cittadini arrestati in Caraligna dal governo spagnolo per motivi "politici", per impedire un libero referendum. Dieci milioni di schede elettorali sequestrate, conti correnti bloccati, militanti arrestati. Come contro la Lega in Italia, i poteri forti usano ogni mezzo per bloccare il cambiamento. Vergogna, le idee non si arrestano". Lo ha affermato in una dichiarazione il segretario della Lega Matteo Salvini. Luigi Di Maio: "C'e' grande apprensione per quello che sta accadendo in Catalogna. Invitiamo il ministro degli Esteri a seguire con attenzione quello che sta accadendo anche perchè ci saranno molti italiani. Noi siamo sempre stati per l'espressione libera di un popolo e se un popolo chiede di potere prendere una decisione con uno strumento democratico lo deve potere fare. Però queste questioni riguardano la Catalogna e la Spagna e devono decidere loro". Lo ha detto "L'Italia resta a guardare mentre la Spagna reprime a suon di arresti una legittima, pacifica e democratica richiesta del popolo e del Governo, regolarmente eletto dai cittadini, della Catalogna, di poter svolgere un referendum. E' imbarazzante il silenzio del nostro Governo, come al solito incapace di prendere una qualunque posizione". Lo afferma Roberto Calderoli, vicepresidente del Senato e responsabile Organizzazione e territorio della Lega Nord. "Cosa aspettiamo a ritirare il nostro ambasciatore a Madrid fino a quando la Spagna non tornerà a garantire la democrazia?". Come è nato il referendum in Catalogna Il referendum sull'indipendenza catalana previsto per il 1 ottobre che sta lacerando il Paese e creando uno scontro politico, istituzionale e giuridico senza precedenti nella storia della Spagna democratica, ha una storia ormai quasi più che decennale. Andiamo al marzo del 2006 infatti, quando il Parlamento spagnolo adotta una nuova versione dello Statuto catalano che rafforza l'autonomia della Comunità Autonoma e nel suo preambolo definisce la Catalogna "una nazione" all'interno dello Stato spagnolo. Il nuovo statuto stabilisce inoltre "il diritto e il dovere" dei cittadini catalani di conoscere e parlare le due lingue ufficiali, il catalano e il castigliano. Ma nel luglio di quell'anno, il partito Popolare di Mariano Rajoy, all'epoca all'opposizione, presenta un ricorso contro il nuovo Statuto dinanzi alla Corte Costituzionale e definisce il testo una minaccia all'unità della Spagna. La decisione della Corte arriva ben quattro anni dopo, nel giugno del 2010, quando il supremo tribunale costituzionale spagnolo annulla una parte dello Statuto catalano, stabilisce che il riferimento alla Catalogna come "nazione" non ha "nessun valore giuridico" e che la Costituzione "non riconosce altro che la nazione spagnola". La Corte nega l'uso della lingua catalana come prima lingua nelle amministrazioni catalane e sui mezzi di comunicazione. La decisione della Corte scatena la reazione di parte dei catalani, e un mese dopo alcune migliaia di persone scendono in piazza al grido di 'Siamo una nazione, decidiamo noi'. Una manifestazione molto più imponente si terrà due anni dopo, l'11 settembre del 2012, quando quasi un milione di persone invadono le strade di Barcellona in occasione della 'Diada catalana' la festa catalana, con lo slogan "Catalogna prossimo stato d'Europa'. Nel frattempo Rajoy è arrivato al governo di Madrid con la promessa di una drastica politica fiscale di austerità. In questo quadro, il premier dei popolari nega al presidente della Catalogna Artur Mas, un nazionalista e conservatore con poche velleità indipendentiste, una maggiore autonomia fiscale per la Catalogna, così' come invece avviene per i Paesi Baschi e la Navarra. Pochi mesi dopo, Mas vince le elezioni catalane con la promessa di celebrare un referendum sull'autodeterminazione. Il sentimento indipendentista cresce e l'anno dopo, sempre in occasione della 'Diada', i manifestanti formano una catena umana di 400 km per tutta la regione, come segno di volontà di indipendenza della regione di sette milioni e mezzo di abitanti, la più ricca della Spagna di cui produce il 18% del Pil. Il 9 novembre del 2014 la Catalogna organizza una consulta simbolica, non riconosciuta dal governo di Madrid e dalla Corte Costituzionale che la giudica illegittima. Al referendum il voto favorevole all'indipendenza raggiunge oltre l'80% ma la partecipazione è modesta, va alle urne solo il 36% degli aventi diritto. Il 27 settembre del 2015 la Catalogna va alle urne e le elezioni anticipate si presentano come un plebiscito a favore o contro l'indipendenza. I partiti separatisti, di destra e di sinistra, arrivano al 47,8% e per la prima volta sono maggioranza al Parlamento catalano. Il 9 novembre del 2015 la Camera catalana adotta una risoluzione con cui lancia il processo che deve concludersi con la proclamazione dello Stato catalano indipendente in forma di Repubblica al massimo nel 2017. La risoluzione sara' annullata dalla Corte Costituzionale Il 10 gennaio del 2016, Carles Puigdemont, separatista da sempre, diventa presidente della Generalitat di Catalogna e nel giugno del 2017 annuncia la celebrazione di un referendum di autodeterminazione per il 1 ottobre, malgrado il divieto della giustizia spagnola. Lo stesso governo di Rajoy assicura da subito che "il referendum non si celebrerà". A settembre la Corte Costituzionale sospende il decreto con cui il governo catalano ha indetto il referendum e il Parlamento catalano, per tutta risposta, approva la cosiddetta 'legge di rottura', un provvedimento di transizione con cui si stabilisce di fatto il passaggio istituzionale della Catalogna verso l'indipendenza e la Repubblica in caso di vittoria del 'Si' al referendum. Ma la Corte sospende anche questa legge. Gli indipendentisti ripetono che il referendum si farà. Le autorità spagnole ribadiscono che faranno di tutto per evitarlo. Click to Post
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Pd Benevento: riunita la segreteria cittadina in vista delle Primarie
Pd Benevento: riunita la segreteria cittadina in vista delle Primarie
Nella giornata di ieri, 18 aprile, si è riunita la Segreteria Cittadina del Partito Democratico, presieduta dal Coordinatore Giovanni De Lorenzo. All’ordine del giorno, l’organizzazione in città delle operazioni di voto e di scrutinio per le Primarie di domenica 30 aprile e l’elaborazione delle linee programmatiche ed operative, e quindi dell’agenda politica, successive alla consultazione…
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George Town, la Malesia e il Visto Turistico per la Thailandia
Com'è che si dice? Comunque vada sarà un successo! E infatti, sono stati 5 giorni fantastici.
Noi 3 di nuovo alla scoperta di un altro angolo di questo vasto continente. Per essere felici non ci servono chissà quali avventure. Ci basta essere insieme ed avere la possibilità di guardare le cose con lo stesso entusiasmo con cui un esploratore affronterebbe la foresta vergine. E grazie a Dio noi questo entusiasmo non l'abbiamo perso. Per fare la valigia e prendere un aereo è sufficiente una scusa banale... e quale scusa migliore potevamo rispolverare se non quella di dover rinnovare il visto d'ingresso per la Thailandia?
Grazie alla norma per l'esenzione dai visti (VISA EXEMPTION RULE), l’Italia è nell'elenco dei 52 paesi i cui cittadini possono entrare in Thailandia senza un visto e restarvi 30 giorni con un semplice timbro all'arrivo - cosa non valida per chi ha invece un passaporto rilasciato dalla Repubblica di San Marino (solo 15 giorni richiedendo un Visto Turistico all'arrivo o in anticipo). Così, anche a questo giro, all’approssimarsi dei 30 giorni dall’inizio della vacanza, i miei genitori hanno dovuto decidere dove andare oltre confine. E come ogni anno abbiamo optato per un posto nuovo.
Se volete invece scoprire come abbiamo trascorso i nostri giorni in Malesia allora continuate tranquillamente a leggere ma vi avverto che essendoci online già molti siti (anche in italiano) che parlano di queste zone non mi dilungherò nei particolari. Per di più un solo post per tutto quello che abbiamo fatto, visto, mangiato in 5 giorni sarebbe più un libro che un post di facile (spero anche piacevole lettura). Penang e soprattutto George Town hanno davvero molto da offrire: piccoli musei sparsi qua e là, tanti templi nascosti, vicoli e stradine a formare un labirinto difficile da dipanare in pochi giorni. Ecco perché comunque ci tornerò. Quindi: questo post non è una guida a Penang! Ma può tornarvi utile per prendere qualche spunto.
L'interrogativo che assilla tutti i viaggiatori è sempre lo stesso "Ma che tempo farà?" Una domanda che in molti mi fate quando iniziate a organizzare il vostro viaggio in Thailandia, sperando che io dica sempre "sole e cielo sereno". Lo stesso quesito me lo pongo anch'io ma solo per capire se sia il caso di portare K-Way e ombrello oppure no! Una rapida ricerca su internet mi conferma che a questo giro non ci serviranno n�� gli uni né gli altri: statisticamente, gennaio e febbraio sarebbero dovuti essere i mesi meno piovosi dell’anno a Penang. Ma per il meteo, fatta la regola trovata l’eccezione: ed ecco così che dei 5 giorni a nostra disposizione abbiamo avuto 1 giorno di pioggia non stop e 4 di sereno alternato a cielo coperto e temporali. Ma questo ci ha solo impedito di lamentarci del fatto che il mare a Penang non è proprio il massimo che ci si possa aspettare da un isola equatoriale. Per il resto abbiamo seguito la nostra tabella di marcia.
Penang è stata decisamente una piacevole sorpresa, un’isola collegata alla terraferma da 2 ponti che non hanno garantito a questo lembo di terra di assorbire appieno usi e costumi della Malesia. Verde il colore predominante. Già arrivando in aereo (volo rigorosamente AirAsia) c'è parso chiaro che nonostante i segni evidenti di uno sviluppo edilizio piuttosto aggressivo, il verde delle colline, che occupano la maggior parte dell'isola, sarebbe stato davvero una boccata d'aria pulita per noi che arrivavamo da una giungla di cemento come Bangkok. Potrei riassumere con poche parole le impressioni che ho avuto di Penang: un misto di edifici moderni e borghi antichi, con templi e palazzine in stile coloniale circondate da una natura ancora pressoché intatta, colline, spiagge e giungla tropicale dove perdersi alla ricerca di ristoro dal caldo afoso della Malesia; un luogo dove camminare senza seguire un itinerario troppo preciso, alla ricerca del "diverso".
Come prima cosa abbiamo acquistato il biglietto di 24 ore per gli autobus Hop On Hop Off: in assoluto la migliore scelta che potessimo fare. Questa doppia linea circolare di autobus (Beach route e City route) consente di raggiungere tutte le zone principali dell'isola, sovrapponendosi all'ottimo servizio pubblico offerto dei Rapid Bus. Il biglietto per 24 ore (costo 40 RM ovvero 8,50 €) basta per capire che poi si possono usare gli autobus delle linee pubbliche, altrettanto semplici e funzionali.
La nostra prima tappa è stata oviamente Penang Hill, incuranti della pioggia battente. Dai sui 830 metri di altitudine offre un panorana a 180° sull'isola - ovviamente se non ci sono nuvole. Noi siamo arrivati che eravamo immersi nella nebbia ma, con un po' di pazienza abbiamo potuto vedere il bellissimo panorama che le varie terrazze panoramiche offrono ai visitatori. Il solo salire in cima con una funicolare di quasi 100 anni (venne costruita nel 1923) valgono i 10 RM (2 € circa) del biglietto (30 se non volete fare la fila e prendere subito la funicolare). Il video della ridiscesa l'avevo postato su Facebook e credo renda bene l'idea dell'esperienza.
La seconda tappa ci ha portato a passeggio per la parte coloniale di George Town. Una sola parola basta per descriverla: magica. Parafrasando qualcuno ben più noto di me nell'ambiente dei blogger, c'abbiamo lasciato un pezzo di cuore a George Town. Le sue strade, i suoi marciapiedi pavimentati, i suoi negozietti e ristoranti e, ovviamente i suoi murales.
George Town è la capitale dello stato di Penang e si trova nella parte settentrionale e orientale dell’isola, volta verso la terraferma. È una piccola cittadina – meno di 200 mila abitanti – fondata alla fine del 1700 da un funzionario della Compagnia britannica delle Indie orientali. L’origine inglese-coloniale della città è ben evidente in tutto il centro storico dove non è difficile riconoscere le caratteristiche “shophouse” a due piani in stile coloniale intervallate a templi in stile cinese, moschee e case dallo stile più arabeggiante-mussulmano e zone dall’evidente influenza indiana. La multietnicità che caratterizza un po’ tutta la Malesia è molto accentuata a George Town.
Un percorso particolarmente interessante, soprattutto per chi ama l’arte e il passeggiare, è quello che abbiamo scelto noi – e che in fondo è uno dei più famosi – e che ci ha portato a spasso per i vicoli di George Town alla ricerca dei murales di Ernest Zacharevic. Alle opere di questo artista lituano, oramai stabilmente residente a Penang, se ne sono nel tempo affiancate numerose altre di artisti provenienti da tutto il mondo.
Se la parte nord orientale rappresenta il cuore culturale, politico ed economico dell’isola, la strada che fiancheggia la costa settentrionale porta dritta dritta alla zona che mi riprometto di tornare a visitare al più presto: il Parco Nazionale dell’Isola di Penang. Il parco si trova nella parte a nord occidentale dell’isola a poco meno di un’ora di autobus da George Town. L’ingresso principale è alla fine di Jalan Batu Feringghi, nei pressi del villaggio di pescatori di Teluk Bahang. L’ingresso al parco è libero: basta lasciare il proprio nome sul registro degli ingressi e segnalare il percorso che si intende effettuare. In realtà il parco si estende su una superficie di soli 2563 ettari ma in questi 10 km² ricoperti da una fitta vegetazione tropicale vivono numerose specie animali (fra cui macachi tutt’altro che timidi, lemuri non facilissimi da vedere, scoiattoli volanti e numerose specie di uccelli). La spiaggia più bella, quella di Pantai Keracut (sul lato occidentale del parco) è il posto che voglio tornare a vedere. Qui vengono a deporre le loro uova 2 specie di tartarughe marine: la tartaruga verde (Chelonia mydas) da aprile a agosto, e la tartaruga Olive Ridley (Lepidochelys olivacea) fra settembre e inizio febbraio. Si trova a quasi 2 ore di cammino dall’ingresso del parco ma visto il sali e scendi fra la vegetazione e il caldo afoso di gennaio noi abbiamo dovuto rinunciare a raggiungerla e ci siamo dovuti accontentare di Tanjung Aling. Una scusa più che valida per tornare a Penang! Nota: se il mare non è mosso le diverse spiagge sono raggiungibili in barca direttamente dal villaggio dei pescatori. Nota n.2: a Pantai Keracut vige il divieto di balneazione, non tanto per via delle tartarughe quanto per la presenza in mare delle meduse, cibo indispensabile per le tartarughe. Nota n.3: il Parco Nazionale di Penang pare essere il parco nazionale più piccolo al mondo.
Al rientro dal parco abbiamo deciso di fermarci a vedere la Moschea Galleggiante di Penang (Penang Floating Mosque o Masjid Terapung Tanjung Bungah). In realtà la moschea non galleggia ma è costruita su palafitte ed è la prima moschea ad essere stata costruita nel mare in Malesia, più precisamente nella baia di Tanjung Bungah.
Vi lascio per vostra comodità di consultazione una serie di link (oltre a quelli inseriti sopra nel post) utili per organizzare il vostro viaggio a Penang: Sito per Penang Hill con prezzi e informazioni utili Sito e informazioni per gli autobus Hop On Hop Off Sito per gli autobus Rapid Penang, ottima alternativa al bus a due piani, utile anche per raggiungere l'aeroporto Il sito Penang Travel Tips con un'ottima sezione su cibo e ristoranti Nella Terra di Sandokan un sito in italiano rivolto agli italiani che vogliono scoprire la Malesia
Ultimissimo consiglio (in realtà ho pronto un post per un ristorante cheper me merita una menzione a parte): nello scegliere dove soggiornare vi suggerisco di uscire da George Town e concentrarvi nella zona di Batu Feringghi. Noi abbiamo soggiornato al Flamingo Penang: la spiaggia e il mare sono inguardabili ma la fermata dei bus (compreso Hop On Hop Off) sono davanti all'hotel.
Voglio che i Dayaki imparino a difendersi ed a governarsi, perché chi non sa proteggere la propria libertà, non è degno di essere libero dal film Sandokan, la tigre di Mompracem
#AirAsia#Malesia#Penang#George Town#Penang National Park#Parco Nazionale di Penang#Moschea Galleggiante
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Wi-Fi pubblico, un bando per estenderlo
Il Comune di Torino aderisce dal 2011 al progetto nazionale per la federazione delle reti wireless “FreeItalia WiFi”. Dallo stesso anno la Città ha attivato 109 hot spot in aree pubbliche: 49connesse alla rete comunale, 44 tramite reti di privati, mentre16 connessioni sono fornite da operatori TLC.
Il servizio prevede che ogni utente, inserendo le proprie credenziali, possa navigare gratuitamente per 12 ore non consecutive o per 750 MB di traffico su tutta la rete.
Nel 2016 gli utenti della rete Wi-Fi cittadina si sono autenticati per oltre 370 mila volte, navigando liberamente per più di 440 mila ore.
Ad oggi sono 64 mila gli utenti che si sono registrati online, ai quali vanno aggiunti quelli che hanno preferito utilizzare le credenziali di “TorinoFacile” (140mila iscritti).
Per fornire un più ampio servizio Wi-Fi ai cittadini, l’assessorato all’Innovazione e Smart City, ha avviato una “consultazione preliminare di mercato”, per verificare se vi siano operatori privati che intendano offrire un servizio WiFi nelle aree pubbliche anche al di fuori del centro città.
Chi intende rispondere alla call deve produrre una relazione (non più lunga di 40 cartelle, grafici e immagini escluse) e farla pervenire – attraverso raccomandata AR – alla Direzione Commercio, Lavoro, Innovazione e Sistema Informativo – via Meucci, 4 – 10100 Torino entro le ore 12 del 27 febbraio 2017. La stessa può anche essere trasmessa tramite PEC a: [email protected].
http://www.torinoclick.it/?p=62850
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Vicenza: la chiesa Santa Maria Nova torna alla città.
Vicenza: la chiesa Santa Maria Nova torna alla città. È partita stamane alla presenza del sindaco Giacomo Possamai l'operazione che consentirà di restituire alla città all'inizio del 2024 la chiesa di Santa Maria Nova. L'edificio, attribuito a Palladio e progettato intorno al 1578, ospita infatti dal 2007 gli archivi e i materiali documentari della Biblioteca Bertoliana che ora saranno spostati all'ex scuola Giuriolo. «È iniziato il trasloco dei beni della Biblioteca Bertoliana conservati nella chiesa di Santa Maria Nova, l'unica chiesa della nostra città attribuita a Palladio, beni che confluiranno nella ex scuola Giuriolo che già conserva parte del patrimonio della biblioteca cittadina - ha dichiarato il sindaco Giacomo Possamai -. Riusciremo, così, a raggiungere un obiettivo che ci eravamo fissati in campagna elettorale a completamento di un iter già avviato dalle precedenti amministrazioni: entro la fine dell'anno il trasloco verrà completato e appena possibile riusciremo a rendere accessibile a tutti uno dei luoghi più affascinanti della città». Dopo un lungo intervento di riqualificazione dell'ex scuola media di contra' Riale, che si è concluso ad ottobre con il collaudo degli impianti anti intrusione, antincendio e spegnimento automatico con aerogel, e con il sopralluogo dei vigili del fuoco, parte dunque il trasferimento in questa sede degli archivi e materiali documentari stoccati a Santa Maria Nova. Le operazioni di trasloco, che si concluderanno entro fine anno, permetteranno non solo di spostare dalla chiesa 1.100 metri lineari di documentazione, ma di alleggerire in parte anche i magazzini della sede storica di Palazzo San Giacomo in contra' Riale 5: all'ex Giuriolo verranno infatti spostati oltre 650 metri lineari di periodici, per alleggerire il carico dei magazzini collocati all'ultimo piano dell'ex convento dei padri somaschi, adibito a Biblioteca nel 1910. Contemporaneamente verranno spostati e ricompattati nei magazzini di San Giacomo anche 820 metri lineari di libri antichi, operazione necessaria per recuperare spazio utile per le nuove acquisizioni. Preliminare al trasloco vero e proprio dei materiali è un delicato intervento di depolveratura degli archivi storici e dei libri antichi, garantito attraverso macchinari aspiranti in grado di evitare qualsiasi danno ai documenti. Una volta spolverati, archivi e libri verranno riposti su scaffalature metalliche collocate nei tre piani fuori terra dell'ex Giuriolo. L'utilizzo del nuovo deposito sarà finalizzato esclusivamente alla conservazione libraria; la consultazione dei documenti da parte del pubblico continuerà a essere garantita nelle sale studio di Palazzo San Giacomo. .... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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