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"Quando sei presente" di Elisa Mascia – Un Inno alla Luce Interiore e alla Poesia. Recensione di Alessandria today
In occasione della Giornata Mondiale della Poesia, Elisa Mascia ci regala “Quando sei presente”, un componimento che celebra la luce interiore, la forza dell’anima e il potere evocativo della parola. La poesia si muove con delicatezza tra immagini di natura, simboli spirituali e il ruolo stesso della poesia come veicolo di connessione con il divino. Sin dai primi versi, Mascia dipinge…
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momento in cui mi sento terribilmente sola e stufa di sentirmi terribilmente sola ma anche momento in cui ho necessità di rimanere da sola perché sono emotivamente disregolata e potrei combinare pasticci ma non posso fare a meno di chiedermi quando troverò una persona con cui stabilire una connessione profonda e genuina? odio i periodi di transizione ma so che il cambiamento mi farà bene ho bisogno di cambiamento però vorrei che ci fosse qualcuno al mio fianco a tenermi la mano dio mio che stufa che sono e tutti mi sembrano inutilmente crudeli e maliziosi
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Non la leggerà nessuno...è troppo lunga
Noi siamo nel nostro corpo e anche fuori. Non c’è nessuno che raccoglie il sudore con cui abbiamo aperto la portiera di una macchina in un pomeriggio estivo, non c’è nessuno che conserva lo sguardo con cui abbiamo guardato un cane in un’alba invernale. La nostra vita non ha un dio che la segue e neppure un dio che la precede. Si svolge in disordine, nel disordine delle altre creature. Da qualche parte c’è un albero che potrebbe rimproverarci di avergli staccato una foglia in un momento di distrazione. Non ricordiamo il nome di un vecchio che davanti a una fontana riempiva una bottiglia d’acqua. Non c’è un deposito per queste scene.
Ora ho il cuore come un pulcino e la punta si solleva, si apre, come se potessi nutrirlo di qualcosa. Posso solo scrivere, caro mio cuore, non posso darti altro a quest’ora. Sono le due di notte, non posso chiamare nessuno. Qui non ho neppure la connessione, non posso connettermi con qualche nottambulo in rete. Domani mattina, se vuoi, possiamo andare in un paese. Facciamo quello che abbiamo fatto sempre. Io guardo e tu se vuoi mi fai paura, mi fai credere che ti stai spaccando, lo hai fatto tante volte. La morte passa per il cuore. O forse sei tu caro mio cuore a passare per la morte e io ti seguo mentre fingo di fare la mia vita, io sto con te, cerco di proteggerti perché sei tu che mi fai camminare, sei tu che ti gonfi nell’amarezza e ti fai timido nella gioia. Ora io potrei dormire, lasciarti solo in questa stanza. Non so cosa fai di notte quando non ci sono, quando mi giro nel letto per finire un sogno. Io e te insieme non abbiamo risolto niente, non ci siamo dati nessuna felicità, l’abbiamo sempre evitata. Io e te quando stiamo con gli altri siamo a disagio, perché parliamo tra di noi e non con loro. Ora tu sei diventato una ripida salita e vorresti che io salissi fino in cima. A volte ti fai lago con un mulinello in mezzo. E mi ricordo di quando stavi appoggiato al centro di una ragnatela. In macchina, quando prendevo un fosso, temevo che potessi cadere, come se nel corpo ci fosse il vuoto, come se avessi solo te caro mio cuore nel mio corpo. Per farti spazio me ne sono uscito pure io dal mio corpo, non so quando è accaduto. E non ho lasciato entrare niente, è un cinema senza sedie il mio corpo, una chiesa senza banchi. Sei di nuovo deluso questa sera, lo so, tu ti fai sempre deludere. La realtà non è il tuo posto, non so se il tuo disagio dipende da come marcia il mondo, penso che sia per altro, e non lo sappiamo né tu né io cosa sia.
Ora mi fai male o sono io che ti faccio male. Io so che non sei un muscolo ma una bestia. Chi vede in me una bestia è perché sta vedendo te. Io quando scrivo cerco di farti vedere, mi piace esporti ma non ci riesco. Come si fa a dire quello che sento adesso sulla tua punta, un misto di amaro e debolezza, una crepa e un coltello, tu sei una voragine con me dentro. Ma ogni cuore ha un peso, ogni cuore si strofina a un muro, ogni cuore ha un buio alle sue spalle che nessuno illuminerà mai. I cuori sono come i paesi, non ce ne sono due uguali. Comunque dovremmo farcela ad arrivare fino a domani e può darsi anche che ci sia il sole. Lo so che il sole ti piace e ti fa stare tranquillo. Non saremo felici, stanne certo, ci sarà sempre qualcuno che proverà a incentivare la nostra pena, a sminuire la gioia appena accenna a prendere corpo. Non sono paranoico, credimi, è che forse io e te non stiamo bene insieme, sappiamo solo spiarci, siamo troppo gelosi uno dell’altro. Ora non so più che dirti, che dire. Non ti so dare una soluzione, un luogo, una vita che ci possa esaudire. Posso darti la mia impazienza come tu mi dai la tua. So che fino a quando moriremo sarà sempre così, non avremo pace. E va bene, lo abbiamo detto, lo abbiamo ripetuto, chi voleva saperlo lo ha saputo...
Franco Arminio (Lettera al mio cuore)
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La verità è che non riesco a dormire perché continuò a piangere e a pensare a me e a Khalid. Mi chiedo se mai mi ha amato o se amava l’idea di amare qualcuno. Ci stavo male quando non mi chiamava o non trovavo nessun messaggio da parte sua dopo 13 ore di lavoro che facevo e lui a casa a fare niente. Ci stavo male quando mi diceva che ero fat o quando indicava una ragazza che faceva attività fisica e mi diceva “quanto vorrei che quella fossi tu”. Tante volte mi sono sentita inadeguata quando ero insieme a lui e piano piano ho cominciato a perdere rispetto nei suoi confronti.
Piango, piango fortissimo come una bambina e ho anche il singhiozzo.
Forse non mi ha amato mai e ora mi chiedo se mai qualcuno lo farà. Le mie amiche mi dicono che dovrei uscire con altri ragazzi o magari scopare un po’ in giro ma sinceramente non riesco a farlo. Non voglio fare più sesso con nessuno mai più in vita mia finché non avrò un corpo perfetto, magro, scolpito.
Vaffanculo a lui, alla sua testa di cazzo e di merda, vaffanculo a quella principessa di merda che si aspettava che io facessi l’uomo della situazione in qualsiasi situazione, vaffanculo alle sue mini palle di fare l’uomo perché lui un uomo non lo è mai stato. Vaffanculo alle sue battute di merda che non facevano mai ridere. Che veramente gli morissero tutte le connessione cerebrali che ha e che diventi un cazzo di ritardato. Porco dio. Vaffanculo veramente a quel aborto mancato che l’unica cosa che faceva nella sua vita, l’unico hobby è l’unico obiettivo che aveva nella sua esistenza di merda era guardare reels su Instagram e ascoltare podcast del cazzo dove non imparava mai niente. Questo per almeno 12-15 ore al giorno. Ma Dio cane fatti una vita. Vattene a fare in culo seriamente che sono meglio di te in tutto e più avanti di te anni luce.
E io sono qui a piangere per un coglione autistico senza palle che non mi ha mai amata e si è NOTATO solo che non aveva mai avuto il coraggio di lasciarmi perché “andava con il flow”, nel mentre io disperata a chiedergli attenzioni e non capire perché facesse così.
MA VATTENE A FARE IN CULO PEZZO DI OMINO SCHIFOSO.
So che sarò amata prima o poi Dio cane da un uomo con la U maiuscola che mi tratterrà come una principessa perché è quello che sono un un fiorellino carino e coccoloso che ha bisogno di essere trattato come tale. Punto.
Bom
Vado a dormire.
Ciao.
Sono arrabbiata.
Ciao.
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Abbiamo perso la connessione con lo spirito, la fede e con Dio. Molti si sono smarriti senza rendersene conto.
cywo
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«Al mondo esiste un tipo speciale di persona che spesso viene fraintesa. Queste persone tendono a essere i solitari, gli spiriti liberi, gli amanti innocenti, i ribelli.
Vedono il mondo per quello che dovrebbe essere, anche se il mondo raramente li vede.
Sono le grandi anime, i sognatori, le persone in sintonia con la vita, così intuitive nelle emozioni da spaventare i meno consapevoli.
Spaventano per quello che sono, persone Libere, e la libertà mette paura a chi non la sa gestire.
Le grandi anime raggiungono profondità che non si possono comprendere. Hanno una connessione con Dio, con l'Universo, con la Natura, e per questo sono le persone che cambieranno il mondo.
Spesso ci si sente inferiori, come se dovessimo sforzarci di rimanere lontanamente vicini al loro livello, per essere degni del loro amore.
Ci vuole una persona sicura di sé per amare una grande anima. Ma ne vale la pena. Cambierà la vostra vita.
Sono romantici, sono leali, aiutano a crescere, non sono materialisti, capiscono le connessioni profonde della vita, sono riconoscenti, sono esempi di coraggio.
Percorrono le strade più dolorose di questa vita, eppure in qualche modo trovano il coraggio di sorridere. Di essere altruisti. Di sostenere gli altri.
Amare una grande anima ed esserne amati è un dono dell'Universo»
(Shaniko Kafexhi)

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Messaggio angelico valido dal 21 gennaio al 25 gennaio
Angelo 61 Umabel
𝐀𝐦𝐢𝐜𝐢𝐳𝐢𝐚 𝐞 𝐀𝐦𝐨𝐫𝐞
Il tuo cuore ha bisogno di amare ed essere amato, di rispetto
e reciprocità. Le tue guide celesti ti inondano di luce per purificare il tuo intero essere.
Avviene una rigenerazione totale.
Grazie alla tua apertura e connessione con Dio sei un ottimo insegnante, aiutatore e guida.
𝐏𝐮𝐧𝐭𝐨 𝐊𝐚𝐫𝐦𝐢𝐜𝐨 𝐝𝐚 𝐝𝐨𝐯𝐞𝐫 𝐬𝐜𝐢𝐨𝐠𝐥𝐢𝐞𝐫𝐞:
Le esperienze amorose andate male ti hanno fatto dubitare
di te stesso e ora il tuo cuore non si fida più.
dovrai fare esperienza dell’amore che si manifesta nelle relazioni, che siano d’amicizia o d’amore.
Le ferite sentimentali dovranno da te essere guarite attraverso la comprensione dell’energia dell’amore.
Hai bisogno di scoprire le verità profonde per poter nutrire
il tuo spirito e portare guarigione al tuo intero essere.
La sfida è quella di creare relazioni sane e gioiose.
Sonia Versace
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Geova è uno dei tanti nomi e inganni dei divini impostori assetati di potere e adorazione.
Tutte le religioni nascono con buone intenzioni ma vengono rilevate e distorte per un unico obiettivo: dividere,annullare il principio di ogni custode dello spirito.
Il demiurgo nella sua gerarchia come Geova o Yahvé sono entità egoiste i cui sfoghi di megalomania e crudeltà si possono vedere chiaramente nell'Antico Testamento della sacra Bibbia....che di sacro purtroppo non ha più nulla.
Nel corso dei secoli è stata riscritta, aggiustata e interpretata male...e oggi i vari traduttori ne hanno testimoniato abbastanza per sollevare dubbi e sollecitare i cuori impavidi di vera saggezza, a riscrivere i veri concetti d'amore incondizionato e crescita spirituale per poter aprire la porta allo spirito. Uno spirito chiuso in una gabbia illusoria di nebbia fitta che non permette il risveglio, non accende la coscienza addormentata.
Il demiurgo è allo stesso tempo quella forza mentale che crea il suo mondo illusorio solo grazie alla pura energia pensante della vera creazione originale... le vere essenze divine - che provengono dalla Sorgente.
I figli amati sono solo ostaggi, spiriti infiniti, immortali che sono stati intrappolati nei corpi umani eoni fa, per soddisfare la fame di energia di coloro che sono stati ingannati da un dio genetista che si spaccio' per la Fonte.
La loro predazione è basata sulla paura, il dolore, la sofferenza, la crudeltà, il male e i desideri che il demiurgo e le sue gerarchie provocano, si deve comprendere che, le polarità hanno istinti diversi, c'è chi sfrutta e provoca appunto basse energie vibrazionali e chi invece le fa' elevare perché si nutre di quelle sottili. La guerra è loro e usano noi come pedine.
Finisce un ciclo dove hanno governato gli oscuri e passano la palla ai nordici corrotti che la new age spinge ignorantemente dichiarandoli benevoli.
Richiedono la nostra energia per sopravvivere...e per tanto inganneranno attraverso la quinta dimensione,la nuova trappola soprannominata " il paradiso in terra, la Gerusalemme celeste".
I canalizzatori che riportano messaggi angelici non hanno compreso che sono messaggi ingannatori del basso astrale. Sono parassiti energetici, tanti sono esseri demoniaci e gli egregori mentali.
In altre parole è il demiurgo che come strategia di potere ci ha messo la mente per il controllo, la manipolazione e la predazione energetica.
La cosa più grave è che per mancanza di conoscenza, crediamo che sia la "nostra mente" e che tutti i pensieri siano nostri.
Abbiamo una mente superiore e una mente inferiore.
Così ci sottomettiamo e crediamo che questa realtà di limitazione imposta, accettando il dolore, la limitazione e la sofferenza sia parte obbligatoria della vita, come presunto "apprendimento" per "crescere" ed "evolvere" ciò che non è vero. Lo spirito infinito È per sempre libero senza limiti❗
Solo la connessione con il tuo interiore può farti uscire da questa prigione distruggendo le mura di Alcatraz.
Sarà la forza del tuo cuore, quella scintilla divina o Spirito che è il tuo vero Essere, che determinerà la tua scelta.
Si batterà in un duello contro il demiurgo, per poter riottenere il controllo di se stessi. Lui esercita sulla nostra mente con infinite trappole astutamente pianificate dove ti fa credere di aver trovato, in qualcuno, in qualcosa, nel denaro, nel potere, in una professione o in qualsiasi cosa, la tua forza, volontà e verità.
L'energia del corpo mentale nell'essere umano è il territorio dell' OPPRESSORE : il demiurgo.
Per spegnere il suo potere va fatta presenza della luce non è altro che il tuo spirito infinito che non è altri che il vero portatore di un'essenza pura e indistruttibile.
Non cercare fuori ciò che è solo dentro di te.
Una volta che avrai capito come distruggere il sistema operativo mentale che il demiurgo controlla, potrai dire di aver corretto la matrice. Non potranno agganciarti perché sei solo un Hacker.
Riflettiamo....... ❤
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L’AMORE ALLA LUCE DEL GIORNO.
Buonasera o meglio buonanotte🌙
Benvenuti nel mio blog, sono Alya, un adolescente come tutte, mi piacerebbe molto presentarvi argomenti semplici e comuni, nei lati “alla luce” e nei “lati oscuri”. Il mio scopo è quello di dare una spiegazione, a volte anche scientifica, ai nostri comportamenti e sentimenti, molto spesso mi sarebbe servito, quindi ho intenzione di aiutarvi e darvi, magari, delle dritte per capirvi meglio.
Oggi martedì 19/11/2024, mi incammino con voi in un nuovo percorso…
Per iniziare parleremo di un elemento fondante della nostra vita in questo spezzone di blog: l’amore.
Esso per noi ha tantissime, veramente tante forme. L’amore è l’elemento portante della nostra vita, nasciamo e moriamo amati;
Veniamo concepiti, nella maggior parte dei casi, sotto il senno dell’amore e una volta alla fine del percorso, il nostro ricordo rimane vivo grazie all’amore.
Insomma è difficile immaginare una vita senza amore, anche involontariamente, proviamo sentimenti che possono essere interpretati come tale.
Il tema amore però, nel tempo è diventato una specie di argomento banale, quasi taboo, spesso ignoriamo quello che c’è dietro questo argomento, lasciandoci incantare dalla superficialità. Questo è facilmente comprensibile poiché nessuno mai ci insegna ad amare, ognuno nasce con un particolare modo di provare e donare questo sentimento.
Avete mai sentito dire: “al cuor non si comanda”? Bene, tutti pensiamo sia una stronzata, ma non è per niente così, l’amore o semplicemente un piccolo sentimento, una volta nato è per sempre, quello che tendiamo a fare è semplicemente permettere al nostro inconscio di ignorarlo, proprio come una puntura di zanzara, se smettiamo di grattarci, non pruderà più, ma la piccola cicatrice della puntura rimarrà ancora sulla pelle per un po’.
Cos’è l’amore? La risposta è “boh”, nessuno è mai stato capace di dare una spiegazione logica e sensata, ma per le persone un po’ meno poetiche e più realistiche c’è una spiegazione scientifica, ancor meglio, psicologica:
La teoria di Stenberg la spiega al meglio. Lo psicologo statunitense, negli anni 80’, ha provato a dare un senso e delle leggi al sentimento che, come da detto, non si comanda.
Come un triangolo l’amore ha tre vertici: INTIMITÀ, PASSIONE E IMPEGNO. Sono elementi fondanti, che ci devono essere perforza, magari alcuni più altri, ma senza uno di questi, l’amore non è “completo”, come se non avesse un senso.

INTIMITÀ: rappresenta la vera e propria connessione emotiva, una sorta di bluetooth emotivo, è quella parte di connessione, di calore che c’è tra due persone.
PASSIONE: rappresenta la cosiddetta “attrazione fisica” che sfocia al compimento sessuale. Spesso la passione sovrasta il tutto, per via della passione, si hanno i tradimenti, è l’elemento dei tre che man mano, con l’età e l’avanzare degli anni diminuisce, fino a sparire, spesso per ragioni fisiche.
IMPEGNO: rappresenta un po’ il lato giuridico dell’amore: le richieste formali (matrimonio civile) oppure le richieste a Dio (matrimonio religioso). ATTENZIONE, l’impegno è relativamente importante, si può avere una relazione stabile e vivo sentimento, senza impegno; ma allo stesso modo tanto impegno (matrimonio, figli ecc.) senza però avere un vivo sentimento.
Le tre componenti sono interattive: non dipendono l’una dall’altra, ma interagiscono come se fossero in un processo di azione e reazione, per esempio: con tanta intimità ci sarà probabilmente tanta passione; con tanto impegno, tanta intimità ma probabilmente minore passione.
Questo triangolo possiamo interpretarlo metaforicamente, ma anche geometricamente, perché con varie variazioni, il triangolo cambia.
Mi spiego meglio: per definire il triangolo abbiamo bisogno di altri due dati principali: LA QUANTITÀ DI AMORE e L’EQUILIBRIO. Non c’è tanto da approfondire, ma in termini matematici, la quantità indica l’area del triangolo, maggiore sarà la quantità maggiore superficie sarà occupata dal triangolo. Invece, l’equilibrio, definisce la misura dei lati del triangolo, per intenderci, una relazione equilibrata avrà la forma di un triangolo equilatero.
Per bilanciare il triangolo, Sternberg ha individuato diverse tipologie di relazione, in tutto sono 7: simpatia/amicizia, infatuazione, amore vuoto, amore romantico, amore fatuo, amore complementare, amore vissuto.
Una persona può delimitare più di un triangolo nella vita, la maggior parte delle volte sono due: uno reale, basato sull’esperienza e sulla relazione che si vive, e uno ideale, basato sul nostro sogno e sulla nostra identità.
Con questo posso dire di aver terminato il discorso generale, man mano andremo sempre di più ad approfondire. Vi auguro una buonanotte e un lungo flusso di coscienza💋
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QUANDO AMI UNA GRANDE ANIMA Al mondo esiste un tipo speciale di persona che spesso viene fraintesa. Queste persone tendono a essere i solitari, gli spiriti liberi, gli amanti innocenti, i ribelli. Vedono il mondo per quello che dovrebbe essere, anche se il mondo raramente li vede. Sono le grandi anime, i sognatori, le persone in sintonia con la vita, così intuitive nelle emozioni da spaventare i meno consapevoli. Spaventano per quello che sono, persone Libere, e la LIBERTÀ mette paura a chi non la sa gestire. Le grandi anime raggiungono profondità che non si possono comprendere. Hanno una connessione con Dio, con l'Universo, con la Natura, e per questo sono le persone che cambiano il mondo. Spesso ci si sente inferiori, come se dovessimo sforzarci di rimanere lontanamente vicini al loro livello, per essere degni del loro amore. Ci vuole una persona sicura di sé per amare una grande anima. Ma ne vale l'ORO. Cambia la vostra vita. Sono romantici, sono leali, aiutano a crescere, non sono materialisti, capiscono le connessioni profonde della vita, sono riconoscenti, sono esempi di coraggio. Percorrono le strade più dolorose di questa vita, eppure in qualche modo trovano il coraggio di sorridere. Di essere altruisti. Di sostenere gli altri. Amare una grande anima ed esserne amati è un DONO DELL'UNIVERSO. Alex Provence ******************************** WHEN YOU LOVE A GREAT SOUL There is a special kind of person in the world who is often misunderstood. These people tend to be loners, the free spirits, the innocent lovers, the rebels. They see the world for what it should be, even if the world rarely sees them. They are the great souls, the dreamers, people in tune with life, so intuitive in their emotions that they scare the less aware. They are scary for who they are, Free people, and FREEDOM scares those who don't know how to handle it. Great souls reach depths that cannot be understood. They have a connection with God, with the Universe, with Nature, and for this reason it is the people who change the world. We often feel inferior, as if we have to force ourselves to remain remotely close to their level, to be worthy of their love. It takes a confident person to love a great soul. But it's worth the GOLD. Change your life. They are romantic, they are loyal, they help us grow, they are not materialistic, understand the deep connections of life, they are grateful, they are examples of courage. They travel the most painful roads of this life, yet somehow they find the courage to smile. To be altruistic. To support others. Loving a great soul and being loved by him is a GIFT FROM THE UNIVERSE. Alex Provence
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Un mio amico sacerdote un giorno mi ha detto che il diavolo è bravissimo a fare fotocopie: quando ha colto il mio sguardo stupito al cospetto di una tale curiosissima riflessione teologica, mi ha descritto il maligno identificandolo con questa sua incredibile capacità di… “fare copie”: copie talvolta quasi perfette… che si fa fatica, come con certe borse taroccate, a distinguere l’originale dal falso. E così la sua bizzarra esegesi è continuata, connettendo l’assenza di Dio all’assenza di… creatività: il diavolo, mi diceva, proprio non la sopporta. Perché è proprio qui lo specifico divino: la creazione, la connessione dei linguaggi, la vertigine dell’arte. Lucifero, invece, per l’eternità è condannato solo a sforzarsi di… replicare. Ripetere modelli, imitare stampi. Ma è sterile: può distruggere, mai creare. Tant’è che dia-bolico è proprio il contrario di sim-bolico: il primo separa, il secondo connette. A volte anche noi educatori siamo stati convinti che progettare significasse fotocopiare: replicare modelli, seguire percorsi editi, stare nel solco e non poter errare. L’educatore che si prende cura della propria creatività allora, è pericoloso perché sta facendo una rivoluzione (ho rubato questa espressione da Bruno Munari): sta passando da una immagine di sé come seduto ad una di sé come… ricercatore.
Quello che conta non sa contare: Manifesto breve di Logica & Fantastica - Antonia Chiara Sardicchio
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#liberopensiero #laduraverità
Immagino lo sfacelo totale dell' Italia in caso di guerra. Una Nazione senza più identità, alienata dalla ricerca ossessivo compulsiva di un "identità sociale dettata da social rossobruni". Alla ricerca perenne di denaro che non trova, lavori abbandonati e clientelismo, politica e compravendita, sesso e identità, sondaggi e illusioni, pornografia delle emozioni e consumo di massa. E ancora: culto del fluido, famiglie castrate, patrie svendute e censure arbitrarie, restrizioni crescenti e statue abbattute, tirannia dei “diritti per tutti”, lotte per pronomi di genere e liberalizzazione delle droghe: insomma un inutile armata Brancaleone. Un paese naufragato nello schifo per l ingerenza della politica magnereccia in ogni campo. E i loro figli? I figli e famigli del cerchio politico ma anche i più in lay fino all ultimo assessore sconosciuto imboscati da qualche parte, mica sono politici Israeliani che vanno in prima linea i nostri!
Nel tempo del delirio politicamente corretto, dove le opinioni autoritarie e gridate della follia woke soppiantano le idee autorevoli, l' uomo occidentale ha già perso. Sempre più assente e sradicato si è trasformato in un perfetto ingranaggio del conformismo, astratto e ripetibile, senza Dio, senza confini, perennemente migrante e precario, spogliato di ogni profondità e di ogni connessione con lo spirito e il suo passato. È questo la verità. Siamo passati dalla morale del Bene alla moralizzazione della società e alla colpa di essere europei.
La soluzione? Forse sarebbe proprio una guerra. La rinascita di una nuova integrità che sviluppi anticorpi necessari a sanare le follie di questo tempo liquido, la putrefazione degli individui e lo scenario infernale dell’ "uomo folla". Ciò che serve, in questo contesto liquido, globale e virtuale è la volontà di edificare un uomo sovrano di se stesso che non si accordi all' imposizione e combatta l’auto annichilimento in atto.
#robertonicolettiballatibonaffini
#europe #ww3
#italia2024 #geopolitica
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EVENTI - di Gianpiero Menniti
L'ORIGINE DEL TEATRO GRECO E L'IRRAZIONALE
A Squillace, borgo di antichissime origini, ai primi di settembre. Racconto le "Origini del teatro greco" e la connessione con l'irrazionale, il caos primordiale che ne avrebbe ispirato la fondazione. Ecco uno stralcio della conferenza:
«Il mondo greco al quale con crescente approssimazione si fa appello frequentemente, per indicare l’origine della civiltà occidentale e dunque del nostro modello culturale, era ben lontano dalla rappresentazione che se ne fa ai nostri giorni. La nostra civiltà, intrinsecamente cristiana, ha certamente attinto, in molte forme (linguistiche, mitico-letterarie e rituali, politiche e sociali, scientifiche e filosofiche) a quella non consueta civiltà. Tuttavia, il “noi” contemporaneo è immemore delle limpide e coraggiose acquisizioni dell’uomo greco, del suo attestarsi su una linea di separazione tra l’evidenza caotica dell’esistenza e i tentativi di fornirla di un modello razionalmente adeguato. Di più: il caos non è l’effetto ma l’origine, la condizione primigenia, l’informe infinito della materia che preesiste e che preclude ogni conoscenza: questa è figlia del determinato e non ha alcuna possibilità di designazione dell’indeterminato. Non ha linguaggio, non ha parola, non possiede alcun segno. Se non un sussulto. Il sussulto che la lunghissima, ancestrale tradizione dei miti e dei riti eleusini ha tramandato oralmente fino a VII – VI secolo a.C. ma a partire da almeno 1500 anni prima nel contesto inattingibile della tradizione orale. Tradizione orale coperta dal segreto dell’origine che solo il racconto dei miti poteva parzialmente rivelare come in una lenta e attenta marcia di avvicinamento alla verità terrificante dell’informe. La consapevolezza di un disordine originario non è rassegnazione ma, paradossalmente, razionale costruzione di un ordine che contempla il suo contrario. E con esso convive. In questa condizione originaria e incontrovertibile, nasce il “sacro”, il separato che, tuttavia, abita gli abissi della natura fenomenica e della natura umana. Così, nasce anche il teatro - dal gr. ϑέατρον, der. del tema di ϑεάομαι «guardare, essere spettatore» - come rivelazione di questo stato di coesistenza, il celebre modello di relazione tra dionisiaco e apollineo di Nietzsche. Ma l’origine della tragedia greca – la prima forma di teatro – non è come si potrebbe immaginare, nella scena, nella skenè (σκηνή) che racconta le vicende del dramma: la tragedia nasce dal coro, dal coro dei satiri che irrompono dai parodoi con urli e canti, al ritmo di danza. Metà uomini e metà bestie, i satiri incarnano la mimesi di ciò che è ormai memoria, del passaggio dell’uomo dalla selva alla condizione dell’essere consapevole. Consapevole di cosa? Soprattutto della sua finitezza, della morte, del cadavere che inerte può essere vinto solo dal suo contrario, dall’arte che è vita, che per questo è gioia, è danza, è canto, è parola, è unità “corale” del flusso e dell’energia che anima gli esseri umani distanti dalla loro insormontabile caducità. Il coro è dunque il protagonista della tragedia, il coro che evoca il dio, Dioniso, che non a caso è il dio della vita e della morte, del maschile e del femminile, del divino e del bestiale: la sua è una natura incessantemente polimorfica. Incarna, dunque, il caos dell’inizio, il caos che non possiede storia, che non possiede Chronos ma che si attesta in una sorta di Kairos infinito, nell’istante senza tempo. Il canto ditirambico dei satiri è l’effetto di quel sussulto ancestrale e dell’ingresso nella vita che da quel momento “conta” il tempo, che accoglie l’esistenza come atto collettivo, corale, che a questa dimensione pre-consapevole vuole tornare sapendo che non c’è possibile ritorno se non nella mimesi della danza, della parola, della rappresentazione che colma la scena lasciando ai satiri l’altare posto in basso nello spazio dell’orchestra, in un “mondo altro” che tutto ha preceduto e che solo il ricordo, il riportare al cuore, può rendere vivida espressione nella malinconia della mimesi, stratagemma del sopportabile fino alla sua trasformazione nell’estasi dell’evocazione del Dio.»
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⚠️ NOVITÀ IN LIBRERIA 🔥
Emanuele Ricucci
INDECENTI
Uomini e donne oltre il “politicamente corretto”: per una rinascita antropologica e spirituale
Social network e alienazione, denaro e solitudine, politica e compravendita, sesso e identità, sondaggi e illusioni, pornografia delle emozioni e consumo di massa. E ancora: culto dell’estrema libertà e famiglie castrate, patrie svendute e censure arbitrarie, restrizioni crescenti e statue abbattute, superamento di ogni limite e tirannia dei “diritti per tutti”.
Nel tempo del delirio politicamente corretto, dove le opinioni autoritarie soppiantano le idee autorevoli, cosa sta accadendo all’uomo occidentale? Sempre più assente e sradicato, esso si è trasformato in un perfetto ingranaggio del conformismo, astratto e ripetibile, senza Dio e senza confini, perennemente migrante e precario, spogliato di ogni profondità e di ogni connessione con lo spirito. È questo il tanto decantato “progresso” della democrazia liberale? Come siamo passati dalla “morale del Bene” alla moralizzazione della società?
Tra le pagine di questo testo – seguendo i precedenti capitoli della “trilogia degli uomini sovrani di se stessi”, tra cui una parte di “Contro la folla” – Emanuele Ricucci non pone un problema già noto, ma offre una possibile soluzione: la ricerca di una nuova integrità che sviluppi gli anticorpi necessari a sanare le follie del progresso, la putrefazione degli individui in scatola e lo scenario infernale dell’uomo folla. Ciò che serve – in questo contesto liquido, globale e virtuale – è la volontà di edificare l’uomo sovrano di se stesso, l’indecente che non si accodi alla rasserenante decenza dell’imposizione e combatta l’auto annullamento in atto.
Un viaggio da Ortega y Gasset a Simone Weil, da Marcello Veneziani a Dominique Venner, da Rainer Maria Rilke a Paul Bloom, attraversando l’arte, l’antropologia, la sociologia e la poesia. Perché – oggi più che mai – libertà è trasmettersi la fiaccola dell’indecenza.
INFO & ORDINI:
www.passaggioalbosco.it
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Abbiamo perso la connessione con lo spirito, la fede e con Dio. Molti si sono smarriti senza rendersene conto.
cywo
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Parole di sconforto e speranza
Nell'universo vasto e infinito,
Scorgo l'incredibile bellezza dell'esistenza.
Galassie intrecciate con caotica eleganza,
Astri che danzano in sinfonia celestiale.
E poi lui, Dio del nostro mondo, che sorregge
La vita col sacrificio del suo sangue.
Sole, donatore di luce e padre nostro.
Ma l'umanità, cieca e indifferente,
Ignora le verità più banali.
Perduta tra le vie dell'avidità,
Si affanna nell'orgoglio del successo, a ogni costo. Senza vie di fuga.
La vita, un dono prezioso e fugace,
Un poema fragile, un sussurro nel frastuono.
Ma l'umanità la consuma voracemente,
Nell'illusione del progresso mercificato.
E così, ci allontaniamo dalla saggezza più profonda,
Accecati dalla rincorsa dell’ego
abbiamo creato un mondo che ci appagasse,
Dimenticandoci tutto ciò che ci circonda
Soffocato da mari di cemento.
Acque limpide che zampillano nei ruscelli,
Alberi maestosi che oscillano al vento,
E animali, vermi, funghi e batteri.
Tutti in bilico in questo precario equilibrio olistico.
L’infinita bellezza di ciò che vive. Di chi sfida con tutte le forze il freddo vuoto eterno dell’universo.
Oh, quanto prezioso è il tempo che ci è dato,
Eppure lo sprechiamo in battaglie futili.
Abbiamo dimenticato la nostra connessione,
Con la terra, con gli altri, con noi stessi.
Ma l'umanità sorda al sussurro del vento,
Ignora il canto melodico degli uccelli selvatici.
Insegue il potere e l'accumulo di ricchezze,
Sprofonda avida nella terra, senza riguardi.
L'inquinamento, spregevole scempio,
S'avvolge come un serpente soffocante.
L'umanità, stolta e abietta, sguazza nella propria sciagura,
Sommersa da rifiuti ma con gli occhi chiusi.
La terra s’impregna di veleno.
L’acqua viene violentata dalla plastica.
L'aria si fa infetta di fumo acre,
E la natura geme nel suo silente tormento.
Oh, quant'è sciocco l'essere umano,
A distruggere ciò che gli è stato donato.
Imbrigliato dall'avidità e dall'ignoranza,
Getta via il prezioso patrimonio, scellerato.
Ma c'è ancora speranza, un bagliore di luce,
Nel cuore di coloro che cercano la verità.
Tocchiamo l'essenza stessa della vita,
Risvegliamo il bambino, il poeta che risiede dentro di noi.
E nell'infinita meraviglia dell'universo,
Ritroveremo la via per riconnetterci.
Lasciamo che l'amore guidi i nostri passi,
Per preservare il tesoro prezioso e fugace dell'esistenza.
E sfidiamo noi stessi
Affinché l'umanità risorga, sagace e consapevole,
E la natura, libera, torni a brillare con fulgore,
In un mondo dove l'armonia rinasce, eterna e immortale.
-Giacomo Rojas
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