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Mia moglie...brava buona tutta casa e chiesa..bisex mercenaria fino al midollo
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PRIMA PAGINA La Citta di Oggi mercoledì, 11 settembre 2024
#PrimaPagina#lacitta quotidiano#giornale#primepagine#frontpage#nazionali#internazionali#news#inedicola#oggi sfida#pisa#mare#citta#quotidiano#salerno#provincia#anno#canone#mensile#zero#moglie#politico#guai#choc#donna#lamenta#controquerela#ospedale#pistola#coniuge
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In casi come questi bisogna sempre stare attenti a non scambiare giudizi morali con giudizi professionali, ma l’errore più grave è quello di scambiare giudizi personali, derivanti dalla propria forma mentis e dalla propria personale esperienza, con giudizi professionali.
Da questo articolo si ricava che l’esperta, dott.ssa Maria Claudia Biscione, psicologa, psicoterapeuta e sessuologa, pare ritenere sano il tradimento di lei perché avrebbe mostrato “una grande competenza emotiva”.
La “grande competenza emotiva” a mio parere sarebbe stata quella di riconoscere e manifestare opportunamente il suo disagio al marito, se questo non fosse stato in grado di comprenderlo lei avrebbe potuto decidere alla luce del sole e separandosi dal coniuge, che tipo di svolta dare alla propria vita.
Il tradimento e l’amore clandestino non sono mai una risposta opportuna, perché al tradimento del coniuge troppo preso dal suo lavoro lei contrappone un altro tipo di tradimento, con un altro uomo.
I legami clandestini non durano quasi mai a lungo, sono risposte di transizione che svaniscono nel nulla quando viene meno il motivo per cui ci si è aggrappati ad essi.
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Jorge Luis Borges sosteneva che gli antichi greci furono i primi a pensare, ci hanno dato la poesia, la scienza, la filosofia razionale, che tutta la cultura a noi pervenuta nel corso dei secoli derivi dai greci.
I filosofi greci distinguevano l’amore in 12 tipologie diverse a seconda delle diverse emozioni umane e sfumature del sentimento:
Agape (αγάπη)
Agape è l’amore incondizionato, anche non ricambiato. Va al di là delle forze umane, è un amore puro e senza alcuna aspettativa. Viene utilizzato nei vangeli e nella religione.
Eros (έρως)
Eros è la tipologia di amore più conosciuta. Dio greco della fertilità, il suo tipo di amore rappresenta quello passionale, il desiderio carnale. Veniva definito in termini di irrazionalità, perché il desiderio ardente avrebbe potuto portare alla follia.
Philia (φιλία)
Philia indica un tipo di amicizia profonda. Amicizia come vincolo di fiducia e lealtà, come fondamenta di un rapporto solido e suggellato dalla bellezza della condivisione. Amare ed essere amati.
Storge (στοργή)
Storge è l’amore nei confronti della famiglia o dei parenti, tipico dei consanguinei, deriva da “stergo” che significa amare teneramente.
Philautia (φιλαυτία)
Philautia è l’amore per sé stessi, l’amor proprio, fonte di perfezionamento e benevolenza è definito come forma di egoismo positivo.
Mania (μανία)
Mania associato all’amore è il desiderio incondizionato di amare e possedere, l’amore tossico che vive (apparentemente) solo attraverso il possesso di ciò che brama, il partner come oggetto del desiderio. Distruttivo.
Charis (χάρις)
Charis è forse la tipologia d’amore più ambita tanto quanto appagante: idilliaco. Entrambi i partner si amano allo stesso modo, sia fisicamente che spiritualmente.
Himeros (ἵμερος)
Himeros è l’amore che arde di desiderio fisico, impulsivo, irrefrenabile, l’amore folle. Desiderio carnale, non ascolta ragioni e va appagato nell’immediato.
Anteros (αντέρως)
Anteros, fratello di Eros (si narra fossero inseparabili) è l’amore corrisposto con il rispettivo coniuge/compagno e indica la stabilità sentimentale.
Pragma (πρᾶγμα)
Pragma è associato all’amore maturo di lunga data, ma anche al compromesso e alla pazienza. Fare uno sforzo per dare amore piuttosto che solo per riceverlo.
Pothos (Πόθος)
Pothos è la personificazione del rimpianto e del senso di nostalgia che si prova quando una persona amata è lontana. È anche identificato con l’amore adolescenziale, l’infatuazione, il desiderio prima dell’incontro.
Thelema (θέλημα)
Thelema è l’amore nei confronti di ciò che si fa, il proprio lavoro, il piacere di fare qualcosa, il desiderio voler fare e non è rivolto quindi ad una persona.
— manuela g.
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Ho chiesto a un mio amico che sta invecchiando: "Quali cambiamenti stai notando?" Mi ha inviato queste riflessioni davvero interessanti che vorrei condividere con voi:
Dopo aver amato i miei genitori, fratelli, coniuge, figli e amici, ho iniziato ad amare me stesso.
Ho capito che non sono "Atlante": il mondo non pesa sulle mie spalle.
Non contratto più con i venditori di frutta e verdura. Qualche soldo in più non mi cambia la vita, ma potrebbe aiutare il venditore a pagare la scuola di sua figlia.
Pago il tassista senza aspettare il resto. Quel piccolo extra potrebbe farlo sorridere, e sta sicuramente lavorando più duramente di me.
Non correggo più gli anziani che ripetono le stesse storie. Quelle storie li riportano a momenti felici del loro passato.
Ho imparato a non correggere le persone, anche quando so che sbagliano. La pace è più preziosa della perfezione.
Elogio le persone generosamente. Non solo migliora il loro umore, ma anche il mio.
Non mi preoccupo più per una macchia sui vestiti. La personalità conta più delle apparenze.
Mi allontano dalle persone che non mi apprezzano. Conosco il mio valore, anche se loro no.
Non mi vergogno delle mie emozioni. Sono proprio le emozioni a rendermi umano.
Ho capito che è meglio mettere da parte l’ego piuttosto che rompere una relazione.
Vivo ogni giorno come se fosse l’ultimo, perché potrebbe esserlo davvero.
Faccio ciò che mi rende felice. La mia felicità dipende da me.
Valorizzo i miei amici, perché ogni giorno ne perdo alcuni: non perché litighiamo, ma perché sono passati oltre.
Valorizzo ciò che ho, piuttosto che ciò che desidero, perché ciò che ho è mio: la mia vita, la mia famiglia, i miei amici.
Ho deciso di condividere questo perché mi sono chiesto: perché aspettare così tanto tempo per cercare la felicità? Non dobbiamo essere anziani per praticare questi insegnamenti!
Autore sconosciuto
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" Educare all'ozio significa insegnare a scegliere un film, uno spettacolo teatrale, un libro. Insegnare a sbrigare le attività domestiche e a far da sé molte cose che fin qui abbiamo comprato. Insegnare la convivialità, l'introspezione, il gioco. Anche la pedagogia dell'ozio ha una sua etica, una sua estetica, una sua dinamica, delle sue tecniche. E tutto questo va insegnato. L'ozio richiede luoghi adatti per riposarsi, per distrarsi, per divertirsi. Ai giovani perciò bisogna insegnare a districarsi non solo nei meandri del lavoro, ma anche nei meandri delle varie offerte di loisirs. Significa educare a fare il genitore e a fare il coniuge, ai rapporti con l'altro sesso, al volontariato, cioè ad attività socialmente utili da svolgere nel tempo libero che avremo in abbondanza. Ce n'è da insegnare! La massa della gente non sa scegliere neppure un luogo di vacanze: va in un'agenzia e si fa rifilare quello che capita. La massa della gente non sa come distrarsi e come riposarsi. Bisogna educare alla notte: la nostra cultura è tutta diurna, vede la notte come uno spazio privatissimo, peccaminoso. E poi bisogna educare alla cultura post-moderna: molte espressioni della nostra cultura non sono godibili immediatamente com'era per la pittura classica o per la musica tradizionale. Siano architettura, scultura o design, spesso possiamo apprezzarle solo se ne conosciamo storia, senso e scopo. Posso rimanere istantaneamente colpito di fronte alla Gioconda o a una statua di Canova, ma per capire Mondrian devo sapere cos'è stato il movimento De Stijl, e per ammirare davvero Van Gogh devo sapere cos'è stato l'Impressionismo. Educare significa insegnare ad arricchire le cose di significato, come diceva Dewey. Più educato sei, più significati cogli nelle cose e conferisci alle cose. "
Domenico De Masi, Ozio creativo. Conversazione con Maria Serena Palieri, Ediesse (collana Interventi), Roma, 1997¹; pp. 141-142.
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La donna di un altro
Leccartela tutta e con studiata lentezza è un mio vero, sottile piacere. Per me che, dopo tanta corte, ne gusto finalmente il sapore, l'odore e la morbidezza. Per lei è una sensazione indescrivibile; è lusingata e felice, perché si sente per la prima volta nuovamente oggetto di insolito e raro piacere per un altro uomo che non sia suo marito.
Capisce di essere da me molto desiderata e adesso pregusta l'amplesso che tra poco seguirà. Ne ha una voglia da scoppiare. Che le urge, dentro al suo corpo ancora bellissimo. Mi desidera. Io sono impaziente di fotterla. Ed è bagnatissima, sotto. Si stringe a me. Mi parla dei figli. Io la rassicuro. Tra un'ora e mezza li rivedrà e saranno sempre bellissimi.
Gliela posso tastare con le dita infilate tra le sue grandi labbra, scostandole lo slip mentre mi sussurra cose, con le labbra incollate al mio orecchio. E' diventata rossa in viso: "sfondami il culo, la fregna e consumami letteralmente d'amore, adesso. Ti voglio" m'ha implorato. Domani si vedrà. Conta solo adesso, per noi.
Anche se comunque si sente molto in colpa. La prima volta che tradiscono è sempre così. Lui è lontano da giorni e... "che tu sia maledetto, la tentazione che rappresentavi, l'occasione che mi hai offerto, senza troppi giri di parole, per me era troppo forte. Ti desidero in segreto da tempo. E ammetto che a questo dolce peccato con te stasera non avrei mai saputo rinunciare."
Far capitolare una madre e moglie fedele è un traguardo scorretto, difficile, assolutamente immorale. Ma segretamente molto ambito da ogni uomo. Tra una settimana, al ritorno del coniuge, lei reciterà da provetta attrice. Le basterà sorridergli, fingendo che lui le sia... "mancato moltissimo, amore mio."
Avrà delle lacrime di rimorso negli occhi, che lui scambierà per vero affetto muliebre. In aeroporto, bellissima e con la coda di cavallo da liceale che a lui piace tanto, gli getterà le braccia al collo, da gattina veramente innamorata e fedele. Lo bacerà e gli si metterà sottobraccio stretta stretta: aggiornandolo, parlandogli dei figli.
E scartando il regalino speciale e prezioso che lui le avrà portato. Sarà un po' rossa in viso, mentre gli mentirà su come ha impiegato tutto il tempo. Lui se la mangerà con gli occhi, perché avrà ritrovato la sua bambina, sempre un po' timida e dall'aspetto virginale, innocente. Una vera perla di moglie. Poi giunti a casa lei lo farà scopare immediatamente e lo succhierà, avida d'amore. Cercherà di svuotarlo completamente.
Lo farà con estrema passione e piangendo, sinceramente pentita. Almeno quella notte. Cercando così, completamente sottomessa, di cancellare in qualche modo la sua colpa. Lui ne sarà felice, rassicurato nella sua virilità e porterà ignaro e con gran dignità i suoi chili di freschissime corna. Che però ormai lei, avendo assaggiato il frutto proibito, provvederà a rinnovare spesso.
RDA
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Ho chiesto a un mio amico che ha superato i 60 anni e si avvicina ai 70: "Quali cambiamenti stai notando?" Mi ha inviato queste riflessioni davvero interessanti che vorrei condividere con voi:
Dopo aver amato i miei genitori, fratelli, coniuge, figli e amici, ho iniziato ad amare me stesso.
Ho capito che non sono "Atlante": il mondo non pesa sulle mie spalle.
Non contratto più con i venditori di frutta e verdura. Qualche soldo in più non mi cambia la vita, ma potrebbe aiutare il venditore a pagare la scuola di sua figlia.
Pago il tassista senza aspettare il resto. Quel piccolo extra potrebbe farlo sorridere, e sta sicuramente lavorando più duramente di me.
Non correggo più gli anziani che ripetono le stesse storie. Quelle storie li riportano a momenti felici del loro passato.
Ho imparato a non correggere le persone, anche quando so che sbagliano. La pace è più preziosa della perfezione.
Elogio le persone generosamente. Non solo migliora il loro umore, ma anche il mio.
Non mi preoccupo più per una macchia sui vestiti. La personalità conta più delle apparenze.
Mi allontano dalle persone che non mi apprezzano. Conosco il mio valore, anche se loro no.
Non mi vergogno delle mie emozioni. Sono proprio le emozioni a rendermi umano.
Ho capito che è meglio mettere da parte l’ego piuttosto che rompere una relazione.
Vivo ogni giorno come se fosse l’ultimo, perché potrebbe esserlo davvero.
Faccio ciò che mi rende felice. La mia felicità dipende da me.
Valorizzo i miei amici, perché ogni giorno ne perdo alcuni: non perché litighiamo, ma perché sono passati oltre.
Valorizzo ciò che ho, piuttosto che ciò che desidero, perché ciò che ho è mio: la mia vita, la mia famiglia, i miei amici.
Ho deciso di condividere questo perché mi sono chiesto: perché aspettare così tanto tempo per cercare la felicità? Non dobbiamo essere anziani per praticare questi insegnamenti!
Autore sconosciuto
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PARTHENOPE
Così come per la pasticceria, se non si ama la Sacher Torte credo sia inutile andare da Demel, allo stesso modo se non si ama Sorrentino inutile andare a vedere “Parthenope”, poiché il film ripropone, diversamente coniugate, tutte le figure retoriche, tutte le visioni del mondo, tutti gli stilemi che si ritrovano in quasi tutti gli altri film del grande regista napoletano. Non vi racconterò la trama del film, perché credo sia la cosa meno interessante, sempre ammesso che esista nel senso tradizionale del termine. Potremmo dire che sono presenti delle vicende e che queste, piccole o grandi che siano, si sviluppano secondo la triade husserliana di spazio-tempo-causalità. Le cose accadono sempre in uno spazio, che qui è principalmente Napoli (ma anche Capri e Trento), accadono in un tempo che va dagli anni Cinquanta ad oggi e, infine, accadono per una causalità dettata dalle scelte di Parthenope e di chi le sta intorno (ma principalmente dalle sue). Parthenope è una ragazza bellissima partorita nelle acque del golfo di Napoli che, contrariamente alla sirena che, non essendo riuscita ad ammaliare Ulisse, nel golfo di Napoli approdò. Una donna che opera scelte sentimentali ed emozionali che punteggeranno la sua vita, comprendendo poi che solo in età matura le cose sembrano divenire intellegibili. Del resto lo stesso Sorrentino in una intervista dichiarava: “Più vai avanti negli anni, meno ti innamori, meno ti diverti, e diminuisce anche la tua capacità di meravigliarti. Però riesci a vedere le cose, a vederle in profondità”. Un po’ quello che accade alla divina Parthenope, santa e peccatrice, carnale e spirituale, creatura misteriosa ed ingenua. “Abbandonati ad una estate perfetta siamo stati bellissimi ed infelici”, dirà Parthenope ricordando i beati anni della gioventù. Forse, come dice la protagonista, il desiderio è pieno di mistero e il sesso è il suo funerale. Il film di Sorrentino è prevedibilmente barocco e ridondante, ma lo è con cognizione di causa, ambientato in una città che difficilmente potrebbe essere raccontata meglio, una città che contiene al suo interno il dramma e la derisione, l’abnorme e la misura, la saggezza e la follia, il sacro e il profano, solo che a Napoli gli opposti non sono realmente opposti: Napoli contiene tutto, ma tutto insieme e forse questo ne fa una città unica (che non significa necessariamente bella). Filmone impegnativo, conturbante, intenso e non per tutti i palati.
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"The second half of the 860s saw [...] a change in Angelberga’s status, as well as the introduction of several queenly titles, which were used more frequently for her than other queens before her.
During the period which Louis II spent in the south the empress received a considerable number of royal grants. The first one, which was mentioned at the beginning of this chapter, was issued in May 866, probably in Capua, and granted to Angelberga the “corticellam nostram Ibernam sitam non longe a corte Olonna”. For the first time, Angelberga was presented as consors imperii: “dilectam coniugem nostram atque consortem imperii nostri” […] In July 866 Louis II issued another charter for Angelberga. This time she was granted three properties in north-eastern Italy, Sesto in the comitatus of Cremona, Locarno in the comitatus of Stazzona (Como) and Aticianum in the area of Diano (Liguria). In this document Angelberga is not defined consors imperii, but rather “dilectae coniugi nostrae, clarissimae scilicet augustae Angilbergae” [...] Gauginus recognized another charter, on 28th April 868 in Venosa, granting San Salvatore to Angelberga, and in case of her death, to her daughter Ermengarda. Based on the 861 diploma, this charter was issued following the death of Gisla, who until then had directed the nunnery. This charter explicitly stresses Angelberga’s political role as “consors et adiutrix regni pariter dilectissime coniuge nostrae, clarissimae scilicet augustae Angilbergae”. Expressions such as adiutrix regni and augusta seem to suggest an increasing stress on the empress' political role, which cannot be found in the previous donation of 861 […] A diploma issued in Venosa on 25th May 869, granted to Angelberga five curtes situated in the northeast of Italy. The document presents Angelberga as “amantissimam coniugem nostram Angilbergam imperatricem augustam”; and requesting the grant of the curtes: “eiusdem dulcissimae coniugis nostrae petitioni serenitatis aurem libentissime accomodantes praescriptas res”.
What needs to be underlined is the introduction of several queenly titles, which were not particularly common before Angelberga. This must be related to the new situation of the chancery: to the freedom chancellors had to invent ��� or reinvent – the diplomatic lexicon. Secondly, these titles echoed imperial authority. Their use was related to the historical moment in which they were employed, a moment of complex negotiations with the Byzantine empire. The expedition in southern Italy intensified the relations between the two empires, as the Byzantines also had interests in that area. In 871 Louis II sent a letter, probably written by Anastasius Bibliothecarius, to Basil I, replying to a previous missive of the Byzantine emperor, which has not survived. Louis’ letter discusses various matters, namely the military campaign and the patriarchate. However, its core is represented by Louis II’s claim legitimately to call himself emperor, which the basileus was questioning. Louis argued that he had the right to be called emperor, as his father and grandfather were emperors, and most importantly, as he had been consecrated by the pope. The letter shows that Basil did not want to recognize the legitimacy of Louis’ imperial title and hence that the language of authority was a very significant issue in these years. The language we find in Louis II’s charters in this period – also with regard to his wife’s titles - can be related to these discussions. The use of consors imperii – a solemn title, both because of its Roman origin and its use in Carolingian diplomatics – and of other titles that echoed political significance can be seen as an attempt to use a more formalized political language. This language would have stressed imperial authority in a period in which the relations with the Byzantine empire were extremely significant for Louis II."
Roberta Cimino, Italian Queens in the Ninth and Tenth Centuries (PHD Thesis, University of St Andrews, 2014)
#historicwomendaily#angelberga#italian history#9th century#louis II#my post#carolingian period#byzantine history#women in history
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Lo Stato delle cose..
Da una parte abbiamo una politica che ritiene giusto che un lavorarore guadagni 4-5 euro l'ora. E dall'altra abbiamo la coniuge del PATRIOTA IGNAZIO BENITO GRAZIANO BALBO LA RUSSA, e il compagno della PATRIOTA Daniela Garnero in Santanche' in Mazzaro in Sallusti, che in 58 min guadagnano un milione di euro acquistando una casa a 2,5 milioni di euro e dopo 58min, appunto, rivendendola a 3,5 milioni di euro.
Tutto regolare? Gia' moralmente e' una schifezza cosmica ma al Presidente del Senato e alla Ministra una cosa va chiesta..
Una domanda. Quando si acquista un immobile, il notaio certifica il passaggio di denaro a saldo dell'acquisto. In genere sempre un assegno circolare. Si sta dicendo che la moglie del Presidente del senato aveva in quel momento 1 milione e 250mila euro sul conto corrente? E il finto nobile, compagno della Santanche', in quel momento amministratore di una societa' fallita, quindi con fornitori e dipendenti con crediti non onorati, aveva anche lui 1milione e 250mila euro sul suo conto personale?
A diversi miei clienti di studio, agenzia entrate a volte ha mandato lettere di compliance, finche' venisse chiarita la provenienza di soldi usati per acquistare quella loro casa. Certi chiarimenti verranno richiesti anche ai due "volponi"? E perche' agenzia entrate non ha pignorato il conto corrente del finto nobile essendo lui amministratore di una societa' fallita? Certa gente andrebbe menata e invece noi la votiamo (e molti la invidiano pure)..
@ilpianistasultetto
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Andiamo dal pediatra senza appuntamento per farci fare i certificati medici per attività extrascolastica non agonistica, ma quando apre la porta tra una paziente e l'altra ci dice "eh però senza appuntamento come facciamo? Io stamattina ne ho tanti, dovete prendere l'appuntamento". Intercettando la possibile reazione inconsulta di coniuge, lo guardo e mi scuso per aver dimenticato l'appuntamento, chiedendogli la cortesia di fissarmelo subito così possiamo tornarci come si deve.
Una volta dentro, mentre prende l'agenda, mi chiede "Ma è urgente?" E io gli spiego che i ragazzi comunque iniziano la prossima settimana, scusandomi di nuovo per l'improvvisata e chiarendo che non c'è problema ; me lo fa lo stesso al volo per tutti e due, glielo pago e mi dice "mi raccomando però, bisogna comunque che io li visiti" e mi fissa subito data ed ora per la visita. Lo ringrazio profusamente per la cortesia e la disponibilità.
A volte basta essere gentili ed ammettere di aver sbagliato perché le persone ci tendano una mano; invece, spesso è la tendenza a "scornarsi" per questioni di principio a vincere. Ovviamente mia moglie mi ha commentato "io non ci sarei riuscita, anche perché glielo avevo chiesto per messaggio e mi aveva detto di essere disponibile a partire dallo scorso lunedì, non mi aveva detto di prendere l'appuntamento". E questo è il motivo per cui odia andare dal pediatra da sola: non è abituata alla mediazione, e lui non è per nulla un tipo facile. Non è semplice per lei, e lo capisco, cresciuta come è cresciuta e soprattutto dove è cresciuta, nel luogo dove la gentilezza è sempre sottomessa al guadagno pratico.
Io dal canto mio le ho semplicemente detto: non è un caso che io scelga sempre il bardo, come classe, quando gioco a D&D. Non è un caso per niente.
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Pensi che la pace richieda la fine della guerra?
O che le tigri mangino solo verdura?
La pace richiede l’assenza del tuo capo,
del tuo coniuge, di te stesso?
Pensi che la pace provenga da un luogo diverso da questo?
Da un tempo diverso dall’Adesso?
In un cuore diverso da tuo?
La pace è questo momento senza giudizio.
È tutto qui.
Questo momento nello spazio del cuore
dove tutto ciò che è, è benvenuto.
La pace è questo momento
senza pensare che debba essere diverso,
che dovresti sentirti in un altro modo,
che la tua vita dovrebbe svolgersi secondo i tuoi piani.
La pace è questo momento senza giudizio,
questo momento nello spazio del cuore
dove tutto ciò che è, è benvenuto.
"La pace è questo momento senza giudizio"
- Dorothy S. Hunt
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🙏Quando morirai, non preoccuparti del tuo corpo.. i tuoi parenti faranno tutto il necessario secondo le loro possibilità.
Ti toglieranno i vestiti
Ti laveranno
Ti vestiranno
Ti porteranno via da casa e ti porteranno al tuo nuovo indirizzo.
Molti verranno al tuo funerale a ′′salutare". Alcuni cancelleranno gli impegni e mancheranno anche a lavoro per andare al tuo funerale..
I tuoi averi, ciò che non ti piaceva prestare, saranno venduti, regalati o bruciati.
Le tue chiavi
I tuoi strumenti
I tuoi libri
I tuoi cd
Le tue scarpe
I tuoi vestiti..
E sii sicuro che il mondo non si fermerà a piangere per te.
L’economia continuerà.
Nel tuo lavoro, sarai sostituito. Qualcuno con le stesse o migliori capacità, assumerà il tuo posto..
I tuoi beni andranno ai tuoi eredi..
E non dubitare che continuerai ad essere citato, giudicato, messo in discussione e criticato per le piccole e grandi cose che hai fatto nella vita..
Le persone che ti conoscevano solo per il tuo viso diranno: Povero uomo!
I tuoi amici sinceri piangeranno qualche ora o qualche giorno, ma poi torneranno a ridere.
I tuoi animali si abitueranno al nuovo padrone.
Le tue foto, per un po’ di tempo, rimarranno appese al muro o continueranno su qualche mobile, ma poi verranno messe in fondo a un cassetto..
Qualcun altro si siederà sul tuo divano e mangerà sulla tua tavola..
Il dolore profondo a casa tua durerà una settimana, due, un mese, due, un anno, due.. Dopo sarai aggiunto ai ricordi e poi la tua storia sarà finita..
Finito tra le persone, finito qui, finito in questo mondo..
Ma inizierà la tua storia nella tua nuova realtà... nella tua vita dopo la morte.
La tua vita dove non hai potuto trasferirti con le cose che avevi qui perché in più, andandotene, avranno perso il valore che avevano..
Corpo
Bellezza
Aspetto
Cognome
Comodità
Credito
Stato
Posizione
Conto bancario
Casa
Automobile
Professione
Titolo
Diplomi
Medaglie
Trofei
Amici
Luoghi
Coniuge
Famiglia..
Nella tua nuova vita avrai solo bisogno del tuo spirito. E il valore che gli hai accumulato qui, sarà l'unica fortuna su cui conterai lì.
Questa fortuna è l'unica cosa che ti porterai via e si impasta per tutto il tempo che stai qui. Quando vivi una vita d'amore verso gli altri e in pace con il prossimo, stai impastando la tua fortuna spirituale..
Ecco perché prova a vivere pienamente e sii felice mentre sei qui perché, come ha detto Francesco D’Assisi: ′′Da qui non ti porterai via quello che hai. Prenderai solo quello che hai dato′′…🙏
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Quando muori, non preoccuparti del tuo corpo… i tuoi parenti faranno tutto il necessario secondo le loro possibilità.
Ti toglieranno i vestiti, ti laveranno, ti vestiranno, ti porteranno via di casa e ti porteranno al tuo nuovo indirizzo.
Molti verranno al tuo funerale per "addio". Alcuni cancelleranno gli impegni e salteranno persino il lavoro per andare al tuo funerale.
I tuoi averi, anche quello che non ti piaceva prestare, saranno venduti, regalati o bruciati. Le tue chiavi, i tuoi attrezzi, i tuoi libri, le tue scarpe, i tuoi vestiti… E stai sicuro che il mondo non si fermerà a piangere per te. L'economia continuerà. Nel tuo lavoro, sarai sostituito. Qualcuno con le stesse o migliori capacità prenderà il tuo posto.
I tuoi beni andranno ai tuoi eredi… E non dubitare che continuerai ad essere citato, giudicato, interrogato e criticato per le piccole e grandi cose che hai fatto nella vita.
Le persone che ti conoscevano solo per il tuo viso diranno: Povero uomo o donna! o lui o lei si divertiva molto!
I tuoi amici sinceri piangeranno per qualche ora o qualche giorno, ma poi torneranno a ridere.
Gli "amici" che ti tiravano alle pachanga, si dimenticheranno di te più velocemente.
I tuoi animali si abitueranno al nuovo padrone.
Le tue foto, per un po' di tempo, rimarranno appese al muro o continueranno su qualche mobile, ma poi forse saranno conservate in fondo a un cassetto. E vivremo solo nel ricordo di coloro che ci hanno amato.
Qualcun altro siederà sul tuo divano e mangerà al tuo tavolo.
Il dolore profondo durerà una settimana, due, un mese, due, un anno, due… Poi sarai aggiunto ai ricordi e poi la tua storia è finita.
È finita tra la gente, è finita qui, è finita in questo mondo.
Ma inizia la tua storia nella tua nuova realtà… nella tua vita dopo la morte.
La tua vita dove non hai potuto trasferirti con le cose di qui perché poi, andando via, hanno perso il valore che avevano.
Corpo
Bellezza
Aspetto
Cognome
Comodità
Credito
Stato
Posizione
Conto bancario
Casa
Macchina
Professione
Titolo
Diplomi
Medaglie
Trofei
Amici
Luoghi
Coniuge
Famiglia
Nella tua nuova vita avrai solo bisogno del tuo spirito. E il valore che hai accumulato qui sarà l'unica fortuna su cui contare lì.
Questa fortuna è l'unica che prenderai e accumulata durante il tempo in cui sei qui. Quando vivi una vita di amore verso gli altri e in pace con il prossimo, stai accumulando la tua fortuna spirituale.
Per questo cerca di vivere pienamente e sii felice mentre sei qui perché: "Da qui non prenderai quello che hai. Prenderai solo quello che hai dato.
Alejandro Jodorowsky
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