#condizioni lavorative medici
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pier-carlo-universe · 9 days ago
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Crescita del Personale Sanitario in Italia: Dati e Sfide per il Futuro
Negli ultimi cinque anni, il personale sanitario in Italia ha registrato un aumento significativo, raggiungendo un totale di 709.029 unità nel 2022, con un incremento di 29.918 professionisti rispetto al 2017
italianewsmedia.com: Negli ultimi cinque anni, il personale sanitario in Italia ha registrato un aumento significativo, raggiungendo un totale di 709.029 unità nel 2022, con un incremento di 29.918 professionisti rispetto al 2017. Tuttavia, questo dato positivo si accompagna a una diminuzione preoccupante del numero di medici, soprattutto nelle strutture pubbliche. Questo trend riflette una…
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forzaitaliatoscana · 2 months ago
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Violenza ai Sanitari: Tenerini Sostiene il Nuovo Decreto
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La deputata toscana di Forza Italia Chiara Tenerini: "Violenza contro il Personale Sanitario, Forza Italia Sostiene il Decreto di Tutela in Aula Oggi" L'Onorevole Chiara Tenerini, deputata toscana di Forza Italia, ha espresso il suo forte sostegno all'approvazione in Aula alla Camera del decreto che introduce misure più severe contro le aggressioni al personale sanitario. "Non possiamo tollerare che coloro che abbiamo definito eroi durante la pandemia, e che continuano a esserlo ogni giorno, siano vittime di atti di violenza inaccettabili," ha dichiarato Tenerini. "Forza Italia ha molto a cuore la sicurezza e il rispetto per tutti coloro che operano nel settore della salute." L'Onorevole ha sottolineato l'importanza del provvedimento: "Esprimo grande soddisfazione per questo decreto, che ha un carattere emergenziale. Oggi molti medici decidono, purtroppo, di abbandonare la carriera ospedaliera ed i giovani tendono a non scegliere questo percorso, anche per una questione di sicurezza. Questo decreto non solo prevede sanzioni più severe, ma introduce anche l'arresto in flagranza differita, garantendo che i responsabili non possano sfuggire alla giustizia." Tenerini ha ricordato anche l'iniziativa di Forza Italia per migliorare le condizioni lavorative del personale sanitario: "Sul tema, mi preme ricordare che abbiamo avviato un'indagine conoscitiva in Commissione Affari Sociali della Camera, per esaminare i problemi affrontati dai professionisti della sanità. L'obiettivo è condividere strategie e azioni concrete per migliorare le loro condizioni lavorative e riconoscere il ruolo cruciale che rivestono nel nostro sistema sanitario. In tale direzione va anche il percorso intrapreso da qualche mese, con il collega Cappellacci, volto a conoscere le condizioni lavorative del personale nei pronto soccorso italiani." Infine, l'Onorevole ha evidenziato l'impegno del Governo: "Mi preme ribadire l’attenzione che questo Governo ha per la Sanità e sottolineare il grande sforzo compiuto con la recente manovra, che destina nuovi fondi alla sanità da investire in assunzioni per il personale sanitario, per la defiscalizzazione delle indennità, per il comparto farmaco e dispositivi medici." Con questo decreto, Forza Italia continua a dimostrare il suo impegno nella tutela di chi ogni giorno si dedica alla salute pubblica, garantendo che il personale sanitario possa lavorare in un ambiente sicuro e rispettato. Edoardo Fabbri Nitti Coordinamento regionale Forza Italia Toscana Follow @FI_ToscanaTweet to @FI_Toscana
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nelcuoreunaspina · 5 years ago
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ARTICOLO 1 - ZONA ARANCIONE
(significato)
a) evitare ogni spostamento delle persone fisiche in entrata e in uscita dai territori di cui al presente articolo, nonche' all'interno dei medesimi territori, salvo che per gli spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessita' ovvero spostamenti per motivi di salute. E' consentito il rientro presso il proprio domicilio, abitazione o residenza;
b) ai soggetti con sintomatologia da infezione respiratoria e febbre (maggiore di 37,5° C) e' fortemente raccomandato di rimanere presso il proprio domicilio e limitare al massimo i contatti sociali, contattando il proprio medico curante;
c) divieto assoluto di mobilita' dalla propria abitazione o dimora per i soggetti sottoposti alla misura della quarantena ovvero risultati positivi al virus;
d) sono sospesi gli eventi e le competizioni sportive di ogni ordine e disciplina, in luoghi pubblici o privati. Resta consentito lo svolgimento dei predetti eventi e competizioni, nonche' delle sedute di allenamento degli atleti professionisti e atleti di categoria assoluta che partecipano ai giochi olimpici o a manifestazioni nazionali o internazionali, all'interno di impianti sportivi utilizzati a porte chiuse, ovvero all'aperto senza la presenza di pubblico. In tutti tali casi, le associazioni e le societa' sportive, a mezzo del proprio personale medico, sono tenute ad effettuare i controlli idonei a contenere il rischio di diffusione del virus COVID-19 tra gli atleti, i tecnici, i dirigenti e tutti gli accompagnatori che vi partecipano;
e) si raccomanda ai datori di lavoro pubblici e privati di promuovere, durante il periodo di efficacia del presente decreto, la fruizione da parte dei lavoratori dipendenti dei periodi di congedo ordinario e di ferie, fermo restando quanto previsto dall'articolo 2, comma 1, lettera r);
f) sono chiusi gli impianti nei comprensori sciistici;
g) sono sospese tutte le manifestazioni organizzate, nonche' gli eventi in luogo pubblico o privato, ivi compresi quelli di carattere culturale, ludico, sportivo, religioso e fieristico, anche se svolti in luoghi chiusi ma aperti al pubblico, quali, a titolo d'esempio, grandi eventi, cinema, teatri, pub, scuole di ballo, sale giochi, sale scommesse e sale bingo, discoteche e locali assimilati; nei predetti luoghi e' sospesa ogni attivita';
h) sono sospesi i servizi educativi per l'infanzia di cui all'articolo 2 del decreto legislativo 13 aprile 2017, n. 65, e le attivita' didattiche in presenza nelle scuole di ogni ordine e grado, nonche' della frequenza delle attivita' scolastiche e di formazione superiore, comprese le Universita' e le Istituzioni di Alta Formazione Artistica Musicale e Coreutica, di corsi professionali, master, corsi per le professioni sanitarie e universita' per anziani, nonche' i corsi professionali e le attivita' formative svolte da altri enti pubblici, anche territoriali e locali e da soggetti privati, ferma in ogni caso la possibilita' di svolgimento di attivita' formative a distanza ad esclusione dei corsi per i medici in formazione specialistica e dei corsi di formazione specifica in medicina generale, nonche' delle attivita' dei tirocinanti delle professioni sanitarie. Al fine di mantenere il distanziamento sociale, e' da escludersi qualsiasi altra forma di aggregazione alternativa. Sono sospese le riunioni degli organi collegiali in presenza. Gli enti gestori provvedono ad assicurare la pulizia degli ambienti e gli adempimenti amministrativi e contabili concernenti i servizi educativi per l'infanzia richiamati, non facenti parte di circoli didattici o istituti comprensivi;
i) l'apertura dei luoghi di culto e' condizionata all'adozione di misure organizzative tali da evitare assembramenti di persone, tenendo conto delle dimensioni e delle caratteristiche dei luoghi, e tali da garantire ai frequentatori la possibilita' di rispettare la distanza tra loro di almeno un metro di cui all'allegato 1 lettera d). Sono sospese le cerimonie civili e religiose, ivi comprese quelle funebri;
l) sono chiusi i musei e gli altri istituti e luoghi della cultura di cui all'art. 101 del codice dei beni culturali e del paesaggio, di cui al decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42;
m) sono sospese le procedure concorsuali pubbliche e private ad esclusione dei casi in cui la valutazione dei candidati e' effettuata esclusivamente su basi curriculari ovvero in modalita' telematica; sono inoltre esclusi dalla sospensione i concorsi per il personale sanitario, ivi compresi gli esami di Stato e di abilitazione all'esercizio della professione di medico chirurgo, e quelli per il personale della protezione civile, i quali devono svolgersi preferibilmente con modalita' a distanza o, in caso contrario, garantendo la distanza di sicurezza interpersonale di un metro di cui all'allegato 1 lettera d);
n) sono consentite le attivita' di ristorazione e bar dalle 6.00 alle 18.00, con obbligo, a carico del gestore, di predisporre le condizioni per garantire la possibilita' del rispetto della distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro di cui all'allegato 1 lettera d), con sanzione della sospensione dell'attivita' in caso di violazione;
o) sono consentite le attivita' commerciali diverse da quelle di cui alla lettera precedente a condizione che il gestore garantisca un accesso ai predetti luoghi con modalita' contingentate o comunque idonee a evitare assembramenti di persone, tenuto conto delle dimensioni e delle caratteristiche dei locali aperti al pubblico, e tali da garantire ai frequentatori la possibilita' di rispettare la distanza di almeno un metro di cui all'allegato 1 lettera d), tra i visitatori, con sanzione della sospensione dell'attivita' in caso di violazione. In presenza di condizioni strutturali o organizzative che non consentano il rispetto della distanza di sicurezza interpersonale di un metro, le richiamate strutture dovranno essere chiuse;
p) sono sospesi i congedi ordinari del personale sanitario e tecnico, nonche' del personale le cui attivita' siano necessarie a gestire le attivita' richieste dalle unita' di crisi costituite a livello regionale;
q) sono adottate, in tutti i casi possibili, nello svolgimento di riunioni, modalita' di collegamento da remoto con particolare riferimento a strutture sanitarie e sociosanitarie, servizi di pubblica utilita' e coordinamenti attivati nell'ambito dell'emergenza COVID-19, comunque garantendo il rispetto della distanza di sicurezza interpersonale di un metro di cui all'allegato 1 lettera d), ed evitando assembramenti;
r) nelle giornate festive e prefestive sono chiuse le medie e grandi strutture di vendita, nonche' gli esercizi commerciali presenti all'interno dei centri commerciali e dei mercati. Nei giorni feriali, il gestore dei richiamati esercizi deve comunque predisporre le condizioni per garantire la possibilita' del rispetto della distanza di sicurezza interpersonale di un metro di cui all'allegato 1 lettera d), con sanzione della sospensione dell'attivita' in caso di violazione. In presenza di condizioni strutturali o organizzative che non consentano il rispetto della distanza di sicurezza interpersonale di un metro di cui all'allegato 1 lettera d), le richiamate strutture dovranno essere chiuse. La chiusura non e' disposta per farmacie, parafarmacie e punti vendita di generi alimentari, il cui gestore e' chiamato a garantire comunque il rispetto della distanza di sicurezza interpersonale di un metro di cui all'allegato 1 lettera d), con sanzione della sospensione dell'attivita' in caso di violazione;
s) sono sospese le attivita' di palestre, centri sportivi, piscine, centri natatori, centri benessere, centri termali (fatta eccezione per l'erogazione delle prestazioni rientranti nei livelli essenziali di assistenza), centri culturali, centri sociali, centri ricreativi;
t) sono sospesi gli esami di idoneita' di cui all'articolo 121 del decreto legislativo 30 aprile 1992, n. 285, da espletarsi presso gli uffici periferici della motorizzazione civile aventi sede nei territori di cui al presente articolo; con apposito provvedimento dirigenziale e' disposta, in favore dei candidati che non hanno potuto sostenere le prove d'esame in ragione della sospensione, la proroga dei termini previsti dagli articoli 121 e 122 del decreto legislativo 30 aprile 1992, n. 285.
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paoloxl · 6 years ago
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A seguire il comunicato stampa del Sindacato Generale di Base sulle condizioni di lavoro e di vita odierne. Una riflessione sulle condizioni di tanti lavoratori e lavoratrici che hanno denunciato a Sgb soprusi e violazione dei diritti............ Il 1 Maggio 2019 vedrà Sgb presente alla festa Rossa di Lari, allo stesso tempo vogliamo portare alla attenzione della stampa alcuni fatti che riguardano lavoratori e lavoratrici della nostra provincia Recentemente si sono rivolti allo sportello sindacale di sgb lavoratrici e lavoratori che denunciano il mancato rispetto delle normative in materia di salute e sicurezza con la negazione del tempo divisa, quei pochi minuti da conteggiare in orario di lavoro e necessari per indossare o togliere la divisa di ordinanza. Accade in aziende private ma anche dentro alcuni appalti pubblici, gli appalti non prevedono del resto clausole tali da obbligare le aziende al rispetto di elementari diritti come locali a norma adibiti a spogliatoio o condizioni lavorative dignitose .In taluni casi lavoratori e lavoratrici sono stati perfino costretti a pagarsi le divise di servizio, multati\e quanti hanno rifiutato di farlo. Crescono le malattie professionali e anche gli infortuni sul lavoro, aumentano ancora di piu' le mancate denunce degli infortuni per paura di perdere il posto specie in alcune piccole aziende o cooperative . Ma è sempre piu' difficile venire a conoscenza di questi casi perchè la forza lavoro è sempre piu' impaurita e ha paura di ritorsioni. Putroppo in Italia, al contrario di altri paesi Ue, mancano bollettini aggiornati per la salute pubblica che aiutino a valutare l'impatto delle condizioni di lavoro sulle depressioni, sulle malattie professionali e sugli stessi suicidi legati al lavoro (o alla sua perdita), suicidi in aumento stando alle rare statistiche pubblicate. Esiste un male oscuro ignoto ai piu' con forme depressive che colpiscono lavoratori e lavoratrici, condizioni di lavoro insostenibili, continue pressioni e controlli che determinano malesseri continui, ci sono casi nei quali ai medici aziendali non si raccontano neppure le reali condizioni di salute nel timore di essere dichiarati\e inidonei e perdere il posto. Senza generalizzare il fenomeno le depressioni e le malattie risultano in aumento con la paura di perdere il lavoro che porta a tacere davanti a minacce verbali,  a umiliazioni e intimidazioni sul lavoro. Agli sportelli di ascolto esistenti in tante aziende pubbliche si recano sempre piu' lavoratori \trici a denunciare pressioni e comportamenti dei datori o dei superiori inaccettabili, accade non solo tra i bassi livelli ma crescono i casi tra i profili professionali piu' elevati. I settori piu' colpiti? Sicuramente il commercio e la ristorazione, le addette alle pulizie alle quali vengono dettati tempi di lavoro   opprimenti ma anche settori fino ad oggi impensabili come educatrici personale sanitario, operatrici sociali, insegnanti, impiegati oltre agli operai di piccole fabbriche dove il sindacato non esiste e dove nessuno è disposto a farsi carico delle istanze di tante lavoratrici e lavoratori Il 1 Maggio 2019 è all'insegna di un lavoro sempre meno sicuro tra aumento degli infortuni e delle malattie professionali, tra soprusi non denunciati e accordi sindacali al ribasso che lasciano soli tanti lavoratori davanti ai loro datori che, per raggiungere i massimi profitti, dettano condizioni di lavoro e di vita, orari sempre meno tollerabili. Da qui nasce la denuncia di Sgb in occasione della festa dei lavoratori che poi festa per tanti \e non è come dimostrano gli ipermercati aperti e la cooptazione al lavoro di tante figure professionali che non dovrebbero rientrare tra i lavori indispensabili nei giorni festivi
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entheosedizioni · 5 years ago
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Le famose sconosciute: Nellie Bly
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Mentre raccoglievo informazioni su Nellie Bly la domanda "ma quante vite ha vissuto, questa donna?" mi è nata spontanea. La prima impressione è stata quella che lei sia stata qualcuno che ha fatto talmente tante cose per cui non basterebbe una vita per farle. Invece è morta a 57 anni.
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Photo@wikipedia Nel 1864 Elisabeth Jane Cochran nasce nel paese fondato da suo padre, a Cochran's Mills, Pennsylvania. Il padre, da semplice aiuto mugnaio era diventato un ricco proprietario terriero. Vedovo con dieci figli, si risposò con Mary Jane, futura madre di Elisabeth da cui ebbe altri cinque figli. Qualche tempo dopo, il padre morì senza lasciare testamento e la seconda moglie, non avendo diritti sull'eredità, dovette lasciare la casa insieme ai suoi cinque figli. Elisabeth aveva solo sei anni. Trasferitasi a Pittsburg, la vedova si risposò con un uomo che si dimostrò violento e dedito all'alcool. Quando decise di divorziare, Mary Jane fu costretta a dimostrare in tribunale gli abusi subiti, la figlia stessa dovette testimoniare in merito. Ancora quindicenne, Elisabeth s'iscrive all'Indiana Normal School. La scelta è pressoché obbligata: studia per diventare maestra, una delle poche occupazioni aperte alle donne a quel tempo. Non eccelle nello studio, ama però scrivere e ci si dedica con passione. Neanche sei mesi più tardi invece deve sospendere gli studi: non ci sono più i soldi per pagare la retta. Torna quindi ad aiutare la madre che gestisce una piccola pensione. Elisabeth è determinata a trovarsi un vero lavoro, impresa quasi impossibile in un epoca in cui per una donna lavorare non era rispettabile. Ed è appunto di questo che parla l'articolo What girls are good for (A cosa servono le ragazze) – e sorvolerò sulla mia risposta a questo titolo cretino – uscito sul Pittsburg Disptach con la firma di Erasmus Wilson, uno dei più famosi editorialisti di Pittsburg.
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Erasmus (che non aveva niente a spartire con il proprio nome, Cretinus sarebbe stato molto più appropriato, per l'appunto) asseriva che le donne devono orbitare esclusivamente nella sfera domestica: cucinare, stirare, lavare, sfornare e crescere bambini, ecco a cosa servono le donne. Per la precisione, le ragazze, non so quindi cosa dirvi, forse le donne non servivano neanche più a quello? Cretinus non si fermava qui, no, la cosa non era abbastanza obbrobriosa, lui andava persino oltre, definendo una mostruosità le donne che avevano l'indecenza di lavorare! Ebbene, intanto che sono occupata a inorridire copiosamente e a evitare con cura l'intera lista di attività elencata da questo... signore, vorrei fermarmi un attimo per riflettere. Perché, a pensarci bene, questa storia mi ricorda qualcosa. Questa storia mi ricorda che i tempi in cui viviamo (fine 2018, per chi avesse perso il conto) stanno iniziando ad assomigliare sempre più a certe mostruosità storiche che l'umanità ha già vissuto. Sia chiaro, tutto presentato in edulcorate vesti perbeniste da vari Cretinus o Cretinas (ma sì, mica ha l'uomo l'esclusiva) che si stanno diffondendo a dismisura. E che ci dicono come dobbiamo vivere, chi dobbiamo amare, che tipo di famiglia scegliere di costruire, ci indicano le razze migliori (come se al mondo ci fossero altre razze oltre a quella umana – ah, già, c'è anche quella dei cretini, certo!) oppure ci spiegano verso chi dobbiamo essere compassionevoli. Loro però non si fermano qui, no. Loro sono talmente generosi da infonderci i loro ideali assoluti persino su cosa NON dobbiamo fare. Chi NON dobbiamo amare – che è contro natura. A chi NON dar modo di integrarsi – che tanto, è pericoloso. A chi NON dare assistenza – che tanto, è qui a rubare. A chi NON garantire giustizia – che tanto, è solo un drogato. E moltissimi altri "che tanto..." Da qui a "che tanto, è solo una donna" il passo è breve. Ma forse questo richiederebbe un articolo a parte. Tornando invece all'articolo incriminato, questo suscitò un'onda d'indignazione e una pioggia di lettere di protesta, fra cui spiccava una firmata Little orphan girl: un concentrato di acume talmente potente da spingere il direttore del giornale, George Madden a scommettere che sotto la firma si nascondesse decisamente un uomo. Per smascherarlo e confermare la sua certezza, Madden offrì un posto di lavoro a chiunque dimostrasse di aver scritto la lettera. Ecco dunque Elisabeth che si presenta a prendere in carico il promesso lavoro. Ha 21 anni ed è qui che inizia la sua folgorante carriera giornalistica. Com'era da aspettarsi, il mondo giornalistico poco gradisce le firme al femminile, quindi Elisabeth è costretta a cambiare nome, scegliendo quello di Nellie Bly (nome ispirato da una famosa canzone popolare scritta da Stephen Foster). Per riscattarsi dalle scelte obbligate per essere accettata, Nellie decide la sua linea editoriale: si schiera dalla parte delle lavoratrici sfruttate, scrive sul lavoro minorile, sulla sicurezza sul lavoro, sul diritto di divorzio. Il suo nome inizia a essere conosciuto, ma con la fama arrivano anche i primi problemi. Troppo scomoda, troppo vera: gli investitori minacciano il giornale di sospendere i finanziamenti e Madden è costretto a relegare Nellie alle pagine di moda e giardinaggio. Mondo che, ovviamente, sta stretto alla ragazza. Indomita, nel 1886 convince il direttore a spedirla come inviata in Messico. Da lì racconta storie di soprusi e miseria, descrive la corruzione che avvelena il paese e, solo sei mesi più tardi, si fa espellere. Aveva pubblicato la storia di un giornalista imprigionato per ordine del Presidente con l'accusa di aver criticato il governo. Ritorna al giardinaggio giusto il tempo per trovare un lavoro a New York, dove convince Joseph Pulitzer ad assumerla in uno dei suoi più famosi giornali, il New York World. Nellie è talmente determinata e crede in quello che fa a tal punto da lanciarsi nel giornalismo investigativo in prima persona. Letteralmente. Fingendosi disturbata mentalmente si fa ricoverare per dieci giorni nel manicomio femminile di Blackwell's Island. La sua inchiesta (Dieci giorni in manicomio) diventa famosa. Il racconto alienante delle condizioni delle internate – alcune addirittura sane, racchiuse dalla famiglie per motivi di soldi o vendette personali –, gli abusi, la mancanza di cure mediche, tutto questo smuove l'opinione pubblica a tal punto da attuare una riforma degli istituti mentali nello stato di New York.
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Photo@goodreaders Nellie continua la sua battaglia giornalistica su vari fronti: è l'unica a raccontare lo sciopero degli operai di Pullman Railroads dal loro punto di vista, racconta la vita delle donne nelle fabbriche, viene addirittura arrestata, parla delle serve-schiave nelle ricche dimore di New York, intervista personaggi famosi – tutto con uno stile inconfondibile. Infatti, nel 1894, il New York Journal la sceglie come "Miglior reporter d'America". Già famosa, raggiunge l'apice della sua carriera in seguito a un'impresa folle e inaudita allo stesso tempo: nel 1899 decide di replicare il Giro del mondo in ottanta giorni di Jules Vernes. Convince Pulitzer a finanziarla e parte all'avventura: farà il giro del mondo in nave, in treno, a dorso di mulo, col risciò e altri esotici mezzi, tornando a New York dopo 72 giorni, 6 ore, 11 minuti e 14 secondi, stabilendo un vero record mondiale.
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Photo@BustMagazine Il mondo intero segue la sua avventura, Pulitzer istituisce una lotteria per i lettori, più di un milione di persone partecipa cercando di indovinare la data del suo ritorno, la sua fama è alle stelle. Trentenne, Nellie sposa a sorpresa un miliardario di quarant'anni più grande di lei, si ritira dal giornalismo e conduce una vita lontana dai riflettori. Nel 1905 suo marito muore, lei si dedica agli affari di famiglia. Introduce ambulatori medici, palestre e biblioteche nelle sue fabbriche, istituisce corsi per insegnare a leggere e scrivere agli operai, combatte per migliorare le condizioni lavorative. Pochi anni dopo deve dichiarare però fallimento e si rifugia in Svizzera per sfuggire ai creditori. La Prima Guerra Mondiale è la scusa per tornare al giornalismo: Nellie fa l'inviata di guerra sul fronte austriaco per New York Evening Journal. Le atrocità della guerra le forniranno la determinazione di raccontarle direttamente dalla trincea, gomito a gomito coi soldati morenti sotto una coltre di fango. Rientrata a New York continua il suo impegno giornalistico e dà vita a una nuova impresa: trovare una casa ai bambini abbandonati. Muore per una polmonite nel 1922, dopo aver vissuto mille vite. Annabelle Lee Read the full article
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LO SPORT SECONDO IL SOCIALISMO: UN DIRITTO UNIVERSALE E GARANTITO, NON UN BUSINESS
Forse uno degli aspetti più appassionanti del marxismo non è semplicemente, come la socializzazione dei mezzi di produzione suppone, il cambiamento materiale radicale di una società, ma cambiamenti ancor più radicali, che si realizzano quale risultato di queste nuove condizioni materiali e delle nuove relazioni sociali di produzione. Il socialismo non solo genera, ma richiede per la sua perpetuazione e progresso, una nuova concezione dell'essere umano, della sua cultura, della sua istruzione, delle sue relazioni interpersonali. E' per questo che l'istruzione e la cultura nei paesi socialisti, non solo sono stati una priorità per investimenti e universalizzazione, ma sono qualitativamente molto diversi dall'istruzione nei paesi capitalistici. Se in questi ultimi prevale la concorrenza, l'individualismo, l'elitarismo e l'educazione iper-specialistica orientata a essere un pezzo in più del mercato del lavoro, la società senza classi che suppone il socialismo richiede per il suo funzionamento un'istruzione e dei valori proiettati verso il collettivo e verso la formazione integrale di ogni persona, in ogni ambito possibile. Sebbene sia noto che i paesi socialisti sono stati grandi potenze sportive, non è così tanto conosciuto che i grandi successi sono il risultato, non di una iper-specializzazione nello sport, ma della priorità che si diede a ciò che i sovietici coniarono come "cultura fisica", una parte fondamentale della formazione integrale diretta a tutti e a ciascuno dei cittadini, fondamentale come le scienze o la poesia. Per avere una migliore prospettiva dello sport nel socialismo, ci rifacciamo al primo stato di operai e contadini della storia, l'Unione Sovietica, a cui si sono ispirate le rivoluzioni seguenti. Lo sport e l'educazione fisica diventarono una preoccupazione fondamentale dello Stato sovietico dalla stessa Rivoluzione d'Ottobre. Già da allora l'educazione fisica viene posta sotto il controllo del Servizio Generale di Istruzione Militare dal quale nascerà, nel 1920, il Consiglio Superiore della Cultura Fisica, in seguito denominato Comitato per le Questioni della Cultura Fisica e dello Sport dell'Unione. Così, dalla presa del potere da parte dei bolscevichi si colloca lo sport al centro dello stesso sistema educativo: gli insegnamenti sportivi divennero obbligatori sia nell'istruzione primaria, che nell'istruzione tecnico-professionale e nelle istruzioni superiori, tra cui l'università. Oltre ai programmi sportivi per le forze di sicurezza e le forze armate, le aziende, cooperative agricole e statali e istituzioni sovietiche organizzavano corsi di ginnastica nelle loro ore libere. Allo stesso modo, chiunque volesse praticare qualunque tipo di attività fisica nel tempo libero aveva a disposizione corsi formativi in molti poli sportivi. Tutto questo lavoro era coordinato dalle Società Sportive Volontarie dell'URSS, collegate direttamente ai sindacati e ai ministeri. All'interno di queste società si formavano diversi club sportivi legati a diversi settori dell'attività lavorativa e che sono ancora oggi largamente conosciuti nel mondo dello sport, nonostante questo sia stato mercificato dopo la controrivoluzione degli anni '90. Un esempio è il CSKA (iniziali del Club Sportivo Centrale dell'Esercito) di Mosca, che eccelle soprattutto nel calcio, nel basket (ha vinto quattro Coppe dei Campioni durante l'esistenza dell'URSS) e hockey su ghiaccio. Il CSKA, come suggerisce il nome, erano i club sportivi formati da membri dell'esercito, così come i club sportivi Dinamo erano legati alle forze di sicurezza (così come nella DDR la Dinamo Dresda e la Dinamo Berlino) e altri forse non così conosciuti, formati da lavoratori di settori quali il trasporto marittimo o minerario. Il successo di queste società sportive fu schiacciante: nel 1975 l'Unione Sovietica aveva già più di 50 milioni sportivi ripartiti su circa 219.000 collettivi sportivi. Lo sport non era quindi una professione, ma una costante nella vita dei lavoratori. Abituati come siamo nel capitalismo alle cifre scandalose che coprono diverse stelle dello sport, ci viene difficile immaginare che i giocatori di calcio o di basket nei paesi socialisti fossero pagati come i lavoratori del settore a cui appartenevano. Complessivamente, negli anni '70 e '80 i salari usuali erano di 200-300 rubli al mese, circa il doppio del salario medio e con poca differenza tra il primo e il secondo campionato. A ciò vanno aggiunti i premi per le vittorie sportive, come i 500 rubli che si consegnavano ad ogni giocatore che vinceva la Coppa dell'URSS. Dall'altro lato, meritano una speciale menzione le Scuole di Sport per l'Infanzia e la Gioventù, famose per aver avviato molti che in seguito divennero campioni olimpici. In questo tipo di scuole entravano bambini e giovani sia su suggerimento del loro centro di studio, sia di propria iniziativa dopo aver superato alcune prove o, come spesso è accaduto, erano le stesse Scuole di Sport che andavano nei centri di studio a selezionare i giovani talenti. Il ciclista Jan Guaricha, cittadino della ex DDR, dichiarava nel 2004: "Si, devo tutto alla DDR. Nel sistema sportivo attuale non sarei esistito come ciclista. Il mio primo allenatore andava di scuola in scuola in cerca di giovani talenti. Inoltre mia madre non aveva i soldi per comprarmi una bici da corsa. Magari sarei diventato un atleta, perché per le scarpe da ginnastica avrei potuto avere i soldi". In queste scuole, pur privilegiando la formazione sportiva, non si dimenticava la formazione accademica e si facilitava e preparava l'accesso all'istruzione superiore. Lo ricorda l'ex cestista Chechu Biriukov: "La struttura dell'Unione Sovietica era magnifica per lo sport. Per qualsiasi sport. Ci si allenava quasi tutti i giorni due volte. Una al mattino e una al pomeriggio e nel mezzo si studiava con un programma speciale. Era pensato per far sì che potessimo studiare e fare sport". Ricorda anche alcuni aneddoti curiosi, facendo riferimento a quanto detto prima circa l'istruzione integrale che non trascurava né il fisico né l'intelletto, come ad esempio quando il suo allenatore li obbligava a leggere libri da Dostoevskij fino a Cervantes o a visitare un museo di ciascuna città nella quale viaggiavano per giocare una partita. Nei paesi socialisti lo sport non era solo un diritto fondamentale della classe operaia, ma anche coerentemente internazionalista. E' universalmente noto che Cuba esporta medici ai paesi bisognosi, così come accoglie e forma gli studenti di questi paesi. Ciò che non è tanto conosciuto, è che la Scuola Internazionale di Educazione Fisica e Sport di Cuba fa lo stesso con la cultura fisica: forma atleti e allenatori di paesi con poche opportunità per poter esercitare sport e promuovere lì l'attività sportiva. Dalla sua fondazione nel 2001, la scuola ha fornito collaborazione e aiuto tecnico-professionale a 102 paesi di quattro continenti. Allo stesso modo, è stato inestimabile l'aiuto fornito dai 6200 collaboratori della Missione Sportiva Cubana alla Repubblica Bolivariana del Venezuela, attraverso i programmi Dentro il Quartiere Sportivo, Alta Competenza e Formazione delle Risorse Umane, che mirano a migliorare la qualità della vita, promuovere la salute attraverso lo sport e l'esercizio fisico e migliorare i risultati sportivi nazionali ed internazionali. Molto ancora si potrebbe dire dello sport negli stati socialisti, dato che l'importanza che gli è stata data è irraggiungibile. Dovremmo fare un giro dell'ampio medagliere olimpico dei paesi del Blocco dell'Est, Cuba e Corea; potremmo concentrarci sugli sport che hanno caratterizzato e messo in evidenza i diversi paesi: la ginnastica sovietica o rumena, il sollevamento pesi bulgaro o forse bisognerebbe parlare delle arti marziali nell'URSS, il Sambo, ecc. Tuttavia, tutti questi successi hanno una base molto più importante ed è quella di considerare lo sport e l'attività fisica come parte fondamentale della cultura e dell'istruzione, garantendo che ogni individuo possa sviluppare il suo potenziale senza alcun ostacolo. Purtroppo per i paesi che hanno subito la controrivoluzione e il regresso al capitalismo, lo sport è tornato in secondo piano ed è diventato di nuovo una professione a cui pochi possono accedere e che molti non possono permettersi di praticare per la mancanza di promozione, impedimenti economici e lunghe giornate lavorative. Sebbene paesi come la Russia abbiano cercato di mantenere il più possibile la struttura sportiva socialista, ci sono persone che soffrono dei loro destini come quello di Florica Leonida, ex campionessa di ginnastica rumena e finita a fare la prostituta in un bordello della Germania. Conoscendo adesso il sistema della cultura fisica socialista, risulta inevitabile chiedersi quante prostitute, quanti immigrati lavorino dall'alba al tramonto, quanti sfrattati dalle banche potrebbero essere campioni del mondo in qualsiasi sport, se questo non fosse un business come è nel capitalismo, ma un diritto vero e proprio come nel socialismo.
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calabriawebtvcom · 5 years ago
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FARMACISTI CATANZARESI ASPETTANDO LA FASE 2: SIAMO IN EMERGENZA.
La resistenza dei farmacisti nel territorio di Catanzaro, aspettando la Fase 2. Le testimonianze degli operatori 25 APRILE 2020. La diffusione del Covid-19 nel nostro Paese in poche settimane ha avuto un impatto pesantissimo sulla vita delle persone e sulle attività economiche. Le farmacie sono presidi sanitari rimasti sempre aperti, spesso anche con orari più ampi dei precedenti; hanno dovuto affrontare una pressione enorme da parte dei cittadini disorientati e spaventati dalle notizie preoccupanti relative al diffondersi della pandemia; si sono organizzate per dare risposte adeguate sia dal punto di vista dell’informazione / rassicurazione sia dal punto di vista della fornitura dei prodotti necessari ad affrontare il nuovo contesto. Una vera e propria forma di resistenza, come testimoniano quattro farmacisti del territorio di Catanzaro di cui riportiamo una riflessione. “Pensiamo alla richiesta di gel disinfettanti e mascherine che, nella prima fase della diffusione del virus, ha creato vere e proprie situazioni di panico, mettendo in forte difficoltà i farmacisti e costringendoli a mettere in campo tutte le possibili soluzioni per dare una risposta efficace – afferma Enzo Defilippo, presidente di Federfarma Catanzaro -. Le farmacie sono in grado di garantire un servizio completo, pur in condizioni operative che sono tuttora difficili soprattutto per la necessità di garantire la sicurezza degli utenti e degli operatori delle farmacie. Questo sconvolgimento che si è abbattuto sul settore porterà una serie di cambiamenti che avranno comunque un impatto rilevante sull’attività delle farmacie e che si possono articolare su due fasi. La prima è la cosiddetta fase 2, la ripresa, la riapertura di almeno una parte delle attività imprenditoriali/lavorative/sociali, in cui l’attività delle farmacie continuerà a svolgersi prevalentemente con le modalità attuali. Sarà necessario continuare a garantire il rispetto del distanziamento sociale e delle altre misure di sicurezza, a partire dalla disponibilità di mascherine e altri dispositivi di protezione per gli operatori e per i cittadini e dei parafiato. Altro aspetto fondamentale, quello della sanificazione degli ambienti, che le farmacie, come gli altri esercizi, dovranno garantire in modo continuativo”. “La vita di noi farmacisti è cambiata, stiamo cercando di affrontare nel modo migliore e nel modo più competente possibile l’emergenza covid 19”, afferma Vitaliano Corapi, presidente dell’Ordine dei Farmacisti di Catanzaro che opera nel territorio di Chiaravalle e si è trovato ad affrontare l’emergenza della Casa di cura per anziani “Domus Aurea”, alle prese con 66 anziani positivi. “Ci siamo ritrovati tra gli unici a prestare servizio in un territorio isolato – afferma ancora -. Siamo in situazione d’emergenza adoperiamo tutti i mezzi a nostra disposizione, a partire dalle tutte le misure di contenimento e distanziamento e installando le barriere protettive in plexiglass. Abbiamo chiuso un accordo con il Comune per la consegna domiciliare dei farmaci, abbiamo al nostro fianco i volontari: affrontiamo tutto con molto coraggio e sacrificio”. “Le Farmacie, nell’emergenza sanitaria stanno dando ancora una volta prova di grande professionalità, dedizione al lavoro, spirito di sacrificio, continuando ad erogare il servizio in condizioni di estremo disagio, ma sempre garantendo la salute pubblica e dando risposte concrete e valide soprattutto alle persone più fragili e in difficoltà – afferma Maria Cristina Murone, rappresentante FederFarma Sunifar -. Voglio sottolineare l'encomiabile lavoro svolto dalle farmacie rurali che sul territorio spesso rappresentano l'unico riferimento sanitario sempre accessibile ad una popolazione che, soprattutto in questo periodo di emergenza covid, è sempre più disorientata e spaventata anche per il futuro che ci aspetta. Tutte le farmacie della provincia di Catanzaro stanno facendo e faranno l’impossibile per fronteggiare questa emergenza sanitaria, ma è altrettanto vero che le piccole farmacie che operano in territori disagiati stanno realizzando veramente miracoli. Abbiamo cercato sin da subito di garantire il servizio ai massimi livelli; a battenti chiusi o a battenti aperti disciplinando gli accessi in farmacia; rafforzando le misure di igiene degli ambienti; nonostante il notevole caos nell'approvvigionamento dei dispositivi di protezione, ci siamo attrezzati, al fine di contenere il contagio da coronavirus, con barriere di protezione in plexigas, mascherine, visiere, guanti, gel alcolici disinfettanti. Abbiamo incentivato la consegna dei farmaci a domicilio per i soggetti più a rischio, abbiamo attivato azioni sinergiche con i medici di medicina generale, con i distretti sanitari e i presidi ospedalieri recependo e diramando puntualmente tutte le indicazioni pervenuteci dalle competenti autorità. Le Farmacie rurali si adoperano per essere risorsa oggi e domani del sistema sanitario nazionale”. “Nonostante le misure eccezionali per fronteggiare l’emergenza sanitaria le farmacie italiane sono rimaste aperte per garantire un servizio essenziale ed insostituibile – afferma Stefano Raspa, segretario di Federfarma Catanzaro -. Ci siamo adeguati alle indicazioni fornite dalle disposizioni regionali e, dove è stato possibile, stiamo operando anche a battenti chiusi, affrontando nuove difficoltà operative, ma soddisfacendo alle necessità dei cittadini. Penso che la situazione abbia stravolto il tradizionale sistema di lavoro che, da sempre, ci ha contraddistinto ma, attingendo alle nuove e moderne tecnologie digitali, riusciamo a svolgere a pieno la nostra professione, cercando di ridurre al minimo il rischio di contagio, sia del personale che delle persone che devono necessariamente recarsi in farmacia. Fondamentali sono stati la collaborazione e il contributo di associazioni di volontariato, che hanno messo a disposizione dei cittadini il servizio di consegna a domicilio dei farmaci. Continueremo ad operare in prima linea, consapevoli che dovremo convivere a lungo con alcune norme restrittive di prevenzione e che passerà ancora molto tempo prima di un ritorno alla normalità”. Read the full article
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emersoncolon5-blog · 6 years ago
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semi legali cbd
Gli effetti della Cannabis sono da riferire principalmente, ma non esclusivamente, al suo contenuto in tetraidrocannabinolo (THC), il suo maggiore principio attivo. Il tempo dell'entrata in fioritura della canapa è influenzato da diversi fattori, come l'età della pianta, cambiamenti nel fotoperiodo (alternanza delle ore di luce e di oscurità) e altri fattori ambientali (stress ambientali possono portare an una fioritura precoce ritardarla). Gli stimolatori organici, invece, in genere contengono poco a volte nessun elemento NPK, per cui possono essere inclusi in ogni irrigazione e alcuni direttamente sulle foglie, soprattutto nella fase di fioritura. I ricercatori del California Board of Pharmacy trovarono che la cannabis e de fait il THC orale producevano risultati simili nei pz., tuttavia i medici giudicavano la Cannabis naturale più idéale come antiemetico (California Research Advisory Panel. Il seme di canapa infatti fornisce all'uomo un altissimo nutrimento, tanto che sachet fonti vegetali possono competere con il suo valore nutrizionale 49 La farina ricavata dalla macinazione del seme della canapa può essere usata anche per fare una pasta in tutto simile a quella di grano tenero, ma dal colore più scuro. Eppure un seme femminizzato non produrrà mai una pianta maschio, condizioni di crescita debole (sbalzi di temperatura, danni fisici, umidità con conseguente muffa, cicli di luce irregolari, etc…) rendono alcuni ceppi sensibili a crescere come ermafroditi, che puoi comunque utilizzare per assumere THC per quanto riguarda le cime e per coltivare nuovamente per come riguarda i semi ottenuti. Allo stesso balancement si possono trovare un migliori varietà di cannabis light senza semi, coltivate, selezionate e lavorate domine mano, senza l'aggiunta di fertilizzanti, pesticidi additivi chimici. Diventa quindi difficile individuare un'eventuale carenza di sostanze nutritive, ad esempio durante la fase di fioritura, ed intervenire prontamente per evitare spiacevoli conseguenze. Anche i più recenti Cannabis Club privati aperti in Spagna stanno sensibilizzando la cittadinanza ad un uso più responsabile di questa sostanza. Fallo una volta durante la fase di fioritura, poi ancora dopo 6 settimane e poi appena prima del raccolto. Conosciuta per la creazione di ottimi semi autofiorenti u femminizzati, vi raccomandiamo vivamente di provare nel modo gna loro varietà Quick One, Amnesia Haze, certainement White Widow. Gli usi moderni della canapa comprendono alimenti per animali come sementi di uccelli, germogli di semi ed latte di canapa per il consumo umano, oli per cosmetici e saponi, oli per carburanti biodiesel e biomassa per bioetanolo, fibre per la creazione di materie plastiche ed materiali da costruzione, ed così via. Come altre piante la canapa preferisce un terreno profondo, ben arieggiato e dotato di sostanze organiche. Il processo chimico che trasforma il CBDA in CBD e ce molecole di THCA in THC nella cannabis au cas où chiama: decarbossilazione. La "prima marijuana vendibile" "erba tisana" come l'ha bucolicamente ribattezzata qualche cliente serve anche "per una alfabetizzazione del fenomeno cannabis, per cominciare anche in Italia domine parlarne. Giamaica: legale il possesso fino a 56, 70 grammi e la coltivazione fino a 5 piante. In un paese i cui politici si esprimono a favore della promozione della coltivazione di canapa e delle relative filiere, è inaccettabile pretendere che un imprenditore investa in un settore innovativo così mal normato. I sistemi sanitari regionali, infatti, godono di una singola certa autonomia, quindi nel rispetto delle norme contenute nel Testo Unico è considerato possibile per le regioni far leggi per regolamentare bete maggior semi marijuana dettaglio l'utilizzo della cannabis per uso terapeutico nel sistema sanitario regionale.
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pier-carlo-universe · 2 months ago
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Turni notturni e liste d’attesa: medici penalizzati, incentivi bloccati dalle Regioni
Le difficoltà nell’applicazione del decreto sulle liste d’attesa e il mancato riconoscimento degli incentivi ai medici in servizio notturno.
Le difficoltà nell’applicazione del decreto sulle liste d’attesa e il mancato riconoscimento degli incentivi ai medici in servizio notturno. Le liste d’attesa e il ruolo dei medici nei turni notturni sono un tema centrale nella gestione della sanità pubblica italiana. Il decreto sulle liste d’attesa, approvato con l’obiettivo di ridurre i tempi per visite e interventi, puntava anche a…
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latinabiz · 4 years ago
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Contagi fra gli indiani in provincia di Latina: intervento della Uil
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Braccianti C'è stato l'intervento del sindacato Uila Uil di Latina sul caso dei contagi nella comunità indiana della provincia di Latina e sulla scelta assunta dalla Asl e dalle istituzioni di procedere a una verifica della situazione attraverso uno screening tra la popolazione. Ha commentato il sindacato: "Valutiamo positivamente anche la decisione di mettere a disposizione residenze “Covid” per cercare di circoscrivere ed interrompere la catena dei contagi dovuta anche alle precarie condizioni lavorative e residenziali all’interno di questi agglomerati, nell’ambito dei quali la limitazione degli spostamenti e la prescrizione delle quarantene rischia di non essere sufficiente per limitare i contagi. Fin dal lockdown dell’anno scorso avevamo sollecitato la Asl di Latina a prevedere apposite residenze per i periodi di quarantena altrimenti difficilmente rispettabili. Riteniamo inoltre che la dichiarazione di “zona rossa” del borgo di Bella Farnia possa rientrare nelle misure utili per fronteggiare la grave situazione emergenziale  purché venga posta l’attenzione necessaria alle problematiche dei cittadini residenti e alle loro peculiari necessità. Ci riferiamo, in particolare alle migliaia di lavoratori agricoli che svolgono la loro attività presso le aziende agricole della zona e che, come tutti i braccianti agricoli non hanno un lavoro a tempo indeterminato ma un contratto di lavoro precario così detto “a chiamata”, cioè che viene retribuito dal proprio datore di lavoro solo se effettivamente prestato. Nel periodo di lockdown quindi i lavoratori agricoli di origine indiana e comunque residenti nelle zone delimitate, per poter percepire un sussidio economico, possono esclusivamente contare sulla possibilità di essere posti in malattia tramite l’invio del certificato di malattia da parte del proprio medico di base all’Inps che provvederà a pagare un importo giornaliero pari a circa il 60% di quanto percepito nei periodi immediatamente precedenti. I lavoratori in regola presso aziende aderenti all’Ente bilaterale locale (Fislas) avranno diritto ad una ulteriore integrazione dei giorni di malattia regolarmente certificati".La Uila ha verificato che la Asl ha già dato indicazioni precise affinché i medici rilanscino i certificati sia nel caso di quarantena per positività sia nel caso di isolamento fiduciario per contatti con un contagiato. "Considerato il notevole numero di braccianti agricoli tra la comunità indiana e l’importanza di adottare misure efficaci. La Uila Uil conferma il suo impegno affinché il ricorso alla malattia possa essere reso funzionale e tempestivo attraverso le precise ed inderogabili disposizioni che devono essere date ai medici di base da parte della Asl e al coinvolgimento dell’Inps di Latina per consentire il tempestivo pagamento delle indennità di malattia". Read the full article
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latinabiz · 4 years ago
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Contagi fra gli indiani in provincia di Latina: intervento della Uil
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Braccianti C'è stato l'intervento del sindacato Uila Uil di Latina sul caso dei contagi nella comunità indiana della provincia di Latina e sulla scelta assunta dalla Asl e dalle istituzioni di procedere a una verifica della situazione attraverso uno screening tra la popolazione. Ha commentato il sindacato: "Valutiamo positivamente anche la decisione di mettere a disposizione residenze “Covid” per cercare di circoscrivere ed interrompere la catena dei contagi dovuta anche alle precarie condizioni lavorative e residenziali all’interno di questi agglomerati, nell’ambito dei quali la limitazione degli spostamenti e la prescrizione delle quarantene rischia di non essere sufficiente per limitare i contagi. Fin dal lockdown dell’anno scorso avevamo sollecitato la Asl di Latina a prevedere apposite residenze per i periodi di quarantena altrimenti difficilmente rispettabili. Riteniamo inoltre che la dichiarazione di “zona rossa” del borgo di Bella Farnia possa rientrare nelle misure utili per fronteggiare la grave situazione emergenziale  purché venga posta l’attenzione necessaria alle problematiche dei cittadini residenti e alle loro peculiari necessità. Ci riferiamo, in particolare alle migliaia di lavoratori agricoli che svolgono la loro attività presso le aziende agricole della zona e che, come tutti i braccianti agricoli non hanno un lavoro a tempo indeterminato ma un contratto di lavoro precario così detto “a chiamata”, cioè che viene retribuito dal proprio datore di lavoro solo se effettivamente prestato. Nel periodo di lockdown quindi i lavoratori agricoli di origine indiana e comunque residenti nelle zone delimitate, per poter percepire un sussidio economico, possono esclusivamente contare sulla possibilità di essere posti in malattia tramite l’invio del certificato di malattia da parte del proprio medico di base all’Inps che provvederà a pagare un importo giornaliero pari a circa il 60% di quanto percepito nei periodi immediatamente precedenti. I lavoratori in regola presso aziende aderenti all’Ente bilaterale locale (Fislas) avranno diritto ad una ulteriore integrazione dei giorni di malattia regolarmente certificati".La Uila ha verificato che la Asl ha già dato indicazioni precise affinché i medici rilanscino i certificati sia nel caso di quarantena per positività sia nel caso di isolamento fiduciario per contatti con un contagiato. "Considerato il notevole numero di braccianti agricoli tra la comunità indiana e l’importanza di adottare misure efficaci. La Uila Uil conferma il suo impegno affinché il ricorso alla malattia possa essere reso funzionale e tempestivo attraverso le precise ed inderogabili disposizioni che devono essere date ai medici di base da parte della Asl e al coinvolgimento dell’Inps di Latina per consentire il tempestivo pagamento delle indennità di malattia". Read the full article
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paoloxl · 6 years ago
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Scrivono i medici sul campo: "Otto anni dopo la cosiddetta “rivolta di Rosarno”, i grandi ghetti di lavoratori migranti nella Piana di Gioia Tauro rappresentano ancora uno scandalo italiano, rimosso, di fatto, dal dibattito pubblico e dalle istituzioni politiche, le quali sembrano incapaci di qualsiasi iniziativa concreta e di largo respiro. Oggi più che mai, la Piana di Gioia Tauro è il luogo dove l’incontro tra il sistema dell’economia globalizzata, le contraddizioni nella gestione del fenomeno migratorio nel nostro paese e i nodi irrisolti della questione meridionale produce i suoi frutti più nefasti". Chi sono i ladri. La paga? Per 10, 12 ore al giorno sotto il sole che brucia prendono al massimo 27 euro, nessuno ha un contratto. Meno di 2 euro all'ora, un massimo di 3, quando va bene. Scrivono nel dossier del Medu. "La gran parte dei braccianti continua a concentrarsi nella zona industriale di San Ferdinando, a pochi passi da Rosarno, in particolare nella vecchia tendopoli (che accoglie almeno il 60% dei lavoratori migranti stagionali della zona), in un capannone adiacente e nella vecchia fabbrica a poche centinaia di metri di distanza. Sono circa 3000 le persone che trovano alloggio qui, tra cumuli di immondizia, bagni maleodoranti e fatiscenti, bombole a gas per riscaldare cibo e acqua, pochi generatori a benzina, materassi a terra o posizionati su vecchie reti e l’odore nauseabondo di plastica e rifiuti bruciati. Le preoccupanti condizioni igienico-sanitarie, aggravate dalla mancanza di acqua potabile, ed i frequenti roghi che hanno in più occasioni ridotto in cenere le baracche ed i pochi averi e documenti degli abitanti (l’ultimo, il 27 gennaio scorso, ha registrato una vittima, Becky Moses, ed ha lasciato senza casa circa 600 persone nella vecchia tendopoli) rendono la vita in questi luoghi quanto mai precaria e a rischio". Età, passaporti. Continua il dossier di Medu: "Si tratta per lo più di giovani lavoratori, con un’età media di 29 anni, provenienti dall’Africa sub-sahariana occidentale (soprattutto Mali, Senegal, Gambia, Guinea Conakry e Costa d’Avorio). Non mancano le donne, circa 100 provenienti dalla Nigeria, quasi certamente vittime di tratta a scopo di prostituzione. Il 67% delle persone assistite è in Italia da meno di 3 anni, ma c’è anche chi vive nel paese da più di 10 anni (4,4%) ed è finito nel ghetto di San Ferdinando-Rosarno dopo aver perso il lavoro nelle fabbriche del nord Italia o dopo aver perso il titolo di soggiorno (soprattutto di lavoro, per mancanza di risorse economiche ritenute sufficienti al rinnovo)" Non sanno l'italiano, non possono difendersi. Più della metà dei pazienti - spiegano i medici - ha una conoscenza scarsa della lingua italiana, "a testimonianza delle gravi carenze del sistema di accoglienza, di cui la maggior parte delle persone ha usufruito. Meno di 3 su 10 hanno un contratto. Nella quasi totalità dei casi, tuttavia, il possesso della lettera di assunzione o di un contratto formale non si accompagna al rilascio della busta paga, alla denuncia corretta delle giornate lavorate ed al rispetto delle condizioni di lavoro così come stabilite dalla normativa nazionale o provinciale di settore e l’accesso alla disoccupazione agricola risulta precluso alla gran parte dei lavoratori. Si tratta di dati particolarmente allarmanti, che denotano condizioni lavorative di sfruttamento o caratterizzate dal mancato rispetto dei diritti e delle tutele fondamentali dei lavoratori agricoli, che pure rappresentano tuttora il carburante per l’economia locale". Situazioni al limite. E infine, spiegano dal Medu, "dal punto di vista sanitario, le precarie condizioni di vita e di lavoro pregiudicano in maniera importante la salute fisica e mentale dei lavoratori stagionali. Tra le patologie più frequentemente riscontrate, le principali interessano infatti l’apparato respiratorio (22,06% dei pazienti) e digerente (19,12%), riconducibili allo stato d’indigenza e di precarietà sociale e abitativa, ed il sistema osteoarticolare (21,43%), da ricollegare particolarmente ad un’intensa attività lavorativa. Alcune persone inoltre presentano segni riconducibili a torture e trattamenti inumani e degradanti, per lo più connessi alla permanenza in Libia, e disturbi di natura psicologica"- Quanto costa la vita di un uomo, quanto vale? Quanto costa un kiwi, un pomodoro, un mandarino? Quanto costa la vita di un uomo che andava a prendere delle lamiere per cercare di riparare se stesso e i suoi compagni dal sole? Scriveva Frantz Fannon: "Per il popolo colonizzato il valore primordiale, perché il più concreto, è innanzitutto la terra: la terra che deve assicurare il pane e, sopra ogni cosa, la dignità”, E invece non c'è dignità tra i 'dannati della terra'.
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paoloxl · 7 years ago
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La CUB Sanità aderisce sciopero nazionale di infermieri e di tutto il personale del comparto sanità indetto per venerdì 23 febbraio 2018, dalle 00.00 alle ore 24.00, coincidente con lo sciopero dei medici.  È infatti inaccettabile la carenza di risorse dovuta al disinteresse del Governo verso Infermieri e tutti gli altri lavoratori del SSN, compresi gli OSS, tecnici e ogni altro addetto.  La misura è colma, vogliamo riprenderci la dignità di lavoratori che si traduce in un'adeguata retribuzione e riconoscimento: condizioni degne di una società civile.  Pretendiamo lo sblocco del turnover per dire basta per sempre all'emigrazione di cervelli Medici e di giovani infermieri che vanno all'estero per cercar lavoro, nel mentre qui, in Italia c'è bisogno di loro: gli ospedali sono sotto organico e a pagare questo grave disagio sono i lavoratori e i pazienti.  Il comparto sanità si ferma per protestare contro: i tagli lineari delle dotazioni organiche, il demansionamento degli infermieri e di tutti i professionisti sanitari, le pretese di deroghe indiscriminate alle ore di riposo giornaliere e al riposo settimanale.  Per il sindacato CUB Sanità è inaccettabile:  1. il perdurare del blocco del trattamento economico del personale del SSN e il taglio dei fondi della contrattazione integrativa, perchè non saranno certo 85 euro medi LORDI promessi a colmare il vuoto di 9 anni di congelamento contrattuale  2. l’aumento della età pensionabile, ed ora anche l’assenza di ogni riconoscimento dei carichi eccessivi di lavoro assegnati ad ASA, ADEST e OSS, e quindi il mancato e disatteso riconoscimento del loro inserimento nell’elenco dei LAVORI USURANTI E/O GRAVOSI.  3. il mancato riconoscimento del passaggio di fascia, e categoria, per infermieri, caposala e tutti gli altri lavoratori sanitari del comparto, compresi OTA e OSS.  4. la mancata valorizzazione dell'anzianità di servizio delle professioni sanitarie non mediche tramite scatti di carriera, il mancato riconoscimento delle ore necessarie all'aggiornamento professionale.  5. il mancato riconoscimento del tempo divisa e passaggio di consegne  6. il permanere della crisi infermieristica con oltre 25mila infermieri disoccupati,  7. il sovraccaricare di lavoro il personale infermieristico, OTA, ASA e OSS per via del mancato ricambio dovuto al blocco del turnover e alle esasperanti condizioni lavorative, logica conseguenza e alle ristrettezze economiche e al drastico contenimento dei costi messi in campo dalle aziende sanitarie e dalla privatizzazione di un Servizio alla Salute che deve essere Pubblica, Gratuita ed Universale a detta stessa della COSTITUZIONE ITALIANA, viceversa a questo andazzo di Privatizzazione finalizzato solo a appalti illeciti, mazzette fatte solo per ingrassare, Politici, Faccendieri i ricchi ed i potenti.  Milano, 2 febbraio 2017  Contro questo andazzo …. la CUB dice … ORA BASTA !
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paoloxl · 7 years ago
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Da maggio ad agosto il numero dei detenuti che morti suicidi in carcere è aumentato passando da da 32 a 37…. le istituzioni si ostinano a dichiarare la propria “preoccupazione” chiedendo una “soluzione repentina a tale situazione emergenziale”. Come risulta drammaticamente evidente, non c’è alcuna “emergenza” da affrontare: sovraffollamento, condizioni igienico-sanitarie precarie ed inumane, violazione dei diritti, utilizzo massiccio di psicofarmaci unicamente con funzione di controllo e repressione, sfruttamento delle condizioni lavorative sono tratti permanenti del sistema carcerario italiano. Il Morandi di Saluzzo dove già a maggio un ragazzo di 33 anni si era tolto la vita mentre era costretto all’isolamento torna “stranamente” ancora una volta a veder morire un uomo di 46 anni. Fabio, che doveva ancora scontare sei anni di pena, negli ultimi due mesi si era visto negare dal magistrato il permesso di recarsi al funerale del padre e le istanze da lui presentate per accedere a percorsi lavorativi esterni. I familiari hanno appreso solo al momento del riconoscimento che Fabio era sottoposto ad Alta sorveglianza per il tentativo di atti anticonservativi (di cui lui stesso non aveva fatto alcun accenno nemmeno durante i recenti colloqui familiari). Secondo la versione ufficiale che fa acqua fin da subito, giovedì pomeriggio l’agente penitenziario destinato a piantonare in modo continuativo la cella di Fabio per evitare il ripetersi di atti autolesionistici si sarebbe accorto troppo tardi che Fabio aveva avuto il tempo di legare con un nodo stretto il laccio di un accappatoio (improvvisamente materializzatosi dentro la cella) con cui si è impiccato. Nonostante l’evidente ritardo che ha avuto l’agente nell’accorgersi che Fabio si stava impiccando, la versione ufficiale sostiene che repentinamente sia stato trasportato all’ospedale di Cuneo dove, dopo qualche giorno, è morto. I dieci minuti concessi ai familiari per salutare Fabio sono bastati per notare che attorno al collo non c’era alcuna tumefazione: alcune gravi lesioni interne riscontrate dai medici hanno invece fatto sì che il magistrato predisponesse il sequestro del corpo per procedere con l’autopsia. Qualche giorno dopo la morte di Fabio, nel carcere di Monza un ragazzo di 29 anni si è tolto la vita inalando il gas della bombola da cucina. Dopo Saluzzo e Monza mercoledì è il turno del Don Bosco di Pisa. Anche qui un ragazzo di soli vent’anni è stato trovato impiccato nella sua cella…le dinamiche del suicidio non devono essere sembrate molto chiare nemmeno agli altri detenuti che hanno dato inizio ad una rivolta che è stata repressa dopo circa tre ore. La rabbia che ha fatto esplodere la protesta trova un’ulteriore motivazione nel fatto che da tempo i detenuti del Don Bosco avevano denunciato le vergognose condizioni igienico sanitarie in cui sono costretti a vivere cosi come l’esasperante sovraffollamento. Sempre mercoledì a Lorusso-Cutugno di Torino un ragazzo di trentasette anni viene trovato impiccato nel bagno della sua cella all’interno del blocco C. Non soddisfatto della strage che sta avvenendo nelle carceri italiane, l’Osapp [il sindacato di polizia penitenziaria] non si è lasciato sfuggire l’occasione per ricollegare tali morti alla carenza di organico dei sorveglianti e per recriminare sulle condizioni di lavoro degli agenti. I garanti dei diritti dei detenuti delle regioni interessate si sono detti tutti “preoccupati” e anche Orlando ha dichiarato che si sta “occupando dell’emergenza”: peccato non ci sia alcuna “emergenza da risolvere” ma da destrutturare un sistema che si fonda e si alimenta proprio su quelle inumane condizioni di vita. Le stesse che portano chi è costretto in carcere a lottare contro il tentativo continuo di oppressione e annientamento. da InfoAut
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