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Turni notturni e liste d’attesa: medici penalizzati, incentivi bloccati dalle Regioni
Le difficoltà nell’applicazione del decreto sulle liste d’attesa e il mancato riconoscimento degli incentivi ai medici in servizio notturno.
Le difficoltà nell’applicazione del decreto sulle liste d’attesa e il mancato riconoscimento degli incentivi ai medici in servizio notturno. Le liste d’attesa e il ruolo dei medici nei turni notturni sono un tema centrale nella gestione della sanità pubblica italiana. Il decreto sulle liste d’attesa, approvato con l’obiettivo di ridurre i tempi per visite e interventi, puntava anche a…
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Avete veramente rotto il cazzo!
Fateci caso, se aprite i giornali, ci si sono messi pure i vescovi a raccontare fregnacce su st’ultima cena dell’inaugurazione dell’olimpiade! Non bastavano i sobillatori di cretini, non bastava una stampa imbarazzante e dei politici altrettanto inguardabili che nascondono fatti, problemi e disastri che non riescono a risolvere, non bastavano.
Adesso hanno tirato fuori l’ennesima boutade quotidiana, per di più in uno stato laico, guardando quello che hanno organizzato altri e che noi abbiamo rifiutato di fare, anzi, pure di provarci!
E questo mentre il mondo va letteralmente a rotoli.
Non basta quello che viviamo giornalmente, che siamo ostaggio di prepotenti e evasori, non basta che da noi muoiano 3 lavoratori al giorno, 1 donna ogni tre giorni per “troppo amore”, che ci mettono sotto infrazione per debito, che stiamo sempre con 5 milioni di processi pendenti su 60 milioni di italiani, che perdiamo il 40% dell’acqua che immettiamo in rete dagli anni 80 o che soffriamo di siccità, di degrado, di disperazione!
No! Non basta.
Non basta che abbiamo trasporti, sanità e scuola al collasso, no, non basta che siamo talmente rassegnati che nemmeno denunciamo più.
No, ci dobbiamo smazzare ogni giorno ogni genere di insulto all’intelligenza.
Alla dignità.
Alla logica.
E in un paese normale, tutte quelle dichiarazioni per imbecilli, una stampa normale, non le avrebbe nemmeno cagate.
Una stampa normale, li avrebbe ignorati questi sacerdoti del nulla che ci raccontano di insulti alla cristianità. Gente che riesce solo vomitare slogan, e che invece dovrebbe risolvere problemi che non risolve da 30 anni, va semplicemente ignorata.
Invece esaltando la dichiarazione, riportandola, sottolineandola, si apre un dibattito sull’imbecillità e un substrato di analfabeti incapace di capire la realtà (che è là fuori!) assume questi guru dell'inutile come necessari, come esempi da emulare.
E la stampa non fa altro che esaltare ciò di cui non abbiamo bisogno.
Perché se la politica è evitare di far capire alla gente quello che gli interessa davvero, la stampa di oggi sta letteralmente invadendo la nostra percezione con valanghe di stronzate che prendiamo come cose serie mentre le cose serie vengono cancellate dal rumore di fondo di una infodemia per beoti.
Mentre poi se distruggono un popolo, se uccidiamo nell’indifferenza decine di migliaia di bambini, se applaudiamo un criminale al congresso, se piovono 412 mm di pioggia in 24 ore o se il mondo non è in grado di produrre cibo, ce ne fottiamo.
Perché il nostro compito oggi è esaltare dei cretini e far si che un oceano di imbecilli (che li adorano) possano scornarsi sull'inutile e alimentare odio latente.
Quando oggi, di tutto avremmo bisogno... meno che di quello.
BASTA!
La foto è la vincitrice del concorso World Press Photo 2024. E’ la foto dell’anno.
Mentre parliamo di uno che non sa nemmeno se c’era prima Galileo o Colombo.
@BrunoPagnanelli
Photo credit: Mohammed Salem, Reuters.
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Casus (Ri)belli
Qualche tempo fa, su Instagram, lessi un post di Pier Paolo Spinazzé, conosciuto anche con lo pseudonimo Cibo, street artist veronese che copre con stupendi graffiti di cibo le scritte fasciste e naziste sui muri, sui cartelli stradali, sui ponti, soprattutto nella zona del veronese. In esso, Cibo mostrava un messaggio di una persona che lo seguiva, nel quale la stessa si lamentava del fatto che usasse spesso salumi e pizza per coprire le svastiche o gli slogan di Forza Nuova, sottolineando la sua poca attenzione per i vegani. Cibo con una efficace battuta definì la situazione: dalla padella fascista alla brace nazivegana.
Questo episodio mi è venuto in mente in merito alla ormai notissima vicenda di Luigi Mangione. Le migliaia di meme, magliette, adesivi, pagine dedicate hanno trasformato questo ragazzo in una sorta di nuovo eroe popolare mondiale. Un eroe che va bene per tutte le stagioni: è simbolo dell'anticapitalismo, dell'anarchismo, della dimenticata lotta di classe.
Indagando sulla sua persona, si scopre che non è proprio il testimonial perfetto: famiglia facoltosissima, prestigiosa università dell'Ivy League frequentata, idee spiattellate sui social che ammiccano, e probabilmente qualcosa di più, al conservatorismo americano. Ha sparato all'amministratore delegato della UnitedHealthcare Brian Thompson (se le prove lo confermeranno) una delle grandi società di assicurazioni sanitari statunitensi per lotta di classe? Perchè era simbolicamente uno dei pilastri di un sistema abominevole? Perchè gli Stati Uniti sono l'unico paese dei primi 33 più sviluppati a non avere un sistema parauniversale di Sanità Pubblica? Io credo proprio di no. È stata probabilmente una questione personale.
Pertanto, mi sembra che questa sia una perfetta situazione di Heterogonie der Zwecke, l'eterogenesi dei fini, definizione coniata da Wilhelm Wundt per descrivere una situazione in cui le azioni umane possono riuscire a fini diversi da quelli che sono perseguiti dal soggetto che compie l’azione. Non credo infatti che Mangione volesse ideologizzare la sua azione, per quanto minuziosamente architettata. E non credo che nemmeno abbia mai pensato di diventare un idolo, e in questo non posso esimermi dal sottolineare che lo è diventato anche perchè è fuggito in pieno stile da film, è bello, è atletico (le immagini a torso nudo prese dai profili personali sono gettonatissime e esempio lampante che si sessualizza facilmente anche un maschio).
Ho pensato che una quindicina di anni fa, se fosse capitato, questo sarebbe stato il punto centrale di interessanti e stimolanti discussioni: non è un atto ideologico, per lo meno nel senso generale che ha acquisito, secondo la mia idea, in modo così esponenziale e inconsapevole. Eppure allo stesso tempo, è un gesto che racchiude in sè la rabbia e la frustrazione di una o più generazioni, in questo trasversalmente, che si trovano a ragionare e ad affrontare quei problemi complicatissimi, che riguardano la salute delle persone, i costi per affrontarli, i sacrifici.
Rimane un grande esempio di come siamo spinti a ragionare, oppure a seguire, gli avvenimenti che ci circondano. Ma non in senso paranoico complottista, è più un adeguamento di un fatto a pulsioni che dopo tutto conosciamo, che sfioriamo nelle nostre menti.
Continuamente nascono i fatti a confusione delle teorie. Carlo Dossi
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Più di una dozzina di anni fa aderii alla sperimentazione del fascicolo sanitario elettronico della regione Emilia-Romagna.
Poter gestire prenotazioni e ricette varie in autonomia (anche quelle altrui se avevi la delega al fascicolo) sembrava Il Futuro™, anche al netto di una serie di storture sulle quali mi sono dilungato altrove.
Una dozzina di anni dopo non pensavo che Il Futuro™ sarebbe diventato ritrovarsi a fare accessi giornalieri al fascicolo nel tentativo di intercettare eventuali disdette di appuntamenti altrui. Fra esami e visite specialistiche mie o dei cinni, per le ultime cinque o sei che mi hanno prescritto la ASL di Bologna non aveva disponibilità per i 9 mesi successivi. Cercando in altre ASL della regione mi sono ritrovato a baloccarmi con l'idea di farmi una gita a Novafeltria fra due mesi, che, via, è anche un posto carino.
Prenotando in libera professione e pagando poco più del triplo del ticket, nelle stesse strutture ospedaliere, potrei andare domani. O dopodomani, o quando (e dove) mi pare.
Ho la fortuna di non avere problemi sanitari seri, e (volendo) di potermi separare da circa 1/13 del mio stipendio mensile per un'ecografia con ripercussioni modeste (qualche bestemmia e un po' di gastrite - che dal punto di vista delle prescrizioni sanitarie potrebbe innescare un circolo vizioso) ma non faccio fatica a immaginare che per una serie di persone approfondire i propri problemini diventi uno sport proibitivo al punto da rinunciare ad approfondirli e magari aspettare che ritornino alla sanità pubblica come problemoni, con tutte le implicazioni del caso.
Il tutto inserito in un contesto agghiacciante in cui più della metà dei medici ospedalieri che conosco hanno cambiato mestiere negli ultimi due anni e l'assicurazione sanitaria sta diventando un benefit socialmente sdoganato e tristemente ambito.
La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività(*), si diceva una volta. Diciamo che la Repubblica ci ha provato, ma potrebbe fare di meglio.
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Quindi in Germania il ministro della sanità ha detto che tra i problemi maggiori del covid c'è la cosiddetta demenza da covid dovuta ai danni derivanti dall'azione infiammatoria ai vasi sanguini del sistema nervoso e per questo la campagna vaccinale per l'autunno deve essere fatta bene. Qui ancora non si capisce dove/come/a quanto sarà possibile vaccinarsi. "Suono di mandolini e tarantelle e tormentoni estivi"
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che poi, per finire che poi devo studiare, mi chiedo ingenuamente io: ma che problemi irrisolti devi avere per sentire la necessità di dover opprimere gli altri? cioè sei cresciuta/o in una gabbia di uno zoo per essere così incattivito verso i diritti sociali e civili degli altri, la coalizione di centro-destra sono due anni ormai che ha instaurato questa guerra contro tutti, a partire dalla genitorialità delle coppie omosessuali alle più recenti violazioni di diritti (costituzionalmente garantiti) quali la libertà di manifestare, la libertà di stampa, la libertà di parola, usufruendo anche delle forze coercitive, ancor più di recente (ma da sempre ormai) ha messo nel mirino l’aborto, imponendo queste figure antiabortiste nei consultori (ma perché? chi ne sente il bisogno?)
la domanda che io mi pongo è a voi (membri e componenti della coalizione) cosa tocca? cioè, invidualmente parlando, perché sentite il bisogno di dover toccare temi che non vi riguardano (figli, aborto, adozione ecc.), l’italia (una volta belpaese, oggi rottame) ha tanti di quei problemi e voi non fate altro che mettere ulteriore carne a cuocere inimicandovi ancor di più i cittadini, perché basterebbe un minimo di onestà intellettuale e perdere 15 minuti a informarsi per rendersi conto che questa coalizione non solo sta facendo harakiri finanziariamente ma sta togliendo completamente speranza alle persone, non se ne può più di manovre finanziarie sanguinolenti, tagli alla sanità, all’istruzione, leggi contrarie ai diritti umani e sociali, persino l’abrogazione del reato di abuso di ufficio.. l’italia è sempre stato un paese indietro rispetto agli altri, ma negli ultimi due anni stiamo letteralmente facendo un record di arretratezza culturale
tutto questo per dire, per favore, studiate e imparate a comprendere l’importanza di esercitare con cognizione di causa il proprio voto: la politica non è perfetta, anzi, non lo è oggi e non lo era prima, ma non è vero che “uno vale l’altro”, siate più intelligenti di così, non guardate solo il vostro orticello perché magari oggi state bene così, ma domani, forse, potrebbe toccarvi personalmente e, sempre ipoteticamente, magari il vostro orticello non sembrerà più gradevole se tutto il resto, oltre la recinzione, cade a pezzi
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Ciao. Sono Edo,
Volevo scusarmi con te,
Ho reagito male perché vorrei una relazione e la vivo male.
Sei una bella persona.
Ti ho sbloccata Comunque , non devi fare lo stesso, ne dobbiamo parlarci ancora, però era solo per dirti che hai ragione e io ho sbagliato.
Mi spiace tanto.
Tanti baci
Ti capisco non preoccuparti ♥️ non è una colpa stare male e avere dei problemi. Sono e sarò sempre la paladina della sanità mentale.
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Moon Lovers: Scarlet Heart Ryeo
“If I had not met him, I would not yearn for him. If I did not know him, I would not think of him so much. If we had not been together, I wouldn’t have to disappear. If I did not treasure him so much, I wouldn’t have so many memories. If I did not love him… we wouldn’t need to throw each other away. If we had not been face-to-face, we would have never been together. Perhaps… If I had not met you at all.” – Hae Soo
Io lo sapevo che avrei sofferto. Era scritto nelle stelle e negli spoiler che mi sono andata a cercare che questa serie avrebbe frantumato il mio cuore ed ecco perché ho aspettato il momento giusto per vederlo. Dovevo essere nel mood giusto: quello depresso/voglio soffrire per intenderci.
E come è andata?
Siccome tra febbre e emozioni contrastanti non riuscirei mai a scrivere un commento decente di questa serie, andrò per punti, Ovviamente alla cazzum. Giusto per parlarne e sfogarmi un po'.
[ spoiler a pioggia come le mie lacrime]
La trama:
Qui lo dico e qui non lo nego: a me la storia è piaciuta. Storia vera, Intrighi, complotti, viaggi nel tempo, amori impossibili e tormentati... insomma, Moon Lovers ha portato in scena tutto quello che potrebbe piacermi.
Di serie con viaggi nel tempo è pieno il mondo e proprio su questo frangente credo che si potesse fare un po' meglio. Come un po' meglio poteva essere fatta la parte di sceneggiatura dove i salti temporali o i change of heart certe volte mi hanno lasciato confusa.
Ma nel complesso la storia non mi ha mai annoiata e sono rimasta incollata ( maratonando a volte ) per sapere cosa sarebbe successo e come sarebbe andata a finire tutta la vicenda.
Ho trovato molto carina l'idea di seguire la vera storia ( la salita al trono del 4° principe ) modificandone certi aspetti per poi tornare ad avere la vera storia nel finale come un cerchio che si chiude. senza fare spoiler è difficile
I Personaggi
Moon Lovers presenta una caterva di personaggi, alcuni belli altri meh e altri favolosi.
Onestamente con una storia così intricata e politica e con così tanti personaggi la serie non è giustamente riuscita ad ampliare e dare profondità a tutti ma credo che abbiano cercato di dare spazio e caratterizzare più personaggi possibili e questo è una cosa che apprezzo.
Palma d'oro va ovviamente al quarto principe.
Scritto proprio per farsi amare dagli spettatori: un ragazzo abbandonato dalla sua famiglia che nessuno vuole e tutti schifano ma che in realtà ha un cuore d'oro e che vuole solo essere amato. Con problemi di gestione della rabbia.
Avete presente la Bella e la Bestia?! Ecco.
Cioè.
Firma qua per l'adozione.
Mi hai comprata.
Basta.
Dammene tre!
Il quarto principe è scritto perché sia amato dagli spettatori dandogli quel tratto di tragicità, solitudine e ricerca di affetto che tanto fa breccia nei cuoricini del popolo. nel mio sicuramente
Ci si potrebbe scrivere un trattato su questo personaggio, dall'infanzia al rapporto con i genitori e fratelli fino ad arrivare alla politica e alle sue relazioni... ma per preservare la mia sanità mentale salterò questo pezzo, ricordando però che è stato un GRAN PERSONAGGIO. IL MIO PREFERITO.
Più tiepida mi ha lasciato invece la lead. C'erano volte che apprezzavo la sua dolcezza e capacità di confortare gli altri. Ho amato la sua relazione con il quarto principe ed i suoi fratelli. Altre volte invece, la sua quasi santità mi faceva cadere le braccia. Tanto da scivolare nell'ipocrisia: come quella volta in cui si strugge e si dispera per la morte dell'amica/serva/sorella ma non getta un pensiero al povero Principe Ereditario -che la lead diceva di voler bene come ad un fratello - ammazzato proprio dalla amica/sorella/schiava.
E come non parlare del fatto che in 20 episodi non abbia mai rivolto un pensiero alla sua famiglia del futuro - avrà dei genitori? un fratello?! amici?! - che magari sono preoccupati per lei?
E' sconcertante come si sia adattata velocemente alla vita nella vecchia epoca!
E perché...del tira e molla con l'ottavo principe ne vogliamo parlare?! Sta relazione ce la siamo tirata dietro per 20 episodi!
Menzioni d'onore alla concubina del Re, al Re - il padre del lead ( perché qui dici "Re" e te ne cicciano fuori 3 o 4... diventa un casino capire a quale testa coronata tu ti stia riferendo) - il 13° e 14° principe.
Tutti personaggi che per un motivo o per un altro ho apprezzato e di cui ringrazio la serie per averli strutturati un po'. Quel tanto che basta perché io mi ci affezioni e empatizzi per loro.
Menzione disonorevole invece alla Regina Madre ( la mamma del lead) alla sorellastra/moglie del lead e all'ottavo principe.
Sulla regina poco da dire: odiava il lead ma vi giuro che non ho mai capito il perché. Dire che porta sfiga, che è un mostro... non riconoscerlo come figlio. Gli dei solo sanno la motivazione logica dietro questo odio totale.
Della sorellastra ho apprezzato l'intelligenza e l'onestà dell'ammettere di essere avida e di volere il potere. Ma c'era solo questo. Cioè... non aveva manco una qualità positiva che la rendeva umana e quindi di facile empatia. Era solo stronza e avida. Punto.
Ma ci ha regalato delle perle di politica veramente rare.
L'ottavo Principe...inizialmente mi piaceva e lo trovavo interessante. Il suo amore per la lead ed il senso di tradimento verso sua moglie lo rendevano stimolante da vedere. Ma alla lunga l'ho trovato stancante. Ho avuto la sensazione che il drama facesse tutto il possibile per farlo arrivare in fondo alla storia quando la gente è morta malissimo per molto meno.
L'amore
E' interessante notare che NESSUNA storia d'amore è arrivata alla fine.
Nessuna.
Quattro/cinque - non ricordo nemmeno quante storie d'amore c'erano - e sono finite tutte a merda! Ma tutte! Pure quelle dei second. Per dire.
Ammetto che io ho seguito specialmente quella principale e non perché le altre non fossero belle... ma perché già angstavo con i due lead. Starmi a preoccupare anche per le altre coppie avrebbe comportato un investimento emotivo troppo gravoso. Tanto più che appunto, sono finite tutte malissimo...quindi ho salvato il mio cuore.
La love story principale invece mi ha catturato sin dall'inizio. Ok, con la storiella della Bella e la Bestia giocavano facile. Ma oh, funziona da secoli sta roba! Un motivo ci sarà.
I due lead formano una romance a mio parere bellissima. Ci vuole un po' perché parta ma quando la nave finalmente salpa.. è la realizzazione di un sogno. Li ho shippati come poche cose ed ho trovato la fine della loro storia bellissima e straziante:
Come nella celebre frase " certe volte l'amore non basta" , nonostante i due lead si amassero tantissimo, le circostanze, il palazzo, le regole, il matrimonio del lead con un altra donna e tante altre problematiche hanno portato la coppia a sfasciarsi poco a poco. Ma sul questo ci torno dopo Ma è innegabile il profondo amore tra i due.
La seconda parte della loro storia l'ho trovata matura e realistica, straziante e ingiusta ma pienamente emozionante.
Temi e tematiche trattate
Come detto sopra, soprattutto la figura del lead è un concentrato di temi, emozioni e riflessioni da fare. Dall'essere un buon Re, al significato dell'avere una famiglia. Dall'eccesso di orgoglio al concetto di affettività. Solo con il quarto principe si potrebbe fare un dibattito.
Mi è piaciuto come Moon Lovers usi i suoi personaggi per raccontare un emozione o un concetto:
nel trattamento dei figli come pedine del trono per la Regina Yoo e come questo si ripercuota sui suoi figli.
nella concezione che per salire al trono devi rinunciare a qualcosa che ami, che sia per il Re padre del lead che per il lead stesso.
nel ruolo politico di una donna, nella sua indipendenza che vediamo nelle gesta della sorellastra del lead.
nel concetto della solitudine e sindrome di abbandono del lead
l'incredibile dignità della concubina amata dal Re
ecc ecc
Ma per me, una delle tematiche e riflessioni più belle e strazianti è proprio quella che riguarda la lead e che si trova quasi alla fine:
nonostante ami e sia ricambiata dal Re, la protagonista soffre la vita di palazzo. Si ammala. E' triste e depressa. Vuole lasciare il palazzo ma il Re non sopporta di separarsi da lei. E lei questo lo sa. E' impensabile - soprattutto per Sua Maestà - separarsi dalla donna che lo rende felice, lo ama e lo mantiene sano di mente. E tutti questi sentimenti la protagonista li conosce benissimo. E nonostante questo, con grande sofferenza, decide di andarsene.
Rivedere l'inizio della serie quando la lead era una giovane ragazza spensierata dagli occhioni grandi e così piena di vita e rivederla verso la fine della storia è quasi un colpo per il cambiamento di personalità e carattere. E per quanto sia una cosa molto triste è anche molto avvincente da osservare.
Il Finale
Non mentirò. Il finale di Moon Lovers mi ha prosciugato i condotti lacrimali.
Andava già male da due episodi... ma vedere la lead tornare nel presente, davanti al quadro del lead e sentirla scusarsi per averlo lasciato da solo... è stato straziante.
Perché sì, nonostante tutte le belle parole di " non ti lascerò mai" ecc ecc... alla fine la lead abbandona il fianco del Re ed è inevitabile guardare quell'immagine del Quarto Principe nel cortile e pensare a tutta la gente che via via se ne è andata e lo ha lasciato da solo.
Ha preso il trono ma ha perso tutti. Tutti lo hanno abbandonato portando alla luce proprio quello che il lead non avrebbe mai voluto: rimanere da solo.
Ora... si parla di una seconda stagione che mai è stata fatta e che mi auguro che mai lo sarà.
Onestamente non riesco a pensare ad una seconda stagione di questa serie se non una trama dove lui è un CEO d'azienda che s'innamora della Cenerella di turno e la famiglia s'oppone al matrimonio. Mai sia!
Ma ammetto che una scena dove i due lead si rincontravano nel presente...me la meritavo. Anche una gif, un immagine, un frame mi bastava.
Il finale infatti, con l'eclissi che si staglia sul palazzo reale, presuppone che anche il lead si farà il suo viaggetto nel tempo ritrovando la sua lei e amandosi per l'eternità.
Ma è un sospetto, non la matematica certezza. Ed io, dopo tutto l'angst, il patimento, la sofferenza, le lacrime ed il dolore, me lo meritavo una scena di almeno 5 secondi di loro due che si rivedevano nel passato. 5 secondi. Mica ore!
PS: Scena madre che mi ha fatto tagliare dalle risate.
La lead è al capezzale del Re morente. (Il Re padre del lead) Egli sta morendo e manda la donzella a cercare il suo erede avvisandola di NON DIRE A NESSUNO che lui è morto. A NESSUNO.
Lei va e becca l'ottavo principe che con uno sguardo alla Petyr Bealish gli chiede notizie del Padre.
E lei...*fa la vaga * fa la vaga * fa la vaga* Il Re vuole il tè.
Molla il principe e non fa in tempo a girare l'angolo che toh! trova il lead 4° principe.
Quello non fa in tempo a chiedergli che succede che la lead gli fa:-" Il Re è morto."
Ma così. De botto.
Ho riso più del dovuto.
E meno male che non doveva dirlo a nessuno. XD
VOTO: 8,5
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Ho avuto praticamente tutti i social esistenti tranne Snapchat, e poi all'età di 16 anni ho abbandonato tutto.
Ho abbandonato per la mia sanità mentale. Già il bullismo a scuola era duro da superare, in più l'idea di essere presa in giro anche li mi ha sempre fatto male emotivamente e mentalmente.
Idea che penso che prima o poi, si sia realizzata, ma mi era già tolta per pensarci.
Quindi da quel giorno vivo con dubbi su dubbi, ed ogni sguardo di gente sconosciuta penso che invece, loro, conoscano me. (Eh sì, mi è venuta l'ansia sociale).
Per questo motivo per me, è anche difficile farmi nuovi amici.
Tumblr è l'unico social che non implica "il mostrarti" ma mi permette di usare il mio blog come diario personale.
Me ne sono andata tante volte da qui, e tante volte sono tornata, perché è veramente l'unico social che per me vale la pena di avere.
Qui ci sono anche meno pazzi rispetto a Twitter, per esempio, e si litiga per meno roba stupida tipo qua che tipo di musica ascolti non gliene frega nulla a nessuno, li invece ti fanno lo screenshot, ti bloccano e ti mostrano ai loro followers, chiedendo loro di segnalarti e bloccarti. Bambinate insomma. (A me capitò con una attrice che seguo, giudicata inadatta dall'essere definita attrice e non volevano che parlassi dei miei problemi fisici, che per loro servivano per guadagnare followers e io risposi che manco venivo pagata per scrivere quelle cose).
Ecco perché mi sono tolta da tutti i social. In più senza social ho un sacco di tempo libero, posso dormire e uscire senza per forza farlo sapere a tutta Italia, e poi se non pubblico per giorni, non sono obbligata a dare spiegazioni, perché non sono un influencer. In più, non mi interessa sapere che fa il vicino del piano di sopra nel suo giorno libero dal lavoro.
La scelta di non avere più profili social è stata molto coraggiosa oltre che molto saggia! Hai avuto la capacità di riconoscere e capire cosa potevi evitare per stare meglio con te stessa, proteggere le tue fragilità e i lati deboli.
Conosco bene purtroppo cosa sia il bullismo e delle ferite che lasciano anche dopo tanti anni.
Tanti anni fa feci questa scelta con facebook. In quel periodo vivevo il bullismo già a scuola e quel social non fece altro che ampliare le mie insicurezze: tizia aveva molti più like di me nelle foto soprattutto da parte di ragazzi mentre io ne avevo molto meno; foto di gente che usciva il sabato sera e si divertiva mentre io non avevo nessuna vita sociale oppure c'era persino il controllo di quello che postavo e i giudizi ipocriti e non richiesti; chi si metteva su un piedistallo pensando di sapere tutto di me solo da ciò che pubblicavo e poi magari nemmeno mi salutava di presenza. E da lì decisi di eliminarlo.
Tutte le mie insicurezze effettivamente sparirono e chi si accorse che non lo avevo più mi disse "e ora senza facebook che farai?"
E io "torno a vivere" 😂
Ma che domanda è? Questo fa capire quanto la gente non sappia più distinguere la realtà dal virtuale.
Dopo fb ho avuto twitter senza più usare nome né foto personale e devo dire che in quel periodo mi sono trovata bene. Era tra il 2013 e il 2015. Poi non l'ho più usato.
Ho ridato fiducia a Instagram quando ancora non lo aveva quasi nessuno (2014) ma dopo qualche annetto è diventato più popolare di facebook.
Non demonizzo i social perché altrimenti sarei incoerente. Sono un bel mezzo per esprimersi, fa piacere avere apprezzamenti sulle foto ma non ti nascondo che ci sono stati momenti dove ho dovuto disattivare il profilo per la mia sanità mentale. E sono stata bene. È da lì che spesso derivano certe paranoie, foto o storie che ti appaiono all'improvviso sulla home di cose che non avresti voluto sapere. Ha dato vita a tante ansie che ci distruggono mentalmente ed emotivamente...
Tumblr è un rifugio. Anche io ho provato tante volte ad avere un blog ma solo adesso sto riuscendo a mantenerlo. Ne avevo bisogno! Finché c'è gente educata e matura si può stare bene!
Dopo questo enorme papiro (che mi perdonerai spero ahah) voglio dirti che la tua scelta è senza dubbio molto saggia. È da un po' che penso di prendermi una pausa da alcuni social per un periodo che sto attraversando e mi sei quasi di ispirazione 🥹
Chissà quanta pace potrei riscoprire con questa scelta.
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Nuovi LEA e Nomenclatore: il Collegio dei Reumatologi Italiani esprime preoccupazione per le prestazioni omesse
Il 30 dicembre 2024 entreranno in vigore i nuovi tariffari per le prestazioni di specialistica ambulatoriale e protesica, aggiornando i LEA dopo sette anni.
Il CReI denuncia l’assenza di prestazioni fondamentali per la reumatologia nel nuovo Nomenclatore dei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA), temendo un peggioramento delle liste d’attesa e un impoverimento della specialità. Un aggiornamento atteso da tempo, ma non privo di criticità Il 30 dicembre 2024 entreranno in vigore i nuovi tariffari per le prestazioni di specialistica ambulatoriale e…
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I fans della Marchesa del Grullo non ammetteranno mai che ha buttato quasi un miliardo di euro. Quelli che ancora hanno qualche neurone funzionante se lo ricordino la prossima volta che avranno problemi con la sanità. https://www.ansa.it/sito/notizie/cronaca/2024/11/22/rientrano-in-italia-gli-operatori-del-centro-migranti-in-albania_9b68d7e1-f80d-40c9-a20c-aeced4cb4372.html
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Un genio
Se Piantedosi fosse il Ministro della Sanità risolverebbe tutti i problemi impedendo alle persone di ammalarsi.
La malattia è una scelta arrogante, costosa e sconsiderata.
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Se un giorno dovessi averne la possibilità racconterei quello che succede dentro i reparti psichiatrici nell’Italia del 2023. Magari non in tutti, ma certamente tutti hanno lo stesso iter, vecchio, anacronistico e molto spesso ai limiti della dignità umana. Ho assistito a scene terribili e devo sentire ancora osannare Basaglia per aver chiuso i manicomi come grande conquista, certo, peccato che hanno continuato ad esistere, in maniera più silenziosa e subdola. Grande rispetto per la figura di Basaglia, intendiamoci.
All’ultimo ricovero una situazione in particolare mi ha lasciata senza parole, inerme. C’era questo ragazzo straniero, parlava un italiano stentato, a un certo punto, mentre fumavamo fuori, mi dice: Io vorrei tenere gli occhi aperti, ma loro me li chiudono. Io gli chiedo chi, chi glieli chiuda, e lui mi risponde e mi fa intendere gli psichiatrici, i medici. Lui vorrebbe vedere, dice. Ovviamente si riferiva alla mole di farmaci con cui vengono imbottiti i pazienti nei reparti psichiatrici, indiscriminatamente, a prescindere dalla gravità, è prassi. E non sono cure personalizzate, intendiamoci; potrei elencare i soliti tre farmaci ormai vecchi e superati (e mal tollerati) con cui vieni sistematicamente trattato a prescindere che tu sia uno schizofrenico, un sociopatico o una persona che ha avuto un momento di cedimento. Diventi uno zombie umano. Sbavi. Non ti reggi in piedi. Non riesci ad articolare le parole, e di conseguenza non riesci neanche a spiegare in maniera coerente a chicchessia né il tuo stato, né gli abusi che eventualmente subisci all’interno. Perché all’interno non ci sono telecamere, non c’è alcuna tutela, a stento riesci a vedere e parlare con i familiari. Se ti ribelli ti legano o ti imbottiscono di altri farmaci o ti fanno restare lì dentro mesi. Ho visto gente in reparto per quasi un anno. Un fottutissimo anno a sostare in un reparto microscopico senza nulla da fare, imbottito di farmaci e con un paio d’ore d’aria al giorno. Gli psichiatri? Figure mitologiche che incontri una volta a settimana se ti va bene, senza alcun tatto, alcuna umanità. Esci da lì dentro più traumatizzato di come sei entrato. Come dite, il TSO è un’eccezione, dunque ti puoi sottrarre da un trattamento sanitario volontario? Ahahah. Il TSO teoricamente non viene quasi più applicato, perché è uno sbatti a livello giuridico e sono necessarie una serie di approvazioni, quindi, sempre teoricamente, una volta che ti ritrovi in reparto dovresti poter uscire, firmando, se non sei sotto TSO. Ebbene i reparti psichiatrici se ne fregano. È capace che tu per legge non stia sotto TSO, ma non puoi uscire uguale, neppure firmando. (Vi fermo subito, vale anche per casi in cui ti ci sei ritrovato senza aver necessariamente compiuto atti “gravi”). Ti ritrovi dunque senza tutele giuridiche di cui spesso non sei nemmeno tu a conoscenza, perché chi finisce là dentro è talmente ai margini della società che non conosce nemmeno i diritti di cui gode, lontano dai propri affetti, bistrattato dal personale sanitario ed imbottito contro la sua volontà di farmaci totalmente inutili che servono a sedarti e a renderti docile. Perché le cazzo di strutture psichiatriche pubbliche non sono strutture riabilitative, di “diagnosi e cura”, come piace chiamarle alla sanità, ma delle cazzo di strutture contenitive dove viene messo 1) chi non dovrebbe trovarsi lì perché ha spesso problemi altri, 2) persone “scomode” che non si sa dove cazzo mettere, e se non hai la fortuna di mantenere un briciolo di lucidità nonostante i farmaci, come me, e di osservare in maniera critica cosa accade, di avere qualcuno al di fuori che fa il casino per te, un legame con l’esterno, sei fottuto.
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In questi giorni sto cercando di capire come aiutare una persona anziana che non ci sta molto con la testa a risolvere dei problemi con lo SPID per accedere al portale dell'INPS.
Ora, a parte il fatto che comincia a vacillare anche la mia, di sanità mentale, già non molto stabile in questo periodo, mi sale ancora di più il nervoso quando all'ennesimo tentativo di capire il perché e il percome dei blocchi incontrati all'accesso noto la scritta in piccolo che avverte che per accedere con l'autenticazione con SMS ci sono al massimo 4 ingressi. Presumo che poi sostanzialmente devi attaccarti al tram. O comprare uno smartphone abbastanza avanzato da consentire il download dell'app di Lepida, ente con cui questa persona ha fatto lo spid.
Forse ci sono altri enti certificatori che consentono autenticazione diversa, mi dico. Cercando online però mi pare di capire che per il livello di sicurezza necessario per lavorare in ambienti "istituzionalmente importanti" come appunto l'INPS la forma di autenticazione tramite SMS non sia considerata sufficiente o comunque sia limitata a pochi accessi al mese.
Ora io vorrei capire come fanno tutte le persone che hanno queste difficoltà e non hanno una come me a loro disposizione, considerato che non è più possibile dialogare con certi siti istituzionali senza autenticarsi con SPID o carta di identità elettronica e relativi codici Pin e Puk (e anche qui non ho ancora approfondito come recuperare questi dati, che questa persona ha perso, e poi come venga gestito effettivamente l'accesso al sistema, ossia se serva comunque una app per la quale forse il suo telefono è troppo vecchio).
Cioè ormai non puoi più essere un cittadino a tutti gli effetti senza una identità digitale, e questo posso pure capirlo teoricamente, però per creare e gestire questa identità devi comprare uno smartphone abbastanza aggiornato da essere considerato "sicuro" per questo tipo di autenticazione, e anche questo posso capirlo in teoria, ma poi, all'atto pratico, tutto questo diventa un incubo se una persona non è "digitalmente autosufficiente".
Non so, mi sembra in qualche modo "ingiusto", anche se capisco la logica sottostante arrivati al 2023.
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IPOVEDENTE, SI LAUREA IN FISIOTERAPIA
Si chiama Armin Plaikner il primo fisioterapista ipovedente a laurearsi in Alto Adige, tra i primi in Italia. Il giovane originario della val Pusteria ha ottenuto la laura completando il tirocinio presso la Scuola superiore provinciale di Sanità Claudiana di Bolzano con la votazione di 103/110.
Armin, dopo la scuola, ha iniziato a lavorare come centralinista ma ha continuato a coltivare il suo sogno nel cassetto fino a quando ha deciso di licenziarsi per iscriversi agli esami di selezione a ammissione alla Claudiana, dove si è posizionato all’undicesimo posto tra i cento candidati che concorrevano per venti posti disponibili. “Persone con problemi di vista non hanno una sensibilità maggiore nelle mani”, ha precisato il giovane altoatesino “ma non avendo altre informazioni a disposizione, si concentrano di più su quelle che arrivano dalle mani”. Il presidente dell’Unione ciechi Alto Adige, Valter Calò, ha accolto con soddisfazione la notizia affermando che Arvin è un caso unico e ringraziando la Scuola Claudiana per la collaborazione che ha consentito al giovane di ultimare gli studi. “Tutti noi sogniamo, a occhi aperti e a occhi chiusi, e abbiamo degli obbiettivi.” – ha aggiunto Calò – “Ad Armin è andata bene, ha realizzato il suo sogno e adesso è fisioterapista. Non dimentichiamo però che alcune volte dobbiamo anche saperci accontentare ma sempre sorridendo alla vita”.
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Fonte:��Ansa
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negli ultimi giorni escono un po’ di notizie sul fatto che in varie città è capitato che fossero scongiurati sul nascere degli stupri di alcune giovani ragazze che di sera stavano camminando per strada (attività banalissima ma che a quanto pare non lo è di questi tempi, almeno non per tutti), il problema è che a salvare queste ragazze non è mai qualcuno delle forze dell’ordine ma, almeno per quello che ho letto, in tutti i casi un tassista che passava per caso di lì: ora mi pongo un quesito, com’è possibile che ci siano più autorità pubbliche negli uffici che nelle strade? com’è possibile che in uno stato democratico due o più tizi possano violentare o importunare deliberatamente delle ragazze se non interviene un comune cittadino? non dovrebbe essere la comunità ad autotutelarsi a vicenda, è compito dello stato salvaguardare i propri cittadini, ma purtroppo lo stato è occupato a fare la guerra ai diritti dei cittadini, è troppo impegnato a fare proclami su proclami piuttosto che trovare soluzioni ai problemi VERI dei cittadini (che in questo caso è l’incolumità fisica e psicologica ma che potrebbe essere la sanità, l’istruzione, la disoccupazione, e così via)
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