#giovani professionisti sanitari
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pier-carlo-universe · 9 days ago
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Crescita del Personale Sanitario in Italia: Dati e Sfide per il Futuro
Negli ultimi cinque anni, il personale sanitario in Italia ha registrato un aumento significativo, raggiungendo un totale di 709.029 unità nel 2022, con un incremento di 29.918 professionisti rispetto al 2017
italianewsmedia.com: Negli ultimi cinque anni, il personale sanitario in Italia ha registrato un aumento significativo, raggiungendo un totale di 709.029 unità nel 2022, con un incremento di 29.918 professionisti rispetto al 2017. Tuttavia, questo dato positivo si accompagna a una diminuzione preoccupante del numero di medici, soprattutto nelle strutture pubbliche. Questo trend riflette una…
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forzaitaliatoscana · 2 months ago
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Violenza ai Sanitari: Tenerini Sostiene il Nuovo Decreto
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La deputata toscana di Forza Italia Chiara Tenerini: "Violenza contro il Personale Sanitario, Forza Italia Sostiene il Decreto di Tutela in Aula Oggi" L'Onorevole Chiara Tenerini, deputata toscana di Forza Italia, ha espresso il suo forte sostegno all'approvazione in Aula alla Camera del decreto che introduce misure più severe contro le aggressioni al personale sanitario. "Non possiamo tollerare che coloro che abbiamo definito eroi durante la pandemia, e che continuano a esserlo ogni giorno, siano vittime di atti di violenza inaccettabili," ha dichiarato Tenerini. "Forza Italia ha molto a cuore la sicurezza e il rispetto per tutti coloro che operano nel settore della salute." L'Onorevole ha sottolineato l'importanza del provvedimento: "Esprimo grande soddisfazione per questo decreto, che ha un carattere emergenziale. Oggi molti medici decidono, purtroppo, di abbandonare la carriera ospedaliera ed i giovani tendono a non scegliere questo percorso, anche per una questione di sicurezza. Questo decreto non solo prevede sanzioni più severe, ma introduce anche l'arresto in flagranza differita, garantendo che i responsabili non possano sfuggire alla giustizia." Tenerini ha ricordato anche l'iniziativa di Forza Italia per migliorare le condizioni lavorative del personale sanitario: "Sul tema, mi preme ricordare che abbiamo avviato un'indagine conoscitiva in Commissione Affari Sociali della Camera, per esaminare i problemi affrontati dai professionisti della sanità. L'obiettivo è condividere strategie e azioni concrete per migliorare le loro condizioni lavorative e riconoscere il ruolo cruciale che rivestono nel nostro sistema sanitario. In tale direzione va anche il percorso intrapreso da qualche mese, con il collega Cappellacci, volto a conoscere le condizioni lavorative del personale nei pronto soccorso italiani." Infine, l'Onorevole ha evidenziato l'impegno del Governo: "Mi preme ribadire l’attenzione che questo Governo ha per la Sanità e sottolineare il grande sforzo compiuto con la recente manovra, che destina nuovi fondi alla sanità da investire in assunzioni per il personale sanitario, per la defiscalizzazione delle indennità, per il comparto farmaco e dispositivi medici." Con questo decreto, Forza Italia continua a dimostrare il suo impegno nella tutela di chi ogni giorno si dedica alla salute pubblica, garantendo che il personale sanitario possa lavorare in un ambiente sicuro e rispettato. Edoardo Fabbri Nitti Coordinamento regionale Forza Italia Toscana Follow @FI_ToscanaTweet to @FI_Toscana
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oltrearcobaleno · 3 months ago
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“Paint a Future”: Arte per realizzare i sogni dei bambini svantaggiati
L’arte, potente mezzo di espressione e trasformazione, ha trovato nel progetto “Paint a Future” una nuova missione: aiutare i bambini in difficoltà a realizzare i propri sogni attraverso la creatività. Da alcuni decenni, questa iniziativa ha lavorato in molte aree del mondo per portare speranza e prospettive migliori a bambini piccoli e svantaggiati. Utilizzando l’arte come strumento, “Paint a Future” non solo offre a questi giovani una piattaforma per esprimere i propri sogni, ma trasforma anche le loro idee in opere che sostengono economicamente le comunità di appartenenza. Questo modello innovativo di intervento sociale unisce la passione per l’arte e il desiderio di dare un futuro migliore alle nuove generazioni.
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Il processo alla base di “Paint a Future” è unico. I bambini coinvolti nel progetto dipingono i loro sogni, che possono spaziare dalle immagini di un futuro più luminoso, alle loro aspirazioni personali o a semplici momenti di felicità. Partendo da questi disegni pieni di speranza, artisti professionisti – spesso riconosciuti a livello internazionale – prendono ispirazione per creare opere d’arte di maggiori dimensioni e complessità. Le opere così realizzate, pur mantenendo l’essenza originale dei disegni dei bambini, si arricchiscono della visione e della tecnica dell’artista. Questo processo dà vita a un ponte creativo tra l’arte dei bambini e quella degli artisti, creando opere che non solo sono belle, ma anche intrise di significato e speranza.
Queste opere d’arte vengono poi messe in vendita, e i profitti derivanti tornano direttamente alle comunità dei bambini. L’obiettivo è semplice: raccogliere fondi per realizzare i sogni dipinti dai piccoli artisti, come ricevere un’istruzione adeguata, avere accesso a risorse sanitarie o migliorare le loro condizioni di vita. L’arte, in questo contesto, diventa uno strumento di cambiamento concreto, non solo simbolico. I bambini, oltre a esprimersi artisticamente, imparano anche che i loro sogni hanno un valore reale e che possono essere supportati dalla solidarietà e dall’amore per l’arte di altre persone.
Una delle collaborazioni più significative di “Paint a Future” è quella con gli studenti del Rachel’s Learning Centre e della Vittoria International School Turin. Questi istituti, noti per il loro impegno educativo e sociale, hanno integrato il progetto nel percorso formativo degli studenti. In particolare, gli studenti partecipano a questo progetto come parte del loro “Gold Duke of Edinburgh Award”, un riconoscimento che incoraggia i giovani a sviluppare abilità, a dedicarsi ad attività di volontariato e a esplorare nuove esperienze. Grazie a “Paint a Future”, gli studenti hanno la possibilità di essere coinvolti in un’iniziativa artistica e filantropica unica, che dona loro non solo competenze artistiche, ma anche consapevolezza sociale e senso di responsabilità verso gli altri.
L’arte, in questo contesto, diventa quindi un linguaggio universale che accomuna i sogni dei bambini di tutto il mondo con quelli degli studenti coinvolti nel progetto. Gli studenti hanno la possibilità di interagire con i bambini tramite i loro disegni, capire le difficoltà che questi giovani affrontano e impegnarsi in un processo di cambiamento tangibile. Questa esperienza non solo sviluppa le loro capacità artistiche, ma li sensibilizza verso le realtà che altri coetanei vivono, favorendo empatia e solidarietà. L’arte, infatti, si rivela uno strumento formativo potente, capace di insegnare lezioni di vita importanti attraverso la creatività e l’impegno.
Con il supporto di “Paint a Future”, i bambini svantaggiati non sono più semplici spettatori delle proprie difficoltà, ma diventano protagonisti del cambiamento. Grazie alla vendita delle opere d’arte, hanno l’opportunità di migliorare concretamente la loro qualità di vita. Molti dei bambini coinvolti sono riusciti a vedere realizzati sogni che altrimenti sarebbero rimasti inaccessibili, grazie alla connessione tra arte e solidarietà creata dal progetto. Ogni opera d’arte venduta rappresenta, quindi, una nuova speranza, una nuova possibilità per un bambino di immaginare e realizzare un futuro migliore.
Uno degli aspetti più interessanti del progetto è che la responsabilità di realizzare questi sogni viene condivisa anche con gli acquirenti delle opere. Coloro che scelgono di acquistare un dipinto realizzato nell’ambito di “Paint a Future” non stanno solo comprando un’opera d’arte, ma stanno anche diventando parte di un movimento di solidarietà. L’arte, in questo senso, si carica di una funzione ancora più profonda, diventando un mezzo di connessione tra mondi diversi e un modo per trasmettere speranza a chi ne ha più bisogno. Chiunque scelga di acquistare una di queste opere si unisce al sogno di “Paint a Future”, aiutando a concretizzare le aspirazioni di tanti bambini.
Con iniziative come queste, l’arte assume un ruolo fondamentale come motore di trasformazione sociale. Il progetto “Paint a Future” dimostra come la creatività possa non solo arricchire la vita di chi crea, ma anche generare un impatto positivo e reale nella vita di chi ne ha più bisogno. La collaborazione con le scuole come il Rachel’s Learning Centre e la Vittoria International School Turin rappresenta un esempio eccellente di come l’arte possa essere utilizzata per educare le nuove generazioni, promuovere valori di empatia e partecipazione e costruire una società più giusta.
In conclusione, “Paint a Future” è un progetto che ridefinisce l’arte come strumento di speranza e cambiamento. Attraverso i dipinti dei bambini e la collaborazione con artisti e scuole, l’iniziativa porta avanti una missione di solidarietà che permette ai piccoli sognatori di trasformare la propria vita e costruire un futuro migliore. Questa iniziativa ricorda a tutti l’importanza di sognare e di sostenere chi, grazie all’arte, cerca una possibilità di cambiamento.
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Paint a Future
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amigayaps · 5 months ago
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Promuoviamo volentieri questo nuovo appuntamento della AIOM sulla formazione in Oncologia rispetto alle persone LGBTI ed alla Sessualità in generale:
https://www.aiom.it/eventi-aiom/2024-merc-sessualita-e-cancro-bridging-the-gap/
PROGRAMMA 11 settembre ore 17.00
17.00 Saluti
Francesco Perrone, Massimo Di Maio
Moderatori: Sandro Barni (Macherio, MB),
Paolo Tralongo (Siracusa)
17.05 Cancro e sessualità negli uomini
Simona Carnio (Torino)
17.20 Cancro e sessualità nelle donne
Alessandra Fabi (Roma)
17.35 🏳️‍🌈🏳️‍⚧️ Cancro e sessualità nella comunità
LGBTQIA+ 🏳️‍⚧️🏳️‍🌈
Elisa Sperti (Torino)
17.50 Discussione
Per iscriversi seguire il link:
https://us02web.zoom.us/webinar/register/WN_JyEwSLlwQ5KrbzofGkNdPA#/registration
"La sessualità rappresenta una parte importante della vita delle
donne e degli uomini che affrontano il percorso del cancro,
soprattutto più giovani, ma spesso viene trascurata durante il
percorso di cura. Il cancro stesso e i trattamenti oncologici possono influire profondamente sulla sfera sessuale, creando impatti fisici, emotivi e sociali che possono rappresentare una sfida significativa per i pazienti. È fondamentale che i professionisti sanitari siano consapevoli dei problemi specifici legati alla sessualità di questi pazienti e forniscano un adeguato supporto, informazioni e risorse per affrontare le sfide che si presentano.
Inoltre, è necessario promuovere una maggiore sensibilizzazione e un dialogo aperto nella società per rimuovere il tabù che circonda la sessualità nel contesto del cancro. Solo attraverso una comprensione completa di questi problemi e un supporto adeguato, pazienti oncologici, soprattutto quelli più giovani, possono affrontare la sfida della sessualità in modo più efficace e migliorare la loro qualità di vita complessiva."
#oncologia #sessualità #LGBTI #aiom #amigay
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personal-reporter · 2 years ago
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Salute e benessere in Italia
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La salute e il benessere sono temi di grande importanza per gli italiani, che hanno una lunga tradizione di cura del proprio corpo e della propria mente. In Italia ci sono numerosi professionisti e strutture sanitarie che si dedicano alla promozione della salute e alla cura delle malattie, e il sistema sanitario italiano è universalistico, pubblico e gratuito per tutti i cittadini. Tuttavia, la salute e il benessere in Italia sono influenzati da molteplici fattori, tra cui lo stile di vita, l'alimentazione e l'ambiente in cui si vive. Ad esempio, l'Italia è conosciuta per la sua cucina mediterranea, che prevede un'ampia varietà di cibi freschi, verdure, frutta e olio d'oliva, noti per i loro effetti positivi sulla salute. L'Italia è un paese con un clima mite e variegato, che favorisce la pratica di attività all'aperto e la fruizione di spazi verdi. Per quanto riguarda la cura della salute, l'Italia ha un sistema sanitario di alta qualità, che garantisce cure gratuite a tutti i cittadini. Inoltre, ci sono numerose cliniche private e centri medici specializzati, che offrono servizi di alta qualità a prezzi competitivi. In Italia ci sono anche numerose organizzazioni e associazioni che si dedicano alla promozione della salute e alla lotta contro le malattie. Ad esempio, l'Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro (AIRC) è attiva dal 1965 e finanzia progetti di ricerca di alto livello sulla prevenzione e la cura del cancro. Ci sono numerose associazioni che si dedicano alla promozione della salute mentale, alla lotta contro le dipendenze e alla prevenzione delle malattie cardiovascolari. Tuttavia, come in molti altri paesi, in Italia ci sono alcune sfide da affrontare per quanto riguarda la salute e il benessere. Ad esempio, l'obesità è un problema crescente, soprattutto tra i giovani, e la sedentarietà è un fattore di rischio per molte malattie. Il fumo e l'alcolismo sono ancora problemi diffusi, soprattutto tra i giovani. Per quanto riguarda la cura della salute, c'è ancora bisogno di migliorare l'accessibilità e l'efficienza del sistema sanitario, specialmente nelle regioni più remote e meno sviluppate. Inoltre, la pandemia di COVID-19 ha messo in luce la necessità di rafforzare il sistema sanitario e di investire nella ricerca e nello sviluppo di nuove cure e vaccini. Una delle principali tendenze nel campo della salute e del benessere è la crescente attenzione rivolta alla nutrizione. Gli italiani stanno diventando sempre più consapevoli dell'importanza di una dieta sana ed equilibrata e dell'impatto che ha sulla salute. La tendenza verso una dieta vegana o vegetariana sta diventando sempre più diffusa, con un crescente interesse per gli alimenti biologici e per i prodotti locali. Un altro aspetto importante del benessere riguarda l'attività fisica. In Italia ci sono numerose opportunità per fare sport e mantenersi in forma. Molte persone si dedicano all'attività fisica regolare, come il nuoto, il ciclismo, la corsa o il fitness in palestra. Altre persone preferiscono attività all'aperto come l'arrampicata, l'escursionismo o lo yoga. Ma non si tratta solo di attività fisica: la salute mentale sta diventando sempre più importante in Italia. Esiste una maggiore consapevolezza riguardo ai problemi di salute mentale, come l'ansia, la depressione e lo stress. In risposta a questa tendenza, il paese ha visto la crescita di centri di cura specializzati e la diffusione di pratiche come la meditazione, la mindfulness e la terapia cognitivo-comportamentale. Inoltre, l'Italia è famosa per la sua tradizione di benessere attraverso le terme. Le acque termali sono presenti in molte regioni del paese e sono utilizzate per trattamenti terapeutici e di bellezza. Molti centri termali offrono una vasta gamma di servizi, come massaggi, trattamenti per il viso e per il corpo, bagni termali e altro ancora. Infine, il sistema sanitario italiano è uno dei più avanzati al mondo. L'Italia è famosa per la qualità delle sue cure mediche e per la competenza dei suoi medici e degli operatori sanitari. Il paese ha un'ampia gamma di servizi sanitari pubblici e privati, tra cui ospedali, cliniche e ambulatori. In sintesi, la salute e il benessere sono temi di grande importanza in Italia. Gli italiani si stanno rendendo sempre più consapevoli dell'importanza di prendersi cura del proprio corpo e della propria mente, e la società sta rispondendo a questa tendenza con un'ampia gamma di servizi e opportunità. L'Italia è un paese in cui la salute e il benessere sono considerati una priorità, e questo si riflette nella qualità dei servizi offerti e nella salute generale della popolazione. Non esitate, cercate e prenotate il vostro soggiorno con Cozycozy. Read the full article
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tarditardi · 4 years ago
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GreenFashionWeek, la X edizione dal 27 al 29 Novembre '20
In un momento di restrizioni dovute all'emergenza Covid-19 non si ferma la missione di sostenibilità della Green Fashion week, giunta alla sua X Edizione, che si terrà a Milano dal 27 al 29 Novembre, mentre l'XI edizione sarà ad Andermatt, non appena migliorerà l'emergenza sanitaria e sarà possibile organizzare eventi secondo il rispetto delle normative sanitarie. GreenFashionWeek è l'appuntamento con la moda sostenibile, un luogo di incontro-anche da remoto-per tutti coloro che portano avanti , come professionisti, esperti del settore, o normal people, principi di rispetto e consapevolezza nei confronti del Pianeta e delle sue risorse, da tutelare a vantaggio delle generazioni presenti e future. GreenFashionWeek promuove, a livello nazionale e internazionale, modelli di sviluppo sostenibile per l'industria della moda. GreenFashionWeek riconcilia la sostenibilità con l'industria della moda, l'etica e la responsabilità con la bellezza, il lusso e il confort con lo stile e l'eleganza. GreenFashionWeek seleziona i Designer che ottemperano al maggior numero di Goal previsti dall'Agenda 2030, sottoscritta dai 193 Paesi Membri delle Nazioni Unite. GreenFashionWeek supporta economicamente e logisticamente i Designer che scelgono e sceglieranno di partecipare all'evento. GreenFashionWeek è "La" Settimana della Moda Sostenibile, patrocinata dalle istituzioni più prestigiose e seguita da numerose testate giornalistiche, televisioni e media internazionali. Recentemente Euronews ha trasmesso in diretta mondiale l'intervista al presidente di GreenFashionWeek, Guido Dolci.
"Non c'è legame tra quello che sappiamo e quello che facciamo. Non sappiamo cosa faremo e dove saremo tra soli cento anni, figuriamoci tra centomila..."-dice Guido Dolci, Presidente di GreenFashionWeek-"oggi ci rendiamo conto che la Terra non è una risorsa infinita, bensì un piccolo organismo vivente e la stiamo distruggendo con troppe emissioni di gas serra. Sappiamo che quello che facciamo è sbagliato, ma lo facciamo lo stesso. Non ci sono scuse: ognuno deve agire nel suo piccolo per ridurre il consumo di energia e risparmiare risorse."
I designer e i brand leader nel settore della moda sostenibile, attraverso le proprie collezioni, sfileranno collegati in streaming davanti al pubblico internazionale, lanciando il loro messaggio di unione tra lusso e sostenibilità.
I materiali utilizzati e i processi produttivi dei Designer di GreenFashionWeek sono sostenibili sia dal punto di vista ambientale, che sociale rispettando il maggior numero possibile di Goal dell'Agenda 2030.
GFW diffonde da anni consapevolezza sul campo della moda sostenibile in tutto il mondo con il proprio concept unico e modalità avveniristiche: in questa edizione il gioco incontrerà la moda, la bellezza si confronterà con l'educazione con particolare attenzione verso i giovani, coinvolgendo università e scuole, creando attraverso GreenLandia un campus per l'educazione delle nuove generazioni: la consapevolezza dei giovani è, infatti, l'arma migliore per la salvaguardia dell'ambiente e la coscienza sociale. Verranno selezionati un centinaio fra 400 stilisti sostenibili a livello internazionale e aziende produttrici – nel rispetto della salvaguardia del Pianeta.
Ma cos'è GreenLandia? E' "un Paese che non c'è" o meglio, che "non c'era". Passeggiare all'ombra di una distesa di tetti fotovoltaici - sembra di essere nel futuro - circondati da pareti organiche, sorseggiare il proprio drink su una sedia eco e fare shopping in un campus sostenibile: un incrocio in un ambiente che unisce ciò che abbiamo visto in "Avatar" e in "Odissea nello Spazio". La porta verso un universo sostenibile: questa è GreenLandia, e molto altro.
GREENLANDIA è un punto d'incontro per le aziende che fanno B2B dove ognuna investirà per costruire i propri uffici sostenibili ed esporrà, progetterà e costruirà un nuovo tessuto industriale completamente sostenibile.
GreenLandia è uno sguardo al futuro e, grazie a coloro che oggi progettano e realizzano prodotti, materiali e beni sostenibili è pronta a dare alle prossime generazioni un Mondo pulito, bello, incontaminato ed encomiabile.
Siete invitati a connettervi in streaming con i brand e i designer presenti sulla terrazza Duomo21, a Milano in occasione della decima edizione Domenica 29 Novembre alle ore 15.00.
Riceverete un'email con l'invito per la connessione Nelle passate edizioni: Gianluigi Colin sul Corriere della Sera titola: "La Fashion Week nel deserto diventa ecosostenibile"; Daniela Fedi su Il Giornale: "Ad Abu Dhabi la prima sfilata senza trucco"; Le Matin: "La Fashion Week se met en mode Vert"; Il più popolare quotidiano russo "Известия" era presente agli eventi portando il messaggio di GreenFashionWeek nella propria patria russa; il MediaCoverage di GreenFashionWeek conta articoli provenienti da centinaia di testate giornalistiche e network televisivi da tutto il mondo; United Nations ha pubblicato sui propri canali istituzionali la collaborazione con GreenFashionWeek, in quanto evento no-profit;il Ministero dell'Ambiente Italiano ha organizzato a Roma con GreenFashionWeek un summit sulla moda sostenibile nel Novembre 2017;la più nota e seguita televisione nord e sud americana "Univision" ha intervistato live nel proprio headquarter di New York il fondatore di GreenFashionWeek Mikel Guido Dolci;Vogue Italia ha titolato: "La Green Fashion Week va in scena a Roma".
GreenFashionWeek è una realtà internazionale, approdata, nelle passate edizioni a Dubai, Abu-Dhabi, Los Angeles, Las Vegas, Milano, Roma, Svizzera e in Portogallo, rimanendo orgogliosamente una creazione Made in Italy e rendendo, a dispetto dei luoghi comuni, l'Italia leader mondiale dell'innovazione sostenibile. GreenFashionWeek, dalle coste soleggiate dell'Algarve, nel sud del Portogallo, si sposta in una Milano in pieno lockdown, lanciando così il suo messaggio di speranza verso il futuro e la sostenibilità e riunendo per la decima edizione i maggiori esponenti della moda sostenibile nel panorama internazionale dal 27 Novembre al 29 Novembre 2020.
La fotografa ufficiale di GFW è Elisa Dolci.
www.greenfashionweek.org
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telodogratis · 2 years ago
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Gruppo San Donato Lavora con noi: tutte le posizioni aperte.
Gruppo San Donato Lavora con noi: tutte le posizioni aperte.
Il Gruppo San Donato, complesso ospedaliero che conta strutture in Lombardia ed Emilia Romagna, ha pubblicato una campagna di selezione per coprire numerose posizioni lavorative in strutture mediche, dentistiche e sanitarie. Saranno quindi presenti opportunità di diventare dipendenti, stage per i più giovani e incarichi per dei liberi professionisti. Gruppo San Donato l’azienda: Ricordiamo che…
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paoloxl · 6 years ago
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Il Coordinamento Universitario Link partecipa, con proprie rivendicazioni, allo sciopero del settore medico di venerdì 23 settembre. Una scelta legata ad un'ottica ben specificata nel seguente comunicato: quella di sviluppare la "mobilitazione in un’ottica ampia e di filiera, che attraverso un punto di vista complessivo sia in grado di dare risposte reali oltre a slogan e propaganda".
Sono ormai mesi che, con centinaia di studenti, neoabilitati, laureati e specializzandi abbiamo aperto un percorso di partecipazione e mobilitazione che è andato ad affrontare l’imbuto formativo dentro il settore medico: dopo decine di assemblee negli atenei, il 9 Novembre ci siamo trovati a Roma, per andare ad interrogare direttamente il governo su una programmazione da affrontare fin dalla legge di bilancio attualmente in discussione. 
All’interno della bozza di legge presentata, il governo ha previsto uno stanziamento destinato ad un aumento di 800 sole borse di specializzazione a partire dal 2019, che rimarrà fisso, se non interveniamo attivamente, nei prossimi 5 anni. Un finanziamento che, con voce unanime delle assemblee, abbiamo dovuto constatare essere minimo e insufficiente di fronte all’urgenza della crisi in cui versa il Servizio Sanitario Nazionale e la formazione medica, la quale è ormai un vero e proprio percorso ad ostacoli per noi aspiranti medici, che ci troviamo ad affrontare una serie di imbuti nel nostro percorso accademico e post-lauream. 
Di fronte alle interlocuzioni con il governo la nostra voce è stata unita nel chiedere uno stanziamento di maggiori risorse, al fine di raggiungere un aumento di almeno 3000 borse già a partire dal prossimo anno: se a livello di bilancio questo rappresenta uno sforzo minimo, sarebbe finalmente il segnale di un’inversione di tendenza e l’occasione per il nostro SSN di tornare a respirare, in vista di una programmazione di lungo periodo che vada a riempire le carenze in termini di organico strutturato, per rispondere ad una grave crisi di un settore strategico per il benessere della popolazione tutta del nostro paese. 
Se le nostre richieste sono chiare, ad oggi le risposte del governo sono vaghe e parziali: non possiamo non osservare come su tutto il comparto sanitario non vi sia effettiva traccia dell’annunciata rivoluzione promessa. Chi di noi è già in specialità sa bene come le corsie delle nostre strutture soffrano il perdurare del blocco del turnover, obbligando noi giovani a sopperire lá dove manchino le assunzioni di specialisti: l’ennesimo ostacolo del nostro percorso che, troppo spesso, ci costringe ad anni di sfruttamento e precarietà di fronte ad un SSN che cade a pezzi. 
Riteniamo fondamentale, oggi più che mai, affrontare la nostra mobilitazione in un’ottica ampia e di filiera, che attraverso un punto di vista complessivo sia in grado di dare risposte reali oltre a slogan e propaganda. 
Abbiamo quindi deciso di mobilitarci nella giornata di sciopero del settore medico, Venerdì 23 Novembre, nei nostri atenei, negli ospedali, nelle piazze, fianco a fianco con tutti gli altri professionisti sanitari del Servizio Sanitario Nazionale, per pretendere chiarezza e risposte immediate per quanto riguarda finanziamenti non più prorogabili. Lo dicevamo qualche anno fa: sulla salute non si scherza, senza le borse la sanità si ferma! 
#chisicuradite, #MEDICINA #BORSEDISPECIALIZZAZIONE #SSN #LEGGEDISTABILITA', sciopero
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pier-carlo-universe · 1 month ago
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Roma. Borse di studio per specializzandi in Farmacia Ospedaliera: una vittoria storica per la professione.
SIFO celebra un traguardo atteso da 25 anni: riconoscimento economico e valorizzazione del ruolo dei farmacisti ospedalieri.
SIFO celebra un traguardo atteso da 25 anni: riconoscimento economico e valorizzazione del ruolo dei farmacisti ospedalieri. Roma, 17 dicembre – Dopo 25 anni di attesa, arriva finalmente una svolta storica per la professione di farmacista ospedaliero: l’approvazione dell’emendamento che garantisce il trattamento di borsa di studio per gli specializzandi in Farmacia Ospedaliera. Questo risultato,…
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forzaitaliatoscana · 2 years ago
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mediaviasetait · 4 years ago
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L’enorme successo della chirurgia estetica in Cina
17/05/2021
Soprattutto tra i giovani, e accompagnato dal proliferare di centri illegali e finti professionisti
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Negli ultimi anni in Cina il mercato della medicina estetica è cresciuto moltissimo, e sempre più persone, per lo più molto giovani, fanno ricorso a operazioni o trattamenti per cambiare le caratteristiche del loro volto e migliorare il loro aspetto. Gli esperti hanno teorie diverse sui motivi che spingono giovani ragazze e ragazzi a volersi sottoporre a interventi come quelli che consentono di rimpicciolire il naso o ingrandire gli occhi, e con la grande espansione del settore sono emersi anche notevoli problemi legati alla sicurezza dei trattamenti e ai centri medici che operano in maniera illegale.
Alcuni analisti citati dall’Economist pensano che il mercato della medicina estetica cinese sia oggi il più grande del mondo e che sia destinato a crescere ancora di più. Nel 2015 l’Associazione cinese di Chirurgia Plastica ed Estetica aveva detto che l’anno precedente più di 7 milioni di cinesi si erano sottoposti a trattamenti di medicina estetica, e secondo un’analisi della società di consulenza Frost & Sullivan tre anni dopo le persone che avevano subìto un intervento erano state più di 16 milioni.
Uno studio di Deloitte, una delle più grandi aziende di consulenza e revisione del mondo, ha evidenziato che nel 2019 il mercato della medicina estetica cinese ha avuto un giro d’affari di 27 miliardi di dollari (più di 22 miliardi di euro), rappresentando circa un quinto del totale mondiale. Tra il 2015 e il 2019 il settore è cresciuto del 29 per cento contro una media globale del 9 per cento, e Deloitte ha stimato che nel 2023 avrà quasi raddoppiato le entrate, arrivando a 48 miliardi di dollari (circa 40 miliardi di euro).
Il trattamento estetico più richiesto in Cina è la cosiddetta blefaroplastica orientale o asiatica, che prevede l’incisione di un solco nella palpebra superiore per creare una piega, con l’obiettivo di ingrandire l’occhio. Circa la metà dei trattamenti di medicina estetica richiesti in Cina riguarda proprio la blefaroplastica. Sono molto diffuse anche operazioni come la rinoplastica, per rimodellare il naso, o le iniezioni con i cosiddetti “filler”, per eliminare le rughe e rassodare la pelle del viso: insomma, quelli che per così dire ringiovaniscono il volto di chi li subisce.
La responsabile di un’azienda di Pechino intervistata dall’Economist e chiamata col nome fittizio Hannah Tang ha detto che il suo primo intervento, a 18 anni, è stato proprio una blefaroplastica. Oggi Tang ha 35 anni e si è sottoposta ad altri due interventi agli occhi, così come a varie iniezioni di botulino e trattamenti per rassodare la pelle. Wu Xiaochen, trentenne titolare di due cliniche di bellezza di Pechino, ha raccontato a CNN di aver subìto il suo primo intervento a 14 anni, una liposuzione alle gambe per una malattia autoimmune, mentre negli anni si è sottoposta a più di 100 operazioni e trattamenti, spendendo in totale circa 4 milioni di yuan (più di 500mila euro).
Una delle particolarità del grande successo della medicina estetica in Cina è che la maggior parte delle persone che richiedono i trattamenti iniziano a farlo fin da molto giovani, proprio come Tang e Wu.
Più del 90 per cento delle persone che si sottopongono a operazioni o trattamenti in Cina, infatti, ha meno di 35 anni, e il 61 per cento ha tra i 16 e i 25 anni. Per fare un confronto, negli Stati Uniti l’81 per cento dei pazienti che ricorrono a interventi di medicina estetica ha più di 30 anni e quasi un quarto più di 55.
L’85 per cento dei cinesi che si sottopongono ai trattamenti sono giovani donne che abitano in centri urbani di medie e grandi dimensioni, ma sono sempre più interessati anche i giovani maschi e i residenti delle aree rurali, che hanno cominciato ad avere salari più alti e possono permettersi di accedere più facilmente a questi interventi. Un’altra donna intervistata dall’Economist, chiamata col nome di fantasia Joyce Xu, ha detto che le sue iniezioni di filler costano dai 3mila ai 5mila yuan l’una, circa 385-640 euro, cifre che lei considera “un affare”.
A detta di diverse persone che li richiedono, il principale obiettivo di interventi come la blefaroplastica è quello di ottenere la forma del viso considerata “perfetta” dai cinesi, con occhi grandi, guance sollevate e relativamente piatte, mandibola stretta, e mento, naso e bocca piccoli. Alcuni esperti sostengono che avere occhi grandi e tondeggianti serva a imitare l’aspetto degli occidentali oppure quello dei personaggi dei manga; la maggior parte di loro sostiene che gli interventi estetici abbiano a che fare più che altro col desiderio di restare giovani.
Brenda Alegre, esperta di studi sul genere – i cosiddetti “gender studies” – dell’Università di Hong Kong, ha spiegato a CNN che la Cina «resta una società profondamente patriarcale» e che quindi sottoporsi a interventi per «essere carine» è un modo con cui molte ragazze pensano di trovare più facilmente un marito o avere successo nel lavoro. Secondo Yi Wu, ricercatrice dell’Università di Maastricht (Paesi Bassi), tra le altre cose c’entra l’influenza dell’educazione da parte dei genitori, che spesso può far sentire i figli tanto insicuri da spingerli a voler migliorare il loro aspetto fin da piccoli per guadagnare la loro approvazione.
Ma c’è anche un altro motivo che ha contribuito alla grande espansione della medicina estetica tra i giovani negli ultimi anni.
In Cina infatti sono molto diffuse diverse app per smartphone che permettono di simulare i vari interventi di medicina estetica sul proprio volto e vedere quali sarebbero più adatti per “migliorare” il proprio aspetto. Alcune di queste app, come So-Young e GengMei, indicano anche i medici a cui ci si può rivolgere e possono essere utilizzate per prenotare direttamente visite e operazioni. GengMei, per esempio, ha 36 milioni di utenti attivi, contiene le informazioni di contatto di oltre 20mila medici e offre anche piccoli prestiti per pagare gli interventi.
Tony DeGennaro, co-fondatore dell’agenzia di informazioni di mercato cinese Dragon Social, ha spiegato a CNN che i cinesi non si fidano più dei motori di ricerca tradizionali come Baidu – quello principale – per via di una serie di scandali legati proprio a risultati fuorvianti o ingannevoli proposti in seguito a ricerche su argomenti medici: in questo contesto, le app che parlano di medicina estetica sono diventate «elenchi telefonici non ufficiali» e allo stesso tempo uno strumento di pubblicità.
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Il problema è che con la grande popolarità del settore si sono diffusi anche i centri medici illegali o i “professionisti” che operano con sostanze non autorizzate.
Yi Wu ha spiegato che i numeri ufficiali del settore sono soltanto indicativi proprio perché «c’è un enorme mercato nascosto». Per fare un esempio, nella città di Dongguan, a nord di Hong Kong, ci sono 43 centri di medicina estetica autorizzati, ma ce ne sono anche altri 6mila che operano in maniera irregolare, rischiando di procurare lesioni permanenti o la morte dei pazienti.
Una delle storie che sono state più raccontate sui giornali cinesi e internazionali è quella di Gao Liu, un’attrice e cantante cinese 24enne molto popolare e considerata tra le giovani più in ascesa nel suo settore. A febbraio Gao è tornata a farsi vedere sul social network cinese Weibo dopo circa quattro mesi di assenza, spiegando ai suoi 5 milioni di follower di non essersi fatta vedere a causa di «un problema di chirurgia estetica», che le aveva lasciato la punta del naso nera e in necrosi. Per via di questa situazione, che le ha impedito di lavorare, Gao ha detto di aver perso circa 400mila yuan per contratti mancati (50mila euro) e di aver pensato anche al suicidio. Inoltre, data l’estensione del danno, non potrà sottoporsi a nuovi interventi di chirurgia ricostruttiva prima di un anno.
Il sito di notizie cinese The Paper, citato da BBC, ha scritto che in base alle informazioni fornite dalle autorità sanitarie locali tra il marzo e l’ottobre del 2020 la clinica dove era stata operata Gao aveva ricevuto diverse lamentele e cinque multe, ma non è chiaro per quali violazioni.
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personal-reporter · 2 years ago
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Salute mentale e benessere psicologico
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La salute mentale e il benessere psicologico sono temi di grande importanza, soprattutto in un periodo storico come quello attuale, caratterizzato dalla pandemia da COVID-19 e dalle conseguenti restrizioni sociali ed economiche. In questo articolo, esploreremo alcuni aspetti della salute mentale e del benessere psicologico, analizzando le tendenze emergenti, le politiche sanitarie e i cambiamenti sociali che stanno influenzando questi temi. L'impatto della pandemia sulla salute mentale La pandemia da COVID-19 ha avuto un impatto significativo sulla salute mentale delle persone in tutto il mondo. La paura del contagio, la perdita di lavoro, la solitudine e l'isolamento sociale hanno causato un aumento dei disturbi d'ansia e dell'umore, dei disturbi del sonno e dei disturbi alimentari. Secondo uno studio condotto dal progetto CoSmo COvid e Salute Mentale dei giOvani, l'impatto della pandemia e delle relative misure di contenimento e distanziamento sociale ha influenzato negativamente le traiettorie di sviluppo dei giovani. Inoltre, la pandemia ha evidenziato la necessità di una maggiore attenzione alla salute mentale e alla prevenzione dei disturbi psicologici. Come sottolineato da un articolo pubblicato sulla rivista Nuova Rassegna di Studi Psichiatrici, la comparsa delle più ampie discipline legate alla salute mentale ha ripreso l'importanza della prevenzione. Politiche sanitarie per la salute mentale La pandemia ha anche evidenziato la necessità di politiche sanitarie volte a garantire il benessere psicologico delle persone. Come sottolineato da un articolo pubblicato su Bollettino ADAPT, l'approccio olistico, trasversale e multidisciplinare alla salute mentale è diventato sempre più importante per garantire una risposta efficace alle esigenze delle persone. Inoltre, gli psicologi sono sempre più visti come professionisti in grado di affrontare le sfide della salute mentale. Come evidenziato da un rapporto dell'American Psychological Association, la pandemia ha portato a una maggiore attenzione alla salute mentale e alla necessità di interventi mirati per prevenire i disturbi psicologici. Tendenze emergenti nella salute mentale La pandemia ha anche portato a una serie di tendenze emergenti nella salute mentale. Secondo un rapporto dell'American Psychological Association, alcune delle tendenze emergenti includono: - L'aumento della telemedicina per la fornitura di servizi di salute mentale - L'uso di tecnologie digitali per il monitoraggio dei sintomi e la fornitura di interventi personalizzati - L'attenzione alla prevenzione dei disturbi psicologici attraverso programmi di benessere sul posto di lavoro - L'importanza dell'empatia e della connessione sociale per il benessere psicologico Consigli per il benessere psicologico Per mantenere il benessere psicologico durante questo periodo difficile, ci sono alcune cose che si possono fare. In primo luogo, è importante mantenere una routine quotidiana regolare, con orari fissi per il sonno, l'alimentazione e l'esercizio fisico. In secondo luogo, è importante mantenere una connessione sociale con amici e familiari attraverso le tecnologie digitali o in modo sicuro in persona. In terzo luogo, è importante cercare aiuto professionale se si sperimentano sintomi di ansia o depressione. In conclusione, la salute mentale e il benessere psicologico sono temi di grande importanza in un periodo storico caratterizzato dalla pandemia da COVID-19. La pandemia ha evidenziato la necessità di politiche sanitarie volte a garantire il benessere psicologico delle persone e ha portato a una serie di tendenze emergenti nella salute mentale. Per mantenere il benessere psicologico durante questo periodo difficile, è importante mantenere una routine quotidiana regolare, mantenere una connessione sociale con gli altri e cercare aiuto professionale se necessario. Read the full article
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giancarlonicoli · 4 years ago
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28 ago 2020 16:02
“I NERI VADANO SOLO DAI MEDICI NERI” – L’ULTIMO ESEMPIO DELLA CONVIVENZA MULTIETNICA ALLA FRANCESE: UNA LISTA DI GINECOLOGHE NERE DIFFUSA ON LINE DALL’ACCOUNT “GLOBULE NOIR” A USO E CONSUMO DELLE PAZIENTI DI COLORE - “UNA FOLLIA IDENTITARIA” DENUNCIA LA LICRA MENTRE IL MINISTRO DELLA SALUTE, OLIVIER VÉRAN, SI DICE SCIOCCATO DALL’INIZIATIVA - MA C'E' ANCHE CHI...
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Ma resta soprattutto un dubbio: perché l'argomento «mi sento più a mio agio con le persone come me» ha legittimità solo se pronunciato da chi ha la pelle scura?
Adriano Scianca per "La Verità"
Il vivre ensemble, cioè la convivenza multietnica alla francese, riserva sempre nuove sorprese. L'ultima riguarda una lista di ginecologhe nere diffusa on line a uso e consumo delle pazienti di colore. Della serie: fatti visitare da chi è come te, come se fosse il colore della pelle e non la professionalità a fare un buon dottore, alla faccia di Ippocrate. L'episodio è stato denunciato giorni fa dalla Licra (la Ligue internationale contre le racisme et l'antisémitisme, per una volta impegnata in una buona causa), che ha rilanciato il documento diffuso dall'account Twitter, ora soppresso, Globule Noir.
Si tratta di un elenco, con tanto di nomi, cognomi e indirizzi, delle dottoresse nere della regione dell'Île-de-France. Sempre la Licra, che ha parlato di «follia identitaria», ha diffuso un altro tweet di Globule Noir in su un annuncio per la ricerca di un'infermiera a domicilio «razzizzata» (racisée), parola che nella neolingua sta a indicare una persona non bianca. Certo, si tratta pur sempre dell'iniziativa di un anonimo account Twitter, ma la cosa è inquietante perché riguarda un fenomeno più generale, quello che in Francia chiamano del «comunitarismo», cioè della tendenza a scomporre la società in tante enclavi etno-religiose portatrici di specifiche esigenze.
Di più: qui si tratta della versione «separatista» del comunitarismo, ovvero di quella visione per cui i neri devono stare solo con i neri, i gialli solo con i gialli, i bianchi... no, loro non possono farlo, pena l'accusa di razzismo. Fatto sta che a partire dall'iniziativa di Globule Noir è nato un vivace dibattito sull'argomento, che ha coinvolto le massime autorità sanitarie. A cominciare dal ministro della Salute, Olivier Véran, che in una nota si è detto «scioccato».
L'Ordine dei medici ha spiegato che tali liste «sono contrarie alla non discriminazione sancita dall'articolo 7 del codice deontologico, ai valori fondamentali dell'umanismo medico e alle fondamenta della Repubblica e dei suoi valori laici». Patrick Chamboredon, presidente dell'Ordine nazionale degli infermieri, rilancia: «Tutto ciò non corrisponde al codice della sanità pubblica e all'etica e alla deontologia dei professionisti della salute». Tanta fermezza, però, non appare unanime.
Il Sindacato dei giovani medici generalisti, per bocca del suo presidente Benoît Blaes, ha criticato «le reazioni difensive e reazionarie del corpo medico. Quello che è scandaloso è che ci sia del razzismo nella sanità e che esso persista». Negli stessi giorni in cui scoppiava la polemica, pur senza farvi esplicito riferimento, la medesima sigla sindacale faceva uscire un comunicato in cui spiegava, ricerche alla mano, che «l'impatto del razzismo sulla sanità non è oggetto di dibattito, è una realtà scientifica documentata». Anche fra i media progressisti è scattata la gara a chi giustificava le liste razziali nei modi più creativi.
France info ha intervistato Myriam, la donna che avrebbe per prima redatto la lista poi rilanciata da Globule Noir. Un elenco, spiega, pensato all'inizio solo per se stessa: «Volevo una dottoressa donna e in più una donna che mi somigliasse, cioè una nera, per sentirmi più a mio agio». Da qui la lista che, spiega Myriam, «non è fatta per dividere le persone» ma solo «per dare loro una scelta».
France culture, invece, ha intervistato dei pazienti in forma anonima che hanno raccontato le loro disavventure mediche: Justine ha avuto per esempio un'esperienza «lesbofoba», mentre Elena, che fa la sex worker, lamenta di essere costretta a nascondere «l'80% della mia vita ai medici per non subire il loro giudizio» ed Erwan ha cercato invano uno psichiatra «razzizzato» e benevolo verso le persone trans.
Cosa c'entri il fatto di aver incontrato un medico cafone con il colore della sua pelle non è chiaro. Ma resta soprattutto un dubbio: perché l'argomento «mi sento più a mio agio con le persone come me» ha legittimità solo se pronunciato da chi ha la pelle scura?
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sinapsinews · 4 years ago
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D.L. Sostegni Bis: una summa delle novità
In data 25 maggio è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n.123 il testo definitivo del cosiddetto Decreto Sostegni Bis (D.L. n.73/2021) nel quale sono contenute importanti e urgenti misure di sostegno connesse all’emergenza da Covid-19 e rivolte in particolare a imprese, professionisti, giovani, servizi sanitari e territoriali. Tutti i vari interventi hanno portato allo stanziamento…
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tmnotizie · 5 years ago
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SAN BENEDETTO – San Benedetto sarà sede in Ambito territoriale di un servizio tutto nuovo, destinato ad essere un modello per l’intera sanità marchigiana, che avrà come obiettivo la presa in carico dei minorenni che cercano lo “sballo” in sostanze formalmente non vietate ma la cui combinazione può risultare devastante per gli equilibri psichici.
Si è svolta a tale scopo una seduta del Comitato dei Sindaci dell’Ambito Territoriale Sociale 21 dedicata proprio a questo tema, allargata ai rappresentanti della Polizia di Stato che devono, sempre più spesso purtroppo, affrontare questo fenomeno, e dei servizi delle Dipendenze Patologiche, di Psichiatria, del Consultorio e di Neuropsichiatria dell’ASUR e che spesso hanno difficoltà con gli strumenti legislativi esistenti per intervenire.
Che questo sia un argomento di estrema delicatezza per essere a cavallo tra competenze in materia sociale dei Comuni e sanitarie, lo testimonia la partecipazione all’incontro del direttore di Area Vasta Cesare Milani e di Giovanni Feliziani, responsabile regionale ASUR dell’integrazione sociosanitaria.
Tutti si sono trovati d’accordo nella necessità di individuare uno strumento specifico di lotta al dilagare del fenomeno che, quando si manifesta con casi di conclamata caduta di giovani nel dramma della dipendenza dallo “sballo”, fatica a trovare una risposta adeguata visto che, dopo la prima presa in carico da parte dei servizi sociali, sul territorio non ci sono che strutture residenziali, in massima parte ospedaliere.
L’idea che è emersa dal tavolo è quella di creare uno specifico servizio, una specie di “SERT giovanile” a carattere semiresidenziale, nel quale i ragazzi con queste problematiche vengano seguiti da professionisti con differenti competenze non solo con interventi medicali ma anche con azioni coordinate in materia di educazione, istruzione, formazione, ricerca di lavoro che consentano loro di ricostruirsi una vita.
La proposta progettuale sarà presto formalizzata con la sottoscrizione di un protocollo di intesa tra tutti i soggetti del tavolo e San Benedetto del Tronto sarà la sede di questo nuovo servizio che, nelle intenzioni dei rappresentanti della sanità, sarà portato come modello di cooperazione tra istituzioni a livello di Azienda Sanitaria regionale.
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italianaradio · 5 years ago
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Sellini, (Aupi): soprattutto in Calabria, gli psicologi non possono formarsi a distanza
Nuovo post su italianaradio https://www.italianaradio.it/index.php/sellini-aupi-soprattutto-in-calabria-gli-psicologi-non-possono-formarsi-a-distanza/
Sellini, (Aupi): soprattutto in Calabria, gli psicologi non possono formarsi a distanza
Sellini, (Aupi): soprattutto in Calabria, gli psicologi non possono formarsi a distanza
“In Calabria attualmente ci sono duemila psicologi, di questi meno di 300 lavorano nei comuni, enti pubblici, sanità, ecc. 640 sono i professionisti con partita Iva, che guadagnano circa 600 euro al mese. Tutti gli altri non lavorano”. Il segretario generale del sindacato nazionale degli psicologi italiani e presidente della società scientifica Form Aupi, Mario Sellini, commenta con questi dati le polemiche dell’ultimo periodo riguardo una limitazione dei corsi di laurea on line, così come previsto dal decreto firmato dall’ex ministro Fioramonti. In questi giorni, alla polemica in corso in tutta Italia, soprattutto da parte degli atei telematici, si è aggiunta quella degli studenti calabresi i quali, come riporta Emanuele Veltri, per LaC School, si sentirebbero maggiormente penalizzati, dato che l’Università Magna Grecia, differentemente dall’Unical, ha i corsi a numero chiuso. Molte delle informazioni, però, sono parziali o non corrette in quanto, il decreto Fioramonti – che ha trovato pieno accoglimento da parte dell’Ordine nazionale degli psicologi, della Conferenza dei rettori delle Università Italiane (Crui), dell’Aupi (che come sindacato guarda alle ricadute lavorative) e di Form Aupi, in quanto società scientifica – non penalizza nessuno degli studenti attualmente iscritti ai corsi di laurea on line. Piuttosto guarda alle prospettive future degli studenti e a un dato che non può passare inosservato. Per effetto ddl Lorenzin, infatti, convertito in legge il 22 dicembre del 2017, la professione di psicologo “è ricompresa fra le professioni sanitarie”. Dunque la natura sanitaria della professione – al pari delle altre professioni mediche e sanitarie – implica che anche il percorso di studio debba essere adeguato alla natura sanitaria della materia. “Ci sono alcune professioni – spiega Sellini – quelle che prevedono un rapporto diretto con gli utenti e i pazienti, che non possono essere caratterizzate da una formazione esclusivamente a distanza. Alcuni esami universitari si possono fare anche a distanza. Ma rappresentano una piccola parte. Andreste a farvi curare da un medico o operare se questo medico si fosse formato con un corso di laurea telematica e non avesse mai visto un paziente? Certamente no”. Nel decreto Fioramonti, oltre alla psicologia, ci sono altre quaranta classi di laurea: dai biologi, ai geologi, dai medici, ai fisici, dai nutrizionisti a chi si occupa di natura e ambiente, di allevamenti animali, tecnologie agrarie, conservazione dei beni culturali e così via. Perché gli psicologi avrebbero dovuto essere esclusi? Perché gli atenei hanno iniziato a insorgere per difendere quasi esclusivamente gli studenti di psicologia? Forse perché sono quelli più “attratti” dalle telematiche e fa male perderli? Se per la conservazione dei beni culturali la formazione esclusivamente telematica è esclusa, a maggior ragione per la conservazione della salute e del benessere psichico non va bene una formazione esclusivamente telematica. L’Aupi è soddisfatta dal decreto Fioramonti che fissa finalmente dei criteri di accesso alla professione di psicologo, quale professione sanitaria. È un successo per la categoria che in Italia, in generale, ha fatto fatica a crearsi il giusto spazio e riconoscimento, rispetto al resto d’Europa e non solo. Gli ambiti in cui oggi lavora uno psicologo sono delicati e richiedono una preparazione specifica e “in presenza”. Il sindacato degli psicologi si oppone al numero chiuso. Per la Psicologia come per diverse altre lauree è indispensabile abolire il numero chiuso e passare al “numero programmato” perché solo una corretta programmazione degli accessi è in grado di garantire prospettive reali ai giovani professionisti. Sono oltre 100 mila gli iscritti all’Ordine in tutta Italia, circa la metà riesce a lavorare e tra quelli che lavorano solo una piccola parte ha un reddito. “Non vogliamo più psicologi disoccupati, servono dei cambiamenti dentro e fuori la nostra professione per garantire un futuro lavorativo ai nostri giovani, non solo una formazione teorica” conclude Sellini. In Calabria su 2.000 iscritti all’Ordine regionale solo 640 risultano esercitare la libera professione. Il reddito medio di questi 640 professionisti è pari a 7.649,89 € netti/anno. Questi dati sono recentissimi e sono aggiornati a luglio 2019. Il Decreto Fioramonti non è un decreto “contro” ma un decreto “per”. Per permettere agli studenti una formazione adeguata alle esigenze sul campo e per permettergli di lavorare.
“In Calabria attualmente ci sono duemila psicologi, di questi meno di 300 lavorano nei comuni, enti pubblici, sanità, ecc. 640 sono i professionisti con partita Iva, che guadagnano circa 600 euro al mese. Tutti gli altri non lavorano”. Il segretario generale del sindacato nazionale degli psicologi italiani e presidente della società scientifica Form Aupi, Mario Sellini, commenta con questi dati le polemiche dell’ultimo periodo riguardo una limitazione dei corsi di laurea on line, così come previsto dal decreto firmato dall’ex ministro Fioramonti. In questi giorni, alla polemica in corso in tutta Italia, soprattutto da parte degli atei telematici, si è aggiunta quella degli studenti calabresi i quali, come riporta Emanuele Veltri, per LaC School, si sentirebbero maggiormente penalizzati, dato che l’Università Magna Grecia, differentemente dall’Unical, ha i corsi a numero chiuso. Molte delle informazioni, però, sono parziali o non corrette in quanto, il decreto Fioramonti – che ha trovato pieno accoglimento da parte dell’Ordine nazionale degli psicologi, della Conferenza dei rettori delle Università Italiane (Crui), dell’Aupi (che come sindacato guarda alle ricadute lavorative) e di Form Aupi, in quanto società scientifica – non penalizza nessuno degli studenti attualmente iscritti ai corsi di laurea on line. Piuttosto guarda alle prospettive future degli studenti e a un dato che non può passare inosservato. Per effetto ddl Lorenzin, infatti, convertito in legge il 22 dicembre del 2017, la professione di psicologo “è ricompresa fra le professioni sanitarie”. Dunque la natura sanitaria della professione – al pari delle altre professioni mediche e sanitarie – implica che anche il percorso di studio debba essere adeguato alla natura sanitaria della materia. “Ci sono alcune professioni – spiega Sellini – quelle che prevedono un rapporto diretto con gli utenti e i pazienti, che non possono essere caratterizzate da una formazione esclusivamente a distanza. Alcuni esami universitari si possono fare anche a distanza. Ma rappresentano una piccola parte. Andreste a farvi curare da un medico o operare se questo medico si fosse formato con un corso di laurea telematica e non avesse mai visto un paziente? Certamente no”. Nel decreto Fioramonti, oltre alla psicologia, ci sono altre quaranta classi di laurea: dai biologi, ai geologi, dai medici, ai fisici, dai nutrizionisti a chi si occupa di natura e ambiente, di allevamenti animali, tecnologie agrarie, conservazione dei beni culturali e così via. Perché gli psicologi avrebbero dovuto essere esclusi? Perché gli atenei hanno iniziato a insorgere per difendere quasi esclusivamente gli studenti di psicologia? Forse perché sono quelli più “attratti” dalle telematiche e fa male perderli? Se per la conservazione dei beni culturali la formazione esclusivamente telematica è esclusa, a maggior ragione per la conservazione della salute e del benessere psichico non va bene una formazione esclusivamente telematica. L’Aupi è soddisfatta dal decreto Fioramonti che fissa finalmente dei criteri di accesso alla professione di psicologo, quale professione sanitaria. È un successo per la categoria che in Italia, in generale, ha fatto fatica a crearsi il giusto spazio e riconoscimento, rispetto al resto d’Europa e non solo. Gli ambiti in cui oggi lavora uno psicologo sono delicati e richiedono una preparazione specifica e “in presenza”. Il sindacato degli psicologi si oppone al numero chiuso. Per la Psicologia come per diverse altre lauree è indispensabile abolire il numero chiuso e passare al “numero programmato” perché solo una corretta programmazione degli accessi è in grado di garantire prospettive reali ai giovani professionisti. Sono oltre 100 mila gli iscritti all’Ordine in tutta Italia, circa la metà riesce a lavorare e tra quelli che lavorano solo una piccola parte ha un reddito. “Non vogliamo più psicologi disoccupati, servono dei cambiamenti dentro e fuori la nostra professione per garantire un futuro lavorativo ai nostri giovani, non solo una formazione teorica” conclude Sellini. In Calabria su 2.000 iscritti all’Ordine regionale solo 640 risultano esercitare la libera professione. Il reddito medio di questi 640 professionisti è pari a 7.649,89 € netti/anno. Questi dati sono recentissimi e sono aggiornati a luglio 2019. Il Decreto Fioramonti non è un decreto “contro” ma un decreto “per”. Per permettere agli studenti una formazione adeguata alle esigenze sul campo e per permettergli di lavorare.
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