#condizioni autoimmuni
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megachirottera · 2 years ago
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In che modo i vaccini causano morte improvvisa?
Questa discussione evidenzia sia i problemi comuni della vaccinazione che le tossicità uniche osservate con i vaccini COVID-19 (ad esempio i coaguli altamente insoliti che formano e la grave risposta infiammatoria all’interno degli organi che sono critici per la sopravvivenza). Source: 25 set 2022; by A Midwestern Doctor on The Forgotten Side of Medicine Continue reading Untitled
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pier-carlo-universe · 2 months ago
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La Vitiligine Week arriva in Piemonte: incontri gratuiti con dermatologi per sensibilizzare e supportare i pazienti
Dal 25 al 30 novembre, Torino e Novara saranno tra le città protagoniste della Vitiligine Week, una campagna nazionale dedicata a chi convive con questa malattia cronica autoimmune.
Dal 25 al 30 novembre, Torino e Novara saranno tra le città protagoniste della Vitiligine Week, una campagna nazionale dedicata a chi convive con questa malattia cronica autoimmune. L’iniziativa, promossa da SIDeMaST e APIAFCO, offrirà incontri gratuiti con specialisti in dermatologia per migliorare la consapevolezza sulla vitiligine e presentare le ultime possibilità terapeutiche. Un’occasione…
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babypostparadise · 1 month ago
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𝗟𝗮 𝗱𝗼𝗻𝗻𝗮 𝗰𝗵𝗲 𝗱𝗲𝗰𝗶𝗱𝗲 𝘃𝗼𝗹𝗼𝗻𝘁𝗮𝗿𝗶𝗮𝗺𝗲𝗻𝘁𝗲 𝗱𝗶 𝗶𝗻𝘁𝗲𝗿𝗿𝗼𝗺𝗽𝗲𝗿𝗲 𝘂𝗻𝗮 𝗴𝗿𝗮𝘃𝗶𝗱𝗮𝗻𝘇𝗮 𝗻𝗼𝗻 𝘂𝗰𝗰𝗶𝗱𝗲 𝘂𝗻𝗮 𝘃𝗶𝘁𝗮 𝘂𝗺𝗮𝗻𝗮: il feto, scientificamente, è soltanto una 𝑟𝑒𝑎𝑙𝑡𝑎̀ 𝑏𝑖𝑜𝑙𝑜𝑔𝑖𝑐𝑎 e non una persona giuridica; ritenere che l'aborto equivalga all'omicidio comporta inoltre conseguenze illogiche, come il considerare anche la contraccezione come un atto omicida; l'idea che un embrione sia una persona sin dal concepimento è una convinzione metafisica priva di fondamento scientifico, perché la 𝘃𝗶𝘁𝗮 𝗯𝗶𝗼𝗹𝗼𝗴𝗶𝗰𝗮 esiste prima della formazione dell'embrione: non è corretto pertanto assegnare lo status di 𝑝𝑒𝑟𝑠𝑜𝑛𝑎 ad un embrione in fase iniziale.
Registriamo i dati dei nostri figli alla nascita non per uso e costume, ma per un motivo scientifico preciso: inizi ad essere una persona dopo nato e non prima, perché non vi è certezza di sopravvivenza del feto non solo durante il periodo di gravidanza, ma pure nella fase del parto.
Gli 𝗮𝗯𝗼𝗿𝘁𝗶 𝘀𝗽𝗼𝗻𝘁𝗮𝗻𝗲𝗶 rappresentano 𝘂𝗻𝗮 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗲 𝗰𝗼𝗺𝗽𝗹𝗶𝗰𝗮𝗻𝘇𝗲 𝗽𝗶𝘂̀ 𝗰𝗼𝗺𝘂𝗻𝗶 durante la 𝗴𝗿𝗮𝘃𝗶𝗱𝗮𝗻𝘇𝗮; le 𝑎𝑛𝑜𝑚𝑎𝑙𝑖𝑒 𝑐𝑟𝑜𝑚𝑜𝑠𝑜𝑚𝑖𝑐ℎ𝑒 (che possono derivare da problemi nell'ovocita o nello spermatozoo, rendendo impossibile lo sviluppo corretto dell'embrione) rappresentano la causa più frequente di aborti spontanei, contribuendo a circa il 50-70% dei casi, specialmente nel primo trimestre.
Anomalie strutturali dell'utero, come 𝑢𝑡𝑒𝑟𝑜 𝑠𝑒𝑡𝑡𝑜 𝑜 𝑢𝑛𝑖𝑐𝑜𝑟𝑛𝑒, possono ostacolare la gravidanza; diabete non controllato, malattie autoimmuni e disturbi tiroidei possono aumentare il rischio di aborto; squilibri ormonali, come una carenza di progesterone, possono influenzare la capacità dell'utero di sostenere la gravidanza; obesità, esposizione a sostanze inquinanti possono anch'essi contribuire a un maggior rischio di aborto spontaneo.
L'𝑖𝑛𝑐𝑜𝑛𝑡𝑖𝑛𝑒𝑛𝑧𝑎 𝑐𝑒𝑟𝑣𝑖𝑐𝑎𝑙𝑒 può causare dilatazione prematura del collo dell'utero, portando all'espulsione del feto; anche particolari condizioni psicologiche come stress elevato possono influenzare negativamente il decorso della gravidanza, portando ad un aborto spontaneo.
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sweetbearfan · 1 month ago
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" 𝑆𝑖 𝑒̀ 𝑒𝑠𝑠𝑒𝑟𝑖 𝑢𝑚𝑎𝑛𝑖 𝑎𝑛𝑐ℎ𝑒 𝑑𝑎 𝑒𝑚𝑏𝑟𝑖𝑜𝑛𝑖 "
I 𝑃𝑟𝑜 𝑉𝑖𝑡𝑎 & 𝐹𝑎𝑚𝑖𝑔𝑙𝑖𝑎 quando sono andati a registrare i propri figli all'anagrafe? Allo stadio di embrione o hanno atteso che il feto uscisse dal grembo materno?
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Registriamo i dati dei nostri figli alla nascita non per uso e costume, ma per un motivo scientifico preciso: inizi ad essere una persona dopo nato e non prima, perché non vi è certezza di sopravvivenza del feto non solo durante il periodo di gravidanza, ma pure nella fase del parto.
Gli 𝗮𝗯𝗼𝗿𝘁𝗶 𝘀𝗽𝗼𝗻𝘁𝗮𝗻𝗲𝗶 rappresentano 𝘂𝗻𝗮 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗲 𝗰𝗼𝗺𝗽𝗹𝗶𝗰𝗮𝗻𝘇𝗲 𝗽𝗶𝘂̀ 𝗰𝗼𝗺𝘂𝗻𝗶 durante la 𝗴𝗿𝗮𝘃𝗶𝗱𝗮𝗻𝘇𝗮; le 𝑎𝑛𝑜𝑚𝑎𝑙𝑖𝑒 𝑐𝑟𝑜𝑚𝑜𝑠𝑜𝑚𝑖𝑐ℎ𝑒 (che possono derivare da problemi nell'ovocita o nello spermatozoo, rendendo impossibile lo sviluppo corretto dell'embrione) rappresentano la causa più frequente di aborti spontanei, contribuendo a circa il 50-70% dei casi, specialmente nel primo trimestre.
Anomalie strutturali dell'utero, come 𝑢𝑡𝑒𝑟𝑜 𝑠𝑒𝑡𝑡𝑜 𝑜 𝑢𝑛𝑖𝑐𝑜𝑟𝑛𝑒, possono ostacolare la gravidanza; diabete non controllato, malattie autoimmuni e disturbi tiroidei possono aumentare il rischio di aborto; squilibri ormonali, come una carenza di progesterone, possono influenzare la capacità dell'utero di sostenere la gravidanza; obesità, esposizione a sostanze inquinanti possono anch'essi contribuire a un maggior rischio di aborto spontaneo.
L'𝑖𝑛𝑐𝑜𝑛𝑡𝑖𝑛𝑒𝑛𝑧𝑎 𝑐𝑒𝑟𝑣𝑖𝑐𝑎𝑙𝑒 può causare dilatazione prematura del collo dell'utero, portando all'espulsione del feto; anche particolari condizioni psicologiche come stress elevato possono influenzare negativamente il decorso della gravidanza, portando ad un aborto spontaneo.
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kon-igi · 1 year ago
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Ma mica solo dal 2020, da sempre le infezioni virali e anche le sepsi batteriche possono causare alterazioni della conta linfocitaria. Mi pare molto rumore per nulla da parte dei titolo/articolisti.
Più che titolisti/articolisti, si tratta di utenti social che hanno fatto collage di ricerche e articoli medico-scientifici, col risultato che una realtà ben conosciuta dagli addetti ai lavori è diventata un'apocalisse medica.
Pensa se scoprono cosa fa la mononucleosi, una malattia causata da un virus contratto - la maggior parte delle volte in forma silente - dal 90% della popolazione mondiale entro i 30 anni di età...
Il virus di Epstein-Barr (EBV) provoca la mononucleosi infettiva ("mono" o "febbre ghiandolare"). È anche associato a varie malattie linfoproliferative associate al virus Epstein-Barr non maligne, precancerose e maligne come il linfoma di Burkitt, la linfoistiocitosi emofagocitica e il linfoma di Hodgkin; tumori maligni non linfoidi come cancro gastrico e carcinoma nasofaringeo; e condizioni associate al virus dell'immunodeficienza umana come la leucoplachia pelosa e i linfomi del sistema nervoso centrale. Il virus è anche associato ai disturbi infantili della sindrome di Alice nel Paese delle Meraviglie e all'atassia cerebellare acuta e, secondo alcune evidenze, a rischi più elevati di sviluppare alcune malattie autoimmuni, in particolare dermatomiosite, lupus eritematoso sistemico, artrite reumatoide. e la sindrome di Sjögren. Si ritiene che circa 200.000 casi di cancro all'anno a livello globale siano attribuibili all'EBV. Nel 2022, un ampio studio (popolazione di 10 milioni in 20 anni) ha suggerito l'EBV come la principale causa di sclerosi multipla, con una recente infezione da EBV che ha causato un aumento di 32 volte del rischio di sviluppare la sclerosi multipla.
Anche qua, per fortuna, vale il discorso della correlazione con la severità della malattia.
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medicomunicare · 3 months ago
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Le interazioni microbiota-intestino nell'autoimmunità: e ora compaiono tratti comuni fra lupus e Crohn
Prove crescenti collegano il microbioma intestinale a un’ampia gamma di condizioni autoimmuni, tra cui il morbo di Crohn (CD), la colite ulcerosa (ULC), l’artrite reumatoide (REA), il diabete di tipo 1 (T1D), la sclerosi multipla (MUS), il lupus eritematoso sistemico (LES) e altre. I dati metagenomici dei campioni di microbioma intestinale umano sono stati utilizzati per identificare le firme…
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drclaudiosaracinodcsworld · 5 months ago
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Pelle, Psoriasi, Vitiligine e Ipnosi Professionale
La pelle è l'organo più grande del corpo umano, fondamentale per la protezione contro agenti esterni, la regolazione della temperatura corporea e la percezione sensoriale. Tuttavia, diverse condizioni possono compromettere la sua salute, tra cui la psoriasi e la vitiligine. Recentemente, l'ipnosi professionale ha guadagnato attenzione come possibile trattamento complementare per queste patologie. Esaminiamo in dettaglio queste condizioni e il potenziale ruolo dell'ipnosi.
#### Psoriasi
La psoriasi è una malattia infiammatoria cronica della pelle, caratterizzata da placche rosse, pruriginose e squamose. È causata da una risposta autoimmune anomala che accelera il ciclo di crescita delle cellule della pelle.
1. **Gottlieb, A.B., et al. (2020). "Psoriasis: Emerging Therapeutic Strategies". Nature Reviews Drug Discovery.** Questa ricerca esplora nuove terapie per la psoriasi, evidenziando i progressi nella comprensione della patogenesi della malattia.
2. **Menter, A., et al. (2019). "Joint American Academy of Dermatology–National Psoriasis Foundation guidelines of care for the management and treatment of psoriasis with systemic nonbiologic therapies". Journal of the American Academy of Dermatology.** Fornisce linee guida dettagliate per il trattamento della psoriasi.
#### Vitiligine
La vitiligine è una condizione caratterizzata dalla perdita di pigmentazione della pelle, che provoca macchie bianche irregolari. La causa esatta non è ancora completamente compresa, ma si ritiene che fattori autoimmuni, genetici e ambientali giocano un ruolo.
3. **Ezzedine, K., et al. (2015). "Vitiligo". Lancet.** Questo studio offre una panoramica completa sulla patogenesi, diagnosi e trattamento della vitiligine.
4. **Picardo, M., & Dell'Anna, M.L. (2017). "Vitiligo and Autoimmune Diseases". Clinica Chimica Acta.** Esamina la connessione tra vitiligine e altre malattie autoimmuni.
#### Ipnosi Professionale
L'ipnosi è uno stato di coscienza alterato in cui una persona può essere più aperta a suggerimenti e cambiamenti comportamentali. L'ipnosi professionale, quando eseguita da un terapeuta qualificato, può essere utilizzata per gestire il dolore, ridurre lo stress e migliorare il benessere psicologico.
5. **Elkins, G.R., et al. (2013). "Clinical Hypnosis for the Palliative Care of Cancer Patients". Clinical Journal of Oncology Nursing.** Esplora l'uso dell'ipnosi nel miglioramento della qualità della vita dei pazienti oncologici.
6. **Montgomery, G.H., et al. (2010). "A Meta-Analysis of Hypnosis for Chronic Pain Problems: A Comparison Between Hypnosis, Standard Care, and Other Psychological Interventions". International Journal of Clinical and Experimental Hypnosis.** Confronta l'efficacia dell'ipnosi con altri trattamenti per il dolore cronico.
#### Ipnosi e Malattie della Pelle
Studi recenti hanno esplorato il potenziale dell'ipnosi come trattamento complementare per condizioni dermatologiche come la psoriasi e la vitiligine.
7. **Shenefelt, P.D. (2018). "Hypnosis in Dermatology". Archives of Dermatological Research.** Esamina l'uso dell'ipnosi per vari disturbi della pelle.
8. **Moriguchi, S., et al. (2013). "Efficacy of Hypnosis in the Management of Psoriasis: A Review". International Journal of Dermatology.** Analizza i benefici dell'ipnosi nel trattamento della psoriasi.
9. **Ehlers, A., et al. (2014). "Hypnotherapy for Vitiligo". American Journal of Clinical Hypnosis.** Studia l'efficacia dell'ipnosi nel migliorare la pigmentazione nella vitiligine.
#### Testimonianze di Personaggi Famosi
1. **Michael Jackson**: Il celebre cantante ha apertamente parlato della sua lotta contro la vitiligine e del suo uso di terapie alternative, tra cui l'ipnosi, per gestire lo stress e le condizioni della pelle.
2. **Kim Kardashian**: La nota personalità televisiva ha condiviso la sua esperienza con la psoriasi, discutendo l'importanza della gestione dello stress e le terapie complementari, incluso l'uso dell'ipnosi.
3. **David Beckham**: Anche il famoso calciatore ha parlato della sua esperienza con la psoriasi e come tecniche di rilassamento e ipnosi lo abbiano aiutato a gestire la condizione.
#### Conclusione
La psoriasi e la vitiligine sono condizioni che possono avere un impatto significativo sulla qualità della vita di chi ne è affetto. Sebbene la medicina tradizionale offra varie opzioni terapeutiche, l'ipnosi professionale emerge come un'opzione complementare promettente. La ricerca scientifica supporta il suo potenziale nel migliorare la gestione dello stress e del dolore, contribuendo così a un miglior benessere psicofisico. Testimonianze di personaggi famosi evidenziano ulteriormente il valore di queste terapie integrative. Continuare a esplorare e validare scientificamente queste approcci può offrire nuove speranze e miglioramenti per molte persone.
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wdonnait · 9 months ago
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Sentirsi stanchi già a 40 anni: cause procipali
Nuovo post pubblicato su https://wdonna.it/sentirsi-stanchi-gia-a-40-anni-cause-procipali/117503?utm_source=TR&utm_medium=Tumblr&utm_campaign=117503
Sentirsi stanchi già a 40 anni: cause procipali
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Se hai superato i 40a anni  e ti senti stanca/o , tranquilla perchè è tutto normale. Sentiamo spesso i nostri genitori dire che loro a 40a anni erano super attivi e riuscivano a fare mille cose in una giornata a differenza nostra che spesso accusiamo stanchezza e svogliatezza.
Ma da cosa dipende questo stato fisico e mentale? 
Rispetto a 30 anni fa, la vita è cambiata moltissimo; è vero che viviamo in un mondo più confortevole , godiamo della teconologia e di ogni genere di vizio ma è anche vero che la frenesia e la velocità con cui viviamo le giornate ci creano uno stato d’ansia e di stress non indifferente.
Stress e Stanchezza a 40 anni
Sentirsi stanchi a 40 anni può essere piuttosto comune, e ci sono diverse ragioni per cui questo può accadere. Ecco alcuni dei motivi principali e alcuni suggerimenti su come affrontare la stanchezza:
Stress e Sovraccarico di Compiti: A 40 anni, molte persone si trovano a bilanciare impegni lavorativi intensi, gestione della famiglia e altre responsabilità personali, il che può portare a stress e stanchezza.
Suggerimento: È importante cercare di gestire lo stress attraverso tecniche di rilassamento, come la meditazione o lo yoga, e cercare di mantenere un equilibrio tra lavoro e vita privata.
Mancanza di Sonno di Qualità: Non dormire abbastanza o avere un sonno disturbato può influenzare notevolmente i livelli di energia.
Suggerimento: Creare una routine serale che promuova un buon riposo, evitare schermi luminosi prima di dormire e cercare di andare a letto e svegliarsi alla stessa ora ogni giorno.
Alimentazione e Idratazione: Un’alimentazione non equilibrata e la disidratazione possono causare stanchezza.
Suggerimento: Mangiare cibi nutrienti e bilanciati, limitare il consumo di zuccheri semplici e caffeina, e assicurarsi di bere abbastanza acqua durante il giorno.
Attività Fisica Insufficiente: La mancanza di esercizio fisico può portare a bassi livelli di energia.
Suggerimento: Integrare attività fisica regolare nella routine giornaliera, anche solo camminare 30 minuti al giorno può fare la differenza.
Problemi di Salute: Condizioni mediche come ipotiroidismo, anemia, diabete, e disturbi del sonno come l’apnea possono causare stanchezza.
Suggerimento: Se la stanchezza persiste e non è spiegabile con cause evidenti, è consigliabile consultare un medico per escludere eventuali condizioni sottostanti.
Equilibrio Ormonale: Cambiamenti ormonali, comuni intorno ai 40 anni, soprattutto nelle donne, possono influire sui livelli di energia.
Suggerimento: Discussione con il proprio medico di base o un endocrinologo può essere utile per valutare se vi sono squilibri ormonali che contribuiscono alla stanchezza.
Avere consapevolezza del proprio corpo e delle proprie necessità può aiutare a identificare le cause della stanchezza e trovare le soluzioni più adeguate per recuperare energia e benessere.
40 anni : insorgenza di malattie mentali e fisiche
Si, avete letto bene. Rispetto a diversi anni fa , l’insorgenza di malattie autoimmuni ed  allergie e’ aumentata di moltissimo. 
Malattie Autoimmune
L’insorgenza di malattie autoimmuni dopo i quaranta anni è un fenomeno noto e documentato, che sottolinea quanto queste condizioni possano manifestarsi in fasi diverse della vita adulta. Sebbene molte malattie autoimmuni tendano a presentarsi più frequentemente nelle prime fasi dell’età adulta, un notevole numero di casi emerge dopo i quaranta anni, influenzato da una varietà di fattori.
Uno degli aspetti interessanti è il ruolo che la genetica gioca nello sviluppo delle malattie autoimmuni. Chi ha una storia familiare di tali patologie può essere maggiormente predisposto a svilupparle anche in età più matura. Tuttavia, i fattori genetici sono solo una parte del puzzle. Altri elementi, come le influenze ambientali, possono essere altrettanto cruciali. Ad esempio, l’esposizione prolungata a certi inquinanti o additivi chimici, spesso accumulati nel corso degli anni, può scatenare o esacerbare i processi autoimmuni.
L’ambiente in cui viviamo gioca un ruolo determinante, ma anche cambiamenti legati allo stile di vita che spesso intervengono con l’età, come la dieta e l’attività fisica, possono influenzare la risposta immunitaria del corpo. Cambiamenti ormonali, particolarmente significativi nelle donne durante la menopausa, possono anche alterare il funzionamento del sistema immunitario, rendendo il corpo più suscettibile a disordini autoimmuni.
Non meno rilevante è l’impatto dello stress, che con l’avanzare degli anni può accumularsi in diverse forme, dalla pressione lavorativa alla gestione della vita familiare e personale. Lo stress cronico è noto per il suo effetto deleterio sul sistema immunitario, potendo alterare la sua funzione e potenzialmente contribuire all’insorgenza di malattie autoimmuni.
Di fronte a sintomi nuovi o inspiegabili, è sempre prudente consultare un medico. Questo è particolarmente vero in età avanzata, quando il rischio di malattie autoimmuni aumenta. La diagnosi precoce e la gestione adeguata sono essenziali per controllare efficacemente queste condizioni e mantenere una buona qualità di vita.
Malattie mentali a 40 anni
L’insorgenza di malattie mentali intorno ai quarant’anni non è rara e può essere influenzata da una varietà di fattori biologici, psicologici e ambientali. Questo periodo della vita può essere segnato da significative transizioni e stress, che possono contribuire allo sviluppo o all’aggravamento di disturbi mentali. Ecco alcuni aspetti importanti da considerare:
Fattori di Rischio e Triggers
Cambiamenti Biologici: Con l’avanzare dell’età, possono verificarsi cambiamenti ormonali e neurologici che influenzano la salute mentale. Per esempio, le donne possono sperimentare fluttuazioni ormonali legate alla perimenopausa che possono influenzare l’umore e la stabilità emotiva. Stress e Pressioni della Vita: I quarant’anni sono spesso un periodo di alta responsabilità sia in ambito lavorativo che familiare. Il bilanciamento tra carriera, vita familiare, e magari la cura dei genitori anziani, può essere particolarmente stressante e può scatenare o aggravare condizioni mentali preesistenti. Salute Fisica: Problemi di salute fisica tendono a diventare più comuni con l’età. Condizioni croniche come il diabete, malattie cardiache o obesità possono avere un impatto diretto sulla salute mentale, contribuendo a disturbi come depressione e ansia. Isolamento Sociale e Solitudine: A questa età, alcune persone possono iniziare a sperimentare un senso di isolamento a causa di cambiamenti nella vita sociale o familiare. La solitudine è un fattore di rischio significativo per lo sviluppo di malattie mentali. Genetica e Storia Familiare: La predisposizione genetica gioca un ruolo non trascurabile. Chi ha una storia familiare di malattie mentali può essere più suscettibile a svilupparle anche in età adulta.
Malattie Mentali Comuni a Questa Età
Depressione: È uno dei disturbi mentali più comuni e può essere scatenato da eventi di vita stressanti, cambiamenti ormonali, o come reazione a difficoltà persistenti. Disturbo d’Ansia: Ansie generalizzate, fobie specifiche o disturbi da stress post-traumatico possono manifestarsi o peggiorare in questa fase della vita. Disturbi del Sonno: Spesso correlati ad ansia e depressione, i disturbi del sonno possono influenzare significativamente la salute mentale e fisica. Disturbi Bipolari e Schizofrenia: Anche se meno comuni, questi disturbi possono avere un’esordio tardivo o un peggioramento dei sintomi già presenti. Gestione e Supporto La chiave per gestire la salute mentale a questa età è il riconoscimento precoce dei sintomi e la ricerca di supporto adeguato. Terapie come la consulenza psicologica, la psicoterapia e, se necessario, il trattamento farmacologico, possono essere efficaci. È anche importante mantenere uno stile di vita sano, includendo attività fisica regolare, una dieta equilibrata, e tecniche di gestione dello stress come la meditazione o lo yoga.
Inoltre, il sostegno di amici, familiari e, se disponibili, gruppi di supporto comunitari, può fare una grande differenza nel migliorare la qualità della vita e nel gestire efficacemente qualsiasi condizione di salute mentale.
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newsnoshonline · 9 months ago
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Giocare nella terra fa bene al sistema immunitario dei bambini? Benefici per il sistema immunitario giocando nella terra Giocare nella terra può effettivamente rafforzare il sistema immunitario dei bambini, proteggendoli da allergie e condizioni autoimmuni. Esposizione precoce allo sporco e sistema immunitario Studi dimostrano che l’esposizione precoce allo sporco può ridurre il rischio di sviluppare allergie, poiché il corpo impara a difendersi dai patogeni. Importanza dello sviluppo del microbioma Il microbioma intestinale, formato dai microbi presenti nell’intestino, è cruciale per la salute e il corretto funzionamento del sistema immunitario. Il primo anno di vita è fondamentale per il corretto sviluppo del microbioma attraverso l’esposizione a diversi tipi di batteri. Ipotesi
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cinquecolonnemagazine · 1 year ago
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Sindrome della persona rigida: sintomi e conseguenze
La sindrome della persona rigida è la malattia rara che, con i suoi sintomi invalidanti, sta tenendo Celine Dion lontano dal palco ormai da mesi. Di recente sua sorella Claudette ha aggiornato i fan della cantante canadese sulle sue condizioni di salute dichiarando che la malattia, in progressione, le sta procurando difficoltà non solo nel cantare ma in ogni attività quotidiana. La diagnosi, per Celine Dion, è arrivata nel gennaio del 2022 e da allora la cantante ha dovuto annullare tutti i concerti. Vediamo cos'è la sindrome della persona rigida, come si manifesta e si tratta. Una malattia neurologica La sindrome della persona rigida è una malattia neurologica che colpisce il sistema nervoso centrale. Interessa il sistema scheletrico e può essere di tre tipologie: - autoimmune: si manifesta in associazione al diabete di tipo 1 o ad altre malattie autoimmuni come tiroidite, vitiligine e anemia perniciosa. - paraneoplastica: si manifesta nell'1/2% dei pazienti. In questo caso è associata varie tipologie di cancro: polmonare, renale, del colon, della tiroide, del seno o il linfoma di Hodgkin. - idiopatica: come suggerisce il termine, non si associa a nessun'altra malattia e non se ne conosce l'origine. E' classificata come malattia rara: colpisce, infatti, una persona su un milione. Quanto all'incidenza di genere, colpisce le donne due volte di più rispetto agli uomini. Quali sono i sintomi della sindrome della persona rigida I primi sintomi della malattia sono dolori, rigidità ai muscoli assiali e cadute. I muscoli inizialmente colpiti sono quelli del torace e le anche; in un secondo momento sono coinvolti anche gli arti. Pur rimanendo i muscoli del torace quelli più impegnati, la rigidità finisce per interessare tutto il corpo. Con il passare del tempo la rigidità muscolare incide sull'andatura che diventa più impacciata associandosi a disordini del movimento, spasmi muscolari dolorosi, crampi, vertigini, dolori muscolari cronici e contratture. Possono insorgere anche sintomi di tipo psicologico come ansia, depressione, insonnia e l'agorafobia, la paura, cioè, di attraversare spazi grandi. Come si diagnostica e si cura la malattia La diagnosi della sindrome della persona rigida si ha partendo dall'osservazione dei sintomi. Per fugare il dubbio si procede, poi, con esami specialistici: - prelievo di sangue per accertare la presenza degli anticorpi responsabili della malattia (anticorpi anti-GAD), - esame elettromiografico - tac La sindrome della persona rigida non è guaribile. L'unica cura possibile, a volte non completamente efficace, è quella a base di benzodiazepine e miorilassanti. Medicinali che possono, in alcuni casi, dare come effetto collaterale un aggravamento della depressione e indurre dipendenza. Sperimentato con successo l'uso medico della cannabis. La malattia è sottostimata e anche poco conosciuta. La conoscenza e la consapevolezza rispetto a essa è aumentata da quando la cantante Celine Dion ha affermato di esserne affetta. In copertina foto da Depositphotos Read the full article
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I Benefici della Vitamina E: Un Antiossidante Essenziale per la Salute
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La vitamina E è un nutriente liposolubile essenziale per il nostro organismo, noto per i suoi numerosi benefici per la salute. Questo potente antiossidante è fondamentale per il corretto funzionamento del nostro corpo e può essere ottenuto attraverso una dieta equilibrata o attraverso integratori vitaminici. In questo articolo, esploreremo i molteplici vantaggi della vitamina E per la nostra salute.
Antiossidante Potente
La vitamina E è un potente antiossidante che aiuta a proteggere le cellule dai danni causati dai radicali liberi. I radicali liberi sono molecole instabili che possono danneggiare il DNA, le proteine e i lipidi nelle cellule, contribuendo così all'invecchiamento precoce e al rischio di malattie croniche come il cancro e le malattie cardiache. La vitamina E neutralizza i radicali liberi, contribuendo a preservare la salute delle cellule e a prevenire tali danni.
Salute della Pelle
La vitamina E è ampiamente utilizzata nei prodotti per la cura della pelle grazie alle sue proprietà idratanti e antiossidanti. Applicata sulla pelle, la vitamina E può aiutare a migliorare la sua elasticità, ridurre l'aspetto delle rughe e proteggere la pelle dai danni causati dai raggi ultravioletti del sole. Inoltre, può aiutare a lenire la pelle irritata e a promuovere la guarigione delle ferite.
Sistema Immunitario Forte
La vitamina E è essenziale per il corretto funzionamento del sistema immunitario. Aiuta a stimolare la produzione di cellule immunitarie, migliorando la capacità del corpo di combattere infezioni e malattie. Una buona assunzione di vitamina E può contribuire a mantenere il sistema immunitario forte e resistente.
Salute Cardiovascolare
Gli studi hanno suggerito che la vitamina E può svolgere un ruolo nella prevenzione delle malattie cardiovascolari. Questo antiossidante può aiutare a mantenere il colesterolo LDL ("colesterolo cattivo") a livelli sani, riducendo il rischio di accumulo di placca nelle arterie. Ciò può contribuire a prevenire problemi cardiaci come l'aterosclerosi e le malattie coronariche.
Potenziale Antinfiammatorio
La vitamina E ha dimostrato potenziali proprietà antinfiammatorie. L'infiammazione cronica è associata a numerose malattie, tra cui l'artrite reumatoide e le malattie autoimmuni. La vitamina E può contribuire a ridurre l'infiammazione nel corpo, offrendo un potenziale sollievo per coloro che soffrono di tali condizioni.
Fonti Alimentari di Vitamina E
Per ottenere i benefici della vitamina E, è importante includere alimenti ricchi in questo nutriente nella propria dieta. Alcune fonti alimentari di vitamina E includono:
Noci e semi (ad esempio, mandorle, nocciole, semi di girasole).
Oli vegetali (come l'olio di germe di grano, l'olio di semi di girasole e l'olio d'oliva).
Frutta (come l'avocado e le kiwi).
Verdure a foglia verde (come gli spinaci e il cavolo riccio).
Cereali integrali (come il grano integrale e l'avena).
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paoloxl · 5 years ago
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Carenza di prodotti disinfettanti e celle gremite fanno temere ai detenuti la continuazione della politica di “negligenza medica deliberata”. Timori e panico hanno caratterizzato la maggior parte degli ultimi 10 giorni in Cisgiordania, visto che il numero di casi di contagio da coronavirus continuano a salire. A partire da venerdì scorso, il Ministero della Sanità Palestinese ha confermato che il numero di casi ufficiali hanno raggiunto i 35, trentaquattro dei quali a Betlemme, nella parte meridionale della Cisgiordania. Ma non appena le misure prese dal governo per fermare la diffusione del virus hanno riportato un po’ di calma, ecco che i Palestinesi si sono svegliati con notizie ancora più terribili: il coronavirus è entrato nelle carceri israeliane, nelle quali migliaia di prigionieri politici palestinesi sono incarcerati. Il Comitato per gli Affari dei Prigionieri Palestinesi ha riferito che un detenuto nel carcere di Ashkelon è venuto a contatto con un medico israeliano che è poi risultato positivo al virus. Qadri Abu Bakr, presidente del comitato, ha annunciato che il detenuto non ancora identificato, assieme ad altri 19, ha dovuto essere messo in quarantena. Intanto, i media israeliani e palestinesi hanno riferito che vi sono casi sospetti di contagio da questo virus in altre due prigioni: il carcere di Ramleh nella zona centrale di Israele, ed il centro detentivo di Moscobiya a Gerusalemme. Sia in Ramleh che in Moscobiya, i detenuti sono stati posti in quarantena dopo essere venuti a contatto con agenti penitenziari israeliani sospettati di essere stati esposti al virus. Il Servizio Penitenziario Israeliano (ISP) ha presentato i progetti per evacuare un carcere che si trova vicino al confine egiziano, da utilizzare per le quarantene dei detenuti esposti al virus, ed una pausa nelle visite familiari per i prigionieri palestinesi. Però i Palestinesi sono preoccupati che il governo israeliano e le autorità penitenziarie non adottino le misure adeguate per prevenire la diffusione del virus e per curare coloro che potrebbero ammalarsi. Sporco e sovraffollato “Le carceri israeliane sono notoriamente vecchie, sporche e sovraffollate e sono carenti di tutte le condizioni igieniche fondamentali”, ha raccontato a Middle East Eye Mohammed Abed Rabo, 48 anni, ex-prigioniero palestinese ed attivista. “Nella migliore delle prigioni, in una cella si trovano tra i sei ed i dieci detenuti, ma in molti casi ve ne sono di piú”, ha detto, aggiungendo che, durante i pasti e le attività all’aperto, si ritrovano insieme anche fino a 120 detenuti per volta. Il livello di sovraffollamento nelle carceri israeliane, come teme Abed Rabo, sará uno dei principali fattori che potrebbe far diffondere il focolaio di coronavirus tra i prigionieri palestinesi. Oltre a ciò, ha detto, la mancanza di prodotti disinfettanti per le mani e sapone non faranno altro che peggiorare la situazione. “Le carceri sono già terribili e ai detenuti vengono forniti solo prodotti igienici di base e necessari”, racconta Abed Rabo, aggiungendo di aver ricevuto informazione tramite gli avvocati dei detenuti contagiati che l’IPS non ha effettuato nessun cambio radicale all’interno delle carceri per affrontare il problema. “Dovrebbero fornire ai detenuti maschere, guanti, disinfettanti per le mani, maggiori quantità di sapone, possibilità di lavare più spesso i loro vestiti e le loro lenzuola”, ha detto. “Ma tutto quel che viene fatto, invece, è metterli in quarantena”. Abed Rabo sostiene inoltre che i detenuti posti in quarantena vengono semplicemente gettati nelle celle di isolamento delle carceri. “Come potrebbero eventualmente ottenere le cure adeguate di cui hanno bisogno, quando vengono soltanto gettati in queste orrende celle di isolamento?” chiede. “E’ in questo modo che si trattano gli essere umani ammalati?”. “Negligenza medica deliberata”. Per anni, le associazioni palestinesi per i diritti umani hanno documentato quella che loro definiscono come la politica della “negligenza medica deliberata” nelle varie carceri israeliane, in tutto il paese. Si stima che dall’inizio della Seconda Intifada, scoppiata dal 2000 al 2005, siano morti 17 detenuti palestinesi come diretto risultato di negligenza medica. In una pubblicazione del 2016, l’associazione per i diritti dei prigionieri Addameer ha rilevato la presenza di almeno 200 pazienti con malattie croniche, compresi una ventina di pazienti oncologici, altre decine che soffrono di disabilità fisiche e psicologiche, e 25 che risiedono permanentemente presso la clinica del carcere di Ramleh. “Alcuni di questi pazienti con malattie croniche hanno problemi respiratori e cardiaci, oltre a malattie autoimmuni”, ha riferito Abed Rabo a MEE, sottolineando il fatto che una parte significativa della popolazione carceraria sia costituita da uomini di mezza età o anziani. “Le caratteristiche demografiche dei detenuti coincidono con i dati demografici di coloro che sono piú esposti agli effetti letali del coronavirus”, ha dichiarato. “E ciò è terrificante”. I detenuti malati, ha detto Abed Rabo, già attualmente non stanno ricevendo le cure mediche appropriate delle quali avrebbero bisogno. “Raramente vengono visitati dai medici, ai pazienti con problemi seri vengono spesso prescritti dei normali antidolorifici, mentre coloro che necessitano di trattamenti come la dialisi e la chemioterapia non vengono sottoposti ad un programma di trattamento adeguato”, ha affermato Abed Rabo. “Quindi immaginate se questi detenuti dovessero affrontare un focolaio di coronavirus”, continua. “Pensate che riceverebbero i trattamenti e le terapie adeguati?”. Nonostante la serietà con la quale Israele sta affrontando l’epidemia di coronavirus nel suo paese, Abed Rabo ha affermato che dubita che tratteranno i prigionieri palestinesi con la stessa urgenza ed attenzione. “Volta dopo volta, hanno sempre dimostrato di non preoccuparsi delle vite dei Palestinesi, soprattutto dei nostri prigionieri, quindi perché dovrebbero cambiare proprio adesso?”. Traduzione per InfoPal di Aisha Tiziana Bravi
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giadavina · 2 years ago
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#TizianaRaccoltaFondi ‼️‼️‼️🆘🆘🆘 URGENTE 🙏🙏🙏🙏🙏
Servono 765€ ‼️➡️entro il 6 settembre, che eviteranno azioni giudiziarie immediate, nei miei confronti, anche una donazione di pochi euro può aiutare, come pure condividere il più possibile. Se volete, potrete evitarmi danni più di quanto non ne abbia già subiti, o peggio ancora.
Grazie a tutti, confido in voi
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Buongiorno a tutti. Avevo aggiornato qualche giorno fa, perché sta per scadere l'ultimatum ricevuto con la diffida  del giorno 18 agosto, con 20 giorni di tempo per versare lo scoperto di conto non più ripristinato; quindi le sanzioni di tipo giudiziario a mio carico, saranno avviate già a partire da ➡️‼️martedì prossimo,
➡️‼️ 6 settembre.
Sono anche in arretrato di 500 € con le rate condominiali, e, perciò, a brevissimo, verrò sottoposta alle azioni di legge intraprese pure dai condomini.
Vedete, per scrivere queste righe, ci ho messo tutto il pomeriggio, per la mia situazione di dolore estremo da patologie autoimmuni e non solo, aggravato dalle condizioni di indigenza e domestiche che mi costringono a sforzare, volente o nolente.
Per favore, fate girare il più possibile, con Retwitt, o altro, e ricordate che anche piccole donazioni sono utili.
Grazie ancora a tutti coloro che mi dedicheranno un po' di attenzione. 🙏🙏🙏
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pascottoblog · 3 years ago
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Dalle reazioni cutanee locali alle malattie autoimmuni sistemiche, i corticosteroidi sono una modalità di trattamento essenziale per un ampio spettro di processi patologici. Tuttavia, pur essendo tanto efficaci terapeuticamente, sono fortemente a rischio di effetti collaterali. I pazienti che assumono cronicamente steroidi mostrano spesso segni di sindrome metabolica, con aumento della glicemia, ipertensione e rapido aumento di peso. Ulteriori effetti avversi includono ecchimosi, osteoporosi e disturbi emotivi. In oftalmologia, gli steroidi sono utilizzati principalmente per il trattamento di malattie infiammatorie, autoimmuni e infettive. Sono spesso la terapia di prima linea in condizioni che possono determinare perdita della vista come l'uveite (infiammazione dell'uvea o dello strato pigmentato dell'occhio che include l'iride, il corpo ciliare e la coroide) e l'arterite a cellule giganti. Ci sono diversi effetti collaterali oculari che sono importanti da considerare quando si prescrivono cortisonici. È importante notare che tutti i metodi di somministrazione del cortisone, inclusi quello orale, topico e inalatorio, aumentano il rischio di effetti collaterali oculari. A causa di questi rischi, i cortisonici devono essere usati con cautela e solo quando necessario. Ci sono quattro importanti effetti collaterali oculari dei corticosteroidi: glaucoma indotto da steroidi, formazione di cataratta, ritardata guarigione delle ferite e maggiore suscettibilità alle infezioni. I corticosteroidi sono di vitale importanza nel trattamento di diverse condizioni infiammatorie o autoimmuni sistemiche e locali. Sebbene la terapia sia associata a effetti collaterali, questi effetti possono essere mitigati con un attento monitoraggio. I non-oculisti dovrebbero seriamente considerare di indirizzare qualsiasi paziente in terapia con cortisonici sistemici a lungo termine a uno specialista in cure oculistiche per il monitoraggio del glaucoma e della cataratta. La decisione di prescrivere cortisonici topici può essere complessa e dovrebbe sempre essere presa da un oculista. www.oculisticapascotto.it C.so Umberto I, Napoli 📲 0815542792 (presso Corso Umberto I) https://www.instagram.com/p/CVMaKeSoos6/?utm_medium=tumblr
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kon-igi · 2 years ago
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Salve doc, non capisco come mai negli ultimi mesi mi stia ammalando una volta al mese(?) ok gli sbalzi di temperatura, ma da giugno/luglio a novembre non ho saltato un mese senza stare minimo una settimana male (sintomi influenzali pesanti, no febbre)...
Ciò può essere collegato anche alle malattie autoimmuni che mi sono state diagnosticate?
(connettivite indifferenziata, fenomeno di Raynaud e tiroidite di hashimoto)
(non voglio richiamare il mio reumatologo perché è già da un po' che rimando l'inizio della terapia proprio perché prendo altri farmaci per guarire da questi sintomi influenzali)
Non ho ancora chiesto al mio medico di base perché è un po' particolare ..
Non so se posso romperti le scatole su telegram per qualche parola in più, tipo qualche articolo in cui viene spiegata meglio la connettivite ecc
Ti risponderò per punti:
Parlerò con te volentieri su telegram a patto che tu contatti SUBITO il tuo medico curante e gli esprimi gli stessi dubbi che hai posto con questo ask (sarà pure particolare ma è l'unico titolato a prendersi cura di te)
La connettivite indifferenziata e la tiroidite di hashimoto sono sì due condizione patologiche su base immunitaria ma a differenza di quanto si possa credere si sviluppano perché il tuo sistema immunitario è TROPPO valente e decide di aggredire una parte di sé (il discorso è ovviamente molto più complicato di così).
Il fenomeno di Raynaud (estremità delle dita che diventano improvvisamente cianotiche) non è una malattia in sé ma uno dei sintomi che possono concorrere alla diagnosi differenziale tra i vari tipi di collagenopatia su base autoimmune. A te è stata diagnosticata una forma indifferenziata e non specifica perché probabilmente i segni erano presenti solo in parte.
La Tiroidite di Hashimoto è una condizione che nell'evolversi senza adeguata cura può diventare seria, ragion per cui ti esorto a parlare col tuo medico curante e a cominciare subito la cura, che di solito consiste nel mettere a riposo la tiroide con un'introduzione per bocca di Levotiroxina (Eutirox, per intenderci) affinché si faccia 'notare meno' dal tuo sistema immunitario.
I farmaci IMMUNOSOPPRESSORI che stai tanto temendo, in realtà sono INDISPENSABILI per tenere a bada il tuo sistema immunitario ed evitare che possa aggredire un variegato gruppo di organi; infatti 'connettivite' si riferisce all'infiammazione del tessuto connettivo, un gruppo di cellule presenti ubiquitariamente nel tuo corpo, la cui manifestazione può riguardare la pelle (sclerodermia), i muscoli (miopatia), le ghiandole secernenti (Sindrome di Sjögren) o addirittura tutto l'organismo (Lupus eritematoso sistemico).
Evidentemente gli esami strumentali e di laboratorio che hai fatto non sono stati sufficienti a individuare una di queste condizioni (ammesso che ci siano, intendiamoci) ma in ogni caso la cura prescritta dal reumatologo ha un'importanza mille volte superiore rispetto al timore che i farmaci immunosoppressori possano peggiorare i 'sintomi influenzali'... considerando magari che questi ultimi potrebbero anche essere i prodromi di una delle malattie sopracitate.
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medicomunicare · 4 months ago
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La connessione fra diabete tipo 1 e la malattia infiammatoria intestinale: può la seconda causare il primo?
Malattia infiammatoria intestinale (IBD) è un termine generico per un gruppo di condizioni croniche che causano infiammazione del tratto digerente, spesso a causa di complicazioni autoimmuni. Caratterizzato da diarrea, febbre persistente e dolore addominale, si stima che questo disturbo gastrointestinale colpisca lo 0,5-1% degli individui a livello globale e rimane incurabile. Il diabete di tipo…
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