#malattia di Crohn
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Le interazioni microbiota-intestino nell'autoimmunità: e ora compaiono tratti comuni fra lupus e Crohn
Prove crescenti collegano il microbioma intestinale a un’ampia gamma di condizioni autoimmuni, tra cui il morbo di Crohn (CD), la colite ulcerosa (ULC), l’artrite reumatoide (REA), il diabete di tipo 1 (T1D), la sclerosi multipla (MUS), il lupus eritematoso sistemico (LES) e altre. I dati metagenomici dei campioni di microbioma intestinale umano sono stati utilizzati per identificare le firme…
#autoimmunità#biomarkers#infiammazione#lupus sistemico#malattia di Crohn#malattia infiammatoria intestinale#medicina personalizzata#microbiota#recettore glucocorticoideo#sistema immunitario
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🔵 Malattia di Crohn: cos’è, quali sono le sue cause scatenanti, i suoi sintomi, le possibili cure e la dieta consigliata? 👉 Leggi l’articolo: https://medicinaonline.co/2018/05/03/morbo-di-crohn-cose-cause-scatenanti-sintomi-cure-e-dieta/ ✅ #Crohn #intestino #colite #infiammazione #dieta #digestione #EmilioAlessioLoiacono #MedicinaOnLine
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Negli ultimi mesi sono ingrassata, mi sentivo sempre in colpa perché pensavo fosse dovuto alla mia poco equilibrata alimentazione e agli ormoni della pillola anticoncezionale, così ho cercato di cambiare, di mangiare più sano, di cominciare ad avere una vita più attiva anche a livello di sport, inconsapevole che dentro di me c’era un mostro che metteva radici sempre più profonde man mano che passava il tempo. Giorno dopo giorno mi sentivo cambiare, ero sempre più stanca, nonostante dormissi anche più di 7-8 ore era come se mi fossi riposata soltanto per un paio. Questo si ripercuoteva sulle mie giornate, sul mio carattere sempre meno paziente per la stanchezza, sempre più nervoso. Ho allontanato persone perché iniziavo a non sopportarle, ero troppo stanca. Ho iniziato ad avere dolori muscolari sempre più intensi, ma anche qui ho dato colpa al mio poco sonno in corpo e al fatto del poco esercizio. Ho deciso di fare le analisi del sangue e nei referti c’erano più asterischi* che valori che andavano bene. Ho iniziato a preoccuparmi. In meno di 10 giorni ho effettuato tutti gli esami e le visite del caso. Nelle ricette mediche i dottori hanno cominciato a segnalare sempre più urgenza per le prenotazioni. C’era qualcosa che non andava, ma nessuno mi diceva niente. Nell’ultimo esame, quello che avrebbe stabilito una diagnosi più accurata, mi hanno imbottita di valium e antidolorifici, una sensazione che riproverei (pensiero dato forse dal fatto che era tanto tempo che non mi rilassavo così tanto e che non mi sentivo “così bene” senza un minimo di dolore). Una volta (s)drogata, quando ho ripreso in mano la mia facoltà cerebrale, le notizie che mi hanno dato non sono state buone, un po’ me l’ero intagliata,il classico 1+1=2. “Signorina lei è piena di ulcere nell’intestino, abbiamo inviato 6 campioni per la biopsia. Ma noi crediamo sia Morbo di Crohn”. Morbo di Crohn? Che cazzo è il morbo di Crohn? È grave? Si guarisce? Devo operarmi? Cosa devo fare??? Queste tutte le cose che mi sono balzate in testa. Oltre che stavo cominciando a rivivere un incubo. Ad oggi ancora non mi sono data completamente tutte le risposte alle domande. Sono ancora allo sbaraglio. Devo evitare l’ansia e lo stress perché è come mettere benzina sul fuoco. Ce la farò?
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La presidente Pellizzari: "Necessarie campagne per avere piano dietetico adeguato in chi ha patologie infiammatorie dell’intestino" “I principali dubbi e le domande che i malati di Crohn si pongono riguardano sicuramente quali cibi possono assumere e quali possono evitare”. Ci sono infatti “cibi con un'azione pro-infiammatoria ed è necessario individuarli, selezionarli e non assumerli”. Inoltre, questi pazienti “non ricevono informazioni corrette, basate su evidenze scientifiche”. Lo ha detto Mara Pellizzari, presidente Associazione malattie infiammatorie croniche dell'intestino, Amici onlus, commentando la campagna di sensibilizzazione ‘Crohnviviamo’, promossa da Nestlé Health Science in collaborazione con la stessa associazione, che ha l’obiettivo di far luce sui bisogni e l’impatto della malattia di Crohn - che colpisce circa 200 mila italiani, con un picco tra i 20 e 30 anni - sui diversi aspetti della vita quotidiana, sia a livello fisico che psicologico, con focus sull’aspetto centrale della nutrizione. “Solitamente - osserva Pellizzari - la definizione di un piano alimentare avviene in solitaria, nel senso che si procede per tentativi ed errori, individuando quegli alimenti che possono procurare nocumento. Purtroppo, accade anche che i pazienti raccolgano informazioni da fonti che non sono basate su evidenze scientifiche e questo, naturalmente, non aiuta”. Per questo “è necessario promuovere delle campagne di food literacy” che, oltre a fornire informazioni improntati ai pazienti, creano “le condizioni affinché tutti i centri di gastroenterologia possano avere dei dietisti o comunque dei professionisti della nutrizione in modo tale che i pazienti possano ottenere tutte le informazioni necessarie per costruire un piano dietetico salutare”. Una buona e sana alimentazione è “una parte importante della terapia e questo ha una valenza ancora maggiore nei bimbi - sottolinea Pellizzari - Da un'indagine sulla qualità dell'alimentazione condotta da Amici onlus si è riscontrato che soltanto il 69% ha un'alfabetizzazione adeguata rispetto all'alimentazione, ma solitamente costruita, appunto, in modalità singola”. Da qui l’importanza delle “campagne di sensibilizzazione” come, per esempio, le due Giornate a Cremona, il 19 e il 20 giugno, in cui l’associazione Amici onlus “ha presentato delle raccomandazioni in merito all'alimentazione per i pazienti portatori di Mici”, malattie infiammatorie croniche dell’intestino contenute nel vademecum ‘Faq: alimentazione e malattia di Crohn’, a cura di Camilla Fiorindi, dietista-nutrizionista dell'Azienda ospedaliera universitaria Careggi di Firenze, che raccoglie le risposte a dubbi e domande più frequenti. Il testo, realizzato con il patrocinio di Amici onlus è disponibile gratuitamente, in formato digitale, sul sito di Nestlé Health Science. “Possiamo considerare le raccomandazioni - rimarca Pellizzari - una vera e propria pietra miliare nel processo di educazione terapeutica ai pazienti portatori di Mici, proprio considerando il fatto che diventa uno strumento importantissimo, per condurre una vita sana e sempre meno condizionata dalle complicanze” della patologia. “Le restrizioni alimentari cui sono sottoposti i malati di Crohn - soprattutto nelle fasi acute della malattia ma, naturalmente, in quota parte, anche nelle fasi di remissione - hanno un impatto notevole su quella che è la vita sociale. Nelle fasi acute - spiega - il regime alimentare viene particolarmente o drasticamente ridotto a pochi alimenti e questo incide proprio nella convivialità, nella socialità e può portare anche a fasi di isolamento e di depressione”, aspetto, questo “decisamente importante da presidiare”. Fortunatamente, “nei centri di gastroenterologia spesso abbiamo anche la figura dello psicologo che accompagna i pazienti qualora, appunto, ravvisino questi sintomi”. In questo contesto, “non ci sono soltanto fattori ostativi, ma anche fattori protettivi - conclude la presidente di Amici onlus - Una volta individuata la dieta consona al paziente con malattia di Crohn si favorisce un'alimentazione sana per tutta la famiglia. Caregiver e, quindi, i familiari, anche per solidarietà e condivisione, mangiano in modo sano”. {} #_intcss0{display: none;} #U11603867571IP { font-weight: bold; font-style: normal; } #U11603867571SJC { font-weight: bold; font-style: normal; } #U11603867571QG { font-weight: bold; font-style: normal; } Fonte
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AbbVie ha raggiunto un accordo per l'acquisto di Landos Biopharma
Il gigante farmaceutico AbbVie ha raggiunto un accordo definitivo per l'acquisto della società biofarmaceutica in fase clinica Landos Biopharma per circa 137 milioni di dollari in contanti. L'acquisizione è incentrata sulla principale attività di Landos, NX-13, un nuovo trattamento attualmente in fase 2 di sperimentazione clinica per la colite ulcerosa (UC). NX-13 è un agonista orale della NLRX1, primo nella sua classe, che agisce su un recettore chiave coinvolto nell'immunometabolismo e nell'infiammazione. Lo studio NEXUS, attualmente in corso, sta valutando la sicurezza e l'efficacia di NX-13 in pazienti con UC da moderata a grave, con risultati previsti per il quarto trimestre del 2024. Secondo i termini dell'accordo, AbbVie pagherà 20,42 dollari per azione per Landos, più un diritto di valore contingente per azione del valore massimo di 11,14 dollari, in base al raggiungimento di una pietra miliare dello sviluppo clinico. Questo porta il valore totale potenziale dell'operazione a circa 212,5 milioni di dollari. La transazione dovrebbe concludersi nel secondo trimestre del 2024, in attesa dell'approvazione normativa e dell'approvazione degli azionisti di Landos. L'acquisizione mira a rafforzare il portafoglio di AbbVie nel settore dell'immunologia, sfruttando la sua esperienza di sviluppo globale per far progredire il percorso clinico di NX-13. Roopal Thakkar, M.D., senior vice president e chief medical officer di AbbVie, ha sottolineato il potenziale di NX-13 di fare una differenza significativa nel trattamento dell'UC e della malattia di Crohn. Il presidente e amministratore delegato di Landos, Gregory Oakes, si è detto fiducioso che la leadership di AbbVie nelle aree terapeutiche sarà determinante per favorire lo sviluppo di NX-13. Questa mossa strategica di AbbVie riflette il suo impegno nell'affrontare le sfide mediche delle malattie immunologiche. L'azienda è presente in diverse aree terapeutiche chiave, tra cui immunologia, oncologia, neuroscienze e oculistica. Le informazioni contenute in questo articolo si basano su un comunicato stampa. Approfondimenti di InvestingPro Mentre AbbVie Inc. (NYSE: ABBV) si prepara a potenziare il suo portafoglio di farmaci immunologici con l'acquisizione di Landos Biopharma, Inc. è opportuno notare alcune metriche e intuizioni chiave che riflettono la salute finanziaria e la posizione di mercato dell'azienda. Ecco alcuni dati in tempo reale e suggerimenti di InvestingPro che fanno luce sullo stato attuale di AbbVie: Dati InvestingPro: - La capitalizzazione di mercato di AbbVie ammonta a ben 315,97 miliardi di dollari, sottolineando la presenza significativa del gigante farmaceutico nel settore. - Il rapporto prezzo/utile (P/E) dell'azienda è attualmente elevato a 23,89, sulla base degli ultimi dodici mesi a partire dal quarto trimestre 2023, il che indica una valutazione di mercato superiore. - AbbVie ha dimostrato un forte rendimento negli ultimi tre mesi, con un rendimento totale del 16,27%. Read the full article
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Acido butirrico o Butanoico : gli incredibili effetti sul nostro organismo
Nuovo post pubblicato su https://wdonna.it/acido-butirrico-o-butanoico-gli-incredibili-effetti-sul-nostro-organismo/117351?utm_source=TR&utm_medium=Tumblr&utm_campaign=117351
Acido butirrico o Butanoico : gli incredibili effetti sul nostro organismo
Il butirrato, noto scientificamente come acido butanoico e comunemente denominato acido del burro per la sua origine latine, fu identificato per la prima volta da Lieben e Rossi nel 1869. Questo acido grasso saturo di breve catena si presenta naturalmente in prodotti come il latte, il burro non lavorato, il formaggio e altri derivati lattiero-caseari, caratterizzandosi per un odore forte e un gusto pungente con un retrogusto leggermente dolce, simile a quello dell’etere.
Utilizzato ampiamente nell’industria, il butirrato entra nella composizione di vari esteri, come il metilbutirrato, apprezzati per i loro aromi e sapori piacevoli, trovando impiego come additivi in cibi, profumi, vernici, farmaci e disinfettanti. Serve anche nella fabbricazione di plastiche, plastificanti, agenti tensioattivi e prodotti ausiliari per il settore tessile.
Prodotti anche dai batteri intestinali attraverso la fermentazione di certi carboidrati e fibre, il butirrato rappresenta una fonte energetica primaria per i batteri del colon, svolgendo un ruolo cruciale nel mantenimento della salute intestinale grazie alle sue molteplici proprietà benefiche, tra cui effetti antinfiammatori e la prevenzione della formazione di cellule tumorali.
Esaminiamo alcune delle sue virtù più rilevanti:
PROPRIETÀ ANTI-INFIAMMATORIE
Il butirrato mostra promettenti effetti antinfiammatori, inibendo l’azione di specifiche proteine che innescano l’infiammazione e modulando la risposta immunitaria attraverso la regolazione dell’attività dei linfociti T. Questi ultimi, grazie a un sofisticato sistema di riconoscimento basato su marcatori MHC, distinguono e eliminano le cellule nocive, proteggendo quelle sane. Un malfunzionamento può però portare il sistema immunitario ad aggredire organi vitali, causando malattie come il diabete di tipo 1 o patologie della tiroide. Il potenziale collegamento tra il butirrato e la modulazione delle cellule T apre nuove prospettive nel trattamento di malattie infiammatorie e autoimmuni, come il morbo di Crohn o il diabete di tipo 1. Studi recenti evidenziano come l’assunzione orale di butirrato possa mitigare i sintomi della malattia di Crohn in una significativa porzione di pazienti e sottolineano l’importanza della flora batterica produttrice di butirrato nella gestione del diabete di tipo 1.
DIMINUZIONE DEL PESO
L’acido butirrico emerge come un elemento chiave per chi desidera dimagrire. Studi indicano che gli acidi grassi a catena corta, inclusi il butirrato, esercitano effetti benefici sul metabolismo, migliorando la sensibilità all’insulina e l’equilibrio energetico. Ricerche aggiuntive suggeriscono che il butirrato contribuisce al controllo del peso attivando ormoni intestinali e favorendo la produzione di leptina, un ormone cruciale nella regolazione della fame.
L’incidenza degli acidi grassi a catena corta sull’obesità è oggetto di studio, con risultati talvolta discordanti. Da un lato, si osserva un maggiore livello di butirrato nelle feci delle persone obese; dall’altro, individui obesi sembrerebbero avere minor capacità di convertire i carboidrati in butirrato. In contrasto, le persone con peso normale tendono ad avere una maggiore quantità di batteri produttori di butirrato nell’intestino rispetto a chi è obeso.
DIGESTIONE E SALUTE INTESTINALE
Recenti ricerche rivelano l’effetto positivo del butirrato sulla salute dell’apparato digerente. Si è scoperto che integrare la dieta con butirrato migliora i sintomi di colite ulcerosa e malattia di Crohn, mentre altre analisi lo identificano come un trattamento potenzialmente efficace per la sindrome dell’intestino irritabile. È importante notare che molte di queste condizioni sono innescate da processi infiammatori, nei quali il butirrato mostra efficacia.
Inoltre, il butirrato ha dimostrato di alleviare i sintomi della sindrome da permeabilità intestinale, un disturbo digestivo legato a malattie autoimmuni.
PREVENZIONE DI MALATTIE TUMORALI
Studi significativi sull’acido butirrico hanno evidenziato il suo potenziale nel contrasto al cancro, in particolare contro il tumore al colon-retto. Si suppone che un tasso elevato di proliferazione delle cellule del colon possa aumentare il rischio di cancro. Tutte le cellule del colon seguono un ciclo vitale determinato da un processo denominato apoptosi, e mantenere l’equilibrio tra proliferazione cellulare e apoptosi è essenziale per la salute. Esperimenti in vitro hanno mostrato che il butirrato promuove la proliferazione delle cellule sane del colon e induce l’apoptosi nelle cellule tumorali.
Pertanto, si ipotizza che un’alimentazione ricca di fibre, che comporta una maggiore produzione di butirrato, abbinata a una flora intestinale sana e a una ridotta infiammazione (favorita dal butirrato), costituisca una difesa efficace contro le malattie del colon-retto.
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Il Morbo di Crohn: una battaglia invisibile
Il Morbo di Crohn è una malattia infiammatoria cronica intestinale (MICI) che può colpire qualsiasi tratto del sistema digerente, dalla bocca all'ano. La sua causa esatta rimane un mistero, ma si pensa sia il risultato di una combinazione di fattori genetici, ambientali e immunitari. Sintomi del Morbo di Crohn I sintomi possono variare in modo significativo da persona a persona e possono includere: - Diarrea cronica, spesso con sangue o muco - Dolore addominale e crampi - Febbre - Perdita di peso e appetito - Fatica - Anemia - Fistole e ascessi - Dolori articolari - Afte orali Diagnosi La diagnosi del Morbo di Crohn può essere un processo complesso, in quanto i suoi sintomi possono imitare quelli di altre condizioni. I medici di solito eseguono una serie di test, tra cui: - Esami del sangue - Esami delle feci - Tac o risonanza magnetica - Colonscopia con biopsia Trattamento Non esiste una cura definitiva per il Morbo di Crohn, ma i trattamenti disponibili possono aiutare a gestire i sintomi e migliorare la qualità della vita. Questi includono: - Farmaci antinfiammatori - Immunosoppressori - Corticosteroidi - Interventi chirurgici (in casi gravi) Dieta e stile di vita Anche la dieta e lo stile di vita possono giocare un ruolo importante nella gestione della malattia. È importante: - Mangiare una dieta sana e bilanciata - Bere molta acqua - Evitare cibi che possono irritare l'intestino - Fare esercizio fisico regolarmente - Gestire lo stress Impatto psicologico Il Morbo di Crohn può avere un impatto significativo sulla salute mentale e psicologica delle persone che ne soffrono. La sensazione di malessere costante, la paura di avere un attacco in pubblico e la difficoltà nel gestire la propria alimentazione possono portare a depressione, ansia e isolamento sociale. Sostegno e informazioni sul Morbo di Crohn Esistono diverse associazioni e gruppi di supporto che possono fornire informazioni utili e sostegno alle persone con Morbo di Crohn e alle loro famiglie. La ricerca è in continua evoluzione e ci sono nuovi promettenti trattamenti all'orizzonte. L'obiettivo ultimo è trovare una cura definitiva per questa malattia e migliorare la vita di tutti coloro che ne sono affetti. Foto di kirill_makes_pics da Pixabay Read the full article
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Nuovo passo in avanti nella lotta a malattia di Crohn nei bambini
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Le subpopolazioni linfocitarie: un puzzle di eterogeneità che non sembra avere fine per definire le malattie
I linfociti T helper (Th) sono una specie di globuli bianchi che costituiscono gran parte del sistema immunitario. Riconoscono gli agenti patogeni e regolano la risposta immunitaria. Molte malattie immunomediate sono causate da anomalie dei linfociti T. Nelle malattie autoimmuni come la sclerosi multipla, essi attaccano erroneamente varie parti del corpo come se fossero agenti patogeni. Nel caso…
#autoimmunità#citochine#infiammazione#linfociti T#linfociti Th17#linfociti Treg17#malattia di Crohn#polimorfismi#sclerosi multipla#sistema immunitario
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🔵 Trapianto di feci: a che serve e in quali casi può essere utile? 👉 Leggi l’articolo: https://medicinaonline.co/2017/03/13/trapianto-di-feci-per-clostridium-difficile-colite-e-morbo-di-crohn/ ✅ #feci #microbiota #intestino #colite #infiammazione #trapianto #EmilioAlessioLoiacono #MedicinaOnLine
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Provate ad abitare in un corpo di cui non avete il controllo, che dalla mattina alla sera vi piega in due, che da una settimana all'altra cambia forma, immagine, dimensione, diventando estraneo a te stesso, bruciando tutto ciò che ha attorno, e ripete questi cicli continuamente nel tempo.
Provate ad abitare in un corpo che decide per voi se potete uscire la sera, se potete assaggiare il primo piatto al pranzo di Natale, se potete andare in vacanza in quel posto che amate tanto.
Provate ad abitare in un corpo costantemente sottoposto a giudizi, perché altro non sono. "Sei anoressica!", "Non mangi niente!", "Ma quanto mangi?", "Ehh beata te che hai quel metabolismo", "Hai messo qualche chiletto?", e pensare che dietro non ci sono scelte estetiche, ma una malattia che non vi fa assorbire alcun nutriente, o che vi gonfia da matti quando si assumono molti dei farmaci utilizzati.
Provate ad abitare in un corpo che viene costantemente osservato, studiato, sottoposto a cure dolorose, a volte devastanti. Un corpo desiderato come strumento, come una cavia, come se la tua mente fosse costantemente esclusa e contasse solo quella pancia e quella malattia a cui di te, non importa nulla.
Provate ad abitare in un corpo che vi fa disperare spesso, che vi strema quando le terapie non fanno effetto, che vi fa raggomitolare a letto tra i dolori, che vi conduce con frequenza nel solito ospedale tra le solite pareti bianche.
E non importa quanti anni tu abbia, non importa lo stile di vita sano mantenuto fino a quel momento, non importa l'urgenza di finire la scuola, o andare al lavoro, o occuparsi dei proprio bambini.
Non importa chi tu sia, lui viene prima.
E ora provate a raccontarlo, a chiedere attenzione e cura, a ricercare amore ed empatia.. Senza avere nulla da mostrare.
Perché questo corpo le cicatrici e i tagli li nasconde e protegge dentro di sé.
Sotto strati di pelle custodisce la storia più grande.
E così, spesso, una caviglia slogata riceve maggiore rispetto.
E così, spesso, chi hai intorno si dimentica che la tua battaglia non ha il pulsante "pausa", né "fine".
E così, spesso, ci ritroviamo davanti allo specchio e ci sembra che questo involucro non ci rappresenti.
Ma non è così, non è così..
Oggi è la Giornata Mondiale delle Malattie Infiammatorie croniche intestinali, il Morbo di Crohn e la Colite ulcerosa, anche dette Malattie Invisibili.
Il mio invito è quello di andare oltre le apparenze, di aiutarci a rendere la nostra malattia Visibile.
Di darci coraggio, anche se, spesso, non potete vedere i segni della nostra battaglia.
S. Parisi
"Non sai quanto sei forte, finché essere forte è l'unica scelta che hai." 🌸
Buon World IBD Day a tutti 💜
#makingtheinvisiblevisible #WorldIBDDay #AmiciOnlus #invisiblebodydisabilities
#ibd#IBD day#world IBD day#mici#malattie croniche intestinali#19 maggio#compagnia#noia#domande#anon#italia#domande anche anonime#vintage#spotify#italy
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Camilla Fiorindi, dell'Azienda ospedaliera universitaria Careggi di Firenze, in occasione della campagna di sensibilizzazione ‘Crohnviviamo’, promossa da Nestlé Health Science in collaborazione con Amici onlus “Un'alimentazione completa ed equilibrata riveste sicuramente un ruolo preventivo ma anche modulatore dell'attività” della patologia nel caso della malattia di Crohn e garantire “una vita normale”. La nutrizione infatti, “oltre ad essere uno dei fattori che possono contribuire all’insorgenza” della patologia, “può anche essere considerata una terapia parallela alla gestione sia medica che chirurgica delle malattie infiammatorie croniche intestinali (Mici)”. Lo ha detto Camilla Fiorindi, dietista-nutrizionista dell'Azienda ospedaliera universitaria Careggi di Firenze, autrice di ‘Faq: alimentazione e malattia di Crohn’, il libro che raccoglie le risposte a dubbi e domande più frequenti dei paziente, realizzato in occasione della campagna di sensibilizzazione ‘Crohnviviamo’, promossa da Nestlé Health Science in collaborazione con Amici onlus, l’Associazione malattie infiammatorie croniche intestinali. Sicuramente la scelta di cosa mangiare può diventare una vera e propria sfida per le persone affette da malattia di Crohn. “Per questo - aggiunge l’esperta - è necessario che vengano fornite delle informazioni chiare su quegli alimenti che dovrebbero essere limitati o più consigliati in base a quella che è l'attività di malattia nonché la storia clinica personale di malattia stessa, compresi eventuali interventi chirurgici pregressi, nonché la sintomatologia. Se vengono fornite risposte chiare si evita la ricerca di informazioni via web o via canali che non sono scientificamente corrette, ma si rendono anche le persone più autonome nelle proprie scelte alimentari”. In generale, come riporta anche il testo disponibile gratuitamente, in formato digitale, sul sito di Nestlé Health Science, “per il mantenimento di uno stato di benessere - sottolinea Fiorindi - la dieta dovrebbe essere caratterizzata dall’apporto di un discreto quantitativo di fibre per una maggior produzione di acidi grassi a corta catena da parte del microbiota intestinale e la produzione di composti bioattivi che hanno azione antiossidante e antinfiammatoria. Tuttavia durante una fase di riacutizzazione - precisa - spesso la dieta dovrebbe essere modificata sulla base di eventuali sintomi e sulla storia chirurgica. Potrebbe essere necessario evitare o limitare determinati alimenti che poi dovrebbero essere introdotti con gradualità durante periodi di remissione”. Nel momento in cui la malattia si presenta “in fase attiva e quindi abbiamo dei sintomi intestinali come diarrea, gonfiore addominale o complicanze come stenosi intestinali, dovrebbe essere limitato l'apporto di fibra perché potrebbe peggiorare i sintomi presenti - avverte Fiorindi - Dovrebbero comunque essere limitati gli alimenti a più alto contenuto di grassi saturi come insaccati, e alimenti ricchi di ricchi di zuccheri semplici che possono peggiorare il sintomo in fase di attività di malattia, ma anche alterare la composizione della flora batterica durante la remissione e, quindi, eventualmente favorire quella che è una riacutizzazione della malattia stessa”. Nella fase di remissione “deve essere raccomandata il consumo di alimenti di stagione, freschi e non processati, privilegiando quelli ricchi di fibra, pesce e carne freschi, formaggi a più basso tenore di grassi, legumi come secondo piatto più volte la settimana, ma anche frutta secca, in particolare noci, che possono essere più ricche di omega 3. La persona con malattia di Crohn può “avere una vita praticamente normale, considerando che l'entità e la frequenza delle riacutizzazioni possono variare da individuo a individuo. L’educazione alimentare è quindi fondamentale per renderla più consapevole e autonoma nell’alimentazione in modo da migliorare anche la qualità di vita. Del resto - conclude - le linee guida internazionali raccomandano di offrire un counseling nutrizionale a tutti gli individui con malattia di Crohn”. {} #_intcss0{display: none;} #U11603973165mO { font-weight: bold; font-style: normal; } #U11603973165XaH { font-weight: bold; font-style: normal; } #U11603973165kTE { font-weight: bold; font-style: normal; } #U11603973165HaH { font-weight: bold; font-style: normal; } #U11603973165QFH { font-weight: bold; font-style: normal; } #U116039731651CG { font-weight: bold; font-style: normal; } #U11603973165PcC { font-weight: bold; font-style: normal; } #U11603973165DnB { font-weight: bold; font-style: normal; } #U11603973165flH { font-weight: bold; font-style: normal; } #U11603973165TcH { font-weight: normal; font-style: normal; } #U11603973165L9B { font-weight: normal; font-style: normal; } Fonte
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Bruciore alla bocca dello stomaco alto e impovviso
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Bruciore alla bocca dello stomaco alto e impovviso
Il bruciore alla bocca dello stomaco, o bruciore di stomaco, è una condizione molto comune che si manifesta come una sensazione di bruciore o dolore nella parte superiore dell’addome, dietro lo sterno. Può essere causato da diversi fattori, tra cui alimentazione, stile di vita e patologie gastrointestinali. In questo articolo, vedremo le cause del bruciore di stomaco, i sintomi associati e le strategie per prevenirlo e trattarlo.
Sintomi associati al bruciore di stomaco
Il sintomo principale del bruciore di stomaco è la sensazione di bruciore o dolore nella parte superiore dell’addome, che spesso si irradia verso il petto o la gola. Altri sintomi che possono essere associati al bruciore di stomaco includono il rigurgito di acido, il gusto amaro in bocca, la difficoltà a deglutire e la sensazione di avere un nodo alla gola. In alcuni casi, il bruciore di stomaco può essere associato anche a nausea, vomito e diarrea.
Cause del bruciore di stomaco
Il bruciore è spesso causato dalla risalita di contenuto acido dallo stomaco nell’esofago, il tubo che connette la bocca allo stomaco. Questo può essere causato da un’ernia iatale, una condizione in cui la parte superiore dello stomaco si sposta sopra il diaframma, oppure da un’iperacidità gastrica, dovuta alla produzione eccessiva di acido da parte dello stomaco. Altri fattori che possono causare il bruciore di stomaco includono l’eccesso di cibo, la gravidanza, l’obesità, il fumo, l’alcol e lo stress.
Bruciore alla bocca dello stomaco: può trattarsi di tumore?
Il bruciore alla bocca dello stomaco è un sintomo molto comune e può essere causato da molte condizioni diverse, tra cui reflusso gastroesofageo, gastrite, ulcera peptica, dispepsia funzionale e sindrome dell’intestino irritabile. In rari casi, il bruciore di stomaco può essere causato anche da un tumore dello stomaco o dell’esofago.
È importante sottolineare che la maggior parte dei casi di bruciore di stomaco non sono causati da tumori, ma da problemi meno gravi come quelli sopra menzionati. Tuttavia, se il bruciore di stomaco è accompagnato da altri sintomi preoccupanti, come difficoltà a deglutire, perdita di peso, vomito o sangue nelle feci o nel vomito, è importante consultare immediatamente un medico per una valutazione più approfondita.
Il medico potrà prescrivere esami specifici per determinare la causa del bruciore di stomaco, come l’endoscopia, che consente di esaminare l’interno dell’esofago e dello stomaco attraverso un tubo flessibile inserito attraverso la bocca. In base ai risultati degli esami, il medico potrà decidere se ulteriori indagini sono necessarie o se è necessario iniziare un trattamento specifico.
In conclusione, sebbene il bruciore alla bocca dello stomaco possa essere un sintomo preoccupante, nella maggior parte dei casi non è causato da un tumore. Tuttavia, se il sintomo è accompagnato da altri sintomi preoccupanti, è importante consultare un medico per una valutazione più approfondita e una diagnosi accurata.
Endoscopia
L’endoscopia è una procedura medica in cui un medico utilizza un endoscopio, un tubo flessibile con una telecamera all’estremità, per esaminare l’interno del corpo. L’endoscopia viene utilizzata per esaminare diversi organi, tra cui l’esofago, lo stomaco, il duodeno, l’intestino tenue, il colon, le vie biliari e il pancreas.
L’endoscopia può essere utilizzata per diagnosticare diverse patologie, tra cui il cancro, l’ulcera peptica, il reflusso gastroesofageo, la colite ulcerosa, la malattia di Crohn e la pancreatite. Inoltre, può essere utilizzata per rimuovere tessuti anormali, come i polipi intestinali, per prevenire il cancro del colon.
Durante l’endoscopia, il paziente viene sedato e l’endoscopio viene inserito attraverso la bocca, il naso o l’ano, a seconda dell’organo che deve essere esaminato. Durante l’esame, il medico può prelevare campioni di tessuto per analisi (biopsia) o rimuovere tessuti anormali. L’endoscopia di solito dura da 15 minuti a un’ora, a seconda della zona del corpo da esaminare.
L’endoscopia è considerata una procedura sicura, ma può causare alcuni effetti collaterali, tra cui dolore, gonfiore, sanguinamento o infezione al sito di inserimento dell’endoscopio. Tuttavia, questi effetti collaterali sono generalmente lievi e temporanei.
In conclusione, l’endoscopia è una procedura medica utilizzata per diagnosticare e trattare diverse patologie dell’apparato digerente e biliare. Se il medico ritiene che l’endoscopia sia appropriata per il paziente, il paziente dovrebbe discutere dei potenziali rischi e benefici dell’esame con il medico.
Cosa fare per alleviare il dolore
Il trattamento del dolore dipende dalla causa sottostante del dolore. Se il dolore è causato da un’infiammazione o da una condizione acuta come un’ulcera peptica o una gastrite, il medico può prescrivere farmaci anti-infiammatori non steroidei (FANS) come l’ibuprofene o il naprossene, o farmaci che riducono la produzione di acido gastrico come gli inibitori della pompa protonica (IPP) o gli antagonisti del recettore H2.
In caso di reflusso gastroesofageo, il medico potrebbe prescrivere farmaci che neutralizzano l’acido gastrico o farmaci che migliorano il funzionamento della valvola esofagea inferiore, come gli inibitori della pompa protonica (IPP) o gli antagonisti del recettore H2.
In alcuni casi, il dolore può essere alleviato con rimedi naturali, come l’assunzione di tè alla menta o camomilla, che possono calmare lo stomaco. Inoltre, l’evitare cibi piccanti, grassi o acidi e mangiare pasti più frequenti ma di dimensioni ridotte può aiutare a ridurre i sintomi del bruciore di stomaco.
Tra le strategie utili, ricordiamo:
Mangiare porzioni moderate di cibo, evitando di riempirsi troppo Evitare di mangiare cibi grassi, piccanti o acidi Evitare di mangiare prima di andare a letto o di coricarsi subito dopo aver mangiato Evitare l’assunzione di alcol e di bevande gassate Smettere di fumare.
È importante evitare alcol e fumo, poiché entrambi possono aumentare l’irritazione dello stomaco e dell’esofago. Inoltre, evitare di mangiare o bere 2-3 ore prima di andare a letto può prevenire il reflusso gastroesofageo notturno.
Se il dolore persiste nonostante il trattamento, è importante consultare il medico per una valutazione più approfondita. In alcuni casi, il dolore alla bocca dello stomaco può essere causato da una condizione più grave, come un’ulcera perforata.
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Oggi, 19 maggio, è la Giornata mondiale delle malattie croniche dell’intestino e per ricordare quest’occasione in tutto il mondo diversi palazzi e monumenti vengono illuminati di viola, per far luce su queste patologie, tra le quali figurano il morbo di Crohn, la colite ulcerosa e le “coliti indeterminate”.
Da cosa dipendono le malattie croniche dell’intestino
Ad accomunare queste malattie vi è un’infiammazione della mucosa intestinale, che può essere acuta o cronica e che causa danni alla mucosa via via crescenti, fino a dar luogo a: ulcere, dolore addominale, diarrea, sanguinamento intestinale, febbricola, dimagrimento e stanchezza. Ad essere affette da tali patologie sarebbero ben 5 milioni di persone a livello mondiale, di questi ben 2 milioni e mezzo (la metà) sono localizzati in Europa e 200 mila in Italia. 1 persona su mille si ritrova a combattere con le malattie croniche dell’intestino e ogni 100 mila persone si contano tra i 7 e i 10 nuovi casi.
I sintomi variano da paziente a paziente e si manifestano con modalità e intensità diverse, rendendo complicata una diagnosi precoce. Ad esempio, il morbo di Crohn va a colpire l’ultimo tratto dell’intestino tenue e si distingue per la compresenza di ulcere e tratti di intestino indenne. Ma tali ulcere, se non trattate, potrebbero causare restringimenti a livello intestinale oppure lesioni e danni agli organi adiacenti. Dal canto suo, la colite ulcerosa incide sulla mucosa del retto e può espandersi fino a tutto il colon, come per il morbo di Crohn si possono manifestare episodi acuti e poi altri di “remissione clinica”.
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Avere a che fare con una delle malattie croniche dell’intestino significa molto spesso convivere con una stomia, ovvero una esterna attaccata alla parete addominale, collegata all’intestino per poterne raccogliere gli scarti. Difatti, chi ha subìto un intervento chirurgico a causa di una MICI potrebbe avere difficoltà a ‘trattenersi’. Dunque, la stomia è un importante ausilio nella vita di quanti si ritrovano ad afforontare questa situazione, che come precisato dalla Federazione delle Associazioni Incontinenti e Stomizzati:
“oggi può essere affrontata e gestita in modo soddisfacente, senza pregiudicare la vita di relazione del portatore né farne un handicappato ma bensì, dopo la fase acuta della malattia, permettergli il ritorno alla vita”.
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Costumi da bagno e lingerie per donne stomizzate
E c’è chi ha pensato a come poter migliorare la vita delle donne stomizzate, in particolare al rapporto nei confronti del loro corpo, avendo vissuto in prima persona una situazione simile. Stiamo parlando di Samia Kouider, affetta da morbo di Crohn e creatrice di OStomyPride, che dichiara in proposito:
“Non è un’idea.
È prima di tutto la risposta ad un mio bisogno. Avevo bisogno di prodotti di qualità. Qualcosa che mi aiutasse ad accettare e migliorare la mia situazione”.
Sul sito di OStomyPride si legge:
“La lingerie di OStomyPRIDE è disegnata e sviluppata dalla creatrice Samia Kouider.
Nata in Algeria, dove in giovane età è stata export manager nell’azienda di famiglia, Samia vive in Italia dal 1990. Di professione sociologa, ha realizzato molte indagini e supervisioni scientifiche collaborando con istituti di ricerca e università producendo oltre un centinaio di pubblicazioni. Come esperta di sviluppo sociale, ha ottenuto incarichi dalle maggiori organizzazioni internazionali prima di interrompere ogni attività per motivi di salute.
Affetta dalla Malattia di Crohn, dopo numerosi interventi chirurgici e terapie, tre anni fa ha preferito l��ileostomia permanente.
Così ha deciso di fondere in un unico progetto tutta se stessa. Ha messo insieme le sue competenze di ricercatrice sociale, le sue capacità manageriali, le sue doti creative e la sua nuova condizione di donna che convive con una sacca attaccata al proprio corpo”.
La biancheria intima e i costumi da bagno sono disegnati apposta per garantire “il benessere fisico e psicologico di chi li indossa”. Sono prodotti 100% made in Italy, realizzati con materiali soffici, antiallergenici, antibatterici, resistenti ai lavaggi, adattabili alla posizione della stomia e alle cicatrici e muniti di apposite cerniere lampo (strategicamente nascoste) per facilitare il cambio e lo svuotamento della sacca. Il messaggio che vuole diffondere OStomyPride è che anche le donne affette da malattie croniche dell’intestino possono essere sexy e devono sentirsi a proprio agio con se stesse ed il loro corpo, senza preoccuparsi di una sacca attaccata al loro addome quando vanno al mare o in piscina o nei momenti di intimità.
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Inoltre OStomyPRIDE lingerie sostiene i progetti di FAIS onlus.
Per info e contatti è possibile consultare i seguenti link:
Carmen Morello
Oggi è la Giornata mondiale delle malattie croniche dell'intestino (#MICI) e questi sono i #costumidabagno e la #lingerie pensati per donne stomizzate. #WorldIBday2018 #WorldIBDay #IBD #AmiciOnlus #BeproudBePurpleBeYou #seMICImetto #stomia Oggi, 19 maggio, è la Giornata mondiale delle malattie croniche dell'intestino e per ricordare quest'occasione in tutto il mondo diversi palazzi e monumenti vengono illuminati di viola, per far luce su queste patologie, tra le quali figurano il morbo di Crohn, la colite ulcerosa e le “coliti indeterminate”.
#Cause della malattia di Crohn#colite ulcerosa#costumi da bagno#Crohn#donne stomizzate#intimo#lingerie#malattia di Crohn#malattie croniche intestinali#malattie infiammatorie croniche dell&039;intestino#mici#morbo di Crohn#OStomyPride#Samia Kouider#stomia#stomizzati
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Inulina: la fibra solubile alimentare che fa bene al microbiota, ma non in caso di malattie infiammatorie intestinali
La fibra alimentare, inclusa quella solubile come l’inulina, è considerata una parte essenziale di una dieta sana per la maggior parte delle persone. I microbi intestinali trasformano l’inulina e altri tipi di fibre alimentari in acidi grassi a catena corta che attivano le cellule immunitarie chiamate cellule T regolatorie, che aiutano a ridurre l’infiammazione e hanno altri effetti benefici in…
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