#collaborazioni editoriali
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Benvenuta Margherita Bonfrate nella redazione di Alessandria Today. Una scrittrice tarantina di talento si unisce alla nostra squadra editoriale per arricchire il panorama culturale.
Siamo lieti di dare il benvenuto a Margherita Bonfrate, una scrittrice tarantina che si distingue per il suo vasto repertorio letterario, nella redazione di Alessandria Today.
Siamo lieti di dare il benvenuto a Margherita Bonfrate, una scrittrice tarantina che si distingue per il suo vasto repertorio letterario, nella redazione di Alessandria Today. Nata a Taranto nel 1950, Margherita porta con sé una lunga carriera ricca di successi, premi e riconoscimenti, che spaziano dai copioni teatrali alla narrativa, dalla poesia ai racconti brevi. Il suo ingresso nella nostra…
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Book Pride 2023 a Genova
A Genova Capitale italiana del Libro 2023 tutto è pronto per la quinta edizione di Book Pride, la fiera nazionale dell'editoria indipendente italiana, in programma da venerdì 6 a domenica 8 ottobre negli spazi di Palazzo Ducale. L'evento ha registrato il sold-out da parte degli editori: cento marchi editoriali per 500 metri quadrati di libri sulle bancarelle, circa 180 incontri, dentro e fuori Palazzo Ducale, più di 1.000 studenti preiscritti a Book Young. Ma sono tante le novità di questa edizione di Book Pride a Genova dove, accanto a Laura Pezzino e Marco Amerighi, già curatori di Book Pride Milano 2023, fanno parte della squadra Ilaria Crotti e Valentina Mancinelli, curatrici dell'edizione genovese e Book Young: il meglio dell'editoria indipendente per bambini e ragazzi si rinnova e si amplia coinvolgendo le scuole nella giornata di venerdì 6 ottobre. Grazie alle storiche collaborazioni con la rivista Andersen e l'Econegozio La Formica, è costruito, oltre al consueto programma per le famiglie nello spazio Kids and the City, un ricco calendario di appuntamenti dedicato alle scuole, dalla primaria alla secondaria di secondo grado, invaderà tutte le sale nella mattinata di venerdì. Il programma, infine, dà un grande attenzione alla contaminazione tra letteratura e altre arti, con tanti ospiti, in fase di definizione, stranieri e italiani. Come ogni anno, il tema scelto per l'edizione 2023, cioè Nessun luogo è lontano, è stato declinato in una maniera speciale pensata apposta per la città di Genova, dove montagna, città e mare dialogano senza soluzione di continuità, confondendo i margini e sconfinando costantemente l'uno nell'altro quasi a dimostrare la vicinanza con tutto ciò circonda. per questo si è pensato di attraversarli usando tre sentieri diversi e complementari che corrispondono alla conformazione della città: Cime, Incroci e Boe. L'immagine simbolo di Book Pride 2023 è firmata da Sara Garagnani ed è la rappresentazione di una mappa, dove nel disegno le strade (vuoti) connettono parti ordinate diverse (pieni), abitate da scene e simboli. Book Pride è promossa da Adel Associazione degli editori indipendenti, e dalla Associazione Book Pride ed è organizzata da Book Services, in collaborazione con Palazzo Ducale e con Genova Capitale italiana del Libro 2023, rappresenta l’editoria indipendente italiana, un patrimonio culturale unico al mondo con quasi il 50% del valore del mercato nazionale del libro. Read the full article
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Deespar - “Fragile”
Il nuovo singolo di Deespar
“FRAGILE”, EP di debutto di DEESPAR, è un assaggio del range emotivo che il giovane artista bergamasco può coprire; composta da sei brani, cinque dei quali completamente autoprodotti, questa “lettera di presentazione” musicale parla d’amore, di rabbia, di inadeguatezza, di sesso e di paura, che il neo-cantautore è riuscito a racchiudere in questi sei pezzi, tutti molto distinguibili tra di loro, diversificandosi sia musicalmente che tematicamente, ma che nascono tutti dall’esigenza di gridare al mondo le proprie emozioni nell’unico modo per lui possibile, ossia attraverso la musica.
“Fragile” è una rock ballad che l’artista DEESPAR ha scritto di getto per bisogno di sfogarsi e che tratta tematiche molto intime, tra le quali spiccano la debolezza e la paura di mostrare l’autentico sé alla persona amata. Questa intimità viene amplificata dalla totale autonomia in cui ha lavorato l’artista, a partire dalla prima scrittura fino ad arrivare alla produzione. Mix e master del brano sono stati effettuati da Robin Marchetti (Rabbit Productions), tra le cui più recenti collaborazioni figura VIAFENICE (inserita nelle editoriali Rock Italia e Fresh Finds Italia con il brano “nervosa”).
DEESPAR, all’anagrafe Davide, classe 2000, inizia a suonare la batteria da bambino e crescendo inizia a mostrare interesse verso altri strumenti, così da aggiungere al suo curriculum musicale la chitarra, il violino e il basso. A ottobre 2019, a soli 18 anni, l’artista si trasferisce da solo a Londra, nella speranza di trovare uno scopo e un’identità propria. Durante un periodo di depressione inizia a manifestare crisi d’ansia e ad avere diversi attacchi di panico e, a causa di questo stato di travaglio interiore, il giovane bergamasco inizia a scrivere i suoi primi testi scoprendo un’eccezionale forma di terapia.
Etichetta: Orangle Srl - www.oranglerecords.com
Spotify: https://open.spotify.com/artist/0m4pGvP62XaS72oLIqFHSc?si=o8wyhKXTTr6m0t062-JV5A
Instagram: https://www.instagram.com/thisisdeespar/
YouTube: https://www.youtube.com/@thisisdeespar
TikTok: https://www.tiktok.com/@deespar
l’altoparlante - comunicazione musicale
www.laltoparlante.it
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Si parla tanto di creator, ma chi sono davvero i content creator che vendono contenuti su Nabloo e OnlyFans e in cosa consiste il loro lavoro? Il panorama dei creator che offrono contenuti per adulti è profondamente cambiato negli ultimi decenni. Se prima era principalmente appannaggio dei professionisti dell’industria porno, col tempo la possibilità di accedere a questo lavoro si è allargata anche grazie all’avvento di alcune piattaforme, tra cui Patreon e OnlyFans. Chi intraprende questo percorso è sempre più cosciente sia delle modalità di creazione dei contenuti che si andranno a ideare, sia della mole di lavoro che questo richiede. Se in un primo momento sembrava essere una moda passeggera per chi voleva sbarcare il lunario, la situazione è nettamente cambiata. Negli ultimi anni si sta sempre più attestando come un vero e proprio lavoro scelto da molti uomini e donne che vedono finalmente quest’opportunità alla loro portata. Il grande successo di queste piattaforme è reso evidente anche dall’alto numero di personalità che si sono avvicinate a questo mondo, nonostante il loro lavoro principale sia un altro e non abbiano mai lavorato per l’industria del porno. Infatti, bisogna considerare che non tutti i creator che lavorano su nabloo e OnlyFans producono contenuti espliciti. Molti creator sono riusciti a raggiungere grandi fatturati anche provenendo da settori totalmente diversi e non avendo mai lavorato per l’industria del porno. Tra i nomi più famosi Martina Vismara, Mady Jo, Asia Gianese, Rosa Chemical, Aìda Yéspica, Antonella Mosetti e Max Felicitas. Pro e Contro: cosa sapere per diventare creator? Ma quali sono le parole chiave per un creator di successo? Uno dei capisaldi per ottenere risultati è la continuità. Come molti creator hanno raccontato durante interviste ai media italiani, non si può staccare dalla propria community, che spesso richiede contenuti in maniera continuativa. Se da un lato si deve lavorare in maniera continua, dall’altro si può anche guadagnare in maniera continuativa. I creator non hanno datori di lavoro, orari da rispettare e un ufficio dove doversi recare ogni mattina. Possono creare contenuti ad ogni ora del giorno e della notte, staccare per svolgere le proprie attività quotidiane e, soprattutto, creare contenuti da qualsiasi parte del mondo. Una volta che la community imparerà a conoscere il creator e ad entrare nelle sue giornate e nei suoi orari, il processo lavorativo diventa automatico, riuscendo a mantenere un buon equilibrio tra vita privata e lavorativa. Essere creator richiede di lavorare molto tempo in solitudine e autonomia, interfacciandomi solo con Fan online e rispondendo alle loro richieste, che spesso possono essere molto fantasiose. Se si ha paura della solitudine o la noia inizia a farsi sentire, basta guardare a chi fa il proprio lavoro. Sono moltissimi i creator che instaurano collaborazioni tra loro o che intraprendono un percorso assieme. Questo permette di scambiarsi pareri, condividere esperienze e allargare la propria fanbase grazie alla visibilità del proprio partner. Infine, una delle qualità che aiuta a svolgere questo lavoro è la sicurezza, che si traduce nella capacità di vendere sé stessi, la propria competenza e le proprie passioni. Se hai timore di non sentirti a tuo agio davanti alla telecamera pensa al tuo potenziale e punta sulla tua unicità: sii te stesso o te stessa e riuscirai a distinguerti tra i creator! Il lavoro del creator su Nabloo e OnlyFans Nella praticità del quotidiano, cosa fa un content creator? Tra ideazione e creazione dei contenuti, ricerca di partnership, piani editoriali e corrispondenza coi Fan, non è un lavoro da prendere alla leggera. All’inizio la mole di lavoro può essere esigua, ma è destinata ad alzarsi in modo proporzionale al numero di Fan che si riesce a conquistare. Molto spesso questa avventura inizia come un secondo lavoro, che col tempo finisce per prendere il sopravvento se il creator risulta capace di svolgere il suo lavoro con profitto e aumenta la
sua visibilità. Il primo step è ideare e creare i contenuti. Pensare contenuti sempre nuovi in grado di stare al passo coi desideri e le necessità della community non è un gioco da ragazzi. Bisogna essere sempre aggiornati sui trend del momento del proprio settore di riferimento e, se possibile, anticiparli in modo tale da dare alla propria community la possibilità di accedere a contenuti di alta qualità prima degli altri utenti. Gran parte del tempo viene poi dedicata proprio ai Fan. Rispondere ai loro messaggi, soddisfare le richieste personalizzate, girare video e scattare fotografie da inviare privatamente richiede molto tempo e dedizione. Costruire una community solida Conoscere le esigenze dei Fan Creare interazione e coinvolgimento Bisogna tenere a mente, infatti, che uno degli scopi principali del creator resta quello di costruire una community di Fan solida e importante, che si possa trasformare in un’entrata costante nel tempo. Proprio per questo motivo soddisfare le loro aspettative è indispensabile per la buona riuscita del lavoro. Conoscere la propria community è il primo passo per capire quale tipologia di contenuti può essere più apprezzata dai Fan, riuscendo così a dare vita ad una linea editoriale ben precisa. Saranno il carattere del creator e le caratteristiche della sua community a plasmare l’account, rendendolo sempre più professionale e in linea coi valori personali del creator. Non è importante avere fin da subito una community numerosa per lanciare la propria carriera da creator. Spesso sono le community più piccole ed affiatate ad assicurare al creator i guadagni più alti, grazie ad un forte tasso di interazione e coinvolgimento.
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EDI.PO. SI RI-PRESENTA
Chi siamo: Siamo tre ragazzi, e siamo tecnici editoriali. [Qui è possibile leggere una nostra presentazione più approfondita.]
Cosa vuol dire tecnico editoriale? Correggiamo bozze, impaginiamo e strutturiamo il testo per la stampa e la lettura, lo rendiamo scorrevole e gradevole alla vista, rendendolo cioè coerente, correggendo errori ortografici e di battitura, rimuovendo spazi inutili, correggendo la posizione dei segni di punteggiatura e infine trasponendolo in formato digitale. Ne parliamo in maniera più dettagliata in EDI.PO. SKILLS pt 1, EDI.PO. SKILLS pt 2 ed EDI.PO. SKILLS pt 3.
Triste realtà Le nostre collaborazioni spaziano dalle case editrici ai privati quali studenti e scrittori.
Collaborando con studenti universitari è venuto in chiaro che vi fosse riluttanza o scoraggiamento riguardo il costo che richiedono certi lavori, essendosi informati presso studi editoriali già avviati.
Dalla evidente necessità di avere dei servizi di qualità ad un prezzo basso e dalla nostra volontà di poter crescere in questo settore ma in maniera costruttiva, aiutando chi dispone di risorse limitate, nasce Edi.Po. — Editoria Popolare, un servizio di editoria in mutuo-aiuto.
Obiettivo della raccolta fondi: SOSTEGNO RECIPROCO Attraverso questa raccolta fondi vogliamo sostenere studenti universitari sia in procinto di laurearsi (triennale, specialistica, o nella presentazione di una tesi di dottorato), sia nel normale corso di studi (supporto nell'organizzazione di appunti); scrittori, saggisti e attivisti che vogliono presentare il loro manoscritto alle case editrici o auto-pubblicarsi o che vogliono condividere i loro testi gratuitamente; giovani freelance che muovono i primi passi nel mondo della cultura e del giornalismo; o dare vita ad un vero e proprio artigianato digitale creando degli ePub personali e personalizzati, ne abbiamo parlato meglio in questo post.
Nostro intento è anche quello di rendere più accessibile e agevole il mondo della cultura creando una BIBLIOTECA DIGITALE nella quale caricare testi liberi dal copyright in formato ePub difficilmente reperibili nella loro versione cartacea ed in quella virtuale.
Collaborazione Collettiva Per fare questo è necessaria anche la vostra partecipazione ed il vostro sostegno. Noi abbiamo già iniziato cercando di abbattere i costi dei nostri servizi e caricando un primo libro che è possibile scaricare gratuitamente qui.
Soltanto attraverso una collaborazione collettiva, però, tutto ciò sarà davvero efficace. Ovvero attraverso il nostro impegno ed il nostro lavoro ed il vostro sostegno mediatico con la condivisione dell'iniziativa nei social, il passaparola; con lo scambio di idee reciproco, ricevendo cioè segnalazioni su quali libri curare e condividere per arricchire la Biblioteca Digitale; e attraverso un sostegno economico per permetterci di dedicare all'iniziativa più tempo, più energie e cura.
Se vi piace l'iniziativa supportateci e condividete!
#editoria popolare#collaborazione collettiva#supporto#support#crowdfunding#edi-po#raccolta fondi#iniziative#fundrising#fundriser#books#digital library#technitian writers#signal boost#reblog#mutual aid
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Visit my new site!
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Claudio Parentela – Free-K
Claudio Parentela nasce a Catanzaro nel 1962. Pittore, illustratore, fotografo, mail artista, cartoonista, collagista, giornalista freelance, dal 1995 in poi ha al suo attivo una grande quantità di collaborazioni con le più differenti iniziative artistiche ed editoriali. Il suo è un pensiero libero da qualsiasi presupposto concetto base, la sua Arte scaturisce da una sana voglia di stupire, di creare nuove immagini, di comunicare non in modo intellettuale e ragionato ma istintivo, irrazionale, anarchico.
La sua forma principale di espressione è il collage, l’insieme di foto assemblate e spesso ritoccate o completate con interventi pittorici, grafici o elaborazioni su pc.
Grande amante della fotografia e del fotografare, ne fa uso sempre, prediligendo il bianco e nero, i soli colori che ha usato per lungo tempo anche quando era orientato verso il disegno e la pittura, per poi approdare all’evoluzione policroma.
“I miei lavori sono anarchici, cool, sognanti e deliranti, lineari …..Leggi altro su McArte L’AltrArteblog www.......mcarte.......altervista........org/claudio-parentela-free-k/
https://twitter.com/McArteBlog/status/1404774169120751616
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Piacere di conoscerti
Lapaginabianca.docx nasce da un’idea di Riccardo Piazza, Silvia Bottero e Giselle Cantonetti. Nasce dall’idea di voler “riempire” quegli spazi, lasciati vuoti. Dall’idea di dare voce e ascolto a chi crede d’esser solo. Nasce dalla competenza di visualizzare l’idea, dalla caparbietà di realizzarla e dalla volontà di promuoverla. Lapaginabianca.docx offre servizi editoriali nel contesto dell’editing e del coaching, seguendo passo dopo passo l’opera che avevate nel cassetto. Inoltre, grazie all’esperienza maturata con le collaborazioni con gli editoriali e periodici, offre servizi correlati alle interviste: dalle copertine allo scritto. Lapaginabianca.docx non propone solo un prodotto ma anche un’esperienza, con contenuti che promuovono il sociale e la comunità. Nel tempo, susseguiranno progetti che coinvolgeranno anche e soprattutto voi: dalla recensione dei libri, agli scatti fotografici, alle illustrazioni e alle memorie che avrete desiderio di lasciare al prossimo. Perché la pagina bianca rimarrà tale, solo fin quando qualcuno non deciderà di scriverci sopra.
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Da oggi interrompo la collaborazione con il Corriere della Sera e in particolare con la sezione per cui scrivo da anni, La Nuvola del Lavoro. Voglio spiegarvi bene le ragioni di questo stop 👇
La prima è di natura pragmatica. Per la seconda volta da quando collaboro con la testata i compensi lordi per gli articoli online sono stati arbitrariamente abbassati, stavolta del 25% (la prima volta fu del 50%: da 40 euro lordi a 20 euro lordi ora siamo a 15 euro lordi).
Dico arbitrariamente nel senso che non ho mai ricevuto una comunicazione tempestiva, prima che i tagli fossero effettivi. E’ chiaro, lo decide il management, ma saperlo in tempo aiuta a capire se continuare a collaborare sia sostenibile oppure no.
I nuovi tagli sono stati decisi a ottobre ma ne sono venuta a conoscenza solo venerdì 6 dicembre, direttamente in “busta paga”, per così dire e per articoli già scritti. La comunicazione interna, dalla redazione, è poi arrivata stamattina, ma a mio avviso comunque tardiva.
E qui veniamo alla seconda e vera ragione: il silenzio. Non deve essere un tabù comunicare in modo chiaro ai collaboratori che non c'è budget sufficiente, che non ha senso continuare.
Può capitare, non esiste un diritto alla collaborazione né tantomeno esiste una formula magica per far decollare un prodotto editoriale e garantire poi contratti e tutele. Ma il lavoro giornalistico, a qualunque livello, è lavoro. Non un hobby.
Penso esista quindi sempre un dovere di informazione interna attraverso una comunicazione chiara, trasparente e non lasciata ai cedolini, alla sensazione, all’effetto sorpresa.
E penso esista una sorta di dovere di sostenibilità: se cioè affido un lavoro all’esterno, anche con poche risorse, devo almeno sincerarmi che quelle risorse e quelle condizioni si possano mantenere.
Non si tratta dei 5 euro in più o in meno, ma della fiducia di chi collabora. Poi ognuno, sapendo come stanno le cose, può decidere se lavorare quasi gratis oppure no.
Capisco tutto, anche il fatto che non ci sia comunicazione tra management, amministrazione e redazione, ma il risultato di questo caos interno non dovrebbe essere fatto scontare alle professionalità che stanno in fondo a questa ipotetica catena di comando.
Non voglio nemmeno che la vicenda passi come prova che il passo indietro dipenda dai tagli, dalla crisi dell’editoria, dal fatto che "la gente non legge e non compra più il giornale".
C’è un livello più interno, di rispetto minimo, che passa anche per il modo in cui si organizza il lavoro e riguarda il trattamento delle persone. Senza bisogno di tirare in ballo i Cda, la libertà di stampa, il rosso in banca, l’analfabetismo funzionale. Anzi.
Parlando più in generale, ho sempre pensato che puntare il dito contro il lettore ignorante o scroccone o non meglio identificati difetti di sistema fosse il miglior modo di non assumersi mai responsabilità.
Nell’editoria c’è la tendenza del ristoratore. E' come, cioè, se un ristoratore desse colpa del calo degli affari al fatto che la gente non mangia più o peggio mangia ció che trova in strada. Non cambia strategia, ma nel frattempo continua a chiedere a cuochi e camerieri di servire.
Esistono ragioni strutturali per cui i compensi sono bassi, è chiaro, ma non c’è una legge che obblighi le redazioni ad avvalersi del lavoro esterno se le risorse scarseggiano.
Penso cioè che la responsabilità di questo stato di cose non sia solo “degli altri” né dei piani alti: è anche e soprattutto di chi denuncia, e quindi mia in qualità di freelance.
Avete capito bene. E' mia corresponsabilità perché nel momento in cui accetto certe condizioni poi diventa difficile chiedere cose come maggior trasparenza, chiarezza, tempestività.
Al di là dei soldi, che avrete capito qui non sono il vero motivo dello stop, trovo incongruente continuare a infondere energie e competenze nel dare voce al mondo del lavoro quando nel mio ambiente di lavoro mancano quelle condizioni minime predicate in editoriali e articoli.
E' un settore particolare quello del giornalismo, non certo un mondo in cui scorrono fiumi di denaro. E proprio per questo è illogico chiedere a collaboratori freelance sottopagati di verificare le notizie.
Lavorare gratis o sottopagati, lo sappiamo, è un errore e parte del problema. Ma c'è anche una sciatteria pericolosa da parte di chi sa bene che potrebbe e dovrebbe fare a meno dell'esternalizzazione delle collaborazioni e invece persevera senza produrre un piano di sostenibilità di medio o lungo termine.
Dico piano volutamente, perché non è detto funzioni ma almeno bisogna far vedere che una visione c’è.
Se il lavoro dei collaboratori nel giornalismo non è ritenuto economicamente sostenibile e tanto meno degno di una comunicazioni tempestive - accade a me ma anche ad altri colleghi in altre testate - perché continuare ad avvalersene? Non è una questione di denaro. Ma di coraggio.
Credo, insomma, sia arrivato il momento di congedarmi, per tutte le ragioni che ho descritto, sperando di stimolare un minimo di riflessione sull'opportunità di continuare a tenere in vita sistemi non pianificati. Senza scomodare per ora diritti e tutele che pure sono essenziali per fare informazione.
Servirebbe un’ecologia del giornalismo. Servono un piano, umiltà, coesione tra chi fa lo stesso mestiere a prescindere dal contratto con cui lo svolge e bravi manager dell'informazione in grado di chiarire a monte cosa ci si può permettere e cosa no.
Sono le uniche formule in cui credo e che cerco di portare avanti da anni, insieme alla convinzione che rallentare, dire no e non accettare di collaborare a qualunque condizione, sia la strada da seguire.
(La foto è di Juliana Malta via Unsplash)
Barbara D'Amico
Giornalista
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Buonasera a tutti.
Senza troppi giri di parole, oggi ho bisogno di aiuto. E’ passato più di un mese dall’uscita di “Ancora Addio“, la mia novella romance disponibile su Amazon (0.99 cent) e gratis con Kindle Unlimited.
Le recensioni sulla pagina sono ancora molto poche e avrei bisogno di gente che legge il libro (si legge in meno di due ore) e lasci una recensione.
Ovviamente chi si…
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Quello che cerco di fare con le mie illustrazioni è colpire lo spettatore in modo diretto e inaspettato. Mi piace utilizzare metafore visuali per rappresentare argomenti legati alla società contemporanea, magari con un tocco di ironia se il soggetto lo permette. Lavoro interamente in digitale perché questo mi dà la libertà di sbagliare, di modificare, di migliorare il disegno all'infinito senza preoccupazioni. Ho 33 anni e sono illustratore professionista da circa 8. Disegno da quando sono piccolo, come tutti del resto in questo campo, ma sono arrivato all'illustrazione relativamente tardi. Dopo la maturità classica e una laurea in Lettere moderne a Bologna ho deciso di tornare alla mia originaria passione per il disegno, quindi mi sono iscritto a un corso serale annuale allo IED di Milano e successivamente al biennio di illustrazione per l'editoria presso l'Accademia di Belle Arti di Bologna. Nel frattempo ho iniziato le prime collaborazioni nel settore editoriale con L'Espresso, Giunti Progetti Educativi, Loescher, edizioni San Paolo, Hearst, senza tuttavia riuscire a lavorare in modo continuativo. Quindi ho deciso di dare una svolta al mio stile, costruendo un portfolio di immagini decisamente più concettuali, più adatte per illustrare articoli editoriali, e ho puntato al mercato internazionale, soprattutto a quello americano. All'inizio non è stato facile, i clienti latitavano. Sono stato più volte sul punto di abbandonare quello che sembrava solo un sogno irrealizzabile, ma col tempo e la perseveranza sono arrivati i primi risultati. Negli ultimi anni ho collaborato con quotidiani e riviste quali The Wall Street Journal, The Washington Post, Scientific American, Wired, Variety, The Boston Globe, Die Zeit, Le Parisien, BBC History Magazine e tanti altri; con agenzie per progetti pubblicitari e campagne istituzionali (Gatorade, Paramount Channel, Roche, UNESCO, Greenpeace, Wells Fargo); con i magazine universitari di Columbia, Harvard, Stanford, Johns Hopkins, Berkeley. Mi piacerebbe avere modo di portare avanti diversi progetti personali che ho in mente da anni, ma il lavoro da freelance si prende una parte troppo importante del mio tempo e delle mie energie. Se dovessi dare un consiglio a chi si affaccia al mondo dell'illustrazione sarebbe innanzitutto quello di migliorarsi continuamente, disegnando tutti i giorni e guardando a più illustratori e artisti possibili. Solo così si otterrà qualche chance di farsi notare in un mercato molto competitivo e peraltro già saturo di stimoli visivi. Il talento e l'esercizio tuttavia non bastano: bisogna mettersi in testa che l'illustratore è un professionista al servizio di un progetto comunicativo più ampio, e non un artista che impone la propria visione al cliente di turno senza mezzi termini. L'12, cultura, professionalità, perseveranza. Se si coltivano queste caratteristiche, ci sono le premesse per fare davvero qualcosa di buono.
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Bologna, nuova sede per Cue Press
Bologna, nuova sede per Cue Press. In via Solferino 33A apre le porte la nuova sede di Cue Press, che ospiterà eventi, laboratori e attività di promozione e comunicazione della casa editrice. Vincitore di Incredibol! nel 2016, Cue Press ha visto crescere in modo incrementale la sua attività per l’editoria digitale e cartacea fortemente votata alle arti performative, i suoi autori, le storie e le immagini simboliche che creano connessioni tra arte e reale. Attraverso la gestione di uno degli spazi messi a disposizione dal Comune di Bologna, Cue Press vuole rafforzare il rapporto con le realtà cittadine, raccogliendo gli stimoli del territorio per un arricchimento e un’influenza reciproca. Nello specifico, lo spazio ospiterà attività sull’editoria rivolte a studenti universitari, ricercatori, studiosi, curiosi e appassionati di cinema e teatro, ma non solo. Le presentazioni di libri in uscita, proiezioni e seminari, che vedranno la partecipazione di studiosi, autori e figure illustri di cinema e teatro, saranno accompagnati da momenti propriamente più laboratoriali. La vicinanza con la zona universitaria e le strette collaborazioni con l’Università di Bologna permetteranno ai frequentanti del DAMS di raggiungere e visitare un luogo dove si uniscono arte, cultura, lavoro e digitale, per conoscere e fare tesoro di esperienze, anche attraverso la possibilità di attivazioni di tirocini pensati su misura. Cos’è Cue Press In lingua inglese cue significa «battuta, battuta iniziale, attacco, imbeccata, suggerimento». Cue Press è la prima casa editrice digitale italiana dedicata alle arti dello spettacolo. Produce e-book e libri cartacei (prevalentemente stampa digitale on demand). Cue Press nasce con la decisa intenzione di sfruttare l’agilità e l’economia del digitale per permettere il recupero di testi fondamentali non più disponibili e la proposta di novità di assoluto valore. Un immenso patrimonio culturale declinato secondo i più elevati standard tecnologici e i moderni modelli editoriali. Tra i suoi clienti e collaborazioni Cue Press può contare i maggiori teatri italiani ed europei. Le pubblicazioni di CUE sono prodotte in vari formati, distribuite in più di 50 paesi. Cue Press cura lo sviluppo tecnologico delle proprie pubblicazioni ben oltre i più comuni standard dell’editoria digitale attraverso una piattaforma nata dalla collaborazione con la software house bolognese ChiaLab.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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accade domani ... @urbanautica proponiamo un incontro di presentazione sull'attività dell'istituto di studio e ricerca sull'antropologia visiva e i paesaggi culturali. Sarà raccontata, dal fondatore e curatore italo-belga Steve Bisson, l'intensa attività editoriale e di progettazione messa in campo dall'istituto, e le collaborazioni internazionali coltivate con musei, fondazioni, festival. . . Presentazione dei libri, alla presenza degli autori: "Inhabitants" di @andreabuzzichelli "Caput mundi" @santolofelaco "Malagrotta" di @gian_marco_sanna Sarà allestita una mostra collettiva con estratti dai lavori editoriali. Sarà un occasione di dialogo e confronto sull'attività editoriale fotografica e sul rapporto dell'editore con gli autori. Sarà allestito un piccolo grande rinfresco. Sarà bellissimo :D 5 ottobre ore 18 Libreria Marini Via Perugia, 18 #inhabitants #nightshoot #trailcams #fototrappole #bestphotographybookofthelastdecadesevenifyouneversawitbelieveme #wolf #deer #trees #forest https://www.instagram.com/p/BogudsiDL54/?utm_source=ig_tumblr_share&igshid=w23d13itw89h
#inhabitants#nightshoot#trailcams#fototrappole#bestphotographybookofthelastdecadesevenifyouneversawitbelieveme#wolf#deer#trees#forest
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Trova il lavoro che desideri: come diventare seo copywriter e social media manager
Claudia Moreschi ci racconta come ha trovato il lavoro dei suoi sogni
Sono solita dividere la mia vita in due momenti: la mia vita prima del 2014 e quello che è venuto successivamente. Il 2014 è stato per me un anno a dir poco cruciale: nel maggio di quell’anno ho dato un taglio netto alla mia vita, lavorativa ma non solo, licenziandomi in tronco. Arrivavo sì da nove anni di lavoro dipendente con contratto a tempo indeterminato, tredicesima e quattordicesima e tutto il resto, ma ero profondamente, terribilmente infelice. Troppo infelice. Il lavoro da ufficio era diventato per me troppo stretto (da anni era ormai chiaro che il lavoro da ufficio non faceva proprio per me), le vessazioni del mio datore di lavoro insopportabili, stavo male psicologicamente e fisicamente. Insomma, non potevo pensare di continuare così. Poi un bel giorno di primavera, dopo aver toccato il fondo, ho capito: perché farmi del male in questo modo? Chi me lo fa fare? Si cambia!
Il percorso fino alla decisione di diventare freelance
Il mio sogno era quello di essere autonoma e indipendente, finalmente padrona del mio tempo e della mia vita, “capo di me stessa”, ma soprattutto libera di fare quello a cui tenevo più di ogni altra cosa: occuparmi di scrittura e comunicazione, la mia vera vocazione. Prima di lanciarmi di petto nel mondo dei freelancer, ho voluto però prendermi una pausa ristoratrice da dedicare a una mia altra grande passione: viaggiare. Per leccarmi le ferite, ritrovare me stessa e fare luce su quello che volevo veramente fare, ma anche per mettermi alla prova e valutare se potevo davvero farcela come freelancer.A novembre del 2014 sono partita per il Sud-est asiatico, sola e con uno zaino da dieci chili sulle spalle, da brava backpacker, con un biglietto aereo “aperto”: sapevo quando sarei partita (il 12 novembre) ma non sapevo con esattezza quando sarei tornata. Durante quello che è stato il viaggio più memorabile e intenso della mia vita, da cui sono tornata rinata e con un bagaglio di immenso di esperienze, mi sono spostata via terra esplorando Thailandia, Laos, Vietnam, Cambogia e quindi Singapore, da cui sono ripartita.Sono rientrata dal mio viaggio in solitaria cinque mesi dopo, nell’aprile del 2015, rilassata e piena di energie e speranze, pronta a lanciarmi a capofitto in una nuova fase della mia vita. Il mio sogno più grande era diventare libera professionista e la vita non è fatta di rimpianti: quindi perché non provare? Prima di buttarmi a capofitto nel mio nuovo lavoro ho però voluto consacrare la mia esperienza e raccontare della mia decisione di cambiare vita e di viaggiare in solitaria con un biglietto di sola andata: nell’autunno del 2015 è uscito Clamore in Asia, il mio primo libro, un racconto di viaggi, riflessioni e stimoli per chi vuole cambiare vita.
Da quando ho aperto la partita iva
Il passo successivo è stato altrettanto decisivo. Era arrivato il momento ufficiale: a gennaio 2016 ho finalmente trovato il coraggio di fare una cosa che rimandavo da tempo, ovvero aprire la mia partita IVA. Sono quindi diventata a tutti gli effetti una libera professionista specializzata in SEO Copywriting, Social Media Marketing e articoli per il web, con una predilezione (non poteva non essere così) per il mondo del turismo.Un aiuto fondamentale nel mio processo di cambiamento professionale è arrivato dal mio blog di viaggi: aperto nella primavera del 2012, il mio blog mi ha aiutata fin da subito a farmi conoscere sul web e a stringere le prime collaborazioni di scrittura, collaborazioni che con il tempo si sono consolidate fino a darmi una base solida di clienti da cui partire. Negli anni il mio blog di viaggi è diventato anche fonte di ispirazione per tanti che come me, cercavano di dare un taglio alla propria vita ma magari tentennavano o temevano di non farcela.Essere di aiuto e stimolo per loro è stato, e lo è tuttora, un aspetto molto gratificante, che mi riempie di gioia, qualcosa che faccio volentieri, così come hanno fatto altri con me quando ero nella loro stessa situazione.Cosa fa un SEO Copywriter e Social Media Manager professionistaUn SEO copywriter è uno specialista della scrittura (soprattutto web ma può anche occuparsi di scrittura offline): i contenuti che realizza sono sempre in ottica SEO, cioè ottimizzati per i motori di ricerca. Per diventare SEO copywriter serve quindi un’ottima padronanza della lingua, creatività e abilità nella scrittura a cui si aggiunge una buona conoscenza della SEO. Spesso – come nel mio caso – un SEO copywriter può occuparsi anche di social media marketing, quindi creazione di contenuti e strategie per la comunicazione sui social media. In questo caso, in più, serve una conoscenza approfondita del mondo dei social media (mondo in evoluzione quotidiana) e delle dinamiche del web marketing: saper gestire la stesura di piani editoriali e la creazione di post, ma anche la creazione di campagne pubblicitarie e analisi dei dati statistici.Come mi sono formata per lavorare nel copywritingNel frattempo mi sono dedicata alla specializzazione: già prima di aprire partita IVA ho frequentato un corso intensivo di social media marketing per la gestione degli eventi, quindi un corso internazionale di travel writing e mi sono dedicata ad approfondire l’ambito del copywriting con letture a tema, webinar e corsi di scrittura.Per il copywriting sono state per me illuminanti le letture di Luisa Carrada e Annamaria Testa, ma ci sono stati anche altri libri “esistenziali” che hanno segnato il mio ingresso nel mondo dei freelancer: ne ho letti tantissimi, ma tra i primissimi che mi vengono in mente ci sono “La mucca viola” di Seth Godin, “4 ore alla settimana” di Timothy Ferriss e “Adesso basta” di Simone Perotti. Leggere, leggere, leggere, leggere tanto è tra le primissime cose che consiglio a chi vuole intraprendere la strada del copywriter. La formazione è qualcosa che deve essere costante non solo in una fase preliminare di costruzione del proprio lavoro, ma anche durante, a maggior ragione per chi, come è, è anche social media manager: i social media sono un mondo in fermento e in evoluzione quotidiana (e questo è uno dei motivi per cui li amo così tanto), per cui non si può mai restare indietro. A distanza di anni, ormai nel sesto anno della mia attività come freelancer, non c’è mai stato un giorno in cui non sia stata felice della mia scelta. Probabilmente questo è proprio il posto giusto in cui avrei sempre dovuto essere, perché non ho mai avuto difficoltà particolari o momenti di crisi. Da inguaribile ottimista quale sono, penso che se davvero vogliamo una cosa con tutta la nostra forza, se davvero facciamo di tutto per ottenerla, il premio poi arriva. E con esso la felicità. Come recita una delle frasi-mantra che preferisco, “fai quello che ami e non lavorerai un solo giorno della tua vita”.Come iniziare a lavorare come SEO Copywriter e Social Media Manager professionistaCome dicevo sopra, le mie prime collaborazioni sono arrivate grazie al mio blog, che è stata ed è tuttora una vetrina importante per farmi conoscere. Agli inizi mi sono iscritta a portali internazionali dedicati al lavoro dei freelancer: le tariffe in genere sono basse ma può essere un buon trampolino di lancio da cui partire per farsi conoscere e trovare i primi clienti. Oltre a questo serve un sito professionale ben posizionato per farsi trovare da chi cerca servizi di SEO copywriting e social media, dove creare anche una sezione portfolio per mostrare i propri lavori e le proprie collaborazioni. Sullo stesso argomento puoi leggere su Lavoro con Stile: Come diventare copywriter da zero! Trovare lavoro come blogger... Come diventare social media manager. Come entrare in contatto con Claudia MoreschiChi vuole sapere di più su chi sono e quello che faccio può trovarmi qui: https://www.claudiamoreschi.it/ http://www.travelstories.it/ il mio blog di viaggi. e infine i miei canali social: https://www.linkedin.com/in/claudiamoreschi/ https://www.instagram.com/clamore_travelstories/ https://www.facebook.com/TravelStories.it https://www.facebook.com/ClaudiaMoreschi.it Un ringraziamento speciale a Claudia Moreschi per essersi raccontata con generosa e genuina autenticità! Ti aspettiamo come sempre nei commenti se ti va! Read the full article
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Introduciamo le autrici che presenteranno le loro opere il 13 settembre a La scimmia in tasca
Alice Diacono è nata ad Asti nel 1987. È autrice di poesie, prose, articoli e saggi. Si è laureata in Lettere all'Università di Bologna, dove ha dato vita al collettivo della fanzine Idioteca da cui sono nate innumerevoli collaborazioni, eventi, idee ed esperimenti. Ha scritto e collaborato con numerosi blog, riviste e realtà editoriali come Vice, Doppiozero, Il Fatto Quotidiano, L’Indiependente, Neutopia Magazine. Nel 2019 ha frequentato la scuola di scrittura Bottega Finzioni di Bologna, ha pubblicato il saggio 𝑆𝑎𝑛𝑡𝑎 𝐿𝑖𝑏𝑒𝑟𝑎: 𝑠𝑡𝑜𝑟𝑖𝑎 𝑑𝑖 𝑢𝑛’𝑖𝑛𝑠𝑢𝑟𝑟𝑒𝑧𝑖𝑜𝑛𝑒 𝑎𝑟𝑚𝑎𝑡𝑎 con l’A.N.P.P.I.A e la Casa della Resistenza di Torino, e la raccolta di poesie e prose illustrate dal titolo 𝑉𝑒𝑛𝑖𝑎𝑚𝑜 𝑑𝑎𝑙 𝑏𝑎𝑠𝑠𝑜 𝑐𝑜𝑚𝑒 𝑢𝑛 𝑝𝑢𝑔𝑛𝑜 𝑠𝑜𝑡𝑡𝑜 𝑖𝑙 𝑚𝑒𝑛𝑡𝑜 (Battaglia Edizioni, 2019) con prefazione di Franco “Bifo” Berardi. Il suo lavoro ha ricevuto numerosi premi e riconoscimenti tra cui, nel 2020, il Premio speciale del presidente della giuria di Bologna in Lettere. La sua poetica si definisce hardcore-zen e non morirà mai. Perché è già morta
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