#fototrappole
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Ceccano, via Mulino S. Rocco, eterna discarica
I cAccAnesi professionisti la prediligono: ci lasciano di tutto, copertoni, sacchi neri pieni di chissà cosa, residui di lavorazioni, sfalci di ogni genere, bottiglie, involucri, insomma una discarica a cielo aperto. E’ via Mulino S. Rocco, la strada che, a Ceccano, passando a fianco dell’ex saponificio, collega via Ponte con via Marittima, a Frosinone, costeggiando la ferrovia. Lo denunciano…
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Tolleranza zero abbandono dei rifiuti: collocate più fototrappole Tolleranza zero per coloro i quali saranno scoperti a depositare spazzatura, infrangendo le regole... #SiciliaTV #SiciliaTvNotiziario Read the full article
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Se Quando c’è Acqua…c’è Troppa Vita
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La variazione della disponibilità dell’acqua ha grandi conseguenze a livello globale. Basti pensare alle crisi che colpiscono le città quando qualche inquinante viene trovato nell’acqua potabile. In natura, anche i grandi branchi animali dipendono fortemente dall’acqua, spostandosi seguendo i primi temporali o i grandi fiumi, ritrovandosi e riproducendosi dove l’acqua affiora in abbondanza. Tuttavia, le condizioni climatiche in cambiamento potrebbero rompere i ritmi degli animali: l’aumento delle temperature e il cambiamento dei modelli di precipitazioni stanno portando a perdite nette elevate di acque superficiali. Si prevede che entro fine secolo il 50% del territorio terrestre sarà coperto da terre aride. I primi a essere colpiti saranno i grandi erbivori, già sofferenti per la riduzione delle quantità d’acqua attuale. L’aumento delle temperature accelera l’essiccazione stagionale delle piante, riducendo l’acqua disponibile attraverso il cibo. Aumenteranno le perdite dirette di acqua e gli animali saranno costretti a muoversi più spesso per cercare nuove fonti di abbeveraggio, radunandosi dove l’acqua sarà presente e modificando i percorsi e i tempi di migrazione. L’acqua diventerà una risorsa per cui competere. I grandi predatori si raduneranno attorno alle poche fonti d’acqua rimaste, attirati non solo dalla sete ma anche dalla concentrazione di prede. Aggregarsi attorno alle poche fonti d’acqua durante i periodi di siccità implicherà anche la rapida trasmissione di agenti patogeni, soprattutto se l’acqua è contaminata.
Questi cambiamenti influenzeranno la salute della fauna selvatica e del bestiame e aumenteranno i conflitti uomo-fauna selvatica. I grandi erbivori selvatici e domestici dovranno bilanciare i fabbisogni di cibo e acqua mentre competono con altre specie. In molte zone africane, è frequente l’allevamento di bestiame laddove grande quantità di acqua ed anche di fauna selvatica è presente, pertanto la competizione per questa risorsa aumenterà tra animali selvatici e domestici. Un esempio concreto di quanto potrebbe succedere su larga scala è stato recentemente pubblicato dalla dottoressa Viviana Martinez e collaboratori. Durante la loro ricerca hanno studiato per due anni la relazione tra temperatura, precipitazioni e modelli di approvvigionamento idrico presso l’Ol Pejeta Conservancy in Kenya, dove sono presenti oltre 24 grandi specie di erbivori. La riserva è recintata con corridoi faunistici e ospita circa 7000 bovini Boran allevati dalle comunità locali. I ricercatori hanno installato cinque paia di vasche per l’acqua, dove in ogni coppia una vasca era riempita permanentemente e l’altra drenata sperimentalmente. Ciascun bacino d'acqua in una coppia era situato entro 2,5 km dall'altro, e la coppia era raggruppata in un sito "matrice" situato casualmente a 1,5 km dal bacino di controllo pieno e ad almeno 1,5 km da qualsiasi altra fonte d'acqua. Sparse attorno alla matrice, c’erano fototrappole che si attivavano al passaggio degli animali, permettendo di monitorare le interazioni sia vicino che lontano dalle fonti d’acqua.
I risultati hanno mostrato che le fototrappole fossero nettamente più attive vicino alle fonti d’acqua rispetto ad altri siti, confermando un’attività maggiore. Questo incremento era particolarmente evidente durante i giorni più caldi dell'anno e nei mesi secchi. Le specie osservate (ad eccezione dei bufali) aumentavano la loro attività intorno alle fonti d'acqua riempite, risultando in una maggiore probabilità di contatti interspecifici, circa due-tre volte superiore. Tuttavia, quando si introducevano nuove fonti d'acqua o si riattivavano quelle esistenti, i contatti interspecifici non aumentavano immediatamente. Specie come bovini ed elefanti, che tendono a dominare questi spazi, possono inizialmente escludere altre specie portando a variazioni comportamentali a cascata. Altro risultato importante osservato è stato che le specie meno dipendenti dall'acqua potevano impiegare più tempo per adattare i loro comportamenti di foraggiamento alle nuove fonti d'acqua.
Quando l'acqua veniva invece rimossa, la composizione dei contatti tra specie diverse cambiava, principalmente a causa dei movimenti degli elefanti e del bestiame, che influenzavano le dinamiche di interazione. Tuttavia, alcune specie di erbivori continuavano a sovrapporsi nei bacini d'acqua prosciugati, probabilmente perché tali bacini offrono risorse alimentari come i prati da pascolo, o perché queste specie sono più lente ad adattarsi ai cambiamenti rispetto ai bovini allevati dall'uomo o agli elefanti.
Interessante è stato come la presenza di elefanti e bovini fosse uno dei motori di tutte le altre dinamiche tra specie. Gli elefanti hanno mostrato una maggiore probabilità di contatto con altre specie nei giorni caldi, accedendo all’acqua nel primo pomeriggio quando le temperature erano piu elevate, ma se i bovini erano presenti, il loro comportamento cambiava visitando l'acqua piu presto per evitare la competizione diretta. I bovini, generalmente, mostravano livelli costantemente elevati di aggregazione vicino all'acqua durante le giornate calde, a causa del pascolo di routine e delle visite gestite dall'uomo, interagendo quindi molto con altre specie e condizionando le dinamiche di arrivo all’acqua. Questo comportamento dei bovini, di forte aggregazione, potrebbe facilitare la trasmissione di malattie condivise con altre specie come i bufali, che evitano l'acqua durante le ore centrali della giornata, preferendo la mattina presto o la sera, riducendo così la competizione.
I risultati ottenuti attraverso questo studio sono estremamente importanti per la conservazione e la sopravvivenza delle specie, con implicazioni per la gestione delle risorse naturali e per la mitigazione dei conflitti tra fauna selvatica e attività umane, specialmente in scenari di cambiamento climatico. Promuovere sistemi sostenibili, come la creazione di fonti d’acqua riservate alla fauna selvatica durante le stagioni calde, potrebbe ridurre la competizione e il rischio di trasmissione di malattie tra la fauna selvatica e il bestiame.
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#acqua#cambiamentoclimatico#faunasalvatica#conservazione#specie#erbivori#predatori#conflittiumanofauna#bovini#bufali#elefanti#biodiversità#ricerca#ambiente#sostenibilità#drops of science
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Nel fine settiamana appena trascorso Violetta Cottini e Alessandra e Roberta Indolfi hanno lavorato con la compagnia Dewey Dell che con l'artista Enrico Malatesta, che incontreranno a settembre alla Corte Ospitale, sono i tutor artistici che seguono il percorso delle artiste selezionate dal bando Eretici. Le strade dei teatri 2024.
Il primo giorno abbiamo seguito parte dell'incontro che è stato ricco di spunti e suggestioni per gli ulteriori sviluppi del processo creativo per Do fairies have a tail?
Il lavoro di ricerca che le artiste stanno portando avanti riguarda la definizione di ambiente che tenga traccia dell'invisibile rappresentato dal piccolo mondo degli esserini fatati, mostruosi e meravigliosi allo stesso tempo. Il miraggio è uno dei fenomeni naturali a cui tendono ad ispirarsi: vedere quello che non c'è, oppure vedere quello che c'è ma non si vede, cambiare sguardo, prospettiva di visione pensando in primis alla sensazione che si vuole dare allo spettatore, costruendo minuziosamente lo spazio della scena.
Il buio e luce, la ricerca di arti mancanti, le Wunderkammer, l'Étant donnés di Duchamp, Pietro Citati e le sue fate, le fototrappole e l'occhio dello spettatore, le case abbandonate, gli oggetti e i colori sfumati che raccontano storie: sono queste alcune delle tematiche e opere condivise nella prima mattinata di lavoro tra Agata Castellucci e Vito Matera di Dewey Dell, Violetta, Alessandra e Roberta.
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Alcuni di noi sono posseduti dalla sensazione che una sottile parete, una lieve cortina, un velo d'aria e di garza separi il nostro mondo da un «regno segreto», foltissimo di abitanti. Non occorre andare lontano: né, come gli antichi veggenti, venire trasportati con lo spirito e il corpo nel cielo. Mentre camminiamo tra le colline, ci soffermiamo presso una sorgente, guardiamo le luci e le ombre del crepuscolo, ondeg-giamo sugli orli del sogno, basta figgere l'occhio; ed ecco che la parete d'aria e di garza si scioglie, e noi penetriamo nel mondo che costeggia il nostro, o le fitte creature invisibili scendono fra di noi, rivelandoci misteri, annunciandoci il futuro, raccontandoci fiabe, scoprendo tesori nascosti... ... Poiché sono così doppi, insieme aerei e ctonii, non possiamo meravigliarci se siano intessuti di luce e di tenebra; e se li intravediamo meglio al crepuscolo, quando il giorno e la notte si confondono ambiguamente. Cosa fanno i fairies? Qual è la vita che si svolge, ogni giorno, nel regno segreto? Pietro Citati, La luce della notte
#violetta cottini#eretici#eretici2024#residenze creative#performing arts#residenze 2024#dewey dell#pietro citati#do fairies have a tail?
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Famiglia di leopardi nebulosi del Borneo filmata in natura per la prima volta in assoluto Una rarissima famiglia di Leopardi Nebulosi del Borneo filmata per la prima volta Un emozionante filmato ha immortalato una famiglia di leopardi nebulosi del Borneo, una specie in via d’estinzione, mentre si muove attraverso una foresta nel Borneo indonesiano. Le fototrappole nel Parco Nazionale di Tanjung Puting hanno registrato una madre leopardo nebuloso del Borneo e i suoi due cuccioli, offrendo un segno positivo della riproduzione della specie. L’importanza delle fototrappole nella conservazione L’organizzazione Orangutan Foundation ha installato trappole fotografiche in varie aree della foresta per monitorare la presenza di specie animali, rivelando la preziosa presenza dei leopardi nebulosi. La
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Calabria: individuati e denunciati i presunti responsabili dell’incendio che nel mese scorso ha devastato una estesa area boscata
Calabria: individuati e denunciati i presunti responsabili dell’incendio che nel mese scorso ha devastato una estesa area boscata Oltre quaranta ettari di bosco della Presila andati a fuoco, danni ingenti a terreni agricoli, lavoro incessante per le squadre antincendio regionali, della protezione civile e dei Vigili del fuoco che - coadiuvati dai locali Carabinieri della Stazione di Petronà e del Nucleo forestale di Sersale, prontamente intervenuti - sono riusciti a domare le fiamme con il contributo di Canadair e concludere nelle successive ore le operazioni di spegnimento e bonifica, evitando danni ancora più estesi al territorio: è quanto accaduto lo scorso 13 aprile, sul confine dei comuni di Petronà e Mesoraca, tra le province di Catanzaro e Crotone, dove un vasto incendio in località “Acque Molle -Timpone Forcone” ha mandato in fumo larga parte dei rimboschimenti di pino ed eucalipto e formazioni di macchia mediterranea, per una superficie equivalente a circa 65 campi di calcio. Già nell’immediatezza dei fatti i militari dei Nuclei Carabinieri Forestale di Sersale e di Petilia Policastro hanno attivato i dovuti accertamenti: attraverso l’ispezione delle superfici interessate dall’incendio e delle zone limitrofe, la repertazione delle aree percorse e la raccolta e analisi di informazioni da persone in grado di riferire notizie utili, sono riusciti a ricostruire la dinamica dell’accaduto. Il minuzioso lavoro svolto dagli investigatori, anche grazie all’ausilio di attività tecnica, nota come metodo delle evidenze fisiche - m.e.f. (protocollo scientifico che permette di risalire al probabile punto di insorgenza del fuoco) ha consentito di appurare in breve tempo le verosimili cause dell’evento - riconducibile all’incenerimento di residui di potature e pulizia di fondo agricolo - nonché le modalità di propagazione e l’individuazione dei (due coniugi) presunti autori del reato, deferiti nei giorni scorsi, in stato di libertà, all’Autorità Giudiziaria di Crotone. I contravventori, qualora le ipotesi accusatorie fossero confermate e fatte salve le loro garanzie di difesa, rischiano la reclusione da 1 a 5 anni. La normativa in materia, inoltre, prevede che anche in caso di accensione di un fuoco su terreni coltivati, pascolivi o incolti possa configurarsi il reato di incendio boschivo, qualora sia accertato che le fiamme possono estendersi ad una limitrofa superficie boscata (cd. “suscettività” ad espandersi del fuoco). Prosegue l’attività di prevenzione e repressione degli illeciti perpetrati in danno ai boschi dei Carabinieri del comparto Forestale di Catanzaro e Crotone che hanno adeguato, su tutto il territorio, il proprio dispositivo di controllo, soprattutto nelle aree particolarmente esposte, anche attraverso il posizionamento di “fototrappole”, strumenti tecnologici che - rilevando il movimento nell’ambiente circostante - sono in grado di scattare fotogrammi ed effettuare videoriprese. ... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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POLIZIA LOCALE E PROTEZIONE CIVILE
(PARTE QUINTA) dalla Relazione di Fine Mandato 2019-2024
POLIZIA LOCALE
Sicurezza Territorio:
1. assunzione di un Agente addizionale per incrementare il presidio del territorio;
2. acquisto di un nuovo e piu’ moderno autoveicolo con motorizzazione ibrida;
3. miglioramento del livello di sicurezza in tutto il territorio con l’installazione di una moderna rete di videocamere costituita da 63 punti di controllo comprese le vdc di contesto, due nuovi varchi lettura targhe realizzati accedendo in gran parte a bandi di Regione Lombardia;
4. nuova stazione di monitoraggio presso la P.L. per la visione completa del territorio con tracciabilità movimento delle persone e dei veicoli;
5. sottoscrizione PATTO PER L’ATTUAZIONE DELLA SICUREZZA con la Prefettura con il quale si adottano strategie congiunte volte a migliorare la percezione di sicurezza dei cittadini e a contrastare ogni forma di illegalità;
6. sottoscrizione accordo di contitolarità del trattamento dei dati forniti dal sistema OCR (lettura targhe) con il Comando Provinciale Arma dei Carabinieri di Varese che consente l’accesso ai nostri sistemi per la verifica del territorio;
7. realizzato nuovo regolamento per la videosorveglianza in ottemperanza alla nuova normativa privacy;
8. miglioramento del livello di autodeterminazione dei cittadini della fascia over 65, attraverso il progetto “Facciamo Squadra” (bando regionale approvato con decreto 6738/2020) con cofinanziamento di Regione Lombardia per lotta antitruffa nei confronti degli anziani per aumentarne la sicurezza e l’autodifesa della popolazione piu’ fragile ed esposta a criminalità dedita alle truffe;
9. in attesa dell’esito di un Bando Regionale per l’attribuzione di ulteriori fondi per varchi lettura targhe, videocamere e attrezzature per la Polizia Locale per la propria sicurezza e per attuare maggiori controlli sul territorio (etilometri, bodycam, fototrappole).
Sicurezza Stradale:
1. miglioramento del livello di sicurezza sulle strade e di prevenzione dell'incidentalità attraverso maggiori controlli sul territorio e l'installazione di quattro autovelox sulla Via IV Novembre ad alto scorrimento anche da parte di mezzi pesanti;
2. istituzione nel semaforo a 4 tempi dello snodo principale del paese di un sistema di allarme attraversamento semaforizzato per persone non vedenti o ipovedenti;
3. istituzione dei parcheggi rosa;
4. istituzione per la sicurezza di pedoni e ciclisti della zona 30km orari in tutto il centro del paese e in prossimità dei parchi;
5. Effettuati corsi di educazione stradale con le scuole del Paese;
6. Effettuata la revisione degli attraversamenti pedonali nell’area del plesso scolastico Pascoli;
PROTEZIONE CIVILE:
1. potenziato il numero dei Volontari di ProCiv operanti sul territorio del Paese;
2. assicurata la presenza e il supporto della ProCiv locale in occasioni di eventi ed emergenze, soprattutto durante il periodo COVID;
3. avviata la convenzione con la Provincia di Varese per la partecipazione alla Colonna Mobile di ProCiv provinciale;
4. partecipato attivamente nel 2023 ad un evento organizzato dall’Universita’ del Piemonte Orientale e dall’Esercito Italiano riguardante la simulazione di un evento catastrofico e dei relativi soccorsi;
5. redatto nel 2022 il PED Piano Esondazione Diga sul Fiume Olona congiuntamente con la Protezione Civile Provinciale;
6. predisposto unitamente ad un vademecum per la popolazione il nuovo Piano di Protezione Civile presentato anche mediante una serata dedicata ai Cittadini;
7. attraverso contributi garantiti da Bandi Regionali è stato acquistato un furgone ad uso della Protezione Civile ed è in acquisto un mezzo attrezzato per le emergenze.
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Lotta al sacchetto selvaggio, arrivano le 'fototrappole'
Sindaco di Gragnano, tolleranza zero, è nostra prioritàsource
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Degrado nei cimiteri a Castiglione del Lago, Fratelli d'Italia: "Quali interventi a seguito della nostra mozione?" "Un inaccettabile stato di abbandono, degrado, sporcizia, furti e danneggiamenti, scarsità di loculi, impianti elettrici fuori norma, edifici privi di...
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Ceccano, che fine hanno fatto le fototrappole?
Diversi lettori chiedono che fine abbiano fatto le foto trappole, acquistate dal comune per circa 8 mila euro, 3 anni fa, da una ditta di Avezzano. A quanto se ne sa, non hanno beccato nessun “cAccAnese”, responsabile di abbandono di rifiuti. Sarebbe interessante avere qualche statistica sul loro utilizzo. L’amministrazione aveva promesso di metterle a disposizione della Polizia Municipale, ma…
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Abbandono "selvaggio" dei rifiuti: 50 denunciati ed elevati 145 verbali grazie alle fototrappole
Abbandono "selvaggio" dei rifiuti: 50 denunciati ed elevati 145 verbali grazie alle fototrappole Sono 50 le persone denunciate alla Procura della Repubblica per violazioni ambientali e 145 i... #SiciliaTV #SiciliaTvNotiziario Read the full article
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Il video dei cuccioli dell’orsa Amarena: “Dopo l’uccisione della madre ce la stanno mettendo tutta”
DIRETTA TV News sull’uccisione dell’orsa Amarena in Abruzzo 12 Ottobre 2023 A un mese e mezzo circa dall’uccisione della madre a fucilate, i orsi di Amarena sono ancora insieme, stanno bene e si aggirano ancora con tutta tranquillità nell’area del Parco nazionale d’Abruzzo. Sono stati immortalati in un video registrato grazie ad alcune fototrappole. 0 CONDIVISIONI Attiva le notifiche per…
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A Sassari continua la lotta agli incivili dei rifiuti
Sassari. A luglio la Polizia locale ha comminato 115 sanzioni nei confronti di chi ha violato le norme per il corretto conferimento dei rifiuti. Un dato che continua a calare di mese in mese, da quando i controlli si sono fatti più capillari e se ne è data notizia, passando dalle 340 multe di maggio alle 115 di luglio. Questo può far sperare che la presenza delle fototrappole in tutto il…
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Invece di imparare dalla drammatica vicenda di Andrea Papi ucciso dall’orsa Jj4, si sta scatenando una lotta tra fazioni opposte, come in una campagna elettorale pro o contro gli orsi e, più in generale, gli animali selvatici, che ci piacciono in ragione inversamente proporzionale alla loro vicinanza a casa nostra. Una lotta che sarebbe davvero molto triste si concludesse con l’uccisione di Jj4 e magari di altri due individui tenuti in custodia nel centro di Casteller, che certamente non si è fatto notare per sicurezza e condizioni ai tempi della seconda fuga di M49 (nel luglio 2019, l’orso è scappato attraverso un recinto alto più di quattro metri e per di più elettrificato, come se avesse volato). Nonostante le prescrizioni ISPRA e le inclinazioni bellicose del presidente della Regione, infatti, non si riesce a trovare una motivazione valida dal punto di vista ecologico e naturalistico per quella che sta acquisendo i caratteri di un’esecuzione in piena regola, una specie di rappresaglia o vendetta contro un animale che ha fatto semplicemente l’animale. La presenza dei cuccioli vicini alla madre durante le fasi della sua cattura, fa presumere che Andrea si possa essere sfortunatamente trovato in una situazione analoga, scagionando ulteriormente, se ce ne fosse ancora bisogno, Jj4 che, nel caso, si è comportata come qualsiasi essere vivente si sarebbe comportato.
Molto si è detto sulla presunta aggressività particolare di questa orsa, ma già il solo fatto di avere i cuccioli con sé dimostra che non si sono misurate le parole. Aver distrutto le fototrappole e altri segnali estranei al bosco non fa che confermare il suo status di madre che difende il territorio dei cuccioli. Difficile poi comprendere se questi ultimi siano stati completamente svezzati, ma lasciarli andare liberi senza la madre potrebbe non essere stata un’ottima idea. Al di là di questo, sembra comunque del tutto improprio utilizzare le nostre categorie morali nel giudicare gli altri viventi, eppure abbiamo letto di «orsa assassina» e sentiremo ancora di «lupi cattivi» e magari «sciacalli infingardi»: sarebbe curioso sapere allora come ci classificano gli animali, viste le stragi che abbiamo perpetrato ai loro danni. Nel corso del tempo l’uomo si è mostrato il più micidiale cacciatore in natura, tramutandosi, da preda che era, in un predatore che può arrivare al 100 per cento di successi, quando nel mondo naturale il 30 per cento è il massimo risultato ottenibile. È facile constatare che nessun ecosistema può reggere integro a un attacco così potente, supportato da un’apparecchiatura tecnologica extracorporea senza precedenti.
C’è però un minimo comune denominatore alla volontà di vendetta, alla limitazione territoriale, all’imporre regole umane a chi umano non è, al fastidio verso il mondo naturale visto come un impedimento alle nostre attività: e risiede nell’idea, che traspare continuamente anche nei commenti a questa vicenda, che i sapiens siano gli animali migliori, in qualche modo superiori a tutti gli altri. Traendone la convinzione che i nostri atteggiamenti siano comunque giustificati, in una specie di destino ineluttabile che ci assegna il potere di dominio e di decisione su chi debba essere allevato, chi addomesticato e chi, invece, si debba estinguere perché d’intralcio. Non sembra si capisca una elementare verità che è ben nota, invece, in tutto il mondo animale, cioè che nessuno si salva da solo e che noi abbiamo bisogno di tutte le altre specie di viventi, di quella ricchezza della vita che va dalle zanzare all’orso. E che l’estinzione di una specie provoca, a cascata, quella delle altre. Non per questo non dobbiamo difenderci, ma intervenire oltre misura provoca nuovi scompensi che si vanno a sommare ai vecchi, costringendoci a imporne ancora dei nuovi in un circolo vizioso senza scampo. Secoli di cacce indiscriminate avevano quasi estinto l’orso nelle Alpi e il lupo in Appennino, avendo capito che non erano buone notizie abbiamo cercato di rimediare. Ora andiamo fino in fondo, facendo un definitivo passo indietro e lasciando «cuori selvaggi» intatti all’interno del nostro territorio per poterne tutti trarne giovamento. Fatto questo, andando in giro, segnaliamo la nostra presenza per tempo, dotiamoci di armi di dissuasione e studiamo le abitudini di questi nuovi, ma vecchi compagni di strada: la convivenza è un vantaggio per tutti. Ma, al di là delle fazioni, «giustiziare» Jj4 manderebbe un messaggio completamente sbagliato e diseducativo: sarebbe come dimostrare, ancora una volta, che i sapiens si sentono padroni del mondo, certificando, in base ai comportamenti non uniformi ai propri, chi ha diritto di vivere e chi no. Ci fa piacere che gli orsi ritornino in quelle montagne che erano le loro da molto prima della nostra presenza, però poi dovrebbero improvvisamente trasformare la loro natura nomade e fermarsi ogni volta che superano un limite amministrativo. E decidiamo che il numero perfetto da quelle parti sia cinquanta, dimenticando che tutte le specie dei viventi equilibrano la loro pressione demografica in rapporto alle risorse del territorio, non in rapporto ai progetti dei sapiens: basterebbe, per cominciare, non immettere risorse aggiuntive, ma non si può certo sancire un’ecatombe solo perché noi non molliamo un centimetro quadrato di territorio. Vale la pena di sottolineare che nessun animale prolifera al di là dei limiti ambientali. Tranne uno, e non è l’orso.
– Mario Tozzi
19 Aprile 2023
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Messina: al via la nuova campagna stop all'abbandono dei rifiuti #machitelofafare
Messina: al via la nuova campagna stop all'abbandono dei rifiuti #machitelofafare. #machitelofafare è il claim della nuova campagna di sensibilizzazione per contrastare il fenomeno dell'abbandono dei rifiuti. Presenti il sindaco Federico Basile, la presidente della MessinaServizi Bene Comune Mariagrazia Interdonato, i componenti del CdA e il direttore generale della società Michele Trimboli, è stato illustrato il lancio della nuova strategia di comunicazione volta a contrastare l'abbandono selvaggio dei rifiuti attraverso l'utilizzo delle fototrappole. "Messina, in tema rifiuti, si attesta essere una città virtuosa con un buon dato di raccolta differenziata. L'obiettivo generale è quello di arrivare al 65%", così ha evidenziato il sindaco Basile in apertura dell'incontro con i giornalisti. "Tuttavia, permangono ancora alcuni comportamenti devianti - ha proseguito Basile - in riferimento all'abbandono dei rifiuti che hanno spinto l'Amministrazione comunale insieme alla Messinaservizi ad attivare questa campagna volta a sconfiggere l'abbandono dei sacchetti, lo smaltimento non corretto dei rifiuti ingombranti ed, in generale, l'incuranza del cittadino. Questo è un ulteriore passo che stiamo adottando per preservare l'ambiente e il decoro pubblico, ma è fondamentale che ognuno faccia la propria parte nel rispetto delle norme e nella cura del bene comune. Cerchiamo di essere tutti un pò sentinelle del nostro territorio. L'abbandono dei rifiuti per strada continua a perseverare e ad essere un problema di natura prettamente sociale", ha concluso il Sindaco. "L'idea di lanciare questa campagna di formazione e sensibilizzazione – ha spiegato la presidente Interdonato – nasce dall'obiettivo di raggiungere il 65% di raccolta differenziata. Tutto il lavoro che svolgiamo viene sporcato da chi abbandona i rifiuti; da qui nasce il claim #machitelofafare, rafforzando la consapevolezza e il coinvolgimento attivo dei cittadini sul tema, visto che oggi abbandonare i rifiuti, oltre ad essere scorretto, rappresenta un reato punito dalla legge. Questa campagna partirà sui social della Partecipata e sui canali del Comune e riguarderà tanti altri aspetti; vogliamo proporre una serie di attività e progetti che riguarderanno anche il miglioramento della qualità dei rifiuti: solo puntando su questo possiamo raggiungere una buona percentuale di raccolta differenziata. Una campagna di comunicazione dal forte impatto visivo che, attraverso l'utilizzo di immagini reali e mediante l'ausilio delle telecamere diventano più incisive, ci permetterà di continuare a monitorare attentamente le zone critiche della città per prevenire l'abbandono dei rifiuti incontrollato e individuare, pur garantendo la privacy, chi compie tali gesti irresponsabili. Vogliamo che i testimonial siano gli stessi cittadini, ogni settimana ci sarà un volto diverso che citerà il nostro claim. A ridosso delle vacanze di Pasqua e Pasquetta vogliamo ricordare di mantenere pulita la nostra città, divertiamoci avendo cura dell'ambiente". A concludere è stato Michele Trimboli, direttore generale di MessinaServizi Bene Comune: "Come primo passo verso il 65%, a febbraio 2024 possiamo dire di aver raggiunto un nuovo record, il 58% di differenziata. Il fenomeno dell'abbandono dei rifiuti causa costi onerosi, poiché le spese che la società deve sostenere per la loro rimozione sono piuttosto notevoli e influenzano soprattutto il conto dei cittadini". Si invita la cittadinanza a candidarsi spontaneamente come testimonial della campagna #machitelofafare mediante la seguente mail [email protected]... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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