#clero della Chiesa
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falcemartello · 4 months ago
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Il volto umiliato del vescovo di Parigi con il pastorale laser esprime bene l'esilio della Chiesa.
I paramenti utilizzati dal clero francese per l'inaugurazione di Notre Dame sono un evidente omaggio a Mondrian, la cui vicinanza ed affinità con i temi massonici sono note.
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elperegrinodedios · 4 months ago
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Non faccio nomi seppure dovrei, ma proprio ora mi è capitato di leggere un post che recitava più o meno cosi: festeggiamo il 2024° compleanno di Gesù ed è nata cosi, religione e cattolicesimo. Volevo scrivere una notifica con rispetto ma non era permessa nè scrivere in privato. Avrei voluto precisarle che non nacque una religione, perchè Gesù stesso l'ha strenuamente combattuta vedi i farisei, bensì, nacque una fede per i credenti. E neppure nacque il cattolicesimo, (lo sconosciuto termine, inventato moltissimi anni più tardi dalla stessa chiesa cattolica, combattuta aspramente dallo stesso Lutero) ma, nacque il cristianesimo e fu proprio l'apostolo Paolo ex fariseo, ad usare per primo ad Antiochia la parola cristiani e fu da lì che nacque il cristianesimo composto da tutti i credenti in Cristo figlio di Dio. I credenti e fedeli che niente hanno a che fare, nè con la religione, e nè con il cattolicesimo ma dovendosi collocare o identificare allora si possono dire "protestanti". Si fa sempre molta confusione e non tutti sanno di questa distinzione ed io ci tenevo a precisare.
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"Protestanti" come Martin Lutero che nei primi del 1500, lasciò il clero, per creare il movimento che derivò poi dal suo nome, che a differenza di cio' che predicava il cattolicesimo, sosteneva (e giustamente) che v'è salvezza fuori dalla chiesa ma non fuori dal Cristo. E nacquero cosi le varie altre denominazioni come Pentecostali, Battisti ecc. Da parte mia, pur avendone conosciute poi molte, decisi di restarne fuori scegliendo di fare e seguire le orme di Paolo che dice: pur essendo libero da tutti, mi sono fatto servo di tutti. E cosi iniziò il suo peregrinare in tutta Europa e portare e testimoniare la salvezza a tutte le genti fino ad arrivare a Roma, dove alla fine morì decapitato.
Ci tenevo a far luce e chiarezza ad onor di verità e agli occhi di Dio, e al cospetto della sua parola. Ecco, ora mi sento meglio, e so, di aver fatto ciò che sono chiamato a fare: testimoniare la verità.
lan ✍️
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istanbulperitaliani · 3 months ago
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Giovanni VIII Paleologo: il Penultimo Imperatore Bizantino e la Sua Iconica Visita in Italia
L’arrivo dell’imperatore Giovanni VIII Paleologo in Italia nel 1438 fu un evento epocale, sia dal punto di vista politico che culturale. Il suo viaggio avvenne in un momento cruciale per l’Impero bizantino, ormai assediato dall’avanzata ottomana. L'imperatore Giovanni VIII cercò disperatamente di ottenere supporto dall’Occidente, accettando di negoziare l’unione delle Chiese d’Oriente e d’Occidente, separate dallo scisma del 1054. Alla sua morte, avvenuta nel 1448, gli sarebbe succeduto il fratello Costantino XI, destinato a diventare l’ultimo imperatore bizantino, simbolo tragico della caduta di Costantinopoli nel 1453.
Il Concilio di Ferrara-Firenze (1438-1439) fu quindi il contesto di questo storico incontro. L’imperatore, con il suo seguito di intellettuali e uomini di chiesa, portava con sé un’aura di esotismo e mistero che colpì profondamente gli italiani dell'epoca. La figura di Giovanni VIII, con i suoi abiti sontuosi, il copricapo riccamente decorato e l’eleganza del suo portamento, rappresentava agli occhi di chi lo osservava il legame con un’epoca antica e gloriosa: quella dell’Impero Romano.
L’eco della sua presenza andò ben oltre l’aspetto politico. Giovanni VIII divenne un’icona culturale: la sua immagine, impressa in medaglie e affreschi, incarnò il fascino dell’Oriente cristiano. Celebre rimane l'affresco di Benozzo Gozzoli nella Cappella dei Magi del Palazzo Medici Riccardi.
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La figura dell'imperatore fu immortalata anche dal grande artista Pisanello, che realizzò una delle più note medaglie rinascimentali, dove l’imperatore è raffigurato con uno sguardo fiero ed un copricapo tipico bizantino.
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Tuttavia, l’entusiasmo suscitato dalla sua visita non si tradusse in un aiuto concreto per l’Impero bizantino. Nonostante la proclamazione dell’unione tra le Chiese nel 1439, questa fu presto respinta da gran parte del clero ortodosso e del popolo di Costantinopoli, che la percepivano come una sottomissione al Papa. Le ferite dell'immane saccheggio di Costantinopoli del 1204 compiuto dai crociati erano ancora aperte! Di conseguenza, l’aiuto militare promesso dall’Occidente non arrivò mai, e l’Impero cadde pochi anni dopo, nel 1453.
In Italia, però, Giovanni VIII lasciò una traccia indelebile, alimentando l’immaginario rinascimentale ed il sogno di una ritrovata unità tra Oriente e Occidente. La sua figura, paragonabile ad una superstar odierna, è oggi un simbolo di una storia drammatica e affascinante, dove politica, arte e cultura si intrecciano in un momento irripetibile della storia europea. La mia Vita a Istanbul: consigli e informazioni turistiche. Disponibile come GUIDA per delle ESCURSIONI in città. Scrivi una e-mail a: [email protected] Seguici anche su www.facebook.com/istanbulperitaliani
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darktimemachinechaos · 5 months ago
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Veneti Cattolici "brava gente"
Il caso dell'Istituto Provolo di Verona è emerso come uno degli scandali di abusi sessuali più gravi nella storia della Chiesa cattolica in Italia; fondato nel 1840 dal sacerdote Antonio Provolo, l'istituto si dedicava all'educazione di bambini sordomuti; tuttavia, nel 2008, un'inchiesta ha rivelato che numerosi ex allievi avevano subito abusi sessuali tra gli anni '50 e '80 da parte di sacerdoti e religiosi dell'istituto.
Le accuse sono state portate alla luce da un gruppo di ex studenti che ha denunciato abusi sessuali in un articolo pubblicato dal settimanale L'Espresso; le inchieste giornalistiche hanno rivelato dettagli inquietanti sulle violenze subite dai bambini sordomuti e sull'operato dei religiosi coinvolti: si stima che oltre 60 sordomuti abbiano subito abusi di varia natura, non solo all'interno dell'istituto ma anche in luoghi sacri.
Le accuse di abusi sessuali emerse nel 2008, hanno attirato l'attenzione dei media e dell'opinione pubblica, portando a un forte discredito dell'istituto e della Compagnia di Maria; le testimonianze di oltre 60 ex alunni che hanno denunciato abusi hanno creato un clima di sfiducia nei confronti della congregazione.
La risposta iniziale da parte della Curia di Verona e del vescovo Giuseppe Zenti, che ha messo in dubbio l'attendibilità delle accuse, ha ulteriormente danneggiato la reputazione dell'istituto; Zenti ha descritto le denunce come una "montatura" e ha suggerito che fossero motivate da interessi economici, creando un'immagine di scarsa sensibilità verso le vittime; le incongruenze nelle indagini e il fatto che solo un numero limitato di vittime sia stato ascoltato hanno alimentato il sospetto che la Chiesa non fosse realmente intenzionata a perseguire la verità.
Nonostante le testimonianze, molti dei presunti reati sono caduti in prescrizione, rendendo difficile perseguire legalmente i responsabili; la Curia di Verona ha riconosciuto la veridicità delle accuse, ma non sono state intraprese azioni legali formali contro i presunti colpevoli; Mario Sannite, il magistrato a capo della commissione d'inchiesta, ha confermato che alcuni sacerdoti erano stati trasferiti per nascondere le accuse di abusi, ma il segreto d'ufficio e la mancanza di obbligo giuridico per i vescovi di denunciare abusi hanno ostacolato ulteriori azioni legali.
Il caso dell'Istituto Provolo di Verona ha avuto ripercussioni anche in Argentina, dove alcuni sacerdoti coinvolti sono stati condannati per abusi simili avvenuti negli istituti Provolo in quel paese - in particolare, don Nicola Corradi è stato condannato a 42 anni di carcere per abusi su minori sordomuti (la condanna è stata il risultato di un processo che ha visto testimonianze di oltre 20 vittime); un altro sacerdote, Horacio Corbacho, ha ricevuto una condanna a 45 anni, mentre un laico ha avuto una pena di 18 anni.
Le autorità argentine hanno preso misure severe contro i colpevoli; in Italia il dibattito continua senza azioni legali concrete fino ad oggi; mentre ci sono state condanne significative in Argentina, le conseguenze legali in Italia rimangono limitate e caratterizzate da una mancanza di azione concreta contro i presunti colpevoli. Nonostante le ammissioni da parte di alcuni membri del clero riguardo agli abusi, non sono state intraprese azioni legali significative contro i religiosi coinvolti in Italia, lasciando aperta la questione della responsabilità omissiva della Chiesa.
Le vittime hanno continuato a chiedere giustizia e hanno accusato la Chiesa di non aver agito adeguatamente, si sono attivate con manifestazioni pubbliche e richieste di incontri con il Papa, contribuendo a mantenere alta l'attenzione mediatica sul caso; in particolare, le vittime degli abusi accusano papa Francesco di non aver agito nonostante fosse a conoscenza dei fatti; hanno chiesto un incontro pubblico con il pontefice per presentare prove delle violazioni subite e denunciare l'inefficacia della Chiesa nell'affrontare il problema degli abusi sessuali.
Non serve andare lontano, in altri Paesi, per riscontrare casi di pedofilia: fin da bambina, e prima ancora che gli scandali della pedofilia della Chiesa Cattolica emergessero all'attenzione dell'opinione pubblica, sentivo veneti accostare alla parola "Chiesa" questa espressione "preti-pinciaputei" (preti-scopabambini); la gente stronza, in particolare della regione in cui io vivo, ha sempre saputo cosa accadesse nelle parrocchie, ma NON HA MAI MOSSO UN DITO PER DIFENDERE I MINORI - e non lo fa neanche adesso.
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gregor-samsung · 2 years ago
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“ Un amico sacerdote mi domandò pochi giorni or sono le mie impressioni sul Concilio Ecumenico. Senza esitare gli dissi che ne avevo una: molto ferma. E cioè che i RR.PP. [Reverendi Padri] che s'eran radunati per decidere tante riforme mi parevano aver avuto poca fiducia nella loro Casa. Ora guardando storicamente le cose, la Chiesa cattolica ha passato momenti assai più brutti del presente, ed anzi mi pare che non sia stata tanto in cima alle speranze umane, alla stima degli avversari, al rispetto dei dissidenti, come oggi, e direi anzi come da quando perse il Potere Temporale; sicché non dispero che un giorno o l'altro verrà un Papa che raccomanderà preghiere di ringraziamento a Dio per quella fortunatissima data del XX Settembre. « Come, come?... », disse il mio amico e sacerdote. Proprio così, gli risposi; basta che si ricordi che cos'era la Chiesa verso il Mille, e che cos'era nel secolo XVI, e che cos'era poco prima e poco dopo la Rivoluzione francese. Nel Medio Evo spesso ridotta a feudo dei baroni che dominavano i colli intorno a Roma, nel Cinquecento corrotta nella Curia, nel Papato, e quasi prossima a diventare (se il sogno di Machiavelli si fosse trasformato in realtà) il dominio ereditario della Casa dei Borgia, e nel Settecento boccheggiante per mancanza di fede nel clero superiore ed in quello inferiore pronto a spergiurare (con venticinquemila preti apostati in Francia). Rilegga il Gregorovius (il mio amico è un uomo dotto) e guardi la descrizione dei costumi ecclesiastici nelle Memorie del Casanova. E si ricordi che soltanto da poco tempo è stato proibito dal Pontefice che un cardinale si faccia interprete in conclave dei desideri del suo principe e ponga quindi un veto alla elezione di un suo collega che a quel principe non piaccia... La Chiesa oggi è libera: ossia potente.
La Chiesa, continuai, oggi è più numerosa, più universale, più rispettata; il clero molto più onesto; la resistenza che ha offerto nei Paesi oltre cortina alle persecuzioni ed in Asia ed Africa è molto più notevole (anche se vi siano casi di disobbedienza o apostasia) di quella offerta durante la Riforma o la Rivoluzione francese. Lo so che c'è meno gente che va in chiesa di prima; ho letto molte inchieste di riviste o di giornali e del clero minore stesso che mostrano che nell'Italia del Nord non va alla Messa che il quindici o venti per cento della popolazione delle parrocchie, e nell'Italia del Sud si tocca appena il cinquanta o sessanta per cento, e per di più non sono giovani uomini, ma ragazzi, o donne, o vecchi; e che i parroci non posson esser troppo esigenti nella fede di chi fa battezzare i figli, o di chi si sposa, o di chi muore, se no dovrebbero escluderne molti dai sacramenti. È vero anche che le vocazioni diventano sempre più scarse. Però se più scarse, sono più serie, e nulla di male se si vedranno meno contadini nei seminari, che ci andavan principalmente per sottrarsi alla vita della vanga. E, le ondate di miscredenza sono meno pericolose delle raffiche di separazione, come al tempo della Riforma protestante. “
Giuseppe Prezzolini, Cristo e/o Machiavelli. Assaggi sopra il pessimismo cristiano di sant'Agostino e il pessimismo naturalistico di Machiavelli, introduzione di Quirino Principe, Rusconi Editore, 1971¹; pp. 132-134.
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► Triduo di preghiera per l'Italia, la Chiesa Rimanente e i Sacerdoti (28, 29 e 30 luglio)
       Carissimi amici, siccome la nostra Nazione ha tanto bisogno della protezione e benedizioni speciali del Nostro Signore e della Madre della Salvezza, e la Chiesa Rimanente e i Sacerdoti devono mantenersi forti e fedeli al Signore, vi invitiamo a partecipare a questo triduo di preghiera con  la maggiore devozione e fervore possibili.
Si farà  il quarto fine settimana di ogni mese. 
Venerdì, Sabato e Domenica
(28, 29, 30 luglio)
Coroncina della Divina Misericordia qua, 
Crociate di preghiera 96, 23, 38, 53, 70, 82, 83, 87,112, 113, 122, 143, cinque volte la crociata 132, Lit. n. 4, 96 e la Preghiera a San Michele Arcangelo.
Crociata di Preghiera (96). Benedici e proteggi il nostro gruppo della Crociata di Preghiera. O Mio carissimo Gesù, benedici e proteggi noi che formiamo il Tuo Gruppo della Crociata di Preghiera, cosi da diventare immuni agli assalti malvagi del demonio e di tutti gli spiriti maligni che possono tormentarci in questa Sacra Missione per salvare le anime. Fa che possiamo rimanere leali e forti, mentre perseveriamo nell’annunciare il Tuo Santo Nome al mondo, e mai rinunciare alla nostra lotta per diffondere la verità della Tua Santa Parola. Amen
Crociata di Preghiera (23), per la sicurezza di Benedetto XVI.
O Padre Mio Eterno, in nome del Tuo Figlio diletto, Gesù Cristo e della sofferenza che ha subito per salvare il mondo dal peccato, prego ora affinché tu protegga il Vicario Santo, Papa Benedetto, responsabile della Tua Chiesa sulla terra così che anche lui possa contribuire a salvare i Tuoi figli e tutti i Tuoi servitori sacri dal flagello di satana e del suo dominio di angeli caduti che camminano sulla terra per rubare le anime. O Padre proteggi il Papa in modo che i Tuoi figli possano lasciarsi guidare nel vero cammino verso il Nuovo Paradiso sulla terra. Amen. 
Crociata di Preghiera (38), preghiera di salvezza per la Chiesa Cattolica.
O Beata Madre della Salvezza, ti prego di intercedere per la Chiesa Cattolica in questi tempi difficili e per il nostro amato Papa Benedetto XVI, per alleviare la sua sofferenza. Ti preghiamo, Madre della Salvezza, di ricoprire i servi consacrati di Dio con il tuo Manto sacro in modo che ricevano la grazia per esser forti, leali e coraggiosi durante le prove che devono affrontare. Prega anche affinché si prendano cura del loro gregge in conformità con i veri insegnamenti della Chiesa Cattolica. O Santa Madre di Dio dai a noi, la tua Chiesa superstite sulla terra, il dono della leadership in modo che possiamo aiutarti a condurre le anime verso il Regno di tuo Figlio. Ti chiediamo Madre di Salvezza di tenere lontano l’ingannatore dai discepoli di tuo Figlio, nella loro ricerca di salvare le loro anime in modo che siano idonei a oltrepassare i cancelli del Nuovo Paradiso sulla terra. Amen.
Crociata di Preghiera (53), preghiera per la Chiesa Cattolica.
O Dio Padre, in nome del Tuo Figlio diletto, Ti prego di dare la forza e le grazie necessarie per aiutare i sacerdoti a sopportare la persecuzione che subiscono. Aiutali ad aderire alla verità degli Insegnamenti di Tuo Figlio, Gesù Cristo, senza mai negare, indebolire o falsare l’esistenza della Santa Eucaristia. Amen. 
Crociata di Preghiera (70), preghiera affinché il clero resti saldo e fedele alla Santa Parola di Dio.
Caro Gesù, aiuta i Tuoi sacri servitori a riconoscere lo scisma che si sta svolgendo in seno alla Tua Chiesa. Aiuta i Tuoi sacri servitori a restare saldi e fedeli alla Tua Santa Parola. Non permettere mai che le ambizioni materiali offuschino il loro amore per Te. Dai loro le grazie per restare puri e umili davanti a Te e per onorare la Tua Santissima Presenza nell’Eucaristia. Aiutali a riconoscere la tentazione messa davanti a loro per distrarli. Apri i loro occhi affinché possano vedere la Verità in ogni tempo. Benedicili, caro Gesù, in questo momento, e ricoprili del Tuo Prezioso Sangue per proteggerli dal male. Dai loro la forza di resistere alle seduzioni di satana se fossero tentati dal fascino di negare l’esistenza del peccato. Amen.
Crociata di Preghiera (82), per la vittoria della Mia Chiesa Rimanente.
Gesù, Re e Salvatore del mondo, impegniamo il nostro onore, la nostra lealtà e le nostre azioni per proclamare a tutti la Tua Gloria. Aiutaci ad ottenere la forza e la fiducia per alzarci e dichiarare la Verità in ogni momento. Non lasciarci esitare o ritardare nella nostra marcia verso la vittoria e nel nostro piano per salvare le anime. Promettiamo il nostro abbandono, il nostro cuore e tutto ciò che possediamo affinché siamo liberati da ogni ostacolo per proseguire il nostro cammino sulla strada spinosa che conduce alle porte del Nuovo Paradiso. Ti amiamo carissimo Gesù, nostro amato Salvatore e Redentore. Ci uniamo in corpo, mente e spirito col Tuo Sacro Cuore. Riversa su di noi la tua grazia di protezione. Coprici col Tuo Prezioso Sangue affinché siamo pieni di coraggio e di amore per alzarci e proclamare la Verità del Tuo Nuovo Regno. Amen.
Crociata di preghiera (83) per l’attenuazione dei castighi. O caro Padre, Dio l’Altissimo, noi Tuoi poveri figli, ci prostriamo davanti al Tuo Glorioso Trono del Cielo. Ti supplichiamo di liberare il mondo dal male. Imploriamo la Tua Misericordia per le anime di coloro che provocano terribili sofferenze ai Tuoi figli sulla terra. Ti preghiamo di perdonarli. Ti preghiamo di sconfiggere l’Anticristo, non appena egli si farà conoscere. Ti chiediamo, caro Signore, di attenuare la Tua Mano del castigo. Ti supplichiamo piuttosto di accogliere le nostre preghiere e le nostre sofferenze per alleviare il dolore dei Tuoi figli in questo momento. Noi confidiamo in Te. Noi Ti onoriamo. Ti ringraziamo per il grande sacrificio che hai fatto quando hai inviato il Tuo unico Figlio, Gesù Cristo, per salvarci dal peccato. Noi accogliamo Tuo Figlio, ancora una volta, come Salvatore dell’umanità. Ti preghiamo di proteggerci. Proteggici dal male. Aiuta le nostre famiglie. Abbi pietà di noi. Amen.
Crociata di Preghiera (87) proteggi la nostra nazione dal Male O Padre, in nome del Tuo Figlio salvaci dal comunismo. Salvaci dalla dittatura. Proteggi la nostra nazione contro il paganesimo. Salva i nostri figli dai pericoli. Aiutaci a vedere la Luce di Dio. Apri i nostri cuori agli insegnamenti di Tuo Figlio. Aiuta tutte le Chiese a rimanere fedele alla Parola di Dio. Ti prego di mantenere i nostri popoli al sicuro dalle persecuzioni. Carissimo Signore, poni su di noi uno sguardo di misericordia, non importa il modo in cui ti offendiamo. Gesù, Figlio dell’Uomo, coprici con il Tuo prezioso sangue. Salvaci dalle insidie ​​del maligno. Ti supplichiamo, Mio ​​Dio, di intervenire e fermare il male dall’inghiottire il mondo in questo momento. Amen. Crociata di Preghiera (94) per curare la mente, il corpo e l’anima.O caro Gesù, mi prostro davanti a Te stanco, malato, nel dolore e con il grande desiderio di sentire la Tua Voce.Permettimi di essere toccato dalla Tua divina presenza affinché sia inondato dalla Tua Luce Divina nella mia mente, nel mio corpo e nella mia anima.Confido nella Tua Misericordia.Abbandono completamente il mio dolore e la mia sofferenza davanti a Te e Ti chiedo di concedermi la grazia della fiducia in Te, così che Tu mi possa guarire da questo dolore e oscurità. Potrò così rinnovarmi totalmente in modo da poter seguire la via della Verità e lasciare che Tu mi conduca alla vita nel Tuo Nuovo Paradiso.Amen.
Crociata di preghiera (97) – per Unire i Gruppi della Crociata di Preghiera O amata Madre della Salvezza, ti prego di unire, attraverso le Tue preghiere, tutto l’esercito rimanente di Dio, in tutto il mondo. Copri tutti i gruppi della Crociata di preghiera con la Grazia della Salvezza, riversata su di noi, attraverso la Misericordia di Tuo Figlio, Gesù Cristo. Manda i tuoi Angeli a proteggere ciascuno di noi, e soprattutto, quei sacerdoti che conducono i gruppi della crociata di preghiera. Aiutaci a evitare le distrazioni, che causano divisioni tra noi, e proteggici con il dono della Tua armatura, così da diventare immuni agli attacchi, che dovremo sopportare, a causa del nostro amore per Gesù Cristo, in questa Santa Missione per salvare le anime. Amen.
Crociata (112) Per la grazia della salvezza
Carissimo Gesù, ti chiedo di ricoprire le anime di coloro che sono stati infestati da Satana con la Tua speciale Grazia di Salvezza. Libera le loro povere anime dalla crudele prigionia da cui non possono sfuggire. Amen.
Crociata di preghiera (113) Per sconfiggere il male nella nostra terra O Madre della Salvezza, vieni in mezzo a noi e copri la nostra terra con la Tua protezione. Schiaccia la testa alla bestia ed elimina la sua influenza malvagia in mezzo a noi. Aiutaci, tuoi poveri figli perduti, ad alzarsi e dire la verità, quando siamo circondati dalle menzogne. Ti prego, o Madre di Dio, di proteggere la nostra terra e di mantenerci forti, così da poter rimanere fedeli a Tuo Figlio, nel nostro tempo di persecuzione.Amen Crociata di Preghiera (122) Per la consacrazione al Preziosissimo Sangue di Gesù CristoCaro Gesù, Ti chiedo di consacrare me, la mia famiglia, gli amici e la mia nazione alla protezione del Tuo Prezioso Sangue. Tu sei morto per Me e le Tue Ferite sono le mie ferite mentre accetto con gratitudine la sofferenza che sopporterò nell’attesa della Tua Seconda Venuta. Soffro con Te, caro Gesù, mentre provi a riunire tutti i figli di Dio nel Tuo Cuore, per farci avere, così, la Vita Eterna. Ricopri col Tuo Sangue Prezioso me e tutti coloro che hanno bisogno della Tua Protezione. Amen
Crociata di Preghiera (143) Per proteggere la Missione di Salvezza. O Madre della Salvezza, proteggi questa Missione, questo dono di Dio per portare la Vita Eterna a tutti i Suoi figli in tutto il mondo. Ti preghiamo di intercedere in nostro favore, attraverso il tuo amato Figlio Gesù Cristo, per darci il coraggio di fare il nostro dovere di servire Dio in ogni momento, e soprattutto quando questo ci provoca sofferenza. Aiuta questa missione a convertire miliardi di anime, secondo la Divina Volontà di Dio, e a trasformare quei cuori di pietra in servitori d’amore di tuo Figlio. Concedi a tutti noi che serviamo Gesù in questa Missione la forza di superare l’odio e la persecuzione della Croce e di accettare la sofferenza che l’accompagna, con generosità di cuore e con la piena accettazione di ciò che potrà venire. Amen.
Recitiamo 5 volte la 
Crociata di Preghiera (132) Rinunciare a Satana per proteggere questa missione.
Per salvaguardare questa Missione contro la malvagità di Satana, vi chiedo di iniziare a recitare questa potente preghiera per rinunciare a satana. Quando recitate questa Crociata d Preghiera, almeno due volte a settimana, contribuite a proteggere questa Missione di Salvezza e portare più anime nel Dominio del Regno di Dio:
O Madre della Salvezza, vieni in aiuto di questa Missione. Aiuta noi, il Piccolo Resto dell’Esercito di Dio, a rinunciare a Satana. Ti preghiamo di schiacciare la testa della bestia con il tuo tallone e di rimuovere tutti gli ostacoli nella nostra missione per salvare le anime. Amen.
Litania di preghiera (4) per attenuare le punizioni di Dio Padre. O Dio Altissimo, Ti supplichiamo di avere Misericordia per i peccati dei Tuoi figli. Ti ringraziamo per il dono della terra. Ti ringraziamo per il dono della vita umana. Noi abbiamo a cuore il Dono della vita. Noi accogliamo il Dono della vita. Ti ringraziamo per il Dono di Tuo Figlio, Gesù Cristo. Ti ringraziamo per il dono della Redenzione. Noi glorifichiamo la Tua Divinità. Ci abbandoniamo completamente davanti a Te, così che la Tua Volontà sia fatta sulla terra come in Cielo. Ti ringraziamo per il Dono dell’Illuminazione della Coscienza. Ti ringraziamo per la promessa della vita eterna. Accogliamo con gratitudine il Nuovo Paradiso. Ti supplichiamo di salvare tutte le anime, comprese quelle che Ti offendono e quelle che sono perdute per Te. Ti ringraziamo per l’Amore che dimostri a tutti i Tuoi figli. Ti ringraziamo per il Dono della Profezia. Ti ringraziamo per il Dono della Preghiera. Ti chiediamo di concederci la pace e la salvezza. Amen.
Crociata di Preghiera (96). Benedici e proteggi il nostro gruppo della Crociata di Preghiera.O Mio carissimo Gesù, benedici e proteggi noi che formiamo il Tuo Gruppo della Crociata di Preghiera, cosi da diventare immuni agli assalti malvagi del demonio e di tutti gli spiriti maligni che possono tormentarci in questa Sacra Missione per salvare le anime.Fa che possiamo rimanere leali e forti, mentre perseveriamo nell’annunciare il Tuo Santo Nome al mondo, e mai rinunciare alla nostra lotta per diffondere la verità della Tua Santa Parola.Amen
La Preghiera a San Michele Arcangelo
San Michele Arcangelo, difendici nella battaglia,
contro la malvagità e le insidie del diavolo sii nostro aiuto.
Ti preghiamo supplici: che il Signore lo comandi!
E tu, principe delle milizie celesti, con la potenza che ti viene da Dio, ricaccia nell'inferno Satana e gli altri spiriti maligni,
che si aggirano per il mondo a perdizione delle anime.
Amen. 
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wondball · 2 years ago
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Affinché un parassita della chiesa cattolica possa vivere nella nostra società, godendo del privilegio di non lavorare, di compiere pure atti di pedofilia indisturbato, è necessario che molti, fin da bambini, perdano l'intelligenza: perdano la capacità di maturare empatia.
L'indottrinamento religioso è una violenza psicologica fatta ad arte: il plagio religioso serve a comprimere la capacità di sapersi vedere dal di fuori, non riuscendo più a cogliere il senso del ridicolo che noi avremmo se ci vedessimo parlare (pregare) all'aria inconsistente e non ad una persona.
Il nostro cervello è capace di riconoscere che cosa è reale e che cosa non è reale, attraverso anche la speculazione che avviene nel riuscire a vedersi dal di fuori: l'autoironia è la capacità del nostro cervello di riuscire ad avere un'immagine di noi stessi, senza uno specchio.
Il nostro cervello ce lo dice continuamente, in tutte le salse, per principi fisiologici di buona autoconservazione, che è l'essere felici il modo migliore di vivere: non il fare sacrifici, non provare dolore, non diventare martiri di una causa; non diventare schiavi di qualcosa.
Il nostro cervello ce lo dice, anche quando ci costringono ad andare a messa, che stiamo facendo qualcosa di sbagliato per la nostra vita, perché il cervello capisce che all'interno di una messa religiosa lui non ha parola; che la religione è sottomissione, non libertà.
Un dio buono, benevolo, non perderebbe mai il suo tempo a farsi scorticare su una croce; per poi morire e resuscitare. Un mito divino benevolo inventato non entra mai in contrasto con l'idea di felicità (soffrendo), ma aiuta l'uomo a vivere la felicità, seminandola ovunque.
La paura è in grado, qualora tu sia fragile, di farti fare le cose più assurde: come credere che da un pezzo di pane azzimo, su cui un ridicolo sciamano della chiesa cattolica fa un rito magico, si possa ottenere una salvezza, un conforto, un miglioramento della nostra vita.
Il dolore, la sofferenza, non sono episodi della vita quotidiana da cui si può imparare qualcosa di buono: gli unici in grado di imparare qualcosa dalla sofferenza e dal dolore umano, sono i medici, e tutte le persone che lavorano affinché la sofferenza umana sia debellata.
Persino il lavoro di un medico, di un ricercatore, può essere dettato da un profondo amore per gli altri: dalla profonda comprensione di quanto le persone diano il meglio di sé quando sono felici; per questo, alcuni, investono la propria vita chiusi a lungo dentro laboratori.
In qualsiasi latitudine e longitudine del nostro pianeta, il clero religioso usa il dolore altrui per ottenere dei vantaggi personali; la scienza, al contrario, studia il dolore altrui per limitarlo, per curarlo. La scienza è l'unica amica fedele della felicità.
Le divinità, per definizione e invenzione, sono onniscienti e onnipresenti, pertanto non hanno bisogno di una casa specifica dove risiedere (tempio, chiesa), e nemmeno di essere umani, mitologicamente inferiori alle divinità, che facciano da tramite.
Per confessare i nostri ipotetici peccati ad una divinità, non è necessario un tramite: lo puoi fare direttamente, se credi in certe cose (nella presenza di spiriti nel mondo); le divinità, per definizione, sono onnipresenti e onniscienti.
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erofjodena · 2 years ago
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Sulla nudità di un corpo.
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Un corpo nudo non è osceno (nasciamo nudi: questo è il nostro corpo; è la moralità religiosa a imporre irrazionali tabù sulla nudità corporea); ciò che turba la serenità di un bambino è un uomo morto, sanguinante, inchiodato mani e piedi ad una croce - ma è appeso pure a scuola.
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La persona che ha mostrato i genitali ai bambini, ha solo fatto questo (non ha abusato sessualmente di tali minori; non c'è stato alcuno stupro); in seguito, ha compiuto palesi gesti autolesionisti, ferendosi; ciò dimostra che non fosse pienamente cosciente dei suoi gesti.
Quando si vuole fare l'analisi logica di un fatto (positivo o meno), non si può prendere in considerazione solo una porzione di quel fatto e isolarla dal resto; esiste un contesto, esistono una serie di eventi nella "notizia di Milano", non solo l'esibizione dei genitali.
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Twitter ha spazi limitati, ma questo non significa che chi vi scrive debba avere una visione/elaborazione della realtà frammentata, mostrando totale incapacità di guardare agli eventi umani (di esseri viventi) secondo logici principi di causa-effetto.
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Rispetto all'atto - volontariamente isolato e giudicato moralmente "osceno" (mostrare i genitali) - ci sono stati gesti eclatanti di autolesionismo ed ingiustificate percosse che tale persona con chiari disturbi psichici ha subito: quello potrebbe essere un trauma per dei bambini, qualora testimoni.
L' "operazione diversivo" di chi vuole isolare l'evento di Milano dal contesto di omofobia cattolica in cui una persona non eterosessuale, in Italia, si trova a convivere, può funzionare solo con gli analfabeti funzionali e con i "mangiadivinità" (cristiani) - ergo con gli ignoranti.
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Quello che frena una persona qualsiasi da non stuprare alcuno non è una "sana educazione al vestiario", ma una corretta educazione civica, che parta da bambini, fondata sull'etica e non sulla morale religiosa: cioè priva di misoginia, gerarchia, gerontocrazia.
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Prima di dire a qualcuno "sei fuori di testa", verificare il tipo di educazione familiare che ci ha resi adulti, perché se è cattolica e si crede a natale, pasqua, alla resurrezione dei morti e alle "vergini incinte", è oggettivo che chi ha bisogno d'uno psicologo è il credente.
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Siamo animali, di specie diversa dagli altri, ma animali ed anche in noi rimane l'istinto primordiale (come in altre specie) di mostrare i genitali, quale "rito per accoppiamento" - che abbiamo superato attraverso una buona educazione; ma non è questo il caso in oggetto.
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Il fatto che la chiesa cattolica rimanga impunita per gli abusi sessuali su minori e imponga il celibato al clero, attira copiosamente pedofili, poiché in tale setta essi non devono in alcun modo nascondere le loro devianze sessuali e tanto meno sposarsi per occultare la realtà.
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Esiste una evidente contraddizione in chi si scagli malamente, violentemente, verso chi ha solo mostrato dei genitali (non ha abusato sessualmente di minori), ma resti indifferente alle continue notizie, che da decenni sono di ordine pubblico, di una pedofilia che per la chiesa è un hobby.
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Nelle scuole italiane non si fa educazione sessuale, ma si danno solo dati su come è fatto il corpo, tralasciando l'importanza dell'affettività, della consensualità; e non lo si fa perché siamo un paese cattolico, dove vige ancora una forte intromissione religiosa nello Stato.
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"Tanto vale allora ad andare in giro nudi".
Potremmo serenamente restare nudi d'estate all'aperto e al coperto riscaldato in inverno, poiché la morbosità nasce dalla repressione d'un comportamento, a cui si da l'imputazione di "peccato", non di certo dal renderlo ordinario.
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Quando, da adulti, "non si hanno parole" per affrontare argomenti già ampliamente spiegati anche dalla scienza (omosessualità e disturbi causati dalla repressione sociale omofoba, che possono portare ai gesti del "caso Milano"), vuol dire che si è ancora immaturi.
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Storie vere di inquisitori e streghe in Sardegna
Nel 1492, quando Tomás de Torquemada nominò Sancho Marin come primo Inquisitore del regno di Sardegna, le oscure mani dell'Inquisizione spagnola si posarono sull'isola. 
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La sede del tribunale locale, inizialmente allestita presso la Chiesa di San Domenico a Cagliari, fu trasferita in un'altra struttura nota come "La Stellada", situata in via dei Giudicati. Il suo scopo era giudicare i cittadini accusati di stregoneria o di altri atti sacrileghi verso la religione ufficiale e costringerli ad abiurare. L'abiura, la rinuncia al proprio credo, era divisa in tre gradi, con il primo, l'abiura De levi, obbligatorio per chiunque fosse sospettato di eresia. Ma anche l'abiura De Vehementi o l'eresia formale, quando l'accusato confessava la propria colpa, erano quasi sempre la conclusione dei processi, con l'avvocato difensore che convinceva l'assistito a confessare sotto la minaccia della tortura o dell'accusa di eresia. Le macabre tecniche di tortura, come il legare i prigionieri ai tiranti, costringerli a bere litri d'acqua, marchiarli a fuoco, o strappare loro le unghie, estorcevano a malcapitato la confessione e la condanna per eresia formale. 
Queste crudeli esecuzioni erano un monito della sinistra influenza dell'Inquisizione sulla popolazione dell'isola.
Nelle tenebre ancestrali del '500 sardo, quando la Chiesa aveva il potere supremo e la minaccia dell'Inquisizione aleggiava come un'ombra sinistra, le abiure erano rituali temuti da coloro che avevano deviato dalla fede. Nelle situazioni più leggere, i sospettati potevano presentarsi dall'inquisitore o dal vescovo per espiare i loro peccati. Ma nei casi più oscuri e macabri, l'abiura veniva preceduta dall'autodafé, una cerimonia nota come "dei penitenziati", in cui il condannato, dopo aver ascoltato una messa solenne, veniva esposto all'umiliazione pubblica.
In questa processione funesta, il reo confesso veniva costretto a camminare vestito con un saio e a piedi scalzi, accompagnato da una folla di soldati, membri del clero e rappresentanti della confraternita della Misericordia, nota anche come "della buona morte". Alla fine del percorso, il condannato veniva fatto salire su un palco dove l'inquisitore pronunciava un sermone e si procedeva con l'abiura.
Chi accettava di rinnegare il proprio credo, a patto di non essere un recidivo, poteva essere perdonato dalla scomunica e salvare la propria vita. Di solito l'imputato era sottoposto a pene severe, che andavano dalle preghiere e digiuni, alle multe e confisca dei beni, all'obbligo di indossare il sambenito, fino ai lavori forzati e all'ergastolo. 
Ma per coloro che rifiutavano l'abiura, non c'era speranza: erano affidati al boia e se non si pentivano, venivano strangolati, impiccati e bruciati. Se rifiutavano anche di pentirsi, venivano arsi vivi, una fine terribile e infernale.
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Nelle prime epoche dell'Inquisizione in Sardegna, dal tempo di Sancho Marin a Giovanni Sanna, la repressione non fu estrema. Tuttavia, quando l'ultimo, sesto Inquisitore dell'Isola, passò l'incarico a suo fratello Andrea Sanna, vescovo di Ales e Terralba, nel 1522, le catture per stregoneria cominciarono a salire.
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Durante l'autodafé tra il 1526 e il 1527, una quantità spaventosa di presunte streghe provenienti da diverse località dell'isola venne condannata al rogo.
Ma nessuno può essere paragonato all'inquisitore Diego Calvo, il più temuto della Sardegna. Secondo documenti antichi, nel 1565, durante l'autodafé in cui Giuliana Trogu, la strega di Baradili, venne giudicata per apostasia, altre ottanta persone furono processate, tra streghe e indagati per superstizioni varie. Alcuni furono graziati con abiura e pene leggere, altri furono torturati e tredici furono arsi vivi in un terribile spettacolo che durò due giorni interi.
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Il successore di Diego Calvo, Alonso De Lorca, che si insediò nel 1568, non fu così crudele come il suo predecessore, ma comunque fu uno dei più temuti inquisitori dell'isola.
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Nel misterioso anno del 1577, l'oscuro caso di Caterina Curcas, abitante di Castel Aragonès, fu uno dei più notevoli esempi della gestione di De Lorca. Caterina fu processata con l'accusa di essere l'amante delle forze tenebrose che regnano nell'oscurità. Durante gli interrogatori, come spesso accadeva, la povera donna confessò, raccontando di aver incontrato un demone chiamato Furfureddo e di essere stata sua concubina per un periodo di tre anni e tre mesi.
La creatura appariva con l'aspetto di un uomo nobile, avvolto in abiti eleganti e di colori sempre vari, e i loro incontri si svolgevano nella "Valle dell'Inferno", un bosco maledetto situato tra Sedini e Castelsardo, dove centinaia di uomini, donne e demoni si riunivano per dare vita a balli selvaggi e orge sacrileghe. Dopo aver confessato e abiurato, Caterina fu condannata a una pena relativamente mite: un anno di prigionia nell'ospedale di Sassari e l'esilio perpetuo dalla sua diocesi. Ma chi può sapere cosa avvenne realmente in quell'oscuro bosco, o quale oscuro destino attendeva Caterina al termine del suo esilio?
Ancora nel misterioso paese di Sedini i documenti ci parlano di una strega di nome Angela Calvia, che fu processata dall'oscuro inquisitore Giovanni Corita, successore di Alonso De Lorca. Giovanni Corita
La Calvia confessò di aver intrattenuto contatti orribili con un demone di nome Corbareddu, il più grande e antico tra quelli che presiedevano alle danze infernali nella "Valle dell'Inferno". Con capelli candidi e apparizioni alternanti di nudo e abbigliamento nobile di verde o nero, la Calvia fu condannata all'autodafé il 14 dicembre 1578, con la pena di tre anni di prigionia, confisca dei suoi beni e l'esilio perpetuo dal suo luogo d'origine. La medesima sorte toccò a Caterina Mafulla di Castelsardo, che confessò di aver partecipato al terribile sabba nella Valle dell'Inferno e di aver incontrato anime conosciute tra i morti.
Nel medesimo anno, sotto l'inquisizione di Giovanni Corita, furono processati Sebastiano Zucca di Ortueri, che confessò di aver venduto la propria anima al diavolo e di aver visitato l'inferno, e Anna Collu di Oristano, accusata insieme al frate francescano Martino de Tori, di aver cercato tesori con l'aiuto di Satana.
Nelle tenebre dei tempi, un'ombra malvagia si levò nella figura dell'inquisitore Antonio de Raya, che insediò il suo potere nel 1581, erede della malvagità del suo predecessore. 
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Egli si confrontò con una strega di Sedini, che aveva preso parte a riti oscuri nella "Valle dell'Inferno", ovvero Giovanna Porcu, la quale fu condannata nel 1583 dopo aver confessato orrori simili a quelli delle sue compagne. Il 14 agosto dello stesso anno, Antonio de Raya emise una serie di condanne all'autodafé, quasi tutte contro streghe. La tragica sorte toccò a Sebastiana Porru di Gemussi, a Caterina Escofera di Cuglieri, accusata di praticare spiritismo e torturata per aver negato di aver fatto un patto con il diavolo; e a Caterina Pira, di Tertenia, levatrice di professione che confessò di trasformarsi in mosca durante la notte per succhiare il sangue dei neonati. Questa trasformazione in strega era possibile grazie all'uso di un unguento magico che veniva spalmato sotto i piedi e sulla fronte. Anche Antonio Orrù, di Escolca, confessò di aver commesso orrori simili, trasformandosi in coga e mordendo i piedi di due innocenti bambini per succhiare loro il sangue mentre dormivano accanto alle loro madri. 
Queste sono le terribili storie degli inquisitori, un'epoca in cui il Male regnava sovrano.
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italiani-news · 16 days ago
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gesau-it · 25 days ago
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Miei amati sacri servi, sacerdoti e tutti il clero all’interno della Santa Chiesa Cattolica, sappiate che Io vi amo tutti.
 Io sono il vostro amato Gesù, Figlio di Dio Altissimo e nato dalla Vergine Maria. Mia amata figlia prediletta, non dimenticare mai che quando tu lavori per Me sarai perseguitata perché all’umanità non piace sentire la Verità che rivelo a te, in questi ultimi tempi. La Mia Parola Santa è stata repressa per tanto tempo, ma questo non accadrà più. La Mia Voce sarà ascoltata in tutto il mondo. Il…
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elperegrinodedios · 1 year ago
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Ho trascorso gran parte della mia vita immerso nelle tenebre e mi piaceva, facevo tutto ciò che mi attraeva e mi appagava. Sempre avuto molte passioni e ho sempre dormito poco, per me era tempo che toglievi alla vita. La sera mi si faceva giorno e il giorno nonostante i miei lavori vivevo come in apnea. Amavo i vizi, il ballo, la musica e i locali notturni. Avevo tanti interessi e amici ma anche se mi è successo raramente, se qualcuno provava a darmi testimonianza di fede, rifiutavo di ascoltare o seppure le mie risposte erano per le esperienze negative già avute, sempre uguali: "Se Dio è quello che ho visto attraverso la chiesa cattolica ed il suo clero, io non ne voglio sapere".
È assai chiaro, che vivevo nell'ignoranza, e nella sola unica regola egoistica dell'io sono mio e del mi prendo tutto ciò che voglio. Io ero legge a me stesso e m'imponevo una sola regola: il rispetto.
Ma con il passare del tempo, qualcosa iniziava a disturbarmi, a farmi sentire insoddisfatto e dopo tanti altri eventi, le cose che prima mi piacevano sono diventate la routine ed hanno cominciato a stancarmi, a venirmi a noia fin a non desiderarle più. Succedeva, che più mi riempivo e più avevo fame, più mi dissetavo e più avevo sete. Di tutto.
Proprio come una dipendenza e ogni mattina mi svegliavo, con una sensazione di nausea. Già, io non ero felice e, senza neanche accorgermene, era cresciuto in me l'orgoglio, che, naturalmente dopo poco tempo, mi ha trascinato alla caduta.
E mentre stavo per affogare, una giovane donna con un sorriso mi dette la sua mano mi convinse a seguirla. Lei mi accompagnava, ma allo stesso tempo io mi domandavo cosa stesse accadendo e cosa fosse quella luce che emanava il suo viso fin quando, una forza sconosciuta mi convinse a rilassarmi, ad abbandonarmi, a gettare via i pesi, oppressioni, scuri pensieri per vivere finalmente nella riposante condizione dell'amore vero. Mi è bastato crederci. Mi ha salvato. Ero libero!
Mi si disse, abbandona la tua conoscenza e non seguire più leggi dell'uomo, lascia l'orgoglio e fai un gesto d'umiltà. Ascolta il tuo discernimento e più che mai il tuo cuore e sali al livello superiore, quello da privilegiato, schierati ancora una volta e segui chi è stato capace di essere diverso, uno contro tutti, sii fuorilegge anche tu. Apri il cuore e annulla la mente. Sei stato scelto, sii onorato.
La mia vita è cambiata, sono libero davvero, ora sono felice, mia figlia è felice, tutti i miei affetti e i miei cari sono felici con me. Io posso fare tutto ciò che voglio, e sono un uomo come tutti, sono un peccatore salvato per grazia ed ora cammino nel mondo testimoniando la mia storia a coloro i quali sono disposti ad ascoltare. Amo la vita ora, e amo la luce, amo l'amore e non esiste cosa più bella che amare ed essere amati. Gesù tanto Dio quanto uomo mi ha salvato la vita, fuorilegge lui fuorilegge io, contro le ingiustizie lui e io con lui, niente clero lui e niente io. Ora la mia vita, non è più facile, ma è di gran lunga migliore. È amore e fede. Nessun segreto, è facile, basta dire di Si.
#nelmezzodelcammindellamiavitamitrovaiinunavalleimpregnatadiprofumiediaromiesaporidicioccolatoemieleconecodimusica
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scienza-magia · 28 days ago
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La Francia nel Cinquecento
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Cercheremo ora di esporre le principali vicende storiche riguardanti la Francia nel 1500. Gli storici dicono che la Francia nel XVI secolo era una nazione inattaccabile da parte di quanti le erano ostili pur trovandosi al centro di una situazione che se giudicata di per sé stessa appariva decisamente difficile. Tuttavia il Re di Francia riusciva a mantenere un potere quanto mai esteso sul territorio da lui governato. Infatti l’assolutismo reale contro tutto e tutti era magistralmente sostenuto da un lato dai consiglieri che lo circondavano e dall’altro dalla Chiesa. Non solo ma tale assolutismo si fondava anche su una specie di lealismo a oltranza che scaturito dalle sanguinose vicende della guerra dei Cento Anni era stato poi rafforzato da quello che si potrebbe definire un sentimento nazionale quanto mai profondo. Gli Stati Generali assemblea che rappresentava il clero la nobiltà e la borghesia francese non venivano più consultati dal Re quando doveva prendere decisioni importanti. Di conseguenza egli era in grado di imporre senza problemi la propria volontà al parlamento. Uno sguardo all’Europa che questo periodo storico ci fa capire quanto la Francia dovesse essere considerata lo stato più prospero dell’Europa, dal momento che poggiava su un concetto di unità, che traeva forza ed origine da un solo sovrano, una sola legge e una sola sede. Ugualmente brillante poteva essere considerata la situazione economica grazie a un sistema di tasse e imposte che assicuravano alle casse dello stato un flusso costante di entrate e di conseguenza una prosperità che si basava su ampie risorse. Inoltre l’esercito poteva contare nelle sue fila su uomini che vantavano tradizioni militari molto importanti alle quali si affiancava una potenza militare senza rivali. La Francia del primo Cinquecento era senz’altro il più forte stato europeo e la sua monarchia la più prestigiosa. Per quanto concerne la politica estera due grandi sovrani, quali Luigi XII e Francesco si impegnarono a fondo nel tentativo di riconquistare l’Italia A tale scopo non esitarono a impegnarsi per ben mezzo secolo in lotte e in guerre che li videro opposti ai principi italiani oltre che al Papa all’imperatore Carlo V e al suo alleato inglese Enrico VIII. Dal 1494 al 1547 anno in cui Enrico II succedette a Francesco I sono dieci le guerre che la Francia combatté spinta dalla sua smania di supremazia e di conquista. L’eco di memorabili vittorie quali Fornovo Agnadello o di pesanti sconfitte come quella di Pavia scandì il passaggio delle armate francesi lanciate a spianare la strada al Re. Carlo VIII cavalcò trionfalmente fino a Napoli mentre Luigi XII prima e Francesco I poi si impadronirono del ducato di Milano. Tuttavia i francesi non conobbero solo il piacere della conquista poiché per bel quattro volte il loro territorio venne invaso da eserciti nemici. Ma neppure le invasioni con il seguito di lutti e sangue che si trascinarono dietro riuscirono a scuotere il prestigio del sovrano cosicché alla morte di Francesco I il regno era più che mai forte più di quanto si possa pensare. Sotto il profilo economico la prima metà del Cinquecento segnò per la Francia un periodo di grande prosperità tanto che le campagne smisero di essere terre desolate incolte per trasformarsi in campi fertili o in foreste. Nei villaggi si sviluppò il commercio affidato a bottegai e artigiani. Inoltre banchieri e abili commercianti venuti dall’Italia scelsero Lione come sede delle loro operazioni finanziarie mentre un inatteso afflusso di oro, proveniente dalle lontane terre americane, fece in modo che la vita quotidiana subisse un notevole mutamento causando quella che si potrebbe definire la prima inflazione dell’età moderna. Infatti il costo della vita aumentò e il denaro perse parte del proprio potere d’acquisto. Ma anche nel campo delle relazioni commerciali con l’estero si ebbe un mutamento importante Francesco I inviò un proprio uomo di fiducia verso il Canada e firmò un trattato con Solimano il Magnifico che gli assicurò il privilegio di commerciare in esclusiva con lo sterminato impero ottomano. Da parte loro i nobili vivevano nelle terre di loro proprietà come altrettanti vassalli del Re. Se al contrario le abbandonavano era per recarsi a corte dove il Re era prodigo di onori e di privilegi per quanti gli erano devoti e accorrevano dai loro castelli a rendergli omaggio. È proprio in questo periodo che la corte assunse un importanza che prima non aveva avuto ed uno splendore che si manterrà immutato a dispetto di tante alterne vicende fino allo scoppio della Rivoluzione. A corte sono le donne che rivestono il ruolo principale e non raramente determinano il corso degli eventi. Ad esempio Anna di Bretannia era solita circondarsi di un gruppo di saggi consiglieri e studiosi mentre Francesco I chiamava a corte le favorite. Si profilava di già l’avvento di una nuova classe quella dei cortigiani che tanta importanza finirà con l’avere presso la corte francese. Sia in senso negativo che in quello positivo. Ad esempio non raramente poeti e artisti tra i più importanti e validi della letteratura francese erano per l’appunto cortigiani. Tutti in un modo o nell’altro prendevano dal Re e dall’amicizia che egli dimostrava nei loro confronti di che vivere non solo ma vivevano in modo principesco. Quanto al terzo Stato la borghesia cittadina viveva anch’essa la propria epoca d’oro, arricchendosi grazie ai commerci e alle modeste cariche che il sovrano elargiva anche nei suoi confronti. Scaltro e avveduto il piccolo borghese non perdeva occasione per compiere il tanto desiderato salto in avanti ed entrare a far parte della nobiltà, dal momento che il potere dell’oro faceva chiudere gli occhi davanti alla modestia delle origini. Per una sola classe i tempi sembravano non essere affatto cambiati. Infatti i contadini gli abitanti dei villaggi erano rimasti inchiodati al loro ruolo di servi della gleba. Possiamo dire che per loro il Medioevo continuava ad esistere anche in pieno splendido Cinquecento. Tuttavia non dobbiamo dimenticare che il Cinquecento fu un secolo dominato da molteplici interessi. Se da un lato l’arte e la letteratura conobbero momenti di grande splendore gli spiriti elevati dell’epoca furono non meno attratti dal misterioso fascino dell’ignoto e dalle frontiere proibite che la magia indicava. L’alchimia annoverava un gran numero di seguaci che nel chiuso dei loro laboratori tentavano astrusi esperimenti alla ricerca di un qualcosa di nuovo che di volta in volta potesse rendere immortali potenti eternamente giovani se non addirittura possessori della mitica pietra filosofale. Ma anche gli indovini traevano il massimo del profitto dall’atteggiamento che ricchi e poveri dotti e ignoranti avevano nei riguardi della necromanzia. Un semplice sospetto di stregoneria era più che sufficiente per mettere in moto un terribile apparato di tribunali di inchieste e infine di condanne. Ma i sinistri bagliori dei loro innalzati sulle piazze pubbliche rischiaravano un orizzonte sempre più cupo. Non vi era sperduto villaggio o popolosa borgata che non annoverasse tra i propri abitanti persone considerate maghi e streghe, considerate in grado di elargire filtri pozioni e elisir di vario tipo. D’altra parte non c’era contadino o artigiano che sapesse rinunciare alla tentazione di consultare il negromante prima di prendere un importante decisione riguardante una faccenda d’amore o di interesse. Da sempre l’uomo ha avuto in sé questo desiderio di penetrare il futuro e di squarciare il velo di mistero che avvolge la vita umana. Se nei secoli antichi tale facoltà di vaticinio assunse il significato di un rito amministrato da una casta sacerdotale eletta, nel XVI scolo non era certamente più così dal momento che l’arte magica si era deteriorata. In definitiva possiamo concludere il nostro discorso sul XVI secolo mettendo in evidenza che esso fu un periodo storico senza dubbio magnifico in tutti i settori della vita sociale e culturale ma anche pieno di evidenti contraddizioni. In ogni caso sarebbe un grave errore non tenere conto del fatto che più che mai nel caso della storia l’uomo è misura di tutte le cose e al suo giudizio viene affidato l’immane compito di esprimere una parola positiva o negativa nei confronti di un determinato periodo storico. Ciò è valido anche per i giudizi storici formulati nei riguardi del Cinquecento. Prof. Giovanni Pellegrino Read the full article
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shadyqueeneagle · 4 months ago
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Tu non puoi diventare né Papa e neanche semplice Sacerdote di paesino, perché si parla di "Gesira e le dodici apostole" e non di "Gesù e i dodici apostoli"; se vuoi far parte della Chiesa Cattolica, devi metterti uno straccio in testa, vestirti come un sacco della spazzatura, e fare tutti i servizi di assistenza e pulizia al clero religioso; servizi umili, per i quali tu non avrai mai neanche diritto che ti venga detto "per piacere, fallo".
Sono stata chiara?
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viviween · 6 months ago
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La figura della Madonna è, di fatto, un "utero in affitto": milioni di cristiani venerano il mito di una bambina, alla quale un dio avrebbe chiesto, in modo indiretto, di prestargli l'utero, per mettere al mondo un semidio.
(I cristiani non sono ancora esseri umani maturi, al punto da accettare che non si possa restare incinte per effetto del potere di una divinità, così come sia impossibile resuscitare: pertanto bisogno ancora scendere al loro livello cognitivo infantile, per farsi capire su questioni ordinarie. Non è colpa mia, se fra molte scelte utili, ci sono genitori così stupidi da consegnare i propri figli in mano di sciamani, per farli diventare degli adulti coglioni).
Gesù, secondo l'attuale mitologia, è semidio, come da tradizione greca (tradizione di cui la Chiesa si appropriò, per rendere più digeribile il cristianesimo nelle aree a cultura greco-romana): è in parte uomo, perché nato da essere umano; era, originariamente, venerato dai primi cristiani come uomo: è stato Paolo di Tarso, in epoca moderna, a modificare il mito, trasformandolo in divinità che compie miracoli. Di fatto, ebrei e musulmani, vedono gesù solo come profeta, nella sua veste reale.
Giuseppe, nella mitologia cristiana, è un povero stronzo che fa tutto quello che gli viene detto di fare, senza battere ciglio: assai strano, perché, gli ebrei di quel tempo, non sono decisamente conosciuti per un carattere docile: già allora, stavano sul cazzo a tutti.
... se le mie parole fossero, davvero!, in grado, di zittire il clero della chiesa cattolica in campo politico, le scriverei su tutti i muri - ma, purtroppo, la setta cattolica non perde il vizio di farsi i cazzi degli altri, senza che nessuno abbia, mai!, chiesto loro qualsiasi parere in merito a "famiglia e procreazione": non li riguarda: sono sciamani (truffatori), e non scienziati o psicologi. Dovrebbero stare in galera, a chiave buttata, invece di essere presi in considerazione.
Maria pare fosse una bambina: tale dettaglio lo troviamo negli scritti ufficiali (quelli che la Chiesa approva), quanto in quelli apocrifi: una minorenne stuprata - questione ordinaria, all'epoca, nel popolo ebraico; la famiglia la fece sposare ad un parente più vecchio (Giuseppe), in un matrimonio riparatore. Questa era la storia-tipo di molte donne ebree, di allora.
C'è un problema di traduzione della bibbia, fatto da san Girolamo: vergine non vuol dire illibata, ma ragazzina.
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giuseppelaporta · 17 years ago
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L'indovinello pietracupese
Risulta davvero arduo poter trovare un qualche significato univoco, nella piccola epigrafe posta nello spigolo destro del portale trecentesco di San Gregorio Magno, chiesa ex-parrocchiale nell'agro antistante il centro abitato di Pietracupa.
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" R • I • TR • I - TR • C^ • G "
Le lettere, leggibili ancor oggi, annerite dalla patina del tempo, parrebbero recitare, come si era già detto mesi fa, due acrostici con una unica affermazione, che, se contestualizzata al tipo di opera, una commissione, mostrerebbe l'uso comune di rimembrare illustri figure del potere laico ed ecclesiastico, esistite al tempo dell'esecuzione.
Di solito si tratta di pontefici, oppure di Regnanti e di Conti, ed in questo caso, potremmo già trovare una mezza soluzione.
Questo perché, essendo il cantiere stato commissionato dal feudatario Roberto di Pietracupa, al magister Riccardo, per il quale già si era ipotizzata l'appartenenza degli stemmi ai lati dell'Agnus Dei, viene da sé, volontariamente od involontariamente, il collegamento delle lettere nel suo nome, con quelle della prima frase.
Potrebbero infatti voler recitare la parola:
"R(obertus) (comit)I (pe)TR(acupensi) (fieri) (fec)I(t)".
Prendendo per buona questa via identificativa, seppure ipotetica, il collegamento alla frase successiva dovrebbe mantenere il medesimo senso, e di solito in queste epigrafi, la dedica, come già si era detta, avrebbe riguardato delle alte cariche, sotto la cui reggenza, o mandato, venne posto in essere il cantiere.
Con ciò, si potrebbe postulare la lettura della parola " T(empo)R(e) ", o "pro Tempore", seguita dalle iniziali del nome rimembrato dallo scalpellino.
Credevo di aver trovato una strada meno tortuosa, ed invece sono spuntate le radici delle sequoie, perché problematiche sono proprio quelle lettere C^ e G, divise da un punto, perciò parti di due parole, e con un trattino verso l'alto, a destra della C, che potrebbe attestare l'importanza che rivestiva questo individuo sconosciuto.
Dopo alcune chiacchierate con l'amico don Domenico Fazioli a Trivento, proprio nei riguardi del contesto diocesano, ci ha voluto rendere noto un suo parere, per cui il l'architrave potrebbe essere più antico della data trascritta dal Riccardo, oppure l'epigrafe stessa, successiva a tutto il resto, con l'idea che volesse pronunciare le iniziali di C(arolus) (re)G(ie), ipoteticamente Carlo II d'Angiò o Carlo III di Durazzo.
Naturalmente è impossibile se non insensato tutto ciò, perché l'asimmetria del frammento, le caratteristiche dell'epigrafe e il senso del testo, non lasciano dubbi sul fatto che si tratti solo e soltanto di un individuo vissuto al tempo di Roberto e Riccardo, ed in carica nel 1360.
Non è da escludere una importantissima informazione tratta, come molte altre, dal saggio storico; "Quelli della Pietra Cupa, mille anni di una comunità molisana", pubblicato dalla storiografa locale Aurora Delmonaco nel 1989, un testo essenziale, che nei confronti del signore Roberto, parla di un documento davvero molto importante.
Una bolla episcopale, dell'anno 1361, conservata nel fondo dei Caracciolo di Torchiarolo, Archivio di Stato di Napoli, e dove si elevava alla carica di abate di Sant'Alessandro in Pietracupa, il napoletano Giannotto Coppola, tutto rogato in presenza del feudatario Roberto.
Fino ad ora, il nome di questo esponente del clero locale, parrebbe essere l'unico che più si avvicina alle lettere abbreviate, però solo se questi fosse stato, per qualche svariato caso, inciso all'inverso, come C(oppola) G(iannotto), ed è una prospettiva davvero inusuale.
La possibilità è comunque da scansare in quanto, l'architrave venne ultimata nel 1360, ed il Coppola venne nominato abate solo nell'anno seguente.
Da questo punto partono solo dei vicoli ciechi, poiché nessuna signoria od alta carica di quel tempo a noi pervenuta, possiedono dette iniziali.
Tra i rappresentanti del potere secolare vi era il papa di origine francese, Innocenzo VI, mentre il vescovado di Trivento, era presieduto ancora da monsignor Pietro dell'Aquila, dell'ordine minorita.
Resta un'altra ipotesi, seppure molto forzata, che vedrebbe la dedica, non ad un personaggio singolo, ma ad una istituzione, religiosa per esempio, come un Capitolo (Capitolo Diocesano e Capitolo Abbaziale di S.Alessandro), per cui le iniziali, potrebbero completare le parole "C(apitulo) G(eneralis).
Una prospettiva insolita, che resta per altro sospesa nell'assenza di ulteriori dettagli, sul tipo di Capitolo, sulla direzione stessa di questo, di un pontificato, di un episcopato, e così via.
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