#battere ciglio
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Ad un certo punto del romantico film Pretty Woman, chi ha scritto la storia prova a dirti "Sveglia! Questa è tutta una puttanata! Cambia canale!": lo troviamo nelle parole dell'amica prostituta della protagonista, quando la informa che certe questioni possono succedere solo alla "granculo di Cenerentola".
Ed è così, infatti.
Julia Roberts pare lo abbia capito, dandosi ad un cinema impegnato; Richard Gere, invece, non ha battuto ciglio, e ha continuato a recitare in film indecenti.
#romantico#Pretty Woman#film#scritto#storia#Sveglia!#puttanata#cambia canale#canale#parole#amica#prostituta#granculo di Cenerentola#Julia Roberts#cinema#cinema impegnato#impegnato#Richard Gere#ciglio#battere ciglio#recitare#indecenti#film indecenti
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259/365
#pic of day#doctor who#weeping angels#Doctor who season 5#don't blink#the time of angels#Doctor who rewatch#Foto del giorno#Angeli piangenti#Doctor who stagione 5#Non battere ciglio#Il tempo degli angeli
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Per quanto tempo puoi restare a guardare il tuo grande amore senza nemmeno battere ciglio?
Jonas r Cezar 😍💝
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roberto bolle avrebbe fatto il ballo del qua qua senza battere ciglio
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Casi tipici: donna delle pulizie dell’est va dal sindacato a lamentarsi che un dirigente di medio livello prossimo alla pensione l’ha palpeggiata o molestata. Chiedono 20/30 mila per non querelare e spesso li ottengono senza battere ciglio. Secondo caso: ragazzine strafatte dicono di essere state violentate ma in realtà non è successo nulla o se è successo qualcosa era pienamente consensuale. Mamme inviperite con la maestra che non tratta la loro figlioletta come un piccolo genio speciale. La mamma stessa fa dei graffi alla bambina e va a denunciare tutto dai carabinieri. Queste ultime, a differenza delle donne delle pulizie dell’est, non cercano solo il denaro ma vogliono far licenziare l’insegnante che loro reputano colpevole di non comprendere la genialità della pargoletta. So many cases.
Storie di avvocati. So many cases.
Le donne sanno bene tutto questo, difatti le donne odiano sommamente le donne. Perché le conoscono da dentro. #patriarcatoh
via https://twitter.com/dur_matt/status/1729546459333214394
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Mesi fa mi sono resa conto di non riuscire a immaginare un futuro in cui io fossi felice.
Da settimane invece mi sono resa conto di non riuscire ad immaginare proprio un futuro. Oggi pomeriggio ero nel letto, sentivo l'odore del ragù che ho messo su ore fa, sentivo il rumore dei vicini che litigavano e sentivo squillare il cellulare perché lui ha provato a chiamarmi, ma non riuscivo mentalmente ad affrontare l'ennesima discussione. Non è solo stanchezza, è proprio consapevolezza che non ne valga la pena, perché tanto non si risolverà niente. Ho accettato l'ennesimo lavoro in cui non mi sento valorizzata, perchè non se ne esce e purtroppo funziona così per tutti. La sola cosa che lui riesce a fare è ribadirmi costantemente quanto io ai suoi occhi sia una persona da compatire: nel giro di sei mesi ha ottenuto un lavoro in cui viene pagato il doppio e riconosciuto il triplo, il tutto ammettendo di avercela fatta grazie al mio aiuto, all'aiuto della sua famiglia che è migliore della mia, all'aiuto della sua laurea che ha potuto prendere proprio perché i suoi gli hanno pagato l'università privata senza battere ciglio. Io invece sto sprofondando sempre di più perché sento di provare estrema invidia nei suoi confronti e per il fatto che a lui la vita stia solo riservando sorprese positive. "Da quando ti conosco la mia vita va sempre meglio" mi dice "vorrei poter fare qualcosa per te".
Vaffanculo.
Lascio squillare il telefono perché sarà l'ennesima buona notizia che non voglio sentire; sono stanca di dire "sono felice per te". Vorrei essere felice per me.
Alzo lo sguardo e vedo la mia camicia sulla sedia: la mettevo così quando studiavo e avevo ancora speranza di trovare una soluzione a tutto questo fastidio costante nella mia testa. Da quando lavoro getto le cose direttamente in lavatrice.
All'estremità sinistra della mia visuale, una mia foto da neonata.
Non se ne esce.
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Russell avrebbe ballato il Ballo del Qua Qua senza battere ciglio.
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Kafka , de noattri
Da circa 6 mesi ho un dolore tremendo sotto un piede, provato di tutto umano ed equino, non passa.
Un amico mi dice, prova dal professor Coso, è un osteopata,ed è un genio
Il professore coso riceve su appuntamento ,vicino al piazzale Michelangelo, location che di solito vuol dire emorragia finanziaria.
Infatti il professore coso si prende 120 al nero o 150 con fattura
Propendo per il lato oscuro
3 volte , e risolviamo. mi dice il professore coso
240 euri spesi.
Mi ha massaggiato , tirato, scrocchiato , pestato dappertutto tranne nel punto interessato che fa male esattamente come quando avevo 240 euro in più.
360 euri spesi.
Provo a parlare col professore, facendo presente che ,per carità m ha ringiovanito di 20 anni dappertutto ma se magari provasse ad appoggiare le sue manine magiche sotto al mio piede sx magari ne usciamo un po' prima.
I problemi non si risolvono a valle ma a monte, si fidi di me.
Mi fido.
480 euri spesi .
non ho più un dolore in tutto corpo, mi piego come un fachiro, mi posso allacciare le scarpe da impiedi, ma il sotto del piede mi dà il tormento.
Punto della situazione difronte alla mia perplessità il professore Coso prende appunti.
Ha subito qualche trauma nella zona del volto nell' ultimo anno?
Si, ho perso un dente in una rissa.
Ed ha avuto altri traumi al volto in quella sede?
No, non è stata una vera e propria rissa, diciamo che una prostituta, offesa perché non intendevo usufruire dei suoi servigi, mi ha tirato un portagioie di avorio che ha colpito il dente, che è saltato. Fine
È colpa del dente
Il dolore sotto il piede è colpa del dente?
Si fidi , adesso che conosco la causa 5/6 sedute al massimo e risolviamo.
Dottore io mi fido, ciecamente, ma vede io faccio il contractor, a me mi pagano quanto il lavoro è finito.
Quindi Io mi fido e verrò tutte le volte che riterrà opportuno. Ma anche lei si deve fidare di me, ho intenzione di pagarla, in unica soluzione e senza battere ciglio, quando il dolore sarà migliorato.
Ecco l ha presa benissimo
ha iniziato ad urlare, battere i pugni sul tavolo, paonazzo in volto come se gli avessi messo π/2 la mamma.
Persona venale! Persona ingrata! Persona infida
Se ne vada! Vada via e non torni più pezzente
Io ho provato a farlo ragionare, e per tutta risposta lui ha iniziato a schiaffeggiarmi e spingermi.
Ecco adesso mi serve un osteopata ed un penalista.
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Otto di Bastoni
"L'uscita dall'omertà".
Straordinaria questa Energia che ci scuote dalle fondamenta.
Riporta in superficie i temi della "sicurezza" interiore. Li chiama a manifestarsi, a rendersi visibili, a offrirci nome e cognome delle nostre più recondite paure.
Potrebbe richiamare a sé, attraverso sogni o incontri, le relazioni irrisolte del Passato, le tristezze e le ansie di ciò che non è stato ancora portato a conclusione.
Si tratta di pulizie profonde. Nulla di superficiale. Tutt'altro.
E dovremmo essere fieri di poterle ammirare nella loro espressione più vera, finalmente tangibili, riportate alla Coscienza con onestà, pronte per essere elaborate e lasciate andare.
Non sempre ci è stata offerta la possibilità di esprimere la rabbia contro chi ci ha ferito. E questa magari è rimasta ingorgata dentro per anni, insieme a parole che non siamo mai riusciti a dire e a stati d'animo che non ci siamo mai permessi di manifestare apertamente.
A volte siamo passati per Carnefici, quando invece ci sentivamo Vittime. Ed abbiamo ingoiato la pillola amara. Senza battere ciglio. Prendendoci anche responsabilità non nostre.
Spesso siamo stati indulgenti con il Carnefice, nell'ipocrisia del perdono umano, che mai riesce ad essere risolutiva a livello emozionale, ma all'inverso, crea blocchi ancora più granitici dentro.
Ora è tutto chiaro ciò che è successo, ciò che abbiamo permesso all'Altro di violare di noi stessi, ciò a cui potevamo sottrarci e ciò che invece non poteva che manifestarsi con quella violenza.
Senza colpe o colpevoli. Senza giudizio sui turbamenti che emergono. Con oggettività.
Odio, rancore, senso di vendetta, rabbia sono le emozioni corrette da provare. Esse si muovono quando qualcosa ha sporcato il nostro Campo, quando nella relazione non c'era Amore, ma trauma e disfunzione.
Non si può negare ciò che emerge dalle viscere.
Va vissuto, visto e manifestato.
Occorre un processo di "catarsi", non di negazione.
Chi nega il trauma, lo ripropone. E giustifica inconsciamente la violenza del suo Carnefice. La protegge e la trattiene dentro di sé.
Non si tratta poi di soffermarsi all'infinito a denigrare colui che ha agito violenza visibile o invisibile su di noi.
Non si tratta di "lui" o di "lei".
Si tratta di "te stesso".
Siamo qui per la "nostra" Evoluzione.
Non per l'Altro.
L'Altro ha facoltà di scegliere per se stesso che ruolo continuare ad interpretare.
Noi possiamo "solo" compiere il "nostro Miracolo interiore".
E questo non ci rende migliori o peggiori. Ma Onesti. E Responsabili della nostra Creazione più profonda.
Lasciate che emerga dalle viscere ciò che vuole essere liberato.
Non abbiate paura di affrontare.
Non si tratta, come molti credono, di combattere "contro" un nemico o "contro" noi stessi e i nostri conflitti.
Noi oggi stiamo combattendo "per" noi stessi.
E' profondamente diverso.
Siamo a "nostro favore".
Non confondiamo i piani della "Resistenza" con il piano dell'Evoluzione.
Altrimenti continuiamo a vivere solo "fatica" e autodistruzione.
La Forza interiore è a nostro vantaggio. Non è deputata a resistere alla Sofferenza e al corpo di Dolore che ci blocca. Né tantomeno a proteggerci dal Cambiamento che dobbiamo necessariamente compiere.
Andare "contro vento" è faticoso, demotivante e sfiancante.
Andare costantemente "contro noi stessi" è devastante e insano.
Noi non siamo progettati per l'opposizione, ma per seguire il flusso.
Noi stiamo "combattendo" (se di questo si tratta), per la nostra massima felicità, autenticità e realizzazione. Non "contro".
Chi continuerà a perseverare nel conflitto interiore, nella stagnazione o nell'impotenza, a settembre vedrà i "mostri interiori" uscire dal Corpo di Dolore e manifestarsi apertamente nella Materia.
Questo al fine di porre in risalto la contraddizione che alberga dentro il "movimento di negazione" e spronarlo a dirigersi verso quel salto Evolutivo che ancora non trova il coraggio di esprimersi in autonomia.
Chi invece avrà ripulito i "filtri energetici" inizierà il suo nuovo Viaggio. Un Viaggio di Scoperta, di Amore e di emancipazione dal Dolore.
Perciò lavoriamo di fino. Restiamo nella sfera emozionale e affrontiamola. Non resistiamo. Osserviamo dove ci porta. Osserviamo i nomi e cognomi che ci indica.
Non continuiamo a proteggere il Carnefice interiormente.
E' insano. E malato.
Buon rilascio. Bello potente questo giro!
Mirtilla Esmeralda
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E l’amore guardò il tempo e rise.
Un sorriso lieve come un sospiro,
come l’ironia di un batter di ciglio,
come il sussurro di una verità scontata.
Perché sapeva di non averne bisogno.
Perché sapeva l’infinita potenza del cuore
e la sua poesia e la magia di un universo perfetto,
al di là dei limiti del tempo e dello spazio.
E le ragioni dell’uomo, fragile come un pulcino,
smarrito come un uccello,
cannibale come un animale da preda.
Perché conosceva la tenerezza di una madre,
l’incanto di un bacio, il lampo di un incontro.
Poi finse di morire per un giorno,
nella commedia della vita,
nell’eterno gioco della paura,
nascosto, con il pudore della sofferenza,
con la rabbia della carne,
con il desiderio di una carezza.
Ma era là, beffardo, testardo, vivo.
E rifiorì alla sera,
senza leggi da rispettare,
come un Dio che dispone, sicuro di sé,
bello come la scoperta, profumato come la luna.
Ma poi si addormentò in un angolo di cuore
per un tempo che non esisteva
e il tempo cercò di prevalere,
nel grigio di un’assenza senza musica, senza colori.
E sbriciolò le ore nell’attesa,
nel tormento per dimenticare il suo viso, la sua verità.
Ma l’amore negato, offeso,
fuggì senza allontanarsi,
ritornò senza essere partito,
perché la memoria potesse ricordare
e le parole avessero un senso
e i gesti una vita e i fiori un profumo
e la luna una magia.
Perché l’emozione bruciasse il tempo e le delusioni,
perché la danza dei sogni fosse poesia.
Così mentre il tempo moriva, restava l’amore.
Luigi Pirandello
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La figura della Madonna è, di fatto, un "utero in affitto": milioni di cristiani venerano il mito di una bambina, alla quale un dio avrebbe chiesto, in modo indiretto, di prestargli l'utero, per mettere al mondo un semidio.
(I cristiani non sono ancora esseri umani maturi, al punto da accettare che non si possa restare incinte per effetto del potere di una divinità, così come sia impossibile resuscitare: pertanto bisogno ancora scendere al loro livello cognitivo infantile, per farsi capire su questioni ordinarie. Non è colpa mia, se fra molte scelte utili, ci sono genitori così stupidi da consegnare i propri figli in mano di sciamani, per farli diventare degli adulti coglioni).
Gesù, secondo l'attuale mitologia, è semidio, come da tradizione greca (tradizione di cui la Chiesa si appropriò, per rendere più digeribile il cristianesimo nelle aree a cultura greco-romana): è in parte uomo, perché nato da essere umano; era, originariamente, venerato dai primi cristiani come uomo: è stato Paolo di Tarso, in epoca moderna, a modificare il mito, trasformandolo in divinità che compie miracoli. Di fatto, ebrei e musulmani, vedono gesù solo come profeta, nella sua veste reale.
Giuseppe, nella mitologia cristiana, è un povero stronzo che fa tutto quello che gli viene detto di fare, senza battere ciglio: assai strano, perché, gli ebrei di quel tempo, non sono decisamente conosciuti per un carattere docile: già allora, stavano sul cazzo a tutti.
... se le mie parole fossero, davvero!, in grado, di zittire il clero della chiesa cattolica in campo politico, le scriverei su tutti i muri - ma, purtroppo, la setta cattolica non perde il vizio di farsi i cazzi degli altri, senza che nessuno abbia, mai!, chiesto loro qualsiasi parere in merito a "famiglia e procreazione": non li riguarda: sono sciamani (truffatori), e non scienziati o psicologi. Dovrebbero stare in galera, a chiave buttata, invece di essere presi in considerazione.
Maria pare fosse una bambina: tale dettaglio lo troviamo negli scritti ufficiali (quelli che la Chiesa approva), quanto in quelli apocrifi: una minorenne stuprata - questione ordinaria, all'epoca, nel popolo ebraico; la famiglia la fece sposare ad un parente più vecchio (Giuseppe), in un matrimonio riparatore. Questa era la storia-tipo di molte donne ebree, di allora.
C'è un problema di traduzione della bibbia, fatto da san Girolamo: vergine non vuol dire illibata, ma ragazzina.
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Poco m’importa dei legami di sangue e di come sia collegato ad altri membri della mia famiglia. Quando tutto va al diavolo, le persone che ti stanno accanto senza batter ciglio, quelle sono la tua famiglia.
(Jim Butcher)
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“ I raggi delle torri non erano destinati ai degenerati. Agivano sul sistema nervoso di tutti gli esseri umani che abitavano su quel pianeta. Il meccanismo fisiologico non era ancora stato individuato, ma gli effetti principali dell'irradiazione si potevano riassumere così: il cervello perdeva la propria capacità di analisi critica. Ogni individuo pensante si trasformava in un individuo credente e, come se non bastasse, credente in maniera fideistica e fanatica, a dispetto dell'evidenza della realtà. A chi si trovava nel campo di irradiazione si poteva far credere qualsiasi cosa con i mezzi più elementari, e costui recepiva ciò che gli veniva inculcato come l'unica verità possibile ed era disposto, in suo nome, a vivere, soffrire e morire. E questo campo era onnipresente. Invisibile, onnipervasivo, eterno. A irradiarlo ininterrottamente era la gigantesca rete di torri che copriva il Paese. Come un enorme aspirapolvere, risucchiava da decine di migliaia di anime qualsiasi dubbio riguardo a ciò che strombazzavano giornali, radio, televisione, opuscoli, ciò che sostenevano gli insegnanti a scuola e gli ufficiali nelle caserme, ciò che splendeva sulle scritte al neon nelle strade e che predicavano dai pulpiti delle chiese. I Padri Ignoti dirigevano a loro piacimento la volontà e l'energia di milioni di persone. Potevano costringere le masse ad adorarli (e lo facevano); potevano suscitare in esse un odio imperituro nei confronti dei nemici interni ed esterni; avrebbero potuto trasformarli a milioni in carne da cannone e da mitragliatrice, e quei milioni sarebbero andati a morire senza batter ciglio; avrebbero potuto obbligarli ad ammazzarsi l'un l'altro in nome di qualsiasi cosa; avrebbero potuto scatenare un'epidemia di suicidi, se gliene fosse punta vaghezza... I Padri potevano tutto. “
Arkadij e Boris Strugackij, L'isola abitata, con una postfazione di Boris Strugackij, traduzione e saggio critico di Valentina Parisi, Carbonio editore (collana Cielo stellato n° 42), 2021¹, pp. 205-206.
[1ª Edizione originale: Обитаемый остров (versione censurata) sulla rivista letteraria sovietica Neva nel 1969, numeri 3, 4 e 5]
#L'isola abitata#Strugackij#Strugatsky#Strugatzki#leggere#letteratura fantascientifica#Strougatski#letture#fantascienza#letteratura sovietica degli anni '70#utopia#distopia#narrativa#letteratura degli anni '60#Valentina Parisi#oppressione#libri#citazioni letterarie#assolutismo#tirannia#rivoluzione#Urss#romanzi di fantascienza#militarismo#propaganda#eversione#autodeterminazione#libertà#ipnosi#controllo mentale
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E maggior fortuna sarebbe, se in Italia ci fossero più toscani e meno italiani.
Se è cosa difficile essere italiano, difficilissima cosa è l’esser toscano: molto più che abruzzese, lombardo, romano, piemontese, napoletano, o francese, tedesco, spagnolo, inglese. E non già perché noi toscani siamo migliori o peggiori degli altri, italiani o stranieri, ma perché, grazie a Dio, siamo diversi da ogni altra nazione: per qualcosa che è in noi, nella nostra profonda natura, qualcosa di diverso da quel che gli altri hanno detto. O forse perché, quando si tratta d’esser migliori o peggiori degli altri, ci basta di non essere come gli altri, ben sapendo quanto sia cosa facile, e senza gloria, esser migliore o peggiore di un altro. Nessuno ci vuol bene (e a dirla fra noi non ce ne importa nulla). E se è vero che nessuno ci disprezza (non essendo ancora nato, e forse non nascerà mai, l’uomo che possa disprezzare i toscani), è pur vero che tutti ci hanno in sospetto. Forse perché non si sentono compagni a noi (compagno, in lingua toscana, vuol dire eguale). O forse perché, dove e quando gli altri piangono, noi ridiamo, e dove gli altri ridono, noi stiamo a guardarli ridere, senza batter ciglio, in silenzio: finché il riso gela sulle loro labbra. Di fronte a un toscano, tutti si sentono a disagio. Un brivido scende nelle loro ossa, freddo e sottile come un ago. Tutti si guardano intorno inquieti e sospettosi. Un toscano apre la porta ed entra? Un silenzio impacciato lo accoglie, una muta inquietudine s’insinua, là dove prima regnava l’allegria e la confidenza. Basta l’apparizione di un toscano, perché una festa, un ballo, un pranzo nuziale si mutino in una triste, tacita, fredda cerimonia. Un funerale al quale prenda parte un toscano diventa un rito ironico: i fiori si mettono a puzzare, le lacrime seccano sulle gote, le gramaglie cambian colore, perfino il cordoglio dei parenti del morto sa di beffa. Basta che fra il pubblico ci sia un toscano col suo risolino in bocca, e subito l’oratore si turba, la parola gli si sgonfia sulle labbra, il gesto gli si ghiaccia a mezz’aria.
C. Malaparte, Maledetti toscani [1956], Milano, Mondadori, 2001
Immagine: "Toscana" di Lorenzo Mattotti, utilizzato anche da The New Yorker come copertina del numero del 16 & 23 Agosto 2010.
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Francesco Lollobrigida salì sul palco e ci fu un freddo applauso. Neppure la gente del suo partito lo sopportava. Ci furono sbadigli rumorosi, ma non se ne accorse.
Prima di parlare guardò il soffitto e ripensò a una recita delle elementari in cui aveva un piccolo ruolo perché la maestra non aveva capito la sua grandezza. Ma per lui era una cosa importante. Voleva mettersi in mostra per far colpo su una vicina di banco di cui era invaghito. E invece la memoria lo tradì e si bloccò.
Nella mente di Francesco Lollobrigida risuonarono le risate del pubblico di allora. Fottuta recita delle elementari.
"Ora sono una persona diversa che ha raggiunto la cima ed esigo rispetto. Tutti devono riconoscere il mio valore".
Sosteneva la meritocrazia e sapeva di possedere un merito indiscutibile: era il cognato.
Accanto a lui c'era un suggeritore, perché uno non può mica ricordare tutto. Decise di partire col botto e urlò: "Non accettiamo diktat da quel continente lì".
Poi fece una pausa e osservò l'uditorio. Notò una certa apprensione. C'era gente che non capiva. Il suggeritore sussurrò: "Troppo vago". E Lollobrigida: "Con tutti 'sti continenti non ci capisco più nulla. Qual è il nostro?". Il suggeritore rispose prontamente "Europa" perché era l'uomo più preparato di Fratelli d'Italia. Gli facevi domande come "qual è la capitale della Francia?" e lui diceva "Parigi" con la massima sicurezza. E se glielo chiedevi una seconda volta quello era capace di confermare la risposta precedente senza batter ciglio. Non lo fregavi coi giochetti. Potevi metterlo in difficoltà solo con paesi come l'Ungheria, ma con la Francia andavi sul sicuro.
"Non accettiamo diktat dall'Europa", disse Francesco Lollobrigida.
Un altro freddo applauso. Altri sbadigli. Ma Lollobrigida non notò nulla e pensò: "Vorrei che la vicina di banco mi vedesse ora".
[L'Ideota]
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“Quante volte ve l’ho detto: il vostro errore fondamentale sta nel sottovalutare l’importanza degli occhi umani. Capite, la lingua può nascondere la verità, ma gli occhi mai! Vi rivolgono una domanda inaspettata, voi, senza battere ciglio, in un secondo, vi padroneggiate e sapete che cosa bisogna dire per nascondere la verità, e lo dite nel modo più convincente, non un muscolo del vostro volto si muove, ma, ahimè, la verità smossa dalla domanda balza per un istante dal fondo dell’anima negli occhi, e tutto è finito!”
(il Maestro e Margherita)
Amavi i miei occhi e io non capivo mai il perché. Ero innamorata del tuo sguardo e tu non mi prendevi mai sul serio.
Forse, noi due, infondo, abbiamo sempre fuggito dall'amarci fino alle viscere, nonostante ne fossimo ormai pienamente coinvolti. Truffati dall'incanto che ci illudeva di possedere ancora il controllo, lasciandoci poi col cuore in subbuglio in preda all'angoscia più totale mentre si cerca di condurre una finzione normale.
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