#civiltà licia
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pier-carlo-universe · 21 days ago
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Le antiche tombe rupestri di Fethiye: un patrimonio storico nel cuore della Turchia. Un’affascinante testimonianza della civiltà licia a Fethiye, Muğla. Recensione di Alessandria today
Situata nella regione di Muğla, la città di Fethiye è rinomata per le sue suggestive tombe rupestri licie, che offrono uno scorcio sul ricco passato storico e culturale dell’antica Licia.
Situata nella regione di Muğla, la città di Fethiye è rinomata per le sue suggestive tombe rupestri licie, che offrono uno scorcio sul ricco passato storico e culturale dell’antica Licia. Tra le varie attrazioni, le tombe rupestri di Amyntas sono tra le più spettacolari, scolpite nella roccia e posizionate su imponenti pareti calcaree. Queste antiche tombe, risalenti al IV secolo a.C.,…
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weirdesplinder · 5 years ago
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Festivaletteratura Mantova 2019
Quest’anno ho deciso di iniziare a parlarvi del Festivaletteratura di Mantova, una kermess dal sapore internazionale dedicata ai libri che si tiene nella mia città ogni anno all’inizio di settembre, con largo anticipo perchè si preannuncia un’edizione BOMBA che avrà ospiti scrittori strafamosi e acclamati a livello internazionale, perciò voglio che siate preparati a prendervi qualche giorno di ferie e organizzare un viaggetto a Mantova, che tra l’altro è anche una città molto suggestiva e ricca d’arte da visitare.
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Iniziamo col dire che l’edizione del FESTIVALETTERATURA di MANTOVA 2019 si terrà da mercoledì 4 a domenica 8 settembre 2019.
Ospiti d’eccezione fra i tanti autori presenti: Margaret Atwood, narratrice canadese di fama mondiale, ora ancora più conosciuta grazie alla serie televisiva tratta dal suo racconto distopico Il racconto dell’ancella, il cui seguito atteso da anni dai lettori uscirà in Italia il 10 settembre 2019 col titolo I testimoni.  la scozzese Ali Smith, più volte candidata al Nobel; Jeffery Deaver, autore di gialli/thriller che ha conquistato il pubblico di tutto il mondo con il ciclo di romanzi con protagonista Lincoln Rhyme, il romanziere statunitense Dave Eggers, autore del libro distopico futurista Il cerchio da cui è stato tratto il film omonimo con Tom Hanks e Emma Watson ; Bernhard Schlink, autore tedesco tra i più tradotti al mondo autore tra gli altri di Il lettore (o A voce alta) opera sul senso di colpa post bellico della Germania dopo la fine della seconda guerra mondiale divenuto anche un famoso film con Kate Winslet che le è valso l’Oscar;  Ian McEwan autore di Espiazione e molti altri libri ormai divenuti veri e propri classici,  lo scrittore e saggista statunitense Jonathan Safran Foer autore di Ogni cosa è illuminata;  Pilar del Rio giornalista e traduttrice spagnola nonché vedova di José Saramago, il premio Pulitzer Colson Whitehead autore di La ferrovia sotterranea, Gail Honeyman autore di Eleonor Oliphant sta benissimo;  David Nicholls, sceneggiatore e autore di romanzi sentimentali di grande successo come Un giorno diventato anche un film, Tony Sandoval, autore di graphic novel perennemente in bilico tra il gotico e il fantastico,  e poi ancora Dacia Maraini ed Erri De Luca, Stefania Bertola, Licia Troisi, lo scrittore fantasy Jonathan Stroud e molti altri ancora! 
Ma oltre al Festival, a tutti questi scrittori e al turbinio di libri presenti, ci sono due motivi in più per venire a Mantova il 5 e il 7 settembre, io (Mariachiara Cabrini alias Weirde) e Francesca Cani faremo due incontri aperti al pubblico totalmente liberi senza bisogno di biglietti o altro per presentare il nostro romanzo storico edito da Fanucci, L’Elisir di Mantova.
Ci farebbe veramente piacere potervi conoscere dopo anni che ci parliamo tramite internet e condividiamo le nostre letture e questa credo sia veramente una buona occasione per farlo. Perchè non verreste solo per noi, ma potreste anche prendere parte ad un Festivaletteratura veramente ricco.
Fateci sapere se siete intenzionati a fare un viaggetto a Mantova e vi daremo tutte le dritte giuste per arrivarci e soggiornarvi. Le date in cui noi saremo presenti sono il 5 e il 7 settembre, più avanti vi daremo più dettagli. Per ora vi dico che non vediamo l’ora di potervi conoscere e parlare un poco con voi!
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Alcuni dei libri del Festivaletteratura 2019:
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Il racconto dell’ancella
Margaret Atwood
In un mondo devastato dalle radiazioni atomiche, gli Stati Uniti sono divenuti uno Stato totalitario, basato sul controllo del corpo femminile. Difred, la donna che appartiene a Fred, ha solo un compito nella neonata Repubblica di Galaad: garantire una discendenza alla élite dominante. Il regime monoteocratico di questa società del futuro, infatti, è fondato sullo sfruttamento delle cosiddette ancelle, le uniche donne che dopo la catastrofe sono ancora in grado di procreare. Ma anche lo Stato più repressivo non riesce a schiacciare i desideri e da questo dipenderà la possibilità e, forse, il successo di una ribellione. Mito, metafora e storia si fondono per sferrare una satira energica contro i regimi totalitari. Ma non solo: c'è anche la volontà di colpire, con tagliente ironia, il cuore di una società meschinamente puritana che, dietro il paravento di tabù istituzionali, fonda la sua legge brutale sull'intreccio tra sessualità e politica. Quello che l'ancella racconta sta in un tempo di là da venire, ma interpella fortemente il presente.    
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Inverno
Ali Smith
Una vigilia di Natale in una maestosa e decadente villa in Cornovaglia. Quattro personaggi che in tre giorni di festa, mettono a confronto diverse generazioni, sensibilità, visioni del mondo e provando in qualche modo a convivere. Secondo capitolo della tetralogia che Ali Smith dedica alle stagioni, Inverno alterna riferimenti alla drammatica attualità contemporanea (la Brexit, Donald Trump, i cambiamenti climatici) e luminosi tocchi di realismo magico, intessendo le pagine di allusioni letterarie (da Dickens a Shakespeare).
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Il taglio di Dio
Jeffery Deaver
Diamond District, Manhattan. Jatin Patel, maestro tagliatore di diamanti, giace esanime sul pavimento del suo laboratorio. Pochi metri più in là, una giovane coppia di fidanzati. Hanno caviglie e polsi legati, la gola tagliata. La scena che la squadra di Lincoln Rhyme si trova di fronte, un sabato mattina qualunque nelle stanze della Patel Designs, ha tutti i numeri della classica rapina finita male. Ma per Amelia Sachs qualcosa non torna. I diamanti lavorati non sono stati portati via, e l’assassino si è accanito sulle vittime con una brutalità che suggerisce un movente diverso. Per sposare definitivamente la tesi che dietro all’omicidio si nasconda altro, basta leggere il messaggio sgrammaticato e delirante che il killer ha inviato alla stampa. Non è la prima volta che Rhyme deve entrare nella mente allucinata di un assassino. Se non fosse che la follia del Promittente, così si è firmato, è eguagliata da un’abilità e una lucidità fuori dal comune. Per quanto un errore l’abbia già commesso, un errore che lo potrebbe incastrare.     
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Il cerchio
Dave Eggers
"Mio Dio, questo è un paradiso" pensa Mae Holland quando fa il suo ingresso al Cerchio, la più influente azienda al mondo nella gestione di informazioni web. Mae adora tutto del Cerchio: gli open space avveniristici, le palestre e le piscine distribuite ai piani, la zona riposo con i materassi per chi si trovasse a passare la notte al lavoro, i tavoli da ping pong per scaricare la tensione, le feste organizzate, perfino l'acquario con rarissimi pesci tropicali. Pur di far parte della comunità di eletti del Cerchio, Mae accoglie la richiesta di rinunciare alla propria privacy per un regime di trasparenza assoluta. Nessun problema per Mae, tanto la vita fuori dal Cerchio non è che un miraggio sfocato e privo di fascino. Almeno fino a quando un ex collega non la fa riflettere: il progetto di usare i social network per creare un mondo più sano e più sicuro è davvero privo di conseguenze?          
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Il lettore
Bernhard Schlink
Germania, fine anni Cinquanta. Mentre il paese cerca di archiviare definitivamente gli orrori della guerra, il quindicenne Michael Berg cerca di lasciarsi alle spalle i giorni maledetti della sua adolescenza. Svanita l'itterizia che lo ha costretto a letto per un intero inverno, ora può avventurarsi di nuovo per le strade della sua città, e raggiungere la casa di Hanna Schmitz, la sconosciuta trentenne che lo ha soccorso un giorno d'ottobre in cui, di ritorno dalla scuola, la malattia si era fatta sentire con violenza. Occhi azzurri, capelli biondo cenere, il volto spigoloso ma femminile, Hanna Schmitz esercita un'attrazione fatale sul ragazzo. Nella sua casa, un modesto appartamento in cui la stanza più grande è la cucina, Michael riceve la sua iniziazione alla vita sentimentale. Un'iniziazione fatta di travolgente passione e pudori, interrotti di tanto in tanto da uno strano rituale imposto dalla donna: la lettura ad alta voce da parte del ragazzo dei classici della letteratura tedesca. Un giorno, però, Hanna svanisce nel nulla senza lasciare traccia, gettando Michael nella più cupa disperazione. Alcuni anni dopo, il ragazzo, divenuto studente di legge, la rivede in un'aula di tribunale in cui si celebrano i cosiddetti "Auschwitzprozesse"... in veste di imputata.   
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Nel guscio
Ian McEwan
La gravidanza di Trudy è quasi a termine, ma l'evento si prospetta tutt'altro che lieto per il suo piccolo ospite. Ad attenderlo nella grande casa di famiglia (e nel letto coniugale) non c'è il legittimo marito di Trudy e suo futuro padre, John Cairncross, poeta povero e sconosciuto, innamorato della moglie e della civiltà delle parole, ma il fratello di lui, il ricco e becero agente immobiliare Claude. Dalla sua posizione ribaltata e cieca, il nascituro gode nondimeno di una prospettiva privilegiata sugli eventi in corso, ed è lui a metterci a parte di una vicenda di lutto e di sospetto dagli echi assai familiari. Certo, i due cognati fedifraghi, Trudy e lo zio Claude, non hanno regni nordici cui aspirare. Ma amletico è il crimine orrendo che il narratore vede (o meglio sente) arrivare,Se nel testo shakespeariano l'origliamento, l'atto di spiare e raccogliere informazioni rovistando i recessi e gli anditi del regno, è spesso motore dell'azione, nel guscio l'udito è il senso privilegiato per ragioni fisiologiche, e a essere rovistati a pochissima distanza dal capo dell'inorridito narratore sono spesso e volentieri i recessi e gli anditi del corpo materno. Mentre all'orecchio non sempre affidabile del nostro eroe non-nato si dipana la tragica detective story, nella manciata di giorni che separano il suo «esserci» dal suo protetto «non-esserci» ancora, e il nascituro ha tempo di riflettere su di sé, sulla complicata faccenda dell'amore, sul mondo, coi suoi orrori contemporanei e con le sue desiderate meraviglie. Ha tempo e curiosità sufficienti per farsi domande, interpretare i segni della sua realtà mediata, contemplare azioni e concludere che la sua sola salvezza, la salvezza dell'uomo, sta forse nell'esitazione.     
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Molto forte, incredibilmente vicino
Jonathan Safran Foer
A New York un ragazzino riceve dal padre un messaggio rassicurante sul cellulare: "C'è qualche problema qui nelle Torri Gemelle, ma è tutto sotto controllo". È l'11 settembre 2001. Tra le cose del padre scomparso il ragazzo trova una busta col nome Black e una chiave: a questi due elementi si aggrappa per riallacciare il rapporto troncato e per compensare un vuoto affettivo che neppure la madre riesce a colmare. Inizia un viaggio nella città alla ricerca del misterioso signor Black: un itinerario ricco di incontri che lo porterà a dare finalmente risposta all'enigmatico ritrovamento e ai propri dubbi. E sarà soprattutto l'incontro col nonno a fargli ritrovare un mondo di affetti e a riaprirlo alla vita.       
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La ferrovia sotterranea
Colson Whitehead 
«La ferrovia sotterranea» è il nome con cui si indica, nella storia degli Stati Uniti, la rete clandestina di militanti antischiavisti che nell’Ottocento aiutava i neri a fuggire dal Sud agli stati liberi del Nord. Nel suo romanzo storico dalle sfumature fantastiche, Colson Whitehead la trasforma in una vera e propria linea ferroviaria operante in segreto, nel sottosuolo, grazie a macchinisti e capistazione abolizionisti. È a bordo di questi treni che Cora, una giovane schiava nera fuggita dagli orrori di una piantagione della Georgia, si imbarca in un arduo viaggio verso la libertà, facendo tappa in vari stati del Sud dove la persecuzione dei neri prende forme diverse e altrettanto raccapriccianti. Aiutata da improbabili alleati e inseguita da uno spietato cacciatore di taglie, riuscirà a guadagnarsi la salvezza? La ferrovia sotterranea è una testimonianza scioccante – e politicamente consapevole – dell’eterna brutalità del razzismo, ma si legge al tempo stesso come un’appassionante storia d’avventura che ha al centro una moderna e tenacissima eroina femminile. Unico romanzo degli ultimi vent’anni a vincere sia il National Book Award che il Premio Pulitzer, è un libro che sembra già destinato a diventare un classico.                   
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Eleanor Oliphant sta benissimo
Gail Honeyman
Mi chiamo Eleanor Oliphant e sto bene, anzi: sto benissimo. Non bado agli altri. So che spesso mi fissano, sussurrano, girano la testa quando passo. Forse è perché io dico sempre quello che penso. Ma io sorrido. Ho quasi trent'anni e da nove lavoro nello stesso ufficio. In pausa pranzo faccio le parole crociate. Poi torno a casa e mi prendo cura di Polly, la mia piantina: lei ha bisogno di me, e io non ho bisogno di nient'altro. Perché da sola sto bene. Solo il mercoledì mi inquieta, perché è il giorno in cui arriva la telefonata di mia madre. Mi chiama dalla prigione. Dopo averla sentita, mi accorgo di sfiorare la cicatrice che ho sul volto e ogni cosa mi sembra diversa. Ma non dura molto, perché io non lo permetto. E se me lo chiedete, infatti, io sto bene. Anzi, benissimo. O così credevo, fino a oggi. Perché oggi è successa una cosa nuova. Qualcuno mi ha rivolto un gesto gentile. Il primo della mia vita. E all'improvviso, ho scoperto che il mondo segue delle regole che non conosco. Che gli altri non hanno le mie paure, non cercano a ogni istante di dimenticare il passato. Forse il «tutto» che credevo di avere è precisamente tutto ciò che mi manca. E forse è ora di imparare davvero a stare bene. Anzi: benissimo.
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Noi
David Nicholls
Douglas e Connie si conoscono alla fine degli anni Ottanta, quando il muro di Berlino era ancora in piedi. Trent'anni e dottore in biochimica, Douglas trascorreva allora i giorni feriali e gran parte del weekend in laboratorio a studiare il moscerino della frutta. Connie, invece, divideva il suo tempo con una "combriccola di artistoidi", come li chiamavano i genitori di Douglas: aspiranti attori, commediografi e poeti, musicisti e giovani brillanti che rincorrevano carriere improbabili, facevano tardi la sera e si radunavano a volte a casa di Karen, la sorella di Douglas piuttosto promiscua in fatto di amicizie, a bere e discutere animatamente. Ed è durante una festa nell'appartamento di Karen, che Douglas si imbatte per la prima volta in Connie: capelli ben tagliati e lucenti, un viso stupendo, una voce sensuale, distinta ed elegante con i suoi vestiti vintage cuciti su misura, attillati e perfetti. Sono trascorsi più di vent'anni da allora e Douglas e Connie sono sposati da decenni e hanno un figlio, Albie. Douglas ha cinquantaquattro anni e la sensazione di scivolare verso la vecchiaia come la neve che cade dal tetto. Connie è sempre attraente e Douglas la ama cosi tanto che non sa nemmeno come dirglielo, e dà per scontato che concluderanno le loro vite insieme. Una sera, però, a letto, Connie proferisce le parole che Douglas non avrebbe mai voluto sentire: "Il nostro matrimonio è arrivato al capolinea, Douglas. Penso che ti lascerò".
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La trilogia di Bartimeus
Jonathan Stroud
Il millenario jinn Bartimaeus, il demone che costruì le mura di Uruk, Karnak e Praga, che parlò con re Salomone, che cavalcò per le praterie con i padri dei bisonti, viene improvvisamente richiamato dal mondo degli spiriti ed evocato a Londra. Una Londra tetra e cupa dove la magia consiste in un'unica capacità: quella di evocare e asservire demoni, i quali, loro malgrado, obbediranno a ogni ordine del mago che li tiene in suo potere. Bartimaeus deve compiere una missione difficilissima: rubare l'Amuleto di Samarcanda al temibile e ambizioso Simon Lovelace...                
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marikabi · 2 years ago
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Il martedì mattina
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Per capire bene il mood della nostra Città, basta farsi una camminata per strada (una qualunque) la mattina prima delle otto. Se proprio volete approfondire, scegliete il martedì mattina (o anche il sabato mattina).
Perché l'ora, ma soprattutto perché il martedì?
Beh, si esca presto perché c'è meno gente per strada e si è più attenti al contesto ambientale, laddove il martedì (e il sabato) è il giorno dopo la raccolta notturna della cosiddetta 'frazione organica' dei rifiuti (l'umido, familiarmente) e lo spettacolo, certe mattine, è rabbiosamente avvilente.
No, non è l'ennesimo j'accuse contro la società di raccolta (che pure ha altre sue colpe), bensì l'analisi socio-antropologica - per quanto sottoforma di amara reprimenda - degli abitanti di questo poco ameno luogo.
Mica siamo la sorridente, seppur lievemente decadente, Matera dei gialli con Imma Tataranni sostituto procuratore?
Siamo un'umida e scontentissima cittadina, la cui totale perdita di speranza si declina e si ritrova nettamente nei comportamenti quotidiani.
In particolare, quando maneggiamo il pattume.
Scrive Filippo Ceccarelli - il migliore tra i notisti italiani viventi, secondo solo alla buonanima di Edmondo Berselli - nel suo consigliatissimo trattato sul trash italico (Lì dentro, Feltrinelli) che "è proprio sull'immondizia ai bordi delle strade [...] che si misura il fallimento di ogni politica, nazionale e municipale. [...] Lo sporco parla, lo sporco rivela." In altre parole, il nostro grado di civiltà viene sicuramente misurato dal grado di sporcizia urbana. (Nonché dai contenuti dei social, ci avverte principalmente Ceccarelli.)
Ripeto, non è solo una questione di aziende di raccolta (e la Roma dei racconti di Ceccarelli non solo è una delle città più sporche d'Italia, resort per cinghiali, ma ha anche una municipalizzata molto scarcagnata), bensì anche di cittadini, la cosiddetta ggente.
Vediamo più volte al giorno la pubblicità (prima affidata alla poco incisiva Licia Colò e poi ai più aggressivi Elio e le storie tese) sul corretto smaltimento del vetro e dei cristalli, poiché le persone in tutta Italia mischiano vetro, cristallo, ceramica, terracotta, porcellana sversando tutto assieme poco appassionatamente in sacchetti, per giunta. (Va da sé che è impossibile il riciclo di tali materiali, qualora così assemblati.)
Ma fosse solo questo il problema. La ggente, anche nella nostra disillusa Città, odia - per esempio - i bidoni della raccolta, siano essi quelli condominiali o gli individuali. A dirla tutta, odia peggio proprio i bidoncini individuali e si scoccia malamente di portarli giù la sera per ritirali la mattina successiva. Così, a qualunque ora, depone sotto il portone (a volte anche di altri edifici, perché siamo dispettosi e vendicativi e ci crediamo furbi e cazzimmosi) il proprio sacchetto di pattume, quel sacchetto in cui contenuto la mattina successiva si trova troppo spesso ben sparso sui marciapiedi, e quando si tratta di frazione organica lo spettacolo è vergognoso. Una mattina trovai per terra (in pieno centro città) anche dei sacchetti (ovviamente usati) per colon stomizzati, allo schifo si associò la rabbia.
Le persone sono molto scostumate, strafottenti e dispettose, in questi anni più di prima. Sarà la perdurante crisi economica, peggiorata ora dalla guerra, saranno stati i mesi di feroce pandemia, tutte le scuse sono buone, forse, si sono anche convinte di pagare troppo il servizio di raccolta e gestiscono il pattume nel peggior modo.
Dice ancora Ceccarelli che la gestione incorretta dei rifiuti domestici non è un problema di censo, o di quartieri. L'andazzo è trasversale a zone e a redditi. C'è chi ritiene di pagare (troppo) il servizio e fa quel che vuole, chi pensa di doversi vendicare per un servizio pessimo/per la vita che non gli arride/perché ha il coniuge fedifrago/per il Governo che non gli piace/perché i prof ce l'hanno con il figlio/etc, tutti costoro cercano inutili rivalse usando il pattume per sfogare rabbia e cercare vendetta, chi infine semplicemente s'en fout, alla francese.
Di gente che s'en fout ce n'è di varia tipologia, oltre ai nostri malgestori di poubelle (sempre il pattume, ma alla francese, che mistifica un po' lo schifo): vogliamo parlare di quegli idioti che lasciano accese le auto in sosta?
Ce n'è uno recidivo che ogni mattina staziona davanti al portone di un edificio - lungo la strada che percorro a piedi per andare al lavoro - ed aspetta qualcuno (un collega, la moglie?) con il suo gippone diesel acceso, appestando l'aria d'intorno. Tutti i giorni, con qualunque tempo, imperterrito. Non gli passa proprio per l'anticamera del suo a-sinaptico cerebro che sta agendo da criminale: semplicemente s'en fout.
Piccola e finale digressione sulle emissioni: certamente molti avvertiti miei concittadini avranno considerato che a causa della creazione dei nuovi sensi unici e dei restringimenti di carreggiate al fine di far circolare la neo-filovia, aumentando la lunghezza dei tragitti e di conseguenza dei tempi di percorrenza delle automobili, si è incrementata la quantità delle emissioni che si volevano (forse) diminuire con i bus ecologici. Che geni, che geni!
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scienza-magia · 2 years ago
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Un mitologico essere mostruoso e molto pericoloso
La chimera tra mitologia greca e Harry Potter. La chimera è uno dei prodotti più spaventosi della fantasia greca. Una bestia formata da diversi animali e da sempre uno dei principali pericoli per l’essere umano. Chimera è un termine che racchiude un mondo dentro di sé: non è solo la leggendaria creatura partorita dalla mitologia greca ma anche un parola che, in senso lato, esprime qualcosa di tremendamente irreale o fantasioso (una concezione legata proprio alla natura della bestia). Oggi siamo qui per parlare del mostro leggendario che affonda le proprie radici nell’apparato mitologico greco, in quello romano e persino in quello etrusco, anche se possibili influenze sulla sua genesi possono essere rintracciate persino presso l’antico Egitto o la civiltà neo-ittita stanziata in quella che ora è l’attuale Siria. Ma andiamo con ordine approfondendo tutto ciò che si sa su questa creatura a partire dalla sua etimologia alle sue caratteristiche fisiche e ai temibili poteri, mettendo l’accento sul suo ruolo anche nella cultura popolare di oggi.
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La chimera: etimologia e caratteristiche Prima di addentrarci nel mondo della chimera approfondiamo rapidamente la sua etimologia: cosa significa questo termine? La parola viene dal greco antico Χίμαιρα (pronuncia Chimàira) traducibile letteralmente come “capra”, che altri non è che una delle sue immaginarie componenti zoologiche. La chimera infatti è a tutti gli effetti una creatura che unisce in sé aspetti estetici e caratteristiche di diverse bestie che variano nel corso dei secoli, andando a modificare in maniera più o meno invasiva il suo aspetto. A volte questo mostro viene infatti rappresentato con testa e corpo di leone, una seconda testa di capra che fuoriesce dalla propria schiena e la coda di serpente, altre volte invece con la testa di leone, il corpo di capra, una coda di drago e viene dotata della capacità di sputare fuoco dalle sue fauci. Talvolta la coda della chimera è un serpente vero e proprio dal morso velenosissimo; in alcune rappresentazioni poi appare con una sola testa, mentre in altre è una creatura bicefala o addirittura tricefala. Insomma, come è noto nel mondo della fantasia non esistono limiti e la chimera raccoglie e rappresenta al meglio questo concetto. La chimera nella mitologia Ora che avete (più o meno) capito qual è l’aspetto di una chimera è il momento di approfondire la sua storia nel mito e nelle diverse leggende che la accompagnano. Questa creatura è figlia di Tifone, un essere mostruoso pieno di furia distruttiva e parimenti leggendario noto per una furiosa battaglia contro Zeus e tutti gli dei che termina con la sua sconfitta e la sua prigionia sotto l’Isola della Sicilia solo per mano del Re dell’Olimpo. Dall’unione tra questo essere ed Echidna (altra creatura mitologica in parte bellissima donna ed in parte serpente) nascono una serie di mostri poderosi quali l’Idra di Lerna, la scrofa di Commione, Drago della Colchide, Cerbero, Ortro, la Sfinge, Caribea e appunto Chimera.
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La storia della chimera La figura della chimera viene cresciuta sotto la tutela del tranquillo e nobile Amisodaro: tuttavia la bestia sfugge al suo controllo diventando presto un veicolo di panico e paura seminando la distruzione tra i villaggi della Macedonia e dell’antica patria degli Achei. Secondo la Teogonia di Esiodo questa bestia è la personificazione della tempesta, tanto che la sua voce è il rombo del tuono: l’età “adulta” della chimera è intrinsecamente legata al mito di Bellerofonte, un giovane eroe figlio del Dio del Mare che viene presto incaricato da uno dei sovrani locali (il re di Licia Iobate) di porre fine agli orrori seminati dalla creatura. Abbattere la bestia però è tutt’altro che un compito facile per una singola persona e così Bellerofonte decide di avvalersi dell’aiuto di Pegaso, il leggendario cavallo alato. Sulla sua groppa il guerriero riesce a duellare con il nemico prevalendo infine grazie ad uno stratagemma: immergendo la lancia di piombo nella bocca della Chimera fa sì che questa reagisca emettendo il fuoco dalla propria bocca, sciogliendo così il materiale e morendo soffocata.
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La chimera nella cultura popolare Come tutte le creature fantastiche e semi-divine, anche la chimera è stata inclusa in diversi prodotti mediatici come libri, film e videogiochi: è ad esempio uno dei personaggi più ricorrenti nella nota saga videoludica God of War ed in particolare nei capitoli Ascension e God Of War III; ha anche un ruolo fondamentale nell’arcade Gauntlet Legends e nell’espansione Gauntlet Dark Legacy. Ma non è finita qui, perché le chimere sono uno dei principali pericoli anche nel mondo di Harry Potter, dove sono molto rare e vengono classificate dall’Ufficio Regolazione e Controllo delle Creature Magiche con un livello XXXXX, ossia come noto AmmazzaMaghi o creatura impossibile da ammaestrare. Nonostante non abbiano un ruolo essenziale nella storia limitandosi ad essere nominate o studiate sui libri sono dunque estremamente temute: visivamente parlando una chimera compare in una scena (successivamente eliminata) dello spin-off Animali fantastici e dove trovarli. Read the full article
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zinicaviaggi · 2 years ago
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🇹🇷 #Turchia, una meta dove il passato si rinnova in tutto il suo splendore ad ogni viaggio. 🏛️ Quanti dei siti testimonianza delle antiche civiltà anatoliche, che hanno disegnato la sua ricca mappa archeologica, hai già visitato? 🚩 Hierapolis e il complesso imperiale vicino al “castello di cotone” di Pamukkale 🚩 Efeso con la spettacolare Biblioteca di Celso 🚩 Pergamo dove ammirare il ripido teatro con vista sul Lago di Kestel 🚩 Priene e gli elementi di architettura ellenistica adagiati sui pendii del monte Mykale 🚩 Nemrut e le enormi statue della tomba santuario di Antioco I 🚩 Troia per rivivere le memorie studiate sui libri di scuola 🚩 Myra e la sua necropoli tra i luoghi da non perdere lungo la Costa Licia 🚩 Afrodisia e il parco archeologico con uno degli stadi meglio conservati del mondo antico 🚩 Istanbul e l’obelisco dell'Ippodromo che si staglia in un cielo di cupole e minareti 😮 Incastonati tra i palazzi, lungo la costa, ai piedi delle montagne o in contesti geologici particolari fino al cuore della Mesopotamia, l'esplorazione di questi tesori li rende molto apprezzati non solo dagli appassionati di storia ➡️ 🔗 https://bit.ly/EWTurchia https://www.instagram.com/p/ChhVGAgKEBy/?igshid=NGJjMDIxMWI=
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livornopress · 3 years ago
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Archeologia, alla luce un nuovo settore di Vada Volterranea
Archeologia, alla luce un nuovo settore di Vada Volterranea
Sito archeologico di San Gaetano: La campagna di scavo 2021 ha portato alla luce un nuovo settore di Vada Volterranea   Livorno 6 agosto 2021 Il Sindaco di Rosignano Daniele Donati; l’Assessore alla Cultura Licia Montagnani; la direttrice del Museo Archeologico Comunale Palazzo Bombardieri; Edina Regoli e la professoressa Simonetta Menchelli, docente di Archeologia presso il Dipartimento Civiltà…
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italianaradio · 6 years ago
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Caso Marianna Manduca, l’avvocato Licia D’Amico: “Sentenza pericolosa e difficile da impugnare perchè senza motivazione”
Nuovo post su italianaradio http://www.italianaradio.it/index.php/caso-marianna-manduca-lavvocato-licia-damico-sentenza-pericolosa-e-difficile-da-impugnare-perche-senza-motivazione/
Caso Marianna Manduca, l’avvocato Licia D’Amico: “Sentenza pericolosa e difficile da impugnare perchè senza motivazione”
Caso Marianna Manduca, l’avvocato Licia D’Amico: “Sentenza pericolosa e difficile da impugnare perchè senza motivazione”
Continua a far discutere la sentenza della Corte d’appello di Messina che ha annullato il risarcimento di 259mila euro riconosciuto nel giugno 2017 dai giudici di primo grado ai tre figli minorenni di Marianna Manduca: Carmelo, Salvatore e Stefano, adottati dal cugino della Manduca, Carmelo Calì, e da sua moglie Paola. Il Tribunale di Messina aveva ammesso la responsabilità civile dei magistrati rimasti inerti nonostante le 12 denunce e richieste di aiuto presentate dalla donna, poi uccisa nell’ottobre 2007 dal marito Saverio Nolfo. La vicenda è stata approfondita a “La Storia Oscura” su Radio Cusano Campus. E’ intervenuta Licia D’Amico, uno dei legali della famiglia Calì. L’avvocato D’Amico ha esordito dicendo: “In primo grado c’era stata la condanna della Presidenza del Consiglio a risarcire il danno patrimoniale a questi tre bambini costretti a vivere senza la loro mamma per sempre visto che quando Marianna fu uccisa avevano 2,4 e 5 anni. Il presupposto della condanna decisa dal Tribunale di Messina era giustamente l’inerzia dei magistrati che di fronte alle 12 denunce presentate dalla vittima, non avevano fatto nulla per proteggere l’incolumità della donna”.
Le critiche alla sentenza di secondo grado. L’avvocato D’Amico infatti ha aggiunto: “La Corte d’Appello ha letteralmente rovesciato la precedente sentenza con una motivazione che lascia interdetti perché si afferma che ‘nulla si poteva fare per salvare la vita a Marianna Manduca’. E’ una inesorabilità che lascia sgomenti perché non si può dire alle donne, denunciate, esponetevi, rischiate ancora di più presentando denuncia, e poi arrivare a sentenze del genere. Questo è un principio che non deve passare perché può essere veramente distruttivo e fa giurisprudenza negativa; soprattutto perché la motivazione è fondata sul punto che nulla poteva essere fatto per salvare la vita a questa donna che coraggiosamente aveva richiesto aiuto e denunciato. Un principio rispetto al quale le coscienze di cittadine e cittadini si sollevano e lo stiamo vedendo in questi giorni con le numerose manifestazioni di solidarietà che continuiamo a ricevere: è veramente un’affermazione che non può essere accettata. Se non riusciamo a proteggere le donne che invitiamo continuamente a denunciare minacce e altro, c’è veramente qualcosa di molto grave che sta sucedendo; rischia di diventare la resa totale di ogni civiltà giuridica di fronte alle vittime della violenza maschile”.
Palazzo Chigi contraddittorio e sentenza difficile da impugnare in Cassazione. In merito a questi due punti, l’avvocato Licia D’Amico ha spiegato: “Vorrei sottolineare l’atteggiamento contraddittorio della Presidenza del Consiglio nella vicenda, cioè: in un primo momento pubblicò sul sito istituzionale un comunicato in cui diceva di apprezzare l’impegno civile della famiglia Calì che si è fatta carico dei figli di Marianna Manduca e che proprio per questo motivo stava valutando la rinuncia all’impugnazione della sentenza di primo grado. Successivamente però il ricorso di Palazzo Chigi non soltanto è stato presentato ed alimentato, ma ha prodotto questa sentenza di secondo grado. Adesso, io e l’avvocato Alfredo Galasso, stiamo lavorando per presentare il ricorso alla Corte di Cassazione, ma si tratta di un ricorso non proprio semplice perchè questa sentenza di fatto non ha una motivazione. Ovvero, non c’è una motivazione da contestare perchè una sentenza che recita ‘non si poteva fare niente’ non è certo una motivazione. Parallelamente -ha concluso l’avvocato D’Amico a Radio Cusano Campus- stiamo preparando alcune iniziative di sensibilizzazione in quanto questa non è una vicenda privata che riguarda solo la famiglia Calì ma ha una portata decisamente più generale nei confronti di tutte le donne continuamente minacciate da violenza”. Un caso, siamo sicuri, che continuerà a far discutere per parecchio tempo.
Continua a far discutere la sentenza della Corte d’appello di Messina che ha annullato il risarcimento di 259mila euro riconosciuto nel giugno 2017 dai giudici di primo grado ai tre figli minorenni di Marianna Manduca: Carmelo, Salvatore e Stefano, adottati dal cugino della Manduca, Carmelo Calì, e …
Simona Mastropaolo
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pier-carlo-universe · 21 days ago
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Le antiche tombe rupestri di Dalyan: uno sguardo sull’eredità licia. Un viaggio tra storia, arte e natura nella regione di Muğla, Turchia. Recensione di Alessandria today
Le tombe rupestri di Dalyan, situate nella regione di Muğla in Turchia, sono un’affascinante testimonianza dell’antica civiltà licia e rappresentano un vero e proprio capolavoro di architettura funeraria scolpita nella roccia
Le tombe rupestri di Dalyan, situate nella regione di Muğla in Turchia, sono un’affascinante testimonianza dell’antica civiltà licia e rappresentano un vero e proprio capolavoro di architettura funeraria scolpita nella roccia. Queste tombe, risalenti al IV secolo a.C., sono incastonate nelle pareti rocciose a picco sul fiume Dalyan, offrendo una vista spettacolare e un panorama che incanta i…
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