#decoro urbano
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Al via il nuovo servizio di raccolta RAEE di AMAG Ambiente con l’unità mobile ad Alessandria
Un’iniziativa sostenibile per il corretto smaltimento dei piccoli elettrodomestici e dispositivi elettronici in città e nei sobborghi
Un’iniziativa sostenibile per il corretto smaltimento dei piccoli elettrodomestici e dispositivi elettronici in città e nei sobborghi. AMAG Ambiente ha inaugurato il suo nuovo servizio itinerante per la raccolta dei Rifiuti di Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche (RAEE), mettendo a disposizione dei cittadini di Alessandria e dei sobborghi un’unità mobile per il corretto smaltimento dei…
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Richard Serra
Tilted Arc
Nel 1979 il General Service Administration (GSA), un’agenzia indipendente del governo degli Stati Uniti, in accordo con il National Endowment for the Arts (NEA), decide di commissionare una scultura all’artista Richard Serra. È destinata alla Federal Plaza di New York. Dieci anni dopo, la scultura, chiamata Tilted Arc, viene smantellata, segata a pezzi, i suoi resti immagazzinati a Brooklyn. Nel mezzo accade di tutto. L’affaire Serra ridefinirà il concetto di site specificity di una scultura inserita nel tessuto urbano. In effetti, c’è qualcosa di radicale in questo artista che fin dagli inizi della sua carriera aveva deciso di utilizzare acciaio e piombo come materia espressiva. Nelle Lettere a Miranda Quatremère de Quincy si poneva domande riguardo allo spostamento delle opere d’arte italiane. All’epoca, la Rivoluzione francese aveva appena fatto il suo corso. Due secoli dopo la questione resta: distratta dal suo contesto l’opera perde il suo valore? “Rimuovere l’opera significa distruggere l’opera” afferma Richard Serra. La Street Art pone problemi simili.
Nel 1979, quando viene scelto dal GSA, Serra è già conosciuto, apprezzato. Nel 1970 aveva piazzato una struttura circolare in acciaio nel manto stradale di una via del Bronx (To Encircle Base Plate Hexagram Right Angles Inverted). L’anno successivo, piazza il St. John’s Rotary Arc nei pressi della rotatoria dell’Holland Tunnel. Certo, finché si tratta di una strada del Bronx, o di una rotatoria, nessuno fiata. Ma quando ti trovi di fronte il Federal Bureau of Investigation o una sede della corte di giustizia, è difficile farla franca.
Tilted Arc viene inaugurato nel 1981. Una linea di acciaio color ruggine di quaranta metri, alta quattro, leggermente curva e inclinata, taglia in due la piazza. Apriti cielo. La struttura “teatrale” del sito viene alterata, ciò di cui Serra era ben conscio. I cittadini si ritrovano proiettati dentro un nuovo contesto ambientale, ridefinito dalla scultura. È come se lo stesso concetto di “temporalità” subisse una torsione. Chi cammina sulla piazza è costretto a costeggiare l’opera. In un sito percorso usualmente di fretta, per motivi di lavoro, Serra costringe i passanti a rallentare, a lambire e “sentire” l’opera. Grazie a questo taglio in acciaio lo spazio viene ora sovvertito. Questa linea funge da contrappunto ambientale. È l’opera che ora definisce, impone il proprio territorio.
Ne succedono di tutti i colori. Un giudice protesta. Pone problemi di sicurezza. Finisce come in una lite condominiale, ma su larga scala. C’è chi pone questioni di decoro. La gente vi urina sopra (intervistato dal New York Times, che gli domanda quale sia il suo luogo favorito in città, Matthew Barney risponde: “Urinare riverentemente su Tilted Arc”). C’è chi vi aggiunge graffiti. Alcuni tirano in ballo il Muro di Berlino. Si tengono pubbliche udienze. Autorevoli critici d’arte difendono il lavoro di Serra. Nel 1985 la sede di Washington della GSA chiede che all’opera venga trovato un altro spazio. Serra avvia una causa per difendersi. La causa viene rigettata. Nel 1987 la NEA dichiara Tilted Arc “site specific”, e per questo inamovibile. Serra intanto va in appello. Nel 1989, dopo che Ronald Reagan ha firmato la Berne Convention, legge in difesa dei beni letterari e artistici, Tilted Arcviene smantellato. Per qualche tempo, una specie di cicatrice sulla pavimentazione funziona da indice dell’opera. Ora, restano solo fotografie, più la documentazione, gli atti di questa battaglia espressiva.
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I PRIMI PROGETTI E INTERVENTI DI MANUTENZIONE DEL 2023
I primi Progetti e Interventi di Manutenzione del 2023 per Solbiate Olona:
33 IMPEGNO SI SPESA PER PROGETTO SOSTITUZIONE GENERATORI DI CALORE EDIFICI RESIDENZIALI COMUNALI (realizzazione del progetto sostituzione generatori di calore edifici residenziali comunali)
30 IMPEGNO SI SPESA PER RIFACIMENTO QUADRO ELETTRICO ILLUNIMAZIONE SITO IN VIA TRENTO-TRIESTE e COLLEGAMENTO FIBRA OTTICA CASETTA ACQUA
29 IMPEGNO SI SPESA PER INTERVENTI DI MANUTENZIONE OPERE DA ELETTRICISTA (serie di interventi di manutenzione presso gli immobili e plessi scolastici di proprietà dell’Ente)
27 IMPEGNO SI SPESA PER ANALISI STRUMENTALI (VTA, TOMOGRAFICA, RADIX) SUL PATRIMONIO ARBOREO (analisi strumentali (VTA, Tomografica, Radix) sul patrimonio arboreo effettuate da un agronomo per permettere la definizione dei successivi interventi di manutenzione)
24 IMPEGNO DI SPESA PER INTERVENTO DI ADEGUAMENTO PALESTRA SCUOLE ELEMENTARI (intervento di adeguamento dell’impianto elettrico presso la palestra delle Scuole Elementari)
23 IMPEGNO DI SPESA PER INTERVENTO DI ADEGUAMENTO ILLUMINAZIONE (adeguamento dell’illuminazione di proprietà pubblica presso l’Area feste)
21 IMPEGNO DI SPESA PER INSTALLAZIONE N. 2 FARI CAMPO BOCCE CENTRO ANZIANI
20 IMPEGNO DI SPESA OPERE DI MANUTENZIONI PRESSO CIMITERO COMUNALE
19 IMPEGNO DI SPESA PER ESECUZIONE DI SEGNALETICA STRADALE ORIZZONTALE (per la tutela e la sicurezza della viabilità e dell’utenza, affidamento del servizio per l’esecuzione della segnaletica stradale orizzontale del territorio comunale
17 IMPEGNO DI SPESA SISTEMAZIONI VARIE PER DECORO URBANO E MANUTENZIONI STRADALI VARIE
15 OPERE EDILI E MANUTENZIONE PRESSO CIMITERO COMUNALE (opere edili per il mantenimento del decoro del cimitero nonché provvedere a lavori di manutenzione)
14 SERVIZIO DI VIGILANZA CON APERTURA E CHIUSURA DEI PARCHI
13 IMPEGNO DI SPESA MANUTENZIONI STRADALI VARIE (manutenzione straordinaria di pozzetti, caditoie su tratti di strade diverse, alla sostituzione di segnaletica compresa rimozione e nuova posa in muratura di paletti, posa di nuovi cestini,ecc;)
11 OPERE DI MANUTENZIONI PRESSO CIMITERO COMUNALE (’affidamento del servizio relativo all’esecuzione delle operazioni cimiteriali e di manutenzione da effettuarsi presso il cimitero comunale nonché il servizio di arredo urbano sul territorio comunale)
10 IMPEGNO DI SPESA PER FORNITURA DI SEGNALETICA STRADALE VERTICALE (fornitura di segnaletica verticale stradale specifica in generale di apposita segnaletica verticale da mettere a disposizione, agli addetti e/o polizia locale, in caso di situazioni urgenti e contingenti)
9 AREA FESTE, FORNITURA DI UNA STRUTTURA IN CARPENTERIA METALLICA LEGGERA CON COPERTURA
8 IMPEGNO DI SPESA SISTEMAZIONI VARIE SEGNALETICA STRADALE
6 LAVORI DI MANUTENZIONE STRAORDINARIA DEL MANTO DI COPERTURA DELL'EDIFICIO RESIDENZIALE SITO IN VIA SANTANNA DI PROPRIETA COMUNALE
5 OPERE DI MANUTENZIONE STRAORDINARIA PER LA RIQUALIFICAZIONE DI UN'AREA PUBBLICA DI QUARTIERE DENOMINATA EX-MACCHI: REALIZZAZIONE CAMMINAMENTI CICLOPEDONALI, PIAZZOLE DI SOSTA, MARCIAPIEDI E NUOVA ILLLUMINAZIONE
4 PIANO STRAORDINARIO PER LA MESSA IN SICUREZZA DEGLI EDIFICI SCOLASTICI - SCUOLA MATERNA "A. PONTI"
3 IMPEGNO DI SPESA PER NUOVA RECINZIONE AREA EX PROTEZIONE CIVILE: Sostituzione di un tratto di recinzione esistente anche ai fini di garantire la manutenzione ordinaria dell’area nonché la sicurezza della stessa, oggi destinata anche ad altri servizi di uso pubblico
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Ceccano, il palazzetto dello sport, 12 anni dopo il crollo, totale abbandono, classico non luogo
di Alessandro Ciotoli, presidente di Indiegesta Il grande assente tra i progetti presentati dall’Amministrazione Caligiore nel 2021 per rispondere al bando “Contributi per investimenti in progetti di rigenerazione urbana, volti alla riduzione di fenomeni di marginalizzazione e degrado sociale, nonché al miglioramento della qualità del decoro urbano e del tessuto sociale ed ambientale”. Per i…
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ex Allievi in evidenza: ROMA. INTERVISTA AL COMANDANTE GENERALE DELL'ARMA DEI CARABINIERI GENERALE DI CORPO D’ARMATA TEO LUZI
«Gli stranieri nati qui? Italiani.
Ci vuole la legge sulla cittadinanza»
(articolo di Goffredo Buccini su Corriere. it)
Luzi, comandante generale dei Carabinieri: «La norma del ’92 è obsoleta»
Una legge sulla cittadinanza «non più aderente al cambiamento che c’è stato» e, dunque, da ripensare ex novo nel senso dell’integrazione.
Periferie dove non basta la risposta securitaria,
«perché servono scuole, decoro urbano, qualità di vita dei quartieri».
Un Paese stressato da Covid e guerre, «due macigni».
Arrivato alla guida dei carabinieri a metà gennaio 2021, Teo Luzi è prossimo al passo d’addio (andrà via a novembre).
E lascia con la stessa attenzione al sociale che l’ha accompagnato in quasi quattro anni da comandante generale dell’Arma.
Com’è l’Italia oggi?
«Dovessi indicarle il sentimento prevalente tra i nostri compatrioti, direi: la preoccupazione.
Che sfocia in tensioni, litigiosità… nei condomini, tra i banchi, sul lavoro. Nelle nostre sale operative si riversano episodi talvolta inspiegabili».
Parlando l’altro giorno ai suoi cadetti dell’Accademia di Modena ha proposto loro un antidoto: l’ALTRUISMO. Parola desueta.
«Questo è un mondo sempre più egoista, è vero.
Ma ai ragazzi ho parlato di assistenza reciproca, anche nelle piccole difficoltà quotidiane.
La capacità di ascolto dei carabinieri è una forma di altruismo».
Ed è uno strumento di lavoro per non perdere di vista uno snodo decisivo della nostra convivenza democratica: le periferie.
I problemi di sistema in Germania e Francia lo dimostrano.
È così anche per l’Italia?
«Assolutamente sì.
Le periferie sono un vulnus nell’equilibrio sociale delle democrazie occidentali, bisogna garantire a chi ci vive la stessa qualità di vita di chi abita altrove. Sono aree che in Italia richiedono molta attenzione.
Ma in Francia ne richiedono ancor di più: da noi non esistono banlieue dove le forze di polizia non possono entrare.
Tanto è stato fatto.
Ma molto ancora c’è da fare per rimuovere ostacoli che danno l’idea di vivere in serie B».
Quali ostacoli ad esempio?
«Penso alla qualità dell’istruzione. Alle strutture sportive. Alle strade e alle piazze. Penso a Caivano…».
Ci sarei arrivato. Sia sincero: è tutta realtà o anche spot?
«Sono stati fatti passi importanti, a 360 gradi.
E non è solo un problema di polizia ma di socialità complessiva.
L’Arma si è impegnata prima che arrivasse l’attenzione mediatica su Caivano.
La Compagnia lì è nata nel 2021, voluta dall’allora ministro Lamorgese.
Si è lavorato sulle scuole, anche in sinergia con noi.
Non è un’isola felice, certo.
Ma la qualità di vita è assimilabile al resto del territorio nazionale.
E il modello Caivano va esportato in altre aree».
Quali sono quelle che vi preoccupano di più e su cui state intervenendo?
«A mente, Palermo, lo Zen: dove siamo riusciti a far accettare la stazione dei carabinieri nel quartiere, cosa non banale.
I nostri lì fanno attività sociale: un tempo io allo Zen non potevo entrare.
Bari, San Paolo. Librino a Catania. A Nord, Genova, il quartiere di Diamante. Pilastro a Bologna.
Poi Cagliari Sant’Elia.
Tor Bella Monaca a Roma.
Lì abbiamo lavorato molto sulle occupazioni abusive.
È un tema fondamentale».
La casa contesa tra ultimi e penultimi.
«Parliamo di migliaia di case occupate abusivamente, lo Stato non mette abbastanza attenzione al tema.
Dietro un’occupazione c’è chi gestisce, si alimenta la criminalità territoriale.
Serve una politica più concreta».
Però ora il governo ha sterzato,
si colpiscono più duramente le occupazioni.
«E io sono assolutamente d’accordo.
Poi capisco che servono anche soluzioni, ma quando questa soluzione è abusiva è il peggio: alimenta il distacco della percezione pubblica rispetto allo Stato».
A Casal di Principe, terra che davamo per bonificata, ci sono state due «stese» a poche ore dalle elezioni di giugno: rischiamo di tornare indietro in territori che pensavamo recuperati allo Stato?
«Io sono un po’ più ottimista.
Ora lo Stato ha il controllo.
Resta latente una forma, diciamo, culturale della criminalità, le “stese” sono messaggi criminali. Non siamo però agli anni Ottanta. E comunque quando lei parla di condizionamenti, bisogna pensare anche al Nord».
È, per dirla con Sciascia, la risalita della linea della palma?
«Beh, la criminalità organizzata rispetto alla politica locale si sente, hanno sciolto Comuni per infiltrazioni mafiose anche al Nord.
Lì lavorano con un profilo economico-politico».
E allora da dove viene l’ottimismo?
«Abbiamo un quadro normativo avanzato.
Una grande sensibilità della magistratura.
Pochi Paesi al mondo, oggi, possono affrontare la criminalità organizzata come possiamo fare noi.
L’arma del sequestro preventivo è fondamentale».
Non è il massimo del garantismo.
«Beh, se i beni provengono dal crimine e lo si dimostra con le indagini…».
La questione migratoria e la questione sociale delle periferie quanto si sovrappongono?
«Tanto. Le tensioni nelle periferie non sono risolte.
Ci sono aspetti culturali, criminalità etnica.
La nostra interposizione abbassa la conflittualità che però rimane latente. E c’è un altro tema…».
Dica.
«Quello degli italiani con genitori stranieri, le seconde generazioni.
È emerso specie al Nord, in maniera non virulenta come in Francia: ma è una questione su cui bisogna aprire una riflessione».
Cioè?
«Bisogna favorire quanto più possibile l’integrazione.
SONO ITALIANI ».
Favorirla con la cittadinanza?
«SONO ITALIANI.
Nelle periferie l’integrazione deve essere la regola.
Non la fanno le forze di polizia.
Si fa con la scuola, l’avviamento al lavoro».
Semplificando: se sono nato in Italia, faccio un certo numero di anni di scuola, devo averla o no la cittadinanza?
«Tutti i maggiori Paesi in Europa hanno un meccanismo di integrazione e anche l’Italia deve averlo.
Quale sia, lo decida la politica.
Ma il meccanismo di integrazione, con equilibrio politico, va trovato: si guardi alla Germania, alla Francia, all’Inghilterra».
Ma qui non c’è.
«Non c’è la legge.
Ci vuole una legge.
Tocca al Parlamento sovrano».
Per dirla chiara: la legge che oggi c’è, quella del 1992, è obsoleta?
«Non rispecchia più il cambiamento che c’è stato.
Poi come debba essere la nuova, per tutelare la cultura italiana, tocca alla politica dirlo.
La contrapposizione non porta da nessuna parte.
Io personalmente sono molto aperto: occorre una normativa più moderna».
Quest’Italia è travagliata anche da gravi rigurgiti di antisemitismo.
È una questione di sicurezza nazionale?
«Lo è. Si batte su un piano culturale. E non lasciando sole le comunità ebraiche.
Un nostro generale, Angelosanto, è commissario del governo contro questo fenomeno».
I nostri anziani sono l’anello più debole della società.
«Sì, sono molto più vulnerabili, più soli.
E quindi sono il bersaglio dei truffatori.
Per l’anziano essere truffato è un trauma vero, dà un senso di vergogna, di fine.
Così abbiamo messo su col Viminale una campagna d’informazione.
Alla messa domenicale, nelle scuole per arrivare ai nonni, sui media.
Anche Lino Banfi ci ha aiutato.
Lui è per tutti il nonno d’Italia»... ben fatto ⭐️🇮🇹 #UnaAcies
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Puliamo il mondo e “Io riciclo all’Emiciclo”
Sassari. Fine settimana all’insegna delle attività di sensibilizzazione sulla raccolta differenziata e sul decoro urbano. Si inizia venerdì 4 ottobre con “Puliamo il mondo”, l’edizione italiana di “Clean up the world”, la grande iniziativa ambientale promossa da Legambiente nella quale volontari di tutte le età, associazioni, aziende e amministrazioni ripuliscono dai rifiuti abbandonati strade,…
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Roma: nel quartiere Pigneto gli agenti della Polizia di stato insieme a quelli della Polizia Locale stanno ripristinando il decoro urbano
Roma: nel quartiere Pigneto gli agenti della Polizia di stato insieme a quelli della Polizia Locale stanno ripristinando il decoro urbano.... Leggi articolo completo su La Milano Read the full article
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#NewsPA - Decoro urbano. Dichiarazione consigliere Terrani
“Oggi ho inoltrato un ulteriore sollecito all’assessore all’Ambiente Mare e Coste e al presidente della Reset in merito alle criticità relative al diserbo delle vie cittadine, in particolare, nelle periferie e nelle borgate marinare… Read More “Oggi ho inoltrato un ulteriore sollecito all’assessore all’Ambiente Mare e Coste e al presidente della Reset in merito alle criticità relative al…
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Favara: 100mila euro per Piazza della Pace che può rinascere con nuovi fondi
Favara si prepara a vedere rinascere Piazza della Pace grazie a un nuovo finanziamento di 100mila euro, ottenuto grazie all’iniziativa dell’assessore alle ville e giardini, Laura Mossuto, e a un emendamento del capogruppo Pd all’Ars, Michele Catanzaro alla manovra estiva votata all'Ars in questi giorni. I fondi saranno destinati ai lavori di manutenzione e recupero della piazza, un luogo centrale per la comunità locale. La necessità di garantire sicurezza e decoro a Piazza della Pace è stata sentita da tempo dai cittadini di Favara. I nuovi fondi permetteranno non solo di riqualificare l'area, ma anche di sostituire il parco giochi, ormai deteriorato a causa di atti vandalici. L’iniziativa mira a restituire alla comunità uno spazio pubblico sicuro e accogliente per persone di tutte le età. Non è la prima volta che Piazza della Pace riceve attenzione in termini di finanziamenti. In passato, il Movimento 5 Stelle aveva già contribuito al recupero della piazza destinando fondi risparmiati dal proprio gruppo parlamentare all’ARS. Era il 12 dicembre 2019 quando si inaugurò il parco giochi. I fondi ricevuti allora dal M5S erano quelli destinati a progetti sociali e di utilità pubblica, volti a migliorare il decoro urbano e a recuperare spazi pubblici. Con il nuovo finanziamento appena deliberato, l’obiettivo è quello di completare il lavoro iniziato e assicurare che Piazza della Pace possa tornare ad essere un punto di riferimento decoroso per i cittadini di Favara, promuovendo la socialità e la coesione comunitaria. Read the full article
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Novi Ligure Intensifica i Controlli contro l’Abbandono dei RifiutiTre nuove telecamere mobili per monitorare e sanzionare i responsabili dell’inciviltà urbana
Il Comune di Novi Ligure, in collaborazione con Gestione Ambiente, ha deciso di intensificare i controlli sul territorio per contrastare il fenomeno dell’abbandono dei rifiuti.
Il Comune di Novi Ligure, in collaborazione con Gestione Ambiente, ha deciso di intensificare i controlli sul territorio per contrastare il fenomeno dell’abbandono dei rifiuti. Tre telecamere mobili sono state installate in punti strategici della città per monitorare e individuare chi abbandona sacchetti e ingombranti sui marciapiedi o accanto alle campane del vetro. Questi dispositivi, che…
#Abbandono rifiuti#Ambiente#collaborazione cittadini#comportamenti scorretti#Comune di Novi Ligure#controllo rifiuti#costi gestione rifiuti#Decoro Urbano#discariche abusive#Gestione Ambiente#Gestione rifiuti#Gianfilippo Casanova#inciviltà urbana#Legge Regionale 1/2018#monitoraggio rifiuti#normativa rifiuti#Novi Ligure#Piano Regionale Gestione Rifiuti#prevenzione abbandono rifiuti#protezione ambiente.#punti critici città#Raccolta differenziata#raccolta differenziata 78%#raccolta porta a porta#Raccolta rifiuti#rifiuti ingombranti#Sanzioni#sensibilizzazione ambiente#Sicurezza Urbana#tariffa puntuale
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La Svizzera è il paese delle montagne, delle piste invernali, dei https://tech.everyeye.it/notizie/visibile-cern-svela-fantasma-quattro-dimensioni-707317.html della fisica delle particelle e della natura incontaminata, ma la sua popolazione nasconde un segreto.Gli svizzeri sono molto fieri del loro paesaggio urbano o delle incontaminate montagne che è possibile visitare durante tutto l'anno, ma sono anche restii ad accettare quelle "novità" che possono provocare ai loro occhi un grave danno d'immagine. A dimostrarlo è il "caso delle sedie monoblocco di plastica", quelle sedie da giardino in polipropilene che è possibile trovare anche in Italia e in molte altre aree del mondo. Queste sedie colorate - possono essere bianche, verdi, rosse, blu e persino arancioni - sono molto facili da trasportare. Sono inoltre economiche e molto comode da utilizzare, ma visto che vengono prodotte da un materiale inquinante e non rientrano nei classici canoni esttettici dell'edilizia svizzera, per molto tempo sono state dichiarate illegali in questo paese. In particolare a Basilea, tra il 2008 e il 2017, gli hotel e i ristoranti che venivano beccati a possedere sedie di plastica venivano multati. La ragione era sempre quella: decoro ambientale. Paradossalmente, proprio in quei anni, la sedia di plastica è divenuta un oggetto di culto. Il Museo tedesco del Design Vitra, al confine con la Svizzera, la elesse come esempio di "oggetto d'arte di consumo". Uno smacco per le amministrazioni svizzere, che alla fine ne rimossero il divieto di vendita quando si accorsero come questa soluzione apparisse iniqua all'estero. Il processo di realizzazione di un oggetto di design d'altronde spesso non viene compreso dagli acquirenti o dagli stessi amministratori, come testimoniano altri casi famosi. Fonte
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Cinque panchine contro il razzismo in viale Colombo a Quartu
Cinque panchine contro il razzismo a Quartu, in viale Colombo. Sono state decorate con i colori dell’arcobaleno, simbolo di pace e unità. Un’iniziativa dalla duplice valenza: da una parte il miglioramento del decoro urbano, dall’altra il sostegno alla lotta contro ogni tipo di discriminazione e violenza, sia fisica che verbale proprio nella Giornata mondiale contro ogni forma di razzismo. Le…
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TUTELA NELL'AMBITO DEL BENESSERE ANIMALE
(parte quarta)
Rinnovate convenzioni per il tutto il periodo con:
1. il Rifugio A.P.A.R. di Busto Arsizio per il collocamento di eventuali cani erranti. Durante il mandato non è mai stato necessario affidare alcun animale in quanto la lotta al randagismo è stata accurata e puntuale;
2. Dog’s ground per il recupero di animali erranti e carcasse di animali deceduti;
3. censite tutte le colonie feline, ed istituite due nuove colonie con anche un ricovero di prima accoglienza, per un totale di approx.120 gatti attentamente monitorati attraverso volontari dell’Associazione Gli Amici di Romeo;
4. raggiunti gli obbiettivi di “pacificazione” con la popolazione attraverso incontri con il veterinario dell’ATS con i cittadini e con le scuole del territorio;
5. raggiunto obbiettivo di riduzione progressiva della popolazione felina attraverso sterilizzazioni, microcippatura e la distinzione tra popolazione felina domestica e di colonia;
6. raggiunto un buon livello di benessere animale attraverso vaccinazioni e cure finanziate dall’amministrazione Comunale;
7. promosse attraverso l’associazione richiamata in precedenza anche le adozioni per le cucciolate che vengono abbandonate o gatti domestici segnalati in stato di adozione;
8. promossi tutti gli anni incontri con i tre plessi scolastici ed il Veterinazio dell’ATS sul randagismo, la convivenza con gli animali domestici e la fauna locale, compresi i nuovi insetti. Nell’ambito di queste attività con l’associazione ZAM-PET e le Guardie Zoofile di Gallarate si stanno sperimentando incontri di Pet Therapy con i bambini della scuola dell’infanzia;
9. installate reti anti-piccioni e dissuasori per garantire il decoro e la salubrità sia in ambito urbano che in aree scolastiche;
10. promossi incontri tra le GEV dei PLIS Insubria Olona locali e le scuole, con anche l’organizzazione di visite guidate agli ambienti naturali presenti sul nostro territorio
dalla "Relazione di fine mandato 2019-2024" @PiùSolbiate
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Energia elettrica, a Collebaldo intervento di interramento delle linee di media tensione “Un intervento che migliorerà la qualità del servizio e il decoro urbano nella frazione di Collebaldo”. Così il sindaco di Piegaro Roberto Ferricelli ...
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AGRIGENTO CAPITALE CULTURA, LA REGIONE STANZIA 10 MILIONI PER LA CITTA’ DEI TEMPLI
AGRIGENTO CAPITALE CULTURA, LA REGIONE STANZIA 10 MILIONI PER LA CITTA’ DEI TEMPLI Nota informativa: Questo articolo non è prodotto dalla redazione, trattasi di una nota stampa giunta a mezzo Email. “Un risultato importante a cui faranno seguito interventi altrettanto importanti per la città di Agrigento nell’ambito dell’arredo urbano, del decoro e del verde. Un passo decisivo perché Agrigento…
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