#ci vediamo dall'altra parte
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spilladabalia · 1 month ago
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Paolo Benvegnù - Se questo sono io
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sleep-nurse · 1 month ago
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ah merda, mi sono dimenticato del Natale?
beh almeno posso dire buon capodanno
ci vediamo dall'altra parte piccolino
BUON CAPODANNOOOOOOOO anche se è tra 5 giorni
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pettirosso1959 · 8 months ago
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INCENDI DELLE AUTO ELETTRICHE: LE AUTORITÀ STANNO SOTTOVALUTANDO IL RISCHIO COME AI TEMPI DELL’INCENDIO DEL CINEMA STATUTO DI TORINO DEL 1983?
Se ora in tutti i luoghi pubblici vediamo porte anti incendio, luci di uscite di emergenza, estintori e quant'altro, lo si deve al sacrificio di quelle 64 vittime al cinema Statuto di Torino. Era il 13 febbraio 1983. C'era il telegiornale in edizione straordinaria continua. Il cinema in zona centrale si era incendiato, c'era qualche vittima dicevano. Poi diventarono cinque, dieci, venti, sembravano non finire piú. Alla fine erano 64: tutte nella galleria. In platea riuscirono a fuggire tutti, ma il fumo denso acre e velenoso invase subito la galleria. Qualcuno cercó di uscire dalle uscite di sicurezza di vecchio tipo, ma erano chiuse con un listello, per evitare che qualcuno entrasse clandestinamente senza pagare. Altri cercarono scampo nei bagni, ma tutto era oramai una trappola. Il fumo carico di cianuro (prodotto di combustione di tende, gommepiume e rivestimenti dei sedili non lascio' scampo. Li trovarono anneriti come sagome di Pompei. Qualche coppia era rimasta abbracciata, cercando l'ultimo conforto dalla persona amata. Torino restó in un gelido silenzio. Mai una tragedia simile l'aveva colpita, e a poco serví la solidarietà della città che si strinse attorno alle famiglie delle vittime. Il tram per andare a scuola passava proprio davanti al Duomo, e il giorno dei funerali li davanti c'era una lunga colonna di carri con i feretri. Vederli tutti assieme faceva impressione: ti rendevi conto di quante erano 64 vite spezzate. Eravamo tutti studenti di quella scuola, decidemmo di scendere per rendere omaggio alle vittime e portare la nostra presenza alle famiglie. Ma i pianti dentro il Duomo e le grida di dolore erano strazianti. Tutto sembrava così irreale, quasi come in un incubo dal quale speri di svegliarti. Dopo i funerali le indagini, i perché , le mancanze e le omissioni. Ma era una cosa all'italiana e le avvisaglie c'erano state un'anno prima a Todi, dove nel rogo di un museo morirono 35 persone. Anche li c'erano carenze sui sistemi di sicurezza (uscite di sicurezza, limiti di presenza massima ignorati, materiali non ignifughi ecc). La tragedia del Cinema Statuto fu la goccia che fece traboccare il vaso. Da subito vennero varate le nuove norme di sicurezza che imponevano porte anti incendio certificate (REI 60-90 ecc), materiali ignifughi e non tossici, maniglie anti panico, indicazioni delle vie di fuga, uscite di sicurezza illuminate e divieto di sosta sanzionato immediatamente di fronte alle medesime, e poi controlli preventivi dei Vigili del Fuoco, certificati di idoneità e quant'altro. Tutto ció che vediamo in musei, cinema, teatri, scuole ecc è conseguenza di quella tragedia che scosse fortemente l'Italia intera. Da fanalino di coda della sicurezza, con quel disastro si passó all'avanguardia rispetto ad altri paesi. Ci furono altri eventi a rischio, ma le misure di sicurezza fortunatamente hanno sempre funzionato. Se il resto d'Italia ha beneficiato delle misure prese per evitare il ripetersi di tragedie simili, quelle famiglie hanno comunque pagato un prezzo carissimo e ne portano il doloroso peso tutt'ora.
Per questo temo che sulle auto elettriche le autorità stiano sottovalutando il rischio: sappiamo bene che gli incendi originari dalle batterie agli ioni di litio vengono domati con estrema difficoltà che spesso ai vigili del fuoco non rimane altro che proteggere gli ambienti vicini!! Con l'Incendio di Todi un'anno prima del Cinema Statuto, i 35 morti non sono bastati a scuotere le autorità. Perché rivoluzionare le norme di sicurezza comportava molti problemi: con l'entrata in vigore delle norme post-Statuto, molti cinema e teatri d'Italia hanno chiuso per sempre perché sarebbe stato troppo costoso adeguarsi. Anche i cinema parrocchiali, giá messi in ginocchio dalle televisioni private di Fininvest (poi Mediaset) sono scomparsi totalmente. Dall'altra parte, peró, i cinema di prima categoria (prime visioni) sono stati tutti rinnovati completamente e sono anche diventati più confortevoli (ancor prima che uscissero i multisala). Conoscendo quindi l'inerzia delle autorità di fronte ai potenziali rischi di una tecnologia di nuova applicazione, temo davvero che la questione "incendi auto elettriche" venga ignorata fin quando non si arriverá alla tragedia.
Bisogna quindi agire prima, perché il dopo è sempre troppo tardi e a nulla servono le parole di circostanza e le manifestazioni di cordoglio delle istituzioni. Non servono perché non assolvono dai sensi di colpa chi doveva fare qualcosa per tempo e non lo ha fatto.
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dilebe06 · 7 months ago
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Testimony of N aka N No Tame Ni
L'amore incondizionato
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Ci saranno spoiler!
Colpa mia.
Vostro Onore sono colpevole di aver pensato che questa serie fosse un thriller investigativo fatto di indagini, prove, caccia al colpevole e poliziotti ovunque. Pensavo che avrei visto la polizia interrogare i sospettati, indagare i moventi, seguire piste ecc ecc ed invece... niente di tutto questo. Motivo per il quale, arrivata in fondo alla visione, sono rimasta "delusa" dall'andazzo generale del drama. Per colpa mia, ripeto. Sono stata fuorviata dalla lettura di "poliziotto" nella trama su mydramalist e questo mi ha portata fuori strada.
Ma andiamo con ordine.
La serie parla effettivamente di crimini e misteri:
"La studentessa universitaria Sugishita Nozomi, assieme a Naruse Shinji, Ando Nozomi e Nishizaki Masato finiscono per imbattersi nella scena dell'omicidio della famiglia Noguchi, a causa di un piano da loro ideato. Nishizaki viene arrestato sulla scena e condannato a 10 anni di prigione per la sua confessione volontaria.
10 anni dopo, Takano Shigeru, un ex agente di polizia che nutre dubbi sul verdetto di questo caso, inizia a cercare la verità sul caso. È convinto che tutto sia iniziato a seguito di un incidente causato da Nozomi e Naruse su un'isola nel Mare Interno di Seto nell'estate di 15 anni fa.
"Hanno commesso un crimine in quel momento ed era per il bene di N." [mydramalist]
Tuttavia contro ogni mia previsione, la serie si concentra sull'emotività e sull'introspezione piuttosto che sulla risoluzione del caso. Non ci sono ricerca di prove, visionamenti di telecamere o tutto ciò che di solito vediamo in un drama di ricerca della verità, poiché Testimony Of N decide di narrare le vicende concentrandosi sui personaggi, sulle loro psicologie e traumi. La logica narrativa viene dunque piegata al simbolismo, alle emozioni, con le azioni dei personaggi che risultano esagerate fino a diventare quasi poetiche.
Protagonista principale non è tanto l'omicidio, l'azione di morte e chi sia stato ma sono i temi a farla da padrone: dalle varie sfumature dell'amore, agli obbiettivi per il futuro. E ancora, il senso di colpa, il tema dell'abbandono e della redenzione, per dirne alcune.
Ne è un esempio lampante la storia tra i due lead protagonisti, dove la ragazza protagonista decide di coprire il crimine dell'altro, gesto di una simbologia così grande che si parla di " un amore dove si condivide il peccato." Il loro legame è così forte che si proteggeranno a prescindere da qualsiasi crimine uno dei due possa compiere.
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E se da una parte tutto ciò è bellissimo, dall'altra , da un punto di vista logico e narrativo, tutto questo sentimento un po' mi decade quando scopri che in realtà lui non ha commesso alcun crimine. Certo, rimane l'azione di lei nel proteggere il ragazzo che gli piace a prescindere da tutto. L' amore incondizionato appunto. Ma d'altra parte, mi sento derubata sulla trama poiché non esiste nessuna motivazione iniziale, nessuna azione criminosa compiuta dal lead.
Ovviamente, è il gesto che conta. Questo è quello che la serie ci sta dicendo. E ripeto, è molto bello. Poetico. Ma onestamente mi sono sentita un po' presa in giro.
Un esempio simile lo si più trovare nel finale con Nishizaki che si offre come volontario nell' assassino della coppia, nonostante sia innocente, poiché da bambino non ha salvato sua madre dall'incendio in cui è morta. Siccome non ha pagato per quel "peccato" eri un bambino figliolo!!! si prende l'incarico di colpevolezza per questo assassinio. Per espiare i suoi crimini verso la madre, dice. Tutto molto bello. Molto poetico.
Ma 1) eri un bambino abusato da tua madre che nelle belle giornate ti usava come posacenere e 2) sono due crimini diversi con contesti e protagonisti diversi.
Questa scelta narrativa da una parte mi è piaciuta poiché offre una visione diversa, emotiva e poetica della storia mostrando come anche una serie così possa esser raccontata in modo differente dal solito. Dall'altra però, non ha soddisfatto la parte investigativa che c'è in me. Quella che non vedeva l'ora di mettere insieme pezzi e prove per scoprire assieme alla polizia il colpevole. Nonché quella che ama la logica narrativa ed il cinismo della ragione.
Testimony offre poi uno sguardo intenso e approfondito dei suoi personaggi, gran parte con traumi e abusi infantili che si riflettono poi nelle loro vite da adulti e questo mi è piaciuto molto. Il fatto che ciò che hanno subito da piccoli si ripercuota emotivamente su loro da adulti è una cosa che ho trovato affasciante.
Onestamente, non ho mai trovato così tanti characters con un infanzia così difficile come in questa serie, dando la palma d'oro alla protagonista femminile. Chiariamoci, non è che gli altri se la passassero meglio... ma vederla piangere nel finale assieme alla madre, mentre finalmente lascia uscire fuori tutto il dolore e la paura di morire, sapendo la sua storia e quando sia stata dura per lei arrivare fino a qui, ha commosso pure me.
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La serie fa infatti un lavoro encomiabile nel tratteggiare i suoi personaggi, grazie anche alla divisione della storia in 3 linee temporali diverse che ripercorrono la vita di questi ragazzi, mostrandoci come e perché siano così psicologicamente strutturati e perché abbiano fatto quello che hanno fatto. Così facendo lo spettatore può empatizzare per loro, comprenderli e sentirli molto più vicini.
La decisione di strutturare la storia in tre linee che coprono anni mi ha un po' destabilizzata all'inizio: capire in che periodo di vita dei ragazzi fossimo e tenere le fila delle vicende non è stato facilissimo ma dopo un po' ci ho preso la mano ed è diventato sempre più facile. Anche se ciò presuppone un attenzione costante da parte dello spettatore.
La serie ha inoltre due grandi colpi di scena. E se sul primo possono esserci degli indizi, il secondo è totalmente inaspettato. Sfido chiunque ad arrivare alla fine e sgamare il colpone nascosto! XD
Concludendo: pur non essendo nella mia lista dei drama preferiti, Testimony of N è un bel drama. Ed è fatto bene. Profondo, tragico ed introspettivo con buonissimi colpi di scena, la serie regala allo spettatore che cerca un drama più riflessivo, ottime ore di visione con personaggi intriganti ed interessanti. Visione da evitare invece se come me cercate un drama più legato a canoni d'investigativo e poliziesco, che ruota sulla ricerca della verità.
Voto: 7.8
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ma-pi-ma · 1 year ago
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(per Caroline Ireland)
Dovevano essere un regalo d'amore,
ma quando tagliò l'involto di carta,
entrambi si accorsero che erano finti; fiori finti
aveva preso in fretta dall'esposizione del negozio,
roba colorata fatta a mano, rigida come crinolina.
Pensò subito alle mani delle donne
che tagliavano nella luce sporca vicino alla finestra di una fabbrica sfruttatrice;
tavoli di assi grezze cosparsi di capolini
ritagliati: gigli, iris, primule,crisantemi
inodori, pistilli fissati su fili
in corone di stami dalla punta spugnosa,
sepali e petali perfetti, perfettamente
immuni alle minacce del giardino.
Perché così sbagliati, così… appiattiti? Perché non invece
simboli di amore immutabile?
                                       Eppure abbastanza carini,
pensò, disponendoli in un vaso
con erba secca e ortensie dell'estate passata
la cui morte era ancora (come dire?)
viva, o forse dall'altra parte della vita.
Due lati, davvero, della stessa cosa?
Rise un po', idee del genere erano imbarazzanti
anche se tenute per sé,
ma il filo dei suoi pensieri
la trasportava nel suo tunnel privato durante la cena,
e prima di andare a letto, lavandosi i denti,
le capitava di guardare la luna.
Il suo volto illuminato dal sole era rivolto, come sempre, nella sua direzione.
La luna piena, non poteva fare a meno di pensare,
anche se ne vediamo solo la metà.
È stata un'intuizione che decise di poter condividere
con lui, ma quando lui si unì a lei
e insieme giacevano nell'oscurità,
sembrava che non ci fosse motivo di dire nulla.
Le parole, in ogni caso, sarebbero sbagliate,
sfuggirebbero o deformerebbero quello che vorrebbe significare.
Buona fu la sillaba che gli sussurrò,
sprofondando nel sonno. E solo per una frazione di secondo,
in bilico sull'orlo, credette
che tutto quello che doveva essere capito era stato capito.
Anne Stevenson, Fiori finti, da Poesie 1955-2005, 2005
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multiverseofseries · 9 months ago
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Arcane: Benvenuti nel mondo di League of Legends
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Arcane, la serie animata Netflix ispirata al videogioco League of Legends, la prima stagione è disponibile sul catalogo Netflix mentre per la seconda ci tocca attendere Novembre 2024.
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Arcane: Jinx in una scena della serie
Stupore, curiosità, soddisfazione. Con queste tre sensazioni nel cuore che vi inzio a parlare di Arcane la serie basata sul videogioco League of Legends e disponibile su Netflix. Ma vediamo nell'ordine queste sensazioni: stupore per quello che abbiamo potuto guardare, o dovremmo dire ammirare, curiosità di come proseguirà la storia; soddisfazione per un adattamento che appariva molto complesso, data la natura del gioco da cui si partiva che ha iniziato il suo cammino nel 2009 (la serie è stata annunciata proprio in occasione del decimo anniversario del gioco), e risulta accessibile anche a chi ne è a digiuno.
Storia di due città
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Arcane: Vi e Jinx in una immagine della serie
Partiamo dall'ultimo punto e dalla capacità di Arcane di immergere chiunque, che sia o meno addentro al mondo di League of Legends, in un'ambientazione che accoglie lo spettatore e si rivela poco a poco, di scena in scena, ma intriga e conquista sin dalle primissime battute con la sua atmosfera e ricchezza. È infatti immediatamente palese la profondità dell'ambientazione in cui ci stiamo immergendo, oltre che la consapevolezza che gli autori hanno di essa. Siamo nel mondo di Runeterra, ma Arcane concentra la sua attenzione su una piccola regione che si mantiene in delicato equilibrio tra la città ricca di Piltover e lo squallore di Zaun, una tensione che monta e rischia di esplodere: se da una parte emerge una nuova tecnologia chiamata Hextech che rende democratica, e pericolosa, la magia, dall'altra a Zaun una nuova droga trasforma gli esseri umani in mostri.
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Arcane: Zaun in una scena della serie
I Campioni di Arcane
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Arcane: Sorelle in azione in una scena della serie
Una tensione e rivalità che è terreno fertile in cui seminare spunti da sviluppare nell'arco dei nove episodi della prima stagione, ma anche personaggi in grado di coinvolgere emotivamente lo spettatore con le proprie personalità e imprese. Personaggi in gran parte mutuati dai Campioni di League of Legends, consolidati e già popolari presso il pubblico del gioco, ma di immediato impatto anche per chi li incontrerà per la prima volta in Arcane. Pensiamo a Vi, a cui dà voce Hailee Steinfeld, che colpisce subito per il suo look dai capelli rosa, ma intriga per l'evoluzione che sembra promettere a partire dal suo ruolo come piccola criminale di Zaun; sul fronte opposto in Piltover troviamo un'altra figura di spicco come Jayce, doppiato in originale da Kevin Alejandro, con un ruolo importante nell'invenzione dell'Hextech.
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Arcane: Vi e Jinx con Vander in una scena della serie
Ma la lista è lunga e il cast di Campioni di Arcane è corposa, da Jinx, sorella di Vi, a Caitlyn Kiramman, da Mel Medarda al possente Vander, Viktor e uno Yordie come Heimerdinger. Un insieme di personaggi che si presenta con un character design e una resa su schermo di evidente valore e cura, ma che assicura varietà di situazioni e ricchezza di storie da poter raccontare, non solo in questi nove episodi della prima stagione ma anche per eventuali sviluppi futuri che ci sembrano molto probabili.
Riot Games, tra grandezza e ambizione
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Arcane: Vi in azione in una scena della serie
Se parliamo di futuro è perché tale ci sembra la grandezza, cura e attenzione posta nei primi episodi di Arcane e questi primi passi animati di League of Legends da farci pensare a un'ambizione da proiettare sulla lunga distanza, per dare alla controparte animata del videogioco una longevità e portata di pari importanza. Arcane non è un adattamento fine a se stesso, non è una mera trasposizione pensata per sfruttare un brand popolare senza aggiungere molto al materiale di partenza, ma una serie che ha la volontà e l'ambizione di sfruttare quell'ampiezza contenutistica in termini di ambientazione e personaggi per costruire qualcosa di indipendente, sensato e profondo. Qualcosa che possa camminare sulle proprie gambe con una dignità autonoma e matura.
Una serie che colpisce nel segno
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Arcane: una momento action della serie
E sono gambe robuste quanto agili. Possenti sia dal punto di vista artistico che tecnico, per una resa visiva di grandissimo impatto. Si resta a bocca aperta per tutto l'impianto della serie, dalle scelte cromatiche alle scenografie curatissime e l'attenzione per i dettagli, ma ci si lascia trasportare da una messa in scena solida e dinamica, fatta di inquadrature mai banali, funzionali al racconto ma dal valore aggiunto prezioso. Anche dal punto di vista puramente tecnico, Arcane è una gioia per gli occhi, con un'animazione fluida e travolgente che funziona sia nei momenti più action che quelli d'atmosfera, scelte di design originali e un validissimo supporto anche dal comparto audio in ogni aspetto, dal sonoro che rende vivo il mondo di Runaterra alle canzoni, a cominciare dall'opening firmata dagli Imagine Dragons e da tutta la soundtrack.
Conclusioni
In conclusione non potremmo essere più soddisfatti di Arcane, la serie ispirata al mondo di League of Legends di Riot Games, che poggia sulle solide basi del materiale di partenza per costruire qualcosa di autonomo e ugualmente forte, capace di coinvolgere anche chi è a digiuno del videogioco lanciato nel 2009. Ambientazione ricca, personaggi intriganti, un comparto tecnico da lasciare a bocca aperta e una messa in scena mai banale, che colpisce da subito e tiene incollato lo spettatore.
Perché ci piace👍🏻
Un’ambientazione ricca e consapevole di se stessa.
Personaggi intriganti dal punto di vista visivo che promettono profondità nello sviluppo narrativo.
Una messa in scena curata e mai banale, fatta di scelte d’impatto ma funzionali al racconto che viene veicolato.
Livello tecnico sorprendete, con animazioni fluide e una resa complessiva di alto livello.
Cosa non va👎🏻
… noi non abbiamo trovato difetti.
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gcorvetti · 1 year ago
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Verso l'oblio.
Ieri l'Ambrogino mi passa un link dal sito estone dell'informazione, in inglese, che parla dei licenziamenti nei vari settori, numeri grossi comparati agli anni precedenti, anche se il settore meno colpito, dice l'articolo, è la ristorazione, anzi precisa che dopo il periodo covid c'è una ripresa. A parte il fatto che non è tanto il licenziamento a preoccuparmi ma quanto l'assunzione, che però a quanto pare sia rivolta più agli stranieri, con la salvinata "prima gli estoni", che si traduce in un mobbing verso chi non è autoctono perché se non hai un lavoro fai meglio a tornartene a casa, cosa che potrebbe in qualche modo fare irritare l'UE, visto che si promuove l'integrazione e il famoso spostamento da un paese all'altro perché alla fin fine è stato sempre così, non trovi lavoro nel tuo paese vai in un altro. Ma a quanto pare questo non è un punto di forza di questo piccolo paese al confine non solo del continente ma del mondo logico in cui se un'azienda cerca personale non dovrebbe escludere nessun candidato per logica visto che ogni singolo elemento potrebbe portare qualcosa in più alla stessa. Ma questi sono discorsi troppo filosofici per il periodo storico che stiamo affrontando, che vi ricordo è di recessione ma non in prospettiva, adesso, il famoso futuro che tutti vedono nero in realtà è il presente. Dici la guerra? La russia ha invaso? Si questo è successo quasi 2 anni fa ed è successo perché gli yankee non sopportavano che noi facevamo affari con loro, nel mercato libero non puoi commerciare con chi vuoi ma con chi dicono quelli dall'altra parte dell'oceano. E' inutile dire che la nostra alleanza con gli yankee è tossica, è palese. Ma se non ti allei con loro con chi ti allei con i russi o con i cinesi? Non ti devi per forza alleare con qualcuno, porco dio, siamo il vecchio continente e in quanto a vecchi sappiamo badare a noi stessi e potremmo camminare per fatti nostri. Ma nel giochino economico mondiale un'europa forte non conviene a nessuno ad ovest come ad est, e già solo questo ci dovrebbe far pensare quanto il nostro potenziale sia represso e quanto noi stessi, in realtà i politici, non lo vediamo come una risorsa, che poi se vogliamo dirla tutta il famoso mondo occidentale l'abbiamo creato noi, mannaggia a noi (noi inteso come i nostri avi).
Si lo so che nell'egoismo cavalcante di questo inizio millennio ognuno guarda alla sua barba, cosa che ci è venuta propinata sempre dallo zio sam, nell'idea di una competizione dove non vince il migliore ma quello che è più veloce a infilare il pugnale sulla schiena del prossimo. Si sa che il sogno di ogni governante è quello di riuscire a controllare le masse, e ci sono riusciti, come diceva Huxley e ci finirà come diceva Orwell ne sono convinto, anche se forse noi non lo vedremo mai o forse è già in atto e lo vedo solo io e tutti quelli che non si fanno prendere dalle novità tecnologiche o dalle minchiate che vengono propinate per distrarre dal punto focale, si continua a guardare il dito mentre la luna ci sta cadendo addosso.
Si, non ho dormito molto stanotte per via dello stesso medesimo problema che da qualche tempo mi attanaglia, più sto articolo. E mentre fuori ci sono -23° e nevica in orizzontale io mi trovo esattamente al centro di un bivio ramificato che mi propone a 360° diverse strade, ma nel dubbio non so quale scegliere che è peggio di sceglierne una anche se sbagliata, ma di errori ne ho fatti così tanti che è più facile contare quelli che non ho fatto, sulla punta delle dita di una mano. Che posso dirti, che magari era meglio che non smettevo di bere così almeno in questi quattro anni, chissà, morivo, oppure dovrei mettere la testa sotto terra, sotto la neve nel mio caso, e buttare nel cesso una vita di pensiero? Ultimamente sono più rilassato è vero, lo dice anche Spock, giusto perché sto evitando i giornali online come la peste, ma la situazione è comunque visibile in ogni dove e non posso farne a meno di criticare la società per come si è ridotta, lo so, lo so che se sono imbottigliato nel traffico (anche se non ho l'automobile) faccio parte del traffico e non sono un elemento esterno al gruppo traffico, questo fa capire che nonostante non la pensi come voi purtroppo faccio parte di voi, ma mi fa incazzare il fatto che voi non vi accorgiate di quello che succede e se lo fate dopo qualche secondo vi voltate dall'altra parte come se tutto questo non vi toccasse, ma vi tocca e come se vi tocca, ma continuate a dormire.
Basta vado a prendermi un caffè e a baciare la mia bella in tutte le labbra, tanto per dimenticare e vi lascio con un brano attinente al tema del post.
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unsognonelsogno · 26 days ago
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14 gennaio 2025
Contesto di futuro apocalittico, dove tutto quello che sta succedendo adesso stava escalando. Quindi droni su droni spia dalle finestre, bisognava stare riguardati, tutte le tende chiuse, chiusi in casa senza farsi vedere. In questo palazzo c'era anche mia sorella, che doveva uscire di soppiatto a fare due passaporti. Uno era specifico ad una nazione. In una aveva una foto che andava bene e penso fosse quello generale, nell'altro aveva gli occhiali e glielo dicevo che non l'avrebbero accettato e lei mi dice che aveva solo quella. Era notte ed eravamo su uno dei balconi di questo palazzo, silenziosamente parlando velocemente. Poi il succo del sogno è nell'appartamento. Era rettangolare, io e mamma avanti ed indietro in questo salone semplice e minimal, a spiare cosa accade dalle finestre ma nascondendoci appena vediamo un drone. Intorno a noi una pioggia. Molti che venivano colpiti e cadevano rovinosamente a terra, li vedevamo. Ormai nella parte prima del sogno il conflitto si era palesato ed avevano mandato questa navicella o base aerea a sparare dall'alto, a caso. C'erano fiamme, distruzione, gente che scappava, una calma strana. Io e mamma a parlarne e a vedere i droni che cascavano proprio sotto casa nostra. Ad un certo punto ne arriva uno che ci inizia a fare il giro delle finestre. Siamo arrabbiate ed indispettite. Ci abbassiamo per non farci vedere e mamma mi dice inizia a chiudere le tende bene e non guardare fuori, forse voglio abbassare le serrande ma è troppo sospettoso. È come se comunque dovessimo mantenere le apparenze, come se stessimo venendo spiate anche per il regime insomma. Alla fine questo drone continua e poi si schianta sotto casa. Ma a nostra sorpresa scopriamo che... è dei nostri. Sento proprio mamma dire "questo è dei nostri..." con aria sorpresa. A quel punto mi sembra di capire che è come se qualcuno ci stesse proteggendo. Come se quel drone che spiava eccessivamente dalle finestre fosse per vedere come stessimo. Un segno. Non so se lo pensiamo o lo diciamo ma c'è la frase "l'ha mandato papà". Siamo sollevate ma comunque sempre spaventate e impaurite da tutto.
Sempre la stessa sera vediamo un gatto. Un gatto arancione che non avevamo mai visto, lo vediamo dalla finestra in fondo al salone che si avvicina. Ha delle righe viola vicino agli occhi e io subito dico "mamma è un gatto spia come facciamo". Ero allarmata ed innervosita. Anche mamma viene a vedere. Finché questo gatto non salta su un tavolinetto tra casa nostra e l'appartamento confinante fuori, ed appare una scatola. Una scatola rettangolare e nera. Lo sentiamo o percepiamo dire "questo è da tuo padre". Noi brividi. Lacrime agli occhi. In questa scatola c'erano... due orologi d'oro? E forse un dolce, una torta, non lo so. Già nel sogno non capivo bene cosa ci fosse dentro ma era una delle cose più belle e che scaldano il cuore, rassicuranti, che ci facevano capire che fosse tutto da parte sua. Rimaniamo a guardare a bocca aperta e basite per quello che era appena successo. Allora poi siamo in sala. Io, mamma e mia sorella sedute al tavolo. Elisa dietro di me da qualche parte credo. Davanti, dall'altra parte del capotavola ho mamma o mia sorella insomma. Eravamo in 3 con 3 sedie. La quarta sedia al muro li vicino. Mangiamo una fetta di dolce e sorridiamo, stiamo bene ed unite nonostante il disastro. Ad un certo punto diciamo di come fosse assurdo quello che era successo e... Sulla sedia poco lontano da noi ed attaccata al muro si materializza papà. Fino a quel momento non si capiva il sottotesto. Non si capiva perché non ci fosse, non capivo nel sogno se non fosse più tra noi o lontano. Scoppio a piangere. Il cuore in gola. Le lacrime e sorrido e dico papà!!! Lui bellissimo, più giovane come se avesse 50 anni, capelli e sopracciglia nere, lo guardo negli occhi verdissimi e piango e non capisco niente. Lui seduto mi sorride, ride, tranquillo, penso avesse le gambe accavallate. Io subito urlo a mamma e fede lo vedete? Mamma Fede lo vedete voi? Riuscite a vederlo? È papà!!! Ditemi che non lo vedo solo io! Loro commosse e sorridenti mi rispondono di no ma di parlargli.
Io allora quasi mi lancio ma papà viene verso di me e si abbassa per stare al mio livello, perché ero ancora seduta. Gli prendo le mani nelle mie, non ci potevo credere che lo stavo toccando e potevo finalmente guardare di nuovo il suo viso e dirgli quello che volevo. Gli dico papà... non ci credo che sei qui. Non sai quanto ti amo e mi manchi. Non lo sai quanto ti amo. Avrei voluto dirtelo di più. Spero solo tu sia felice. Tu sia stato felice. Lui sorride e fa di sì, anche se per un attimo fa un'espressione come per dire "sì anche se ci sono cose" ma non ho tempo di chiedergli cosa. Mi sto svegliando dal sogno ma rimango ancorata. Continuo a piangere come una disperata e penso a cosa stanno vedendo mamma e fede, io che stringo le mani del nulla e parlo a singhiozzi disperati. Gli dico avrei voluto tanto darti un figlio, cosi che tu potessi avere un nipote. Non ricordo la sua espressione esatta, il sogno davvero stava scemando, ma ricordo di piangere fortissimo e dirgli sempre papà e guardarlo sempre negli occhi e pensare quanto avrei voluto fosse ancora lì e quanto avrei voluto tornare indietro nel tempo a quando era sempre con me e dirgli tutto.
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soisbelle-et-soistriste · 8 months ago
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23.06.24
Se ci penso migliorerà a breve questa sensazione devastante. Mi attanaglia ed io penso seriamente di non aver mai passato un periodo così nella mia vita.
Mi distrugge, anche se la sera un po' si ammortizza, ma poco.
Oggi il tempo non è granché.
Alle 18.30 mi vedo con mia cugina per quell'incontro tra cristiani.
Sinceramente so che non dovrei, ma mi sento con un piede nella fossa.
Ognuno ha i suoi momenti no, ma Dio santissimo questo mi uccide.
Mancano 23 giorni all'inizio del nuovo lavoro, non so se ho fatto bene a dare 15 come data di inizio, forse dovevo bruciarmi le vacanze, forse ho fatto bene non so sinceramente, ma oramai quel che è fatto è fatto.
E se quella davvero ci prende con le tempistiche entro questi 23 giorni ne stanno 21 corrispondenti a 3 settimane.
L'ipotesi era 2-4 quindi che dire.
Non so se andarmene in palestra ma credo di sì (?) a questo punto.
Stasera esco con Miriam e appunto prima con mia cugina.
Ma sono ancora 6 ore da "sopravvivere".
Non sto mangiando bene, difficilmente mangio possiamo dire.
Ho fatto un sogno lucido stanotte, ho chiamato nonno, nonna e mamma. Nonno dice che sto sempre al telefono, nonna stava un po' così e mamma non ricordo.
Poi c'era Gabriele, ci siamo baciati e lui piangeva mentre gli dicevo che era la persona che amerò per sempre.
Assurdo che stia per sposarsi.
Rimpianti no, ma certo è un po' come metterci una vera croce pesante sopra.
Lo paragonerei a quando sono stata male per Damiano, ma per quanto dolorante fosse, mh era comunque differente.
C'è da dire che 10 anni di differenza fanno.
Non pensavo di starci così, anche perché mi sono vista con altre persone nel mentre.
E poi la cosa assurda direi, è che non piango, perché se uscisse qualcosa da questo corpo lo scaricherei. Ma non esce niente, rimane nello stomaco.
Domani sera ho la visita ADHD e questo è un ottimo passo avanti, poi dopo il 10 farò l'altra e finalmente dovrei avere la mia ricetta, ma non prima di aver fatto degli esami a quanto pare.
Vediamo se riesco a partire per Parigi quei 3 giorni, vorrei tanto.
Poi finalmente il 16 parto e devo trovare qualcuno che mi tenga i gatti.
Penso che lavorare mi aiuterà tantissimo, sarà proprio riprendersi la propria vita.
Certo un po' di paura ci sta, ma penso sia normale.
Avere le medicine prima di quel giorno significa fare tutto in 5 giorni.
Farò del mio meglio, ma non dipenderà solo da me.
Poi dipende che esami, spero di poterli fare all'Artemisia.
Quindi domani commercialista e ad un orario mai sentito prima, le 22.20, la visita con lo psichiatra.
Sono shockata da questo orario meschino.
Poi l'Universo mi sta proprio sfidando, mi dà un amico come Francesco e poi me lo fa partire per tutto sto tempo.
Si tratta in primis di resistere fino al 10 che è lo stipendio, quindi 17 giorni.
Madonna mi sembra un tempo immondo ed infinito.
E poi lavorare.
Voglio essere positiva e dire che mi entusiasma molto l'idea di partire per lavoro, e poi vedrò Verona che non ho mai visto e mi sembra pazzesco.
Sono le 12.30, non ho fame purtroppo.
Amira mi ha dato buca per il 29 che ovviamente è festa ed io non so che fare.
Troverò una quadra anche a questo.
Sicuramente martedì e giovedì andrò a fare zumba, forse dovrei appunto fare più corsi in palestra.. mi aiuterebbe.
Marco mi dava una strana stabilità che seppur non mi faceva stare in modo eccellente, appunto mi stabilizzava.
Erano anni che non mi sentivo così semmai mi ci sia sentita.
Ieri tutto il giorno a casa da dopo pranzo di papà.
Vorrei piovesse con i fulmini, mi rasserenerebbe.
Oggi sarei potuta andare a Rainbow MagicLand, da una parte bene perché sovrascrive un ricordo dando molteplici forme al luogo e non focalizzandolo, es. su Marco, dall'altra quella comitiva mi stressa da morire ed è su un livello dove io non sono attualmente, appunto stressandomi.
Ti direi che se tornasse lo prenderei così, senza pensarci due volte, ma si creerebbero le basi per un malessere doppio a quello che sto vivendo.
E sinceramente non voglio sfidare questa cosa.
Fra 2 settimane sarà 7 luglio e là sarà un mese che non ci vediamo.
Per lui giugno è stato una giostra, fra viaggio, matrimonio e compleanno, ma figurati.
Quindi quando le acque si saranno calmate si darà, credo, il tempo di riflettere sull'emozione, sulla mancanza.
Più di 10 se non 15 persone diverse hanno detto che tornerà e non è chiusa. Devo crederci.
Ma devo anche lavorare sul presente che comunque non c'è.
Ma il fatto assurdo è che il problema è ciò che lui ha rappresentato più che lui di per sé. È questo che mi ha distrutta, ovvero: ciò che lui è mi ha portato anche ad associarlo ecco.
Siamo vicini alle 13 ed ho fatto una sciocchezza da mangiare.
Lo stomaco è ancora sotto stress, ho sentito Giorgia e forse ci vediamo dopo.
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freestylemanagement · 2 years ago
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Abituarsi a non vedere aiuta a non dover prendere posizione e finisce per sviluppare una competenza specifica: la cecità selettiva, quella che alterna interessi da curare e responsabilità da evitare e, possibilmente, da addossare ad altri Pier Luigi Celli - Capitani senza Gloria
Sono abbastanza in difficoltà nel commentare la frase di Celli. La prima volta che mi ci sono imbattuto non vi avevo fatto caso in modo particolare. Ma poi ripensandoci e riconsiderandola mi sono dovuto ricredere. Troppo spesso vediamo situazioni che non ci piacciono e, anche potendo far qualcosa, semplicemente giriamo la testa dall'altra parte e facciamo finta di nulla. Purtroppo a lungo andare questo gesto diventa la normalità e ci permette il quieto vivere, oltre che a poter addossare a qualcun altro la colpa del fatto che le cose non vanno proprio benissimo.
Molto spesso si tratta di un tratto necessario per la sopravvivenza aziendale, e dunque non credo di poter criticare in modo pesante chi finisce per caderci.
Vi chiedo solo, quando vi renderete conto che troppe sono le cose per cui state diventando ciechi, di considerare seriamente, anche per la vostra salute di provare a cambiare per non ritrovarvi nella situazione che qualcuno chiuda gli occhi ignorando la vostra di situazione.
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viaggiatricepigra · 2 years ago
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(Blackwater post 3/6 - Spoiler Free) Avevo pensato di parlarvi dei personaggi che popolano questo mondo, ma ho deciso di non farlo. O meglio, ho optato per una riflessione riguardo i generi: gli uomini in questa serie sono tappetini oppure brutali. Non ci sono vie di mezzo. Sempre descritti e trattati in maniera superficiale, inoltre. Non so voi, ma lo trovo davvero brutto. Sarò breve. Durante la serie vediamo come le varie donne che fanno parte della storia in un modo o nell'altro crescono, compiono scelte, prendono in mano la loro vita. Che siano simpatiche o meno, hanno comunque dei momenti...tridimensionali, diciamo. Mentre dall'altra parte un piattume che non si meritano. Certo, alcuni personaggi maschili ci entrano nel cuore per alcune cose che fanno, ma di fondo, a rifletterci su, c'è una differenza così enorme fra i due sessi che lascia basiti. È una saga familiare al femminile, dove gli uomini fanno da comparsa, nonostante alcuni siano essenziali per la storia. Avevo già avuto questa sensazione durante i primi libri, che si è confermata alla grande quando ho chiuso la serie. Anche volendo dare maggior risalto ai personaggi femminili, rendere piatti e servili i maschietti non ha senso. Si perde molto. Non capisco proprio il perché di questa decisione. #Blackwater #LaPiena #LaDiga #LaCasa #LaGuerra #Fortuna #Pioggia #MichaelMcDowell #NeriPozza #Beat #serie #leggere #libri #horror #gotico #sagafamiliare #romanzi #freepik #viaggiatricepigra https://instagr.am/p/CrPsJD-IHmj/
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amicidomenicani · 2 years ago
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Quesito Caro Padre Angelo, ho 35 anni, sposata da 2, ho due bimbi e mi sono accorta di essere innamorata di un uomo che non è mio marito. Con mio marito ho un rapporto tranquillo, ci vediamo poco, lui è un padre straordinario per i nostri figli ed entrambi viviamo confortati dalla fede verso Cristo. Qualche tempo fa ho conosciuto un amico d'infanzia di mio marito, della mia età, con una vita semplice e un'attività di famiglia nel campo dell'agricoltura. Ho scambiato con lui un paio di battute, c'è stato da subito un gran feeling ed una bella sintonia. Ad una festa abbiamo speso un pò di tempo a parlare e lui si è rivelato essere esattamente il mio ideale di uomo, dalle idee politiche, a quelle lavorative, ai valori d'educazione. È esattamente la persona che ho sempre sognato, con un carattere stabile e forte e non debole come quello di mio marito, che purtroppo è molto insicuro, non prende decisioni, mi delega per qualsiasi incombenza e pensa solo al suo lavoro malpagato, al quale dedica tutto il suo tempo. Viviamo in affitto, i miei suoceri non ci sono d'aiuto ed io non ho più i genitori. Sono certa che la mia vita con l'altra persona sarebbe migliore, avremmo una casa, un'attività all'aria aperta ed una famiglia numerosa come sostegno. Il mio quotidiano sta diventando pesante, chiedo aiuto nella preghiera ma non riesco a ricevere conforto. Questo pensiero di aver sbagliato persona con cui sposarmi, mi sta distruggendo e spesso piango. Mio marito, quando mi vede così, si mette a ridere e mi prende in giro. Io non riesco a confessargli il perché, non voglio rompere la promessa che ho fatto davanti a Dio, ma dentro sono distrutta. La prego di confortarmi in qualche modo. Sia lodato Gesù Cristo  Risposta del sacerdote Carissima, 1. come prima cosa ti devo ricordare che col matrimonio appartieni esclusivamente a tuo marito e tuo marito appartiene esclusivamente a te. Davanti a Dio lui sarà sempre il tuo marito e tu sarai sempre la sua moglie. Avrai ben presente l'insegnamento del Signore: “E non osi separare l'uomo ciò che Dio ha congiunto” (Mt 19,6). 2. Come seconda cosa desidero ricordare che i nostri affetti familiari vanno protetti, perché è sempre vero che “il nostro avversario come un leone affamato gira attorno a noi cercando di divorarci” (1 Pt 5,8). Il demonio si presenta spesso in maniera seducente. Come ricorda la Sacra Scrittura “si traveste da angelo di luce” (2 Cor 11,14). Anche ad Adamo ed Eva si è presentato in maniera seducente garantendo che si sarebbero aperti i loro occhi e sarebbero diventati come Dio. Purtroppo, dopo il peccato, gli occhi di Adamo ed Eva si aprirono e si vergognarono l'uno dell’altro. 3. Concretamente: proteggere i nostri affetti significa dare dei tagli coraggiosi al nostro cuore, anche se certi scambi di parole possono essere di conforto. Ricorderai bene l'insegnamento del Signore: “Se il tuo occhio destro ti è motivo di scandalo, cavalo e gettalo via da te: ti conviene infatti perdere una delle tue membra, piuttosto che tutto il tuo corpo venga gettato nella Geènna” (Mt 5,29).  Come vedi il discorso del Signore si fa minaccioso perché la posta in gioco è molto alta. Ne può andare di mezzo la vita eterna: “… Piuttosto che tutto il tuo corpo venga gettato nella Geènna”. 4. In terzo luogo vale la pena ricordare che il demonio, mentre da una parte seduce, dall'altra ingrandisce ai nostri occhi i difetti del prossimo. In questo caso ingrandisce i difetti di tuo marito. Altri desidererebbero avere come marito un uomo come il tuo, straordinario nell'educazione dei figli e soprattutto in perfetta sintonia di fede in Gesù Cristo. Non lasciarti incantare dal tuo nemico. 5. Come quarta cosa, proprio in riferimento al fatto di sentirti interiormente distrutta, devo dire che questa relazione ti mette in uno stato di adulterio. L'adulterio distrugge. C'è un'infedeltà a tuo marito già fin d’ora all'interno del tuo cuore. Non è necessario che tu gli riferisca tutto, perché potresti rovinare profondamente la serenità della f
amiglia e dei figli. È sufficiente, anzi, è necessario che tu lo dica al sacerdote nella confessione sacramentale che farai al più presto. Questo è il primo passo necessario che tu devi fare per guarire il tuo cuore. Non dimenticare che la confessione è il sacramento della guarigione cristiana. 6. Lamenti che tuo marito non prende decisioni e lascia a te ogni incombenza. Leggendo queste parole mi è venuto in mente l'elogio della donna prudente e saggia fatta dalla Sacra Scrittura: “Una donna forte chi potrà trovarla? Ben superiore alle perle è il suo valore. In lei confida il cuore del marito e non verrà a mancargli il profitto. Gli dà felicità e non dispiacere per tutti i giorni della sua vita” (Pro 31,10-12). Tuo marito confida in te. Non è questo è un segno di rispetto, di stima, di fiducia? 7. Pertanto ti esorto a essere fedele al patto che hai sancito con lui nel giorno delle nozze quando hai promesso di amarlo e di rispettarlo per tutta la vita, tanto nella buona quanto nella cattiva sorte. Il Signore ti chiederà conto delle parole pronunciate in quel patto. Ti chiederà se le hai custodite, se le hai protette, se le hai messe in pratica. Procura dunque di dargli “felicità e non dispiacere per tutti i giorni della sua vita”. 8. Infine ti ricordo che sei chiamata alla santità.  Sfasciare volutamente una famiglia per crearne un’altra, che non è per nulla di gradimento a Dio, non è un camminare verso la santità. Non cercare in tuo marito quello che solo il Signore ti può dare. Il Signore deve essere il tuo conforto nella preghiera. Sì, nella preghiera, perché è proprio vegliando e pregando che non si cade in tentazione (cfr. Mt 26,41). Assicuro un ricordo tutto particolare nella preghiera e nella Santa Messa per te, per tuo marito, per i tuoi due carissimi figli, per la tua famiglia. Vi benedico.  Padre Angelo
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duke-of-breadsgrouse · 2 years ago
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Non farai bene a zittirmi con le tue parole o con la lingua scodinzolante.
Con le tue lunghe e alte storie di dolore, la tua canzone ancora da cantare.
Non mi offenderò se rimango al di là del grande spartiacque.
Credimi, seguiranno solo per guardare un altro angelo morire.
Guarda morire un altro angelo.
Non farai bene a oscurarmi con i tuoi segreti e le tue bugie, con il tuo penetrante codice del silenzio.
Rilassati, goditi il ​​viaggio
Ci vediamo al fiume, o forse dall'altra parte.
Fai fatica a deglutire quando guardi morire un altro angelo.
Guarda morire un altro angelo.
Un altro sole sta sorgendo, un altro giorno è arrivato.
Puoi trovarmi, ti aspetterò finché il giorno non sarà finito.
Non mi lascerò convincere, dì addio ai tuoi dubbi
Tutto sembra vuoto quando guardi morire un altro angelo.
Guarda morire un altro angelo.
“Wagging tongue” • Depeche Mode • Memento mori • 2023
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il-giardino-del-castello · 2 years ago
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Il databook di Slow Damage ha rivelato i kanji dei nomi dei personaggi (Svariati erano in katakana), quindi si può vedere se c'è qualche Significato Profondo/Gioco di parole! Jisho alla mano, vediamo cosa risponde.
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Bene, Sakuragi vuol dire "ramo di ciliegio" ma Haruto, contrariamente a quanto pensassi, non ha il kanji di primavera ma quelli di "permanenza, lontananza, lungo tempo" e "Grande Carro" (Sicuramente ha un significato simbolico. Credo.) - che però è anche "ciotola di sakè" (!).
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I cognomi Murase e Izumi, a quanto pare, hanno entrambi a che fare con l'acqua - "Torrente, fiume" da una parte, "Sorgente, fonte" dall'altra (In questo caso, poi, già "izumi" da solo vuol dire "sorgente", quindi il primo kanji è lì per bellezza-). Vista l'opposizione acqua-fuoco nella storia, suppongo stia a significare (SE NON SI FOSSE CAPITO) che Taku e Rei sono persone positive nella vita di Towa - E, come storia di per sé, che sono due personaggi positivi.
"Rei" è scritto con il kanji di "saluto, inchino, cerimonia, ringraziamento". Considerato che il primo kanji del suo cognome significa "armonia, stile giapponese, pace, addolcire", direi che il suo sia un nomen omen che indica quant'è buonobravocuteadorabile- Also, visto che è metà inglese, a sottolineare che il suo essere haafu non lo rende meno giapponese.
"Takuma", invece, è scritto con i kanji di "abile, ingegnoso" (... O ingenuo?) e-
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“Vero, realtà“.
... Ssssssì. Alla N+C hanno senza dubbio un gran senso dell'umorismo. (Se invece vuol dire "vero ingenuo", N+C, wtf-)
Andando da Fujieda. "Yuzuki" non ha il kanji di "luna", come credevo, ma-
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-"ramo di cedro". E "ramo" è lo stesso kanji (木) sia in Sakuragi che in Yuzuki. Sto per vomitare arcobaleni.
Allo stesso modo, pensavo che "Minato" avesse il kanji di "estate" (... Non chiedete) ma, beh, CILIEGIO E CEDRO fanno già abbastanza primavera-e-estate. No, "Minato" è scritto con il kanji di-
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Okay. Dunque, fatemi capire: - Mammina ha il kanji di "sorgente", quindi qualcosa che inizia; - Papino ha il kanji di "fiume", quindi qualcosa che scorre, che continua; - Marito ha il kanji di "porto", quindi qualcosa che arriva o che parte.
E tutto a tema acqua! Credo andrò a vomitare doppi arcobaleni.
Ma cosa significa l'altro nome?
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RAMO DI GLICINE! Avrà cambiato il kanji, ma tranquilli, si è adattato: invece del cedro, abbiamo il glicine, che fiorisce a marzo come i ciliegi! Ma qual è il significato del glicine, nell'hanakotoba?
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Capisco il trauma di vomitare e vedere arcobaleni.
(Considerando che Towa ha il cognome di Taku, praticamente i loro cognomi diventano “qualcosa che parte” “qualcosa che continua” “qualcosa che arriva” - ripetere in eterno, come il glicine. Io non-)
Ah, "Ryou" è scritto con il kanji di "aria fresca". No, sapete, per come stiamo messi-
BONUS:
"Kei" è scritto con il kanji di "gioiello quadrato, angolo, spigolo" (Cose molto appuntite, insomma), e-
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... Seriamente. Okay, Towa lo dice proprio con enfasi (MadaraME), ma non avevo collegato fosse proprio il me di occhio (目).
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Mi sono accorta che non ci sono altre CG di 'sti due che NON si stanno lanciando limoni e/o sono entrambi vestiti. E no, il fatto che questo sia un interrogatorio non c’entra niente, bicos Ikuina. Avete degli hobby, uno dipinge e uno molesta gatti, andate a fare altro! Su!
Tra l’altro, a parte che la N+C sente il bisogno di mettere un personaggio di nome R×× in ogni gioco (Tranne Sweet Pool? Vabbè, tanto SP è strano.), che non sfugga che qui c’è Kei ➝ Rei ➝ Ryou. Dato che così rimaneva fuori gente, hanno provveduto con Haruto e Minato. E poi ci sono Taku e Towa - All’inizio, faticavo a ricordare chi fosse Taku e chi Towa. È una storia piena di assonanze. (!)
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multiverseofseries · 4 months ago
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Joker: Folie à Deux, con Joaquin Phoenix e Lady Gaga: Joker contro Joker
Joker: Folie à Deux non è il film che ci si potrebbe aspettare: Joaquin Phoenix e Lady Gaga ci accompagnano in un'allucinazione musicale che sfida lo spettatore e ribalta la nostra idea del personaggio.
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Joker: Folie à Deux è un film che non doveva esistere. Quando Joaquin Phoenix ha accettato di interpretare Joker ha detto chiaramente che, come Paganini, non ripete. In passato, anche per il suo scetticismo nei confronti dei sequel, ha rifiutato il ruolo di Wolverine (Darren Aronofsky aveva pensato a lui per un film sul personaggio) e quindi tutti, lui, il regista Todd Phillips e Warner Bros. hanno dichiarato, ormai cinque anni fa, che Joker sarebbe stato un film unico e indipendente da ogni universo condiviso. Poi però sono arrivati il Leone d'Oro a Venezia, il premio Oscar per Phoenix e, soprattutto, il miliardo di incassi. Tutti questi elementi hanno evidentemente convinto regista e interprete a tornare sui propri passi e così, nel 2022, è stato annunciato un secondo capitolo.
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Lady Gaga e Joaquin Phoenix in Joker: Folie à Deux
Ma da dove partire? Sembra che tutto sia cominciato da un sogno fatto dallo stesso Phoenix, in cui si è visto ballare nei panni di Joker. Il ballo è importante per Arthur Fleck, che si crea un universo parallelo proprio grazie a questi movimenti in cui concentra il suo stato d'animo. La scena sulle scale di Joker (si trovano a New York, a Highbridge, nel Bronx) è finita sul poster ed è diventata iconica: ha quindi perfettamente senso che, per immaginare una nuova storia legata al personaggio, autore e interprete siano partiti da lì.
Non solo: in Joker: Folie à Deux dopo la presentazione ancora a Venezia e in concorso, si spinge oltre. Questa volta al ballo si aggiunge il canto: scopriamo infatti che nell'Arkham State Hospital c'è un corso di musicoterapia, in cui i detenuti possono provare a tornare in connessione con le proprie emozioni cantando. Qui Arthur conosce Harleen "Lee" Quinzel, che sembra essere la sua più grande ammiratrice. E chi meglio di Lady Gaga poteva interpretarla, viste le numerosissime scene musicali del film? Sì, è tutto vero: Joker 2 è un musical.
Joker contro Joker
Costato 200 milioni di dollari, una cifra molto più importante del film precedente (dal budget di circa 60), Joker: Folie à Deux ha diverse idee interessanti: si apre con un corto animato in stile Looney Tunes ed è pieno di colori e numeri musicali ispirati ai musical della Hollywood classica. L'intuizione più forte però è un'altra: la "follia a due" del titolo - rara psicosi in cui sono due persone a condividere lo stesso stato alterato - in realtà, più che tra Arthur e Lee, è tra Arthur e Joker. L'uomo sta infatti per affrontare il processo per gli omicidi che ha commesso e la strategia della sua difesa è dimostrare che a compiere quei gesti violenti non è stato lui, ma il Joker, una personalità latente esplosa dopo anni di abusi e torture psicologiche da parte della madre e della società.
Vediamo quindi da una parte Athur, distrutto e piegato dalla vita nella mente e nel corpo, e dall'altra Joker, che non ha paura di nulla e può fare qualsiasi cosa. È proprio dal Joker che è ossessionata Harleen "Lee" Quinzel ed è lei che dà la forza ad Arthur di affrontare il tribunale. Dove finisce però la persona spezzata e inizia l'alter ego violento? Il film affronta proprio questo dualismo e lo fa cantando. Più Arthur diventa Joker, più Lee e le persone sembrano amarlo: quella del clown è la maschera con cui ha finalmente trovato il coraggio di farsi vedere dal mondo, che prima, come dice alla giuria in aula, non sapeva nemmeno esistesse.
Joaquin Phoenix straordinario
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Lady Gaga in Joker: Folie à Deux
C'è un grande problema in Joker: Folie à Deux: l'inizio e la fine sono geniali, l'idea del musical è divertente, ma purtroppo, per gran parte della sua durata, il film ci racconta poco, perché, grazie alle testimonianze al processo, ripercorre quanto accaduto nel primo capitolo. Quindi, a livello di mera trama, l'opera ripete e approfondisce la storia del primo, però cantando. Non ci stupiremmo se questo infastidisse una buona fetta di pubblico che, arrivata alla fine, potrebbe chiedersi cosa abbia veramente aggiunto il film alla storia di Arthur.
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Una scena di Joker: Folie à Deux
Eppure, andando a riflettere, ci sono molti spunti interessanti: il desiderio di Arthur di sentirsi finalmente accettato grazie a una versione di sé che pensa possa piacere agli altri è lo stesso principio che anima chiunque usi i social. Le persone che lo sostengono e cominciano a truccarsi e vestirsi come lui sono fan, followers se vogliamo. La stessa Lee non è davvero innamorata di Arthur, ma dell'idea che si è fatta di Joker. C'è poi tutto il discorso dell'emulazione, dell'utilizzare la rabbia e l'indignazione delle persone per avere seguito e generare caos, cosa tipica del populismo, cavalcato da diversi politici contemporanei. I temi sono diversi e stimolanti, ma il film, nella parte finale, diventa talmente spiazzante e anticlimatico da essere destinato a dividere gli spettatori in modo netto. C'è chi lo amerà e chi lo odierà.
In ogni caso su tutto svetta un'altra interpretazione straordinaria di Joaquin Phoenix, che per il ruolo ha perso ancora una grande quantità di peso ed è tornato a mostrare le proprie abilità canore (lo aveva già fatto in Quando l'amore brucia l'anima - Walk the Line, il film di James Mangold su Johnny Cash). Lady Gaga, nonostante l'idea di usarla come Harley Quinn in un musical su Joker sia fantastica, purtroppo non viene sfruttata quanto ci si poteva aspettare. Nel complesso però il film è interessante, anche se non ha la potenza del primo. In ogni caso se amate e seguite il lavoro di Phoenix non rimarrete delusi: mettetevi un sorriso in faccia anche solo per lui.
Conclusioni
Joker: Folie à Deux è un musical: e questa è un'idea interessante. Jaquin Phoenix torna a indossare la maschera del Joker e a ballare, ma stavolta accanto a lui c'è Lady Gaga, nel ruolo di Harleen "Lee" Quinzel, ovvero Harley Quinn. Il sequel ripercorre quanto successo nel primo film attraverso le testimonianze del processo nei confronti di Arthur Fleck e lo fa cantando. Le idee geniali sono più di una (come il cartone animato in stile Looney Tunes all'inizio), ma un finale anticlimatico potrebbe non mettere d'accordo tutti gli spettatori. In ogni caso Joaquin Phoenix offre un'altra interpretazione straordinaria.
👍🏻
L'interpretazione di Joaquin Phoenix.
L'idea di rendere Joker 2 un musical.
Il coraggio di un finale anticlimatico.
Il cartone animato di Joker che apre il film.
👎🏻
A livello di trama il sequel aggiunge poco alla storia di Arthur Fleck.
Nella parte centrale il film diventa un po' ripetitivo.
Il finale è divisivo: o si ama o si odia.
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gcorvetti · 2 years ago
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Troppa puzza.
Il titolone di oggi è che il capo della wagner si ribella ai russi e annuncia ritorsioni. Ho visto un pezzo del video, son bastati pochi secondi, e mi è sembrato identico a quelli che faceva bin laden o i terroristi islamici finti di qualche tempo fa, mancava solo il kalasnikov appoggiato al muro ed era tutto uguale. Partendo dal fatto che i mercenari sono tali perché combattono per il miglior offerente quindi non hanno a cuore nessuno degli schieramenti ma soltanto il denaro, a questo punto del conflitto dove sembra che ci sia una controffensiva a me dà l'impressione che sti qua hanno chiesto più soldi al cremlino e giustamente non li hanno ottenuti, di rimbalzo è possibile che abbiano ricevuto un'offerta dall'altra parte e quindi ora si schierano ad ovest, tutto è possibile soprattutto in questa guerra dove le notizie sono poche e pilotate. Ma passiamo oltre. Aggiornamento del sottomarino : sembra che la marina USA aveva già udito l'implosione e che non l'ha comunicato per vedere quanto tempo ci mettevano a scoprirlo, della serie "chi ve se incula", sembra che, almeno ho letto così, le operazioni varie siano costate 6,5 milioni di dollari sommando tutti gli interventi, soldi che si potevano risparmiare se gli yankee avessero tirato fuori la notizia in tempo magari con il punto preciso. Questo perché il sistema americano è quello che evita l'intrufolarsi dei sottomarini nemici, esiste dalla seconda guerra mondiale e come molte cose che hanno è top secret, almeno per noi comuni mortali. Oggi ho letto che c'è un barcone alla deriva tra la Libia e Malta a bordo 50 persone, l'imbarcazione prende acqua dallo scafo, vediamo se si mobilita qualcuno come per i miliardari, dubito visto che ci sono dei poveracci. In questa vicenda dei salvataggi in mare c'è molto da riflettere, la morte è uguale per tutti e dispiace in ogni caso e salvare vite umane in mare sarebbe un obbligo, art. 98 della Convenzione Unclos del 1982 diritto internazionale, ma sembra che ci sia una sorta di scarica barile su sta cosa quando il barone è in acque internazionali dove in realtà dovrebbero agire tutti o almeno quelli più vicini, speriamo di non dover assistere all'ennesimo naufragio con povera gente morta perché nessuno vuole salvarli, proprio perché poveracci.
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