#che importa cosa sai fare e cosa no?
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qualche notte fa ho sognato il mare. io mi trovavo in mezzo al mare, su una zattera e un solo remo con cui guidarla. Ma non ero da sola. C'era una bambina con me, piccola, credo 2-3 anni di età; la tenevo un po' in braccio, poi la lasciavo giocare in acqua, ma dovevo stare attenta che non annegasse. La bimba piangeva, poi rideva, si sentiva al sicuro e protetta tra le mie braccia, iniziava ad aver paura se la lasciavo in mare troppo tempo da sola. Penso ci abbiano punto delle meduse, il mare ne era pieno.
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L'altro giorno, ero al supermercato a fare la spesa intorno alle 18:30 quando un uomo anziano è entrato nel corridoio della pasta e mi ha messo una mano sulla spalla. Ho sobbalzato. La mia prima reazione è stata quella di arrabbiarmi e chiedergli di non toccarmi. Poi ho notato qualcosa. L'uomo stava piangendo. Sembrava sconvolto e confuso.
Improvvisamente mi ha chiesto: "Sai dov’è mia moglie? La sto cercando." Gli ho risposto che non lo sapevo e gli ho suggerito di chiedere aiuto al banco informazioni per trovarla. Pensavo che l'avesse persa tra le corsie. A chi non è mai capitato? Ma mi sbagliavo.
Ha continuato a chiedere: "Dov'è mia moglie? Era proprio qui." Le lacrime gli riempivano gli occhi. Gli ho detto di nuovo che non ne ero sicura e gli ho proposto di accompagnarlo al banco del servizio clienti, dove avrebbero potuto fare un annuncio tramite gli altoparlanti. Ha accettato.
Lì, la donna al banco ha chiesto un nome. Lui mi ha guardato, come se fossi io ad avere la risposta. La donna ha alzato gli occhi al cielo e si è rivolta a me: "Signorina, ha IL NOME?" Le ho spiegato che non conoscevo quell'uomo e che non avevo più informazioni di lei. "È uno scherzo?" ha chiesto. A quel punto mi sono resa conto che quell'uomo non era semplicemente confuso, ma affetto da Alzheimer. Avendo avuto un nonno con questa condizione, lo riconoscevo fin troppo bene.
L'ho portato all'area ristoro e ci siamo seduti. Ora tremava e piangeva piano. "Dov'è il mio amore?" Gli ho preso le mani e gli ho chiesto se avesse un cellulare. Mi si spezzava il cuore per lui. Mi ha detto che non ne era sicuro, così gli ho chiesto se potevo cercare nelle sue tasche. Ha acconsentito. Con attenzione, ho trovato un piccolo cellulare a conchiglia. Ho cercato tra i contatti e ne ho trovato uno chiamato "Figlia Krissy". L'ho chiamata subito. Ha risposto in pochi secondi.
"Pronto?" ha detto, con la voce già preoccupata. Le ho spiegato che ero con un uomo anziano che presumibilmente era suo padre. Che eravamo al supermercato di Lane Street e che lui era molto sconvolto e turbato.
"Sto arrivando," ha detto. "Puoi assicurarti che non si allontani?" Ha continuato: "Grazie, grazie mille. Sto venendo."
Per circa 20 minuti, sono rimasta seduta con uno sconosciuto in lacrime. Gli ho tenuto le mani. Gli ho asciugato le lacrime. Quando ha tremato, gli ho messo la mia giacca in grembo. Gli ho dato le risposte di cui aveva bisogno in quel momento. L'ho tenuto lontano dal vagare. Perché era il minimo che potessi fare.
Improvvisamente, è entrata una giovane donna alta, che sembrava avere circa 28 o 29 anni. Lunghi capelli neri e occhi verdi. Ci siamo scambiati uno sguardo e lei si è precipitata verso di noi. "Grazie. GRAZIE," ha detto. "Dovevo assentarmi solo per un'ora, e questo succede. Sapevo che non avrei dovuto lasciarlo. Mi dispiace tanto." Mi ha spiegato che a volte lui si allontana per cercare sua moglie. L'ha persa 13 anni fa, ma non smette mai di cercarla.
Ha aiutato suo padre ad alzarsi dalla sedia e mi ha ringraziato ancora una volta. Mentre uscivano, l'ho sentito dire di nuovo: "Dov'è mia moglie?" Mi si è stretto il cuore, ma ero così felice di vederlo con la sua famiglia di nuovo.
Condivido questa storia non solo perché quest'uomo mi ha toccato il cuore, ma per dire questo: La maggior parte del mondo sono estranei per te. Lo so. Ma non dimenticare mai che condividiamo tutti questo mondo e, in esso, possiamo condividere gentilezza. È l'unica cosa che può farci andare avanti. Se vedi qualcosa, fai qualcosa. Non sai mai quanto grande può essere il tuo impatto sulla vita di qualcun altro.
Non mi importa che il carrello della spesa che avevo lasciato nel corridoio della pasta durante il trambusto sia stato svuotato e messo a posto. Non mi importa di aver cenato un po' più tardi quella sera. Di essere tornata a casa e di aver pianto in cucina per questo dolce, povero uomo. La gentilezza non costa nulla.
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Il fatto è che certe cose le puoi dire solo a chi sai che le può capire. Che è anche il motivo per cui parliamo così poco di quello che ci importa davvero.
Alla fine trovare qualcuno con cui parlare è difficile, sì, ma non è quella la cosa più difficile. Il difficile è trovare chi ti sappia fare le domande giuste, quelle per cui hai la risposta lì da anni senza neanche saperlo.
— E. Galiano
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Mi disturba profondamente l’ignoranza, ma non quella che riguarda i libri mai letti, i film mai visti o i viaggi mai fatti. Quella non mi interessa. Mi infastidisce un’altra forma di ignoranza, più silenziosa ma altrettanto tagliente: quella di chi si sente in diritto di giudicare senza sapere, di chi parla come se conoscesse ogni sfumatura della mia vita, ogni ferita che porto addosso, ogni lacrima che ho nascosto.
È strano come certe persone si sentano autorizzate a costruire castelli di parole su fondamenta fatte di niente. Non sanno nulla delle notti insonni, dei giorni in cui anche alzarmi dal letto era una battaglia. Non sanno dei silenzi che mi hanno consumata dall’interno, delle volte in cui ho urlato nel vuoto senza che nessuno sentisse. Eppure parlano. Parlano come se fossero stati lì, come se avessero vissuto ogni passo, ogni caduta, ogni risalita.
C’è qualcosa di crudele in tutto questo, non trovi? Come se le persone ignorassero il fatto che dietro ogni volto c’è un’intera vita, un groviglio di esperienze, di dolori, di gioie rubate. Come se pensassero che ciò che vedono basti per capire, per giudicare, per dare sentenze.
Non sopporto questa leggerezza. La leggerezza con cui qualcuno può dire: “Ma perché sei così?” senza sapere quanto sia costato diventare così. Non sanno nulla delle fratture che ho cercato di ricomporre, dei pezzi che ho incollato insieme, anche se non combaciavano più. Eppure si permettono il lusso di puntare il dito, di mettere etichette che mi stanno strette, di cucirmi addosso storie che non sono le mie.
Ci sono persone che non si fermano mai a chiedersi cosa ci sia dietro. Guardano una superficie e si convincono che sia tutto lì, che non ci sia profondità, che non ci siano abissi nascosti sotto quel mare apparentemente calmo. Ma non sanno che ci sono stati giorni in cui quel mare era una tempesta, in cui non c’era un solo pezzo di me che non fosse in frantumi.
E la cosa peggiore? Non è solo il giudizio. È che questo giudizio arriva da chi non ha mai avuto il coraggio di tendermi una mano, di chiedere: “Come stai davvero?” Preferiscono costruire storie nella loro testa, perché è più facile così. È più comodo immaginarmi come vogliono loro, piuttosto che fare lo sforzo di vedermi per quella che sono veramente.
Ma io sono stanca. Stanca di difendermi, di spiegarmi, di giustificarmi. Non devo a nessuno il racconto delle mie battaglie. Non devo a nessuno la lista delle mie cicatrici. Se qualcuno vuole capire, deve avere la pazienza di guardare oltre, di ascoltare senza parlare, di accettare che non tutto può essere compreso con un’occhiata superficiale.
E sai cosa c’è di peggio? Quando queste persone riescono a farti dubitare di te stessa. Quando inizi a chiederti se forse hanno ragione, se forse sei tu a sbagliare, se forse la tua vita, con tutto il suo peso, non vale quanto quella degli altri. È un veleno lento, quello delle loro parole. Ma io ho deciso che non lo lascerò più entrare.
Perché la verità è questa: non importa quanto qualcuno cerchi di parlare al posto tuo, di riscrivere la tua storia con le loro parole. La tua storia è tua, e nessuno potrà mai capirla fino in fondo. Nessuno conosce il peso che hai portato, i passi che hai fatto, le decisioni che hai preso per arrivare dove sei ora.
E allora, sai cosa ho deciso? Ho deciso di non dare più potere a chi parla senza sapere. Perché le loro parole sono solo eco vuote, prive di significato. Non possono toccarmi, non possono ferirmi, non possono definirmi.
Forse non posso fermare l’ignoranza. Forse non posso impedire che la gente parli. Ma posso scegliere di non ascoltare, di non lasciare che le loro parole diventino il mio specchio. Posso scegliere di proteggere la mia verità, di custodirla come qualcosa di prezioso, qualcosa che appartiene solo a me.
E se qualcuno vuole davvero capire, dovrà avere il coraggio di chiedere, di ascoltare, di guardarmi negli occhi senza giudizio. Perché non ho bisogno di chi parla senza sapere. Ho bisogno di chi sa stare in silenzio e, in quel silenzio, mi accetta per quella che sono.
#pensieri#realtà#vita#tristezza#nostalgia#citazioni#quotes#citazione#frasi#frasi vita#verità#silenzio#ignoranza#scelta#parole#persone#giudizio
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Sai perché mi sono innamorato di te? Per il tuo sorriso, per quella risata che riesce a colmare anche i silenzi più lunghi, soprattutto quando non ti vedo da tempo o quando non ti sento da un’eternità. Mi piace che hai conosciuto il dolore, ma non hai mai permesso che ti spegnesse, che chiudesse il tuo cuore in un angolo buio.
Mi piace quando ti siedi accanto a me e mi ascolti, anche quando parlo per ore, anche quando dico cazzate.
Non mi giudichi mai, ma cerchi di capire, di vedere il mondo attraverso i miei occhi.
E poi, mi piace che dici: io non voglio innamorarmi, ma eccoti qui, accanto a me. Dal modo in cui mi stringi, mi racconti tutto ciò che le parole non osano dire. Mi piace che sei pronta a fare qualsiasi cosa per gli altri, anche a costo di consumarti un po’. Mi piace che dimostri sempre quanto tieni alle persone, anche quando hai bisogno di fermarti per respirare.
Amo la tua testa dura, il fuoco albanese che ti porti dentro.
Amo quel cuore immenso che sa voler bene senza riserve. E forse è proprio per questo che, nonostante tutto, ci ritroviamo sempre. Quante volte ci siamo detti addio, senza mai crederci davvero? Quante volte abbiamo pensato: è l’ultima possibilità, per poi darcene altre mille? Ho perso il conto delle volte in cui l’orgoglio sembrava dividerci, ma uno di noi ha sempre scelto di metterlo da parte, di fare il primo passo. Nei momenti di rabbia non ci siamo mai presi sul serio; bastava poco per ritrovare la pace, un abbraccio, un bacio. Noi.
La nostra forza? Non lasciamo che il silenzio duri troppo a lungo. Sappiamo entrambi che, in una relazione, ci si salva insieme. Lo sanno tutti: quei due, non importa quante volte si allontanino, tornano sempre l’uno dall’altro.
Siamo giovani, sì, e forse dobbiamo ancora imparare a gestirci, ma una cosa la sappiamo fare: volerci bene.
Ce lo diciamo spesso, anche senza parole. Ci basta uno sguardo per capire ciò che conta davvero.
E forse è proprio questo il nostro segreto: sapere che, alla fine, noi due troveremo sempre un modo per ritrovarci sempre.
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Immagina di essere nata femmina, tua madre ti ha messo al mondo e, insieme a tuo padre, hanno voluto chiamarti Imane, fede.
Immagina che, mentre cresci, capisci di avere una passione, la Boxe. Ti alleni, gareggi, vinci, hai un dono.
Sei molto forte ma crescendo noti che il tuo corpo non è come quello di tutte quelle che ti circondano, e capisci che hai qualcosa di diverso. Un livello ormonale di testosterone più alto.
E non lo noti solo tu, ma te lo fanno notare ogni volta che sali sul ring misurandolo.
Immagina di esserti sentita sempre donna, di non aver mai modificato niente nel tuo corpo. Tra l'altro cresciuta in un paese dove la transizione è illegale, ma a te che importa? Sei donna e lo sai.
Immagina di gareggiare più volte, prenderti tutti quei pugni, cadere, rialzarti ed essere squalificata. Più volte, tante volte. Un sorriso, e si va avanti, sperando nella prossima.
Immagina di salire sul ring con una Irlandese, Kelly Herrington (tanto per citarne una) 1-0 per lei, la prima, la seconda, la QUINTA VOLTA. Hai perso ancora, ti sei presa i pugni più forti della tua vita e non sei riuscita a mettere nemmeno una volta k.o. quell'altra donna davanti a te che ti ha massacrato.
Eppure, lei non aveva tutto questo testosterone di cui parlano, nessuno si è chiesto come mai ti abbia battuto.
Immagina di essere squalificata perchè quella volta avevi un livello di testosterone più alto rispetto ai criteri richiesti.
Immagina di andare alle olimpiadi, anni di lavoro, di allenamento, di sacrifici, un sogno. Questa volta il livello di testosterone è nella norma, va tutto bene. E immagina poi di essere definita "Uomo algerino" dai giornali italiani. Di ritrovarti oggetto di un'ondata di odio e discriminazione di cui non volevi far parte e di essere chiamata trans, solo perchè per qualcuno non sei abbastanza donna.
Dai il primo pugno, circa 30 secondi, ancora non ti sei nemmeno caricata per il round. Vedi la tua avversaria andare all'angolo, piangere, dire che fa male. Sei confusa, certo che fa male, è un pugno, ne hai presi migliaia anche tu.
Il round finisce ancora prima di iniziare, ti dispiace, giorni prima sei stata inondata di polemiche, di dubbi, di ansie. Ti avvicini a lei, per salutare, per dare una mano, quella famosa solidarietà femminile. Ma no, tu non sei donna, non sai cosa sia. Infatti, ti gira le spalle, piange, se ne va e tu rimani lì, non sai che fare.
Che colpa hai?
Nessuna. Sei nata donna, con qualche anomalia, ma sei donna. Eppure per i politici italiani non lo sei, uomo algerino, trans.
Non vorrei entrare nel merito, mi dispiace per la Carini. Sicuramente il tormento mediatico ha avuto un grosso impatto. Però, dai, stiamo parlando di olimpiadi di Boxe, in cui ha partecipato una campionessa italiana chiamata Tiger, fiamme oro della Polizia di Stato, mica danza classica.
(Grazie a Monia Ben R’houma per questo testo bellissimo e pieno di empatia)
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Fonte fb
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giuro sul signore gesù nell'alto dei cieli che se qualcuno mi chiedesse come sto io non saprei cosa rispondere perché è tipo una sensazione sgradevole ma allo stesso tempo non sto male nel senso che non penso che vorrei tipo ammazzarmi ma questo non significa niente non sto male nemmeno nel senso che non mi sopporto? non so come spiegare. tutto sommato sto bene ma non sto così bene ma non importa. quindi quando tutti mi chiedono come ti senti???? io sono tipo ah ma lo sai che oggi ho mangiato le melanzane gratinate al forno e comunque continua a piovere incessantemente e sto ovulando e mi fa male la pancia e sta cominciando a fare buio prima delle sette di sera e mi sento sola come al solito e mi sento anche una spugna che assorbe i sentimenti degli altri e tipo ho una voglia assurda di litigare e poi c'è la dissonanza cognitiva per cui mi sento apprezzata ma anche detestata e niente quindi più che stare male è un leggero disagio ma molto pervasivo. oggi ultimo turno di notte
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È già trascorso un intero decennio
È impossibile mi dico!
Poi mi chiedo:
ma come diavolo abbiamo fatto?
Così distanti, senza mai incontrarci?
Eppure siamo ancora qui
a dichiararci Gemellini,
esattamente come ci siamo proclamati
all’inizio della Nostra incredibile Amicizia
Chi ci guarderebbe da fuori
direbbe che siamo due perfetti incoscienti
giacché sosterebbe che in comune
Io e Te
non abbiamo proprio niente
E un po’ li capisco
perché é ciò che ho pensato pure Io
quando Ti ho conosciuto
Tu che sei sempre stato molto più spigliato
e simpatico,
con quegli occhi azzurri
da mozzare il fiato
Per niente timido o insicuro
coraggioso quanto basta
per non farti ingabbiare da nessuno
Il contrario di Me insomma
Eppure…
Eppure un qualcosa c’è
che d’inspiegabilmente ci lega
magicamente bene
Lo abbiamo scoperto ed imparato
nel corso di questi lunghi anni
trascorsi tra risate a non finire,
con la dannata voglia
di non prendersi troppo sul serio
concedendosi di tanto in tanto
un po’ di quella sana leggerezza
capace di fare la differenza
Ciò che mi ha colpito di Te
è stato che non Ti sei mai voluto
soffermare all’apparenza
nemmeno quando non sapevi che volto avessi,
provando così ad entrare in profondità
per scoprire e comprendere il Mio strano Mondo
che non hai mai giudicato
nemmeno per un secondo
Tu dunque mi hai apprezzata subito
per ciò che ero e per ciò che sono
sia dentro che fuori,
non facendomi sentire sbagliata
in nessuna circostanza
né tantomeno inadeguata
Lo confesso però,
alla volte sono stata Io Colei che
si sentiva non all’altezza!
Ma Tu hai subito messo a tacere
queste Mie pare
dimostrandomi che
non avevo nulla da rimproverarmi
perché come Gemellina
Ti sono sempre andata a genio!
Questo è stato il Regalo più Bello
che la Tua Amicizia potesse farmi
e che incredibilmente si rinnova
di anno in anno
Se siamo ancora qui
ne è la conferma!
Che cosa assai meravigliosa è
quando Ti arrabbi con Me
perché magari sono giù e non lo sai,
ricordandomi che gli amici per giunta gemelli
servono principalmente a questo:
a tirare su l’altro quando si trova nei guai!
Del resto non importa la distanza
quando il sentimento è reale e sincero
come lo è il Nostro!
Colgo ora al volo l’occasione
di ringraziarti di cuore
per esserci stato, per essere ancora qui
e per continuare ad esserci anche domani,
sino al prossimo decennio! 🍾🥂🎉
Con affetto 😘🤗
Christian Caro ❤️
@elenascrive
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#23 agosto#diario#anniversario#10 anniversary#amicizia#amico#auguri#dedica#dediche#ispirazione#ispirazioni#poesia#sentimenti#riconoscenza#gratitudine#io#me stessa#io scrivo#scrivo#scrivere#scrivendo#scrittura#scrittura creativa#mie parole#parole mie
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Ho l'anima incrinata di sogni, una voce candida come neve che racconta il silenzio, come acqua abissale che custodisce segreti, mentre il vento sussurra verità dimenticate e l'universo si riflette nelle profondità del mio essere. - Leizha D. Danae
"She's like the moon"
Per aspera ad astra. Asta inclinant, sed non obligant 🦢
Pugnare cum diis cumque fortuna, grave est. [Nessuno può sfuggire il proprio destino]
Se una cosa è destinata ad essere non importa quanti ostacoli ci siano di mezzo, ritornerà sempre — Leizha D. Danae
Figlia del Destino, sei l'organo muto del Caos. Ti lasci piegare dal vento, come un filo d'erba, inganni tutti, fingendo spalle fragili. Con i tuoi capelli tessi filigrane d'oro e di ombre, in cui nascondi la promessa di un nuovo mondo, di un giorno in cui il fuoco inghiottirà di nuovo il cielo. Tu sai cosa sogna il vulcano mentre dorme, nel silenzio profondo della terra che pulsa. (Credit to: Machi __polariss_)
"A priestess is a woman who owns her power. She is the embodiment of divine feminine energy. Her existence is alchemy. She is a healer. She is an oracle."
"lo sono la volontà degli Dei, io sono la vita. Io sono la Signora del plenilunio, colei che ritorna per ricordare ai Figli del Cielo l'Antica Arte. Io sono la Dea dell'amore che stende un mantello di stelle sopra la notte. lo annuncio l'alba e saluto il tramonto. lo possiedo il segreto di ogni incantesimo. Io sono colei che comanda la folgore. lo sono la rugiada che scende sui prati fioriti, la linfa che scorre nei boschi, che anima i venti e le acque, che sposa e feconda la terra, che nasce nel fuoco e alimenta la fiamma perenne che grida giustizia agli Dei. lo sono colei che sconfigge la morte e spezza le catene della paura, io sono lo Spirito puro della Natura, lo Spirito libero dell'universo. Io sono la Gloria immortale della verità mai tradita. Io sono l'amore, io sono la vita. Io sono la figlia della Luce infinita". — Canto di Aradia di G.G. Leland
“On snowy days like this my heart dances, as if something might appear at any time to take advantage of this white stillness.”
“I love this cruel, ridiculous, beautiful world.”
"Thank to these eyes... I came to understand how cruel and despicable people can be...but that also allowed me to appreciate true beauty. All you have to do is look at things from a different perspective. Once I realized that the things we usually take for granted are really miracles. I came to see everything in its preocious, emphereal beauty. I love this world"
Ciò che pensavi fosse un dato di fatto è in realtà un prodotto di miracoli. Io... amo questo mondo.
— Lacie Baskerville, Pandora Hearts
“C’è splendore in ogni cosa, io l’ho visto. […] Ciao faccia bella, gioia più grande. Il tuo destino è l’amore. Sempre. Nient’altro” —Mariangela Gualtieri
"Gli altri sono troppi, per me. Ho un cuore eremita. Sono impastata di silenzio e di vento. Sono antica. [...] E se sfreccio a volte sulla modesta moto, è per cantare a gola stesa l'ultimo del paradiso fare il mio guizzo pericoloso con tutto quel vento nel petto seminare parole beate nel panorama nervoso. — Mariangela Gualtieri da "Acqua rotta”, in “Senza polvere senza peso", Einaudi, Torino, 2006
Nella serenità del mio femminile moto perpetuo, trovo la forza di amarmi per ciò che il cielo ha voluto che io fossi. Sono la combinazione perfetta dei pianeti opposti a se stessi....Polvere di fata e di stelle.... [...] - Mariangela Ceci
"She doesn't speak too much but she leads the most intelligent conversations. She is a thinker. She has her coffee and books and music. She has her style. There's something so deep in her eyes. That's why everybody stares at her. She has a beautiful soul. She has a power and she is not afraid to be different. She is the art." (Credit to joytri)
She's a dreamer, and a badass, and a romantic to the bones. She's the moon, stars, earth, water, and fire. She's fierce, and soft, fabulous, and forever. - Mark Anthony
"She did not want to move, or to speak. She wanted to rest, to lean, to dream. She felt very tired." — Virginia Woolf, The Years
She is kind and very beautiful. But she can be so cruel and it comes so suddenly and such birds that fly, dipping and hunting, with their small sad voices are made too delicately for the sea. — Ernest Hemingway
"She is the virgin-harlot. She is vulgar, witty, knowledgeable to a depth that terrifies, cruel when she is most kind, unthinking while she thinks, and when she seeks to build she is as destructive as a coriolis storm." — Dune Messiah by Frank Herbert
"I was one of the insatiables. The ones you'd always find sitting closest to the screen. Why do we sit so close? Maybe it was because we wanted to receive the images first. When they were still new, still fresh, before they cleared the hurdles of the rows behind us, before they'd been relayed back from row to row, spectator to spectator, until worn-out, secondhand, the size of a postage stamp it returned to the projectionist's cabin." — The Insatiables
Habent sua fata libelli. [I libri hanno un loro destino]
"La morte è l'ignoto in cui tutti noi siamo vissuti prima di nascere. Nulla è più creativo della morte perché essa è l'intero segreto della vita. Ciò significa che il passato va abbandonato, che l'ignoto non può essere evitato, che l' io non può continuare, che niente può essere fissato per sempre. Quando un uomo sa questo, vive per la prima volta nella sua vita. Trattenendo il respiro lo perde. Lasciandolo andare lo trova." — Alan Watts, La saggezza del dubbio
Ascolta, è proprio perché ho nuotato negli abissi che ho iniziato ad amare l’abisso della quale sono fatta
Io canto la mia canzone solo a quelli che vengono con me a danzare in un bosco pieno di fate e lupi selvaggi. — Fabrizio Caramagna
Il violino – il più umano di tutti gli strumenti… — Louisa May Alcott)
Un poeta è un uomo che mette una scala su una stella e vi sale mentre suona un violino. — Edmond de Goncourt
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“After all, [the world] is on my side. That is, I’m a part of it. Not separate from it. I walk on the ground and the ground’s walked on by me, I breathe the air and change it, I am entirely interconnected with the world.” — Ursula K. Le Guine, the Lathe of Heaven
Io sono completa 🦋 - Leizha D. Danae
"Lord Visnu said: 'Since your heart is filled immovably with trust in Me, you shall, through My blessing, attain freedom from existence.'" (Vishnu Purana, 1.20.28)
Leizha's core 🦋🩵🦚🎼🪞✨️🦢
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Io sono la Vita... sono lo Spirito... Sono illimitato, un ricevitore di luce.. Sono un pensiero alto.. sono amore.. Sono connesso nell'amore a tutto ciò che vive e a tutto ciò che respira.. Sono connesso all'intelligenza divina che conosce il mio bene Il mio tempismo è perfetto.. Sono sempre al posto giusto al momento giusto, faccio e dico le cose giuste.. Sono un'espressione d'amore Ho il diritto di essere qui.. Sono aperto a ricevere tutto l'amore che mi arriva. Me lo merito.. È sicuro per me esprimere il mio potere e la mia autorità È sicuro esprimermi Sto ascoltando.. Sono il figlio innocente di un Dio gentile... merito di sperimentare tutto il mio amore Tutti sono al sicuro con me Tutti sono contenti che io sia qui.. Sono io che scelgo cosa pensare, cosa fare e come usare la mia energia Tutti i miei sentimenti sono al sicuro Sono abbastanza... faccio abbastanza... ho abbastanza... Sono circondato dall'amore e dal sostegno di tutti gli esseri divini nella mia vita.. L'intero universo fisico esiste per supportarmi nella forma fisica.. Più lascio andare/rilascio/mi rilasso, più sperimento il supporto che mi è già stato fornito... Il respiro è sicuro... Non dà mai fastidio... Rilascia disagio, non importa per quanto tempo l'ho conservato Il mio corpo è al sicuro anche se potrei avere paura.. La vita produce solo vita.. Io sono la terra, sono la creatività..
Author © Binnie A. Dansby art Tetyana Erhart **************** I am Life... I am Spirit... I am limitless, a receiver of light.. I am a high thought.. I am love.. I am connected in love to all that lives and all that breathes.. I am connected to Divine intelligence that knows my good My timing is perfect.. I am always in the right place at the right time, doing and saying the right things.. I am an expression of love I have a right to be here.. I am open to receive all the love that comes to me. I deserve it.. It is safe for me to express my power and authority It is safe to express myself I am listening.. I am the innocent child of a gentle God... I deserve to experience all my love Everyone is safe with me Everyone is glad I am here.. I am the one who chooses what to think, what to do and how to use my energy All my feelings are safe I am enough... I do enough... I have enough.. I am surrounded by love and support from all the divine beings in my life.. The entire physical universe exists to support me in physical form.. The more I let go/release/relax, the more I experience the support already provided for me... The breath is safe... It never causes discomfort... It releases discomfort no matter how long I have stored it My body is safe even though I may be feeling afraid.. Life only produces life.. I am the earth, I am creativity..
Author © Binnie A. Dansby art Tetyana Erhart
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sono le 23.45 e io sono sveglia da un sacco ma comunque non ho sonno. oggi ho lavorato dodici ore e ho preso in un turno solo, le chiamate che i miei colleghi prendono in tre giorni. nessuno mi ha detto che sono stata brava. forse cercavo solo un po' di approvazione come a dire guarda cosa so fare, scegli me per prima per mettermi in squadra.
approvazione. probabilmente ho sempre cercato solo questa, dovunque andassi.
sai come quando non ti senti mai all'altezza e devi dare il triplo per dimostrare che in realtà anche tu sei brava a fare qualcosa. non importa se nessuno mi ha detto che sono stata brava o che faccio la differenza, non m'interessa più. adesso vorrei solo addormentarmi invece che contemplare il soffitto con il mal di testa. che Appino cantava "eh questa malinconia che mi sale dentro al cuore quando entro a casa mia" ecco, circa possiamo parafrasarla Cosi.
approvazione.
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Sarai per sempre la mia nana, la sorella che non ho mai avuto e che ho amato e amerò a vita nonostante tutto.
Non importa quanto tempo passi, quanta distanza ci sia tra noi in termini di spazio o di silenzi, io ti penso sempre e indosso con amore la nostra collana, i vestiti che mi hai regalato e il charm di hello kitty sulla mia borsa di Vivienne. Ti penso ogni volta in cui mi trucco o compro un nuovo libro. Mentre leggo prendo nota di ciò che avrei voluto raccontarti o di quello che so che ti interesserebbe, come una pazza. So che non ho mai sopportato vedere i libri sottolineati e pasticciati, ma non avevo idea di quanto fosse terapeutico e necessario evidenziare ogni minima frase in cui ti rivedi, fin quando mi sono ritrovata con così tanto da dire a riguardo e nessun modo per poterlo esprimere.
Io spero che non ti sfiori mai il pensiero che io ti abbia rimpiazzata. Amo la mia amica e penso genuinamente che Dio ci abbia fatte incontrare quando più ne avevamo bisogno, ma non credere che per me sia la stessa cosa che è sempre stata con te. E con ciò non voglio fare paragoni, ma semplicemente dire che sono due rapporti completamente differenti, e per quanto io possa amare tutti i miei amici, tu per me sei sempre stata molto, molto più di questo. Tu rappresenti un’enorme parte del mio cuore e sei l’unica persona al mondo in grado di capirmi e leggermi dentro senza che io debba tradurre ogni mio pensiero ed ogni singola emozione. Tu sei, tra tutte le persone, l’unica a parlare la mia lingua. E spero tanto che tu lo capisca, che questo non cambierà mai. Io ti vorrò sempre bene e anche se non mi senti e non mi vedi, io tifo per te tutti i giorni, prego per te ogni sera e non vedo l’ora di vederti raggiungere tutti i tuoi obiettivi e creare il futuro che desideri e che meriti, perché so che ce la farai ed io sarò qui a festeggiare per te anche da lontano, anche di nascosto.
“Hey nana, I still think about you every day” sempre e per sempre.
Non sai quante volte ho tenuto dentro tutti i miei problemi, le paure e le ansie perchè avrei voluto raccontarle a te e non ho potuto farlo.
Non sai quanto mi dispiace per averti ferita perché non era davvero mia intenzione.
Io lo so che infondo tu sei l’unica a capirmi davvero, per quanto io abbia provato a spiegare tutto ciò che ho dentro per anni a tutti gli altri nella mia vita, so che solo tu lo capisci davvero. E questo mi rincuora perché ho quantomeno la consapevolezza che qualcuno al mondo mi ha conosciuta e compresa, ed è un grande dono perché non tutti hanno il privilegio di poterlo dire.
Continua così, metticela tutta e vai avanti anche se sei stanca e ti sembra che niente stia cambiando. Ce lo siamo dette più volte, che la nostra natura creativa è un’arma a doppio taglio perché ci toglie spesso la motivazione quando le cose si fanno meccaniche. So com’è arrivare a sera sfinita perché hai dovuto fare qualcosa anche quando non ne avevi le energie. Io per prima sto facendo davvero dei sacrifici immensi per tirarmi fuori da tutto, per regalarmi una nuova vita e finalmente trovare il mio posto nel mondo, uno da poter davvero chiamare “casa”. Anche se credo di aver capito che “casa” è ovunque ci sia io, davvero, io non so perché mi isolo così, anche perché ci soffro. Eppure faccio le cose più grandi e cresco enormemente quando sono sola. Tutte le battaglie più difficili le ho superate da sola. Ho temuto per tanto tempo che questa fosse come una condanna, ho pensato che forse non sono fatta per stare con le persone, non sono fatta per amare e soprattutto per essere amata nel modo in cui avrei bisogno, con pazienza, comprensione e devozione. Ho pensato che forse i miei traumi hanno frammentato il mio spirito al punto da rendermi immune all’amore. Non ti nego che ogni tanto questi pensieri li ho ancora. Poi però cerco di ricordarmi che non tutto è colpa mia ed io non sono i miei traumi, e questi non definiscono il mio futuro.
Tutte le paure mi portano a respingere chi in realtà vorrei mi stringesse più forte degli altri. E questo è un gran problema da correggere. Io mi ricordo che me ne hai parlato anche tu, una sera mentre mi spiegavi perché ti rivedi in nana. Io non mi ero resa conto al tempo che anche io ho questo problema. E non so come risolverlo perché anche se il mio cuore è colmo d’amore, dalla mia bocca non esce una sola parola di più dal momento in cui mi rendo conto che dall’altra parte non vengo compresa a pieno, perché è come se avessi paura di lasciare quell’amore effettivamente nelle mani di qualcun altro, che potrebbe distruggermi se solo abbassassi la guardia.
Sto divagando. Sono stanca e ho un gran mal di testa, dovrei dormire. Domani vado a Zurigo per qualche giorno.
Comunque vorrei che l’universo ti facesse sapere che sì, ti penso e sì, mi manchi sempre, molto.
Non so se scriverò altro, per ora avevo bisogno di sfogarmi. Che Dio ti benedica, prego per te e per voi ogni giorno.
A presto nana
E vi amo davvero
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C’è un momento in cui il silenzio non è solo una scelta, ma una necessità. È quel punto in cui le parole non bastano più, in cui ogni spiegazione sembra inutile, in cui ogni tentativo di aggiustare qualcosa che si è spezzato finisce per fare più male che bene. Sto in silenzio, ma non perché sono debole. Non perché mi manchi il coraggio di dire quello che penso. Sto in silenzio perché dentro di me c’è un caos che non posso più ignorare, e l’unico modo per non affondare è smettere di cercare negli altri ciò che non troverò mai.
Mi sono sempre definita forte, quella che c’era per tutti, che trovava una soluzione anche quando sembrava impossibile. Quella che dava tutto senza chiedere nulla in cambio, che metteva il cuore davanti a ogni cosa. Eppure, eccomi qui, con un vuoto dentro che non so più colmare, con un silenzio che pesa più di qualsiasi parola non detta.
Non è facile accettare che le persone a cui tenevi di più possano essere quelle che ti deludono nel modo più profondo. Non è facile realizzare che chi pensavi fosse un porto sicuro era, in realtà, una tempesta mascherata da calma. Le delusioni non arrivano mai da chi non conta niente per te. Arrivano da chi hai lasciato entrare nel cuore, da chi credevi fosse diverso.
Sto in silenzio perché non ho più energie per spiegare, per giustificare, per lottare contro un muro di indifferenza. Non voglio più cercare attenzioni da chi non ha mai davvero voluto esserci, né provare a far capire il mio dolore a chi non lo ha mai preso sul serio. Il silenzio è il mio modo di proteggermi, di mettere un confine tra me e chi non merita più di attraversarlo.
Ci sono state notti in cui mi sono chiesta cosa avessi sbagliato. Dove fosse il problema. Se ero io quella “troppo sensibile”, “troppo esigente”, o semplicemente “troppo”. Mi sono data mille colpe, ho cercato di cambiare, di migliorarmi, di adattarmi a persone che non avrebbero mai fatto lo stesso per me. E sai cosa ho capito? Che il problema non ero io. Era il fatto che cercavo in loro qualcosa che non potevano darmi.
Le amicizie vere, quelle che ti toccano l’anima, non ti fanno sentire un peso, non ti fanno dubitare del tuo valore. Non ti fanno sentire sola, anche quando sei circondata da gente. Ma io mi sono sentita così, troppe volte. Ho provato a ignorarlo, a fingere che non fosse importante, ma la verità è che non riesco più a far finta di niente.
Sto in silenzio perché non so più chi ho accanto, chi è lì per davvero e chi è lì solo per convenienza o abitudine. Non so più distinguere chi mi ama da chi mi tollera. E questo dubbio mi uccide. Mi spegne. Mi fa sentire come se stessi vivendo in un loop infinito, in cui do tutto e ricevo solo briciole in cambio.
E sì, mi allontano. Mi allontano non perché non mi importi, ma perché mi importa troppo. Mi allontano perché non so più come gestire tutto questo, perché il peso di questa delusione è troppo grande da portare da sola. Mi allontano perché ho bisogno di spazio, di tempo, di silenzio per ritrovare me stessa, per capire chi merita davvero di stare nella mia vita.
Non è rabbia quella che provo, né rancore. È qualcosa di molto più profondo, più silenzioso. È rassegnazione. È la consapevolezza che alcune persone non cambieranno mai, che non importa quanto tu le ami o quanto tu ti impegni per loro: non saranno mai in grado di darti ciò di cui hai bisogno.
E io non voglio più accontentarmi. Non voglio più scusare comportamenti che mi fanno male, né accettare mezze verità o promesse vuote. Ma, allo stesso tempo, non so nemmeno più fidarmi. Ogni parola sembra vuota, ogni gesto sembra avere un secondo fine.
Mi guardo intorno e vedo solo ombre. Ombre di quello che pensavo fosse vero, di quello che pensavo fosse importante. Mi chiedo se riuscirò mai a fidarmi di nuovo, se ci sarà mai qualcuno che non mi faccia sentire così. Ma la verità è che non lo so.
Non riesco a vedere una via d’uscita da questo dolore. Non riesco a immaginare un futuro in cui il peso di queste delusioni non mi segua come un’ombra. E forse, per ora, va bene così. Forse il silenzio è l’unico rifugio che mi resta. Ma non chiedetemi di fidarmi di nuovo. Non chiedetemi di aprire il cuore a qualcun altro. Perché quel cuore, ora, è stanco. E non so se sarà mai più lo stesso.
Anonimo🖤
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Cerca nel tuo cuore Brano di Steve Forbert Testo Il mondo è troppo con te tutto il tempo Non hai spazio per la grazia dentro la tua mente Qualcosa non può essere conquistato Così dicono tutti i tuoi pensieri Ma se cerchi nel tuo cuore Troverai un modo Rispetto a come erano le cose qui qualcosa non va Ma siamo qui ora e questo significa che significa allora Ora è andato Quindi non dare per scontata la tristezza E non fare ponti di tempo in tempo E se cerchi nel tuo cuore alleggerirai la tua mente Sai che sono quei giorni dorati d'autunno che cedono il passo a Notti ghiacciate di suoni ululanti di vento che prendono il sopravvento Non importa cosa quelle campane d'argento di Natale Te lo dicono ma ricorda ciò che non sai E non prenderla troppo sul serio Potrebbero esserci cose dietro i tuoi cieli Possono mostrarti luoghi che nessun occhio può vedere Nessuna parola può dirlo quindi ammira semplicemente questi giorni dorati Questi giorni d'autunno questi giorni dorati, questi dorati Autunno azzurro e limpido giorni Cammini sui vecchi marciapiedi dell'infanzia in cerca di indizi Finché qualcuno non salta giù e giura che non potresti essere tu Hai percorso una lunga strada Sai che i tempi sono duri Ma se cerchi nel tuo cuore troverai, dico io Se cerchi nel tuo cuore troverai abbastanza Fonte: LyricFind Compositori: S. Stephen Forbert
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Mi sono sbagliata su molte cose e il momento in cui è successo è stato la mia salvezza.
I miei errori mi hanno salvata.
Ogni volta che ho commesso uno sbaglio di valutazione o un errore di fiducia, ho dato spazio al Distruttore di agire.
Freud lo chiamava Istinto di Morte.
Io lo chiamo il Distruttore.
Il Distruttore è uno degli archetipi più potenti, perché permette di cambiare: è la parte interna con cui mettiamo fine alle cose che non vanno più bene per noi.
Se non sai attivare il Distruttore in modo funzionale, succede che rimani a consumarti in una situazione che ti logora.
Il Distruttore esiste e se ne frega del pensiero positivo, de “la vita è bella”, dell’ “amore per sempre” e dell’ottimismo ad ogni costo.
Il Distruttore produce le guerre e tutti quegli eventi scellerati più o meno tragici causati dall’uomo di ogni tempo o storia.
Ma più in fondo, il Distruttore sta dentro ciascuno di noi, che ci piaccia o no.
Io ho un Distruttore dentro e ce l’hai anche tu.
Bisogna onorarlo e saperci fare con Lui.
Perché il Distruttore agisce e il suo lavoro è distruggere.
Se lavora bene, fa marcire il seme per permettere al germoglio di nascere, rompe i legami con i nostri genitori e con le persone che per un tempo ci fanno da guida, ma poi “anche basta”, quando è tempo di prendere il volo.
Il Distruttore è il garante della nostra possibilità di separarci, di diventare cioè emotivamente indipendenti.
Le separazioni del Distruttore, quando lo facciamo lavorare bene, non causano danni eccessivi: di solito si tratta di un dolore momentaneo finalizzato ad una trasformazione.
Se non lo usiamo bene, invece, il Distruttore può essere davvero dannoso, come d’altronde ogni cosa: pure l’amore diventa dannoso quando non è governato da un atteggiamento sano.
L’amore è insano quando diventa manipolazione, possesso, controllo.
Il Distruttore è insano quando agisce non per trasformare, ma per eliminare.
E non importa che lo faccia dentro di te o fuori.
Il risultato è un deserto in cui scarseggiano acqua e cibo e di deserto… si muore.
Lo puoi agire abusando di tv, sostanze, social, sport, cibo, pensieri negativi, emozioni come odio, invidia, rancore.
Lo puoi agire abusando delle relazioni, permettendo a qualcun altro di distruggerti o trasformandoti nel manipolatore di turno.
Insomma, non importa come lo fai.
Se non impari a governare questa parte così potente di te, finisce che a finire sei tu.
Se impari ad usarla, se impari a mettere distanza da te, a distinguere, a separare, allora inizierai a fiorire.
Io prendo sempre esempio da Cenerentola e Psiche, due che di separazioni e Distruttori se ne intendono: entrambe nelle loro storie superano la prova di dover separare mucchi enormi di lenticchie e semi per tipologia, una prova impossibile a prima vista, proprio come quando ci troviamo ingarbugliati in mezzo a mille pensieri e il cuore batte e ti chiedi se ce la farai da sola e compili liste infinite di buoni motivi per andartene, ma anche per restare.
Cenerentola e Psiche riescono a separare le lenticchie l’una e i semi l’altra e devono farlo prima, come la prima di altre prove, per poter arrivare a costruire il loro amore sano.
Se non impari a distinguere il vero dal falso, quello che è tuo da ciò che non lo è, le tue scelte da quelle altrui, i tuoi valori da quelli degli altri, non puoi maturare e costruire relazioni sane.
Ti auguro di separare i tuoi semi ogni giorno.
Di fare del Distruttore il tuo alleato.
Di sederti la paura accanto e andare verso gli altri senza tralasciare mai nessuna parte di te.
Meriti di restare intero, intera."
Manuela Toto
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Ero sicuro che l'amore fosse esattamente come me lo avevano sempre descritto negli anni, come un migliaio di cavalli nella pancia ogni volta che la vedi, come un risveglio euforico, qualcosa di cui si è totalmente in balia, senza nessun tipo di controllo. Ora so che l'amore è perlopiù costruire. So che l'amore comporta un grande lavoro da parte di entrambi, non si misura in quanto ti dà, ma in quanto ti dai, un insieme di gesti che col tempo diventano più o meno involontari e automatici, come quando sei al supermercato e devi comprare il necessario per la colazione e ti ricordi di prendere il latte senza lattosio perchè lei è un po' intollerante, e sai perfettamente che va matta per i Tegolini, e allora ne prendi due pacchi, che non si sa mai. Come prendere atto che non importa quanto sia grande il letto, nè quanto faccia caldo, lei sarà sempre a due millimetri da te, girata su un fianco, i piedi freddi contro i tuoi stinchi, e la sua mano che ti cerca costantemente, ti sta così attaccata che hai paura di muoverti, anche se avresti un grande bisogno di cambiare lato perchè ti si sta intorpidendo la spalla, oppure ti sei stufato di stare a pancia in su, e inizi a studiare in anteprima tutte le manovre che dovrai fare per non svegliarla, perchè quando dorme è bellissima e sarebbe un peccato. Come, ad esempio, soffiare sul mestolo bollente prima di farle assaggiare il sugo, e rimanere al telefono per tutta la durata del suo tragitto per tornare a casa quand'è sera tardi, perchè qui è ancora un mondo di merda e c'è bisogno di stare tranquilli e saperla arrivata sana e salva. So che l'amore è fatto di poche parole, e anche se lei non fa che dirti quanto sia felice di stare con te, trovi sempre un modo per provare ad essere migliore di quanto lei già ti veda. Ho sempre creduto che l'amore fosse felicità allo stato puro, e anche un po' dolore, e anche un po' paura costante di perdersi. Ora so che l'amore ce l'hanno consegnato sgualcito e sotto una luce un po' distorta, ci hanno fatto credere che sia un qualcosa di estremamente complicato, so che l'amore non necessariamente deve farti svegliare la mattina con una strana euforia in corpo, e col sorriso sempre stampato sulle labbra perchè oh, sai, l'amore. So che non è fondamentale dormire col tuo braccio sotto la sua nuca perchè altrimenti non ci si ama abbastanza; è importante che, il mattino dopo, lei sia la prima cosa che cerchi con quel braccio. Ho imparato che l'amore, in realtà, non è trovare qualcuno con cui correre, ma qualcuno con cui finalmente fermarsi e tirare un po’ il fiato, è una serenità che dilata il tempo, non è una gara per vedere chi ci tiene di più, è semplicemente fare le cose perchè ci va di farle, senza tenere nessun conto. E soprattutto, l'amore è quando ci sono quelle giornate brutte in cui tutto va male, e di sorridere non ti va per niente, e probabilmente sarà così fino al giorno successivo, ma quando rientri in casa e la trovi sul divano intenta ad aprire il secondo pacco di Tegolini, ecco, sai che in fondo, per oggi, va benissimo anche così.
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