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Twenty One Pilots: La Band Più in Voga negli Stati Uniti nel 2024Con il nuovo album "Clancy", il duo conquista le classifiche e ridefinisce il rock contemporaneo
Il successo di Twenty One Pilots: un fenomeno globale
Il successo di Twenty One Pilots: un fenomeno globale I Twenty One Pilots, formati da Tyler Joseph e Josh Dun, sono senza dubbio la band più in voga negli Stati Uniti nel 2024. Il duo, noto per il loro stile unico che mescola rock alternativo, hip-hop, pop e musica elettronica, ha raggiunto un nuovo apice di popolarità con il loro settimo album in studio, “Clancy”. Pubblicato nel maggio 2024,…
#album Clancy#album di successo#Alessandria today#band più in voga USA#Billboard 200#Blurryface#canzoni significative#concept album#concerti sold out#Critica Musicale#cultura pop#duo musicale#evoluzione artistica#fanbase globale#fenomeno musicale 2024#Google News#industria musicale#influenze musicali#innovazione musicale#italianewsmedia.com#Josh Dun#musica alternativa#musica contemporanea#narrazione musicale#nuove uscite musicali.#Pier Carlo Lava#premi musicali#record vendite#rock 2024#rock alternativo
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Ci siamo confidati mille sogni Ed ora siamo punto e a capo A raccontarli a gente a cui non frega un cazzo
…
Ma tu ci pensi mai
Alle cose che io so di te
E che adesso non servono a niente?
#ptn#pinguini tattici nucleari#frasi significative#le migliori frasi#islanda#frasi canzoni#testo canzone#tristezza#dove sei#mimanchi#Spotify
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Guarda "Toby Keith - Don't Let the Old Man In" su YouTube
youtube
"Don't Let the Old Man In":
Una Lezione di Vita da Toby Keith e Clint Eastwood
Hai mai sentito parlare di una canzone che nn solo ispira, ma che nasce da un incontro tra due leggende viventi?
Ecco la straordinaria storia di **"Don't Let the Old Man In"**, una canzone che ha conquistato i cuori di molti e ci insegna una preziosa lezione di vita. L'Ispirazione Dietro la Canzone
Toby Keith, il famoso cantautore country, ha scritto questa canzone dopo una conversazione illuminante con Clint Eastwood. Durante le riprese del film "The Mule", Eastwood ha confidato a Keith il segreto della sua vitalità: nn permettere mai che il vecchio prenda il sopravvento. Questo semplice ma potente messaggio ha ispirato Toby a comporre una delle sue canzoni più toccanti e significative.
Collegamento con "The Mule"
"Don't Let the Old Man In" è diventata il tema principale del film "The Mule" del 2018, diretto e interpretato da Clint Eastwood. La canzone cattura perfettamente lo spirito del film, che racconta la storia di un uomo anziano che trova una nuova vita come corriere della droga. La determinazione e la resilienza del personaggio di Eastwood risuonano profondamente con le parole della canzone.
Curiosità Affascinanti
1. **Scrittura Lampo**: Toby Keith ha scritto la canzone in soli pochi giorni dopo aver parlato con Eastwood, dimostrando quanto forte fosse l'ispirazione.
2. **Età di Eastwood**: Clint Eastwood aveva 88 anni quando ha diretto e interpretato "The Mule", incarnando perfettamente il messaggio di nn lasciare che l'età definisca le proprie capacità.
3. **Collaborazione Inusuale**: Questa canzone segna una rara collaborazione tra il mondo della musica country e Hollywood, creando un ponte tra due forme d'arte potenti.
4. **Impatto Duraturo**: La canzone è stata accolta calorosamente dai fan di Keith e dagli spettatori del film, diventando un inno per chiunque voglia vivere la vita appieno, indipendentemente dall'età.
Un Invito alla Riflessone** ✨
La canzone "Don't Let the Old Man In" ci ricorda che l'età è solo un numero e che lo spirito giovane può rimanere vivo dentro di noi, se lo permettiamo. Nn importa quanti anni abbiamo, possiamo sempre trovare nuovi modi per vivere con passione e scoprire nuove avventure.
Ascolta la canzone, guarda il film e lasciati ispirare da questa incredibile storia di determinazione e vitalità. Nn lasciare che il vecchio entri, vivi la tua vita al massimo!
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Piero Ciampi - Siamo In Cattive Acque
Una sorprendente raccolta di canzoni inedite dalla viva voce del cantautore livornese: undici brani mai ascoltati prima e altri ventuno con significative varianti, nella musica o nei testi, di canzoni già note Piero Ciampi, uno dei più grandi poeti in musica che l’Italia abbia avuto, ha lasciato molto di incompiuto dietro di sé, a cominciare dalla sua stessa vita, interrottasi troppo presto a…
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Giulia Boria: "Uragano" è il nuovo singolo
Un Uragano di energia e di colori soul: Giulia Boria incomincia a scrivere da sé le proprie canzoni e parte decisamente con il piede giusto. L’artista romagnola, forte di esperienze musicali molto significative, ha capito all’improvviso, di colpo, che poteva cimentarsi con la scrittura di brani che potessero esprimere ciò che sentiva, e interpretarli grazie a una voce particolarmente vellutata,…
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"Uragano" è il nuovo singolo di Giulia Boria
Un URAGANO di energia e di colori soul: GIULIA BORIA incomincia a scrivere da sé le proprie canzoni e parte decisamente con il piede giusto. L’artista romagnola, forte di esperienze musicali molto significative, ha capito all’improvviso, di colpo, che poteva cimentarsi con la scrittura di brani che potessero esprimere ciò che sentiva, e interpretarli grazie a una voce particolarmente vellutata,…
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“La Patrie dal Friûl”
regia di Marcello + Francesco Baldi, documentario in 3 parti da 51' sulla storia del Friuli-Venezia Giulia; edito in 4 lingue*; Lor. Enz. Multimedia produzioni ; Udine : Società filologica friulana, 2005: Libro + 1 DVD
<- Castello di Udine (est./int.)
in memoriam Maestro Marcello Baldi (Telve, 1º agosto 1923 – Roma, 22 luglio 2008)
Udine: Piazza della Libertà (c) Fabrice Galline ->
"La Patrie dal Friûl" è un grande affresco sul Friuli. E' soprattutto con le emozioni e i sentimenti che si può fare la conoscenza vera con una patria, la patria del Friuli appunto. Il film è diviso in 3 parti: la prima, "Passaggio a Nord-Est", racconta il territorio, dalle montagne al mare, un piccolo "compendio dell'universo", e la storia del Friuli, dagli insediamenti paleoveneti, ai Celti, ai Longobardi, ai Romani, allo stato austriaco, fino agli avvenimenti più recenti, le due guerre mondiali e il drammatico e tragico terremoto del '76. La seconda parte "Salt onest lavorador" parla della gente friulana, della sua lingua, del suo patrimonio culturale. La terza, "l'è ben ver che mi lontani…" prendendo le mosse da una vecchia canzone di emigranti, illustra la diaspora friulana e il successivo moto di ritorno degli emigrati, tuttora in atto nelle terre d'origine, e le più antiche e significative tradizioni. Il film, edito in 4 lingue è supportato da musiche originali che s'ispirano ad antiche canzoni e melodie popolari della tradizione friulana.
Libro enciclopedico: La Patrie dal Friûl, (pp. 608, ill. a col.) , un identikit multimediale, composto da un elegante volume e 3 film contenuti in un dvd, riguardante i friulani e la loro civiltà. Il volume, elegantemente rilegato, vanta 56 contributi di autorevolissimi specialisti e 250 pagine di eccellenti fotografie scattate nei luoghi più suggestivi del Friuli.
Ho avuto l'onore di essere scelto come voce narrante per la versione in lingua tedesco. Incisioni effettuate nello studio di registrazione DesanSound, Roma. In memoriam del nostro ingegnere del suono: Giovanni Grasso (r.i.p.)
*Narrazione: Furlan: Massimo Somaglino; Italiano: Gino La Monica; Spagnolo: Luis Moriones; Tedesco: Edwin Alexander Francis
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Silvia Falanga - Il nuovo brano “Metti le scarpe e corri”
Il singolo tratta il delicato argomento della violenza sulle donne
Il nuovo brano della poliedrica artista e cantautrice Silvia Falanga “Metti le scarpe e corri” è disponibile dal 1° giugno 2024 sugli stores digitali e dal 16 luglio 2024 nelle radio in promozione nazionale. Il singolo, scritto dalla stessa Silvia Falanga in collaborazione con la sorella Lucia Falanga, veste gli arrangiamenti di Gianni Romano, ed è stato distribuito dall’etichetta N.F. Production del compositore e produttore Nello Fiorillo. Il brano è incentrato sul tema della violenza sulle donne. Le sonorità brillanti e pop nascondono la sensazione di paura della protagonista che, dopo essere stata lasciata dal partner, continua a ricevere chiamate e messaggi sul cellulare. La donna è alla ricerca della libertà perduta, vuole fuggire e lasciar andare i pensieri negativi, rivendicando la sua indipendenza. Il delicato problema sociale della violenza sulle donne è affrontato dalla cantautrice con sensibilità e delicatezza, ricorrendo ad immagini e metafore significative.
Ascolta il brano
Storia dell’artista
Silvia Falanga è una cantante e showgirl napoletana. Ha debuttato come ballerina e cantante con conduttori del rango di Pippo Baudo e Mike Bongiorno, Antonella Clerici, Pippo Franco, Mara Venier, Gigi Sabani, Nino Frassica, Gigi Marzullo, Eleonora Brigliadori, Pamela Prati, Antonella Clerici, Gianfranco D’Angelo e altri. Ha partecipato come corista e cantante con Gianni Bella, Gigi D’Alessio, Peppino di Capri, Aleandro Baldi, Maestro Mazza e Renzo Arbore; è passata in numerose trasmissioni televisive Rai e Fininvest, tra cui “Ci Siamo”, “Grazie Mille”, Numero Uno”, “Sotto a chi Tocca”, “Uno Mattina”, “Domenica in” e “Aspettando il 2000”. Con la sua voce calda, quasi afro, Silvia Falanga si inserisce in maniera magistrale nel panorama artistico sud italiano e nazionale. Innumerevoli sono suoi tributi alle star del calibro di Tina Turner, rilasciando persino il CD “Tribute a Tina Turner” e organizzando un tour denominato “T. Tina and the Falanghettes”. È amante del teatro, del jazz e del soul; tra il 2021 e il 2022, vince persino il secondo posto come migliore interprete al Festival di Napoli. A Natale 2022, rilascia un altro CD in cui mette in risalto le sue doti canore con le canzoni internazionali natalizie più famose. Sempre nello stesso anno, presenzia il concorso “Miss Italia” e si impegna in prima persona come presentatrice e cantante nel programma sportivo “Azzurro Sport”; ha partecipato anche a “Casa Sanremo”, durante il 72° Festival della musica italiana, ottenendo il premio “Sanremo Unlimited” e presentando in anteprima il singolo “Anna verrà” di Pino Daniele. Tra i riconoscimenti, i più recenti sono il “Premio Internazionale Capitolino”, il “Premio internazionale Università studi Giuridici A.U.G.E.”, il “Premio VII edizione Carnevale Epomeo” e il “Premio dell’Artista dell’anno”, concesso dalla “Noble’s Crown Association”. Attualmente, Silvia è impegnata nella realizzazione di altri inediti e si divide fra la famiglia e le sue più grandi passioni: il teatro, lo sport e il buon vivere.
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Maria Monti
Ho iniziato dal cabaret, poi il teatro-canzone è arrivato pian piano, strada facendo. E per farlo ho iniziato dall’autocritica, partendo da Zitella cha cha cha dove elencavo gli uomini che non mi erano piaciuti abbastanza per averci una vera storia.
Maria Monti è stata la prima cantautrice italiana, termine che ella stessa ha coniato.
Prima a salire sul palco come autrice di canzoni politiche, ha messo in musica la donna moderna, riscoperto e inciso canti popolari oltre a sperimentare sonorità alternative.
Ha collaborato con grandi artisti del calibro di Sergio Leone, Bernardo Bertolucci, Paolo Poli, Carmelo Bene e Giorgio Gaber, con cui ha scritto la celebre Non arrossire.
Nel 1960 ha inciso Recital, il primo disco femminista.
Quattro anni dopo, l’album Le canzoni del no venne sequestrato perché conteneva la canzone La marcia della pace considerata un invito all’obiezione di coscienza, antimilitarista e sovversiva.
Le radio si rifiutavano di passare i suoi pezzi, considerati scomode. Ironia, intelligenza e irriverenza hanno sempre accompagnato il suo percorso artistico.
Nata col nome di Maria Monticelli a Milano, il 26 giugno 1935, ha perso suo padre quando aveva sei anni, mancanza che ha sentito per tutta la vita. Ha iniziato a esibirsi, meno che ventenne, con le sue canzoni, nei primi cabaret milanesi negli anni cinquanta.
La prima apparizione televisiva è stata nel 1955 nello spettacolo Primo applauso.
Col suo compagno di allora, Giorgio Gaber, ha partecipato al Festival di Sanremo 1961 con la canzone Benzina e cerini (scritta da Enzo Jannacci di cui ha interpretato altri brani), hanno messo in scena lo spettacolo Il Giorgio e la Maria e pubblicato il 45 giri con Un delitto perfetto d’amor arrangiata e diretta da Ennio Morricone.
Al cinema ha recitato in Giù la testa di Sergio Leone, in Novecento di Bernardo Bertolucci, ha interpretato se stessa nel film Imputazione di omicidio per uno studente di Mauro Bolognini e avuto un ruolo nel film che fece scandalo La ragazza di via Millelire di Gianni Serra, in concorso al Festival di Venezia 1980 e vincitore del Gran Premio del Pubblico e del Gran Premio della Giuria al Festival International du Jeune Cinéma di Hyères, l’anno seguente.
Del 1973 è l’album Maria Monti e i contrautori, con la copertina di Mario Convertino, mentre l’anno successivo ha visto la luce Il Bestiario, realizzato con basi musicali tra il jazz cabaret e il minimalismo elettronico, avvalendosi della collaborazione di musicisti di fama internazionale.
Nel 1975 ha pubblicato il disco live Bologna 2 settembre 1974 (dal vivo), con Francesco De Gregori, Lucio Dalla e Antonello Venditti.
Nel 1977 la RAI le ha dedicato il programma Non è solo un caso uno special delle sue canzoni più significative eseguite dal vivo e in video di repertorio.
Ospite di diverse trasmissioni televisive, ha partecipato anche al Festival dei Due Mondi di Spoleto.
Ha collaborato col gruppo Prima Materia con cui ha pubblicato l’album The Tail of The Tiger, che contiene due lunghi brani eseguiti alla voce tramite tecniche di canto armonico e partecipato all’incisione dell’opera rock Alice dei Perigeo, in cui ha cantato le canzoni Al bar dello sport (ovvero sogghigni e sesso) e Confusione, gran confusione ovvero il processo, in coppia con Rino Gaetano.
Pratica la meditazione trascendentale dal 1968 e i suoi impegni, negli anni, sono stati intervallati da numerosi e lunghi viaggi in India, nella città sperimentale di Auroville basata sulla visione di Sri Aurobindo.
Nel 1993 ha pubblicato Oltre…oltre…, un album sperimentale con sonorità vicine all’elettronica che si distaccano dal consueto stile cantautoriale.
Ha scritto e interpretato diversi spettacoli teatrali che hanno partecipato a importanti festival in giro per l’Italia.
Il suo ultimo disco è stato Sprazzi di pace, pubblicato in digitale nel 2021.
Dopo una vita intensa, piena di impegni, di lotta, prestigiose collaborazioni, cinema, televisione, glorie e censure, sola e praticamente dimenticata,��risiede nella Casa di riposo per musicisti Giuseppe Verdi di Milano.
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#AndreaDiBiase#AntonioZambrini#artistiitaliani#ClaraGreen#DanieleCavallanti#FilippoMonico#italianiaLondra#jazz#musicaitaliana#TinoTracanna
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Per Ytasha Womack l’Afrofuturo è Adesso Ytasha Womack e l’Afrofuturismo Il 17 febbraio, l’Adler Planetarium di Chicago ha presentato “Niyah e il Multiverso”, un’opera che fonde cosmologia teorica, cultura nera e immaginazione, con chiari richiami all’Afrofuturismo. Ytasha Womack è una figura centrale in questo movimento, autrice e curatrice di eventi sull’afrofuturismo in tutto il paese, con presenze significative come alla Carnegie Hall e al Museo Nazionale di Storia e Cultura Afroamericana dello Smithsonian. L’Influenza dell’Afrofuturismo L’Afrofuturismo si estende dalle opere di Octavia Butler alle canzoni di Janelle Monáe, immaginando realtà alternative e reinterpretando personaggi come Nyota Uhura di Star Trek e Henrietta Lacks. Womack è stata
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Metallica (monografia) Pt. 2
Nel 1991, i Metallica danno alle stampe il loro album eponimo (anche detto Black Album), un’opera che li consegna alla definitiva consacrazione mondiale, ma al tempo stesso controverso per via dell’accusa da parte dei fan di essere entrati un po’ troppo nell’area mainstream. Dopo il grande successo del Black Album, i Metallica non pubblicano nuovo materiale per cinque anni, fino a quando profondamente cambiati nel look e nel sound non tornano con Load e Reload (un doppio album diviso in due parti che contribuirà a rovinare la loro immagine negli anni 90). Il suono si è terribilmente alleggerito, e i Metallica sembrano avere del tutto abbandonato l’idea di essere un gruppo di metal tra virgolette estremo. Le cose non faranno altro che peggiorare quando nel 2003 pubblicano St. Anger - una loro pallida imitazione del nu metal ormai in voga nelle classifiche. Newsted non fa più parte del gruppo, e al suo posto temporaneamente subentra Bob Rock, mentre in via definitiva arriverà poi Robert Trujillo, ancora oggi il bassista ufficiale della band. Death Magnetic, con Trujillo al basso e Rick Rubin alla produzione, è il ritorno dei Metallica al loro vecchio stile, alcuni dicono addirittura approdo al progressive metal ad imitazione di …And Justice for All, in ogni caso composto da canzoni lunghe e intricate che seguono la falsariga dei Metallica di un tempo. Il 2008 è perciò l’anno della svolta per la band losangelina, che continua l’opera di redenzione con Hardwired… to Self-Destruct nel 2016, un disco che li scopre capaci di interpretare il groove metal. Nel 2023 esce 72 Season, il lavoro senile di una formazione che ha dato tutto quello che poteva dare, ma che non rinuncia a scrivere delle pagine significative della propria storia seppure in extremis. I Metallica ad oggi sono probabilmente la più grande live band del mondo, e hanno una fama leggendaria giustificata ampiamente dai loro meriti artistici. Bisogna solo prestare attenzione a non sovrapporre la loro immagine nella scena, con quello che realmente hanno fatto di innovativo per il metal, che è circoscritto a delle fasi ben precise della loro carriera.
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Musica straniera anni 60: il grande Elvis
Se parliamo di musica straniera anni 60 non possiamo non menzionare Elvis Presley, una vera e propria leggenda. La sua fama internazionale era iniziata già negli anni 50 quando la presenza carismatica sul palco, la musica innovativa, una voce potente e dolce e uno stile unico gli avevano guadagnato il soprannome di "The King", il re del Rock and Roll. Ha venduto oltre un miliardo di dischi stabilendo numerosi record di vendite. La sua musica che combinava il rhythm and blues, il country e il gospel ha lasciato un'impronta indelebile. Canzoni come "Love me tender", "Unchained melody" e "Little crazy things" sono parte della storia della musica. Qual era la forza della musica di Elvis Presley? La forza di Elvis Presley era Elvis Presley. La sua voce potente e versatile poteva spaziare dal tono profondo e sensuale a note più alte ed energiche. Le sue interpretazioni ricche di emozione e personalità erano coinvolgenti e toccanti. Elvis era dotato di un carisma magnetico e una presenza scenica straordinaria. Le sue esibizioni dal vivo erano piene di energia, passione e un'aura di sfida, che catturavano l'attenzione del pubblico e lo rendevano un'icona di fascino e stile. Le donne impazzivano letteralmente per lui. Il suo talento per la musica (suonava la chitarra e il pianoforte) rendevano i suoi concerti ancora più autentici. Le canzoni di Elvis erano semplici, orecchiabili e affrontavano temi comuni come l'amore, la felicità e la tristezza. Avevano, per questo, un'appeal universale. Bisogna anche dire che la musica di Elvis esplose in una società in rapido cambiamento. La sua musica, il suo modo di porsi verso il suo pubblico ha rappresentato una forma di ribellione e sfida alle convenzioni sociali dell'epoca. La sua immagine di "ribelle dal cuore d'oro" ha affascinato le giovani generazioni, diventando una voce per la gioventù e un simbolo di cambiamento. Musica straniera anni 60: quali sono le canzoni più famose di Elvis Presley? Nella sua non lunghissima carriera, Elvis Presley ha pubblicato 61 album divenuti tutti grandissimi successi. Le canzoni più famose di Elvis sono tantissime, la maggiora parte originali, altre "prese in prestito" e portate all'apice del successo. Noi ne elencheremo solo alcune: - Love mi tender: ballad romantica per eccellenza, diviene disco d'oro prima ancora della sua uscita ufficiale, dopo un'interpretazione durante l'Ed Sullivan Show. - Surrender: la versione inglese della canzone classica napoletana "Torna a Surriento" esprime al massimo la voce di Elvis. - Don't be cruel: il successo di questa canzone le ha guadagnato il Grammy Hall of Fame, il premio che viene riconosciuto alle registrazioni con “un significato storico o qualitativo” e pubblicate da almeno 25 anni. - Can’t help falling in love: basata sulla melodia della canzone Plaisir D’amour, famosa romanza del Settecento, divenne la colonna sonora del film “Blue Hawaii”, che aveva come protagonista Elvis Presley. Il brano è diventato poi la base di tante cover successive. - Unchained Melody: un'altra delle canzoni reinterpretate da Elvis più significative. Indimenticabile la sua esecuzione durante l'ultimo concerto tenuto da Elvis alla Market Square Arena di Indianapolis, Indiana, il 26 giugno 1977. Elvis: il successo e le dipendenze La sua carriera artistica portò Elvis a sperimentare una pressione costante e un intenso carico di lavoro, che spesso gli causavano stress e disturbi del sonno. Per affrontare questi problemi, Elvis si affidò a farmaci prescritti dai suoi medici, come sedativi, stimolanti e analgesici. Una pratica alquanto diffusa all'epoca di cui si ignoravano le conseguenze nefaste. Spesso si prescrivevano farmaci in modo eccessivo e improprio. Nel corso del tempo, infatti, la dipendenza di Elvis dai farmaci divenne sempre più grave e la sua salute ne fu compromessa. L'uso e l'abuso di farmaci hanno contribuito a una spirale negativa che ha avuto gravi conseguenze sulla sua vita e sulla sua carriera. Negli ultimi tempi aveva difficoltà a stare sul palco e aveva bisogno di assistenza per le sue performance. Elvis Presley morì il 16 agosto 1977 a Memphis, nel Tennessee, a soli 42 anni. In copertina foto di ARC da Pixabay Read the full article
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"Mio fratello è figlio unico" è una delle canzoni più significative di Rino Gaetano e una delle più importanti della musica italiana, tanto che Rolling Stone ha inserito l'album omonimo al quattordicesimo posto nella classifica dei dischi italiani più belli di sempre.
Perché è significativa?
Semplicemente perché distrugge tutti "i luoghi comuni" degli anni settanta, tanti dei quali resistono al trascorrere del tempo.
Rino affida a Mario, più volte citato nel testo, la volontà di costruire una storia diversa.
Mario si concede il lusso di essere se stesso, di ragionare con la propria testa, di prendere le distanze da tutti i cliché esistenti in quel periodo.
Mario non paga per fare l'amore, non critica i film senza prima vederli ed è convinto che esistono ancora gli sfruttati malpagati e frustrati.
Perché in un mondo dove tutti si pensano Superman, è significativo essere Wolverine.
E ti amo Mario
Fabio Casalini
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Vicenza, Robert Plant dei Led Zeppelin il 6 settembre a Vicenza in Festival
Vicenza, Robert Plant dei Led Zeppelin il 6 settembre a Vicenza in Festival. In piazza dei Signori arriva Robert Plant. Per Vicenza in Festival, il Comune e DuePunti Eventi presentano un’imperdibile data del nuovo tour italiano del leggendario frontman dei Led Zeppelin che si esibirà all’ombra della Basilica palladiana il 6 settembre alle 21 nell’ambito di ViOff. Con lui sul palco la cantante Suzi Dian nello spettacolo Saving Grace. “Un altro artista che ha fatto la storia della musica – dichiarano il sindaco e l’assessore alle attività produttive - ha scelto Vicenza per una delle sue tappe italiane. E’ un vero onore ed insieme la conferma che il grande lavoro di promozione fatto in questi anni ci permette di portare a Vicenza star di fama mondiale. Robert Plant dei Led Zeppelin che si esibisce in piazza dei Signori dà definitivamente la misura della dimensione internazionale assunta da ViOff”. Saving Grace, il progetto che vede sul palco Suzi Dian (voce), Oli Jefferson (percussioni), Tony Kelsey (mandolino, baritono e chitarre acustiche), Robert Plant (voce) e Matt Worley (banjo, chitarre acustiche e baritono, cuatro), ha fatto il suo debutto all'inizio del 2019 con una serie di concerti a sorpresa in piccoli locali in Inghilterra, Galles e Irlanda e, successivamente, un trio di date nel Regno Unito a sostegno della Fairport Convention. Le esibizioni intime hanno visto la band attingere da un repertorio di "musica ispirata al paesaggio onirico delle marcie gallesi", canzoni che abbracciano i diversi gusti e le influenze di Plant, in particolare la sua eterna passione per il folk britannico e americano, gli spiritual e il blues tradizionale, tra cui un numero di amati standard e preferiti di lunga data di Doc Watson, Donovan, Moby Grape e Low, tra gli altri. Nato nel 1948 a West Bromwich, nello Staffordshire, Robert Plant acquisisce fama mondiale grazie ai Led Zeppelin, una delle band più significative della storia del rock formata assieme a Jimmy Page, John Paul Jones e John Bonham. Il gruppo si separa agli inizi degli anni Ottanta, in seguito alla morte di Bonham. Definito dai lettori di Rolling Stone “il più grande cantante solista di tutti i tempi”, Robert Plant è l’unico dei membri del gruppo ad aver coltivato con continuità una propria carriera solista, riprendendo e ampliando molti dei temi costituenti la complessa alchimia musicale dei Led Zeppelin come il blues, il folk, la musica araba e le tematiche mitologiche, in particolar modo quelle celtiche. Vicenza in Festival è promosso da DuePunti Eventi in collaborazione con la Città di Vicenza. I biglietti del concerto saranno disponibili in prevendita nel circuito Ticketone a partire dalle 12 di lunedì 27 marzo. Tutte le informazioni su: http://www.vicenzainfestival.it/ Biglietti: poltronissima platinum € 78+diritti di prevendita poltronissima gold € 65+ diritti di prevendita poltronissima € 50+ diritti di prevendita poltrona € 40+ diritti di prevendita Informazioni vicenzainfestival DuePunti Eventi - Tel. 0445 360516 – [email protected]... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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