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Twenty One Pilots: La Band Più in Voga negli Stati Uniti nel 2024Con il nuovo album "Clancy", il duo conquista le classifiche e ridefinisce il rock contemporaneo
Il successo di Twenty One Pilots: un fenomeno globale
Il successo di Twenty One Pilots: un fenomeno globale I Twenty One Pilots, formati da Tyler Joseph e Josh Dun, sono senza dubbio la band più in voga negli Stati Uniti nel 2024. Il duo, noto per il loro stile unico che mescola rock alternativo, hip-hop, pop e musica elettronica, ha raggiunto un nuovo apice di popolarità con il loro settimo album in studio, “Clancy”. Pubblicato nel maggio 2024,…
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Ci siamo confidati mille sogni Ed ora siamo punto e a capo A raccontarli a gente a cui non frega un cazzo
…
Ma tu ci pensi mai
Alle cose che io so di te
E che adesso non servono a niente?
#ptn#pinguini tattici nucleari#frasi significative#le migliori frasi#islanda#frasi canzoni#testo canzone#tristezza#dove sei#mimanchi#Spotify
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Guarda "Toby Keith - Don't Let the Old Man In" su YouTube
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"Don't Let the Old Man In":
Una Lezione di Vita da Toby Keith e Clint Eastwood
Hai mai sentito parlare di una canzone che nn solo ispira, ma che nasce da un incontro tra due leggende viventi?
Ecco la straordinaria storia di **"Don't Let the Old Man In"**, una canzone che ha conquistato i cuori di molti e ci insegna una preziosa lezione di vita. L'Ispirazione Dietro la Canzone
Toby Keith, il famoso cantautore country, ha scritto questa canzone dopo una conversazione illuminante con Clint Eastwood. Durante le riprese del film "The Mule", Eastwood ha confidato a Keith il segreto della sua vitalità: nn permettere mai che il vecchio prenda il sopravvento. Questo semplice ma potente messaggio ha ispirato Toby a comporre una delle sue canzoni più toccanti e significative.
Collegamento con "The Mule"
"Don't Let the Old Man In" è diventata il tema principale del film "The Mule" del 2018, diretto e interpretato da Clint Eastwood. La canzone cattura perfettamente lo spirito del film, che racconta la storia di un uomo anziano che trova una nuova vita come corriere della droga. La determinazione e la resilienza del personaggio di Eastwood risuonano profondamente con le parole della canzone.
Curiosità Affascinanti
1. **Scrittura Lampo**: Toby Keith ha scritto la canzone in soli pochi giorni dopo aver parlato con Eastwood, dimostrando quanto forte fosse l'ispirazione.
2. **Età di Eastwood**: Clint Eastwood aveva 88 anni quando ha diretto e interpretato "The Mule", incarnando perfettamente il messaggio di nn lasciare che l'età definisca le proprie capacità.
3. **Collaborazione Inusuale**: Questa canzone segna una rara collaborazione tra il mondo della musica country e Hollywood, creando un ponte tra due forme d'arte potenti.
4. **Impatto Duraturo**: La canzone è stata accolta calorosamente dai fan di Keith e dagli spettatori del film, diventando un inno per chiunque voglia vivere la vita appieno, indipendentemente dall'età.
Un Invito alla Riflessone** ✨
La canzone "Don't Let the Old Man In" ci ricorda che l'età è solo un numero e che lo spirito giovane può rimanere vivo dentro di noi, se lo permettiamo. Nn importa quanti anni abbiamo, possiamo sempre trovare nuovi modi per vivere con passione e scoprire nuove avventure.
Ascolta la canzone, guarda il film e lasciati ispirare da questa incredibile storia di determinazione e vitalità. Nn lasciare che il vecchio entri, vivi la tua vita al massimo!
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Punto di vista di Emma Nolde e Niccolò Fabi Una live session per ritrovare il senso in nome di un'urgenza per un tempo presente-prossimo
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"Vedi, io vivo come su un binario E lo so che sembra una rinuncia Ma è solo un modo per restare in piedi e Non perdermi nel vuoto È il giudizio del mio tribunale Che mi ammanetta e non mi fa rischiare Non dobbiamo più, uh, più, uh nasconderci Smontiamoci e facciamoci a pezzi Scambiamoci gli occhi e scambiamoci i sensi Scambiamoci ogni cosa che ci faccia stupire Cambiamo angolazioni e modi di percepire Qualsiasi cosa che ci faccia imparare Un'altra visione del mondo, del tempo e dell'amore"
Questa canzone è certamente una delle canzoni più significative dell’anno appena terminato. Mi ha permesso di fermarmi abbandonare il mio binario anche se per una parentesi temporale breve; concedendomi una pausa da tutta la vita che costringe, donandomi l'opportunità di lasciarmi andare.
Nella strofa cantata da Niccolò Fabi e nella coda di questa canzone vedo riflessa la me di un presente che mi appartiene certo per peculiarità, condizione, modo di Essere donna adulta che proietta la perseveranza di un orizzonte possibile e prossimo.
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Era una mattina di fine novembre, un timido sole arancione colorava le nuvole e filtrava luce dalla portafinestra della cucina ancor prima di Punto di vista mi folgorarono Sirene, Sconosciuti, e Universo parallelo.
Ricordo come fosse ora che ascoltai NuovoSpazioTempo, a una manciata di giorni di distanza dalla data di uscita, perché scrollando la tracklist per leggere i titoli, intuii l’ascolto richiedeva una certa cura e un certo respiro, unito ad una disponibilità all’introspezione e qualche goccia d’umana alienazione.
Nel mese di dicembre molti dei brani di questo disco entrano in alta rotazione tra i miei brani prediletti e Punto di vista in particolare entra in loop come fosse una rappresentazione di un sentire affine non solo di quei giorni; diviene certamente un punto fermo di una personalissima consapevolezza di una rivoluzionata prospettiva che si illumina e commuove.
A gennaio poi esce la live session di questo brano, in cui ritrovo tutto ciò di cui ho bisogno, nella veste che amo di più, quella che circa vent’anni fa, mi rivelò il mio posto nel Mondo. Due chitarre acustiche scambiate e un violoncello vibrano, armonizzano e accompagnano due voci e due anime che dichiarano con forza la profonda indisponibilità a nascondere quello che sono anche se dovesse significare Rivoluzionarsi.
L’unicità e la vera magia di questa canzone sta nel farsi spazio a vicenda e nella naturalezza del cantare quasi sussurrando per lasciare respiro al peso specifico delle parole.
Ora son certa che è questa la dimensione che desidero tornare a vivere quando scelgo di ascoltare e accogliere la musica perché forse è e sarà più facile incontrarsi e scegliersi; per non nascondersi.
Grazie a Emma Nolde e Niccolò per questo dono luminoso ed eterno da cui non riesco a separarmi per riempire i vuoti troppo lunghi.
Vi voglio bene e vi sono grata immensamente.
aLi
#live session#emma nolde#niccolò fabi#punto di vista#prospettive#musica#musiclife#nuovospaziotempo#andrea beninati#gratitudine#canzoni#la musica sa tutto#la musica unisce#Youtube
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Prosegue a gennaio "Master Songs", il tour di ALICE nei teatri italiani!
a cura della redazione Prosegue a gennaio “Master Songs”, il tour di ALICE nei teatri italiani! Con canzoni tra le più significative del proprio percorso musicalecome cantautrice e interprete di grandi cantautori italianie un momento speciale dedicato alla poesia Continua a gennaio “Master Songs“, il tour nei teatri italiani di ALICE, il nuovo progetto musicale che la vede sempre più orientata…
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Alice e le su Master Songs al Teatro Manzoni
20 gennaio 2025 ore 20,45 Imarts presenta Alice MASTER SONGS. Alice sarà accompagnata da Carlo Guaitoli, pianoforte e testiere – Antonello D’Urso, chitarre – Chiara Trentin, violoncello. Con Master Songs, Alice porta in scena canzoni tra le più significative del proprio percorso musicale come cantautrice e interprete di grandi cantautori italiani e un momento speciale dedicato alla…
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Piero Ciampi - Siamo In Cattive Acque
Una sorprendente raccolta di canzoni inedite dalla viva voce del cantautore livornese: undici brani mai ascoltati prima e altri ventuno con significative varianti, nella musica o nei testi, di canzoni già note Piero Ciampi, uno dei più grandi poeti in musica che l’Italia abbia avuto, ha lasciato molto di incompiuto dietro di sé, a cominciare dalla sua stessa vita, interrottasi troppo presto a…
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Giulia Boria: "Uragano" è il nuovo singolo
Un Uragano di energia e di colori soul: Giulia Boria incomincia a scrivere da sé le proprie canzoni e parte decisamente con il piede giusto. L’artista romagnola, forte di esperienze musicali molto significative, ha capito all’improvviso, di colpo, che poteva cimentarsi con la scrittura di brani che potessero esprimere ciò che sentiva, e interpretarli grazie a una voce particolarmente vellutata,…
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"Uragano" è il nuovo singolo di Giulia Boria
Un URAGANO di energia e di colori soul: GIULIA BORIA incomincia a scrivere da sé le proprie canzoni e parte decisamente con il piede giusto. L’artista romagnola, forte di esperienze musicali molto significative, ha capito all’improvviso, di colpo, che poteva cimentarsi con la scrittura di brani che potessero esprimere ciò che sentiva, e interpretarli grazie a una voce particolarmente vellutata,…
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“La Patrie dal Friûl”
regia di Marcello + Francesco Baldi, documentario in 3 parti da 51' sulla storia del Friuli-Venezia Giulia; edito in 4 lingue*; Lor. Enz. Multimedia produzioni ; Udine : Società filologica friulana, 2005: Libro + 1 DVD
<- Castello di Udine (est./int.)
in memoriam Maestro Marcello Baldi (Telve, 1º agosto 1923 – Roma, 22 luglio 2008)
Udine: Piazza della Libertà (c) Fabrice Galline ->
"La Patrie dal Friûl" è un grande affresco sul Friuli. E' soprattutto con le emozioni e i sentimenti che si può fare la conoscenza vera con una patria, la patria del Friuli appunto. Il film è diviso in 3 parti: la prima, "Passaggio a Nord-Est", racconta il territorio, dalle montagne al mare, un piccolo "compendio dell'universo", e la storia del Friuli, dagli insediamenti paleoveneti, ai Celti, ai Longobardi, ai Romani, allo stato austriaco, fino agli avvenimenti più recenti, le due guerre mondiali e il drammatico e tragico terremoto del '76. La seconda parte "Salt onest lavorador" parla della gente friulana, della sua lingua, del suo patrimonio culturale. La terza, "l'è ben ver che mi lontani…" prendendo le mosse da una vecchia canzone di emigranti, illustra la diaspora friulana e il successivo moto di ritorno degli emigrati, tuttora in atto nelle terre d'origine, e le più antiche e significative tradizioni. Il film, edito in 4 lingue è supportato da musiche originali che s'ispirano ad antiche canzoni e melodie popolari della tradizione friulana.
Libro enciclopedico: La Patrie dal Friûl, (pp. 608, ill. a col.) , un identikit multimediale, composto da un elegante volume e 3 film contenuti in un dvd, riguardante i friulani e la loro civiltà. Il volume, elegantemente rilegato, vanta 56 contributi di autorevolissimi specialisti e 250 pagine di eccellenti fotografie scattate nei luoghi più suggestivi del Friuli.
Ho avuto l'onore di essere scelto come voce narrante per la versione in lingua tedesco. Incisioni effettuate nello studio di registrazione DesanSound, Roma. In memoriam del nostro ingegnere del suono: Giovanni Grasso (r.i.p.)
*Narrazione: Furlan: Massimo Somaglino; Italiano: Gino La Monica; Spagnolo: Luis Moriones; Tedesco: Edwin Alexander Francis
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Silvia Falanga - Il nuovo brano “Metti le scarpe e corri”
Il singolo tratta il delicato argomento della violenza sulle donne
Il nuovo brano della poliedrica artista e cantautrice Silvia Falanga “Metti le scarpe e corri” è disponibile dal 1° giugno 2024 sugli stores digitali e dal 16 luglio 2024 nelle radio in promozione nazionale. Il singolo, scritto dalla stessa Silvia Falanga in collaborazione con la sorella Lucia Falanga, veste gli arrangiamenti di Gianni Romano, ed è stato distribuito dall’etichetta N.F. Production del compositore e produttore Nello Fiorillo. Il brano è incentrato sul tema della violenza sulle donne. Le sonorità brillanti e pop nascondono la sensazione di paura della protagonista che, dopo essere stata lasciata dal partner, continua a ricevere chiamate e messaggi sul cellulare. La donna è alla ricerca della libertà perduta, vuole fuggire e lasciar andare i pensieri negativi, rivendicando la sua indipendenza. Il delicato problema sociale della violenza sulle donne è affrontato dalla cantautrice con sensibilità e delicatezza, ricorrendo ad immagini e metafore significative.
Ascolta il brano
Storia dell’artista
Silvia Falanga è una cantante e showgirl napoletana. Ha debuttato come ballerina e cantante con conduttori del rango di Pippo Baudo e Mike Bongiorno, Antonella Clerici, Pippo Franco, Mara Venier, Gigi Sabani, Nino Frassica, Gigi Marzullo, Eleonora Brigliadori, Pamela Prati, Antonella Clerici, Gianfranco D’Angelo e altri. Ha partecipato come corista e cantante con Gianni Bella, Gigi D’Alessio, Peppino di Capri, Aleandro Baldi, Maestro Mazza e Renzo Arbore; è passata in numerose trasmissioni televisive Rai e Fininvest, tra cui “Ci Siamo”, “Grazie Mille”, Numero Uno”, “Sotto a chi Tocca”, “Uno Mattina”, “Domenica in” e “Aspettando il 2000”. Con la sua voce calda, quasi afro, Silvia Falanga si inserisce in maniera magistrale nel panorama artistico sud italiano e nazionale. Innumerevoli sono suoi tributi alle star del calibro di Tina Turner, rilasciando persino il CD “Tribute a Tina Turner” e organizzando un tour denominato “T. Tina and the Falanghettes”. È amante del teatro, del jazz e del soul; tra il 2021 e il 2022, vince persino il secondo posto come migliore interprete al Festival di Napoli. A Natale 2022, rilascia un altro CD in cui mette in risalto le sue doti canore con le canzoni internazionali natalizie più famose. Sempre nello stesso anno, presenzia il concorso “Miss Italia” e si impegna in prima persona come presentatrice e cantante nel programma sportivo “Azzurro Sport”; ha partecipato anche a “Casa Sanremo”, durante il 72° Festival della musica italiana, ottenendo il premio “Sanremo Unlimited” e presentando in anteprima il singolo “Anna verrà” di Pino Daniele. Tra i riconoscimenti, i più recenti sono il “Premio Internazionale Capitolino”, il “Premio internazionale Università studi Giuridici A.U.G.E.”, il “Premio VII edizione Carnevale Epomeo” e il “Premio dell’Artista dell’anno”, concesso dalla “Noble’s Crown Association”. Attualmente, Silvia è impegnata nella realizzazione di altri inediti e si divide fra la famiglia e le sue più grandi passioni: il teatro, lo sport e il buon vivere.
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Maria Monti
Ho iniziato dal cabaret, poi il teatro-canzone è arrivato pian piano, strada facendo. E per farlo ho iniziato dall’autocritica, partendo da Zitella cha cha cha dove elencavo gli uomini che non mi erano piaciuti abbastanza per averci una vera storia.
Maria Monti è stata la prima cantautrice italiana, termine che ella stessa ha coniato.
Prima a salire sul palco come autrice di canzoni politiche, ha messo in musica la donna moderna, riscoperto e inciso canti popolari oltre a sperimentare sonorità alternative.
Ha collaborato con grandi artisti del calibro di Sergio Leone, Bernardo Bertolucci, Paolo Poli, Carmelo Bene e Giorgio Gaber, con cui ha scritto la celebre Non arrossire.
Nel 1960 ha inciso Recital, il primo disco femminista.
Quattro anni dopo, l’album Le canzoni del no venne sequestrato perché conteneva la canzone La marcia della pace considerata un invito all’obiezione di coscienza, antimilitarista e sovversiva.
Le radio si rifiutavano di passare i suoi pezzi, considerati scomode. Ironia, intelligenza e irriverenza hanno sempre accompagnato il suo percorso artistico.
Nata col nome di Maria Monticelli a Milano, il 26 giugno 1935, ha perso suo padre quando aveva sei anni, mancanza che ha sentito per tutta la vita. Ha iniziato a esibirsi, meno che ventenne, con le sue canzoni, nei primi cabaret milanesi negli anni cinquanta.
La prima apparizione televisiva è stata nel 1955 nello spettacolo Primo applauso.
Col suo compagno di allora, Giorgio Gaber, ha partecipato al Festival di Sanremo 1961 con la canzone Benzina e cerini (scritta da Enzo Jannacci di cui ha interpretato altri brani), hanno messo in scena lo spettacolo Il Giorgio e la Maria e pubblicato il 45 giri con Un delitto perfetto d’amor arrangiata e diretta da Ennio Morricone.
Al cinema ha recitato in Giù la testa di Sergio Leone, in Novecento di Bernardo Bertolucci, ha interpretato se stessa nel film Imputazione di omicidio per uno studente di Mauro Bolognini e avuto un ruolo nel film che fece scandalo La ragazza di via Millelire di Gianni Serra, in concorso al Festival di Venezia 1980 e vincitore del Gran Premio del Pubblico e del Gran Premio della Giuria al Festival International du Jeune Cinéma di Hyères, l’anno seguente.
Del 1973 è l’album Maria Monti e i contrautori, con la copertina di Mario Convertino, mentre l’anno successivo ha visto la luce Il Bestiario, realizzato con basi musicali tra il jazz cabaret e il minimalismo elettronico, avvalendosi della collaborazione di musicisti di fama internazionale.
Nel 1975 ha pubblicato il disco live Bologna 2 settembre 1974 (dal vivo), con Francesco De Gregori, Lucio Dalla e Antonello Venditti.
Nel 1977 la RAI le ha dedicato il programma Non è solo un caso uno special delle sue canzoni più significative eseguite dal vivo e in video di repertorio.
Ospite di diverse trasmissioni televisive, ha partecipato anche al Festival dei Due Mondi di Spoleto.
Ha collaborato col gruppo Prima Materia con cui ha pubblicato l’album The Tail of The Tiger, che contiene due lunghi brani eseguiti alla voce tramite tecniche di canto armonico e partecipato all’incisione dell’opera rock Alice dei Perigeo, in cui ha cantato le canzoni Al bar dello sport (ovvero sogghigni e sesso) e Confusione, gran confusione ovvero il processo, in coppia con Rino Gaetano.
Pratica la meditazione trascendentale dal 1968 e i suoi impegni, negli anni, sono stati intervallati da numerosi e lunghi viaggi in India, nella città sperimentale di Auroville basata sulla visione di Sri Aurobindo.
Nel 1993 ha pubblicato Oltre…oltre…, un album sperimentale con sonorità vicine all’elettronica che si distaccano dal consueto stile cantautoriale.
Ha scritto e interpretato diversi spettacoli teatrali che hanno partecipato a importanti festival in giro per l’Italia.
Il suo ultimo disco è stato Sprazzi di pace, pubblicato in digitale nel 2021.
Dopo una vita intensa, piena di impegni, di lotta, prestigiose collaborazioni, cinema, televisione, glorie e censure, sola e praticamente dimenticata, risiede nella Casa di riposo per musicisti Giuseppe Verdi di Milano.
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#AndreaDiBiase#AntonioZambrini#artistiitaliani#ClaraGreen#DanieleCavallanti#FilippoMonico#italianiaLondra#jazz#musicaitaliana#TinoTracanna
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Per Ytasha Womack l’Afrofuturo è Adesso Ytasha Womack e l’Afrofuturismo Il 17 febbraio, l’Adler Planetarium di Chicago ha presentato “Niyah e il Multiverso”, un’opera che fonde cosmologia teorica, cultura nera e immaginazione, con chiari richiami all’Afrofuturismo. Ytasha Womack è una figura centrale in questo movimento, autrice e curatrice di eventi sull’afrofuturismo in tutto il paese, con presenze significative come alla Carnegie Hall e al Museo Nazionale di Storia e Cultura Afroamericana dello Smithsonian. L’Influenza dell’Afrofuturismo L’Afrofuturismo si estende dalle opere di Octavia Butler alle canzoni di Janelle Monáe, immaginando realtà alternative e reinterpretando personaggi come Nyota Uhura di Star Trek e Henrietta Lacks. Womack è stata
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Alice e le su Master Songs al Teatro Manzoni
20 gennaio 2025 ore 20,45 Imarts presenta Alice MASTER SONGS. Alice sarà accompagnata da Carlo Guaitoli, pianoforte e testiere – Antonello D’Urso, chitarre – Chiara Trentin, violoncello. Con Master Songs, Alice porta in scena canzoni tra le più significative del proprio percorso musicale come cantautrice e interprete di grandi cantautori italiani e un momento speciale dedicato alla…
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