#camorristi
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gregor-samsung · 1 year ago
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Roberto Saviano e  Asaf Hanuka, Sono ancora vivo, Bao Publishing, 2021.
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omarfor-orchestra · 1 year ago
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MA CHI CI CREDE MA CHE CAZZO
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lunaticamic · 1 day ago
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ufficiale ora commento quello che mi sta sul cazzo di questa stagione: tutto
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swallowtail-ageha · 8 months ago
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I wish all firework users in populated areas a very i hope you get hit with a diarrhea so sudden so vehement your pants rip in half
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ilpianistasultetto · 11 months ago
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"CON GIORGIA..." ecco lo slogan della Meloni che campeggia sui manifesti per queste europee2024. Premesso che io non voterei mai nessun candidato, di dx o sx, che chiede un voto e poi non onora quella poltrona; insomma, le candidature "raccatta voti" mi fanno schifo per principio, una truffa. In piu', non voterei nessun candidato che si presenta in questo modo. Giorgia? e che sei mia sorella? una mia amica? Amica degli italiani? Mi fa pensare a quei genitori che dicono, fieri, che loro sono amici dei figli. Un genitore amico di un figlio? Ma possibile esistono adulti con queste idee? Scusate se lo dico ma io per certi genitori provo pena e compassione. Significa non sapere niente dei compiti di un genitore. Un genitore deve educare, indirizzare, lodare o richiamare suo figlio. Insegnargli cio' che che si puo' fare e cosa no. Un genitore e' insegnante di regole, non deve star li a dar di gomito ai figli come fanno i complici. In genere gli amici sono quelli che coprono, giustificano, spendono anche qualche bugia pur di aiutare l'amico. Quelli che ti fanno copiare il compito se sei in difficolta', quelli con cui marini la scuola, quelli a cui racconti nei particolari le prime esperienze auto-erotiche o quelle vere. L'amicizia prevede indipendenza e autonomia di entrambi. L'elemento che più di tutti contraddistingue l'amicizia, infatti, è il suo essere un rapporto alla pari e, essere alla pari vuol dire che uno dei due non ha prerogative di responsabilità sull'altro. Un genitore senza responsabilita'? 🤯🤯
"CON GIORGIA.." Cara Giorgia Meloni, lei e' la presidente del Consiglio di un grande Paese e il suo compito non e' quello di essere amica degli Italiani ma quello di guidare, di fare cose buone per il bene di tutti. Dovrebbe esaltare i giusti e gli onesti e tirare le orecchie a malandrini ed evasori. Dovrebbe elogiare chi si impegna a migliorare questo Paese e bastonare mafiosi, camorristi, delinquenti, politici ladri e corrotti. insomma, dovrebbe governare questo Paese con disciplina e onore, come dice la Costituzione. Poi, certamente, milioni di italiani saranno felici di votare "l'amica Giorgia". Non io, di certo non io. @ilpianistasultetto
aspettando manifesti.. " Con Elly..." , "Con Matteo...", Con Carlo.." "Con Antonio.."..
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abr · 9 months ago
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come gli zombie sentono l'odore di cervelli, Ripubblica odora il bersaglio e traccia il solco statalista per il resto dei perdenti.
(5 mila miliardi di eredità: fosse vero - toglici i fabbricati che nessuno compra e dividi pure per mille - �� come dire: tassiamo 5 ce ne prendiamo 3 di cui ne sprechiamo 1 ad cazzum e 1 in stipendi parassitari, ne rendiamo 1 in servizi: alla fine all'economia, se va bene, di 5 ne tornano 2 (rimasti ai privati)+1 (servizi) -1 (parassitismo)=2. MA LASCIATE STARE, CAMORRISTI).
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anchesetuttinoino · 4 months ago
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Quindi la FOGNA dei social ha permesso la vittoria dei votanti spazzatura.
Che sfiga Saviano, in che brutto posto sei andato a rifugiarti come un sorcio. Torna in Italia che qui ti vogliamo tutti bene. Siamo tutti fascisti o mafiosi o camorristi, ma non si possono avere solo pregi.
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flintsilvers · 1 year ago
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frankly obsessed with this 1905 anonymous drawing of a camorrista
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who the fuck was drawing camorristi like quirky little specimen
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aitan · 6 months ago
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"Il fatto che un'opinione sia ampiamente condivisa, non è affatto una prova che non sia completamente assurda. Anzi, considerata la stupidità della maggioranza degli uomini, è più probabile che una convinzione diffusa sia balorda che sensata."
Da "Marriage and Morals", Bertrand Russell, 1929
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"È nota la definizione della democrazia come sistema pieno di difetti ma di cui non si è ancora trovato nulla di meglio. Da questa ragionevole assunzione discende, per la maggior parte della gente, la convinzione errata che la democrazia (il migliore o il meno peggio dei sistemi di governo) sia quello per cui la maggioranza ha sempre ragione. Nulla di più falso. La democrazia è il sistema per cui, visto che è difficile definire in termini qualitativi chi abbia più ragione degli altri, si ricorre a un sistema bassamente quantitativo, ma oggettivamente controllabile: in democrazia governa chi prende più consensi. E se qualcuno ritiene che la maggioranza abbia torto, peggio per lui: se ha accettato i principi democratici deve accettare che governi una maggioranza che si sbaglia.
Una delle funzioni delle opposizioni è quella di dimostrare alla maggioranza che si era sbagliata. E se non ce la fa? Allora abbiamo, oltre a una cattiva maggioranza, anche una cattiva opposizione. Quante volte la maggioranza può sbagliarsi? Per millenni la maggioranza degli uomini ha creduto che il sole girasse intorno alla terra (e, considerando le vaste aree poco alfabetizzate del mondo, e il fatto che sondaggi fatti nei paesi più avanzati hanno dimostrato che moltissimi occidentali ancora credono che il sole giri) ecco un bel caso in cui la maggioranza non solo si è sbagliata ma si sbaglia ancora. Le maggioranze si sono sbagliate a ritenere Beethoven inascoltabile o Picasso inguardabile, la maggioranza a Gerusalemme si è sbagliata a preferire Barabba a Gesù, la maggioranza degli americani sbaglia a credere che due uova con pancetta tutte le mattine e una bella bistecca a pasto siano garanzie di buona salute, la maggioranza si sbagliava a preferire gli orsi a Terenzio e (forse) si sbaglia ancora a preferire "La pupa e il secchione" a Sofocle. Per secoli la maggioranza della gente ha ritenuto che esistessero le streghe e che fosse giusto bruciarle, nel Seicento la maggioranza dei milanesi credeva che la peste fosse provocata dagli untori, l'enorme maggioranza degli occidentali, compreso Voltaire, riteneva legittima e naturale la schiavitù, la maggioranza degli europei credeva che fosse nobile e sacrosanto colonizzare l'Africa.
In politica Hitler non è andato al potere per un colpo di Stato ma è stato eletto dalla maggioranza, Mussolini ha instaurato la dittatura dopo l'assassinio di Matteotti ma prima godeva di una maggioranza parlamentare, anche se disprezzava quell'aula «sorda e grigia». Sarebbe ingiusto giocare di paradossi e dire dunque che la maggioranza è quella che sbaglia sempre, ma è certo che non sempre ha ragione. In politica l'appello alla volontà popolare ha soltanto valore legale ("Ho diritto a governare perché ho ricevuto più voti") ma non permette che da questo dato quantitativo si traggano conseguenze teoriche ed etiche ("Ho la maggioranza dei consensi e dunque sono il migliore").
In certe aree della Sicilia e della Campania i mafiosi e i camorristi hanno la maggioranza dei consensi ma sarebbe difficile concluderne che siano pertanto i migliori rappresentati di quelle nobilissime popolazioni. [...]"
Da una "Bustina di Minerva" di Umberto Eco del 27 Maggio, 2010
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"Alta sui naufragi, dai belvedere delle torri
China e distante sugli elementi del disastro
Dalle cose che accadono al di sopra delle parole
Celebrative del nulla, lungo un facile vento
Di sazietà, di impunità
Sullo scandalo metallico di armi in uso e in disuso
A guidare la colonna di dolore e di fumo
Che lascia le infinite battaglie al calar della sera
La maggioranza sta, la maggioranza sta
Recitando un rosario di ambizioni meschine
Di millenarie paure, di inesauribili astuzie"
Da "Smisurata preghiera”, brano di Fabrizio De André tratto da "Anime Salve", 1996
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falcemartello · 2 years ago
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Così scrivevano alcuni giornalisti sul caso Tortora:
«Mi pare che ci siano gli elementi per trovarlo colpevole: non si va ad ammanettare uno nel cuore della notte se non ci sono delle buone ragioni. Il personaggio non mi è mai piaciuto. E non mi piaceva il suo Portobello mi innervosiva il pappagallo che non parlava mai e lui che parlava troppo senza mai dare tempo agli altri di esprimere le loro opinioni. Non mi piaceva neppure il modo con cui trattava gli umili: questo portare alla ribalta per un minuto la gente e servirsene per il suo successo» Camilla Cederna, sulla Domenica del Corriere.
Ne abbiamo altri, come Marino Collacciani, che su Il Tempo scriveva:
«Enzo Tortora rivela una calma addirittura sospetta al momento dell’arresto. Le labbra mosse con flemma, i muscoli del collo e della faccia tirati e la voce compassata sembrano voler ricordare e riprodurre a tutti i costi il personaggio del piccolo schermo, amato dalle massaie.»
«Dosando con grande mestiere indignazione e sbigottimento ha retto bene la parte della vittima innocente.» Wladimiro Greco, il Giorno
E ancora: «Il suo arresto conferma quello che chiare indicazioni davano già per sicuro, e cioè che Tortora è un personaggio dalle mille contraddizioni. Ligure spendaccione, se non proprio generoso, giornalista e quindi osservatore ma al tempo stesso attore e portato all’esibizione, umorale e tuttavia al servizio del più rigoroso raziocinio, colto (come ama anche ostentare in tv) eppure votato alle opere di popolarità, incline a un’affettazione non lontana dall’effeminatezza ma notoriamente amato dalle donne e propenso ad amare le più belle (due mogli e falangi di amiche). Moralista infine – proprio questo il sigillo che l’arresto imprime alla sua sfaccettata personalità – e ora colpito da un’accusa che fa di colpo traballare ogni sua credibilità morale» Luciano Visintin, dal Corriere della Sera, una persona davvero splendida, da come si può vedere...
Curioso Costanzo Costantini: «Desta qualche sospetto quando fa di tutto per nascondere la sua vita privata, quando conduce sotto l’insegna dell’ordine una vita personale tutt’altro che ordinata assumendo nello stesso tempo atteggiamenti da moralista o da Catone il Censore. I moralisti o i moralizzatori sono sempre da salutare con favore, specialmente in tempi come quelli i che viviamo, ma a condizione che non bistrattino con l’azione i loro princìpi, che conducano una vita irreprensibile.»
Già ai tempi si confondeva la vita pubblica con un'ipotizzata vita privata, costruita da questi rapsodi che invece di cucire i canti, cantavano bugie Alessia Donati, su Novella 2000: «Qualcuno a Milano dice che quando era stato licenziato dalla Rai lo si poteva vedere, di notte, in un giro di balordi. Qualcun altro si meravigliava di averlo incontrato spesso, anche in questi ultimi tempi, sugli aerei Roma-Palermo Palermo-Roma. Che interessi poteva avere Tortora in Sicilia? E poi, per chi lo conosce bene, c’è un altro elemento inquietante: Tortora, di solito violento a parole nel difendersi e così conscio del potere dei giornali e della tv, quando è uscito dalla questura di Roma aveva a sua disposizione televisione e giornalisti: poteva dire quello che voleva; invece, a parte generiche dichiarazioni di innocenza, non ha avuto le reazioni che gli erano solite.»
Pur di scrivere, pur di non "prendere un buco", come si dice in gergo... veleno «Anche perché lo spaccio operato da Tortora non consisteva certo in stecchette o bustine, ma in partite di 80 milioni a botta. Un’attività durata anni e stroncata solo ultimamente, secondo indiscrezioni, per uno sgarro commesso dal noto presentatore. E ancora, pranzi e cene con noti e meno noti camorristi, incontri segreti, rapporti, inchieste, raccomandazioni, suggerimenti, appalti» Daniele Mastrogiacomo da Repubblica, presente qui su twitter, che sicuramente penserà diversamente oggi, vero? Saviane intuì il valore del suo cognome, per il livello di errore di cui è intriso: «Era un po’ malinconico, non tanto perché costretto a camminare con le mani ammanettate e la scorta dei carabinieri, ma perché è arrivato sul teleschermo senza il suo concubino pappagallo».
Il 15 gennaio del 1986 ecco l'organo del partito comunista italiano, e anche Fausta Pizzuto sul Resto del Carlino, il 18 giugno del 1983 sbatte in prima pagina
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Il bello di internet è che se un po' cerchi non si perde nulla. Qui , archiviolastampa.it/component/opti… ,possiamo leggere i giudizi dell'epoca. Anche qui, sempre dall'archivio: http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/mod,libera/action,viewer/Itemid,3/page,3/articleid,1029_01_1983_0172_0003_14677209/
Qui i giudici spiegano in 267 pp perché lo condannarono:
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Poi, con il candore ipocrita di chi ha sempre mentito senza mai dubitare, ecco che nel 1995 arriva l'articolo: in cui si scrive:
Quando decise di pentirsi, nell'inverno dell'84, Gianni Melluso era rinchiuso nel penitenziario di Paliano: «Mi portarono a Napoli, nella caserma dei carabinieri «Pastrengo», dove dove fui accolto da numerosi collaboratori di giustizia. Mi dissero: non fare il fesso, quello l'abbiamo già accusato noi, tu dacci una mano e otterrai ciò che vuoi». «Melluso - sostiene Visto «costruì un teorema accusatorio da lui stesso giudicato davvero incredibile». Un castello di menzogne, insomma, che sarebbe stato costruito a beneficio dei giudici napoletani. Almeno così sostiene l'ex pentito, che fino a qualche tempo fa ha continuato a lanciare dichiarazioni velenose contro
Tortora: «Mi si volle credere - avrebbe giurato davanti ai magistrati Scolastico e Bonadies -, avevo capito che agli inquirenti facevano comodo le mie parole: evidentemente temevano che, se le accuse ad un personaggio tanto famoso fossero cadute, sarebbe crollata anche operazione di polizia condotta contro la camorra di Raffaele Cutolo». Chiaro? Sempre che sia vero o no, il punto è quanto l'azione dei giornalisti, incompetenti peracottari che vogliono farsi du spicci porti alla distruzione di persone perbene.
Chiudo (per ora) riportando questa frase:
"E quando ci saremo ripresi il nostro Paese, ricordiamoci che la democrazia non è stata uccisa dai politici, ma dai giornalisti".
Alberto Bagnai, 21 ottobre 2014
@MattSDpell
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gregor-samsung · 2 years ago
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RESPONSABILITÀ E DOVERI
di Antonio Gramsci
“ La convinzione che il regime fascista sia pienamente responsabile dell'assassinio del deputato Giacomo Matteotti, così come è pienamente responsabile di innumerevoli altri delitti non meno atroci e nefandi, è ormai incrollabile in tutti. L'indignazione sollevata da un capo all'altro d'Italia dal nuovo misfatto è rivolta non soltanto contro i masnadieri che hanno rapito in pieno giorno, a Roma, l'on. Matteotti per assassinarlo, non soltanto contro i camorristi che, minacciati dalla parola accusatrice del deputato unitario, ne hanno voluto la soppressione, ma contro tutto un metodo di governo, contro tutto un regime che si regge e si difende con organizzazioni brigantesche, che contrappone alle critiche avversarie le sanguinose imprese della sua mano nera, che adopera sistematicamente il bastone o il pugnale o la benzina per far tacere le voci moleste. Il governo tenta disperatamente di respingere da sé ogni responsabilità ed ogni colpa, il fascismo tenta di provare la propria innocenza condannando gli esecutori materiali del delitto. Tentativi puerili. Bisognava non esaltare la balda Gioventú sportiva che organizzò freddamente e compi l'orrenda strage di Torino; bisognava non esaltare e non sottrarre ad ogni punizione i banditi che da due anni terrorizzano l'Italia; bisognava poter governare senza ricorrere ogni giorno al delitto. Ma nella confessione stessa del governo di non poter rinunciare alle proprie bande armate, di non poter restituire una legge al popolo italiano, di non poter vivere senza far pesare sul popolo la minaccia permanente della violenza e dell'arbitrio, di dover sempre esaltare la virtú del ferro e del piombo, è la prova definitiva della colpa del regime. E la coscienza del popolo è insorta contro tutti i colpevoli. Anche i filofascisti, difensori per professione e per definizione di tutta l'opera del governo, hanno dovuto per un certo tratto seguire la corrente; ma il loro scopo era evidente ed è ormai raggiunto: impedire che il regime fosse travolto dalla stessa ondata di indignazione che ha travolto gli assassini. Invece tutti i partiti d'opposizione si sono immediatamente schierati, alla testa delle loro forze, contro il governo, contro il fascismo. Essi hanno compreso, al pari della grande maggioranza degli italiani, che, per eliminare il delitto dalla scena politica, occorre eliminare le cause del delitto, occorre il disarmo delle guardie bianche, la dispersione delle centrali di brigantaggio: la distruzione, cioè, di tutte le forze che tengono in piedi il fascismo. Questa esatta valutazione della situazione e delle necessità dell'ora imponeva ai partiti d'opposizione dei doveri, dei sacri doveri che non sono stati compiuti. Il tragico episodio ha dimostrato che è necessario proteggere la vita e l'incolumità personale dei cittadini seriamente minacciate dal fascismo. Alla commozione di tutto il popolo non è estranea la sensazione precisa di questa minaccia particolarmente grave per gli operai ed i contadini, minaccia che non scomparirà fino a quando il fascismo non sarà eliminato dal governo. Ebbene, che cosa hanno fatto le Opposizioni per raggiungere qualche risultato concreto? Esse si sono irrigidite in una posizione di attesa, con la speranza forse che lo scandalo dilagante sarebbe bastato da solo a colpire a morte il governo fascista. È certo che questa è un'illusione. Il governo fascista è riuscito fino ad ora a rimanere in piedi soltanto per la forza delle sue squadre armate e saranno le squadre armate che lo difenderanno fino all'estremo. L'attesa passiva è dunque una colpa. Se le Opposizioni borghesi non hanno forze organizzate per scendere in lotta, le Opposizioni proletarie possono contare sull'esasperazione di tutta la classe lavoratrice non piú disposta a sopportare una tirannia feroce. Bisogna saper raggiungere, attraverso lo stato d'animo che s'è venuto in questi giorni formando, l'unità della classe lavoratrice, unità indispensabile al raggiungimento della vittoria. “
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Testo dell’articolo apparso senza firma su «Stato Operaio» del 19 giugno 1924.
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omarfor-orchestra · 1 year ago
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VI RICORDATE QUANDO
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valentina-lauricella · 10 months ago
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《 ...seguì che, mentre gli si leggevano apertamente, sulla fronte e sulla persona tutta, i segni più tristi di malvagissimi umori, ed i messi inclementi di più o meno immatura morte, egli si spingeva a vani ed inavvertiti soliloqui che non senza mio grande rammarico, oltrepassavano di gran lunga i confini imposti alla dignità di tant'uomo. Per congiunture, ch'è assai bello il tacere, io me ne trovavo spesso e con grande mia angoscia, tra i più scabrosi anfratti. Ma, con assai maggiore mia angoscia, sopraggiunse l'autunno a illuminare le carte. 》
Siamo in principio del Sodalizio, e intanto al Ranieri cominciano ad assalirlo i fastidi, essendo il Leopardi, in punto sì male andato, preso di forte amore. Ed eccolo nelle quattro mura di un albergo spingersi a vani ed inavvertiti soliloqui, che davano molto rammarico al Ranieri. Ho detto e conviene ripeterlo, dover possedere il Ranieri troppo povero ingegno; e se parla dello Schopenhauer e del Byron e dell'esplicazione del loro dolore, è lecito affermare che un'acca non l'abbia intesa. Quell'amore misterioso, eloquente, contradittorio, concepibile dai grandi poeti, che animò la musa del Petrarca, e fece misero e infelice il Tasso, e fra i moderni è un delirio nell'Heine e nel Leopardi, il Ranieri lo crede un amore terreno, alimentato da forze materiali; tanto che nè pure ora è giunto ad accorgersi di quella creatura divina di Aspasia, che il poeta divinò in un momento d'ispirazione, in cui ogni umana voglia soggiaceva alla celeste (¹).
Il Ranieri crede questo un amore qualunque, e vuol cooperarsi che non sieno oltrepassati i confini imposti alla dignità di un tant'uomo; e per soprassello spesso con grande angoscia egli era tra i più scabrosi anfratti. Questo sì che duole; e non era ufficio di giovine; ma il Ranieri se la cava con le arabe parole "scabrosi anfratti".
(¹) Io non so come il Zanella nel suo recente lavoro «Storia della letteratura Italiana dalla metà del settecento ai giorni nostri» possa affermare che, 《ove si tolga dalle canzoni del Leopardi l'Aspasia, in cui sembra che soccombesse ad un affetto volgare etc.》; non so dico come abbia potuto mettere avanti quel "sembra", che rivela la incertezza della opinione e pone in dubbio la idealità di una stupenda creazione che non ha nulla di comune con terrene aspirazioni. Noi ammiriamo il Zanella, ma non lo lodiamo in questo sunto storico, scritto precipitosamente, e forse per contentare le voglie insaziabili delle speculazioni librarie, per le quali molti camorristi s'impongono!
(Francesco Guardione)
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swallowtail-ageha · 1 year ago
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Remember that ciro guy in my middle school that always said that i looked and acted like a man thinking that it was somewheat of an own. Little did he know that linking me to androgyny makes my gender euphoria spike by 100
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ilpianistasultetto · 1 year ago
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In uno degli ultimi sondaggi che ho letto e' venuto fuori che il 72% degli italiani ritiene necessaria e urgente la riforma della giustizia. -"Significa che ogni 100 persone che incrocio, 72 sono frequentatori di tribunali?" Ma cari miei connazionali, per caso vi piace prendermi per il naso? Ma possibile che siete cosi scarsi di comprendonio? Eppure avete studiato, dovreste aver imparato a ragionare, a farvi una vostra opinione. E la vostra opinione e' che avete bisogno della riforma della giustizia che ci propone questo governo? Anche a me piacerebbe una riforma della giustizia, ma non certo questa che mi viene proposta da certa politica. Io vorrei andare in tribunale e avere giustizia in un paio di settimane, non in in paio di decenni ma avendo la separazione delle carriere. Vorrei veder puniti a dovere quelli che truffano le vecchiette, gli evasori fiscali, i mafiosi, i camorristi e non preoccuparmi delle intercettazioni che si possono o non si possono utilizzare. Vorrei vedere ai ferri per anni e anni tutti quegli amministratori pubblici che prendono mazzette di soldi per favorire qualcuno o quelli che portano valigie cariche di soldi in svizzera invece di cancellare l'abuso d'ufficio. Pensare che il 72% degli italiani sta con Nordio, DelMasto, Meloni e il cognato padrone delle ferrovie e solo il 28% sta con Gratteri, magistrato serio e onesto, mi avvilisce..
@ilpianistasultetto
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abr · 1 year ago
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Una gang di fanatici camorristi controllano un territorio, tenendo gli abitanti sottomessi nella corruzione degrado e disoccupazione, per reclutarne i ragazzi Gomorra style.
Codesti fanatici da anni ululano e fanno ululare rivolti agli abitanti del territorio vicino: "quella è casa nostra! Qui è una merda corrotta degradata e disoccupata per colpa vostra! Ora veniamo e sgozziamo tutti quelli che troviamo, donne e bambini!".
I vicini costruiscono un muro per tenerli lontani. Intanto gli pagano l'energia elettrica e consentono i rifornimenti.
Laggente lontana ulula a costoro: "li avete rinchiusi, è un ghetto!".
Poi, una notte, i camorristi rompono il muro e sgozzano tutti quelli che trovano, donne e bambini inclusi.
Laggente:" Eh, colpa vostra, (i più capra:) siete a casa loro (gli altri:) è tutta colpa del vostro muro!".
tradotto e adattato via https://www.tumblr.com/angrybell
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