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Nuovo Consiglio Provinciale di Alessandria: Assegnate le Deleghe ai Consiglieri. Il 14 ottobre, insediamento ufficiale e nomine del Presidente Luigi Benzi per il biennio 2024-2026
Il 14 ottobre 2024, presso la sede della Provincia di Alessandria, si è tenuta la prima seduta del nuovo Consiglio Provinciale, eletto il 29 settembre dai Sindaci e Consiglieri dei 187 Comuni della provincia
Il 14 ottobre 2024, presso la sede della Provincia di Alessandria, si è tenuta la prima seduta del nuovo Consiglio Provinciale, eletto il 29 settembre dai Sindaci e Consiglieri dei 187 Comuni della provincia. Durante la sessione, il Presidente Luigi Benzi ha prestato giuramento, confermando l’impegno di fedeltà alla Repubblica e di rispetto della Costituzione. È stato un momento cruciale per…
#Ambiente#amministrazione provinciale#amministrazione pubblica.#bilancio provinciale#Biodiversità#caccia e pesca#Consiglio Provinciale Alessandria#Cristian Scotti#Cultura Locale#deleghe consiglieri#difesa del suolo#Edilizia scolastica#gestione provinciale#Giacomo Perocchio#insediamento Consiglio#Lavori pubblici#Luigi Benzi#mandato provinciale 2024-2026#Maurizio Sciaudone#pianificazione territoriale#PNRR#Politiche giovanili#Politiche territoriali#Polo di Marengo#promozione turistica#Protezione civile#provincia di alessandria#Sport#Stefano Zoccola#Tatiana Mantovan
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Manuale Di Caccia E Pesca Per Ragazze di Melissa Bank - Recensione
Manuale di Caccia e Pesca Per Ragazze ha visto la luce, per la prima volta, nel 1999. Opera prima di Melissa Bank, scomparsa nel 2022, ha viaggiato moltissimo nelle classifiche di quegli anni. Risultando uno dei romanzi più letti sul tema dell’emancipazione femminile. Poi si sa come vanno queste cose, arriva la critica, quella intellettuale, quella che conta, perlopiù maschile. Arriva e taccia…
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#accento edizioni#Amore#anni&039;90#emancipazione femminile#Libro#Manuale di caccia e pesca per ragazze#Melissa Bank#new york#Romanzo#Storia#storia di vita
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Mahmood
Versione giubbino caccia e pesca: può tornare utile. Non si capisce un tubo, ci vorrebbero i sottotitoli ma anche i tappi per le orecchie. A me sembrano tutti uguali questi bofonchi vocali.
Voto: 2-
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IL CANE DEL VAJONT
Furono giorni di tragedia.
Nel Sudest asiatico, causa un terremoto, il mare venne avanti più alto del normale debordando come il latte quando esce dalla pentola e provocando forse mezzo milione di morti.
Si è sentito affermare più volte da televisioni, radio e giornali che gli animali di quelle zone disastrate, poco prima della tragedia, davano segni di nervosismo, paura, angoscia e, in certi casi, addirittura terrore.
Molti sorridono quando ascoltano discorsi sugli animali che sentono il pericolo.
Invece non c'è niente da ridere.
La notte del Vajont, qualche ora prima del cataclisma che uccise duemila persone, le vacche nelle stalle strappavano le catene dalla mangiatoia a furia di strattoni e muggivano disperate.
Alcuni superstiti, ancora viventi, lo possono testimoniare.
Se molti avessero dato retta ai lamenti disperati delle vacche, che erano grida di allarme, forse sarebbero qui a raccontarla, se non morti per altre cause.
Uno di loro, però, sopravvisse e per anni poté rievocare il suo giorno fortunato proprio perché, al contrario di altri, dette retta alle grida del cane che si chiamava Olmo.
Quella notte che il monte Toc franò nella diga del Vajont, da almeno un paio d'ore il cane Olmo abbaiava, ringhiava, dava strattoni alla catena, si buttava per terra e rotolava impazzito.
Il suo padrone, Giambattista Corona Ziano, all'inizio non ci badò, anzi tirò un paio di calci all'animale che lo disturbava. Ziano abitava nella parte bassa di Erto, nella zona della cuaga, una rampa verticale proprio al bordo del lago. Abitava così vicino all'acqua che, con la canna da pesca, cavava le trote stando in piedi sulla porta di casa. Diceva a tutti che a mezzogiorno teneva pronta la teglia sul fuoco con l'olio bollente per cacciarvi il pesce appena pescato.
Così diceva Ziano, che amava esagerare.
Ma quando raccontava la storia di Olmo non esagerava, e sul viso gli correva qualche lacrima. Oggi Giambattista Ziano è passato a miglior vita.
La notte in cui il cane strappava la catena, mugolava e si rotolava per terra, aveva quarant'anni. Oltre che pescare andava a caccia con Olmo, il suo bracco tedesco.
Verso sera di quel mercoledì 9 ottobre 1963 Ziano, dopo un paio d'ore che Olmo dava segni di paura, incominciò a pensarci su.
Si sapeva che il Toc ormai era precario e, riflettendo bene, l'agitazione del cane lo mise sul chi vive.
Gli venne una certa ansia che non voleva dichiarare nemmeno a se stesso, tanto era stramba l'idea che il cane agitato segnalasse un pericolo imminente.
Ma tant'è, per non rischiare, e in omaggio al santo precetto del "non si sa mai", decise di recarsi a Erto a bere un litro da Pilin.
Bevendo avrebbe fatto passare qualche ora, poi sarebbe tornato a casa e un buon sonno gli avrebbe tolto ogni pensiero.
A Giambattista Corona Ziano non passò nemmeno per la testa di portare con sé il cane Olmo.
Se lo avesse fatto, avrebbe rinforzato quell'idea quasi ridicola che l'animale percepisse il pericolo.
Così, per non sentirsi ridicolo, lasciò Olmo alla catena.
Ziano non aveva terminato di bere la seconda caraffa di rosso quando scoppiò l'apocalisse.
Tutto venne spazzato via in tre secondi.
Case, persone, boschi e animali non esistevano più. Anche la casa di Giambattista Ziano fu polverizzata e il povero Olmo, che aveva intuito e segnalato il pericolo, scomparve nel nulla.
Da quel giorno fino alla morte, avvenuta il 18 novembre 2003, Ziano portava i fiori al suo cane ogni anniversario del Vajont. Li posava sul pavimento della casa distrutta.
Erano quattro lastre sbilenche; tutto ciò che rimaneva.
E ogni volta, per quarant'anni, ripeteva la stessa frase: «Dei cani bisogna fidarsi, degli uomini no».
Alludeva a quei geologi che gli avevano assicurato l'assenza totale di pericolo.
Mauro Corona
[Dalla pagina FB "Cultura Veneta", post di F. Levorin Carega]
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Aereo caccia Eurofighter italiano precipita in Australia: il pilota si eietta in tempo e riesce a salvarsi Un Eurofighter dell'Aeronautica Militare, nel corso di un volo addestrativo sui cieli del Northern Territory (Australia), è precipitato al suolo per cause al momento non note. Il pilota si è eiettato ed è in buone condizioni di salute e sta ultimando gli accertamenti medici presso una struttura ospedaliera. Nessun danno ulteriore è stato registrato. Soccorritori e funzionari della Difesa australiani hanno detto che l'aereo si è schiantato vicino alla città settentrionale di Darwin durante l'esercitazione Pitch Black 24. «La difesa può confermare che un partecipante internazionale all'esercitazione Pitch Black 24 è sano e salvo dopo essersi espulso dal suo aereo questa mattina durante le operazioni di volo," ha detto in una nota un funzionario del dipartimento della Difesa australiano. «Tutti i voli per il resto della giornata sono stati cancellati». Il dipartimento della difesa australiano ha affermato che l'incidente è avvenuto intorno alle 10:45 ora locale (le ore 3.15 italiane). Il pilota «ha preso contatto immediato via radio con l'equipaggio della zona dopo l'espulsione». La polizia ha detto che l'aereo si è schiantato a circa 18 chilometri a sud-ovest della cittadina rurale di Daly River, un centro di allevamento di bestiame e pesca con una popolazione di meno di 500 abitanti. «Il pilota è stato trasportato in ospedale per controlli precauzionali ma per il resto è sano e salvo», ha detto la polizia del Territorio del Nord in una nota. L'esercitazione Pitch Black, che si tiene ogni due anni, prepara per missioni complesse che coinvolgono un gran numero di velivoli internazionali, secondo l'aeronautica australiana. Alle esercitazioni di quest'anno partecipa per la prima volta l'Aeronautica Militare italiana. L'Australia settentrionale è vista come un luogo sempre più importante per le esercitazioni militari, offrendo un accesso a potenziali punti critici nello Stretto di Taiwan e nel Mar Cinese Meridionale.
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0 apr 2024 17:00
C'ERA UNA VOLTA IL DOGE – CONFESSIONI, PENTIMENTI E DOLORI DI GIANCARLO GALAN, L'EX GOVERNATORE DEL VENETO E MINISTRO BERLUSCONIANO, TRAVOLTO DIECI ANNI FA DALLO SCANDALO DEL MOSE: “HO PENSATO SPESSO AL SUICIDIO, ANCHE ALLE MODALITÀ. IN CARCERE ERO ARRIVATO AD AFFILARE LA LATTA DI UNA SCATOLETTA DI TONNO”– “IL CERCHIO MAGICO DI BERLUSCONI PRIMA MI HA FATTO PATTEGGIARE, PER EVITARE CHE PARLASSI, POI MI HA ABBANDONATO. E PENSARE CHE PER BERLUSCONI HO TESTIMONIATO IL FALSO SUL CASO RUBY” – “NON HO SOLDI NE’ PENSIONE, HO VENDUTO TUTTO. MIA MOGLIE MI HA LASCIATO...”
Estratto dell’articolo di Andrea Pasqualetto e Marco Bonet per il “Corriere della Sera”
La strada è sterrata, si sale, si scende, si balla. Attraversiamo un bosco sempre più fitto sui Colli Berici. In fondo, accanto a una casa color mattone, spunta un uomo alto e corpulento. È lui: Giancarlo Galan, l’ex ministro berlusconiano e governatore del Veneto travolto dieci anni fa dallo scandalo del Mose. «Lasciatemi in pace, maledetti!», erano state le sue ultime parole ai giornalisti prima di infilare la porta del carcere di Opera dal quale sarebbe uscito dopo un paio di mesi grazie a un patteggiamento per corruzione: 2 anni e 10 mesi e 2,6 milioni di euro confiscati.
Da allora un lungo silenzio, rotto solo da qualche squillo di tromba: «Un giorno parlerò». Galan era l’uomo più potente del Nordest, scelto da Berlusconi nel 1995 con l’obiettivo di guidare il feudo orientale dell’impero azzurro. Sono stati 15 anni di governo che ne hanno fatto un Doge. Presidente delle grandi opere e delle grandi feste, del fare e della leggerezza, prima corteggiato per il potere, poi ripudiato per il malaffare.
Simbolo della prima scintillante stagione era la sua cinquecentesca villa Rodella, dove festeggiò un matrimonio da favola chiamando come testimoni il Cavaliere e Dell’Utri. Lo ritroviamo oggi con un rastrello in mano, solo, affaticato, malinconico. Vive in questo bosco lontano da tutto e da tutti, un po’ eremita e un po’ Cincinnato, lui che fu il «Colosso di Godi».
È in vena di confessioni. Partiamo dall’eremo. Perché questa scelta?
«Era l’unica possibile: io non ho più nulla, non ho redditi, vivo dell’aiuto degli altri. Questa è la vecchia casa di caccia di mio nonno Girolamo che faceva l’avvocato. Ora è di mio fratello Alessandro e me l’ha data... Era preoccupato per me perché l’altro nonno, dopo essere finito in carcere per il crac della sua banca, si suicidò. Quando mi hanno messo dentro Alessandro già vedeva la ciclicità della storia… mi ha regalato anche quella macchina».
Era fondato il timore?
«Era fondato, sì. Ci ho pensato spesso, anche alle modalità. In carcere ero arrivato ad affilare la latta di una scatoletta di tonno, una lama perfetta. Brutti pensieri, li ho fatti anche guardando questi alberi, cercavo il ramo che potesse reggermi… purtroppo ho perso ogni passione: la lettura, la pesca… A fermarmi dall’irreparabile sono stati i pochi amici rimasti e mia figlia Margherita».
[…]
La famiglia?
«Mia moglie mi ha lasciato e abita con Margherita in una casa messa a disposizione da un amico… non viviamo più insieme da un anno. Per vedere mia figlia uso la scusa di dar da mangiare agli uccelli rimasti lì nelle voliere. Comunque ora ho una mezza morosa, una vecchissima conoscenza di quando ero ragazzo».
Ma a 67 anni non ha una pensione?
«No, ho chiesto alla Cisl, vediamo».
Possibile che il Doge sia sul lastrico?
«Sono stato condannato dalla Corte dei conti a pagare 5 milioni per danno d’immagine alla Regione, fino a che non saldo non posso avere carte di credito e conti correnti perché mi tolgono sistematicamente tutto. Sono costretto a vivere in nero. Avevo provato ad aprire un conto in Lituania ma dopo venti giorni me l’hanno chiuso. Poi in Austria e mi hanno detto che non si può fare perché sono una “persona esposta politicamente”.
Per intenderci: su ebay ho venduto tutti i vini della mia cantina, se vado a pranzo con qualcuno sono costretto a farmelo offrire, sono quasi dieci anni che non mi compro una camicia, un pantalone. E quando giro in macchina sto attento a non superare gli 80 per non consumare troppa benzina».
L’accusa le contesta di aver incassato 900 mila euro di «stipendio» in nero all’anno dal Consorzio Venezia Nuova che gestiva il Mose. Dalle intercettazioni dei suoi commercialisti sembra che esista un tesoro. Dica la verità, l’ha nascosto in Croazia.
«Se lo trovate vi do il 95%».
Perché non lavora?
«Perché sono un inavvicinabile. Solo Luigi Rossi Luciani (imprenditore, ex presidente regionale di Confindustria, ndr ) mi aveva offerto un lavoro: con gli uffici spaziali della Russia, cosmonauti, ma capite che con la guerra...».
Lei era al centro di una galassia industriale e affaristica che le veniva contestata politicamente. Spariti tutti?
«Più o meno. Bepi Stefanel è un amico ma è messo male pure lui. Mi sono rimasti vicino Mario e Marcello Carraro, Ferruccio Macola, Enrico Marchi… poca roba».
Berlusconi?
«Quando sono stato arrestato ha dato a mia moglie 100 mila euro, ufficiali eh, donazione. Dopo alcuni mesi gliene ha dati altri 100 mila. Poi più nulla, neanche una telefonata».
Come ha letto questo abbandono?
«Io penso che a tenermi lontano sia stato il cosiddetto cerchio magico di allora, il giro stretto di Berlusconi. Mi hanno prima blandito con questi soldi, poi mi hanno fatto credere che, se non avessi parlato, avrei fatto comunque la bella vita. L’avvocato Ghedini, che da me non ha voluto un euro, mi ha fortemente consigliato prima di avvalermi della facoltà di non rispondere e poi di patteggiare. E, una volta patteggiato, quando non ero più un pericolo per nessuno, tanti saluti. Capito? Ho fatto il capro espiatorio. Se potessi tornare indietro col cavolo che patteggerei. E pensare che a Berlusconi avevo fatto pure un gran bel favore».
Cioè?
«Ero andato a testimoniare in Tribunale a Milano per lui sulla vicenda Ruby (ottobre 2012, ndr ). Era successo che nel 2010, da ministro delle Politiche agricole, fossi presente a un incontro fra Berlusconi e il presidente egiziano Hosni Mubarak. Ero al loro tavolo. In sostanza ho dichiarato di aver sentito che parlavano di una certa Ruby, una cantante egiziana. Non era vero, non avevo sentito nulla».
Ha testimoniato il falso?
«Sì».
Perché?
«Perché era Berlusconi, l’uomo che mi aveva cambiato la vita, che mi aveva reso felice facendomi guadagnare una barca di soldi nell’ambiente più bello del mondo. Perché per me lui era una persona eccezionale. Non provo rancore nei suoi confronti».
È andato al funerale?
«No, mi sono detto: se non aveva voglia di vedermi da vivo perché avrebbe voluto vedermi da morto?».
E Dell’Utri, il suo pigmalione ai tempi di Publitalia?
«Lui lo sento, qualche volta andiamo anche a pranzo insieme, paga lui».
Vede altri politici?
«Dei “romani” pochissimi. Ma so che su Crosetto posso sempre contare, Santanchè è stata l’unica a venire da me in carcere, De Poli mi fa sempre gli auguri, poi c’è Prestigiacomo...».
Lei aveva fatto un memoriale con una lista di imprenditori che le avevano dato dei soldi in nero. C’erano solo quattro nomi.
«Ghedini mi aveva detto che dovevamo dare qualcosa in pasto ai pubblici ministeri perché stessero buoni. Sono pentito di averlo fatto: primo perché questi mi pagavano la campagna elettorale o finanziavano la mia politica, non mi mettevano i soldi in tasca. E poi perché erano 4 su 300, pesci piccoli, i grossi sono rimasti fuori. Comunque il sistema ha fatto di tutto per non allargare l’indagine».
Si è sempre detto che il grande mistero dell’inchiesta è la politica romana. Il Mose era una questione nazionale e Mazzacurati (ex presidente del Consorzio Venezia Nuova, deceduto, ndr) elargiva a molti.
«Nella gestione del Mose manca all’appello un miliardo. È la differenza tra quanto è stato dato in 40 anni al Consorzio e quanto speso. Ammesso anche che io, il grande colpevole, abbia incassato i 5 milioni, gli altri 995 a chi sono andati?».
A chi?
«Non lo so ma nella storia del malaffare d’Italia c’è questo buco enorme. Oltre il 90% dell’illecito non ha ancora un nome. Io dico che la composizione del Consorzio era molto esplicativa: ogni membro era riconducibile a un partito».
Lei dice di aver preso un sacco di soldi proprio per il partito. E per lei?
«Non sono un verginello, riconosco di essermi fatto aiutare da Mantovani per ristrutturare villa Rodella. Quanto alla politica, le campagne elettorali costano, solo per l’ultima avevamo speso 1 milione e 870 mila euro».
Un nonno avvocato, l’altro banchiere, lei prima alto dirigente di Publitalia e poi governatore. Vita agiata. Com’è passare da tutto a nulla?
«Drammatico, perché mi è stato tolto proprio tutto. Sono andato in depressione, ero in cura dallo psichiatra, il più grande esperto di suicidi al mondo. Ci ho messo cinque anni a tornare al ristorante. Un tempo a Natale mi arrivava un tir di regali e ci campavo tutto l’anno. Sapete quanti ne ho ricevuti l’ultima volta? Tre. I tempi d’oro sono andati. Però è stato bello, ero felice, avevo tutto: potere, soldi, donne. Ora ho solo lei», accarezza Luna: «Non è bella ma è una cagnolina tanto affettuosa». […]
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La scelta
Su internet mi appare sempre l'avviso che a 500 metri da casa mia c'è una milf arrapata che mi vuole scopare. E fino a qui, va benissimo. Il problema è che a 500 metri da casa mia ci sono: la Questura, un asilo nido, la Chiesa di Santa Rita e un negozio di caccia e pesca.
Che dite passo prima in negozio o vado direttamente in Chiesa?
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Avete mai provato il Brachetto? E' il Vitigno dell'anno
E’ il Brachetto, vitigno antico dalle caratteristiche uniche, il “Vitigno dell’anno” per il 2024, un riconoscimento attribuito dall’assessorato Agricoltura, Cibo, Caccia e Pesca della Regione Piemonte. Questa iniziativa, volta a promuovere e valorizzare i vitigni autoctoni del Piemonte, si appresta a celebrare il passaggio di testimone durante la prossima edizione del Vinitaly a Verona, dal 14 al…
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Emilia-Romagna, granchio blu: esteso alle imprese colpite l'accesso al Fondo di solidarietà nazionale
Emilia-Romagna, granchio blu: esteso alle imprese colpite l'accesso al Fondo di solidarietà nazionale. «Bene le nuove disposizioni del Ministero dell'Agricoltura e della Sovranità alimentare che estendono agli acquacoltori colpiti dai danni provocati dal granchio blu l'accesso ai fondi di indennizzo previsti dal decreto legislativo 102/2004 e l'avvio delle procedure per l'attivazione del Fondo di solidarietà nazionale. Noi siamo già pronti a procedere con le delimitazioni delle aree per il conteggio dei danni non appena il Ministero metterà a disposizione i decreti attuativi che illustrano le modalità di raccolta dei danni». Così l'assessore regionale all'Agricoltura, Caccia e Pesca, Alessio Mammi, commenta la comunicazione del Ministero alle Regioni Emilia-Romagna e Veneto sulle nuove disposizioni di modifica della legge 102/2004 introdotte dalla legge 213/2023 per contribuire a far fronte ai danni alle produzioni della pesca e dell'acquacoltura causati dal granchio blu. «E in attesa dei necessari decreti attuativi - aggiunge Mammi - abbiamo messo a disposizione delle imprese un milione di euro ulteriore per il 2024, per indennizzare i pescatori che raccolgono il granchio blu a 1,5 euro. Continua anche così il nostro impegno al fianco degli imprenditori e dei lavoratori di un comparto strategico per la nostra economia».... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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È PIÙ SACRO VEDERE CHE CREDERE - IL NESSO TRA MARTE E VENERE
Il nesso fra Marte e Venere rappresenta quella mescolanza di violenza e gioco, necessità e amore, che chiamiamo vita. Con il termine “splendore”, allora, alcuni intendono la vita in sé o la sua intima, rotonda verità.
Nell’immagine “Tomba della caccia e della pesca”, pittura presente in una tomba a camera ipogea di Tarquinia, realizzata tra il 520 e il 510 a. C. da un pittore greco, sotto la tutela della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per l'area metropolitana di Roma, la provincia di Viterbo e l'Etruria meridionale (Foto © Catalogo generale dei Beni Culturali, licenza CC BY-NC-SA 3.0 IT).
Testo di Pier Paolo Di Mino.
Ricerca iconografica a cura di Veronica Leffe.
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Christmas Town, Teatro d'Autore, Mercatini: cosa fare a Catania per l'Immacolata e nel weekend
Il Natale si avvicina a Catania, con una serie di eventi imperdibili dall'Immacolata fino a domenica 10 dicembre. Venerdì 8 dicembre sarà l'inaugurazione del grande parco tematico 'Christmas Town' alle Ciminiere, regalando magia sia ai grandi che ai piccini. Al Monastero dei Benedettini ci sarà una divertente 'Caccia al tesoro', mentre alla Nuova Dogana si potrà vivere 'Natale all'Accademia degli Elfi'. Ma c'è spazio anche per la beneficenza, con l'opportunità di acquistare una stella di Natale AIL o un panettone per sostenere Emergency. Lo spettacolo non manca, con Panariello e Masini al Metropolitan, 'Travolti da un insolito destino nell'azzurro mare d'Agosto' al Teatro ABC, e 'Una notte ad Amsterdam' al Piccolo Teatro della Città. **'Christmas Town' alle Ciminiere dall'8 al 30 dicembre** Il primo parco tematico del Sud Italia, 'Christmas Town', sbarcherà alle Ciminiere dall'8 al 30 dicembre, offrendo un'esperienza unica con pista di pattinaggio, aree-gioco Lego, PlayMobil, Disney Princess, e tanto altro. Un viaggio emozionale con luminarie, giostre, e oltre 150 animatori. **Panariello e Masini in 'Lo strano incontro' al Teatro Metropolitan** Venerdì 08 dicembre al Teatro Metropolitan, 'Panariello-Masini' con lo spettacolo 'Lo strano incontro'. L'incontro strano tra Panariello VS Masini continua a conquistare il pubblico, promettendo una serata di risate e divertimento. **Caccia al tesoro di Natale 2023 al Monastero dei Benedettini** Venerdì 8 dicembre al Monastero dei Benedettini, parte la 'Caccia al tesoro di Natale 2023'. Bambini e famiglie si avventureranno tra gli imponenti archi monastici risolvendo enigmi per trovare il tesoro nascosto. **'Accendi una stella AIL' - Adotta una pianta per la ricerca** Dal 8 al 10 dicembre, supporta la ricerca acquistando una stella di Natale AIL o un panettone a sostegno di Emergency. Trova i volontari di AIL in varie piazze di Catania e provincia. **Spettacolo 'Travolti da un insolito destino nell'azzurro mare d'Agosto' al Teatro ABC** Dal 8 dicembre, al Teatro ABC, 'Travolti da un insolito destino nell'azzurro mare d'Agosto' con Giuseppe Zeno ed Euridice Axen. Una nuova interpretazione del celebre film di Lina Wertmüller. **'Un Panettone fatto per Bene': a Catania con Emergency dal 7 al 10 dicembre** Dal 7 al 10 dicembre, supporta Emergency acquistando il 'Panettone fatto per Bene' nelle piazze di Catania. Un modo delizioso per contribuire concretamente alla solidarietà. **Gjmala: il villaggio di Babbo Natale tra i dromedari** In occasione dell'Immacolata, visita il parco Gjmala tra dromedari, tartarughe giganti, e un Villaggio di Babbo Natale per i più piccoli. Corsa ai sacchi, trucca bimbi, pesca a sorpresa e mostra faunistica renderanno la giornata speciale. **Spettacolo 'Una notte ad Amsterdam' al Piccolo Teatro della Città** Il 9 e 10 dicembre al Piccolo Teatro della Città, 'Una notte ad Amsterdam', uno spettacolo che racconta l'incontro tra Tommaso e Queen nella capitale olandese. Un'esperienza da non perdere. **Catania Vinile al Centro Sicilia** Dal 8 al 10 dicembre al Centro Sicilia, un evento per gli amanti della musica con vinili, CD e MIX. Esplora generi musicali diversi e unisciti a una community appassionata. **Catania segreta e la macchina del tempo** Scopri la Catania segreta con un itinerario insolito, guidato dalla turista Vanessa Motta. Percorri vicoli, cortili e siti archeologici nascosti, immergendoti nei quartieri autentici di Catania. **Laboratorio per bambini: Il villaggio di Babbo Natale** A Parco Paternò del Toscano, un laboratorio per bambini per costruire il Villaggio di Babbo Natale. Ogni bambino contribuirà con la propria "tessera" alla creazione dell'intero villaggio. **Mineo si prepara ad accogliere "Gli atelier dell'olio d'oliva" il 7 e 8 dicembre** Il 7 e 8 dicembre a Mineo, evento dedicato all'olio d'oliva organizzato da La Città Felice Onlus. Un'occasione per esplorare la cultura, la solidarietà e la sostenibilità legate al territorio. **Natale in Piazza Mazzini** Dall'8 al 29 dicembre, 'Le Pulci di Città' e 'I Viandanti Benessere e Spiritualità' animano Piazza Mazzini con eventi e laboratori natalizi. **Etna, escursione alla Grotta dei Rotoli e alla Grotta della Neve** Un trekking alla scoperta di due grotte dell'Etna, la 'Grotta dei Rotoli' e la 'Grotta della Neve', con la guida naturalistica Antonino Di Grazia. Un'esperienza vulcanologica unica. **'Natale all'Accademia degli Elfi' alla Nuova Dogana** Venerdì 8 dicembre, presso la Nuova Dogana, 'Natale all'Accademia degli Elfi' con animazione, laboratori per bambini e spettacoli. Un evento di beneficenza con ingresso gratuito. Read the full article
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Pesca subacquea illegale nell’Area Marina Protetta Capo Caccia
Alghero. Durante il fine settimana appena trascorso il personale del Comando Barracelli, coordinato dal capitano Riccardo Paddeu, ha predisposto un servizio a largo raggio all’interno dell’Area Marina Protetta Capo Caccia – Isola Piana finalizzato alla prevenzione e repressione delle attività illecite. L’attività di vigilanza ha visto impiegati contemporaneamente pattuglie a terra e a mare, che…
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La casa più isolata del mondo è stata vuota per 100 anni. Mistero su chi l'ha costruita (e su chi dovrebbe andare a viverci) Non entrate in quella casa. Anzi, provate ad entrare se ci riuscite. Un’impresa degna di un romanzo. La suggestione da thriller con sfumature horror è immediata nei confronti dello strano caso della casa “più solitaria del mondo”. Una mini villetta-cottage incastonata su un’isola amena al largo dell’Islanda, misteriosamente vuota da oltre cento anni. Chi l’ha costruita? Chi l’ha abitata? Perché è lì...Chissà Agatha Christie quali trame ne avrebbe evocato, per non parlare delle presenze inquietanti che vi avrebbe ambientato Stephen King. Fatto sta che la teoria più in voga, tra le varie elaborate nel corso degli anni, è che la casa solitaria sia stata costruita da un miliardario come base sicura in caso di un’apocalisse zombie. LA LOCATION Siamo sull’isola di Elliðaey, un terreno di 110 acri, un appezzamento di terreno deserto e di difficile accesso situato al largo della costa meridionale rurale dell’Islanda. Oggi risulta completamente deserta, ma le cronache riportano che l’ultimo inquilino dell’isola risale a circa 300 anni fa. Cinque famiglie che vivevano lì facevano affidamento sulla pesca, sulla caccia alle pulcinelle di mare e sull’allevamento del bestiame. Che ci fa allora questa minuscola dimora bianca, con tanto di piattaforma-loggia vuota sull’ingresso, l’unico edificio conosciuto sull’isola di Elliðaey? LE TEORIE Le teorie si rincorrono. Forse un eremita religioso potrebbe vivere lì. Forse il governo islandese ha regalato l’isola alla cantautrice Bjork. Forse un rifugio in attesa di un fenomeno da Walking Dead...La curiosità è tanta da aver innescato l’attenzione mediatica. The Mirror rivela che «un lodge come questo situato su un’isola remota non dispone di elettricità, acqua corrente o impianti idraulici interni. Dispone però di una sauna alimentata da un sistema naturale di raccolta dell’acqua piovana». Il mistero in parte è stato svelato. LA PROPRIETA' La proprietà fu infatti costruita dall’Associazione di caccia Elliðaey che negli anni ‘50la voleva usare come base per cacciare gli stormi di pulcinelle di mare, noti per banchettare con l’abbondante offerta di pesce nelle acque ghiacciate sottostanti. Ma come raggiungerla? Qui viene il bello. Complicatissimo. «Il viaggio verso quest’isola è caratterizzato da temperature gelide e onde che possono a volte essere estremamente terrificante». COME RAGGIUNGERLA Secondo The Travel: «Anche se il viaggio in sé può essere spaventoso e scomodo, raggiungere l’isola è ancora più terrificante. Bisogna saltare dalla barca o dalla nave su un lato ripido dell’isola e tenere una corda attaccata all’isola. Se così non fosse fatto correttamente, è inevitabile una caduta nell’acqua gelata. Dopo aver saltato con successo e aggrappandosi alla corda, è necessario risalire questa parte ripida fino alla cima dell’isola con l’aiuto della corda».
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