#Politiche territoriali
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Nuovo Consiglio Provinciale di Alessandria: Assegnate le Deleghe ai Consiglieri. Il 14 ottobre, insediamento ufficiale e nomine del Presidente Luigi Benzi per il biennio 2024-2026
Il 14 ottobre 2024, presso la sede della Provincia di Alessandria, si è tenuta la prima seduta del nuovo Consiglio Provinciale, eletto il 29 settembre dai Sindaci e Consiglieri dei 187 Comuni della provincia
Il 14 ottobre 2024, presso la sede della Provincia di Alessandria, si è tenuta la prima seduta del nuovo Consiglio Provinciale, eletto il 29 settembre dai Sindaci e Consiglieri dei 187 Comuni della provincia. Durante la sessione, il Presidente Luigi Benzi ha prestato giuramento, confermando l’impegno di fedeltà alla Repubblica e di rispetto della Costituzione. È stato un momento cruciale per…
#Ambiente#amministrazione provinciale#amministrazione pubblica.#bilancio provinciale#Biodiversità#caccia e pesca#Consiglio Provinciale Alessandria#Cristian Scotti#Cultura Locale#deleghe consiglieri#difesa del suolo#Edilizia scolastica#gestione provinciale#Giacomo Perocchio#insediamento Consiglio#Lavori pubblici#Luigi Benzi#mandato provinciale 2024-2026#Maurizio Sciaudone#pianificazione territoriale#PNRR#Politiche giovanili#Politiche territoriali#Polo di Marengo#promozione turistica#Protezione civile#provincia di alessandria#Sport#Stefano Zoccola#Tatiana Mantovan
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Un importante giro di boa verso la manifestazione nazionale del 4 novembre a Roma
Nonostante un tempo inclemente, oltre duemila persone hanno sfilato dalla basilica di San Piero a Grado sino alla base militare di camp Darby, sino ad arrivare alle reti della base del CISAM (Centro Interforze Studi per le Applicazioni Militari), dove pende il progetto di insediamento di una base dei Gruppo di InterventI Speciali dei carabinieri.
Una manifestazione preparata da tempo dal Movimento contro la base a Coltano ed altrove, per dire no alla nuova base che il governo Draghi prima e il governo Meloni adesso intendono costruire nel cuore di un parco naturale già occupato da queste due servitù militari statunitense ed italiana.
L’emergenza palestinese di queste ultime settimane, riesplosa con l’insurrezione popolare del 7 ottobre, ha profondamente condizionato il clima e le parole d’ordine del corteo, orientando tutte le componenti che hanno incarnato la manifestazione ad esprimere la propria solidarietà con il popolo palestinese e la sua resistenza contro Israele, con contenuti diversi ma convergenti sul no al massacro in atto a Gaza.
Una manifestazione importante, che ha visto sfilare molte soggettività provenienti dal centro e nord Italia, impegnate sia nella lotta contro la guerra, sia su tematiche ambientali territoriali riconducibili al clima di “guerra interna” che subiscono i territori, martoriati dal produzioni nocive, discariche e scandali continui, che vedono amministratori locali di tutti gli schieramenti politici coadiuvare e coprire imprese private nell’interramento abusivo di residui cancerogeni.
Insieme alle questioni ambientali sono state agitate le tematiche della militarizzazione della formazione e dell’Università, anche grazie alla forte presenza dei giovani di Cambiare Rotta e di OSA (organizzazione Studentesca di Alternativa), che insieme alla Rete dei Comunisti hanno animato la manifestazione con uno striscione che recitava: “Con la Palestina fino alla vittoria – no basi no guerre no NATO – sabato 4 novembre tuti a Roma”.
Forte la presenza di Potere al Popolo, con la presenza della portavoce nazionale Marta Collot, intervenuta ai microfoni e sulla stampa sui temi del No alla guerra, alla NATO e all’invio delle armi in Ucraina, oltre che alla solidarietà con la resistenza palestinese.
Infine ma non per ultima l’Unione Sindacale di Base, che nel suo intervento al microfono ha evidenziato il clima di guerra “interna” che si sta vivendo a livello continentale con l’arresto di un sindacalista della CGT francese per “apologia di terrorismo” per aver solidarizzato con la resistenza palestinese.
Anche in Italia si susseguono provvedimenti liberticidi contro il diritto di sciopero e contro le mobilitazioni studentesche. Una guerra fatta di tagli enormi alla spesa sociale e ai salari per pagare missioni militari e invio di armi, ma anche di centinaia di morti sul lavoro e decine di migliaia di invalidi.
A Pisa abbiamo vissuto un momento importante di mobilitazione, che ha portato in piazza istanze generali e territoriali.
Ora si tratta di mettere a valore la forza espressa contro basi militari, militarizzazione della società e devastazioni territoriali, orientandola contro il primo responsabile di queste politiche: il governo Meloni e il suo allineamento totale con l’euroatlantismo NATO, che sta portando il paese nell’occhio del ciclone di un escalation pericolosissima per la pace nel mondo.
Per questo siamo scesi in piazza indicando nella manifestazione nazionale del 4 novembre come ulteriore passaggio, insieme a tutte le mobilitazioni che si svolgeranno in quel giorno in altre città, per dare una nuova prospettiva al movimento contro la guerra nel nostro paese.
Ci vediamo a Roma il 4 novembre!
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Per il Sud 2.200 nuove assunzioni per migliorare l'impiego dei fondi europei: al via il concorso
Per il Sud 2.200 nuove assunzioni per migliorare l'impiego dei fondi europei: al via il concorso Al via l'8 ottobre il bando del concorso RIPAM per l'assunzione di 2.200 nuovi funzionari, nelle amministrazioni territoriali di Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia e presso il Dipartimento per le Politiche di Coesione e per il Sud, organizzato dal Dipartimento della Funzione Pubblica della Presidenza del Consiglio dei Ministri, d'intesa con il Dipartimento per le... Leggi articolo completo su La Milano Read the full article
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Giorgia Meloni · La Cabina di regia di oggi sul PNRR conferma l’eccellente lavoro portato avanti dal Governo, in sinergica collaborazione con le istituzioni preposte e con i soggetti attuatori, sull’attuazione del nuovo Piano italiano, che ha liberato risorse strategiche per alimentare la crescita economica strutturale dell’Italia, al primo posto in Europa per obiettivi raggiunti ed avanzamento finanziario. I dati di questi giorni sul PIL e sull’incremento dell’occupazione, che vedono il Mezzogiorno crescere di mezzo punto in più rispetto alla media nazionale rappresentano un ulteriore stimolo ad intensificare la pianificazione di politiche virtuose, finalizzate a colmare concretamente i divari territoriali di competitività e produttività della Nazione. Anche per la sesta rata, come accaduto per la quinta, l’Italia è la prima Nazione in Europa a presentare la richiesta di pagamento. Risultati, frutto di lavoro e impegno del Governo italiano, di cui siamo profondamente orgogliosi.
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Un chiave nell’innovazione europea è l’Intelligenza Artificiale
La digitalizzazione insieme alla sostenibilità ed all’economia circolare, supportate dall’Intelligenza Artificiale, costituiscono ottimi strumenti per avviare nuove iniziative che possono distinguerci dal resto del mondo e darci, come Europei, nuovi vantaggi competitivi. Queste le parole di Christian Colombo, presidente di Afil – Associazione Fabbrica Intelligente Lombardia (il Cluster Tecnologico per il Manifatturiero Avanzato, ufficialmente riconosciuto da Regione Lombardia), pronunciate in occasione dell’evento Clusters meet Regions organizzato a Milano il 26 e 27 marzo 2024. La situazione di contesto è “instabile”, visti i cambiamenti significativi che influenzano l’economia, la politica e la società. La presenza di conflitti militari nei Paesi vicini e, prima ancora, l’impatto della pandemia globale, hanno ostacolato i flussi commerciali e provocato una ristrutturazione delle relazioni economiche. L’aumento dei costi logistici e dei prezzi dei beni di consumo, insieme all’instabilità in alcune aree, stanno creando disuguaglianze sociali sempre più evidenti. Insomma, per la manifattura lombarda, italiana e continentale, non è facile. Ma nulla è perduto. La Twin Transition (doppia transizione digitale ed ecologica) non è un ostacolo, ma una sfida nella quale entrano in gioco i Cluster regionali e nazionali. Per natura e vocazione, essi associano attori diversi con competenze differenti: aziende piccole, medie e grandi, centri di ricerca, atenei, enti istituzionali ed associazioni; favoriscono la collaborazione tra associati, la condivisione delle conoscenze e delle risorse, nonché lo sviluppo di sinergie tra imprese ed enti all’interno di una stessa regione o area geografica. Poi entrano in gioco i rapporti con l’Europa, che promuove attivamente l’ecosistema dei Cluster attraverso iniziative come la European Cluster Collaboration Platform (Eccp). Secondo Tullio Tolio, Presidente del Comitato Tecnico-Scientifico di Afil e del Cluster Fabbrica Intelligente (Cfi), nonché docente di Manufacturing Systems Engineering al Politecnico di Milano, occorre un approccio europeo olistico volto a sostenere gli ecosistemi territoriali come motori di crescita. Queste considerazioni sono emerso durante il primo evento Clusters Meet Regions del 2024, che si è tenuto a Milano a fine marzo. Progettato da Paolo Vercesi, Direttore Esecutivo di Afil e Cluster Manager di Cfi, e co-organizzato insieme ad Eccp, Regione Lombardia ed i Cluster Tecnologici Lombardi, l’evento internazionale ha raccolto oltre 250 iscritti provenienti da tutta Europa per approfondire modelli ecosistemici e strategie di innovazione, con particolare attenzione al complesso panorama industriale della Lombardia. A latere, Eccp, con il supporto di Regione Lombardia ed Afil, ha redatto un Input Paper, che evidenzia il contributo fondamentale dei Cluster Tecnologici Lombardi allo sviluppo di un’economia industriale sostenibile ed innovativa nella regione. Questo documento è stato integrato da un Case Study specifico, che ha approfondito la centralità del ruolo di Regione Lombardia e del supporto di Afil nella transizione industriale del manifatturiero lombardo. Il Cluster si impegna infatti a collaborare strettamente con le istituzioni europee e regionali per promuovere politiche industriali e di innovazione mirate alla crescita economica sostenibile; al tempo stesso, si concentra sul supporto alle imprese nell’affrontare le sfide della transizione digitale ed ecologica, offrendo strumenti e risorse per implementare buone pratiche ed adottare tecnologie avanzate. Grazie alla partecipazione attiva a network europei come European Cluster Collaboration Platform (a cui è legata l’organizzazione dell’evento Clusters Meet Regions), Iniziativa Vanguard, Smart Specialisation Platform e Quattro Motori per l’Europa, Afil si propone come punto di riferimento per lo scambio di conoscenze ed esperienze nell’ambito dello sviluppo industriale e dell’innovazione. Una sfida per l’Europa: la Twin Transition «A differenza del passato, l’Europa cerca ora di essere leader su temi chiave come la transizione verde» – afferma Tolio – «Tuttavia, occorre integrare la sostenibilità ambientale, economica e sociale in tutte le iniziative». Ad esempio, attraverso l’economia circolare, che favorisce la salute del pianeta e, al contempo, offre opportunità economiche e sociali per le comunità e le imprese. Un altro punto chiave nell’innovazione europea è l’Intelligenza Artificiale. Secondo Tolio, l’Europa è in ritardo rispetto ad altre regioni del mondo in questo campo, ma vi è l’opportunità di colmare questa lacuna. Se utilizzata in modo responsabile, l’Intelligenza Artificiale può portare a miglioramenti significativi in vari settori, dall’energia alla logistica, contribuendo a rendere l’Europa competitiva a livello globale. Tolio evidenzia infine il ruolo fondamentale degli ecosistemi territoriali nell’incubare idee e innovazioni, sottolineando come le politiche europee debbano sostenerli e promuoverli, in modo che questi possano continuare ad essere motori di crescita economica e sociale. La risposta alle sfide attuali passa per l’Europa Il supporto alle imprese Per Colombo, «non ci sarà una seconda possibilità». Ci sono iniziative europee importanti che vanno nella direzione indicata, cioè quella di raccogliere le sfide della Twin Transition. «Si pensi ai Quattro Motori per l’Europa o alla European Cluster Collaboration Platform». Occorre, però, trovare il modo per mettere a terra gli sviluppi innovativi, tenendo presente che, in alcune regioni europee come la Lombardia, la maggior parte delle aziende ha meno di 50 dipendenti. «Queste imprese non dovrebbero trovarsi di fronte ad oneri e difficoltà che complichino l’accesso a finanziamenti o crediti fiscali per promuovere questi nuovi obiettivi. Altrimenti sarà una ricetta per il disastro» termina Colombo. Il modello di collaborazione tra Cluster «È naturale pensare ad espandere gli orizzonti attraverso una piattaforma di collaborazione tra i Cluster europei. Dobbiamo costruire un modello cooperativo che sfrutti sinergicamente le risorse, l’esperienza e le tecnologie di tutte le regioni europee coinvolte. Occorre immaginare un dialogo trasversale basato sulla condivisione di idee e progetti, che favorisca così la contaminazione» afferma il presidente del Cluster Fabbrica Intelligente Gianluigi Viscardi. I Cluster al centro delle Strategie di Specializzazione Intelligente «I Cluster sono il cuore delle Strategie di Specializzazione Intelligente». Parole di Felipe Javier Carrasco Torres, Viceministro per le Politiche Industriali, Commerciali e Turistiche dell’Autorità Regionale di Valencia, che ricalcano quelle di Elisabetta Confalonieri, Direttore Generale per l’Università, la Ricerca e l’Innovazione di Regione Lombardia. La Strategia di Specializzazione Intelligente (S3) è un approccio europeo utilizzato dalle regioni per identificare e concentrarsi su settori specifici in cui possiedono vantaggi competitivi, distintivi o potenziali di sviluppo. Per Carrasco Torres, «il ruolo dei Cluster è indispensabile non solo per le regioni, ma per l’intero tessuto economico europeo, allineando le ambizioni regionali con gli obiettivi principali dell’Unione Europea. La collaborazione tra le regioni europee attraverso i Cluster è un pilastro fondamentale per accelerare la transizione europea verso pratiche sostenibili e innovative». Il ruolo della European Cluster Collaboration Platform La European Cluster Collaboration Platform (Eccp) serve a facilitare la cooperazione e lo scambio di conoscenze tra Cluster e regioni europee. «Eccp offre un luogo virtuale dove i membri dei Cluster possono trovare partner potenziali per progetti collaborativi, condividere best practices, accedere a risorse ed informazioni pertinenti, nonché partecipare ad eventi di networking e matchmaking, come ad esempio Clusters Meet Regions organizzato a Milano. Inoltre, la piattaforma fornisce supporto per l’implementazione di politiche ed iniziative a livello regionale ed europeo, con particolare attenzione alla promozione dell’innovazione, della competitività e della transizione verso un’economia verde» afferma Teodora Jilkova, Eccp Team Member, in apertura dell’evento. Input paper: la Lombardia e la valorizzazione dell’ecosistema dei Cluster «È importante rafforzare l’ecosistema dei Cluster, anche per la Lombardia, per sfruttare appieno il potenziale della regione» afferma Jan-Philipp Kramer, Head of EU Services di Prognos, presentando ai partecipanti i contenuti dell’Input Paper redatto da Eccp insieme a Regione Lombardia ed Afil. La Cluster Solutions Library evidenzia le iniziative in cui i Cluster hanno svolto un ruolo attivo nei 14 ecosistemi industriali (come indicato nella strategia industriale aggiornata dell’UE) e nelle economie regionali e sono motori per la transizione economica, in linea con la strategia industriale di transizione verde e digitale e di costruzione della resilienza. «La Lombardia è il centro economico trainante per l’Italia, rappresentando il 25% del Pil del paese e contribuendo al 26% delle esportazioni nazionali». Tuttavia, il prerequisito per affrontare le sfide economiche ed ambientali è l’innovazione rispetto alla quale, i Cluster svolgono infatti un ruolo fondamentale. Case study: il ruolo del cluster Afil a supporto di Regione Lombardia Il ruolo strategico di Afil Afil rappresenta il punto di riferimento per Regione Lombardia rispetto alle tematiche di innovazione del settore manifatturiero lombardo. In particolare, di concerto con l’autorità regionale, il Cluster si impegna attivamente nella definizione di strategie e nella redazione di documenti a supporto, come la “Roadmap per la Ricerca e l’Innovazione sull’Economia Circolare” (approvata nel 2020, con Delibera di Giunta di Regione Lombardia, e di cui è disponibile anche una sintesi) e le “R&I Priorities for enhancing Artificial Intelligence applications in Manufacturing in Lombardy”, frutto di un percorso di riflessione facilitato dal Cluster Afil e coordinato da Politecnico di Milano ed Università degli Studi di Bergamo. Quest’ultimo documento (di cui è disponibile una sintesi) è stato ufficialmente presentato proprio in occasione dell’evento Clusters Meet regions di Milano del 26 e 27 marzo 2024. In coerenza con la propria missione, Afil facilita e coordina iniziative volte a promuovere, l’innovazione e la collaborazione tra imprese, enti di ricerca ed istituzioni accademiche, con l’obiettivo di stimolare la crescita economica sostenibile e la creazione di posti di lavoro qualificati, concentrandosi su settori e temi chiave rispetto ai quali la Lombardia ha un vantaggio competitivo, come il Manifatturiero Avanzato e le tecnologie abilitanti. Partecipazione alle iniziative europee Il coinvolgimento attivo in iniziative europee del calibro di European Cluster Collaboration Platform, come Iniziativa Vanguard, Smart Specialisation Platform e Quattro Motori per l’Europa, permette ad Afil di facilitare ulteriormente la collaborazione tra Cluster e stakeholder regionali per lo sviluppo industriale delle regioni. Questa partecipazione consente di mettere a confronto modelli ed iniziative regionali, nonché di scambiare esperienze e buone pratiche con altre regioni europee, nell’ottica di creare sinergie e promuovere la cooperazione per affrontare le sfide comuni e sfruttare le opportunità disponibili. Focus sulla Twin Transition Afil riveste un ruolo fondamentale come punto di riferimento sulle tematiche della trasformazione digitale e sostenibilità nel manifatturiero lombardo. Le sue attività promuovono pratiche relative a digitalizzazione, circolarità e remanufacturing. In particolare, Afil supporta infatti le imprese nella trasformazione dei processi produttivi verso modelli più sostenibili e digitali, fornendo loro strumenti e risorse per affrontare questa transizione in modo efficace. A tali iniziative sul territorio si affiancano numerose attività implementate nell’ambito dei progetti europei di cui il Cluster Afil è partner, in particolare quelli co-finanziati mediante il nuovo strumento europeo Interregional Innovation Investments (I3): DeremCo (che mira a supportare le pmi del settore dei compositi nello sviluppo di nuovi modelli di business circolari e nella promozione dell’innovazione tecnologica), Batmass (il cui obiettivo è creare una “European Circular Battery Valley”, focalizzandosi sul riciclo e remanufacturing delle batterie) e Smart-Growth (finalizzato a promuovere l’utilizzo dell’Intelligenza Artificiale nel processo di crescita dei cristalli per applicazioni industriali e, in particolare, nel settore della fotonica). Sempre sul tema della Twin Transition, Afil ricopre un ruolo attivo in altri progetti europei, presentati in occasione dell’evento Clusters meet Regions, come ad esempio, Adma TranS4MErs (finalizzato a supportare le Pmi manifatturiere nel proprio percorso di trasformazione digitale), AI Redgio 5.0 (che intende a promuovere l’adozione delle tecnologie di Intelligenza Artificiale nelle imprese manifatturiere), LCamp (che mira a sviluppare le competenze nel settore della manifattura avanzata), Pimap4Sustainability (volto ad accelerare l’adozione di soluzioni e processi digitali ed ecologici in ambito fotonica, materiali avanzati e manifattura avanzata), Plastix (che mira ad agevolare una trasformazione industriale verso un’economia efficiente delle risorse, con particolare riferimento alle politiche in ambito riciclo, riutilizzo e sostituibilità della plastica) e GreenSmartMed (il cui obiettivo è sviluppare una metodologia per favorire la cooperazione transnazionale tra gli attori della Quadrupla Elica). Organizzazione dell’evento Clusters Meet Regions a Milano Regione Lombardia ed Afil hanno visto nell’evento Clusters Meet Regions un’opportunità unica per sviluppare una narrativa coerente e integrata che illustri il ruolo dei Cluster Tecnologici Lombardi e le loro iniziative verso un pubblico più ampio. Attraverso l’organizzazione di questo evento, Afil ha voluto inoltre promuovere la propria visione e le proprie attività, evidenziando il contributo alla crescita economica sostenibile ed all’innovazione industriale a livello lombardo ed europeo. L’evento internazionale ha offerto infatti a Regione Lombardia, ad Afil ed agli altri Cluster regionali un’occasione per condividere esperienze, conoscenze e strategie con altre regioni e Cluster europei, contribuendo così a rafforzare la propria centralità nell’ecosistema industriale europeo. Read the full article
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Elezioni India: Rahul Gandhi, 'salviamo la democrazia'
A un giorno dall’inizio della prima fase delle elezioni politiche indiane, che domani vedranno ai seggi gli elettori di 102 circoscrizioni in 21 tra stati e unità territoriali, Rahul Gandhi, il leader del partito del Congresso, ha invitato i militanti e a fare di tutto per salvare la Costituzione e la democrazia indiane. “Queste non sono elezioni normali”, ha detto il figlio di Sonia Gandhi…
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"Un rapporto dell’Osservatorio conti pubblici italiani mostra come gli studi scelti da chi si laurea rispondano solo in parte alla richiesta di laureati delle imprese: mentre queste cercano soprattutto laureati in economia (nel 26,4 per cento dei casi), a concludere un percorso di studi economici è solo il 17 per cento dei laureati; lo stesso vale per le professioni ingegneristiche, richieste nel 22,6 per cento dei casi contro il 12 per cento dei laureati. Allo stesso modo, rispetto alla richiesta è bassa la percentuale di laureati in informatica, architettura e ingegneria civile. Al contrario, il numero di laureati in scienze politiche e della comunicazione è molto alto rispetto alla domanda delle aziende.
Questo dipende un po’ da una questione culturale, per cui gli studenti tendono a scegliere i percorsi di cui hanno più sentito parlare da familiari e amici, e che ritengono quindi una scelta più sicura, a prescindere dall’effettivo riscontro sul mercato del lavoro."
Ma certo, scelgono di fare scienze politiche o della comunicazione anzichè ingegneria perché glielo suggeriscono mamma e papà e perché è una "scelta sicura". Nel senso che sono sicuri di laurearsi? Sperando che il pezzo di carta dia accesso a un lavoro a prescindere dall'utilità?
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Nel corso del 2023, la Federazione Italiana Metalmeccanici (FIM) ha inaugurato un ambizioso progetto di digitalizzazione del proprio archivio, grazie alla preziosa collaborazione della Fondazione Giulio Pastore e dell'Archivio Riccardi. Questa iniziativa è stata resa possibile grazie al sostegno finanziario ottenuto attraverso un bando della Direzione Generale Archivi del Ministero della Cultura, intitolato "L’Archivio Storico FIM-CISL. Dalle carte della Segreteria Generale e dall’archivio fotografico, i metalmeccanici nel Novecento". L'archivio, che abbraccia il periodo dal 1949 agli inizi del 2000, rappresenta una testimonianza preziosa della storia sindacale italiana. Congressi, assemblee, dibattiti e momenti salienti con i più eminenti esponenti sindacali e politici sono accuratamente conservati, tracciando l'evoluzione e l'impatto della FIM sin dai suoi primi anni di attività. Le fotografie includono anche scatti di attività internazionali negli anni '50, evidenziando l'impegno della FIM su scala globale, oltre che nazionale. Le immagini documentano altresì manifestazioni e iniziative sindacali, offrendo uno sguardo approfondito sulle attività svolte dalla Federazione Italiana Metalmeccanici durante il periodo in esame. Esse testimoniano anche momenti di tensione e lotta, come quelli che coinvolsero gli atenei, come l'Università La Sapienza, durante gli anni Settanta. Il progetto di digitalizzazione ha consentito di catalogare circa cinquanta raccoglitori, rappresentando un ricco serbatoio di informazioni pronto ad essere esplorato da ricercatori e studiosi interessati a indagare il ruolo della FIM nelle politiche del lavoro del secondo Novecento. L'intervento archivistico ha, inoltre, contribuito a mettere al sicuro questa preziosa documentazione, precedentemente a rischio di dispersione e mai completamente ordinata. Il progetto non si limita a essere una mera digitalizzazione, ma si propone come punto di partenza per costruire il futuro dell'archivio. L'obiettivo è quello di sviluppare un network con le altre federazioni che hanno intrapreso esperienze simili, allo scopo di ispirare le federazioni territoriali a recuperare e preservare il materiale a loro disposizione. In questo modo, il patrimonio storico della FIM sarà non solo conservato ma anche valorizzato per le generazioni future. Clicca qui per accedere all'archivio
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Louise Toupin
Louise Toupin è una politologa, accademica e attivista canadese, specializzata in studi femministi.
Dal 1969 al 1971 ha fatto parte Front de libération des femmes del Québec, il primo gruppo neo-femminista a Montreal.
Nel 1976 è stata cofondatrice della casa editrice femminista Éditions du remue-ménage. Ricercatrice indipendente, è coautrice di tre antologie: Québécoises Deboutte! (1983) con Véronique O’Leary, La pensée féministe au Québec (2003, con Micheline Dumont) e Luttes XXX (2011, con Maria Nengeh Mensah e Claire Thiboutot).
Nata a Champlain, in Quebec, nel 1946, ha conseguito un master presso l’Università di Montréal nel 1972 e un dottorato di ricerca presso l’Università del Québec nel 1994, dove ha insegnato fino al pensionamento.
La sua ricerca si è concentrata su raccolte e analisi della teoria femminista della storia del Québec.
È stata anche ricercatrice post-dottorato presso l’Istituto Universitario Europeo di Firenze.
Dal 2000 si è impegnata nella promozione dei diritti delle lavoratrici del sesso e della loro inclusione sociale.
Nel 2011 ha co-fondato l’Alliance féministe solidaire.
Louise Toupin ha svolto un lavoro sostanziale sul concetto di riconoscimento del lavoro invisibile tipicamente svolto dalle donne, concetto che ha elaborato nel suo saggio del 2014 che in italiano è tradotto col titolo: Il salario al lavoro domestico. Cronaca di una lotta femminista internazionale (1972-1977).
All’inizio degli anni Settanta, il Collettivo internazionale femminista decretava la fine della “naturalizzazione” delle donne al lavoro domestico, lanciando la sua sfida teorico-politica al femminismo socialista e al marxismo classico. All’insegna dello slogan “Salario al lavoro domestico”, ha costruito una campagna internazionale dalle coordinate teoriche e politiche inedite che ha aperto la strada a un nuovo modo di intendere il ruolo sociale della donna, il lavoro produttivo e riproduttivo e la stessa produzione di valore capitalista. Attraverso l’attività di collettivi territoriali, incontri internazionali e momenti di mobilitazione, anche a elevata conflittualità su tutti gli aspetti, anche “invisibili”, del lavoro domestico – dall’aborto alla pratiche mediche, alla salute delle donne, alla sessualità, alla contraccezione e alla sterilizzazione, al reddito, ai servizi (scuola, casa, sanità), alla violenza domestica e al lavoro sessuale – il Collettivo internazionale femminista ha scritto una pagina importante della storia del femminismo radicale, rimasta a lungo nell’ombra. Attingendo a una vasta ricerca d’archivio e arricchito da una serie di interviste, il testo ripercorre la storia del movimento, offrendo strumenti critici su una serie di questioni ancora attuali come il lavoro di cura, la divisione sessuale del lavoro, la conciliazione famiglia-lavoro, la sessualità come lavoro e la riproduzione sociale su scala globale.
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e anche il consultorio Asl saluta Roseto...
Non intendo analizzare l'ottimo comunicato degli amici di FDI Roseto:
Ma solo rimarcare che sono iniziate ufficialmente le schermaglie politiche per le prossime regionali. Il "disinteresse" dell'amministrazione rosetana va tutto in quella direzione, quella del dover mettere paletti al programma ASL di rinnovamento dei plessi territoriali (consultorio e poi casa di comunità) e di rimando a chi governa oggi la Regione.
Sfido chiunque nel dimostrare che, con un pizzico di buona volontà, non si potesse trovare una temporanea collocazione del consultorio nella seconda città della provincia di Teramo e in 56kmq di territorio! Un dovere dell'amministrazione Nugnes, un impegno conosciuto da tempo su cui dare risposta ai cittadini!!
Eppur si tratta di servizi fondamentali, tra i pochi e deficitari che la città offre, servizi per la base quotidiana e la salute del cittadino.
Ma di fronte alla ferocia politica, nulla di tutto questo è importante. Contano solo dispetti, rimandi e giochi di fazione per buttar colpe e zizzania qui o la, pur se esempi massimi di scelleratezza politica. E mantra assoluto della politica, meglio la scelleratezza che la logica dei comportamenti per la tutela dell'interesse pubblico.
Mi piacerebbe poi entrare nei cervelli di taluni del centrodestra regionale e provinciale, che hanno votato, appoggiato e finanziato diverse situazioni dell'amministrazione di sinistra targata Nugnes, con la promessa di un tozzo di presunti voti alle prossime consultazioni di marzo.... oramai è chiaro che rimarranno con il tozzo in mano.
E i cittadini con un problema in più nella loro quotidianità.
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La Governance Regionale della Ricerca Sanitaria in Italia: modelli e prospettive di innovazione
Presentati alla SDA Bocconi i modelli regionali per la governance della ricerca sanitaria: un confronto sui sistemi di gestione, sprechi e soluzioni innovative.
Presentati alla SDA Bocconi i modelli regionali per la governance della ricerca sanitaria: un confronto sui sistemi di gestione, sprechi e soluzioni innovative. Il 28 ottobre, presso la SDA Bocconi, si è svolto l’evento “La governance regionale della ricerca sanitaria”, organizzato dal CERGAS SDA Bocconi e dal Centro Studi Interaziendale di Management Sanitario (CESIM), con il supporto della…
#Amelia Compagni#Antonio Maconi#buone pratiche sanità#CERGAS#CESIM#collaborazioni sanità#Comitati Etici Territoriali#DAIRI Piemonte#Emilia Romagna ricerca sanitaria#eventi Bocconi#farmaci immunosoppressori#Fondazione Cra#fondazione IRCCS#fondi per la ricerca#gestione risorse sanitarie#gestione sanità#governance sanitaria#inefficienze sanità#innovazione sanitaria#integrazione sanitaria#istituzioni sanitarie#Lazio Policlinico Umberto I#modelli regionali ricerca sanitaria#network di ricerca#organizzazione sanitaria#politiche sanitarie#politiche sanitarie regionali#qualità ricerca#rete ricerca regionale#Ricerca medica
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Palestina e Israele, il conflitto infinito
Palestina e Israele antagoniste da decenni ormai. Il conflitto tra Israele e la Palestina è un'antica e complessa questione che ha radici storiche, religiose, politiche e territoriali. La lotta per il controllo della terra tra ebrei e arabi in questa regione del Medio Oriente è iniziata molto tempo fa e ha portato decenni di tensioni, violenze e negoziati infruttuosi. La disputa si concentra principalmente sulla terra che è stata oggetto di rivendicazioni da entrambe le parti. Dopo la seconda guerra mondiale e l'Olocausto, la comunità internazionale ha riconosciuto il diritto degli ebrei ad avere una patria, e nel 1948 è stato istituito lo Stato di Israele. Tuttavia, la creazione di Israele ha portato all'esodo di centinaia di migliaia di palestinesi, che hanno perso le proprie case e terre. Da allora, il conflitto è diventato sempre più complesso. Le guerre tra Israele ei suoi vicini arabi, gli attentati suicidi palestinesi e le violenze reciproche hanno costellato la storia della regione. L'occupazione israeliana della Cisgiordania e della Striscia di Gaza ha generato ulteriori tensioni e ha portato a una serie di conflitti armati, come la guerra del 1967, la guerra del 1973 e le intifade palestinesi. Il processo di pace è stato costellato da numerosi tentativi falliti di negoziati tra le due parti. Gli accordi di Oslo del 1993 sembravano promettenti. Essi hanno portato alla creazione dell'Autorità Palestinese e hanno delineato una strada verso una soluzione a due Stati. Tuttavia, le questioni fondamentali, come il confine, lo status di Gerusalemme, il diritto al ritorno dei rifugiati palestinesi e la costruzione di insediamenti israeliani, sono rimaste irrisolte. Palestina e Israele Il conflitto ha causato sofferenze immense per entrambe le popolazioni. Gli israeliani hanno vissuto sotto la minaccia di attacchi terroristici, mentre i palestinesi hanno sofferto a causa dell'occupazione militare, della perdita di terre e dell'oppressione economica. La violenza ha creato un circolo vizioso di vendette e rappresaglie, alimentando l'odio e l'estremismo da entrambe le parti. La comunità internazionale ha cercato ripetutamente di mediare una soluzione pacifica al conflitto, ma finora non sono stati raggiunti risultati duraturi. La questione è diventata un nodo geopolitico complesso, coinvolgendo anche altre potenze regionali e globali. La soluzione più accettata e auspicata dalla comunità internazionale è quella di due Stati indipendenti, Israele e Palestina, che coesistano in pace e sicurezza. Tuttavia, la strada verso una soluzione pacifica sembra sempre più difficile da percorrere, con ostacoli politici, differenze ideologiche e un clima di sfiducia tra le due parti. Intervista a cura di Serena Bonvisio Foto di Pea su Unsplash Read the full article
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Regione Emilia Romagna: oltre 100 milioni di euro per welfare, sanità, servizi, cultura e trasporti gratis per studenti under 19
Regione Emilia Romagna: oltre 100 milioni di euro per welfare, sanità, servizi, cultura e trasporti gratis per studenti under 19 Cento milioni di euro per consolidare crescita e sviluppo dell'Emilia-Romagna. Con più fondi per il trasporto pubblico locale, ma anche per il sostegno all'affitto e i servizi educativi e dell'infanzia, oltre che per l'accesso alle attività scolastiche e formative. E più risorse per la salute, a partire dall'edilizia sanitaria, ma anche per aumentare il Fondo regionale per la non autosufficienza che nel 2024 inciderà sul bilancio regionale per oltre 560 milioni di euro, arrivando a oltre 600 milioni nel biennio successivo. E ancora, ulteriori risorse per andare oltre i Livelli essenziali di assistenza (Lea), che l'Emilia-Romagna garantisce al grado più alto nel Paese, aggiungendo nuove prestazioni a quelle assicurate dal servizio sanitario regionale. E, infine, più fondi per la cultura, per progetti di marketing e promozione turistica e per i grandi eventi sportivi, insieme a quelli di rilievo regionale e locale. Sono le priorità della prima variazione di Bilancio 2024, definita dalla Giunta regionale e che verrà portato all'approvazione dell'Assemblea legislativa la prossima settimana. Variazione che consente di garantire la continuità dei servizi, la sostenibilità del sistema sociosanitario e la prosecuzione dell'attuazione dei programmi europei e delle politiche di sviluppo settoriali e territoriali. La manovra si inserisce nel Rendiconto 2023 della Regione che, insieme a un risultato d'esercizio di oltre 1,2 miliardi di euro, fa registrare la chiusura in pareggio dei bilanci della sanità oltre che l'azzeramento dei disavanzi pregressi, sempre del comparto sanitario, risalenti al 2011. La Regione ha rimodulato e ridotto alcune spese e di conseguenza finanziato ulteriori interventi. Questo grazie all'adeguamento delle previsioni di entrata, a minori spese per la riduzione degli interessi passivi sull'anticipazione di cassa, l'aggiornamento delle risorse destinate alla copertura degli oneri di ammortamento di mutui. "Grazie ai conti in ordine- sottolineano il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, e l'assessore al Bilancio, Paolo Calvano- siamo in grado di rispondere con ulteriori risorse ai bisogni della comunità regionale, senza rinunciare a una crescita sostenibile che vada di pari passo con la coesione sociale e territoriale. Inoltre, l'ottimo Rendiconto 2023, il bassissimo livello di indebitamento, il buon andamento delle entrate fiscali e il rientro di alcuni fondi rotativi, ci consentono di predisporre una manovra ampia che punta a garantire i servizi nell'anno in corso, e al contempo a determinarne un rafforzamento per gli anni a venire". La manovra in sintesi Continuità dei servizi. Con 35 milioni di euro si incrementerà il Fondo regionale per la non autosufficienza andando a coprire con 25 milioni gli aumenti contrattuali del settore e 10 milioni di euro per attenuare l'aumento delle tariffe per le fasce di reddito più deboli, così come da accordo sottoscritto tra Regione e parti sociali: l'intervento comprende il sostegno sia al comparto del privato sociale sia alle Asp. Quasi 19 milioni di euro per il finanziamento aggiuntivo per livelli di assistenza superiori ai Lea. Con 13,6 milioni di euro sarà data copertura ai rimborsi agli emotrasfusi. Trasporto pubblico locale – bus e treni regionali - gratuito per gli studenti under 19. Si conferma anche per l'anno scolastico 2024-2025 il progetto 'Salta SU', con una previsione di spesa per il primo quadrimestre, settembre-dicembre 2024, di 14 milioni di euro. Proseguono e si rafforzano le politiche per la casa andando ad aggiungere 7 milioni di euro al fondo di 2 milioni già previsto a inizio anno. Saranno coperti, con circa 10 milioni di euro, gli aumenti contrattuali e le assunzioni di personale per far fronte alle esigenze dell'alluvione del maggio 2023. Ancora 2,2 milioni per interventi volti a facilitare l'accesso e la frequenza alle attività scolastiche e formative. In linea con quanto stabilito con il Patto per il lavoro e per il clima, prosegue l'attuazione della programmazione europea che vede rifinanziato il fondo rotativo energia per circa 4 milioni e 12,5 milioni per completare la programmazione turistica, culturale e sportiva: in particolare stanziati 1,8 milioni in più per finanziamenti e investimenti del comparto sciistico. Inoltre, è stato potenziamento il fondo speciale Bei per ridurre il costo dei finanziamenti per le attività ricettive. Ulteriori 5,5 milioni per la promozione di grandi eventi sportivi e di eventi di rilievo regionale e locale, 3,9 milioni per l'attuazione di progetti di marketing e di promozione turistica e più 2,5 milioni per contributi e attività nel settore della cultura. Ulteriori 1,3 milioni per trasferimenti alle Province per riqualificazione, ammodernamento, sviluppo della rete viaria, 5 milioni per trasferimenti ad Atersir per l'attuazione del piano di azione ambientale per un futuro sostenibile. Infine, 600mila euro per rafforzare il fondo per le Unioni montane e 500mila euro a sostegno delle comunità colpite da grandine e tornado. 10 milioni di euro sono destinati al Fondo sociale regionale per l'attuazione dei piani di zona.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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Fabio Massimo Castaldo
…EPPUR SI MUOVE! La trasparenza, la condivisione e la partecipazione dal basso pagano SEMPRE! E riescono a sormontare anche gli ostacoli più ardui e difficili! È con grande soddisfazione che apprendo della decisione del M5S, dopo il mio accorato appello e la mia proposta pubblica dell’altro ieri sul sostegno economico al territorio, di istituire una commissione per la presentazione e la selezione di progetti e iniziative politiche da parte dei Gruppi territoriali da finanziare con i fondi del 2xmille. Come avevo proposto proprio nella mia richiesta, è fondamentale dotare i nostri gruppi locali degli strumenti necessari a far politica sul territorio. Non c’è fine più urgente per noi da perseguire. Sono contento di vedere che, rispetto a quanto mi era stato detto a giugno nel Consiglio Nazionale, ci sia stata una totale inversione di rotta! Ed è tutto merito di chi ci crede da sempre! Grazie davvero di cuore alle centinaia di attivisti e portavoce municipali, comunali, regionali e nazionali che hanno espresso la volontà di sottoscrivere il mio appello: ovviamente il nostro impegno non finirà qui, siamo solo all’inizio! Lancerò a breve la raccolta firme ufficiale per destinare obbligatoriamente almeno il 90% dei fondi del 2xmille ai gruppi territoriali: l’obiettivo è quello di finanziare la formazione permanente dei nostri attivisti e portavoce locali sui temi comunali, di sostenere i loro progetti e le loro iniziative e di ottenere l’obiettivo minimo di contribuire a sostenere almeno una sede M5S in ogni provincia. Presenteremo ufficialmente queste firme al Consiglio Nazionale e alla commissione di valutazione dei progetti da finanziare. E chiederemo che i criteri trasparenti e omogeni che verranno identificati garantiscano davvero che queste risorse vadano effettivamente solo a progetti e idee genuinamente sostenute dal basso! C’è ancora tantissimo lavoro da fare per rilanciare veramente il nostro Movimento sui territori, e soltanto con l’impegno di tutti potremo farcela! Noi non molliamo. Avanti insieme, coraggio!
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27 mag 2023 14:50
"ESPRESSO AMARO" PER DONATO AMMATURO! L'IMPRENDITORE, A CAPO DEL GRUPPO “LUDOIL” E NUOVO AZIONISTA DE “L’ESPRESSO” COMPARE NELLE INTERCETTAZIONI DELL'INCHIESTA "PETROLMAFIE" – L'INCHIESTA DI "DOMANI": L'UOMO D'AFFARI (CHE NON È INDAGATO) SECONDO GLI INQUIRENTI "VENIVA INDICATO COME UN SOGGETTO PRESTANOME DEL CLAN DEI CASALESI" - L'INTERCETTAZIONE: 'AMMATURO CI SONO I SOLDI, CI SONO QUELLI DEI CASALESI ... LUI SOLO IL NOME HA MESSO'" -
Estratto dell’articolo di Giovanni Tizian e Nello Trocchia per “il Domani”
Il 24 maggio scorso nella proprietà del settimanale L’Espresso è subentrato un nuovo socio: Donato Ammaturo, a capo del gruppo Ludoil, imprenditore leader nel settore dei carburanti.
Il suo gruppo lavora a stresso contatto con lo stato e garantisce, come si legge nel codice etico, una costante lotta contro corruzione e illegalità. Domani ha letto alcuni atti di un processo e ha chiesto un commento ad Ammaturo e alla società, che non sono indagati, che hanno risposto con una diffida preventiva.
L’entrata dell’imprenditore dei carburanti nel settimanale è l’ultima rivoluzione societaria dopo l’arrivo di Danilo Iervolino, già fondatore del gruppo Pegaso delle università telematiche, venduto a una cifra di quasi un miliardo al fondo americano Cvc. Dopo aver venduto Pegaso, Iervolino ha rilevato la Salernitana che milita in serie A.
L’ex patron delle università telematiche condivide con Ammaturo anche le origini territoriali: Iervolino di Palma Campania, l’imprenditore dei carburanti è di Nola, distante appena 8 chilometri. I rapporti tra i due sono ottimi e si sono fortificati proprio nelle dinamiche politiche locali a Palma.
Inoltre Ammaturo è nel consiglio di amministrazione della Banca del Mediterraneo insieme a Raffaele Iervolino, fratello di Danilo, il quale in un comunicato ufficiale dell’istituto risultava tra gli investitori tramite la società IDI, sigla che ritorna nell’affare Espresso.
«Il Consiglio di Amministrazione di BFC Media SpA ha rinunciato al diritto di prelazione sulla cessione delle azioni che IDI Srl, di cui Danilo Iervolino è socio unico, detiene in L’Espresso Media Spa». A comprare il 49 di Iervolino, che resta comunque in BFC, è Alga Srl, con sede a Nola, provincia di Napoli: prezzo dell’operazione 2,6 milioni più 3,3 a titolo di finanziamento soci.
In totale quindi sei milioni di euro. Non male, appena un anno fa Iervolino & Co. avevano comprato la testata per intero a 4,5 milioni dal gruppo Gedi di John Elkan. Una plusvalenza da maestro, alla Iervolino insomma.
La srl Alga è sempre di proprietà di Ammaturo, che tramite il gruppo Ludoil possiede più di 150 stazioni di carburante e vanta alcune convenzioni con Eni: dal colosso di stato, per esempio, ha acquistato nel 2018, tramite la controllata Sodeco, il deposito di carburante di Civitavecchia e l’oleodotto che lo connette allo stoccaggio destinato al rifornimento degli aeroporti di Roma Fiumicino e Ciampino. […]
Il gruppo petrolifero di Ammaturo ha accolto di recente un manager molto vicino a Massimo D’Alema: si tratta di Rodolfo Errore, nominato amministratore delegato di Luce Spa, fino al 2021 presidente di Sace, la società assicurativa finanziaria, controllata dal ministero dell’Economia. […] Errore è anche direttore generale della holding principale di Ammaturo, Ludoil.
Tra il 2020 e il 2021, Ludoil ha ottenuto tre prestiti bancari grazie al programma “Garanzia Italia”: totale 35 milioni di euro. Nel 2022, invece, Ludoil ha firmato un accordo con Unicredit per la ricessione dei crediti dei bonus edilizi, valore 1,3 miliardi di euro.
La sigla Ludoil e il nome di Ammaturo emergono poi in alcune intercettazioni depositate agli atti di un processo in corso, istruito dalla procura antimafia di Catanzaro sulla potente famiglia Mancuso, espressione massima della ‘ndrangheta non solo in Italia. Né Ammaturo né alcun dirigente del suo gruppo è stato mai indagato.
L’indagine del 2021 era stata denominata “Petrolmafie”: i carabinieri del Ros avevano documentato l’enorme giro d’affari della cosca Mancuso nel settore del traffico di carburante, destinato alle pompe bianche.
In alcune intercettazioni tra un imprenditore al servizio del boss Mancuso e la nipote di quest’ultimo troviamo i riferimenti all’azienda di Ammaturo in Calabria, che gestisce il deposito a Vibo Valentia, feudo dei Mancuso. Gli investigatori hanno riassunto così nella loro informativa i dialoghi sul nuovo proprietario de L’Espresso: «Quindi, facendo una più ampia valutazione sulle implicazioni criminali di un’eventualità del genere, osservava che si sarebbero potuti creare dei dissapori con Ammaturo (“Ammaturo lascialo stare!”), evidentemente non in buoni rapporti con la cosca Mancuso (“Ammaturo non lo può vedere!”).
Lo stesso Ammaturo veniva quindi indicato da Giuseppe D’Amico (l’imprenditore complice della cosca, ndr) come un soggetto prestanome/riciclatore della criminalità organizzata campana, e in particolare del clan dei Casalesi». D’Amico diceva: «Ammaturo ci sono i soldi, ci sono quelli dei Casalesi ... lui solo il nome ha messo». Circostanza «immediatamente suffragata da Silvana Mancuso (nipote del boss Luigi Mancuso, ndr) con un secco “infatti”». […]
La società e Ammaturo, più volte sollecitati, a commentare questi atti non hanno voluto rispondere, ma ci hanno inviato una diffida a non pubblicare i contenuti delle intercettazioni. Riteniamo, invece, che sia doverosa la pubblicazione degli atti anche a tutela dello stesso Ammaturo, chiamato in causa da un uomo d’affari in rapporti con la ‘ndrangheta, in una vicenda giudiziaria di cui ha parlato anche l’Espresso, di cui l’imprenditore è il nuovo azionista.
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