#Politiche territoriali
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Terme di Acqui, Marco Protopapa (Lega): “Le terme di Acqui sono una priorità. Tavolo in Regione, si prevedono azioni decisive per il rilancio”. Torino
Torino, 24 Gen - "Le Terme di Acqui rappresentano un tema vitale per il futuro della città e del nostro territorio. È necessario valutare ogni opportunità e mettere in campo tutte le azioni che possano condurre verso un unico obiettivo
Torino, 24 Gen – “Le Terme di Acqui rappresentano un tema vitale per il futuro della città e del nostro territorio. È necessario valutare ogni opportunità e mettere in campo tutte le azioni che possano condurre verso un unico obiettivo: il loro rilancio e una rinascita economica per tutta la comunità. Oggi in Regione insieme all’amministrazione Comunale guidata dal sindaco Danilo Rapetti, agli…
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Un importante giro di boa verso la manifestazione nazionale del 4 novembre a Roma
Nonostante un tempo inclemente, oltre duemila persone hanno sfilato dalla basilica di San Piero a Grado sino alla base militare di camp Darby, sino ad arrivare alle reti della base del CISAM (Centro Interforze Studi per le Applicazioni Militari), dove pende il progetto di insediamento di una base dei Gruppo di InterventI Speciali dei carabinieri.
Una manifestazione preparata da tempo dal Movimento contro la base a Coltano ed altrove, per dire no alla nuova base che il governo Draghi prima e il governo Meloni adesso intendono costruire nel cuore di un parco naturale già occupato da queste due servitù militari statunitense ed italiana.
L’emergenza palestinese di queste ultime settimane, riesplosa con l’insurrezione popolare del 7 ottobre, ha profondamente condizionato il clima e le parole d’ordine del corteo, orientando tutte le componenti che hanno incarnato la manifestazione ad esprimere la propria solidarietà con il popolo palestinese e la sua resistenza contro Israele, con contenuti diversi ma convergenti sul no al massacro in atto a Gaza.
Una manifestazione importante, che ha visto sfilare molte soggettività provenienti dal centro e nord Italia, impegnate sia nella lotta contro la guerra, sia su tematiche ambientali territoriali riconducibili al clima di “guerra interna” che subiscono i territori, martoriati dal produzioni nocive, discariche e scandali continui, che vedono amministratori locali di tutti gli schieramenti politici coadiuvare e coprire imprese private nell’interramento abusivo di residui cancerogeni.
Insieme alle questioni ambientali sono state agitate le tematiche della militarizzazione della formazione e dell’Università, anche grazie alla forte presenza dei giovani di Cambiare Rotta e di OSA (organizzazione Studentesca di Alternativa), che insieme alla Rete dei Comunisti hanno animato la manifestazione con uno striscione che recitava: “Con la Palestina fino alla vittoria – no basi no guerre no NATO – sabato 4 novembre tuti a Roma”.
Forte la presenza di Potere al Popolo, con la presenza della portavoce nazionale Marta Collot, intervenuta ai microfoni e sulla stampa sui temi del No alla guerra, alla NATO e all’invio delle armi in Ucraina, oltre che alla solidarietà con la resistenza palestinese.
Infine ma non per ultima l’Unione Sindacale di Base, che nel suo intervento al microfono ha evidenziato il clima di guerra “interna” che si sta vivendo a livello continentale con l’arresto di un sindacalista della CGT francese per “apologia di terrorismo” per aver solidarizzato con la resistenza palestinese.
Anche in Italia si susseguono provvedimenti liberticidi contro il diritto di sciopero e contro le mobilitazioni studentesche. Una guerra fatta di tagli enormi alla spesa sociale e ai salari per pagare missioni militari e invio di armi, ma anche di centinaia di morti sul lavoro e decine di migliaia di invalidi.
A Pisa abbiamo vissuto un momento importante di mobilitazione, che ha portato in piazza istanze generali e territoriali.
Ora si tratta di mettere a valore la forza espressa contro basi militari, militarizzazione della società e devastazioni territoriali, orientandola contro il primo responsabile di queste politiche: il governo Meloni e il suo allineamento totale con l’euroatlantismo NATO, che sta portando il paese nell’occhio del ciclone di un escalation pericolosissima per la pace nel mondo.
Per questo siamo scesi in piazza indicando nella manifestazione nazionale del 4 novembre come ulteriore passaggio, insieme a tutte le mobilitazioni che si svolgeranno in quel giorno in altre città, per dare una nuova prospettiva al movimento contro la guerra nel nostro paese.
Ci vediamo a Roma il 4 novembre!
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Dinamiche mondiali influenzano la nostra vita
Cosa sta accadendo nel mondo che crea tanta tensione tra i governanti. Viviamo in un'epoca di cambiamenti rapidi e sfide complesse che mettono alla prova le capacità decisionali dei leader mondiali. Crisi climatica ed ambientale Il cambiamento climatico è una delle principali preoccupazioni globali. Eventi meteorologici estremi, incendi devastanti, inondazioni e siccità stanno diventando sempre più frequenti. Questo mette sotto pressione non solo l'ambiente, ma anche le economie e le comunità. I governanti sono chiamati a prendere decisioni urgenti per ridurre le emissioni di gas serra e promuovere la sostenibilità, spesso affrontando resistenze politiche ed economiche. Disuguaglianze economiche e sociali La disparità tra ricchi e poveri si sta accentuando in molti paesi. La globalizzazione e l'automazione hanno creato nuove opportunità, ma anche lasciato indietro interi segmenti della popolazione. Questa polarizzazione sociale alimenta tensioni interne e sfiducia nelle istituzioni. I leader devono trovare modi per promuovere l'equità e garantire che i benefici della crescita economica siano condivisi più ampiamente. Tensioni geopolitiche e conflitti Le rivalità tra nazioni, le dispute territoriali e le competizioni per le risorse stanno riemergendo. Conflitti in diverse regioni del mondo generano instabilità e crisi umanitarie. Inoltre, il rischio di cyber-attacchi e guerre ibride aggiunge nuove dimensioni alle minacce tradizionali. I governanti devono navigare in un panorama internazionale complesso, cercando di mantenere la pace e la sicurezza. Pandemie e salute globale La recente esperienza con il COVID-19 ha evidenziato le vulnerabilità dei sistemi sanitari globali. Le pandemie mettono in crisi le economie, l'istruzione e il tessuto sociale. I governi devono investire nella preparazione sanitaria, nella ricerca scientifica e nella cooperazione internazionale per prevenire e gestire future emergenze sanitarie. Tecnologia e rivoluzione digitale L'avanzamento tecnologico accelera a un ritmo vertiginoso. Mentre l'innovazione porta benefici enormi, solleva anche preoccupazioni riguardo alla privacy, alla sicurezza dei dati e all'impatto sul mercato del lavoro. L'intelligenza artificiale, ad esempio, offre potenzialità straordinarie ma pone dilemmi etici significativi. I governanti devono regolamentare questi settori in maniera equilibrata, promuovendo l'innovazione senza trascurare la protezione dei cittadini. Migrazioni e crisi umanitarie Fattori come guerre, cambiamenti climatici e povertà spingono milioni di persone a migrare in cerca di sicurezza e migliori condizioni di vita. Questo fenomeno pone sfide sia per i paesi di origine che per quelli di arrivo, richiedendo risposte coordinate e compassionevoli. I leader devono affrontare questioni complesse legate all'integrazione, alla sicurezza e ai diritti umani. Polarizzazione politica e disinformazione La diffusione dei social media ha rivoluzionato la comunicazione ma ha anche amplificato la disinformazione e la polarizzazione. Notizie false e manipolazioni influenzano l'opinione pubblica, rendendo più difficile per i governanti costruire consenso e attuare politiche efficaci. Combattere la disinformazione e promuovere un dialogo informato è diventata una priorità. Metafora dell'equilibrista Immagina i governanti come equilibristi su una corda tesa, con il peso del mondo sulle spalle. Da un lato, devono gestire le pressioni interne dei loro paesi; dall'altro, le dinamiche globali che spesso sfuggono al loro controllo. Ogni passo deve essere calcolato con cura per evitare di perdere l'equilibrio. Queste sfide interconnesse creano un contesto in cui è facile sentirsi sopraffatti. Tuttavia, rappresentano anche un'opportunità per ripensare modelli obsoleti e costruire un futuro più sostenibile e inclusivo. Mi viene in mente una frase di Albert Einstein: "Non possiamo risolvere i nostri problemi con lo stesso modo di pensare che abbiamo usato quando li abbiamo creati." Forse è il momento per una nuova visione e approcci innovativi. Articolo creato con Copilot Read the full article
#cambiamentoclimatico#capitalismo#crisiumanitarie#disinformazione#guerre#pandemie#rivoluzionedigitale
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CENTRO PER LA FAMIGLIA DELLA VALLE OLONA
E' attivo il “Centro per la Famiglia della Valle Olona”, un nuovo punto di riferimento innovativo per promuovere il benessere familiare, rivolto ai cittadini dei 7 comuni dell’Ambito di Castellanza (Castellanza, Fagnano Olona, Gorla Maggiore, Gorla Minore, Marnate, Olgiate Olona e Solbiate Olona).
Si tratta di un servizio sperimentale che pone al centro il ruolo sociale ed educativo della famiglia, proponendo contesti dove renderla protagonista, favorire il benessere, sostenere la genitorialità, sviluppare reti sociali e di solidarietà.
Il progetto, finanziato dalla Regione Lombardia tramite il Fondo per le Politiche della Famiglia, è gestito dalla Cooperativa LaBanda in qualità di ente capofila in collaborazione con ATS Insubria.
Partner del progetto sono l’Azienda Speciale Consortile Medio Olona Servizi alla Persona e i Servizi Sociali Territoriali Professionali dei 7 Comuni coinvolti.
Il Centro per la Famiglia della Valle Olona nasce con l'obiettivo di superare uno dei principali ostacoli che le famiglie incontrano nell’accesso ai servizi: la frammentazione dell’offerta.
Nonostante la presenza di numerosi enti pubblici, privati e associazioni attivi sul territorio, spesso manca un coordinamento condiviso che renda i servizi facilmente accessibili e comprensibili.
Servizi del Centro
Il servizio articolato mediante sportelli, si avvale di un approccio multidisciplinare, con la collaborazione di pedagogisti, psicologi, educatori e mediatori familiari, per offrire risposte mirate alle diverse esigenze delle famiglie.
Oltre ai servizi di informazione e orientamento, il progetto prevede attività laboratoriali, eventi di sensibilizzazione e momenti formativi. L’obiettivo è offrire non solo supporto immediato, ma anche occasioni di crescita e confronto su temi legati alla genitorialità e al benessere familiare.
Come accedere ai servizi
Per accedere agli sportelli ed alle iniziative proposte, è preferibile prenotare un appuntamento via email a [email protected] oppure presentarsi direttamente durante gli orari di apertura.
Tutte le informazioni, le iniziative, gli orari ed i punti di accesso sono disponibili sul sito: https://www.labandacoop.it/centro-per-la-famiglia/ ed è possibile iscriversi qui alla newsletter del Centro per essere sempre aggiornati su tutte le iniziative dedicate alle famiglie della Valle Olona.
(da https://www.aziendaspecialemedioolona.it/m/11/86/)
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Politiche sociali: 15 milioni per anziani e persone con disabilità
Politiche sociali: 15 milioni per anziani e persone con disabilità
La Regione Sicilia investe 15 milioni di euro per migliorare la qualità della vita di anziani non autosufficienti, persone con disabilità e cittadini in condizioni di vulnerabilità. Il finanziamento, parte del programma FSE+ Sicilia 2021-2027, mira a eliminare barriere economiche, digitali e di mobilità, offrendo servizi territoriali più inclusivi e accessibili. L’assessorato regionale della…
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La prima cosa che ho visto a Napoli è stata un abusivo, può essere bellissima e piena di storia ma la gente li andrebbe spruzzata con il raid, anti zanzare, perché sono delle creature infime.
innanzitutto, hai cognizione di stare parlando con una napoletana? se mi reputi una "creatura infima" ti prego di sparire da questo blog, grazie.
secondariamente, che napoli (come tutte le grandi città) abbia delle criticità è ovvio. lo stato di degrado in cui vertono determinate zone del sud Italia d'altronde sarebbero da imputare all'indifferenza e/o inettitudine delle istituzioni piuttosto che ai napoletani, che sono il frutto delle proprie tradizioni, della propria storia e cultura, ma anche ovviamente delle proprie condizioni, delle politiche territoriali, come tutti. non mi sembra la tua sia un'argomentazione particolarmente approfondita né puntuale né brillante.
terzo, napoli e i napoletani hanno un colore, un calore, una cultura e una poesia che nessuna parte d'Italia potrà mai eguagliare (pur avendo ogni parte d'Italia delle specificità che le rendono belle per altri motivi). da napoletana che ha vissuto al nord per la maggior parte della sua vita, il senso di vicinanza, dello stare insieme, di comunità e umanità che c'è a napoli io non l'ho mai trovato al nord. al nord ognuno va per la sua strada e se ti vedono per terra ti pestano e non si girano manco a vedere come stai. troppo preoccupati a stare sulla propria strada prefissata per anche solo pensare un minimo fuori dai bordi. a napoli ci staranno pure persone poco raccomandabili che hanno imparato a fregare gli altri per campare meglio (di nuovo, se sei abbandonato da tutti, così impari a vivere), però la maggior parte della gente è per bene e ha un senso dello stare con gli altri che ti può fare stare certo che se hai mai bisogno di una mano, o di una chiacchiera, trovi sempre qualcuno che ti apre le porte di casa sua o che non ti lascia da solo. poi gli abusivi ci sono e andrebbero debellati andandosi finalmente a occupare come si deve del sud del nostro paese
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[ph. Mirco Lorenzi]
È stata una serata magica quella trascorsa lo scorso venerdì 13 dicembre in piazza a Mondaino in occasione dell'inaugurazione della mostra Gente di Mondaino. La comunità creativa dell'Arboreto, curata da Mirco Lorenzi.
Un ringraziamento particolare va a tutti coloro che hanno contribuito a creare questa atmosfera.
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La mostra fotografica, Gente di Mondaino. La comunità creativa dell'Arboreto, curata da Mirco Lorenzi per e in dialogo con L’arboreto Teatro Dimora rappresenta l’ultimo tassello del percorso di crescita culturale e creativa che ha rappresentato non solo per noi ma credo anche per chi ne ha preso parte il progetto Stronger Peripheries. È un racconto visivo che immortala alcuni dei volti di questa comunità che non è solo spettatrice, ma protagonista. Questa rete di persone, infatti, partecipanti e in ascolto, hanno dimostrato e dimostrano a chi arriva a Mondaino che non esistono 'periferie culturali' quando ci sono passione e apertura al dialogo. Grazie ai progetti di lunga data come il Palio del Daino, che hanno aperto le porte a realtà artistiche nazionali e internazionali, Mondaino e i suoi abitanti hanno costruito negli anni una comunità sempre più vasta, solidale e inclusiva, educata all’incontro e all’accoglienza, dalla quale abbiamo anche noi appreso molto.
Il progetto europeo, che ha accolto artisti e realtà culturali da tutta Europa, ha permesso di mettere Mondaino al centro di un'idea più ampia di Europa: un'Europa delle persone, delle storie, delle connessioni. È stato un esercizio collettivo di ascolto, comprensione e creazione, in cui ciascuno di voi ha portato il proprio contributo unico e insostituibile.
Oggi, mentre celebriamo la chiusura di questo progetto quadriennale, mentre tra l’altro stiamo riflettendo con i nostri partner italiani e internazionali sulle linee tematiche del nuovo progetto, è chiaro, almeno per me e noi dell’arboreto quanto abbiamo costruito insieme. La comunità creativa dell'Arboreto non è solo un progetto artistico: è una dichiarazione d'intenti, un modello che dimostra che l'arte e il teatro possono davvero cambiare la percezione di noi stessi e dei luoghi che abitiamo o solamente attraversiamo; e soprattutto può donarci una nuova idea di cittadinanza, perché tutto questo percorso che abbiamo fatto insieme, sia con chi ci è stato più vicino, ma anche con chi ci ha osservato da lontano, ci ricorda che ogni piccolo gesto, ogni incontro, ogni storia condivisa, ogni sguardo è parte di qualcosa di più grande, di una narrazione che continuerà a viaggiare dentro e oltre quei confini territoriali che le politiche impongono.
Mi piacerebbe che questo momento non fosse solo un punto d'arrivo, ma un nuovo punto di partenza. Spero che questa mostra possa ispirarci a continuare a immaginare insieme, a coltivare quella 'comunità di sentimento' di cui parla Appadurai, a trovare nuove strade per stare insieme e creare idee di futuro. Perché Mondaino non è solo un luogo: è anche un'idea, una visione di come l’arte e il teatro, quindi la cultura possano trasformare un’alleanza temporanea di persone così eterogenee come è stata quella che in varie forme ha incontrato i progetti creativi di questi anni in una comunità affettiva aperta, accogliente e in dialogo.
#residenze 2024#stronger peripheries#creative europe#comune di mondaino#palio del daino#mostra fotografica#mirco lorenzi#performing arts
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Giorgia Meloni · La Cabina di regia di oggi sul PNRR conferma l’eccellente lavoro portato avanti dal Governo, in sinergica collaborazione con le istituzioni preposte e con i soggetti attuatori, sull’attuazione del nuovo Piano italiano, che ha liberato risorse strategiche per alimentare la crescita economica strutturale dell’Italia, al primo posto in Europa per obiettivi raggiunti ed avanzamento finanziario. I dati di questi giorni sul PIL e sull’incremento dell’occupazione, che vedono il Mezzogiorno crescere di mezzo punto in più rispetto alla media nazionale rappresentano un ulteriore stimolo ad intensificare la pianificazione di politiche virtuose, finalizzate a colmare concretamente i divari territoriali di competitività e produttività della Nazione. Anche per la sesta rata, come accaduto per la quinta, l’Italia è la prima Nazione in Europa a presentare la richiesta di pagamento. Risultati, frutto di lavoro e impegno del Governo italiano, di cui siamo profondamente orgogliosi.
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Un chiave nell’innovazione europea è l’Intelligenza Artificiale
La digitalizzazione insieme alla sostenibilità ed all’economia circolare, supportate dall’Intelligenza Artificiale, costituiscono ottimi strumenti per avviare nuove iniziative che possono distinguerci dal resto del mondo e darci, come Europei, nuovi vantaggi competitivi. Queste le parole di Christian Colombo, presidente di Afil – Associazione Fabbrica Intelligente Lombardia (il Cluster Tecnologico per il Manifatturiero Avanzato, ufficialmente riconosciuto da Regione Lombardia), pronunciate in occasione dell’evento Clusters meet Regions organizzato a Milano il 26 e 27 marzo 2024. La situazione di contesto è “instabile”, visti i cambiamenti significativi che influenzano l’economia, la politica e la società. La presenza di conflitti militari nei Paesi vicini e, prima ancora, l’impatto della pandemia globale, hanno ostacolato i flussi commerciali e provocato una ristrutturazione delle relazioni economiche. L’aumento dei costi logistici e dei prezzi dei beni di consumo, insieme all’instabilità in alcune aree, stanno creando disuguaglianze sociali sempre più evidenti. Insomma, per la manifattura lombarda, italiana e continentale, non è facile. Ma nulla è perduto. La Twin Transition (doppia transizione digitale ed ecologica) non è un ostacolo, ma una sfida nella quale entrano in gioco i Cluster regionali e nazionali. Per natura e vocazione, essi associano attori diversi con competenze differenti: aziende piccole, medie e grandi, centri di ricerca, atenei, enti istituzionali ed associazioni; favoriscono la collaborazione tra associati, la condivisione delle conoscenze e delle risorse, nonché lo sviluppo di sinergie tra imprese ed enti all’interno di una stessa regione o area geografica. Poi entrano in gioco i rapporti con l’Europa, che promuove attivamente l’ecosistema dei Cluster attraverso iniziative come la European Cluster Collaboration Platform (Eccp). Secondo Tullio Tolio, Presidente del Comitato Tecnico-Scientifico di Afil e del Cluster Fabbrica Intelligente (Cfi), nonché docente di Manufacturing Systems Engineering al Politecnico di Milano, occorre un approccio europeo olistico volto a sostenere gli ecosistemi territoriali come motori di crescita. Queste considerazioni sono emerso durante il primo evento Clusters Meet Regions del 2024, che si è tenuto a Milano a fine marzo. Progettato da Paolo Vercesi, Direttore Esecutivo di Afil e Cluster Manager di Cfi, e co-organizzato insieme ad Eccp, Regione Lombardia ed i Cluster Tecnologici Lombardi, l’evento internazionale ha raccolto oltre 250 iscritti provenienti da tutta Europa per approfondire modelli ecosistemici e strategie di innovazione, con particolare attenzione al complesso panorama industriale della Lombardia. A latere, Eccp, con il supporto di Regione Lombardia ed Afil, ha redatto un Input Paper, che evidenzia il contributo fondamentale dei Cluster Tecnologici Lombardi allo sviluppo di un’economia industriale sostenibile ed innovativa nella regione. Questo documento è stato integrato da un Case Study specifico, che ha approfondito la centralità del ruolo di Regione Lombardia e del supporto di Afil nella transizione industriale del manifatturiero lombardo. Il Cluster si impegna infatti a collaborare strettamente con le istituzioni europee e regionali per promuovere politiche industriali e di innovazione mirate alla crescita economica sostenibile; al tempo stesso, si concentra sul supporto alle imprese nell’affrontare le sfide della transizione digitale ed ecologica, offrendo strumenti e risorse per implementare buone pratiche ed adottare tecnologie avanzate. Grazie alla partecipazione attiva a network europei come European Cluster Collaboration Platform (a cui è legata l’organizzazione dell’evento Clusters Meet Regions), Iniziativa Vanguard, Smart Specialisation Platform e Quattro Motori per l’Europa, Afil si propone come punto di riferimento per lo scambio di conoscenze ed esperienze nell’ambito dello sviluppo industriale e dell’innovazione. Una sfida per l’Europa: la Twin Transition «A differenza del passato, l’Europa cerca ora di essere leader su temi chiave come la transizione verde» – afferma Tolio – «Tuttavia, occorre integrare la sostenibilità ambientale, economica e sociale in tutte le iniziative». Ad esempio, attraverso l’economia circolare, che favorisce la salute del pianeta e, al contempo, offre opportunità economiche e sociali per le comunità e le imprese. Un altro punto chiave nell’innovazione europea è l’Intelligenza Artificiale. Secondo Tolio, l’Europa è in ritardo rispetto ad altre regioni del mondo in questo campo, ma vi è l’opportunità di colmare questa lacuna. Se utilizzata in modo responsabile, l’Intelligenza Artificiale può portare a miglioramenti significativi in vari settori, dall’energia alla logistica, contribuendo a rendere l’Europa competitiva a livello globale. Tolio evidenzia infine il ruolo fondamentale degli ecosistemi territoriali nell’incubare idee e innovazioni, sottolineando come le politiche europee debbano sostenerli e promuoverli, in modo che questi possano continuare ad essere motori di crescita economica e sociale. La risposta alle sfide attuali passa per l’Europa Il supporto alle imprese Per Colombo, «non ci sarà una seconda possibilità». Ci sono iniziative europee importanti che vanno nella direzione indicata, cioè quella di raccogliere le sfide della Twin Transition. «Si pensi ai Quattro Motori per l’Europa o alla European Cluster Collaboration Platform». Occorre, però, trovare il modo per mettere a terra gli sviluppi innovativi, tenendo presente che, in alcune regioni europee come la Lombardia, la maggior parte delle aziende ha meno di 50 dipendenti. «Queste imprese non dovrebbero trovarsi di fronte ad oneri e difficoltà che complichino l’accesso a finanziamenti o crediti fiscali per promuovere questi nuovi obiettivi. Altrimenti sarà una ricetta per il disastro» termina Colombo. Il modello di collaborazione tra Cluster «È naturale pensare ad espandere gli orizzonti attraverso una piattaforma di collaborazione tra i Cluster europei. Dobbiamo costruire un modello cooperativo che sfrutti sinergicamente le risorse, l’esperienza e le tecnologie di tutte le regioni europee coinvolte. Occorre immaginare un dialogo trasversale basato sulla condivisione di idee e progetti, che favorisca così la contaminazione» afferma il presidente del Cluster Fabbrica Intelligente Gianluigi Viscardi. I Cluster al centro delle Strategie di Specializzazione Intelligente «I Cluster sono il cuore delle Strategie di Specializzazione Intelligente». Parole di Felipe Javier Carrasco Torres, Viceministro per le Politiche Industriali, Commerciali e Turistiche dell’Autorità Regionale di Valencia, che ricalcano quelle di Elisabetta Confalonieri, Direttore Generale per l’Università, la Ricerca e l’Innovazione di Regione Lombardia. La Strategia di Specializzazione Intelligente (S3) è un approccio europeo utilizzato dalle regioni per identificare e concentrarsi su settori specifici in cui possiedono vantaggi competitivi, distintivi o potenziali di sviluppo. Per Carrasco Torres, «il ruolo dei Cluster è indispensabile non solo per le regioni, ma per l’intero tessuto economico europeo, allineando le ambizioni regionali con gli obiettivi principali dell’Unione Europea. La collaborazione tra le regioni europee attraverso i Cluster è un pilastro fondamentale per accelerare la transizione europea verso pratiche sostenibili e innovative». Il ruolo della European Cluster Collaboration Platform La European Cluster Collaboration Platform (Eccp) serve a facilitare la cooperazione e lo scambio di conoscenze tra Cluster e regioni europee. «Eccp offre un luogo virtuale dove i membri dei Cluster possono trovare partner potenziali per progetti collaborativi, condividere best practices, accedere a risorse ed informazioni pertinenti, nonché partecipare ad eventi di networking e matchmaking, come ad esempio Clusters Meet Regions organizzato a Milano. Inoltre, la piattaforma fornisce supporto per l’implementazione di politiche ed iniziative a livello regionale ed europeo, con particolare attenzione alla promozione dell’innovazione, della competitività e della transizione verso un’economia verde» afferma Teodora Jilkova, Eccp Team Member, in apertura dell’evento. Input paper: la Lombardia e la valorizzazione dell’ecosistema dei Cluster «È importante rafforzare l’ecosistema dei Cluster, anche per la Lombardia, per sfruttare appieno il potenziale della regione» afferma Jan-Philipp Kramer, Head of EU Services di Prognos, presentando ai partecipanti i contenuti dell’Input Paper redatto da Eccp insieme a Regione Lombardia ed Afil. La Cluster Solutions Library evidenzia le iniziative in cui i Cluster hanno svolto un ruolo attivo nei 14 ecosistemi industriali (come indicato nella strategia industriale aggiornata dell’UE) e nelle economie regionali e sono motori per la transizione economica, in linea con la strategia industriale di transizione verde e digitale e di costruzione della resilienza. «La Lombardia è il centro economico trainante per l’Italia, rappresentando il 25% del Pil del paese e contribuendo al 26% delle esportazioni nazionali». Tuttavia, il prerequisito per affrontare le sfide economiche ed ambientali è l’innovazione rispetto alla quale, i Cluster svolgono infatti un ruolo fondamentale. Case study: il ruolo del cluster Afil a supporto di Regione Lombardia Il ruolo strategico di Afil Afil rappresenta il punto di riferimento per Regione Lombardia rispetto alle tematiche di innovazione del settore manifatturiero lombardo. In particolare, di concerto con l’autorità regionale, il Cluster si impegna attivamente nella definizione di strategie e nella redazione di documenti a supporto, come la “Roadmap per la Ricerca e l’Innovazione sull’Economia Circolare” (approvata nel 2020, con Delibera di Giunta di Regione Lombardia, e di cui è disponibile anche una sintesi) e le “R&I Priorities for enhancing Artificial Intelligence applications in Manufacturing in Lombardy”, frutto di un percorso di riflessione facilitato dal Cluster Afil e coordinato da Politecnico di Milano ed Università degli Studi di Bergamo. Quest’ultimo documento (di cui è disponibile una sintesi) è stato ufficialmente presentato proprio in occasione dell’evento Clusters Meet regions di Milano del 26 e 27 marzo 2024. In coerenza con la propria missione, Afil facilita e coordina iniziative volte a promuovere, l’innovazione e la collaborazione tra imprese, enti di ricerca ed istituzioni accademiche, con l’obiettivo di stimolare la crescita economica sostenibile e la creazione di posti di lavoro qualificati, concentrandosi su settori e temi chiave rispetto ai quali la Lombardia ha un vantaggio competitivo, come il Manifatturiero Avanzato e le tecnologie abilitanti. Partecipazione alle iniziative europee Il coinvolgimento attivo in iniziative europee del calibro di European Cluster Collaboration Platform, come Iniziativa Vanguard, Smart Specialisation Platform e Quattro Motori per l’Europa, permette ad Afil di facilitare ulteriormente la collaborazione tra Cluster e stakeholder regionali per lo sviluppo industriale delle regioni. Questa partecipazione consente di mettere a confronto modelli ed iniziative regionali, nonché di scambiare esperienze e buone pratiche con altre regioni europee, nell’ottica di creare sinergie e promuovere la cooperazione per affrontare le sfide comuni e sfruttare le opportunità disponibili. Focus sulla Twin Transition Afil riveste un ruolo fondamentale come punto di riferimento sulle tematiche della trasformazione digitale e sostenibilità nel manifatturiero lombardo. Le sue attività promuovono pratiche relative a digitalizzazione, circolarità e remanufacturing. In particolare, Afil supporta infatti le imprese nella trasformazione dei processi produttivi verso modelli più sostenibili e digitali, fornendo loro strumenti e risorse per affrontare questa transizione in modo efficace. A tali iniziative sul territorio si affiancano numerose attività implementate nell’ambito dei progetti europei di cui il Cluster Afil è partner, in particolare quelli co-finanziati mediante il nuovo strumento europeo Interregional Innovation Investments (I3): DeremCo (che mira a supportare le pmi del settore dei compositi nello sviluppo di nuovi modelli di business circolari e nella promozione dell’innovazione tecnologica), Batmass (il cui obiettivo è creare una “European Circular Battery Valley”, focalizzandosi sul riciclo e remanufacturing delle batterie) e Smart-Growth (finalizzato a promuovere l’utilizzo dell’Intelligenza Artificiale nel processo di crescita dei cristalli per applicazioni industriali e, in particolare, nel settore della fotonica). Sempre sul tema della Twin Transition, Afil ricopre un ruolo attivo in altri progetti europei, presentati in occasione dell’evento Clusters meet Regions, come ad esempio, Adma TranS4MErs (finalizzato a supportare le Pmi manifatturiere nel proprio percorso di trasformazione digitale), AI Redgio 5.0 (che intende a promuovere l’adozione delle tecnologie di Intelligenza Artificiale nelle imprese manifatturiere), LCamp (che mira a sviluppare le competenze nel settore della manifattura avanzata), Pimap4Sustainability (volto ad accelerare l’adozione di soluzioni e processi digitali ed ecologici in ambito fotonica, materiali avanzati e manifattura avanzata), Plastix (che mira ad agevolare una trasformazione industriale verso un’economia efficiente delle risorse, con particolare riferimento alle politiche in ambito riciclo, riutilizzo e sostituibilità della plastica) e GreenSmartMed (il cui obiettivo è sviluppare una metodologia per favorire la cooperazione transnazionale tra gli attori della Quadrupla Elica). Organizzazione dell’evento Clusters Meet Regions a Milano Regione Lombardia ed Afil hanno visto nell’evento Clusters Meet Regions un’opportunità unica per sviluppare una narrativa coerente e integrata che illustri il ruolo dei Cluster Tecnologici Lombardi e le loro iniziative verso un pubblico più ampio. Attraverso l’organizzazione di questo evento, Afil ha voluto inoltre promuovere la propria visione e le proprie attività, evidenziando il contributo alla crescita economica sostenibile ed all’innovazione industriale a livello lombardo ed europeo. L’evento internazionale ha offerto infatti a Regione Lombardia, ad Afil ed agli altri Cluster regionali un’occasione per condividere esperienze, conoscenze e strategie con altre regioni e Cluster europei, contribuendo così a rafforzare la propria centralità nell’ecosistema industriale europeo. Read the full article
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Elezioni India: Rahul Gandhi, 'salviamo la democrazia'
A un giorno dall’inizio della prima fase delle elezioni politiche indiane, che domani vedranno ai seggi gli elettori di 102 circoscrizioni in 21 tra stati e unità territoriali, Rahul Gandhi, il leader del partito del Congresso, ha invitato i militanti e a fare di tutto per salvare la Costituzione e la democrazia indiane. “Queste non sono elezioni normali”, ha detto il figlio di Sonia Gandhi…
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Gruppo AMAG: chiarimenti sul consorzio per la gestione del servizio idrico integrato
AMAG Reti Idriche risponde alle accuse infondate e ribadisce il proprio impegno verso la creazione di un consorzio per il servizio idrico integrato nell'Alessandrino.
AMAG Reti Idriche risponde alle accuse infondate e ribadisce il proprio impegno verso la creazione di un consorzio per il servizio idrico integrato nell’Alessandrino. Un chiarimento necessario.Il Gruppo AMAG, tramite AMAG Reti Idriche, interviene per chiarire le recenti accuse che attribuiscono pretestuose difficoltà burocratiche nella costituzione del soggetto unico per la gestione del servizio…
#acqua pubblica#Alessandria#Alessandria today#Alessandrino#AMAG Reti Idriche#Amapola Società Benefit#Ambiente#chiarimenti ufficiali.#collaborazioni consortili#comunicazione aziendale#comunità locale#consorzio temporaneo#controversie idriche#dialogo costruttivo#Economia circolare#efficienza gestionale#finanziamenti PNRR#fondi ministeriali#gestione idrica#Google News#Gruppo Amag#ier Carlo Lava#Infrastrutture#investimenti PNRR#italianewsmedia.com#Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti#normativa vigente#Politiche territoriali#responsabilità sociale#Risorse idriche
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"Un rapporto dell’Osservatorio conti pubblici italiani mostra come gli studi scelti da chi si laurea rispondano solo in parte alla richiesta di laureati delle imprese: mentre queste cercano soprattutto laureati in economia (nel 26,4 per cento dei casi), a concludere un percorso di studi economici è solo il 17 per cento dei laureati; lo stesso vale per le professioni ingegneristiche, richieste nel 22,6 per cento dei casi contro il 12 per cento dei laureati. Allo stesso modo, rispetto alla richiesta è bassa la percentuale di laureati in informatica, architettura e ingegneria civile. Al contrario, il numero di laureati in scienze politiche e della comunicazione è molto alto rispetto alla domanda delle aziende.
Questo dipende un po’ da una questione culturale, per cui gli studenti tendono a scegliere i percorsi di cui hanno più sentito parlare da familiari e amici, e che ritengono quindi una scelta più sicura, a prescindere dall’effettivo riscontro sul mercato del lavoro."
Ma certo, scelgono di fare scienze politiche o della comunicazione anzichè ingegneria perché glielo suggeriscono mamma e papà e perché è una "scelta sicura". Nel senso che sono sicuri di laurearsi? Sperando che il pezzo di carta dia accesso a un lavoro a prescindere dall'utilità?
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Nel corso del 2023, la Federazione Italiana Metalmeccanici (FIM) ha inaugurato un ambizioso progetto di digitalizzazione del proprio archivio, grazie alla preziosa collaborazione della Fondazione Giulio Pastore e dell'Archivio Riccardi. Questa iniziativa è stata resa possibile grazie al sostegno finanziario ottenuto attraverso un bando della Direzione Generale Archivi del Ministero della Cultura, intitolato "L’Archivio Storico FIM-CISL. Dalle carte della Segreteria Generale e dall’archivio fotografico, i metalmeccanici nel Novecento". L'archivio, che abbraccia il periodo dal 1949 agli inizi del 2000, rappresenta una testimonianza preziosa della storia sindacale italiana. Congressi, assemblee, dibattiti e momenti salienti con i più eminenti esponenti sindacali e politici sono accuratamente conservati, tracciando l'evoluzione e l'impatto della FIM sin dai suoi primi anni di attività. Le fotografie includono anche scatti di attività internazionali negli anni '50, evidenziando l'impegno della FIM su scala globale, oltre che nazionale. Le immagini documentano altresì manifestazioni e iniziative sindacali, offrendo uno sguardo approfondito sulle attività svolte dalla Federazione Italiana Metalmeccanici durante il periodo in esame. Esse testimoniano anche momenti di tensione e lotta, come quelli che coinvolsero gli atenei, come l'Università La Sapienza, durante gli anni Settanta. Il progetto di digitalizzazione ha consentito di catalogare circa cinquanta raccoglitori, rappresentando un ricco serbatoio di informazioni pronto ad essere esplorato da ricercatori e studiosi interessati a indagare il ruolo della FIM nelle politiche del lavoro del secondo Novecento. L'intervento archivistico ha, inoltre, contribuito a mettere al sicuro questa preziosa documentazione, precedentemente a rischio di dispersione e mai completamente ordinata. Il progetto non si limita a essere una mera digitalizzazione, ma si propone come punto di partenza per costruire il futuro dell'archivio. L'obiettivo è quello di sviluppare un network con le altre federazioni che hanno intrapreso esperienze simili, allo scopo di ispirare le federazioni territoriali a recuperare e preservare il materiale a loro disposizione. In questo modo, il patrimonio storico della FIM sarà non solo conservato ma anche valorizzato per le generazioni future. Clicca qui per accedere all'archivio
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Louise Toupin
Louise Toupin è una politologa, accademica e attivista canadese, specializzata in studi femministi.
Dal 1969 al 1971 ha fatto parte Front de libération des femmes del Québec, il primo gruppo neo-femminista a Montreal.
Nel 1976 è stata cofondatrice della casa editrice femminista Éditions du remue-ménage. Ricercatrice indipendente, è coautrice di tre antologie: Québécoises Deboutte! (1983) con Véronique O’Leary, La pensée féministe au Québec (2003, con Micheline Dumont) e Luttes XXX (2011, con Maria Nengeh Mensah e Claire Thiboutot).
Nata a Champlain, in Quebec, nel 1946, ha conseguito un master presso l’Università di Montréal nel 1972 e un dottorato di ricerca presso l’Università del Québec nel 1994, dove ha insegnato fino al pensionamento.
La sua ricerca si è concentrata su raccolte e analisi della teoria femminista della storia del Québec.
È stata anche ricercatrice post-dottorato presso l’Istituto Universitario Europeo di Firenze.
Dal 2000 si è impegnata nella promozione dei diritti delle lavoratrici del sesso e della loro inclusione sociale.
Nel 2011 ha co-fondato l’Alliance féministe solidaire.
Louise Toupin ha svolto un lavoro sostanziale sul concetto di riconoscimento del lavoro invisibile tipicamente svolto dalle donne, concetto che ha elaborato nel suo saggio del 2014 che in italiano è tradotto col titolo: Il salario al lavoro domestico. Cronaca di una lotta femminista internazionale (1972-1977).
All’inizio degli anni Settanta, il Collettivo internazionale femminista decretava la fine della “naturalizzazione” delle donne al lavoro domestico, lanciando la sua sfida teorico-politica al femminismo socialista e al marxismo classico. All’insegna dello slogan “Salario al lavoro domestico”, ha costruito una campagna internazionale dalle coordinate teoriche e politiche inedite che ha aperto la strada a un nuovo modo di intendere il ruolo sociale della donna, il lavoro produttivo e riproduttivo e la stessa produzione di valore capitalista. Attraverso l’attività di collettivi territoriali, incontri internazionali e momenti di mobilitazione, anche a elevata conflittualità su tutti gli aspetti, anche “invisibili”, del lavoro domestico – dall’aborto alla pratiche mediche, alla salute delle donne, alla sessualità, alla contraccezione e alla sterilizzazione, al reddito, ai servizi (scuola, casa, sanità), alla violenza domestica e al lavoro sessuale – il Collettivo internazionale femminista ha scritto una pagina importante della storia del femminismo radicale, rimasta a lungo nell’ombra. Attingendo a una vasta ricerca d’archivio e arricchito da una serie di interviste, il testo ripercorre la storia del movimento, offrendo strumenti critici su una serie di questioni ancora attuali come il lavoro di cura, la divisione sessuale del lavoro, la conciliazione famiglia-lavoro, la sessualità come lavoro e la riproduzione sociale su scala globale.
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e anche il consultorio Asl saluta Roseto...
Non intendo analizzare l'ottimo comunicato degli amici di FDI Roseto:
Ma solo rimarcare che sono iniziate ufficialmente le schermaglie politiche per le prossime regionali. Il "disinteresse" dell'amministrazione rosetana va tutto in quella direzione, quella del dover mettere paletti al programma ASL di rinnovamento dei plessi territoriali (consultorio e poi casa di comunità) e di rimando a chi governa oggi la Regione.
Sfido chiunque nel dimostrare che, con un pizzico di buona volontà, non si potesse trovare una temporanea collocazione del consultorio nella seconda città della provincia di Teramo e in 56kmq di territorio! Un dovere dell'amministrazione Nugnes, un impegno conosciuto da tempo su cui dare risposta ai cittadini!!
Eppur si tratta di servizi fondamentali, tra i pochi e deficitari che la città offre, servizi per la base quotidiana e la salute del cittadino.
Ma di fronte alla ferocia politica, nulla di tutto questo è importante. Contano solo dispetti, rimandi e giochi di fazione per buttar colpe e zizzania qui o la, pur se esempi massimi di scelleratezza politica. E mantra assoluto della politica, meglio la scelleratezza che la logica dei comportamenti per la tutela dell'interesse pubblico.
Mi piacerebbe poi entrare nei cervelli di taluni del centrodestra regionale e provinciale, che hanno votato, appoggiato e finanziato diverse situazioni dell'amministrazione di sinistra targata Nugnes, con la promessa di un tozzo di presunti voti alle prossime consultazioni di marzo.... oramai è chiaro che rimarranno con il tozzo in mano.
E i cittadini con un problema in più nella loro quotidianità.
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